PROGETTO INS
FONDAZIONE DEL MONTE
CON-PENSARE I DISTURBI D’ APPRENDIMENTO
a cura della dott.ssa Giorgia Benini
psicologa
[email protected]
Consulenza aperta alle famiglie
degli studenti sui temi della
diversità, dell’accettazione, della
trasparenza e della comunicazione
efficace nel perseguimento del
benessere individuale e collettivo
della classe
Liceo Da Vinci, Dott.ssa Giorgia
Benini
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Liceo Da Vinci, Dott.ssa Giorgia
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COSA è UN DISTURBO SPECIFICO
D’APPRENDIMENTO?
D
È un’alterazione di
origine neurobiologica che
disturba (altera) in
misura
significativa gli
apprendimenti
scolastici.
Non è una
patologia, ma una
neurodiversità.
S
È specifico
perché riguarda
l’acquisizione e il
mantenimento di
particolari abilità
di base, senza
alterare
l’intelligenza e
l’adattamento
generale della
persona.
A
Coinvolge
maggiormente le
abilità di
apprendimento
scolastico come
lettura, scrittura e
calcolo, che
permangono
significativamente
carenti rispetto all’età,
alla scolarizzazione,
alle capacità generali.3
ICEBERG DEI DISTURBI D’ APPRENDIMENTO
Nei ragazzi con DSA troviamo alcuni segni superficiali molto evidenti, ma
esistono altre difficoltà correlate al disturbo che possono inficiare la qualità dello
studio e dei risultati scolastici.
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Giorgia Benini
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Si aiutano
Pensano e
memorizzano
per immagini
con
associazioni e
collegamenti
Durante le spiegazioni e lo studio individuale, ma anche durante tutta la
loro crescita personale, i ragazzi con DSA utilizzano canali di
apprendimento diversi da quelli canonici.
Per la maggioranza dei bambini, apprendere il canale comunicativo verbale
prima orale e poi scritto rappresenta una tappa rapida e non
particolarmente onerosa a livello cognitivo.
I bambini con DSA non prediligono il canale verbale sia nel
comunicare che nell’apprendere: ricordano e imparano meglio
osservando gli altri fare e facendo a loro volta piuttosto che leggendo
istruzioni scritte. Per quanto possano familiarizzare con il modello teoricoverbale-scritto scolastico, continueranno a prediligere l’apprendimento
esperienziale, le attività corporee e pratiche, le arti grafico-visive e l’uso
della tecnologia per la sua elevata reattività e riproducibilità.
I buoni canali sono visivo-iconico, uditivo, cinestesico, mentre non è
un buon veicolo il verbale-scritto.
Apprendono
facilmente
dall’esperienza
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Sono
intelligenti e
creativi
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PERCHE’ I RAGAZZI CON DSA HANNO BISOGNO DI UN
METODO DI STUDIO MOLTO EFFICIENTE?
Rispetto ai coetanei, non possono permettersi di adottare il metodo
di studio più diffuso, ovvero leggere più volte il materiale,
comprenderlo e ripeterlo/rileggerlo prima delle verifiche. Inoltre,
non possono permettersi di allontanarsi per troppo tempo
dall’attività di studio.
Le loro difficoltà rallentano i tempi e li affaticano in misura
molto maggiore, rendendo precari i processi di
comprensione ed elaborazione del testo. (Cornoldi, 2010)
Le difficoltà che incontrano quotidianamente possono
compromettere il futuro scolastico e professionale, lo
sviluppo della personalità, l’adattamento sociale:
Bassa autostima
Tratti depressivi o ansiosi
Scarsa percezione di autoefficacia
Senso di impotenza appreso
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LA DIFFICOLTA’ DI ACCETTARSI
L’aspetto più importante per il benessere di un ragazzo con DSA
è accettare di avere un DSA, così come tutti dobbiamo accettare
autenticamente le nostre caratteristiche migliori e peggiori.
Siamo individui di pari dignità con diverse peculiarità.
