SKAKKI NOSTRI ottobre 2009 pp 15-28

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I Know What I Like
I
l 9 Novembre si è tenuto il concerto
dei Musical Box, cover band ufficiale
del leggendario gruppo dei Genesis,
al Palatour di Bitritto in provincia
di Bari. I Musical Box, per chi non
li conoscesse, sono un gruppo
canadese specializzato nel repertorio
dei Genesis, non solo da un punto
di vista musicale ma anche visuale,
teatrale e concettuale. Nella loro
decennale carriera, hanno ottenuto
successo in tutto il mondo con
l’intento di ricreare le stesse atmosfere
degli storici concerti dei Genesis e di
portare lo spettatore a rivivere quegli
indimenticabili momenti come se
gli stessi componenti del gruppo
fossero sul palco. E’ tutto riprodotto
alla perfezione: le luci, gli effetti
speciali, le coreografie, gli strumenti;
persino i trucchi, le maschere e le
slides proiettate sullo sfondo durante
i concerti sono gli stessi che venivano
utilizzati dalla mitica Band. Per questo
motivo i concerti dei Musical Box
sono diventati un appuntamento
imperdibile per i fan dei Genesis. Gli
stessi Peter Gabriel, Steve Hackett,
Tony Banks, Mike Rutherford e Phil
Collins, che costituivano la line up
storica del gruppo, hanno concesso ai
Musical Box di utilizzarne il repertorio,
affascinati dalla loro incredibile perizia
artistica e tecnica. Prima però di
parlare del concerto nello specifico,
è necessario dare una definizione
di quello che è il genere musicale in
cui rientra il gruppo in questione: il
Rock Progressivo. Questo genere si
sviluppa in Inghilterra alla fine degli
anni sessanta e nel corso degli anni
settanta, il suo periodo di massimo
splendore. E’ influenzato dalla musica
classica, dal jazz, dal folk, dalla musica
sperimentale, indiana e da quella
elettronica. E’ caratterizzato dalla
presenza di complessi intrecci musicali,
l’abbondanza di assoli e parti prive
di canto, elementi che richiedono
un’elevata conoscenza delle tecniche
degli strumenti,costituiti non solo da
chitarra, basso e batteria ma anche
da strumenti classici come pianoforte,
organo, archi e fiati. In genere i
brani sono tutti piuttosto lunghi, le
melodie intensamente ricercate e le
progressioni armoniche cambiano
continuamente: le frequenti variazioni
di tempo, velocità e intensità fanno sì
che i brani non mantengano mai la
stessa linea dall’inizio alla fine. Un’ altra
importante caratteristica che costituì
un’ innovazione negli anni settanta,
è la difficile comprensione dei testi: la
prosa è molto curata e ricca di figure
retoriche che fanno riferimento alla
fantascienza, alla mitologia, alla storia,
al fantasy e alla religione. Da qui la
diffusione dei cosiddetti concept
album, ovvero dischi nei qual vi
è un’idea di fondo, un topos che
viene ripreso in tutti i brani. Il rock
progressivo simboleggia un genere
profondamente innovativo, volto a
superare i limiti di quello che era il rock
tradizionale di quei tempi. In questo
periodo l’intento di gruppi come
Genesis, Jethro Tull, King Crimson,
Gentle Giant, Yes, Emerson Lake &
Palmer, Van der Graaf Generator e
molti altri è quello di raccontare storie
di mondi fantastici e surreali: i concerti
possono essere perfettamente
paragonati a degli autentici spettacoli
teatrali. Basti pensare al grande
Peter Gabriel che, tramite maschere,
trucco e travestimenti, recita nei
panni dei diversi protagonisti delle
varie storie come ad esempio: il
vecchio in The Musical Box, il fiore e
il diavolo in Supper’s ready. I Genesis
più interessanti, prevalentemente in
ottica progressiva, sono stati proprio
quelli guidati da Peter Grabriel nei
primi anni settanta. Tra il 1971e il
1974 vengono, infatti, prodotti gli
album più rappresentativi dell’epoca,
e The cinema show, con l’esaltazione
delle chitarre acustiche ed elettriche.
Il concerto si è concluso con Los
Endos, brano strumentale dal ritmo
incalzante, che i Musical Box hanno
eseguito con intensità paragonabile
nei quali vi è una vera e proprio
rivoluzione sonora come: Nursery
Crime, Foxtrot, Selling England By
The Pound e The Lamb Lies Down
On Broadway. Al termine del tour di
The Lamb, Peter Gabriel abbandona,
tra lo stupore dei fans, il gruppo. Lo
shock è grande, ma i compagni lo
superano con una mossa a sorpresa,
promuovendo Phil Collins, il batterista,
al ruolo di voce solista e futuro leader
del gruppo. Paradossalmente da quel
momento i Genesis hanno ancora
più successo con la produzione di
album come: A Trick Of The Tail e
Wind & Wuthering. Successivamente
negli anni ottanta il gruppo, guidato
da Phil Collins, vira verso un pop
più leggero e decisamente più
commerciale. I Musical Box hanno
riproposto nel loro ultimo spettacolo
lo stesso tipo di concerto che i
Genesis hanno messo in scena nel
1976 con A Trick Of The Tail, primo
album dell’epoca post Gabriel. La
set list del concerto, apertosi con
Dance On A Volcano, tra effetti di
luci e assoli di batteria, comprendeva
anche brani dei primi anni settanta
come ad esempio: Firth of Fifht, con
la spettacolare intro al piano, Supper’s
Ready, la lunga suite di ben ventitre
minuti, la struggente Carpet Crawlers
a quella degli stessi Genesis. Ma non
è finita perché c’è ancora spazio
per il bis: la ritmata I Know What
I Like riesce a coinvolgere tutto il
pubbico. I Know What I Like: rivivere
l’emozione di uno spettacolo epocale
che ha segnato la storia della musica.
