AIL News NOTIZIARIO AIL Sezione della Provincia di Padova ONLUS - VIA GABELLI 114, 35121 PADOVA TEL. 049 66.63.80 FAX 049 65.57.90 - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE ART. 2 COMMA 20/C LEGGE 662/92 D.C.I. PADOVA PERIODICO DELL’AIL SEZIONE DELLA PROVINCIA DI PADOVA DELL’ ASSOCIAZIONE ITALIANA CONTRO LE LEUCEMIE-LINFOMI E MIELOMA ONLUS Migliorare l’assistenza: un’affermazione che non deve essere dimenticata AIL NEWS RAGAZZI: inserto staccabile al centro n°3/2013 n°1/2015 2 AIL News PERIODICO DELL’AIL SEZIONE DELLA PROVINCIA DI PADOVA DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA CONTRO LE LEUCEMIE-LINFOMI E MIELOMA ONLUS In questo numero 03 EDITORIALE 06 -VOLONTARI -DOMANDE E RISPOSTE 07 FILO DIRETTO 10 EMATOLOGIA DELL’ADULTO 14 NEWS ONCOEMATOLOGIA 19 UN GIUSTO RICONOSCIMENTO 21 FRANCO MANDELLI A PADOVA 22 FESTA DELLA BEFANA 23 CANTIAMO IL NATALE AIL 24 NATALE ANNI ‘60 25 BUON COMPLEANNO GIACOMO 26 -MARCIA DEI BABBI NATALE -PROSSIMI APPUNTAMENTI 30 BOMBONIERE SOLIDALI 31 NOTE E NUMERI NOTIZIARIO n°1/2015 AIL Sezione della Provincia di Padova dell’Associazione Italiana contro le Leucemie-linfomi e mieloma ONLUS: Via Gabelli, 114 - 35121 Padova Tel 049 66.63.80-Fax 049 [email protected] Registrazione Tribunale di Padova 3 marzo 1986 - n. 933 Editore: AIL Sezione della Provincia di Padova ONLUS Direttore Responsabile: Sabina Scatolini Comitato di Redazione: prof. Luigi Zanesco, Giuseppe Cavaliere, Emiliano Zerin, Stefania Gallo, Marco Anzalone. Comitato Scientifico: Prof.Giuseppe Basso, Prof. Gianpietro Semenzato, Prof. Luigi Zanesco. Tipografia: Litocenter Srl, Via G.Rossa, 17 Piazzola sul Brenta (PD) Fotografie: Freetime di Armando Dino Juliani - Villafranca Padovana; Luigi Griggio. Scrivi all’A.I.L. le tue idee, le tue esperienze, le tue domande, i tuoi pensieri... [email protected] INFORMATIVA Dati non raccolti presso l’interessato. Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. c), del D.Lgs 196/2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali non è richiesto quando riguardi dati provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art. 13 del D.Lgs 196/2003) La informiamo che i Suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da AIL sezione della provincia di Padova, anche attraverso l’inserimento in banche dati e l’elaborazione mediante procedure informatizzate, al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del giornale periodico “Notiziario AIL Sezione della Provincia di Padova ONLUS”. Responsabile del trattamento dei dati è il dr. Armenio Vettore. Potrà in ogni caso accedere in ogni momento ai dati personali che La riguardano, ottenere l’indicazione della loro origine, delle modalità e delle finalità di trattamento, l’aggiornamento, la rettifica e l’integrazione dei dati personali, nonchè opporsi all’utilizzazione degli stessi ed esercitare ogni altro diritto previsto dall’art. 7 scrivendo a: AIL Sezione della Provincia di Padova ONLUS, Via Gabelli, 114 - 35121 Padova. 3 Editoriale AIL - Sezione della Provincia di Padova: un elenco delle cose fatte e di quelle da fare in Oncoematologia Pediatrica EDITORIALE DEL PRESIDENTE AIL Sezione della Provincia di Padova ONLUS PROF. LUIGI ZANESCO Sono 10 mesi che l’AIL Sezione della Provincia di Padova mi ha nominato presidente con il compito di risollevare l’Associazione portandola al livello richiesto dai tempi. Non è ancora il momento di vedere risultati conclusivi, ma possiamo delineare quali sono le linee programmatiche deliberate o proposte. Ci siamo anzitutto interessati al miglioramento delle strutture e dell’organizzazione della Clinica di Oncoematologia Pediatrica che l’attuale direttore prof. Basso ha promosso. Certamente le modifiche portate nel day hospital, all’accesso e circolazione delle persone nei due reparti, è un complesso di misure utili, anche sotto l’aspetto della protezione dalle infezioni. Alcuni genitori avvertono peraltro una maggiore durata dell’attesa delle prestazioni in day hospital per la difficoltà di avere subito la documentazione del “pregresso sanitario”. Un rimedio dovrebbe essere ottenuto nei prossimi mesi con l’introduzione della prenotazione on-line da parte delle famiglie. In ogni caso l’AIL propone che ogni intervento o modifica dell’organizzazione della Clinica goda di una programmazione “collettiva”, che esprima l’opinione di medici, infermieri, famiglie degli ammalati (spesso chiedono cose semplici e facilmente realizzabili), e dell’AIL (che sostiene normalmente molti servizi e persone della Clinica), in modo che il direttore della Clinica, responsabile diretto dei provvedimenti, possa tenerne conto. Le famiglie dei bambini sono al centro dell’attenzione dell’AIL anzitutto quando un congiunto è ricoverato. In tal caso l’AIL dovrebbe favorire un servizio di volontari che collaborino con le infermiere per un’accoglienza e un soggiorno soddisfacente. Abbiamo molte richieste di partecipare a questo servizio, ma l’AIL pone attenzione nella scelta di persone adatte. Questo servizio va senz’altro migliorato e potenziato. Invece a domicilio l’AIL provvede (con i limiti del costo e delle residenze lontane dalla provincia di Padova) a creare la cosiddetta “Assistenza domiciliare” che prevede un intervento coordinato di un pediatra oncoematologo reperibile e di una infermiera esperta, con il compito di eseguire a casa trattamenti parenterali o controlli che non richiedono ricovero né in reparto degenze né al day hospital. Come detto, questo servizio, auspicato vivamente dall’AIL Nazionale (che invia un contributo finanziario annuale) abbisogna normalmente di un budget adeguato, che rappresenta tuttora una delle difficoltà dell’AIL Padova, decisa a superarla al più presto. Per le famiglie esiste inoltre, da più di trent’anni, il servizio delle case di accoglienza, istituzione graditissima per far soggiornare a Padova parenti e bambino (3 posti per famiglia) quando sono previsti trattamenti ed esami che richiedono la presenza del paziente per periodi protratti. La famiglia ottiene un risparmio notevole nelle spese di viaggi o di alberghi. L’AIL ha in programma un ammodernamento delle attuali case di accoglienza, e giudica che per ora il numero di esse sia sufficiente per i bisogni della Clinica di Oncoematologia Pediatrica. Un’altra iniziativa dell’AIL, a favore dei bambini convalescenti, sarebbe quella di ripristinare il 4 soggiorno in montagna da giugno a ottobre (specialmente per i bambini nel primo anno dopo la fine delle cure, ma anche negli intervalli delle cure stesse, quando possibile) che è esistito fino ai primi anni 90. Non si trattava di una “colonia” collettiva, ma il paziente veniva ospitato in un appartamentino per 3 persone, (sempre con un parente adulto e, se possibile, un fratello), per 2-3 settimane o anche più se opportuno. Allora, le sponsorizzazioni e la maggiore disponibilità dell’AIL ci consentì di inviare in montagna un gran numero di pazienti. Queste “vacanze” estive ebbero grande successo e suscitarono grande entusiasmo nei bambini che si sentivano “liberi” dopo settimane di ricoveri e day hospital. Ci dispiacque molto interromperle, per la defezione di alcuni sponsor e l’aumento dei costi. Si possono ripristinare? Chissà… Un impegno discreto l’AIL lo offre alla scuola statale elementare e media, che opera regolarmente da anni nella Clinica di Oncoematologia Pediatrica: l’AIL fornisce materiale didattico e collabora all’organizzazione di attività extrascolastiche promosse per i piccoli studenti. Grande importanza è riservata alle manifestazioni di intrattenimento, perché costituiscono fonti di divertimento per i bambini e di solidarietà per le famiglie. La festa più importante è quella dell’Epifania, offerta ai piccoli pazienti in cura ma aperta a una elevata schiera di altri bambini scelti entro una certa fascia del periodo di frequentazione della Clinica, e ai loro fratelli. Ci sono quindi almeno 150 bambini e un affollamento di 300 persone nell’ampio locale in cui si svolge il programma, che comprende sempre una rappresentazione teatrale, musica, panettone, cioccolata calda e dolci per tutti, e distribuzione di centinaia di regali, raccolti dall’AIL durante l’anno. Mi dilungo un po’ su questa festa perché è quella in cui si ritrovano buona parte dei bambini che si erano conosciuti durante la degenza nella Clinica di Oncoematologia Pediatrica, ed è la massima occasione offerta alle famiglie di incontrarsi tra loro e ritrovare medici, infermieri e amici. Altre manifestazioni più “leggere” sono costituite dalle festività di Capodanno, Carnevale, Pasqua, da improvvise visite di personaggi famosi, anche su richiesta dei bambini che vogliono conoscere di persona i loro beniamini dello sport e della televisione; e non mancano esibizioni di giocolieri, prestigiatori, burattinai… A questo punto sorge la constatazione che ogni iniziativa ha un costo economico che si scontra con il desiderio di aiutare sempre meglio i piccoli ammalati e le loro famiglie. Le “entrate” in questi ultimi anni si sono alquanto ridotte a causa della cristi economica che ha colpito la nostra società, ma anche della imponente concorrenza, che è sorta per buona parte per il “richiamo” costituito dai successi dell’AIL degli anni 75-90. Il bilancio consuntivo 2014 è tuttora lievemente superiore a quello del 2013 e siamo decisi a proseguire sulla via di questo minimo progresso. L’AIL fa conto soprattutto delle offerte ricavate dalle manifestazioni fisse nazionali: l’offerta delle Stelle di Natale in molte piazze di Padova e dei principali comuni della provincia; l’offerta delle uova di Pasqua nelle stesse piazze. Negli ultimi anni il ricavato delle uova di cioccolato ha superato quello delle Stelle, che pure è simbolo naturale dell’AIL su tutto il territorio nazionale. Una terza manifestazione è ormai entrata nella tradizione annuale dell’AIL di Padova: è la lotteria “Regalami un sorriso”, giunta alla 7° edizione, e che tradizionalmente ha in palio un’automobile e altri premi graditi al pubblico. Una quarta iniziativa è quella delle pergamene solidali, che viene svolta da un gruppo molto impegnato di volontarie, le quali realizzano preziosi biglietti su carta pergamena personalizzati per presentare adeguatamente (e con l’occasione ricordare l’AIL) importanti eventi familiari e sociali, secondo le diverse richieste (e corredati, ove occorra, da sacchetti porta confetti). Si tratta di quattro eventi impegnativi sotto l’aspetto burocratico, e lavorativo, ma di importanza capitale per la propaganda da esse prodotta, e, in fondo, gradite al pubblico. Richiedono tuttavia un cospicuo impegno di personale idoneo per le bancarelle, per gli orari di esposizione, per il 5 trasporto del materiale e anche una strategia organizzativa che sappia individuare gli ambienti adatti al tipo di offerte: per esempio le uova hanno sempre avuto un successo particolare nelle scuole elementari e medie; la lotteria nei locali pubblici affollati (bar, centri commerciali mercatini). Auspico che molti volontari si presentino alla Segreteria dell’AIL per offrire un aiuto concreto, in genere utilissimo nei pochi giorni che durano le manifestazioni. Un capitolo da aggiornare è quello della pubblicità, che l’AIL purtroppo sta trascurando. Nei giornali articoli di informazioni sull’AIL sono rari e di solito di scarso rilievo; cartelli e poster (nei luoghi pubblici, dove sono ammessi, ovviamente sono inesistenti). Forse l’AIL ha bisogno dell’opera di una agenzia di pubblicità almeno per sei mesi o un anno per imparare l’arte e la tecnica per attirare e convincere chi può aiutare l’Associazione, mostrando in maniera (corretta) quello che l’Associazione ha fatto e quello che fa, con l’intervento quasi esclusivo di pochi volonterosi. Ecco un elenco di piccoli ma necessari altri interventi che l’AIL compie, pressoché ignorati dal pubblico: - aiuti diretti alle famiglie (vestiario, cibi, piccole somme) - acquisto di libri e riviste speciali per aggiornamento del personale sanitario - acquisto di materiali non forniti, o forniti in quantità insufficiente dalle istituzioni (es. pompe per infusione, lavatrice e asciugatrice per i reparti che hanno personale di assistenza) - computer, stampanti, carta, toner e altro materiale di segreteria - capi di vestiario per bambini poveri. Infine fra gli interventi più onerosi che l’AIL ha a suo carico, ricordo le spese di spedizione per la diagnostica “nazionale” di materiale biologico e il sostegno economico alla schiera di tecnici e impiegati, ex precari, che forniscono un’opera necessaria al funzionamento dell’ospedale e che l’ospedale dovrà assorbire nel corso degli anni. L’AIL solo allora potrà dedicarsi con maggiori possibilità, all’aiuto diretto dei piccoli ammalati e alla ricerca. Vi ho dato un ritratto sommario, forse impreciso o incompleto dell’operato dell’AIL. Il complesso degli interventi dimostra che l’Associazione opera in aiuto all’Ospedale per il miglioramento della ASSISTENZA e che tale affermazione non deve essere dimenticata. Si chiede pertanto l’aiuto delle istituzioni pubbliche ma anche delle persone di buona volontà, associazioni sportive, centri commerciali, parrocchie, imprenditori, per un intervento “sociale” come è stato in passato e che ora si sta deteriorando. Per cominciare, e per facilitarvi a dare il buon esempio, vi ricordo che in ogni numero del Notiziario è incluso un bollettino postale per eseguire un’offerta all’AIL di Padova. Per l’Oncoematologia Pediatrica l’aiuto dei cittadini è richiesto spesso da precise necessità o addirittura da urgenze. Il presidente Prof.Luigi Zanesco INFORMAZIONI 1) Un’informazione importante: nel 2015, in autunno, si festeggerà con un convegno nazionale il 40° anno della Sezione di Padova dell’AIL. Il convegno illustrerà quanto l’Associazione ha fatto dal 1975 ad oggi, ma soprattutto dovrà proporre innovazioni a vantaggio di bambini e adulti, tenendo conto dei progressi delle cure, delle esigenze assistenziali e dell’organizzazione sanitaria. Informazioni precise saranno date entro aprile 2015. 2) Nel prossimo numero troverete un commento dell’attività e dei progetti di sviluppo del reparto di Ematologia adulti, scritto dal primario prof. SEMENZATO. 3) Raccomandazione seria: collaborate alla manifestazione delle UOVA di PASQUA per l’AIL!! (il 20-21-22 Marzo 2015). Le uova sono molto buone e si trasportano senza fatica! 6 Il Gruppo di volontari di Albignasego: un’unica forza nella solidarietà Il gruppo di Albignasego è ora composto dall'annessione di due gruppi. Il primo è nato vent’anni fa dalla solidarietà di amici che di sono stretti intorno a me come spesso accade conseguentemente alla malattia di un familiare, e poi dal gruppo degli amici di Cosetta, ragazza mancata precocemente perché colpita dalla malattia. I suoi amici in sua memoria hanno voluto ricordarla con grande volontà prestando la propria opera per l’Ail in modo che questo ricordo diventi forza e testimonianza tangibile al servizio di tutti. E siamo diventati attraverso le nostre dirette esperienze unica forza nella solidarietà. Negli anni il gruppo si è consolidato tra la popolazione di Albignasego al punto che per più di qualcuno i ritrovi a Natale e a Pasqua in piazza o presso il centro commerciale Ipercity che ci ospita, è diventato un appuntamento fisso al quale non mancare mai. Orietta Nicoletto capo gruppo AIL Albignasego In ricordo di Cosetta Cosetta, quando sentiamo o pensiamo questo nome (… e vi assicuro che capita spesso) subito il nostro volto viene illuminato da un sorriso, la caratteristica che meglio descrive la nostra amica Cosetta. Un’amica con la A maiuscola con cui abbiamo trascorso molti anni della nostra vita, abbiamo condiviso i grandi valori e le cose piccole di ogni giorno. Cosetta sempre disponibile con tutti, quanto tempo ha speso per gli altri … quando si è ammalata le siamo stati vicini o forse meglio dire Cosetta si è fatta vicino a noi lasciandoci condividere il suo dolore e insegnandoci la speranza che ritrovavamo ancora una volta nel suo sorriso. Ci ha insegnato con il suo esempio che si può essere capaci di solidarietà, difendere i propri diritti e quelli degli altri, seminare speranza dal letto di un ospedale. Ci ha detto con la sua vita non arrendetevi! E’ per questa ragione che dopo la sua morte abbiamo deciso di continuare ad impegnarci donando un po’ del nostro tempo due volte l’anno con le vendite dell’AIL, è poca cosa ma ci sembra uno dei tanti modi per far continuare a sorridere Cosetta! Gli amici di Cosetta Domande e risposte E.P.: Gentile ail, ho una domanda tecnica da rivolgervi se potete essere esaudienti. Io all’età di cinque anni ho avuto una leucemia linfoblastica, superata grandemente con la chemioterapia. Attualmente ho 22 anni, sono più di 15 anni che ho lasciato le cure mantenendomi sempre controllata con emocromo annuo dove non risulta più nessun problema. Sono fidanzata e ultimamente mi è stata rivolta una domanda dal mio ragazzo. Se i miei figli possono avere qualche problema dovuti dal mio passato con quella malattia. Voi potete rispondere in merito? Il dottore non mi ha mai alzato il problema, anzi, e lo stesso la mia ginecologa. Voi che ne pensate? Potete rispondere in merito? Vi ringrazio, E. Ail Padova: Gentile signorina E., la leucemia tipica dei bambini, non legata a speciali situazioni patologiche ereditarie, riguarda solo il soggetto ammalato e non viene trasmessa ai figli. Nella nostra casistica abbiamo più di 200 bambini nati da gravidanze di donne "guarite" di leucemia. Nessuno ha avuto la leucemia. Pertanto mi sento di tranquillizzarla totalmente. Le auguro pertanto, insieme a un felice Natale, una gravidanza più o meno prossima, senza dubbi o paure da parte sua o anche da parte del suo "ragazzo". Attendiamo un annuncio! Cordiali saluti, prof. Luigi Zanesco Le domande possono essere inviate a: [email protected] 7 Filo diretto INFORMAZIONE MEDICA PER I LETTORI DEL NOTIZIARIO A CURA DEL PROF.LUIGI ZANESCO EMERITO DI PEDIATRIA - UNIVERSITÀ DI PADOVA IMMUNODEFICIENZA CONGENITA CON DISREGOLAZIONE IMMUNOLOGICA In questo capitolo delle immunodeficienze primitive sono riassunte le malattie che comportano una DISREGOLAZIONE o ALTERAZIONE IMMUNOLOGICA congenita. Si possono classificare infatti in base al livello di alterazione immunologica: a) con autoimmunità: a) IPEX b) APECED c) Difetto di CD 25 d) ALPS b) Con ipopigmentazione (albinismo) a) Chediak-Higashi b) Griscelli c) Hermansky-Pudlak – deficit p14 N.B.: Queste ultime tre sindromi sono sta te già trattate nel precedente numero del Notiziario (n°3/2014) c) con difetto di proliferazione dei linfociti T (frazione NK-T): sindromi scatenate dal virus di Epstein-Barr a) IPEX (Immunodisregolazione, Poliendocrinopatia, Enteropatia, legate al cromosoma X) In questa gravissima sindrome esiste una mutazione nel gene FOXP3, che comporta una alterazione o un’assenza di una particolare frazione “regolatrice” dei linfociti T. Ne deriva la propensione per un’autoimmunità contro le cellule intestinali e pancreatiche, e in seguito di altre ghiandole endocrine. La malattia ha un esordio precoce, nelle prime settimane o mesi di vita, con imponente diarrea e un diabete insulino-dipendente; in tempi variabili insorgono eczema, iper o ipotiroidismo; anemia emolitica, alopecia, neutropenia con conseguenti frequenti infezioni batteriche e varie disendocrinopatie. La diagnosi deve essere sospettata clinicamente e confermata dalla anomalia del gene FOX P3. Un tentativo di cura comprende la somministrazione di farmaci che inibiscono l’attivazione di T linfociti (ciclosporina, tacrolimus, corticosteroidi …) e altri che curano specificatamente le manifestazioni di endocrinopatia. L’unica cura possibile è il trapianto di cellule staminali ematopoietiche, anche se le difficoltà di attuare questo provvedimento in un organismo compromesso sotto molti aspetti condiziona una cattiva prognosi. Senza trapianto, peraltro, la maggioranza dei bambini con IPEX muore entro 1-2 anni. b) APECED (Autoimmune Polyendocrinopathy – Candidiasis Ectodermal Dystrophy) In questa sindrome, una mutazione del gene AIRE impedisce la formazione della frazione di linfociti T che normalmente bloccano la formazione dei cloni autoreattivi causa dell’autoimmunità. Si producono così autoanticorpi contro numerosi antigeni tessutali, in particolare contro le ghiandole endocrine. Il lattante presenta ipoparatiroidismo e un’imponente candidosi muco cutanea (due segni e sintomi sempre precocemente presenti); in seguito comprare un corteo di altri segni e sintomi molto numerosi, dalla sindrome di Addison all’epatite cronica attiva, alopecia, ooforite, vitiligine, diabete mellito, epatite. Spesso si riscontra un’alterazione dello smalto dentario. La terapia resta simile a quella sopra ricordata per la sindrome IPEX, e anche la prognosi non si presenta più favorevole. c) DIFETTO di CD 25 – condizione piuttosto rara, dovuta a un difetto nella catena IL2Ra. Anche in tal caso predominano le manifestazioni di autoimmunità ma non sono rare quelle linfoproliferative (linfomi). d) ALPS (Autoimmune Lymphoproliferative Syndrome) nota anche con la vecchia denominazione di “Sindrome di Canale – Smith”. Si tratta di una sindrome dovuta a difetti di geni diversi che però conducono tutti a una mancata o ritardata apoptosi di una linea di linfociti T. La sopravvivenza di questi T linfociti anomali (CD3+, ma CD4 e CD8 negativi) è la causa della autoimmunità e della cronica o ricorrente linfoadenopatia (con splenomegalia, epatomegalia nel 50% dei casi). Frequente un’ipergammaglobulinemia (IgG e IgA). L’autoimmunità si manifesta in modo variabile: anemia emolitica Coombs positiva con piastrinopenia e una moderata citopenia, orticaria, uveite, epatite, artrite, cefalea, ecc… L’adenopatia (adenomegalia) può essere molto evidente, ma può regredire col tempo. Invece i sintomi o segni della autoimmunità una