Accettarsi implica un impegno costante rispetto alle situazioni che
naturalmente si proporranno nel corso della vita, dunque è difficile (e
non riguarda solo lo studio scolastico).
Significa trovare delle soluzioni originali, delle strategie per affrontare gli
ostacoli che il disturbo pone (come posso fare?), ma soprattutto
l’accettazione di sé passa dall’accettazione dell’aiuto ( e del confronto)
con gli altri (chi mi può aiutare?).
Gli strumenti per DSA infatti non sono vantaggi, ma compensano
l’oneroso impegno che alcuni studenti devono necessariamente
impiegare, mentre altri non ne hanno bisogno.
Perché non
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accettarlo??
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CONDIZIONE DI HELPLESS E IMPOTENZA APPRESA
Alcune ricerche dimostrano che lo studente con DSA
presenta spesso un senso di Impotenza appreso, cioè un
atteggiamento rinunciatario, poco propenso a modificare il
corso degli eventi. (Borkowski, ‘88, Cornoldi, ‘95).
Tende ad accettare tutto passivamente, in seguito alla
ripetuta esposizione a situazioni per lui incontrollabili,
in conseguenza alle ripetute esperienze di insuccesso
scolastico a cui i DSA sono più esposti.
 utilità del sostegno psicologico: sviluppare diverse
modalità di interpretazione delle situazioni, un locus of
control interno, accedere ad esperienze motivanti di
successo extrascolastiche, convivere con le proprie
caratteristiche
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COSA PREVEDE LA LEGGE 170 IN MATERIA DI DSA?
scuola
famiglia
Asl o
specialisti
privati
1) La SCUOLA mette in atto, fin dalla scuola dell’infanzia,
procedure di screening ed identificazione precoce delle difficoltà di
apprendimento. Dopo un’attività di recupero scolastico mirato, se
il bambino mostra resistenza al trattamento e all’automatizzazione
delle abilità di base, la scuola segnala alla famiglia la necessità di
un approfondimento diagnostico e, in caso le difficoltà siano
confermate dalla diagnosi, redige il PDP.
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2) La FAMIGLIA può decidere di approfondire le difficoltà segnalate
dagli insegnanti e fare richiesta di valutazione tramite pediatra, Asl
o rivolgendosi ad uno specialista privato. Nel caso in cui le
difficoltà siano confermate, comunica tempestivamente alla scuola
l’esito della diagnosi e collaborano con gli insegnanti nella stesura
del PDP del ragazzo. Mette possibilmente il ragazzo nella
condizione di migliorare il proprio metodo di studio, affrontando
percorsi abilitativi pomeridiani.
3) La ASL, LE STRUTTURE ACCREDITATE O GLI SPECIALISTI
PRIVATI procedono con l’iter diagnostico per la valutazione dei
DSA. Redigono una relazione clinica in cui viene descritto il profilo
di funzionamento cognitivo del ragazzo e certificano o meno la
presenza di un DSA o di un BES. Possono anche suggerire alla
famiglia degli interventi abilitativi particolari o di potenziamento in
base alla gravità e alla specificità dei disturbi rilevati.
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LE TAPPE DALLA RILEVAZIONE,
ALLA DIAGNOSI,
AL PDP

1- gli insegnanti comunicano i loro sospetti alla famiglia e
invitano ad un accertamento ai sensi della legge 170/2010

2- la famiglia può rivolgersi alla ASL territoriale o ad uno
specialista privato.

3-qualora le difficoltà dovessero essere confermate, lo
specialista rilascia la diagnosi che dovrà essere presentata
alla segreteria della scuola e protocollata.

4-gli insegnanti e la famiglia si trovano per redigere il PDP
che potrà essere sottoposto a revisione periodica e dovrà
essere monitorato per valutarne l’efficacia.
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COS’ è IL PDP?
Il Piano Didattico Personalizzato è un documento che riporta gli
strumenti compensativi, le misure dispensative e le modalità di
valutazione che gli insegnanti predispongono per l’alunno con DSA,
per permettergli di raggiungere gli stessi obiettivi dei compagni.