Giulia Iliceto IV O
Too many men
Too many people
Making too many problems
And not much love to go
round
Can’t you see
This is a land of confusion.
This is the world we live in
And these are the hands we’re
given
Use them and let’s start trying
To make it a place worth
living in.
“Land of Confusion”
15
È
Michael Jackson
finita, questa volta per
davvero. Oggi, 4 settembre
2009, 70 giorni dopo la sua
morte, il re del pop Michael
Jackson è stato sepolto
nel cimitero Forest Lawn
Memorial Park di Glendale.
Nessuno degli 11.000 fan che
aveva assistito ai “funerali in
musica del cantante”, tenutisi
lo scorso 9 luglio, e dell’
oltre un miliardo di persone
che erano rimaste incollate
davanti al video per tutto le tre
ore di commemorazione ha
potuto assistere alla cerimonia
privata, a cui hanno assistito
solo i parenti e gli amici più
intimi del re del pop, circa
200 in totale. Il 5 marzo scorso
annunciava il suo rientro sul
palco alla 02 Arena di Londra,
volendo dimostrare di essere
ancora grande e dovendo far
fronte a problemi economici.
Fans in delirio e biglietti
esauriti, come per i tempi
d’ oro, ma il re non era più
lo stesso, così come il suo
viso, non più il suo neanche
lontanamente,
le
mani
immobili, la voce nemmeno.
A poco più di cinquant’
anni (avrebbe compiuto
infatti 51 anni il 29 agosto
scorso),nell’ esimo colpo di
scena, Michael Jackson se
n’ è andato abbandonando
definitivamente la scena.
Aveva venduto 750 milioni
di dischi, più dei Beatles e di
Elvis a aveva fatto sognare il
mondo con il suo moonwalk,
lanciato mentre cantava
Billie Jean. Il sogno del padre
Joseph, ossessionato dal
successo e che ha avuto
come obbiettivo principale
quello di fare dei suoi figli
“macchine da palcoscenico”
si realizzò quando con
16
“Thriller” ottenne il primato.
Un sogno che tuttavia aveva
privato il re della sua infanzia,
che lo aveva fatto crescere
sul palco troppo alla svelta,
tuttavia non abbastanza
perché sapesse gestire ciò
che stava accadendo a
se stesso. Nel corso degli
anni Michael aveva subito
numerose
trasformazioni,
senza che nessuno capisse
davvero chi fosse, passando
dal successo, considerato
infatti il Re Del Pop oltre
che uno dei più importanti
musicisti e intrattenitori nella
storia dello spettacolo ( in più
di quarant’anni di carriera
ottenne numerosi premi, tra
cui quelli di miglior artista
pop maschile del millennio
ai World Music Awards del
2000 e di artista del secolo agli
American Music Awards del
2002 ) all’ incubo del processo
per pedofilia. Numerose
sono state anche le ipotesi
legate alla sua prematura
scomparsa, prima attribuita ad
un attacco cardiaco ma le cui
tracce non sarebbero emerse
dall’ autopsia sul corpo
del cantante, inducendo
gli investigatori a ritenere
che una combinazione di
sostanze abbia indotto il
cuore smettere di battere.
Non resta che augurarci che
il Michael possa ora trovare
la pace di cui più volta era
stato privato dai media per
via dello scandalo legato alle
presunte accuse di pedofilia
e alle ipotesi legate alla sua
trasformazione fisica che nel
corso di quarant’ anni aveva
portato il cantante a mutare
carnagione e fattezze. Adesso
il re, l’ eterno Peter Pan,
riposa nel cimitero delle star.
Alessandro Buono V B
P
Il potere della musica
rendo in mano quel filo bianco,
porto l’estremità all’orecchio e
sento subito quella sensazione
quasi
di
occlusione,come
dei tappi che rendono il
mondo ovattato. I suoni che
provengono da fuori si fanno
meno chiari. Lascio il tasto hold
e spingo il pulsante centrale. E’
fatta. Metto ripetizione casuale.
Non aspettavo altro che
questo momento,dopo 6 ore
passate tra i banchi, i professori
e i corridoi dello skakki,decido
che è arrivato il momento di
fermare il mondo, di liberare
la mente da formule,versioni
e problemi e di lasciare che le
cose seguano il proprio corso,
senza preoccuparmene poi
tanto.La musica parte.Libera.
