PROSPETTO INFORMATIVO RELATIVO ALL’OFFERTA IN OPZIONE AGLI AZIONISTI DI MASSIME N. 33.092.676 OBBLIGAZIONI SUBORDINATE CONVERTIBILI IN AZIONI ORDINARIE BANCA POPOLARE DELL’ETRURIA E DEL LAZIO SOCIETÀ COOPERATIVA E ALL’AMMISSIONE A QUOTAZIONE SUL MERCATO TELEMATICO AZIONARIO ORGANIZZATO E GESTITO DA BORSA ITALIANA S.P.A. DEL PRESTITO DENOMINATO “BPEL 7% SUBORDINATO CONVERTIBILE CON FACOLTÀ DI RIMBORSO IN AZIONI” Emittente Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio Società Cooperativa Il Prospetto è stato depositato presso la Consob in data 27 maggio 2011, a seguito di comunicazione dell’avvenuto rilascio del nulla osta della Consob, con nota del 25 maggio 2011 protocollo 11047730. L’adempimento di pubblicazione del Prospetto non comporta alcun giudizio della Consob sull'opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. Il Prospetto è disponibile presso la sede legale di Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio Società Cooperativa, in Arezzo, Via Calamandrei, 255 e sul sito internet www.bancaetruria.it, nonché sul sito internet di Borsa Italiana S.p.A., www.borsaitaliana.it. AVVERTENZA Al fine di effettuare un corretto apprezzamento dell’investimento, gli investitori sono invitati a valutare gli specifici fattori di rischio relativi all’Emittente e alle società del Gruppo, al settore di attività in cui esso opera, nonché agli strumenti finanziari offerti. In particolare, si segnala che le Obbligazioni Convertibili sono composte da una obbligazione subordinata unita a delle componenti derivative; pertanto, il loro valore è influenzato, tra l’altro, dal prezzo delle Azioni BPEL. In caso di riscatto o di rimborso (totale o parziale) in Azioni BPEL, ove il possessore intendesse vendere Azioni BPEL successivamente alla relativa data di consegna, il ricavato di tale vendita, anche tenendo conto dell’eventuale conguaglio in denaro, potrebbe non consentire il recupero integrale del valore nominale delle Obbligazioni Convertibili (cfr. Sezione Prima, Capitolo IV, Paragrafo 4.3.1 del Prospetto). Per valutare se le Obbligazioni Convertibili, che oltre ad avere natura subordinata sono caratterizzate da alcuni elementi di complessità, siano compatibili con il proprio profilo di rischio, i destinatari dell’Offerta sono invitati, tra l’altro, a tener conto che, rispetto alle obbligazioni convertibili standard: - decorsi 18 (diciotto) mesi dalla Data di Emissione e sino al quinto giorno precedente la Data di Scadenza, previa autorizzazione della Banca d’Italia, ove richiesta dalle norme di legge o regolamentari di volta in volta applicabili, e in conformità ad ogni applicabile disposizione di legge, l'Emittente avrà il diritto di procedere al riscatto totale o parziale delle Obbligazioni in circolazione mediante pagamento in denaro e/o consegna di Azioni BPEL (cfr. Sezione Seconda, Capitolo IV, Paragrafo 4.1.6 del Prospetto e art. 10 del Regolamento del Prestito); - alla Data di Scadenza, le Obbligazioni Convertibili per le quali non è stata esercitata la facoltà di conversione o di riscatto anticipato saranno rimborsate alla pari; l’Emittente avrà il diritto di adempiere l’obbligo di rimborso mediante pagamento in denaro e/o consegna di Azioni BPEL, per un controvalore non inferiore al valore nominale delle Obbligazioni Convertibili (cfr. Sezione Seconda, Capitolo IV, Paragrafo 4.1.6 del Prospetto e art. 11 del Regolamento del Prestito); - a seguito dell’esercizio delle suddette facoltà di rimborso e riscatto in capo all’Emittente, l’Obbligazionista potrà ricevere Azioni BPEL e/o denaro, per un controvalore complessivo, alla data della consegna, non inferiore al valore nominale delle Obbligazioni Convertibili. Le Azioni BPEL presentano i rischi tipici degli investimenti in titoli azionari. In particolare, ove il possessore intendesse vendere le Azioni BPEL successivamente alla data di consegna, il ricavato di tale vendita, anche tenendo conto dell’eventuale conguaglio in denaro, potrebbe non consentire il recupero integrale del valore nominale delle Obbligazioni Convertibili (cfr. Sezione Prima, Capitolo IV, Paragrafo 4.3.1 del Prospetto); - la pluralità delle opzioni in capo all’Emittente può rendere la valutazione degli strumenti finanziari offerti più difficile rispetto alle obbligazioni convertibili standard (cfr. Sezione Prima, Capitolo IV, Paragrafo 4.3.1 del Prospetto). In considerazione di quanto sopra esposto in relazione alle caratteristiche delle Obbligazioni Convertibili si invitano i destinatari dell’Offerta a prestare una particolare attenzione alle informazioni -2- che saranno pubblicate dall’Emittente relativamente al Prestito Obbligazionario ed in particolare con riguardo al diritto di riscatto dell’Emittente ed alle modalità di rimborso del Prestito. -3- SOMMARIO AVVERTENZA .................................................................................................................................................... 2 DEFINIZIONI .................................................................................................................................................... 12 GLOSSARIO ...................................................................................................................................................... 15 NOTA DI SINTESI ........................................................................................................................................... 17 1. 2. FATTORI DI RISCHIO .............................................................................................................................. 18 1.1. Fattori di rischio connessi all’attività dell’Emittente e del Gruppo ........................................... 18 1.2. Fattori di rischio relativi al settore in cui l’Emittente e il Gruppo operano .............................. 18 1.3. Fattori di rischio connessi agli strumenti finanziari e all’Offerta ............................................... 18 INFORMAZIONI SULL’EMITTENTE .................................................................................................... 18 2.1. Emittente ............................................................................................................................................ 18 2.2. Storia e sviluppo dell’Emittente ..................................................................................................... 19 2.3. Struttura organizzativa dell’Emittente .......................................................................................... 19 2.4. Panoramica delle attività ................................................................................................................. 21 3. INFORMAZIONI CONTABILI SELEZIONATE ................................................................................... 22 4. OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE ............................................................................................. 26 5. PRINCIPALI INFORMAZIONI RELATIVE ALL’OFFERTA .............................................................. 27 6. DESCRIZIONE DELLE OBBLIGAZIONI CONVERTIBILI ................................................................. 30 7. DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO ........................................................................................ 36 SEZIONE PRIMA ............................................................................................................................................. 37 1. 2. 3. CAPITOLO I – PERSONE RESPONSABILI ........................................................................................... 39 1.1. Responsabili del Prospetto .............................................................................................................. 39 1.2. Dichiarazione di responsabilità ...................................................................................................... 39 CAPITOLO II – REVISORI LEGALI DEI CONTI .................................................................................. 40 2.1. Revisori legali dell’Emittente .......................................................................................................... 40 2.2. Informazioni relative alla durata dell’incarico ............................................................................. 40 CAPITOLO III – INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE DELL’EMITTENTE .............. 41 3.1. 4. Principali dati contabili .................................................................................................................... 41 CAPITOLO IV – FATTORI DI RISCHIO ................................................................................................ 49 4.1. Fattori di rischio connessi all’attività dell’Emittente e del Gruppo ........................................... 49 4.1.1. Rischi connessi all’impatto della situazione macroeconomica sull’andamento del Gruppo Banca Etruria............................................................................................................................................... 49 4.1.2. Rischi connessi all’adeguatezza patrimoniale .......................................................................... 51 4.1.3. Rischi connessi al peggioramento della qualità del credito ................................................... 52 4.1.4. Rischio di liquidità ....................................................................................................................... 54 -4- 4.1.5. Rischi connessi alla capitalizzazione di attività immateriali .................................................. 55 4.1.6. Rischio di mercato ........................................................................................................................ 56 4.1.7. Rischio operativo .......................................................................................................................... 57 4.1.8. Risk management ......................................................................................................................... 57 4.1.9. Rischi connessi al rating .............................................................................................................. 58 4.1.10. Rischi connessi ai procedimenti giudiziari ed arbitrali in corso........................................ 59 4.1.11. Rischi connessi agli accertamenti ispettivi promossi da Banca d’Italia ........................... 59 4.1.12. Rischi connessi all’area geografica di riferimento del Gruppo Banca Etruria ................. 59 4.1.13. Rischi connessi a dichiarazioni di preminenza .................................................................... 60 4.1.14. Rischi connessi a prodotti strutturati emessi da terzi ed in posizione presso il Gruppo ed a esposizione verso special purpose entities ..................................................................................... 60 4.1.15. 4.2. Fattori di rischio connessi al settore in cui l’Emittente e il Gruppo operano ........................... 60 4.2.1. Rischi connessi alla concorrenza nel settore bancario e finanziario ...................................... 60 4.2.2. Rischi connessi all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario 61 4.2.3. Rischi connessi alla riduzione del supporto alla liquidità del sistema ................................. 62 4.3. 5. Rischi di diluizione del ROE .................................................................................................. 60 Fattori di rischio connessi agli strumenti finanziari e all’offerta................................................ 63 4.3.1. Rischi connessi alle Obbligazioni Convertibili ......................................................................... 63 4.3.2. Rischi generali relativi all’Offerta .............................................................................................. 77 CAPITOLO V – INFORMAZIONI SULL’EMITTENTE........................................................................ 78 5.1. Storia ed evoluzione dell’Emittente ............................................................................................... 78 5.1.1. Denominazione legale e commerciale dell’Emittente ............................................................. 78 5.1.2. Luogo di registrazione dell’Emittente e numero di registrazione ......................................... 78 5.1.3. Data di costituzione e durata dell’Emittente ............................................................................ 78 5.1.4. Domicilio e forma giuridica, legislazione in cui opera l’Emittente, paese di costituzione e sede sociale .................................................................................................................................................. 78 5.1.5. 5.2. 5.2.1. Fatti importanti nell’evoluzione dell’attività dell’Emittente e del Gruppo .......................... 79 Investimenti ....................................................................................................................................... 86 Investimenti effettuati .................................................................................................................. 86 -5- 6. 5.2.2. Investimenti in corso di realizzazione ....................................................................................... 86 5.2.3. Investimenti futuri ....................................................................................................................... 86 CAPITOLO VI – PANORAMICA DELLE ATTIVITÀ .......................................................................... 87 6.1. Descrizione della natura delle operazioni dell’Emittente, delle principali attività e relativi fattori chiave, con indicazione delle principali categorie di prodotti venduti e/o servizi prestati .... 87 6.2. La rete distributiva ........................................................................................................................... 97 6.3. Principali Mercati ............................................................................................................................. 99 6.4. Fattori eccezionali ........................................................................................................................... 100 6.5. Eventuale dipendenza dell’Emittente da diritti di proprietà industriale e da contratti di licenza 100 6.6. 7. Principali mercati e posizionamento competitivo ...................................................................... 100 CAPITOLO VII – STRUTTURA ORGANIZZATIVA .......................................................................... 101 7.1. Descrizione del Gruppo di cui l’Emittente fa parte ................................................................... 101 7.2. Società controllate dall’Emittente ................................................................................................. 101 8. CAPITOLO VIII – IMMOBILI, IMPIANTI E MACCHINARI............................................................ 104 8.1. Immobilizzazioni materiali ........................................................................................................... 104 8.2. Tematiche ambientali ..................................................................................................................... 104 9. CAPITOLO IX – RESOCONTO DELLA SITUAZIONE GESTIONALE E FINANZIARIA DEL GRUPPO ............................................................................................................................................................ 105 10. CAPITOLO X – RISORSE FINANZIARIE ....................................................................................... 107 10.1. Risorse finanziarie del Gruppo ..................................................................................................... 107 10.2. Flussi di cassa del Gruppo............................................................................................................. 109 10.3. Fabbisogno finanziario e struttura di finanziamento del Gruppo ........................................... 110 10.4. Limitazioni all’uso delle risorse finanziarie del Gruppo........................................................... 112 10.5. Fonti previste dei finanziamenti ................................................................................................... 112 11. CAPITOLO XI – RICERCA E SVILUPPO, BREVETTI E LICENZE ............................................. 113 12. CAPITOLO XII – INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE ......................................... 114 12.1. Tendenze più significative............................................................................................................. 114 12.2. Tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell’Emittente almeno per l’esercizio in corso ............. 114 13. CAPITOLO XIII – PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI .............................................................. 117 13.1. Presupposti delle dichiarazioni previsionali .............................................................................. 117 13.2. Relazione dei revisori sulle previsioni ......................................................................................... 117 13.3. Base di elaborazione delle previsioni degli utili ......................................................................... 117 13.4. Previsioni degli utili contenute in altri prospetti ....................................................................... 117 14. CAPITOLO XIV – ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI VIGILANZA.. 118 -6- 14.1. Informazioni circa gli organi amministrativi, di direzione e di vigilanza .............................. 118 14.1.1. Consiglio di Amministrazione ............................................................................................. 118 14.1.2. Collegio Sindacale .................................................................................................................. 126 14.1.3. Direzione Generale ................................................................................................................ 129 14.2. Conflitti di interesse dei membri del Consiglio di Amministrazione, dei componenti del Collegio Sindacale e dei componenti della Direzione Generale ............................................................ 130 15. CAPITOLO XV – REMUNERAZIONI E BENEFICI ...................................................................... 132 15.1. Remunerazioni e benefici a favore dei componenti del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e degli Alti Dirigenti per i servizi resi in qualsiasi veste ....................................... 132 15.2. Ammontare degli importi accantonati o accumulati dall’Emittente o dalle altre società del Gruppo per la corresponsione di pensioni, indennità di fine rapporto o benefici analoghi ............. 135 16. CAPITOLO XVI – PRASSI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE................................... 136 16.1. Durata della carica dei componenti del Consiglio di Amministrazione ................................. 136 16.2. Contratti di lavoro stipulati dai componenti del Consiglio di Amministrazione con l’Emittente che prevedono una indennità di fine rapporto .................................................................... 136 16.3. Informazioni sui Comitati Interni................................................................................................. 136 16.4. Recepimento delle norme in materia di governo societario ..................................................... 139 17. CAPITOLO XVII – DIPENDENTI .................................................................................................... 143 17.1. Numero dipendenti ........................................................................................................................ 143 17.2. 17.2 Partecipazioni azionarie e piani di stock option................................................................. 144 17.3. Descrizione di eventuali accordi di partecipazione dei dipendenti al capitale dell’Emittente 145 18. CAPITOLO XVIII – PRINCIPALI AZIONISTI ............................................................................... 146 18.1. Azionisti che detengono partecipazioni superiori al 2% del capitale sociale ......................... 146 18.2. Diritti di voto diversi in capo ai principali azionisti .................................................................. 146 18.3. Indicazione dell’eventuale soggetto controllante ai sensi dell’art. 93 del Testo Unico Bancario 146 18.4. Accordi da cui può scaturire una variazione dell’assetto di controllo dell’Emittente .......... 146 19. CAPITOLO XIX – OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE ..................................................... 147 19.1. Procedura in tema di operazioni con parti correlate ................................................................. 147 20. CAPITOLO XX – INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITÀ E LE PASSIVITÀ, LA SITUAZIONE FINANZIARIA E I PROFITTI E LE PERDITE DELL’EMITTENTE ... 151 20.1. Informazioni finanziarie relative agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2010, 2009 e 2008 ........ 151 20.2. Informazioni finanziarie pro-forma ............................................................................................. 164 20.3. Bilanci relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2010, 2009 e 2008 ....................................... 164 20.4. Revisione delle informazioni finanziarie annuali relative agli esercizi passati ..................... 164 20.4.1. Altre informazioni contenute nel Prospetto controllate dai revisori dei conti .............. 164 -7- 20.4.2. Indicazioni di informazioni finanziarie contenute nel Prospetto non estratte dai bilanci assoggettati a revisione contabile........................................................................................................... 164 20.5. Data delle ultime informazioni finanziarie ................................................................................. 164 20.6. Politica dei dividendi ..................................................................................................................... 164 20.7. Procedimenti giudiziari e arbitrali ............................................................................................... 165 20.8. Cambiamenti significativi nella situazione finanziaria o commerciale dell’Emittente successivamente al 31 dicembre 2010 ........................................................................................................ 165 21. CAPITOLO XXI – INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI ............................................................. 166 21.1. Capitale sociale ............................................................................................................................... 166 21.1.1. Capitale sociale sottoscritto e versato ................................................................................. 166 21.1.2. Azioni non rappresentative del capitale sociale ................................................................ 166 21.1.3. Azioni proprie ........................................................................................................................ 166 21.1.4. Importo delle obbligazioni convertibili .............................................................................. 166 21.1.5. Esistenza di eventuali diritti e/o obblighi di acquisto su capitale autorizzato, ma non emesso o di un impegno all’aumento di capitale ................................................................................ 166 21.1.6. Informazioni riguardanti il capitale di eventuali membri del gruppo offerto in opzione 166 21.1.7. Evoluzione del capitale sociale negli ultimi tre esercizi sociali ....................................... 166 21.2. Atto costitutivo e statuto sociale ................................................................................................... 167 21.2.1. Oggetto sociale e scopi dell’Emittente ................................................................................ 167 21.2.2. Sintesi delle disposizioni dello Statuto dell’Emittente riguardanti i membri del Consiglio di Amministrazione, i componenti del Collegio Sindacale e i componenti della Direzione Generale .................................................................................................................................. 167 21.2.3. Diritti e privilegi connessi alle azioni .................................................................................. 171 21.2.4. Disposizioni statutarie e normative relative alla modifica dei diritti degli azionisti ... 171 21.2.5. Previsioni normative e statutarie relative alle Assemblee dell’Emittente ...................... 172 21.2.6. Previsioni statutarie che potrebbero avere l’effetto di ritardare, rinviare o impedire la modifica dell’assetto di controllo dell’Emittente ................................................................................. 173 21.2.7. 22. Modifica del capitale ............................................................................................................. 174 CAPITOLO XXII – CONTRATTI IMPORTANTI ........................................................................... 175 23. CAPITOLO XXIII – INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E DICHIARAZIONI DI INTERESSI.................................................................................................................. 176 23.1. Relazioni di esperti ......................................................................................................................... 176 -8- 23.2. Informazioni provenienti da terzi ................................................................................................ 176 24. CAPITOLO XXIV – DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO .............................................. 177 25. CAPITOLO XXV – INFORMAZIONI SULLE PARTECIPAZIONI ............................................. 178 SEZIONE SECONDA..................................................................................................................................... 179 1. CAPITOLO I – PERSONE RESPONSABILI ......................................................................................... 181 1.1. Responsabili del Prospetto ............................................................................................................ 181 1.2. Dichiarazione di responsabilità .................................................................................................... 181 2. CAPITOLO II – FATTORI DI RISCHIO ................................................................................................ 182 3. CAPITOLO III – INFORMAZIONI FONDAMENTALI ..................................................................... 183 4. 3.1. Dichiarazione relativa al capitale circolante ............................................................................... 183 3.2. Fondi propri ed indebitamento..................................................................................................... 183 3.3. Interessi delle persone fisiche e giuridiche partecipanti all’Offerta ........................................ 183 3.4. Ragioni dell’Offerta e impiego dei proventi ............................................................................... 183 CAPITOLO IV – INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI ................ 185 4.1. Informazioni riguardanti le Obbligazioni Convertibili ............................................................. 185 4.1.1. Descrizione del tipo e della classe delle Obbligazioni Convertibili .................................... 185 4.1.2. Legislazione in base alla quale le Obbligazioni Convertibili saranno emesse ................... 185 4.1.3. Circolazione delle Obbligazioni Convertibili ......................................................................... 185 4.1.4. Valuta di denominazione delle Obbligazioni Convertibili ................................................... 186 4.1.5. Eventuali clausole di postergazione dei diritti inerenti le Obbligazioni Convertibili ...... 186 4.1.6. Diritti connessi alle Obbligazioni Convertibili e procedura per il loro esercizio .............. 186 4.1.7. Tasso di interesse nominale e disposizioni inerenti gli interessi ......................................... 193 4.1.8. Data di scadenza e modalità di rimborso del Prestito ........................................................... 194 4.1.9. Tasso di rendimento................................................................................................................... 194 4.1.10. Rappresentanza degli Obbligazionisti ................................................................................ 195 4.1.11. Delibere, autorizzazioni e approvazioni in virtù delle quali le Obbligazioni Convertibili saranno emesse ......................................................................................................................................... 195 4.1.12. Data di emissione delle Obbligazioni Convertibili ........................................................... 196 4.1.13. Eventuali restrizioni alla libera circolazione delle Obbligazioni Convertibili ............... 196 4.1.14. Regime fiscale ......................................................................................................................... 196 4.2. Informazioni relative alle Azioni di Compendio ....................................................................... 201 -9- 4.2.1. Descrizione delle Azioni di Compendio ................................................................................. 201 4.2.2. Legislazione in base alla quale le Azioni di Compendio saranno emesse.......................... 202 4.2.3. Caratteristiche delle Azioni di Compendio ............................................................................ 202 4.2.4. Forma delle Azioni di Compendio .......................................................................................... 202 4.2.5. Valuta di emissione delle Azioni di Compendio ................................................................... 203 4.2.6. Diritti connessi alle Azioni di Compendio.............................................................................. 203 4.2.7. Deliberazioni, autorizzazioni e approvazioni in virtù delle quali le Azioni di Compendio saranno emesse ......................................................................................................................................... 204 4.2.8. Data prevista per l’emissione delle Azioni di Compendio ................................................... 204 4.2.9. Eventuali limitazioni alla libera trasferibilità delle Azioni di Compendio ........................ 204 4.2.10. Indicazione dell’esistenza di eventuali norme in materia di obbligo di offerta al pubblico di acquisto e/o di offerta di acquisto e di vendita residuali in relazione agli strumenti finanziari 204 4.2.11. Offerte pubbliche effettuate sulle azioni dell’Emittente nel corso dell’ultimo esercizio e nell’esercizio in corso ............................................................................................................................... 205 5. 4.2.12. Effetti di diluizione ................................................................................................................ 205 4.2.13. Regime fiscale delle Azioni di Compendio ........................................................................ 205 CAPITOLO V – CONDIZIONI DELL’OFFERTA ................................................................................ 220 5.1. Condizioni, statistiche relative all’Offerta, calendario previsto e modalità di sottoscrizione dell’Offerta .................................................................................................................................................... 220 5.1.1. Condizioni alle quali l’Offerta è subordinata ......................................................................... 220 5.1.2. Ammontare totale dell’Offerta in Opzione ............................................................................. 220 5.1.3. Periodo di validità dell’Offerta in Opzione e modalità di sottoscrizione ........................... 220 5.1.4. Informazioni circa la revoca e sospensione dell’Offerta ....................................................... 221 5.1.5. Riduzione delle adesioni e modalità di rimborso .................................................................. 221 5.1.6. Ammontare della sottoscrizione .............................................................................................. 221 5.1.7. Ritiro delle adesioni ................................................................................................................... 221 5.1.8. Acquisto e consegna delle Obbligazioni ................................................................................. 221 5.1.9. Pubblicazione dei risultati dell’Offerta ................................................................................... 222 - 10 - 5.1.10. Procedura per l’esercizio del diritto di prelazione, per la negoziabilità dei Diritti di sottoscrizione e per il trattamento dei Diritti di sottoscrizione non esercitati ................................. 222 5.2. Piano di ripartizione e di assegnazione ....................................................................................... 222 5.2.1. Destinatari e mercati dell’Offerta ............................................................................................. 222 5.2.2. Impegni a sottoscrivere le Obbligazioni Convertibili ........................................................... 223 5.2.3. Informazioni da comunicare prima delle assegnazioni ........................................................ 224 5.2.4. Procedura per la comunicazione ai sottoscrittori dell’ammontare assegnato ................... 224 5.2.5. Over allotment e greenshoe ...................................................................................................... 224 5.3. Fissazione del Prezzo di Offerta ................................................................................................... 224 5.3.1. Prezzo di Offerta ........................................................................................................................ 224 5.3.2. Limitazione del Diritto di Opzione .......................................................................................... 225 5.4. 5.4.1. Collocamento e Sottoscrizione ...................................................................................................... 225 Indicazione dei responsabili del collocamento dell’Offerta e dei collocatori..................... 225 5.4.2. Denominazione e indirizzo degli organismi incaricati del servizio finanziario e degli agenti depositari ....................................................................................................................................... 225 6. 7. 8. 5.4.3. Impegni di sottoscrizione e garanzia ....................................................................................... 225 5.4.4. Data degli impegni di garanzia ................................................................................................ 225 CAPITOLO VI – AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITA’ DI NEGOZIAZIONE 226 6.1. Domanda di ammissione alle negoziazioni ................................................................................ 226 6.2. Periodo di inizio delle negoziazioni ............................................................................................. 226 6.3. Specialista ........................................................................................................................................ 226 CAPITOLO VII – INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI ................................................................... 227 7.1. Soggetti che partecipano all’operazione ...................................................................................... 227 7.2. Altre informazioni sottoposte a revisione ................................................................................... 227 7.3. Pareri o relazioni redatte da esperti ............................................................................................. 227 7.4. Informazioni provenienti da terzi ................................................................................................ 227 7.5. Rating dell’Emittente e dello strumento finanziario .................................................................. 227 CAPITOLO VIII – SPESE LEGATE ALL’OFFERTA ........................................................................... 228 8.1. Proventi netti totali e stima delle spese totali legate all’Offerta ............................................... 228 APPENDICI - REGOLAMENTO DEL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO DENOMINATO "BPEL 7% 2011-2016 SUBORDINATO CONVERTIBILE CON FACOLTÀ DI RIMBORSO IN AZIONI" ............. 229 - 11 - DEFINIZIONI Si riporta di seguito un elenco delle definizioni e dei termini utilizzati all’interno del Prospetto. Tali definizioni e termini, salvo diversamente specificato, hanno il significato di seguito indicato. Asta dei Diritti Inoptati Aumento di Capitale Azioni BPEL Azioni di Compendio Banca Etruria o Emittente o Società o Banca Borsa Italiana Circolare 262 Codice Civile Codice di Autodisciplina Consob Data del Prospetto Decreto Legislativo 231 Delega 3 aprile 2011 Diritti di Opzione Disposizioni di Vigilanza Gruppo Banca Etruria IFRS L’offerta in borsa dei diritti inoptati, ai sensi dell’articolo 2441, comma terzo, cod. civ.. Indica l’aumento di capitale al servizio delle Obbligazioni pari a massimi nominale Euro 109.933.869, comprensivo del sovrapprezzo e dell’eventuale premio in caso di esercizio da parte della Società dell’opzione di riscatto anticipato. Indica le azioni ordinarie Banca Etruria Indica le massime n. 36.644.623 Azioni BPEL, del valore nominale di Euro 3,00, poste al servizio della conversione delle Obbligazioni Convertibili del Prestito “BPEL 7% 2011-2016 subordinato convertibile con facoltà di rimborso in azioni”, ai sensi della Delega 3 aprile 2011. Indica Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio Società Cooperativa, con sede legale in Arezzo, via Calamandrei 255. Indica Borsa Italiana S.p.A., con sede in Milano, Piazza degli Affari n. 6. Indica la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 di Banca d’Italia, come successivamente modificata ed integrata, concernente gli schemi e regole di compilazione del bilancio bancario. Indica il Regio Decreto 16 marzo 1942, numero 262, come successivamente modificato e integrato. Indica il Codice di Autodisciplina delle società quotate predisposto dal Comitato per la corporate governance delle società quotate. Indica la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa con sede in Roma, Via G.B. Martini n. 3. Indica la data di pubblicazione del Prospetto. Indica il decreto legislativo 8 giugno 2001, numero 231, come successivamente modificato e integrato. Indica la delega con la quale l’Assemblea straordinaria dell’Emittente in data 3 aprile 2011 ha autorizzato il Consiglio di Amministrazione ad emettere, entro il 30 aprile 2012, uno o più prestiti obbligazionari convertibili e subordinati, ex articolo 2420 ter Codice Civile. Indica il diritto di sottoscrivere, nel rapporto di n. 4 Obbligazioni Convertibile ogni n. 9 Diritti di Opzione detenuti, le Obbligazioni Convertibili oggetto del presente Prospetto. Indica le “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche” contenute nella Circolare numero 263 del 27 dicembre 2006 di Banca d’Italia, come successivamente modificata ed integrata. Indica Banca Etruria unitamente alle società rientranti nel perimetro di consolidamento di cui alla Sezione Prima, Capitolo Settimo, Paragrafo 7.2. Indica tutti gli International Financial Reporting Standards, tutti gli International Accounting Standards (IAS), tutte le interpretazioni - 12 - Istruzioni di Borsa Istruzioni di Vigilanza Istruzioni sul Patrimonio di Vigilanza ISVAP Legge 130 MiFID MTA Monte Titoli Obbligazioni o Obbligazioni Convertibili Obbligazionisti Offerta in Opzione o Offerta Periodo di Offerta o Periodo di Opzione Prezzo di Offerta Principi Contabili Italiani Prestito Obbligazionario o Prestito o POC Prospetto Informativo o Prospetto Regolamento del Prestito dell’International Reporting Interpretations Committee (IFRIC), precedentemente denominate Standing Interpretations Committee (SIC). Indica le “Istruzioni al Regolamento dei Mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana S.p.A.”. Indica le “Istruzioni di Vigilanza per le banche” contenute nella Circolare numero 229 del 21 aprile 1999 di Banca d’Italia, come successivamente modificata ed integrata. Indica le “Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul patrimonio di vigilanza e sui coefficienti prudenziali” contenute nella Circolare numero 155 del 18 dicembre 1991 di Banca d’Italia come successivamente modificata e integrata. Indica l'ISVAP - Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo. Indica la legge 30 aprile 1999, numero 130, recante le “Disposizioni sulla cartolarizzazione dei crediti”. Indica la direttiva 2004/39/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 aprile 2004 relativa ai mercati degli strumenti finanziari, come successivamente integrata e modificata. Indica il Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana. Indica Monte Titoli S.p.A., con sede in Milano, Via Andrea Mantegna n. 6. Indica le massime n. 33.092.676 obbligazioni subordinate, del valore nominale di Euro 3,02 ciascuna, convertibili in Azioni di Compendio, costituenti il prestito obbligazionario convertibile, denominato “BPEL 7% 2011-2016 subordinato convertibile con facoltà di rimborso in azioni” di massimi Euro 99.939.881,52, e offerte in opzione agli azionisti dell’Emittente. Indica i titolari delle Obbligazioni Convertibili. Indica l’offerta di n. 33.092.676 Obbligazioni Convertibili indirizzata agli azionisti della Società, ai sensi dell’articolo 2441, comma 1, Codice Civile. Indica il periodo di tempo compreso tra il 30 maggio 2011 e il 24 giugno 2011. Indica il prezzo a cui ciascuna Obbligazione Convertibile è offerta in opzione, pari ad Euro 3,02 per ciascuna Obbligazione. Indica le norme di legge vigenti alla data di riferimento di ciascun bilancio dell’Emittente che disciplinano i criteri di redazione dei bilanci come interpretate e integrate dai principi contabili emanati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e Ragionieri. Indica il prestito obbligazionario subordinato convertibile denominato “BPEL 7% 2011-2016 subordinato convertibile con facoltà di rimborso in azioni” di massimi Euro 99.939.881,52, costituito da massime n. 33.092.676 Obbligazioni Convertibili oggetto dell’Offerta in Opzione. Indica il presente prospetto informativo di offerta e quotazione. Indica il regolamento del Prestito Obbligazionario riportato in - 13 - Regolamento (CE) 809/2004 Regolamento di Borsa Regolamento Emittenti Sistema Monte Titoli Società di Revisione STAR Statuto Testo Unico Bancario o TUB Testo Unico della Finanza o TUF appendice al Prospetto. Indica il Regolamento (CE) n. 809/2004 della Commissione del 29 aprile 2004, recante modalità di esecuzione della direttiva 2003/71/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio per quanto riguarda le informazioni contenute nei prospetti, il modello dei prospetti, l’inclusione delle informazioni mediante riferimento, la pubblicazione dei prospetti e la diffusione di messaggi pubblicitari. Indica il Regolamento dei Mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana, deliberato dall’assemblea di Borsa Italiana del 16 luglio 2010 e approvato dalla Consob con delibera n. 17467 del 7 settembre 2010. Indica il regolamento di attuazione del Testo Unico Finanza, concernente la disciplina degli emittenti, adottato dalla CONSOB con delibera numero 11971 del 14 maggio 1999, come successivamente modificato ed integrato. Indica il sistema di deposito accentrato, gestito da Monte Titoli. Indica PricewaterhouseCoopers S.p.A., con sede legale in Milano, Via Monte Rosa 91. Indica il Segmento Titoli ad Alti Requisiti di cui all’articolo 2.2.3 del Regolamento di Borsa. Indica lo statuto sociale di Banca Etruria approvato con delibera dell’assemblea di Banca Etruria riunita in sede straordinaria il 3 aprile 2011 e iscritto nel Registro delle Imprese di Arezzo in data 8 aprile 2011. Indica il Decreto Legislativo n. 385 del 1 settembre 1993 (Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia), come successivamente integrato e modificato. Indica il Decreto Legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998, (Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria), come successivamente integrato e modificato. - 14 - GLOSSARIO Si riporta di seguito un elenco dei termini utilizzati all’interno del Prospetto. Tali termini, salvo diversamente specificato, hanno il significato di seguito indicato. Attività Ponderate per il Rischio o RWA Basilea II Basilea III Eurirs Patrimonio di Vigilanza o Total Capital Tier 1 Capital Ratio Tier 1 o Patrimonio di Base Gli attivi bancari (dentro e fuori bilancio) vengono ponderati attraverso fattori che rappresentano la loro rischiosità e il loro potenziale di default in modo da calcolare un indicatore di adeguatezza patrimoniale (l’ammontare minimo di capitale richiesto alle banche e alle altre istituzioni a cui si rivolgono gli accordi internazionali). Accordo internazionale, del gennaio 2001, sui requisiti patrimoniali delle banche, redatto dal Comitato di Basilea, istituito dai governatori delle Banche Centrali dei dieci Paesi più industrializzati (G10) alla fine del 1974. Tale accordo prevede, tra l’altro, che le banche dei Paesi aderenti accantonino quote di capitale proporzionali ai tipici rischi bancari assunti. Accordo internazionale, in corso di definizione, di modifica di Basilea II, contenente modifiche alla regolamentazione prudenziale in materia di capitale e liquidità delle banche, con un’entrata in vigore graduale dei nuovi requisiti prudenziali prevista dal 1° gennaio 2013. Acronimo di Euro Interest Rate Swap, ovvero il tasso di riferimento calcolato giornalmente dalla European Banking Federation, che indica il tasso medio al quale i principali istituti di credito dell’Unione Europea stipulano contratti di swap a copertura del rischio di credito. Patrimonio delle banche valido ai fini della normativa di vigilanza, costituito dall’ammontare complessivo del Patrimonio di Base e del Patrimonio Supplementare, dedotte, con specifiche e dettagliate modalità, le partecipazioni e le altre interessenze possedute in enti creditizi e/o finanziari. Si veda il Titolo I, Capitolo 2, Sezione II, delle Disposizioni di Vigilanza. Rapporto tra il Patrimonio di Base e le Attività Ponderate per il Rischio. Il capitale versato, le riserve (compreso il sovrapprezzo azioni), gli strumenti innovativi e non innovativi di capitale e l’utile del periodo costituiscono gli elementi patrimoniali di qualità primaria. A questi si aggiungono i ‘‘filtri prudenziali’’ positivi del patrimonio di base. Il totale dei suddetti elementi, al netto delle azioni o quote proprie, dell’avviamento, delle immobilizzazioni immateriali, delle rettifiche di valore sui crediti, della perdita del periodo e di quelle registrate in esercizi precedenti nonché dei ‘‘filtri prudenziali’’ negativi del patrimonio di base, costituisce il ‘‘patrimonio di base’’. La Banca d’Italia può richiedere che vengano portati in deduzione ulteriori elementi che, per le loro caratteristiche, possano determinare un ‘‘annacquamento’’ del patrimonio di base. Si veda il Titolo I, Capitolo 2, Sezione II, Paragrafo 1.1 delle Disposizioni di Vigilanza. - 15 - Tier 2 o Patrimonio Supplementare Total Capital Ratio Le riserve da valutazione, gli strumenti innovativi e non innovativi di capitale non computati nel patrimonio di base, gli strumenti ibridi di patrimonializzazione, le passività subordinate, le plusvalenze nette su partecipazioni, gli altri elementi positivi, costituiscono gli elementi patrimoniali di qualità secondaria. A questi si aggiungono i ‘‘filtri prudenziali’’ positivi del patrimonio supplementare. Il totale dei suddetti elementi, diminuito delle minusvalenze nette su partecipazioni, degli altri elementi negativi, dei ‘‘filtri prudenziali’’ negativi del patrimonio supplementare costituisce il Patrimonio Supplementare. Si veda il Titolo I, Capitolo 2, Sezione II, Paragrafo 1.2 delle Disposizioni di Vigilanza. È il coefficiente di solvibilità espresso dal rapporto tra il Patrimonio di Vigilanza e le Attività Ponderate per il Rischio. - 16 - NOTA DI SINTESI La Nota di Sintesi, redatta ai sensi del Regolamento 809/2004/CE, riporta sinteticamente i rischi e le caratteristiche essenziali connessi all’Emittente, al Gruppo, e alle Obbligazioni Convertibili oggetto dell’Offerta. Al fine di effettuare un corretto apprezzamento dell’investimento, gli investitori sono invitati a valutare le informazioni contenute nella Nota di Sintesi congiuntamente alle altre informazioni contenute nel Prospetto. Si fa presente che la Nota di Sintesi non sarà oggetto di pubblicazione o di diffusione al pubblico separatamente dalle altre Sezioni in cui il Prospetto si articola. Inoltre, si avverte espressamente che: (a) la Nota di Sintesi deve essere letta come un’introduzione al Prospetto; (b) qualsiasi decisione di investire nelle Obbligazioni dovrebbe basarsi sull’esame da parte dell’investitore del Prospetto completo; (c) qualora sia proposta un’azione dinanzi all’autorità giudiziaria in merito alle informazioni contenute nel Prospetto, l’investitore ricorrente potrebbe essere tenuto a sostenere le spese di traduzione del Prospetto prima dell’inizio del procedimento; e (d) la responsabilità civile incombe sulle persone che hanno redatto la Nota di Sintesi e, eventualmente, la sua traduzione, soltanto qualora la stessa Nota di Sintesi risulti fuorviante, imprecisa o incoerente se letta congiuntamente alle altre parti del Prospetto. I termini riportati con lettera maiuscola sono definiti nell’apposita Sezione Definizioni del Prospetto. I rinvii a Sezioni, Capitoli e Paragrafi si riferiscono alle Sezioni, Capitoli e Paragrafi del Prospetto. - 17 - 1. FATTORI DI RISCHIO Si riportano di seguito i principali fattori di rischio relativi all’Emittente, al mercato in cui lo stesso opera, nonché quelli relativi agli strumenti finanziari oggetto dell’Offerta descritti per esteso nella Sezione Prima, Capitolo IV, del Prospetto. 1.1. Fattori di rischio connessi all’attività dell’Emittente e del Gruppo • • • • • • • • • • • • • • Rischi connessi all’impatto della situazione macroeconomica sull’andamento del Gruppo Banca Etruria Rischi connessi all’adeguatezza patrimoniale Rischi connessi al peggioramento della qualità del credito Rischio di liquidità Rischi connessi alle perdite di valore dell’avviamento (c.d. impairment test) rischio di mercato Rischio operativo Risk management Rischi connessi al rating Rischi connessi ai procedimenti giudiziari ed arbitrali in corso Rischi connessi agli accertamenti ispettivi promossi da Banca d’Italia Rischi connessi all’area geografica di riferimento del Gruppo Banca Etruria Rischi connessi a dichiarazioni di preminenza Rischi di diluizione del ROE 1.2. Fattori di rischio relativi al settore in cui l’Emittente e il Gruppo operano • • • Rischi connessi alla concorrenza nel settore bancario e finanziario Rischi connessi all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario Rischi connessi alla riduzione del supporto alla liquidità del sistema 1.3. Fattori di rischio connessi agli strumenti finanziari e all’Offerta • • 2. Rischi connessi alle Obbligazioni Convertibili Rischi generali relativi all’Offerta INFORMAZIONI SULL’EMITTENTE 2.1. Emittente L’Emittente è denominato Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio Società Cooperativa, in forma abbreviata anche solo Banca Etruria Società Cooperativa, ed è costituita in forma di società cooperativa. Banca Etruria è iscritta presso il Registro delle Imprese di Arezzo al numero 00367210515 e all’Albo delle Banche tenuto dalla Banca d’Italia al n. 5390.0. La Società è, inoltre, la Capogruppo del Gruppo Banca Etruria, iscritta all’Albo dei Gruppi Creditizi con il n. 5390.0. Ai sensi dell’art. 2 dello Statuto, la durata della Società è fissata al 31 dicembre 2100 con facoltà di proroga. L’Emittente ha sede legale in Arezzo, Via Calamandrei, 255 (CAP 52100, Telefono 0575 337 482/658, Fax. 0575 26801, e-mail: [email protected], sito internet www.bancaetruria.it), e svolge la sua attività attraverso le sedi amministrative in Arezzo e tutte le filiali. - 18 - Alla data del 31 dicembre 2010 il capitale sociale dell’Emittente ammontava a 225.662.484 Euro, suddiviso in n. 75.220.828 azioni ordinarie del valore nominale di 3 euro ciascuna. 2.2. Storia e sviluppo dell’Emittente Banca Etruria è nata da numerose fusioni ed incorporazioni fra banche popolari più che centenarie. In particolare, il nucleo storico dell’Istituto è rappresentato dalla Banca Mutua Popolare Aretina, fondata il 5 gennaio 1882. Nel 1971, la Banca Mutua Popolare Aretina ha avviato un processo di aggregazione, fondendosi dapprima con le Popolari Senese e di Livorno, dalla cui fusione è nata la Banca Popolare dell'Etruria, e successivamente con le Popolari di Pontevalleceppi, di Cagli e di Gualdo Tadino. Il 31 dicembre 1988 Banca Popolare dell'Etruria si è fusa con la Banca Popolare dell'Alto Lazio, dando vita a Banca Etruria, la quale, a sua volta, nel 1990 si è fusa con la Banca Cooperativa di Capraia, Montelupo e Vitolini. Le citate operazioni hanno gettato le basi per il successivo sviluppo dell’Istituto nelle regioni Lazio, Abruzzo, Toscana, Umbria, Marche, Emilia Romagna, Lombardia, Molise e Veneto, realizzato mediante l’apertura di nuovi sportelli e l’acquisizione di banche locali, come la Banca Federico del Vecchio (acquisita nel 2006, dapprima con una partecipazione del 79,6% del capitale sociale e a far data dal 2008 interamente controllata) e la Banca Lecchese (entrata a far parte del Gruppo Banca Etruria il 13 luglio 2008). Le azioni di Banca Etruria sono quotate sul mercato ufficiale organizzato e gestito da Borsa Italiana a far data dal 15 dicembre 1998 e dal 2 aprile 2001 fanno parte del Segmento Titoli con Alti Requisiti (STAR) istituito dalla stessa Borsa Italiana. Per maggiori informazioni sui principali eventi che hanno interessato l’Emittente a far data dal 2001, si rimanda a quanto descritto nella Sezione Prima, Capitolo V, Paragrafo 5.1.5 del Prospetto. 