IO.PED.01 AFMI UO Pediatria Corretto utilizzo del catetere vescicale Rev. 1: 22/06/2012 Pag.: 1 di 5 IO.PED.01 Istruzione Operativa per il corretto utilizzo del catetere vescicale REFERENTI DEL DOCUMENTO Patrizia Cortesi, Silvia Nunno, Morena Pierini, Sonia Stabilini* * Clinica Pediatrica Ospedale Santa Chiara Pisa - ASL 5 Pisa - Indice delle revisioni Codice Documento Revisione N° Data nuova emissione Doc. sostituiti IO.PED.01 1 22/06/2012 Protocolli e linee guida interne UU.OO. Firme Redatto Ref. documento F.to Verificato F.to Approvato F.to Coord. UO Pediatria Direttore UO PEDIATRIA Firma Firma Firma Firma Firma Firma AFMI UO Pediatria IO.PED.01 Corretto utilizzo del catetere vescicale Rev. 1: 22/06/2012 Pag.: 2 di 5 Con il termine “cateterismo vescicale” si indica una tecnica diagnostica e/o terapeutica che serve ad ottenere un campione di urine, controllare la diuresi, eseguire un esame cistografico. La procedura consiste nell’inserimento di un catetere attraverso l’uretra, dopo aver creato un campo sterile, e farlo progredire fino alla vescica. Nel caso in cui la metodica venga effettuata per eseguire una valutazione diagnostica (cistosonografia e/o cistografia) il catetere viene utilizzato per iniettare un mezzo di contrasto, con caratteristiche diverse a seconda della tecnica utilizzata. Indicazioni • • • • • Prelievo di un campione sterile di urina, quando non sia possibile effettuare una raccolta in maniera non invasiva Necessità di uno stretto monitoraggio della diuresi e/o del flusso urinario Rilievo di ostruzione urinaria: presenza di lesioni perineali (ustioni, traumi), vescica neurologica, valvole uretrali Trattamento della ritenzione urinaria Esecuzione di una cistouretrografia o cistosonografia Controindicazioni • • Diatesi emorragica (valutare il rapporto rischio/beneficio) Possibile lesione dell’uretra (da sospettare se abbiamo un paziente traumatizzato con un ematoma perineale e gemizio di sangue al meato uretrale) Materiale necessario • • • • • • • • • • Guanti sterili Garze sterili Soluzione disinfettante (clorexidina all’1%)/Acqua e sapone Siringa con acqua sterile Lubrificante, esempio gel sterile Glissen® Cateteri di vario calibro: nella nostra U.O. utilizziamo cateteri Vygon, sonda vescicale retta (4 French sotto l’anno di vita e 6 French nelle altre età) Due divaricatori con l’estremità ricoperta di cotone Contenitore sterile per la raccolta delle urine Telini per coprire Sacca di raccolta e tubo di connessione se necessario catetere a permanenza (usando un Foley è sempre buona regola valutare prima la funzionalità del palloncino distendendolo con la quantità d’acqua necessaria) AFMI UO Pediatria IO.PED.01 Corretto utilizzo del catetere vescicale Rev. 1: 22/06/2012 Pag.: 3 di 5 Precauzioni • • • • • Usare tecniche antisettiche con una illuminazione adeguata Non forzare il catetere, se non passa facilmente provare con uno più piccolo Inserire soltanto il tratto necessario per ottenere urina Non allargare eccessivamente le grandi labbra, per non provocare lacerazioni della forchetta Se non si ottiene urina in un paziente di sesso femminile, attenzione a non aver posizionato il catetere in vagina Consenso informato Nella nostra U.O. abbiamo preparato una sintesi informativa sul cateterismo vescicale e prima di sottoporre il bambino al cateterismo, chiediamo un consenso scritto, dando ai genitori tutte le informazioni che ritengono necessarie. L’articolo 32 del nuovo Codice di Deontologia Medica precisa che il Medico deve richiedere sempre il consenso prima di qualsiasi procedura invasiva: i genitori possono decidere di dare il consenso dopo essere stati scrupolosamente informati, oppure “in bianco”, cioè senza volere nessuna spiegazione (per il paziente l’informazione è un diritto, non un obbligo). TECNICA Paziente di sesso maschile 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Il bambino va messo in posizione supina con le gambe abdotte (posizione a rana) Lavare accuratamente i genitali con acqua e sapone/soluzione antisettica, retraendo il prepuzio Sciacquare con acqua sterile, aiutandosi con una siringa Asciugare con garze sterili Indossare i guanti sterili e preparare un campo sterile Lubrificare il catetere Tenere il pene a 90° gradi con la mano non dominante, il catetere viene impugnato dalla mano dominante 8. Portare il contenitore per la raccolta dei campioni sul telo sterile 9. Inserire delicatamente il catetere attraverso il meato finché l’urina compare nel