volta comparsi permangono, anche se con oscillazioni e esacerbazioni. In alcuni bambini la malattia si manifesta già nel primo anno, ma praticamente in tutti entro i 5 anni. In un bambino che abbia inizialmente ancora 8 scarse o assenti manifestazioni autoimmuni, ma una cospicua adenopatia, con splenomegalia e lieve epatomegalia, la diagnosi differenziale va sempre fatta, con un linfoma, Hodgkin o non Hodgkin. Oltre alla osservazione clinica protratta, occorre eseguire la ricerca in vitro della alterata apoptosi dei linfociti e uno studio delle popolazioni linfocitarie. L’ALPS non è di per sé una neoplasia, ma malattie neoplastiche possono peraltro colpire i portatori di ALPS con una frequenza un po’ superiore alla norma. Le più comuni sono i linfomi (Hodgkin e non-Hodgkin) pur non essendo rarissimi i tumori solidi (tiroide, cute, polmoni …). La terapia con corticosteroidi e farmaci immunosopressori (methotrexate, ciclofosfamide, azatioprina) appare efficace; tuttavia, dopo sospensione dei farmaci, segni e sintomi riappaiono sempre; una splenectomia è talora necessaria per un ipersplenismo fastidioso. Il trapianto di midollo (con cellule staminali eritropoietiche) appare risolutore eliminando completamente i fenomeni dell’autoimmunità. SINDROMI PROLIFERATIVE DOVUTE AL VIRUS DI EPSTEIN-BARR (EBV) Il meccanismo patogenetico comune a tutte le tre forme, che qui citiamo, dovute all’infezione da EBV è l’assenza di cellule NK-T (linfociti T natural-killer). (Questo fatto dimostra il ruolo fondamentale di questi linfociti nella difesa contro l’EBV nella specie umana). Due sindromi sono dovute a due diversi difetti di geni presenti nel cromosoma X: SH2DIA e XIAP; la terza è invece a trasmissione autosomica recessiva, ed è dovuta a mutazione del gene ITK. Le manifestazioni cliniche sono simili e insorgono dopo il contatto con l’EBV (linfomi; più frequenti anemia aplastica ed epatiti nelle forme legate ai difetti del cromosoma X). Il decorso è sempre grave. N.B. Le due sindromi da deficit di geni nel cromosoma X, qui sopra riportate, sono citate sinteticamente con la sigla XLP (sindromi linfoproliferative legate al cromosoma X). Ricordiamo invece che la sigla XLA è la sigla della agammaglobulinemia legata al cromosoma X o sindrome di Bruton, già ricordata (vedi Filo Diretto del Notiziario n°3/2014), nella quale la linea dei T linfociti è rispettata mentre esiste il difetto dei B linfociti, con la conseguente incapacità di costruire anticorpi. SINDROME con iper IgE (HIES, hyper-IgE syndrome) Sindrome piuttosto rara dovuta a mutazioni del gene STAT-3. Nella forma autosomica dominan- te si presenta con eczemi e infezioni della cute e dei polmoni da stafilococchi e da candida, spesso con caduta dei denti decidui, aneurismi, lassità dei legamenti, tendenza alle fratture e alla formazione di pneumatoceli. Nella maggioranza dei pazienti esistono grossolane malformazioni al viso (prognatismo, fronte prominente, naso con base allargata ecc…) Il gene STAT3 anomalo blocca la produzione di alcune interleuchine (IL-6 e IL-10) e dei linfociti TH17, deputati normalmente alla produzione di IL-21 e IL22. Queste IL sono particolarmente importanti per la difesa antistafilococcica della cute e dei polmoni. Sono sempre presenti elevatissimi livelli di IgE e di IgD, ma i livelli di IgG e IgM sono di solito normali. La produzione di anticorpi può essere difficoltosa. Una eosinofilia è riscontrabile nel sangue periferico, ma anche in molti tessuti. E’ stata descritta anche una forma di iper IgE con trasmissione autosomica recessiva (ipotizzata una mutazione del gene TYK 2 (tyrosinakinase 2) il cui prodotto peraltro entra nella trasmissione del messaggio di STAT-3) come sopra riportato nella forma dominante. I sintomi principali (cute e polmoni colpiti da stafilococchi e candida) sono presenti, le lesioni dentali e ossee sono solo tardive e invece si riscontrano frequenti manifestazioni di autoimmunità, vasculiti, e infezioni virali, varie lesioni neurologiche, e una maggiore gravità complessiva (con una maggiore mortalità) rispetto alla forma “dominante”. Sotto l’aspetto biologico è da segnalare una mediocre risposta dei T linfociti ai mitogeni e una difficoltosa risposta agli antigeni. La terapia della HIES consiste soprattutto nella somministrazione a lungo-termine di un antibiotico antistafilococcico penicillasi-resistente, e l’aggiunta di altri antibiotici richiesti per specifiche infezioni. Se i pneumatoceli si infettano o perdurano oltre 6 mesi, devono essere asportati chirurgicamente. Per la carenza di gammaglobuline o se c’è un preciso deficit anticorpale, è indicata la somministrazione endovenosa di immunoglobuline (IVIG). Il trapianto di midollo (di cellule staminali ematopoietiche) non è risultato efficace nella sindrome da iper IgE e quindi la prognosi resta assai riservata. 9 NOTE BIBLIOGRAFICHE Il New England Journal of Medicine è la più aggiornata e puntuale rivista di “medicina “ (termine inteso come la disciplina che si interessa della scienza medica sotto tutti gli aspetti clinici, biologici, economici, psicologici, organizzativi, statistici…) Nel numero del 25 dicembre 2014 sono comparsi due articoli con una notizia interessante per gli ematologi (dell’adulto) e il 5 febbraio 2015 un commento sulle complicazioni del virus Epstein-Barr nelle malattie maligne (argomento accennato qui sopra nel paragrafo delle sindromi proliferative da virus di Epstein-Barr). Riportiamo una breve recensione degli articoli citati. Genovese G., Kähler A.K., Handsaker R.E. e coll. – Clonal hematopoiesis and Blood-Cancer Inferred from blood DNA Sequence. N. Eng. Med. 2014, 371:2477. Gli autori hanno analizzato l’intera sequenza del DNA nelle cellule ematiche periferiche di 12.380 soggetti non affetti da neoplasie o da anomalie ematologiche, e controllati tutti entro 2-7 anni dall’analisi. Nel 10% delle persone ultrasessantenni, ma solo nell’1% di quelle con meno di 50 anni, riscontrarono cloni con mutazioni somatiche in geni implicati notoriamente in neoplasie ematologiche (DNMT3A, ASXL1, TET2). Questa anomalia si è rivelata un forte rischio per lo sviluppo successivo di malattie ematologiche maligne. Il 42% dei soggetti che hanno sviluppato una neoplasia ematologica successivamente all’indagine appartenevano al gruppo con il clone ematopoietico che presentava le mutazioni somatiche. Conclusioni: persone in apparente buona salute possono avere un clone di geni mutati nel DNA del loro sangue periferico. Questa situazione è a rischio di sviluppo della malattia maligna ematologica. L’indagine del rischio può essere condotta con il relativamente facile studio della sequenza del DNA nel sangue periferico. Ma i dati attuali (positività del 10% di cloni con mutazioni negli anziani; solo l’1% di questi ogni anno avrà la conversione in una manifesta malattia maligna) non consigliano uno screening sistematico del DNA nonostante esso possa informare di un rischio reale, ma piuttosto modesto, nella popolazione anziana. Jaiswal S., Fontanillas P., Flannick J. e coll. - Agerelated Clonal Hematopoiesis Associated with Adverse Outcomes. N. Eng. J. Med. 2014, 371:2488. L’incidenza delle neoplasie ematologiche aumenta con l’età, ed esse sono associate a mutazioni somatiche (quelle notoriamente implicate in neoplasie ematologiche) che avvengono in specifici geni. Gli autori hanno studiato la presenza di queste mutazioni nel DNA di adulti senza malattie ematologiche maligne, suddivisi per età, trovando percentuali diverse di mutazioni: 1) giovani fino a 40 anni – molto rare 2) soggetti da 60 a 69 anni – 5.6% 3) da 70 a 79 anni: 9.5% 4) da 80 a 89 anni: 11.7% 5) da 90 a più anni: 18.4 Lo studio segnala che queste mutazioni restano invariate negli anni, e il rischio di manifestare clinicamente una neoplasia ematologica è piuttosto basso (approssimativamente intorno all’1%) anche se è “modestamente significativo”. Il dato più sorprendente è che i soggetti con le mutazioni accertate presentano un aumentato rischio di diabete mellito ma soprattutto un aumentato rischio di mortalità soprattutto per cause vascolari. Nonostante il fenomeno sia stato rilevato e studiato, appare tuttora inspiegato. Dharniddarka VR. e Mohanakumar T. - New approaches to treating B-Cell Cancer Induced by EpsteinBarr virus. N. Eng. J. Med. 2015, 372:569. L’articolo elenca le varie opzioni per il trattamento della malattia linfoproliferativa che colpisce soprattutto i soggetti, vergini da contatto con il virus di Epstein-Barr (EBV), che siano trapiantati con un organo infettato dall’EBV ma può colpire anche i soggetti (compresi quelli dopo trapianto di cellule ematopoietiche) che in qualche modo vengono trattati con emocomponenti o emoderivati che albergano l’EBV anche latente, o comunque ne abbiano avuto un contagio. La devastante complicazione che nasce risponde in maniera limitata e incompleta utilizzando gli attuali abituali provvedimenti terapeutici: 1 – Riduzione dell’immunosopressione post-trapianto (col rischio di favorire il rigetto dell’organo trapiantato). 2 – Somministrazione di agenti antivirali (poco efficaci se il virus è a resa latente) 3 – Somministrazione dell’anticorpo monoclonale Rituximab, (che riduce le cellule B esprimenti l’importante recettore CD20). 4 – La chemioterapia anti-neoplastica (difficile da utilizzare in un soggetto gravemente immunodepresso dalle procedure del trapianto). L’articolo informa di un’importante novità: la scoperta che un vecchio farmaco, un bifosfonato usato per trattare l’osteoporosi, il Pamidronato, possiede anche proprietà immunologiche. Accumulandosi infatti all’interno delle cellule, sottoforma di un suo derivato (Isopentenil pirofosfato) attiva la moltiplicazione delle cellule di una classe di Ȗį T (detto VȖ9Vį2 T) che hanno le stesse proprietà delle cellule TNK (natural killer), e come tali distruggono per lisi le linee di cellule linfoblastoidi alterate dall’EB virus, riducendo la diffusione virale. Xiang, con altri autori cinesi, ha dimostrato l’efficacia del Pamidronato con esperimenti diversi sui topi; esso è in grado di prevenire la malattia linfoproliferativa prima di infettare con EBV gli animali (geneticamente immunodeficienti); oppure di curarla (aumentando di molto la sopravvivenza) nei topi già affetti dalla malattia. La sperimentazione nell’uomo è già iniziata. Il Pamidronato ha un costo irrisorio e si deve ancora valutare quale sia il momento più favorevole per somministrarlo, se può essere associato agli altri farmaci e, naturalmente, capire se l’effetto sia in rapporto con il numero delle Ȗį T prodotte, e qual’è il momento da scegliere per contarle. Prof.Luigi Zanesco 10 Ematologia dell’adulto: focus sul laboratorio GIANPIETRO SEMENZATO. EMATOLOGIA E IMMUNOLOGIA CLINICA, DIPARTIMENTO DI MEDICINA, UNIVERSITÀ-AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA. L’Unità Operativa di Ematologia e Immunologia Clinica dell’Università-Azienda Ospedaliera di Padova si