Stagione 2008/2009 Sovrintendente e Direttore Artistico Prosa Michele Mirabella Direttore Artistico Musica e Danza Daniele Spini 27 ottobre 29 ottobre 22-25 ottobre 2008 - ore 20.45 26 ottobre 2008 - ore 16.00 Prevendita spettacoli di novembre Alice, Arturo nei giardini Europa; Ritter Dene Voss; Pascal Rioult Dance Theatre Serata Stravinskij; Orchestra Sinfonica FVG / Kawka / Quarta; Arlecchino servitore di due padroni mercoledì ore 18.00 ingresso libero ad esaurimento posti disponibili ore 20.45 UNDER TRENTA Bambini, ragazzi e giovani a Teatro Le proposte 2008/2009 del “Giovanni da Udine”: incontro con i Direttori artistici Michele Mirabella e Daniele Spini ORCHESTRA GIOVANILE “LUIGI CHERUBINI” Alexander Lonquich direttore e pianoforte solista ROBERT SCHUMANN Introduzione e Allegro, op. 134 per pianoforte e orchestra FRANZ SCHUBERT Sinfonia n. 4, D 417 “Tragica” LUDWIG VAN BEETHOVEN Concerto n. 1, op. 15 per pianoforte e orchestra 1 novembre sabato ore 20.45 ingresso libero IL LETTO OVALE Civica Accademia d’Arte Drammatica ”Nico Pepe” di Udine ALICE, ARTURO NEI GIARDINI EUROPA (EPPURE COSÌ REALI...) il mondo alla rovescia, e la rovescia del mondo 5-9 novembre ore 20.45 Teatro di Roma RITTER DENE VOSS di Thomas Bernhard traduzione di Eugenio Bernardi con Massimo Popolizio, Maria Paiato, Manuela Mandracchia regia di Piero Maccarinelli TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE Udine, via Trento, 4 tel. 0432 248411 - fax 0432 248452 www.teatroudine.it - [email protected] Provincia di Udine Direzione centrale istruzione, cultura, sport e pace Servizio attività culturali Grafica S. Conti - Stampa La Tipografica srl con gli allievi che hanno concluso il 2° e 3°corso drammaturgia e regia di Claudio de Maglio collaborazione di Giuliano Bonanni Fabrizio Celestini & Andrea Maia - Il Sistina Il letto ovale Maurizio Micheli e Maria Laura Baccarini in Non ci sono messaggi né contenuti nascosti: le chiavi di lettura sono il divertimento e l’intreccio. Maurizio Micheli IL LETTO OVALE di Ray Cooney e John Chapman Quando in una delle mie commedie due personaggi non devono assolutamente incontrarsi, io li faccio trovare puntualmente faccia a faccia. Georges Feydeau con Pierluigi Misasi Sabrina Marciano Barbara Abbondanza Adriano Evangelisti Lusiana Pedroso Valeria Brambilla Due editori di successo, due eleganti signore un po’ annoiate, un architetto stravagante della Milano bene, un aspirante santone, una sexy operatrice di call center e una scrittrice di libri infantili. Senza, ovviamente, dimenticare l’immancabile domestica muy caliente! Questi i numerosi personaggi del Letto ovale, un classico della commedia inglese adattato dal testo di Cooney e Chapman (Move over, Mrs Markham) e cucito addosso a due interpreti davvero irresistibili: Maurizio Micheli e Marialaura Baccarini. Tra equivoci e gag, tra infedeltà coniugali certe e presunte, il copione macina risate e sorrisi sotto lo sguardo attento e complice di Gino Landi. e con Alessandro Marrapodi scene Gianluca Amodio costumi Vera Cozzolino musiche Pino Perris regia di Gino Landi Questa commedia è la dimostrazione di come, ancora oggi, si possa ridere sugli equivoci. Da Plauto in poi il teatro non ne ha potuto fare a meno. Gino Landi Note di regia La messa in scena di questo testo di Ray Cooney e John Chapman, il primo già autore di Taxi a due piazze e Se devi dire una bugia dilla grossa, è un piacevolissimo pretesto per ridere in un momento in cui non è facile ridere e farci ridere. Ridere senza cadere mai nella volgarità che quotidianamente ci circonda. Ridere di equivoci che ancora oggi coinvolgono, colpiscono per la loro tipicità, datata ma sempre attuale. Il testo è una macchina quasi perfetta nella quale i personaggi si muovono a loro agio, con la comodità che nasce da una scrittura totalmente legata alla rappresentazione teatrale. L’adattamento ha cercato di attualizzare