2.3. Struttura organizzativa dell’Emittente Consiglio di Amministrazione Il Consiglio di Amministrazione è investito di tutti i poteri per l’ordinaria e straordinaria amministrazione della Società che non sono riservati alla competenza dell’assemblea dei soci. Ai sensi dell’art. 30 dello Statuto sociale, il Consiglio di Amministrazione è composto da 15 componenti eletti dall’Assemblea Ordinaria del 3 aprile 2011 per gli esercizi 2011 - 2013. I componenti del Consiglio di Amministrazione durano in carica tre esercizi e sono rieleggibili. La tabella che segue riporta la composizione del Consiglio di Amministrazione alla data del presente Prospetto. Carica Presidente Vice Presidente Vicario Vice Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Nome e Cognome Giuseppe Fornasari Giovanni Inghirami Natalino Guerrini Alfredo Berni Alberto Bonaiti Luigi Bonollo Pier Luigi Boschi Giovan Battista Cirianni Luogo di nascita Arezzo Arezzo Arezzo Arezzo Lecco Formigine (MO) Laterina (AR) Cassano allo Jonio (CS) - 19 - Data di Nascita 26 ottobre 1949 29 aprile 1955 5 luglio 1958 10 agosto 1945 14 febbraio 1962 5 gennaio 1939 10 settembre 1948 23 marzo 1935 Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Giampaolo Crenca Laura Del Tongo Enrico Fazzini Augusto Federici Andrea Orlandi Lorenzo Rosi Felice Emilio Santonastaso Roma Arezzo Firenze Roma San Giovanni V.no (AR) San Giovanni V.no (AR) Asola (MN) 24 giugno 1959 3 gennaio 1967 15 settembre 1944 22 agosto 1968 16 dicembre 1950 17 gennaio 1966 5 settembre 1935 A norma dell’art. 26 dello Statuto sociale, in data 25 ottobre 2009, l’Assemblea dei Soci ha nominato il Cav. Lav. Dr. Elio Faralli Presidente Onorario della Banca. Sono Amministratori indipendenti ai sensi dell’art. 3 del Codice di Autodisciplina delle Società Quotate i consiglieri Pier Luigi Boschi, Luigi Bonollo, Giovan Battista Cirianni, Giampaolo Crenca, Laura Del Tongo, Andrea Orlandi e Felice Emilio Santonastaso. I Consiglieri Giovan Battista Cirianni e Felice Emilio Santonastaso sono anche in possesso dei requisiti ex art. 148 T.U.F.. Si segnala inoltre che il Presidente Giuseppe Fornasari, in considerazione delle Disposizioni di Vigilanza della Banca d’Italia, ed il Consigliere Alfredo Berni sono amministratori non esecutivi non indipendenti. Per maggiori informazioni sul Consiglio di Amministrazione dell’Emittente, si rimanda a quanto descritto nella Sezione Prima, Capitolo XIV, Paragrafo 14.1.1 del Prospetto. Comitato Esecutivo Ai sensi dell’art. 40 dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione può nominare un Comitato Esecutivo costituito dal Presidente, dal Vice Presidente Vicario, dall'Amministratore Delegato, se nominato, nonché da un numero di consiglieri variabile da un minimo di tre ad un massimo di cinque. L’attuale Comitato Esecutivo è stato nominato in data 5 aprile 2011. La durata del Comitato Esecutivo è pari a quella del Consiglio di Amministrazione. La Tabella che segue riporta la composizione del Comitato Esecutivo alla Data del presente Prospetto. Carica Presidente Vice Presidente Vicario Vice Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Nome e Cognome Giuseppe Fornasari Giovanni Inghirami Natalino Guerrini Alberto Bonaiti Enrico Fazzini Augusto Federici Lorenzo Rosi Luogo di nascita Arezzo Arezzo Arezzo Lecco Firenze Roma San Giovanni V.no (AR) Data di Nascita 26 ottobre 1949 29 aprile 1955 5 luglio 1958 14 febbraio 1962 15 settembre 1944 22 agosto 1968 17 gennaio 1966 Collegio Sindacale I componenti del Collegio sono stati nominati dall’Assemblea Ordinaria dei Soci in data 25 aprile 2010 per gli esercizi 2010 – 2012. La tabella che segue riporta la composizione del Collegio Sindacale alla Data del presente Prospetto: Carica Presidente Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Nome e Cognome Massimo Tezzon Franco Arrigucci Paolo Cerini Luogo di nascita Roma Arezzo Bibbiena (AR) - 20 - Data di Nascita 18 giugno 1946 19 gennaio 1946 2 maggio 1946 Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Sindaco Supplente Sindaco Supplente Carlo Polci Gianfranco Neri Paolo Marmorini Massimo Gatto Arezzo Arezzo Firenze Roma 7 settembre 1956 23 ottobre 1956 25 marzo 1960 27 giugno 1963 Per maggiori informazioni sul Collegio Sindacale dell’Emittente, si rimanda a quanto descritto nella Sezione Prima, Capitolo XIV, Paragrafo 14.1.2 del Prospetto. Direzione Generale La Direzione Generale della Banca è composta dal Direttore Generale e dai Vice Direttori Generali. Alla Data del Prospetto la Direzione Generale dell’Emittente è così composta: Carica Direttore Generale Vice Direttore Generale Vicario – Vice Direzione Generale Governo e Risorse Vice Direttore Generale – Vice Direzione Generale Operations Nome e Cognome Luca Bronchi Paolo Schiatti Luogo di nascita Poppi (AR) Arezzo Data di nascita 16 aprile 1957 23 gennaio1955 Guido Materozzi Foiano della Chiana (AR) 8 marzo 1951 Per maggiori informazioni sulla Direzione Generale dell’Emittente, si rimanda a quanto descritto nella Sezione Prima, Capitolo XIV, Paragrafo 14.1.3 del Prospetto. Società di Revisione I bilanci civilistici e consolidati dell’Emittente relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2010 , 2009 e 2008 sono stati assoggettati a revisione contabile da parte della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., con sede legale in Milano, Via Monte Rosa 91. Per maggiori informazioni sulla Società di Revisione si rimanda alla Sezione Prima, Capitolo II, del Prospetto. Azionariato Alla data del Prospetto, secondo le risultanze delle comunicazioni effettuate ai sensi dell’art. 120 TUF comma 2, solo un azionista, il fondo Dimensional Fund Advisor L.P., con sede a Santa Monica California, Stati Uniti d’America, possiede una partecipazione superiore al 2%, e nello specifico pari al 2,034%, del capitale sociale di Banca Etruria. Per maggiori informazioni si rimanda a quanto descritto nella Sezione Prima, Capitolo XVIII, Paragrafo 18.1, del Prospetto. 2.4. Panoramica delle attività Il Gruppo Banca Etruria svolge l’attività bancaria, utilizzando la rete di Banca Etruria e gli sportelli delle due banche controllate Banca Federico del Vecchio S.p.A. e Banca Popolare Lecchese S.p.A. nei comparti della raccolta e della gestione del risparmio finanziario, degli impieghi creditizi e dei servizi di pagamento, della intermediazione finanziaria. Inoltre, il Gruppo Banca Etruria opera con società specializzate nel settore della locazione finanziaria tramite Etruria Leasing S.p.A., del credito al - 21 - consumo tramite ConEtruria S.p.A. e nella distribuzione di prodotti assicurativi tramite BancAssurance Popolari S.p.A. e Bancassurance Popolari Danni S.p.A.. Il Gruppo Banca Etruria opera nei seguenti settori: clientela retail, clientela corporate, clientela private, attività finanziaria (investment banking), leasing e servizi assicurativi. Per maggiori informazioni si rimanda a quanto descritto nella Sezione Prima, Capitolo VI, Paragrafo 6.1, del Prospetto. 3. INFORMAZIONI CONTABILI SELEZIONATE Si riportano alcune informazioni finanziarie selezionate relative al periodo infrannuale chiuso il 31 Marzo 2011 ed agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2010, 2009 e 2008. Per maggiori informazioni si rimanda a quanto descritto nella Sezione Prima, Capitolo III del Prospetto. La seguente tabella riporta dati economici selezionati per il periodo infrannuale chiuso il 31 Marzo 2011: DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI Voci (euro/1000) Margine di interesse Commissioni nette Margine di intermediazione Risultato netto della gestione finanziaria Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa Costi operativi netti Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 31/03/11 55,480 25,152 90,167 67,435 63,827 -56,353 7,473 -5,250 2,223 31/03/10 52,824 28,322 88,753 55,657 53,770 -54,633 4,627 -3,455 1,172 Variazione 31/03/201131/03/2010 2,656 -3,170 1,414 11,778 10,057 -1,720 2,846 -1,795 1,051 Di seguito si riportano dati economici selezionati per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2010, 2009 e 2008: DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI Voci (euro/1000) Margine di interesse Commissioni nette Margine di intermediazione Risultato netto della gestione finanziaria Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa Costi operativi netti Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 31/12/10 222,430 107,135 349,761 252,026 239,968 31/12/09 221,438 90,617 334,411 215,979 206,040 31/12/08 242,136 74,554 309,764 255,182 246,061 Variazione 2010-2009 992 16,518 15,350 36,047 33,928 Variazione 2009-2008 - 20,698 16,063 24,647 - 39,203 - 40,021 - 221,029 24,326 - 216,602 - 10,563 - 205,002 41,022 - 4,427 34,889 - 11,600 - 51,585 - 18,993 - 344 - 21,828 - 18,649 21,484 5,333 - 10,907 19,194 16,240 - 30,101 - 22 - La seguente tabella riporta dati patrimoniali selezionati per il periodo infrannuale chiuso il 31 Marzo 2011: AGGREGATI PATRIMONIALI Crediti verso clientela (a) Interbancario netto (b) Attività finanziarie per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 31/03/11 8,047,226 -324,515 104,360 15,340 1,192,233 112,613 31/12/10 8,010,611 -213,914 120,375 34,900 1,116,214 112,667 Variazione 31/03/201131/12/2010 36,615 -110,601 -16,015 -19,560 76,019 -54 Debiti verso clientela (A) Titoli in circolazione (B) (c) Raccolta diretta (A + B) Patrimonio contabile al netto del risultato di periodo Patrimonio netto di terzi Patrimonio netto 4,300,687 3,573,596 7,874,283 707,377 19,630 727,007 4,974,599 3,069,678 8,044,277 696,669 19,762 716,431 -673,912 503,918 - 169,994 10,708 -132 10,576 (euro/1000) (a) Al netto dei titoli Loans & Receivables classificati alla voce 70 dell’attivo di stato patrimoniale (Crediti verso clientela) per 1,1 mln di euro. (b)Il saldo interbancario è calcolato considerando tra i crediti i titoli Loans & Receivables, classificati alla voce 60 dell’attivo di stato patrimoniale (Crediti verso banche) per circa 297 mln di euro. (c) Voce 20 e 30 del passivo di stato patrimoniale. DATI PATRIMONIALI RICLASSIFICATI RACCOLTA INDIRETTA (euro/1000) TOTALE RACCOLTA INDIRETTA (*) di cui: Gestita Assicurativa Amministrata 31/03/11 3,889,230 1,642,482 774,773 1,471,974 Variazione 31/03/201131/03/2010 19,249 - 46,945 11,047 55,146 31/12/10 3,869,981 1,689,427 763,726 1,416,828 Di seguito si riportano dati patrimoniali selezionati per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2010, 2009 e 2008: AGGREGATI PATRIMONIALI (euro/1000) Crediti verso clientela Interbancario netto Attività finanziarie per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Debiti verso clientela (A) Titoli in circolazione (B) (**) Raccolta diretta (A + B) Patrimonio contabile al netto del risultato di periodo Patrimonio netto di terzi Patrimonio netto 31/12/10 8,010,611 - 213,914 120,375 34,900 1,116,214 112,667 31/12/09 7,556,927 99,904 361,897 34,545 523,871 125,616 31/12/08 7,085,709 - 964,785 311,583 46,694 394,442 146,282 Variazione 2010 - 2009 453,684 - 313,818 - 241,522 355 592,343 - 12,949 Variazione 2009 - 2008 471,218 1,064,689 50,314 - 12,149 129,429 - 20,666 4,974,599 3,069,678 8,044,277 696,669 4,584,269 3,166,675 7,750,944 706,641 3,962,340 2,348,335 6,310,675 683,106 390,330 - 96,997 293,333 - 9,972 621,929 81,834 1,440,269 23,535 19,762 716,431 17,709 724,350 17,682 700,788 2,053 - 7,919 27 23,562 (**)Voce 30 e 50 del passivo di stato patrimoniale. - 23 - RACCOLTA INDIRETTA (euro/1000) TOTALE RACCOLTA INDIRETTA (*) di cui: Gestita Assicurativa Amministrata 31/12/10 3,869,981 1,689,427 763,726 1,416,828 31/12/09 3,290,146 1,389,901 596,453 1,303,791 Variazione 2010 - 2009 579,835 299,526 167,273 113,037 31/12/08 2,967,790 1,127,408 480,707 1,359,676 Variazione 2009 - 2008 322,356 262,494 115,746 - 55,884 La seguente tabella riporta gli indici di performance del Gruppo Banca Etruria per il periodo infrannuale chiuso il 31 Marzo 2011 e per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2010, 2009 e 2008. Indici di performance (%) ROE Margine di Interesse/Margine di Intermediazione Margine di Intermediazione/Totale Attivo 31/03/11 1,26% 61,5% 3,3% 62,4% Cost Income Ratio al lordo degli ammortamenti 31/12/10 1.20% 63.6% 3.2% 63.1% 31/12/09 -1.50% 66.2% 3.3% 64.5% 31/12/08 2.80% 78.2% 3.4% 65.7% La seguente tabella riporta l’utile per azione consolidato del Gruppo Banca Etruria per il periodo infrannuale chiuso il 31 Marzo 2011 e per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2010, 2009 e 2008. Anno Utile per azione 31/03/2011 0.03 UTILI PER AZIONE 31/12/20010 0.07 31/12/09 0.00 31/12/08 0.21 La seguente tabella riporta gli indici di struttura del Gruppo Banca Etruria per il periodo infrannuale chiuso il 31 Marzo 2011 e per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2010, 2009 e 2008. Indici di struttura Numero medio di dipendenti Numero degli sportelli bancari 31/03/2011 2,097 199 DATI DI STRUTTURA 31/12/2010 31/12/09 31/12/08 2,087 199 2,083 198 2,028 197 Variazione 31/03/201131/12/2010 10 - Variazione 2010-2009 Variazione 2009-2008 4 1 55 1 La seguente tabella riporta i principali dati del rendiconto finanziario del Gruppo Banca Etruria per il periodo infrannuale chiuso il 31 Marzo 2011 e per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2010, 2009 e 2008. RENDICONTO FINANZIARIO (euro/1000) Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di investimento Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista Liquidità netta generata/assorbita nel periodo 31/03/2011 31/12/10 31/12/09 31/12/08 Variazione 2010-2009 Variazione 2009-2008 -106,503 Variazione 31/03/201131/12/2010 38.022 3,187 -34,835 -5,215 -29,620 101,288 63 37,475 13,561 -25,401 - 37,412 23,914 38,962 0 83 -8,739 138,246 - 83 8,822 -146,985 3,250 2,723 -393 6,342 527 3,116 -6,735 Le seguenti tabelle riportano informazioni di sintesi sulle esposizioni per cassa verso la clientela del Gruppo Banca Etruria al 31 dicembre 2010, 2009 e 2008. - 24 - Valori (euro/1000) CREDITI VERSO LA CLIENTELA 2010 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: valori lordi e netti 2010 Esposizione Incidenza Rettifiche di lorda valore Crediti deteriorati a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute Crediti in Bonis TOTALE Valori (euro/1000) 6.56% 5.23% 0.67% 2.17% 85.37% 100.00% -299,509 -63,791 -7,736 -4,400 -24,673 -400,109 252,258 375,893 48,847 178,194 7,156,507 8,011,699 CREDITI VERSO LA CLIENTELA 2009 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: valori lordi e netti 2009 Esposizione Incidenza Rettifiche di Esposizione lorda valore netta Crediti deteriorati a) Sofferenze b) Incagli c)Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute Crediti in Bonis TOTALE Valori (euro/1000) 551,767 439,684 56,583 182,594 7,181,180 8,411,808 Esposizione netta 357,892 384,125 49,509 237,163 6,796,352 7,825,041 4.57% 4.91% 0.63% 3.03% 86.85% 100.00% -205,302 -58,723 -7,650 -6,314 -33,059 -311,048 152,590 325,402 41,859 230,849 6,849,427 7,600,127 CREDITI VERSO LA CLIENTELA 2008 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: valori lordi e netti 2008 Esposizione Incidenza Rettifiche di Esposizione lorda valore netta Indice di copertura 54.28% 14.51% 13.67% 2.41% 0.34% 4.76% Indice di copertura 57.36% 15.29% 15.45% 2.66% 0.49% 3.98% Indice di copertura Crediti deteriorati a) Sofferenze b) Incagli c)Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute Crediti in Bonis Totale 236,971 154,416 14,090 87,906 6,878,818 7,372,201 3.21% 2.09% 0.19% 1.19% 93.31% 100.00% -143,887 -17,401 -1,564 -2,993 -54,955 -220,800 93,084 137,015 12,526 84,913 6,823,863 7,151,401 60.72% 11.27% 11.10% 3.40% 0.80% 3.00% La tabella che segue indica i dati del patrimonio di vigilanza e i coefficienti di solvibilità del Gruppo Banca Etruria al 31 dicembre 2010, 2009 e 2008. PATRIMONIO DI VIGILANZA (euro/1000) A. Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali B. Filtri prudenziali del patrimonio base: B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) B.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A + B) D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C – D) F. Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri prudenziali G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare: G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) G.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F + G) I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H – I) - 25 - 31/12/10 591,453 - 9,584 - 9,584 581,869 - 3,867 578,002 295,686 -6,940 -6,940 288,746 - 3,867 284,879 31/12/09 581,111 - 8,908 - 8,908 572,204 - 13,042 559,162 284,721 - 3,978 - 3,978 280,743 - 13,042 267,701 31/12/2008 564.878 -23.065 -23.065 541.812 -13.400 528.413 279.178 -1.653 -1.653 277.525 -13.400 264.125 M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare N. Patrimonio di vigilanza (E + L – M) O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3) P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O) COEFFICIENTI DI SOLVIBILITA' Patrimonio di base / Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) Patrimonio di vigilanza incluso il Tier 3 / Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) - 23,372 803,491 803,491 31/12/09 6.2% 8.9% - 22,381 840,500 840,500 31/12/10 6.4% 9.3% -23.867 768.671 3.664 772.335 31/12/08 6.2% 9.1% Di seguito, i coefficienti di vigilanza sono riclassificati ai fini gestionali: per renderli comparabili con quelli degli altri intermediari vengono evidenziati i valori al netto dei requisiti specifici richiesti a Banca Etruria (nel 2002 è stato richiesto a Banca Etruria di determinare i requisiti patrimoniali afferenti al rischio di credito con un requisito aggiuntivo del 2%). COEFFICIENTI DI SOLVIBILITA' – valori gestionali Patrimonio di base / Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) Patrimonio di vigilanza incluso il Tier 3 / Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 7.9% 11.5% 7.6% 10.9% 7.6% 11.1% Tra la data delle ultime informazioni finanziarie sottoposte a revisione (31 dicembre 2010) e la data di redazione del presente Prospetto non si sono verificati cambiamenti negativi sostanziali delle prospettive dell'Emittente. Non si sono verificati cambiamenti rilevanti, né sussistono tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell'Emittente almeno per l'esercizio in corso. 4. OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE Le informazioni relative alle operazioni con parti correlate, così come definite dai principi adottati ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 e del regolamento (UE) n. 632/2010, sono ricavabili dal bilancio di esercizio e consolidato per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2010, rispettivamente alle pagine 249 e 495, dal bilancio civilistico e consolidato al 31 dicembre 2009, rispettivamente alle pagine 245 e 486, e dal bilancio civilistico e consolidato al 31 dicembre 2008, rispettivamente alle pagine 251 e 523. Per comodità di consultazione di seguito si riportano i dati - al 31 dicembre 2010 relativi ai rapporti patrimoniali ed economici con parti correlate (pagina 499 del bilancio consolidato) 2.1 Altre parti correlate Amministratori e sindaci Dirigenti con responsabilità strategica Altre parti correlate Totale Incidenza Incidenza Attività Incidenza Incidenza Incidenza sul Crediti verso Debiti verso Garanzie Margine di sulla voce sulla voce di finanziarie di sulla voce di sulla voce margine di clientela clientela rilasciate contribuzione (*) di bilancio bilancio negoziazione bilancio di bilancio intermediazione 2.254 0,05% (2) -0,001% 1.022 0,01% 668 0,01% (5) -0,001% 104.469 1,30% 14.627 0,29% 1.241 1,03% 989 0,26% 3.207 0,92% 105.491 1,32% 17.549 0,35% 1.241 1,03% 989 0,26% 3.200 0,91% - 26 - - al 31 dicembre 2009 relativi ai rapporti patrimoniali ed economici con parti correlate (pagina 489 del bilancio consolidato) Margine di Crediti verso Incidenza Debiti verso Incidenza sul Garanzie Incidenza totale rilasciate sul totale contribuzione (*) clientela sul totale clientela Amministratori e sindaci Dirigenti con responsabilità strategica Altre parti correlate Totale 385 1.050 98.928 0,01% 0,01% 1,32% 2.181 471 10.576 0,05% 0,01% 0,23% - - 94 100.363 1,34% 13.228 0,29% 94 Incidenza sul margine di intermediazione 0,03% 7 30 3.744 0,01% 1,12% 0,03% 3.781 1,13% (*) L’importo è relativo ad interessi e commissioni addebitati/accreditati sulle varie forme tecniche di impiego e raccolta. Per maggiori informazioni si rimanda a quanto descritto nella Sezione Prima, Capitolo XIX del Prospetto. 5. PRINCIPALI INFORMAZIONI RELATIVE ALL’OFFERTA Il presente Prospetto ha ad oggetto l’Offerta e l’ammissione a quotazione di n. 33.092.676 Obbligazioni Convertibili. La tabella che segue illustra le caratteristiche dell’Offerta. CARATTERISTICHE GENERALI Tipologia di offerta Controvalore massimo dell’aumento di capitale al servizio delle Obbligazioni Convertibili in termine di valore nominale Presupposti giuridici dell’Offerta Motivazioni dell’Offerta Offerta in Opzione agli azionisti, ai sensi dell’articolo 2441 del Codice Civile. Massimi Euro 109.933.869 mediante emissione di massime n. 36.644.623 Azioni BPEL. a) Assemblea Straordinaria del 3 aprile 2011: conferimento della delega ex articolo 2420-ter Codice Civile; b) Consiglio di Amministrazione dell’11 aprile 2011: esercizio della delega ex articolo 2420-ter Codice Civile; c) Consiglio di Amministrazione del 19 maggio 2011: determinazione dei termini ultimi dell’Offerta e delle caratteristiche delle Obbligazioni, tra cui: - tasso di interesse annuo; - rapporto di opzione; - valore nominale; - premio di conversione. L’Offerta è promossa per dotare di nuove risorse finanziarie e patrimoniali la Banca ed il Gruppo. I proventi derivanti dall’emissione delle Obbligazioni Convertibili saranno, quindi, destinati al rafforzamento in chiave prospettica della solidità patrimoniale della Società e non - 27 - - Destinatari Irrevocabilità dell’Offerta Collocatori Impegni di sottoscrizione e garanzia saranno destinati alla riduzione o al mutamento della struttura dell’indebitamento finanziario L’Offerta è promossa esclusivamente in Italia sulla base del Prospetto. Il Prospetto non costituisce offerta di strumenti finanziari negli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia o in qualsiasi altro paese estero nel quale l’Offerta non sia consentita in assenza di specifica autorizzazione in conformità alle disposizioni di legge applicabili ovvero in deroga rispetto alle medesime disposizioni. Dalla data di deposito presso il Registro delle Imprese di Arezzo dell’avviso di cui all’articolo 2441, comma 2, Codice Civile. Qualora non dovesse essere effettuato tale deposito e conseguentemente non si desse esecuzione all’Offerta in Opzione nei termini previsti nel Prospetto, di tale circostanza verrà data comunicazione al mercato e alla Consob con le modalità di cui al Capo I, Titolo II, Parte III del Regolamento Emittenti, nonché mediante pubblicazione sul sito internet dell’Emittente (www.bancaetruria.it), entro il Giorno di Borsa Aperta antecedente quello previsto per l’inizio del Periodo di Offerta, nonché mediante apposito avviso pubblicato su un quotidiano a diffusione nazionale entro il giorno antecedente quello previsto per l’inizio del Periodo di Offerta. Essendo un’offerta in opzione non ci sono collocatori. Non sono previsti garanti o un consorzio di garanzia. INFORMAZIONI PER LA SOTTOSCRIZIONE Rapporto di opzione Prezzo di Offerta Modalità di adesione all’Offerta n. 4 Obbligazioni Convertibili ogni n. 9 Diritti di Opzione detenuti. I Diritti di Opzione avranno il codice ISIN IT0004722978 e saranno negoziati sul MTA dal 30 maggio 2011 al 17 giugno 2011. Euro 3,02 per ciascuna Obbligazione, da versare integralmente all’atto della sottoscrizione. Non sono previsti oneri o spese accessorie a carico del sottoscrittore. Mediante sottoscrizione di moduli appositamente predisposti, i quali conterranno almeno gli elementi di identificazione dell’Offerta e le seguenti informazioni riprodotte con carattere che ne consenta un’agevole lettura: • l’avvertenza che l’aderente può ricevere gratuitamente copia del Prospetto; • il richiamo alla Sezione “Fattori di Rischio” contenuta - 28 - nel Prospetto. Effetti diluitivi Una volta aderito all’Offerta, ai sottoscrittori non è concessa la possibilità di ridurre, neppure parzialmente, la propria sottoscrizione. L’adesione all’Offerta è irrevocabile, salvo i casi di legge, e non può essere sottoposta a condizioni. Resta ferma in ogni caso, l’applicazione dell’articolo 95bis, del TUF, ai sensi del quale “gli investitori che hanno già concordato di acquistare o sottoscrivere i prodotti finanziari prima della pubblicazione di un supplemento hanno il diritto, esercitabile entro il termine indicato nel supplemento e comunque non inferiore a due giorni lavorativi dopo tale pubblicazione, di revocare la loro accettazione”. Le Obbligazioni Convertibili sono offerte in opzione a tutti gli azionisti e, pertanto, non vi sono effetti diluitivi in termini di quota percentuale di partecipazione al capitale sociale nei confronti di quegli azionisti dell’Emittente che decideranno di sottoscrivere l’Offerta per la parte di loro competenza. Gli azionisti che invece decidessero di non sottoscrivere l’Offerta per la parte di loro competenza potrebbero vedere diluita la propria partecipazione, di una percentuale massima pari al 48,72%, in ipotesi di totale sottoscrizione e conversione delle Obbligazioni Convertibili. CALENDARIO DELL’OFFERTA Il calendario dell’operazione è indicativo e potrebbe subire modifiche al verificarsi di eventi e circostanze indipendenti dalla volontà dell’Emittente, che potrebbero pregiudicare il buon esito dell’Offerta. Eventuali modifiche del Periodo di Offerta saranno comunicate al pubblico con comunicato stampa da pubblicarsi con le modalità di cui al Capi I, Titolo II, Parte III del Regolamento Emittenti, nonché mediante pubblicazione sul sito internet dell’Emittente (www.bancaetruria.it). Resta comunque inteso che l’inizio dell’Offerta avverrà entro e non oltre un mese dalla data di rilascio del provvedimento di autorizzazione alla pubblicazione del Prospetto da parte della Consob. Inizio del Periodo di Offerta e del periodo di negoziazione dei Diritti di Opzione sul MTA 30 maggio 2011 Ultimo giorno di negoziazione dei Diritti di opzione sul MTA Termine del Periodo di Offerta e termine ultimo di sottoscrizione delle Obbligazioni Convertibili Comunicazione dei risultati al termine del Periodo di Offerta 17 giugno 2011 Messa a disposizione degli aventi diritto delle Obbligazioni sottoscritte 24 giugno 2011 Non appena Monte Titoli comunicherà i risultati all’Emittente, e comunque entro cinque giorni dal termine del periodo d’offerta. Le Obbligazioni saranno accreditate sui conti degli - 29 - nel corso del Periodo di Offerta Asta dei Diritti Inoptati Comunicazione dei risultati definitivi dell’Offerta Intermediari Aderenti al Sistema Monte Titoli al termine della giornata contabile dell'ultimo giorno del Periodo di Offerta e saranno pertanto disponibili dal giorno di liquidazione successivo. Entro il mese successivo alla chiusura del Periodo di Offerta. Entro cinque giorni lavorativi dal termine ultimo per esercitare i Diritti di Opzione acquistati nell’Asta dei Diritti Inoptati. Per ulteriori informazioni, si rinvia alla Sezione Seconda, Capitolo V, del Prospetto. 6. DESCRIZIONE DELLE OBBLIGAZIONI CONVERTIBILI La tabella che segue illustra le caratteristiche delle Obbligazioni Convertibili. Si segnala che le Obbligazioni Convertibili sono composte da una obbligazione subordinata unita a delle componenti derivative; pertanto, il loro valore è influenzato, tra l’altro, dal prezzo delle Azioni BPEL. In caso di riscatto o di rimborso (totale o parziale) in Azioni BPEL, ove il possessore intendesse vendere Azioni BPEL successivamente alla relativa data di consegna, il ricavato di tale vendita, anche tenendo conto dell’eventuale conguaglio in denaro, potrebbe non consentire il recupero integrale del valore nominale delle Obbligazioni Convertibili (cfr. Sezione Prima, Capitolo IV, Paragrafo 4.3.1 del Prospetto). INFORMAZIONI GENERALI Denominazione del Prestito Ammontare del Prestito Numero di Obbligazioni Regime di circolazione Valore nominale di Obbligazione Prezzo di Emissione Data di Emissione Data di Scadenza Status delle Obbligazioni ciascuna “BPEL 7% subordinato convertibile con facoltà di rimborso in azioni” Massimi Euro 99.939.881,52. Massime n. 33.092.676. Titoli al portatore, immessi nel sistema di gestione accentrata di Monte Titoli ed assoggettati al regime di dematerializzazione. Euro 3,02. Alla pari, Euro 3,02 per ogni Obbligazione. 24 giugno 2011 24 giugno 2016 Le Obbligazioni costituiscono obbligazioni subordinate dell’Emittente. Le Obbligazioni saranno, pertanto, subordinate alle obbligazioni presenti e future della Banca, siano esse chirografarie o privilegiate in base a disposizioni generali e inderogabili di legge. In caso di liquidazione dell’Emittente, le Obbligazioni convertibili subordinate saranno rimborsate solo dopo che tutti i creditori non ugualmente subordinati siano stati - 30 - Modalità di rimborso alla Data di Scadenza Quotazione Rendimento effettivo annuo lordo soddisfatti. Il Prestito non è coperto dalla garanzia del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi In denaro e/o Azioni BPEL (per maggiori informazioni si veda l’articolo 11 del Regolamento del Prestito). Sì. Borsa Italiana, con provvedimento n. 6984 del 13 maggio 2011 ha disposto l’ammissione a quotazione delle Obbligazioni sul MTA. Nell’ipotesi in cui l’Obbligazionista non eserciti il Diritto di Conversione e l’Emittente non riscatti anticipatamente il Prestito, il rendimento effettivo annuo delle Obbligazioni, calcolato con il metodo del Tasso di Rendimento Interno (IRR), ossia il tasso di sconto che rende equivalente il Prezzo di Emissione ai futuri flussi di cassa generati dal titolo, è pari al 7,123%. STRUTTURA DELLE OBBLIGAZIONI Natura delle Obbligazioni Interessi Data di Pagamento degli Interessi Convenzione di calcolo Componenti derivative Le Obbligazioni sono titoli strutturati in quanto composte da un’obbligazione subordinata, unita a delle componenti derivative. Durante la vita del Prestito le Obbligazioni possono essere convertite volontariamente, su iniziativa dei rispettivi titolari, in Azioni BPEL, con le modalità indicate nel prosieguo. Le Obbligazioni non convertite facoltativamente, né riscattate dall’emittente, saranno rimborsate alla Data di Scadenza. Cedola semestrale fissa pari al 7% annuo lordo, da calcolarsi sulla base del valore nominale di ciascuna Obbligazione. 24 giugno e 24 dicembre di ogni anno, a far data dal 24 dicembre 2011 e fino al 24 giugno 2016. ACT/ACT Dette componenti sono connesse al Diritto di Conversione Volontaria in capo agli Obbligazionisti e all’Opzione di Riscatto in capo all’Offerente. CARATTERISTICHE CONVERSIONE VOLONTARIA Periodo di Conversione Volontaria Dal mese successivo alla Data di Emissione fino al quinto Giorno Lavorativo Bancario che precede la Data di Scadenza. Giorno di efficacia della Conversione Volontaria Le Azioni di Compendio saranno messe a disposizione, per il tramite di Monte Titoli, il quinto Giorno di Borsa Aperta del mese di calendario successivo a quello di presentazione della Domanda di Conversione (la "Data di Conversione"), salvo per le Domande di Conversione presentate nell’ultimo mese di calendario del Periodo di Conversione, in relazione alle quali le Azioni di - 31 - Sospensione del periodo di Conversione Rapporto di Conversione Gestione delle frazioni Diritti degli Obbligazionisti in caso di operazioni sul capitale sociale dell’Emittente Diritti degli Obbligazionisti in caso di distribuzioni di riserve o dividendi Compendio saranno messe a disposizione alla Data di Scadenza Il Periodo di Conversione dovrà intendersi automaticamente sospeso: a) dalla data del Consiglio di Amministrazione (inclusa) che ha deliberato di proporre all’Assemblea degli azionisti di deliberare sulla distribuzione di dividendi o riserve, e sino alla data di stacco in borsa dei relativi dividendi (esclusa); b) dalla data del Consiglio di Amministrazione (inclusa) che ha deliberato di proporre all’Assemblea degli azionisti di deliberare sull'incorporazione di BPEL in altra società, ovvero sulla fusione perfetta o scissione in cui BPEL non sia la beneficiaria, e sino al giorno immediatamente successivo a quello in cui si è tenuta l'assemblea. In relazione alla lettera a), nell'ipotesi in cui l'Assemblea degli azionisti non deliberi la distribuzione dei dividendi, la sospensione del Periodo di Conversione cesserà di avere effetto il giorno immediatamente successivo a quello in cui si è tenuta l'Assemblea. n. 1 Azione di Compendio ogni Obbligazione Convertibile Nei casi in cui all’Obbligazionista spetti, in conseguenza dell’esercizio del Diritto di Conversione, un numero non intero di Azioni di Compendio, l’Emittente procederà, in conformità con le applicabili disposizioni di legge, alla consegna di Azioni di Compendio fino alla concorrenza del numero intero e riconoscerà in contanti il controvalore, arrotondato al centesimo di Euro superiore, della parte frazionaria valutata in base alla media ponderata dei Prezzi Ufficiali delle Azioni BPEL negli ultimi quindici Giorni di Borsa Aperta del mese solare precedente a quello di presentazione della Domanda di Conversione. Si veda l’articolo 8 del Regolamento del Prestito. Si veda l’articolo 9 del Regolamento del Prestito. CARATTERISTICHE OPZIONE DI RISCATTO ANTICIPATO Periodi in cui l’Emittente può esercitare l’Opzione di Riscatto Anticipato Modalità di regolamento dell’Opzione di Riscatto Anticipato Modalità di esercizio dell’Opzione di Decorsi 18 (diciotto) mesi dalla Data di Emissione e sino al quinto giorno precedente la Data di Scadenza. L'Emittente avrà il diritto di procedere al riscatto totale o parziale delle Obbligazioni in circolazione mediante pagamento di una somma in denaro e/o consegna di Azioni BPEL. L’Emittente pubblicherà, entro il ventottesimo Giorno - 32 - Riscatto Regolamento in Azioni Lavorativo Bancario precedente la data in cui procederà al riscatto un avviso ai sensi dell'articolo 17 del Regolamento, in cui sarà indicata l’intenzione dell’Emittente di esercitare l’Opzione di Riscatto, la quota di Valore Nominale in relazione alla quale viene esercitata l’Opzione di Riscatto, nonché la modalità di regolamento del riscatto (Regolamento in Contanti, Regolamento in Azioni o Regolamento Misto). In quest’ultimo caso sarà altresì indicata in termini percentuali la ripartizione tra denaro e Azioni BPEL. Alla Data di Riscatto: a) se il valore di mercato delle Azioni BPEL, determinato sulla base della media aritmetica dei Prezzi Ufficiali delle Azioni BPEL rilevata nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto (il “Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto”), è superiore al rapporto tra il Valore Nominale dell’Obbligazione e il Rapporto di Conversione (il “Prezzo di Conversione”), l’Emittente consegnerà agli Obbligazionisti un numero di Azioni BPEL pari alla somma fra (i) il numero di Azioni di Compendio risultante dal Rapporto di Conversione e (ii) il numero di Azioni BPEL risultante dalla divisione fra il 10% del Valore Nominale dell’Obbligazione (il “Premio”) e il Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto (le “Azioni BPEL per il Riscatto A”); b) se il Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto, è inferiore al Prezzo di Conversione, l’Emittente consegnerà ai titolari un numero di Azioni BPEL (le “Azioni BPEL per il Riscatto B”), risultante dalla divisione fra (i) il Valore Nominale dell’Obbligazione aumentato del Premio e (ii) il Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto. In nessun caso le Azioni BPEL saranno emesse al di sotto del relativo valore nominale. Il Periodo di Rilevazione per il Riscatto decorre dal terzo Giorno di Borsa Aperta (compreso) successivo al giorno in cui è pubblicato l’Avviso di Esercizio dell’Opzione di Riscatto e termina il sesto Giorno di Borsa Aperta (compreso) antecedente la Data di Riscatto. - 33 - L’Emittente procederà, in conformità alle applicabili disposizioni di legge, alla consegna di Azioni BPEL fino alla concorrenza del numero intero e riconoscerà in contanti il controvalore, arrotondato al centesimo di Euro superiore, della parte frazionaria, calcolato sulla base del Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto. Rimborso del Valore Nominale in caso di Riscatto e Regolamento in Azioni o Misto Regolamento in Contanti Sì. Ove il valore delle Azioni BPEL consegnate, valorizzate al Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Riscatto (unitamente alla somma di denaro versata per la parte frazionaria e alla somma di denaro corrisposta nell’ipotesi di Regolamento Misto), sia inferiore al Valore Nominale dell’Obbligazione, l’Emittente verserà agli Obbligazionisti, il primo Giorno Lavorativo Bancario successivo alla Data di Riscatto, una somma in denaro a titolo di conguaglio pari alla differenza fra (i) il Valore Nominale dell’Obbligazione e il (ii) prodotto tra (a) il Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Riscatto e (b) il numero di Azioni BPEL consegnate (a tale prodotto dovrà essere sommato l’eventuale ammontare in denaro per la parte frazionaria e alla somma di denaro corrisposta nell’ipotesi di Regolamento Misto), in modo tale che il valore complessivamente attribuito agli Obbligazionisti sia pari al Valore Nominale. Alla Data di Riscatto: a) se il valore di mercato delle Azioni BPEL, determinato sulla base della media aritmetica dei Prezzi Ufficiali delle Azioni BPEL rilevata nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto (il “Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto”), è superiore al rapporto tra il Valore Nominale dell’Obbligazione e il Rapporto di Conversione (il “Prezzo di Conversione”), l’Emittente pagherà una somma in denaro pari al prodotto tra (a) il numero di Azioni BPEL per il Riscatto A e (b) il Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto; b) se il Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto, è inferiore al Prezzo di Conversione, l’Emittente pagherà il 110% del Valore Nominale dell’Obbligazione. Regolamento Misto Alla Data di Riscatto: a) se il - 34 - valore di mercato delle Azioni BPEL, determinato sulla base della media aritmetica dei Prezzi Ufficiali delle Azioni BPEL rilevata nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto (il “Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto”), è superiore al rapporto tra il Valore Nominale dell’Obbligazione e il Rapporto di Conversione (il “Prezzo di Conversione”), l’Emittente consegnerà, nella proporzione comunicata nell’Avviso di Esercizio dell’Opzione di Riscatto, un numero di Azioni BPEL e pagherà una somma in denaro, il cui valore complessivo sarà equivalente al controvalore delle Azioni BPEL per il Riscatto A (valorizzate al Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto); b) se il Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto, è inferiore al Prezzo di Conversione, l’Emittente consegnerà, nella proporzione comunicata nell’Avviso di Esercizio dell’Opzione di Riscatto, un numero di Azioni BPEL e pagherà una somma in denaro, il cui valore complessivo sarà equivalente al controvalore delle Azioni BPEL per il Riscatto B (valorizzate al Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto). L’Emittente procederà, in conformità alle applicabili disposizioni di legge, alla consegna di Azioni BPEL fino alla concorrenza del numero intero e riconoscerà in contanti il controvalore, arrotondato al centesimo di Euro superiore, della parte frazionaria, calcolato sulla base del Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto. Interessi nel caso di Riscatto Anticipato Le Obbligazioni, per la quota di Valore Nominale riscattata, cesseranno di essere fruttifere alla Data di Pagamento immediatamente precedente la Data di Riscatto e nessun diritto potrà essere vantato in relazione agli interessi non ancora maturati TABELLA DELL’INVESTIMENTO FINANZIARIO Scomposizione del Prezzo di Offerta nelle diverse componenti implicite nell’Obbligazione Prezzo di Offerta a) b) Costi di Strutturazione Commissioni di collocamento Componenti dell’investimento finanziario - 35 - Euro 3,02 Euro 0,00 Euro 0,00 c) Componente obbligazionaria pura d) Componente opzionaria connessa al riscatto a favore dell’Emittente e) Componente opzionaria a favore del destinatario dell’Offerta 7. 94,95% -0,29% 5,34% DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO Per la durata di validità del Prospetto, le copie dei seguenti documenti potranno essere consultate presso la sede legale dell’Emittente e sul sito Internet dell’Emittente (www.bancaetruria.it), nonché sul sito internet di Borsa Italiana, www.borsaitaliana.it: • atto costitutivo e statuto dell’Emittente; • bilanci di esercizio e consolidati dell’Emittente per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2008, 2009 e 2010, predisposti in conformità agli IFRS e assoggettati a revisione contabile dalla Società di Revisione; • Resoconto Intermedio di Gestione relativo al periodo chiuso al 31 marzo 2011, non assoggettato a revisione contabile da parte della Società di revisione; • Regolamento del prestito obbligazionario convertibile denominato “BPEL 7% subordinato convertibile con facoltà di rimborso in azioni”. - 36 - SEZIONE PRIMA - 37 - QUESTA PAGINA È STATA LASCIATA VOLUTAMENTE BIANCA - 38 - 1. CAPITOLO I – PERSONE RESPONSABILI 1.1. Responsabili del Prospetto Banca Etruria, con sede legale in Arezzo, Via Calamandrei, 255, in qualità di Emittente, assume la responsabilità per i dati e le notizie contenuti nel Prospetto. 1.2. Dichiarazione di responsabilità Banca Etruria, responsabile della redazione del Prospetto, dichiara che, avendo adottato tutta la ragionevole diligenza a tale scopo, le informazioni in esso contenute sono, per quanto a propria conoscenza, conformi ai fatti e non presentano omissioni tali da alterarne il senso. - 39 - 2. CAPITOLO II – REVISORI LEGALI DEI CONTI 2.1. Revisori legali dell’Emittente Banca Etruria ha affidato l’incarico di revisione contabile alla società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., con sede legale in Milano, Via Monte Rosa 91, per gli anni dal 2007 al 2015 (la “Società di Revisione”). I bilanci civilistici e consolidati dell’Emittente relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2010 , 2009 e 2008 sono stati assoggettati a revisione contabile da parte della Società di Revisione. 2.2. Informazioni relative alla durata dell’incarico Durante il periodo cui si riferiscono le informazioni finanziare relative agli esercizi passati riportate nel Prospetto, non vi sono stati rilievi o rifiuti di attestazione da parte della Società di Revisione, né la stessa si è dimessa o è stata rimossa dall’incarico o è stata revocata la conferma dall’incarico ricevuto. - 40 - 3. CAPITOLO III – INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE DELL’EMITTENTE 3.1. Principali dati contabili Di seguito si riportano sinteticamente: • i principali dati patrimoniali e finanziari del Gruppo Banca Etruria, riferiti al periodo infrannuale chiuso il 31 Marzo 2011 ed agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2010, 2009 e 2008; • i dati economici consolidati riferiti al periodo infrannuale chiuso il 31 Marzo 2011 ed agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2010, 2009, 2008. I dati patrimoniali ed economici del Gruppo Banca Etruria relativi al periodo infrannuale chiuso al 31 Marzo 2011 sono desunti dalla Resoconto Intermedio di Gestione relativo a tale periodo, non assoggettato a revisione contabile da parte della Società di Revisione. Per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2010, 2009 e 2008 i dati patrimoniali ed economici sono stati predisposti sulla base dei dati desunti dai bilanci consolidati al 31 dicembre 2010, 2009 e 2008, assoggettati a revisione contabile da parte della Società di Revisione. L’Emittente si avvale del regime di inclusione mediante riferimento dei documenti sopra indicati ai sensi dell’art. 11 della Direttiva 2003/71/CE e dell’art. 28 del Regolamento (CE) 809/2004. Tali documenti sono stati pubblicati e depositati presso la Consob e sono a disposizione del pubblico sul sito dell’Emittente (www.bancaetruria.it) nonché presso la sede dell’Emittente e sul sito di Borsa Italiana (www.borsaitaliana.it). La seguente tabella riporta dati economici selezionati per il periodo infrannuale chiuso il 31 Marzo 2011: DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI Voci (euro/1000) Margine di interesse Commissioni nette Margine di intermediazione Risultato netto della gestione finanziaria Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa Costi operativi netti Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 31/03/11 55,480 25,152 90,167 67,435 63,827 -56,353 7,473 -5,250 2,223 31/03/10 52,824 28,322 88,753 55,657 53,770 -54,633 4,627 -3,455 1,172 Variazione 31/03/201131/03/2010 2,656 -3,170 1,414 11,778 10,057 -1,720 2,846 -1,795 1,051 Di seguito si riportano dati economici selezionati per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2010, 2009 e 2008: DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI Voci (euro/1000) Margine di interesse Commissioni nette Margine di intermediazione 31/12/10 222,430 107,135 349,761 - 41 - 31/12/09 221,438 90,617 334,411 31/12/08 242,136 74,554 309,764 Variazione 2010-2009 992 16,518 15,350 Variazione 2009-2008 - 20,698 16,063 24,647 Risultato netto della gestione finanziaria Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa Costi operativi netti Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 252,026 239,968 215,979 206,040 255,182 246,061 36,047 33,928 - 39,203 - 40,021 - 221,029 24,326 - 216,602 - 10,563 - 205,002 41,022 - 4,427 34,889 - 11,600 - 51,585 - 18,993 - 344 - 21,828 - 18,649 21,484 5,333 - 10,907 19,194 16,240 - 30,101 La seguente tabella riporta dati patrimoniali selezionati per il periodo infrannuale chiuso il 31 Marzo 2011: AGGREGATI PATRIMONIALI Crediti verso clientela (a) Interbancario netto (b) Attività finanziarie per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 31/03/11 8,047,226 -324,515 104,360 15,340 1,192,233 112,613 31/12/10 8,010,611 -213,914 120,375 34,900 1,116,214 112,667 Variazione 31/03/201131/12/2010 36,615 -110,601 -16,015 -19,560 76,019 -54 Debiti verso clientela (A) Titoli in circolazione (B) (c) Raccolta diretta (A + B) Patrimonio contabile al netto del risultato di periodo Patrimonio netto di terzi Patrimonio netto 4,300,687 3,573,596 7,874,283 707,377 19,630 727,007 4,974,599 3,069,678 8,044,277 696,669 19,762 716,431 -673,912 503,918 - 169,994 10,708 -132 10,576 (euro/1000) (a) Al netto dei titoli Loans & Receivables classificati alla voce 70 dell’attivo di stato patrimoniale (Crediti verso clientela) per 1,1 mln di euro. (b)Il saldo interbancario è calcolato considerando tra i crediti i titoli Loans & Receivables, classificati alla voce 60 dell’attivo di stato patrimoniale (Crediti verso banche) per circa 297 mln di euro. (c) Voce 20 e 30 del passivo di stato patrimoniale. DATI PATRIMONIALI RICLASSIFICATI RACCOLTA INDIRETTA (euro/1000) TOTALE RACCOLTA INDIRETTA (*) di cui: Gestita Assicurativa Amministrata 31/03/11 3,889,230 1,642,482 774,773 1,471,974 31/12/10 3,869,981 1,689,427 763,726 1,416,828 Variazione 31/03/201131/03/2010 19,249 - 46,945 11,047 55,146 Di seguito si riportano dati patrimoniali selezionati per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2010, 2009 e 2008. AGGREGATI PATRIMONIALI (euro/1000) Crediti verso clientela Interbancario netto Attività finanziarie per la negoziazione 31/12/10 8,010,611 - 213,914 120,375 - 42 - 31/12/09 7,556,927 99,904 361,897 31/12/08 7,085,709 - 964,785 311,583 Variazione 2010 - 2009 453,684 - 313,818 - 241,522 Variazione 2009 - 2008 471,218 1,064,689 50,314 Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 34,900 1,116,214 112,667 34,545 523,871 125,616 46,694 394,442 146,282 355 592,343 - 12,949 - 12,149 129,429 - 20,666 Debiti verso clientela (A) Titoli in circolazione (B) (**) Raccolta diretta (A + B) Patrimonio contabile al netto del risultato di periodo Patrimonio netto di terzi Patrimonio netto 4,974,599 3,069,678 8,044,277 696,669 4,584,269 3,166,675 7,750,944 706,641 3,962,340 2,348,335 6,310,675 683,106 390,330 - 96,997 293,333 - 9,972 621,929 81,834 1,440,269 23,535 19,762 716,431 17,709 724,350 17,682 700,788 2,053 - 7,919 27 23,562 31/12/08 2,967,790 1,127,408 480,707 1,359,676 Variazione 2010 - 2009 579,835 299,526 167,273 113,037 Variazione 2009 - 2008 322,356 262,494 115,746 - 55,884 (**)Voce 30 e 50 del passivo di stato patrimoniale. RACCOLTA INDIRETTA (euro/1000) TOTALE RACCOLTA INDIRETTA (*) di cui: Gestita Assicurativa Amministrata 31/12/10 3,869,981 1,689,427 763,726 1,416,828 31/12/09 3,290,146 1,389,901 596,453 1,303,791 La seguente tabella riporta gli indici di performance del Gruppo Banca Etruria per il periodo infrannuale chiuso il 31 Marzo 2011 e per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2010, 2009 e 2008. Indici di performance (%) ROE Margine di Interesse/Margine di Intermediazione Margine di Intermediazione/Totale Attivo Cost Income Ratio al lordo degli ammortamenti 31/03/11 31/12/10 31/12/09 31/12/08 1,26% 61,5% 3,3% 62,4% 1.20% 63.6% 3.2% 63.1% -1.50% 66.2% 3.3% 64.5% 2.80% 78.2% 3.4% 65.7% La seguente tabella riporta l’utile per azione consolidato del Gruppo Banca Etruria per il periodo infrannuale chiuso il 31 Marzo 2011 e per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2010, 2009 e 2008. Anno Utile per azione UTILI PER AZIONE 31/12/20010 0.07 31/03/2011 0.03 31/12/09 0.00 31/12/08 0.21 La seguente tabella riporta gli indici di struttura del Gruppo Banca Etruria per il periodo infrannuale chiuso il 31 Marzo 2011 e per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2010, 2009 e 2008. Indici di struttura Numero medio di dipendenti Numero degli sportelli bancari 31/03/2011 2,097 199 DATI DI STRUTTURA 31/12/2010 31/12/09 31/12/08 2,087 199 - 43 - 2,083 198 2,028 197 Variazione 31/03/201131/12/2010 10 - Variazione 2010-2009 Variazione 2009-2008 4 1 55 1 La seguente tabella riporta i principali dati del rendiconto finanziario del Gruppo Banca Etruria per il periodo infrannuale chiuso il 31 Marzo 2011 e per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2010, 2009 e 2008. RENDICONTO FINANZIARIO (euro/1000) Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di investimento Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista Liquidità netta generata/assorbita nel periodo 31/03/2011 31/12/10 31/12/09 31/12/08 Variazione 2010-2009 Variazione 2009-2008 -106,503 Variazione 31/03/201131/12/2010 38.022 3,187 -34,835 -5,215 -29,620 101,288 63 37,475 13,561 -25,401 - 37,412 23,914 38,962 0 83 -8,739 138,246 - 83 8,822 -146,985 3,250 2,723 -393 6,342 527 3,116 -6,735 Le seguenti tabelle riportano informazioni di sintesi sulle esposizioni per cassa verso la clientela del Gruppo Banca Etruria al 31 dicembre 2010, 2009 e 2008. Valori (euro/1000) CREDITI VERSO LA CLIENTELA 2010 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: valori lordi e netti 2010 Esposizione Incidenza Rettifiche di lorda valore Crediti deteriorati a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute Crediti in Bonis TOTALE Valori (euro/1000) 6.56% 5.23% 0.67% 2.17% 85.37% 100.00% -299,509 -63,791 -7,736 -4,400 -24,673 -400,109 252,258 375,893 48,847 178,194 7,156,507 8,011,699 CREDITI VERSO LA CLIENTELA 2009 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: valori lordi e netti 2009 Esposizione Incidenza Rettifiche di Esposizione lorda valore netta Crediti deteriorati a) Sofferenze b) Incagli c)Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute Crediti in Bonis TOTALE Valori (euro/1000) 551,767 439,684 56,583 182,594 7,181,180 8,411,808 Esposizione netta 357,892 384,125 49,509 237,163 6,796,352 7,825,041 4.57% 4.91% 0.63% 3.03% 86.85% 100.00% -205,302 -58,723 -7,650 -6,314 -33,059 -311,048 152,590 325,402 41,859 230,849 6,849,427 7,600,127 CREDITI VERSO LA CLIENTELA 2008 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: valori lordi e netti 2008 Esposizione Incidenza Rettifiche di Esposizione lorda valore netta Indice di copertura 54.28% 14.51% 13.67% 2.41% 0.34% 4.76% Indice di copertura 57.36% 15.29% 15.45% 2.66% 0.49% 3.98% Indice di copertura Crediti deteriorati a) Sofferenze b) Incagli c)Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute 236,971 154,416 14,090 87,906 - 44 - 3.21% 2.09% 0.19% 1.19% -143,887 -17,401 -1,564 -2,993 93,084 137,015 12,526 84,913 60.72% 11.27% 11.10% 3.40% Crediti in Bonis Totale 6,878,818 7,372,201 93.31% 100.00% -54,955 -220,800 6,823,863 7,151,401 0.80% 3.00% La tabella che segue indica i dati del patrimonio di vigilanza e i coefficienti di solvibilità del Gruppo Banca Etruria al 31 dicembre 2010, 2009 e 2008. PATRIMONIO DI VIGILANZA (euro/1000) A. Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali B. Filtri prudenziali del patrimonio base: B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) B.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A + B) D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C – D) F. Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri prudenziali G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare: G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) G.