distingue per la diagnosi e la cura delle neoplasie del sistema immunitario dell’adulto, tra le quali sono comprese malattie linfoproliferative come linfomi e mielomi, e leucemie acute e croniche. Le attività sono molto articolate: attività di ricovero ordinario, Day Hospital, prestazioni ambulatoriali, esami del midollo e biopsie osteomidollari ed attività di tipo laboratoristico. In merito a queste ultime, diamo inzio in questo numero ad una serie di articoli che descriveranno di volta in volta le ricerche che vengono condotte nel Laboratorio dell’U.O. che dirigo e che da anni è coinvolto nella diagnosi delle malattie ematologiche, ma anche fortemente impiegato in diversi settori di ricerca. L’articolo che segue è redatto dalla Dott.ssa Monica Facco, laureata in biologia e specialista in Allergologia e Immunologia Clinica, che sovrintende tutte le attività del laboratorio e che in questo primo approccio descrive in termini generali le attività e le finalità del Laboratorio di Ematologia e Immunologia Clinica attualmente ubicato nella Palazzina B del Campus Biomedico “P. D’Abano” di Via Orus. Seguiranno degli articoli più specifici, redatti dal personale che segue direttamente ben definiti campi di ricerca; per buona parte di questi si tratta di personale finanziato con borse AIL. Le attività del laboratorio di Ematologia e Immunologia Clinica MONICA FACCO. EMATOLOGIA E IMMUNOLOGIA CLINICA, DIPARTIMENTO DI MEDICINA, UNIVERSITÀ-AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA. L'ematologia, cioè lo studio del sangue umano, delle sue alterazioni (tra cui le varie forme di leucemie) e degli organi che lo producono, e l'immunologia, vale a dire lo studio del sistema immunitario, dei suoi meccanismi di difesa, e talvolta di attacco, dell'organismo, sono ambiti biomedici strettamente intrecciati, in continua e rapida evoluzione, per i quali è fondamentale l’apporto di un laboratorio altamente specializzato e allo stesso tempo concentrato al "letto del paziente". Il Laboratorio di Ematologia e Immunologia Clinica di Padova è un ambiente vivace e dinamico nel quale medici, biologi, biotecnologi e tecnici collaborano al fine di comprendere e studiare le alterazioni ematologiche e immunitarie dei pazienti che giungono alla loro attenzione. Per ottenere informazioni che permettano di defi- nire e caratterizzare la malattia del paziente, sia a fini di diagnosi (di che malattia si tratta?) che di prognosi (come evolverà?) che di ricerca (cosa l'ha scatenata? Quali sono i suoi punti deboli?), il Laboratorio di Ematologia e Immunologia Clinica utilizza diversi approcci metodologici. Uno dei più potenti e rapidi è costituito dalla citofluorimetria. Utilizzando uno strumento dotato di laser, il citofluorimetro, e adeguati anticorpi monoclonali (proteine simili agli anticorpi che ci difendono dalle infezioni) mescolati alle cellule del paziente ottenute con un prelievo di sangue, è possibile identificare la popolazione cellulare alterata che, per esempio, causa la leucemia, in tempi compresi tra i 45 ed i 180 minuti. Le cellule del paziente, associate agli anticorpi monoclonali, vengono aspirate dal citofluorimetro, che le analizza in successione una alla volta, colpen- 11 dole con i laser di cui è dotato. La cellula colpita dai laser emette segnali luminosi che dipendono sia dalle caratteristiche cellulari (forma e strutture interne) che dagli anticorpi che ad essa si sono legati. I segnali luminosi vengono convertiti in segnali elettrici ed inviati al computer associato al citofluorimetro, dove vengono elaborati in modo da fornire informazioni sulle molecole presentate dalle cellule del paziente (Figura 1). Figura 1. Schema dei componenti principali del citofluorimetro (modificato da Life Technologies). Le cellule maligne, infatti, possono presentare sulla loro superficie, e al loro interno, molecole che in condizioni normali sono assenti o, al contrario, possono non esprimere più proteine regolatrici che nelle cellule sane sono attive e funzionanti. Grazie alla citofluorimetria le molecole di interesse possono essere ricercate sulle cellule del paziente, individuando le proteine presenti in maniera anomala rispetto alle cellule normali e caratterizzando così la popolazione cellulare trasformata e responsabile della malattia: la cellula maligna viene riconosciuta, collegata ad una determinata linea cellulare (per esempio, linfoide o mieloide), collocata in un preciso stadio maturativo (blastico, immaturo, o maggiormente differenziato) e valutata per definirne l'aggressività. Queste informazioni, insieme a quelle raccolte attraverso altri esami, permettono di fare una diagnosi, dare cioè un nome alla malattia del paziente, e di fornire al medico ematologo i dati necessari per scegliere la migliore terapia da utilizzare per fermare il processo neoplastico. Un'altra preziosa fonte di informazioni è costituita dagli acidi nucleici della cellula maligna, ossia dal DNA (acido desossiribonucleico) e dall'RNA (acido ribonucleico), che contengono e trasmettono tutte le informazioni necessarie alla vita, allo sviluppo e alla morte cellulare. Per questo motivo, per conoscere e studiare più approfonditamente la cellula trasformata del paziente, nel laboratorio di Ematologia e Immunologia Clinica sequenziamo gli acidi nucleici (Figura 2). Il sequenziamento, cioè la lettura del DNA, ci può permettere di scoprire eventuali mutazioni (alterazioni della struttura nucleotidica del DNA) responsabili della leucemia del paziente o darci informazioni legate all'evoluzione della malattia. FIGURA 2. Il sequenziatore automatico (A) legge il DNA cellulare e ci fornisce il risultato (B) sotto forma di picchi diversamente colorati (il nome tecnico è elettroferogramma). Ad ogni picco corrisponde una "lettera" del DNA (un nucleotide). L'alfabeto del DNA è costituito da 4 lettere (A per adenina, G per guanina, T per timina e C per citosina) che si combinano per formare "parole" di tre lettere ciascuna (le triplette). Ogni parola, ogni tripletta, corrisponde ad un aminoacido. Gli aminoacidi, legandosi tra loro, formano tutte le proteine del nostro organismo. Se nella sequenza del DNA cambia una lettera, cioè si verifica una mutazione, cambia la parola formata. Il cambiamento della parola, della tripletta, può originare un cambiamento dell'aminoacido che forma la proteina, la quale, di conseguenza, potrebbe funzionare in modo diverso, anomalo rispetto al normale, inducendo una trasformazione nella cellula dove si è verificata la mutazione. In figura è riportata una sequenza parziale del T Cell Receptor (molecola che interagisce generalmente con antigeni estranei all'organismo) di un paziente con leucemia a cellule T. 12 Un esempio ormai classico di quest'ultimo caso è rappresentato dalla leucemia linfatica cronica di tipo B, una leucemia causata da linfociti B trasformati, la cui evoluzione può essere decisamente lenta e richiedere blande terapie o, in alcuni casi, estremamente rapida e necessitare di una terapia precoce. Fino a circa dieci anni fa non c'erano elementi che potessero aiutare il medico sulla decisione terapeutica da prendere al momento della diagnosi (iniziare subito una terapia, magari inutile e dannosa, o aspettare, mettendo a rischio la vita del paziente?). Oggi, anche grazie al sequenziamento dei geni che codificano (contengono le informazioni) le immunoglobuline delle cellule B leucemiche del paziente, siamo in grado prevedere se il progresso della leucemia sarà rapido o lento, fornendo all'ematologo indicazioni che gli consentano di attuare la migliore terapia per il paziente affetto da questa leucemia. Le cellule tumorali assumono comportamenti diversi rispetto alle cellule normali: sono in grado di muoversi più rapidamente nei tessuti e nella circolazione linfatica e sanguigna, separandosi dall'ambiente originale, riescono a diventare invisibili al nostro sistema immunitario che, se le riconoscesse, potrebbe distruggerle, acquisiscono dei meccanismi che le rendono resistenti all'apoptosi (la morte cellulare) ed agli stessi farmaci anti-tumorali. Per comprendere questi processi e soprattutto per renderli inefficaci, col fine di distruggere le cellule leucemiche e guarire il paziente, nel laboratorio di Ematologia e Immunologia Clinica effettuiamo ricerche ed esperimenti volti a scoprire nuove molecole, specifiche delle cellule tumorali, che possano diventare dei bersagli per lo sviluppo di nuove terapie. A questo scopo, svolgiamo diversi tipi di analisi, tra le quali: indagini biochimiche, per capire la trasduzione intracellulare dei segnali, vale a dire come le cellule trasformate interpretino i messaggi dell'ambiente e delle cellule che le circondano e li utilizzino a loro vantaggio (Figura 3); analisi funzionali, come i test di migrazione e chemiotassi, per definire le capacità di movimento delle cellule neoplastiche, o come le analisi di proliferazione cellulare e di citotossicità, in grado di darci informazioni rispettivamente sulla capacità di moltiplicarsi della popolazione leucemica e sulla capacità dei linfociti killer o dei farmaci anti-tumorali di colpirla. Figura 3. La fotografia (effettuata con il microscopio UltraVIEW Live Cell Imaging) ci permette di osservare come le cellule B di leucemia linfatica cronica (piccole, numerose e tondeggianti) trovino nel midollo del paziente le cellule mesenchimali stromali (grandi, di forma variabile, sia allungata che espansa), con le quali instaurano un vero e proprio contatto fisico che permette la formazione di un ambiente decisamente accogliente per le cellule leucemiche, tale da favorirne la sopravvivenza ed offrire protezione dagli agenti anti-tumorali. (Ingrandimento 60x, colorazione eseguita con Falloidina TRIC-coniugata). Le principali linee di ricerca del Laboratorio di Ematologia e Immunologia Clinica includono diverse patologie, quali la già citata leucemia linfatica cronica di tipo B, le leucemie causate da linfociti T e Natural Killer maligni, che anziché difendere l'organismo lo attaccano e danneggiano, le leucemie acute sostenute da cellule della linea mieloide (a cui appartengono i monociti, i granulociti, i trombociti, da cui originano le piastrine, i globuli rossi e tutti i precursori immaturi di queste popolazioni), i linfomi Non-Hodgkin (tumori che originano nel sistema linfatico, soprattutto nei linfonodi, da linfociti T o B) ed il mieloma multiplo, un tumore che colpisce le plasmacellule, cioè le cellule che producono gli anticorpi necessari per combattere le infezioni. Le ricerche condotte su queste malattie riguardano sia lo studio delle cellule trasformate, tipiche della patologia, sia l'analisi dei rapporti tra il tumore e il microambiente che lo circonda e spesso lo protegge (Figura 3). Per far conoscere meglio le nostre attività, nei prossimi numeri della rivista alcuni giovani collaboratori, che lavorano presso il nostro Laboratorio e sono sostenuti da borse di ricerca dell'AIL, descriveranno in maniera dettagliata le ricerche che stanno compiendo. In conclusione, il Laboratorio di Ematologia e Immunologia Clinica e, quindi, le persone che lo compongono perseguono due scopi principali e intercorrelati. Innanzitutto, siamo impegnati a definire, nella maniera più rapida e completa possibile, il tipo di malattia presentata dal paziente, affinché l'ematologo possa intervenire con la cura più mirata ed efficace. In secondo luogo, poiché una quota troppo importante di malati ancora non guarisce dalla leucemia che l'ha colpita o ricade nella malattia dopo un periodo di apparente guarigione, o sviluppa resistenza ai farmaci attualmente disponibili, studiamo le leucemie, i linfomi e i mielomi per concorrere allo sforzo collettivo, in Italia e nel mondo, di scoprire nuovi farmaci in grado di guarire definitivamente i pazienti affetti da queste malattie. 