- 1 - 1. RICHIAMI DELLA TEORIA Per noti Per comodità di GLI SPAZI LOCALMENTE CONVESSI. lettura della teoria degli trattazioni raccogliamo slc esaurienti alcuni arqomenti in modo da fissare e per le bpn la notazione. dimostrazioni rimandiamo ai trattati classici citati in bibliografia. §1. Richiami di teoria della dualità. Sia <E,F> una coppia duale di spazi vettoriali: con a(E,F) indicheremo la topologia indotta su E dalla topo10gia prodotto ln ~F. Ricordiamo che a(E,F) è la topologia localmente conves sa più debole su E per CUl F è il suo duale topologico. • E indicheremo con UO (il sottoinsieme di Se U e un polare di U) il sottoinsieme di F così definito: Uo = {y Ricordiamo UO che I < x ,y > I < 1 Vx € U} • assolutamente convesso F : € è e debolmente chiuso e che se U è a sua volta assolutamente convesso e debolOO mente chiuso allora U Se il duale E è l E è la cu, slc, c'è intorni e assorbenti Un forte {Uo)o = U. una topologico più " dualità di E. topo10gia sono tutti naturale Notiamo che <E,E'>, se la localmente convessa, gli insiemi dove El topologia cioé assolutamente e• su quella conveSSl (la indicheremo con.\!') allora E'=E*. insieme H c E' 51 nel polare di un intorno. dice equi continuo se è contenuto - 2 - Sarà utile nel seguito il seguente classico Teorema 1.1. (Alaoglu-80urbaki). Se U è intorno in E slc, allora UO c E' è Descriviamo topologie le su una E ed tecnica F, topologie deboli. dualità <E,F» usuale una Si volta per che a(E',E) compatto definire Slano state dice bornologia su una famiglia differenti introdotte E (relativa alla 43 di sottoinsiemi a(E,F)-limitati tal i che: ( i ) 8, ,8 € 18 2 (i i ) 8 <8, € > ] 8 € 18 p € J( = lC ( i i i ) span{ U 8 } è 8€iB Data ir(jJ una polari tale convessa degli elementi topologia elementi di è € 43 • • p8 c C; a( E,F ) denso 1n E. bornologia 18 localmente 8, U 8 2 c 8 ,. • • su E, S1 definisce su F prendendo di 18. quella come Osserviamo della una topologia intorni ln F esplicitamente convergenza uniforme l che sugli 43. Esempi. Sia E slc e consideriamo la dualità <E,E'>. ,. di E' 2. Se , 18 è la famiglia coincide con Se è la di tutti l sottoinsiemi finiti a(E,E'). famiglia degli insiemi precompatti di E (o compatti) 0 43 è la topologia su E' della convergenza uniforme sui precompatti (compatti) di E e sarà denotata con 0 (E' ,El pc - 3 - 3. è Se 18 la famiglia degli insiemi assolutamente e o(E' ,E)-compatti in E', 0~ sarà denotata con logia di Mackey su Se limitati e 18 di è ed la topologia "(E,E') localmente (topo- convessa il duale topologico di E è E'. più forte per cui 4. E) conveSSl la famiglia di tutti gli • • • o(E',E)- lnSleml E' , 018 è la topologia forte su E e sarà indicata 8(E,E'). El OVV10 che negli esempl precedenti 51 possono scambiare E ed E'. Non è conserva • passando topologia di al sottospazi Mackey Sl che ed l a topologia al quozienti, conserva passando ai la topologia non al sottospazi; infine, Sl mantiene per né • conVlncerSl diffici le 51 conserva la 10 topologia passaggio al e che quozienti. generale forte debole per in Sl la Invece restrizione generale non quozienti né per passagglo continuo fra due slc a sottospazi. Dua1 ità di operatori. Sia