"Le finestre dei pensieri": intervista all`Autore

Il Sileno ONLUS - ISSN 2279-7157
"Le finestre dei pensieri": intervista all'Autore, Alessandro Bagnato
di Giulia De Sensi (E-Mail: [email protected])
Abstract. In analisi è il saggio di argomento filosofico "Le finestre dei pensieri" attraverso un'intervista
all'Autore Alessandro Bagnato, laureando in "Filosofia e Scienze umane" all'Università della Calabria.
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"Le finestre dei pensieri": intervista all'Autore, Alessandro
Bagnato
2012-03-16 00:46:09 di Giulia De Sensi
[caption id="attachment_1683" align="alignnone" width="165" caption="Copertina dal Blog di
Alessandro Bagnato"]
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Alessandro Bagnato, laureando in "Filosofia e Scienze umane" all'UniCal si presenta come una
persona semplice e diretta, e nello stesso modo presenta il suo Libro, un saggio dal titolo
apparentemente enigmatico : "Le finestre dei pensieri". Andiamo subito ad incontrarlo per
addentrarci nella storia e nell'esegetica del testo attraverso le sue parole.
I.: Questo è il tuo secondo Lavoro, vero?
A.B. : Sì. Il saggio filosofico "Le finestre dei pensieri", edito da Booksprint nel 2011 è la seconda opera
da me pubblicata. L'opera "Omnia fra etica e morale" la pubblicai nel 2009 con Arduino Sacco Editori.
I.: Ti senti cresciuto, culturalmente e come persona, dall'uscita del primo dei tuoi lavori ad oggi? Cosa
è cambiato in te e che cosa ti ha spinto a scrivere ancora?
A.B. : Si, dal primo lavoro mi sento cresciuto professionalmente. Credo di aver migliorato lo stile e il
modo di scrivere. Credo anche di aver acquisito più sicurezza nel rapportarmi con questa mia
passione. Temo però che la strada sia ancora lunga e tortuosa e certamente non bisogna
accontentarsi dei piccoli risultati che offre la vita quotidiana. Credo di poter migliorare la mia crescita
di scrittore ogni giorno anche attraverso i consigli dei lettori che sono, come dico sempre, la "mole"
incondizionata della mia passione. Non è cambiato nulla in me, o almeno credo. Credo di essere
rimasto il ragazzo umile di sempre che accompagna studio e passione e li trasmette nei suoi lavori,
cercando di riflettere e far riflettere chi legge le sue parole. Credo, infine, che l'umiltà sia l'unica arma
di cui l'uomo dispone in questo lavoro, poiché gli evita di sentirsi su un piedistallo e aiuta a
rapportarsi agli altri nel modo più naturale possibile. Mi chiedi poi cosa mi ha spinto a scrivere
ancora. A pensarci bene non mi sono chiesto fino ad ora cosa mi abbia spinto a scrivere questo
saggio. Il tutto è nato però dalla necessità di analizzare i pensieri dell'uomo e capire la loro
provenienza. Capire quale sia il legame esistente fra un pensiero e un altro e il perché l'uomo pensi,
cosa provochi il suo pensare. Capire perché il pensiero a volte sembra che metta la mente dell'uomo
in "bilocazione". Capire insomma quale sia la visione Universale che spinge l'uomo a riflettere, se
questi pensieri siano visibili o invisibili e cercare infine di comprenderli. Inoltre, quando scrivi per
passione, è essa stessa che ti indica la via; non sei tu a dirigere il percorso. Si può solo prendere atto
di averla dentro di noi e lasciarsi guidare. Tutto nell'uomo è mosso dalla passione: senza di essa, nulla
avrebbe senso.
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I.: Da che cosa nasce la passione che ti ha spinto nel mare della scrittura, e soprattutto della
saggistica di argomento filosofico?
