organo ufficiale della casa editrice studiomusicalicata

O R GA N O U F FIC IA L E D E L L A CA S A ED ITR I CE S TU D IO M U S I CA L I CATA
IL PEGASO
DIRETTORE RESPONSABILE: GAETANO ALICATA
NOTO, 15 OTTOBRE 2016 - 3° TRIMESTRE - REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI SIRACUSA N°16 DEL 23.12.2008
SOMMARIO
Pag. 1 La Riforma di GLuck
G. Alicata Pag. 11 Ballet of Moscow, programma, F. Lo savio
Pag. 2 Giancarlo Aleppo
Redazione Pag. 12 ISSMA di Siracusa
Pag. 3 La musica nelle scuole superiori L. Fiorentini Pag. 13 Il Corvo e l’allodola
Pag. 4 Sera di Gallipoli di P. Bertoli
E. Tricarico Pag. 14 Giuseppe Baldari
Pag. 5 Compositori diplomati in…
P. Suriano
Redazione
S. Grasso Pag. 15 Il cinema psicopedagogico…
Pag. 6 Banda Musicale Scopello-Pila
Pag. 7 Banda Città di Bernalda
R. Campisi
F. D’Isa
C. Spadola Pag. 16 Matrix, matricis...
F. D’Isa
C. Guastelluccia Pag. 17 Turista per caso…
Q. Abati
Pag. 8 Banda “Boleto” e Banda di Oriolo Gakimas Pag. 18 Esami di Stato… C. Spadola - M.R. Di Noto
Pag. 9 Cantori Materani
Redazione Pag. 19 L’orco delle fiabe…
Pag. 10 Ballet of Moscow
F. Lo Savio Pag. 20 Cav. Francesco Zaccà
L. Franzò
R. Campisi
HANNO COLLABORATO
Adalberto Protopapa
Giancarlo Aleppo
Pino Suriano
Costanza Guastelluccia
Lucia Franzò
Sebastiano Grasso
Dario Colombo
Luigi Fiorentini
Stefania Leone
Enrico Tricarico
Marilena De Pietro
Gakimas
Marzia Martino
Edizioni Musicali di Alicata Gaetano
Via A. Brancati,106 - 96018 Pachino (Sr)
Tel: 328.4650606 Fax: 0931.1846143
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LA RIFORMA DI GLUCK
Colui che si contrappose
agli eccessi dell’opera napoletana fu Cristoforo
Willibaldo Gluck. Egli, col
suo stile, semplificò i libretti e l’azione, eliminò
la virtuosità e creò una perfetta simbiosi tra
canto e dramma e tra recitativi e arie. L’ouverture (sinfonia introduttiva all’opera) veniva
eseguita prima dell’opera e la strumentazione
delineò ancor di più i personaggi e le scene.
Nacque a Erasbach, Alto Palatinato in Germania, nel 1714 da una famiglia di origine Boema.
Allievo a Milano di Sammartini, dall’illustre
maestro fu influenzato nello stile di comporre
col gusto italiano. Dopo aver rappresentato in
Italia opere che riscossero favorevoli consensi, di
pubblico e critica, si trasferì a Londra per osservare e studiare la musica di Haendel. Nel 1775,
grazie al conte Durazzo, fu nominato direttore
musicale della corte di Vienna. È in questo contesto che conobbe Ranieri, poeta italiano, con il
quale pose le basi per la realizzazione della riforma del melodramma. La prima opera, che
segnò l’inizio della riforma e che divise sia la critica sia il pubblico per l’entusiasmo e per le polemiche, fu l’”Orfeo ed Euridice”, rappresentato
nel 1762. Seguirono, sempre su libretto di Calzabigi, “Alceste” e “Paride ed Elena”. Nel 1773, si
reca alla corte di Parigi su invito della regina
Maria Antonietta, sua grande fan e protettrice.
Qui fece rappresentare “Ifigenia in Aludide” e
“Orfeo” (opere per l’occasione tradotte in francese). In questo contesto, Gluck, oltre a lottare
con i sostenitori del vecchio melodramma, doveva fare i conti anche con i nemici di Maria
Antonietta, prima fra tutte la contessa Du Barry, che per contrastarlo chiamarono a corte il
maestro Niccolò Piccinni. Lo stile di Piccinni era
troppo basato sulla lirica italianizzantetradizionale o meglio sull’opera comico –sentimentale
che solo in Italia dettava legge, di conseguenza
non resse il confronto con il temperamento
della musica di Gluck che, in una Francia di
grandi capovolgimenti musicali, ne uscì vincitore. In questo contesto Gluck scrisse le sue ultime opere, che lo consacrarono come uno dei
miglio compositori del 1700, “Armida” e
“Ifigenia in Tauride”. Nella sua vita di compositore gli unici insuccessi furono “Paride ed Elena”, insuccesso che lo costrinse ad andare in
Francia, e “Eco e Narciso”, insuccesso che lo
costrinse a ritirarsi a Vienna fino alla morte
nel 1787. Chi era Gluck? Gluck era un riformatore che chiuse l’epopea di Lully e Rameau e
diede origine ad un nuovo corso che coinvolse
i più grandi compositori del periodo romantico. Burney, grande storico, lo definì il Michelangelo della Musica. In Italia, più che una riforma, emerse un rinnovamento grazie al librettista Metastasio e ai maestri Benedetto
Marcello e Francesco Algarotti.
a cura di Gaetano Alicata
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GIANCARLO ALEPPO
docente di numerosi Corsi per Maestri Direttori svolti su tutto il territorio nazionale;
conferenziere: partecipa a molteplici seminari di studio su direzione, composizione
e strumentazione; compositore: vincitore
di concorsi nazionali ed internazionali. I
Milanese di nascita, ha studiato pianoforte,
canto corale, strumentazione per banda,
composizione e direzione d’orchestra diplomandosi: al Conservatorio di Milano in Musica Corale e direzione di Coro; al Conservatorio d’Alessandria in Strumentazione per
Banda; al Conservatorio di Torino in Composizione. Direttore di importanti complessi
cameristici, orchestrali e bandistici, nazionali
ed esteri, si è particolarmente distinto nella
direzione di opere liriche e concerti, con particolare riguardo nella preparazione e accompagnamento di solisti, cantanti e strumentisti di fama internazionale. Esperienza
pluridecennale in qualità di Commissario o
Presidente in Concorsi Nazionali ed Internazionali di composizione, esecuzione e direzione. Svolge un’intensa attività di didatta:
suoi lavori, editi dalle migliori case editrici
italiane ed estere, pur manifestando spiccate tendenze al superamento della tonalità e della forma, rimangono inequivocabilmente ancorate alla memoria della cultura musicale italiana. Tra i suoi lavori più
rappresentativi, oltre a composizioni originali per banda sinfonica, ensemble e quintetti; arrangiamenti di musica leggera,
classica e operistica; marciabili per svariati
complessi strumentali; spiccano:
 LA MUSICA NEI SECOLI, 1° e 2° volume,
trattato di storia della musica;
 ALEPPO, manuale per lo studio della
teoria e solfeggio;
 TUTTO BANDAORCHESTRA, trattato
teorico e pratico di strumentazione e
direzione;
a cura della redazione
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LA MUSICA NELLE SCUOLE SUPERIORI
È talmente complesso e variegato il mondo della scuola da indurre gli addetti ai lavori ad
effettuare continui aggiornamenti e altrettante sperimentazioni. Recentemente stanno
avendo una certa eco i licei musicali e coreutici, istituiti grazie
alla volontà dal precedente Ministro dell’Istruzione Gelmini che
ha intuito che era arrivato finalmente il momento in
cui la scuola italiana si allineasse a quelle europee e
americane e che – nel bene e nel male – si desse una
rispolverata al vecchio e ormai decrepito ordinamento scolastico. Se da una parte ha voluto massacrare le
istituzioni pubbliche, tagliando i fondi ad esse destinate per favorire ingiustamente le scuole paritarie che
già di per sé vivono nel benessere e nell’agiatezza,
grazie agli incessanti foraggiamenti di privati, dall’altra, invece, ha avuto la lungimiranza nell’intendere
che la musica è una delle fondamentali discipline atte
a sviluppare nell’alunno una maggior consapevolezza
del proprio essere e della realtà socio-ambientale in
cui vive. Oggi, più che mai, la nostra società si trova
inaspettatamente immersa in un contesto eterogeneo
senza precedenti: etnie, culture e religioni diverse si
sono incuneate tra le popolazioni occidentali, estendendo la loro influenza in senso tentacolare; ciò ci
permetterebbe di superare ogni tipo di barriera grazie all’utilizzo di uno dei mezzi più efficaci: la musica!