T un operatore debolmente F. Si defin;scel'operatore aggiunto T 1 :F 1 ... El tramite l'equa- Zlone ~x,T , y' >= <Tx,y' > E ed VxeE, Vy'eF'. - 4 - T' risulta debolmente continuo e valgono le seguenti rela- zioni: Ker T' Ker T da CUl deduce, 51 per [T(E)]o = [T'(F'}]o , = esempio, che è TI 1-1 se e solo se T(E) è denso in F. Nel seguito useremo il seguente Teorema 1.2 del rango chiuso. Se E ed F sono spazi di Fréchet e T:E ~ F è continuo, sono equivalenti: (i) T(E) è chiuso in F (ii) T' (F') è In generale a(E' ,El chiuso in E'. questo teorema non vale ln slc. E' lnvece generale il seguente Teorema 1.3 di omomorfismo debole. E,F slc, T : E T'(F'l è E' ~ F ; a(E',E) chiuso se e solo se T è omomorfismo debole. interessante debolmente anche continuo resta sapere quando continuo un operatore T:E rafforzando le ~ F topologie diEediF. Se Gl e 'e E[1i~1-F[1i'e] con un sono bornologie in E' ed F' si ha che T è continuo se e solo se T'('e) c;~, come si verifica calcolo standard per polarità (cf. per esemplo il - 5 - Lemma 2.9). In particolare se T debolmente è continuo, è F allora è anche fortemente continuo e Mackey continuo. Da ciò si deduce la seguente Proposizione 1.4 Se T .. E • omomorfismo F è debole e T(E) = anche omomorfismo per le topo10gie di Mackey. §2. Limiti induttivi di slc. Ci limiteremo a ricordare i fatti essenziali della teoria dei limiti induttivi stretti di slc. En [.,"n J S l. a e che la Posto E = topo10gia n n' U c li n +1 di s l c t al i c he En .., c En + 1 Vn, En coincida con lin0 E è ovviamente uno spazio vettoriale; definiamo U E una topologia E un a s uc c e s s l o ne ristretta ai! li(localmente convessa) su E come segue: assolutamente • convesso e intorno 1n li s e e solo se un En è intorno in E per ogni n. n Notiamo che li è la topologia localmente convessa più fine su E per c u l tutte l e inclusioni jn:En-> E risultano continue. Si facilmente verifica (i-continuo Lo spaZla se e El li] solo sl che se dice To j un operatore T definito su • continuo E per ogni e su n n· limite induttivo stretto deg 1 i E è n• s 1c En , e la succeSSlone En 51 dice una successione di definizione di E. Si può provare che la topologia indotta da E su ogni E n coincide con li n e che se ogn1 En è chiuso 1n En + 1 (e.g. - 6 - E è completo) allora un insieme B c E è limitato n se e solo se esiste n€IN tale che B c E ed è 1V1 limitato; n inoltre se ogni En è completo anche E è completo. se ogn1 Se tutti spaZ10 gl i sono E n (LF)-stretto. spaz1 di Fréchet Osserviamo che ogni E è di prima categoria; infatti E = categoria E no UllO degli sarebbe E e quindi E n E = no Sla allora spaZ10 E Sl dice (LF)-stretto se fosse di seconda conterrebbe un aperto, ' contro l'ipotesi che la succeSS10ne En Sla stret "amente crescente. Ne segue che E non è metrizzabi le. Per esemp10, lo spazio è !»(Q) limite induttivo stretto degl i spazi di Fréchet !»(K j ), dove K. è una successione stretJ tamente crescente di compatti invadenti Q • §3. Prodotti e somme dirette. Sia il E .eA • (E.