Rischio radiazioni NON-Ionizzanti e LASER Laser risk Spettro Elettromagnetico & Radiazioni NON-Ionizzanti • Radiofrequenze RF (104<f<109 Hz), tra cui gli Ultrasuoni US (106<f<107 Hz) (Eg: RF Magnetron Sputtering, Bagni ad Ultrasuoni, etc…) • Microonde MW (109<f<1012 Hz) (Eg: Telefoni Cellulari, Forni a Microonde, ecc…) • Infrarosso IR (1012<f<1015 Hz) (Eg: Laser a CO2, ecc…) • Ultravioletto UV (1015<f<1016 Hz) (Eg: Laser a Ar e ad Eccimeri, ecc…) Queste radiazioni elettromagnetiche non determinano quindi mai la formazione di IONI quando interagiscono con atomi o molecole. Ad alte intensità possono causare il riscaldamento dei materiali con cui interagiscono (es. forni a microonde). A basse intensità possono indurre effetti biologici, non tramite riscaldamento dei tessuti, ma interferendo con la biochimica cellulare Laser risk Effetti delle Radiazioni Non Ionizzanti Radiofrequenze e Microonde: • Danni agli occhi e agli organi riproduttivi, dovuti ad effetti termici; • Danni al sistema nervoso simili agli effetti dello stress (dovuti ad effetti non-termici). Radiazione Infrarossa: • Effetti termici pericolosi soprattutto per gli occhi. Radiazione UV: • Effetti termici sulla pelle (eritemi o addirittura ustioni); • Correlazioni con lo sviluppo di tumori della pelle. Il corpo umano assorbe radiazioni EM con particolare efficacia alle frequenze di risonanza (30 e 300 MHz) con un picco di assorbimento fra 60 e 80 MHz. Tutte le apparecchiature funzionanti con sistemi a radiofrequenze o microonde devono essere opportunamente schermate contro la dispersione in aria delle radiazioni EM (schermi metallici, gabbia di Faraday, ecc…). Laser risk Radiazioni NON-Ionizzanti: microonde L’energia posseduta dal singolo fotone nel range delle Microonde si trova nell’intervallo tra 0.00001 e 0.001 eV che si posiziona nella banda di energie capaci di indurre moti rotazionali nelle molecole (dotate di momento di dipolo). L’effetto delle microonde sulla materia è quindi di indurre i moti rotazionali delle molecole e, in tal modo, determinare il riscaldamento del materiale con cui interagiscono. La lunghezza d’onda delle microonde si estende da circa 10 micron fino a 1 metro. Le Microonde hanno molti utilizzi, anche nella vita quotidiana: • Telefoni cellulari; • Controllo della velocità in autostrada; • Preparazione del cibo. Gli effetti biologici comprendono: effetti termici, capaci di determinare la formazione di cataratte, problemi secondari (pace-makers, ecc…). Laser risk Radiazioni NON-Ionizzanti: ultrasuoni Tra le radiazioni non-ionizzanti vengono inclusi anche gli Ultrasuoni (US), i quali non sono altro che onde acustiche ad alta frequenza (1-15 MHz). Per le onde acustiche, l’assorbimento è forte in tutti i tessuti biologici, ed è legato prevalentemente al contenuto di proteine. In generale, il processo di assorbimento si può descrivere come dovuto a processi di rilassamento nei quali l’energia acustica è attenuata a frequenze specifiche, determinate dalle proprietà dei materiali attraversati. Gli ultrasuoni dispersi in aria sono considerati sicuri per esposizioni inferiori ai 100 mW/cm2. Nel caso dei bagni ad ultrasuoni, impiegati per emulsione o pulizia, con frequenze nella banda 50-100 kHz, si possono avere effetti biologici, date le alte potenze in gioco, per l’operatore che immerga le mani nel bagno (effetti termici, cavitazione). Laser risk Radiazioni NON Ionizzanti :LASER Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation OPTICAL RESONATOR LASER beam Active medium high reflectance mirror output coupler mirror excitation Rischi associati al LASER: 1. Fascio LASER: danni agli occhi, ustioni, tumori della pelle (UV), rischio di incendio; 2. Mezzo attivo: sostanze chimiche o gas tossici (coloranti organici, BeO in laser ad Ar, HF, HeCd, HeHg, HeSe) 3. Sorgenti di eccitazione: alta tensione, produzione di raggi-X, etc… Laser risk Effetti Biologici: la Retina L’intervallo di lunghezze d’onda che può penetrare all’interno dell’occhio è compreso tra 400 e 1400 nm, mentre il visibile si estende solamente nell’intervallo tra 400 e 760 nm. L’occhio può focalizzare un fascio di luce sulla retina in uno spot di soli 20 micron di diametro (chiamato punto focale). Questa capacità di focalizzazione mette la retina a rischio quando l’occhio è esposto a radiazione Laser nell’intervallo di lunghezze d’onda in grado di penetrare fino alla retina stessa, perchè anche Laser di bassa potenza possono colpirla con una densità di