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F + G) I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H – I) M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare N. Patrimonio di vigilanza (E + L – M) O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3) P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O) COEFFICIENTI DI SOLVIBILITA' Patrimonio di base / Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) Patrimonio di vigilanza incluso il Tier 3 / Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 31/12/10 591,453 - 9,584 - 9,584 581,869 - 3,867 578,002 295,686 -6,940 -6,940 288,746 - 3,867 284,879 - 22,381 840,500 840,500 31/12/10 6.4% 9.3% 31/12/09 581,111 - 8,908 - 8,908 572,204 - 13,042 559,162 284,721 - 3,978 - 3,978 280,743 - 13,042 267,701 - 23,372 803,491 803,491 31/12/09 6.2% 8.9% 31/12/2008 564.878 -23.065 -23.065 541.812 -13.400 528.413 279.178 -1.653 -1.653 277.525 -13.400 264.125 -23.867 768.671 3.664 772.335 31/12/08 6.2% 9.1% Di seguito, i coefficienti di vigilanza sono riclassificati ai fini gestionali: per renderli comparabili con quelli degli altri intermediari vengono evidenziati i valori al netto dei requisiti specifici richiesti a Banca Etruria (nel 2002 è stato richiesto a Banca Etruria di determinare i requisiti patrimoniali afferenti al rischio di credito con un requisito aggiuntivo del 2%). COEFFICIENTI DI SOLVIBILITA' – valori gestionali Patrimonio di base / Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) Patrimonio di vigilanza incluso il Tier 3 / Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 7.9% 11.5% 7.6% 10.9% 7.6% 11.1% Di seguito viene presentato il patrimonio regolamentare al 31 dicembre 2010 confrontato con la situazione pro-forma che recepisce gli effetti patrimoniali di una emissione di un prestito obbligazionario con clausola di subordinazione convertibile in azioni ordinarie della Società pari a 100 milioni di euro. Nello scenario viene preso in considerazione uno strumento emesso in data 30 giugno 2011 per un ammontare nominale di 100 milioni di euro e clausola di conversione in azioni ordinarie Banca Etruria sia da parte del possessore, sia della Società, esercitabile in ogni momento, trascorsi 18 mesi dall’emissione. A tal proposito, le seguenti simulazioni considerano l’esercizio della opzione alla prima data disponibile (31 dicembre 2012). Per ciò che riguarda la composizione/quantificazione patrimoniale, si ipotizza che le poste componenti il patrimonio regolamentare, se non direttamente influenzate dall'emissione, restino invariate rispetto alla situazione rilevata al 31 dicembre 2010. Vengono, inoltre, presi in considerazione per l’esercizio 2013 le stime degli impatti attesi dall’introduzione della normativa relativa a Basilea III. Dell’attuale dettato regolamentare comunicato - 45 - dal Comitato di Basilea sono state simulate le specifiche maggiormente impattanti per il Gruppo Banca Etruria ed in particolare: - interessi di minoranza: è stata applicata la disciplina agli attuali valori espressi da Banca Lecchese in termini di attività ponderate per il rischio e di patrimonio di terzi, secondo quanto disposto dai paragrafi 62-65 e simulati secondo quanto esposto nell’Annex 3 dell’accordo Basilea III; - partecipazioni in compagnie assicurative: è stata applicata la disciplina agli attuali valori espressi da BAP e BAP Danni in termini di valore delle partecipazioni di Gruppo, secondo quanto disposto dai paragrafi 84-89 e simulati secondo quanto esposto nell’Annex 2 dell’accordo di Basilea III; - deferred tax assets: è stata applicata la disciplina agli attuali valori espressi nel Bilancio Consolidato riclassificato ai fini di vigilanza, secondo quanto disposto dai paragrafi 69-70 e 87-89 e simulati secondo quanto esposto nell’Annex 2 dell’accordo di Basilea III, sia nell’ipotesi di effettiva applicazione della normativa ante Decreto Mille Proroghe (scenario A), sia nell’ipotesi che tali effetti siano completamente sterilizzati (scenario B); - in considerazione della modesta esposizione al rischio di controparte e di mercato, non sono fatte assunzioni sui possibili impatti delle modifiche normative proposte; - tenuto conto dell’utilizzo del metodo standardizzato ai fini della determinazione del requisito patrimoniale relativo al rischio di credito, non sono fatte assunzioni sui possibili impatti delle modifiche normative proposte in merito. Al fine di proporre una stima prudenziale, non sono stati considerati gli effetti del phase-in dei regulatory adjustements previsti al paragrafo 94. lettere c), d) ed e) del citato accordo di Basilea III. Gli effetti descritti sono esclusivamente riferibili alla Operazione proposta e non contemplano ulteriori operazioni di rafforzamento del capitale. Oltre a quanto precedentemente illustrato le ipotesi alla base del presente scenario sono: - differenziale di remunerazione del prestito emesso pari al 7,4% annuo, nell'ipotesi di una emissione con cedola al 8,5% ed una sostituzione di raccolta all'Euribor 3m (1,088%). La componente degli interessi corrisposti, al netto dell’effetto fiscale, viene portata a deduzione del patrimonio di base in ragione dell’impatto sul risultato d’esercizio; - non viene prudenzialmente tenuta in considerazione la quota che diventerà non più computabile dei prestiti subordinati a causa dell’avvicinarsi alla scadenza seppur il budget predisposto ne prevede il rimpiazzo; - per l’esercizio 2011 il requisito patrimoniale di vigilanza sul rischio di credito e sul rischio operativo vengono incrementati coerentemente con quanto previsto dal budget dell’anno. Per ciò che riguarda il rischio operativo è stato tralasciato l'impatto riconducibile all'emissione sullo stesso. Per gli esercizi successivi non vengono fatte assunzioni sull’andamento degli attivi ponderati per il rischio, fatto salvo quanto previsto dalla disciplina Basilea III in merito alle quote di regulatory adjustements non dedotti direttamente. - 46 - L’emissione, avendo un tenor di 5 anni, risulta computabile nel 2011 per l’80% del valore emesso. Inoltre, è simulata un’operazione di liability management che consenta di migliorare il profilo di liquidità del Gruppo in relazione alla prossima data call (luglio 2011) di uno strumento subordinato per un importo equivalente a quello dell’emissione convertibile. TIER I CAPITAL (going-concern capital) Common Equity Tier I Elementi Positivi Elementi Negativi Minority interest Regulatory adjustments Additional Tier I Elementi Positivi Elementi Negativi Minority interest TIER II CAPITAL (gone-concern capital) Elementi Positivi Elementi Negativi Minority interest TOTAL REGULATORY CAPITAL REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA Rischio di credito Rischio di controparte Rischio di mercato Rischio operativo Altri requisiti prudenziali ATTIVITA' DI RISCHIO PONDERATE RATIOS PATRIMONIALI Common Equity Tier I ratio Tier I Capital ratio Total Capital ratio ACTUAL 31/12/2010 578.002 578.002 714.231 -136.229 - PROFORMA 31/12/2011 578.468 578.468 714.697 -136.229 - PROFORMA 31/12/2012 672.659 672.659 808.888 -136.229 - PROFORMA 31/12/2013A 665.965 665.279 794.438 -132.362 3.203 686 686 PROFORMA 31/12/2013B 665.965 665.279 794.438 -132.362 3.203 686 686 262.499 296.825 -34.326 840.500 719.977 537.679 4.214 2.202 41.462 134.420 228.899 263.225 -34.326 807.366 722.840 539.119 4.214 2.202 42.525 134.780 127.299 161.625 -34.326 799.958 722.840 539.119 4.214 2.202 42.525 134.780 120.861 128.025 -8.079 915 786.826 739.847 539.119 4.214 2.202 42.525 151.786 120.861 128.025 -8.079 915 786.826 730.114 539.119 4.214 2.202 42.525 142.054 8.999.713 9.035.500 9.035.500 9.248.082 9.126.425 6,4% 6,4% 9,3% 6,4% 6,4% 8,9% 7,4% 7,4% 8,9% 7,2% 7,2% 8,5% 7,3% 7,3% 8,6% Come evidenziato nella tabella precedente, l’operazione risulterebbe particolarmente rilevante per il rafforzamento patrimoniale del Gruppo. Nel caso non fosse realizzata, in tutto o in parte, l’operazione di liability management, le proiezioni mostrate sono da intendersi prudenziali a regime. - 47 - QUESTA PAGINA È STATA LASCIATA VOLUTAMENTE BIANCA - 48 - FATTORI DI RISCHIO 4. CAPITOLO IV – FATTORI DI RISCHIO In particolare, si segnala che le Obbligazioni Convertibili sono composte da una obbligazione subordinata unita a delle componenti derivative; pertanto, il loro valore è influenzato, tra l’altro, dal prezzo delle Azioni BPEL. In caso di riscatto o di rimborso (totale o parziale) in Azioni BPEL, ove il possessore intendesse vendere Azioni BPEL successivamente alla relativa data di consegna, il ricavato di tale vendita, anche tenendo conto dell’eventuale conguaglio in denaro, potrebbe non consentire il recupero integrale del valore nominale delle Obbligazioni Convertibili (cfr. Sezione Prima, Capitolo IV, Paragrafo 4.3.1 del Prospetto). 4.1. Fattori di rischio connessi all’attività dell’Emittente e del Gruppo 4.1.1. Rischi connessi all’impatto della situazione macroeconomica sull’andamento del Gruppo Banca Etruria Il Gruppo Banca Etruria è soggetto ai rischi propri derivanti dall’attività bancaria e finanziaria, la quale è direttamente e fortemente influenzata dalla situazione dei mercati finanziari e dal generale contesto macroeconomico. Il sistema finanziario globale ha operato in condizioni di difficoltà a partire dal mese di agosto 2007 e i mercati finanziari hanno avuto un andamento particolarmente negativo dopo le dichiarazioni di insolvenza di alcuni primari istituti finanziari internazionali, intervenute a partire dal settembre 2008. Questa situazione ha portato a gravi distorsioni dei mercati finanziari di tutto il mondo, con criticità senza precedenti sul fronte della raccolta di liquidità, in particolare a livello di sistema bancario internazionale. Nel complesso, il sistema bancario italiano ha risentito in misura inferiore della situazione di crisi venutasi a creare, grazie anche ad un modello d’intermediazione orientato prevalentemente verso attività di impiego e di raccolta in contropartita alla clientela ordinaria al dettaglio. Tali circostanze hanno determinato, anche per il Gruppo Banca Etruria, un rallentamento dell’attività ordinaria, un incremento del costo del finanziamento, una diminuzione dei corsi azionari e del valore delle attività, nonché ulteriori costi derivanti da svalutazioni e deprezzamenti, con una diminuzione della profittabilità. Nel corso dell’esercizio 2010, il contesto operativo in cui il Gruppo Banca Etruria ha operato è stato caratterizzato dal perdurare della crisi economica sebbene in presenza di segnali di stabilizzazione ed in alcuni casi di una ripresa che, peraltro, non appare ancora stabile, né sostenuta nel nostro Paese. Dal secondo trimestre dell’anno, inoltre, alla crisi economica si sono aggiunte le straordinarie tensioni sui mercati dei capitali dovute alle difficoltà finanziarie della Grecia e ai relativi impatti negativi su tutti i paesi europei caratterizzati da alto deficit e bassa crescita. In particolare, le tensioni sui mercati finanziari hanno colpito in modo importante il nostro Paese, generando effetti diretti ed indiretti sul comparto bancario ed assicurativo e rinnovando tensioni sulla liquidità e sulla fiducia delle istituzioni finanziarie. Pertanto, l’esercizio è stato caratterizzato da ancora elevati impatti sul lato delle rettifiche su crediti, dal mantenimento di ricavi da margine di interesse compressi dall’eccezionale basso livello dei tassi a breve termine e da una rinnovata volatilità dei mercati finanziari. Gli ulteriori elementi di tensione che hanno caratterizzato la fase finale dell’anno in concomitanza con la massima acutezza della crisi irlandese e la definizione delle nuove regole internazionali hanno complessivamente contribuito a raffreddare il parziale recupero dei tassi di interesse a breve termine osservato nell’ultimo trimestre dell’anno ed a riproporre in modo vigoroso il tema dell’equilibrio strutturale di lungo termine sia del capitale che della liquidità di tutto il sistema bancario. - 49 - FATTORI DI RISCHIO In considerazione del prospettato scenario macroeconomico, i principali rischi che potrebbero manifestarsi, tenuto sempre conto che tutti i rischi indicati sono costantemente seguiti e gestiti in modo sempre più efficace attraverso processi e procedure volte a mitigarne gli effetti attuali e prospettici, sono i seguenti: (i) in merito al rischio di credito vi sono elementi per ritenere che possano permanere elevate rischiosità o incertezze nei prossimi periodi in funzione dell’attuale situazione economica, soprattutto laddove le aspettative permangano negative e non vi siano chiari segnali di uscita dalla crisi. Il Gruppo è altresì esposto ad un rischio di concentrazione: dispone di alcune posizioni a rischio di rilievo su alcuni prenditori e a livello geosettoriale, sebbene nell’arco dell’anno 2010 siano proseguiti i processi di mitigazione e le dinamiche di budget per l’anno 2011 siano particolarmente rigorose in tal senso. In particolare, lo status di gruppo popolare di riferimento sul territorio locale può determinare condizioni di particolare rischiosità laddove la congiuntura negativa si rifletta in modo significativo sul contesto economico di riferimento, ovvero possa essere particolarmente penalizzante per imprese operanti in settori verso i quali il Gruppo ha esposizioni di rilievo. In particolare, si evidenzia che l’incidenza dei grandi rischi, intendendosi come tali ai sensi della normativa di vigilanza le esposizioni di importo pari o superiore al 10% del patrimonio di vigilanza, rispetto al totale di crediti verso clientela, che al 31 dicembre 2010 si attestava a 8 miliardi di euro, è rappresentata nella tabella seguente. B.4 Grandi rischi (secondo la normativa di vigilanza) 31/12/2010 Voci/valori Numero Valore Nominale A. Grandi Rischi 5 871.696 Valore Ponderato (*) 127.582 B. Posizioni Ponderate nulle 1 429.879 - Totale Grandi Rischi (A-B) 4 441.817 127.582 (*) Il valore nominale delle esposizioni è ponderato secondo gli specifici fattori di ponderazione previsti dalle normativa di vigilanza, Circolare Banca d'Italia n. 263/2006 - Titolo V - Allegato A. Il principale grande rischio attiene alle esposizioni verso lo Stato italiano. Gli altri grandi rischi afferiscono in via prevalente al settore bancario. In termini settoriali la principale concentrazione del portafoglio crediti verso la clientela di Banca Etruria è riferita al comparto Edilizia ed opere pubbliche che rappresenta oltre il 16% del totale crediti verso la clientela. (ii) in merito al rischio di mercato, stante la persistenza di turbolenze sui mercati finanziari e l’elevata variabilità dello spread di credito di molti emittenti (inclusa la Repubblica Italiana) le esposizioni soggette a rischio di mercato e di cambio sono state progressivamente ridotte nel corso del 2010 e permarranno contenute nell’anno 2011. Tuttavia, l’eccezionale variabilità dei mercati finanziari potrebbe comportare impatti negativi sul risultato di esercizio pur in presenza di un profilo di rischio estremamente prudente. Peraltro, la presenza di un importante portafoglio titoli al servizio delle polizze di ramo I e V relative alle compagnia assicurativa operante nel settore vita, può rappresentare un ulteriore elemento di rischio nella gestione delle dinamiche patrimoniali in contesti di mercati finanziari particolarmente avversi; (iii) in merito al rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario, le poste attive/passive sono in generale gestite in modo da preservare il valore economico del portafoglio anche in conseguenza ad inattese variazioni del tasso di interesse. Stante la condizione attuale, non vi - 50 - FATTORI DI RISCHIO sono da segnalare particolari incrementi di rischiosità nel medio lungo termine, sebbene l’elevata variabilità dei tassi di interesse renda maggiormente complessa l’attività di copertura. Nell’immediato, una riduzione dei tassi di interesse a breve termine potrebbe avere come effetto un’ulteriore compressione di alcune componenti reddituali dovuta all’impossibilità di poter mantenere livelli di marginalità tra tassi attivi e passivi in linea con una dinamica di tassi di interesse tipica di un contesto economico stabile, in continuità con gli effetti già rilevati nel corso dell’anno 2010; (iv) in relazione al rischio di liquidità le rinnovate tensioni sul comparto della liquidità bancaria, unite alle difficoltà dei mercati finanziari ed alle modificazioni normative introdotte o in corso di introduzione fanno ritenere di rilievo il rischio di liquidità per tutto l’anno 2011. In tal senso, il Gruppo in continuità con gli sforzi compiuti negli anni precedenti, si è fornito di indirizzi e strumenti per gestire questa fase particolarmente delicata. Le azioni messe in atto per il contenimento di tale rischio determineranno impatti di natura reddituale, in termini di maggiori costi, le cui manifestazioni saranno significative nel corso dell’anno 2011; (v) sul rischio derivante da cartolarizzazioni, in funzione dell’evoluzione del quadro normativo nazionale ed internazionale, nonché degli impatti derivanti dalla crisi economica sul deterioramento del credito, il Gruppo potrebbe dover sostenere dei costi connessi all’efficiente mantenimento e utilizzo delle operazioni in essere; (vi) relativamente al rischio strategico, si rileva che, a causa del contesto di mercato di riferimento, le pianificate operazioni di dismissione delle società operanti nel ramo del leasing e nel ramo assicurativo ed il rilancio di Banca Lecchese come banca di riferimento per gli imprenditori locali, potrebbero essere rese maggiormente complesse. Inoltre, più in generale, le strategie messe in atto a livello nazionale ed internazionale per rendere meno impattanti gli effetti della crisi e predisporre un quadro di stabilità finanziaria susseguente hanno avviato dibattiti e proposte di modifica di tutte le principali normative aventi un riflesso sull’attività bancaria, dai principi contabili internazionali, alla disciplina prudenziale di Basilea II, fino alle tematiche connesse ai regimi fiscali. Già nel corso del 2010 alcuni elementi connessi alle nuove normative sono stati definiti, tuttavia l’incertezza legata alle decisioni che saranno prese dagli organismi preposti ed alle relative modalità e tempistiche di attuazione possono costituire un rischio di rilievo per l’efficiente realizzazione delle strategie previste dalla Banca. 4.1.2. Rischi connessi all’adeguatezza patrimoniale Le banche devono costantemente mantenere un ammontare minimo di patrimonio di vigilanza pari all’8% del complesso delle attività ponderate in relazione ai rischi di perdita per inadempimento dei debitori (rischio creditizio). Nel 2002 è stato richiesto a Banca Etruria di determinare i requisiti patrimoniali afferenti al rischio di credito con un requisito aggiuntivo del 2%. In un contesto di mercato ancora caratterizzato da sensibili elementi di incertezza per le imprese, l’Aumento di Capitale connesso all’emissione delle Obbligazioni Convertibili persegue l’obiettivo di incrementare ulteriormente la dotazione patrimoniale del Gruppo Banca Etruria e di porre i presupposti per rafforzare nel medio periodo il Core Tier I ratio del Gruppo Banca Etruria e conseguentemente anticipare l’allineamento ai più stringenti requisiti patrimoniali delle banche in corso di introduzione. Ciò nonostante, essendo subordinato l’Aumento di Capitale alla conversione del Prestito in Azioni di Compendio (a seguito dell’esercizio del diritto di conversione da parte degli obbligazionisti o del diritto di riscatto anticipato o rimborso in azioni da parte dell’Emittente) non vi è certezza che il previsto rafforzamento patrimoniale possa essere integralmente conseguito. - 51 - FATTORI DI RISCHIO In linea più generale non può escludersi che possano presentarsi difficoltà per il Gruppo in sede di adeguamento ai nuovi e più stringenti ratios patrimoniali, per quanto l’Emittente stia già ponendo in essere tempestive e stringenti strategie volte a preservare in ogni caso la propria adeguatezza patrimoniale. Per gli effetti stimati dell’Aumento di Capitale sui ratios patrimoniali del Gruppo Banca Etruria si rinvia alla Sezione Prima, Capitolo III, del Prospetto. Per maggiori informazioni si rinvia a quanto descritto nella Sezione Prima, Capitolo IV, Paragrafi 4.1.14, Capitolo V, Paragrafo 5.1.5, Capitolo XII, Paragrafo 12.2, Capitolo XX, Paragrafo 20.1, del Prospetto. 4.1.3. Rischi connessi al peggioramento della qualità del credito Il Gruppo Banca Etruria è soggetto al rischio di credito, ossia al rischio che un debitore del Gruppo non adempia alle proprie obbligazioni o che il relativo merito creditizio subisca un deterioramento. La valutazione delle possibili perdite in cui il Gruppo potrebbe incorrere relativamente alle singole esposizioni creditizie e al complessivo portafoglio degli impieghi dipende da molteplici fattori, tra cui l’andamento delle condizioni economiche generali o relative a specifici settori produttivi, la variazione del rating delle singole controparti, il peggioramento della posizione competitiva delle controparti, l’eventuale cattiva gestione delle imprese o delle controparti affidate, il livello di indebitamento delle famiglie ed altri fattori esterni quali i requisiti legali e regolamentari (per ulteriori informazioni in merito, si rinvia alle pagine 417 e seguenti del Bilancio Consolidato 2010, incluso mediante riferimento nel Prospetto). Il Gruppo è esposto ai fisiologici rischi relativi all’attività creditizia, maggiori nelle fasi di difficoltà economica. Il Gruppo è altresì esposto ad un rischio di concentrazione in quanto dispone di alcune posizioni a rischio di rilievo su alcuni prenditori e a livello geosettoriale, sebbene nell’arco dell’anno 2010 siano proseguiti i processi di mitigazione e le dinamiche di budget per l’anno 2011 siano particolarmente rigorose in tal senso. In particolare, lo status di Gruppo popolare di riferimento sul territorio locale può determinare condizioni di particolare rischiosità laddove la congiuntura negativa si rifletta in modo significativo sul contesto economico di riferimento, ovvero possa essere particolarmente penalizzante per imprese operanti in settori verso i quali il Gruppo ha esposizioni di rilievo. A fronte di un business maggiormente diversificato della Capogruppo, che rappresenta la parte assolutamente preponderante dell’attivo consolidato, specifici rischi ed incertezze sulle dinamiche creditizie possono essere individuate per: Etruria Leasing SpA, in quanto specializzata in un comparto e operante prevalentemente nel leasing immobiliare e strumentale verso imprese, potrebbe essere esposta ad un incremento sostanziale del proprio rischio di credito; ConEtruria SpA, attiva nel credito al consumo, stante il fatto che le esposizioni verso il comparto famiglie potrebbero soffrire ancor più nel caso di ulteriore aumento del tasso di disoccupazione e/o di riduzione dei redditi futuri, potrebbe raggiungere il livello dei ritorni attesi in un orizzonte temporale maggiormente esteso di quanto originariamente ipotizzato; Banca Federico Del Vecchio SpA e Banca Popolare Lecchese SpA, insistendo su territori geograficamente limitati e caratterizzati da alcune concentrazioni settoriali, potrebbero risentire in modo particolare nel caso di specifiche tensioni sulle proprie realtà locali. - 52 - FATTORI DI RISCHIO Un peggioramento della qualità del credito espone il Gruppo Banca Etruria al rischio di un possibile incremento delle “Rettifiche nette di valore su esposizioni deteriorate” ed un possibile incremento del costo del credito con conseguente riduzione degli utili distribuibili dall’Emittente. Inoltre, una diminuzione della redditività potrà determinare un minore autofinanziamento, con conseguenti possibili effetti sul profilo patrimoniale del Gruppo. Le seguenti tabelle riportano informazioni di sintesi sulle esposizioni per cassa verso la clientela del Gruppo Banca Etruria al 31 Marzo 2011 e al 31 dicembre 2010, 2009 e 2008. Valori (euro/1000) CREDITI VERSO LA CLIENTELA 2010 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: valori lordi e netti 2010 Esposizione Incidenza Rettifiche Esposizione lorda di valore netta Crediti deteriorati a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute Crediti in Bonis TOTALE Valori (euro/1000) 6.56% 5.23% 0.67% 2.17% 85.37% 100.00% -299,509 -63,791 -7,736 -4,400 -24,673 -400,109 252,258 375,893 48,847 178,194 7,156,507 8,011,699 CREDITI VERSO LA CLIENTELA 2009 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: valori lordi e netti 2009 Esposizione Incidenza Rettifiche Esposizione lorda di valore netta Crediti deteriorati a) Sofferenze b) Incagli c)Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute Crediti in Bonis TOTALE Valori (euro/1000) 551,767 439,684 56,583 182,594 7,181,180 8,411,808 357,892 384,125 49,509 237,163 6,796,352 7,825,041 4.57% 4.91% 0.63% 3.03% 86.85% 100.00% -205,302 -58,723 -7,650 -6,314 -33,059 -311,048 152,590 325,402 41,859 230,849 6,849,427 7,600,127 CREDITI VERSO LA CLIENTELA 2008 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: valori lordi e netti 2008 Esposizione Incidenza Rettifiche Esposizione lorda di valore netta Indice di copertura 54.28% 14.51% 13.67% 2.41% 0.34% 4.76% Indice di copertura 57.36% 15.29% 15.45% 2.66% 0.49% 3.98% Indice di copertura Crediti deteriorati a) Sofferenze b) Incagli c)Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute Crediti in Bonis Totale 236,971 154,416 14,090 87,906 6,878,818 7,372,201 - 53 - 3.21% 2.09% 0.19% 1.19% 93.31% 100.00% -143,887 -17,401 -1,564 -2,993 -54,955 -220,800 93,084 137,015 12,526 84,913 6,823,863 7,151,401 60.72% 11.27% 11.10% 3.40% 0.80% 3.00% FATTORI DI RISCHIO A livello di rapporto tra sofferenze nette e patrimonio di vigilanza relativamente agli esercizi chiusi il 31 dicembre 2010, 2009 e 2008. Indici espressi in percentuale 2010 2009 2008 Sofferenze nette 252.258 152.590 93.084 Patrimonio Netto 840.500 803.491 772.335 Sofferenze nette su Patrimonio Netto 30,01% 18,99% 12,05% La dinamica degli indici di rischiosità del credito e dei livelli di copertura dei crediti deteriorati relativi al sistema bancario è la seguente: Indici espressi in percentuale 28 febbraio 2011 31 dicembre 2010 31 dicembre 2009 2,48% n.d. 2.46% n.d. 2,03% 9,10% 48,26% n.d. 39.72% n.d. 39,09% 40,10% Sofferenze nette su impieghi Crediti deteriorati lordi verso clientela su impieghi (*) (**) Grado di copertura delle sofferenze (*) Grado di copertura dei crediti deteriorati (**) (*) (**) Fonte: ABI Monthly Outlook. Indici di sistema. Fonte: Banca d’Italia, Relazioni annuali. Indici riferiti ai Gruppi bancari. 4.1.4. Rischio di liquidità Il rischio di liquidità è il rischio che il Gruppo non riesca a far fronte alle proprie obbligazioni di pagamento, certe o previste con ragionevole certezza. Le manifestazioni di tale rischio sono normalmente declinate nel funding liquidity risk, ossia il rischio di non essere in grado di far fronte ai propri impegni di pagamento e alle proprie obbligazioni in modo efficiente per incapacità a reperire fondi, senza pregiudicare la propria attività caratteristica e/o la propria situazione finanziaria, e nel market liquidity risk, ossia il rischio di non essere in grado di liquidare un asset, se non a costo di incorrere in perdite in conto capitale, a causa della scarsa profondità del mercato di riferimento e/o in conseguenza dei tempi necessari per realizzare l’operazione. La reperibilità della liquidità destinata allo svolgimento delle varie attività nonché la possibilità di accedere a finanziamenti a lungo termine sono essenziali per il raggiungimento degli obiettivi strategici del Gruppo Banca Etruria. In particolare, la liquidità stabile e i finanziamenti a lungo termine sono essenziali affinché l’Emittente sia nelle condizioni di far fronte agli impegni di pagamento per cassa o per consegna, previsti o imprevisti, in modo da non pregiudicare l’operatività corrente o la situazione finanziaria del Gruppo. Il reperimento di liquidità da parte del Gruppo Banca Etruria potrebbe essere pregiudicato dall’incapacità della Società di avere accesso al mercato del debito, dall’incapacità di vendere i propri beni o di rimborsare i propri investimenti. Detti eventi potrebbero manifestarsi a causa del peggioramento delle condizioni di mercato, della sfiducia nei mercati finanziari, di incertezze e speculazioni relative alla solvenza dei partecipanti al mercato, del peggioramento dei rating ovvero di problemi operativi relativi a terze parti. Una limitata capacità di reperire sul mercato la liquidità necessaria a condizioni favorevoli ovvero la difficoltà di accesso a finanziamenti a lungo termine a condizioni favorevoli potrebbero avere effetti negativi sui risultati e sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale del Gruppo. In particolare, l’attività del Gruppo Banca Etruria potrebbe essere influenzata negativamente da tensioni nel reperimento della liquidità sul mercato (sia istituzionale sia retail) che dovessero presentarsi in futuro, qualora si creasse uno scenario di estrema volatilità e di straordinaria incertezza - 54 - FATTORI DI RISCHIO quale quello registrato a partire dalla seconda metà del 2008 e proseguito in modo non meno vigoroso anche nei primi mesi del 2011. In particolare, le rinnovate tensioni sul comparto della liquidità bancaria, unite alle difficoltà dei mercati finanziari ed alle modificazioni normative introdotte o in corso di introduzione fanno ritenere di rilievo il rischio di liquidità per tutto l’anno 2011. In tal senso il Gruppo, in continuità con gli sforzi compiuti negli anni precedenti, si è fornito di indirizzi e strumenti per gestire questa fase particolarmente delicata. Le azioni messe in atto per il contenimento di tale rischio determineranno impatti di natura reddituale in termini di maggiori costi le cui manifestazioni saranno significative nel corso dell’anno 2011. Per maggiori informazioni si rinvia a quanto descritto nella Sezione Prima, Capitolo VI e Capitolo XX, Paragrafo 20.1 del Prospetto. 4.1.5. Rischi connessi alla capitalizzazione di attività immateriali Al 31 dicembre 2010 le attività immateriali del Gruppo BancaEtruria, su un patrimonio netto pari a 716 milioni di euro, risultavano pari a 114 milioni di euro (15,92 % del patrimonio netto di cui sopra) di cui 97 milioni relativi ad avviamento come rappresentate dalla seguente tabella. 31/12/2010 Attività/Valori Durata definita Durata indefinita A.1 Avviamento - 97.316 A.1.1 di pertinenza del gruppo - 97.316 A.1.2 di pertinenza dei terzi - - A.2 Altre attività immateriali 12.965 4.100 A.2.1 Attività valutate al costo: 4.891 4.100 a) Attività immateriali generate internamente b) Altre attività A.2.2 Attività valutate al fair value: a) Attività immateriali generate internamente b) Altre attività Totale - - 4.891 4.100 8.074 - - - 8.074 - 12.965 101.416 Le attività immateriali sono iscritte al costo inizialmente in base ai relativi costi di acquisto, inclusivi degli eventuali oneri accessori; le spese successivamente sostenute vengono portate ad incremento dei costi iniziali nel caso in cui accrescano il valore o la capacità produttiva dei beni sottostanti. Le valutazioni successive delle attività immateriali di durata limitata vengono effettuate in base al principio del costo ridotto per ammortamenti. La durata degli ammortamenti si ragguaglia alla vita utile delle attività da ammortizzare ed il relativo profilo temporale viene determinato secondo il metodo a quote costanti. L’avviamento, nonché le immobilizzazioni immateriali a vita utile illimitata sono rappresentati dall’eccedenza del costo di acquisizione sostenuto rispetto al fair value, alla data di acquisto, dei beni e degli altri elementi patrimoniali acquisiti, dopo aver effettuato l’attività di allocazione del prezzo di acquisto (cd. Purchase Price Allocation). Tali assets immateriali sono sottoposti ad impairment test almeno una volta all’anno, generalmente ai fini della redazione del bilancio e comunque in quei casi in cui si manifestano delle particolari circostanze che indichino una riduzione - 55 - FATTORI DI RISCHIO del valore contabile. Tenuto conto della realtà operativa del Gruppo e delle modalità con cui viene monitorato il complesso della gestione al suo interno, l’allocazione dell’avviamento e degli attivi a vita utile indefinita è avvenuto al livello di legal entity, o alle singole Cash Generating Units (CGUs). Le singole CGU sono state sottoposte al test di impairment conformemente alla normativa prevista dallo IAS 36. Alla data del 31 dicembre 2010 non è stato necessario operare alcuna rettifica di valore sulle attività immateriali derivante da impairment. Si segnala, tuttavia, che a seguito del futuro svolgimento dell’impairment test sulle attività immateriali, l’Emittente potrebbe registrare svalutazioni rispetto ai valori indicati al 31 dicembre 2010, ancorché allo stato non emergano evidenze in tal senso. Le metodologie di calcolo utilizzate dal Gruppo Banca Etruria per l’effettuazione dei test di impairment sono dettagliate alle pagine 360 e seguenti del Bilancio Consolidato 2010, incluso mediante riferimento nel Prospetto. Per maggiori informazioni si rinvia a quanto descritto nella Sezione Prima, Capitolo XX, Paragrafo 20.1 del Prospetto. 4.1.6. Rischio di mercato Il Gruppo è esposto al rischio che il valore di un’attività o passività finanziaria diminuisca a causa dell’andamento di fattori di mercato, quali corsi azionari, tassi di interesse, tassi di cambio e loro volatilità. Il rischio di mercato si manifesta sia relativamente al portafoglio di negoziazione (trading book), comprendente gli strumenti finanziari di negoziazione e gli strumenti derivati ad essi collegati, sia al portafoglio bancario, che comprende le attività e passività finanziarie diverse da quelle costituenti il trading book. (a) Rischi connessi alla fluttuazione dei tassi d’interesse Le performance del Gruppo Banca Etruria sono influenzate dall’andamento e dalla fluttuazione dei tassi d’interesse in Europa, mercato nel quale il Gruppo Banca Etruria svolge prevalentemente la propria attività. In particolare, i risultati delle operazioni bancarie e di finanziamento dipendono dalla gestione dell’esposizione ai tassi d’interesse del Gruppo Banca Etruria stesso, vale a dire del rapporto esistente tra le variazioni dei tassi d’interesse dei mercati di riferimento e quelle del margine d’interesse. Un eventuale disallineamento tra gli interessi attivi maturati dal Gruppo e quelli passivi dovuti dallo stesso (in assenza di idonei strumenti di protezione a fronte di tale disallineamento), potrebbe avere effetti significativi sulla posizione finanziaria ed i risultati operativi del Gruppo. (b) Rischi connessi all’andamento dei mercati finanziari I risultati del Gruppo Banca Etruria dipendono in misura significativa dall’andamento dei mercati finanziari. In particolare, lo sfavorevole andamento dei mercati finanziari condiziona: (i) i flussi di collocamento dei prodotti di risparmio gestito, assicurativo ed amministrato con conseguenti impatti negativi sui livelli delle commissioni di collocamento percepite; (ii) le commissioni di gestione per via del minore valore degli attivi (effetto diretto) e per i riscatti eventualmente indotti dalle insoddisfacenti performance (effetto indiretto); e (iii) i risultati del portafoglio bancario e del portafoglio di negoziazione. In particolare, il Gruppo è esposto alle variazioni del merito creditizio sulle passività oggetto di valutazione al fair value e del portafoglio titoli e derivati delle attività relative alle voci 20 (Attività finanziarie detenute per la negoziazione) e 30 (Attività finanziarie valutate al Fair Value Option) dello stato patrimoniale attivo. - 56 - FATTORI DI RISCHIO 4.1.7. Rischio operativo Il rischio operativo è il rischio di subire perdite derivanti dalla inadeguatezza o dal non corretto funzionamento delle procedure aziendali, da errori o carenze delle risorse umane e dei sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Il rischio operativo include anche il rischio legale, ma non il rischio strategico e reputazionale. Tra le fonti principali del rischio operativo rientrano statisticamente l’instabilità dei processi operativi, la scarsa sicurezza informatica, il crescente ricorso all’automazione, l’outsourcing di funzioni aziendali, l’utilizzo di un numero ridotto di fornitori, i cambiamenti di strategia, le frodi, gli errori, il reclutamento, l’addestramento e la fidelizzazione del personale e infine gli impatti sociali ed ambientali. Non è possibile identificare una fonte di rischio operativo stabilmente prevalente. Per ulteriori informazioni in merito, si rinvia alla Parte E - Sezione 1.4 della Nota Integrativa del Bilancio Consolidato 2010 (incluso mediante riferimento nel Prospetto). Il Gruppo Banca Etruria dispone di procedure di mitigazione e contenimento del rischio operativo finalizzate alla prevenzione e alla limitazione dei possibili effetti negativi derivanti dallo stesso. Nonostante il Gruppo Banca Etruria abbia impiegato e continui a impiegare risorse al fine di mitigare i rischi operativi, tali rischi potrebbero verificarsi in futuro, anche a causa di eventi imprevedibili, anche fuori dal controllo del Gruppo. L’eventuale verificarsi di uno o più di tali rischi potrebbe avere effetti pregiudizievoli sulla situazione patrimoniale e finanziaria e sui risultati del Gruppo Banca Etruria. Fino alla Data del Prospetto, il Gruppo non ha registrato significativi eventi negativi connessi al rischio operativo. Per ulteriori informazioni sulla distribuzione delle perdite operative, si rinvia alle pagine 471 e seguenti del Bilancio Consolidato 2010 (incluso mediante riferimento nel Prospetto). Per maggiori informazioni si rinvia a quanto descritto nella Sezione Prima, Capitolo VI, Paragrafo 6.1, del Prospetto. 4.1.8. Risk management Il Gruppo dispone di una struttura organizzativa, di processi aziendali, di risorse umane e di competenze per l’identificazione, il monitoraggio, il controllo e la gestione dei diversi rischi che ne caratterizzano l’attività. In particolare, oltre ai rischi normativamente previsti dal Primo Pilastro di Basilea II (rischio di credito, rischio di controparte, rischio di mercato e rischio operativo), nonché dai rischi previsti dal Secondo Pilastro della medesima normativa (rischio di concentrazione, rischio di tasso d’interesse derivante da attività diverse dalla negoziazione, rischio di liquidità, rischio residuo, rischio derivante da cartolarizzazioni, rischio strategico e rischio reputazionale), il Consiglio di Amministrazione di Banca Etruria, in qualità di capogruppo e in relazione alla specifica attività del Gruppo Banca Etruria, ha inoltre identificato quali ulteriori rischi rilevanti il rischio assicurativo e il rischio immobiliare. L’intero processo di gestione e controllo del rischio è coordinato da Banca Etruria, nella duplice veste di Capogruppo del Gruppo Banca Etruria e di società presso cui sono accentrate funzioni di interesse comune per il Gruppo. Alcune delle metodologie utilizzate per monitorare e gestire tali rischi comportano l’osservazione dell’andamento storico del mercato e l’utilizzo di modelli statistici per l’identificazione, il monitoraggio, il controllo e la gestione dei rischi. Qualora le osservazioni storiche e le suddette metodologie non dovessero rivelarsi adeguate, il Gruppo potrebbe essere esposto a possibili effetti pregiudizievoli sulla propria situazione patrimoniale e finanziarie e sui risultati economici. Per maggiori informazioni si rinvia a quanto descritto nella Sezione Prima, Capitolo VI, Paragrafo 6.1, del Prospetto. - 57 - FATTORI DI RISCHIO 4.1.9. Rischi connessi al rating Il rischio collegato alla capacità di un emittente di adempiere alle proprie obbligazioni, sorte a seguito dell’emissione di strumenti di debito e di strumenti del mercato monetario, viene definito mediante il riferimento ai credit rating assegnati da agenzie di rating indipendenti. Tali valutazioni e le relative ricerche possono essere d’ausilio agli investitori per analizzare i rischi di credito collegati a strumenti finanziari, poiché forniscono indicazioni circa la capacità degli emittenti di adempiere alle proprie obbligazioni. Più basso è il rating assegnato sulla rispettiva scala e più alto é il rischio, valutato dalla agenzia di rating, che le obbligazioni non saranno adempiute o che non saranno adempiute interamente e/o tempestivamente. Un rating non rappresenta, tuttavia, una raccomandazione all’acquisto, vendita o detenzione di qualsiasi obbligazione emessa e può essere sospeso, diminuito o ritirato in qualsiasi momento da parte dell’agenzia di rating dalla quale é stato emesso. Una sospensione, riduzione o ritiro di un rating assegnato può influenzare negativamente il prezzo di mercato delle obbligazioni emesse. A Banca Etruria è stato assegnato il seguente giudizio di rating: Agenzia di rating Debiti a Breve Termine Fitch Ratings F3 Debiti Lungo Termine (*) (outlook) BBB (negativo) Il rating di credito attribuito a Banca Etruria costituisce una valutazione di rilevante agenzia di rating della capacità di Banca Etruria di assolvere i propri impegni finanziari, ivi compresi quelli relativi ai titoli di debito. In linea generale, nella determinazione del rating attribuito all’Emittente, le agenzie prendono in considerazione ed esaminano vari indicatori della performance del Gruppo, tra i quali la redditività e la capacità di mantenere i propri coefficienti di capitale consolidato entro determinati livelli. Nel caso in cui la Società e/o una delle controllate cui è assegnato un rating non dovessero raggiungere o mantenere i risultati misurati da uno o più indicatori, ovvero nel caso in cui il Gruppo non riuscisse a mantenere i propri coefficienti di capitale entro il livello predeterminato, si potrebbe determinare un peggioramento (c.d. downgrading) del rating attribuito dalle agenzie, con una conseguente maggior onerosità nella raccolta dei finanziamenti, un ricorso meno agevole al mercato dei capitali, e l’eventuale necessità di integrare le garanzie prestate. Un abbassamento dei rating di credito di Banca Etruria e delle relative controllate potrebbe altresì avere ripercussioni negative sulla liquidità del Gruppo e limitare la capacità del Gruppo di condurre certe attività commerciali, anche strategicamente produttive, con un conseguente impatto negativo sulle condizioni finanziarie, economiche e patrimoniali del Gruppo Banca Etruria. Banca Etruria mantiene un continuo dialogo con l’agenzia di rating per rispondere alle richieste di informazioni nell’ambito del processo di valutazione e di assegnazione dei ratings. Per ulteriori informazioni in relazione ai rating dell’Emittente si rinvia alla Sezione Seconda, Capitolo VII, Paragrafo 7.5, del Prospetto. - 58 - FATTORI DI RISCHIO 4.1.10. Rischi connessi ai procedimenti giudiziari ed arbitrali in corso Risultano attualmente pendenti alcune vertenze giudiziali nei confronti di Banca Etruria e delle altre società del Gruppo, che rappresentano il consueto e frazionato contenzioso connesso allo svolgimento dell’attività bancaria. Le principali tipologie di controversie sono relative ad azioni revocatorie fallimentari, ad azioni in materia di anatocismo e ad azioni relative ai servizi di investimento prestati. A fronte dei procedimenti giudiziari in cui è parte, Banca Etruria ha ritenuto di dover prudenzialmente effettuare, nel corso dell’esercizio, accantonamenti, confluiti nel Fondo Rischi ed Oneri, il cui ammontare complessivo al 31 Dicembre 2010 è pari ad Euro 4.273.468,78, al fine di fronteggiare le possibili perdite. Benché il fondo rischi al 31 dicembre 2010 possa ritenersi congruo in conformità agli IFRS, non si può escludere che detto fondo possa non risultare sufficiente a far fronte interamente agli oneri ed alle richieste risarcitorie e restitutorie connessi alle cause pendenti; conseguentemente, non può escludersi che l’eventuale esito negativo di alcune di tali cause possa avere effetti pregiudizievoli sull’attività e/o sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente e del Gruppo. 4.1.11. Rischi connessi agli accertamenti ispettivi promossi da Banca d’Italia A seguito degli ordinari accertamenti ispettivi di vigilanza condotti dalla Banca d’Italia presso l’Emittente nel periodo dal 14 gennaio 2010 al 27 aprile 2010, l’Autorità di Vigilanza ha riconosciuto, nell’ambito delle premesse relative agli indirizzi strategici, una significativa accelerazione del processo di ammodernamento della Banca a partire dal luglio 2008. Le osservazioni sugli ambiti di miglioramento riguardano prevalentemente i profili gestionali ed in particolare sono stati effettuati rilievi inerenti i rischi di mercato e di credito per la cui più diffusa trattazione si rinvia rispettivamente ai Paragrafi 4.1.1 e 4.1.6 che precedono. Nel medesimo rapporto ispettivo sono stati altresì formulati rilievi in ordine a profili di irregolarità in relazione alle vicende che hanno portato a sostituire il precedente vertice aziendale, per i quali la Banca d’Italia ha avviato, ai sensi degli articoli 144 e 145 del T.U.B., l’istruttoria relativa al procedimento sanzionatorio di natura amministrativa, nei confronti dei componenti del Consiglio di Amministrazione ed del Collegio Sindacale in carica nel periodo oggetto di ispezione. Relativamente alle osservazioni ed alle contestazioni del rapporto ispettivo sono state presentate nei termini specifiche considerazioni e sono state formulate controdeduzioni avverso la contestazione di irregolarità nonché avverso l’avvio del relativo procedimento amministrativo. Alla data del Prospetto, l’istruttoria relativa alle contestazioni formulate non ha dato luogo a sanzioni amministrative a carico dei soggetti interessati. 4.1.12. Rischi connessi all’area geografica di riferimento del Gruppo Banca Etruria Il Gruppo opera con una presenza diretta in 9 regioni italiane e, al 31 dicembre 2010, si avvaleva di n. 199 strutture distributive diffuse sul territorio italiano, di cui il 50% in Toscana, con un particolare radicamento territoriale in Toscana e Lazio. Tale concentrazione territoriale dell’attività espone il Gruppo a rischi legati alle condizioni sociali, economiche e politiche delle suddette regioni, con possibili effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria del Gruppo stesso. Per ulteriori informazioni sulle aeree geografiche nelle quali opera il Gruppo, si rinvia alla Sezione Prima, Capitolo VI, del Prospetto. - 59 - FATTORI DI RISCHIO 4.1.13. Rischi connessi a dichiarazioni di preminenza Il Prospetto contiene alcune dichiarazioni di preminenza riguardo all’attività del Gruppo e al suo posizionamento sul mercato (cfr. Sezione Prima, Capitolo VI, Paragrafo 6.2, del Prospetto). Non è possibile garantire che tali dichiarazioni possano trovare conferma anche in futuro. 4.1.14. Rischi connessi a prodotti strutturati emessi da terzi ed in posizione presso il Gruppo ed a esposizione verso special purpose entities Per quanto riguarda i prodotti strutturati emessi da terzi e in posizione verso il Gruppo si evidenzia che non esistono posizioni rilevanti. Sussistono esclusivamente posizioni residuali detenute a fini di liquidità di emissioni collocate presso la clientela. Le uniche esposizioni verso special purpose entities (SPV), società veicolo costituite ad hoc per il raggiungimento di uno specifico obiettivo, conseguono alle operazioni di cartolarizzazione di mutui in bonis che Banca Etruria ha realizzato, ai sensi e per gli effetti della Legge 130/1999 e dell’art. 58 del Testo Unico Bancario, rispettivamente nel maggio del 2007 e nel gennaio 2009. Mediante tali operazioni i crediti in bonis di Banca Etruria vengono ceduti alla società veicolo, che, per finanziarne l’acquisto, emette titoli pubblici o privati. Gli impegni assunti dal veicolo nei confronti dei sottoscrittori dei titoli vengono assolti in via esclusiva mediante i flussi di cassa generati dai crediti ceduti. L’operazione perfezionata nel 2007 è stata realizzata per ottimizzare la gestione del portafoglio crediti e la diversificazione delle fonti di finanziamento, mentre quella perfezionata nell’esercizio 2009 ha avuto come obiettivo quello di diversificare e potenziare le fonti di funding attraverso la trasformazione di crediti ceduti in titoli rifinanziabili. L’assunzione di tali esposizioni non modifica sostanzialmente il profilo di rischio originario del Gruppo. In funzione dell’evoluzione del quadro normativo nazionale ed internazionale, nonché degli impatti derivanti dalla crisi economica sul deterioramento del credito il Gruppo potrebbe dover sostenere dei costi connessi all’efficiente mantenimento e utilizzo delle operazioni in essere. Per ulteriori informazioni sulle operazioni di cartolarizzazione in essere, si rinvia alle pagine 426 e seguenti del Bilancio Consolidato 2010. 4.1.15. Rischi di diluizione del ROE L’operazione di Aumento del Capitale potrebbe comportare un rischio di diluizione del return on equity (ROE) del Gruppo Banca Etruria nei periodi successivi alla sua esecuzione. Il ROE annualizzato del Gruppo Banca Etruria al 31 dicembre 2010 era pari al 1,20%. L’Aumento di Capitale comporterà un aumento del patrimonio netto al quale potrebbe non corrispondere un proporzionale aumento dell’utile netto, con conseguente diminuzione del ROE successivamente alla chiusura dell’Aumento di Capitale. 4.2. Fattori di rischio connessi al settore in cui l’Emittente e il Gruppo operano 4.2.1. Rischi connessi alla concorrenza nel settore bancario e finanziario Banca Etruria e le società del Gruppo sono soggetti ai rischi tipici derivanti dalla concorrenza propria dei rispettivi settori di attività ed affrontano i rischi tipici derivanti dallo svolgimento dell’attività bancaria nella realtà italiana. Il Gruppo è attivo nei principali comparti dell’intermediazione creditizia, finanziaria e assicurativa. A tale riguardo, si rileva come il settore bancario in Italia attraversi una fase di consolidamento caratterizzata da un’elevata competitività, dovuta ai seguenti fattori: il recepimento - 60 - FATTORI DI RISCHIO delle direttive comunitarie tese a liberalizzare il settore bancario dell’Unione Europea; la deregolamentazione del settore bancario in tutta l’Unione Europea, e in modo particolare in Italia, che ha incentivato la concorrenza nel comparto tradizionale bancario con l’effetto di ridurre progressivamente il differenziale tra i tassi attivi e passivi; la tendenza dell’industria bancaria italiana focalizzata sui ricavi da commissione, che induce ad una maggiore concorrenza nel campo del risparmio gestito e nei servizi di investment banking; la modifica di alcune leggi fiscali e bancarie italiane; l’introduzione di servizi aventi una forte componente di innovazione tecnologica, quali internet banking e phone banking. Inoltre, gli istituti bancari stranieri presenti in Italia stanno espandendo le loro attività. I mercati in cui il Gruppo Banca Etruria opera sono caratterizzati da una crescente competitività che tendenzialmente può ridurre, in assenza di opportune azioni correttive, i margini di redditività del Gruppo. I processi sopra descritti potrebbero avere un effetto negativo sulla situazione patrimoniale e finanziaria e sui risultati del Gruppo Banca Etruria, in conseguenza dell’incremento della concorrenza nel settore di riferimento. 4.2.2. Rischi connessi all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario Il Gruppo Banca Etruria è soggetto ad una articolata regolamentazione e, in particolare, alla vigilanza da parte della Banca d’Italia, della Consob e dell’ISVAP. La normativa bancaria applicabile al Gruppo Banca Etruria disciplina i settori in cui le banche possono operare con lo scopo di preservare la stabilità e la solidità delle banche, limitandone l’esposizione al rischio. In particolare, l’Emittente e le società bancarie del Gruppo sono tenute a rispettare i requisiti di adeguatezza patrimoniale previsti dalla normativa bancaria applicabile, così come le società assicurative del Gruppo devono rispettare i requisiti patrimoniali dalla normativa rappresentata dalla direttiva Solvency I. Qualunque variazione alle modalità di applicazione di dette normative, ovvero all’attuazione della normativa sui requisiti patrimoniali degli istituti finanziari – ivi inclusi i requisiti di adeguatezza patrimoniale – potrebbe influenzare le attività, la posizione finanziaria, il cash flow e i risultati operativi del Gruppo Banca Etruria. Poiché alcune leggi e normative che interessano il Gruppo sono di recente approvazione, le relative modalità applicative alle operazioni condotte dagli istituti finanziari sono ancora in evoluzione. Inoltre, anche a seguito della recente crisi che ha investito i mercati finanziari, nell’ultimo quadrimestre del 2010 il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria ha approvato il sostanziale rafforzamento dei requisiti patrimoniali minimi e modifiche alla regolamentazione in materia di liquidità degli istituti bancari (Basilea III), con un’entrata in vigore graduale dei nuovi requisiti prudenziali, prevista dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2019. Più in dettaglio, e non tenendo conto delle specificità del Gruppo, gli interventi di riforma della regolamentazione prudenziale riferiti al capitale possono essere riassunti come segue: (i) il livello minimo di common equity delle banche, assimilabile ma più restrittivo dell’attuale Core Tier 1 Ratio, aumenterà dall’attuale 2% rispetto agli RWA (3,3% per le banche italiane) al 7%, valore comprensivo di un cuscinetto patrimoniale (capital conservation buffer), pari al 2,5%, che le banche dovranno accumulare gradualmente, sempre in forma di common equity, per fronteggiare eventuali futuri periodi di stress (il mancato rispetto del requisito inclusivo del capital conservation buffer comporterà restrizioni in termini di possibilità di distribuire utili, pagare bonus, effettuare acquisti di azioni proprie); (ii) il Tier 1 Ratio dovrà raggiungere almeno l’8,5% degli RWA, incluso il cuscinetto patrimoniale di cui sopra, rispetto al 4% attuale; (iii) le Autorità nazionali potranno imporre un eventuale buffer anticiclico, fino al 2,5% di Tier 1 Capital addizionale, in presenza di condizioni di eccessiva crescita dei volumi creditizi erogati dal sistema bancario; (iv) il Total Capital Ratio dovrà attestarsi ad almeno il 10,5%, con possibilità di incremento fino al 13% in caso di attivazione integrale del buffer anticiclico sopra menzionato; (v) il Tier 2 Capital computabile al fine - 61 - FATTORI DI RISCHIO del raggiungimento del 10,5% potrà rappresentare al massimo il 2% degli RWA rispetto al 4% odierno (il Tier 3 Capital è, invece, destinato a scomparire). Gli interventi di riforma riferiti alla disciplina della liquidità prevedono in primo luogo l’introduzione di un requisito di breve termine (liquidity coverage ratio), avente come obiettivo la costituzione e il mantenimento di un buffer di liquidità che consenta la sopravvivenza della banca per trenta (30) giorni in caso di grave stress. Si prevede, inoltre, l’introduzione di un requisito su un orizzonte temporale più lungo (net stable funding ratio), finalizzato ad assicurare la resistenza della banca in un anno, periodo entro il quale le attività meno liquide dovranno essere finanziate da funding a medio e lungo termine. Relativamente al timing di entrata in vigore delle nuove disposizioni prudenziali, che preliminarmente dovranno essere fatte oggetto di recepimento in ambito europeo e successivamente nei singoli ordinamenti nazionali, il Comitato di Basilea ha proposto un’applicazione graduale, articolata come segue (i) l’aumento del common equity e del Tier 1 Capital, e la riduzione del Tier 2 Capital, a partire dal 2013 fino al 2015; (ii) l’introduzione progressiva del capital conservation buffer e del buffer patrimoniale anticiclico, se previsto, a partire dal 2016 e fino al 2019; (iii) l’introduzione graduale delle nuove deduzioni dal capitale relative a deferred tax asset (DTA, attività per imposte anticipate nette), partecipazioni finanziarie e minoranze a partire dal 2014, con un incremento del 20% annuo fino alla completa applicazione nel 2018; (iv) la graduale esclusione dal Tier 1 Capital e dal Tier 2 Capital degli strumenti di debito privi dei nuovi requisiti di eleggibilità: ciò a partire dal 2013 e con una riduzione del 10% annuo; (v) l’entrata in vigore dei due nuovi requisiti minimi obbligatori di liquidità a partire rispettivamente dal 2015 (liquidity coverage ratio, a 30 giorni) e dal 2018 (net stable funding ratio, a 12 mesi). Il rafforzamento dei requisiti patrimoniali, le restrizioni sulla liquidità, l’incremento dei coefficienti applicabili al Gruppo sulla base di leggi e/o regolamenti che saranno adottati in futuro, potrebbero avere effetti negativi sulle attività, sulla posizione finanziaria, sul cash flow e sui risultati operativi del Gruppo Banca Etruria nonché sulla possibilità di distribuire dividendi agli azionisti. In particolare, potrebbero manifestarsi difficoltà nella sostituzione degli strumenti obbligazionari subordinati tempo per tempo non più eleggibili ai fini del patrimonio di vigilanza con nuove fonti compliant rispetto alla nuova normativa prudenziale: ciò potrebbe rendere più difficoltoso il rispetto dei nuovi requisiti minimi di capitale, quanto meno per quanto riguarda la componente capital conservation buffer, con conseguenti potenziali restrizioni sulla distribuzione dei dividendi. 4.2.3. Rischi connessi alla riduzione del supporto alla liquidità del sistema A causa della recente crisi dei mercati finanziari, della situazione di ridotta liquidità a disposizione degli operatori del settore, di un incremento del premio per il rischio e dell’innalzamento dei requisiti patrimoniali richiesti dagli investitori, si è diffusa la necessità di garantire agli istituti bancari livelli di patrimonializzazione più elevati rispetto a quelli precedenti. In molti Paesi europei, tale risultato è stato raggiunto attraverso azioni di supporto al sistema creditizio e l’intervento diretto nel capitale delle banche, in forme diverse, da parte dello Stato. Tali forme di finanziamento sono state tecnicamente possibili laddove supportate dalla presentazione di titoli in garanzia ritenuti idonei dai diversi istituti centrali. L’incapacità di reperire sul mercato tale liquidità tramite l’accesso agli istituti centrali dietro presentazione di idonee garanzie ovvero la riduzione significativa o il venir meno del supporto alla liquidità del sistema da parte dei governi e delle autorità centrali potrebbero generare maggiori - 62 - FATTORI DI RISCHIO difficoltà nel reperimento della liquidità sul mercato e/o maggiori costi connessi al ricorso a tale liquidità, con possibili effetti negativi sull’attività, sulla posizione finanziaria e sui risultati operativi del Gruppo. In particolare, la presenza di liquidity facilities da parte della Banca Centrale Europea che caratterizza l’attuale turbolenta fase di mercato, risulta per l’Emittente particolarmente rilevante in relazione al reperimento del proprio fabbisogno finanziario e, di conseguenza, l’ipotetico venir meno di tale regime agevolato rappresenta un fattore di rischio rilevante per l’Emittente. 