SICUREZZA E CONSERVAZIONE SISMA ABRUZZO 2009 MESSA IN SICUREZZA DI ALCUNI BENI MONUMENTALI A L’AQUILA PALAZZO DEL GOVERNO, CHIESA DI S.GIUSTA E PALAZZO CENTI Coautori : 1 G.L.CONTI1, Autori : G.CIFANI1, A.CASTELLUCCI1, A.LEMME1, M.LIRIS1, C.MARSILI2 , M.MARCHETTI2 , F.MARTEGIANI1 , L.MILANO1 , C.MORISI1, A.PETRACCA1 , CNR-ITC :Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto per la Tecnologia della Costruzione – L’Aquila 2Soprintendenza BAPPSAE per l’Abruzzo SOMMARIO Nell’articolo è illustrata la metodologia applicata per la messa in sicurezza dei Beni Monumentali danneggiati a seguito dell’evento sismico Abruzzese del 2009 partendo da una rassegna delle tipologie di interventi eseguite soffermandosi in dettaglio su tre edifici di particolare interesse quali il palazzo del Governo, la chiesa Capo Quarto di S.Giusta e Palazzo Centi tutti e tre ubicati nel centro storico di L’Aquila. Nelle linee generali è illustrata la procedura tecnico-amministrativa, i criteri generali osservati per la progettazione ed esecuzione degli interventi realizzati a cura dei Vigili del Fuoco e da imprese private. ABSTRACT The article shows the methodology applied for the safety of monuments damaged by the seismic event happened in “Abruzzo” on 2009 from a review of the types of interventions focusing in detail on three buildings of special interest such as Government House, “Palazzo Centi” Head Quarter of Region Abruzzo and church of Saint Just. In general lines shows the technical and administrative procedure, the general criteria followed for the design and implementation of interventions by both the Fire Department and by private companies. 1. PREMESSA La messa in sicurezza dei Beni Monumentali rappresenta un aspetto delicato nella gestione dell’emergenza sismica per le incertezze legate alla limitata conoscenza dei manufatti e alla loro stessa natura. Dopo il terremoto abruzzese del 2009 è stato messo a punto un percorso, in parte già seguito dopo i recenti eventi sismici che hanno colpito il territorio nazionale, (in particolare Umbria e Marche 1997 e Molise 2002) che prevede la collaborazione tra diverse componenti istituzionali (Comuni, Regione, Mibac, DPC, VVF, Comunità Scientifica, ..). Nel caso specifico del terremoto abruzzese, nell’ambito della funzione Salvaguardia Beni Culturali, è stato costituito un gruppo di tecnici per redigere i progetti di messa in sicurezza degli edifici di culto i cui lavori sono stati eseguiti dai Vigili del Fuoco. I progetti, redatti principalmente da CNR-ITC, UNIPD e UNIGE sono circa 200 di cui circa il 30% realizzati nel centro storico dell’Aquila. In alcuni casi il completamento dell’intervento è stato eseguito da imprese edili. I Palazzi vincolati, pubblici o privati, sono stati curati direttamente dal comune di L’Aquila che, con una apposita commissione,ha approvato i progetti redatti da liberi professionisti. 2. CONSIDERAZIONI DI CARATTERE GENERALE Per la esecuzione delle opere provvisionali occorre effettuare alcune considerazioni di carattere generale che hanno segnato il percorso fino ad oggi seguito come ad esempio la distinzione tra opere provvisionali a breve termine, per rendere SICUREZZA E CONSERVAZIONE sicuro l’accesso a beni e a spazi pubblici e per alcune particolari situazioni di elevato danneggiamento, e le opere definitive di messa in sicurezza che, in alcuni casi, possono ripristinare le condizioni di agibilità e fruibilità, come è avvenuto per importanti monumenti di L’Aquila (Basilica di Colle Maggio, Chiesa delle Anime Sante). Nelle linee generali le opere provvisionali devono ripristinare il livello di sicurezza preesistente l’evento sismico in attesa dell’intervento definitivo senza modificare il comportamento della struttura. Si possono prevedere anche presidi definitivi, se ritenuti convenienti ed efficaci (es. catene). Inoltre la riduzione del rischio deve essere intesa nei riguardi delle condizioni statiche e di eventuali scosse di replica ma non per il terremoto di progetto e il dimensionamento delle opere provvisionali va effettuato considerando la resistenza residua delle strutture. Il processo decisionale deve prevedere il riconoscimento della tipologia edilizia e