filosofia minima 2014 – 2015 conoscenza, etica, estetica le forme della volontà KANT Immanuel 1724 - 1804 le forme della volontà KANT indagine preliminare delle forme delle facoltà umane e delle loro possibilità 1. il sentire etico dell’Illuminismo: un manifesto 2. l’impostazione trascendentale della filosofia 3. la ricerca dei principi della ragione pratica per un’etica autonoma le forme della volontà l’impostazione trascendentale della filosofia «Conoscere qualcosa a priori significa conoscerla per la sua più pura possibilità» (Kant Principi primi metafisici della scienza della natura) «Chiamo trascendentale ogni conoscenza che si occupa non tanto di oggetti, quanto invece del nostro modo di conoscere gli oggetti, nel senso che un tale modo di conoscenza deve essere a priori» (Kant Critica della Ragion Pura) una mappa delle possibilità i tre ambiti dell’indagine trascendentale: Ogni interesse della mia Le tre “critiche” delle tre ragione (speculativo e “facoltà”: pratico) si concentra sulle tre domande: che cosa posso sapere? che cosa devo fare? che cosa posso sperare? della ragion pura (conoscenza) della ragion pratica (volontà) del giudizio (sentimento) le forme della volontà l’agire morale la ricerca dei principi della ragione pratica (volontà) le tappe del percorso il progetto (un bilancio storiografico e la direzione da prendere) l’edificio (i principi reggenti la costruzione e l’ordinamento) gli effetti (i postulati generali e una visione oggettiva all’insegna della completezza, oggettiva) le forme della volontà l’agire morale la ricerca dei principi della ragione pratica La tesi: la ragione da se stessa determina la condotta una constatazione storica e una distinzione di impianto: morale eteronoma morale autonoma 1 le forme della volontà l’agire morale una constatazione storica e una distinzione di impianto: morali eteronome (al plurale) la diversa origine: consuetudini, religione, politica, comunità, momenti storici… storicamente varie, variabili, inconciliabili tra loro, contraddittorie… precetti sentiti come obblighi esterni (al soggetto, all’azione: entrambi diventano mezzi per…) condannano l’uomo alla dipendenza (minorità) fonte di scontri inconciliabili tra individui, gruppi, comunità, società, nazioni, civiltà… 1 le forme della volontà l’agire morale una constatazione storica e una distinzione di impianto: morale autonoma (al singolare) la tesi: «La ragione da se stessa determina la condotta» la fonte: la ragione umana, considerata come principio e regola dell’azione, fonda una morale universalmente valida 1 le forme della volontà l’agire morale morale autonoma (al singolare) la natura della ragione nella sua destinazione pratica: il dovere esprime la natura e le capacità pratica della ragione; la ragion pratica è volontà: è la ragione che determina la volontà ad agire moralmente; un’impostazione trascendentale: le condizioni della moralità poste dal soggetto, del tutto a priori o trascendentali. 1 le forme della volontà l’agire morale morale autonoma (al singolare) la sfida in atto: gestire la relazione tra i concetti estremi (solitamente antitetici): libertà e legge, oggettività e soggettività (principio oggettivo e principio soggettivo) universalità e individualità legge e libertà hanno la propria sede in ogni individuo in quanto soggetto razionale. 1 le forme della volontà l’agire morale morale autonoma (al singolare) la direzione e l’impostazione: definire la libertà non contro la legge ma in termini di autonomia e cogliere le leggi come espressione e condizione di libertà. «La volontà non è dunque esclusivamente sottoposta alla legge, ma vi è sottoposta in modo che essa debba essere considerata come istituente essa stessa la legge.» 2 le forme della volontà l’agire morale la ricerca dei principi della ragione pratica condizioni di autonomia della morale: la libertà la capacità di determinarsi secondo la sola ragione i principi a priori dell’agire morale criteri di moralità chiamati: imperativi categorici 2 le forme della volontà la morale autonoma: principi della ragione pratica le tre formule dell’imperativo categorico 1. «agisci come se la massima della tua azione dovesse essere elevata dalla tua volontà a una legge universale di natura» 2. «agisci in modo da trattare l’umanità, sia nella tua persona, sia in quella di ogni altro, sempre anche come fine e mai semplicemente come mezzo» 3. «agisci in modo che la tua volontà possa istituire una legislazione universale». 2 le forme della volontà la morale autonoma: principi della ragione pratica le tre formule dell’imperativo categorico i caratteri dell’imperativo e i tratti dell’etica autonoma hanno natura formale pongono condizioni di eticità non contenuti la natura formale dell’etica garante di libertà di conciliazione tra legge e libertà come in un gioco 2 le forme della volontà la morale autonoma: principi della ragione pratica i caratteri dell’imperativo e i tratti dell’etica autonoma hanno natura formale leggi e libertà come in un gioco regole del gioco e libertà di gioco le regole sono valide se rendono possibili partite imprevedibili le partite sono valide se rispettano le regole di gioco 2 le forme della volontà 2 le forme della volontà la morale autonoma: principi della ragione pratica le tre formule dell’imperativo categorico i caratteri dell’imperativo e i tratti dell’etica autonoma la logica della morale autonoma è dettata dall’intreccio di imperativo massima azione 2 le forme della volontà la morale autonoma: principi della ragione pratica la logica dettata dall’imperativo categorico: per una morale oggettiva universale e soggettiva individuale la libertà e dunque la morale: sono nella relazione imperativo principio oggettivo morale massima principio soggettivo azione 2 le forme della volontà la morale autonoma: principi della ragione pratica le tre