[6.]).eA lo de g l i spaz10 E • una famiglia (localmente di s'lc; convesso) indicheremo prodotto con topologico • I nd i c he r e mo con ffl E. (s O mm a dir e t t a de g l i E.) i l so tt o s p~ 'eA ZlO 1 ineare di il E. • degl i x = (x.) tali che x. ~ O per un numero finito di indici. Su ffl E. si può considerare la topologla indotta della da topologia il E •• , • . ma p U localmente , 1 frequentemente convessa ffl 6., • la esso Sl più fine dota per cUl Ea ~ Tale topologia -e - p l. U fine {Il o Ea è c o n t i n u a . dell a topologia prodotto e Sl chiama topo1ogia somma diretta. Questa è la topologia che useremo tacitamente nel seguito. Osservi amo d'i nt or n i su Ea che l n Eo; una base dI; ntorni ne s e 9 ue c he per l n E=ffiE o o ffi l;'o è o percorre una base l a t o Po l o 9 i a ~ 1;'0 i ndo t t a d a coincide con 00 . Se lA = IN e En = E per ognl n useremo le seguenti notazioni: IN E TI E = neIN n ffi E neIN n ~Ea Osserviamo che se lA è finito aìlora algebric~ coincide mente e topologicamente con perciò in tal caso, useremo indistintamente i due simboli. In particolare E2 = ExE=EffiE. Notiamo anche che un operatore T:F ~ UEo se e solo se Pa oT : F ~ Eaè continuo Va'P a ne canonlca su analogamente T:ffi Eo o Ea ~ F è continuo IJ solo se T oja: Mostri amo Ea ; come sono fatti (F slc) è continuo essendo l a proieziQ. ~ F è continua se e Q. gl i ln l imitati E=ffi Eo'. o sia B c E limitato e supponiamo che esistano infiniti indici (basta considerare • • prOlezlone intorno è l n assorbito Eo di i l numerabilel caso E su tale che n dall'intorno E ); o n se per cUl allora Bn=qn(B)t esi ste 1x tU . ne segue che n n n' contro l'ipotesi Un non che B Sl a {O) - 8 - limitato. l n . Pertanto . . gl i . l imitati lnSleml n @ Bo ' d e l tipo lnSleml . . i =1 di Bo. l imitato i E sono contenuti n Eo .• l l l Dualità tra prodotti e somme dirette. Sono e EI o @ o E' g1 C l • facili , da e tra (~'al' e @ o Si a E ' o le tra (REo)' isomorfismi sono topolo- Ea ; e siano (8 prodotto e iB' I1iB o o = su TIE a , e o =@ o <B o somma i cui elementi sono del tipo: verifica @ E' o o che algebrici a. o bornologie B ~ (8'~BI iFlB s u isomorfismi 11 E bornologia su iB Si gli interessante vedere quando tali rispettivamente, su vedere con un = lIB a , o n .~1 1- calcolo B o e 6 o Bo • , Bo per polarità 1 e 1B coincide con l a • 0 l 1 è la topologia somma diretta II E ' o o , @ che la topologia e analogamente iF al o o topologia prodotto delle iFol· o Tenendo conto dei debolmente compatti legami tra le famiglie di e finiti 1n IlE o o Eosi deducono le seguenti eguaglianze: S( II E ' o o , ~Eo ) - II Eo' • tJE) ~( o o o I1S(E ' o o = I1~ o • Eo ) (E'o • Eo ) o( IIo Eo' • @ Eo ) = no (E o' • Eo ) o o • • • lnSleml e nei l imitati, singol i 9 8(~ E' , nE)=1t8(E' , E ) a a a a a a ~ ~(@ E' 00 @ ~(E~ , nE.) = a'" CI ,E.) U • U El da notare che l'uguaglianza a(@ E', nE aO'a ) = Ct vale se e solo se A è finito; delle borno,logie degli degli insiemi finiti atE' @ O' Cl infatti insiemi , E.) u altrimenti finiti non è prodotto il la bornologia sul prodotto. §4. Prodotti tensoria1; Nozione algebrica. La nOZlone algebrica di prodotto tensoriale tra spaZl vettori al i è stata introdotta per studiare applicazioni bilinea rl: infatti spaZ1 sul ogni applicazione vettoriali Sl può bilineare leggere sul come prodotto di