Il PDP integra le informazioni anamnestiche e di funzionamento
cognitivo dell’alunno con le dovute osservazioni degli insegnanti.
Deve contenere i seguenti punti:
1-dati anagrafici dell’alunno
2-tipologia di disturbo e relativo codice
diagnostico (ICD-10)
3-attività didattiche individualizzate
4-strumenti compensativi utilizzati
5-misure dispensative accordate
6-forme di valutazione previste
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Dott.ssa
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QUALI SONO I RUOLI?
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REFERENTE DSA: svolge funzione di sensibilizzazione alla tematica,
informa sulle norme e dà indicazioni specifiche sui casi, cura la
formazione dei colleghi e i rapporti con gli enti esterni, media fra i
soggetti coinvolti.
DOCENTE: mette in atto strategie di recupero e potenziamento, adotta
le misure e gli strumenti previsti nel PDP , sostiene la motivazione
dell’alunno e ne valuta l’impegno, attua modalità di verifica adeguate e
valuta le competenze acquisite anche alla luce del disturbo.
FAMIGLIA: provvede ad informare la scuola del profilo del figlio e
provvede a farlo valutare nel caso ci sia il sollecito da parte dei docenti,
condivide e rispetta le linee guida espresse nel PDP, verifica lo
svolgimento delle richieste assegnate, adotta preferibilmente una linea
di trasparenza in classe per facilitare la corretta applicazione delle
misure da parte dei docenti.
STUDENTE: nella scuola secondaria, è bene che il ragazzo sia coinvolto
in prima persona nel suo progetto personalizzato. Potrebbe risultare
utile somministrare al ragazzo un questionario in cui si chiede una sua
personale valutazione delle difficoltà incontrate nel percorso scolastico.13
PERCHE’ E’ IMPORTANTE PROGETTARE ED ACCETTARE IL PDP?
La famiglia deve sottoscrivere il PDP, inserendo le voci che sono state
utilizzate ai gradi scolastici precedenti e sono risultate funzionali, e ne
trattiene una copia. È possibile apportare modifiche in itinere qualora
l’alunno dovesse necessitare di diversi strumenti, così come mantenere
lo stesso PDP nel caso risultasse stabile il profilo dell’alunno
interessato.
La famiglia può decidere di non rendere note le difficoltà del figlio alla
scuola così come può decidere di rifiutare l’adozione del PDP (la
diagnosi di DSA rientra nei dati sensibili soggetti alla normativa sulla
privacy) ma, in entrambi i casi, dovrà presentare una dichiarazione
scritta per assumersi la responsabilità di un eventuale insuccesso
formativo del figlio.
È IMPORTANTE che la famiglia sia facilitatrice dell’accettazione
del DSA perché il lavoro fra ragazzo, insegnanti e genitori sia
accompagnato dagli stessi presupposti e volto al raggiungimento
dei medesimi obiettivi. Liceo Da Vinci, Dott.ssa Giorgia
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LA FACILITAZIONE DELLA FAMIGLIA: il ruolo più importante
per il benessere del figlio
Promuove
l’accettazione
del disturbo da
parte del figlio,
accettandolo a
sua volta in
maniera
autentica e
inglobandolo
nelle proprie
rappresentazioni
genitoriali e
familiari
Promuove la
trasparenza in
classe così come
nel proprio
ambiente sociale
di riferimento, in
modo che il figlio
possa esprimersi
senza timore di
sbagliare e non
essere accettato,
ma esprimendo le
proprie capacità
aggiuntive
Promuove una
comunicazione e una
relazione efficace con
il figlio, priva di
doverizzazioni (il
“dover essere”)
sganciata da un ruolo
aggiuntivo di
supervisore scolastico,
che aumenterebbe la
conflittualità e
priverebbe il rapporto
della sua essenziale
natura
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“L’essere umano adotta pensieri disfunzionali che gli
procurano disagio e sofferenza”. (Ellis)
Quando abbiamo convinzioni irrazionali, rigide, stabili, troppo
attaccate ai principi della logica e del ragionamento, ci
formiamo una visione poco realistica del mondo. In questo
modo ci procuriamo emozioni spiacevoli e comportamenti
disfunzionali verso gli altri e verso noi stessi.
