Esercizi spirituali per accompagnatori dei Cenacoli – Imparare a discernere
IMPARARE A DISCERNERE
- Ascolto - Mt 11, 16 - 30.
Gesù sta parlando alla folla, dopo che gli inviati di Giovanni il Battista se ne sono andati (cfr. 11,
7). Fino ad ora ha parlato di Giovanni il Battista, come di colui che è stato inviato davanti a Dio a
preparargli la strada (v. 10). Da ora in poi il suo discorso alla folla diviene un'accusa a questa
generazione, che si comporta come i bambini che gridano gli uni agli altri e non si mettono
d'accordo per giocare insieme, nella danza o nel lamento (v. 17). Essa ha rifiutato Giovanni il
Battista scambiando il suo atteggiamento penitenziale per un eccesso demoniaco e non ha potuto
capire Gesù, nella sua accoglienza dei peccatori, scambiandolo anzi per un personaggio dai costumi
leggeri e licenziosi. Le due incomprensioni sono collegate: chi ha il cuore chiuso a riconoscere i
propri peccati e non si lascia convertire dall'annuncio del Battista, non può cogliere l'ora della
salvezza dei peccatori nell'arrivo del messia Gesù (v. 19a). Solo un cuore disposto ad accogliere
l'amore di Dio nel perdono dei peccati può entrare realmente nel Regno dei cieli, cogliendo nei
segni di misericordia operati dal messia Gesù le opere della sapienza (v. 19b; cfr. Pr 8, 5).
Queste opere sono tutte le azioni e miracoli di Gesù, la sua vicinanza ai poveri e ai malati, le sue
guarigioni (cfr. 8, 16 - 17), che egli ha compiuto nei villaggi attorno al mare di Galilea, come
Chorazin, Betsaida e soprattutto Cafarnao. Gesù avverte queste città con forza profetica: i segni
potenti da lui posti sono inviti pressanti alla conversione, per entrare nel Regno dell'amore del
Padre. Infatti il rischio più evidente non è quello delle città lontane del passato, che non hanno
conosciuto Gesù, ma quello di chi l'ha conosciuto oggi e non si è lasciato trasformare dell'amore del
Padre (cfr. v. 20 - 24).
La conversione è un dono del Padre: Gesù rende grazie al Padre perchè la rivelazione passa
attraverso cuori che sono disponibili ad accoglierla, i cuori dei semplici e dei piccoli (cfr. Sal 116,
6), e si nasconde a coloro che si ritengono sapienti, come i capi del popolo di Israele (v. 25) . Essa
infatti è dono, è trasmissione gratuita di conoscenza e di vita a coloro che sono disposti ad
accettarla, sul modello del Figlio, che sa di aver ricevuto tutto dal Padre suo (v. 27; cfr. Dan 7, 14;
Gv 10, 14). Il mistero della comunione intima e feconda del Padre e del Figlio Gesù Cristo è il
cuore della rivelazione.
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2. Rifletto
Gesù ci fornisce in questo discorso i criteri fondamentali del discernimento spirituale.
Il primo passo è ascoltare Giovanni Battista che mi prepara ad accogliere Gesù nella mia vita. La
voce dei genitori o dei nonni quando eravamo bambini, il consiglio degli amici, l'indicazione
spirituale di qualche uomo particoarmente vicino a Dio - prete, religioso o laico - possono costituire
il primo richiamo del Battista, nelle varie età della vita. La lettura e meditazione della Parola di Dio
porta a compimento questo invito alla conversione e prepara all'incontro personale con Gesù Cristo.
Il secondo passo è scegliere di stare con Gesù, aprendo il cuore alla comunione del Padre e del
Figlio. La grazia di Dio opera negli incontri, nelle relazioni, e nel più intimo del mio cuore, perchè
possa avvenire questo incontro misterioso, delicato gioioso con la persona di Gesù. Non ci
sottriaiamo, anzi collaboriamo a quest'opera della grazia che cospira silenziosamente a nostro
favore! Questa collaborazione è frutto anche di una scelta precisa.
