I Musei Virtuali LA STEREOSCOPIA … la “reale” terza dimensione. COOPERATION@CULTURAL HERITAGE Genco Ludovico – Tecnopolis 26 giugno 2008 Parleremo di … •Tipologie di stereoscopia •Strumentazione •Il Teatro Virtuale di Tecnopolis •Realizzare i contenuti •Fruizione •Pubblicazione sul web •Applicazioni software •Esercitazioni La stereoscopia. Che cosa è? E’ una modalità di proiezione di contenuti visivi (immagini e video) tale da dare all’osservatore la percezione del rilievo di un oggetto, in conseguenza della visione binoculare. Gli occhi vedono immagini differenti poiché sono separati da 7 cm. Al cervello giungono quindi due immagini leggermente diverse che vengono elaborate per crearne una sola. La stereoscopia. Un pò di storia. La fotografia stereo o stereoscopia fu ideata da Wheatstone nel 1838 quasi contemporaneamente alla fotografia tradizionale. Nel 1891 Louis Arthur Ducos du Hauron propose un metodo per ottenere immagini stereoscopiche stampate su un unico supporto (anaglifi). L. Lumière studiò e perfezionò questa tecnica realizzando degli anaglifi animati che, osservati con appositi occhiali, creavano nel cinema l'effetto tridimensionale. La fotografia 3D è stata molto praticata nel secolo scorso e agli inizi del 1900 (si hanno molte foto della prima guerra mondiale). Oggi la causa del poco interesse a questo tipo di fotografia è dato dal fatto che il sistema di visione è poco pratico (occhiali, visori...). Un'applicazione notevole è nel settore cartografico e precisamente nella stampa anaglifica delle curve di livello. Tipologie di stereoscopia. Stereoscopia passiva. La visione stereoscopica può essere di varie tipologie, a seconda della tecnologia utilizzata per la proiezione. Nel caso della stereoscopia passiva vengono utilizzati due proiettori, uno per ogni immagine. Le immagini vengono polarizzate diversamente tra loro. Gli occhialini indossati dall’utente sono costituiti da due lenti polarizzate nello stesso modo dei proiettori. Ogni lente lascia passare solo l’immagine corretta per ogni occhio. Tipologie di stereoscopia. Stereoscopia attiva. Un solo proiettore proietta le due immagini alternativamente ad una frequenza doppia (50 fps) in modo che l’utente non percepisce l’alternanza delle immagini. L’utente indossa degli occhialini dotati di due display LCD sincronizzati con il proiettore. In tal modo quando il proiettore visualizza l’immagine per l’occhio sinistro, il display dell’occhio destro è spento, e viceversa. Tipologie di stereoscopia. Stereoscopia anaglifica. Le due immagini, dopo un’elaborazione sul colore, vengono unite in un’unica immagine, che viene proiettate da un solo proiettore. L’utente dispone di occhialini anaglifici che filtrano le componenti di colore in modo che agli occhi giungono le due immagini separate. In questo caso si perde l’informazione sul colore, per cui il risultato percepito è in bianco e nero. Tipologie di stereoscopia. Tecnologia stereo infitec. Infitec™ (acronimo per Interferenz Filter Technik ) rappresenta lo stato dell’arte della tecnologia stereo. Essa assicura un superba separazione stereo tra le immagini senza l’effetto “ghosting”, cioè la non perfetta sovrapposizione delle immagini. Inoltre tale tecnologia assicura una visualizzazione costante delle immagini indipendentemente dalla posizione degli utenti davanti allo schermo, e dall’inclinazione della testa, fattori questi che con altre tecnologie provocano una distorsione delle immagini. Per questa tecnologia vengono utilizzati proiettori DLP e LCD che assicurano un elevato contrasto delle immagini. Inoltre, poiché le immagini vengono proiettate contemporaneamente l’utente non percepisce lo sfarfallio. Strumentazione. I visori. Occhiali a cristalli liquidi. Le lenti vengono oscurate in modo alternato in perfetta sincronizzazione con la sequenza delle immagini dello schermo. La successione con la quale le immagini destra e sinistra si susseguono deve essere rapidissima. Il principale svantaggio è costituito dal loro alto costo. Filtri polarizzatori. Questo sistema è utile quando si vuole visualizzare diapositive stereoscopiche. Vengono montati due filtri polarizzatori ruotati di 90 gradi l'uno rispetto all'altro sulle lenti dei proiettori. Un paio d'occhiali con lenti polarizzate ruotate di 90 gradi l'una rispetto all'altra consente a ciascun occhio di ricevere solo l'immagine corrispondente. Strumentazione. I visori. Stereoscopi. Sono dei semplici apparecchi ottici che facilitano la ricomposizione dei due stereogrammi in un'unica vista stereoscopica. Anaglifi. Gli Anaglifi (dal Latino "anaglyphus", scolpito in bassorilievo) sono immagini ottenute "fondendo" tra di loro i canali dei colori complementari delle immagini sinistra e destra. Per raggiungere lo scopo, le immagini originali devono prima essere scomposte nei 3 canali dei colori fondamentali (es: rosso, giallo e blu). In questo caso, per poter percepire la terza dimensione è necessario indossare un paio di occhiali con una lente rossa e una blu. La lente rossa permette solo al rosso di passare attraverso di essa, mentre blocca il blu. La lente blu, ovviamente, si comporta in modo speculare alla precedente. Strumentazione. L'HMD E' un visore stereoscopico che avvolge completamente la vista dell'utilizzatore in modo che non percepisca minimamente l'ambiente reale che lo circonda. Strumentazione. Il teatro virtuale. E' tutt’oggi il metodo più evoluto per la fruizione