A.B. : Non so darti una spiegazione di questo. Oltretutto, sarebbe come catalogare la mia passione
come quella di chi ora sta leggendo questa intervista. Non amo catalogare le cose ed etichettarle, ma
amo dare alle parole e alle cose il giusto significato. Detto questo, la mia passione nasce
probabilmente come valvola di sfogo. Nella filosofia, poi, ho ritrovato me stesso. Ho sempre letto, fin
da piccolo, libri a carattere filosofico, perché mi aiutavano a liberare la mente dalle insidie della vita
quotidiana, e mi aiutavano a migliorarla regalandomi una cosiddetta mentalità aperta. Ora mi ritrovo
quasi a concludere il percorso di studi in Filosofia all'Università della Calabria, e questo ha contribuito
a fornirmi il materiale per scrivere un qualcosa che si avvicini alla "trattazione filosofica". Scrivo di
questi argomenti perché è l'unica cosa che io possa fare, la passione, per antonomasia, della mia vita.
La filosofia mi affascina tutti i giorni e credo che attraverso la ricerca filosofica si possa dare e si possa
offrire all'uomo un contributo migliorativo utile anche nella routine della vita quotidiana.
I.: A cosa si riferisce il titolo del libro, cosa sono le " finestre dei pensieri" e come ti è venuto in mente?
A.B. : Il titolo nasce da un'osservazione che ho fatto nel momento in cui ho iniziato a scrivere questo
saggio. Mi trovavo di fronte alla finestra della mia stanza, e nell'osservarla notavo che i miei pensieri
volavano via senza un fine bilaterale, e senza che essi fossero quanto meno legati fra loro. Osservavo
la finestra e il pensiero spaziava verso orizzonti fino a quel momento sconosciuti. Più l'osservavo più il
pensiero s'arricchiva di domande e di spunti di riflessione. Per meglio comprendere questo mio dire,
voglio citare un periodo che troverete nel primo capitolo del saggio in cui descrivo la finestra." La
mente porta a immaginare quella fonte con: 1) braccia che troviamo nei due grandi tronconi, uno alla
sinistra e uno alla destra. 2) I vetri di cui troviamo un lato sinistro e uno destro. 3) Le ante di sinistra e
destra che permettono l'apertura e la chiusura delle finestre. 4) La maniglia che rappresenta la bocca
delle finestre. Ebbene in tal caso sembra che le finestre assumano un carattere antropomorfico,
sembra che ci parlino, che camminino e pensino, come del resto fa l'uomo". E ancora : "le finestre che
si hanno nelle abitazioni, per esempio, danno modo all'uomo che le osserva di guardare sia
all'interno che all'esterno. Le finestre del pensiero, analogamente, si distinguono in due categorie: a)
corporatura interna; b) corporatura esterna. La corporatura interna a prevede che l'occhio umano
veda dentro la finestra, mentre quella esterna, b, prevede che essa stessa aiuti ad osservare i
paesaggi che la circondano per assaggiare con chiarezza l'elevazione dei pensieri. Da qui il titolo del
Saggio.
I.: Ma di cosa tratta più esattamente il tuo saggio, quali sono le premesse e quali le conclusioni?
A.B.: Nel saggio ho cercato di analizzare, senza dare una connotazione scientifica, tutte le forme
connaturate al pensiero. Ho analizzato il pensiero dell'uomo e ho analizzato l'uomo. Ma, in sostanza,
la sinossi del libro è : "a volte osserviamo i pensieri distesi su un grande prato come la purezza dei
fiori ed essi aspettano che qualcuno si accorga della loro presenza. Restano lì fermi in attesa, ma
nessuno li raccoglie. I pensieri si ritrovano come le foglie che cadono dagli alberi in autunno. Cadono,
cadono e cadono e rimangono lì, pure e innocue. La gente passa e le calpesta e neanche chiede
scusa. "Le finestre dei pensieri" gravita attorno a ciò di cui oggi ci occupiamo poco, il pensiero. Ci
troviamo di fronte a un flusso di coscienza che sembra nascere durante una notte insonne, in cui i
pensieri vagano e si contorcono talmente tanto che si finisce col chiedersi il perché del perché.