Il terzo passo è cogliere i segni di grazia che Gesù opera nella mia vita. Sono eventi leggibili nelle
vicende concrete, passaggi misteriosi dal dolore alla gioia e anche improvvise consolazioni del
cuore, che sono collegate a parole o a ricordi precisi. Discernere le "consolazioni" dello Spirito
Santo, nella tessitura concreta della propria storia personale è l'arte del discernimento spirituale, che
mi porta a scoprire la volontà di Dio nella mia vita
Il quarto passo è accettare di seguirlo e fare la Sua volontà ogni giorno, con l'umiltà di chi non
vuole possedere la sua vita ma donarla con gioia.
- per la meditazione
- Pr 8, 5: "Imparate, o semplici la prudenza, e voi stolti fatevi assennati".
- Dn 7, 14: "Gli furono dati potere, gloria e regno, tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano: il suo
potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto".
- Gv 10, 14: "Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così
come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore."
- Sal 119, 130: "La rivelazione delle tue parole illumina, dona saggezza si semplici".
" Non il molto sapere sazia l'anima, ma il gustare e sentire le cose interiormente". Sant' Ignazio di
Loyola.
- per la riflessione
- Quali sono state le persone più importanti per farmi conoscere la persona di Gesù? Vi ripenso con
gratitudine.
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- Quali sono stati i momenti in cui ho sentito Dio maggiormente presente nella mia vita? Riepilogo i
segni di grazia che il Signore mi ha donato finora.
- Sono disposto a lasciare qualche cosa a cui sono attaccato pur di fare la volontà di Dio?
3. Prego
1. Hai letto con attenzione il brano di Vangelo e la scheda di commento (ascolto – rifletto),
interiorizzando le frasi per la meditazione e lasciandoti interrogare dai punti per la riflessione. Ora
disponiti davanti a Dio in preghiera con il corpo. Stai nella posizione che preferisci (seduto o in
ginocchio…), per entrare in colloquio con il Signore.
2. Chiedi al Signore la grazia: qui è il dono di conoscere Gesù intimamente, come colui che mi
indica la strada per fare la volontà di Dio ogni giorno.
3. Per aiutarti nella contemplazione:
a. Vedi cosa fanno i personaggi e ricava un frutto. Per es: osservo Gesù che parla alla folla: anch'
io sono tra la folla e sento che cerca di scuotermi dalla mia indifferenza e dalla aridità del mio
cuore.
b. Ascolta le parole dei personaggi e ricava un frutto. Per es.: sento Gesù che dice “Nessuno
conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo”. Rimango affascinato dal
mistero della Persona di Gesù e supplico umilmente che mi apra il cuore a conoscerLo, a esserGli
familiare e a fare la Sua volontà."
c. Entra in colloquio con Gesù chiedendogli ciò che vuoi.
4. Concludi con la preghiera: “Padre nostro".
PRIMA SETTIMANA
Primo giorno
Scegliere con occhio limpido
1. Chiedi la grazia di uno sguardo libero e limpido, per discernere come Gesù farebbe al posto tuo.
2. Leggi Mt 6,2-23: Per scegliere bene, bisogna vederci bene.
3. Rifletti: L’occhio per Gesù non è solo la finestra che fa vedere quello che c’è fuori; è anche la
luce del cuore che illumina quello che c’è dentro di noi. Il mio cuore è nella luce o nel buio? E’
certamente nel buio se da esso escono le cose cattive (cfr. Mt 15,19).
4. Prega: Signore Gesù, imponi le mani sui miei occhi malati. Aiutami a togliermi la trave dal mio
occhio cattivo. Tu sei la luce del mondo. Seguendo te, non inciamperò: lampada ai miei passi è la
tua parola.
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Secondo giorno
Scegliere o Dio o l’Io
1. Chiedi la grazia di capire che per entrare nella vita vera non devi scegliere il compromesso; devi
decidere di comprometterti.
2. Leggi Mt 6,24: Non si possono servire due padroni.
3. Rifletti: o Dio o l’idolo del proprio Io: l’alternativa è secca. Ma non si dà una par condicio: se
scegli Dio, ottieni la vita di Dio; se scegli l’idolo, ottieni la morte, come l’idolo che ha bocca ma
non parla, ha occhi ma non vede (cfr. Salmo 115,4-8). O figlio vivo del Dio vivo, o cadavere gelido
come il simulacro del tuo idolo.