13 14 NEWS dal Reparto di Oncoematologia Pediatrica: tanti modi per fare solidarietà A CURA DI : STEFANIA GALLO SEGRETERIA AIL PRESSO LA CLINICA DI ONCOEMATOLOGIA PEDIATRICA Nei nostri articoli abbiamo spesso parlato delle SUPER mamme e dei SUPER papà che ogni giorno, nei reparti della Clinica di Oncoematologia Pediatrica, affrontano con forza e coraggio “la malattia”. Per questo abbiamo deciso di dedicare questo nuovo appuntamento di “News dal reparto di Oncoematologia Pediatrica” interamente ai bambini e alle loro iniziative. Anche loro meritano la denominazione di SUPER bambini! La solidarietà dei bambini In questi ultimi anni i bambini sono sempre più spesso protagonisti di iniziative di solidarietà a favore della nostra Associazione. Molti sono pazienti della Clinica di Oncoematologia Pediatrica, come Matteo che ci dà un prezioso aiuto nella vendita dei biglietti della lotteria di beneficenza “Regalami un sorriso” o Alessia che si è resa disponibile a distribuire materiale informativo all’interno della sua scuola per sensibilizzare insegnanti e compagni di classe (e ci tiene davvero tantissimo!) E che dire di Roberto che quando viene a trovarci ci porta sempre la cassetta delle offerte strapiena, grazie alla generosità dei clienti e dei dipendenti del ristorante dei suoi genitori, o di Alessandro, Francesca, Sara, Tina e Tommaso che con l’aiuto delle loro mamme hanno realizzato piccoli oggetti a sostegno della Clinica di Oncoematologia Pediatrica. Ringraziamo ancora Aurora, Diego, Giorgio, Giovanni e Giacomo, Giulia sorella di Alberto, Luca, Michele, Samuele, Serena... Naturalmente non è possibile in questo poco spazio citarli tutti, ma a tutti va la nostra più profonda riconoscenza per averci aiutato, in vari modi e occasioni, nella nostra attività a sostegno della Clinica di Oncoematologia Pediatrica. Oltretutto, è stata per noi un’occasione di piacere e di soddisfazione nel vederli vivacemente impegnati, attenti, felici, fertili di iniziative e contenti di mostrarsi solidali con gli altri bambini, con i genitori e con noi. EDOARDO: un ottavo compleanno davvero SPECIALE Il gesto nato dalla spontaneità di un bambino ci commuove sempre profondamente. Rinunciare a scartare dei doni per aiutare chi ha più bisogno, perché è la cosa giusta da fare: è questo il proposito con cui puntualmente, ormai da diversi anni, il piccolo Edoardo festeggia il suo compleanno. Siamo rimasti veramente colpiti quando lo scorso dicembre ci è venuto a trovare per rinnovare il suo contributo a favore della nostra Associazione. Ciò che ogni volta più ci sorprende è la semplicità e la serenità con cui ci consegna la sua donazione di 100 euro, sotto lo sguardo giustamente orgoglioso dei suoi genitori. Atti di generosità come questo ci inducono a guardare al futuro con SPERANZA!. Caro Edoardo, ti ringraziamo tantissimo del tuo “piccolo” sacrificio (che per noi tanto piccolo non è!). Speriamo di rivederti anche l’anno prossimo e che tanti altri bambini (ma non solo!) vogliano imitarti. Anche se in ritardo, ti inviamo i nostri più affettuosi auguri per il tuo 8° compleanno!!! 15 EMMA: la magia di un sorriso ETA’: 4 anni SEGNI PARTICOLARI: simpatia travolgente INTERESSI: le piace cucinare (naturalmente per finta, ma chissà ...); suona la batteria, la tromba, la pianola e qualsiasi altro strumento le capiti sottomano. ALTRO DA SEGNALARE: guida spericolata... Sì, avete letto bene. Emma possiede una Jeep con cui sfreccia per tutta la casa a velocità sostenuta, ahimè a volte trasportando malcapitati passeggeri!!! Il 14 novembre scorso Emma e la sorella Anna di 10 anni (che si vogliono un mondo di bene!) sono venute a portarci i loro risparmi: ben 80 euro! Quando abbiamo chiesto come volevano fossero usati hanno risposto: ”per qualsiasi cosa possa servire ai piccoli pazienti della Clinica di Oncoematologia Pediatrica”. Ma Emma non è nuova a queste iniziative di solidarietà: nel 2013 ci aveva consegnato tantissime confezioni di figurine ed album della raccolta “Spongebob & gli amici del mare”, che abbiamo distribuito per diversi mesi sia nel reparto Degenze che in Day Hospital. Carissime Emma ed Anna, grazie di CUORE. I vostri soldini, assieme ad altre donazioni, serviranno ad acquistare delle POMPE INFUSIONALI per la sezione degenze. Un grosso abbraccio! La SCUOLA portatrice e promotrice del valore della solidarietà SCUOLA PRIMARIA DON MILANI di CHIOGGIA - a.s.2014-2015 Bambini che aiutano altri bambini con un gesto d’amore. Anche quest’anno la Scuola Primaria DON MILANI di Chioggia ha promosso una raccolta di offerte spontanee a sostegno di due importanti progetti: adottare un bambino a distanza e aiutare i piccoli pazienti della Clinica di Oncoematologia Pediatrica di Padova. Tutto il personale docente e non, gli alunni e le loro famiglie hanno risposto all’iniziativa con grande entusiasmo. Alla nostra Associazione è stata versata la generosa somma di 635 euro che verrà utilizzata per far fronte alle molteplici necessità della Clinica di Oncoematologia Pediatrica. Un grazie di cuore: - al Dirigente Scolastico, per aver autorizzato l’iniziativa; - ai bambini impegnati nella raccolta delle offerte; - a tutti gli insegnanti, ai genitori e agli amici simpatizzanti. Cari bambini, ci auguriamo che la vostra iniziativa possa creare una REAZIONE A CATENA … DI SOLIDARIETA’! 16 Premiazione Concorso “Cercasi giovani artisti di talento” Si è chiuso il 10 febbraio scorso il concorso di disegno rivolto ai ragazzi, iscritti ad una classe di scuola secondaria di 1° grado, che frequentano la Clinica di Oncoematologia Pediatrica. Dopo un’attenta valutazione di tutte le opere, la Redazione di AIL NEWS ha deciso di assegnare il primo premio a Vincenzo L., che si è aggiudicato un bellissimo zaino EASTPAK offerto dalla cartolibreria “La Tecnica Service S.n.c.” di Padova. Nel suo disegno, pubblicato in copertina, Vincenzo, che è uno sportivo, ha rappresentato il front flip, una particolare capriola in avanti difficile da realizzare se non con tanta tenacia, forza, perseveranza ed esercizio. Per Vincenzo la vita è proprio come un front flip... difficile in taluni momenti ma sempre da vivere con intensità...perché la vita è bella ed emozionante. Grazie dunque a Vincenzo per questo bellissimo messaggio e a tutti i ragazzi che hanno partecipato dimostrando davvero un grande impegno. L’Angolo degli artisti, poeti e viaggiatori (1° ediz. 2015) Premiazione“Grande concorso di disegno” Il 16 febbraio scorso si è conclusa la raccolta dei disegni per il grande concorso a premi che ha visto protagonisti i bambini che frequentano la Clinica di Oncoematologia Pediatrica di Padova. E’ stata davvero una piacevole esperienza in cui non sono mancati momenti divertenti, ma anche di grande tenerezza: Deva, desiderosa di partecipare, ha atteso pazientemente nostre notizie per diverse settimane e ci ha sorpreso con un’opera intitolata “Il mio mondo”; Angelo, che non ama molto disegnare, ha sbalordito la mamma (e anche noi!) realizzando addirittura due disegni; John, dopo vari tentativi, ha deciso di fare la conta per riuscire nell’ardua impresa di scegliere tra i possibili regali; Marta ha fatto un lavoro immenso consegnandoci BEN 6 disegni … e ora sappiamo che sta aspettando con ansia di conoscere i nomi dei vincitori! Alcuni si sono fatti accompagnare; altri non hanno voluto assolutamente sentire ragione e sono venuti da soli, mentre le loro mamme li aspettavano a doverosa distanza. Qualcun altro, dovendosi allontanare per eseguire delle procedure in altri reparti, ha temuto di non riuscire a ritornare in tempo, e si è quasi commosso quando ha visto che eravamo rimasti in ufficio ad aspettarlo. Tutti hanno potuto scegliere, grazie agli amici della cartolibreria “La Tecnica Service S.n.c.” di Padova che ringraziamo tantissimo, un regalo di partecipazione. Carissimi bambini, scegliere i 6 vincitori che si aggiudicheranno il “REGALO SPECIALE” non sarà facile. Purtroppo non facciamo in tempo a pubblicare i loro nomi in questo numero di AIL NEWS. Dedicheremo uno spazio speciale al concorso nell’inserto n.2/2015 dell’Angolo degli Artisti, Poeti e Viaggiatori. A breve, comunque, troverete in anteprima i risultati della premiazione nel nostro sito www.ailpadova.it, nella sezione “Novità”. Grazie a tutti! Siete stati SUPER-STRAORDINARI! 17 I proventi del libro“Tommy sapeva correre” alla Clinica di Oncoematologia pediatrica di Padova E’ stato presentato il 19 dicembre scorso, all’Autodromo Internazionale del Mugello a Scarperia (Firenze), il libro “Tommy sapeva correre” dedicato a Tommaso Cavorso, il giovanissimo ciclista mugellano che perse la vita a soli 13 anni nel 2010 quando, durante un allenamento in strada con la sua squadra ciclistica l’Aquila di Ponte a Ema, fu investito ed ucciso da un automobilista che non aveva rispettato le più elementari norme stradali. Da allora il suo papà si è impegnato a promuovere, sotto molteplici aspetti, qualsiasi iniziativa utile a sensibilizzare un maggiore rispetto dei ciclisti e una maggiore sicurezza stradale. Il libro, scritto dallo scrittore-ciclista Paolo Albe- rati con la prefazione di Maurizio Fondriest, grande ciclista e campione del Mondo nel 1988, narra i sogni, i desideri e i disegni di un ragazzo, ma anche le responsabilità degli adulti sempre presi dalla frenesia che non si fermano e non pensano al mondo incantato dei più piccoli che dovrebbero proteggere. E’ stato presentato nel corso di un convegno al termine di una manifestazione che ha coinvolto molti bambini appassionati di ciclismo. Al convegno erano presenti, oltre al papà e all’autore del libro, anche Maurizio Fondriest, che da molti anni sostiene l’AIL tramite la Fondriest For Children. E’ stato deciso, quindi, che i proventi della vendita delle prime 500 copie siano destinati alla Clinica di Oncoematologia pediatrica di Padova e all’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Dalla prefazione dell’autore Paolo Alberati... una voce decisa, inflessione veneta: è Marco Cavorso. «Ho parlato con mia moglie, vogliamo fare un libro su Tommaso. Vogliamo