Un testo senza pretese di scientificità, che analizza un argomento già studiato e già discusso da
filosofi e letterati del passato che, con una rapida carrellata di analisi altrui, ci porta ad una
definizione moderna della questione. Qui si rimette in gioco tutto ciò che è stato detto e lo si fa con
gli occhi di Alessandro Bagnato, il quale in prima persona s'interroga e ragiona: le finestre dei pensieri
che si aprono, si chiudono, ci fanno vedere attraverso i loro vetri e allo stesso tempo riducono la
nostra visuale. Trovate questa sinossi come quarta di copertina del saggio. Aprendo e leggendo
capirete molto di più.
I.: In un periodo di crisi come questo, credi che parlare di Filosofia abbia un valore diverso? Se sì,
quale?
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A.B.: In un periodo come questo, in cui un uomo non arriva a fine mese, la filosofia può essere d'aiuto
nel fare scorrere le giornate. La filosofia è quella branca che analizza le problematiche che l'uomo si
pone vivendo e infatti essa, la filosofia, è presente in ogni dove dell'uomo. Con l'ausilio della filosofia
e delle sue argomentazioni, l'uomo può prendere giovamento e liberarsi dall'ingorgo della sua mente,
può rendere la sua mente libera di esistere. Difatti "la filosofia è la scienza che studia i fenomeni
dell'uomo" e ci aiuta a capire qual è il metodo giusto per rispondere alle domande che l'uomo si
pone. La filosofia, insomma, apre la mente e rende noto ciò che che prima era ignoto. È fonte di
sicurezza raggiunta attraverso una meditazione. Tramite la meditazione, l'uomo rende tangibile il
pensiero, tramite il pensiero raggiunge se stesso e attraverso se stesso scopre la Filosofia. Poiché la
Filosofia è l'uomo e l'uomo è Filosofia. In ogni cosa che l'uomo compie nella sua vita c'è filosofia, e
tutto rimanda sempre ad essa. Con la filosofia l'uomo ritrova se stesso e ritrovando se stesso, non
può che vivere meglio la sua quotidianità.
I.: Quali sono i tuoi progetti per il futuro e cosa ti aspetti dopo aver intrapreso questa strada?
A.B.: Ho altri progetti per il futuro in campo professionale. Il secondo libro è solo l'inizio, il primo
elemento di una trilogia che vorrei negli anni costruire. Il mio intento è di scrivere di qui in avanti "Le
finestre dei sogni" e "Le finestre della fede", tutti e due sempre in chiave interpretativa, il primo sui
sogni il secondo sull'ampiezza della forza della fede. Inoltre, sto lavorando per un aggiornamento del
primo libro pubblicato nel 2009, in particolare aggiornando gli studi sulla Bioetica, e cercando di
capire quali siano gli sforzi migliorativi che l'uomo può compiere in tale ambito. Dalla vita non mi
sono mai atteso niente e non ho mai sognato di attendermi qualcosa, ma ho sempre detto che
prenderò tutto ciò che essa vorrà offrirmi. Questo è un percorso che ho intrapreso per passione e
desidero che quella rimanga tale, ma credo proprio che sarà così giacché senza la passione per la
scrittura non posso vivere. Scrivo frequentemente e in ogni istante la penna mi accompagna.
Per concludere, consentitemi di ringraziare la curatrice di questa intervista, i giovani della Rivista
culturale "Il Sileno", con un ringraziamento particolare al Direttore Responsabile Francesco De
Pascale. Grazie anche a tutti i lettori. Un saluto cordiale a tutti da parte di Alessandro Bagnato.
Bibliografia:
Bagnato A.,"Le finestre dei pensieri", Booksprint ed. 2011
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