4. Prega: Signore Gesù, Figlio del Dio vivente, tu sei venuto per salvare il mondo dalla morte e
comunicarci la tua vita divina. Ascolta la mia preghiera: aiutami a decidermi per te e per il regno
del Padre tuo. Vinci la mia eterna indecisione con il tuo amore forte e fedele.
Terzo giorno
Scegliere di servire, non di essere serviti
1. Chiedi la grazia di orientare tutta la tua vita sul servizio, come Gesù.
2. Leggi Mt 20,20-28: Non la vana gloria, ma la gloria del servizio.
3. Rifletti: convertirsi significa cambiare l’orientamento della propria vita: dirigersi come Gesù,
verso Gerusalemme, per dare la vita, non per conquistare potere e successo. Ma come è possibile
andare dietro Gesù e sognare la propria affermazione?
4. Prega: Signore Gesù, tu sei venuto in mezzo a noi come colui che serve. Hai scelto l’ultimo
posto e non l’hai mai ceduto a nessuno. Come posso seguirti puntando sul primo posto? Abbi pietà
di me e cambia il mio cuore egoista e ambizioso.
Quarto giorno
Scegliere tra i beni e il Bene
1. Chiedi la grazia di riconoscere i legami che ti rendono schiavo di te stesso.
2. Leggi Mt 19,16-22: Per seguire Gesù, bisogna liberarsi da ogni schiavitù.
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3. Rifletti: quel giovane era buono, pio e osservante della legge. Ma non basta questo per diventare
discepoli. Bisogna liberarsi da ogni attaccamento morboso. Gesù ci vuole liberi, non schiavi. Se
siamo condizionati dai nostri beni, non possiamo conseguire l’unico vero Bene della vita.
4. Prega: Signore Gesù, che ti sei spogliato della tua gloria e ti sei fatto povero per farci ricchi del
tuo amore, fammi la grazia di liberarmi dalla seduzione dei miei idoli; rendimi povero e umile di
cuore. Allora potrò seguirti con animo libero e lieto.
SECONDA SETTIMANA
Primo giorno
Esaù vende la primogenitura
1.
Chiedi la grazia di discernere i doni di Dio.
2.
Leggi Gen 25, 29 - 34. Ecco, sto morendo! A che mi serve la primogenitura?
3.
Rifletti: questo breve racconto mostra l’acuirsi della rivalità tra i due gemelli, Giacobbe ed
Esaù. Il desiderio della primogenitura da parte di Giacobbe era già anticipato simbolicamente dal
parto materno, in cui Giacobbe tiene il calcagno del primogenito Esaù. Esaù vende la primogenitura
per un piatto di lenticchie, perché aveva fame. A tal punto giunge l’accecamento delle passioni,
quando l’uomo è succube della sua animalità, da impedirgli di vedere i doni di Dio. Liberarsi dagli
affetti disordinati è il primo passo per orientarsi al discernimento della volontà di Dio nella propria
vita.
4.
Prega: Ti chiedo, Signore, di purificarmi intensamente da tutti i disordini interiori, che mi
portano a fare ciò che in realtà non voglio. Aiutami a mantenere il cuore puro, per poter conoscere
la tua volontà e attuarla interamente.
Secondo giorno
Seguire i sogni.
1.
Chiedi la grazia di conoscere e interpretare i tuoi sogni!
2.
Leggi Gen 37, 5 - 11. Ascoltate il sogno che ho fatto!
3.
Rifletti: il sogno di Giuseppe rivela qualcosa del suo futuro, e contribuisce alla sua
paradossale realizzazione, acuendo l’invidia dei fratelli. I sogni più profondi che il cuore custodisce,
le sue segrete aspirazioni di grandezza e umana realizzazione sono donati da Dio e possono causare
paura e rifiuto nelle persone, anche quelle più vicine. Eppure in questi desideri, purificati da
elementi di narcisismo ed egoismo, si trova la vocazione, la chiamata di Dio. Discernere ciò che è di
Dio e ciò che è dell’uomo è un’ arte spirituale che si impara nella misura in cui il cuore diventa,
attraverso le umiliazioni, umile e semplice. Questa è stata anche la storia di Giuseppe!
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4.
Prega: donami la grazia, Signore, di leggere i miei desideri, cogliendo in essi la tua volontà.