4.3. Fattori di rischio connessi agli strumenti finanziari e all’offerta 4.3.1. Rischi connessi alle Obbligazioni Convertibili Rischi connessi alla natura delle Obbligazioni Convertibili (a) Le Obbligazioni sono composte da un’obbligazione subordinata unita a delle componenti derivative. Il valore delle Obbligazioni dipende principalmente dai seguenti parametri: - prezzo delle Azioni BPEL: una diminuzione del prezzo delle Azioni BPEL può comportare una diminuzione del valore del derivato che compone l’Obbligazione Convertibile; viceversa un aumento del prezzo delle Azioni BPEL può comportare un aumento del valore del derivato che compone l’Obbligazione Convertibile; - volatilità del prezzo delle Azioni BPEL: un incremento della volatilità del prezzo delle Azioni BPEL può comportare un aumento del valore del derivato che compone l’Obbligazione; viceversa una riduzione della volatilità delle Azioni BPEL può comportare una diminuzione del valore del derivato che compone l’Obbligazione; - tassi di interesse: un aumento dei tassi di interesse può comportare una diminuzione del valore dell’obbligazione subordinata che compone l’Obbligazione Convertibile; viceversa una diminuzione dei tassi di interesse può comportare un aumento del valore dell’obbligazione subordinata che compone l’Obbligazione Convertibile; - merito creditizio (Rating): un aumento del merito creditizio può comportare un aumento del valore dell’obbligazione subordinata che compone l’Obbligazione Convertibile; viceversa una diminuzione del merito creditizio può comportare una diminuzione del valore dell’obbligazione subordinata che compone l’Obbligazione Convertibile; - vita residua delle Obbligazioni Convertibili: il valore della componente derivativa delle Obbligazioni Convertibili decresce con il diminuire della vita residua delle Obbligazioni Convertibili; pertanto, più è distante la data di scadenza delle Obbligazioni, più è elevato il valore della componente derivativa; viceversa più è vicina la data di scadenza dell’Obbligazione, minore è il valore del derivato che compone l’Obbligazione Convertibile decresce. Le Obbligazioni Convertibili presentano alcuni elementi di complessità derivanti dalle diverse opzioni di regolamento che l’Emittente si è riservato in caso di rimborso a scadenza e riscatto anticipato. Tali elementi di complessità sono rappresentati nei successivi sottoparagrafi b) e c). In considerazione di ciò, si invitano i destinatari dell’Offerta a prestare una particolare attenzione alle informazioni che saranno pubblicate dall’Emittente relativamente al Prestito Obbligazionario ed in - 63 - FATTORI DI RISCHIO particolare con riguardo al diritto di riscatto dell’Emittente ed alle modalità di rimborso del Prestito. Al riguardo, si veda l’art. 17.3 del Regolamento del Prestito, come richiamato dagli artt. 10 e 11 del Regolamento del Prestito. Rischi legati al rimborso a scadenza (b) Alla Data di Scadenza salvo che il Prestito non sia stato già riscattato dall’Emittente, ai sensi dell’articolo 10 del Regolamento del Prestito, le Obbligazioni non convertite nel corso del Periodo di Conversione, che decorre dal 25 luglio 2011 fino al 17 giugno 2016 (le “Obbligazioni non Convertite”), saranno rimborsate alla pari. L’Emittente avrà il diritto di adempiere l’obbligo di rimborso delle Obbligazioni non Convertite mediante il pagamento di una somma in denaro (il “Regolamento in Contanti”) e/o la consegna di Azioni BPEL (il “Regolamento in Azioni” e in caso di pagamento in denaro ed azioni, il “Regolamento Misto”). A tal fine entro il ventottesimo giorno lavorativo che precede la Data di Scadenza, l’Emittente pubblicherà un avviso, con le modalità stabilite nell’articolo 17.3 del Regolamento del Prestito, con cui comunicherà ai titolari delle Obbligazioni non Convertite le modalità di regolamento del rimborso (l’“Avviso sulle Modalità di Regolamento del Rimborso”). Alla Data di Scadenza l’Emittente: (a) in caso di Regolamento in Contanti, rimborserà alla pari le Obbligazioni non Convertite, mediante versamento di una somma in denaro pari al Valore Nominale di ciascuna Obbligazione non Convertita; (b) in caso di Regolamento in Azioni, consegnerà agli Obbligazionisti un numero di Azioni BPEL, valorizzate come di seguito indicato, il cui controvalore sarà pari al Valore Nominale delle Obbligazioni non Convertite; (c) in caso di Regolamento Misto, consegnerà ai titolari delle Obbligazioni oggetto di rimborso, nelle proporzioni dichiarate nell’Avviso sulle Modalità di Regolamento del Rimborso, Azioni BPEL, valorizzate al Prezzo delle Azioni BPEL per il Rimborso, e denaro, fino ad assicurare un controvalore pari al Valore Nominale delle Obbligazioni. Nei casi di cui alle lettere b) e c): • l’Emittente procederà, in conformità alle applicabili disposizioni di legge, alla consegna di Azioni BPEL fino alla concorrenza del numero intero e riconoscerà in contanti il controvalore, arrotondato al centesimo di Euro superiore, della parte frazionaria, calcolato sulla base del Prezzo delle Azioni BPEL per il Rimborso. In nessun caso le Azioni BPEL saranno emesse al di sotto del relativo valore nominale. • il valore delle Azioni BPEL sarà determinato sulla base della media aritmetica dei Prezzi Ufficiali delle Azioni BPEL rilevati nel corso del Periodo di Rilevazione per il Rimborso (come di seguito definito) (il “Prezzo delle Azioni BPEL per il Rimborso”); - 64 - FATTORI DI RISCHIO • il Periodo di Rilevazione per il Rimborso decorre dal terzo Giorno di Borsa Aperta (compreso) successivo al giorno in cui è pubblicato l’Avviso sulle Modalità di Regolamento del Rimborso e termina il sesto Giorno di Borsa Aperta (compreso) antecedente la Data di Scadenza; • ove il valore delle Azioni BPEL consegnate, valorizzate al Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Scadenza (unitamente alla somma di denaro versata per la parte frazionaria e alla somma di denaro corrisposta nell’ipotesi di cui alla lettera c)), sia inferiore al Valore Nominale dell’Obbligazione, l’Emittente verserà agli Obbligazionisti, il primo Giorno Lavorativo Bancario successivo alla Data di Scadenza, una somma in denaro a titolo di conguaglio pari alla differenza fra (i) il Valore Nominale dell’Obbligazione e (ii) il prodotto tra (a) il Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Scadenza e (b) il numero di Azioni BPEL consegnate (a tale prodotto dovrà essere sommato l’eventuale ammontare in denaro per la parte frazionaria e la somma di denaro corrisposta nell’ipotesi di cui alla lettera c)), in modo tale che il valore complessivamente attribuito agli Obbligazionisti sia pari al Valore Nominale. L’Emittente, fermo restando il rischio connesso al grado di subordinazione delle Obbligazioni Convertibili di cui al successivo punto j), nel caso di Regolamento in Azioni o Misto, si obbliga a che il controvalore delle Azioni BPEL consegnate a titolo di rimborso, unitamente all’eventuale conguaglio in denaro da corrispondersi ai sensi del Regolamento del Prestito, corrisponda alla Data di Scadenza, al cento per cento del valore nominale delle Obbligazioni, prendendo a tal fine quale riferimento il Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Scadenza. Al riguardo, non può essere fornita garanzia che tutte le transazioni effettuate sul MTA nella seduta della Data di Scadenza siano concluse ad un prezzo almeno pari al Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Scadenza, essendo il Prezzo Ufficiale il prezzo medio ponderato dell’intera quantità delle Azioni BPEL negoziata nel MTA durante la seduta della Data di Scadenza. Si segnala che alla data di Scadenza e nei giorni di borsa aperta immediatamente successivi, gli investitori potrebbero incontrare difficoltà o addirittura non riuscire a vendere le Azioni BPEL consegnate a titolo di rimborso, nel caso in cui il flusso di ordini in vendita, generato dai soggetti non interessati ad assumere una posizione in azioni nei confronti dell’Emittente, non fosse supportato da un flusso contrario di ordini in acquisto. In caso di rimborso integrale del Prestito Obbligazionario mediante Regolamento in azioni, il numero massimo di Azioni BPEL che potrebbero essere consegnate sarebbe pari a 36.644.623. Tale numero massimo è stato calcolato, in via ipotetica, sulla base del valore nominale attuale dell’Azione BPEL, che rappresenta il limite legale al di sotto del cui valore non è consentita l’emissione di nuove azioni. Si segnala a tal riguardo che l’Emittente in futuro, previa delibera dell’assemblea straordinaria dei soci, potrebbe eliminare il valore nominale delle Azioni BPEL, ai sensi dell’articolo 2346, comma terzo, del Codice Civile, riservandosi la facoltà di emettere le Azioni di Compendio ad un prezzo eventualmente inferiore all’attuale valore nominale di Euro 3,00. Ove la predetta delibera fosse adottata dall’assemblea straordinaria della Banca (in relazione alla quale si precisa che alla Data del Prospetto alcuna decisione è stata assunta dall’Emittente) e le Azioni di Compendio fossero emesse ad un prezzo inferiore ad Euro 3,00 per azione, il numero di Azioni di Compendio risulterebbe superiore a quello sopra indicato. Si porta all’attenzione degli investitori che tale modifica non sarebbe soggetta ad un’approvazione dell’assemblea degli Obbligazionisti, ai sensi dell’articolo 2415 del Codice Civile, in quanto preventivamente approvata da questi ultimi in sede di sottoscrizione del Prestito (cfr. art. 17.2 del Regolamento del Prestito). Si segnala, inoltre, che il valore nominale dell’Azione BPEL (pari ad Euro 3,00) sulla cui base è stato calcolato il numero massimo di azioni consegnabili è leggermente inferiore alla media dei prezzi ufficiali registrata dall’Azione BPEL nel periodo dal 10 novembre 2010 al 9 - 65 - FATTORI DI RISCHIO maggio 2011 (pari a Euro 3,073) e che il numero medio di Azioni BPEL scambiate giornalmente sul MTA, nel medesimo periodo sopra indicato, è pari a circa 93.240 Azioni BPEL. Ove gli ordini in vendita non trovassero adeguata contropartita in acquisto, la differenza tra il Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Scadenza e il prezzo delle singole transazioni potrebbe essere maggiormente accentuata e il valore derivante dalla vendita sul mercato delle Azioni BPEL consegnate a titolo di rimborso potrebbe essere in tali casi anche inferiore al Valore Nominale delle Obbligazioni Convertibili. Si segnala che successivamente alla Data di Scadenza le Azioni BPEL consegnate in sede di rimborso saranno soggette a fluttuazioni del prezzo di mercato delle Azioni BPEL e, pertanto, non può essere fornita garanzia che il prezzo di mercato delle Azioni BPEL successivamente alla Data di Scadenza risulti almeno uguale al Prezzo Ufficiale registrato alla Data di Scadenza. Ove, pertanto, il possessore intendesse vendere Azioni BPEL successivamente alla relativa data di consegna, il ricavato di tale vendita, anche tenendo conto dell’eventuale conguaglio in denaro, potrebbe non consentire il recupero integrale del valore nominale delle Obbligazioni Convertibili. Il mantenimento in portafoglio delle Azioni BPEL successivamente alla Data di Scadenza comporta, quindi, gli elementi di rischio connessi ad ogni investimento in azioni quotate su un mercato regolamentato. *** Esemplificazione numerica Si fornisce di seguito una esemplificazione numerica del funzionamento delle previsioni del Regolamento del Prestito in merito al rimborso a scadenza delle Obbligazioni. Si ipotizzi a tal fine che il valore nominale dell’Obbligazione sia pari a Euro 3,02. Il prezzo di conversione, dato un rapporto di conversione pari ad 1 Azione di Compendio per ogni Obbligazione, sarebbe conseguentemente pari a Euro 3,02. Alla Data di Scadenza: 1) ipotizzando che il Valore delle Azioni BPEL per il Rimborso sia pari a 2.416 Euro ed il Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla data di scadenza sia uguale o superiore al Valore delle azioni BPEL per il Rimborso: a) in caso di Regolamento in Contanti, l’Emittente rimborserà 3,02 Euro per ogni Obbligazione; b) in caso di Regolamento in Azioni, l’Emittente dovrebbe consegnare 1,006667 Azioni di Compendio e Euro 0,587893 per ogni Obbligazione. In base a quanto disciplinato dall’art. 11 del Regolamento del Prestito riguardo alle frazioni di azioni, consegnerà il numero intero di azioni e il controvalore in denaro della componente frazionaria. Quindi, a titolo di esempio, il possessore di 1 Obbligazione riceverà 1 Azione di Compendio e Euro 0,604, il possessore di 4 Obbligazioni riceverà 4 Azioni di Compendio e Euro 2,416, e il possessore di 150 Obbligazioni riceverà 151 Azioni di Compendio e Euro 88,184; c) in caso di Regolamento Misto, (ipotizzando 50% in azioni e 50% in denaro) l’Emittente dovrebbe consegnare 0,503333 Azioni di Compendio e Euro 1,803947 per ogni Obbligazione. In base a quanto disciplinato dall’art. 11 del Regolamento del Prestito riguardo alle frazioni di azioni, l’Emittente consegnerà il numero intero di azioni e il controvalore in denaro della - 66 - FATTORI DI RISCHIO componente frazionaria. Quindi a titolo di esempio il possessore di 1 Obbligazione riceverà 0 Azioni di Compendio e Euro 3,02, il possessore di 4 Obbligazioni riceverà 2 Azioni di Compendio e Euro 7,248 e il possessore di 150 Obbligazioni riceverà 75 Azioni di Compendio e Euro 271,80; 2) ove il Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Scadenza sia inferiore al Valore delle Azioni BPEL per il Rimborso, ipotizzando ad esempio, che il Valore delle Azioni BPEL per il Rimborso sia pari a Euro 2,416 e il Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Scadenza sia pari a Euro 1,812: l’Emittente rimborserà i titoli come sopra esemplificato ai punti b) e c) e, a titolo di esempio, il primo giorno lavorativo successivo alla Data di Scadenza consegnerà, al possessore di 1 Obbligazione Euro 0,604 per ogni Obbligazione nel caso b) e Euro 0 nel caso c), al possessore di 4 Obbligazioni Euro 2,416 per ogni 4 Obbligazioni nel caso b) e Euro 1,208 nel caso c) e al possessore di 150 Obbligazioni Euro 91,204 per ogni 150 Obbligazioni nel caso b) e Euro 45,30 nel caso c). I risultati in caso di Regolamento in Azioni sono riportati nella seguente tabella: A. Valore nominale dell’Obbligazione 3,02 B. Azioni BPEL da consegnare sulla base di C 1,006667 Azione per 1 Obbligazione C. Valore delle Azioni BPEL per il Rimborso 2,416 D. Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Scadenza ≥ 2,416 Ipotizzando E N. Obbligazioni possedute 1 4 150 N. Azioni da consegnare 1,006667 4,026668 151,00005 E1 N. Azioni consegnate 1 4 151 F Frazioni da regolare in contanti 0,006667 0,026668 0,00005 G Valore da corrispondere per le frazioni (C x F) 0,016107 0,064430 0,000121 H Valore da corrispondere per rimborso 100% 0,587893 2,351570 88,183879 3,02 12,08 453,00 ( (A x E ) – (C x E1 ) – G) ) I Controvalore Totale ( C x E1 ) + G + H Nel caso in cui: D1 Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Scadenza < 2,416 (es. 1,812) Ipotizzando E N. Obbligazioni possedute 1 - 67 - 4 150 FATTORI DI RISCHIO N. Azioni da consegnare 1,006667 4,026668 151,00005 E1 N. Azioni consegnate 1 4 151 F Frazioni da regolare in contanti 0,006667 0,026668 0,00005 G Valore da corrispondere per le frazioni (D1 x F) 0,012081 0,048322 0,000091 H Valore da corrispondere per rimborso 100% 1,191919 4,783678 179,38791 3,02 12,08 453,00 ( (A x E ) – (D1 x E1 ) – G) ) I Controvalore Totale ( C x E1 ) + G + H *** (c) Rischi legati all’opzione di riscatto dell’Emittente Decorsi 18 (diciotto) mesi dalla Data di Emissione e sino al quinto giorno precedente la Data di Scadenza, previa autorizzazione della Banca d’Italia, ove richiesta dalle norme di legge o regolamentari di volta in volta applicabili, e in conformità ad ogni applicabile disposizione di legge, l'Emittente avrà il diritto di procedere al riscatto totale o parziale delle Obbligazioni in circolazione mediante pagamento di una somma in denaro (il “Regolamento in Contanti”) e/o consegna di Azioni BPEL (il “Regolamento in Azioni” o il “Regolamento Misto” nel caso di pagamento in azioni e denaro), secondo le modalità di seguito indicate (l’“Opzione di Riscatto”). A tal fine, l’Emittente pubblicherà, entro il ventottesimo Giorno Lavorativo Bancario precedente la data in cui procederà al riscatto (la “Data di Riscatto”) un avviso ai sensi dell'articolo 17.3 del Regolamento (l’“Avviso di Esercizio dell’Opzione di Riscatto”), in cui sarà indicata l’intenzione dell’Emittente di esercitare l’Opzione di Riscatto, la quota di Valore Nominale in relazione alla quale viene esercitata l’Opzione di Riscatto, nonché la modalità di regolamento del riscatto (Regolamento in Contanti, Regolamento in Azioni o Regolamento Misto). In quest’ultimo caso sarà altresì indicata in termini percentuali la ripartizione tra denaro e Azioni BPEL. Alla Data di Riscatto: (a) se il valore di mercato delle Azioni BPEL, determinato sulla base della media aritmetica dei Prezzi Ufficiali delle Azioni BPEL rilevata nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto (come di seguito definito) (il “Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto”), è superiore al rapporto tra il Valore Nominale dell’Obbligazione e il Rapporto di Conversione (il “Prezzo di Conversione”), l’Emittente: (i) consegnerà agli Obbligazionisti un numero di Azioni BPEL pari alla somma fra (i) il numero di Azioni di Compendio risultante dal Rapporto di Conversione e (ii) il numero di Azioni BPEL risultante dalla divisione fra il 10% del Valore Nominale dell’Obbligazione (il “Premio”) e il Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto (le “Azioni BPEL per il Riscatto A”); o (ii) pagherà una somma in denaro pari al prodotto tra (a) il numero di Azioni BPEL per il Riscatto A (come calcolato ai sensi del punto (i) che precede) e (b) il Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto; o - 68 - FATTORI DI RISCHIO (iii) consegnerà, nella proporzione comunicata nell’Avviso di Esercizio dell’Opzione di Riscatto, un numero di Azioni BPEL e pagherà una somma in denaro, il cui valore complessivo sarà equivalente al controvalore delle Azioni BPEL per il Riscatto A (valorizzate al Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto); (b) se il Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto, è inferiore al Prezzo di Conversione, l’Emittente: (i) consegnerà ai titolari un numero di Azioni BPEL (le “Azioni BPEL per il Riscatto B”), risultante dalla divisione fra (i) il Valore Nominale dell’Obbligazione aumentato del Premio e (ii) il Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto; o (ii) pagherà il 110% del Valore Nominale dell’Obbligazione; o (iii) consegnerà, nella proporzione comunicata nell’Avviso di Esercizio dell’Opzione di Riscatto, un numero di Azioni BPEL e pagherà una somma in denaro, il cui valore complessivo sarà equivalente al controvalore delle Azioni BPEL per il Riscatto B (valorizzate al Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto). In nessun caso le Azioni BPEL saranno emesse al di sotto del relativo valore nominale. Il Periodo di Rilevazione per il Riscatto decorre dal terzo Giorno di Borsa Aperta (compreso) successivo al giorno in cui è pubblicato l’Avviso di Esercizio dell’Opzione di Riscatto e termina il sesto Giorno di Borsa Aperta (compreso) antecedente la Data di Riscatto. Nei casi di cui alla lettere a) punto (i) e (iii) e di cui alla lettera b) punto (i) e (iii): • l’Emittente procederà, in conformità alle applicabili disposizioni di legge, alla consegna di Azioni BPEL fino alla concorrenza del numero intero e riconoscerà in contanti il controvalore, arrotondato al centesimo di Euro superiore, della parte frazionaria, calcolato sulla base del Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto; • ove il valore delle Azioni BPEL consegnate, valorizzate al Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Riscatto (unitamente alla somma di denaro versata per la parte frazionaria e alla somma di denaro corrisposta nell’ipotesi di cui al punto (iii)), sia inferiore al Valore Nominale dell’Obbligazione, l’Emittente verserà agli Obbligazionisti, il primo Giorno Lavorativo Bancario successivo alla Data di Riscatto, una somma in denaro a titolo di conguaglio pari alla differenza fra (i) il Valore Nominale dell’Obbligazione e il (ii) prodotto tra (a) il Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Riscatto e (b) il numero di Azioni BPEL consegnate (a tale prodotto dovrà essere sommato l’eventuale ammontare in denaro per la parte frazionaria e la somma di denaro corrisposta nell’ipotesi di cui al punto (iii)), in modo tale che il valore complessivamente attribuito agli Obbligazionisti sia pari al Valore Nominale. L’Emittente, fermo restando il rischio connesso al grado di subordinazione delle Obbligazioni Convertibili di cui al successivo punto j), nel caso di Regolamento in Azioni o Misto, si obbliga a che il controvalore delle Azioni BPEL consegnate a titolo di riscatto, unitamente all’eventuale conguaglio in denaro da corrispondersi ai sensi del Regolamento del Prestito, - 69 - FATTORI DI RISCHIO corrisponda alla Data di Riscatto, al cento per cento del valore nominale delle Obbligazioni, prendendo a tal fine quale riferimento il Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Riscatto. Al riguardo, non può essere fornita garanzia che tutte le transazioni effettuate sul MTA nella seduta della Data di Riscatto siano concluse ad un prezzo almeno pari al Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Riscatto, essendo il Prezzo Ufficiale il prezzo medio ponderato dell’intera quantità delle Azioni BPEL negoziata nel MTA durante la seduta della Data di Riscatto. Si segnala che alla Data di Riscatto e nei giorni di borsa aperta immediatamente successivi, gli investitori potrebbero incontrare difficoltà o addirittura non riuscire a vendere le Azioni BPEL consegnate a titolo di riscatto, nel caso in cui il flusso di ordini in vendita, generato dai soggetti non interessati ad assumere una posizione in azioni nei confronti dell’Emittente, non fosse supportato da un flusso contrario di ordini in acquisto. Ove gli ordini in vendita non trovassero adeguata contropartita in acquisto, la differenza tra il Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Riscatto e il prezzo delle singole transazioni potrebbe essere maggiormente accentuata e il valore derivante dalla vendita sul mercato delle Azioni BPEL consegnate a titolo di riscatto potrebbe essere in tali casi anche inferiore al Valore Nominale delle Obbligazioni Convertibili. Si rinvia al precedente paragrafo (b) Rischi legati al rimborso a scadenza per l’illustrazione delle modalità con cui viene calcolato il numero massimo di Azioni BPEL che potrebbe essere consegnato in caso di riscatto integrale del Prestito Obbligazionario mediante Regolamento in azioni. Si segnala che successivamente alla Data di Riscatto le Azioni BPEL consegnate in sede di riscatto saranno soggette a fluttuazioni del prezzo di mercato delle Azioni BPEL e, pertanto, non può essere fornita garanzia che il prezzo di mercato delle Azioni BPEL successivamente alla Data di Riscatto risulti almeno uguale al Prezzo Ufficiale registrato alla Data di Riscatto. Ove, pertanto, il possessore intendesse vendere le Azioni BPEL successivamente alla relativa data di consegna, il ricavato di tale vendita, anche tenendo conto dell’eventuale conguaglio in denaro, potrebbe non consentire il recupero integrale del valore nominale delle Obbligazioni Convertibili. Il mantenimento in portafoglio delle Azioni BPEL successivamente alla Data di Riscatto comporta, quindi, gli elementi di rischio connessi ad ogni investimento in azioni quotate su un mercato regolamentato. Nel caso in cui l'Emittente proceda ad un riscatto parziale, che in ogni caso non potrà essere inferiore al 10% del valore nominale complessivo del Prestito residuo, tale riscatto sarà esercitato nei confronti di ciascun Obbligazionista, mediante rimborso parziale del Valore Nominale di ciascuna Obbligazione. In caso di riscatto parziale le previsioni del presente articolo saranno applicate pro quota in base alla parte di Valore Nominale oggetto di Riscatto. Successivamente alla Data di Riscatto, in caso di riscatto parziale, l’Emittente comunicherà, con le modalità di cui all’articolo 17.3 del Regolamento, (i) il nuovo Rapporto di Conversione e (ii) il nuovo ammontare della Cedola, ricalcolato sulla base del nuovo Valore Nominale delle Obbligazioni (nessuna modifica sarà apportata, invece, al tasso di interesse delle Obbligazioni). Le Obbligazioni, per la quota di Valore Nominale riscattata, cesseranno di essere fruttifere alla Data di Riscatto e nessun diritto potrà essere vantato in relazione agli interessi non ancora maturati. - 70 - FATTORI DI RISCHIO Si segnala, infine, che ogni decisione in merito alla modalità di regolamento in azioni e/o in denaro sarà assunta dall’Emittente in funzione delle esigenze patrimoniali ed economiche dell’Emittente stesso. *** Esemplificazione numerica Si fornisce di seguito una esemplificazione numerica del funzionamento delle previsioni del Regolamento del Prestito in merito al riscatto anticipato delle Obbligazioni. Si ipotizzi a tal fine che il valore nominale dell’Obbligazione sia pari a Euro 3,02. Il prezzo di conversione, dato un rapporto di conversione pari ad 1 Azione di Compendio per ogni Obbligazione, sarebbe conseguentemente pari a Euro 3,02. Alla Data di Riscatto: a) ipotizzando ad esempio che il Valore di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione sia pari a Euro 3,624: - nel caso di Regolamento in Azioni indicato al punto (i) l’Emittente dovrebbe consegnare un numero di azioni pari a 1,08333 Azioni di Compendio per ogni Obbligazione. In base a quanto disciplinato dall’art. 10 del Regolamento del Prestito riguardo alle frazioni di azioni consegnerà il numero intero di azioni e il controvalore in denaro della componente frazionaria. Quindi, a titolo di esempio, il possessore di 1 Obbligazione riceverà 1 Azione di Compendio e Euro 0,302, il possessore di 4 Obbligazioni riceverà 4 Azioni di Compendio e Euro 1,208 e il possessore di 150 Obbligazioni riceverà 162 Azioni di Compendio e Euro 1,812; - nel caso di Regolamento in Contanti indicato al punto (ii) l’Emittente pagherà una somma in denaro pari a Euro 3,926 per ogni Obbligazione; - nel caso di Regolamento Misto indicato al punto (iii) (ipotizzando 50% in azioni e 50% in contanti), l’Emittente dovrebbe consegnare 0,541667 Azioni di Compendio e Euro 1,963 per ogni Obbligazione. In base a quanto disciplinato dall’art. 10 del Regolamento del Prestito riguardo alle frazioni di azioni consegnerà il numero intero di azioni e il controvalore in denaro della componente frazionaria. Quindi, a titolo di esempio, il possessore di 1 Obbligazione riceverà 0Azioni di Compendio e Euro 3,926, il possessore di 4 Obbligazioni riceverà 2 Azioni di Compendio e Euro 8,456 e il possessore di 150 Obbligazioni riceverà 81 Azioni di Compendio e Euro 295,356; b) ipotizzando che il Valore di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione sia pari a Euro 2,416: - nel caso di Regolamento in Azioni indicato al punto (i) l’Emittente dovrebbe consegnare 1,107333 Azioni di Compendio e Euro 0,646683 per ogni Obbligazione. In base a quanto disciplinato dall’ art. 10 del Regolamento del Prestito riguardo alle frazioni di azioni consegnerà il numero intero di Azioni di Compendio e il controvalore in denaro della componente frazionaria secondo i medesimi criteri di cui al punto a (i); - nel caso di Regolamento in Contanti indicato al punto (ii) l’Emittente pagherà una somma in denaro pari a Euro 3,322 per ogni Obbligazione; - 71 - FATTORI DI RISCHIO - nel caso di Regolamento Misto indicato al punto (iii) (50% in azioni e 50% in contanti), l’Emittente dovrebbe consegnare 0,553667 Azioni di Compendio e Euro 1,984341 per ogni Obbligazione. In base a quanto disciplinato dall’ art. 10 del Regolamento del Prestito riguardo alle frazioni di azioni consegnerà il numero intero di Azioni di Compendio e il controvalore in denaro della componente frazionaria secondo i medesimi criteri di cui al punto a) (iii); c) ove il valore delle Azioni BPEL consegnate, valorizzate al Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Riscatto, (unitamente alla eventuale somma di denaro corrisposta) sia inferiore al Valore Nominale dell’Obbligazione, ipotizzando ad esempio che il Valore delle Azioni BPEL per il Riscatto sia pari a Euro 3,624 nel caso a) e Euro 2,416 nel caso b) e il Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Riscatto sia pari a Euro 1,812: l’Emittente rimborserà i titoli come sopra esemplificato ai punti a) e b) e il primo giorno lavorativo successivo alla Data di Riscatto consegnerà Euro 0,906 per ogni Obbligazione nel caso a) punto (i) ; Euro 0 nel caso a) punto (ii); Euro 0 nel caso a) punto (iii); Euro 0,302 nel caso b) punto (i); Euro 0 nel caso b) punto (ii); Euro 0 nel caso b) punto (iii). L’ammontare di questo conguaglio, a causa del meccanismo di pagamento delle frazioni di azioni, è dipendente dal numero di obbligazioni consegnate con le stesse modalità esemplificate in precedenza al punto 3 del Rimborso. I risultati in caso di Regolamento in Azioni sono riportati nella seguente tabella: Scenario in cui il Valore delle Azioni BPEL per il Riscatto è maggiore o uguale al valore nominale dell’Obbligazione A. Valore nominale dell’Obbligazione 3,02 B. Azioni BPEL da consegnare sulla base di C 1,083333 Azione per 1 Obbligazione C. Valore delle Azioni BPEL per il Riscatto 3,624 D. Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Riscatto 3,624 ( ≥ 3,02 ) Ipotizzando E N. Obbligazioni possedute N.Azioni da consegnare (comprensivo premio 10%) 1 4 150 1,083333 4,333333 162,5 E1 N. Azioni consegnate 1 4 162 F Frazioni da regolare in contanti 0,083333 0,333333 0, 500000 G Valore da corrispondere per le frazioni ( D x F ) 0,302000 1,208000 1,812000 I Controvalore Totale ( C x E1 ) + G 3,926 15,704 588,90 Scenario in cui il Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Riscatto sia inferiore al Prezzo di Conversione nonché al Valore delle Azioni BPEL per il Riscatto A. Valore nominale dell’Obbligazione 3,02 B. Azioni BPEL da consegnare sulla base di C 1,083333 Azione per 1 Obbligazione - 72 - FATTORI DI RISCHIO C. Valore delle Azioni BPEL per il Riscatto 3,624 D. Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Riscatto 1,812 ( < 3,02 ) Ipotizzando E N. Obbligazioni possedute 1 4 150 N. Azioni da consegnare (comprensivo premio 10%) 1,083333 4,333333 162,5 E1 N. Azioni consegnate 1 4 162 F Frazioni da regolare in contanti 0,083333 0,333333 0,50000 G Valore da corrispondere per le frazioni ( C x F ) 0,302000 1,208000 1,812000 H Compenso per rimborso minimo del nominale 100% 0,906000 3,624000 157,6440 3,02 12,08 453,00 ( ( A x E ) – ( D x E1 ) – G ) I Controvalore Totale ( C x E1 ) + G Scenario in cui il Valore delle Azioni BPEL per il Riscatto sia inferiore al Prezzo di Conversione nonché al Valore Nominale delle Azioni BPEL A. Valore nominale dell’Obbligazione 3,02 B. Azioni BPEL da consegnare sulla base di C 1,107333 Azione per 1 Obbligazione C. Valore delle Azioni BPEL per il Rimborso 2,4160 D. Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Riscatto 3,624 ≥ 3,02 Ipotizzando E N. Obbligazioni possedute 1 4 150 N. Azioni da consegnare (comprensivo premio 10%) 1,107333 4,429333 166,10 E1 N. Azioni consegnate 1 4 166 F Frazioni da regolare in contanti 0,107333 0,429333 0, 10000 G Valore da corrispondere per le frazioni ( C x F ) 0,259317 1,037269 0,2416 - 73 - FATTORI DI RISCHIO H Compenso per ottenimento minimo 110% del nominale 0,646683 2,586731 97,0024 13,288 498,30 A x E x 1,1 – E1 x C – G I Controvalore Totale ( C x E1 ) + G + H 3,322 *** (d) Rischi legati alla conversione facoltativa delle Obbligazioni Convertibili prima della scadenza Dal mese successivo alla Data di Emissione, i titolari delle Obbligazioni potranno esercitare il diritto di richiedere la conversione di tutte o parte delle Obbligazioni detenute in azioni ordinarie dell’Emittente, del valore nominale di Euro 3,00 ciascuna (rispettivamente le “Azioni di Compendio” e il “Diritto di Conversione”). Le Obbligazioni sono convertibili prima della loro scadenza in azioni ordinarie BPEL di nuova emissione, in ragione di 1 Azione di Compendio ogni Obbligazione Convertibile presentata per la conversione. L’esercizio della facoltà di conversione facoltativa delle Obbligazioni Convertibili comporta gli elementi di rischio connessi ad ogni investimento in azioni quotate su un mercato regolamentato. Ai fini della valutazione dell’esercizio della facoltà di conversione, il titolare delle Obbligazioni Convertibili, tra l’altro, dovrà considerare che le Azioni di Compendio – liquidabili tramite vendita sul MTA – saranno soggette a fluttuazioni del prezzo di mercato delle Azioni BPEL e, pertanto, non può essere fornita garanzia che il prezzo di mercato delle Azioni di Compendio, alla data della domanda o di efficacia della conversione, risulti uguale o superiore al prezzo di sottoscrizione delle Obbligazioni Convertibili e che nel corso della durata del Prestito Obbligazionario, il prezzo di mercato delle Azioni BPEL sia tale da rendere conveniente la conversione delle Obbligazioni. Per indicazioni sul Premio di conversione relativo alle Obbligazioni, si rinvia alla Sezione Seconda, paragrafo 4.1 del presente Prospetto. (e) Rischio legato alla sospensione del periodo di conversione L’investitore deve tenere presente che il Periodo di Conversione è sospeso automaticamente, in conformità a quanto previsto dall’articolo 7 del Regolamento: (a) dalla data del Consiglio di Amministrazione (inclusa) che ha deliberato di proporre all’Assemblea degli azionisti di deliberare sulla distribuzione di dividendi o riserve, e sino alla data di stacco in borsa dei relativi dividendi (esclusa); (b) dalla data del Consiglio di Amministrazione (inclusa) che ha deliberato di proporre all’Assemblea degli azionisti di deliberare sull'incorporazione di BPEL in altra società, ovvero sulla fusione perfetta o scissione in cui BPEL non sia la beneficiaria, e sino al giorno immediatamente successivo a quello in cui si è tenuta l'assemblea. - 74 - FATTORI DI RISCHIO In relazione alla lettera a), nell'ipotesi in cui l'Assemblea degli azionisti non deliberi la distribuzione dei dividendi, la sospensione del Periodo di Conversione cesserà di avere effetto il giorno immediatamente successivo a quello in cui si è tenuta l'Assemblea. (f) Rischio di Prezzo Qualora gli investitori decidano di vendere le Obbligazioni Convertibili prima della scadenza, potrebbero ricavare un importo inferiore al Valore Nominale delle Obbligazioni Convertibili. Il valore di mercato delle Obbligazioni Convertibili subisce infatti l'influenza di diversi fattori, tra cui il prezzo di mercato delle Azioni BPEL, la relativa volatilità, la fluttuazione dei tassi di interesse di mercato ed il merito di credito dell'Emittente. In particolare, un aumento dei tassi di interesse può comportare una riduzione del prezzo di mercato delle Obbligazioni. Similmente, ad una variazione negativa del merito creditizio dell'Emittente corrisponde generalmente una diminuzione del prezzo di mercato delle Obbligazioni Convertibili. Il rischio è tanto maggiore quanto più lunga è la vita residua a scadenza del titolo e quanto minore è il valore delle cedole. Si segnala, inoltre, che data la natura complessa dello strumento, è possibile che la componente derivativa sia valutata dagli operatori di mercato diversamente dalla valutazione effettuata dall’Emittente al momento dell’emissione. Tale diversità può essere generata da differenti stime sulla volatilità implicita, sui futuri dividendi, sulla possibilità di reperire a prestito le Azioni BPEL e il costo ad esso associato e, in minima parte, su una differente ipotesi di Credit Default Swap relativo all’Emittente. (g) Rischio di liquidità Il rischio di liquidità consiste nella difficoltà o impossibilità per l'investitore di liquidare l'investimento prima della sua scadenza naturale. La possibilità per gli investitori di rivendere le Obbligazioni Convertibili prima della scadenza dipenderà dall’esistenza di una controparte disposta ad acquistare i titoli, la cui ricerca è più agevole ed al contempo meno onerosa in un mercato secondario efficiente. Si invitano gli investitori a considerare che i prezzi di acquisto proposti in fase di mercato secondario potranno essere inferiori alle somme originariamente investite e che in tali ipotesi si potrebbe incorrere in perdite in conto capitale. Si segnala che in data 13 maggio 2011 Borsa Italiana ha disposto l’ammissione a quotazione delle Obbligazioni Convertibili sul MTA. Ciò nonostante non vi è la certezza che si sviluppi un mercato liquido delle stesse. (h) Rischio correlato all'assenza di rating alla Data del Prospetto L’Emittente alla Data del Prospetto non intende richiedere l’attribuzione di rating per le Obbligazioni Convertibili. Non vi sarà, pertanto, un giudizio indipendente rilasciato da una agenzia di rating sul Prestito Obbligazionario ma solo sull’Emittente (si veda per maggiori informazioni la Sezione Seconda, Capitolo VII, Paragrafo 7.5, del Prospetto). L'assenza di rating delle Obbligazioni può rappresentare un fattore di rischio in quanto non vi è disponibilità immediata di un indicatore sintetico rappresentativo della loro rischiosità. - 75 - FATTORI DI RISCHIO (i) Rischio connesso al trattamento fiscale delle Obbligazioni Convertibili Per quanto riguarda il trattamento fiscale delle Obbligazioni Convertibili, si rappresenta l’assenza di pronunce ufficiali da parte dell’Agenzia delle Entrate in merito al regime fiscale applicabile a tipologie di titoli con caratteristiche giuridiche ed economiche similari. In astratto, si potrebbe porre il dubbio sulla tassazione degli stessi con applicazione dell’imposta sostitutiva al 12,5% (in base alle disposizioni del D.Lgs. n. 239/1996) ovvero con ritenuta del 27% (qualora prevalesse una qualificazione come “titoli atipici” ai sensi dell’articolo 5 del D.L. n. 512/1983). Con riferimento alle Obbligazioni Convertibili, ad avviso della Società, che non ha richiesto a tal fine alcuno specifico parere legale o fiscale, agli interessi, frutti e altri proventi rivenienti dalle Obbligazioni Convertibili si applica il regime previsto dal D. Lgs. n. 239/1996, con conseguente applicazione dell’imposta sostitutiva del 12,5%, qualificandosi le stesse come obbligazioni tipiche emesse ai sensi degli articoli 2410 e seguenti del Codice Civile. La qualificazione civilistica come obbligazione tipica ha un duplice effetto: da un lato, consente di includere ipso facto le Obbligazioni Convertibili fra quei titoli che beneficiano del regime fiscale previsto dal D.Lgs. n. 239/1996 e dall’altro di escludere di per sé che alle stesse possa applicarsi il regime fiscale previsto per i “titoli atipici”. Infine, si rappresenta che nella prassi ministeriale si è in ogni caso esclusa la riconducibilità ai “titoli atipici” di quei titoli non obbligazionari che prevedono il rimborso integrale del capitale investito (cfr. Sezione Seconda, Capitolo IV, Paragrafo 4.1.14 del Prospetto). (j) Rischio connesso al grado di subordinazione delle obbligazioni convertibili Le Obbligazioni sono caratterizzate dalla presenza della clausola di subordinazione ai sensi e per gli effetti delle disposizioni contenute nella Circolare Banca d’Italia n. 263, Titolo I, Capitolo 2, del 27 dicembre 2006 e successivi aggiornamenti, e sono considerate, ai sensi della predetta circolare, passività subordinate di secondo livello. Si segnala che le passività subordinate emesse dalle banche concorrono alla formazione del patrimonio supplementare a condizione che i contratti che ne regolano l’emissione prevedano espressamente che: a) in caso di liquidazione dell’emittente, il debito sia rimborsato solo dopo che siano soddisfatti tutti gli altri creditori non ugualmente subordinati; b) la durata del rapporto sia pari superiore a 5 anni; c) il rimborso anticipato delle passività avvenga solo su iniziativa dell’emittente e preveda l’autorizzazione della Banca d’Italia. In considerazione della clausola di subordinazione, in caso di liquidazione volontaria o coattiva dell’Emittente, l’investitore potrebbe quindi incorrere in una perdita, anche totale del capitale investito. Gli Obbligazionisti saranno infatti rimborsati, in concorso con gli altri creditori aventi pari grado di subordinazione, solo dopo che siano soddisfatti tutti gli altri creditori dell’Emittente non ugualmente subordinati. In tali casi la liquidità dell’Emittente potrebbe non essere sufficiente per rimborsare, anche solo parzialmente, le obbligazioni subordinate. Si segnala che l’investitore, nella valutazione dell’investimento, deve tenere presente non solo delle emissioni con lo stesso grado di subordinazione presenti al momento dell’emissione delle Obbligazioni subordinate ma anche delle future emissioni obbligazionarie subordinate (e non subordinate) che l’Emittente potrà realizzare. Quale remunerazione del maggior rischio insito nelle Obbligazioni Subordinate per effetto della clausola di subordinazione rispetto ad obbligazioni non subordinate, il Tasso di Interesse riconosciuto è superiore a quello applicato ad analoga obbligazione non subordinata emessa alla stessa data. - 76 - FATTORI DI RISCHIO (k) Rischio connesso al superamento della soglia prevista dall’articolo 30 del TUB Si segnala che nel caso in cui il Prestito non fosse interamente sottoscritto, gli Azionisti BPEL che avessero esercitato i propri diritti di opzione per l’intera parte di propria competenza potrebbero, a seconda della partecipazione detenuta nell’Emittente alla Data di Scadenza, superare la soglia dello 0,50% del capitale sociale di BPEL. In tal caso, ai sensi dell’articolo 30 del TUB, la Banca, appena rileverà il superamento di tale limite, contesterà al detentore la violazione del divieto. Le azioni eccedenti dovranno essere alienate entro un anno dalla contestazione. Trascorso tale termine, i relativi diritti patrimoniali maturati fino all’alienazione delle azioni verranno acquisiti dalla Banca. 4.3.2. Rischi generali relativi all’Offerta (a) Rischi connessi all’andamento del mercato dei diritti di opzione I Diritti di Opzione sulle Obbligazioni potranno essere negoziati sul MTA dal 30 maggio 2011 al 17 giugno 2011, estremi inclusi. Il prezzo di negoziazione dei diritti di opzione potrebbe essere soggetto a significative oscillazioni in funzione, tra l’altro, del prezzo di mercato delle Azioni BPEL e/o della cessione dei Diritti di Opzione sul mercato da parte degli azionisti aventi diritto. (b) Rischi connessi ai possibili effetti diluitivi L’Offerta è un’offerta in opzione di obbligazioni convertibili in azioni ordinarie di nuova emissione della Banca, pertanto, non vi sono effetti diluitivi in termini di partecipazione al capitale sociale fully diluted nei confronti degli azionisti dell’Emittente che decideranno di aderirvi sottoscrivendo interamente la quota di loro competenza. Nel caso di mancato esercizio del Diritto di Opzione e di integrale sottoscrizione e conversione delle Obbligazioni Convertibili, gli azionisti subirebbero una diluizione massima della propria partecipazione, in termini percentuali sul capitale sociale fully diluted pari al 48,72%. (c) Esclusione dei mercati nei quali non è promossa l’Offerta Il Prospetto non costituisce offerta di strumenti finanziari negli Stati Uniti d’America o in qualsiasi altro Paese nel quale tale Offerta non sia consentita in assenza di specifiche autorizzazioni da parte delle Autorità competenti (gli “Altri Paesi”). Nessuno strumento può essere oggetto di offerta o compravendita negli Stati Uniti d’America o negli Altri Paesi in assenza di specifica autorizzazione rilasciata in conformità alle disposizioni di legge applicabili in ciascuno di tali Paesi, ovvero in deroga rispetto alle medesime disposizioni. Le Obbligazioni non saranno registrate ai sensi del United States Securities Act del 1933 e successive modificazioni, né ai sensi delle corrispondenti normative in vigore negli Altri Paesi. Esse non potranno conseguentemente essere offerte o comunque consegnate direttamente o indirettamente negli Stati Uniti d’America o negli Altri Paesi. Si veda Sezione Seconda, Capitolo V, Paragrafo 5.2.1, del Prospetto. - 77 - 5. CAPITOLO V – INFORMAZIONI SULL’EMITTENTE 5.1. Storia ed evoluzione dell’Emittente 5.1.1. Denominazione legale e commerciale dell’Emittente L’Emittente è denominata Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio Società Cooperativa, in forma abbreviata anche solo Banca Etruria Società Cooperativa, ed è costituita in forma di società cooperativa. 5.1.2. Luogo di registrazione dell’Emittente e numero di registrazione Banca Etruria è iscritta presso il Registro delle Imprese di Arezzo al numero 00367210515 e all’Albo delle Banche tenuto dalla Banca d’Italia al n. 5390.0. La Società è, inoltre, la Capogruppo del Gruppo Banca Etruria, iscritta all’Albo dei Gruppi Creditizi con il n. 5390.0. La Società è inoltre aderente al Fondo Nazionale di Garanzia e al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. 5.1.3. Data di costituzione e durata dell’Emittente Banca Etruria è stata costituita per rogito del Notaio Dott. Giovan Battista Ciranni in data 31 dicembre 1988 n. 100.213 di repertorio. La Società è sorta dalla fusione tra Banca Popolare Dell’Etruria Società Cooperativa a Responsabilità Limitata e Banca Popolare Dell’Alto Lazio Società Cooperativa a Responsabilità Limitata. La Banca Popolare dell’Etruria era sorta dalla fusione tra Banca Mutua Popolare Aretina Società Cooperativa a Responsabilità Limitata, Banca Popolare Senese Società Cooperativa a Responsabilità Limitata e Banca Popolare della Provincia di Livorno Società Cooperativa a Responsabilità Limitata. La Banca Popolare dell’Alto Lazio era sorta dalla fusione tra Banca Federale di Amatrice Società Cooperativa a Responsabilità Limitata, Banca Popolare Sabina di Poggio Mirteto e Casperia Società Cooperativa a Responsabilità Limitata, Banca Mutua Popolare Maglianese, Società Cooperativa a Responsabilità Limitata, Banca Popolare di Civitavecchia Società Cooperativa a Responsabilità Limitata, La Banca Cooperativa di Capraia Montelupo e Vitolini Società Cooperativa a Responsabilità Limitata e Cassa Cooperativa di Vitolini Società Cooperativa a Responsabilità Limitata. Ai sensi dell’art. 2 dello Statuto, la durata della Società è fissata al 31 dicembre 2100 con facoltà di proroga. 5.1.4. Domicilio e forma giuridica, legislazione in cui opera l’Emittente, paese di costituzione e sede sociale L’Emittente è stata costituita in Italia in forma di società cooperativa ed opera in base alla legislazione italiana. L’Emittente ha sede legale in Arezzo, Via Calamandrei, 255 (CAP 52100, Telefono 0575 337 482/658, Fax. 0575 26801, e-mail: [email protected], sito internet www.bancaetruria.it), e svolge la sua attività attraverso le sedi amministrative in Arezzo e tutte le filiali. - 78 - 5.1.5. Fatti importanti nell’evoluzione dell’attività dell’Emittente e del Gruppo Banca Etruria è nata da numerose fusioni ed incorporazioni fra banche popolari più che centenarie. In particolare, il nucleo storico dell’Istituto è rappresentato dalla Banca Mutua Popolare Aretina, fondata il 5 gennaio 1882. Nel 1971, la Banca Mutua Popolare Aretina ha avviato un processo di aggregazione, fondendosi dapprima con le Popolari Senese e di Livorno, dalla cui fusione è nata la Banca Popolare dell'Etruria, e successivamente con le Popolari di Pontevalleceppi, di Cagli e di Gualdo Tadino. Il 31 dicembre 1988 Banca Popolare dell'Etruria si è fusa con la Banca Popolare dell'Alto Lazio, dando vita a Banca Etruria, la quale, a sua volta, nel 1990 si è fusa con la Banca Cooperativa di Capraia, Montelupo e Vitolini. Le citate operazioni hanno gettato le basi per il successivo sviluppo dell’Istituto nelle regioni Lazio, Abruzzo, Toscana, Umbria, Marche, Emilia Romagna, Lombardia, Molise e Veneto, realizzato mediante l’apertura di nuovi sportelli e l’acquisizione di banche locali, come la Banca Federico del Vecchio (acquisita nel 2006, dapprima con una partecipazione del 79,6% del capitale sociale e a far data dal 2008 interamente controllata) e la Banca Lecchese (entrata a far parte del Gruppo Banca Etruria il 13 luglio 2008). Le azioni di Banca Etruria sono quotate sul mercato ufficiale organizzato e gestito da Borsa Italiana a far data dal 15 dicembre 1998 e dal 2 aprile 2001 fanno parte del Segmento Titoli con Alti Requisiti (STAR) istituito dalla stessa Borsa Italiana. Si riepilogano di seguito i principali eventi a far data dall’anno 2001. 2001 Nel mese di aprile 2001, ha iniziato la propria attività nel comparto bancassicurazione la società BancAssurance Popolari, costituita in joint venture da Banca Etruria (49% del capitale sociale) e dalla compagnia assicurativa francese Natixis Assurances S.A. (51% del capitale sociale). Attualmente Banca Etruria partecipa al capitale sociale della compagnia assicurativa per il 90%. Banca Etruria ha realizzato un’operazione di cartolarizzazione di crediti non performing ai sensi della Legge 130 e dell’articolo 58 del Testo Unico Bancario con la cessione di un portafoglio composto da mutui ipotecari e crediti ordinari classificati in sofferenza alla società veicolo Minerva. Il valore netto di bilancio dei crediti ceduti è stato di Euro 150 milioni ed il valore di cessione di Euro 106 milioni. Minerva ha emesso titoli senior, dotati di rating, per Euro 60 milioni e titoli junior per Euro 46 milioni. Questi ultimi sono stati sottoscritti da Banca Etruria. 2002 Durante il 2002, Banca Etruria ha completato un’operazione di cartolarizzazione, con la cessione di mutui residenziali in bonis alla società Mecenate. La scadenza è prevista nel 2026, con opzione di estinzione anticipata nell’ottobre 2008. Durante il medesimo anno Banca Etruria ha predisposto un piano industriale per il triennio 2003-2005 rivolto a: rafforzare la posizione competitiva; sviluppare la redditività, in particolare i ricavi da servizi; ottimizzare l’allocazione del capitale; migliorare l’efficienza interna e rafforzare il governo dei rischi. - 79 - 2003 Nel corso del 2003, la rete distributiva del Gruppo Banca Etruria ha visto la cessione complessiva di 7 sportelli sulla piazza di Roma in concomitanza con il progetto di cessione della partecipazione di maggioranza in Banca Popolare di Roma S.p.A. L’operazione di cessione dell’intera partecipazione in Banca Popolare di Roma S.p.A., conclusasi nel corso del 2004, è stata realizzata attraverso il trasferimento da parte di Banca Etruria a Banca Popolare di Roma S.p.A. di cinque sportelli situati nella città di Roma e la cessione, in due tranche, a Cassa di Risparmio di Ferrara S.p.A. dell’intera partecipazione detenuta in Banca Popolare di Roma S.p.A.. Al termine del 2003 è stata perfezionata l’operazione di fusione per incorporazione di ACI Leasing Centro Italia S.p.A. nella società controllata Etruria Leasing, con l’obiettivo di raggiungere una maggiore efficienza gestionale e di creare una struttura maggiormente competitiva sul mercato. Sempre al termine del 2003, è stata perfezionata l’operazione di cartolarizzazione di un portafoglio di canoni di leasing a favore di Mecenate Leasing (Si veda la Sezione Prima, Capitolo X, Paragrafo 10.3). 2004 Tra i fattori di rilievo dell’esercizio 2004 rientra la definitiva adozione della nuova piattaforma informatizzata la cui gestione in outsourcing è affidata alla società Cedacri, che ha consentito un efficientamento dei processi di gestione e manutenzione di sistemi informativi oltre che una riduzione dei costi legati a queste attività. 2005 Nel mese di maggio 2005, Banca Etruria ha effettuato un’operazione di ricapitalizzazione, che ha comportato l’emissione di nuove azioni ordinarie a pagamento per circa Euro 126 milioni. L’aumento di capitale sociale di Banca Etruria è stato realizzato in forma mista, mediante assegnazione gratuita di azioni ai soci con l’utilizzo della riserva di rivalutazione disponibile e contemporanea emissione straordinaria di 15,4 milioni di azioni ordinarie a pagamento offerte in opzione agli azionisti. 2006 Banca Etruria ha arricchito la propria rete sportelli con 11 nuove aperture ed ha realizzato l’acquisizione della maggioranza del capitale della Banca Federico Del Vecchio di Firenze (circa il 79,6 % del capitale sociale), uno dei più noti istituti di credito fiorentini. Nel corso del 2006 Banca Etruria ha, inoltre, realizzato una ristrutturazione organizzativa che ha interessato la propria rete commerciale, tramite la cessione del ramo aziendale rappresentato dalla rete dei promotori finanziari, trasferita a Banca Lombarda Private Investment S.p.A. L’accordo è stato perfezionato e reso operativo nei primi giorni di luglio 2006. Nello stesso anno Banca Etruria ha realizzato la cessione della controllata G.E.T. S.p.A., concessionaria dei servizi di riscossione, alla società Riscossione S.p.A. È stata altresì realizzata la ristrutturazione dell’operazione di cartolarizzazione dei crediti non performing realizzata nel 2001 tramite la controllata Minerva. Il progetto di ristrutturazione ha riguardato la vendita dei titoli privi di rating, detenuta nel portafoglio di Banca Etruria a Credit Suisse Securities (Europe) Ltd.; il rimborso dei titoli dotati di rating; la vendita della quota di capitale sociale - 80 - di Minerva detenuta da Banca Etruria (95%) e da un soggetto (5%) ad una società di diritto olandese Stichting Giove, con sede ad Amsterdam; la sostituzione del Servicer da Banca Etruria a FBS S.p.A. Per mezzo di tale operazione è stato eliminato il rischio di credito collegato alla detenzione delle obbligazioni Minerva prive di rating, nonché il rischio operativo e gestionale connesso alle attività di servicing, permettendo altresì la liberazione di risorse professionali da utilizzare in altri comparti. Nel dicembre 2006 è stata perfezionata l’operazione la cessione di crediti in sofferenza (non performing) presenti nel portafoglio crediti di Banca Etruria a Deutsche Bank AG London. Alla data di efficacia economica del contratto (1 luglio 2006) i crediti ceduti rappresentavano un ammontare lordo pari a circa Euro 131,8 milioni, corrispondente ad un valore netto contabile di circa Euro 42,1 milioni. 2007 Il 28 febbraio 2007, è stata trasferita in custodia, gestione e negoziazione una parte del portafoglio di proprietà di Banca Etruria a UBS (Italia) S.p.A., per circa Euro 200 milioni, ed al Gruppo Banca Leonardo S.p.A., per circa Euro 50 milioni. Il 29 marzo 2007 Banca Etruria ha effettuato una nuova operazione di cartolarizzazione, trasferendo in blocco e pro-soluto a Mecenate i crediti, classificati in bonis, inerenti un portafoglio di mutui ipotecari e fondiari, erogati alla clientela privata nel periodo compreso tra il 31 marzo 1998 ed il 30 giugno 2006, per un valore complessivo di circa Euro 633 milioni. (Si veda la Sezione Prima, Capitolo X, Paragrafo 10.3). In data 3 aprile 2007 Banca Etruria ha partecipato alla costituzione di BancAssurance Popolari Danni, partecipata per il 51% da Banca Etruria e per il 49% dalla controllata BancAssurance Popolari. La società, che ha ottenuto la relativa autorizzazione da ISVAP all’esercizio dell’attività assicurativa in data 14 marzo 2008, commercializza i prodotti assicurativi nei rami infortuni (es. invalidità permanente e morte da infortunio), malattia (es. diaria da ricovero per infortunio, malattia e parto), incendio (es. incendio dell’abitazione), altri danni ai beni (es. furto) e perdite pecuniarie (es. perdita d’impiego) adottando un modello distributivo basato sulla rete degli sportelli di Banca Etruria. Nel mese di giugno 2007, Banca Etruria e Bipiemme Gestioni SGR S.p.A. (Bipiemme SGR) hanno siglato un accordo di partnership commerciale che ha comportato l’ingresso di Banca Etruria nella compagine azionaria di Bipiemme SGR, con una quota pari al 5% del capitale sociale e il diritto di nominare un membro del Consiglio di Amministrazione della SGR. In concomitanza col predetto accordo, Banca Etruria ha ceduto a Bipiemme SGR il ramo d’azienda che esercitava l’attività di gestione patrimoniale su base individuale. L’accordo ha, altresì, comportato il conferimento della delega di gestione degli attivi assicurativi di BancAssurance Popolari a Bipiemme SGR e, inoltre, l’accordo di distribuzione dei fondi Bipiemme SGR, da parte di Banca Etruria. La cessione del ramo aziendale delle gestioni patrimoniali e degli attivi assicurativi, che ha interessato una cessione di Euro 870 milioni di attività, è divenuta efficace in data 1 ottobre 2007 ed è avvenuta per un corrispettivo di Euro 11,1 milioni. Nel secondo semestre 2007 Banca Etruria ha effettuato tre emissioni obbligazionarie subordinate, al fine di conseguire un rafforzamento patrimoniale. L’emissione ha riguardato, tra l’altro, anche un titolo subordinato TIER 3 a copertura dei rischi di mercato. (Si veda la Sezione Prima, Capitolo X, Paragrafo 10.1). - 81 - Nella seduta del 14 novembre 2007, il Consiglio di Amministrazione di Banca Etruria ha approvato, un nuovo Piano Industriale per gli anni 2008-2009 che delineava i programmi di crescita e di sviluppo di Banca Etruria e del Gruppo Banca Etruria per il biennio. Nello stesso mese di novembre, Banca Etruria ha consolidato la propria partecipazione nella controllata Banca Federico Del Vecchio, portando la propria partecipazione al capitale sociale al 99,653%, tramite l’acquisizione di un ulteriore quota di capitale del 20. 