Essa è un linguaggio trasversale che unisce, anziché
dividere; consente ai giovani di diverse provenienze
geografiche e linguistiche di comunicare meglio tra
loro; offre la possibilità di ampliare le proprie conoscenze, di affinare il gusto estetico e di avere la consapevolezza che al di là della nostra dimensione vi è
qualcosa che aspetta di essere scoperta. Che senso
aveva, fino ad alcuni anni fa, che tutte le discipline
scolastiche potessero concorrere a formare la personalità del futuro cittadino, con la riproposta dei medesimi argomenti – anche se in forma diversa – prima
alle elementari e successivamente alle medie e alle
superiori, mentre la musica rimaneva solo un flebile
ricordo incamerato tra una fittizia animazione sonora
alle elementari e una totale assenza alle superiori?
Analizzando dettagliatamente il corso della nostra
storia, possiamo comprendere come il buonsenso abbia sempre ceduto il passo alle varie ed improvvisate
tendenze stilistiche del momento o il presunto desiderio della scoperta e del “tutto e subito” abbia soppiantato la regolare evoluzione dei tempi; solo in Italia, forse, si è sempre fatto il “passo più lungo della
gamba”, e cioè si è passati immediatamente da una
situazione ad un’altra diametralmente opposta: dal
fascismo all’anarchia; dalla tunica alla minigonna;
dalle libertà ristrette e vigilate alla totale mancanza
di legalità! A proposito della musica nelle scuole, ho
notato che in questi ultimi periodi si sta proprio esagerando: se fino a qualche decennio fa non la si considerava affatto, adesso è quasi onnipresente nei
progetti scolastici, volendo far di tutto pur di trasformarla da disciplina artistica a “ruota di scorta”,
visto che i laboratori inclusivi per ragazzi in difficoltà, sorti da poco, vertono quasi esclusivamente sullo
sviluppo di attività attinenti al suono e al rumore. A
questo punto, però, la domanda nasce spontanea:
“La musica è diventata improvvisamente la pietra
angolare della cultura o è solo un pretesto per delegare i docenti di musica a farsi carico di cose che gli
altri non vogliono minimamente fare? ”Vorrei tanto
sperare, a questo punto, che i nuovi licei musicali e
coreutici non siano nati solo grazie ad un’astuta
manovra politica, e al solo scopo di favorire un
qualsivoglia progetto privato o qualche personalità
influente che abbia altri obiettivi, ma preferirei che
essa diventasse motivo di crescita culturale per ogni
singolo individuo. Il fatto che prima si accedeva ai
Conservatori dopo aver conseguito la sola licenza
media, quindi senza una solida preparazione di base, aveva creato grosse difficoltà tra gli studenti di
musica. Ora possiamo affermare che è arrivato
davvero il momento di ridare dignità alla musica: a
chi studia musica deve essere offerta la medesima
possibilità di sviluppo tecnico, culturale e linguistico
che fino a qualche anno fa era solo prerogativa degli studenti di altri istituti secondari di secondo grado cioè delle vecchie scuole superiori. Non è ammissibile che uno studente di flauto o di pianoforte sia
un eccellente concertista ma poi non sia in grado di
formulare una semplice frase sintatticamente corretta! Il problema più grave stava nel fatto che tali
situazioni lacunose si ripercuotevano spesso nella
loro vita professionale, in quanto questi elementi
sono successivamente divenuti insegnanti e, messi a
confronto con i loro colleghi di altre discipline, hanno
spesso evidenziato le loro carenze di cultura generale, venendo talvolta considerati anche motivo di
ridicolizzazione della nobile arte della musica.
a cura di Luigi Fiorentini
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“SERA DI GALLIPOLI” DI PIERANGELO BERTOLI
Il cantautore sassolese Pierangelo Bertoli (1942-2002) sul
disco “Eppure soffia” pubblica la
canzone “Sera di Gallipoli”, una vibrante melodia che immortala la vita
gallipolina di quegli anni, una vita
tranquilla e modesta, molto diversa
quindi da quella attuale. La canzone
è musicata da Alfonso Borghi mentre
di Mauro Degola sono le parole, ispirate dalla sua permanenza nella città
jonica in quanto in servizio militare
presso il corpo della Capitaneria di
porto della cittadina. Il testo riverbera
l’animo antico della città, dei pescatori
e della sua gente, ed esalta il valore
indissolubile dell’amicizia, come quella
dei tre ragazzini citati nella canzone
che liberamente giocano tra i vicoli del
borgo antico di Gallipoli. Per Pierangelo Bertoli, “Eppure soffia”, uscito nel
1976, è il primo album pubblicato per
una grossa casa discografica: il contratto con la CGD era stato procurato
a Bertoli da Caterina Caselli, sua compaesana, moglie del titolare della casa
discografica, che conosceva il fratello
del cantautore, Gianni, batterista nel
suo gruppo. Gli arrangiamenti sono
opera di Gianfranco Monaldi.
Come raccontò il cantautore, le registrazioni iniziarono il 4 ottobre del
1976, ed il 5 novembre, giorno del suo
compleanno, Bertoli si recò a rinnovare la carta d'identità, che venne inserita sulla copertina del disco.
Così è passata la domenica
sul mare, sugli scogli, fino a che il sole
non si è deciso ad andar giù,
sulla pelle ci rimane il sale del mare.
Giriamo le vie di Gallipoli
Rolando, Sandro ed io in libertà,
liberamente qui possiamo stare noi,
soli tra le vecchie mura bianche di calce.
Porto di pescatori e gente povera
che invecchia sull'uscio di una sola stanza,
che mai sarà di questo nostro restare insieme?
Sandro, quando finirà la nostra attesa?
Quando, chetato il mare,
senza più una parola,
le spalle curve, andremo in cerca della luna.
Scalzi giocano a calcio sulla strada
bambini che crescono solo per andarsene,
che mai sarà di questo nostro restare insieme?
Rolando, quando ce ne andremo tutti via di qua?
Quando, chetato il mare,
senza più una parola,
le spalle curve, andremo in cerca della luna.
Un volto appare ad una finestra, ed è
un volto senza sesso e senza età;
amici, amici miei, dev'essere così
scorderemo il nostro stare insieme di adesso.
a cura di Enrico Tricarico
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COMPOSITORI E DIPLOMATI IN COMPOSIZIONE:
si possono dare regole ai sentimenti?
Si possono dare regole ai
sentimenti? Si possono
dettare leggi alla fantasia? In ambito musicale si
va facendo sempre più
attuale il dibattito sulle
regole nell’ambito della
composizione. Dopo un
cinquantennio vissuto facendo musica, come strumentista e come compositore, mi sono quindi chiesto se sia non solo corretto, ma
veramente realizzabile, pensare di disciplinare l’arte creativa che sta alla base della
composizione come una qualsiasi altra disciplina tecnica. A mio avviso la risposta è no.
Le regole devono esistere nella scrittura
(grafia) in modo da rendere la musica leggibile a tutti gli addetti ai lavori, per poter
essere eseguita con la giusta andatura,
espressione, intensità. L’autore deve guidare
il più possibile l’esecutore, affinché questi
possa interpretarne nel modo più fedele
possibile il “sentimento musicale”, ovvero
riuscire a rendere esperibile per chi ascolta
quello che l’autore vuole esprimere con le
sue note. Detto questo, ogni compositore ha
il proprio stile, il proprio modo di esprimere i
sentimenti, le emozioni che prova nel musicare un dramma, un racconto: l’Otello di
Verdi è diverso da quello di Rossini, come il
Barbiere di Siviglia di Paisiello è diverso dal
Barbiere di Rossini. Eppure derivano dalle
stesse storie. La stessa melodia, cioè, può essere orchestrata in mille modi da mille com-
positori diversi: davvero possiamo distinguere tra questi mille modi quelli giusti da
quelli sbagliati? E tantomeno, possiamo
utilizzare come elemento di valutazione il
titolo di studio di un compositore? La musica è emozione, arte, sentimento. La musica è bellezza, e come tale risponde solo ai
criteri del sentire di ciascuno di noi, del
proprio gusto, della propria percezione di
una melodia, di un suono, di una voce.