che sia tu a scriverlo». Stordimento e ossigeno. Questa proposta per me è ossigeno: voglio respirare aria d’alta quota, emozionarmi, pensare, stare solo, scrivere. Scrivere dopo aver conosciuto, approfondito, come un attore che entra nella parte, voglio essere Tommaso. Il periodo per me non è facile, ci tengo che Marco lo sappia, non mi offendo se intende rivolgersi a qualcun altro… Ma no, proprio per questo ha pensato a me. Mi vengono consegnate le chiavi di uno scrigno di sentimenti e io barcollo ma non esito: va fatto. […] È una notte inoltrata, di nuovo siciliana, quella in cui scrivo queste righe. Il riassunto dei nostri “dialoghi” del cuore lo troverete in queste pagine. Io ci metto la penna, Tommaso le parole e i fatti, tragici, che riportano ognuno di noi alla responsabilità di adulto nei confronti della vita, di quella dei bambini di cui siamo i tutori, i depositari, i protettori. Tommaso mi ha insegnato tante cose, mi ha fatto riflettere e piangere nello scrivere. Io ringrazio la vita per avermi fatto inseguire un sogno di bambino e raggiungerlo da ragazzo. Il sogno che vivo ogni giorno da padre e uomo realizzato. Anche Tommy avrebbe voluto farlo, ma nel grido sordo che emerge da queste pagine vi racconta perché noi, il mondo dei grandi, non glielo abbiamo permesso Era una notte in cui, non so per quale motivo, non riuscivo a prendere sonno. Era una notte strana d’inverno, in un palazzo storico del centro di Palermo, che decisi di risvegliarmi definitivamente, riaccendere il pc e girare un po’ nel web. Mi imbattei in un video, era una testimonianza di un padre a margine di una riunione di politica dello sport. Il padre era Marco Cavorso, il figlio, morto, era Tommy. Un intervento di una dignità spaventosa, da pugno allo stomaco: quest’uomo alto, diritto, parole dirette agli interlocutori che lo attorniavano, accorate ma non commosse: erano decise, determinate, coraggiose: «Mio figlio è stato ucciso sulla strada mentre inseguiva il suo sogno di ciclista, mi rivolgo a voi perché questo non debba succedere mai più ai figli del mondo». È un mattino della primavera fiorentina quando quest’uomo lo incontro di persona, a una manifestazione sportiva, e gli dico che l’ho visto su youtube, che mi stringo forte a lui e alla sua sventura, io che faccio parte della grande famiglia del ciclismo (pedalato) da quando sono un bimbo. È un pomeriggio di un’estate afosa, un’estate per me infelice: non sempre la vita ha il vento nelle vele. Il telefonino mi vibra in tasca, numero sconosciuto. All’altro capo del telefono è 18 Assegnate le borse di studio ai ragazzi delle superiori della sezione ospedaliera. Il 9 dicembre scorso nell’Aula Magna dell’Istituto Tecnico Commerciale P.F.Calvi di Padova si è volta la cerimonia di consegna delle borse di studio agli allievi che, nello scrutinio finale dello scorso anno scolastico, hanno conseguito le valutazioni più alte. L’ istituto Calvi aveva riservato anche alla sezione ospedaliera alcune borse di studio da destinare agli studenti più meritevoli. Presupposti per l’ assegnazione di tali borse di studio (un buono-libri) erano la frequenza alle lezioni nel corso dell’intero anno scolastico, il profitto, l’impegno e la partecipazione dimostrati. Gli studenti che la sezione ospedaliera ha segnalato alla dirigenza dell’Istituto e che pertanto hanno ottenuto le borse di studio sono Giulio Maniglia che attualmente frequenta la classe III B del Liceo Scientifico De Giorgi a Lecce, Leonardo Monegato che frequenta la classe III A dell’ I.T.C. Alberti a San Donà di Piave (VE), Nicola Perin iscritto alla classe III AT dell’ I.T.C.G. Bernini a Rovigo e Giulia Vendrametto iscritta alla classe IV M del liceo linguistico Grigoletti a Pordenone. Presente alla cerimonia solo Leonardo, perché Giulio abita a parecchi chilometri da Padova e Giulia e Nicola non potevano ancora frequentare luoghi affollati. La preside del Calvi, Cinzia Bettelle, ha sottolineato l’ importanza della Scuola in Ospedale congratulandosi con i quattro vincitori per aver svolto il loro lavoro in un contesto scolastico atipico e spesso in condizioni di salute molto difficili. La professoressa Stefania Campagnoli a nome di tutti i docenti ospedalieri ha espresso viva soddisfazione per i risultati conseguiti dai quattro allievi che hanno sempre manifestato una forte motivazione allo studio e la volontà di non interrompere il loro percorso formativo. La presenza della Scuola in Ospedale è considerata come parte integrante nella cura del bambino/ ragazzo. Permette di mantenere un legame di continuità con la realtà esterna, rafforza e motiva la volontà di guarigione e consente al paziente di non aggiungere al disagio della malattia quello di un ritardo nella sua formazione culturale e della perdita di contatto con i coetanei. Avviso per i genitori dei piccoli pazienti dell'Oncoematologia Pediatrica Anche quest’anno per i genitori impossibilitati a recarsi nelle piazze sarà possibile trovare le nostre uova di Pasqua all’interno della Clinica di Oncoematologia Pediatrica, presso la segreteria AIL. Inoltre chi volesse collaborare alla vendita dei biglietti della lotteria di benficenza “Regalami un sorriso” può già comunicare il proprio nominativo e recapito telefonico. Per informazioni/prenotazioni: [email protected], Tel. 049/8211461 (chiuso il mercoledì e venerdì pomeriggio) 19 UN GIUSTO RICONOSCIMENTO A UN UOMO ECCEZIONALE Il 15 dicembre 2014 presso la Sala Paladin di Palazzo Moroni a Padova, si è svolta la cerimonia di consegna del sigillo della Città di Padova a quattro cittadini benemeriti della cultura padovana. L'iniziativa è stata realizzata in collaborazione con le associazioni culturali che sostengono la rivista "Padova e il suo territorio". Un padovano benemerito è Luigi Zanesco, professore emerito di pediatria, a lungo direttore della Clinica di Oncoematologia Pediatrica, che ha svolto il suo impegno professionale a servizio della cura e della ricerca delle patologie tumorali nei bambini con dedizione totale sul piano medico e sempre con slancio umanitario. Pochi cenni sulle tappe della carriera accademica e pubblica del prof. Zanesco, perché già esposti in più occasioni; preferiamo focalizzare di lui gli aspetti umani e il suo impegno professionale, ovvero su ciò che ne ha fatto una persona eccezionale, anche se poche semplici citazioni non esauriscono l’elencazione dei suo meriti. Agli inizi degli anni ’70, l’allora Dr. Zanesco divideva il suo tempo tra la responsabilità del “reparto immaturi” e quello dei “ bambini leucemici” perché cosi veniva identificato quel neonato “ repartino”1 con poco personale, che in 6 piccole stanze al pian terreno della Clinica Pediatrica accoglieva questi bambini destinati a soccombere alla leucemia in poche settimane. Racconta il professore «Alla fine degli anni ‘60 la medicina offriva importanti mezzi per la prevenzione di malattie pediatriche che costituivano le cause più frequenti di mortalità: i vaccini erano già allora abbastanza numerosi ed efficaci contro poliomielite, difterite, vaiolo…Le malattie maligne invece non avevano ostacoli e rappresentavano il pericolo oscuro più sentito. La leucemia divenne quindi, insieme ai tumori, l’ossessione 1 NELLA FOTO DA SINISTRA LUIGI ZANESCO, L'ASSESSORE ALLA CULTURA DEL COMUNE DI PADOVA FLAVIO RODEGHIERO E VINCENZO DE STEFANI, PRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE "PADOVA E IL SUO TERRITORIO". predominante nell’anima dei cittadini riguardo alle malattie che potevano colpire imprevedibilmente e senza possibilità di cure›› Impegnarsi nel campo dell’emato-oncologia sembrava, all’epoca , una vera sfida perché era considerato un campo con poco futuro, ma il prof. Zanesco ha creduto in quella sfida decidendo di indirizzare il proprio impegno professionale, umano e culturale nel campo dell’oncologia pediatrica, senza ostentazione o esibizione di alcun tipo, mai tralasciando di stabilire rapporti di grande umanità con i pazienti e le loro famiglie e con tutti i suoi collaboratori. Ecco quindi la decisione di intraprendere un programma di sviluppo che comprendesse: Questo “repartino” allora divenne il “Centro Leucemie Infantili” e tale rimase fino al 1994 quando sorse la prima parte del nuovo Padiglione AIL – Città della Speranza. 20 • un serio approfondimento delle conoscenze e della professionalità sua e dei medici suoi collaboratori, con lunghi periodi di “staging” in qualificati centri all’estero, fra i quali menzioniamo il Centro Ematologico del prof. Jean Bernard, a Parigi, all’avanguardia negli anni ’70 nella ricerca sulle leucemie, il Centro regionale di lotta contro il cancro, Istituto G.Roussy a Villejuif, alle porte di Parigi e quindi il St.J. Childrens Hospital, Memphis, USA, leader nelle cure e nella ricerca per le malattie oncoematologiche; • un preciso addestramento del personale infermieristico non solo sotto l’aspetto medico-infermieristico ma anche su quello psicoemotivo per poter affrontare situazioni difficili e drammatiche; • una adeguata strutturazione e organizzazione del reparto; • il coinvolgimento della “ società civile” alle problematiche urgenti dell’oncoematologia pediatrica padovana, così da affiancare i medici nell’azione di sensibilizzazione e pressione presso le autorità sanitarie . Ecco da oltre vent’anni il prosperare di un efficace volontariato sia all’interno della clinica2 (“Il Volontario ricopre un ruolo centrale perché nel reparto di Oncoematologia si possa ancora sorridere”); sia, con molteplici attività, presso l’AIL Veneto, nata nel 1975 e per tanti anni unica importante realtà, poi alla Fondazione Città della Speranza, sorta alla fine del 1994 per volontà di un gruppo di imprenditori veneti in stretta collaborazione con il professor Zanesco (Franco Masello, promotore e primo presidente della «Città della Speranza», diceva: “lui era la mente, noi il braccio, senza quel medico non sarebbe stato possibile nulla”); quindi al CASOP, Comitato l’Assistenza Sociosanitaria in Oncoematologia Pediatrica, di cui Zanesco è presidente. Il volontariato di ognuno di questi gruppi, è stato fondamentale alla crescita e allo sviluppo del Centro in tutti i suoi aspetti: qualità delle cure, ricerca, borse di studio, contratti per giovani medici, sostegno psicologico e materiale alle famiglie. Vorremmo sottolineare che il prof. Zanesco, maestro di onestà intellettuale e morale, dotato di grande carica umana e di rispetto per le persone, ha saputo attrarre e far crescere un gruppo di collaboratori a cui ha dato fiducia, mezzi e la possibilità di esprimere nella ricerca clinica e di laboratorio e nella attività di medico le loro potenzialità. Questi collaboratori hanno saputo fare “squadra“ e hanno contribuito, assieme al loro maestro, a far si che la Clinica di Oncoematologia Pediatrica di Padova, 2 diventasse punto di riferimento per i bambini non solo del Veneto ma anche di altre Regioni Italiane e più recentemente di Paesi dell’Est