2008 Nel febbraio 2008, Banca Etruria ha firmato un accordo con Banca Lecchese che prevedeva la trasformazione della Banca Lecchese da società cooperativa a società per azioni, con conseguente ingresso di Banca Etruria nel capitale sociale, tramite la sottoscrizione di un aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione. Il 17 marzo 2008, Banca Etruria ha trasferito a Banca Federico Del Vecchio il ramo d’azienda costituito da 6 filiali di Banca Etruria attive nella città di Firenze. La valenza strategica dell’operazione era quella di destinare risorse produttive specifiche per la valorizzazione della storica banca fiorentina, per servire l’area del capoluogo toscano e per vivificare la specificità locale del marchio. Nello stesso mese, Banca Etruria ha acquistato la quota di capitale di Banca Federico Del Vecchio, ancora di proprietà di terzi, portando così il valore della propria partecipazione al 100% del capitale sociale. Il 12 marzo 2008 il Consiglio di Amministrazione di Banca Etruria ha deliberato il disinvestimento dei fondi gestiti da UBS (Italia) S.p.A. e Gruppo Banca Leonardo S.p.A. per rispettivamente Euro 110 milioni ed Euro 50 milioni a beneficio della liquidità del Gruppo Banca Etruria. Sempre nell’esercizio 2008, Banca Etruria ha effettuato un’operazione di ricapitalizzazione a servizio del piano industriale approvato l’anno precedente, che ha comportato l’emissione di nuove azioni ordinarie offerte in opzione ai propri azionisti per circa Euro 160 milioni. Il 1° Novembre 2008 ha avuto efficacia l’operazione di acquisto di 14 sportelli appartenenti al Gruppo Bancario facente capo a UniCredito Italiano SpA. Tutte le attività di trasferimento sono state completate nel corso dell’esercizio 2008 e da tale periodo tutte le filiali acquisite sono entrate a pieno regime nella struttura della rete distributiva di Banca Etruria. Il prezzo definitivo corrisposto per l’acquisto dei predetti sportelli, a seguito degli aggiustamenti previsti nell’accordo contrattuale, è stato pari a 30,7 milioni di euro. Con riferimento agli sportelli acquisiti, Banca Etruria ha rilevato una raccolta totale per 230,95 milioni di euro, di cui 82,8 milioni di euro di raccolta diretta ed impieghi alla clientela per complessivi 185,8 milioni di euro mentre sono state 64 le risorse umane entrate a far parte del personale Banca Etruria. 2009 Il 13 febbraio 2009 Banca d’Italia ha autorizzato la fusione per incorporazione della controllata Etruria Immobili e Servizi S.p.A. in Banca Etruria. L’operazione deliberata dal Consiglio di Amministrazione della Banca in data 12 novembre 2008, era inquadrata nell’ambito della evoluzione del piano industriale ed era finalizzata alla semplificazione dei processi, alla razionalizzazione dei servizi e riduzione dei costi. - 82 - La determinazione del progetto nasceva dal presupposto che, essendo ormai quasi tutti gli immobili di tipo strumentale, l’attività della società rimaneva esclusivamente finalizzata alla manutenzione degli stessi senza l’effettuazione di operazioni di carattere straordinario (compravendite) che erano state anche a base dell’operazione di spin-off. Stante tale presupposto, non risultava più necessaria l’esistenza di una apposita società immobiliare (con i costi strutturali ed operativi che questa comporta). In data 16 luglio 2009 il Consiglio di Amministrazione di Banca Etruria ha approvato il piano industriale con il quale ha delineato i programmi di crescita e di sviluppo di Banca Etruria e del Gruppo Banca Etruria per il periodo 2009-2011. Le direttrici strategiche che guidano lo sviluppo del piano industriale 2009-2011 sono sintetizzate nello sviluppo della produttività della rete commerciale, nel presidio della qualità del credito, nello sviluppo mirato delle controllate ad alto potenziale, nell'organizzazione snella e orientata al cliente e nella ricerca dell'efficienza operativa. Con l’avvio del piano industriale 2009-2011 del Gruppo Banca Etruria è stato messo in atto il progetto di riqualificazione del marchio storico della Banca Federico Del Vecchio. Infatti nell’ultima parte del 2009, oltre alla particolare attenzione alla definitiva ristrutturazione e sviluppo dell’attività ordinaria, si è proceduto alla costituzione del Polo di Wealth Management (di seguito il “Polo”), in un’ottica di ottimizzazione industriale per la fornitura di servizi finanziari, con l’obiettivo di concentrare tutte le attività del Gruppo in un’unica struttura dedicata, valorizzando nel contempo un brand molto noto nella città di Firenze. Nel mese di aprile 2009 è stata perfezionata la chiusura anticipata dell’operazione di cartolarizzazione di mutui in bonis, realizzata con la società veicolo Mecenate Srl nel mese di marzo 2002. L’attivazione della clausola di estinzione anticipata (cd. step up call) era stata deliberata dal consiglio di amministrazione di Banca Etruria nel mese di ottobre 2008; a seguito di tale decisione la Banca aveva provveduto ad adeguare il valore del titolo junior detenuto in portafoglio al presumibile valore di realizzo, nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2008; non si è quindi manifestato alcun effetto significativo sul conto economico 2009. In data 7 gennaio 2009 Banca Etruria ha perfezionato la cessione pro soluto di crediti in bonis derivanti da un portafoglio di mutui residenziali, fondiari ed ipotecari, mediante il trasferimento ai sensi della Legge 130, a Mecenate Srl di n. 6.026 contratti di mutuo con clientela privata per un valore complessivo di circa 497 milioni di euro. Sotto il profilo territoriale il 49,90% dei mutui è concentrato nella regione Toscana ed il 29,28% nella regione Lazio. L’obiettivo dell’operazione di cartolarizzazione è quello di diversificare e potenziare le fonti di funding attraverso la trasformazione di crediti ceduti in titoli rifinanziabili (Si veda la Sezione Prima, Capitolo X, Paragrafo 10.3). Mecenate Srl ha affidato a Banca Etruria il mandato di gestione e servizi di cassa relativi ai mutui cartolarizzati (servicing); il mandato di gestione amministrativa e societaria per conto di Mecenate Srl (corporate servicing) ed il mandato di gestione dei conti correnti relativi all’incasso dei crediti cartolarizzati. Banca Etruria continua pertanto a mantenere la relazione diretta con la propria clientela. A fronte dell’acquisto dei crediti e conseguentemente alla sottoscrizione dei suddetti contratti, in data 2 febbraio 2009 Mecenate Srl ha emesso i titoli obbligazionari (RMBS) per un importo complessivo di 497 milioni di euro, suddivisi in tre classi, due delle quali dotate di rating dall’Agenzia Fitch Rating. - 83 - Tutti i titoli hanno una scadenza legale 2047, sono quotati presso la Borsa di Dublino e sono stati interamente sottoscritti da Banca Etruria, in contropartita del pagamento del prezzo di cessione. I titoli di Classe A (emessi per un controvalore complessivo di 401,3 milioni di euro) sono stati utilizzati per operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea. La conferma della loro eleggibilità è stata ottenuta da Banca d’Irlanda. 2010 A seguito della sottoscrizione del contratto preliminare di cessione, avvenuta il 17 novembre 2009, verificatesi tutte le condizioni sospensive relative all’ottenimento delle relative autorizzazioni dei rispettivi organi di vigilanza e controllo, in data 27 aprile 2010 è stata perfezionata la cessione della partecipazione in Etruria Fund Management Company ad Anima SGR SpA, mediante la vendita della quota detenuta da Banca Etruria (pari al 99,98% del capitale sociale) per un corrispettivo di circa 6,2 milioni di euro. Con tale operazione, che rientra nell’attuazione delle linee strategiche del piano industriale 2009-2011, volte alla razionalizzazione delle attività del Gruppo ed alla valorizzazione industriale delle fabbriche prodotto, Banca Etruria ha inteso rafforzare il modello di offerta alla clientela, lasciando comunque inalterata la relazione con i clienti di ciascuna banca del Gruppo, titolari delle quote del fondo. Con tale cessione azionaria, il Gruppo Banca Etruria ha rinnovato, consolidandola, la propria partnership commerciale con Anima SGR SpA siglata nel 2007 e finalizzata a garantire alla clientela del Gruppo servizi d’investimento ad alto valore aggiunto, che beneficiano della maggiore dimensione nella gestione del risparmio. I rapporti con il partner appena citato sono stati peraltro oggetto di ulteriori scambi in occasione dell’operazione che ha riguardato il riassetto dell’attività di gestione della stessa Anima SGR SpA. Si segnala infatti la cessione della partecipazione detenuta da Banca Etruria in Anima SGR SpA ad Asset Management Holding SpA sotto il cui controllo è confluita anche Prima SGR SpA. Le sinergie tra le due realtà e la prossima creazione di un'unica azienda, risultato dell'integrazione tra Prima SGR SpA ed Anima SGR SpA, porteranno alla nascita del maggior operatore indipendente nel mercato del risparmio gestito in Italia, con oltre 40 miliardi di asset in gestione e che svolgerà il ruolo di centro di produzione a supporto delle diverse reti distributive, avvalendosi di oltre 150 operatori di mercato tra reti bancarie e reti di promotori. Nell’ambito dell’operazione sopra descritta, Banca Etruria ha a sua volta acquistato una partecipazione di minoranza nella società Asset Management Holding SpA. Nel corso dell’anno, ed in coerenza con gli obiettivi fissati dal piano industriale 2009-2011, la Banca ha attivato un processo di valorizzazione mirata dei business sviluppati dalle fabbriche prodotto del Gruppo, da attuarsi anche tramite la cessione delle partecipazioni detenute nelle compagnie assicurative BancAssurance Popolari SpA e BancAssurance Popolari Danni SpA ed in Etruria Leasing SpA. Il progetto, tutt’ora in corso, è stato posto in essere con il supporto di primari advisor finanziari e industriali e prevede una selezione competitiva di possibili acquirenti delle predette società scelti tra primari operatori del settore e con i quali verrà sottoscritto un accordo commerciale. In considerazione delle particolari condizioni riscontrate sul mercato, la Banca ha comunque ceduto nel quarto trimestre quote di minoranza delle compagnie assicurative ad investitori istituzionali che comunque seguiranno Banca Etruria nel processo di cessione totalitaria delle Compagnie. - 84 - Per effetto della sottoscrizione della Convenzione di cessione dei crediti originati da ConEtruria SpA (ex Euroetruria Servizi Finanziari SpA) - siglata in data 3 settembre 2007 tra Banca Etruria e ConEtruria SpA - , anche nel corso dell’esercizio 2010 sono state perfezionate operazioni di cessione/acquisto di crediti e contratti di finanziamento denominati “Cessione del Quinto dello Stipendio (CQS)”, “Cessione del Quinto della Pensione (CQP)” e “Delegazione di Pagamento (DEL)”. L’impegno derivante dalla suddetta Convenzione comporta la ripetizione in via continuativa di operazioni di cessione crediti del tutto analoghe a quelle già effettuate negli esercizi 2007, 2008 e 2009, trasferendo di fatto tutti potenziali rischi e benefici connessi a tali finanziamenti dalla controllata ConEtruria SpA alla Capogruppo Banca Etruria. Da tenere tuttavia presente che, trattandosi di crediti coperti da specifiche polizze assicurative, il livello di rischiosità è pressoché nullo. Nell’esercizio 2010, sono state perfezionate due operazioni di cessione per le tipologie di crediti sopra descritti: 1. con efficacia 1° Giugno 2010 è stata perfezionata la cessione di un portafoglio crediti che ha riguardato n. 679 contratti di finanziamento, stipulati con la clientela dal 16 dicembre 2009 al 31 maggio 2010, per un controvalore complessivo pari a circa 10,3 milioni di euro (in termini di debito residuo); 2. con efficacia 1° dicembre 2010 è stata perfezionata la cessione di un portafoglio crediti che ha riguardato n. 637 contratti di finanziamento, stipulati con la clientela dal 1° giugno 2010 al 30 novembre 2010, per un controvalore complessivo pari a circa 9,4 milioni di euro (in termini di debito residuo). Banca Etruria ha inoltre conferito a ConEtruria SpA l’incarico di procedere - in nome e per conto della Banca - all’incasso delle somme dovute in relazione ai crediti ceduti e, più in generale, alla gestione degli stessi. In data 20 dicembre 2010 Banca Etruria ha perfezionato con Banca del Valdarno Credito Cooperativo Società Cooperativa un contratto di acquisto, avente per oggetto un portafoglio crediti (composto dalle somme dovute a titolo di capitale, interessi maturati e maturandi a far tempo dal 17 dicembre 2010 escluso, accessori, spese, danni, indennizzi e quant’altro) di Banca del Valdarno, derivanti da rapporti bancari concessi in varie forme tecniche che, alla data del 17 dicembre 2010, risultavano nella titolarità di Banca del Valdarno e che alla medesima data (salvo ove diversamente previsto) presentavano determinate caratteristiche, riconducibili a posizioni con elementi di anomalia e classificati in sofferenza. L’acquisto è avvenuto ai sensi dell’art. 58 del Testo Unico Bancario e, di conseguenza, unitamente ai crediti oggetto della cessione, sono stati altresì trasferiti a Banca Etruria, senza ulteriori formalità o annotazioni, tutti gli altri diritti che assistono e garantiscono il pagamento dei crediti oggetto del contratto di cessione, o altrimenti ad esso accessori, ivi incluse le garanzie ipotecarie, le altre garanzie reali e personali, i privilegi, gli accessori e, più in generale, ogni diritto, azione facoltà o prerogativa inerente ai suddetti crediti. Il portafoglio acquisito risulta composto da crediti di importo sufficientemente granulare e tale da permettere sia una diversificazione del rischio che un efficientamento del recupero atteso che, la maggior parte delle posizioni acquisite, sono relative a soggetti già clienti di Banca Etruria. In termini quantitativi sono state acquistate 19 posizioni per un prezzo di acquisto complessivo pari a circa 2,6 milioni di euro. Si specifica che, in sede di redazione del Bilancio, non sono state effettuate rettifiche di - 85 - valore sulle posizioni del portafoglio acquisito, essendo le stesse state iscritte al valore di mercato al momento dell’acquisto. 5.2. Investimenti 5.2.1. Investimenti effettuati La seguente tabella illustra l’evoluzione degli investimenti del Gruppo Banca Etruria nel corso degli esercizi chiusi al 31 dicembre 2010, 2009, 2008. Voci CONSISTENZE al (euro/1000) Attività materiali Attività immateriali di cui avviamento Partecipazioni 31/12/2010 164,517 114,381 97,316 16 31/12/2009 31/12/08 187,785 113,661 97,583 130 186,989 112,564 97,523 111 Variazione 31/12/10 31/12/2009 -12.39% 0.63% -0.27% -87.69% Variazione 31/12/09 31/12/2008 0.43% 0.97% 0.06% 17.12% Per le immobilizzazioni immateriali l’aumento di 720.000 euro è motivato essenzialmente dall’acquisto di nuovo software. La voce è peraltro influenzata dall’ammortamento in corso e dalla riduzione dell'avviamento pari a 267 mila euro che è da ricondurre alla vendita delle quote di minorities della partecipata BancAssurance Popolare SpA. In particolare, l'avviamento di originari 3.879 mila euro relativi al un possesso azionario del 90% del capitale sociale al 31 dicembre 2010 è pari a 3.612 mila euro a fronte di una quota di partecipazione del Gruppo di 83,8%. La variazione in diminuzione della voce partecipazioni è dovuta essenzialmente alla vendita di una partecipazione di collegamento in Etruria co inscritta 31.12.2009 per un valore di 115 milioni di euro dalla cui vendita è emersa una minusvalenza di 104 milioni. 5.2.2. Investimenti in corso di realizzazione Alla Data del Prospetto, non vi sono in corso di realizzazione investimenti significativi per il Gruppo. 5.2.3. Investimenti futuri Alla Data del Prospetto non vi sono investimenti futuri significativi per l’Emittente che siano stati oggetto di un impegno definitivo da parte dei suoi organi di gestione. - 86 - 6. CAPITOLO VI – PANORAMICA DELLE ATTIVITÀ 6.1. Descrizione della natura delle operazioni dell’Emittente, delle principali attività e relativi fattori chiave, con indicazione delle principali categorie di prodotti venduti e/o servizi prestati Il Gruppo Banca Etruria svolge l’attività bancaria, utilizzando la rete di Banca Etruria e gli sportelli delle due banche controllate Banca Federico del Vecchio S.p.A. e Banca Popolare Lecchese S.p.A. nei comparti della raccolta e della gestione del risparmio finanziario, degli impieghi creditizi e dei servizi di pagamento, della intermediazione finanziaria. Inoltre, il Gruppo Banca Etruria opera con società specializzate nel settore della locazione finanziaria tramite Etruria Leasing S.p.A., del credito al consumo tramite ConEtruria S.p.A. e nella distribuzione di prodotti assicurativi tramite BancAssurance Popolari S.p.A. e Bancassurance Popolari Danni S.p.A.. Il Gruppo Banca Etruria opera nei seguenti settori: clientela retail, clientela corporate, clientela private, attività finanziaria (investment banking), leasing e servizi assicurativi. La raccolta diretta La raccolta diretta di Banca Etruria, Banca Federico del Vecchio S.p.A. e Banca Popolare Lecchese S.p.A. viene attuata attraverso le usuali forme del deposito a risparmio ed in conto corrente, con un’offerta - differenziata per scadenze, rendimenti e capitalizzazione degli interessi - di certificati di deposito e di prestiti obbligazionari. La raccolta indiretta Nella raccolta indiretta è ricompreso il risparmio affidato dalla clientela e suddiviso tra raccolta amministrata, raccolta gestita e raccolta assicurativa. Nel mese di Dicembre 2009 è stato costituito presso la controllata Banca Federico Del Vecchio S.p.A. un Polo di Wealth Management in un’ottica di ottimizzazione industriale della fornitura di servizi finanziari. Il Polo, ha lo scopo di svolgere, tra le altre attività, servizi di consulenza e supporto alla rete commerciale di Banca Etruria e delle altre banche del Gruppo, con particolare riguardo alla raccolta indiretta e assicurativa, curando lo sviluppo dell’offerta di nuovi prodotti d’investimento, attraverso la ricerca e selezione di strumenti adeguati. Attraverso una struttura professionale e specializzata, il Polo di Wealth Management offre a tutta la clientela una vasta gamma di prodotti e servizi dedicati alla gestione del risparmio e degli investimenti. Inoltre, gli specialisti del Polo forniscono supporto a tutta la rete commerciale in termini di analisi e previsioni dei mercati finanziari, indicazioni di asset allocation ed elaborazione di portafogli modello. La realizzazione del progetto non ha introdotto, dal punto di vista della clientela, modifiche ai processi operativi relativamente alla prestazione dei servizi di investimento: la figura di riferimento per il cliente resta, infatti, sempre la propria Filiale/Gestore di Relazione, che nell’attività si avvale delle informazioni e analisi condotte dal personale del Polo. - 87 - La Filiale/Gestore di Relazione affianca il cliente con il supporto del team del Polo per definire il portafoglio più coerente agli obiettivi di investimento ed al profilo di rischio, mentre gli analisti di Wealth Management ne curano l’analisi in termini di rendimento e rischio attesi. In particolare, con riguardo alla raccolta indiretta, l’attività del Polo è rivolta alla gestione ed allo sviluppo dell’offerta di nuovi prodotti d’investimento attraverso la ricerca e selezione di strumenti adeguati. Anche grazie all’attività del Polo di Wealth Management la raccolta indiretta del Gruppo è aumentata a 579,8 milioni (+17,6% sul dicembre 2009). Servizi di incasso e pagamento Al 31 dicembre 2010, le Società del Gruppo Banca Etruria disponevano di 226 punti ATM e 5.986 terminali POS installati presso esercizi commerciali per il pagamento elettronico degli acquisti attraverso l’utilizzo di carte di credito e debito. Tutti gli ATM ed i terminali POS sono collegati alla rete nazionale e consentono, quindi, l’utilizzo sia delle carte delle banche del Gruppo Banca Etruria sia di altre banche. Al 31 dicembre 2010 erano 102.201 le carte di debito e 41.499 le carte di credito in circolazione emesse dalle società del Gruppo Banca Etruria. Servizi assicurativi Banca Etruria, Banca Federico del Vecchio S.p.A. e Banca Popolare Lecchese S.p.A. distribuiscono tramite la propria rete le polizze di BancAssurance Popolari S.p.A. Nel corso dell’esercizio 2010 BancAssurance Popolari, con una raccolta premi pari a 220,4 milioni di Euro, ha consolidato la presenza sui prodotti rivalutabili tradizionali di Ramo I e V che rappresentano la quasi totalità della produzione. Il portafoglio di Bancassurance Popolari S.p.A. al 31 dicembre 2010 è costituito da 57.371 polizze attive, di cui 24.132 individuali e 33.240 collettive per un totale di riserve tecniche pari a 802,7 milioni di Euro. Bancassurance Popolari Danni S.p.A. è una Compagnia operante nei rami infortuni (ad esempio invalidità permanente e morte da infortunio), malattia (ad esempio diaria da ricovero per infortunio, malattia e parto), incendio (ad esempio incendio dell’abitazione), altri danni ai beni (ad esempio furto) e perdite pecuniarie (ad esempio perdita d’impiego) utilizzando ai fini distributivi la rete degli sportelli del Gruppo Banca Etruria. Nel corso dell’esercizio 2010 Bancassurance Popolari Danni ha raccolto premi per 5,6 milioni di Euro. Il portafoglio al 31 dicembre 2010 risulta costituito da 17.294 polizze/adesioni, di cui 7.835 individuali e 9.459 adesioni a polizze collettive. Le riserve tecniche lorde a fine esercizio ammontano a 5,0 milioni di Euro di cui riserve premi per 4,6 milioni di Euro e riserve sinistri per 0,4 milioni di Euro. Attività di locazione finanziaria Il Gruppo Banca Etruria tramite la società Etruria Leasing S.p.A., partecipata al 100% da Banca Etruria, opera nei comparti del leasing immobiliare, navale, su autoveicoli e su altri beni strumentali. I nuovi contratti stipulati nel 2010 sono stati complessivamente 912, per un controvalore di circa 115 milioni di Euro. - 88 - Attività nel credito al consumo ConEtruria S.p.A. A partire dal Dicembre 2008 la società di Banca Etruria specializzata nel credito al consumo ha cambiato la propria ragione sociale da EuroEtruria Servizi Finanziari S.p.A a ConEtruria S.p.A., ampliando altresì la propria attività nel primo trimestre 2009 alla concessione di prestiti personali e di prestiti finalizzati. Al termine del 2010 ConEtruria S.p.A. ha erogato complessivamente 198,6 milioni di Euro di finanziamenti, corrispondenti a 16.778 pratiche. Settori di attività Nel presente paragrafo vengono rappresentati i risultati consolidati per settore di attività secondo quanto previsto dal principio contabile IAS 14 e dal più recente IFRS 8. Il criterio utilizzato per l’attribuzione delle diverse poste analizzate si basa su soglie qualitative e quantitative coerenti con la segmentazione della clientela che è utilizzata dal Gruppo per la definizione delle politiche commerciali e che costituisce la base per le rendicontazioni gestionali Direzionali; le BU individuate hanno caratteristiche economiche similari e risultano omogenee al loro interno per: • natura dei prodotti e servizi e dei processi distributivi • tipologia di clientela • metodologie di marketing • natura del contesto normativo Per la loro valenza strategica i settori individuati sono riportati nell’informativa anche in presenza di risultati economici inferiori alle soglie quantitative previste. Di seguito vengono utilizzati come sinonimi per convenzione i termini settori, segmenti e Business Unit. Lo schema primario prevede i seguenti settori di attività: RETAIL: comprende le attività rivolte alla clientela individuata, nella segmentazione interna, come People, Piccoli Operatori Economici, Piccole e Medie Istituzioni ed Enti. Rientrano in questo settore i prodotti relativi a: prestiti e depositi sotto qualsiasi forma, servizi finanziari, bancari e di pagamento, prodotti finanziari, assicurativi e di risparmio gestito, carte di debito e di credito. La gestione operativa e relazionale della clientela retail viene svolta dalle singole filiali, che vengono a loro volta coordinate dalle Direzioni Territoriali. In tale attività di coordinamento le Direzioni Territoriali sono a loro volta supportati dalla Direzione Retail (a sua volta composta dal Servizio Relazioni Famiglie e dal Servizio Relazioni Imprese) presso l’Area Mercato della Sede Centrale. Confluiscono in questa Business Unit anche i risultati patrimoniali ed economici rilevati sulle reti commerciali della Banca Federico Del Vecchio SpA e della Banca Popolare Lecchese SpA che operano essenzialmente con prodotti destinati alla clientela retail. - 89 - AZIENDE: comprende le attività rivolte alla clientela aziendale identificata nei segmenti Corporate, Corporate Oro e Piccole e Medie Imprese (PMI). L’offerta ad essi destinata è costituita da prestiti e depositi sotto qualsiasi forma, servizi finanziari, bancari e di pagamento, prodotti finanziari, assicurativi e di risparmio gestito, carte di debito e di credito. L’attività è gestita a livello operativo tramite la rete delle filiali e a livello relazionale tramite una struttura decentrata di Gestori Corporate e Gestori PMI coordinati dalle Direzioni Territoriali con il supporto della Direzione Aziende (a sua volta composto dal Servizio Relazioni Corporate e dal Servizio Relazioni Small Business) presso l’Area Mercato della Sede Centrale. PRIVATE: comprende le attività rivolte alla clientela identificata nel segmento Private caratterizzata da masse rilevanti di raccolta diretta e indiretta. Rientrano in questo settore i prodotti relativi a: prestiti e depositi sotto qualsiasi forma, servizi finanziari, bancari e di pagamento, prodotti finanziari, assicurativi e di risparmio gestito, carte di debito e di credito. L’attività è gestita a livello operativo tramite la rete delle filiali e a livello relazionale tramite una struttura decentrata di gestori Private coordinati dalle Direzioni Territoriali con il supporto della Direzione Private presso l’Area Mercato della Sede Centrale INVESTMENT BANKING / TESORERIA: comprende le attività di gestione del portafoglio di proprietà e della tesoreria delle Banche del Gruppo. Nella presente BU confluiscono anche tutti gli importi patrimoniali ed economici derivanti dai rapporti bancari di raccolta, impiego e di servizio tra la Capogruppo e le Società del Gruppo. Alla BU in oggetto sono imputati gli oneri e ricavi figurativi derivanti dai flussi di raccolta e impieghi generati dalle reti commerciali delle Banche del Gruppo e determinati in base ad un sistema di tassi interni di trasferimento. ASSICURAZIONI: comprende l’attività svolta dalle Società assicurative BAP – BancAssurance Popolari SpA e BAP Danni SpA. Le due società collocano i propri prodotti in via pressoché esclusiva tramite le Banche del Gruppo. CREDITO AL CONSUMO: comprende le attività di finanziamento alla clientela retail attraverso finanziamenti al consumo e prodotti di cessione del 5°. Tali prodotti sono distribuiti in via pressoché esclusiva tramite le reti delle Banche del Gruppo. LEASING: in cui confluisce l’attività di leasing finanziario svolta dalla società Etruria Leasing SpA. CORPORATE CENTER: rappresenta le funzioni di governo e di controllo del Gruppo che svolgono attività di gestione e di coordinamento del portafoglio di business. Comprende le attività di service svolte a supporto dell’operatività di più Business Unit, per garantire efficienza produttiva e coerenza organizzativa. La struttura del Corporate Center è individuabile sia in funzioni accentrate presso la Società Capogruppo (amministrazione, controllo di gestione, risk management, amministrazione del personale, organizzazione, contenzioso ecc.), sia nelle funzioni accentrate di Banca Federico Del Vecchio SpA e Banca Popolare Lecchese SpA, sia, infine, in Società controllate la cui attività è direttamente a supporto della funzione di governo (Etruria Informatica Srl, Oro Italia Trading SpA, Mecenate Srl). I valori nel dettaglio sono riportati nella tabella alla pagina seguente: - 90 - REPORT CONSOLIDATO SEGMENT INFORMATION PER SETTORI DI ATTIVITA' - DATI ECONOMICI AL 31.12.2010 (VALORI €/1000) SETTORI DI ATTIVITA' Voce di conto economico VOCE RETAIL PRIVATE AZIENDE INVESTMENT BANKING / TESORERIA ASSICURAZIONI CREDITO AL CONSUMO LEASING CORPORATE CENTER TOTALE CONSOLIDATO 30 MARGINE DI INTERESSE 78,952 947 93,653 -4,220 26,397 8,381 12,120 6,200 222,430 60 COMMISSIONI NETTE 65,569 5,992 47,709 -67 192 2,422 1,070 -15,752 107,135 120 MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 144,521 6,939 141,362 5,655 28,812 10,803 13,153 -1,484 349,761 130 RETTIFICHE / RIPRESE VALORE PER DETERIORAMENTO -16,627 -31 -72,170 - - -3,171 -4,911 -824 -97,735 -16,627 - -31 - -72,170 - - - -3,171 - -4,911 - -478 -376 -97,389 -376 - - - - - - - 30 30 a) crediti b) attività finanziarie AFS c) attività finanziarie HTM d) altre operazioni finanziarie 140 RISULTATO NETTO GESTIONE FINANZIARIA 127,894 6,907 69,191 5,655 28,812 7,632 8,242 -2,307 252,026 170 RISULTATO NETTO GEST. FINANZ. E ASSICUR. 127,894 6,907 69,191 5,655 6,809 7,632 8,242 7,638 239,968 230 COSTI OPERATIVI -114,951 -4,104 -48,675 -1,164 -5,002 -5,603 -4,025 -37,505 -221,029 20,517 4,490 1,693 2,029 4,217 -24,366 24,326 230 UTILE OPERATIVITA' AL 12,943 2,804 LORDO IMPOSTE Fonte: Parte L della Nota integrativa dei Bilanci consolidati alla data di riferimento - 91 - La gestione ed il controllo dei rischi del Gruppo Banca Etruria: governance La gestione integrata dei rischi connessi all’attività bancaria rappresenta uno degli elementi più delicati cui l’Organo di Vigilanza e le Istituzioni creditizie pongono notevole attenzione. Banca Etruria, oltremodo sensibile alla corretta misurazione e gestione del complesso ambito dei rischi cui potenzialmente ciascuna azienda è sottoposta nell’esercizio della specifica attività, si è dotata di strutture organizzative, ha definito processi e costituito presidi per sviluppare ed aggiornare metodologie e strumenti connessi alla identificazione, valutazione e controllo dei rischi complessivi di Gruppo, al fine di minimizzarne l’esposizione e garantire una corretta allocazione del capitale. Il Consiglio di Amministrazione di Banca Etruria, in qualità di Capogruppo, delibera gli orientamenti strategici e le politiche di gestione del rischio a livello di Gruppo Bancario, tenendo conto delle specifiche operatività e dei connessi profili di rischio di ciascuna Società e provvedendo al loro riesame periodico al fine di assicurarne l’efficacia nel tempo. Definisce, inoltre, le linee generali del processo di valutazione dell’adeguatezza patrimoniale in relazione ai rischi assunti, ne assicura l’adeguamento tempestivo in relazione a modifiche significative delle linee strategiche, dell’assetto organizzativo, del contesto operativo di riferimento e promuove il pieno utilizzo delle risultanze a fini strategici e nelle decisioni d’impresa. Gli Organi Aziendali delle Società Controllate vengono periodicamente informati circa le decisioni assunte dagli Organi di vertice della Capogruppo relativamente al sistema di gestione e controllo dei rischi per l’operatività di propria competenza. In particolare, il Consiglio di Amministrazione delle Società Controllate facenti parte del Gruppo Bancario assicura l’attuazione, per la parte di propria competenza, delle politiche di gestione del rischio deliberate a livello di Gruppo, ne monitora l’efficacia nel tempo e prende atto dei rischi cui la Società si espone e delle modalità di rilevazione e valutazione degli stessi. In tale ambito garantisce, in conformità alla legge e agli indirizzi strategici, l’efficacia ed efficienza del sistema di gestione dei rischi stessi. La Capogruppo esercita le proprie prerogative di direzione e coordinamento fra le varie Società del Gruppo per assicurare unitarietà alla complessiva gestione del sistema e per garantire il rispetto dei requisiti previsti dalla normativa, realizzando, in tal modo, all’interno del Gruppo una politica di gestione del rischio integrata e coerente. Il Collegio Sindacale della Capogruppo è l’organo con funzione di controllo che riveste un ruolo di vertice nell’assicurare l’adeguatezza, l’efficienza e l’efficacia del Sistema dei Controlli Interni del Gruppo. Il Collegio Sindacale vigila sull’adeguatezza e sulla rispondenza del sistema di gestione e controllo dei rischi, del processo ICAAP e del processo di formazione e pubblicazione dell’informativa al pubblico, ai requisiti stabiliti dalla normativa. Dal punto di vista organizzativo, la gestione dei rischi è un processo complesso e articolato che coinvolge una pluralità di strutture aziendali. Un ruolo preminente è svolto dal Comitato Rischi ed ALM, cui è demandata l’attuazione degli indirizzi strategici e di gestione deliberati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, e dalla Direzione Risk Management della Capogruppo, che recepisce le linee guida strategiche in materia di gestione del rischio stabilite dal Consiglio di Amministrazione, tenendo conto degli specifici ambiti di regolamentazione e vigilanza prudenziale, delle specifiche operatività e dei connessi profili di rischio delle singole Società componenti il Gruppo Banca Etruria. È compito della Direzione Risk Management presidiare la corretta implementazione dei modelli di gestione dei rischi, promuovendo la cultura del rischio a livello di Gruppo, sviluppare ed aggiornare metodologie e strumenti connessi alla identificazione, valutazione, gestione, controllo e - 92 - reporting dei rischi aziendali e di Gruppo, al fine di minimizzare l’esposizione ai rischi di mercato, di credito, operativi e di tutti gli altri rischi individuati nell’ambito della disciplina di Secondo Pilastro, assicurare la misurazione ed il controllo integrato dei rischi attraverso il monitoraggio e l’analisi dell’esposizione complessiva al rischio delle società del Gruppo interessate. Dei risultati delle analisi e delle attività svolte la Direzione Risk Management garantisce adeguata informativa attraverso opportuni sistemi di reporting alle funzioni di business, agli Organi di Vertice e all’alta Direzione. Ciascuna Società appartenente al Gruppo Banca Etruria nella consapevolezza del profilo di rischio e delle politiche di gestione definiti dagli organi di vertice della Capogruppo: - attua le strategie e le politiche di gestione dei rischi delineate dagli Organi di Vertice della Capogruppo; - fornisce i flussi informativi richiesti dalla Capogruppo in relazione alle singole tipologie di rischio; - garantisce, per gli aspetti di propria competenza, la funzionalità, l’efficienza e l’efficacia dei sistemi di gestione di ogni rischio rilevante in applicazione delle linee guida della Capogruppo, segnalando eventuali carenze riscontrate e promuovendo tempestive ed idonee misure correttive. Rischi Rilevanti: strategia e gestione In coerenza con il modello di governance tradizionale, il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo rappresenta l’organo con funzione di supervisione strategica e di gestione cui è attribuito il ruolo guida nell’assicurare, attraverso l’attività di direzione e coordinamento, la coerenza complessiva dell’assetto di governo del Gruppo Bancario. Pertanto è il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo che delinea le specifiche strategie e identifica le linee guida cui attenersi in termini di politiche gestionali (credito, commerciale, finanza, personale, investimenti, ecc.) da parte di tutte le Controllate; in particolare, delibera le politiche e strategie di governo e gestione dei rischi. Rischio di Credito Il rischio di credito è il rischio che un debitore del Gruppo, ivi comprese le controparti di operazioni finanziarie aventi ad oggetto strumenti derivati over the counter ( in tal caso, più specificamente, si parla di rischio di controparte) non adempia alle proprie obbligazioni o che il merito creditizio subisca un deterioramento, con conseguente danno per il Gruppo. In relazione alla metodologia di calcolo dei requisiti patrimoniali volti a fronteggiare i rischi tipici dell’attività, a livello consolidato sono utilizzati il metodo standardizzato per il rischio di credito, mentre per il rischio di controparte sono utilizzati il Metodo del Valore Corrente sui Derivati OTC ed il Metodo Semplificato per le Operazioni SFT. Ai fini del processo di determinazione e monitoraggio dei requisiti patrimoniali, la clientela è classificata secondo le classi di analisi previste dalla normativa Basilea II. Per le Banche del Gruppo (Banca Etruria, Banca Federico Del Vecchio e Banca Popolare Lecchese), in un’ottica gestionale, è stata operata una classificazione della clientela secondo i segmenti previsti dal sistema di rating interno: Privati consumatori, Small Business, PMI, Corporate, Società Finanziarie ed Istituzioni. È stata altresì elaborata la classificazione della clientela in otto classi di rating, dalle “AAA” alle “CC”, dove sono raggruppate le posizioni in bonis, e tre classi rappresentanti le posizioni in “default” aventi rating “C+” (inadempienti persistenti), “C” (incaglio) e “D” (sofferenza). La suddetta - 93 - attività di segmentazione ed attribuzione dei rating interni alle singole posizioni di clientela assume un’importante valenza a livello gestionale in quanto consente di eseguire un costante controllo e monitoraggio del livello di merito creditizio del portafoglio delle singole Banche del Gruppo. L’utilizzo di strumenti gestionali di stima degli assorbimenti patrimoniali per tutte le Società del Gruppo interessate permette, inoltre, una loro periodica analisi oltre che un costante monitoraggio del livello di eleggibilità del portafoglio garanzie acquisite. Con l’obiettivo di ridurre i rischi insiti nella concessione di affidamenti alla clientela, gli stessi sono mitigati con la richiesta di garanzie, sia reali (ipoteca e pegno) sia personali (fideiussioni), sia di tipo assicurativo, che rappresentano una copertura essenziale del rischio assunto a fronte del credito erogato. Tutte le garanzie sono richieste su base selettiva in funzione della valutazione del merito creditizio del cliente affidato e sulla base della tipologia di operazione, al fine di ridurre il rischio di credito e considerandone gli impatti in termini di requisiti patrimoniali. In aggiunta a ciò per le Società del Gruppo interessate, al fine di verificare il rispetto dei requisiti di eleggibilità previsti dalla normativa per le singole tipologie di garanzie e di poter così applicare le tecniche di Credit Risk Mitigation per la riduzione del requisito patrimoniale, è svolta l’attività di alimentazione del database informativo relativo agli immobili acquisiti come garanzie reali ipotecarie a supporto del credito concesso alla clientela; inoltre, è in fase di definitivo consolidamento il processo di gestione delle garanzie reali finanziarie ed è stato avviata un’ulteriore fase di sviluppo ed efficientamento del processo relativo alle garanzie consortili Rischio di Mercato Il rischio di mercato è il rischio che il valore economico o i flussi di uno strumento finanziario cambino per effetto di variazioni di fattori di mercato. Il rischio di mercato riguarda il rischio di tasso di interesse su portafoglio di negoziazione, il rischio di cambio e altri rischi di prezzo. In particolare, il rischio di tasso di interesse sul portafoglio di negoziazione è riferito alle variazioni di valore del portafoglio di negoziazione (costituito da strumenti finanziari intenzionalmente destinati ad una dismissione nel breve termine e/o assunti allo scopo di beneficiare, nel breve termine, di variazioni dei fattori di mercato) connesse ad inattese modificazioni dei fattori di mercato, quali tassi di interesse, corsi azionari, cambi e relative volatilità o per il verificarsi di fattori che compromettano la capacità di rimborso dell’emittente. L’attuale impostazione di controllo e misurazione è basata sia sugli assorbimenti patrimoniali che sul rispetto di limiti di Value at Risk - VaR modulari secondo i poteri delegati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo. Ai fini della normativa di vigilanza, il calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte dei rischi di mercato è effettuato utilizzando la metodologia standardizzata ed il metodo delta-plus per il trattamento delle opzioni. Il rischio di tasso di interesse sul portafoglio di negoziazione interessa esclusivamente la Capogruppo in quanto le altre Società del Gruppo non detengono portafoglio da trading. Il controllo del rischio di tasso di interesse sul portafoglio di negoziazione viene effettuato attraverso il VaR (Value at Risk), che rappresenta una stima della massima perdita potenziale del portafoglio di riferimento in un determinato arco temporale e con un prefissato livello di probabilità. Il VaR è calcolato attraverso la piattaforma informatica denominata ObjFin e si riferisce alla massima perdita che il portafoglio di riferimento può subire in 10 giorni con una probabilità del 99%. Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo definisce annualmente i limiti di VaR. Per l’anno 2010 il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha stabilito, nell’ambito dell’approvazione della strategia volta a definire le linee guida per la gestione delle attività finanziarie, due limiti di VaR: un limite massimo di VaR Globale riferito a tutto il portafoglio a - 94 - gestione interna, cioè rappresentato da attività finanziarie diverse da quelle acquisite per ragioni di natura strategica, commerciale e non oggetto di valutazione da parte del gestore operativo del portafoglio e un limite di VaR del Trading book relativo all’attività di trading in senso stretto. Ai fini del contenimento del rischio di liquidità, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di mantenere un portafoglio rappresentato prevalentemente da attività prontamente monetizzabili sul mercato o che possano essere oggetto di operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea, stabilendo un obiettivo quantitativo in termini di disponibilità immediata di titoli. Il portafoglio da trading, pertanto, ha presentato nel corso del 2010 profili di rischiosità estremamente contenuti. Il processo di controllo del rischio di tasso interesse sul portafoglio di negoziazione si articola su più livelli e viene effettuato, su base giornaliera, per il primo livello dall’Area Finanza, mentre per il secondo livello dalla Direzione Risk Management della Capogruppo. Quotidianamente è prodotto un report con i VaR dei portafogli che è inviato alla Direzione Generale, al CFO, al Risk Manager e ai Responsabili delle Aree Finanza e Internal Audit della Capogruppo. La Direzione Risk Management produce periodicamente una reportistica per il Comitato Rischi ed ALM e trimestralmente per il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo. Per quanto riguarda nello specifico la gestione del rischio di prezzo vengono effettuate stime di tipo VaR a dieci giorni con un intervallo di confidenza del 99%. Infine, Per quanto riguarda il rischio di cambio, le esposizioni del Gruppo derivano principalmente dall’operatività in valuta con clientela. Il monitoraggio del rischio di cambio viene effettuato dalle strutture di front office della Capogruppo attraverso l’utilizzo di apposita procedura settoriale nonché all’interno della posizione complessiva soggetta a limiti di VaR. Il Servizio Tesoreria della Capogruppo effettua operazioni a copertura del rischio cambio attraverso la negoziazione di divisa a pronti, a termine e con strumenti derivati quali cross currency swap e opzioni Rischio di Liquidità Il rischio di liquidità consiste nella possibilità che le banche non riescano a far fronte ai propri impegni di pagamento ovvero nella necessità di dover sostenere costi elevati per farvi fronte. La gestione della posizione finanziaria del Gruppo è integralmente accentrata presso la Capogruppo al fine di ridurre il rischio di liquidità e di garantire una più efficiente gestione. Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo Banca Etruria ha deliberato una strategia di gestione del rischio di liquidità che prevede un sistema di sorveglianza basato su uno scadenziario (c.d. maturity ladder), che consente di valutare l’equilibrio di flussi di cassa attesi, e su un’analisi della concentrazione e del tenore delle fonti di finanziamento delle controparti istituzionali. Banca Etruria gestisce in modo differenziato la liquidità operativa (si riferisce all’insieme di posizioni di tesoreria e mercato monetario in un periodo temporale di 3 mesi) e la liquidità strutturale (poste a vista e posizioni a scadenza che producono flussi di liquidità anche a più lunga scadenza). Esiste un sistema di controllo che prevede da un lato l’elaborazione di un sistema di sorveglianza della posizione finanziaria netta e di elementi di concentrazione delle fonti di finanziamento, al fine di verificare periodicamente il rischio di liquidità, e dall’altro la previsione di un piano di emergenza che individua, tra l’altro, le strategie di intervento e le responsabilità delegate agli organi aziendali. - 95 - Nell’ambito del sistema di sorveglianza sono stati stabiliti dei limiti operativi (attinenti ai flussi di cassa attesi nel breve periodo) e strutturali (riferibili a tutte le poste attive e passive), nonché indicatori di early warning, in grado di monitorare e/o anticipare condizioni di particolare tensione. Infine, sono definiti anche degli scenari di stress per preventivare possibili situazioni di crisi di liquidità e per gestire al meglio potenziali momenti di particolare tensione del mercato, quali crisi di sistema o crisi specifica del Gruppo, ipotizzando significative variazioni nei volumi di specifiche poste patrimoniali. Rischio di tasso di interesse Il rischio di tasso di interesse è relativo al portafoglio bancario (costituito dalle poste patrimoniali per le quali non sussiste il trading intent, cioè quelle riferibili a servizi resi alla clientela e ad investimenti di tipo strategico) e attiene alle perdite che possono generarsi per effetto di uno sfavorevole andamento dei tassi di mercato e si riferisce alla mancata coincidenza delle date di scadenza e di riprezzamento (repricing risk) e al diverso andamento dei tassi di riferimento delle poste attive e passive (basis risk). La sua misurazione avviene con tecniche di ALM atte a stimare gli impatti sulla formazione del margine di interesse e sul valore attuale delle poste patrimoniali attive e passive dovuti a variazioni dei tassi di interesse. Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha deliberato un sistema di controllo, nell’ambito della più ampia strategia di gestione del rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario, basato sul monitoraggio delle poste patrimoniali sensibili a variazioni dei tassi di interesse con l’obiettivo di verificare periodicamente il rischio di tasso di interesse che il Gruppo sostiene. Ai fini della misurazione del rischio di tasso su portafoglio bancario è stato adottato, sia a livello di Gruppo che individuale di singola Società Controllata, un modello interno che utilizza un approccio di analisi di sensitivity attraverso il quale è stimata la diminuzione del valore economico del Gruppo in presenza di una prestabilita variazione della curva dei tassi alla data di riferimento. La scelta di un modello interno consente di effettuare stime più precise rispetto a metodi di tipo parametrico, dal momento che dà la possibilità di considerare scenari, in termini di curve attese, più realistici rispetto a quelli indicati in normativa e risulta, in sintesi, più efficace ai fini gestionali. Rischio Operativo In linea con le indicazioni della Vigilanza, il Gruppo Banca Etruria definisce il rischio operativo come il rischio di subire perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l’altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. Nel rischio operativo è compreso il rischio legale, mentre non sono inclusi quelli strategici e di reputazione. Il Gruppo Banca Etruria adotta, per il calcolo del requisito patrimoniale consolidato a fronte dei rischi operativi, il metodo standardizzato combinato con il metodo base. Il sistema di gestione dei rischi operativi ha come obiettivi principali il contenimento delle perdite operative e il miglioramento dei processi interni ritenuti critici e prevede l’effettuazione delle seguenti attività: - 96 - - raccolta perdite operative e relativi recuperi (Loss Data Collection), - rilevazione stime soggettive (Risk Self Assessment), - calcolo requisito e valutazione esposizione ai rischi operativi, - reporting e mitigazione, - valutazione della qualità del sistema e rispondenza ai requisiti normativi; nell’ambito di un apposito modello organizzativo che formalizza compiti e responsabilità delle diverse funzioni coinvolte in tali attività e che attribuisce a Banca Etruria, in qualità di Capogruppo, il compito di definire gli orientamenti strategici e di coordinare le politiche di gestione del rischio operativo per tutte le Società Controllate appartenenti al Gruppo Bancario. Il Gruppo, infine, attua una politica tradizionale di trasferimento del rischio operativo mediante la stipula di specifiche polizze assicurative finalizzate ad attenuare gli impatti delle potenziali perdite operative scaturenti da eventi pregiudizievoli rientranti nel perimetro dei rischi operativi. Altri rischi rilevanti Oltre ai rischi di Primo Pilastro sopra descritti e ai rischi di Secondo Pilastro individuati dalla normativa Basilea 2 (rischio di concentrazione, di tasso d’interesse derivante da attività diverse dalla negoziazione, rischio di liquidità, rischio residuo, rischio derivante da cartolarizzazioni, rischio strategico e rischio reputazionale), il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, in relazione alla specifica attività del Gruppo Banca Etruria, ha definito quali ulteriori rischi rilevanti il rischio assicurativo ed il rischio immobiliare. In linea generale, con riferimento alle tipologie di rischio diverse da quelle di Primo Pilastro, e fatto salvo quanto sopra indicato in riferimento a rischi specifici, il Gruppo Banca Etruria ha predisposto sistemi di controllo e attenuazione la cui adeguatezza è sottoposta a verifica nell’ambito del processo ICAAP, attraverso il ricorso a metodologie di misurazione per i rischi quantificabili e ad una valutazione di tipo qualitativo per i rischi di difficile quantificazione. 6.2. La rete distributiva Al 31 dicembre 2010 il Gruppo Banca Etruria conta su una rete distributiva di 199 filiali. La distribuzione risulta prevalentemente concentrata nel centro Italia, con 99 sportelli in Toscana (di cui 8 di Banca Federico Del Vecchio SpA), 34 nel Lazio, 21 in Umbria, 16 nelle Marche e 10 in Emilia Romagna. Inoltre il Gruppo è presente anche in Molise dove conta 7 sportelli ed in Lombardia con 8 filiali; 5 di quelle aperte in quest’ultima regione fanno capo a Banca Popolare Lecchese SpA. Lo schema sottostante descrive la struttura distributiva della Capogruppo Banca Etruria: - 97 - AREA MERCATO POLO WEALTH MANAGEMENT La struttura commerciale dell’Emittente è composta da: Direzioni Territoriali, strutture di coordinamento commerciale e amministrativo non aperte al pubblico, dipendenti gerarchicamente dall’Area Mercato, che operano nel territorio di pertinenza con funzioni di coordinamento delle attività di gestione e sviluppo dei diversi segmenti di clientela tramite: • la supervisione delle Dipendenze aggregate in una o più Zone; • il coordinamento diretto: - del Coordinatore di Zona; - del Coordinatore Aziende e dei Gestori Aziende; - dei Gestori Private; - degli Specialists; - degli Sviluppatori; - dei nuclei operativi: “Gestione Organizzativa, Risorse, Controlli Gestionali e Operativi”; “Segreteria Fidi”; “Controllo Crediti”; il tutto coerentemente con le politiche e gli obiettivi definiti dall’Area Mercato. Le Direzioni Territoriali rappresentano la Banca nel territorio di riferimento e ne assicurano la presenza nel tessuto socio economico locale, attraverso lo sviluppo dei rapporti con Istituzioni, Enti, Associazioni di categoria e partner locali. Zone, che rappresentano le unità di coordinamento commerciale di un sottogruppo di Dipendenze aggregate. Per le specifiche attività, le Zone possono essere supportate, laddove necessario, dai Nuclei - 98 - Operativi della Direzione Territoriale e si coordinano in particolare con i Gestori di Relazione e con gli Sviluppatori relativamente alle iniziative commerciali attinenti il proprio aggregato di Dipendenze. Dipendenze, che sono strutture operative a presidio commerciale della clientela Retail relativamente all’erogazione di tutti i servizi/prodotti della Banca. Curano lo sviluppo commerciale aziendale. Di norma, la denominazione di “Sede” spetta alle Dipendenze ubicate nei capoluoghi di Provincia. Le Dipendenze sono classificate in “Dipendenze di I e II Livello” in funzione di criteri definiti all’interno del Regolamento della Rete Commerciale. Sportelli di Tesoreria, che sono strutture con operatività limitata allo svolgimento dei servizidi tesoreria e cassa per gli Enti convenzionati. Tutte le altre attività differenti dalla materiale esecuzione del servizio (rapporti con gli Enti, loro affidamenti) sono di competenza della Dipendenza alla quale sono aggregati. Per quanto riguarda le Banche controllate data la loro dimensione più modesta, il modello organizzativo risulta semplificato con le filiali che fanno riferimento a strutture di coordinamento presenti a livello centrale delle singole Banche. Per tutto il Gruppo,.si ricorda il coinvolgimento nell’ambito di attività di consulenza e supporto alla rete, in termini di analisi e previsioni dei mercati finanziari, indicazioni di asset allocation ed elaborazione di portafogli modello, del Polo di Wealth Management il quale inoltre offre a tutta la clientela una vasta gamma di prodotti e servizi dedicati alla gestione del risparmio e degli investimenti. 6.3. Principali Mercati Banca Etruria detiene in Toscana, a livello di Gruppo, una posizione importante con una quota di mercato al 30 giugno 2010 pari al 5,01% del totale dei depositi, 3,45% del totale degli impieghi distribuiti su un totale di 99 sportelli. È presente anche in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Umbria, Marche, Abruzzo e Molise. Si riporta di seguito la distribuzione geografica degli sportelli bancari al 31 dicembre 2010. - 99 - 6.4. Fattori eccezionali I dati e le informazioni fornite ai precedenti paragrafi 6.1. e 6.2. non sono stati influenzati da fattori eccezionali. 6.5. Eventuale dipendenza dell’Emittente da diritti di proprietà industriale e da contratti di licenza L'attività del Gruppo Banca Etruria non dipende da brevetti, licenze, contratti commerciali o finanziari, marchi, concessioni ovvero da procedimenti di fabbricazione e, dunque, tali fattori non hanno un impatto significativo sull'attività dell'Emittente. 