costruttiva, la valutazione dell’entità del danno e il riconoscimento dei meccanismi di danno attivati ed infine, oltre alla valutazione della necessità dell’intervento provvisionale, l’individuazione della tipologia d’intervento e della tecnologia più adatta. Il progetto dell’opera provvisionale può essere eseguito in modo semplificato servendosi di codici di pratica, come ad esempio i manuali disponibili in letteratura (OPUS 2005 a cura del DPC e STOP 2009 a cura dei VVF) che consentono di effettuare un rapido dimensionamento delle opere di messa in sicurezza. Agibilità Preservazione Incolumità Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 Livello 5 Tabella 1. Livello di danno e obiettivi dell’intervento di messa in sicurezza 3 TIPOLOGIE DI INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA Nel seguito sono indicate alcune tipologie di interventi di messa in sicurezza eseguiti in Abruzzo da mettere in relazione agli obiettivi innanzi illustrati. Preliminarmente sono stati eseguiti gli interventi per la messa in sicurezza di spazi pubblici e per consentire l’accesso agli edifici, quali la rimozione di elementi pericolanti in elevazione e la realizzazione di passaggi protetti. Successivamente sono state eseguite puntellature di ritegno, per contenere eventuali cedimenti che possono manifestarsi con rotazioni o ribaltamenti di parti strutturali, e di sostegno, per sorreggere carichi verticali. Interventi di sostegno sono i puntelli verticali in legno e in acciaio, le sbatacchiature delle aperture, la centinatura di archi e volte e il cerchiaggio di elementi monodimensionali. Gli elementi di ritegno, da prevedere per il contrasto di meccanismi fuori del piano e nel piano, prevedono i sistemi di puntellatura inclinata, a contrasto e le cerchiature. Figura 1. Puntelli verticali Figura 2. Sbatacchia tura di aperture e cuci scuci a nido d’ape Figura 3. Centinatura di archi Figura 4. Cerchiaggio di pilastri SICUREZZA E CONSERVAZIONE Figura 5. Puntellatura di ritegno Figura 6. Cerchiaggio Figura 7. Puntellatura a contrasto Figura 8. Esempi di puntellatura di ritegno in legno e in acciaio Figura 9. Esempi di cerchiatura con elementi lignei o metallici e funi in acciaio 4 IL PALAZZO DEL GOVERNO SEDE DELLA PREFETTURA, DEL CONSIGLIO PROVINCIALE E DELL’ARCHIVIO DI STATO Il Palazzo del Governo sorge nel centro storico dell’Aquila, a pochi metri dalla piazza principale della città in uno spazio riprogettato dopo il terremoto del 1703 su un insediamento conventuale agostiniano e poi riadattato a struttura per uffici. L’aggregato ha forma irregolare ed è composto da due corpi principali, il primo definito dalla chiesa di Sant’Agostino e il secondo dal complesso propriamente detto Palazzo del Governo che ha il fronte principale, di due livelli, su piazza della prefettura, tramite l’ingresso riconoscibile dalle quattro colonne doriche che conferiscono l’aspetto neoclassico alla facciata e da cui si accede al cortile principale. La facciata si sviluppa in larghezza ed è segnata ai lati da un finto bugnato liscio che ritorna nella parte centrale dove campeggia una finestra timpanata con architrave di gusto neoclassico. Il palazzo presenta sei aperture al piano terreno, aggiunte in epoca assai tarda, che presentano una incorniciatura molto simile a quella centrale. Il secondo piano presenta finestre semplici come il cornicione di coronamento privo di modanature. SICUREZZA E CONSERVAZIONE Figura 10. Pianta della zona Figura 11. Pianta del piano terra Figura 12. Vista dell’ingresso La pianta ha una forma trapezioidale ed ospita tre cortili su cui si affacciano i volumi adibiti ad uffici al piano primo e magazzini al piano seminterrato. I cortili hanno regolato gli allineamenti dei muri: questi risultano ortogonali tra di loro nella parte meridionale e non ortogonali nella parte settentrionale. Il fronte principale risulta infatti essere una quinta scenica di raccordo sulla piazza. Il piano terreno ospitava interamente l’Archivio di stato dell’Aquila, mentre al piano primo c’erano gli uffici del Palazzo del Governo e l’abitazione del Prefetto nella parte ovest della fabbrica. 