applicazione due lineare loro prodotto tensoriale. Il nello prlmo esemplo studio Schatten [27J di di applicazione problemi che di introduce dei anal isi il prodotti funzionale prodotto tensoriali è dovuto tensoriale di a due spaZl di Hilbert. Lo studio tensoriale di fondamentale 1n luce sistematico slc tesi è di l'importanza di "buone intrapreso, però, Grothentieck dei topologie" prodotti solo [gJ nel nella tensoriali ln tutti i campi dell 'analisi funzionale. sul prodotto 1955 quale con • e la messa praticamente - Siano E,F delle forme spazl 10 - vettoriali: bilineari denotiamo con B(E,F) definlte su ExF e con lo spazlo B*(E,F) il suo dua1e algebrico. Consideriamo l'applicazione bilineare: ~ o : E x F B*(E,F) COSl definita: O(x,y)(b) Posto xOy = O(x,y), dell' immagine = b(x,y) VbeB(E,F) denoteremo con EOF ln dell' appl icazione allora (e. 1 9 è f.)( . . ) I J J 1,JEX l'inviluppo lineare B*(E,F). se (ei)iel e (fj)jeJ sono basi di Hamel mente, . Notiamo che per E ed F rispettiva- base di Hamel per E9F. Inoltre valgono le seguenti relazioni: EOF-FOE E O (FOG) '- (EOF)OG E O (FxG) - (EOF) x (EOG) EOD<-E. dove - denota isomorfismo algebrico. Sia delle ora TeL(E9F,G); funzioni poniamo bilineari da -T = ExF ln è lineare e bigettiva, e l'inversa -T" Gli spazl isomorfi. l: x. . 1 l 1= L(E9F ,G) G). -TeB(E,F;G) (spazio L'applicazione T "T T è data da: n _ n T( T 9; o e O y.) = l B(E,F;G) l: T(x.,y.). . 1 l 1 j= sono allora algebricamente - 11 - In particolare, se G=K si ha (E~F)* = B(E,F), Consideriamo ora 1'applicazione x: ~ E* F • L(E,F) cos' definita: n x( I x'" ~ Y,,)(x) = l. = 1 ' essa induce un isomorfismo algebrico tra e il sottospazio E*~F degl i operatori di rango finito in L(E,F), Definiamo infine il prodotto tensoriale di due applicazioni: C051 definita: estesa per linearità a tutto Fl~F2) El~E2; evidentemente Tl~T2EL(El~E2' ed è il prodotto tensoriale di T1 e T , 2 Prodotto tensoria1e proiettivo di slc. Siano ora E ed F slc; denotiamo con le proiettivo di E ed F) il E~nF (prodotto tensoria E~F prodotto tensoriale della topologia localmente convessa più fine per cui l Zlone ~ è continua. Se U e intorno 1n E e V è munito 'applic~ intorno 10 - 1Z - F, UQV=Q(UxV), posto prov13mo che la (r(UQV)}, '/1'= famiglia al variare di U e V in due basi d'intorni in E ed F rispettiv~ ~TIF. mente, è base d'intorni in E n w = r(U~V) è assorbente; infatti, S13 zeEQF, z= E .= l poiché U e V sono assorbenti, esistono x. l l l ' ~i > O t a l i c he \li=1, ... ,n; y·€u· fÀ.U, Ài x.~y.; 1 l l l ne segue x. n z (* ) E' = E À.~· ; =1 ' l (_') ~ fine € ~. 1 EÀ.~.)W. ( 1 . =1 come per 1 nv Z )) Q è continua, per cui essa e quindi 1 filtro, e quindi definita è l l inoltre che '/l'è base di chiaro E~F; n (-') À. nr(UZ~V2):> r((U , nU )Q(v Z su y. poiché r(U,~V,)n definisce una topologia è evidentemente 1a .- P1 U è la topologia proiettiva su EH. Osserviamo E~nF li che se E ed sono F metrizzabili allora è metrizzabile perché prendendo basi d'intorni anche numerabi- ln E ed F "/frisulta anch'essa numerabile. Con un rapido fra i funzionali calcolo 51 verifica di Minkowski associati la seguente relazione a U,V e W=f(UQV): n = dove l I i nf • e su tutte inf{ E PU(X.)Pv(Y')} , . 