Libera da tutti i film mentali fatti
durante il giorno,libera dalle
litigate avute con gli amici, libera
da tutte le preoccupazioni per
l’insufficenza presa al compito.
E tutto questo,grazie ad una
semplice canzone. Incredibile
che effetto possa avere su di noi
la musica,eh? Riesce a farci pia
ngere,ridere,ballare,saltare,rico
rdare i momenti brutti e belli o
semplicemente farci sgombrare
la mente da ciò che ci preoccupa.
Non credo di essere la sola che
prova questa sensazione,proprio
perchè il linguaggio della
musica,bene o male,lo capiscono
tutti quanti.Tutti noi,almeno
una volta al giorno,accendiamo
i-tunes,la radio,l’i-pod o il
computer e ascoltiamo qualcosa.
Che duri solo per il tragitto casascuola,il tempo di una pausa
tra matematica e fisica o l’intera
serata passata in discoteca
o ad un concerto non ha
importanza.E’ così grande,il
potere della musica,che è anche
vietata in alcuni sport,proprio
perchè rilascia una scarica
di adrenalina paragonabile
all’effetto del doping.Possibile
che delle semplici note,messe lì
l’una di fianco all’altra,possano
provocare in noi queste
sensazioni?Ebbene si,abbiamo in
mano,o meglio nell’orecchio,un
potere così forte che non ce ne
rendiamo nemmeno conto.E
quando sono lì,stesa sul letto con
le mie inseparabili cuffie, il mondo
mi appare più chiaro,come se
la nube che lo ofuscava fosse
sparita tutt’a un tratto,facendomi
cogliere gli aspetti più belli di
quello che mi offre.Le note,una
dopo l’altra, compongono
qualcosa di straordinario,ma
tutto ciò non dipende dal
genere che si ascolta.Dall’house
al rock,dalla musica classica al
metal,qualsiasi
pentagramma
ha su di me un effetto
stupefacente.Perchè la musuica
va ascoltata,non sentita,sentire
è un verbo che non rende
quello che offre realmente.
Ok,forse sto esagerando un
po’,ma perchè non aumentare
il fascino di questa, esaltandone
gli aspetti migliori?Non credo
che esisterebbe un luogo felice
senza la musica.Provate ad
immaginare un mondo senza
di essa.A me viene in mente
solo un posto buio,freddo,facce
tutte uguali,apatiche,incapaci di
sognare e di provare emozioni.
Perchè è questa la musica:
adrenalina,potenza,vita.Ammiro
quelle persone che riescono a
fare della musica la loro ragione
di vita,che hanno imparato
a conoscerla in tutte le sue
sfumature e che riescono a farla
apprezzare anche alla persona
più menefreghista di questo
mondo.Quando vedo uno di
loro così appassionato,capace
di cogliere ogni minimo
dettaglio,mi rendo conto che in
fondo è questo,il vero potere della
musica,farci essere allo stesso
tempo così uguali e così diversi.
Paola Dabbicco IIIC
D
Julie & Julia
a
appassionata
di
cinema,presentarvi
un
film del mito americano Meryl
Streep, è per me un onore.
Meryl Streep,che ha fatto
innamorare generazioni di ogni
età, dopo il suo ultimo successo
“Mamma mia” ritorna al cinema
nei panni di una scrittrice
di libri per aspiranti cuoche.
Il film che la vedrà protagonista
con Amy Adams e Stanley Tucci
s’intitolerà “Julie e Julia” e uscirà
nei cinema il 16 ottobre 2009.
Julie Powell(Amy Adams) è
una giovane trent’enne,fa una
vita monotona e per niente
gratificante,vive nel Queens
e lavora come segretaria.
Stanca della sua vita,Julie
decide di tirar fuori un vecchio
libro di cucina della madre,che
si intitola“Mastering the art
of French Cooking”, scritto
nel 1961 da Julia Child(Meryl
Streep): in questo libro la
nostra
protagonista
trova
524 ricette culinarie francesi.
Così Julie, trasportata dalla
voglia di cambiare,decide di
cucinare tutte le 524 ricette
nella piccola cucina della sua
abitazione, scommettendo con
sé stessa di farcela in 365 giorni…
Ce la farà?? Cosa sarebbe
capace di fare un essere umano
pur di sconfiggere e abbattere
la noia, ma soprattutto di
mettersi in gioco…voi cosa siete
disposti a fare?? Cucinare?
Tratto dal best seller di Julie
Powell:”Julie
e
Julia:365
giorni,524 ricette,1 piccola
cucina”, il film sarà sicuramente
un successo, e non solo per il
suo cast eccezionale: non è la
solita storia d’amore o il
solito film d’azione, è un
film (molto apprezzato
anche all’ultimo festival
del Cinema di Venezia)
davvero eccezionale,
che tratte varie e
ampie
tematiche.
Non aggiungo altro,
vi consiglio solamente
di andare a guardare
questo film al cinema.
Potreste rinunciare a
una partita di calcio, o
a gironzolare in centro
e passare allora un bel
pomeriggio al cinema?