4.1 La qualità muraria e gli orizzontamenti Da una lettura preliminare dei paramenti murari dell’ultimo livello e del sottotetto si segnala la presenza di muratura in pietre sbozzate di piccole e medie dimensioni composta da due o più paramenti non ammorsati tra di loro con riempimento incoerente, presente nell’ultimo livello e nella parte alta delle murature a significare una sopraelevazione recente, e di pareti in mattoni pieni inserite nel tessuto murario per esigenze funzionali. Il primo livello è caratterizzato da volte in mattoni e in pietra mentre i solai dei piani superiori sono in ferro e tavelloni con la copertura con struttura lignea. Le volte degli ambienti rappresentativi al piano primo sono in cannucce e struttura in legno. Figura 13. Foto dei paramenti murari 4.3 Descrizione del danno sismico Al piano terra le pareti e gli orizzontamenti non presentano danni significativi ad eccezione di alcuni ambienti in corrispondenza del cortile interno dove il danno è stato accentuato dai crolli avvenuti al piano superiore. L’ultimo livello praticabile (secondo in corrispondenza della piazza della Prefettura e terzo rispetto alla parte posteriore) presenta un danno gravissimo con numerosi crolli su tutta l’estensione. I meccanismi attivati sono da imputare ad un sistema carente di collegamenti di piano a livello di sottotetto e copertura e da azioni spingenti trasmesse dalla stessa copertura. Infatti la fascia di sottotetto è crollata su piazza della copertura insieme alle stesse strutture di copertura e tutto ciò evidenzia l’attivazione di SICUREZZA E CONSERVAZIONE tale meccanismo in parallelo ad una flessione orizzontale della parete longitudinale obliqua evidenziata dai crolli nella parte centrale (sala operativa). Le pareti del cortile interno di dimensione minore, al secondo livello, sono disgregate, parzialmente ribaltare con gravi rotture per taglio; in questa zona il danno è alquanto confuso dai crolli. Nella parte posteriore i meccanismi sono più definiti e si rileva il ribaltamento della parete con profonde lesioni a livello del pavimento dell’ultimo livello. Nella zona di testata opposta al teatro sono presenti crolli a conferma di un meccanismo di ribaltamento dell’angolata. Le coperture sono realizzate in legno, con un sistema misto di capriate e travi spingenti inoltre sono presenti numerosi interventi eseguiti nel tempo e si evidenzia l’assenza di collegamento all’imposta della copertura. Le pareti che si affacciano sui cortili interni sono in rotazione e in alcuni punti sono in grave fase di sviluppo. Figura 14. piante dei crolli al piano primo e in copertura Figura 15. Facciata principale S.Agostino PROSPETTO NORD - SCALA 1:200 Figura 17. Foto dei crolli all’interno Figura 16. prospetto frontale con indicati i crolli 4.4 Intervento di messa in sicurezza Nel caso del Palazzo del Governo è stato eseguito un primo intervento a cura dei Vigili del Fuoco e successivamente si è provveduto a redigere un progetto generale di messa in sicurezza da far eseguire ad una impresa specializzata. L’intervento eseguito dai Vigili del Fuoco prevede la puntellatura con sistema giunto tubo del porticato esterno all’eccesso principale composto da colonne e architravi, lo smontaggio della porzione di architrave, che ha ricevuto un cedimento di circa 20 cm e il successivo rimontaggio alla quota iniziale, la puntellatura del porticato di accesso al cortile con sistema giunto-tubo e centinatura con reticolo di travi lignee a nido d’ape, la sbatacchiatura di alcune aperture e la puntellatura di porzioni di travi di copertura pericolanti, l’applicazione di malta idraulica sulle murature disgregate e la realizzazione di una copertura leggera nella parte anteriore verso la piazza. Figura 18. pianta intervento porticato Figura porticato 19. Intervento Figura 20. accesso 5 intervento Figura 21. copertura Intervento SICUREZZA E CONSERVAZIONE L’intervento di messa in sicurezza affidato ad un’impresa privata è stato eseguito sulla base di un progetto che prevede la rimozione delle macerie e la messa in sicurezza dell’intero edificio. La movimentazione delle macerie è stata affrontata dividendo l’edificio in quattro zone in modo tale da facilitare l’intervento a seguito di una verifica di stabilità delle aree e