catetere esterno 10. Non inserire per più di 10-15 cm; applicare una trazione caudale nel pene per eliminare la curvatura dell’uretra; se si incontra resistenza allo sfintere esterno, mantenere il catetere in situ senza pressione, lo spasmo si risolverà in pochi minuti e potremo continuare la cateterizzazione 11. Raccogliere campioni per coltura e se abbiamo un volume adeguato usare i primi 2-3 cc per esame urina ed il campione intermedio per la coltura 12. Se il catetere deve rimanere in situ, raccordarlo con un sistema sterile chiuso, per la raccolta urinaria, e fissare il tubicino in modo sicuro alla faccia interna della coscia 13. Se il cateterismo viene effettuato per eseguire una cistosonografia, il catetere viene fissato con steril strip al pene e raccordato con un rubinetto a 3 vie: inizialmente riempiremo la vescica con soluzione fisiologica tiepida, poi inietteremo l’agente ecoamplificatore AFMI UO Pediatria IO.PED.01 Corretto utilizzo del catetere vescicale Rev. 1: 22/06/2012 Pag.: 4 di 5 Fig. 1 Cateterizzazione della vescica nel maschio. Nel maschio il decorso dell’uretra è relativamente lungo e il rapporto anatomico con la sinfisi pubica può rendere più difficile il passaggio del catetere. Se il prepuzio è stretto o fimotico e non vediamo il meato, in genere anche andando “alla cieca” puntando verso il centro del glande, riusciamo ad eseguire il cateterismo. Ci può essere un po’ di resistenza a livello dell’uretra prostatica per la contrazione dello sfintere vescicale esterno, specialmente se il bambino piange: il pianto si accompagna a contrazione dello sfintere esterno e di tutta la muscolatura perineale. Far prender fiato al bambino, l’inspirazione fa diminuire la resistenza dello sfintere, e nel bambino più grande la respirazione profonda rilascia la muscolatura perineale e addominale. Paziente di sesso femminile 1. La bambina va messa in posizione supina con le gambe abdotte (posizione a rana ) 2. Lavare accuratamente i genitali con acqua e sapone /soluzione antisettica pulendo prima la superficie tra grandi e piccole labbra, poi all’interno delle piccole labbra 3. Sciacquare con acqua sterile, aiutandosi con una siringa 4. Asciugare con garze sterili 5. Indossare i guanti sterili e preparare il campo sterile 6. Lubrificare il catetere 7. Allargare delicatamente le piccole labbra con la mano non dominante 8. Far allargare le grandi labbra da un assistente con due divaricatori o con le dita della mano dopo che ha indossato guanti sterili 9. Visualizzare il meato uretrale, posto immediatamente al davanti dell’aditus vaginale 10. Portare il contenitore per la raccolta dei campioni sul telo sterile 11. Inserire il catetere finchè l’urina appare nel tubo: il catetere non dovrebbe essere inserito per più di 10 cm 12. Seguire i punti da 11 a 13 della tecnica per il paziente di sesso maschile AFMI UO Pediatria IO.PED.01 Corretto utilizzo del catetere vescicale Rev. 1: 22/06/2012 Pag.: 5 di 5 Fig. 2 Retrazione delle grandi e piccole labbra con divaricatore con l’estremità ricoperta di cotone. La bambina è tenuta ferma con le gambe a rana. Nella femmina la visualizzazione del meato uretrale può essere difficoltosa in quanto la mucosa dell’introito vaginale può coprirlo, ma con posizione “a rana” il meato può essere più facilmente visualizzato tirando con delicatezza lateralmente ed esternamente le grandi labbra ed esercitando una lieve trazione verso il basso della mucosa dell’aditus vaginale. L’errore più comune è la caterizzazione della vagina, per una insufficiente visualizzazione del meato uretrale. L’inserzione può risultare molto più facile se il catetere viene inserito durante l’inspirazione, mentre l’introduzione può essere difficoltosa in corso di pianto ed espirazione forzata. Fig. 3 Genitali esterni nella femmina. La freccia indica il meato uretrale. Complicanze • • Trauma uretrale e false strade uretrali se il catetere viene forzato Dolore, per l’utilizzo di un catetere troppo grande o per una traumatica e prolungata cateterizzazione • Perforazione uretrale e vescicale, per catetere rigido introdotto con forza eccessiva • Lacerazione della forchetta • Introduzione di germi in vescica e conseguente infezione delle vie urinarie • Ematuria, per cateterizzazione traumatica/diatesi emorragica/improvvisa decompressione dopo ostruzione Se la tecnica viene eseguita in maniera corretta, rispettando le condizioni di sterilità, l‘incidenza di queste complicanze risulta poco significativa.