Europa e dell’area Mediterranea. Così, sotto la sua guida, la Clinica ha partecipato e contribuito in modo attivo alle trasformazioni organizzative e culturali che hanno portato a raggiungere importanti successi nella cura delle neoplasie pediatriche, evidenziati dal significativo miglioramento delle curve di sopravvivenza dei bambini affetti da patologie oncologiche, la leucemia linfoblastica in particolare. Oggi i tassi di guarigione dei tumori pediatrici superano l’80 per cento e per alcuni tipi di leucemie arriviamo alla guarigione nel 90 per cento dei casi. La Clinica di Oncoematologia Pediatrica di Padova è punto di riferimento nazionale ed internazionale specializzato nella diagnosi e nella cura delle leucemie e patologie oncologiche ed è oggi l’unico centro europeo inserito con altri nove di diverse nazioni del mondo, a partecipazione attiva in programmi di ricerca internazionali sulle leucemie. Come riconoscimento ultimo della grande professionalità, e dell’impegno nella ricerca clinica e biologica, la Clinica di Oncoematologia Pediatrica è stata ora riconosciuta come centro di riferimento pediatrico della Rete Oncologica del Veneto e Unità TMO è Centro Regionale per il trapianto di midollo pediatrico. Il professor Zanesco ha lasciato il primariato nel 2005 per limiti di età; gli è succeduto il professor Modesto Carli che con lui ha condiviso gran parte della sua vita professionale lavorando fin dagli anni ’70 nel campo dell’emato-oncologia, e dei tumori solidi in particolare, quindi da gennaio 2012 è subentrato alla direzione della Clinica il professor Giuseppe Basso, già collaboratore di Zanesco, Responsabile della Banca Biologica delle leucemie acute dell'Associazione Italiana per l'Oncoematologia Pediatrica (AIEOP) e della diagnosi centralizzata di tutti i casi che entrano nei protocolli terapeutici italiani. Luigi Zanesco ha proseguito il suo impegno nella ricerca e nell’insegnamento fino al 2007. Attualmente è coinvolto attivamente in un programma di ricerca con l’Università di Padova e da aprile 2014 è presidente dell’AIL, sezione di Padova . Chiudiamo questo breve e certo non esaustivo profilo sull’eccellenza del professor Zanesco col motto a lui caro “Abbiamo costruito l’ospedale con un solo obiettivo: quello di svuotarlo al più presto”. Grazie caro professor Zanesco per la sua vita. L.C & M.C. I volontari si chiamano da qualche anno Arrivano I Nostri a seguito di un sondaggio fra gli ospiti del reparto. 21 Il presidente dell’AIL Nazionale Franco Mandelli ha presentato a Padova il suo libro E’ stato presentato il 28 novembre scorso a Padova “Curare è prendersi cura”, il libro di Franco Mandelli, illustre ematologo italiano e presidente nazionale dell’AIL Il prof. Mandelli è stato uno dei fondatori dell’AIL nel 1968 insieme ai più valorosi ematologi italiani del tempo. Da allora l’Associazione si è dedicata nei primi anni soprattutto agli aspetti scientifici della leucemia, ma ha avvertito immediatamente la necessità di rivolgersi all’aspetto assistenziale e umano degli ammalati. Così nacquero le sezioni provinciali dell’AIL, raccolte dapprima intorno alle strutture ospedaliere, poi resesi più indipendenti, costituite da volontari a supporto delle famiglie degli ammalati: un concorso economico alle povere strutture ospedaliere del tempo e alla istituzione di borse di studio o sussidi al personale medico, tecnico e infermieristico dei reparti. Il prof. Mandelli è stato un protagonista di questo sviluppo dell’AIL fino a diventarne presidente nei primi anni 90. Ha dedicato l’intera sua vita di lavoro allo studio delle malattie maligne ematologiche, attingendo livelli di valore internazionali, dimostrando notevoli capacità organizzative e chiarezza dei programmi attuati. Ha contribuito a fondare la società scientifica GIMEMA, che raccoglie i più importanti ricercatori nazionali sulle leucemie e produce lavori scientificamente apprezzati in tutto il mondo. Una vita rivolta a cercare di migliorare la vita degli altri, a trasformare i sogni impossibili in realtà, a fare in modo che la speranza non si spenga mai. Mandelli ha impiegato molto meno di una vita per capire che curare significa prima di tutto prendersi cura. Nel suo libro tocca temi cruciali di cui ha avuto esperienza diretta: dal ruolo fondamentale del volontariato, alla lotta contro il fumo, all’alleanza tra medico e paziente. “Il libro - ha detto il presidente dell’AIL di Padova Luigi Zanesco – è scritto con linguaggio accessibile e comprensibile a tutti e trasmette, insieme al metodo e alle regole di condotta, un ottimismo e una speranza, sentimenti che hanno sempre permeato l’operato di grande medico e che sono quelli che soprattutto l’ammalato vuole trovare in chi lo cura”. Presente all’incontro anche il presidente del Consiglio comunale di Padova Roberto Marcato che ha sottolineato quanto il contenuto del libro possa essere d’esempio anche per i politici: la sensibilità usata dal medico che cura l’ammalato – ha detto deve essere la stessa sensibilità che il politico deve avere nei confronti dei cittadini”. Il libro è disponibile presso la sede dell’AIL di Padova. 22 Anche all’AIL è arrivata la Befana Grande successo ha riscontrato anche quest’anno la tradizionale “Festa della Befana” organizzata dall’AIL di Padova lo scorso 6 gennaio al Centro “Papa Luciani” di Padova con lo scopo di regalare ai piccoli pazienti del reparto di oncoematologia un momento di spensieratezza e divertimento e ai volontari un’ulteriore occasione di condivisione. Oltre 500 i presenti che sono stati intrattenuti da uno spettacolo teatrale esilarante messo in scena dalla compagnia teatrale dell’AIL “I sorrisi dei bambini”. “Frozen” così si intitolava la commedia ha coinvolto in modo particolare i bambini, ma anche gli adulti, interpretando al meglio il recente film di animazione della Walt Disney che nel 2014 si è aggiudicato ben due Oscar: Miglior film d'animazione e Miglior Canzone. La compagnia teatrale dell’AIL è nata nella primavera del 2010 da un’idea di una volontaria, Stefania, che vedendo gli spettacoli alle feste dell’AIL, ha pensato di crearne uno proprio con l’aiuto di qualche amico. Iniziato così quasi per caso, il gruppo in questi anni è cresciuto sia numericamente che artisticamente riuscendo a realizzare bellissimi spettacoli per i bambini. “Questa festa è un iniziativa importante e unica nel suo genere - afferma soddisfatto Modesto Carli del Direttivo dell’A.I.L. di Padova ed ex Direttore della Clinica di Oncoematologia pediatrica di Padova – Oggi sono presenti qui sia bambini che sono attualmente in cura, ma anche quelli che sono riusciti a sconfiggere la malattia. Ringrazio tutti i volontari che con il loro impegno costante e tenace hanno reso possibile la realizzazione di questa bellissima festa”. Al termine dello spettacolo, per la gioia di tutti i bambini, sono entrate le Befane che hanno iniziato a distribuire le calze a tutti i bambini presenti e i regali ai bambini della clinica. Particolarmente gradito il ricco buffet organizzato con professionalità da Lara Zuccherini assieme ad un quindicina di volontari. “Ringrazio tutte le mamma che ci hanno preparato i dolci e le altre leccornie - ha detto il dott. Carli - Acqua Vera che ci ha offerto le bibite e tutti coloro che hanno offerto i regali e le calze”. 23 CANTIAMO IL NATALE AIL Mai come quest'anno la rassegna natalizia “Cantiamo il Natale per l'AIL” giunta alla 5^ edizione , si è colorata di un significato profondo e genuino. Tutto questo è stato possibile grazie ai giovanissimi componenti del Coro “Piccole Emozioni Incanto” magistralmente diretto dal Maestro Giuseppe Marchioro e dalla bravissima Maestra Giovanna entrambi con la passione per quest'ARTE, che con pazienza e tanta dedizione sono riusciti a formare in pochissimo tempo delle voci che, nel contesto della rassegna, hanno trasmesso un messaggio di speranza per chi, meno fortunato di loro, soffre . Ascoltare i loro canti, ci ha fatti tornare tutti alla nostra fanciullezza, quando il Natale era il momento dell'amicizia e della condivisione e , soprattutto della vera fede . Il pubblico presente ha percepito questo messaggio applaudendo i giovani coristi. La rassegna si è arricchita di valore artistico e solidale con la presenza dell'Ensemble Vocale “Emozioni InCanto”, e della Compagnia di Canto Popolare “La Specola,” entrambi diretti dal Maestro Marchioro, e del Gruppo Corale Sassocorvaro – Montefeltro della Provincia di Pesaro/ Urbino L'Ensemble EmozioninCanto ha voluto fortemente questa rassegna benefica, finalizzata alla raccolta di fondi che vanno a sostegno della Ricerca per l'AIL di cui è testimonial ufficiale . La presenza al concerto di un responsabile dell'associazione , che ha illustrato l'attività della stessa, ha evidenziato in modo deciso l'impegno dell'Ensemble che ogni anno, coinvolgendo realtà diverse, riesce ad organizzare i concerti , sensibilizzando il pubblico presente ad aiutare chi soffre attraverso un piccolo gesto che diventa grande se dato con amore. Il gruppo Corale di Sassocorvaro -Montefeltro ha riempito i cuori dei presenti esibendosi in canti della tradizione popolare, con un crescendo di musica e parole che ha coinvolto il pubblico presente. Il Maestro Marchioro a conclusione della serata ha ringraziato di cuore tutti , in particolare il pubblico che, ancora una volta si è dimostrato generoso a sostegno di chi soffre, per dare un aiuto concreto per questa grave malattia. Il tradizionale scambio di doni e di auguri ha chiuso la 5^ rassegna con un arrivederci al prossimo anno. 24 NATALE in stile anni‘60 a Fontaniva Strepitoso successo sabato 20 dicembre al Teatro Palladio di Fontaniva, del Concerto di Natale in stile anni ’60. Per una sera Fontaniva ha viaggiato nel tempo: un salto nei mitici anni ‘60 con le migliori canzoni cantate da Giovanna, Paki dei Nuovi, Viola Valentino, Gian Pieretti con Elisanna Zanon e Yulia Pustovoytova. Anche quest’anno, l’agenzia E-vent di Franca Lovisetto, ha messo in scena uno spettacolo per raccogliere fondi a favore dell’Ail. La serata è stata condotta da Nicola Argesi e la trasmissione dello speciale è andato in onda il 25 dicembre su Canale Italia 159 e su Serenissima TV canale 15 alle ore 20. A fare gli onori di casa il vice Sindaco Marcello Mezzasalma, il presidente della Confesercenti Maurizio Francescon , l’Assessore al commercio Antonia Trento e l’Assessore alle pari opportunità Mary Basso che hanno consegnato un riconoscimento a tutti gli aderenti al progetto Confesercenti ‘Fontaniva d’Inverno’. Lo spettacolo è stato aperto dai bambiniangioletti della scuola elementare di Fontaniva che hanno fatto da cornice alla cantante-attrice russa Yulia Pustovoytova ed Elisanna Zanon che ci hanno allietato con una canzone di Natale ‘So this is Christmas’. E’ stato poi il momento di Paki dei Nuovi Angeli, seguito dalla frizzantissima Yulia, poi dai balletti della Scuola Come & Dance con coreografie di Arianna Bano e Gaia Berto, Elisanna Zanon, l’intramontabile Gian Pieretti con il suo fedele chitarrista Claudio Damiani, la bellissima Viola Valentino ed infine la nostra Giovanna. Tutti insieme, infine, hanno voluto regalare a tutti gli spettatori una canzone di Natale. Tutti i cantanti hanno invitato a sostenere la causa dell’Ail donando offerte e acquistando stelle di Natale. Sono stati raccolti 2.441,17 euro. Offerte che si aggiungono alle offerte raccolte durante le iniziative di Franca Lovisetto in tanti anni di volontariato. Orgogliosamente il presidente dell’Associazione Luigi Zanesco ha annunciato che oggi il 90% dei casi di leucemia, guarisce. La strada è ancora lunga per debellare questa malattia, ma l’impegno e la ricerca stanno dando i risultati sperati. Immancabile la presenza dell’Amministrazione comunale, dei Carabinieri, dei Vigili del Fuoco di Cittadella, della Polizia locale, della SOS Altapadovana, dell’A.N.C. (Associazione Nazionale Carabinieri) e della Pro Loco di Fontaniva. 