Secondo il mio parere
il Cinema è qualcosa
di magico che non
potrà finire mai e
come diceva il Grande
Maestro del Cinema
Federico
Fellini:”Il
Cinema è il modo
più diretto per entrare in
competizione
con
Dio…”
Roberta Pagano 1°D
Film in uscita nel mese di
I
novembre
film in uscita nel mese di
Novembre:
6/11/09
-Nemico pubblico-Enemies
di Michael Mann con
Johnny Depp, Stephen
Dorff.
-Anno uno di Harold Ramis
con Jack Black, Michael
Cera,Oliver Platt.
Melchionna con Lorenzo
Balducci, Stefania Sandrelli,
Ambra Angiolini, Jordi Mollà,
Micaela Ramazzotti.
-Segreti di famiglia di Francis
Coppola con Vincent Gallo,
Flaus Maria Brandauer.
-La prima linea di Renato
de Maria con Riccardo
Scamarcio e Giovanna
Mezzogiorno.
13/11/09
27/11/09
-2012 di Roland Emmerich
di John Cusack e Danny
Glover.
-Dorian Gray di Oliver Parker
con Ben Barnes, Colin Firth
Fiona Show.
-Gli abbracci spezzati di
Pedro Almodovar con
Penelope Cruiz, Luis Homar,
Blanca Portillo.
-La dura verità di Robert
Luketic con Gerard Butter,
Katherine Heigh.
-Marpiccolo di Alessandro di
Robilant con Giulio Beranek
,Anna Ferruzzo.
-500 giorni insieme di
Mark Webb con Zooey
Deschanel.
-Un alibi perfetto di Peter
Hyams con Michael
Douglas, Amber Tamblyn.
-Cado dalle nubi di Gennaro
Nunziante con Checco
Zalone, Dino Abbrescia,
Giulia Michelini, Fabio
Troiano, Raul Cremona,
Francesca Chillemi, Anna
Ferruzzo.
-Godd morning Amandi
Claudio Noce.
-Il canto delle spose di Karin
Albou con Lizzie Brochere e
Olympie borval.
18/11/09
-Triage di Danis Tanovic con
Colin Ferrell, Christopher Lee.
-New moon di Chris Weitz
con Robert Pattinson. Kristen
Stewart,Taylor Lanter.
-Meno amle che ci sei.
di Luis Pietro con Claudia
Gerini, Chiara Martegiani,
Alessandro Sperduti, Stefania
Sandrelli.
20/11/09
Buona visione!!!
-Ce ne è per tutti di Luciamo
17
Rubrica a cura di Claudia Grassi IV A
S
i è tenuta a Milano la
Fashion
Week,una
settimana
di
pura
moda,tra le passerelle
delle migliori griffe.
Un evento mondano
imperdibile per gli stilisti
più famosi e non,che
propongono
nella
capitale della moda i loro
capi e le loro collezioni.
La
settimana
della
moda uomo milanese,è
stata caratterizzata da
una serie di sfilate “di
qualità”. È infatti parere
comune,che gli stilisti
abbiano mirato per
questa
stagione,più
alla qualità che alla
sontuosità,rendendo i
capi meno appariscenti e
più alla portata dell’uomo
comune. Le parole
d’ordine sono classe e
semplicità, riscontrabili in
quasi tutte le sfilate. Le
eccezioni si chiamano
Gucci
e
Vivienne
Westwood. In questi due
casi abbiamo una totale
rottura degli schemi !
Gucci infatti porta sulle
passerelle un uomo
“pop”,che indossa abiti a
fantasie principalmente
sulle tonalità del grigio,del
nero,del bordeaux e
del blu elettrico; questi
abiti vengono abbinati a
18
Fashion Week
cravatte sottili e camicie
dai colori molto accesi
come il rosso,il blu
elettrico,il verde acido e il
giallo. Un abbinamento
però,riportano l’ordine
sulla passerella: abiti
strutturalmente perfetti e
lineari,cappotti dal collo
ad imbuto e la spalla
a dir poco innovativo!
Vivienne
Westwood
fa ancora di più e
unisce agli abbinamenti
innovativi la sua famosa
eccentricità. I capi della
sua sfilata,che lei stessa
ha definito “Peep show”
(sexy cabine dove si
esibivano ballerine in strip
tease),sono particolari ed
estrosi : tartan,pantaloni
alla zuava,cavallo basso e
gonne da uomo. Il tutto
in colori vivaci e fantasie
geometriche e floreali.
Collezioni come quella
di Gianfranco Ferrè
alta napoleonica, sciarpe
avvolgenti e corpose, dai
colori semplici ma eleganti
come il nero e il bianco.
Un uomo sofisticato e
austero, come per i capi
di Versace e Disquared2.
Per Burberry c’è un
ritorno alle origini con
abiti semplici ma rifiniti
nei minimi dettagli,per
un look romantico ed
elegante. Lo testimoniano
i
colori
usati,come
il nero e il rosso,il
bianco e il cammello.
Cappotti in cashmere
cotto,camicie bianche
con papillon in lana
cotta e pantaloni stretti
alla caviglia riportano al
passato inglese. Missoni
rispolvera l’uomo che
ama vivere “on the
road”, dall’abbigliamento
casual e sportivo. Le
fantasie riproposte sulle
lunghe sciarpe o sui
maglioni sono ipnotiche
e geometriche nelle
tonalità del rosso,del
grigio,del blu e del beige.
