132 STUDI SULL'AGAVE in pignatta lutata, preso poi per il naso e per la bocca, sana il mal francese; e perchè questo fumo indebolisce assai, non si deve fare se non per tre giorni. Bauliino scrive : « Foliorum 2)runis assatorum succus, recentibus vulneribus aut ulcertbus instillatas, brevi ea curai. » Camerario (Hortus medicus et philosophicus, pag. 11) parlando delle proprietà dell'Aloè spinosa d'America, dice : « Succus eoe ea colligitur, facúltate cum priore non dissimili, » ed il priore si riferisce all'Aloè communis del quale dice: « ac tritum imponere incolas quibusnis ulceribus et vulneribus. Brassavolas in libr. de purg. tradii nonnullos ex mìnima pillala, qicce non erat quarta pars semiscrupuli, decies- excrevisse. » Il succo che dà l'Agave quand' è ancora lontana dalla sua fioritura (sugo de cocuyza) è acrissimo, ed è impiegato con successo come caustico per nettare le piaghe (Humboldt. Essai politique, II. 491). Il succo degli stoloni carnosi è diuretico (E. Germain de Saint Pierre. Nouveau Dictionnaire de botanique, pag. 43). Le radici sono commendate qual rimedio contro la sifilide. Il sugo addensato delle foglie si reputa analogo all'Aloè: si danno 20-30 grani nelle ostruzioni, nello edema, specialmente quando sono prodotti da sifilide (Tenore V. e Pasquale G. A. Compendio di botanica, pag. 180). Esso, secondo Philippar, si ritira dalle foglie con un processo analogo a quello che si mette in uso per gli « Aloès », e per le sue proprietà non differisce in niente dall'Aloè succotrino, Aloe soccotrina L. I primi saggi furono tentati a Valenza. Il succo spremuto dalle foglie è vantato dai medici americani come un rimedio risolutivo e alterativo, efficacissimo contro le affezioni sifilitiche, scrofolose e cancerose (Le Maout et Decaisne. Traité general de botanique, pag. 569). Alle radici che si raccolgono nel Messico, dice Tenore (Tenore, Plora napolitana), é stata attribuita una valorosa forza antisifilitica, specialmente nei casi nei quali 1' amministrazione del mercurio è controindicata dalla presenza del veleno scrofoloso ; ma ossia perchè la forza di questa stessa pianta abbia degenerato sotto il clima di Europa, o che le radici provenienti non appartengano rigoro1 5 1 Bauliino, J . Historia plantarum universalis, T. I I I . pag. 710. * Philippar. Annales. soo. hört. Paris t. 7, pag. 223 e seguenti (1830) (Boreau. Notice sur l'A. americana, pag. 12).