energia fino a 100.000 volte maggiore rispetto a quella del fascio originario. A causa di questo guadagno ottico, l’intervallo 400 – 1400 nm è indicato come Regione di Rischio per la Retina. Tale fatto è molto importante da ricordare lavorando con laser infrarossi, perché la retina può essere danneggiata anche quando il laser non è visibile. Laser risk Cornea Lens Fovea (focal point) Retina Effetti Biologici: Cornea & Cristallino Visibile e Infrarosso Vicino - possono causare bruciatura della retina Infrarosso Medio e Lontano – causano danni alla cornea aumentando la temperatura delle lacrime e dell’acqua nei tessuti. Ultravioletto Vicino – Contribuisce a certe forme di cataratte Laser a eccimeri Xe-Cl: cataratta istantanea, 308 nm laser impulsato. Ultravioletto Medio – causa fotocheratiti (tipiche degli adetti alla saldatura) Mid Laser risk Effetti Biologici: la Pelle • Ultravioletto (UV) – UV possono causare danni alla pelle comparabili alle scottature da sole, ma molto più gravi (a seconda della potenza). – Come nel caso del sole, a seguito di esposizione a Laser UV vi è un aumento del rischio di sviluppare tumori della pelle. • Danni da effetti termici – Laser di elevata potenza (Classe 4), specialmente nell’infrarosso (IR) e nel visibile, possono determinare ustioni della pelle o addirittura incendiare gli abiti indossati. 9 Laser risk Effetti Biologici: bruciature/ustioni • Fascio di Laser a CO2 riflesso da una superficie metallica 10 Laser risk TIPI POSSIBILI DI ESPOSIZIONE Orologi, gioielli ecc… possono causare riflessioni!! 11 Laser risk Classi di Rischio dei LASER Meno Pericoloso Lo Standard ANSI sulla Sicurezza dei LASER ha definito della Classi di Rischio per i LASER, che sono basati sui danni associati al loro utilizzo. Nella classificazione NON sono considerati i rischi non direttamente legati al fascio LASER! Laser risk Classe 1 Classe 2 Classe 3a Classe 3b Classe 4 Più Pericoloso Laser Hazard Classes Classi di Rischio dei LASER Classificazione delle sorgenti Laser per lunghezza d’onda e potenza emessa, in relazione alla loro capacità di produrre danni. Classe Potenza Note Esempi I Molto bassa o fascio completamente delimitato •Intrinsecamente sicuro, •Impossibile l’esposizione CD, DVD lettori, stampanti laser… II 1 mW Solo nel visibile •Fissare il fascio è pericoloso •Occhio protetto dal riflesso palpebrale Laser di Supermarket, scanner, alcuni puntatori IIIa 1-5 mW •Riflesso palpebrale non è sufficiente Puntatori Laser IIIb 5-500 mW •Rischio per esposizione diretta, non è invece pericolosa la luce diffusa. IV >500 mW •Sono rischiose l’esposizione diretta e diffuse del fascio Laser sia per gli occhi che per la pelle •Rischio di incendio Laser risk Apparato per Laser Ablation in IdEA Lab. SIMBOLI in Laboratorio: simboli comuni Classe II Classe IIIa Laser risk Classe IIIa Classe IIIb Classe IV MISURE DI SICUREZZA • Essere informati • In presenza di Laser di classe 3b e 4 tutti nella stanza devono portare gli occhiali di protezione (adatti alle lunghezze d’onda emesse dai laser presenti) • Fasci laser superiori >200 mW devono essere confinati attraverso appositi percorsi ottici schermati. • Il rischio maggiore è presente durante l’allineamento ed eventuali modifiche del setup ottico. Laser risk Rischi collaterali: non legati direttamente al fascio laser Si tratta di tutti quei rischi che non sono connessi alla diretta esposizione del personale al fascio laser. Tali rischi comprendono: – – – – – – – – Rischio elettrico Rischio di incendio Contaminanti gassosi prodotti dal fascio laser Gas compressi Rischio chimico Generazione di plasmi indotti dal fascio Laser Produzione di Raggi-X (alta tensione) Rumore Laser risk Misure di Prevenzione e Protezione Misure di controllo tecniche Interruttori di sicurezza su porte e schermature Fascio completamente delimitato Misure organizzative e procedurali Procedure Operative Standard Formazione/Addestramento Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) Occhiali di protezione (adatti alle specifiche lunghezze d’onda della radiazione emessa) Indumenti protettivi Laser risk Bibliografia • INFM – Manuale tecnico di informazione – Decreto legislativo 626/94 e successive modifiche • Andras Kis – LASER SAFETY Materials Sciences Division – Berkeley Lab • College of Saint Benedict - Saint John’s University LASER SAFETY CSB/SJU Environmental Health & Safety • Richard Grundsten, LASER SAFETY TRAINING Department of Occupational Health & Safety Laser risk