formule dell’imperativo categorico i caratteri dell’imperativo e i tratti dell’etica autonoma cerca la massima che ispira il comportamento … anche se è difficile è l’elemento sotto esame dell’imperativo è morale la massima che è universalizzabile la massima colloca l’azione nella sfera e nel giudizio di moralità creando il rapporto tra azione e imperativo 2 le forme della volontà la morale autonoma: principi della ragione pratica le tre formule dell’imperativo categorico la massima, con l’incontro tra azione e imperativo, unisce i due aspetti irrinunciabili dell’agire morale: soggettivo la massima esprime il principio soggettivo dell’azione oggettivo l’imperativo dà oggettività morale a massima e azione 2 le forme della volontà la morale autonoma: principi della ragione pratica le tre formule dell’imperativo categorico la seconda forma dell’imperativo categorico nella morale il concetto di realtà fine a sé ogni essere ragionevole, esiste come fine in se stesso la distinzione tra mezzi e fini l’umanità: realtà fine a sé, non mezzo 3 le forme della volontà la morale: effetti una visione oggettiva all’insegna della completezza fondamento e postulati generali i passaggi fondamento e postulati dell’imperativo categorico: la libertà il sommo bene (versione-oggettiva dell’imperativo) Dio è un’esigenza morale (non è dimostrato) l’immortalità dell’anima in versione etica 3 le forme della volontà la morale: una visione oggettiva all’insegna della completezza il fondamento: la libertà esiste un ambito di leggi e necessità solitamente indicato con il termine natura (che comprende anche l’uomo come essere naturale) esiste un ambito di leggi e libertà e si tratta dell’umanità, dell’uomo in quanto essere razionale capace perciò di volontà secondo ragione in campo teoretico e in campo pratico. la libertà definisce il campo della morale 3 le forme della volontà la morale: una visione oggettiva all’insegna della completezza la visione oggettiva dell’imperativo categorico nella sua piena realizzazione: il sommo bene L’oggetto di un concetto una nozione La versione oggettiva dell’etica La sua funzione euristica e propositiva A tale scopo due postulati: l’esistenza di Dio l’immortalità dell’anima 3 le forme della volontà la morale: una visione oggettiva all’insegna della completezza il sommo bene e il postulato della esistenza di Dio nasce da un’esigenza morale di completezza non è fonte di principi morali: «Nella misura in cui la ragion pratica ha diritto di guidarci, noi non riterremo le azioni obbligatorie perché sono comandi di Dio, ma le considereremo comandi di Dio perché ad essi noi ci sentiamo internamente obbligati.» (C.R.Pura) 3 le forme della volontà la morale: una visione oggettiva all’insegna della completezza il sommo bene e il postulato dell’immortalità dell’anima una immortalità etica non è un’affermazione fisica (o metafisica) è l’urgenza etica dell’efficacia storica del bene (oltre le storie individuali) le aperture e gli incontri 3 le forme della volontà la morale: una visione oggettiva all’insegna della completezza collocata in relazioni storiche: una religione che trova espressione nella ragione e fondamento nella morale una politica morale delle relazioni come federazione di stati con governi repubblicani un parlamento sovranazionale per contrastare “l’insocievole socievolezza” degli uomini 3 le forme della volontà la morale all’insegna della completezza in relazioni storiche: un’etica dei “pensieri lunghi” fondata sull’umanità per procedere nella direzione di «un mondo per noi ora invisibile ma sperato» questa è l’immortalità etica postulato del sommo bene concetto oggettivo della morale autonoma le forme della volontà L’urgenza di una ripresa e riscrittura. [un classico (Kant) è classico perché (o se): è capace di suscitare l’attenzione della mente, fornire strumenti di lettura, indicare direzioni interpretative] La nuova situazione storica e la riscrittura dell’etica. Hans Jonas Jonas Hans 1979 Il principio responsabilità. Un’etica per la civiltà tecnologica, ed. Einaudi, Torino 1993 le forme della volontà L’urgenza di una ripresa e riscrittura. La nuova situazione: il limite delle forme umane è modificato, potenziato dallo strumento: la tecnica e il suo destino di dominio la sua naturale tendenza all’assoluto [assoluto: solutus ab sciolto da ogni vincolo] Seguendo la logica della sua affermazione, la tecnica non può fare solo ciò che non riesce a fare; non conosce cioè limiti al proprio intervento se non quelli che derivano dal campo delle sue possibilità e vede come ostacoli inammissibili per sé, e conseguentemente per il progresso e per la libertà, ogni limite esterno. le forme della volontà L’urgenza di una ripresa e riscrittura. La riscrittura dell’etica. Due direzioni: ampliare l’individuazione della realtà fine a sé non solo l’uomo ma l’intera natura «la pienezza vitale della terra, prodottasi nel corso di un lungo processo creativo della natura e adesso affidata a noi …[ha] di per se stessa diritto alla nostra tutela.» Hans Jonas un nuovo imperativo categorico: il principio responsabilità. Assunzione di responsabilità nei confronti del mondo le forme della volontà L’urgenza di una ripresa e riscrittura. Un’etica della responsabilità. «Il futuro dell’umanità costituisce il primo dovere del comportamento umano collettivo nell’era della civiltà tecnica divenuta, modo negativo, «onnipotente». …l’interesse dell’uomo coincide nel senso più sublime con quello del resto della vita in quanto sua dimora cosmica, possiamo trattare entrambi i doveri come se fossero uno solo… In quanto da lei generati, siamo debitori, verso la totalità a noi prossima delle sue creature, di una dedizione di cui quella verso il nostro essere costituisce soltanto la punta più elevata. Ma questa, correttamente intesa, comprende in sé tutto il resto.» Hans Jonas