tutti quei riferimenti che al giorno d’oggi risultano desueti, vedi l’uso del telefono. Il piacere di aver costruito questo spettacolo con un cast eccellente, sempre pronto a seguire ed a suggerire elementi nuovi, mi hanno permesso di lavorare con grande divertimento, divertimento che auguro ad ogni spettatore. Gino Landi Frammenti di rassegna stampa Quel che conta è il puro abbandonarsi al piacere del riso di cui Micheli detiene la formula segreta che solo gli alchimisti sono in grado di decifrare. Enrico Groppali - Il Giornale Il gioco diretto dal regista Gino Landi si scioglie via via con incastri impeccabili, consentendo gustose prestazioni al soave Maurizio Micheli e ai comprimari. Masolino d’Amico - La Stampa Due ore di equivoci piccanti, di gag a cascata, di buonumore. L’indiavolata comicità di Feydeau precisa come un orologio svizzero, il teatro «digestivo» di Neil Simon capace di amene raffinatezze. Una regia, di Gino Landi, che garantisce un colpo di scena ogni trenta secondi. Un cast intelligente e affiatato che recita à la diable questa piccante commedia Ugo Ronfani - Il Giorno Maurizio Micheli nato a Livorno e cresciuto a Bari, esordisce come attore drammatico in piccoli teatri del milanese per poi diplomarsi alla scuola del Piccolo Teatro di Milano e laurearsi in Lettere e Spettacolo con Luigi Squarzina al Dams. Lavora al Piccolo dal 1970 ed allo stabile dell’Aquila con Patrice Chereau e Aldo Trionfo, poi comincia a scrivere e ad interpretare testi suoi («Quando un eccesso di senso dell’umorismo e di autoironia ti impedisce di recitare Assassinio nella cattedrale e al tempo stesso di spernacchiare in una rivistaccia coi doppi sensi e le barzellette, che cosa rimane? Fare le proprie cose, in qualche modo»), tra cui Patria e Mammà, Magic Modern Macbeth e, nel 1978, Mi voleva Strehler, scritto con Umberto Simonetta e tuttora rappresentato dopo più di mille repliche. Nel 1980 porta in scena Né bello né dannato e Nudo e senza meta, cui seguono, tra i tantissimi altri, L’opera dello sghignazzo con la regia di Dario Fo, Il contrabbasso di Süskind, regia di Marco Risi, L’ultimo degli amanti focosi, regia di Nanni Loy, e Anfitrione di Plauto, regia di Michele Mirabella. Molto attivo anche su piccolo e grande schermo, Micheli torna al “Giovanni da Udine” dopo il grande successo della Presidentessa e dello stesso Mi voleva Strehler. Dice di sé: «Ho sempre amato la comicità alla Woody Allen, alla Peter Seller, quelle cose un po’ raffinate, anglosassoni. Si dice anglosassoni per modo di dire, anche se magari gli anglosassoni non sono affatto raffinati. Quella comicità carina, quella che mi ha impedito di arricchirmi in questo paese di estroversi, dove l’ironia c’è e non c’è. Un paese dove l’ironia, diciamo la verità, non attecchisce. Mi è capitato il teatro universitario con le avanguardie degli anni ‘60 con lo scimmiottamento dei vari Living Theatre e delle avanguardie mal digerite anche lì senza troppa ironia, infatti poi ho smesso e mi sono messo a fare delle cose mie con le quali non mi sono arricchito, ma mi sono molto divertito». Ray Coone è senz’altro una tra le più prolifiche e importanti figure del teatro inglese ed europeo. Autore, attore, produttore e regista, dal 1960 si dedica regolarmente alla scrittura, sfornando commedie che sono rappresentate con successo in tutto il mondo (tra cui Taxi a due piazze, per citare solo una delle più famose). Oggi le sue opere sono tradotte in oltre 40 lingue e rappresentate in paesi diversi come Russia, Cina e Giappone. È stato stimato che siano state viste da oltre cento milioni di spettatori. John Chapman avviato al teatro come attore, dopo soli tre anni ha deciso di darsi alla scrittura, diventando ben presto un fortunato autore teatrale. Dalla collaborazione con Ray Cooney e con la BBC, sono nate oltre duecento fortunatissime commedie. Testi a cura di Gianmatteo Pellizzari