Se ci convinciamo che le persone ci giudicheranno negativamente per
una diversità, tenderemo a perpetuare nella nostra mente situazioni
di persecuzione ed accanimento, e non riusciremo a vedere nuovi
modi di agire, di pensare, nonché persone che ci possono aiutare.
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LA POSITIVA TRASPARENZA IN CLASSE
La trasparenza porta con sé delle
criticità iniziali, come il senso di
inadeguatezza o le aspettative e
rappresentazioni sociali che non sono
state soddisfatte, ma successivamente
costituisce una via di liberazione dell’
espressione di sé che contribuisce
enormemente al benessere personale e
famigliare e alla crescita rassicurante
della propria personalità.
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Senso di
inadeguatezza
conformismo
TRIADE GENITORI-FIGLI-SOCIETA’
L’immagine della famiglia a livello sociale dipende da
come si colloca, a livello sistemico, la famiglia nella
comunità in cui vive.
“Come mi sento rispetto a mio figlio?
Come vorrei che gli altri mi vedessero?”
In molti casi è difficile trovare un equilibrio fra realtàpercezione della rappresentazione sociale.
Il peso genitoriale è lo stesso per tutti, ma alle famiglie
Aspettative
con un figlio DSA è richiesto un sovraccarico emotivo ed
non
occupazionale, soprattutto durante il periodo della
realizzabili
scolarizzazione. In questo periodo, anche i genitori vanno
presi in carico in una relazione di aiuto, accogliendo le
loro ansie e rassicurandoli, accompagnandoli verso una
presa in carico della situazione SENZA
COLPEVOLIZZAZIONI, evitando un’eccessiva intrusione
nella gestione scolastica del figlio.
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IL TRATTAMENTO DEI DSA
Non si può sottovalutare l’ansia dei genitori: il bambino è normale
sotto tutti gli aspetti, eppure non riesce a parlare in modo
comprensibile per la sua età, oppure rimane costantemente indietro
nelle acquisizioni scolastiche.
I trattamenti specialisti mirano a ridurre il gap fra il bambino
e i coetanei ricorrono a svariate metodologie. Qualunque esso
sia, dovrebbe essere strutturato in modo da fornire al bambino
l’opportunità di padronanza e di auto-efficacia, in modo da ridurre i
possibili problemi comportamentali causati dalla frustrazione.
logopedico
psicologico
educativo
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L’APPORTO DELLA FAMIGLIA NEL TRATTAMENTO
Il contesto familiare determina in larga parte, insieme alla
scuola e al ragazzo, la riuscita dell’applicazione delle strategie
compensative e il successo scolastico.
La presenza di un DSA solitamente comporta una difficoltà
significativa nello svolgimento dei compiti a casa.
Nella maggior parte delle situazioni, i genitori seguono il figlio durante
lo studio pomeridiano e si confrontano con molteplici difficoltà legata
alla modalità migliore con cui spiegare al figlio le materie, sia alla
mancanza di autonomia del figlio.
Il clima familiare può risentire molto delle conflittualità giornaliere
derivanti dal rifiuto e dalla procrastinazione del figlio nei riguardi
dell’attività di studio (Paiano et all).
Proprio per questo è importante affidare questo compito a tutor
esterni esperti che promuovano il metodo di studio più
adeguato come strumento compensativo privilegiato.
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Per concludere …
Gli strumenti compensativi e dispensativi non sono pensati
per escludere il ragazzo con DSA da alcune attività
scolastiche, ma devono essere considerati come valutazione
globale e ad personam dei risultati raggiunti dal ragazzo,
tenendo conto della sua differenza cognitiva  attenzione
all’individualità
DSA e genitori dei DSA chiedono di essere pari agli altri,
senza timore di essere giudicati, ma esaltando le potenzialità
della persona  attenzione al proprio equilibrio personale,
familiare e sociale
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