Certificare la bellezza è impossibile. Pensiamo a godercela piuttosto, ogni volta
che, ciascuno con la propria sensibilità, la
incontra. Lasciamo che sia il pubblico a
scegliere cosa vale la pena ascoltare e cosa
no. Le regole, quelle rigide e intoccabili,
lasciamole agli scienziati. Dopo tutto è la
prima cosa che insegnano nelle scuole musicali: “la musica è l’arte bella con la quale
per mezzo dei suoni si esprimono i sentimenti dell’animo nostro“.
a cura di Sebastiano Grasso
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BANDA MUSICALE SCOPELLO - PILA (Vercelli)
Il complesso strumentale nacque ufficialmente il 24 novembre 1906 con la denominazione di Unione Musicale di Scopello
per mezzo dei soci fondatori: Cattarelli Giuseppe capo-musica, Anderi Giovanni cassiere, Novarina Adolfo segretario e dai
membri effettivi Viotti Antonio, Gianotti
Adolfo, Duberti Fortunato, Pareti Emilio e
Novarina Giovanni. L’attività si è protratta
quasi ininterrottamente fino ai giorni nostri
prima sotto la direzione dei signori Pareti
Emilio e Novarina Martino, nel periodo
interposto alle due guerre mondiali, e successivamente del signor Antonini Valentino. Nel 1976, dopo circa quindici anni in
cui si alternarono scioglimenti e ricostituzioni, si riunì un considerevole numero di
amanti della musica che, assistiti dal signor
Antonini Valentino e coadiuvati da alcuni
musici della banda precedente, riportarono
in auge l’antico corpo bandistico sotto la
denominazione di BANDA MUSICALE
SCOPELLO – PILA. Grazie al sostegno finanziario dell’Amministrazione Comunale e
di diverse persone tra cui in particolare il
signor Cottura Dino, fu possibile l’acquisto
di nuove partiture musicali, il riassetto di
alcuni strumenti musicali e l’acquisto della
prima divisa. Nel 1986 al maestro Antonini
subentrò l’attuale direttore, il maestro Dario Colombo di Varallo, che già dirigeva e
dirige le bande musicali di Varallo e di Alagna. Nei primi anni ‘90 per mezzo dei corsi
finanziati dalla Regione Piemonte e dalla
Provincia di Vercelli e grazie alla preparazione musicale e alla grande passione per
la banda del nuovo maestro, una dozzina
di giovani ragazzi rafforzarono l’organico
e rivitalizzarono il corpo musicale. La
“nuova” banda ha così potuto intraprendere un cammino di crescita musicale
molto importante, che ha permesso di formare un vasto repertorio sia di musica
prettamente bandistica che da concerto.
Attualmente la Banda Musicale Scopello Pila è composta da circa 35 elementi, di
cui molti under 18, con una strumentazione pressoché completa nell’ambito dei
brani proposti, e può vantare un’attività
continuativa e costante che le permette di
essere presente non solo ai concerti, ma
soprattutto alle feste locali e alle ricorrenze civili e religiose nell’ ambito della vita
del paese e dei comuni dell’ Alta Valsesia.
a cura di Cinzia Spadola
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BANDA MUSICALE CITTA’ DI BERNALDA (MT)
Il
La Banda Musicale Città di Bernalda è nata
nel settembre del 2013 da una un'idea della
prof.ssa Maria Concetta Epifani. Il progetto è stato sviluppato grazie alla collaborazione e partecipazione attiva del M°Angelo
Violante già direttore artistico della Banda
di Nova Siri. Il complesso strumentale costituito da diplomati, studenti di conservatorio e
amatori, al fine di promuovere l'interesse per
la musica soprattutto tra i giovani, svolge attività didattica per mantenere viva la tradizione musicale locale.
Il 26 settembre 2014, in occasione della festa
dei SS. Medici, si è presentata per la prima
volta alla cittadinanza esibendosi con un ricco repertorio musicale di diverso genere e
difficoltà.
Il 19 dicembre 2014, si è esibita nella chiesa
del Convento in un "Concerto di Natale" organizzato dalla F.I.D.A.P.A.
Il 09 febbraio 2015, si è costituita l’associazione culturale -musicale "Amici della Musica" che ha istituito la banda musicale denominata Città di Bernalda. All’atto della costituzione il primo consiglio direttivo è così
formato: presidente, Maria Concetta Epifani; vice presidente, Anna Maria Scarnato; segretario, Katia Denittis che ha in
seguito sostituito Antonietta Corvaglio;
cassiere, Giulio Pascucci.
Il 6 maggio 2015, ha partecipato alla trasmissione "Mezzogiorno Italiano" .
Il 20 maggio 2015, in occasione della festa
patro nale di San Bernardino si è esibita per
le vie del paese.
Il 5 giugno 2015, ha accolto a Bernalda la
cavalcata dei diversamente abili provenienti
da Venosa.
21 agosto 2015 in occasione della festa
patronale di san Bernardino si è esibita in
mattinata per le vie del paese.
Il 27 settembre 2015 in occasione della Festa dei SS. Medici a Bernalda si è esibitala
nel giro mattutino e la sera in processione.
Il 19 dicembre 2015 in occasione delle feste
natalizie è uscita per le vie del paese e ha
inaugurato la mostra dei presepi con la
presenza di S.E. Salvatore Ligorio.
Il 28 dicembre 2015, ha tenuto il Concerto
di Natale in collaborazione con il Coro
“Alleluia” e il coro di voci bianche “Mater
Ecclesiae” nella Chiesa SS. Medici.
Il 30 dicembre 2015, si è esibita in occasione di un consiglio comunale con la cittadinanza , dove è intervenuto il noto cantautore Antonello Venditti che si è improvvisato direttore della nostra banda.
Il 3 gennaio 2016, è stata invitata dalla
pro loco di Metaponto per ripetere il concerto del 28 dicembre 2015.
Il 5 giugno 2016, è stata invitata a suonare all'inaugurazione della sede cittadina
dell'Associazione dei Reduci e Combattenti, a cui l'Amministrazione Comunale ha
assegnato un locale del Convento di
Sant'Antonio, attuale sede municipale.
Il 10 luglio 2016, ha accolto la Cavalcata
(Venosa- Bernalda) dei diversamente abili
Cavalieri dell'Opera dei Padri Trinitari,
che è giunta all''8° anno sfilando in corteo
per le strade.
Il 03 agosto 2016, il Comune di Bernalda
con la Banda ha concesso, tramite convenzione con l’associazione , una sede per
le prove.
Il 21 agosto 2016, in concomitanza con la
festa di San Bernardino da Siena e del
compatrono San Rocco si è esibita nel giro
cittadino mattutino e alla processione della sera.
Il 25 settembre 2016, ha partecipato alla
processione dell'effige dei Ss Medici per le
vie di Bernalda.
Il 26 settembre 2016 ha partecipato alla
processione dell'effige dei Ss Medici nei
quartieri nuovi della parrocchia.
a cura di Costanza Guastelluccia
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Il Gran Concerto Bandistico, BOLETO Città di Nova Siri, è diretto dal
giovanissimo M° Vincenzo Guida.
Composto da circa 40 musicisti
coinvolge in entusiasmo i cittadini
ravvivando le antiche tradizioni lu-
cane. Nella stagione artistica 2016,
oltre alle numerose partecipazioni a
manifestazioni civili e religiose, spicca il concerto, tenuto il 4 agosto a
Nova Siri Scalo, che ha visto la partecipazione del M° Santino Torre.
Il Presidente dello Storico Concerto Bandistico Città di Oriolo,
Vincenzo Cuccaro, affida anche per la stagione artistica
2017 la direzione della banda al
M° Vincenzo Guida. Nel contempo conferma: Nicola Toscano
capobanda
artistico,
Vincenzo Belvedere responsabile artistico e Giorgio San-
tagata collaboratore.
a cura di Gakimas
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CANTORI MATERANI (MT)
L'Associazione Cantori Materani nasce, in ambito liturgico, negli anni cinquanta quando Eustachio Barbaro, guidato da una grande passione verso la musica
sacra, comincia un percorso nella chiesa di San Pietro
Caveoso nei rioni Sassi a Matera. Qui, con la collaborazione di alcuni simpatizzanti, costituisce un piccolo coro
denominato Schola Cantorum S. Cecilia che anima
l'attività liturgica della chiesa. Nel 1975, Mons. Michele
Giordano, Arcivescovo di Matera, lo ascolta durante
una visita pastorale, presso il Santuario di S. Francesco, e lo invita a prestare un concerto nella Basilica
Cattedrale. Successivamente lo nomina Coro di Cappella della Basilica. Nello stesso periodo, presso il Conservatorio di Musica E.R. Duni, insegnava il M° Enrico
Capaccioli, valente compositore e direttore di coro,
che aveva individuato nella Schola Cantorum S. Cecilia
una valida fucina, ove poter forgiare un coro polifonico, che avesse come obiettivi non solo l'aspetto liturgico
ma anche quello concertistico. La proposta di Capaccioli fu concretizzata nel 1976, per cui si venne nella determinazione di continuare con la Schola cantorum S.