6.6. Principali mercati e posizionamento competitivo La tabella di seguito sintetizza il posizionamento competitivo del Gruppo calcolato sulla base della distribuzione degli sportelli al 30 giugno 2010. Regione Depositi TOSCANA 4.71% UMBRIA 3.15% LAZIO 1.42% MARCHE 0.58% ABRUZZO 0.81% LOMBARDIA 0.05% MOLISE 2.71% VENETO 0.01% EMILIA-ROMAGNA 0.12% Fonte: Forcube su dati Banca d'Italia - agg. al 30.06.10 - 100 - Impieghi 3.44% 3.12% 0.78% 1.10% 0.65% 0.07% 1.77% 0.03% 0.19% 7. CAPITOLO VII – STRUTTURA ORGANIZZATIVA 7.1. Descrizione del Gruppo di cui l’Emittente fa parte Alla data del Prospetto, Banca Etruria è la capogruppo dell’omonimo Gruppo Banca Etruria, di cui di seguito si espone la relativa rappresentazione grafica: 7.2. Società controllate dall’Emittente Società facenti parte del Gruppo Banca Etruria Società bancarie Banca Federico del Vecchio S.p.A., costituita in data 21 giugno 1917 nella forma di società in nome collettivo e trasformata nell’attuale forma giuridica di società per azioni il 14 marzo 1973, con sede legale in Firenze, via dei Banchi 5, ha un capitale sociale di Euro 1.000.000,00. La società, partecipata per il 100 % da Banca Etruria, è stata acquisita in più tranches, tra l’ottobre 2006 ed il marzo 2008. La società opera con 8 sportelli in Firenze ed ha per oggetto la raccolta del risparmio e l’esercizio del credito nelle sue varie forme. Nel mese di Dicembre 2009 è stato costituito presso Banca Federico del Vecchio il Polo di Wealth Management, attraverso il quale la Controllata erogherà servizi di advisory specialistici in materia di investimenti a beneficio di tutta la clientela del Gruppo. Banca Popolare Lecchese S.p.A., con sede legale in Lecco, P.zza Manzoni, angolo via Azzone Visconti n.1, è stata costituita nel 1994 con la denominazione di Banca Popolare Provinciale Lecchese soc. coop. p. a. Nel maggio 2008 si è trasformata in Società per azioni ed a luglio 2008 Banca Etruria ne ha acquisito il controllo, attraverso un’operazione di aumento di capitale. Attualmente Banca Popolare Lecchese ha un capitale sociale di € 30.052.691,40 milioni e Banca Etruria ne detiene il 54,20%. La società opera con 5 sportelli ed ha per oggetto la raccolta del risparmio e l’esercizio del credito. - 101 - Società finanziarie Etruria Leasing S.p.A. con sede legale in Firenze, via degli Orti Oricellari 30, è partecipata per il 100% da Banca Etruria; opera nel comparto del leasing e sviluppa la propria attività anche tramite la struttura di Banca Etruria, di Banca Federico del Vecchio e Banca Popolare Lecchese. ConEtruria S.p.A., nata come Euroetruria S.p.A., a partire dall’ultimo trimestre 2006 ha iniziato ad operare nel settore del credito al consumo e l’attività di factoring precedentemente esercitata dalla società è divenuta residuale. Nel settembre 2007, EuroEtruria ha sottoscritto una convenzione con Banca Etruria con la quale è stata disciplinata la cessione pro soluto dei crediti derivanti dai contratti di finanziamento denominati “Cessione del Quinto dello Stipendio (CQS)”, “Cessione del Quinto della Pensione (CQP)” e “Delegazione di Pagamento (DEL) 2007”. Nel corso del 2008 la società ha approvato un progetto di sviluppo mirato all’espansione nel settore del credito al consumo e, nel Dicembre 2008, ha cambiato la propria ragione sociale in ConEtruria S.p.A., ampliando altresì la propria gamma di prodotti con l’introduzione dei prestiti finalizzati. Mecenate S.r.l. con sede legale in Arezzo, via Calamandrei 255, ha un capitale sociale di Euro 10.000,00. La società è partecipata per il 90% da Banca Etruria, per il 5% da ConEtruria e per il 5% da Finanziaria Italiana S.p.A., ed opera quale società veicolo per la cartolarizzazione di mutui ipotecari in bonis di Banca Etruria e l'emissione di obbligazioni residenziali a tasso variabile. La società è iscritta nell’Elenco generale degli intermediari finanziari di cui all’art. 106 del Testo Unico Bancario. Società strumentali Etruria Informatica S.r.l., con sede legale in Arezzo, via Calamandrei 255. E’ una società strumentale partecipata al 100% da Banca Etruria. A seguito del processo di outsourcing del sistema informatico di Banca Etruria alla società Cedacri, l’attività di Etruria Informatica concerne la gestione di alcuni servizi amministrativi e di elaborazione dati, nonché lo sviluppo di alcuni applicativi del sistema Cedacri personalizzati per le società del Gruppo Banca Etruria. Svolge attività di assistenza e manutenzione degli apparati informatici di Banca Etruria. Società assicurative BancAssurance Popolari S.p.A., con sede legale in Arezzo, via Calamandrei 255, opera nel settore della banca-assicurazione offrendo un pacchetto di prodotti e servizi del “ramo vita”. La compagine sociale di BancAssurance al dicembre 2010 risulta così composta: Banca Etruria con l’ 83,80%, Intermedia Finance S.p.A. con il 9,9%, Gambari Finanziaria S.r.l. con il 4% e Investimenti Azionari S.r.l. con il 2,3%. BancAssurance Popolari Danni S.p.A., con sede legale in Arezzo via Calamandrei 255, commercializza prodotti assicurativi nei rami infortuni, malattia, incendio, altri danni ai beni e perdite pecuniarie, utilizzando ai fini distributivi la rete degli sportelli del Gruppo Banca Etruria. La Compagnia attualmente è partecipata per il 46% da Banca Etruria, per il 49% dalla controllata BancAssurance Popolari S.p.A. e per il 5% da Intermedia Finance S.p.A. - 102 - Altre società Oro Italia Trading S.p.A., già Up2Gold S.r.l., costituita in data 1 gennaio 2001, ha un capitale sociale di Euro 500.000,00. A seguito di un’operazione di riorganizzazione societaria, nei primi mesi del 2007 Up2Gold S.r.l. è stata trasformata in società per azioni, ne è stata modificata la denominazione in Oro Italia Trading. La società è partecipata al 100% da Banca Etruria ed ha come oggetto sociale il commercio all’ingrosso di metalli preziosi. Società controllate indirette Assieme S.r.l., con sede legale in Arezzo, via Martiri di Civitella 11, ha un capitale sociale di Euro 26.000,00. La società, partecipata per il 51% da BancAssurance Popolari, svolge attività di intermediazione assicurativa. - 103 - 8. CAPITOLO VIII – IMMOBILI, IMPIANTI E MACCHINARI 8.1. Immobilizzazioni materiali La tabella che segue riporta le informazioni relative alle principali immobilizzazioni materiali del Gruppo Banca Etruria alla data del 31 dicembre 2010, 2009 e 2008. Voce (€/1000) A. Attività ad uso funzionale 1.1 di proprietà a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impianti elettronici e) altre 1.2 acquisite in leasing finanziario a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impianti elettronici e) altre Totale A B. Attività detenute a scopo di investimento 2.1 di proprietà a) terreni b) fabbricati 2.2 acquisite in leasing finanziario a) terreni b) fabbricati Totale B Totale (A+B) 31/12/10 31/12/09 31/12/08 148,810 50,033 85,363 7,830 3,576 2,008 1,847 120 1,727 150,657 171,932 61,437 98,253 7,848 2,381 2,013 1,868 120 1,748 173,800 141,566 49,733 79,235 7,763 2,376 2,459 3,098 3,098 144,664 13,860 4,242 9,618 13,860 164,517 13,985 4,242 9,743 13,985 187,785 42,325 3,929 38,396 42,325 186,989 Alla data del Prospetto non esistono gravami pendenti su tali immobilizzazioni. 8.2. Tematiche ambientali Alla Data del Prospetto, anche in considerazione dell’attività svolta dal Gruppo Banca Etruria, non sussistono problematiche ambientali tali da influire sull’utilizzo delle immobilizzazioni materiali. - 104 - 9. CAPITOLO IX – RESOCONTO DELLA SITUAZIONE GESTIONALE E FINANZIARIA DEL GRUPPO Le informazioni relative al resoconto della situazione gestionale e finanziaria del Gruppo relativa agli esercizi 2010, 2009 e 2008 con il commento (i) sulle variazioni sostanziali intervenute nella situazione finanziaria, (ii) sui fattori che hanno influenzato il reddito derivante dall’attività del Gruppo, (iii) sugli altri fattori che abbiano avuto ripercussioni significative sull’attività del Gruppo e (iv) sulle ragioni di eventuali variazioni sostanziali dei proventi netti del Gruppo, sono ricavabili dalla Relazione finanziaria annuale 2010, dalla Relazione finanziaria annuale 2009 e dalla Relazione finanziaria annuale 2008. L’Emittente si avvale del regime di inclusione mediante riferimento dei documenti sopra indicati ai sensi dell’art. 11 della Direttiva 2003/71/CE e dell’art. 28 del Regolamento 809/2004/CE. Tali documenti sono stati pubblicati e depositati presso la Consob e sono a disposizione del pubblico sul sito dell’Emittente (www.bancaetruria.it), nonché presso la sede dell’Emittente e sul sito di Borsa Italiana (www.borsaitaliana.it). Per comodità di consultazione, si riporta di seguito una tabella contenente indicazione delle pagine, nelle quali sono riportate, rispettivamente le relazioni sulla gestione consolidata degli esercizi 2010, 2009 e 2008. 31 dicembre 2010 Stato Patrimoniale Crediti verso clientela Crediti verso banche Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Derivati di copertura Partecipazioni Attività materiali e immateriali Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione Debiti verso la clientela Debiti verso banche Titoli in circolazione Passività finanziarie di negoziazione Passività finanziarie valutate al fair value Trattamento di fine rapporto del personale e fondi per rischi ed oneri Patrimonio netto Esposizioni derivanti da cartolarizzazioni di proprie attività e di terzi Raccolta diretta e indiretta Posizione netta interbancaria Patrimonio di vigilanza, attività di rischio ponderate e ratios Conto economico Margine di interesse Interessi attivi e passivi Commissioni attive e commissioni passive Dividendi e utili/perdite delle partecipazioni Risultato netto della gestione finanziaria Altri oneri e proventi di gestione Relazioni Finanziarie annuali 31 dicembre 2009 31 dicembre 2008 304 294 307 305 295 308 306 296 309 - 105 - Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento Spese amministrative Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri Utile (perdite) da cessione di investimenti Sempre per comodità di consultazione, si riporta di seguito una tabella contenente indicazione delle pagine, nelle quali sono riportate, il Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2011. 31 Marzo 2011 Stato Patrimoniale Crediti verso clientela Crediti verso banche Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Derivati di copertura Partecipazioni Attività materiali e immateriali Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione Debiti verso la clientela Debiti verso banche Titoli in circolazione Passività finanziarie di negoziazione Passività finanziarie valutate al fair value Trattamento di fine rapporto del personale e fondi per rischi ed oneri Patrimonio netto Esposizioni derivanti da cartolarizzazioni di proprie attività e di terzi Raccolta diretta e indiretta Posizione netta interbancaria Patrimonio di vigilanza, attività di rischio ponderate e ratios Conto economico Margine di interesse Interessi attivi e passivi Commissioni attive e commissioni passive Dividendi e utili/perdite delle partecipazioni Risultato netto della gestione finanziaria Altri oneri e proventi di gestione Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento Spese amministrative Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri Utile (perdite) da cessione di investimenti 22 22 24 Oltre a quanto esplicitato in merito ai fattori di rischio, di cui è fornita evidenza nella Sezione Prima, Capitolo IV, del Prospetto, alla quale si rimanda per ulteriori informazioni, l’Emittente non è a conoscenza di informazioni o fattori esterni tali che abbiano avuto o possano avere, direttamente o indirettamente, ripercussioni significative sull’attività dell’Emittente. - 106 - 10. CAPITOLO X – RISORSE FINANZIARIE Premessa Il Gruppo Banca Etruria ottiene le risorse necessarie al finanziamento delle proprie attività tramite la raccolta dalla clientela, l’emissione di prestiti obbligazionari, operazioni di cartolarizzazione e il ricorso al mercato interbancario. I dati patrimoniali finanziari del Gruppo per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2010, 2009 e 2008 riportati nelle tabelle seguenti sono stati predisposti sulla base dei dati desunti dai bilanci consolidati al 31 dicembre 2010, 2009 e 2008, assoggettati a revisione contabile dalle Società di Revisione. L’Emittente si avvale della facoltà di inclusione mediante riferimento dei documenti sopra riportati, ai sensi dell’art. 11 della Direttiva 2003/71/CE e dell’art. 28 del Regolamento 809/2004/CE. Tali documenti sono integralmente pubblicati e depositati presso la Consob e a disposizione del pubblico presso la sede sociale dell’Emittente e sui siti internet dell’Emittente www.bancaetruria.it, nonché sul sito internet di Borsa Italiana, www.borsaitaliana.it. 10.1. Risorse finanziarie del Gruppo La seguente tabella riporta il totale della raccolta diretta da clientela e la posizione interbancaria netta del Gruppo Banca Etruria per il periodo infrannuale chiuso il 31 Marzo 2011 e per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2010, 2009 e 2008. Debiti verso clientela TOTALE RACCOLTA E INTERBANCARIO NETTO 31/03/2011 31/12/10 31/12/09 31/12/08 Variazione 31/03/201131/12/2010 4,974,599 4,584,269 3,761,789 -13.55% 4,300,687 Titoli in circolazione 2,492,410 2,062,414 2,446,566 1,485,647 20.85% -15,70% 64,68% Passività finanziarie valutate al fair value – titoli di debito Totale raccolta diretta 1,081,186 1,007,264 720,109 699,131 7.34% 39,88% 3,00% 7,874,283 8,044,277 7,750,944 5,946,567 -2.11% 3,78% 30,34% Debiti verso banche Crediti verso banche Interbancario netto 983,211 658,696 -324,515 1,057,754 843,840 - 213,914 667,985 767,889 99,904 1,205,972 241187 - 964,785 Voce (€/1000) Variazione 2010-2009 Variazione 2009-2008 8,51% 21,86% La raccolta diretta La raccolta diretta da clientela somma i “Debiti verso la clientela” (voce 20 del passivo patrimoniale), i “Titoli in circolazione” (voce 30 del passivo patrimoniale) e “Passività finanziarie valutate al fair value” (voce 50 del passivo patrimoniale). Debiti verso clientela (€/1000) 31/12/10 31/12/09 31/12/08 1. Conti correnti e depositi liberi 2. Depositi vincolati 3. Finanziamenti 3.1 pronti contro termine passivi 4,043,769 51,719 853,818 592,371 4,016,749 94,576 451,609 438,718 3,198,554 44,277 310,842 296,704 - 107 - Variazione 20102009 Variazione 20092008 3.2 altri 261,447 4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 5. Altri debiti 25,293 Totale 4,974,599 Titoli in circolazione A. Titoli 2,062,414 1. Obbligazioni 1,945,625 1.1 strutturate 7,416 1.2 altre 1,938,209 2. Altri titoli 116,789 2.1 strutturati 2.2 altri 116,789 Totale 2,062,414 Passività finanziarie valutate al fair value 1. Debiti verso banche 1.1 Strutturati 1.2 Altri 2. Debiti verso clientela 2.1 Strutturati 2.2 Altri 3. Titoli di debito 3.1 Strutturati 3.2 Altri Totale TOTALE RACCOLTA DIRETTA 36,508 36,508 970,756 970,756 1,007,264 8,044,277 12,891 - 14,138 - 21,335 4,584,269 408,667 3,962,340 8.51% 15.70% 2,446,566 2,200,844 223 2,198,614 245,722 245,722 2,446,566 1.558.391 1.350.213 1.498 1.348.715 208.178 208.178 1.558.391 -15.70% 56.99% 48,329 48,329 671,780 26,562 645,218 720,109 7,750,944 60,778 60,778 729,166 137,084 592,082 789,944 6,310,675 39.88% 3.78% -8.84% 22.82% Con riferimento alla raccolta diretta, si registra un valore contabile complessivo pari a 8 miliardi di euro, in crescita di 293,3 milioni rispetto alla fine dell’anno precedente. A fronte di un’accelerazione che ha riguardato la componente di breve periodo (rappresentata dai debiti verso la clientela) per la quale si evidenzia un incremento dell’8,5% si è assistito ad una contrazione di quella di medio/lungo termine (titoli in circolazione e passività finanziarie valutate al fair value) che ha registrato una flessione pari al 3,1%. Sulla raccolta di breve termine, le variazioni più significative sono ascrivibili prevalentemente alla crescita della raccolta in pronti contro termine (+35%), il cui volume raggiunge i 592,4 milioni di euro (dai 438,7 milioni di dicembre 2009), ed alla dinamica dei conti correnti e depositi (+27 milioni di euro in valore assoluto). La raccolta in titoli è pari a 3,1 miliardi di euro, in calo rispetto al dato di fine 2009 (-97 milioni di euro) ed è rappresentata per la quasi totalità da emissioni obbligazionarie parte delle quali, giunte a scadenza, non sono state immediatamente rinnovate. In linea generale le politiche di funding assunte dal Gruppo si sono orientate verso una maggiore granularizzazione della fonti di raccolta incentrate prevalentemente sulla clientela retail con conseguente riduzione del tasso di concentrazione nei confronti di controparti istituzionali. Nella seguente tabella è dettagliata, all’interno dei titoli in circolazione, l’esposizione del Gruppo in passività subordinate al 31 dicembre 2010: Tipologia Upper Tier II Lower Tier II Emittente Banca Etruria Banca Etruria Banca Etruria Banca Etruria Banca Etruria Banca Etruria Banca Etruria Banca Etruria Etruria Leasing Ammontare emissione 60.500.000 12.000.000 20.000.000 11.000.000 5.000.000 100.000.000 52.059.000 19.568.000 12.000.000 - 108 - Data emissione set-07 mag-08 dic-11 ott-09 ott-09 lug-06 ott-06 dic-07 mar-08 Data scadenza set-17 mag-18 dic-17 ott-16 ott-15 lug-16 ott-16 dic-17 mar-18 L’attività sul mercato interbancario Al 31 marzo 2011 la posizione interbancaria dell’Istituto presenta un saldo negativo di oltre 324 milioni di euro in linea con quello al 31 dicembre 2010. L’attuale situazione del saldo interbancario è sostanzialmente correlata al rafforzamento del portafoglio di proprietà volto a realizzare operazioni di asset and liability management oltre che alla crescita degli impieghi realizzata anche per garantire adeguato sostegno alle economie dei territori in cui opera il Gruppo Banca Etruria. CREDITI VERSO BANCHE 31/12/10 (€/1000) 304,192 539,648 105,740 56,322 50,078 327,508 843,840 A Crediti verso banche centrali B Crediti verso banche Conti correnti e depositi liberi Depositi vincolati Altri finanziamenti Titoli di debito Totale DEBITI VERSO BANCHE A Debiti verso banche centrali B Debiti verso banche Conti correnti e depositi liberi Depositi vincolati Finanziamenti Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali Altri debiti Totale INTERBANCARIO NETTO 430,196 627,558 35,912 345,008 244,783 1,855 1,057,754 - 213,914 31/12/09 203,957 563,932 137,816 151,241 43,117 231,758 767,889 31/12/08 42,030 199,157 91,640 38,567 19,909 49,041 241,187 43,143 624,842 184,946 218,759 220,919 218 667,985 99,904 93,710 1,112,262 257,781 523,468 331,013 1,205,972 - 964,785 10.2. Flussi di cassa del Gruppo Nella tabella che segue sono rappresentati i flussi di cassa relativi al periodo infrannuale chiuso al 31/03/2011 e agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2010, 2009 e 2008. Tali flussi possono essere ben rappresentati da Rendiconto finanziario consolidato, redatto con il metodo diretto: A. ATTIVITA' OPERATIVA 1. Gestione - Risultato di periodo (+/-) - Plus/minus su attività finanziarie HFT e su attività/passività finanz. al FV (+/-) - Plus/minus su attività di copertura (+/-) - Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (+/-) - Accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) - Premi netti non incassati (-) - Imposte e tasse non liquidate (+/-) - Altri aggiustamenti (+/-) 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie - Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Attività finanziarie valutate al fair value - Attività finanziarie disponibili per la vendita 31/03/2011 25,311 2,284 - 7,341 31/12/10 78,997 6,485 - 8,000 31/12/09 107,956 - 10,651 16,256 31/12/08 64,395 19,107 - 9,930 - 468 21,920 - 1,718 90,143 357 122,699 - 43 59,305 1,922 7,224 6,928 5,667 596 2,110 2,715 3,450 762 1,637 3,999 105,564 6,859 19,560 - 79,900 - 2,921 - 11,987 - 2,339 - 745,061 241,996 485 - 587,401 - 3,353 - 27,186 191 - 1,199,797 - 60,442 14,777 - 128,949 186 - 13,831 484 - 431,084 391,597 24,119 - 72,672 - 109 - - Crediti verso banche: a vista - Crediti verso Clientela - Altre attività 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie - Debiti verso banche: a vista - Debiti verso Clientela - Titoli in circolazione - Passività finanziarie di negoziazione - Passività finanziarie valutate al fair value - Altre passività Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO 1. Liquidità generata da: - Vendite di partecipazioni - Dividendi incassati - Vendite/rimborsi di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - Vendite di attività materiali - Vendite di attività immateriali - Vendite di società controllate e di rami d'azienda 2. Liquidità assorbita da: - Acquisto di partecipazioni - Acquisto di attività materiali - Acquisto di attività immateriali - Acquisto di società controllate e di rami d'azienda Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA - Emissione/Acquisti di azioni proprie - Distribuzione dividendi e altre finalità Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO RICONCILIAZIONE: Voci di bilancio: - Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 185,144 - 45,516 19,417 -127,688 - 75,951 - 440,197 116,007 631,229 - 526,702 - 484,517 - 13,964 1,086,626 168,825 - 855,894 - 87,059 260,186 - 74,543 - 686,716 429,996 20,136 90,419 93,020 3,187 389,769 328,787 - 384,152 - 26,025 299,085 23,765 - 34,835 - 537,987 542,331 888,170 21,137 - 78,547 251,522 - 5,215 118,171 - 166,661 193,509 - 19,016 37,734 96,449 - 106,503 549 495 54 53,479 114 2,972 12,949 23,009 1,753 20,666 27,672 2,340 24,703 - 486 - 405 - 81 63 31,055 267 6,122 - 16,004 - 13,258 - 2,746 37,475 566 24 - 9,448 - 37 - 6,795 - 2,556 - 60 13,561 629 - 53,073 - 13,215 - 1,075 - 38,783 - 25,401 - 83 83 301 - 904 - 8,739 157,838 - 19,592 138,246 3,250 2,723 - 393 6,342 31/03/2011 60,184 3,250 - 31/12/10 57,461 2,723 - 63,434 60,184 Importo 31/12/09 57,854 - 393 57,461 31/12/08 51,512 6,342 57,854 10.3. Fabbisogno finanziario e struttura di finanziamento del Gruppo In relazione al fabbisogno finanziario del Gruppo Banca Etruria, di seguito si riportano i dati relativi all’evoluzione della raccolta diretta e degli impieghi per il periodo infrannuale chiuso il 31 Marzo 2011 e per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2010, 2009 e 2008. RACCOLTA (€/1000) Raccolta diretta Crediti verso la clientela Rapporto Raccolta / Impieghi 31/03/11 31/12/10 31/12/09 7,874 8,047 8,044 8,012 7,751 7,600 97,9% 100,4% 101,99% 31/12/08 6,311 7,151 Variazione 31/03/201131/12/2010 -2.11% Variazione 2010-2009 Variazione 2009-2008 3,78% 5,42% 22,82% 6,28% - - 0.44% 88,25% - 110 - Il rapporto tra la raccolta diretta e gli impieghi si è attestato al 100,4% al 31 dicembre 2010, in diminuzione rispetto al 31 dicembre 2009. Altre informazioni Il Gruppo si finanzia a medio e lungo termine tramite diverse fonti di approvvigionamento che prevedono l’utilizzo di diversi programmi di emissione tra cui si distinguono: • Programma domestico, destinato principalmente alla raccolta tramite la clientela delle reti retail (al 31 dicembre 2010 la giacenza media dei prestiti in essere è pari a circa Euro 2,058 milioni di euro); • Programma EMTN, destinato prevalentemente alla raccolta presso investitori istituzionali, con un plafond complessivo di 1 miliardo di euro, attualmente utilizzato per 0,8 miliardi di euro. Cartolarizzazioni In alternativa all’indebitamento diretto, ai fini della diversificazione delle fonti di raccolta, del loro reperimento a condizioni ottimali e della liberazione di capitale, il Gruppo ha realizzato operazioni di cartolarizzazione con finalità di reperire mezzi finanziari, garantiti dalla cessione di varie tipologie di attivi performing. Di seguito sono brevemente descritte le operazioni di cartolarizzazione realizzate da Banca Etruria nel 2007 e nel 2009. Cartolarizzazione di mutui residenziali in bonis - 2007 Il 29 marzo 2007 Banca Etruria ha trasferito in blocco, ai sensi del combinato disposto dell’articolo 4 della Legge 130 e dell’articolo 58 del Testo Unico Bancario e pro-soluto a Mecenate Srl i crediti, classificati in bonis e i rapporti giuridici, inerenti un portafoglio di 8.083 mutui ipotecari e fondiari, erogati alla clientela privata nel periodo compreso tra il 31 marzo 1998 ed il 30 giugno 2006, per un valore complessivo di 633 milioni di euro. In data 11 maggio 2007, Mecenate Srl ha emesso titoli obbligazionari per un controvalore complessivo di circa 633 milioni di euro, di cui 630,1 milioni dotati di rating, tutti a tasso variabile, con cedola trimestrale e con scadenza finale il 2048. I titoli dalla Classe D sono stati interamenti sottoscritti da Banca Etruria. Tranches Classe A Classe B Classe C Classe D Totale Valore emesso 577,85 13,6 39,75 1,89 633,1 Composizione % 91,27 2,15 6,28 0,30 100,00 - 111 - Rating Moody's Aaa Aa2 Baa2 unrated Fitch AAA AABBB unrated Spread effettivo 13bp 25bp 57bp 200bp Al 6 gennaio 2011 (data di rilevazione) il portafoglio dei mutui cartolarizzati ancora in essere ammontava a 319,7 milioni di euro in quota capitale. Cartolarizzazione di mutui residenziali in bonis - 2009 In data 7 gennaio 2009 Banca Etruria ha perfezionato la cessione pro soluto di crediti in bonis derivanti da un portafoglio di mutui residenziali, fondiari ed ipotecari, mediante il trasferimento ai sensi della Legge 130/99, c.d. legge sulla cartolarizzazione, a Mecenate Srl di n. 6.026 contratti di mutuo con clientela privata per un valore complessivo di circa 497 milioni di euro. A fronte dell’acquisto dei crediti e conseguentemente alla sottoscrizione dei suddetti contratti, Mecenate Srl ha emesso i Titoli obbligazionari (RMBS) per un importo complessivo di 497 milioni di euro, suddivisi in tre classi, due delle quali dotati di rating dall’Agenzia Fitch Ratings. I Titoli emessi da Mecenate Srl presentano le seguenti caratteristiche: Tranches Valore emesso Classe A Classe B Classe D Totale 401,3 82,7 13,0 497.0 Composizione % 80,74 16,65 2,61 100,0 Rating Fitch AAA BBBunrated Spread 20bp 50bp 150bp Tutti i Titoli hanno una scadenza legale 2047 e sono stati interamente sottoscritti da Banca Etruria, in contropartita del pagamento del prezzo di cessione. Al 6 gennaio 2011 (data di rilevazione) il portafoglio dei mutui cartolarizzati ancora in essere ammontava a 332,2 milioni di euro in quota capitale. In data 20 gennaio 2011 Banca Etruria ha acquistato da Mecenate Srl crediti che presentavano ritardi nei pagamenti delle rate e classificati in “default” secondo i termini definiti nei relativi documenti della cartolarizzazione per un ammontare complessivo di 12,8 milioni di euro. 10.4. Limitazioni all’uso delle risorse finanziarie del Gruppo Alla data del prospetto non vi sono limitazioni all’uso delle risorse finanziarie che abbiano avuto, o potrebbero avere, direttamente o indirettamente, ripercussioni significative sull’attività dell’Emittente 10.5. Fonti previste dei finanziamenti L’ordinario autofinanziamento con gli strumenti di raccolta tradizionale descritti nel presente capitolo, unitamente alle emissioni di strumenti ibridi di patrimonializzazione e di passività subordinate, alle risorse che saranno reperite con l’Offerta di cui al presente Prospetto rappresentano le fonti principali di finanziamento delle future attività del Gruppo BPEL. In assenza di specifici particolari impegni del Gruppo per investimenti ed immobilizzazioni futuri, non sono previsti allo stato, altre forme di finanziamento diverse da quelle già descritte. - 112 - 11. CAPITOLO XI – RICERCA E SVILUPPO, BREVETTI E LICENZE Alla luce del settore di attività in cui l’Emittente opera, non si ritiene che le attività di ricerca e sviluppo siano significative ai fini del Prospetto. - 113 - 12. CAPITOLO XII – INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE 12.1. Tendenze più significative In un contesto economico particolarmente sfidante, il Gruppo Banca Etruria coerentemente al piano industriale ha perseguito anche nel 2010 gli obiettivi di una progressiva crescita della produttività e della redditività, di un costante equilibrio tra raccolta diretta e impieghi e di una migliore efficienza operativa ed organizzativa, attenzione questa sviluppata anche dal lato del controllo dei costi, attraverso una rifocalizzazione sull’efficacia e l’efficienza delle procedure e una sistematica ricontrattualizzazione dei servizi in outsourcing. Con riferimento all’andamento della gestione per il periodo successivo al 31 dicembre 2010 fino alla data del presente Prospetto, non si sono verificati cambiamenti sostanziali delle prospettive dell’Emittente e del Gruppo. 12.2. Tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell’Emittente almeno per l’esercizio in corso In merito ai principali rischi ed incertezze che potrebbero manifestarsi nel corso dell’anno 2011, pur nella consapevolezza di previsioni ancora caratterizzate da notevole incertezza, si specifica quanto di seguito, tenuto comunque conto che tutti i rischi indicati sono costantemente seguiti e gestiti in modo sempre più efficace attraverso processi e procedure volte a mitigarne gli effetti attuali e prospettici: rischio di credito: pur in presenza di tangibili miglioramenti nel portafoglio bonis complessivo del Gruppo, vi sono elementi per ritenere che possano permanere elevate rischiosità o incertezze nei prossimi periodi in funzione dell’attuale situazione economica, soprattutto laddove le aspettative permangano negative e non vi siano chiari segnali di uscita dalla crisi. Il Gruppo è altresì esposto ad un rischio di concentrazione: dispone di alcune posizioni a rischio di rilievo su alcuni prenditori e a livello geosettoriale, sebbene nell’arco dell’anno 2010 siano proseguiti i processi di mitigazione e le dinamiche di budget per l’anno 2011 siano particolarmente rigorose in tal senso. In particolare, lo status di Gruppo popolare di riferimento sul territorio locale può determinare condizioni di particolare rischiosità laddove la congiuntura negativa si rifletta in modo significativo sul contesto economico di riferimento, ovvero possa essere particolarmente penalizzante per imprese operanti in settori verso i quali il Gruppo ha esposizioni di rilievo. A fronte di un business maggiormente diversificato della Capogruppo, che rappresenta la parte assolutamente preponderante dell’attivo consolidato, specifici rischi ed incertezze sulle dinamiche creditizie possono essere individuate per: - Etruria Leasing SpA, in quanto specializzata in un comparto e operante prevalentemente nel leasing immobiliare e strumentale verso imprese, potrebbe essere esposta ad un incremento sostanziale del proprio rischio di credito; - ConEtruria SpA, attiva nel credito al consumo, stante il fatto che le esposizioni verso il comparto famiglie potrebbero soffrire ancor più nel caso di ulteriore aumento del tasso di disoccupazione e/o di riduzione dei redditi futuri, potrebbe raggiungere il livello dei ritorni attesi in un orizzonte temporale maggiormente esteso di quanto originariamente ipotizzato; - Banca Federico Del Vecchio SpA e Banca Popolare Lecchese SpA, insistendo su territori geograficamente limitati e caratterizzati da alcune concentrazioni settoriali, potrebbero risentire in modo particolare nel caso di specifiche tensioni sulle proprie realtà locali; - 114 - rischio di mercato: stante la persistenza di turbolenze sui mercati finanziari e l’elevata variabilità dello spread di credito di molti emittenti (inclusa la Repubblica Italiana) le esposizioni soggette a rischio di mercato e di cambio sono state progressivamente ridotte nel corso del 2010 e permarranno contenute nell’anno 2011. Tuttavia, l’eccezionale variabilità dei mercati finanziari potrebbe comportare impatti negativi sul risultato di esercizio pur in presenza di un profilo di rischio estremamente prudente. Peraltro, la presenza di un importante portafoglio titoli al servizio delle polizze di ramo I e V relative alle compagnia assicurativa operante nel settore Vita, può rappresentare un ulteriore elemento di rischio nella gestione delle dinamiche patrimoniali in contesti di mercati finanziari particolarmente avversi; rischi di tasso di interesse del portafoglio bancario: le poste attive/passive sono in generale gestite in modo da preservare il valore economico del portafoglio anche in conseguenza ad inattese variazioni del tasso di interesse. Stante la condizione attuale, non vi sono da segnalare particolari incrementi di rischiosità nel medio lungo termine, sebbene l’elevata variabilità dei tassi di interesse renda maggiormente complessa l’attività di copertura. Nell’immediato, una riduzione dei tassi di interesse a breve termine potrebbe avere come effetto una ulteriore compressione di alcune componenti reddituali dovuta all’impossibilità di poter mantenere livelli di marginalità tra tassi attivi e passivi in linea con una dinamica di tassi di interesse tipica di un contesto economico stabile, in continuità con gli effetti già rilevati nel corso dell’anno 2010; rischio di liquidità: le rinnovate tensioni sul comparto della liquidità bancaria, unite alle difficoltà dei mercati finanziari ed alle modificazioni normative introdotte o in corso di introduzione fanno ritenere di rilievo il rischio di liquidità per tutto l’anno 2011. In tal senso, il Gruppo, in continuità con gli sforzi compiuti negli anni precedenti, si è fornito di indirizzi e strumenti per gestire questa fase particolarmente delicata. Le azioni messe in atto per il contenimento di tale rischio determineranno impatti di natura reddituale le cui manifestazioni saranno significative nel corso dell’anno 2011; rischio derivante da cartolarizzazioni: in funzione dell’evoluzione del quadro normativo nazionale ed internazionale, nonché degli impatti derivanti dalla crisi economica sul deterioramento del credito il Gruppo potrebbe dover sostenere dei costi connessi all’efficiente mantenimento e utilizzo delle operazioni in essere; rischio strategico: Le pianificate operazioni di dismissione delle società operanti nel ramo del leasing e nel ramo assicurativo ed il rilancio di Banca Lecchese come banca di riferimento per gli imprenditori locali, potrebbero essere rese maggiormente complesse a causa del contesto di mercato di riferimento. Inoltre, più in generale, le strategie messe in atto a livello nazionale ed internazionale per rendere meno impattanti gli effetti della crisi e predisporre un quadro di stabilità finanziaria susseguente hanno avviato dibattiti e proposte di modifica di tutte le principali normative aventi un riflesso sull’attività bancaria, dai principi contabili internazionali, alla disciplina prudenziale di Basilea II, fino alle tematiche connesse ai regimi fiscali. Già nel corso del 2010 alcuni elementi connessi alle nuove normative sono stati definiti, tuttavia, l’incertezza legata alle decisioni che saranno prese dagli organismi preposti ed alle relative modalità e tempistiche di attuazione possono costituire un rischio di rilievo per la efficiente realizzazione delle strategie previste dalla Banca; rischi operativi: le attività di contenimento e mitigazione degli stessi sono in continua evoluzione e non sono segnalate particolari incertezze preventivabili al momento attuale. Detto ciò, in questo contesto particolarmente sfavorevole, il Gruppo Banca Etruria si prepara ad affrontare i rischi e le incertezze di rilievo dell’anno 2011 con la necessaria prudenza unita alla ragionevole aspettativa che gli interventi industriali già messi in atto ed il rinnovato valore del - 115 - radicamento territoriale, siano elementi che consentano di esprimere credibile fiducia sull’andamento della gestione e sulla stabilità del Gruppo nel suo complesso. Per tale ragione, per quanto concerne in particolare la prospettiva della continuità aziendale, il Gruppo ha la ragionevole aspettativa di continuare con la sua esistenza operativa in un futuro prevedibile ed ha, pertanto, redatto pertanto il bilancio nel presupposto della continuità aziendale. - 116 - 13. CAPITOLO XIII – PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI Il Prospetto non contiene previsione o stime degli utili. In ragione del mutato contesto economico, finanziario e normativo nazionale e internazionale, il piano strategico approvato dall’Emittente nel 2009 a valere sul triennio 2009-2011, sebbene la sua validità industriale permanga punto di riferimento certo per lo sviluppo della strategia del Gruppo, non è più attuale alla Data del Prospetto in relazione ai dati quantitativi e alle previsioni in esso contenuti , visto il perdurare di un contesto di mercato recessivo. Rimangono, comunque, fermi gli obiettivi strategici, evidenziati nel piano, di una progressiva crescita della produttività e della redditività, di un costante equilibrio tra raccolta diretta e impieghi e di una migliore efficienza operativa ed organizzativa. Quando lo scenario economico e il contesto di estrema volatilità dei mercati si saranno stabilizzati, Banca Etruria procederà all’aggiornamento del piano strategico, di cui la presente operazione di rafforzamento patrimoniale rappresenta de facto un’anticipazione in vista dei più stringenti obblighi derivanti dall’adozione dei cosiddetti accordi di Basilea III. 13.1. Presupposti delle dichiarazioni previsionali Non applicabile. 13.2. Relazione dei revisori sulle previsioni Non applicabile. 13.3. Base di elaborazione delle previsioni degli utili Non applicabile. 13.4. Previsioni degli utili contenute in altri prospetti Non applicabile. - 117 - 14. CAPITOLO XIV – ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI VIGILANZA 14.1. Informazioni circa gli organi amministrativi, di direzione e di vigilanza 14.1.1. Consiglio di Amministrazione Ai sensi dell’art. 30 dello Statuto Sociale, il Consiglio di Amministrazione è composto da 15 componenti eletti dall’Assemblea. I componenti del Consiglio di Amministrazione durano in carica tre esercizi e sono rieleggibili. Gli attuali componenti del Consiglio di Amministrazione sono stati eletti dall’Assemblea Ordinaria del 3 aprile 2011 per gli esercizi 2011 - 2013. La tabella che segue riporta la composizione del Consiglio di Amministrazione alla data del Prospetto. Carica Presidente Vice Presidente Vicario Vice Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Esecutivo/Non esecutivo Nome e Cognome Luogo di nascita Data di Nascita Giuseppe Fornasari Giovanni Inghirami Arezzo Arezzo 26 ottobre 1949 29 aprile 1955 Natalino Guerrini Alfredo Berni Alberto Bonaiti Luigi Bonollo Pier Luigi Boschi Giovan Battista Cirianni Giampaolo Crenca Laura Del Tongo Enrico Fazzini Augusto Federici Andrea Orlandi Lorenzo Rosi Felice Emilio Santonastaso Arezzo Arezzo Lecco Formigine (MO) Laterina (AR) Cassano allo Jonio (CS) Roma Arezzo Firenze Roma San Giovanni V.no (AR) San Giovanni V.no (AR) Asola (MN) 5 luglio 1958 10 agosto 1945 14 febbraio 1962 5 gennaio 1939 10 settembre 1948 23 marzo 1935 24 giugno 1959 3 gennaio 1967 15 settembre 1944 22 agosto 1968 16 dicembre 1950 17 gennaio 1966 5 settembre 1935 I componenti del Consiglio di Amministrazione sono domiciliati per la carica presso la sede legale della Società in Arezzo, via Calamandrei 255. A norma dell’art. 26 dello Statuto sociale, in data 25 ottobre 2009, l’Assemblea dei Soci ha nominato il Cav. Lav. Dr. Elio Faralli Presidente Onorario della Banca. Sono Amministratori indipendenti ai sensi dell’art. 3 del Codice di Autodisciplina delle Società Quotate i consiglieri Pier Luigi Boschi, Luigi Bonollo, Giovan Battista Cirianni, Giampaolo Crenca, Laura Del Tongo, Andrea Orlandi e Felice Emilio Santonastaso. I Consiglieri Giovan Battista Cirianni e Felice Emilio Santonastaso sono anche in possesso dei requisiti ex art. 148 T.U.F.. Si segnala inoltre che il Presidente Giuseppe Fornasari, in considerazione delle Disposizioni di Vigilanza della Banca d’Italia, ed il Consigliere Alfredo Berni sono amministratori non esecutivi non indipendenti. Altre attività dei membri del Consiglio di Amministrazione Nella tabella che segue sono indicate le principali attività che abbiano rilevanza per Banca Etruria svolte dai componenti del Consiglio di Amministrazione al di fuori di Banca Etruria alla data del Prospetto. - 118 - 1. GIUSEPPE FORNASARI Presidente 2. GIOVANNI INGHIRAMI Vice Presidente Vicario 3. NATALINO GUERRINI Vice Presidente - Consigliere di CEDACRI S.p.A. – Collecchio Legale Rappresentante della Fondazione Ivan Bruschi Presidente di Confindustria Arezzo - Presidente di Cantoni I.T.C. USA INC – New York Presidente di Finanziaria Inghirami S.r.l. - Milano Presidente di Inghirami Produzione Distribuzione S.p.A. - Milano Presidente della Shanghai Sanremo Garmet Co. Ltd. - Shanghai Presidente di SOCOVAL SA (Francia) Consigliere di Cantoni I.T.C. S.p.A. - Milano Consigliere di Balconf Eood (Bulgaria) Consigliere di DETECAMI s.a. (Spagna) Consigliere di MIDA MILANO - S.r.l. Consigliere di S.T.E.R. Società Trasformazione Energia Rinnovabile S.p.A. – Milano. Consigliere di GENERGY S.p.A. – Arezzo Presidente di Arezzo Notizie S.r.l. – Arezzo Presidente di ASSOSERVIZI S.r.l. – Arezzo Presidente BancAssurance Popolari S.p.A. – Arezzo (controllata di Banca Etruria esterna al Gruppo Etruria) Presidente di Assieme S.r.l. – Arezzo Presidente di AGART S.p.A. – Roma Consigliere di SA.PRA. – Società di mutuo soccorso - Arezzo Socio amministratore della Pasticceria Aretina di Guerrini Guido & C. s.n.c. Socio e Amministratore della High Facing S.r.l. - Arezzo Socio accomandatario di FG Holding di N. Guerrini & C. - Arezzo Presidente del Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare Lecchese – Lecco (Società del Gruppo Banca Etruria) Consigliere di Etruria Leasing S.p.A - Firenze (Società del Gruppo Banca Etruria) Consigliere e procuratore speciale Distillerie Bonollo S.p.A. – Formigine (MO) Consigliere del Centro Ippico Città della Pieve Soc. Agricola per azioni Città della Pieve (PG) Consigliere di Zootecnica del Pratomagno Società Cooperativa Consigliere di Società Cooperativa l’Olivo Consigliere di Ciufenna – Società Agricola Cooperativa Consigliere di L’Orcio S.r.l. Consigliere di Frantoio Ricasoli – Società Cooperativa Agricola Presidente del Consiglio di Amministrazione di Società Agricola la Treggiaia Consigliere di Consorzio Vino Chianti Titolare dell’Azienda Agricola Boschi Pier Luigi Consigliere di Società Immobiliare Casa Bianca S.r.l. Consigliere di Ciufenna S.r.l. Consigliere di I Custodi di Toscana Società Cooperativa Consigliere di Progetto Toscana S.r.l. Consigliere di Società Agricola Montecucco S.r.l. Società Agricola Tenuta Pestello S.r.l. Consigliere di Le Logge S.r.l. Consigliere della Camera di Commercio Industria Agricoltura e Artigianato di Arezzo Consigliere del Polo Universitario Aretino Società consortile a responsabilità limitata Consigliere di BancAssurance Popolari S.p.A. (controllata di Banca Etruria esterna al Gruppo Etruria) Presidente di BancAssurance Popolari Danni S.p.A. (controllata di Banca Etruria esterna al Gruppo Etruria) Presidente e amministratore delegato di Kriel Srl, Società di servizi con - 4. ALBERTO BONAITI - 5. LUIGI BONOLLO - 6. PIER LUIGI BOSCHI - 7. 8. GIOVAN BATTISTA CIRIANNI GIAMPAOLO CRENCA - - 119 - - 9. 10. LAURA DEL TONGO ENRICO FAZZINI - sede in Roma che esplica la sua attività soprattutto nei settori assicurativo e finanziario Consigliere di Agrifondo, fondo pensione chiuso negoziale con sede in Roma Direttore e consigliere di Filcoop, fondo pensione chiuso negoziale con sede in Roma Vice Presidente del Fondo Pensione Preesistente di Banca Etruria, con sede in Arezzo Socio dello Studio Attuariale Crenca & Associati di Roma Presidente del Consiglio Nazionale degli attuari Consigliere Delegato di Del Tongo Industrie S.p.A. Civitella in Val di Chiana (AR), dal 2007 Vice Presidente di Arezzo Energia Vice Presidente di Findelt S.p.A. – Civitella in Val di Chiana (AR) Consigliere di Assoservizi S.r.l. – Arezzo Consigliere di Genergy S.p.A. – Arezzo Amministratore di Sipario S.r.l. – Civitella in Val di Chiana (AR) Presidente del Collegio Sindacale di Marchesi Antinori S.r.l. – Firenze Presidente del Collegio Sindacale P. Antinori S.r.l. - Firenze Presidente del Collegio Sindacale di Sviluppo Imprese Centro Italia S.p.A. - Firenze Presidente del Collegio Sindacale Antinori Agricola S.r.l. - Firenze Presidente del Collegio Sindacale dell’Associazione Amici degli Uffizi Firenze Presidente del Collegio Sindacale Colorflex S.r.l. - Firenze Presidente del Collegio Sindacale di Design Center S.r.l. - Pistoia Presidente del Collegio Sindacale di Italiana Immobiliare S.p.A. - Firenze Presidente del Collegio Sindacale di Palazzo Antinori S.r.l. - Firenze Presidente del Collegio Sindacale di Yacht Club Punta Ala S.p.A. (GR) Presidente del Collegio Sindacale di Confindustria Firenze Presidente del Collegio Sindacale di GIDEC S.p.A. – Firenze Presidente del Collegio Sindacale di Giuliano da Maiano S.r.l. - Firenze Presidente del Collegio Sindacale di Laviosa Chimica Mineraria S.p.A. Livorno Presidente del Collegio Sindacale di Autostrada Torino-Milano Spa – Corso Regina Margherita 165 Torino (cessata) Presidente del Collegio Sindacale di STO ITALIA S.r.l. – Firenze Presidente Etruria Leasing S.p.A. – Firenze (Gruppo BancaEtruria) Sindaco Effettivo di SALT – Società Autostrada Ligure Toscana S.p.A. – Lido di Camaiore Lucca Presidente del Collegio Sindacale di Autostrada Torino - Milano S.p.A. – Torino Sindaco Effettivo di Fidi Toscana S.p.A. - Firenze Sindaco Effettivo del Consorzio Interuniversitario Alta Formazione Matematica Polo Scientifico CNR Sindaco Effettivo di CST di Firenze S.r.l. Sindaco Effettivo di MOKA ARRA S.p.A. - Firenze. Sindaco Effettivo di SINA Soc. Internazionale Nuovi Alberghi per azioni – Firenze Sindaco effettivo di Immobiliare Industriale S.r.l. - Firenze Amministratore dell’Associazione Villa Favard - Firenze Consigliere A.P.E.- Associazione della proprietà edilizia - Firenze Consigliere dell’Automobil Club Firenze Socio di Coop CSA scarl Socio di GEIE Eurodefi Italia Curatore fallimentare Air Technologies S.r.l. Curatore fallimentare di Costruzioni Firenze S.p.a. in liquidazione Curatore Fallimentare di International Plastic Italiana S.p.a. Curatore fallimentare di Jaguar Firenze S.p.a. in liquidazione Curatore fallimentare di S.I.C.ED Soc. Italiana Costruzioni Edili S.r.l. Presidente del Collegio Sindacale di Fienzeindustria Finance S.p.A. - 120 - - 11. AUGUSTO FEDERICI - 12. 13. ANDREA ORLANDI - LORENZO ROSI - (cessata) Sindaco Effettivo di Finanziaria Industriale S.r.l. (cessata) Sindaco Effettivo di Aviva Previdenza S.p.A. (cessata) Azienda Agricola di Montepaldi S.r.l. (cessata) Sindaco Effettivo della Bruno Cecchi S.p.A. (cessata) Curatore fallimentare di Caffe’ Vinci di Mirandoli Timoteo s.a.s. (cessata) Presidente del Collegio Sindacale di Conte of Florence S.p.A. (cessata) Curatore Fallimentare di Daelli International S.r.l. (cessata) Presidente del Collegio Sindacale di Dolfi S.r.l. (cessata) Presidente del Collegio Sindacale di DURA LAMP S.p.A. (cessata) Presidente del Collegio Sindacale di DURA LAMP INTERNATIONAL S.p.A. (cessata) Sindaco Effettivo di Duratel S.p.A. (cessata) Sindaco Effettivo di F.M.H. S.r.l. (cessata) Sindaco Effettivo di Finoa S.r.l. (cessata) Presidente del Collegio Sindacale di Giorgio Giorgi S.r.l. (cessata) Consigliere di KOINOS Cooperativa Informatica (cessata) Presidente del Collegio Sindacale di Moretti S.p.A. (cessata) Curatore Fallimentare di Nuova Calzolari e Nesi S.p.A. (cessata) Presidente del Collegio Sindacale di Assicurazioni Dolfi S.r.l. dal 1959 in liquidazione (cessata) Curatore fallimentare di Mercerie Italia Centrale S.r.l. (cessata) Curatore Fallimentare CE.SE.M S.r.l. (cessata) Consigliere di BancAssurance Popolari S.p.A. – Roma (controllata di Banca Etruria esterna al Gruppo Etruria) Amministratore Delegato della SACCI S.p.A. - Roma Presidente A.L.I. Autotrasporti Leganti Idraulici S.p.A. - Roma Presidente C.I.F.E. S.r.l. - Roma Presidente di SICABETON S.p.A. – Roma Presidente di Volta S.r.l. - Milano Presidente di Volta Renewables S.r.l. - Roma Consigliere di Ala97 S.p.A. – Roma Consigliere di Alias s.r.l. - Roma Consigliere di Cementeria Costantinopoli S.r.l. – Barile (PZ) Consigliere di COFIB S.p.A. – Roma Consigliere di DVR Capital S.p.A. - Milano Consigliere di Energia dei due mari S.r.l. - Catanzaro Consigliere di RDB S.p.A. – Pontenure (PC) Consigliere delegato di S. Clemente S.r.l. – Firenze Presidente del Consiglio di Amministrazione di Adria Sebina S.r.l. (cessata) Presidente del Consiglio di Amministrazione di Industria Malte Speciali ed Affini S.r.l. (cessata) Presidente del Consiglio di Amministrazione di Lafarge Calcestruzzi S.r.l. (cessata) Presidente del Consiglio di Amministrazione di Lafarge Finanziaria S.r.l. (cessata) Amministratore e Socio Unico della società “Rag. ANDREA ORLANDI S.r.l.” con sede in Arezzo; Vice Presidente di Focos Iannello S.r.l. - Rieti Consigliere di Remedia S.r.l. – Frosinone Socio della Media s.n.c. di Andrea Orlandi & C _ Arezzo Socio Accomandatario di Sater di Andrea Orlandi & C. s.a.s. – Arezzo Socio Amministratore di Spire s.n.c. – Arezzo Presidente della società cooperativa “La Castelnuovese” – San Giovanni Valdarno (AR) Presidente di Etruria Informatica S.r.l. – Arezzo (società del Gruppo Banca Etruria) Vice Presidente di Etruria Leasing S.p.A. - Firenze (società del Gruppo Banca Etruria) - 121 - 14. FELICE EMILIO SANTONASTASO - Presidente della società La Castelnuovese Ambiente S.r.l. - San Giovanni Valdarno (AR) Presidente della società La Castelnuovese Immobiliare s.r.l. - San Giovanni Valdarno (AR) Presidente della società La Castelnuovese Grandi Opere s.r.l. - San Giovanni Valdarno (AR) Presidente della società La Castelnuovese Inerti s.r.l. - San Giovanni Valdarno (AR) Presidente della società La Castelnuovese Hungaria Kft con sede a Budapest Presidente della Obbiettivo Valdarno s.r.l. – Montevarchi (AR) Presidente di Siena Grondaie Soc. Consortile a resp. Lim. in liquidazione – Colle Val D’Elsa (SI) Presidente di STA S.p.A. – Firenze. Presidente di UCH Holding S.r.l. - Firenze Presidente della Società Foiano Outlet S.c.a.r.l. – San Giovanni Valdarno (AR) Presidente della società Pescara Outlet società consortile S.p.A. – Reggio Emilia Consigliere e Presidente del Comitato Esecutivo di Consorzio Cavriglia – Cavriglia (AR) - Amministratore Unico della Società Toscana Progetti S.r.l. - San Giovanni Valdarno (AR) Amministratore Unico della società Promoval S.r.l. - Montevarchi (AR) Amministratore Unico della Rekey S.r.l. – San Giovanni Valdarno (AR) Amministratore della società Tuscany Company Store S.r.l. - Firenze Amministratore Unico della società Il Mulino S.r.l. – Montevarchi (AR) Consigliere delegato della società Mandò Village S.r.l. - Firenze Consigliere di Arezzo Fiere e Congressi – Arezzo Consigliere di CTC Consorzio Toscano Cooperative - Firenze Consigliere della Cassa Edile della Provincia di Arezzo Consigliere della società Città Sant’Angelo Service S.r.l. - Pescara Consigliere di Città Sant’Angelo Outlet Village S.p.A. – Reggio Emilia Consigliere della società Città Sant’Angelo Sviluppo S.p.A. – Reggio Emilia Socio Unico di Azienda Agricola Mulino della Costa – Loro Ciuffenna (AR) Vice Presidente e Consigliere di Gestione di Condotte S.p.A. Società Italiana per Condotte d’Acqua; Amministratore di San Marco S.p.A. industria costruzioni meccaniche Di seguito viene riportato un sintetico “curriculum vitae” di ogni Consigliere, dal quale emergono la competenza e l’esperienza maturata in materia di gestione aziendale: Giuseppe Fornasari. Nato ad Arezzo il 26 ottobre 1949 e laureato in Ingegneria Civile, è iscritto all'Albo degli Ingegneri di Arezzo dal 1975. Eletto Deputato al Parlamento nel 1976, riconfermato nel 1979, 1983 e nel 1987, ha ricoperto l'incarico di Sottosegretario al Ministero dell'Industria Commercio e Artigianato nel VI e VII Governo Andreotti (1989 - 1992). In tale ambito ha avuto delega per la direzione delle Fonti di Energia, Miniere e Commercio ed ha fatto parte della Commissione Lavori Pubblici e della Commissione Industria. Dal 1996 ha ricoperto la carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione di ECOCERVED s.c. e di Consigliere di Serenissima Trading S.p.A., di Adria Infrastrutture S.p.A., di S.A.C.B.O. Società concessionaria dell’aeroporto internazionale di Milano Orio S.p.A. e di Akua S.p.A.. - 122 - Attualmente svolge attività di libero professionista e di consulenza e progettazione internazionale nell'ambito delle costruzioni. È Consigliere di Amministrazione di Banca Etruria dal 27 luglio 2005, Vice Presidente dal 10 maggio 2006 e Vice Presidente Vicario dal 22 aprile 2007. Giovanni Inghirami. Nato ad Arezzo il 29 aprile 1955 e Laureato in Scienze Politiche, è Amministratore di società di capitali italiane ed estere facenti capo all'omonimo gruppo industriale ed operanti nel settore tessile e della moda e delle energie rinnovabili. In particolare dal 1996 è Presidente del Consiglio di Amministrazione della Cantoni ITC S.p.A., della Multifibre S.p.A. e della Shangai Sanremo Germent Co. LTD. È Presidente di Confindustria Arezzo e dal 2011 Presidente del Consiglio di Amministrazione di Arezzo Notizie. Ricopre la carica di Consigliere di Amministrazione di Banca Etruria dal 25 marzo 1998. Natalino Guerrini. Nato ad Arezzo il 5 luglio 1958 ed in possesso del Diploma di Perito Chimico, imprenditore artigiano nel settore alimentare, è Presidente Nazionale di Confartigianato dal novembre 2004, dopo aver ricoperto la carica di presidente di Confartigianato Imprese Toscana dal settembre 2003. Nell'ambito degli organismi della categoria, ha ricoperto in precedenza la carica di Presidente di Confartigianato Arezzo, di Presidente di Federimpresa Arezzo, di Vice Presidente di Federimpresa Group S.p.A., Società Immobiliare ed Holding di gestione. Nel 2010 è stato nominato membro del CNEL, Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro. È Consigliere di Amministrazione di Banca Etruria dal 27 aprile 2003. Alfredo Berni. Nato ad Arezzo il 10 Agosto 1945, laureato in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di Firenze. Dipendente di Banca Etruria fin dal 1971 (allora Banca Mutua Popolare Aretina), ha ricoperto negli anni incarichi di responsabilità, fino ad assumere l’incarico di Direttore della Società Etruria Leasing S.p.A. nel 1996 e di Etruria Informatica S.p.A. nel 1998. Dal 2005 al 2008 è stato Direttore Generale di Banca Etruria. Ha ricoperto inoltre incarichi di Consigliere di Amministrazione nell’Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane e nel Fondo Interbancario di Garanzia. Alberto Bonaiti. Nato a Lecco il 14 febbraio 1962 e laureato in giurisprudenza presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, esercita la professione di avvocato. È Presidente del Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare Lecchese dal 1999, partecipata di Banca Etruria. È Membro del Collegio dei Revisori dei Conti dell'Unione degli industriali della Provincia di Lecco e dal 2003 al 2005 è stato Membro del Collegio dei Revisori dei Conti dell'Associazione Nazionale fra le Banche Popolari. È Consigliere di Amministrazione di Banca Etruria dal 27 aprile 2008. Luigi Bonollo. Nato a Formigine (MO) il 5 gennaio 1939, imprenditore, è Consigliere e procuratore speciale delle Distillerie Bonollo S.p.A.. La Società del Gruppo Bonollo lavora più del 20% dei sottoprodotti della vinificazione prodotti in Italia, oltre ad altri semilavorati per la produzione di olio, acido tartarico e concimi per l'agricoltura e comprende attualmente gli stabilimenti di Anagni (FR), Torrita di Siena (SI), Formigine (MO) e Greve in Chianti (FI). È Consigliere di Amministrazione di Banca Etruria dal 27 aprile 2008. Pier Luigi Boschi. Nato a Laterina (AR) il 10 settembre 1948, è stato Funzionario della Federazione Coltivatori Diretti di Arezzo, Consigliere del Consorzio Agrario di Arezzo dal 1978 al 1986, Presidente della Confcooperative Arezzo dal 2004 al 2010. Attualmente è membro del Consiglio della Camera di Commercio di Arezzo, carica che ricopre dal 2008, unitamente a cariche di Consigliere di Amministrazione di altre società di capitali. - 123 - Giovan Battista Cirianni. Nato a Cassano Jonio (CS) il 23 marzo 1935 e laureato in giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Roma, Giovan Battista Cirianni è stato nominato notaio nell'anno 1963 e svolge tuttora tale professione. È attualmente componente del Comitato Notarile Toscano, di cui è stato anche coordinatore della Commissione Studi ed ha ricoperto per un lungo periodo la carica di Segretario del Consiglio Notarile di Arezzo. Ricopre la carica di Consigliere di Amministrazione di Banca Etruria dal 27 aprile 2003 ed è Consigliere del Polo Universitario Aretino - Società consortile a responsabilità limitata. Giampaolo Crenca. Nato a Roma il 24 giugno 1959 e laureato in Scienze Statistiche ed Attuariali presso l'Università degli Studi di Roma, Giampaolo Crenca è iscritto all'albo professionale degli Attuari e all'Istituto Italiano degli Attuari. Professore a contratto presso la Luiss dal 1991 e Docente della MIB - School of Management. Presidente e Amministratore delegato di Kriel S.r.l., Società di servizi che esplica la sua attività nei settori assicurativo, previdenziale e finanziario e Principal Partner dello Studio Attuariale Crenca & Associati, è Amministratore di Fondi Pensione Negoziali e del Fondo Pensione Preesistente BPEL. Nel 2010 è stato nominato Presidente del Consiglio Nazionale degli Attuari. È Consigliere di Banca Etruria dal 30 aprile 2006. Laura Del Tongo. Nata ad Arezzo il 3 gennaio 1967, è laureata in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di Firenze e dal 2007 è Direttore Generale di Del Tongo Industrie S.p.A.. Dal 2007 è Vice Presidente di Confindustria Arezzo con delega al Credito, Finanza e Relazioni Interne e dal 2008 è Presidente della Sezione Legno Arredo di Confindustria Toscana. È Consigliere di Banca Etruria dal 16 dicembre 2009. Enrico Fazzini. Nato a Firenze il 15 settembre 1944, Iscritto dal 1971 all'Albo dei Dottori Commercialisti di Firenze, revisore contabile, Enrico Fazzini è Coordinatore della Commissione costituita dai Dottori Commercialisti ed esperti contabili con la Direzione Regionale delle Entrate della Toscana; è consigliere della Sezione Toscana e Consigliere Nazionale della Associazione Nazionale Tributaristi Italiani; socio fondatore e membro del comitato strategico del primo GEIE italiano dottori commercialisti denominato "Gruppo Eurodefi Italia". È Professore Associato di Diritto Tributario presso l'Università degli Studi di Firenze e Docente di Diritto Tributario presso la Scuola di Scienze Aziendali di Firenze. È Consigliere di Amministrazione di Banca Etruria dal 4 febbraio 2004. Augusto Federici. Nato a Roma il 22 agosto 1968, laureato in Ingegneria delle Tecnologie Industriali al Politecnico di Milano, è Presidente del Consiglio di Amministrazione e Consigliere in società che svolgono la loro attività nel settore dei materiali inerti, dell'edilizia e delle costruzioni, tra le quali la Sacci S.p.A., di cui è Amministratore Delegato. È Membro del Comitato di Presidenza e Presidente della Commissione Sviluppo delle Applicazioni di AITEC - Associazione Italiana Tecnico Economica del Cemento. È Consigliere di Amministrazione di Banca Etruria dal 25 aprile 2004. Andrea Orlandi. Nato a San Giovanni Valdarno (AR) il 16 dicembre 1950 ed in possesso del diploma di Ragioniere, dal 2003 è Socio Unico della società “Rag. ANDREA ORLANDI S.r.l.” con sede in Arezzo, Agente Eni S.p.A. - Divisione Refining & Marketing per la commercializzazione di prodotti e servizi AGIP ed è Amministratore unico di Focos Iannello S.r.l.. E’ socio della Media snc di Andrea Orlandi & C. e Consigliere di Banca Etruria dal 16 dicembre 2009. Lorenzo Rosi. Nato a San Giovanni Valdarno (AR) il 17 Luglio 1966, ricopre attualmente la carica di Presidente della Cooperativa La Castelnuovese, di cui è stato Responsabile Tecnico dal 1987 e Direttore Tecnico dal 1994, con iscrizione all'Albo nazionale dei Costruttori. La Castelnuovese svolge attività nel settore delle costruzioni e manutenzione di edifici civili ed industriali, nella costruzione di infrastrutture complesse, di restauri di beni sottoposti a tutela e vincoli e nel settore ambientale e delle - 124 - grandi opere. Lorenzo Rosi ricopre numerosi incarichi nelle società partecipate e controllate del Gruppo (La Castelnuovese “Ambiente”, “Grandi Opere”, “Immobiliare”, “Inerti”) ed in altre società operanti negli ambiti correlati, sia in Italia che all'estero. E’ Consigliere della Camera di Commercio Industria e Artigianato e Agricoltura di Arezzo e Consigliere di Amministrazione di Banca Etruria dal 27 aprile 2008. Felice Emilio Santonastaso. Nato ad Asola (MN) il 5 settembre del 1935, avvocato, si è specializzato in diritto societario e tributario presso l’Assonime (Associazione Società Italiane per Azioni) e dal 1967 ha ricoperto la carica di Dirigente prima e poi di Direttore Affari Legali della RAI Radiotelevisione italiana. Dal 1975 ha lavorato per ITALSTAT in cui ha ricoperto il ruolo di Amministratore Delegato e Direttore Generale, è stato Vice Presidente di Autostrade S.p.A. e Consigliere dell’Assitalia. Già Professore Ordinario di Diritto Commerciale presso la Facoltà di Economia e Commercio La Sapienza di Roma è attualmente Vice Presidente di Condotte d'Acqua S.p.a. con delega per gli affari legali e il coordinamento delle funzioni societarie. È Consigliere di Amministrazione di Banca Etruria dal 29 luglio 2009. Negli ultimi cinque anni, nessuno dei membri del Consiglio di Amministrazione ha riportato condanne in relazione a reati di frode, né è stato associato, nell’ambito dell’assolvimento dei propri incarichi, a eventi di bancarotta, amministrazione controllata o liquidazione, né, infine, è stato oggetto di incriminazioni ufficiali e/o sanzioni da parte di autorità pubbliche o di regolamentazione (comprese le associazioni professionali designate) e di interdizioni, da parte di un tribunale, dalla carica di membro degli organi di amministrazione, di direzione o di vigilanza dell’Emittente o dallo svolgimento di attività di direzione o di gestione di qualsiasi emittente. Si segnala che in data 23 luglio 2008 la Banca d’Italia ha irrogato sanzioni amministrative pecuniarie (pari a 12.000 Euro) a seguito degli ordinari accertamenti ispettivi di vigilanza condotti presso l’Emittente nel periodo dal 6 marzo 2007 al 6 luglio 2007. Le sanzioni riguardavano carenze nell’organizzazione e nei controlli interni da parte del Consiglio di Amministrazione e del Direttore Generale ai sensi dell’art. 53, 1° comma lett.d) TUB e tit. IV, cap. 11 delle Istruzioni di Vigilanza). Gli Amministratori che sono stati sanzionati, attualmente in carica, sono Giuseppe Fornasari, Giovan Battista Cirianni, Giampaolo Crenca, Enrico Fazzini, Augusto Federici, Natalino Guerrini, Giovanni Inghirami e Alfredo Berni che nel 2007 ricopriva la carica di Direttore Generale dell’Emittente. Comitato Esecutivo Ai sensi dell’art. 40 dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione può nominare un Comitato Esecutivo costituito dal Presidente, dal Vice Presidente Vicario, dall'Amministratore Delegato, se nominato, nonché da un numero di consiglieri variabile da un minimo di tre ad un massimo di cinque. L’attuale Comitato Esecutivo è stato nominato in data 5 aprile 2011. La durata del Comitato Esecutivo è pari a quella del Consiglio di Amministrazione. La Tabella che segue riporta la composizione del Comitato Esecutivo alla Data del Prospetto. Carica Presidente Vice Presidente Vicario Vice Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Nome e Cognome Giuseppe Fornasari Giovanni Inghirami Natalino Guerrini Alberto Bonaiti Enrico Fazzini Augusto Federici Luogo di nascita Arezzo Arezzo Arezzo Lecco Firenze Roma - 125 - Data di Nascita 26 ottobre 1949 29 aprile 1955 5 luglio 1958 14 febbraio 1962 15 settembre 1944 22 agosto 1968 Consigliere Lorenzo Rosi San Giovanni V.no (AR) 17 gennaio 1966 Il Presidente Fornasari, ai sensi delle disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia del 4 marzo 2008, ricopre un ruolo non esecutivo e non svolge, neppure di fatto, funzioni gestionali; inoltre non riveste uno specifico ruolo nell’elaborazione delle strategie aziendali. Favorisce la dialettica interna e assicura il bilanciamento dei poteri, in coerenza con i compiti in tema di organizzazione dei lavori del Consiglio e di circolazione delle informazioni che gli vengono attribuiti dal codice civile. Si pone inoltre come interlocutore degli organi interni di controllo e dei comitati interni. 