della demolizione controllata di elementi verticali e di porzioni di copertura pericolanti. Inoltre è stata prevista la selezione degli elementi di pregio da catalogare. La rimozione è stata effettuata seguendo due percorsi di rulli trasportatori che accumulano le macerie nei due cortili principali . ZONA A ZONA B ZONA C H=0.3M H=0,3M H=0.3M H=0.3M ZONA D H= 0.3M H=0.3M H=1M H=0.8M H=1,5M H=0.8M H=0,8M H= 0.3M H=0,3M H=1,5M H=2M H=0,3M H=0.3M H=2M H=4 M H=3M H=2M H=1,5M H=1,5M H=3M H=0.3M H=0.8M H=1M H=0.3M Figura 22. Progetto per la movimentazione delle macerie e deposito delle macerie nel cortile Per quanto riguarda la messa in sicurezza dell’edificio si è previsto di operare per stralci iniziando dalla zona sud-est dove era ubicato l’alloggio del Prefetto, la sala del Consiglio Provinciale e la sala Ubertina. Tale zona, oltre ad essere fortemente danneggiata, presenta anche elementi di pregio storico artistico. La muratura fortemente fessurata con crolli estesi e ribaltamenti vistosi ha perso la capacità portante e pertanto e’ stato previsto un intervento che ripristini la capacità persa per carichi verticali e per azioni sismiche mediante incamiciatura delle pareti con due reticoli di profili in acciaio sagomati a freddo disposti sia in senso verticale e sia orizzontale e collegati tra di loro con barre in acciaio. I profili di sezione di circa 150 mm sono disposti in coppia e, uniti da uno scatolare, sono connessi alla muratura con barre d’acciaio serrate con dadi a piastra su entrambi i lati delle pareti. Il sistema di contrasto così realizzato spinge su un tavolato di legno di spessore 5 cm e poggia su un dormiente in legno. Il progetto prevede di completare l’intervento con le realizzazione di una copertura provvisoria che gravi su tali profili. I reticoli in acciaio partono dal piano terra fino alla copertura dove si integrano con le strutture esistenti sostituendo quelle ammalorate e danneggiate sostenendo l’orditura secondaria del tetto laddove è ancora presente. In corrispondenza del salone si prevede di realizzare un ponteggio in giunto tubo con tavolato e centinatura in legno per proteggere la volta affrescata. Figura 23. Piante e sezioni della zona sud est oggetto di intervento 5 CHIESA DI SANTA GIUSTA A L’AQUILA 5.1 Notizie storiche Sorge nel centro storico dell’Aquila, in uno spazio che può essere considerato tra i più definiti della città per la presenza di palazzi quali: Dragonetti, Alfieri, Centi, che la circondano su tutti e quattro i lati. E’ tra le prime sorte nella città, intorno al 1257 anche se, mostra solo pochi resti risalenti a quella data: le absidi e l'altare maggiore, come risulta dalle documentazioni pervenuteci risalgono al 1316. Successiva ma sempre dello stesso secolo è la facciata a coronamento orizzontale, di stile romanico-gotico tripartita da lesene verticalmente e da una cornice orizzontale che la suddivide in due ordini. E’ tutta in SICUREZZA E CONSERVAZIONE travertino con un portale con strombatura costituita da colonnette e capitelli: conserva ancora gli antichi battenti in legno, ricchi di intagli e fregi e, anche se danneggiato, il primitivo affresco nella lunetta. Trionfa nell’ordine superiore il rosone tardogotico in pietra. Lateralmente, le fiancate sono ritmate da lunettoni seicenteschi. L’interno, originariamente diviso in tre navate successivamente trasformate in cappelle, presenta un ampio presbiterio, che interessa tutta la larghezza dell' edificio, e tre absidi. Elemento di separazione tra le navate e la zona delle absidi è il transetto che, come tutta la chiesa, presenta un soffitto ligneo a cassettoni. Sono presenti opere pregevoli come il coro gotico anch'esso in legno come pure l' altare maggiore, cinque-seicentesco, intagliato e dorato, con tempietto e statue sui vari ordini. Spiccano tra le tele più notevoli le due del Bedeschini nell' ultima cappella a sinistra, mentre nel presbiterio troviamo resti d’affresco databili tra il 400 e il 500. Figura 24. Vista dall’alto Figura 25. Facciata e prospetto laterale Figura 26. pianta 5.2 Sintesi del danno sismico La chiesa è interessata dal ribaltamento della parete destra del transetto con espulsione parziale del paramento esterno