Purificami da ogni atteggiamento di chiusura, dalle tendenze all’idealizzazione e dall’orgoglio Fa
che a partire dalla mia storia e da ciò che stai suscitando nel mio cuore imbocchi la strada stretta e
in salita della tua volontà
Terzo giorno
Non mutare decisione nella desolazione
1.
Chiedi la grazia di resistere e non mutare decisione nelle difficoltà.
2.
Leggi Gen 39, 1 - 23. Il Signore era con lui!
3.
Rifletti: Tentato dalla moglie del suo padrone, Giuseppe resiste più volte. In prigione, nella
situazione di massima umiliazione del giusto innocente, Giuseppe non si lascia andare allo
scoraggiamento, al pessimismo, all’odio nei confronti di chi lo ha calunniato e non premedita
vendette , cambiando il suo atteggiamento verso gli egiziani. Anzi si fa ben volere dal comandante
della prigione, mettendosi a servizio e rendendosi indispensabile anche in quella situazione. Egli ci
mostra come nell’oscurità, nella tentazione, nel turbamento che si può produrre nel nostro cuore non
dobbiamo cambiare le decisioni che riguardano la nostra vita, ma anzi rimanere nelle decisioni
prese sulla base dei desideri autentici del nostro cuore.
4.
Prega: ti chiedo Signore, la fortezza, come virtù umana e dono Tuo. Costruisci in me un
carattere saldo, forte, resistente agli assalti del male e alle fatiche della vita. Fa che possa mantenere
la barra diritta nelle tempeste, dirigendomi sempre secondo la tua volontà, senza mai mutarla nei
momenti di difficoltà.
Quarto giorno
Le paure del popolo
1.
Chiedi la grazia di vincere gli inutili turbamenti
2.
Leggi Nm 13. Non riusciremo ad andare contro questo popolo, perché è più forte di noi.
3.
Rifletti: appena arrivato sulle soglie della terra promessa, sul punto di ereditare il dono di
Dio, il popolo comincia a farsi turbare da una serie di paure, suscitate dagli esploratori. Addirittura
la gente di quella terra viene descritta come “giganti, di fronte ai quali ci sembrava di essere come
cavallette”. L’esagerazione, il gonfiarsi iperbolico e caricaturale delle caratteristiche dei popoli di
questa terra è frutto di un sentimento fondamentale: la paura. È proprio del male creare inquietudine
e porre impedimenti di varia natura alla volontà di Dio, con ragioni false o deformate ad arte. In
ogni decisione della vita, in ogni passo importante, in ogni tornante della vita in cui ci è chiesto di
modificare le nostre routine e cambiare seriamente qualcosa, ecco riaffacciarsi le paure. Dal
momento in cui siamo moralmente certi della volontà di Dio, nulla deve più turbare il nostro cuore
al punto da impedirci di agire.
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4.
Prega: fa Signore che io sia spiritualmente sveglio e in grado di riconoscere l’opera del
male nella mia coscienza, che vuole turbarmi e farmi tornare indietro.Non lasciare che le paure
dettino l’agenda delle scelte e donami coraggio e perseveranza nel fare il bene.
TERZA SETTIMANA
Primo giorno
La consolazione di Dio.
1.
Chiedi la grazia di conoscere la consolazione di Dio.
2.
Leggi Sal 63. Esulto di gioia all’ombra delle tue ali.
3.
Rifletti: il cuore di queste salmo si trova al v. 8, quando il salmista arriva ad esclamare, al
culmine del suo sentimento d’amore: “esulto di gioia all’ombra delle tue ali”. Questa esultanza è
una fiamma che riscalda tutta la vita con un sentimento di pace e tenerezza profonda. La sete del
salmista gli fa sentire la sua carne come una terra arida, secca, in cerca di quell’acqua spirituale che
può essere donata soltanto da Dio. Egli percepisce che questo amore è qualcosa che vale più della
vita stessa, perché ne è all’origine profonda. È un amore che sazia con gusti ogni volta nuovi e
diversi, per il quale vale la pena rimanere alzati di notte, in attesa dei sui meravigliosi tocchi
interiori. Questa consolazione non è solo una delizia interiore, ma è anche qualcosa che spinge a
confidare in Dio, a sentirne il sostegno reale, ad aumentare la propria fede e la propria speranza in
ogni lotta spirituale.
4.