14.1.2. Collegio Sindacale I componenti del Collegio sono stati nominati dall’Assemblea Ordinaria dei Soci in data 25 aprile 2010 per gli esercizi 2010 – 2012. La tabella che segue riporta la composizione del Collegio Sindacale alla Data del Prospetto. Carica Presidente Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Sindaco Supplente Sindaco Supplente Nome e Cognome Massimo Tezzon Franco Arrigucci Paolo Cerini Carlo Polci Gianfranco Neri Paolo Marmorini Massimo Gatto Luogo di nascita Roma Arezzo Bibbiena (AR) Arezzo Arezzo Firenze Roma Data di Nascita 18 giugno 1946 19 gennaio 1946 2 maggio 1946 7 settembre 1956 23 ottobre 1956 25 marzo 1960 27 giugno 1963 I componenti del Collegio Sindacale sono domiciliati per la carica presso la sede legale della Società in Arezzo, via Calamandrei 255. Altre attività dei membri del Collegio Sindacale Nella tabella che segue sono indicate le cariche ricoperte dai componenti del Collegio Sindacale di Banca Etruria, nonché le partecipazioni dagli stessi detenute (considerate rilevanti per il Gruppo Banca Etruria) attualmente e nei cinque anni precedenti alla Data del Prospetto. Massimo Tezzon Franco Arrigucci - Paolo Cerini - Presidente del Collegio Sindacale di SATOR S.p.A. - Milano Sindaco Effettivo di Ciccolella S.p.A. - Torino Presidente del Collegio Sindacale di ATAC - Azienda per la Mobilità del Comune di Roma S.p.A. - Roma Sindaco Effettivo di AREPO S.p.A. – Milano Segretario Generale dell’Organismo Italiano Contabilità dal 2008 Presidente del Collegio Sindacale di BancAssurance Popolari S.p.A. – Roma (controllata di Banca Etruria esterna al Gruppo Etruria) Sindaco Effettivo della Azienda USL 1 di Massa Carrara Sindaco Effettivo di Conetruria S.p.A. – Arezzo (Gruppo Banca Etruria) Sindaco Effettivo di T.C.A. – Trattamenti Ceneri Auroargentiere Capolona (AR) Curatore fallimentare di La Porcellana Bianca S.r.l. – Arezzo Consigliere di Immobiliare Golf Punta Ala S.p.A. Curatore fallimentare di New Trend 2002 S.r.l. in liquidazione (cessata) Sindaco Effettivo di Etruria Immobili e Servizi S.p.A. (cessata) Presidente del Collegio Sindacale di Conetruria S.p.A. – Arezzo (Gruppo Banca Etruria) Presidente del Collegio Sindacale della Banca Popolare Lecchese S.p.A. – Lecco (Gruppo Banca Etruria) Presidente del Collegio Sindacale di INPLAF S.r.l. – Bibbiena (Ar) Presidente del Collegio Sindacale di Agrimacchine di Serafini S.p.A. – Bibbiena (Ar) - 126 - Gianfranco Neri - Carlo Polci - Presidente del Collegio Sindacale di OMS Ferroviaria S.r.l. – Poppi (Ar) Sindaco Effettivo di La Sorgente S.p.A. Presidente del Collegio Sindacale della Società Centro Orafa S.r.l. – Arezzo Presidente del Collegio Sindacale di Tremagi S.r.l. – Bibbiena (Ar) Sindaco Effettivo di Wigam S.p.A. – Castel San Niccolò (Ar) Revisore Accademia Galli – Bibbiena Revisore Fondazione Luigi Lombard – Firenze Presidente del Collegio Sindacale della Team 85 S.r.l. (cessata) Curatore Fallimentare di Ducatoscano S.r.l. in liquidazione (cessata) Presidente del Collegio Sindacale di Oro Italia Trading S.p.A. – Arezzo (Gruppo Banca Etruria) Presidente del Collegio Sindacale Etruria Co in liquidazione - Arezzo Presidente del Collegio Sindacale AGART S.p.A. Presidente del Collegio Sindacale ISVINET S.r.l. Presidente del Collegio Sindacale SA.PRA. – Società di mutuo soccorso – Arezzo Presidente del Collegio Sindacale di A.T.A.M. S.p.A. Azienda territoriale Arezzo Mobilità S.p.A. Sindaco Effettivo di Silvex S.p.A. Sindaco Effettivo Consorzio Agrario Provinciale di Siena Presidente del Collegio Sindacale Confartigianato Servizi S.p.A. Sindaco Effettivo di HICH FACING S.p.A. Sindaco Effettivo di Società Centro Orafa S.r.l. Sindaco Effettivo del Polo Universitario di Arezzo Sindaco Effettivo di UNO Informatica S.r.l. Presidente del Collegio Sindacale del CAAF Confartigianato pensionati e dipendenti S.r.l. Presidente del Collegio Sindacale di Confartigianato Servizi S.p.A. Presidente del Collegio Sindacale di PHG Energia S.p.A. Sindaco Effettivo di Cantina dei Vini Tipici dell’Aretino Soc. Coop. Agricola Sindaco Effettivo Impresa Group S.p.A. Presidente del Consiglio di Amministrazione di SA.PR.A S.r.l. Sindaco Effettivo di Arezzo Logistica Integrata S.r.l. Revisore dei conti di Frantoio dei cinque Colli Soc. Coop. Agricola Revisore Legale dei conti di Cooperativa Agricola di Garanzia Fidagli in liquidazione. Sindaco Effettivo di Open Plan Holding S.r.l. (cessata) Presidente del Collegio Sindacale di Etruria Co. In liquidazione (cessata) Presidente del Collegio Sindacale di A.I.S.A. Arezzo Impianti e Servizi Ambientali S.p.A. Sindaco Effettivo di F.I.O.R. – Fabbrica Italiana Oreficeria S.p.A. – Laterina (Ar) Sindaco Effettivo di Mecenate S.r.l. (Gruppo Banca Etruria) Sindaco Effettivo di Nuovi Spazi Soc. Coop. – Arezzo Sindaco Effettivo di Marconi S.r.l. – Arezzo Amministratore Unico di Beppa e Gigi S.r.l. Arezzo Liquidatore di Etruria Co. S.r.l. dal 2009 Consigliere di Remby Co. S.a.S. Sindaco Effettivo di Bancassurance Popolari Danni S.p.A. (cessata) Presidente del Collegio Sindacale di F.lli Sgrevi S.r.l. (cessata) Presidente del Collegio Sindacale di Riccianello S.r.l. (cessata) Amministratore delegato di Bicchi S.r.l. (cessata) Presidente del Collegio Sindacale di FIMBEM S.r.l. (cessata) Sindaco effettivo di Orchidea Preziosi S.r.l. (cessata) Presidente del Collegio Sindacale di Renato Tessuti S.r.l. (cessata) Presidente del Collegio Sindacale di Telecontrol S.p.A. (cessata) I componenti del Collegio Sindacale si sono adeguati alle previsioni dell’art. 144-terdecies del Regolamento Emittenti in tema di limiti al cumulo degli incarichi. - 127 - Di seguito viene riportato un sintetico “curriculum vitae” di ogni membro del Collegio Sindacale, dal quale emergono la competenza e l’esperienza maturata in materia di gestione aziendale: Massimo Tezzon. Nato a Roma il 18 giugno 1946, Dottore Commercialista, iscritto al registro dei revisori Contabili. Dal 1980 al 1984 presso l’ex Ministero delle Partecipazioni Statali ha collaborato alla definizione delle modalità di determinazione delle linee di indirizzo e degli obiettivi strategici da assegnare alle società a partecipazione pubblica. Dal 1974 in Consob ha diretto le funzioni di regolamentazione, vigilanza e controllo dell’informazione finanziaria e contabile ed ha partecipato, in rappresentanza della Consob, alla predisposizione della regolamentazione nazionale ed internazionale in materia di principi contabili, principi di revisione e principi di Corporate Governance. Dal 1999 al 2008 è stato Direttore Generale della Consob. Dall’aprile 2008 è Segretario Generale dell’Organismo Italiano di Contabilità. Dal 1996 è professore a contratto in Revisione Aziendale e Metodologie Quantitative presso la Facoltà di Economia dell’Università LUISS di Roma e dal 2008 è titolare della Cattedra di “Corporate Governance ed Internal Auditing” presso la medesima Facoltà dell’Università LUISS di Roma. E’ autore di scritti in materia di principi contabili nazionali ed internazionali, di principi e criteri per la revisione contabile e di Corporate Governace. Franco Arrigucci. Nato ad Arezzo il 19 gennaio 1946, laureato presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università degli Studi di Firenze. Professore ordinario di matematica presso l’Istituto Tecnico Commerciale “M. Buonarroti” di Arezzo sino al 1986. Dottore commercialista iscritto all’Albo tenuto dal relativo Ordine della Provincia di Arezzo ed iscritto nel registro dei revisori contabili. Consulente tecnico del Giudice civile, penale e del lavoro per i Tribunali di Arezzo e di Perugia ha ricevuto incarichi come Curatore fallimentare e Commissario Giudiziale nelle procedure Concorsuali. Paolo Cerini. Nato a Bibbiena (Arezzo) il 2 maggio 1946 laureato presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università degli Studi di Firenze. Dottore Commercialista, è iscritto nel Registro dei Revisori contabili. Consulente tributario e amministrativo, ha ricevuto incarichi dal Tribunale di Arezzo come Curatore fallimentare e Commissario Giudiziale nelle procedure Concorsuali. Gianfranco Neri. Nato ad Arezzo il 23 ottobre 1956 è laureato in Scienze Economiche presso la facoltà di Scienze Economiche e bancarie dell’Università degli Studi di Siena. Iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha ricevuto incarichi dal Tribunale di Arezzo come Curatore fallimentare nelle procedure Concorsuali. Ha partecipato a commissioni di studio quale componete della Commissione del consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti “Cooperative” e dell’Osservatorio Provinciale sugli Studi di settore della Provincia di Arezzo. Ha svolto numerose docenze universitarie a partire dal 1996 presso la Facoltà di Economia “Richard Goodwin” dell’Università degli Studi di Siena, presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Siena e presso le facoltà di Giurisprudenza e Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Parma. Carlo Polci. Nato ad Arezzo il 7 settembre 1956, laureato presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università degli Studi di Firenze e contitolare dello Studio Associato Polci. Iscritto all’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e dei Consulenti del Lavoro di Arezzo ha ricevuto incarichi dal Tribunale di Arezzo come Curatore fallimentare e Commissario Giudiziale nelle procedure Concorsuali. E’ Presidente della Sezione di Arezzo della Associazione Italiana Arbitri di calcio e Vice Responsabile Nazionale del Servizio Ispettivo della stessa Associazione. - 128 - Negli ultimi cinque anni, nessuno dei membri del Collegio Sindacale ha riportato condanne in relazione a reati di frode, né è stato associato, nell’ambito dell’assolvimento dei propri incarichi, a eventi di bancarotta, amministrazione controllata o liquidazione, né, infine, è stato oggetto di incriminazioni ufficiali e/o sanzioni da parte di autorità pubbliche o di regolamentazione (comprese le associazioni professionali designate) e di interdizioni, da parte di un tribunale, dalla carica di membro degli organi di amministrazione, di direzione o di vigilanza dell’Emittente o dallo svolgimento di attività di direzione o di gestione di qualsiasi emittente. In data 23 luglio 2008 la Banca d’Italia ha irrogato sanzioni amministrative pecuniarie (pari a 12.000 Euro) a seguito degli ordinari accertamenti ispettivi di vigilanza condotti presso l’Emittente nel periodo dal 6 marzo 2007 al 6 luglio 2007. Le sanzioni riguardavano carenze nei controlli da parte del Collegio Sindacale ai sensi dell’art. 53 1°comma lett. d) TUB e tit. IV, cap. 11 delle Istruzioni di Vigilanza. In considerazione del rinnovo del Collegio Sindacale in occasione dell’Assemblea dei Soci del 25 aprile 2010, tra gli attuali componenti del Collegio Sindacale soltanto il Sindaco Effettivo Franco Arrigucci è stato interessato dal citato provvedimento. 14.1.3. Direzione Generale La Direzione Generale della Banca è composta dal Direttore Generale e dai Vice Direttori Generali. Carica Direttore Generale Vice Direttore Generale Vicario – Vice Direzione Generale Governo e Risorse Vice Direttore Generale – Vice Direzione Generale Operations Nome e Cognome Luca Bronchi Paolo Schiatti Luogo di nascita Poppi (AR) Arezzo Data di nascita 16 aprile 1957 23 gennaio1955 Guido Materozzi Foiano della Chiana (AR) 8 marzo 1951 Altre attività dei membri della Direzione Generale Nome e Cognome Carica ricoperta all’interno della Banca Principali attività e cariche ricoperte in altre società Luca Bronchi Direttore Generale - Consigliere Marina Stabia S.p.A. - Consigliere Ambiente - di In essere o cessate - Cessata - Cessata Consigliere Bassnet S.r.l. - Cessata - Istituto Centrale Banche Popolari Italiane S.p.A. - In carica - Anima S.G.R. - Cessata Siena Paolo Schiatti Vice Direttore Generale Vicario – Vice Direzione Generale Governo e Risorse - Consigliere Bancassurance S.p.A. di Popolari - In carica Guido Materozzi Vice Direttore Generale – Vice Direzione Generale Operations - Consigliere di Keyclient S.p.A. - In carica - Consigliere Delegato di Etruria Informatica S.r.l. - Cessato - 129 - Luca Bronchi. Nato a Poppi (AR) il 16 aprile 1957 Laureato in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di Firenze. Abilitato alla professione di Dottore Commercialista. Dal luglio 2008 è Direttore Generale di Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio dopo aver ricoperto la carica di Vice Direttore Generale Vicario dal 30 gennaio 2008. Dal giugno 2008 al settembre 2008 ha rivestito il ruolo di Consigliere di Amministrazione di Banca Popolare Lecchese S.p.A. ( Gruppo Banca Etruria) Dal settembre 2008 è Consigliere di Amministrazione dell’Istituto Centrale delle Banche Popolari. Paolo Schiatti. Nato ad Arezzo il 23 gennaio 1955, ha conseguito la Laurea in Lettere e Filosofia presso l’Università di Firenze, dirigente, giornalista pubblicista, ha ricoperto numerosi incarichi di responsabilità in Banca Etruria. Attualmente ricopre il ruolo di Vice Direttore Generale Vicario per la Vice Direzione Generale Governo e Risorse con la responsabilità ed il coordinamento delle attività delle Risorse Umane, dell’area Organizzazione e IT, dell’area Legale, delle Partecipazioni e della Segreteria Societaria, e della Comunicazione. Direttore Responsabile della rivista aziendale Etruria Oggi. Guido Materozzi. nato a Foiano della Chiana (Ar) l'8 marzo 1951, laureato in Scienze Statistiche ed Economiche presso l'Università degli Studi di Bologna, ha svolto numerosi incarichi di responsabilità in Banca Etruria prima di assumere nel 2000 il ruolo di Direttore di Etruria Informatica, divenendo in seguito Consigliere Delegato, con la qualifica di dirigente. Membro del Consiglio di Amministrazione nelle Società Seceti e di Cedacri tra il 1998 ed il 2007, dal 2008 è consigliere in Key Client Card & Solution. Attualmente ricopre il ruolo di Vice Direttore Generale della Banca per la Vice Direzione Generale Operation.. Negli ultimi cinque anni, nessuno dei membri della Direzione Generale ha riportato condanne in relazione a reati di frode, né è stato associato, nell’ambito dell’assolvimento dei propri incarichi, a eventi di bancarotta, amministrazione controllata o liquidazione, né, infine, è stato oggetto di incriminazioni ufficiali e/o sanzioni da parte di autorità pubbliche o di regolamentazione (comprese le associazioni professionali designate) e di interdizioni, da parte di un tribunale, dalla carica di membro degli organi di amministrazione, di direzione o di vigilanza dell’Emittente o dallo svolgimento di attività di direzione o di gestione di qualsiasi emittente. 14.2. Conflitti di interesse dei membri del Consiglio di Amministrazione, dei componenti del Collegio Sindacale e dei componenti della Direzione Generale Potenziali conflitti di interesse In conformità a quanto previsto dall’articolo 2391-bis del codice civile e alla raccomandazione contenuta nel Codice di Autodisciplina delle società quotate al quale la Banca ha aderito, è stato adottato il “Regolamento per le operazioni con parti correlate”. Tale documento definisce le linee guida relative alle modalità di realizzazione delle operazioni con dette controparti e, in particolare, di quelle di maggior rilievo economico, patrimoniale e finanziario, da riservare alla competenza esclusiva del Consiglio di Amministrazione, nonché i criteri generali per l’informativa da rendere all’organo amministrativo in ordine a tali operazioni, se compiute da organi o strutture delegati, al fine di assicurare la correttezza sostanziale e procedurale delle medesime. Tale regolamento è disponibile sul sito internet dell’Emittente (www.bancaetruria.it). Banca Etruria non è, peraltro, a conoscenza di potenziali conflitti di interessi tra gli obblighi nei confronti di Banca Etruria dei membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, del Direttore Generale e dei Principali Dirigenti ed i rispettivi interessi privati e/o obblighi di altra natura, salvo quelli eventualmente inerenti le operazioni sottoposte al Consiglio di Amministrazione e da - 130 - questo deliberate in stretta osservanza alle normative vigenti (articoli 2391 e 2391-bis del codice civile; articolo 136 TUB; Codice di Autodisciplina delle società quotate) oltre a quelle contenute nei regolamenti interni approvati dal Consiglio di Amministrazione. Eventuali accordi o intese Banca Etruria, inoltre, non è a conoscenza di accordi o intese con i principali azionisti, clienti, fornitori o altri, a seguito dei quali i membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, il direttore generale ed i Principali Dirigenti siano stati scelti quali membri degli organi di amministrazione, di vigilanza o quali dirigenti. - 131 - 15. CAPITOLO XV – REMUNERAZIONI E BENEFICI 15.1. Remunerazioni e benefici a favore dei componenti del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e degli Alti Dirigenti per i servizi resi in qualsiasi veste Ai sensi dell’art. 32 dello Statuto sociale, ai Componenti il Consiglio di Amministrazione, oltre al rimborso delle spese sostenute per l’espletamento del mandato, sono assegnate – nella misura stabilita dall’Assemblea – medaglie di presenza per la partecipazione alle sedute del Consiglio, del Comitato Esecutivo e delle commissioni consiliari. A tale riguardo l’Assemblea dei Soci del 3 aprile 2011 ha deliberato di corrispondere, nell’ambito delle politiche retributive presentate ai sensi dell’art. 26 dello Statuto sociale, la somma di 40.000 Euro per ciascuno degli Amministratori e di ulteriori 20.000 Euro per ciascun componente del Comitato Esecutivo, oltre ad una percentuale del 40% sul compenso fisso dei Consiglieri Esecutivi, pari a 20.000,00 Euro, direttamente connessa ad obiettivi predeterminati, misurabili e collegati alla creazione di valore per gli azionisti in un orizzonte di medio-lungo periodo. Il parametro di riferimento è stato individuato nel coefficiente core tier 1 ratio al netto degli effetti delle eventuali operazioni patrimoniali di carattere straordinario. Sono state inoltre mantenute invariate le medaglie di presenza nella misura di Euro 400 lordi. L'introduzione di una percentuale variabile a favore degli Amministratori esecutivi è stata deliberata in considerazione della quotazione della Banca nel segmento titoli ad alti requisiti di Borsa (STAR) per il quale viene espressamente richiesta l'adozione di un meccanismo di incentivazione per i Consiglieri esecutivi ex art. 7 del Codice di Autodisciplina delle Società quotate elaborato da Borsa Italiana. La citata percentuale del 40% sul compenso fisso di 20.000 Euro, pertanto pari a 8 mila euro annui, viene erogata al mantenimento del coefficiente core tier I ratio, parametro conforme alla normativa di riferimento che richiede parametri predeterminati e misurabili. La scelta di rappresentare la generazione di valore con il core tier I è connessa al fatto che l'indicatore esprime implicitamente una visione di stabilità della Banca (attraverso il capitale di migliore qualità) e di redditività della stessa (attraverso l'autofinanziamento). In altri termini, trattandosi di un indicatore che tiene in sé sia il concetto del rischio, sia, nel tempo, quello di redditività, interpreta correttamente la generazione di valore per gli azionisti nel medio lungo periodo. In riferimento ai componenti il Collegio Sindacale, l’Assemblea Ordinaria dei Soci del 25 aprile 2010 ai sensi dell'art. 42 dello Statuto Sociale, ha determinato l'emolumento annuo valevole per l'intero triennio 2010/2012 e l'entità delle medaglie di presenza da attribuire ai Componenti il Collegio Sindacale, nonché la misura della diaria per coloro che risiedono in provincia diversa da quella della Sede Sociale. In particolare è stata deliberata l’attribuzione di 90.000 Euro al Presidente e di 60.000 Euro ai Sindaci Effettivi. Sono state mantenute invariate anche le medaglie di presenza e la diaria per coloro che risiedono in provincia diversa da quella della sede sociale fissandoli rispettivamente nella misura di Euro 400 lordi e di Euro 100 lordi. Nella tabella che segue sono riportati gli emolumenti e i compensi corrisposti agli Amministratori, ai Sindaci, al Direttore Generale e ai Dirigenti con responsabilità strategica di Banca Etruria. - 132 - 1.1 Retribuzione degli amministratori e dei Dirigenti Amministratori e Sindaci Emolumenti e contributi sociali Benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro Indennità per cessazione rapporti di lavoro Totale 2.199 2.199 Direttore Generale, Vice Direttori Generali e altri Dirigenti 3.131 98 200 3.429 Nella seguente tabella sono riportati i compensi corrisposti ai componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale e del Direttore Generale, tratti dal Bilancio 2010. Tali dati non contengono quindi le modifiche intervenute in seguito all’Assemblea dei Soci del 3 aprile 2011. Per completezza si segnala che l'Assemblea dei Soci del 3 aprile 2011 ha deliberato di corrispondere Euro 40.000 ai componenti il Consiglio di Amministrazione e 20.000 ai componenti del Comitato Esecutivo, oltre una parte variabile calcolata sul compenso fisso dei soli amministratori esecutivi. Si precisa inoltre che, con riferimento all’Alta Dirigenza, i cui compensi sono determinati dal Consiglio di Amministrazione, l’attuale struttura della remunerazione dovrà essere aggiornato alla luce delle disposizioni emanate da Banca d’Italia, con provvedimento del 30 marzo 2011 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 7 aprile 2011, in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione nelle banche e nei gruppi bancari, che dovranno essere recepite dalle banche entro il prossimo 1° agosto 2011. Pertanto, la Società definirà entro tale data le politiche di remunerazione dell’Alta Dirigenza che dovranno essere allineati alle nuove norme. - 133 - Membri dei Consigli di Amministrazione Fornasari Giuseppe (Presidente BPEL) (**) Inghirami Giovanni (Vice Presidente Vicario BPEL) (**) Guerrini Natalino (Vice Presidente BPEL) (**) Baiocchi Di Silvestri Federico (*) Bandera Adriano Bianchi Marzoli Martino Bonaiti Alberto Bonollo Luigi Cirianni Giovan Battista Cordeiro Guerra Roberto Crenca Giampaolo Del Tongo Laura Donegana Pierluigi Fani Franco Fazzini Enrico (**) Federici Augusto (**) Ferracchiati Angelo (*) Frigerio Severo Gatti Gerardo (**) Gentile Giovanni Giornetti Maurizio Maggiore Carlo (*) Marsiglia Emanuele Nataloni Luciano Negri Giuseppe Omati Giampietro Orlandi Andrea Paccagnini Luca (*) Panini Maurizio (*) Pastorelli Plinio Pieraccini Assuero Platania Carlo (**) Riva Riccardo Rosa Fabio Rosi Lorenzo Sangiorgio Mario Santonastaso Felice Emilio Schiatti Paolo (*) Sirtori Maria Rosa Rossella Verdelli Paolo Vivoli Massimo Zatini Roberto Membri dei Collegi Sindacali Agliardi Dorino Mario Arrigucci Franco Berti Fosco Bompani Aldo Cappietti Giovanni Cerini Paolo Ciabattini Francesco Ducci Piero Failli Fabio Falchi Picchinesi Giovanni Francioli Giancarlo Galli Massimo Lo Presti Saro Marmorini Paolo Meozzi Massimo Moschen Raffaele Neri Gianfranco Parenti Luca Peruzzi Silvia Piovano Mario Polci Carlo Polverini Fabiola Scarsella Romolo Sorignani Guido Spreafico Franco Tezzon Massimo Tonveronachi Nicola Consiglieri Cessati dalla carica prima della chiusura dell'esercizio 2010 Bianchi Francesco Broutele Nathalie Catani Massimo Cottoni Gianpiero Ferruzzi Omero Moneti Giancarlo (*) Pizzini Marcel Riccetti Andrea Sindaci cessati dalla carica prima della chiusura dell'esercizio 2010 Badiali Mario Care' Alberto Giani Massimo Senserini Azelio (1): Medaglie di presenza ed eventuali compensi per Organismi di Vigilanza (*): Dipendente BancaEtruria (**): Membro del Comitato Esecutivo BancaEtruria - 134 - Emolumen ti per la carica 410 180 210 8 11 5 71 40 40 8 57 40 15 8 85 68 6 5 71 50 5 5 3 8 5 4 40 4 6 3 8 138 5 5 58 5 40 8 5 11 8 8 - - Altri Compensi (1) 13 12 16 5 4 3 19 6 8 4 18 6 5 2 17 15 3 3 20 4 2 4 3 4 4 2 6 1 3 2 22 4 3 14 3 13 4 2 3 4 5 10 108 3 10 3 83 4 3 5 13 5 7 27 23 2 14 46 19 2 23 44 3 13 6 10 60 3 - - 6 22 4 2 23 2 2 2 4 4 10 5 2 12 4 5 11 2 3 3 6 11 - 1 9 2 2 3 3 5 8 - - 1 1 6 2 1 43 1 2 20 Benefici non monetari - Bonus ed altri incentivi - 6 1 5 15.2. Ammontare degli importi accantonati o accumulati dall’Emittente o dalle altre società del Gruppo per la corresponsione di pensioni, indennità di fine rapporto o benefici analoghi Alla data del 31 dicembre 2010, l’ammontare degli importi accantonati per la corresponsione di pensioni, indennità di fine rapporto e benefici analoghi a favore di dipendenti del Gruppo è pari a complessivi Euro 1,833,000. - 135 - 16. CAPITOLO XVI – PRASSI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 16.1. Durata della carica dei componenti del Consiglio di Amministrazione Il Consiglio di Amministrazione è stato nominato in occasione dell’Assemblea dei Soci del 3 aprile 2011 per il triennio 2011, 2012 e 2013. 16.2. Contratti di lavoro stipulati dai componenti del Consiglio di Amministrazione con l’Emittente che prevedono una indennità di fine rapporto Alla Data del Prospetto, non esistono contratti di lavoro stipulati dai componenti del Consiglio di Amministrazione con l’Emittente o con società del Gruppo che prevedano indennità di fine rapporto. 16.3. Informazioni sui Comitati Interni Lo Statuto sociale di Banca Etruria (art. 40) consente di nominare un Comitato Esecutivo, di cui fanno parte di diritto il Presidente, il Vice Presidente Vicario, nonché un numero di Consiglieri variabile da un minimo di tre ad un massimo di cinque. I Componenti dell’Organo delegato – come di seguito specificato – possono pertanto raggiungere il numero massimo di sette componenti che, in relazione al numero dei membri del Consiglio di Amministrazione, pari a quindici, è ritenuto adeguato a garantire che il giudizio della componente non esecutiva possa avere un peso significativo nell’assunzione delle decisioni consiliari. La struttura delle deleghe conferite al Comitato Esecutivo è finalizzata a garantire il rafforzamento del ruolo di indirizzo strategico, di guida e monitoraggio dell’attività aziendale riservata al Consiglio di Amministrazione. Il Comitato Esecutivo: - delibera in materia di erogazione del credito e in materia di spese; - esamina lo stato di attuazione delle strategie a livello di Gruppo sotto il profilo economico e gestionale, riscontrandone la coerenza con gli obiettivi prefissati dal Consiglio di Amministrazione e relazionando in caso di scostamenti significativi lo stesso Consiglio di Amministrazione; - esamina in via preventiva i piani strategici e finanziari del gruppo e esprime un parere in merito al Consiglio di Amministrazione; - verifica che l’assetto organizzativo, amministrativo e contabile sia adeguato alla natura della Banca e del Gruppo; - monitora l’andamento della gestione a livello di Gruppo e la sua prevedibile evoluzione curando che la stessa sia rispondente agli indirizzi del Consiglio di Amministrazione. In materia di parti correlate, sono attribuite alla competenza del Comitato Esecutivo le deliberazioni sulle operazioni di minore rilevanza (come definite nell’ambito del relativo Regolamento pubblicato sul sito internet della Società). - 136 - Il Comitato Esecutivo è inoltre chiamato a dare attuazione alle delibere la cui esecuzione sia specificamente affidata dal Consiglio di Amministrazione. Riferisce al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale con periodicità almeno trimestrale sul generale andamento della gestione, sulla sua prevedibile evoluzione e sulle operazioni di maggior rilievo effettuate dalla Banca e dalle sue Controllate. Ai sensi dell’ultimo comma dell’art. 41 dello Statuto sociale “le decisioni assunte dal Comitato Esecutivo e dai Titolari dei poteri delegati dovranno essere portati a conoscenza del Consiglio di Amministrazione nella sua prima riunione utile”. Il Consiglio di Amministrazione di Banca Etruria, ai sensi delle disposizioni del Codice di Autodisciplina, ha istituito al proprio interno il Comitato per la Remunerazione ed il Comitato per il Controllo Interno. Ai sensi della delibera Consob n. 17221/2010 è stato inoltre istituito il Comitato degli Amministratori Indipendenti per le Operazioni con Parti Correlate. Ai sensi dell’art. 5 del Codice di Autodisciplina, non è stata ritenuta utile l’istituzione del Comitato per le Nomine, peraltro suggerita dal medesimo Codice solo in via facoltativa. Il Comitato per la Remunerazione è composto da tre Consiglieri, non esecutivi ed indipendenti. Il Comitato valuta periodicamente l’adeguatezza, la coerenza complessiva e la concreta applicazione della politica generale adottata per la remunerazione degli Amministratori con incarichi esecutivi, degli altri Amministratori investiti di particolari cariche, del Direttore Generale e degli altri dirigenti con responsabilità strategiche, dei responsabili e del personale di livello più elevato delle funzioni di controllo interno e di altri soggetti che, individualmente o collettivamente, assumono rischi in modo significativo (c.d. risktakers). Inoltre il Comitato: - vigila direttamente sulla corretta applicazione delle regole relative alla remunerazione dei responsabili delle funzioni di controllo interno, in stretto raccordo con il Collegio Sindacale / l’organo con funzione di controllo; - cura la preparazione della documentazione da sottoporre al Consiglio di Amministrazione per le relative decisioni; - collabora con gli altri comitati interni al Consiglio di Amministrazione; - assicura il coinvolgimento delle funzioni aziendali competenti nel processo di elaborazione e controllo delle politiche e prassi di remunerazione; - fornisce adeguato riscontro sull’attività da esso svolta agli organi aziendali, compresa l’Assemblea dei Soci. Per svolgere in modo efficace e responsabile i propri compiti, il Comitato remunerazione ha accesso alle informazioni aziendali a tal fine rilevanti. Al Comitato di Controllo Interno - composto da tre Consiglieri, non esecutivi ed indipendenti - sono attribuite competenze consultive e propositive nei confronti del Consiglio di Amministrazione. Il Comitato, il cui funzionamento viene disciplinato da un apposito Regolamento, ha principalmente lo scopo di assistere il Consiglio nell’espletamento delle sue responsabilità nell’ambito del sistema di - 137 - controllo interno ed esercita funzioni consultive e propositive che si esplicano nella formulazione di raccomandazioni, proposte e pareri. In particolare: - valuta, unitamente al Dirigente Preposto, la redazione dei documenti contabili societari ed ai revisori, il corretto utilizzo dei principi contabili e la loro omogeneità ai fini della redazione del bilancio consolidato; - esprime pareri su specifici aspetti inerenti la identificazione dei principali rischi aziendali nonché la progettazione, realizzazione e gestione del sistema di controllo interno; - esamina il piano di lavoro preparato dai preposti al controllo interno, nonché le relazioni periodiche da essi predisposte; - valuta il piano di lavoro predisposto per la revisione e i risultati esposti nella relazione e nella eventuale lettera di suggerimenti; - riferisce al Consiglio, almeno semestralmente, in occasione della approvazione del bilancio e della relazione semestrale, sull’attività svolta, nonché sulla adeguatezza, efficacia e funzionamento del sistema di controllo interno; - supporta il Consiglio nella definizione delle linee di indirizzo del sistema di controllo interno in modo che i principali rischi della Capogruppo e delle Società del Gruppo risultino correttamente identificati, misurati e gestiti; - supporta il Consiglio nella descrizione, nella redazione sul governo societario degli elementi essenziali del sistema di controllo interno, in particolare in relazione alla sua adeguatezza; - supporta il Consiglio nella definizione degli orientamenti strategici e delle politiche di gestione del rischio con particolare riferimento alla corretta efficienza e alla loro effettiva autonomia; - esamina, unitamente al responsabile della funzione di Compliance, il relativo piano di lavoro e l’attività svolta; - svolge gli ulteriori compiti che gli vengono attribuiti dal Consiglio di Amministrazione. L’attività di vigilanza sull’efficacia del processo di revisore contabile (art. 8.C.3 lett. e) viene invece attribuita ex lege (D.Lgs. 39/2010) al Collegio Sindacale il quale è anche tenuto a valutare le proposte formulate dalle società di revisione per ottenere l’affidamento del relativo incarico (art. 8.C.3. lett. d). Il Comitato rimane in carica per un anno ed è tacitamente rinnovato se il Consiglio di Amministrazione non prevede diversamente. In ogni caso il Comitato viene nuovamente nominato alla scadenza del mandato di ciascun Consiglio di Amministrazione. Il Consiglio di Amministrazione verifica, sia annualmente che in caso di nuova nomina, la permanenza dei requisiti dei membri del Comitato. Il Consiglio provvede tempestivamente alla sostituzione del Consigliere dimissionario, decaduto o che abbia perso i requisiti previsti. - 138 - Il Comitato degli Amministratori Indipendenti per le Operazioni con Parti Correlate, previsto dal Regolamento adottato in data 24 novembre 2010 e disponibile sul sito dell’Emittente www.bancaetruria.it, è composto da tre amministratori indipendenti. Ai fini della applicazione della regolamentazione Consob si considerano “amministratori indipendenti”, oltre a quelli che rispondono ai requisiti previsti dall’art. 148 TUF, i Consiglieri riconosciuti come tali in applicazione dei principi e dei criteri applicativi del Codice di autodisciplina (art.3) e che, in riferimento alla singola operazione, non siano controparte o soggetti collegati ovvero abbiano un interesse ai sensi dell’art. 2391 c.c.. In considerazione del fatto che i componenti del Comitato, in una determinata operazione potrebbero essere “correlati”, si provvede di volta in volta alla sostituzione facendo ricorso al criterio di minor anzianità di permanenza in carica. Il Comitato è coinvolto nella fase delle trattative e nella fase istruttoria delle operazioni con parti correlate di maggiore rilevanza attraverso la ricezione di un flusso informativo completo e tempestivo e con la facoltà di richiedere informazioni e di formulare osservazioni agli organi delegati e ai soggetti incaricati della conduzione delle trattative o dell’istruttoria. Le operazioni di “maggiore” rilevanza sono deliberate esclusivamente dal Consiglio di Amministrazione, previo motivato parere favorevole del Comitato degli Amministratori indipendenti, avente ad oggetto l’interesse della Banca al compimento dell’operazione, la convenienza e la correttezza sostanziale delle relative condizioni. Le operazioni di “minore” rilevanza sono approvate dal Comitato Esecutivo, previo motivato parere non vincolante del Comitato degli Amministratori indipendenti in merito all’interesse della Società al compimento dell’operazione, nonché alla convenienza ed alla correttezza sostanziale delle relative condizioni. 16.4. Recepimento delle norme in materia di governo societario Banca Etruria società cooperativa opera in conformità alle vigenti disposizioni ad essa applicabili, stabilite dal Codice civile e dai decreti legislativi n. 385/93 (Testo Unico Bancario), n. 58/98 (Testo Unico della Finanza) e n. 231/2001 (Disciplina delle responsabilità amministrative). La Banca, inoltre, per la propria attività si attiene anche a quanto disposto dalle "Istruzioni di Vigilanza" emanate dalla Banca d'Italia. Alla Data del Prospetto, l’Emittente è una banca popolare avente natura di società cooperativa per azioni e come tale è tenuta ad osservare le norme previste dal Codice Civile in tema di società cooperative – ad esclusione di quelle espressamente elencate nell’art. 150 bis del TUB D.Lgs. 385/1993 – nonché quelle che disciplinano le società per azioni, in quanto compatibili con la disciplina propria delle cooperative, come indicato all’art. 2519 del Codice Civile. Le peculiarità proprie della natura di società cooperativa sono espressamente declinate nella Relazione al bilancio di esercizio di Banca Etruria, parte integrante della Relazione sulla gestione, che è stata redatta in ossequio all’art. 2545 cod. civ. e che enuncia quali siano stati i criteri seguiti nella gestione sociale per il perseguimento dello scopo mutualistico. La natura giuridica di banca popolare si sostanzia nella circostanza che ciascun socio ha diritto ad un voto qualunque sia il numero delle azioni possedute e che nessuno può detenere azioni in misura eccedente lo 0,50% del capitale sociale, secondo quanto previsto dall’art. 30 del TUB. Fanno eccezione al possesso della soglia massima dello 0,50% del capitale sociale gli organismi di investimento - 139 - collettivo in valori mobiliari, per i quali valgono i limiti previsti dalla disciplina propria di ciascuno di essi. La Banca adotta, fin dalla sua costituzione, il sistema tradizionale di amministrazione e controllo di cui ai paragrafi 2, 3 e 4 della Sezione VI-bis, Capo V, Libro V cod. civ., fondato sulla presenza di un Consiglio di Amministrazione e di un Collegio Sindacale. L'esercizio delle funzioni sociali, secondo le rispettive competenze determinate dalla legge e dallo statuto, è demandato: a) all'Assemblea dei soci; b) al Consiglio di Amministrazione; c) al Collegio Sindacale; d) al Collegio dei Probiviri; e) alla Direzione Generale. Il controllo contabile è affidato a una società di revisione, in applicazione delle vigenti disposizioni normative in materia. L’Emittente ha apportato alcune modifiche al proprio Statuto Sociale a seguito dell’emanazione delle Disposizioni di Vigilanza (con comunicazione n.264010 del 4 marzo 2008 e successiva nota di chiarimenti n. 181299 del 19 febbraio 2009) in materia di organizzazione e governo societario delle banche che dettano principi e linee applicative finalizzate a garantire il perseguimento degli obiettivi aziendali e assicurare condizioni di sana e prudente gestione. Controlli interni Uno degli elementi chiave di una sana e prudente gestione è il sistema dei controlli interni. Il Consiglio di Amministrazione, anche in adempimento della normativa di vigilanza dettata dalla Banca d’Italia, ha adottato modelli organizzativi e meccanismi operativi e di controllo interno adeguati alla natura e portata dei rischi che contraddistinguono lo svolgimento dell’attività di Banca Etruria e delle Società controllate. In riferimento al sistema dei controlli interni tutte aziende bancarie italiane sono assoggettate ad una stringente normativa di vigilanza che fornisce indicazioni puntuali in ordine ai contenuti, alle finalità ed ai comportamenti di tale sistema, inteso nella sua accezione più ampia. L’obiettivo perseguito è quello di assicurare il rispetto delle strategie aziendali, l’efficacia e l’efficienza dei processi aziendali, la salvaguardia del patrimonio, l’affidabilità dei sistemi contabili e gestionali nonché il rispetto delle normative obbligatorie. Il Collegio Sindacale ha la responsabilità di vigilare sulla funzionalità del complessivo sistema di controlli interni. In considerazione della pluralità di funzioni e strutture aziendali aventi compito di controllo, “tale organo è tenuto ad accertare l’efficacia di tutte le strutture e funzioni coinvolte nel sistema dei controlli e l’adeguato coordinamento delle medesime, promuovendo gli interventi correttivi delle carenze e delle irregolarità riscontrate” (Disposizioni di vigilanza della Banca d’Italia del 4 marzo 2008). A tale fine l’organo di controllo può avvalersi delle strutture e delle funzioni di - 140 - controllo interne all’azienda per lo svolgimento delle verifiche e degli accertamenti necessari e riceve da questi adeguati flussi normativi. Modello organizzativo ai sensi del decreto 231/2001 Banca Etruria, sensibile all’esigenza di svolgere la propria attività seguendo principi etici rigorosi e attenta alla tutela dei diritti dei propri stakeholders sia interni che esterni, ha adottato, sin dal 2005, il proprio Modello di organizzazione, gestione e controllo ex art. 6 D.Lgs n. 231/01 con l’obiettivo di ridurre il rischio di commissione dei reati espressamente previsti dalla normativa, attraverso l’individuazione di “processi sensibili” e la creazione di procedure di controllo strutturate e organiche che permettano la verifica sia preventiva che successiva delle attività interessate. Allo scopo di creare in tutto il Personale la piena consapevolezza dell’illiceità dei comportamenti condannati dal D.Lgs n. 231/01, ogni Dipendente è stato messo nelle condizioni di conoscere le regole, le procedure e le norme specifiche individuate nel Modello Organizzativo adottato dalla Banca, tenendo presente il settore di appartenenza, la posizione, il ruolo ricoperto e il grado di responsabilità affidate. Nel corso del 2010, in particolare, Banca Etruria ha provveduto ad aggiornare il proprio “Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo” ex D.Lgs. n. 231/01 (MOG) recependo le recenti disposizioni che estendono l’applicazione del D.Lgs n. 231/01 ad ulteriori fattispecie di reato, quali: - i delitti di criminalità organizzata (art. 2, comma 29 della legge 15 luglio 2009, n. 94); - i delitti contro l’industria ed il commercio (art. 17, comma 7, lett. b), della legge 23 luglio 2009, n. 94); - le fattispecie di reato previste a tutela del diritto di autore e di diritti connessi al suo esercizio; - la fattispecie di reato prevista dall’Art. 377 bis del C.P. in tema di induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria. Fondamentale per la concreta attuazione del Modello Organizzativo, è quindi la costante attività di controllo condotta dall’Organismo di Vigilanza volta ad assicurare: - l’osservanza del Modello da parte dei Dipendenti, degli Organi Sociali e degli altri soggetti tenuti alla sua osservanza; - l’efficacia ed adeguatezza del Modello in relazione alla Struttura Aziendale ed alla effettiva capacità di prevenire la commissione dei Reati; - il continuo aggiornamento del Modello, laddove si riscontrino esigenze di adeguamento dello stesso in relazione a mutate condizioni aziendali e/o normative, sollecitando a tal fine gli Organi competenti. Più specificamente, all’Organismo di Vigilanza sono affidati i seguenti compiti di verifica e controllo: - attuare le procedure di controllo previste dal Modello anche tramite l’emanazione o proposizione di disposizioni (normative e/o informative) interne; - condurre ricognizioni sull’attività aziendale ai fini dell’aggiornamento della mappatura delle Attività Sensibili; - 141 - - effettuare periodicamente verifiche mirate su determinate operazioni o specifici atti posti in essere dalla Banca soprattutto nell’ambito delle Attività Sensibili, i cui risultati devono essere riassunti in un apposito rapporto da esporsi in sede di reporting agli organi societari deputati; - raccogliere, elaborare e conservare le informazioni rilevanti in ordine al rispetto del Modello, nonché aggiornare la lista di informazioni che devono essere a lui trasmesse o tenute a sua disposizione; - coordinarsi con le varie funzioni aziendali, anche attraverso apposite riunioni per il miglior monitoraggio delle attività in relazione alle procedure stabilite nel Modello; - attivare e svolgere le indagini interne, raccordandosi di volta in volta con le funzioni aziendali interessate per acquisire ulteriori elementi di indagine. - 142 - 17. CAPITOLO XVII – DIPENDENTI 17.1. Numero dipendenti I dipendenti delle Società del Gruppo, in organico al 31 dicembre 2010, erano n. 2.087. Le tabelle che seguono evidenziano l'evoluzione numerica del personale dipendente del Gruppo BPEL come evidenziato nel Bilancio consolidato dei rispettivi periodi. Area di consolidamento Personale a ruolo Dip. a tempo determ. Dip. In Apprendistato 1.693 90 27 31 108 8 2 4 122 1.801 98 29 31 0 50 27 0 2036 9 31/12/2010 Società del Gruppo Banca Etruria Banca Etruria Scrl Banca Federico Del Vecchio SpA Banca Popolare Lecchese SpA Etruria Leasing SpA Etruria Immobili e Servizi SpA Etruria Informatica Srl ConEtruria SpA Mecenate Srl TOTALE GRUPPO Società controllate non del Gruppo Bancassurance Popolari SpA Bancassurance Popolari Danni SpA Oro Italia Trading SpA TOTALE CONTROLLATE NON DEL GRUPPO 50 23 1.914 34 7 1 42 9 43 7 1 51 TOTALE COMPLESSIVO 1.956 131 2087 Personale a ruolo Dip. a tempo determ. Dip. In Apprendistato 1.652 83 27 36 0 55 22 - 140 10 3 5 - 1 - 1.793 93 30 36 0 55 27 - 1.875 158 1 2.034 34 8 42 6 1 7 0 40 9 49 1.917 165 1 2.083 Personale a ruolo Dip. a tempo determ. Dip. In Apprendistato 1594 66 182 4 Area di consolidamento Società del Gruppo Banca Etruria Banca Etruria Scrl Banca Federico Del Vecchio SpA Banca Popolare Lecchese SpA Etruria Leasing SpA Etruria Immobili e Servizi SpA Etruria Informatica Srl ConEtruria SpA Etruria Fund Management Company S.A. Mecenate Srl TOTALE GRUPPO Società controllate non del Gruppo Bancassurance Popolari SpA Bancassurance Popolari Danni SpA Oro Italia Trading SpA TOTALE CONTROLLATE NON DEL GRUPPO TOTALE COMPLESSIVO Gruppo Banca Etruria Società del Gruppo Banca Etruria Banca Etruria Scrl Banca Federico Del Vecchio SpA - 143 - 31/12/2009 31/12/2008 1776 70 Banca Popolare Lecchese Etruria Leasing SpA Etruria Immobili e Servizi SpA Etruria Informatica Srl Euroetruria Servizi Finanziari SpA Etruria Fund Mamagement Company S.A. Mecenate Srl TOTALE GRUPPO Società controllate non del Gruppo Oro Italia Trading SpA BAP SpA TOTALE CONTROLLATE NON DEL GRUPPO - TOTALE 17.2. 17.2 25 36 15 55 9 0 3 0 0 1 1 0 0 28 36 15 56 10 0 0 1.800 0 191 - 0 1.991 0 32 32 0 4 4 1 1 0 37 37 1.832 195 1 2.028 Partecipazioni azionarie e piani di stock option Alla data del Prospetto non sono stati erogati piani di incentivazione o di remunerazione variabile fondati su strumenti finanziari (stock option) a favore degli organi sociali né sono stati deliberati dal Consiglio di Amministrazione piani di stock grant. La tabella che segue riporta le partecipazioni al capitale sociale dell’Emittente possedute dagli Amministratori, dai Sindaci, dal Direttore Generale e dai Dirigenti. Cognome e Nome AMMINISTRATORI FORNASARI GIUSEPPE INGHIRAMI GIOVANNI GUERRINI NATALINO BONAITI ALBERTO BONAITI ALBERTO BONOLLO LUIGI CIRIANNI GIOVAN BATTISTA CRENCA GIAMPAOLO DEL TONGO LAURA FAZZINI ENRICO FEDERICI AUGUSTO GATTI GERARDO ORLANDI ANDREA PLATANIA CARLO ROSI LORENZO SANTONASTASO FELICE EMILIO SINDACI TEZZON MASSIMO** ARRIGUCCI FRANCO CERINI PAOLO NERI GIANFRANCO** POLCI CARLO** DIRETTORE GENERALE BRONCHI LUCA DIRIGENTI CON RESPONS. STRATEGICHE DIRIGENTI Società partecipata Banca Etruria Banca Etruria Banca Etruria Banca Etruria Banca Popolare Lecchese Banca Etruria Banca Etruria Banca Etruria Banca Etruria Banca Etruria Banca Etruria Banca Etruria Banca Etruria Banca Etruria Banca Etruria Banca Etruria N. azioni possedute al N. Azioni 31/12/2009 o alla data di acquistate nomina N. azioni possedute al 31/12/2010 N. azioni vendute 1.100 581 8.800 2.000 11.354 1.060 11.089 9.400 885 12.500 14.028 12.082 702 2.666 1.000 150 931 2.000 500 1.260 50 - 1.000 - 1.100 1.512 10.800 2.000 11.854 2.320 11.089 8.400 885 12.500 14.028 12.082 702 2.716 1.000 150 Banca Etruria Banca Etruria Banca Etruria Banca Etruria Banca Etruria 5.600 5.656 726 1.400 1.500 - - 7.100 5.656 726 1.400 Banca Etruria 2.640 - - 2.640 Banca Etruria 24.676 1.593 - 26.269 (*) Direttamente o da soggetti collegati (**) Esponente nominato il 25/04/2010 - 144 - 17.3. Descrizione di eventuali accordi di partecipazione dei dipendenti al capitale dell’Emittente Alla data del Prospetto, non esistono accordi di partecipazione dei dipendenti al capitale sociale dell’Emittente. - 145 - 18. CAPITOLO XVIII – PRINCIPALI AZIONISTI 18.1. Azionisti che detengono partecipazioni superiori al 2% del capitale sociale Il capitale sociale di Banca Etruria - composto da sole azioni ordinarie - alla data del 31 dicembre 2010 ammontava a 225.662.484 Euro, suddiviso in n. 75.220.828 azioni del valore nominale di 3 euro ciascuna. Le azioni sono nominative, liberamente trasferibili e indivisibili. Non esiste alcuna limitazione o restrizione alla libera trasferibilità delle azioni. I limiti al possesso azionario sono quelli stabiliti in via generale dalla Legge (art. 30 comma 2 TUB). Data la natura di società cooperativa della Banca nessuno può detenere azioni in misura eccedente lo 0,50 % del capitale sociale. Tale divieto non si applica agli organismi di investimento collettivo in valori mobiliari, per i quali valgono i limiti previsti dalla disciplina propria di ciascuno di essi. Alla data del Prospetto, secondo le risultanze delle comunicazioni effettuate ai sensi dell’art. 120 TUF comma 2, solo un azionista, il fondo Dimensional Fund Advisor L.P., con sede a Santa Monica California, Stati Uniti d’America, possiede una partecipazione superiore al 2%, e nello specifico pari al 2,034%, del capitale sociale di Banca Etruria. 