I pantaloni sono aderenti
e stretti alla caviglia
e le giacche lineari e
portate
sbottonate,
caratteristica dell’uomo
casual.
Costume
National ripropone un
look retrò anni ’50,molto
sobrio e austero,in
nero e grigio. Ennio
Capasa,lo stilista della
griffe ha dichiarato:”Ho
voglia di fluidità e
sobrietà,morbidezza e
relax,e di questo penso ci
sia bisogno”. Osservando
la sfilata non si può che
notare che è riuscito
pienamente nel suo
intento. I cappotti in tessuti
pregiati e morbidi,sono
estremamente sobri e
austeri,mentre i pantaloni
sono o largi e comodi,o
stretti e calzanti. Le
camicie sono tutte in seta
e la maglieria è lavorata in
cashmere o lambswool.
S
crivo questo articolo non
come tifosa, ma come
persona umanamente colpita
dalla vicenda che ormai da 5
anni tormenta un giocatore
di calcio, molto noto nel
campionato italiano: Adrian
Mutu.
Era il 2003 quando Mutu,
dopo una strabiliante stagione
al Parma, lasciava la squadra
emiliana per tuffarsi in quello
che è, o forse era, data la
recente riaffermazione del
calcio spagnolo, il campionato
più spettacolare d’Europa: la
Premier League.
Fortemente
voluto
da
Abramovich, Adrian firma per
il Chelsea, segnando anche un
gol nella partita di esordio. Un
avvio promettente. O almeno,
così sembrava. Mutu, infatti,
dopo splendide performance
iniziali, non segna più, e la
metropoli londinese, con le
sue innumerevoli, ma spesso
buie prospettive, porterà l’atleta
rumeno a rifugiarsi nella droga.
La situazione precipita. In un
controllo a sorpresa, l’attaccante
viene trovato positivo alla
cocaina, con conseguente
squalifica per doping sancita
dalla Fifa e multa da 20.000
£. Ma non basta. Il Chelsea,
forse per rimediare al danno
di immagine subito, o forse per
qualche altro motivo che non
è dato sapere (c’è chi avanza
l’ipotesi di un complotto),
licenzia in tronco il giocatore,
annunciando una battaglia
legale senza precedenti, con
richiesta di circa 17 milioni di
20
17 MILIONI!
TANTO FA IL CALCIATORE
euro come risarcimento danni.
Una cifra esorbitante, anche
per un calciatore.
Adrian, però, non si dà per
vinto. Dopo aver trascorso
alcuni mesi in Romania,
allenandosi con la sua squadra
di origine, la Dinamo Bucarest,
splendidi assist a Luca Toni e
trascinando i viola durante la
coppa Uefa l’anno seguente,
competizione nella quale andrà
a segno per 6 volte. E così si
arriva alla stagione 2008/2009.
Nonostante
gli
infortuni,
l’attaccante realizza ben 13 reti,
l’attaccante torna in Italia grazie
all’intervento di Luciano Moggi
che lo porta a Livorno, in attesa
del suo tesseramento presso la
Juventus. Permettetemi di dirlo,
ma questo è l’unico merito che
riconosco al dirigente juventino,
responsabile delle note vicende
che tanto fango hanno gettato
sul calcio italiano. Nel frattempo,
le udienze si susseguono,
accompagnando il calciatore
in quella che è la sua squadra
attuale, la Fiorentina.
A Firenze Adrian rinasce.
Partendo dai risultati positivi
della sua seconda e ultima
stagione a Torino, Mutu
diventa uno dei leaders della
squadra gigliata, servendo
inclusa una splendida tripletta
a Marassi contro il Genoa,
tripletta che, tra l’altro, si rivelerà
determinante nello spareggio
Champions proprio contro i
liguri. Ma ecco che il 31 luglio,
poco prima dell’inizio della
nuova stagione, il Tribunale
sportivo di Losanna si pronuncia
definitivamente sulle vicende
del giocatore, condannandolo
a pagare quei 17 milioni
richiesti da Abramovich. Non
un euro di meno.
E’ la rabbia, una rabbia intensa, il
sentimento che si impadronisce
del calciatore, costretto a pagare
per l’ennesima volta, dopo la
squalifica e il licenziamento dal
club, quell’errore giovanile che
continua a logorargli l’anima.
Inoltre, il Chelsea minaccia
di richiedere una squalifica
definitiva del giocatore qualora
il pagamento della multa
dovesse tardare, allontanandolo
per sempre dai campi da gioco
all’età di soli 30 anni. Tra l’ironia
di chi vorrebbe organizzare una
raccolta fondi a favore di Mutu
(vedi il “Mututhon” di Gene
Gnocchi) e un’interrogazione
in parlamento, il rumeno
promette un ulteriore ricorso
alla Corte internazionale dei
Diritti dell’Uomo dato che,
anche se calciatore, comunque
di un lavoratore comunitario si
tratta!