Prega: fa che io ti conosca Signore, anche attraverso le grazie e i doni interiori con cui mi
favorisci. Fa che io ne tenga memoria, soprattutto nei momenti di desolazione, quando la mia carne
torna a sentirsi arida e assetata, incapace di percepire nulla.
Secondo giorno
Dio e gli idoli.
1.
Chiedi la grazia di discernere ciò che viene da Dio e ciò che è frutto dell’uomo.
2.
Leggi Sal 115.
3.
Rifletti: il Salmo propone un confronto di carattere sapienziale tra gli idoli e il Signore. Ciò
che è costruito dall’uomo, può anche essere molto prezioso, perché fatto di oro e di argento, ma non
può essere vivo. Si tratta di simulacri di vita, che in realtà contengono solo morte, perché non
possono parlare vedere, udire odorare, palpare, camminare. Se uno confida in questi idoli, prodotti
dell’arte, dell’ingegno, del pensiero umano, è condannato a divenire immagine loro, e dunque a
morire. Israele invece confida nel Signore vivente, l’Unico che può benedire, donando la vita, che
moltiplica la discendenza, secondo le promesse originarie della genesi. Se Dio è il vivente anche
l’uomo che loda il Signore è davvero vivo.
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4.
Prega: donami Signore il disgusto e il disprezzo verso ogni realtà umana che si ponga al
posto di Dio. Preservami dallo scambiare pensieri umani con la tua volontà! La tua volontà per me è
un mistero che scopro giorno per giorno, affidandomi con umiltà alle tue ispirazioni e al
discernimento della realtà; essa non risponde ad un disegno da me precostituito, ma ad una
promessa tua, che si compie secondo le tue modalità. Preservami dal pericolo di sostituirti con
qualche mio bel pensiero!
Terzo giorno
Dio è principio di sapienza.
1.
Chiedi il timore del Signore!
2.
Leggi Pr 1, 1 - 7
3.
Rifletti: se il saggio ascolta acquisterà il sapere. Per chiedere la sapienza bisogna essere già
saggi, averla in qualche modo già ricevuta da Dio. Per questo il principio di ogni sapienza è il
timore del Signore, inteso non come paura della punizione e del giudizio, ma come amore riverente
nei suoi confronti. Se l’uomo acquista così una saggia educazione, essa gli permetterà non solo di
comprendere i detti dei saggi ma anche di vivere con giustizia e rettitudine. La sapienza infatti è
sempre collegata ad una vita buona, ad una capacità di scegliere bene e di colpire il bersaglio giusto
nei concreti percorsi della vita.
4.
Prega: fà o Signore che ogni scelta che prenderà in questo percorso di discernimento
provenga dal tua amore e sia orientata a te. Donami l’accortezza per non equivocare la tua volontà e
fa che possa vivere secondo la giustizia che proviene da te, quella giustizia che impone di mettere
ogni cosa creata al servizio del mio desiderio di servirti.
Quarto giorno
La donna straniera che seduce
1.
Chiedi l’accortezza di svelare gli inganni e le seduzioni del nemico.
2.
Leggi Pr 2, 11 – 22.
3.
Rifletti: prudenza e riflessione sono due atteggiamenti virtuosi che preservano il sapiente dal
cadere negli inganni del nemico, rappresentato qui dalla donna straniera che ha parole seducenti.
Essa è immagine della tentazione, che non si propone mai apertamente come un male, altrimenti la
respingeremmo subito inorriditi, ma che si traveste di un bene apparente, luccicante, seducente.
Esso può perfino insinuare pensieri buoni, per poi uscirne e trascinare l’uomo verso intenzioni
contrarie alla volontà di Dio. Ma il saggio, prudente e riflessivo, non si lascia ingannare per andare
verso la morte, e persevera nella via della vita.
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Esercizi spirituali per accompagnatori dei Cenacoli – Imparare a discernere
4.
Prega: fa o Signore che non mi lasci ingannare da ciò che mi porta lontano dalla tua volontà,
per quanto bello e seducente possa apparire ai miei occhi. Donami umiltà e chiarezza spirituale, per
sentire ciò che realmente tende al mio bene, distinguendolo da ciò che è frutto del mio egoismo.
QUARTA SETTIMANA
Primo giorno
Il discernimento della carità
1.
Chiedi il discernimento fondato sulla carità.
2.
Leggi 1 Cor 8, 1 – 13.
3.