Cecilia l'attività liturgica e affidare alla nuova formazione l'attività concertistica diretta dal M° Capaccioli.
Nasceva così il Gruppo Corale Cantori Materani che
eseguì il suo primo concerto il 21 maggio del 1977. Nel
1981 la direzione della corale fu affidata a Eustachio
Barbaro poiché Capaccioli fu trasferito a Brescia. Ebbe
così inizio un periodo fecondo di studi, di approfondimento e di attività. Sempre nel 1981 e precisamente il 12
marzo il Coro si costituisce in forma scritta dando vita
all'Associazione Corale "Cantori Materani". Nel 1989 il
M° Eustachio Barbaro viene a mancare, lasciando un
grande vuoto nell'animo di tutti i cantori, ma la direzione del coro era già stata affidata, per volontà del
compianto, alla figlia Alessandra Barbaro che ancora oggi lo dirige. La corale non ha mai interrotto la sua
attività concertistica ed è considerata uno dei migliori
cori italiani. Il repertorio spazia dal gregoriano, al moderno attraverso la musica rinascimentale, barocca,
romantica e contemporanea, senza dimenticare la tradizione popolare italiana
e negro-spirituals. Ha partecipato a diversi concorsi nazionali ed internazionali
conseguendo i seguenti successi:
 1° premio, al III° Concorso Nazionale di
Canto sacro di Porto Empedocle (AG), nel 2002;
 1° Premio al Concorso Nazionale di Canto Sacro a Vallecorsa (FR);
 1° Premio di Canto Gregoriano al Concorso Internazionale
di Karditsa (Grecia);
 3° Premio al Concorso Nazionale di Vittorio Veneto (TV).
Ha tenuto numerosi concerti:
 a livello nazionale: Ascoli Piceno, Bari, Bergamo,
Lodi, Pescara, Pesaro, Potenza, Roma;
 a livello internazionale: Argostoli in Grecia,
Manresa Vic e Igualada in Catalogna (Spagna),
Cegled e Kesckemet in Ungheria, Kromeritz e
Velehrad nella Repubblica Ceca, Mirepoix e
Lourdes in Francia).
Nel 2005 ha effettuato concerti in Inghilterra
(Newbury e Reading) ed ha partecipato:
 al 12° Festival Coral International a Marsiglia in
Francia;
 alla 23a e 51a Rassegna Internazionale delle Cappelle Musicali "Virgo lauretana" di Loreto;
 alla Xa Rassegna Internazionale di Cori Polifonici
di Nuoro;
È stato chiamato a prestare la propria opera a
Montecchia di Crosara (VR), Tolentino (MC), Repubblica di San Marino (RSM), Montefiore dell'Aso
(AP), Giarre (CT), Marcellina (RM), Senigallia
(AN), Zafferana Etnea (CT). Ha eseguito, insieme
alla Fondazione Orchestra Lucana, l'oratorio
"Beata Virgo Maria" e il poema sinfonico corale
"Nadal" del M° Valentino Miserachs e l'oratorio
"La Passione di Cristo secondo Marco" di Lorenzo
Perosi. Ha partecipato ai Gran Galà Città dei Sassi
organizzati dalla stessa Fondazione diretti dai
Maestri: Daniele Agiman, Nicola Samale Elisabetta , Maschio e Vito Clemente, dove hanno partecipato anche i soprani: Katia Ricciarelli, Francesca Patanè, Cecilia Gasdia, Denia
Mazzola Gavazzeni e Raina Kabaiwanska.
Nel Dicembre 2003 ha effettuato una tournèe in
alcune Città di Puglia e Basilicata, con programma natalizio, in collaborazione con l'Orchestra
I.C.O della Magna Grecia. Organizza gli "Incontri
polifonici internazionali "E. Barbaro".
a cura della redazione
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Ballet of Moscow è una giovane Compagnia
privata di balletto, fondata da Timur Gareev col duplice scopo di sviluppare la grande tradizione del balletto classico russo e di
ricercare nuove forme coreografiche. Il Corpo
di ballo è formato da ballerini provenienti
dalle migliore accademie di danza di Mosca,
San Pietroburgo, Ufa, Perm, nonché vincitori di numerosi concorsi internazionali di balletto. La Compagnia si avvale di prestigiose
collaborazioni con etoile provenienti dei migliori Teatri Stabili di Mosca, San Pietroburgo,
Ekaterinburg. Il repertorio della compagnia
include rappresentazioni come “Lo Schiaccianoci”, “Il Lago dei Cigni”, “La Bella Addormentata”, “Giselle”, “ Don Chisciotte”,
“Cenerentola” e ”Romeo e Giulietta”. Sin dalla sua formazione il Balletto di Mosca è stato
ospite in numerosi paesi europei ed extraeuropei: Francia, Spagna, Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Israele, Cina, riscuotendo
sempre grande apprezzamento sia dal pubblico che dalla critica. L’attuale direttore artistico della Compagnia e’ Timur Gareev, ex
solista del Teatro dell’Opera e Balletto di
Kharkov, Vincitore di numerosi concorsi internazionali di balletto, che ha collaborato a
lungo come solista anche con molte Compa-
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gnie di balletto di Mosca. Come ballerino
solista è stato partner di famose ballerine
russe come Nadezhda Pavlova, Marina
Bogdanova, Ludmila Semenova. L'arte
del balletto è molto popolare in tutto il
mondo, come si può comprendere molto facilmente dai popoli, nonostante la loro differenza culturale. Esso diffonde il vero senso di
umanesimo e di bellezza e mostra nobili
azioni morali che arricchiscono spiritualmente le persone. L'arte della danza è parte integrante della cultura, della morale e dei
costumi di tutte le nazioni del mondo. Unisce la composizione drammatica, che mostra i veri personaggi umani e la loro relazione con la musica, nelle sue forme migliori
e l'arte stessa. Caratteristica fondamentale della danza, in cui sono presentate diverse
arti come unità, è di dare fascino speciale e
unico caratterizzando il mondo interiore
delle persone. La Coreografia mantiene il
ruolo di primo piano in questa unità in
quanto mostra la verità. Aiuta a imparare
le leggi della vita sociale in modo artistico.
Ecco perché l'obiettivo del Ballet of Moscow
è quello di mantenere il patrimonio tradizionale del balletto classico riunendo i più
alti elementi classici della scuola di balletto.
