“La Mediazione è un processo attraverso cui due o più parti si rivolgono liberamente a un terzo neutrale, il mediatore, per ridurre gli effetti indesiderati di un grave conflitto. La Mediazione mira a ristabilire il dialogo tra le parti per poter raggiungere un obiettivo concreto : la realizzazione di un progetto di riorganizzazione delle relazioni che risulti il più possibile soddisfacente per tutti. L’obiettivo finale della mediazione si realizza una volta che le parti si siano creativamente riappropriate, nell’interesse proprio e di tutti i soggetti coinvolti, della propria attiva e responsabile capacità decisionale”. (Stefano Castelli, 1996) La Mediazione Familiare NON è…. La Mediazione Familiare NON è una terapia e non ha obiettivi terapeutici : il Mediatore non ha come obiettivo la modifica della struttura della personalità delle persone che ha di fronte; La Mediazione Familiare NON è “soluzione di conflitti” : il Mediatore non è colui che stabilisce chi ha torto e chi ragione e la Mediazione Familiare non è un mezzo per “appianare” i conflitti ma punta a mettere i genitori in condizione di uscire da situazioni di impasse che li vedono bloccati, in stallo, per ridurre gli effetti di un conflitto distruttivo ai figli minori; La Mediazione Familiare NON ha a che fare con i sistemi giudiziari: la Mediazione Familiare si basa sul principio di “volontarietà” della coppia genitoriale, motore questo di tutto il percorso. La Mediazione Familiare non richiede di decidere per gli altri: i genitori, antagonisti, devono trovare essi stessi per loro stessi e per i figli, la soluzione dei propri conflitti. Due essere liberi, anche se contrapposti, devono trovare la via di uscita dalla propria empasse e questo in una sospensione, almeno temporanea dell’ambito giudiziario. La Mediazione Familiare NON è consulenza legale, finanziaria, psicopedagogica o tecnica: il Mediatore non è un consulente ma è un Facilitatore della comunicazione tra le parti. Il Mediatore non si sostituisce in nessun modo a giudici, avvocati, commercialisti, medici o a tutte le altre figure professionali a cui potrà risultare opportuno fare ricorso per illuminare punti particolari del problema. La Mediazione Familiare punta alla responsabilizzazione della coppia genitoriale, mira a far si che i genitori conservino una chiara percezione degli interessi dei propri figli, consapevoli che sarebbe sciocco sacrificare questi in nome della propria vendetta. La Mediazione Familiare è: Un processo mirato a far evolvere una situazione di conflitto genitoriale, aprendo canali di comunicazione che si sono bloccati. Il mediatore tende a far sì che i genitori riprendano a comunicare tra loro, non solo nel proprio interesse ma anche per l’interesse del figlio, in modo da trovare un “accordo” e stilare un “protocollo di intesa” nel pieno rispetto di sé e degli altri coinvolti nel conflitto. La Mediazione Familiare dura…. La durata di un percorso di Mediazione Familiare va dai 10 ai, massimo, 15 incontri. Il Mediatore Familiare è…. Un professionista nel campo della psicologia e/o della pedagogia o un avvocato. La professionalità e le competenze che caratterizzano la figura del mediatore familiare sono messe in gioco dal mediatore stesso in maniera neutra: essere psicologi, terapeuti o avvocati non significa fare consulenza, terapia o giudicare a favore di qualcuno, nel processo di mediazione. Sono queste, competenze a favore della coppia genitoriale, professionalità e conoscenze che il “terzo neutrale” mette a disposizione dei genitori per sostenerli nella loro autonoma ricerca di soluzioni alternative al conflitto. Possono accedere alla Mediazione Familiare…. Tutte le coppie genitoriali con figli minori che stanno vivendo una separazione o un divorzio e che, comunque, se coppie di fatto, si trovano in un conflitto disruttivo per se stesse e per i figli.