Rifletti: Paolo intende qui affrontare un problema sorto nella comunità di Corinto a riguardo
del cibarsi con carne immolate agli idoli. Egli anzitutto chiarisce che chi ha consapevolezza che c’è
un solo Dio, non ha alcun problema di coscienza nel cibarsi di queste carni. Il problema sorge per
chi finora è stato abituato a questi riti e ha la coscienza ancora debole, che rischia di rimanere
scandalizzato. A questo punto Paolo stabilisce un criterio ancor più radicale, quello della carità
verso i fratelli, per dirimere la questione. Anche se in teoria posso essere libero di mangiare queste
carni, in pratica non devo farlo per evitare di scandalizzare il fratello.
4.
Prega: fà o Signore che al cuore dei miei desideri spirituali e della mia ricerca di fede ci sia
sempre la carità verso i fratelli e la comunione ecclesiale. Che io non diventi un outsider,
individualista e ipercritico nei confronti della Chiesa, ma un fratello intelligente e saggio, capace di
mettere da parte anche il proprio punto di vista per amore della comunione ecclesiale.
Secondo giorno
La Chiesa come corpo di cui sono membro
1.
Chiedi la grazia di trovare il tuo posto nella Chiesa
2.
Leggi 1 Cor 12, 1 – 11-
3.
Rifletti: Paolo approfondisce il mistero della comunione ecclesiale a partire dal dono dello
Spirito. La diversità dei ministeri, delle manifestazioni particolari, dei doni, sono unificate
dall’unico Spirito che le opera nella Chiesa e le distribuisce a ciascuno come vuole. Anche le
vocazioni e chiamate particolari nella Chiesa, alla consacrazione religiosa e laicale, al ministero
ordinato, al matrimonio, ai diversi ministeri laicali ecc… sono frutto dell’unico Spirito, che le
suscita nel cuore di ciascuno, orientandolo a compiere la volontà del Padre.
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4.
Prega: fa o Signore che io sia sensibile e attento ai richiami dello Spirito in me, perché
possa edificare la Chiesa, trovando in essa il posto in cui tu mi vuoi.
Terzo giorno
I frutti dello Spirito
1.
Chiedi la grazia di percepire il frutto dello Spirito
2.
Leggi Gal 5, 16 – 26.
3.
Rifletti: La carne ha desideri contrari allo Spirito. Paolo elenca tutte le passioni che
conducono l’uomo alla rovina e, in alternativa, elenca anche i frutti dello Spirito. Nel primo elenco
si trova tutto ciò che arreca turbamento, infelicità, rabbia, oscurità, debolezza e che porta l’anima ad
allonanarsi dall’eredità del Regno. Nel secondo elenco si trova tutto ciò che contribuisce a rendere
l’uomo padrone di se, e lo rafforza nei suoi sentimenti di generosità e nella volontà di donarsi
totalmente a Dio. Insieme a tale consolidamento dell’uomo, c’è anche una sovrabbondanza e
ricchezza di sentimenti, che si riverberano nei rapporti fraterni.
4.
Prega: donami Signore, di preservare il cuore al lavoro dello Spirito, che potenzia la mia
umanità nella tua volontà! Allontana da me ogni tendenza alle passioni ingannatrici e non
abbandonarmi ogni volta che mi assalga la tentazione.
Quarto giorno
Il progresso spirituale
1.
Chiedi la grazia di progredire sempre nella vita spirituale.
2.
Leggi Fil 3, 12 - 16
3.
Rifletti: Paolo con grande apertura del proprio animo confida ai Filippesi la propria
disposizione interiore nel cammino verso la perfezione. Egli si sforza di correre, conquistato da
Gesù Cristo, verso quel premio che il Padre gli darà e che ancora non ha raggiunto. La santità è un
dono e insieme anche un compito dell’uomo che, come Paolo, deve orientare il proprio cammino in
una ricerca costante del più e del meglio. Chi si ferma, pensando di essere già perfetto, in realtà sta
tornando indietro.
4.
Prega: fa Signore che io non mi rilassi nella vita spirituale, che io non entri in vanagloria e
superbia, pensando di essere già arrivato. Fa che io non guardi indietro, al cammino già percorso,
ma sia tutto proteso verso di te, che sei il mio amore e l’unica vera ragione della mia Speranza.
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