nella parte alta della stessa facciata, distacco della vela di facciata dal corpo della chiesa e lesioni gravi con crolli parziali nelle volte e nell’arco trionfale, crollo della vela campanaria presente sulla facciata destra del transetto nonché spanciamento e schiacciamento locale dei pilastri pressoinflessi dell’arco trionfale. Attivazione dei meccanismi di ribaltamento dell’abside e delle cappelle laterali della navata. Figura 27. Foto facciata transetto e abside interno ed esterno Figura 28. Pilastri arco trionfale 5.3 Intervento di messa in sicurezza La chiesa è stata già interessata da un primo intervento di messa in sicurezza, a cura dei Vigili del Fuoco, consistito nella realizzazione di una struttura di contrasto nella parte sommitale della facciata del transetto su piazza S.Giusta con elementi giunto-tubo. Inoltre è stata realizzata la sbatacchiatura delle finestre della facciata e negli absidi posteriori con tubolari in acciaio ed elementi lignei a nido d‘ape ligneo, la cerchiatura del transetto e degli absidi con funi in acciaio da SICUREZZA E CONSERVAZIONE 16 mm con ancoraggi in parallelo multipli a tre punti .e la chiusura degli squarci negli spigoli con cuci-scuci a nido d’ape di legno. Si evidenzia la particolarità dell’intervento di cerchiaggio dell’abside e della facciata su piazza S.Giusta in quanto, a causa del crollo di metà paramento, è stato progettato un sistema di contrasto composta da coppie di tubi bloccati sulle pareti laterali con barre in acciaio e/o elementi tubolari con basi regolabili su tavole. Figura 29. Prospetto laterale Figura 30. Facciata transetto Figura 31. Cuci scuci a nido d’ape Figura 32. Ancoraggio statico multiplo La seconda parte dell’intervento , da realizzarsi a cura di un’impresa specializzata, prevede di concludere l’intervento di messa in sicurezza del transetto, di proteggere e sostenere da eventuali ribaltamenti l’altare ligneo, di mettere in sicurezza le cappelle dell’abside e laterali, di contrastare il fuori piombo e lo schiacciamento delle colonne su cui poggia l’arco trionfale, di contenere il meccanismo di ribaltamento delle cappelle laterali e di contrastare l’evidente spanciamento della parete dell’ aula centrale all’altezza della prima cappella destra. Nel transetto è previsto un telaio spaziale a contrasto con le pareti perimetrali collegato da due coppie di travature tubo giunto. Entrambi i telai dovranno raggiungere la quota del soffitto e offrire allo stesso un sostegno tramite elementi tubolari con basi regolabili su fogli di polistirolo. Per l’arco trionfale è previsto il cerchiaggio delle due colonne dell’arco per contrastare il fuori piombo con elementi tubolari con basi regolabili su tavole spingenti sulle stesse. La puntellatura delle cappelle è prevista con un reticolo in giunto tubo composto da quattro pilastri (dimensioni 70 x 90 cm) disposti ai quattro angoli e posti a contrasto delle murature perimetrali. All’esterno, per contrastare il ribaltamento delle cappelle laterali, è previsto, sul lato piazza S.Giusta, un telaio in giunto-tubo, e su via Grifo un sistema di profilati UPN da 140 mm posti verticalmente su tavole all’altezza dei setti delle cappelle laterali. I due telai sono collegati da funi in acciaio da 16 mm in corrispondenza degli angoli e del vertice delle finestre semicircolari. Figura 32. Piante e sezioni dell’intervento di messa in sicurezza a cura di impresa privata SICUREZZA E CONSERVAZIONE 6 PALAZZO CENTI SEDE DELLA GIUNTA REGIONALE 6.1 Notizie storiche Palazzo Centi, maestoso edificio in stile barocco, fu edificato nel corso del Settecento. E’ caratterizzato da diversi elementi tardomanieristici e la sua facciata è dominata da un grande balcone, sorretto da sei colonne ioniche in stile borromiano, che sovrasta il maestoso portale. Grandi lesene a sperone si trovano negli angoli dell’edificio. Sede della Presidenza della Regione, occupa un isolato ed è tra le più alte espressioni del barocco aquilano. A pianta rettangolare, è articolato su due piani oltre il piano terra, con un ampio ingresso ed un cortile interno. L’importanza eccezionale di Palazzo Centi consiste nella interezza con la quale l’edificio si è conservato, per la rarità