soltanto i corpi colloidali ricchi di acqua quelli che, nella cellula, svol

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soltanto i corpi colloidali ricchi di acqua quelli che, nella cellula, svolgono le funzioni vitali, mentre nessuna attività vitale si può riconoscere
ai corpi di struttura cristallina e cristallizzati.
Questa osservazione acquista tanto maggior interesse ed evidenza,
quando si consideri che le recenti indagini assegnano una struttura
microcristallina anche a corpi altra volta ritenuti tipici colloidi, come
l'amido, come la cellulosa e come altre sostanze presenti nella cellula,
per cui si potrebbe in un certo senso parlare di acqua « viva » o almeno
legata alla vitalità del plasma, per quella che rigonfia i colloidi cellulari, e di acqua «' morta » o almeno indipendente dalla vita e dall'attività della cellula, per quella che è invece contenuta nei cristalloidi.
Abbiamo di fatto visto più sopra che « fuori della vita » sono il
primo ed il quarto tipo d'acqua, tra quelli che si possono individuare
durante l'essiccamento di una cellula : di essi il primo è evidentemente
presente come solvente delle soluzioni molecolari dei vacuoli, l'altro
come acqua di cristallizzazione dei microcristalli costituenti la membrana o le sostanze di riserva le cui molecole sono così regolarmente
assestate. Strettamente inerenti alla vitalità più o meno intensa della
cellula sono invece il secondo ed il terzo tipo d'acqua, contenuti ambedue come mezzi rigonfianti dei colloidi più o meno dispersi : e si osserva anzi che i colloidi cellulari sono in grado di esplicare la loro
attività soltanto se l'acqua sia presente in quantità bastante ad assicurarne un certo grado di dispersione.
Si potrebbe in tal modo considerare come indice del passaggio da
una fase di vita attiva ad una fase di vita quiescente, o addirittura come
indice della sopravvenuta morte di una cellula, o dei suoi organiti, appunto il passaggio dalla fase colloidale a quella cristalloidale dello
stroma dei suoi organiti e per ciò stesso il passaggio, dall'uno all'altro
stato, dell'acqua in essi presente.
Semplici considerazioni sui dati già acquisiti permettono a priori la
distinzione e la valutazione di queste così diverse forme d'acqua ; ed
altre ancora se ne potrebbero distinguere delle quali però mi riservo
di trattare più oltre. Bd appunto la miglior conoscenza e comprensione
del significato di queste forme d'acqua, e di quelle che lo studio avrebbe
ancora messe in evidenza, costituiscono lo scopo delle mie ricerche.
Queste si sono svolte secondo due direttive : quella di stabilire le
modalità con le quali i tessuti vegetali posti a essiccare in condizioni
diverse perdono la loro acqua, e quella dello studio citologico delle modalità di comportamento dei tessuti vegetali in corso di disidratazione.
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