CAVOUR genio seduttore gourmet_PALAZZO

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La mostra fa parte del programma ESPERIENZA ITALIA per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia
In collaborazione con Provincia di Torino e Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Torino
Ideazione, curatela, organizzazione:
Consolata Pralormo Design
Progetto:
Associazione Accademia degli Archimandriti
PALAZZO CAVOUR
Via Cavour 8, Torino
DAL 26 MARZO AL 26 GIUGNO 2011
Orari:
- Lunedì, martedì, mercoledì e venerdi 10-19
- Giovedì 10-22
- Sabato, domenica e festivi 10-19,30
“Oggi abbiamo fatto la storia e adesso andiamo a mangiare”
Camillo Benso Conte di Cavour. Il 26 aprile 1859,
dopo aver letto il proclama di guerra contro l’Austria
I grandi personaggi della storia che tutti abbiamo conosciuto sui libri di scuola, per chi non è uno storico o
uno studioso appassionato rimangono spesso figure astratte, imprigionate nell’aureola di “eroe indiscusso”
dal “gesto memorabile”. Tutti però sono stati anche uomini, e donne, con intime indecisioni e private
debolezze, tutti hanno amato, gioito e sofferto per cause forse non solo eroiche o patriottiche, forse tutti
dopo una giornata faticosa hanno desiderato la compagnia di una persona amica, hanno apprezzato il
sapore di un buon pranzo o lo svago di una partita a carte.
Immaginiamo quindi di essere invitati dal Conte Camillo Benso di Cavour una sera di marzo del 1861;
l’Unità d’Italia è stata appena proclamata, la città di Torino è in festa, tutti i palazzi ospitano ricevimenti
ed anche a Palazzo Cavour si festeggia. Nell’anticamera cappelli e mantelli fanno presagire la presenza di
ospiti. Nel salone illuminato e abbellito da splendidi trionfi di fiori, dame leggiadre nei loro abiti eleganti
ed impalpabili danzano con cavalieri in frac. I cuochi di casa hanno dato prova di tutta la loro maestria
preparando sorbetti, frutta candita, torte e dessert per il magnifico buffet.
Nello studio del Conte di Cavour, il sécretaire raccoglie le lettere delle donne che lo amarono e che furono
prigioniere del suo fascino segreto; la scrivania è ingombra di documenti e testimonianze delle sue
straordinarie intuizioni e degli intrighi diplomatici grazie ai quali il fidato Costantino Nigra ottenne aiuti e
consensi, dimostrando che, forse, più nei salotti che nelle cancellerie le qualità del diplomatico si
esercitavano con successo.
Ma chi sono stati gli artefici di tutto questo ricevimento? I cuochi, che hanno lasciato le ricette sui tavoli
della cucina perché possiamo carpire i loro segreti culinari e i fornitori, ma anche negozi e botteghe della
Torino del 1861, appena diventata capitale vivace e dinamica di un nuovo Regno, capace di accogliere le
nuove idee, gli ideali romantici, le frenesie patriottiche, le aspirazioni liberali, promuovendo scuole di
ogni ordine e grado ma anche il teatro, i carnevali, i circhi, i balli, le fiere e una straordinaria vivacità nelle
strade, tanto da provocare lamentele sulla stampa cittadina per la “cernaia” cioè lo schiamazzo.
Consolata Pralormo Design s.a.s. 10123 Torino - Via Maria Vittoria 10
tel. 011.88.48.70-814.09.81 fax 011.8396735 [email protected] www.pralormodesign.com
PALAZZO CAVOUR
Via Cavour 8, Torino
26 MARZO-26 GIUGNO 2011
LA SEDE:
Palazzo Cavour, uno dei migliori esempi dell'architettura barocca
piemontese del Settecento, ed uno degli edifici storici più
significativi di Torino. Fu proprio nelle sue stanze che si svolse
gran parte della vita di Camillo Benso conte di Cavour, che per
ironia della sorte spirò pochi mesi dopo la proclamazione
dell’Unità: in questi ambienti fu fondato il giornale "Il
Risorgimento" e si discussero e concretizzarono le sorti della nuova
patria italiana con i personaggi più illustri dell'epoca, che spesso
suggellarono importanti accordi proprio a tavola.
L’ESPOSIZIONE
I CONTENUTI:
- UNA COLLEZIONE DI COSTUMI
Gli abiti degli invitati al ballo sono in realtà i costumi realizzati nel 1961 per i festeggiamenti del
centenario dell’Unità d’Italia. In tale occasione Amedeo Peyron, Sindaco di Torino, aveva indetto un
concorso per le sartorie italiane che si sfidarono nella realizzazione dei costumi dei principali protagonisti
del Risorgimento. Gli abiti vennero indossati dalle autorità cittadine per una sfilata tra Palazzo Chiablese e
Palazzo Madama, conclusasi al teatro Carignano dove venne fatto rivivere un ricevimento di gala
avvenuto nel 1861.
- UNA COLLEZIONE DI MENÙ
Il nucleo della mostra è costituito da un’importante collezione di menu storici, testimonianze sia del
periodo storico che dei gusti, delle abitudini e dei sapori dell’epoca. In particolare sono stati selezionati i
menù dei ricevimenti che celebrarono l’Unità d’Italia, a dimostrazione delle virtù diplomatiche di un buon
pranzo.