25 Domenica 14 dicembre 2014: Buon Compleanno Giacomo. Anche quest’anno, come da cinque anni a questa parte, i genitori di Giacomo Martignon hanno organizzato l’evento per la raccolta di fondi a favore della borsa di studio in memoria del loro figlio. La collaborazione degli amici di Giacomo e della sua famiglia hanno permesso la buona riuscita della serata; un gruppo di persone organizzato e ben affiatato che supporta anche altre manifestazioni allo scopo di raccogliere fondi per la borsa di studio finalizzata alla ricerca. Presente alla serata la dott.ssa Teramo, beneficiaria dei fondi raccolti (integrati dalla sezione AIL di Padova), che ha illustrato ai presenti il lavoro che sta svolgendo. Un sincero ringraziamento al prof. Gianpietro Semenzato, promotore e realizzatore della richiesta dei coniugi Martignon, il quale ha presentato i progressi della ricerca internazionale nella cura delle malattie oncoematologiche. Il consigliere dell’AIL Riccardo Casotto ha infine ricordato il ruolo dell’associazione sia come finanziamento della ricerca che soprattutto come supporto agli ammalati e alle loro famiglie. La manifestazione è iniziata alle 18 con un ricco buffet e musica dal vivo con il duo Gianluca & Giovanni quasi Bossa e Jazz per proseguire poi dalle 20 con GE.KO Music Entertainment, 2 dj che hanno intrattenuto i presenti con dance music degli anni ‘70 - ‘80. La serata, che si è conclusa verso le 23, ha visto la partecipazione di circa 200 persone ed ha permesso di raccogliere 3.321 euro. Nel salutare quanti partecipavano alla festa, la mamma di Giacomo ha ribadito che lo scopo di tali eventi è sensibilizzare e coinvolgere più persone possibile, perché l’esperienza, diretta od indiretta, della malattia non è sempre e solo negativa, ma attraverso la condivisione e la cooperazione diventa costruttiva. 1.545 euro dalla Corri con Babbo Natale A dicembre scorso il Coni provinciale, in occasione della presentazione dell’iniziativa Corri con Babbo Natale 2015, ha consegnato le offerte raccolte nelle precedenti edizioni al presidente dell’AIL Luigi Zanesco. Alla consegna erano presenti l’Assessore allo Sport del Comune di Padova, Cinzia Rampazzo, Dino Ponchio del CONI e Giuseppe Cavaliere del direttivo dell’AIL di Padova. 26 2^ Marcia dei Babbi Natale a Villanova di Camposampiero Il 21 dicembre, in piazza Mariutto a Villanova di Camposampiero, si è tenuta la Seconda Marcia dei Babbi Natale a favore del Gruppo A.I.L. “Andrea Petrin” Camposampiero – Cittadella, organizzata in collaborazione con la Pro Loco e il gruppo “Donne Insieme”. Anche se la nebbia è stata nostra compagna per tutta la mattinata, la partecipazione di grandi e piccoli è stata numerosa, tutti con addosso il tradizionale cappellino rosso di Babbo Natale, donati per l’occasione dall’impresa Conte Rino e figli. Quest’ anno i percorsi erano 2: uno da 5 km e uno per i più temerari da 9. All’arrivo, i vari partecipanti alla marcia sono stati accolti con un ricco ristoro organizzato dal gruppo “DonneInsieme”; non sono mancati nemmeno diversi gadget e le sorprese per i più piccini: la volontaria AIL Gessica ha intrattenuto i nostri giovani amici con delle stupende sculture di palloncini colorati!!! La mattinata si è conclusa per il meglio con la consegna del ricavato delle iscrizioni. Il Gruppo “Andrea Petrin” ringrazia sentitamente tutte le persone che stanno contribuendo alla riuscita dei suoi obiettivi, e in particolare chi ha collaborato Prossimi appuntamenti... Il Risorto Opera Rock Domenica 22 marzo ore 17.00. CITTADELLA Teatro Sociale, Via Indipendenza Presentato dal Gruppo Giovani Unità Pastorale S.Teresa, Santi Angeli e Bassanello - Padova Ingresso offerta libera per rendere questa mattinata così piacevole. Un grazie di cuore alla Proloco, a Gaia Spazio Moda, lo Scrigno dei Desideri , tutta l’Amministrazione comunale , la Protezione civile , i Carabinieri in congedo, Donneinsieme , Ass. Agorà , Parrocchia di Villanova , Scuola Materna di Villanova, il Comitato Straelle, il sig. Volpato Enzo, ASD Basket Campodarsego . Si ringraziano per la disponibilità alle preiscrizioni Alimentari Galzignato Murelle e Tom sport Centro Tommasini e GR service per servizio audio. In questi 2 anni di attività il Gruppo AIL “Andrea Petrin” si è fortemente impegnato nella la raccolta fondi per poter remunerare un ulteriore medico all’interno del servizio di ematologia dell’ULSS 15; da qualche settimana questo progetto sta prendendo forma e non vediamo l’ora di comunicare a tutti coloro che in questo periodo ci hanno supportato e aiutato, il nome del nuovo ematologo. Gruppo AIL “Andrea Petrin” CAMPOSAMPIERO-CITTADELLA 27 Sotto a chi tocca Sabato28 marzo ore 20.30 Teatro di San Giorgio in Bosco (Padova) Serata di quiz su curiosità, con personaggi in maschera, musica e balletti. Per informazioni e prevendite 348/5540777 - 331/1221500 Ingresso 5 € Galà Passione Danza Domenica 19 Aprile ore 20.30. Padova Centro Culturale San Gaetano Ospiti d’eccezione i Ballerini del “Teatro alla Scala” Per informazioni e prenotazioni biglietti 347/8156056 - 049/666380 28 Emozioni InCanto Domenica 17 maggio ore 21.00. Padova Chiesa di San Carlo Borromeo Via Guarnieri, 22 Nel contesto dell’International Music Meeting, incontro musicale e culturale con cori, orchestre e musicisti provenienti da ogni parte del mondo, oltre che da tutte le Regioni italiane, il coro EMOZIONI InCANTO dedicherà un concerto all’Ail Sezione di Padova. Direttore: Giuseppe Marchioro Ingresso Libero Pattinaggio artistico Il 23 e 24 maggio ritorna la VI edizione del Trofeo nazionale Insieme per la vita AIL , riservato ai gruppi spettacolo. La manifestazione si terrà al Palazzetto Raciti (ex Brentella) di Padova. Ingresso libero È in arrivo l’edizione 2015 della lotteria AIL “Regalami un sorriso”…Seguici nel nostro sito o nella pagina Facebook per scoprire i premi di quest’anno. Se vorrai darci una mano a vendere i biglietti contattaci al nr. 049/666380 29 30 Pergamene e sacchetti solidali: una festa diventa un’occasione per aiutare il prossimo Cari amici, in occasione di un evento speciale molte persone scelgono di sostituire le tradizionali bomboniere con le nostre pergamene solidali. Altre, per onorare un anniversario, rinunciano ai consueti doni e invitano i propri ospiti a devolvere un contributo alla nostra Associazione. L’AIL cerca di rispondere a queste nuove esigenze, realizzando dei preziosi biglietti su carta pergamena personalizzati secondo le diverse richieste, e consegnando dei graziosi sacchetti porta confetti da accompagnare alle pergamene. Per conoscere le ultime novità basta contattare la segreteria AIL allo 049 66.63.80 – Sig.ra Anna Boldrin – il martedì e il giovedì dalle ore 10.00 alle ore 13.00. Oppure veniteci a trovare!!! (meglio su appuntamento). Un ringraziamento speciale a tutte le mamme che con il loro impegno hanno contribuito a far conoscere le nostre pergamene nelle parrocchie e nelle scuole. Sostenendo l’A.I.L. sezione di Padova sostieni i bambini della Clinica di Oncoematologia Pediatrica di Padova e i pazienti del reparto di Ematologia dell’Azienda Ospedaliera di Padova. ALCUNE DELLE BOMBONIERE REALIZZATE DALLE NOSTRE VOLONTARIE L’AIL Sezione della Provincia di Padova ONLUS ha bisogno anche del tuo aiuto! Fai conoscere le nostre“bomboniere”solidali a parenti ed amici! Sostituisci le tue bomboniere con le nostre pergamene solidali! 31 Note e numeri Deducibilità fiscale Le donazioni effettuate in favore di una Onlus - organizzazione non lucrativa di utilità sociale - rappresentano ai sensi dell’art. 13 del. D.Lgs 460-97 un risparmio fiscale per il donatore sempreché vengano effettuate a mezzo bonifico bancario, carta di credito, bollettino postale o assegno bancario o circolare. L’art. 14 del d.l. dell’ 11/03/05 stabilisce che le liberalità in denaro o in natura erogate da persone fisiche o da enti soggetti all’imposta sul reddito delle società in favore delle Onlus sono deducibili dal reddito complessivo del soggetto erogatore nel limite del 10% del reddito complessivo dichiarato e comunque nella misura massima di 70 mila euro annui. Come aiutare AIL Per i versamenti tramite bollettino postale o bonifico bancario, preghiamo di indicare in maniera chiara i dati di chi effettua il versamento oltre che alla causale. In caso di versamenti in memoria di una persona deceduta, al fine di poter avvisare la famiglia dell’intenzione, sarebbe gradito fosse indicato l’indirizzo a cui mandare la comunicazione di avvenuto versamento. c/c Postale 14659353 Unicredit Banca iban: IT25J0200812122000020155276 Attenzione! Mettiamo in guardia i cittadini contro chi sfrutta il nome dell’A.I.L. presentandosi nelle case chiedendo denaro e trattenendolo nelle proprie tasche. A.I.L. non ha mai autorizzato, né autorizza nessuna persona a raccogliere denaro casa per casa o nelle vie della città e dei paesi. Riceve offerte solo attraverso versamenti nel conto corrente postale o in quello bancario, donazioni on-line, raccoglie fondi in occasione di manifestazioni ufficiali (nel periodo natalizio e pasquale) o di iniziative straordinarie quali concerti, rappresentazioni teatrali, ecc. Unicredit Banca - Adulti iban: IT90U0200812122000100877425 Cassa di Risparmio del Veneto (sede centrale) iban: IT42I062251218307400351775K Monte dei Paschi di Siena (Antonveneta) (Agenzia 2 - Pd) iban: IT51Q0103012107000001720449 Banca Padovana Credito Cooperativo (Agenzia di Campodarsego) iban: IT67N08429624200000AC125911 Socio 2015: Continua la campagna tesseramento 2015 Per diventare socio aderente dell’AIL sezione della Provincia di Padova ONLUS, deve essere presentata regolare richiesta tramite modulo disponibile in segreteria accompagnato dalla fotocopia della Carta d’identità e dal versamento della quota minima stabilita di € 10,00 che può avvenire in contanti, tramite versamento in c/c postale o bonifico bancario indicando sempre la dicitura “QUOTA SOCIO 2015”. www.ailpadova.it