a cura di Francesca Lo savio
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11
IL
PEGASO-3TRIMESTRE
2016
DATE TOUR 2016-2017
DATA
26 NOVEMBRE 2016
27 NOVEMBRE 2016
28 NOVEMBRE 2016
29 NOVEMBRE 2016
30 NOVEMBRE 2016
02 DICEMBRE 2016
03 DICEMBRE 2016
04 DICEMBRE 2016
05 DICEMBRE 2016
06 DICEMBRE 2016
08 DICEMBRE 2016
09 DICEMBRE 2016
10 DICEMBRE 2016
11 DICEMBRE 2016
12 DICEMBRE 2016
13 DICEMBRE 2016
14 DICEMBRE 2016
15 DICEMBRE 2016
17 DICEMBRE 2016
18 DICEMBRE 2016
19 DICEMBRE 2016
20 DICEMBRE 2016
21 DICEMBRE 2016
22 DICEMBRE 2016
23 DICEMBRE 2016
25 DICEMBRE 2016
26 DICEMBRE 2016
27 DICEMBRE 2016
28 DICEMBRE 2016
29 DICEMBRE 2016
30 DICEMBRE 2016
01 GENNAIO 2017
02 GENNAIO 2017
04 GENNAIO 2017
05 GENNAIO 2017
06 GENNAIO 2017
07 GENNAIO 2017
08 GENNAIO 2017
09 GENNAIO 2017
10 GENNAIO 2017
12 GENNAIO 2017
13 GENNAIO 2017
14 GENNAIO 2017
15 GENNAIO 2017
CITTA’
CONEGLIANO
FERRARA
MODENA
PRATO
BOLOGNA
AREZZO
AREZZO
FERRARA
SIENA
LUCCA
CATANIA
BARCELLONA
REGGIO CALABRIA
APRILIA
SPOLETO
ASCOLI
PESCARA
SENIGALLIA
CUNEO
ALESSANDRIA
PINEROLO
ASTI
BERGAMO
TORINO
FIRENZE
VERONA
VENEZIA
CESENA
CESENA
MODENA
MANTOVA
VERONA
JESI
SONDRIO
CUNEO
TORINO
MONZA
BERGAMO
VERCELLI
FIDENZA
GALLIPOLI
COSENZA
CATANIA
REGGIO CALABRIA
RAPPRESENTAZIONE
IL LAGO DEI CIGNI
IL LAGO DEI CIGNI
IL LAGO DEI CIGNI
CENERENTOLA
CENERENTOLA
IL LAGO DEI CIGNI
LO SCHIACCIANOCI
CENERENTOLA
IL LAGO DEI CIGNI
LO SCHIACCIANOCI
CENERENTOLA
IL LAGO DEI CIGNI
IL LAGO DEI CIGNI
IL LAGO DEI CIGNI
LO SCHIACCIANOCI
LO SCHIACCIANOCI
LO SCHIACCIANOCI
CENERENTOLA
CENERENTOLA
CENERENTOLA
CENERENTOLA
CENERENTOLA
LO SCHIACCIANOCI
CENERENTOLA
LO SCHIACCIANOCI
IL LAGO DEI CIGNI
IL LAGO DEI CIGNI
LO SCHIACCIANOCI
CENERENTOLA
CENERENTOLA
CENERENTOLA
IL LAGO DEI CIGNI
IL LAGO DEII CIGNI
LO SCHIACCIANOCI
IL LAGO DEI CIGNI
IL LAGO DEI CIGNI
CENERENTOLA
CENERENTOLA
IL LAGO DEI CIGNI
IL LAGO DEI CIGNI
IL LAGO DEI CIGNI
IL LAGO DEI CIGNI
IL LAGO DEI CIGNI
CENERENTOLA
a cura di Francesca Lo Savio
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IL
PEGASO-3TRIMESTRE
2016
ISSMA- SCUOLA DI MUSICA
In regime di convenzione con l'Istituto Superiore
di Studi Musicali TCHAIKOVSKY di Nocera Terinese (Cz)
M° Piero
Monaco, direttore della scuola
All'interno del nostro Istituto si respira quell'atmosfera che solo la musica, col suo dinamismo e
interazione tra i musicisti, è in grado di creare.
Non solo studiare, ma suonare, conoscere, crescere, confrontarsi e progettare insieme è quanto di più consueto accade nelle nostre scuole. In
questi anni abbiamo lavorato per mettere a
punto un progetto musicale che porterà i nostri
studenti ad ottenere riconoscimenti e certificazioni ma soprattutto a realizzare i loro obiettivi,
i loro sogni e le loro aspirazioni...perché farlo è
più facile che sognarlo! La missione dell’istituto
ISSMA è quella di avviare ogni studente verso
un percorso didattico musicale di comprovata
efficacia: l'attenzione viene posta sulla pratica
musicale, accompagnata da una solida base
teorica e tecnica; ogni studente è inoltre messo
nelle condizioni di ampliare veramente le proprie attitudini e interessi personali.L’ISSMA vuole anzitutto fornire le basi per far diventare un
artista tecnicamente competente, ma l'interesse
formativo è rivolto alla persona "nella sua totalità”. Le attività didattiche dei vari percorsi di
studio mirano a rafforzare nello studente la fiducia in sé stesso, creando così le premesse per
lo sviluppo di un pensiero creativo che renda
consapevoli delle proprie potenzialità, dei
propri limiti e delle possibilità personali; il tutto è in funzione di uno sbocco occupazionale
nei vari settori dell'industria dello spettacolo.I
corsi PRE ACCADEMICI rappresentano i programmi didattici musicali più innovativi sulla
scena internazionale. Basati su percorsi di studi provenienti dai conservatori. L’ISSMA, Grazie alla sua solidità di organico e culturale è
riuscita ad ottenere una convenzione con il
Conservatorio “TCHAIKOUSKY” di Nocera
Terinese. Il nostro principale obiettivo è quello
di realizzare i sogni e le aspirazioni di tantissimi nostri studenti, alfine di poter svolgere attività musicale come lavoro primario e ricco
di grandi soddisfazioni nel campo nazionale.Il
conseguimento di una certificazione riconosciuta dallo stato ora è possibile grazie a ISSMA in collaborazione con il Conservatorio
“TCHAIKOUSKY” di Nocera Terinese.L’istituto
ISSMA permette ai propri studenti di far conseguire loro un importante traguardo nel
percorso formativo musicale, e consente a
tutta la Musica di essere interpretata non solo
come meravigliosa Arte, ma anche con la titolarità e il riconoscimento che merita.Siamo
fermamente convinti che il possesso di una
certificazione offra una opportunità in più
nella ricerca di un posto di lavoro qualificato
nell’ambito di un mercato sempre più competitivo, anche nel campo artistico. Inoltre,
una certificazione potrà essere utile non solo
durante la carriera universitaria, grazie
all’assegnazione dei crediti formativi, ma anche per proseguire il proprio percorso di studio in Italia e all’estero. Esami di alta qualità
producono anche un impatto positivo sull’insegnamento e sullo studio della materia poiché i sistemi di valutazione impiegati tengono
conto costantemente degli sviluppi della didattica.
ISSMA
Via ragusa,14— 96100 siracusa
tel: 0931.64314—Cel: 335.6601720
E-Mail : [email protected]
a cura di Rossana Campisi
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PEGASO-3TRIMESTRE
2016
IL CORVO E L’ALLODOLA
Un seminario del prof. Roberto Filippetti all’Istituto Fermi di Policoro
Pascoli e Van Gogh: due geni del Simbolismo Europeo
Ci sono i corvi, ma c’è anche l’allodola.
C’è il male, nero, oscuro, ma nello stesso
istante, nello stesso quadro (non prima e
non dopo) c’è qualcosa che annuncia un
bene, che lo canta: l’allodola, appunto,
l’uccello che canta le lodi. Tutto questo, in
Van Gogh e Pascoli, convive. E’ la chiave
di lettura con cui il professor Roberto Filippetti, docente di Iconologia presso l’Università Europea di Roma e noto divulgatore di arte e letteratura, ha proposto
agli allievi dell’Istituto Fermi di Policoro
uno sguardo sintetico ma intenso sull’opera dei due grandi geni del Simbolismo
europeo. E di simboli (dal greco,
“legami”) ha parlato Filippetti: dei legami, appunto, tra le immagini di Van
Gogh e la sua vita, le sue esperienze e la
profondità del suo animo. E’ stato un
racconto fatto di profondità ma anche di
verità, se così si può chiamare (ed è difficile trovare una parola diversa) l’esperienza di un professore che non ha paura,
parlando di Van Gogh, di richiamare le
vicende esistenziali della propria famiglia, la drammaticità del proprio rapporFoto di Nino Oriolo e Jonica Tv
to con i figli. E così l’incontro con l’autore diventa provocazione personale,
vita reale, carne. Tutto questo ha
toccato le corde dei ragazzi, che hanno potuto scoprire (o riscoprire) una
possibilità: fare scuola, indagare l’animo e l’arte di un autore può essere
l’occasione per far venire a galla sé, le
proprie domande, le proprie tensioni,
i propri personali drammi. La pittura
di Van Gogh, la poesia di Pascoli, del
resto da cosa nascono, se non dall’urgenza espressiva di tirare fuori il proprio umano, senza schemi e senza filtri? Le grandi opere nasconi così: mettendo in gioco sé, rischiando sé. Lo
hanno fatto Pascoli e Van Gogh, lo
ha fatto Filippetti nel raccontarli. E’
chiamato a farlo ciascuno.
a cura di Pino Suriano
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IL
PEGASO-3TRIMESTRE
2016
La genesi del fluido: 45 film sulla deriva dei fondamenti
Padre e figlio sono per
Amelio “due sconosciuti, in
una Berlino di cui entrambi
non conoscono la lingua,
costretti a fare vicendevolmente i conti”, su una sceneggiatura di Rulli, Petraglia e Amelio, libero spunto
dal libro Nati due volte di G. Pontiggia. La scoperta dell’altro e del sé torna nel film, del quale
Almodòvar è anche lo sceneggiatore, attraversando la disidentità sessuale in una Madrid disincantata del 1980: la Spagna della movida. Allen anche sceneggiatore racconta il bel mondo londinese
e l’incontro tra un parvenu irlandese e una bella
americana difficilmente controllabile, nel suo unico film girato integralmente in Inghilterra. Bellocchio è anche sceneggiatore di un film dove “solo
l’immaginazione di una donna sembra essere in
grado di aprire un varco in un contesto che ha
perso la capacità di immaginazione”, come i
“sognatori” di Bertolucci, adattati dal romanzo
omonimo di Gilbert Adair, scoprono la vita attraverso tre amori: l’amore per il cinema, per il sesso e
per la politica (“rimane un curioso confronto tra
americani ingenui e puri ed europei parolai e decadenti”). Buscemi, su sceneggiatura di James
Strouse, racconta la depressione della provincia
americana, partendo da una N. Y. disadattata e
disadattate. Il documentario di Calopresti traccia
una mappa della memoria tra Auschwitz e Mauthausen, attraverso la rievocazione di 9 italiani
sopravvissuti allo sterminio nazista. Una Marie Antoinette, pop e quasi quindicenne, è quella che la
figlia di F. F. Coppola, Sofia, adatta da una biografia della Fraser, girando realmente a Versailles.