Personalmente, sono rimasta
colpita dalla vicenda non
tanto per l’esorbitanza della
cifra richiesta, quanto per
il continuo accanimento ai
danni del giocatore, il quale, in
un’intervista rilasciata a Sky, ha
dichiarato che, prima ancora
del calciatore, quel problema
ha toccato la Sua Persona, e
pagare nuovamente un errore
giovanile è quanto mai ingiusto
e privo di senso. Se la società, in
quel momento difficile, gli fosse
stata vicina (comportamento
tra l’altro adottato dalla
maggioranza dei club calcistici
nei casi di doping), la storia
avrebbe avuto ben altri esiti,
evitando la strumentalizzazione
di una vicenda umana che,
purtroppo,
getta
un’altra
ombra sul gioco del calcio,
tramutandolo da quello sport
magico e ricco di valori nel
solito (squallido) affare di soldi.
Federica Loiacono V I
Casey Stoner
C
on questo articolo, ha
ufficialmente principio il
mio impegno nella restaurata
redazione
2009-2010
del
nostro ormai attempato e
celebre giornalino Skakki Nostri.
Celebre in tutta Italia, dato il
successo che ha riscosso nell’
ultimo festival del giornalismo
tenutosi a Perugia e a cui ho
personalmente
partecipato.
Durante gli scorsi anni, oltre
ad aver prodotto fin troppo
sporadici articoli su diverse
tematiche, ho svolto all’
interno della redazione, il
ruolo di disegnatore. Quest’
anno ho scelto di occuparmi
principalmente di una tipologia
di articoli d’ opinione: sarò
… un’ opinionista sportivo.
So che lo sport non è molto
amato da circa la metà dei
nostri fedelissimi lettori (quella
femminile), ma cercherò di
rendere le mie “opinioni” il
più interessanti possibili; per
quanto possa relativamente
interessare alle nostre amate
lettrici il risultato positivo o
negativo che otterrà l’ AS BARI,
la squadra cittadina appena
promossa nella massima serie.
Cercherò di occuparmi dei
diversi eventi sportivi che
caratterizzeranno lo scenario
cittadino, nazionale e mondiale
ma non potrò esimermi dal
commentare più volentieri le
vicende che nel corso della
stagione, o dell’ anno scolastico,
coinvolgeranno la squadra
bianco-rossa
o
Valentino
Rossi, pilota che anche quest’
anno ha monopolizzato il
Motomondiale.
E
discuterò
in
questo
primo articolo proprio del
Motomondiale, che perde
in questo agosto ormai
agli sgoccioli uno dei suoi
protagonisti, Casey Stoner. Non
negherò sin da ora di aver da
sempre espresso maggiore
simpatia nei confronti del nostro
connazionale Vale, otto volte
campione del mondo in varie
classi del Motomondiale ma è
come Jorge Lorenzo e Andrea
Dovizioso,
abbia
lasciato
presagire l’ esordio di nuove
rivalità tra i piloti della Moto GP,
il duello che ogni domenica
infiammava gli spettatori del
mondo intero era combattuto
dai soliti protagonisti. Casey
Stoner sulla rossa Desmo 16
e Valentino Rossi, in sella alla
innegabile che il giovane pilota
Australiano, sin dal 2007, anno
del suo ingaggio nella squadra
ufficiale Ducati Marlboro, come
compagno di Loris Capirossi,
abbia dato del “filo da torcere”
al pesarese Rossi, dominando
e diventando campione del
mondo, strappando il successo
a Valentino Rossi sin dal 1° gran
premio della stagione, a Losail
in Qatar, dove Stoner vince
la sua prima gara nella classe
MotoGP portando alla vittoria
una casa italiana nella classe
regina del motomondiale
dopo più di 30 anni. Nel 2008
fu tempo di rivincita per Rossi.
Nonostante l’ avvento di piloti
esordienti nella classe regina
Yamaha YZR-M1. La prima
gara del Motomondiale 2009,
ha visto protagonista in Quatar
il biondo australiano che nelle
tra gare successive ha ottenuto
piazzamenti deludenti fino
a quando è arrivato il gran
premio del Mugello in cui riesce
a spuntarla su Jorge Lorenzo e
Valentino Rossi, dopo una gara
rocambolesca e ricca di colpi
di scena a causa del maltempo
e della regola del flag-to-flag.
Vittoria dal sapore particolare
per la Ducati, essendo stata
la prima in assoluto della casa
bolognese nel circuito “di casa”,
dopo ben 7 anni di dominio
incontrastato da parte di Rossi.
Tra i Gran Premi di Catalogna
e di Assen, entrambi vinti da
Valentino sullo spagnolo Jorge
Lorenzo, Stoner incappa in
un malore allo stomaco che
debilita le prestazioni del pilota
che inizia a palesare un calo
prestazionale nella seconda
parte di gara, dopo degli avvii
brillanti. I sintomi manifestatisi
in Casey, sono stati associati
alle condizioni di elevato
stress al quali sono sottoposti
i piloti, sintomi che possono
accompagnare Stoner per
mesi interi. Lunedì 10 agosto,
il team director Ducati Livio
Suppo ha annunciato che
la cosa migliore per Casey
sarebbe stata quella di fermarsi,
per evitare il peggiorare del
problema. Decisone molto
sofferta presa con tutto il team,
deluso ma che ha agito in vista
del bene del pilota 23enne.