- GLI ARREDI
Le sale sono allestite con alcuni arredi provenienti dal Castello di Santena, per gentile prestito della
Fondazione Camillo Cavour. Il Castello di Santena, dimora estiva dei Conti di Cavour, racchiude ancora
oggi arredi provenienti dalle diverse dimore del grande statista ma anche da quelle dei rami collaterali
della famiglia. La mostra non propone dunque una ricostruzione storica esatta dell’arredo ma l’atmosfera e
il gusto dell’epoca.
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GLI AMBIENTI:
- IL BALLO RISORGIMENTALE
- I GIOCHI DI SOCIETÀ
- IL SALOTTO DI CAVOUR
- VIVA L’AMBASCIATORE / LA DIPLOMAZIA A TAVOLA
- I MENÙ DEI PRANZI CHE FECERO L’UNITÀ D’ITALIA
- DAMA DI CUORI…LA CONTESSA DI CASTIGLIONE
- DIETRO LE QUINTE: CUOCHI, ARTIGIANI E BOTTEGHE NELLA TORINO DEL 1861
IL PERCORSO DI VISITA
Si tratta di una mostra di costume, un “tuffo”
nell’atmosfera risorgimentale: i visitatori diventano gli
ospiti di un ricevimento del Conte di Cavour, una
serata in un palazzo piemontese nei giorni
entusiasmanti dell’Unità d’Italia.
Si affronta dunque un risvolto del Risorgimento e
dell’Unità d’Italia attraverso i momenti conviviali e i
protagonisti della storia: pranzi, balli, brindisi, feste e
ricevimenti in occasione dei quali si annunciarono e
talvolta furono definiti momenti importanti per
l’assetto politico del nostro paese.
Il percorso di visita prosegue illustrando la vita a Torino intorno al 1861 attraverso i fornitori del ricevimento a
Palazzo Cavour, le botteghe, gli artigiani e le figure che animavano le vie cittadine.
Nell’atrio del Palazzo una gondola fluttuante sulla bandiera del Regno racconta uno degli episodi più
curiosi della diplomazia eclettica ed efficacissima del Conte di Cavour illustrando inoltre la storia della
liberazione di Venezia, chiave di volta della politica estera del nuovo Regno d’Italia. Oltre a ricordare
l’annessione del veneto sancita dal trattato di Vienna e dal successivo plebiscito del 1866, questa
scenografia rievoca una delle “trovate” del giovane diplomatico Costantino Nigra che, trovandosi in
Francia per concretizzare l'ipotesi di alleanza con Napoleone III contro l'Impero austriaco, inviò
all’Imperatrice per il laghetto del castello di Fontainebleau una gondola veneziana e su questa intonò una
serenata per chiederle di intercedere presso il marito affinché scendesse in guerra contro l'Austria a fianco
dell'esercito piemontese.
Sullo scalone d’onore le livree dei valletti accolgono i visitatori e, oltre la soglia dove gli ospiti
sembrano aver appena lasciato mantelle e tube, un sontuoso ricevimento celebra l’evento unitario.
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Nel salone da ballo, un elaborato buffet è allestito secondo l’uso del tempo e alcune coppie sembrano
danzare alla luce del magnifico lampadario sospeso.
A Cavour seduttore, genio e gourmet è dedicato lo studio
del Conte dove carteggi, missive ma anche plastici,
modellini, acquerelli e immagini rievocano gli aspetti meno
conosciuti del grande statista: le donne della sua vita, i
cifrari segreti per comunicare col sovrano, le geniali
intuizioni nel campo dell’agricoltura e dei trasporti.
Non potevano naturalmente mancare i giochi
di società che, tra un sigaro e un bicchiere di
vermouth, offrivano la perfetta occasione per
colloqui riservati e abboccamenti diplomatici.
Nella sala da pranzo, un banchetto curioso ricorda una vera e propria sfida
gastronomica tra cucina italiana e francese organizzata a Compiégne dalla famiglia
imperiale per un gruppo di diplomatici: la vittoria della cucina subalpina fu ottenuta
grazie ai tartufi d’Alba, preparati dai cuochi imperiali sulla base delle precise indicazioni
culinarie della diplomazia piemontese.
A concludere il percorso nelle sale auliche, il boudoir della
Contessa di Castiglione, fugace ma affascinante protagonista della
diplomazia subalpina.
La seconda sezione accompagna i visitatori dietro le quinte del ricevimento: l’office dove si conservano
argenti, cristalli ma anche tovaglie e piatti da portata; le postazioni di lavoro dei capi cuochi e i preziosi
volumi di ricette dei più raffinati chef dell’epoca ed infine le botteghe dei fornitori: confetteria,
pasticceria, sarta modista, tappezziere e tessutaio, fotografo, locali storici che diedero vita ad alcuni dei
prodotti tuttora vanto della produzione torinese.
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Location:
Palazzo Cavour, via Cavour 8 Torino
Apertura al pubblico:
Tutti i giorni dal 26 Marzo al 26 Giugno 2011.
Orari:
Lunedì, martedì, mercoledì e venerdi 10-19 ● Giovedì 10-22 ● Sabato, domenica e festivi 10-19,30
Tariffe:
Intero € 9,00
Ridotto € 7,00 (Gruppi prenotati almeno 15 persone, scuole medie superiori, convenzioni, over 60)
Ridotto bambini: € 5,00 (Scuole materne, elementari e medie inferiori; bambini da 4 a 12 anni)
Gratuito fino a 4 anni
Possibilità di visite guidate e, in alcune sale auliche del Palazzo, cene risorgimentali su prenotazione.
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