Dall’emarginazione dorata di una regina a quella
di due reali outsider posti dai fratelli Dardenne
(autori anche della sceneggiatura) a confronto
“con i disvalori che la società sembra privilegiare,
a cominciare dai soldi”. L’impalpabile cinepresa di
Jonathan Demme riprende, con sguardo partecipe
e commosso, il volto “espressivo e dolente” di Neil
Young, nel bellissimo film-concerto. Le “lettere dal
Sahara” di De Seta, ottantenne maestro del documentario, qui anche sceneggiatore, raccontano in
digitale “l’Italia di oggi vista da un africano”. Abel
Ferrara mette in scena “lo scandalo del messaggio
evangelico nella contemporaneità sconvolta da
nuove violenze”, sulla scorta dei vangeli apocrifi e
sulla sceneggiatura, oltre che sua, di Simone Lageoles e Mario Isabella. Ferrario e il co-
sceneggiatore Belpoliti ripercorrono con una piccola troupe il medesimo e tortuoso percorso compiuto nel 1945 da Primo Levi e poi descritto nel
romanzo La tregua: da Auschwitz alla sua Torino,
attraverso mezza Europa. Herzog “riesce a trasmettere allo spettatore tutto l’orrore e l’angoscia
di una Natura indifferente” in uno sconvolgente
documentario estremo. “Il ritratto disperante e
sconsolato di un perdente fuori tempo massimo”
nella sua Helsinki “ridipinta” da Timo Salminen
per Aki Kaurismäki (che firma anche la scenegbrano può contenere 100giatura), ritrovandosi laQuesto
lezione
dei registi più
150 parole.
amati dal finlandese: Hawks, Bresson, Buñuel.
Gli articoli
di un notiziariosull’aspossoL’ungherese Koltai trae la
sua “riflessione
no essere di qualsiasi tipo, ad
suefazione all’orrore e sulla fatica di sopravvivere”
esempio articoli sulle nuove tecdal romanzo di Imre Kertész,
Essere senza destino.
nologie.
“Loach ci mostra l’altra faccia della liberalizzazioÈ inoltre possibile descrivere tenne dei mercati e dell’apertura
delle frontiere racdenze economico-finanziarie o
contando gli inganni con previsioni
cui vengono
attirati i lache possono risultare
voratori in Gran Bretagna”,
sulla
sceneggiatura
di
utili ai lettori.
Paul Laverty. “Lynch, autore anche della scenegSe il notiziario viene distribuito
giatura, mette in scena internamente,
una delle è idee
portanti
possibile inserire
della sua visione d’artista, secondo la quale il cinema può costituire un’esperienza palpabile nella
vita delle persone” e “il film finisce per creare
un’atmosfera onirica e psicanalitica”. In un piccolo
paese alle foci del Po, si disegna l’incontro tra Hassan e Mara, nel film di Mazzacurati, “un affresco
poderoso e avvincente”. Questo
Per Moore,
che raccoglie
brano può contenere 75storie agghiaccianti di malati,
“il
nemico
non è
125 parole.
una sola persona ma un intero sistema”, mostranLa selezione di immagini ed eledo, comunque, che “c’è qualcosa
che resta incommenti grafici è un passaggio imporpiuto nel suo modo di trattare
il
dolore”
come antante in quanto questi elementi
che nel film di Moretti, da
lui
stesso
sceneggiato
consentono di aggiungere impatto
insieme a Linda Ferri e a alla
Schleef.
Sulla scorta di un
pubblicazione.
romanzo di Jhumpa Lahiri
(adattato da Sooni TaAnalizzare l'articolo e valutare se
raporevala), la registale immagini
indiana
Nair
inseriteMira
sono coerenti
“racconta due generazioni
di
emigrati”.
Nolan,
con il messaggio che si desidera
anche sceneggiatore (il soggetto
un racconto
di
trasmettere.èEvitare
immagini che
risultino fuori“sul
contesto.
suo fratello Jonathan) ci interroga
labile senso
della nostra identità”.
a cura di Francesco D’Isa
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15
IL
PEGASO-3TRIMESTRE
2016
La genesi del fluido: 45 film sulla deriva dei fondamenti
ricerca di un’armonia tra
uomo e natura” è Olmi,
autore “Alla anche della
sceneggiatura, che assume
il cinema come emozione
più che come comunicazione. “Abbas Kiarostami è
autore della sceneggiatura,
ispirata a un fatto di cronaca, e fornisce a Panahi
la chiave per rappresentare l’Iran contemporaneo”. Pawlikowski scrive con Rowan Joffe un film
che “racconta la nuova Europa delle frontiere e
dei senza-patria con uno sguardo empatico, al
tempo stesso realistico e visionario”. “Nell’America
dei grandi spazi, dall’Arizona al Pacifico, dal
Grand Canyon all’Alaska”, Sean Penn gira la storia di un giovane che sceglie di vivere un’esistenza
on the road, traendola dal best-seller di Jon Krakauer, Nelle terre estreme. “Il pioniere del direct
cinema Pennebaker gira il “primo documentario
musicale della storia del cinema”, seguendo Bob
Dylan soprattutto dietro le quinte, mentre Piccioni, che firma la sceneggiatura con Linda Ferri e
Gualtiero Rosella, “è a suo agio nell’usare il cine-
ma nel cinema per
sottolineare le coincidenze tra finzione e
realtà”. Per il suo documentario, commissionatogli dal Comité
d’histoire della seconda guerra mondiale, Alain Resnais “unisce spezzoni tratti dagli archivi delle Forze alleate a sequenze a colori girate sui luoghi della deportazione” e
svela al mondo l’orrore “per non dimenticare”. AtQuesto brano può contenere 100traverso varie generazioni
e due Italie che si con150 parole.
frontano sullo schermo, per Salvatores “a fare da
Gli articoli
un notiziarioSoderpossotrait d’union sono il cinema
e ladimusica”.
no essere di qualsiasi tipo, ad
bergh, sulla sceneggiatura di Coleman Hough, giesempio articoli sulle nuove tecra in digitale con attori dilettanti
e racconta l’ordinologie.
naria follia e lo squallore della provincia americaÈ inoltre possibile descrivere tenna “con uno stile catatonico,
a metà strada tra la
denze economico-finanziarie o
sit-com, il finto documentario
e la videoinstallaprevisioni che possono risultare
zione”. Aleksandr Sokurov
(su
sceneggiatura di
utili ai lettori.
Jurij Arabov) sa coniugare la Storia al presente e
Se il notiziario viene distribuito
completa la sua trilogia sul
potere - che compreninternamente, è possibile inserire
de Moloch, su Hitler, e Taurus, su Lenin - elaborando la figura dell’imperatore giapponese Hirohito che, subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, rinuncia al suo statuto divino di discendente del Sole, invitando il Giappone alla resa. Sorin (anche sceneggiatore, con Santiago Calori e Salvador Roselli) tratta
“ottimismo, umiltà e
Questo brano può contenere 75amicizia in frangenti estremi”,
ricordando la lezio125 parole.
ne neorealista. “Storia di una ribellione al potere
La selezione di immagini ed eleche diventa riscatto morale”
è quella di Sorrentino
menti grafici è un passaggio impor(autore anche della sceneggiatura).
“Spielberg
tante in quanto questi elementi
risale al passato per parlare
del presente”,
sceconsentono
di aggiungeresu
impatto
neggiatura di Tony Kushner
ed Eric Roth, dal libro
alla pubblicazione.