costituita dal presentarsi isolato sui quattro prospetti e sempre con soluzioni architettoniche di grande rilievo. Gli orizzontamenti del primo e secondo piano sono in volte di mattoni a coltello; i soffitti del secondo livello sono in cannucce, il tetto ha capriate lignee con travi e travicelli, pianelle di terracotta, manto di copertura e coppi. La castellina, sul lato nord, ha il solaio in legno e la copertura come il tetto del palazzo. All’esterno le strutture portanti a scarpa sono in muratura e i cantonali in pietra. Figura 33. Pianta Figura 34. Prospetto principale Figura 35. copertura 6.2 Sintesi del danno sismico A seguito dell’evento sismico del 2009 Palazzo Centi ha subito un danno che non ha compromesso in modo rilevante le strutture portanti e i danni sono concentrati nelle volte del piano primo, secondo e nella castellina. La presenza del nucleo scale in posizione eccentrica e del corridoio perimetrale al cortile interno, collegato alle strutture interne senza pareti trasversali, ha favorito lo schiacciamento delle volte realizzate in mattoni pieni disposti di taglio sia nel corridoio e sia nelle scale a partire dal primo livello. In molti ambienti, in particolare al piano secondo, si sono verificati crolli delle volte in foglio o in cannucce a causa di un allontanamento delle imposte riscontrabile nell’attivazione di meccanismi di ribaltamento, flessione orizzontale e verticale nelle pareti perimetrali. Si evidenzia la presenza di collegamenti di piano che sono stati fortemente sollecitati dall’azione sismica e in alcuni punti della costruzione non sono risultati sufficienti a contrastarla. Nella castellina, costituita da un ambiente unico senza pareti di spina, è presente un danno grave per taglio nelle pareti perimetrali. Figura 36. Crolli nelle volte Figura 37. Castellina Figura 38. corridoio SICUREZZA E CONSERVAZIONE 6.3 Intervento di messa in sicurezza Nel caso di Palazzo Centi l’intervento il progetto di messa in sicurezza, a cura della Regione Abruzzo e del CNR-ITC, prevede la esecuzione sia di interventi provvisionali e sia definitivi. Gli interventi provvisionali riguardano la puntellatura degli ambienti voltati del piano primo e secondo, della scala e del corridoio con il sistema a centine in giunto tubo, la sbatacchiatura delle piattabande e il cerchiaggio della castellina con funi in acciaio su tavole in legno e profili in acciaio. Gli interventi definitivi riguardano la realizzazione, a tutti i livelli, di collegamenti di piano realizzati con profili piatti in acciaio (100mm * 8 mm) collegati a tutte le pareti perimetrali con barre in acciaio ancorate chimicamente o meccanicamente. In corrispondenza degli incroci murari il piatto è collegato, mediante saldatura, ad una barra in acciaio bloccata sulla parete esterna con un elemento di contrasto sempre in acciaio. L’intervento rinforza il collegamento delle pareti portanti risultando efficace sia per i meccanismi fuori del piano che per i meccanismi nel piano. In corrispondenza dei orizzontamenti voltati possono essere posti in opera in corrispondenza dell’imposta delle volte e in presenza di solai in legno o in acciaio possono essere previsti anche profili angolari collegati alle stesse travi di solaio. In sede di intervento definitivo tali ancoraggi possono essere integrati con l’intervento di consolidamento prevedendo soltanto la sostituzione dei capo chiave realizzati con profili UPN con piastre eventualmente incassate o bolzoni entrambi non prevedibili nella fase di messa in sicurezza. Figura 39. Pianta del piano secondo Figura 40. Prospetto su piazza S.Giusta Figura 41. Particolari costruttivi dei collegamenti di piano Figura Puntellamenti interni 42. BIBLIOGRAFIA [1] A.Lemme, A.Martinelli, S.Podesta : Sisma Molise 2002, edifici in muratura, DEI 2008 [2] Corpo Nazionale VVF, Manuale STOP, Abruzzo 2009 [3] Direttiva per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale, approvata con Decreto del Ministero dei BBC pubblicata sul supplemento ordinario n. 24 della gazzetta ufficiale n. 25 del 29 gennaio 2008 [4] M.Dolce, D.Liberatorie, C.Moroni, G.Perillo, G.Spera, C.Cacosso : Manuale delle Opere Provviosnali urgenti Postsisma – DiSGG-SSN 2005