Stoner non disputerà i prossimi
tre Gran Premi, il GP ceco di
Brno, di Indianapolis e di San
Marino e sarà sostituito dal
finlandese Mika Kallio del team
Pramac Racing. Non ci resta
che attendere quindi il ritorno
in pista del biondo australiano,
sperando che una volta tornato
in forma possa concederci
performance come quelle che
ci ha concesso fino ad ora,
performance capaci di tenere
col fiato sospeso migliaia di fan
incollati al teleschermo fino al
LAST LAP.
Alessandro Buono VB
21
La poesia
Sento un bisogno irrefrenabile ,
sento muoversi la mano, da sola,
come per magia.
Sarà forse quel masso che ho sul cuore?
L’anima sente ormai il bisogno di sfogarsi ,
offusca la mente e prende il comando...
è così che è nata la poesia?
Non lo sapremo mai , o , ancora una volta,
ci lasceremo prendere dall’illusione
e continueremo a credere in un’ ispirazione
improvvisa,
in una musa forse ...
No
è solo il cuore che ,
disperato,
cerca di venire a galla,
di farsi sentire ,
e di sentirsi ,
prima di tornare gonfio di rabbia, dolore o
felicità,
sereno e libero,
anche solo per un attimo.
Marina Viola IIIB
22
Le iridi rispecchiano
tutto
Le iridi, mi han detto, rispecchiano tutto
nel mio cuor , ormai, convivo con il lutto
nell’aver perso qualcuno a me, si, molto caro
qualcuno che talvolta possa prendermi la mano
nere creature sboccian distanti
nella mia mente ci son sogni infranti
speranze distrutte, rovinate dal tempo
tristezza infinita nel cor mio sento
sebbene le labbra scarlatte sorridan
voglia di morir lentamente si avvicina
in questo angolo buio che tutto confonde
la mia anima risplende, come sangue sulle sponde
ordunque ditemi voi, potrò mai esser felice?
lacrima d’argento, si rinnegan le mie vite
ma qualcuno si, c’è, arrivato come d’incanto
oscuro come la morte, freddo come il mio canto
giocan le mie dite, divertite, con le sue
su questa terra adesso siamo soli, tutti e due
i miei occhi oltremare son attratti sol da ei
le sue labbra sulle mie sono magiche, oserei.
Zoey IV O
The English Corner
 This past summer I couldn’t help noticing that I rather read, watch
tv, listen to music… well, pretty much do everything in English, it’s
so much fun! That’s why I thought “Can it be I’m the only one
who loves expressing herself in a foreign language?” So I got the
brilliant idea to offer  our beloved school newspaper a column
entirely  dedicated to the most diffused language all over the world! 
Here you’ll have the chance to publish your personal song lyrics,
poems, stories, opinions, everything as long as it’s in English. You
may feel uncomfortable sending stuff thinking that something might
not be correct, strictly referring to the grammar… well no worries,
because I, Victoria Bruno, am going to take care of possible errors
with you. I hope you like this new idea and that you are brave enough
to try it out.
Victoria Bruno III F
Qualcosa di te
                                                                                                                                                      
 YOU
I FOUND YOU IN A DREAM
Come il vento soffi fra i miei rami.
Alito leggero
Ma pesante come il cielo.
Spero tu mi dica che mi ami.
Frana su di me questa pazza voglia
Adesso che sei qui vicina
Brilla nel mio cuore quella vecchia cicatrice
Io solo ne conosco l ’origine,
Orizzonte del mio passato.
Togli dai miei occhi questo pianto,
Rimargina la mia ferita,
Ignora ciò che è stato,
Ama quel che sono, bacia con affanno.
AND I LOST YOU IN THE MORNING.
I FOUND YOUR EYES
BUT I LOST THEIR BLUE LIGHT.
I TOOK YOUR HAND
SO I TOUCHED YOUR SOUL.
I SAW YOUR SMILE
AND I MISSED YOU.
          Filippo Parisi III F                 
 
23
REBUSMANIA
PAROLE IN COMUNE
trova la parola in
relazione con le altre
Mela
Libro
2° Amici
Borsa
Oca
Ape
Amore
1° Asilo
Vipere
Formiche
2°
facilitato
parole:
12 2 7
super rebus
N
impossibile
parole:
7 5 2 5
portatemi la
soluzione e
vi premierò con
ben 2 euro !!!
Kyubi
(Valerio Iacovone IV P)
24
suggerimenti:
1. Cosa c’è nel riquadro?
2. È in compagnia o no?
3. Dov’è di preciso?
4. Sapreste dirlo utilizzando una parola
desueta?
e mo basta vi ho aiutato
anche troppo...
suggerimento:
nei rebus il
pappagallo
si indica con
un sinonimo
di tre lettere ed
è difficile che la
signorna abbia
voglia di
camomilla....