-verità Vendetta di George
Jonas. Dramma clauAnalizzare l'articolo e valutare se
strofobico per Oliver Stone
(sceneggiatura
di Anle immagini inserite sono coerenti
drea Berloff) che “affronta
tragedia
conla
il messaggio
cheraccontansi desidera
do una storia realmente trasmettere.
accaduta…
quasi
sempre
Evitare
immagini
che
sotto terra, incollato airisultino
volti fuori
deicontesto.
protagonisti”,
mentre Tarantino (anche sceneggiatore) “ricrea
con interventi digitali il look” dei film e delle sale
di ultima visione, che negli anni Settanta spesso
proponevano due spettacoli al prezzo di uno soltanto (infatti anche questo film
vive in coabitazione con Planet
Terror di Robert
Rodriguez e con
intermezzi di vari
trailer).
a cura di Francesco D’Isa
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PEGASO-3TRIMESTRE
2016
La genesi del fluido: 45 film sulla deriva dei fondamenti
In un prologo e nove capitoli, Lars von Trier (autore
anche della sceneggiatura)
apre una trilogia, un trittico
sull’America, abbandonando “il realismo teorizzato
nel suo cinema come Dogma per un’astrazione che
sembra coniugare teatro e cinema”. La von Trotta
(con la co-sceneggiatrice Pamela Katz) racconta
“un episodio dimenticato per celebrare il coraggio
delle donne”. Gus Van Sant (anche sceneggiatore)
“si ispira alla fine di Kurt Cobain (1967-1994), leader dei Nirvana, ma non cerca la precisione biografica”. Fra Buñuel e Strindberg, Vinterberg gira
“con la macchina da presa volutamente traballante e in luce naturale, in omaggio all’estetica di
Dogma 95 (sottoscritto da Vinterberg e von
Trier)”. “La storia realmente accaduta dei Tipton
Three è raccontata in forma di intervista\documentario” ai veri protagonisti, da Winterbottom e Whitecross (anche sceneggiatori), “e alternata a una ricostruzione realistica”. Zhang
(anche sceneggiatore, con Wu Nan e Bian Zhohong) si ispira a Leiyu, un’opera teatrale degli anni Trenta del Novecento di Cao Yu, “che mescolava Shakespeare, Ibsen e la tragedia greca per descrivere la Cina del suo tempo”, trasposta in un
mitico passato imperiale del decimo secolo. Il polacco Zanussi, Cardillo e Familiari adattano un
dramma di quest’ultimo: il film che ne deriva presenta personaggi “fatti di idee e non di carne
(anche quando vanno in giro nudi)”.
col. 78’
Lajos Koltai
*Senza destino-Fateless (Sorstalansàg) 2005,
Ung\Ger\Gb col. 133’
Ken Loach
*In questo mondo libero... (It's a Free World...) 2006,
Gb\Ita\Ger\Spa\Pol col. 96’
David Lynch
*Inland Empire 2006, Usa col. 179’
Carlo Mazzacurati
*La giusta distanza 2006, Ita col. 105’
Michael Moore
*Sicko 2006, Usa col. 123’
Nanni Moretti
*La stanza del figlio 2001, Ita\Fra col. 99’
Mira Nair
*Il destino nel nome (The Namesake) 2006, Usa col. 123’
Christopher Nolan
Questo
*Memento 2000, Usa col. e b\n
113’ brano può contenere 100-
Ermanno Olmi
150 parole.
Jafar Panahi
Gli articoli di un notiziario posso-
*Centochiodi 2006, Ita col. 92’
*Oro rosso (Talaye Sorgh) 2004,
Ira di
col.qualsiasi
96’ tipo, ad
no essere
Pawel Pawlikowski
*Last Resort 2000, Gb col. 75’esempio articoli sulle nuove tec-
Sean Penn
nologie.
D. A. Pennebaker
È inoltre possibile descrivere ten-
*Into the Wild 2006, Usa col. 139’
*Dont Look Back 1967, Usa b\n
97’ economico-finanziarie o
denze
Giuseppe Piccioni
*La vita che vorrei 2005, Itaprevisioni
col. 125’ che possono risultare
Alain Resnais
utili ai lettori.
*Notte e nebbia (Nuit et brouillard) 1956, Fra b\n e col.
32’
Se il notiziario viene distribuito
Gabriele Salvatores
è possibile inserire
*Quo vadis, Baby? 2005, Itainternamente,
col 102’
Steven Soderbergh
*Bubble 2005, Usa col. 75’
Aleksandr Sokurov
*Il sole (Solnze - The Sun) 2005, Rus\Fra\Ita\Svi col. 105’
Carlos Sorin
*Bombòn el perro 2004, Arg col. 97’
Paolo Sorrentino
*Le conseguenze dell'amore 2004, Ita col. 100’
Steven Spielberg
*Munich 2005, Usa\Can col. 164’
Oliver Stone
Questo brano può contenere 75-
Lars von Trier
menti grafici è un passaggio impor-
*World Trade Center 2006, 125
Usa parole.
col. 130’
Quentin Tarantino
*Grindhouse-A prova di morte
(DeathdiProof
) 2006,
La selezione
immagini
ed eleUsa col. e b\n 127’
Gianni Amelio
*Dogville 2004, Dan\Sve\Fra\Nor\Ola\Fin\Ger\Ita
135’
tante in quanto questi col.
elementi
Pedro Almodovar
di aggiungere impatto
*Rosenstrasse 2004, Ger\Ola consentono
col. 135’
Gus Van Sant
*Last Days 2005, Usa col. 97’
alla pubblicazione.
Woody Allen
Thomas Vinterberg
Analizzare l'articolo e valutare se
Marco Bellocchio
Bernardo Bertolucci
*Festen 1998, Dan col. 105’ le immagini inserite sono coerenti
Michael Winterbottom, Mat Whitecross
il messaggio
che si desidera
*The Road to Guantanamo con
2006,
Gb col. 94’
Zhang Yimou
trasmettere. Evitare immagini che
Steve Buscemi
*La città proibita (Man cheng jin dai huang jin jia)
risultino fuori contesto.
2006, HK\Cin col. 113’
*Le chiavi di casa 2004, Ita\Fra\Ger col. 105’
*La mala educaciòn 2004, Spa col. 105’
*Match Point 2006, Gb\Usa\Lus col. 124’
*Buongiorno, notte 2003, Ita col. 105’
*The Dreamers 2003, Gb\Fra\Ita col. 130’
*Lonesome Jim 2005, Usa col. 91’
Mimmo Calopresti
*Volevo solo vivere 2006, Ita col. 75’
Margarethe von Trotta
Krzysztof Zanussi
*Il sole nero 2006, Ita\Fra col. 105’
Sofia Coppola
*Marie Antoinette 2006, Usa\Fra\Gia col. 123’
Luc - Jean-Pierre Dardenne
*L'enfant 2005, Bel\Fra col. 95’
Jonathan Demme
*N. Y.: Heart of Gold 2005, Usa col. 103’
Vittorio De Seta
*Lettere dal Sahara 2004, Ita col. 125’
Abel Ferrara
*Mary 2005, Ita\Fra\Usa col. 83’
Davide Ferrario
*La strada di Levi 2006, Ita col. 92’
Werner Herzog
*Grizzly Man 2005, Usa col. 103’
Aki Kaurismäki
*Le luci della sera (Laitakaupungin valot) 2006, Fin
a cura di Francesco D’Isa
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17
IL
PEGASO-3TRIMESTRE
2016
I.I.S.S. “E. GIANNELLI” DI PARABITA (LE)
PARABITA - CASARANO - ALEZIO - GALLIPOLI
CON ERICA PER DARE SENSO ALLA VITA
L’IISS “E. Giannelli” ricorda la giovane scomparsa nel 2015 in un incidente in motocicletta
PARABITA - Si svolgerà giovedì 20 ottobre
p.v., presso la sede dell’IISS “E. Giannelli” di
Parabita, la giornata in memoria di Erica
Casto, la giovane studentessa deceduta a
causa di un incidente stradale nell’agosto
2015. A mantenere vivo e costante il ricordo,
da quel giorno, continua ad essere il Dirigente Scolastico prof. Cosimo Preite che,
con sensibilità e prontezza d’animo, ha saputo accogliere i suggerimenti di allievi e
docenti, appoggiando particolarmente il desiderio della fam. Casto di istituire una borsa
di studio annuale dedicata alla memoria
della figlia Erica, ex studentessa dell’Istituto,
prematuramente scomparsa, poco prima di
essere iscritta alla classe V B. Da quel giorno,
studenti ed insegnanti del “Giannelli” si sono
stretti intorno ai genitori di Erica ed agli ex
compagni di classe, collaborando a perpetuare il ricordo della ragazza. È per questo
motivo che sarà intitolato a lei l’Anfiteatro
antistante l’Edificio scolastico, all’interno del
cortile, a perenne ricordo del valore che la
vita umana merita. Grande l’emozione suscitata dal Dirigente Scolastico nelle Autorità, che hanno accolto tutte con immenso
piacere l’invito, elogiando l’iniziativa, assicurando la partecipazione e congratulandosi
con gli organizzatori. Alla cerimonia prenderanno parte esponenti del mondo politico,
civile, militare e religioso. E sarà proprio il
Vescovo di Nardò-Gallipoli , Mons. Fernando
Filograna, dimostrando elevata sensibilità
verso il mondo dei giovani e della Scuola, ad
officiare il rito di benedizione del luogo, alla
presenza di numerosi rappresentanti delle
istituzioni locali, fra i quali il Sen. Giorgio
Costa, l’Ass. Regionale Istruzione, Formazione e lavoro Dott. Sebastiano Leo, il Presidente della Provincia Dott. Antonio Maria
Gabellone, il Sindaco di Parabita Avv. Alfredo Cacciapaglia ed altri Sindaci dei
paesi limitrofi con i Rappresentanti di numerose Associazioni socio-culturali-ricreative
del Territorio. Interverranno, inoltre, gli amici dell’Associazione Familiari e vittime della
strada, per offrire all’intera Comunità civile
e scolastica una riflessione sull’urgenza di
mantenere viva la sensibilità delle Istituzioni
sul mondo giovanile, spesso coinvolto in
drammi di alta portata. I dati non lasciano
alcun dubbio sull’urgenza di agire in tal senso. Ogni giorno, solo in Italia, tredici persone
muoiono a causa di incidenti stradali. La
Scuola resta il luogo di elezione per i programmi di prevenzione e sicurezza attraverso i quali apprendere la “cura di sé”. Nell’ottica della corresponsabilità e della collaborazione tra istituzioni e società civile, il Dirigente Scolastico, prof. Cosimo Preite, ritiene
che manifestazioni di tale portata e profondità siano di sostegno e di speranza; restino
uno strumento luminoso non solo per ricordare le persone care ma soprattutto per
sensibilizzare le nuove generazioni sulla necessità di tutelare in ogni modo la gioia della vita.