1 1 1 l = le rappresentazioni di n z= Ex.Qy .. . =1 1 l l - 13 - Ne E~ segue F rr subì to che se E,F sono spazl normati allora anche e spazio normato con norma n h·n Id = inf{ . [ 1 Ix·1 l l • l = L'isomorfismo a -T ..'t(E@ F,G) TI To = e ~ algebrico è un tra L(EH,G) e B(E,F;G) isomorfismo algebrico su S1j(E,F;G). continua su ExF composlz1one; per e T e &ilIE,F;G) E -T=b, allora definita convesso) ed b(UxV) T( f(U@V)) = i [ b(x.,y.) == 1 l l e T è continua su E@TIF; per provarlo, Sla W intorno (assolutamente F tali se n T( [ x.@y.) . 1 l 1 l = da Infatti Vlceversa, n b ristretto che c Cloe W, ln c la per W; esistono G: come continuità intorni definito è di U,V T. In T ne ln E segue particolare, se G=D< s i o t t i e n e (E @TI F )' ::. &iI( E ,F) al ge b r i c a me n t e . E@TIF non è completo anche se E ed F lo sono; In generale, E@ F denoterà il suo completamento. TI Prodotto tensoriale iniettivo di sle. Siano E,F slc; consideriamo l'applicazione: X: E Q F -• .I!'(E~ ,F) (dove E~ = E' [aiE' ,E)]) definita da n n X( essa .'.f(E~ e 1. [ =1 x. l Q isomorfismo ,F) degli Yi)(x') = l: <x.,x'>y. . 1 l l ]= algebrico sul Vx'eE'; sottospazio operatori di rango finito. y( E ~ , F) di - S!'(E" Introduciamo Su uniforme sugli ,F) 14 - la topologia 0c della convergenza equicontinui di "InSleml E'; una base d'intorni Pc è data da: per WU,v = (T€S!'(E~ ,F) : T(UO) c vJ , quando U e V variano in basi d' intorno di E ed F. E~F, munito prodotto della tensoriale con E8(f. 5j indotta topologia iniettivo E di F ed X, tramite e , e il indicato verra vede facilmente che le semlnorme che definiscono E~ la topologia ln c F sono date da: n per z y., ~ l: x. . 1 l l = = l Facciamo notare E~ e € F l o è', quella E~€F che inoltre della se se norma E,F sono metrizzabili E ed degli F sono normati ln Y(E',F) ExF '-Y(E" ,F) operatori x bilineare o ~ Uxv in Wu,v con OVVla notazione e quindi In topologia e quindi è normato, L1applicazione nua; la allora anche se segue che ;Cc è meno particolare, se E ed F fine sono della ~:ExF'-E~€F topologia normati vale applica è conti- prc;ettiva, la relazione ~d € -<~zll, TI Come prima, indicheremo con E~€ F i l completamento di E~€ F, - 15 - Osservazione. Con le topologie proprietà formali e 51 verifica algebriche del prodotto 11 facilmente che (p.l0) tensoriale valgono anche in senso topologico; in particolare gli le isomorfi smi sono isometrie nel caso di spazi narmati. 2. TE O-REM I DI GRAFICO CHIUSO. §1. Teoria classica. El ben nota l'importanza che tanto nell1analisi funzionale astratta quanto nelle applicazioni rivestono teoremi di grafi- co chiuso e teoremi di omomorfismo. I questa direzione sono i classici teoremi di nascita rlcerca della di rientrano teoria delle generalizzazioni gl i !1il( Il). spazl di distribuzioni agli spaZl Dieudonné (LF), e 10 Banach del grafico chiuso e dell'applicazione aperta tra spazi la risultati prlml Fréchet ([lJ); ha motivato classe Schwartz ln [6] la CUl hanno provato il seguente teorema di cui presentiamo la dimostrazio- ne originale: Teorema 2.1. Siano E,F spazl (LF) e surgettivo è aperto. Dimostrazione. stretti: T • • E -... F 1 i neare (oot i nuo