ORIZZONTALI
VERTICALI
1) Lo è Benedetto XVI
8) Iniziali di Rubicondi
9) La più piccola parte di ogni
elemento presente in natura
11) Prima persona singolare
12) Napoli
13) Consentito dalla legge
16) Imposta Comunale sugli
Immobili
18) Australian Eletric Vehicle
Assocation
20) Lo dice il dispettoso
21) A noi
23) Al centro d’olimpo
24) Ogni alunno ne ha uno
27) Piò essere di Mameli o alla
gioia
28) Né tua Né mia
29) La si usa per viaggiare
30) Bari
1) Ogni anno allo Scacchi ce ne
sono dei nuovi
2) Può essere nero, giallo, rosa,
bianco, ecc …
3) un uomo non definito ...
4) Uno dei personaggi più famosi
di Spielberg
5) Paura
6) Un po’ di immagini
7) Confini di Congo
10) Macchina inglese
13) Non qui
14) Bevanda delle cinque
15) Lo sono le pecore
17) Catullo ne ha molti
19) Azienda Mobilità e Trasporti
Autofiloviari di Bari
21) Il pasto della sera
22) Il nome di Cassina
25) Snob senza vocale
26) Non odia
N.B. Le soluzioni di questi giochi li troverete nel prossimo numero!
Sudoku
Ogni riferimento
alle nostre
assemblee d’ Istituto
è puramente
casuale!
- signori, ho convocato questa
assemblea per discutere
dell’assenteismo...
Strabuzza gli
occhi e trova
i sei oggetti
ordinari con
cui è stato
composto
questo disegno
5 8
3
3
8 4
6
9 5
3
1
2
7
3
4
6
4
2
1 3
6 8
7
9
5 4
Trova le differenze della 2°, 3° e 4° vignetta rispetto alla prima
BUTTATEMPI
25
26
27
P
iù che il dispiacere è la
rabbia
l’unico
sentimento che proviamo
nel sapere che state
leggendo queste pagine
solo a fine Ottobre, se non
addirittura Novembre.
Stiamo lavorando sodo da
Agosto, riempiamo la
bacheca Facebook della
Redazione di annunci su
riunioni e scadenze varie da
Settembre e, con nostra
grande sorpresa, numerose
sono state le risposte. Tanti
ragazzi sono stati disposti a
darci una mano per
preparare disegni, articoli,
arricchire…
Dopo aver ottenuto tutto il
materiale possibile, i nostri
caporedattori hanno
sgobbato alla grande,
lavorando nei ritagli di
tempo (spesso anche fino a
notte inoltrata, e non sto
dicendo fandonie). Può
sembrarvi strano, ma
impaginare è la parte più
lunga e complessa di tutto
quello che precede l’uscita
di un giornale. Ma siamo
comunque riusciti a finire
nei primi giorni di Ottobre.
Mancava “solo” la fase della
stampa del giornale. Le
virgolette sottolineano
quanto eravamo convinti
che sarebbe stata la parte
più facile di tutto quanto.
Proprio questo, invece, si è
rivelato l’ostacolo che ci ha
portato via più tempo.
Tempo di attesa, stupore,
incredulità e rabbia. Questo
non ci ha permesso di far
uscire il primo numero di
SkakkiNostri in tempo
(avevamo scelto la terza
settimana di Ottobre).
Ebbene si, vi scriviamo il 20
ottobre, non sappiamo
ancora quando si potrà
riuscire a toccare con mano
e a sentire l’odore della carta
appena stampata di quelle
pagine che con tanta fatica
abbiamo creato. Infatti,
come forse già saprete, per
poter mandare in tipografia
il giornale servono i fondi
messi a disposizione dei
ragazzi, e per ottenerli
abbiamo ossessionato le
varie autorità scolastiche.
Tutto sembrava più facile di
quanto non fosse e
l‘abbiamo scoperto solo alla
fine. Un sabato fa ci è stato
comunicato che per poter
mandare Skakkinostri in
tipografia avremmo dovuto
scrivere una Richiesta
Formale in cui spiegavamo
qual è il nostro progetto e
le modalità con cui
vogliamo realizzarlo
(numero di pagine del
giornale, numero di copie
da far stampare, se avevamo
pensato già a una tipografia
a cui rivolgerci…). Ora, non
abbiamo la necessità di
trovare un capro espiatorio.
Capiamo bene che, con il
cambio al timone di
quest’anno, numerose sono
le novità anche per segretari
e per tutti coloro che
lavorano nell’ambiente
amministrativo della nostra
scuola, ma ciò che più ci
infastidisce è sapere che
esiste una Burocrazia così
rigida (e spesso inutile) che
non ti permette di realizzare
una cosa a cui hai dato
anima e corpo, che ti ha
fatto perdere tempo, arrivare
a casa per pranzare alle
quattro, contattare
disegnatori, scrittori,
organizzare la struttura di
quella che rimane solo
un‘idea virtuale prima delle
stampa…
Nonostante tutto ci è
impossibile spegnere quella
forza d’animo che ha
caratterizzato il nostro lavoro
finora. Non vogliamo
fermarci al primo ostacolo.
Il nostro obiettivo è quello
di portare su ogni banco
una copia di SkakkiNostri, e
se ora state leggendo
queste pagine, forse
finalmente ci saremo riusciti.
La Redazione
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