a cura di Marilena De Pietro
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19
IL
PEGASO-3TRIMESTRE
2016
L’ORRORE DEL NON ESSERE UMANI
Tiziana Cantone. Aveva 31
anni. Si è suicidata il 13 Settembre 2016 dopo che un
video hard, che la vedeva
protagonista, era stato diffuso sul web fin dal 2015.
Tiziana è stata per lungo
tempo derisa, insultata.
Aveva provato a cambiare identità e città, trasferendosi in Toscana dalla Campania. Tutto
inutile. In preda alla depressione, si è uccisa. È
stato aperto un fascicolo contro quattro uomini, con l’accusa di istigazione al suicidio. “Era
un cuore buono ed è stata tradita dal male”,
così ha detto il Parroco Don Giuseppe Rovo che
ne ha celebrato il rito funebre. Carolina Picchio.
Aveva 14 anni. Si è suicidata nel Gennaio 2013,
dopo aver subito violenza di gruppo, le cui immagini erano state poi condivise in rete. Tante
le offese, gli insulti avuti. Scrisse su Facebook:
“Con la gente ho avuto già troppa pazienza,
non voglio più perdere tempo. Non posso sopportare tutto questo”. I 5 ragazzi bulli, compreso il fidanzatino, sono stati accusati di istigazione al suicidio, stalking, creazione di materiale
pedopornografico, violenza sessuale e morte.
Andrea, un ragazzo di Roma. Aveva 15 anni.
Era preso in giro perché rivelava una tendenza
all’omosessualità e perché indossava pantaloni
rosa. Si è ucciso anche lui. Cosa lega queste storie e tante altre che presentano le medesime
caratteristiche e il medesimo orrore: con troppa
leggerezza si condividono in rete immagini di sé
anche private. Si diventa vittime della vergogna mediatica e spesso non si regge al peso
dell’onta, dello stigma, della persecuzione. Ecco
il cyberbullismo. Storie così simili tra di loro che
vengono i brividi a leggerle. Stupisce la raccapricciante cattiveria degli adolescenti. Internet
ha aperto nuove possibilità per tutti noi, anche
se altra faccia della medaglia sono i rischi legati
ad un uso improprio di questo strumento. Una
cosa è certa: per i giovani che stanno crescendo
a contatto con le nuove tecnologie, la distinzione tra vita online e vita offline è minima. Pettegolezzi diffusi attraverso sms, mail, social network, postando immagini o video imbarazzanti, rubando identità e profili di altri, insultando
e deridendo le vittime. Succede che la vittima si
sente investita da qualcosa che appare più
grande di lui; la vittima sperimenta spesso
sensi di colpa, un sentimento di autosvalutazione personale, un senso di impotenza e inadeguatezza. La vittima finisce per andare in corto circuito, che lo porterà a vedere
il suicidio, molte volte, come l’unica via d’uscita. Bisogna affrontare la questione morale
del problema. E sulla moralità ce ne sarebbero di cose da dire: il tema delle donne oggetto, schiave ancora del proprio corpo, vittime
consapevoli di uomini retrocessi allo stato di
animali da cui discendiamo, piuttosto che
evoluti allo stato di persone a cui aspiriamo. Il
tema del bullismo, della non accettazione
delle differenze e delle debolezze altrui e nostre, dell’obbligo morale di prestare soccorso a
chi è in difficoltà. Il tema della sessualità, che
è stata resa molto più simile ad un oggetto
materiale da consumarsi facilmente, facendo
del sesso un fattore che fa curriculum tra gli
adolescenti, anziché rimanere una cosa da
scoprire, da costruire, da sognare, da gustare
e da aspettare. Il tema della nostra privacy,
visto che non ci sono confini tra pubblico e
privato. Non ci possiamo esimere dal riconoscere che la responsabilità è anche un po’ nostra. Nostra di noi donne. Riflettiamo: se vogliamo noi donne fare carriera, ci chiedono di
rinunciare a diventare madri per poi fare il
fertilitydayper ricordaci che non si è fertili per
sempre. Quanti controsensi!!! La società siamo
anche noi donne che siamo le prime additare
come una poco di buono una single che preferisce il divertimento ai doveri di coppia. Ci
hanno cresciute in questo modo perché abbiamo respirato troppo a lungo una forte
aria di maschilismo in questo nostra società. In
questo momento siamo tutti colpevoli di questo orrore: la famiglia, la scuola, la società.
“...La vita è tremendamente deficiente nella
forma… si è sempre feriti quando ci avviciniamo alla vita…”. Oscar Wilde 1889.
a cura di Lucia Franzò
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IL
PEGASO-3TRIMESTRE
2016
GIORNATA DELLO SPORT AL “CANNIZZARO” DI CATANIA
Il 07 ottobre, presso l’Unità Spinale Unipo- operato, organizzato e promosso l’evento:
lare dell’Ospedale Cannizzaro di Catania, si “...La Dott.ssa Onesta, validamente sup-
è svolta La Giornata dello Sport che ha portata da tutte le associazioni che hanno
visto presenti diverse discipline sportive con contribuito alla riuscita della manifestazioprove pratiche, tornei e gare. Alla manife- ne, ha aggiunto al binomio sport e solidastazione sono intervenuti: il Presidente Re- rietà la terza “S” quella appunto della sagionale degli Armieri Confcommercio, Cav. nità. Ci auguriamo che questa formula
Francesco Zaccà, e il Presidente della As- possa essere ripresa in altre occasioni alle
sociazione “Come le Ginestre” Salvo Mira- quali saremo ben lieti di dare il nostro supbella. Come le Ginestre annovera tra gli
iscritti atleti paraolimpici e l’istruttore del
Tiro a Segno Nazionale, Felice Liziocheha
presentato la disciplina del tiro sportivo. Il
Cav. Zaccà ha avuto parole di elogio per la
Direttrice dell’Unità Spinale Unipolare,
porto e la nostra partecipazione”.
Lo scopo della manifestazione è stato
quello di promuovere lo sport paraolimpico, quale mezzo d’integrazione delle persone con disabilità, in condizioni di uguaglianza e pari opportunità.
Dott.ssa Maria Pia Onesta, per come ha
a cura di Rossana Campisi
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