collettiva della realtà virtuale basato sulla stereoscopia. Si tratta di un ambiente attrezzato per la dimostrazione e la sperimentazione di applicazioni di realtà virtuale, che ospita piccoli gruppi di persone, consentendo loro di fruire collettivamente contenuti multimediali 2D e 3D. Strumentazione. Il teatro virtuale. La struttura è costituita da: •Sistemi di visualizzazione stereo di grandi dimensioni e alta definizione. •Stazioni grafiche ad alte prestazioni. •Software per la creazione e visualizzazione dei contenuti. •Dispositivi avanzati di interazione utente. La stereoscopia assicura la sensazione di immersività e interattività. Il teatro virtuale di Tecnopolis. La tecnologia utilizzata consiste in: • schermo semicilindrico su cui proiettare i contenuti (h 2.5 m, raggio 3.65m, angolo 150°); • proiettori stereo passivo ad alta definizione; • sistema di controllo remoto delle apparecchiature; • occhialini per la visione stereoscopica (passiva); Il teatro virtuale di Tecnopolis. •un cluster grafico ad alte prestazioni per la visualizzazione dei contenuti; •una Workstation grafica professionale per la creazione di contenuti; •una renderFarm con storage condiviso per il rendering massivo di filmati; •alcuni software di modellazione 3D, elaborazione 2D, video e audio editing; Il teatro virtuale di Tecnopolis. • Un sistema di tracking a 6 gradi di libertà (traslazione e rotazione) • un HMD (casco) • un DataGlove (guanto) • un sistema audio dolby 5.1 Il teatro virtuale di Tecnopolis. La sala. Strumentazione. Il Software. Il software viene utilizzato per poter proiettare su due canali video distinti le immagini. Alcuni dei software più diffusi sono: •Stereoscopic player (http://3dtv.at/Downloads/Index_en.aspx) •StereoPhoto Maker (http://stereo.jpn.org/eng/stphmkr/) •Quest3D (http://www.quest3d.com) Altri software sono utilizzati per creare le immagini stereo: •AnaglyphMaker (http://www.stereoeye.jp/index_e.html) Creare i contenuti. Utilizzo del software. Per realizzare fotografie in tre dimensioni è necessario ricavare due immagini dello stesso oggetto, riprese però secondo una direzione differente. L'angolo che separa queste due riprese può essere simile a quello formato dagli occhi, o anche maggiore (iperstereoscopia). A livello professionale, per ottenere fotografie in 3D si impiegano speciali macchine dotate di due obiettivi. Bisogna effettuare due riprese successive, spostando un poco la macchina fotografica tra una ripresa e l'altra . Nel fare questo occorre muovere l'apparecchio parallelamente, mantenendolo puntato sul soggetto principale. Bisogna evitare il più possibile variazioni di inquadratura nel senso verticale. Per soggetti in movimento, è necessario disporre di due macchine fotografiche appaiate, da azionare insieme. Creare i contenuti. Effetto iper-stereo. In alcune circostanze si potrebbe desiderare di aumentare o diminuire la distanza tra le telecamere,per esempio, quando si vuole ottenere un effetto stereoscopico su oggetti molto grandi. In campo GIS si utilizzano foto stereo riprese da quote molto alte e a distanza anche di qualche centinaio di metri. Questo si traduce in un'effetto stereo aumentato e viene sfruttato per eseguire misure più precise del terreno e dell'altezza degli edifici. Sviluppare I contenuti. Realizzare foto stereo. E' necessario fotografare o filmare una scena da due punti di vista diversi la cui lontananza è data dalla distanza oculare, il cui range di variabilità è contenuto nell’intervallo 6-8 cm. A livello pratico, ciò si traduce nell’uso di due fotocamere oppure due videocamere poste a tale distanza e i cui assi ottici siano mantenuti paralleli tra loro. Sviluppare I contenuti. Realizzare video stereo. Ci sono due modalità per produrre dei video in stereoscopia: produrre due filmati separati che verranno eseguiti contemporaneamente; produrre un unico filmato i cui fotogrammi sono ottenuti affiancando i fotogrammi delle due sequenze. In tal modo ogni fotogramma sarà costituito da una coppia stereo di immagini. Le modalità di affiancare le immagini sono due: verticalmente oppure orizzontalmente. La modalità scelta dipenderà dal sistema di visualizzazione ed in particolare dalle impostazioni stereo della scheda grafica. Sviluppare I contenuti. La fotocamera. Per poter eseguire delle fotografie stereo è necessario montare sul treppiede una struttura a barra che consente alla fotocamera di scorrere per poter effetture le fotografie alla distanza di 6-8 cm. Sviluppare i contenuti. La configurazione stereo. Pubblicazione sul web. Rendere fruibili i contenuti in stereoscopia su internet. Le immagini e i video realizzati con la tecnica della stereoscopia potranno essere fruiti su internet soltanto in determinate circostanze. In particolare se l'utente fruitore ha a disposizione i visori opportuni. La modalità anaglifica poichè la più semplice ed economica viene privilegiata per la fruizione su web. Esercitazioni. Il corso prevede le seguenti esercitazioni: •Riprese stereo con fotocamera •Conversione in anaglifica e stereo passivo •Integrazione in un percorso virtuale Software utilizzato : •Viewer: StereoPhoto Maker Strumentazione: •Fotocamera digitale •Treppiede •Supporto stereo Riferimenti sul web. Alcuni links utili Software, strumentazione e tutorials sulla stereoscopia: http://www.stereoscopy.com http://stereogl.sourceforge.net/ http://www.3dtv.at/Index_en.aspx http://www.stereo3d.com/3dhome.htm