18.2. Diritti di voto diversi in capo ai principali azionisti Alla data del Prospetto, l’Emittente ha emesso esclusivamente azioni ordinarie e non sono state emesse azioni portatrici di diritti di voto o di altra natura diverse dalle azioni ordinarie. 18.3. Indicazione dell’eventuale soggetto controllante ai sensi dell’art. 93 del Testo Unico Bancario Ai sensi dell'articolo 30 del Testo Unico Bancario ed in base a quanto previsto dallo Statuto, ogni socio può esprimere un solo voto in Assemblea qualunque sia il numero delle azioni possedute.Per effetto del citato articolo di legge e dello Statuto, alla Data del Prospetto nessuna persona fisica o giuridica risulta esercitare il controllo su Banca Etruria. 18.4. Accordi da cui può scaturire una variazione dell’assetto di controllo dell’Emittente Per quanto a conoscenza dell’Emittente, alla Data del Prospetto non sussistono accordi ai sensi dell’art. 122 del Testo Unico Finanza che possano determinare a una data successiva una variazione dell’assetto di controllo dell’Emittente. - 146 - 19. CAPITOLO XIX – OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE 19.1. Procedura in tema di operazioni con parti correlate Banca Etruria ha adottato una regolamentazione interna in materia di operazioni con parti correlate al fine di assicurare che le operazioni nelle quali un Amministratore sia portatore di un interesse, per conto proprio o di terzi, siano compiute in modo trasparente e rispettando criteri di correttezza sostanziale e procedurale. In data 24 novembre 2010 il Consiglio di Amministrazione ha proceduto all’adozione del Regolamento sulle operazioni con parti correlate in ottemperanza alle previsioni di cui all’art. 2391 bis c.c. e della disposizioni emanate dalla Consob (delibera n. 17221 del 12 marzo 2010). Il documento, disponibile sul sito Internet dell’Emittente www.bancaetruria.it, garantisce il coordinamento con le procedure amministrative e contabili di cui all’art. 154 bis TUF in materia di informazione finanziaria. Le Società controllate sono tenute al rispetto delle disposizioni contenute nel citato Regolamento relativamente alle operazioni con parti correlate di Banca Etruria ed all’informativa sulle operazioni poste in essere con proprie parti correlate nell’ottica dell’informativa contabile. Il perimetro soggettivo di applicazione è stato individuato facendo riferimento all’Allegato 1 della citata delibera Consob n. 17221/2010. Un soggetto è parte correlata a una società se: a) direttamente, o indirettamente, anche attraverso società controllate, fiduciari o interposte persone: - controlla la società, ne è controllato, o è sottoposto a comune controllo; - detiene una partecipazione nella società tale da poter esercitare un’influenza notevole su quest’ultima; - esercita il controllo sulla società congiuntamente con altri soggetti; b) è una società collegata della società; c) è una joint venture in cui la società è una partecipante; d) è uno dei dirigenti con responsabilità strategiche della società o della sua controllante; e) è uno stretto familiare di uno dei soggetti di cui alle lett. (a) o (d); f) è un’entità nella quale uno dei soggetti di cui alle lettere (d) o (e) esercita il controllo, il controllo congiunto o l’influenza notevole o detiene, direttamente o indirettamente, una quota significativa, comunque non inferiore al 20%, dei diritti di voto; g) è un fondo pensionistico complementare, collettivo od individuale, italiano od estero, costituito a favore dei dipendenti della società, o di una qualsiasi altra entità ad essa correlata. Con riferimento al punto d), tra i dirigenti con responsabilità strategica sono ricompresi gli Amministratori, i Sindaci Effettivi, il Direttore Generale ovvero coloro che ricoprono cariche - 147 - comportanti l’esercizio di funzioni equivalenti a quella di Direttore Generale, i Vice Direttori Generali ed i componenti del Comitato di Direzione. Sono altresì comprese nella nozione di parte correlata le ulteriori fattispecie previste dal Principio contabile IAS 24 (Regolamento UE n. 632/2010 del 19 luglio 2010) in vigore dal 1° gennaio 2011 e le successive eventuali modifiche ed integrazioni. In particolare il Regolamento stabilisce le modalità con cui si istruiscono e si approvano le operazioni con parti correlate, differenziando fra operazioni di maggiore o minore rilevanza, conformemente alle indicazioni suggerite dall’Allegato 3 della delibera Consob n. 17221/2010 e stabilisce i casi di esclusione parziale o integrale dell’applicazione delle procedure deliberative. Identifica la nozione di “amministratore indipendente” ai fini della regolamentazione in materia rinviando, oltre all’art. 148 TUF, alle disposizioni del Codice di Autodisciplina delle società quotate. Inoltre fissa le modalità ed i tempi con i quali devono essere fornite le informazioni sulle operazioni agli Organi di amministrazione e controllo nonché al Comitato degli Amministratori Indipendenti, che esprime un parere sulle operazioni con parti correlate. Infine individua regole con riguardo alle operazioni con parti correlate effettuate dalle Società controllate da Banca Etruria. A corredo del Regolamento, Banca Etruria ha approvato anche un manuale operativo al fine di ottimizzare il monitoraggio, la gestione ed il controllo delle operazioni con parti correlate da parte degli operatori ed i livelli di autonomia deliberativa. Dal punto di vista deliberativo Banca Etruria ha seguito le indicazioni della Consob. In particolare: - le operazioni di maggiore rilevanza sono di esclusiva competenza del Consiglio di Amministrazione che delibera previo parere vincolante del Comitato degli Amministratori indipendenti (nel corso delle trattative e nella fase istruttoria gli Amministratori indipendenti non correlati ricevono un flusso informativo completo e tempestivo, con facoltà per gli stessi di richiedere informazioni e chiarimenti nonché formulare osservazioni); - le operazioni di minore rilevanza sono assunte dal Comitato Esecutivo, previo parere non vincolante del Comitato degli Amministratori indipendenti; - le operazioni ordinarie concluse a “condizioni equivalenti a quelle di mercato o standard” e le operazioni “esigue” (ai sensi dell’art. 13 della delibera Consob n. 14221/2010) rientrano nelle competenze deliberative previste dai Regolamenti Interni e Poteri Delegati vigenti. Le operazioni di maggiore rilevanza poste in essere con parti correlate della Capogruppo da parte delle Società Controllate, sono approvate dai rispettivi Consigli di Amministrazione, previo assenso del Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, preceduto dal parere vincolante del Comitato degli Amministratori indipendenti di Banca Etruria. Le operazioni di minore rilevanza poste in essere con parti correlate della Capogruppo sono approvate dal Consiglio di Amministrazione della controllata, previo assenso del Comitato degli Amministratori indipendenti di Banca Etruria. - 148 - Vengono comunque fatti salvi i principi relativi alla direzione e coordinamento di cui agli artt. 2497 e seguenti c.c. e, in particolare, nelle operazioni con parti correlate influenzate da tale attività. Le operazioni con parti correlate in riferimento alle quali si applica anche l’art. 136 TUB in materia di “obbligazioni degli esponenti bancari”, non sono soggette alle disposizioni sui pareri del Comitato degli Amministratori Indipendenti, in virtù dell’unanimità di voto già richiesta dalla richiamata norma, ma prevedono presidi informativi rafforzati in caso di operazioni di maggiore rilevanza, sia nei confronti degli Amministratori indipendenti non correlati, sia nei confronti del mercato. In riferimento ai casi di “esenzione”, Banca Etruria ha deliberato di considerare di importo “esiguo” le operazioni il cui controvalore sia pari a 80.000 Euro, corrispondente allo 0,01% arrotondato del patrimonio di vigilanza consolidato, al momento dell’approvazione. Il Consiglio di Amministrazione della Banca ha altresì deliberato di verificare la congruenza del citato importo almeno una volta all’anno, successivamente all’approvazione del bilancio d’esercizio. Lo stesso criterio è stato adottato anche per le Società del Gruppo Banca Etruria, tranne che per ConEtruria S.p.A. per la quale, in considerazione della tipologia di operazioni poste in essere e delle dimensioni della Società, l’importo esiguo è stato fissato nella misura di 40.000 Euro. Un ulteriore caso di esenzione riguarda il caso delle operazioni “ordinarie” (attinenti l’attività tipica bancaria ai sensi del D.Lgs. n. 385/1993 TUB ai sensi dell’art. 10 TUB) “concluse a condizioni equivalenti a quelle di mercato o standard”. Ai fini della individuazione della fattispecie Banca Etruria ha deliberato di fare riferimento, sia nel caso di operazioni di impiego che di raccolta, alle “condizioni” dell’operazione. Nel corso del 2010 non si sono rilevate operazioni con parti correlate tali da configurare obblighi di informativa al mercato ai sensi dell’art. 71 – bis del Regolamento Emittenti e, dal 1° dicembre 2010 con l’entrata in vigore della nuova disciplina Consob, non sono state deliberate da Banca Etruria e dalle Società controllate operazioni di “maggiore rilevanza”. Entità e tipologia delle operazioni con parti correlate Le informazioni relative alle operazioni con parti correlate, così come definite dai principi adottati ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 e del regolamento (UE) n. 632/2010, sono ricavabili dal bilancio di esercizio e consolidato per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2010, rispettivamente alle pagine 249 e 495, dal bilancio civilistico e consolidato al 31 dicembre 2009, rispettivamente alle pagine 245 e 486, e dal bilancio civilistico e consolidato al 31 dicembre 2008, rispettivamente alle pagine 251 e 523. Per comodità di consultazione di seguito si riportano i dati - al 31 dicembre 2010 relativi ai rapporti patrimoniali ed economici con parti correlate (pagina 499 del bilancio consolidato) - 149 - 2.1 Altre parti correlate Amministratori e sindaci Dirigenti con responsabilità strategica Altre parti correlate Totale - Incidenza Incidenza Attività Incidenza Incidenza Incidenza sul Crediti verso Debiti verso Garanzie Margine di sulla voce sulla voce di finanziarie di sulla voce di sulla voce margine di clientela clientela rilasciate contribuzione (*) di bilancio bilancio negoziazione bilancio di bilancio intermediazione 2.254 0,05% (2) -0,001% 1.022 0,01% 668 0,01% (5) -0,001% 104.469 1,30% 14.627 0,29% 1.241 1,03% 989 0,26% 3.207 0,92% 105.491 1,32% 17.549 0,35% 1.241 1,03% 989 0,26% 3.200 0,91% al 31 dicembre 2009 relativi ai rapporti patrimoniali ed economici con parti correlate (pagina 489 del bilancio consolidato) Crediti verso Incidenza Debiti verso Incidenza sul Garanzie Incidenza Margine di clientela sul totale clientela totale rilasciate sul totale contribuzione (*) Amministratori e sindaci Dirigenti con responsabilità strategica Altre parti correlate Totale 385 1.050 98.928 0,01% 0,01% 1,32% 2.181 471 10.576 0,05% 0,01% 0,23% - - 94 100.363 1,34% 13.228 0,29% 94 Incidenza sul margine di intermediazione 0,03% 7 30 3.744 0,01% 1,12% 0,03% 3.781 1,13% (*) L’importo è relativo ad interessi e commissioni addebitati/accreditati sulle varie forme tecniche di impiego e raccolta. In merito alle operazioni riportate nella tabella, si dichiara che le stesse sono state realizzate a condizioni di mercato. L’Emittente si avvale del regime di inclusione mediante riferimento dei documenti sopra indicati ai sensi dell’art. 11 della Direttiva 2003/71/CE e dell’art. 28 del Regolamento 809/2004/CE. Tali documenti sono stati precedentemente pubblicati e depositati presso la Consob e sono a disposizione del pubblico sul sito dell’Emittente (www.bancatruria.it) nonché presso la sede dell’Emittente e sul sito di Borsa Italiana, www.borsaitaliana.it. - 150 - - 20. CAPITOLO XX – INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITÀ E LE PASSIVITÀ, LA SITUAZIONE FINANZIARIA E I PROFITTI E LE PERDITE DELL’EMITTENTE 20.1. Informazioni finanziarie relative agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2010, 2009 e 2008 Le informazioni relative al patrimonio ed alla situazione economico-finanziaria dell’Emittente e del Gruppo per gli esercizi 2010, 2009 e 2008 sono ricavabili dalla Relazione finanziaria annuale 2010, dalla Relazione finanziaria annuale 2009 e dalla Relazione finanziaria annuale 2008. L’Emittente si avvale del regime di inclusione mediante riferimento dei documenti sopra indicati ai sensi dell’art. 11 della Direttiva 2003/71/CE e dell’art. 28 del Regolamento 809/2004/CE. Tali documenti sono stati precedentemente pubblicati e depositati presso la Consob e sono a disposizione del pubblico sul sito internet dell’Emittente (www.bancaetruria.it) nonché presso la sede dell’Emittente e sul sito di Borsa Italiana (www.borsaitaliana.it). Per comodità di consultazione del Resoconto intermedio di gestione e dei bilanci d’esercizio e consolidati del Gruppo inclusi per riferimento nel Prospetto, si riporta di seguito una tabella contenente indicazione delle pagine delle principali sezioni degli stessi. Resoconto intermedio di gestione 31/03/2011 Relazione sulla gestione Stato Patrimoniale Conto Economico Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Rendiconto Finanziario Principi contabili Relazione della Società di Revisione Nota Integrativa Bilancio consolidato Bilanci di esercizio 22 24 26 2010 263 304 306 309 2009 256 294 296 297 2008 261 307 309 310 2010 7 74 76 78 2009 17 76 78 79 2008 21 85 87 89 27 - 310 313 293 311 298 303 289 83 312 317 301 315 80 85 63 83 80 84 71 301 91 97 79 95 Di seguito si riportano i dati patrimoniali ed economici consolidati relativi agli esercizi 2010, 2009 e 2008. Nelle tabelle che seguono si riporta lo stato patrimoniale consolidato del Gruppo. Voci dell’attivo 31/03/2011 31/12/2010 31/12/2009 31/12/2008 63.434 104.360 15.340 1.192.233 112.613 658.696 8.048.311 229 - 60.184 120.375 34.900 1.116.214 112.667 843.840 8.011.697 (669) 57.461 361.897 34.545 523.871 125.616 767.889 7.600.130 393 276 57.854 311.583 46.694 394.442 146.282 241.187 7.151.401 596 - 15 583 163.711 113.881 16 574 164.517 114.381 130 949 187.785 113.661 111 526 186.989 112.564 ( euro/1000) 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 Cassa e disponibilità liquide Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti verso banche Crediti verso Clientela Derivati di copertura Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) Partecipazioni Riserve tecniche a carico dei riassicuratori Attività materiali Attività immateriali - 151 - 140 150 160 di cui: avviamento Attività fiscali a) correnti b) anticipate Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione Altre attività Totale dell’attivo 97.316 63.890 3.100 60.790 - 97.316 64.312 2.326 61.986 - 97.583 55.914 3.835 52.079 1.318 97.523 49.430 9.289 40.141 - 241.328 10.778.624 259.838 10.902.846 377.427 10.209.262 360.175 9.059.834 Informativa relativa all’impairment test sull’avviamento Tenuto conto della realtà operativa del Gruppo e delle modalità con cui viene monitorato il complesso della gestione al suo interno, l’allocazione dell’avviamento e degli attivi a vita utile indefinita è avvenuto al livello di legal entity, o alle singole Cash Generating Units (CGUs). Le singole CGU sono state sottoposte al test di impairment conformemente alla normativa prevista dallo IAS 36. Le proiezioni dei flussi finanziari futuri sono state determinate su un arco temporale quinquennale. Per l’anno 2011 è stato considerato il budget previsto per l’esercizio, mentre per gli anni successivi è stata considerata una proiezione inerziale delle masse e con ipotesi di invarianza dei principali indici economici target di Piano Industriale. Pertanto le stime effettuate non corrispondono allo scenario di Piano Industriale e all’utile d’esercizio atteso in quanto, in ragione del mutato contesto economico, finanziario e normativo nazionale e internazionale, il piano strategico approvato dall’Emittente nel 2009, sebbene la sua validità industriale permanga punto di riferimento certo per lo sviluppo della strategia del Gruppo, non è più attuale alla Data del Prospetto in relazione ai dati quantitativi e alle previsioni in esso contenuti , visto il perdurare di un contesto di mercato recessivo. Tali stime sono da considerarsi proiezioni quanto più possibile fedeli della realtà storica proiettata inerzialmente nei cinque anni successivi, finalizzate ad adempiere nel modo più conforme possibile ai dettami dello IAS 36. Il processo che conduce alla costruzione del budget di esercizio e del piano industriale si attiene ad un rigoroso flow di informazioni e condivisioni di tutti i presupposti fondamentali, dalle ipotesi sullo scenario macroeconomico, alle leve correttive in caso di andamento avverso, all’esperienza passata della Banca, oltre alle attività di incremento della produttività. Inoltre, in sede di budget si provvede anche alla declinazione delle strategie e dei piani operativi riguardanti tutte le principali attività generatrici di rischi e rendimenti (politiche del credito, della finanza, di funding, di ALM, commerciali e di costo). Inoltre, in sede di budget di Gruppo si provvede anche alla declinazione delle strategie e dei piani operativi riguardanti tutte le principali attività generatrici di rischi e rendimenti con particolare attenzione alle politiche del credito e della raccolta stabilite in modo apposito per le controllate. Banca Etruria Alla CGU Banca Etruria è stato allocato l’avviamento relativo all’acquisizione delle filiali del Gruppo Bancario Unicredit. Il metodo utilizzato per determinare il valore recuperabile è il valore d’uso (value in use) di Banca Etruria. In particolare, il valore d’uso è stato determinato attraverso l’applicazione di un Dividend - 152 - Discount Model con Excess Capital ritenuto di generale accettazione e di best practice per la valutazione di aziende di natura finanziaria. Tale modello ha come assunto la valorizzazione dei flussi futuri generati dalla CGU non solo sulla base del flusso di dividendi attualizzati, ma anche tenuto conto dei vincoli patrimoniali imposti dalla disciplina di vigilanza e simulando la distribuzione/iniezione dell’eccesso/deficit di capitale rispetto a tali vincoli per ogni esercizio futuro oggetto di sviluppo previsionale. Per la determinazione del valore terminale è utilizzato l’approccio dell’attualizzazione della rendita perpetua sulla base della capacità di lungo termine di distribuzione dell’excess capital della CGU. Il tasso di sconto applicato alle proiezioni future è pari all’8,25% netto ed è stato determinato ricercando il tasso che gli investitori richiederebbero per investire nella CGU o in realtà assimilabili da un punto di vista di rischio/rendimento. Il tasso, definito attraverso un approccio di CAPM e confrontato con le indicazioni fornite dagli analisti sul mercato, è funzione dei seguenti fattori: • il tasso di interesse risk free su un orizzonte temporale decennale pari al tasso netto del BTP decennale rilevato al 31 dicembre 2010 riportato da Bloomberg e pari a 4,31%; • il premio al rischio rispetto al tasso risk free del 5,0% prudenzialmente in crescita rispetto all’esercizio precedente; • il beta da applicare al premio al rischio sulla base del beta medio storico del settore di attività della CGU determinato come media delle rilevazioni settimanali dei beta a due anni rilevati da Bloomberg per un campione di banche quotate di medie dimensioni, pari a 0,79. Il tasso di crescita di lungo termine è stato posto pari al 2%, in linea con la prassi di mercato. Sulla base del modello predisposto, il valore della CGU è risultato superiore di 64 milioni di euro rispetto al complesso dei valori contabili di riferimento, mentre il rialzo del tasso di sconto che rende il valore in uso pari ai valori contabili di riferimento è 0,64%. La tabella seguente riepiloga le analisi di sensitività condotte in considerazioni delle variazioni del costo del capitale (Ke) e del tasso di crescita di lungo periodo (g) espresse in termine di valorizzazione della partecipazione. g (€ milioni) 1,80% 1,90% 2,00% 2,10% 2,20% 7,50% 847,8 849,3 850,8 852,4 854,0 7,75% 814,3 815,3 816,3 817,3 818,3 Ke 8,00% 783,6 784,1 784,7 785,2 785,8 8,25% 755,0 755,2 755,3 755,5 755,6 8,50% 729,3 729,1 729,0 728,8 728,6 8,75% 705,1 704,7 704,3 703,8 703,4 Banca Federico Del Vecchio SpA Il metodo utilizzato per determinare il valore recuperabile è il valore d’uso (value in use). In particolare, il valore d’uso è stato determinato attraverso l’applicazione di un Dividend Discount Model con Excess Capital ritenuto di generale accettazione e di best practice per la valutazione di aziende di natura finanziaria. Tale modello ha come assunto la valorizzazione dei flussi futuri generati dalla Cash Generating Unit (CGU) non solo sulla base del flusso di dividendi attualizzati, ma anche tenuto conto dei vincoli patrimoniali imposti dalla disciplina di vigilanza e simulando la distribuzione/iniezione - 153 - dell’eccesso/deficit di capitale rispetto a tali vincoli per ogni esercizio futuro oggetto di sviluppo previsionale. Per la determinazione del valore terminale è utilizzato l’approccio dell’attualizzazione della rendita perpetua sulla base della capacità di lungo termine di distribuzione dell’excess capital della CGU. Per la valorizzazione del marchio, il Gruppo si è avvalso di autorevole esperto esterno il quale ha verificato la tenuta del valore del brand secondo i presupposti tipici di valutazione di questa attività. Il tasso di sconto applicato alle proiezioni future è pari all’8,25% netto ed è stato determinato ricercando il tasso che gli investitori richiederebbero per investire nella CGU o in realtà assimilabili da un punto di vista di rischio/rendimento. Il tasso, definito attraverso un approccio di CAPM, è funzione dei seguenti fattori: • il tasso di interesse risk free su un orizzonte temporale decennale pari al tasso netto del BTP decennale rilevato al 31 dicembre 2010 riportato da Bloomberg e pari a 4,31%; • il premio al rischio rispetto al tasso risk free del 5,0% in decrescita rispetto all’esercizio precedente in considerazione della messa a regime del polo di Wealth Management; • il beta da applicare al premio al rischio sulla base del beta medio storico del settore di attività della CGU determinato come media delle rilevazioni settimanali dei beta a due anni rilevati da Bloomberg per un campione di banche quotate di medie dimensioni. Il tasso di crescita di lungo termine è stato posto pari al 2%, in linea con la prassi di mercato. Sulla base del modello predisposto, il valore della CGU è risultato superiore di 18 milioni di euro rispetto al valore contabile, mentre il rialzo del tasso di sconto che rende il valore in uso pari al valore contabile è 1,27%, pertanto, anche con un tasso equivalente a quello preso in considerazione per il precedente esercizio non sarebbe determinata alcuna riduzione di valore. Banca Popolare Lecchese SpA Il metodo utilizzato per determinare il valore recuperabile è il valore d’uso (value in use). In particolare, il valore d’uso è stato determinato attraverso l’applicazione di un Dividend Discount Model con Excess Capital ritenuto di generale accettazione e di best practice per la valutazione di aziende di natura finanziaria. Tale modello ha come assunto la valorizzazione dei flussi futuri generati dalla Cash Generating Unit (CGU) non solo sulla base del flusso di dividendi attualizzati, ma anche tenuto conto dei vincoli patrimoniali imposti dalla disciplina di vigilanza e simulando la distribuzione/iniezione dell’eccesso/deficit di capitale rispetto a tali vincoli per ogni esercizio futuro oggetto di sviluppo previsionale. Per la determinazione del valore terminale è utilizzato l’approccio dell’attualizzazione della rendita perpetua sulla base della capacità di lungo termine di distribuzione dell’excess capital della CGU. Il tasso di sconto applicato alle proiezioni future è pari al 8,25% netto ed è stato determinato ricercando il tasso che gli investitori richiederebbero per investire nella CGU o in realtà assimilabili da un punto di vista di rischio/rendimento. Il tasso, definito attraverso un approccio di CAPM, è funzione dei seguenti fattori: - 154 - • il tasso di interesse risk free su un orizzonte temporale decennale pari al tasso netto del BTP decennale rilevato al 31 dicembre 2010 riportato da Bloomberg e pari a 4,31%; • il premio al rischio rispetto al tasso risk free del 5,0% in crescita rispetto all’esercizio precedente in considerazione dei specifici driver del nuovo Piano Industriale; • il beta da applicare al premio al rischio sulla base del beta medio storico del settore di attività della CGU determinato come media delle rilevazioni settimanali dei beta a due anni rilevati da Bloomberg per un campione di banche quotate di medie dimensioni. Il tasso di crescita di lungo termine è stato posto pari al 2%, in linea con la prassi di mercato. Sulla base del modello predisposto, il valore della CGU è risultato superiore di 16,7 milioni di euro rispetto al valore contabile, mentre il rialzo del tasso di sconto che rende il valore in uso pari al valore contabile è 3,77%. BancAssurance Popolari SpA In coerenza con i dettami dello IAS 36 che individua come migliore evidenza del fair value di una attività nel prezzo pattuito in un accordo vincolante di vendita stabilito in una libera transazione, è stato ritenuto corretto, per l’esercizio 2010 per la determinazione del valore recuperabile della partecipazione detenuta da Banca Etruria nel capitale di BancAssurance Popolari SpA, di tenere in considerazione la conclusione di transazioni sul titolo avvenute nel corso del mese di dicembre 2010 Nello specifico, l’operazione riconduce ad una valorizzazione complessiva della società di circa 74 milioni di euro, così come riportato nel comunicato finanziario relativo alla cessione. Il test di impairment é stato, pertanto, eseguito con la metodologia del net selling price che ha evidenziato la non necessità di ricorrere a svalutazioni. Nell’esercizio precedente, non disponendo di transazioni di mercato comparabili, era stato determinato il value in use della partecipazione. Si riporta di seguito il riepilogo delle principali grandezze economiche e patrimoniali per il periodo infrannuale chiuso il 31-03-2011 e per gli esercizi conclusi il 31/12/2008, il 31/12/2009 e il 31/12/2010: 10 20 30 40 50 60 80 90 Voci del passivo e del patrimonio netto (euro/1000) 31/03/2011 31/12/2010 31/12/2009 31/12/2008 Debiti verso banche Debiti verso Clientela Titoli in circolazione Passività finanziarie di negoziazione Passività finanziarie valutate al fair value Derivati di copertura Passività fiscali a) correnti b) differite Passività associate ad attività in via di dismissione 983.211 4.300.687 2.492.410 52.029 1.081.186 1.390 16.386 6.627 9.759 - 1.057.754 4.974.599 2.062.414 31.893 1.007.264 12.922 13.449 3.677 9.772 - 667.985 4.584.269 2.446.566 52.674 720.109 279 9.922 977 8.945 564 1.205.972 3.962.340 1.558.391 31.493 789.944 57 24.419 226 24.193 - - 155 - 100 110 120 130 140 170 180 190 200 210 220 Altre passività Trattamento di fine rapporto del personale Fondi per rischi e oneri a) quiescenza e obblighi simili b) altri fondi Riserve tecniche Riserve da valutazione Riserve Sovrapprezzi di emissione Capitale Azioni proprie (-) Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) Utile (Perdita) d’esercizio (+/-) Totale del passivo e del patrimonio netto 307.068 34.488 7.565 7.565 768.913 16.057 154.116 320.150 225.662 (8.608) 19.630 2.284 10.778.624 220.266 38.545 7.957 7.957 752.868 12.629 146.250 320.718 225.662 (8.590) 19.762 6.485 10.902.846 Voci 373.096 44.455 9.523 9.523 586.121 14.820 154.011 320.718 225.662 (8.570) 17.709 (10.651) 10.209.262 31/03/2011 276.529 45.857 13.687 13.687 431.250 18.225 128.018 320.718 225.662 (9.517) 17.682 19.107 9.059.834 31/03/2010 (euro/1000) 10 Interessi attivi e proventi assimilati 20 Interessi passivi e proventi assimilati 30 Margine di interesse 40 Commissioni attive 26.223 30.043 50 Commissioni passive (1.071) (1.721) 60 Commissioni nette 25.152 28.322 70 Dividendi e proventi simili 80 Risultato netto dell'attività di negoziazione 90 Risultato netto dell'attività di copertura 100 Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza d) passività finanziarie 110 Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate 93.464 86.460 (37.984) (33.636) 55.480 52.824 495 511 5.639 3.061 468 (383) 1.226 3.932 - - 1.095 1.798 - - 131 2.134 1.707 486 90.167 88.753 al fair value 120 Margine di intermediazione 130 Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (22.732) (33.096) (22.634) (33.200) b) attività finanziarie disponibili per la vendita - - c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - a) crediti d) altre operazioni finanziarie 140 Risultato netto della gestione finanziaria 150 Premi netti 160 Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa 170 Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 180 Spese amministrative: (98) 104 67.435 55.657 26.554 107.201 (30.162) (109.088) 63.827 53.770 (57.742) (56.374) a) spese per il personale (34.606) (33.232) b) altre spese amministrative (23.136) (23.142) (121) (205) (1.447) (1.353) (475) (551) 190 Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 200 Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali 210 Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali 220 Altri oneri/proventi di gestione 230 Costi operativi netti - 156 - 3.432 3.850 (56.353) (54.633) 240 250 Utili (Perdite) delle partecipazioni (1) - - - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali 260 Rettifiche di valore dell'avviamento - - 270 Utili (Perdite) da cessione di investimenti - 5.490 280 Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 290 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 300 Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 310 Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione 7.473 4.627 (5.250) (3.455) 2.223 1.172 - - 2.223 1.172 (61) (161) 2.284 1.333 al netto delle imposte 320 Utile (Perdita) di esercizio 330 Utile (Perdita) di esercizio di terzi 340 Utile (Perdita) di esercizio di pertinenza della Capogruppo Voci del conto economico 31/12/2010 31/12/2009 31/12/2008 (euro/1000) 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 Interessi attivi e proventi assimilati Interessi passivi e proventi assimilati Margine di interesse Commissioni attive Commissioni passive Commissioni nette Dividendi e proventi simili Risultato netto dell’attività di negoziazione Risultato netto dell’attività di copertura Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza d) passività finanziarie Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value Margine di intermediazione Rettifiche / riprese di valore nette per deterioramento di: a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza d) altre operazioni finanziarie Risultato netto della gestione finanziaria Premi netti Saldo altri proventi / oneri della gestione assicurativa Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa Spese amministrative: a) spese per il personale b) altre spese amministrative Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali Altri oneri/proventi di gestione - 157 - 360.779 (138.349) 222.430 114.052 (6.917) 107.135 2.972 (4.656) 1.718 9.708 4.515 1.332 3.861 10.454 381.099 (159.661) 221.438 98.114 (7.497) 90.617 1.753 19.869 (357) 10.531 1.427 4.484 4.620 (9.440) 499.288 (257.152) 242.136 85.399 (10.845) 74.554 2.340 (18.217) 43 254 6 (609) 857 8.654 349.761 (97.735) 334.411 (118.432) 309.764 (54.582) (97.389) (376) 30 252.026 220.983 (233.041) (114.472) (4.302) 342 215.979 169.830 (179.769) (55.581) (6) 1.005 255.182 80.003 (89.124) 239.968 206.040 246.061 (229.559) (138.478) (91.081) (227) (5.473) (225.302) (132.823) (92.479) (826) (5.433) (210.714) (125.316) (85.398) (1.446) (4.938) (1.751) (1.495) (729) 15.981 16.454 12.825 230 240 250 260 270 280 290 300 310 320 330 340 Costi operativi netti Utili (Perdite) delle partecipazioni Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali Rettifiche di valore dell’avviamento Utili (Perdite) da cessione di investimenti Utile (Perdita) dell’operatività corrente al lordo delle imposte Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente Utile (Perdita) dell’operatività corrente al netto delle imposte Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte Utile (Perdita) di esercizio Utile (Perdita) di esercizio di terzi Utile (Perdita) di esercizio di pertinenza della Capogruppo - 158 - (221.029) (103) - (216.602) (1) - 5.490 24.326 (10.563) (18.993) (344) 5.333 (10.907) (205.002) (37) 41.022 (21.828) 19.194 305 5.333 (1.152) 6.485 (10.602) 49 (10.651) 19.194 87 19.107 PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO Variazioni del periodo Allocazione risultato esercizio precedente Patrimonio netto al 31/12/2010 Modifica saldi di apertura Patrimonio netto al 01/01/2011 Riserve Capitale: a) azioni ordinarie b) altre azioni Operazioni sul Patrimonio netto Dividendi e altre destinaz. Variazioni di riserve - 245.385 245.385 - - - - Sovrapprezzi di emissione - 321.919 - - - Riserve: a) di utili b) altre 146.171 135.301 10.870 - 146.171 135.301 10.870 5.333 5.333 - - 1.358 1.358 - 12.698 3.323 - 12.698 3.323 - - 9.375 - 9.375 - 8.147 1.228 - 8.147 1.228 - - Strumenti di capitale (42) (42) - - 19.681 19.681 - (5) - - - - 154.116 143.246 10.870 (1.254) (1.254) - - - - 3.427 3.881 16.057 7.152 68 52 - - - - (454) 8.905 16 - - - - - (454) 8.147 758 16 - - - - - - - - - (8.608) - 2.223 2.284 - 5.705 709.660 (47) (55) (8.590) - (8.590) - - - Utile (Perdita) di esercizio (1.152) - (1.152) - - - 696.668 - 696.668 5.333 - 1.388 19.762 - 19.762 - - Patrimonio netto di terzi - 159 - (30) - TERZI 225.662 225.662 320.150 Azioni proprie Patrimonio netto Acquisto azioni proprie Patrimonio netto al 31/03/2011 GRUPPO 245.385 245.385 321.919 Riserve da valutazione: a) disponibili per la vendita b) copertura di flussi finanziari c) altre: - leggi speciali di rivalutazione - actuarial gains/losses TFR Emissione di Nuove azioni Redditività complessiva esercizio al 31/03/2011 (567) (18) (585) - 1.196 (61) 19.630 Variazioni del periodo Allocazione risultato esercizio precedente Patrimonio netto al 31/12/2009 Modifica saldi di apertura Operazioni sul Patrimonio netto Patrimonio netto al 01/01/2010 Riserve Dividendi e altre destinaz. Variazioni di riserve Emissione di Nuove azioni Redditività complessiva esercizio al 31/12/2010 Acquisto azioni proprie Patrimonio netto al 31/12/2010 GRUPPO Capitale: a) azioni ordinarie b) altre azioni 242.277 - 242.277 - 242.277 - 242.277 - - - - - - - 5.928 - - 5.928 - - - (2.820) (2.820) - - - TERZI 225.662 19.723 225.662 19.723 - - - Sovrapprezzi di emissione 321.919 - 321.919 - - - - - - 320.718 1.201 Riserve: 153.850 - 153.850 (10.651) - 3.035 (63) - - 146.250 (79) a) di utili 142.980 - 142.980 (10.651) - 3.035 (63) - - 135.380 (79) 10.870 - 10.870 - - - - - - 10.870 - b) altre - 160 - Riserve da valutazione: 14.825 - 14.825 - - (92) - - (2.035) 12.629 69 a) disponibili per la vendita b) copertura di flussi finanziari 7.889 - 7.889 - - 376 - - (4.942) 3.271 52 - - - - - - - - - - - c) altre: leggi speciali rivalutazione 6.936 - 6.936 - - (468) - - 2.907 9.358 17 8.621 - - (474) - - - 8.147 - - 6 - - 2.907 1.211 17 - - - - - 92 (112) - (8.590) - - - - - 5.333 6.485 (1.152) 703.153 di - actuarial gains/losses TFR 8.621 (1.685) - (1.685) - - - - - (8.570) - (8.570) - Utile (Perdita) di esercizio (10.602) - (10.602) Patrimonio netto 695.990 - 695.990 (10.602) - 2.795 29 (112) 4.452 17.709 - 17.709 (49) - 148 5.928 (2.820) (1.154) Strumenti di capitale Azioni proprie Patrimonio netto di terzi - 161 - - - - 19.762 Variazioni del periodo Allocazione risultato esercizio precedente Patrimonio Netto al 31/12/2008 Modifica saldi di apertura Operazioni sul Patrimonio Netto Patrimonio Netto al 01/01/2009 Riserve Dividendi e altre destinaz. Variazioni di riserve Emissione di Nuove azioni Acquisto azioni proprie Patrimonio Netto al 31/12/2009 Redditività complessiv a esercizio al 31/12/2009 GRUPPO TERZI Capitale: 242.384 - 242.384 - - - (38) (69) - 225.662 16.615 a) azioni ordinarie 242.384 - 242.384 - - - (38) (69) - 225.662 16.615 - - - - - - - - - - (17) b) altre azioni - - - Sovrapprezzi di emissione 324.122 - 324.122 (2.186) Riserve: 125.506 - 125.506 12.340 - 16.650 (646) - a) di utili 116.550 - 116.550 12.340 - 14.736 (646) 8.956 - 8.956 - - 1.914 18.206 - 18.206 - - b) altre Riserve da valutazione: - 162 - (9.079) - 320.718 1.201 - 154.011 (161) - - 143.141 (161) - - - 10.870 - - 5.698 14.820 5 a) disponibili per la vendita b) copertura di flussi finanziari c) altre: leggi rivalutazione speciali 3.083 - - 3.083 - - - - - (668) - - - 8.621 - - (8.411) - - 15.123 15.123 - - (6.502) - - (1.909) - - 224 (1.685) - - - di - - Strumenti di capitale - - - - - - - - Patrimonio netto di terzi 224 6.936 - - Patrimonio netto - 15.123 - - Utile (Perdita) di esercizio 5 - - 15.123 - - actuarial gains/losses TFR Azioni proprie - - 5.474 7.884 (9.517) - 19.194 - (9.517) 19.194 (10.154) 702.213 - 702.213 17.682 - 17.682 (9.040) - - (9.040) 7.493 - - 163 - - 78 1.092 (145) - 446 (38) - (145) (86) - (8.570) (10.602) (10.651) (4.977) 695.990 73 49 17.709 20.2. Informazioni finanziarie pro-forma Il Prospetto non contiene informazioni finanziarie pro-forma ai sensi del Regolamento 809/2004/CE. 20.3. Bilanci relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2010, 2009 e 2008 Si veda la Sezione Prima, Capitolo XX, Paragrafo 20.1, del Prospetto. 20.4. Revisione delle informazioni finanziarie annuali relative agli esercizi passati Revisione delle informazioni riguardanti gli esercizi passati Il Bilancio di esercizio e consolidato dell’Emittente al 31 dicembre 2010, approvata dall’Assemblea in data 3 aprile 2011, è stata assoggettata a revisione contabile dalla Società di Revisione, la quale ha emesso la propria relazione senza rilievi in data 16 marzo 2011. Il Bilancio di esercizio e consolidato dell’Emittente al 31 dicembre 2009, approvata dall’Assemblea in data 25 aprile 2010, è stata assoggettata a revisione contabile dalla Società di Revisione, la quale ha emesso la propria relazione senza rilievi in data 9 aprile 2010. Il Bilancio di esercizio e consolidato dell’Emittente al 31 dicembre 2008, approvata dall’Assemblea in data 26 aprile 2009, è stata assoggettata a revisione contabile dalla Società di Revisione, la quale ha emesso la propria relazione senza rilievi in data 9 aprile 2009. 20.4.1. Altre informazioni contenute nel Prospetto controllate dai revisori dei conti Il Prospetto non contiene altre informazioni controllate dalla Società di Revisione. 20.4.2. Indicazioni di informazioni finanziarie contenute nel Prospetto non estratte dai bilanci assoggettati a revisione contabile Il Prospetto non contiene informazioni finanziarie non assoggettate a revisione contabile. 20.5. Data delle ultime informazioni finanziarie I dati economico-finanziari più recenti inclusi nel Prospetto e sottoposti a revisione contabile si riferiscono alla Relazione finanziaria annuale 2010. 20.6. Politica dei dividendi Ai sensi dell’articolo 51 dello Statuto gli utili sono ripartiti come segue: - una quota non inferiore a quella stabilita dalla legge alla riserva legale; - il 5% alla riserva straordinaria; - una quota non superiore al 3% a disposizione del Consiglio di Amministrazione, da ripartire tra i suoi componenti secondo criteri e modalità che verranno determinati dal Consiglio stesso; - 164 - - ai soci, nella misura che, su proposta del Consiglio, viene fissata dall'Assemblea; - una eventuale quota, determinata dall'Assemblea sempre su proposta del Consiglio Amministrazione, alla costituzione o all'incremento delle riserve, nonché al fondo per l'acquisto rimborso delle azioni sociali. La tabella che segue riportata i dati relativi ai dividendi distribuiti negli anni 2010, 2009 e 2008. Ammontare del dividendo per azione per ogni esercizio N. azioni Dividendo per azione (in Euro) Monte dividendi (in Euro) 31/12/2010 31/12/2009 31/12/2008 75.220.828 0 0 75.220.828 0 0 75.220.828 0.10 7.522.082,8 20.7. Procedimenti giudiziari e arbitrali Risultano attualmente pendenti alcune vertenze giudiziali nei confronti di Banca Etruria, che rappresentano il consueto e frazionato contenzioso connesso allo svolgimento dell’attività bancaria. Le principali tipologie di controversie sono relative ad azioni revocatorie fallimentari, ad azioni in materia di anatocismo e ad azioni relative ai servizi di investimento prestati. A fronte di tali procedimenti giudiziari, Banca Etruria ha ritenuto di dover prudenzialmente effettuare, nel corso dell’esercizio, accantonamenti, confluiti nel Fondo Rischi ed Oneri, il cui ammontare complessivo al 31 Dicembre 2010 è pari ad Euro 4.273.468,78, al fine di fronteggiare le possibili perdite. 20.8. Cambiamenti significativi nella situazione finanziaria o commerciale dell’Emittente successivamente al 31 dicembre 2010 Nel periodo immediatamente successivo alla chiusura dell’esercizio 2010 i vari aggregati, sia di natura economica che patrimoniale, risultano in linea con il trend assunto nei mesi precedenti. Sono continuate le attività finalizzate ad ottenere le migliori sinergie commerciali e gestionali in coerenza con gli obiettivi di sviluppo e le linee strategiche pianificate. Nei mesi successivi alla chiusura dell’esercizio non si rilevano fatti di particolare interesse e significatività. - 165 - 21. CAPITOLO XXI – INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI 21.1. Capitale sociale 21.1.1. Capitale sociale sottoscritto e versato Ai sensi dell’art. 6 dello Statuto sociale “ il capitale sociale è variabile ed è determinato dal numero delle azioni, ciascuna del valore nominale di Euro 3, complessivamente sottoscritte dai Soci. L'emissione di azioni può avvenire in numero illimitato. Le azioni sono nominative ed indivisibili e non sono consentite contestazioni”. Alla data del 31 dicembre 2010 il capitale sociale ammontava a 225.662.484 Euro, suddiviso in n. 75.220.828 azioni ordinarie del valore nominale di 3 euro ciascuna. 21.1.2. Azioni non rappresentative del capitale sociale Alla Data del Prospetto, la Banca non ha emesso azioni non rappresentative del capitale sociale. 21.1.3. Azioni proprie Al 31 dicembre 2010 Banca Etruria ha in portafoglio azioni proprie per un controvalore pari a 8,5 milioni di euro, stabile rispetto alla fine del 2009. Nel corso dell’esercizio 2010 l’attività di compravendita sui propri titoli da parte di Banca Etruria ha visto acquisti per un numero di azioni pari a 31.224 e vendite per un numero di azioni pari a 8.147. 21.1.4. Importo delle obbligazioni convertibili Alla data del Prospetto, fatta eccezione per le Obbligazioni Convertibili di cui al presente Prospetto, l’Emittente non ha emesso obbligazioni convertibili scambiabili o con warrant. 21.1.5. Esistenza di eventuali diritti e/o obblighi di acquisto su capitale autorizzato, ma non emesso o di un impegno all’aumento di capitale L’Assemblea straordinaria dei soci del 3 aprile 2011 ha autorizzato il Consiglio di Amministrazione a emettere, entro il 30 aprile 2012, uno o più prestiti obbligazionari convertibili e subordinati da offrire in opzione agli azionisti, per un ammontare complessivo di Euro 100.000.000,00, e a dare attuazione a un aumento di capitale sociale, a servizio esclusivo della conversione, per un importo massimo di Euro 115.000.000,00 mediante emissione di massimo n. 38.333.333 di azioni ordinarie della Società del valore di Euro 3,00 ciascuna, secondo modalità e termini contenuti nella predetta delibera assembleare. 21.1.6. Informazioni riguardanti il capitale di eventuali membri del gruppo offerto in opzione Alla Data del Prospetto, non esistono quote di capitale di società del Gruppo Banca Etruria offerte in opzione condizionatamente o incondizionatamente. 21.1.7. Evoluzione del capitale sociale negli ultimi tre esercizi sociali L’unico evento, negli ultimi tre esercizi sociali, che ha portato a modifiche dell’ammontare del capitale sociale è stato l’aumento deliberato dall’Assemblea Straordinaria dei Soci del 17 febbraio 2008. In esecuzione della delibera dell’Assemblea Straordinaria il Consiglio di Amministrazione di Banca - 166 - Etruria del 15 maggio 2008 ha definito i termini dell’operazione di aumento di capitale sociale effettuato in particolare con l’obiettivo di dare supporto patrimoniale al Piano Industriale 2008-2009. L’operazione si è conclusa nel mese di luglio 2008 ed è stata assistita da un Consorzio di Garanzia avente come capofila Banca IMI. Ai sensi dell'art. 2439, secondo comma, del codice civile si è concretizzata con l’emissione di n. 21.285.460 nuove azioni ordinarie Banca Etruria, per un valore nominale complessivo di 63.856.380 (3 euro cadauna), con godimento regolare. 21.2. Atto costitutivo e statuto sociale 21.2.1. Oggetto sociale e scopi dell’Emittente L’oggetto sociale dell’Emittente è definito dall’art. 4 dello Statuto, che dispone come segue: “La Società ha per oggetto la raccolta del risparmio e l’esercizio del credito tanto nei confronti dei propri Soci che dei non Soci; essa esercita inoltre ogni altra attività finanziaria, nonché attività connesse e strumentali, ivi compresa l’emissione di obbligazioni. Per le suddette finalità la Società può compiere tutte le attività, le operazioni ed i servizi previsti dalla normativa in vigore. La Società, nel perseguire il vantaggio dei Soci, presta particolare attenzione alla valorizzazione delle risorse del territorio dove è presente tramite la rete distributiva. In aderenza alle proprie finalità istituzionali la Società accorda ai Soci clienti agevolazioni in ordine alla fruizione di specifici servizi. La Società, nella sua qualità di Capogruppo del Gruppo Banca Etruria a norma di legge, emana, nell’esercizio dell’attività di direzione e coordinamento, disposizioni alle componenti il Gruppo per l’esecuzione delle istruzioni impartite dalla Banca d’Italia nell’interesse della stabilità del Gruppo”. 21.2.2. Sintesi delle disposizioni dello Statuto dell’Emittente riguardanti i membri del Consiglio di Amministrazione, i componenti del Collegio Sindacale e i componenti della Direzione Generale Si riportano di seguito le principali disposizioni rilevanti dello Statuto riguardanti i membri del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e della Direzione Generale. Per ulteriori informazioni, si rinvia allo Statuto, disponibile sul sito internet dell’Emittente (www.bancaetruria.it), e alla normativa applicabile. Consiglio di Amministrazione Il Consiglio di Amministrazione è composto da 15 componenti eletti dall’Assemblea tra i Soci in possesso dei requisiti di onorabilità, professionalità e indipendenza prescritti dalla legge per gli esponenti delle banche. Almeno due componenti del Consiglio di Amministrazione devono possedere i requisiti di indipendenza stabiliti per i sindaci dall’articolo 148 comma 3 del T.U.F.. Gli Amministratori durano in carica tre esercizi e sono rieleggibili. Gli Amministratori sono nominati sulla base di liste contenenti un numero di candidati pari al numero di amministratori da nominare. Hanno diritto di presentare liste i soci, regolarmente iscritti a libro soci da almeno 90 giorni, che documentino secondo le modalità prescritte, il loro diritto di intervenire e di votare in Assemblea. - 167 - Ciascuna lista deve essere presentata da almeno 500 (cinquecento) soci o in alternativa da tanti soci che rappresentano almeno lo 0,5% del capitale sociale. Ciascun socio può concorrere alla presentazione di una sola lista e, in caso di inosservanza, la sua sottoscrizione non viene computata per alcuna delle liste. Ogni candidato potrà candidarsi in una sola lista a pena di ineleggibilità. Per maggiori informazioni circa le modalità di elezione tramite liste si rinvia all’articolo 30 dello Statuto sociale. Ove, in corso d'esercizio, vengano a mancare uno o più Consiglieri, il Consiglio può provvedere alla loro sostituzione ai sensi dell’art. 33 dello Statuto e nel rispetto delle norme di legge, con deliberazione approvata dal Collegio Sindacale, purché la maggioranza sia sempre costituita da Amministratori nominati dall’Assemblea. L’Amministratore o gli Amministratori così cooptati restano in carica fino all’Assemblea successiva. Gli Amministratori nominati dall’Assemblea in sostituzione, restano in carica fino al termine del periodo per il quale erano stati nominati gli Amministratori sostituiti. Venendo a mancare la maggioranza degli Amministratori nominati dall’Assemblea, quelli rimasti in carica devono convocare l’Assemblea perché provveda alla sostituzione dei mancanti. Qualora vengano a mancare tutti gli Amministratori, il Collegio Sindacale dovrà convocare d’urgenza l’Assemblea dei Soci per la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione, compiendo nel frattempo gli atti di ordinaria amministrazione. Ai sensi degli articoli 36, 37 e 38 dello Statuto il Consiglio di Amministrazione è convocato ordinariamente una volta al mese e ogni qualvolta il Presidente lo ritenga necessario; è altresì convocato su richiesta del Collegio Sindacale e individualmente da ciascun membro del Collegio previa comunicazione al Presidente del Consiglio di Amministrazione e in via straordinaria su domanda motivata di almeno sette Consiglieri. La convocazione è effettuata dal Presidente con avviso contenente l’indicazione degli argomenti da trattare da trasmettere, al domicilio od indirizzo comunicato da ciascun amministratore e sindaco, almeno cinque giorni prima della data fissata per l’adunanza, salvo i casi d’urgenza per i quali la convocazione è effettuata almeno un giorno prima della riunione. Le adunanze sono valide quando intervenga la maggioranza assoluta dei Componenti in carica del Consiglio. Le adunanze del Consiglio di Amministrazione possono tenersi anche per teleconferenza o videoconferenza, a condizione che tutti i partecipanti possano essere identificati e sia loro consentito seguire la discussione ed intervenire in tempo reale nella trattazione degli argomenti affrontati, nonché poter visionare, ricevere e trattare la documentazione. Alle predette condizioni il Consiglio di Amministrazione si intende riunito nel luogo in cui si trova il Presidente, che deve coincidere con quello indicato nella convocazione. Nello stesso luogo deve essere presente il Segretario della riunione, onde consentire la stesura e la sottoscrizione del verbale. Le deliberazioni del Consiglio sono assunte a votazione palese e sono prese a maggioranza assoluta dei voti; in caso di parità di voti prevale il voto di chi presiede il Consiglio di Amministrazione. Delle adunanze e delle deliberazioni del Consiglio deve essere redatto processo verbale da iscriversi sul relativo libro e da sottoscriversi da chi le presiede, dal Segretario e, occorrendo, dai componenti il Collegio Sindacale. Questo libro e gli estratti del medesimo, certificati conformi dal Presidente e da Segretario, fanno prova delle adunanze e delle deliberazioni assunte. Le funzioni del Consiglio di Amministrazione sono indicate all’art. 39 dello Statuto, in base al quale il Consiglio è investito di tutti i poteri per l’ordinaria e straordinaria amministrazione della Società, - 168 - tranne quelli che spettano esclusivamente all’Assemblea. Oltre alle attribuzioni non delegabili a norma di legge, sono riservate all’esclusiva competenza del Consiglio di Amministrazione le decisioni concernenti: - la determinazione degli indirizzi dell’organizzazione della Banca; generali di gestione e dell’assetto generale - la determinazione dei criteri per la direzione ed il coordinamento delle Società del Gruppo nonché la determinazione dei criteri per l’esecuzione delle istruzioni della Banca d’Italia; - la nomina e la determinazione del trattamento economico del Direttore Generale, del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari e dell’Alta Dirigenza, della quale determina gli incarichi su proposta del Direttore Generale. In particolare il Consiglio di Amministrazione nomina il responsabile delle funzioni di revisione interna e di conformità, previo parere del Collegio Sindacale; - l’acquisto, l’alienazione e la permuta di immobili e diritti immobiliari, nonché la costruzione di unità immobiliari; - l’assunzione e la cessione di partecipazioni; - l’istituzione, il trasferimento e la soppressione di Dipendenze e Rappresentanze; - l’approvazione e la modifica dei principali regolamenti interni; - la costituzione di comitati e commissioni previsti dalla normativa primaria e secondaria. Collegio Sindacale L’Assemblea Ordinaria elegge ogni tre esercizi il Collegio Sindacale, costituito da cinque Sindaci Effettivi e due Supplenti, in possesso dei requisiti prescritti per la carica. I Sindaci durano in carica per il periodo stabilito dalla legge e sono rieleggibili. I Sindaci sono nominati sulla base di liste. Hanno diritto di presentare liste i soci, regolarmente iscritti a libro soci da almeno 90 giorni, che documentino secondo le modalità prescritte, il loro diritto di intervenire e di votare in Assemblea. Ciascuna lista deve essere presentata da almeno 500 (cinquecento) soci o in alternativa da tanti soci che rappresentano almeno lo 0,5% del capitale sociale. La lista si compone di due sezioni: una per i candidati alla carica di Sindaco Effettivo, l’altra per i candidati alla carica di Sindaco Supplente. La lista deve indicare almeno un candidato alla carica di Sindaco Effettivo e un candidato alla carica di Sindaco Supplente, e può contenere fino ad un massimo di cinque candidati alla carica di Sindaco Effettivo e di due candidati alla carica di Sindaco Supplente. Ciascun socio può concorrere alla presentazione di una sola lista e, in caso di inosservanza, la sua sottoscrizione non viene computata per alcuna delle liste. Ciascun socio, inoltre, può votare una sola lista di candidati. Ogni candidato potrà candidarsi in una sola lista, a pena di ineleggibilità. Nel caso in cui non sia presentata alcuna lista l’Assemblea procederà alla nomina del Collegio Sindacale e del suo Presidente a maggioranza relativa, fermo restando l’obbligo dei candidati di provvedere agli adempimenti di cui sopra. Per ulteriori informazioni circa le modalità di elezione tramite liste si rinvia all’articolo 42 dello Statuto. - 169 - In base all’articolo 43 dello Statuto, qualora si debba provvedere alla sostituzione di Sindaci eletti nella lista di maggioranza, la nomina avviene con votazione a maggioranza relativa senza vincolo di lista; qualora, invece, occorra sostituire Sindaci designati dalla minoranza, l’Assemblea li sostituisce, con voto a maggioranza relativa, scegliendoli, ove possibile, fra i candidati indicati nella lista di cui faceva parte il Sindaco da sostituire, i quali abbiano confermato per iscritto almeno quindici giorni prima di quello fissato per l’Assemblea la propria candidatura, unitamente con le dichiarazioni relative all’inesistenza di cause di ineleggibilità o di incompatibilità, nonché all’esistenza dei requisiti prescritti per la carica. Qualora non sia possibile procedere con le richiamate modalità, l’Assemblea provvede alla sostituzione del Sindaco designato dalla minoranza con modalità che rispettino il principio di rappresentanza della minoranza secondo quanto previsto dall’art. 42 dello Statuto. I doveri del Collegio Sindacale sono indicati all’art. 44 dello Statuto, ai sensi del quale il Collegio Sindacale vigila sull’osservanza della legge e dello statuto, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione ed in particolare sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile adottato dalla società e sul suo concreto funzionamento. Il Collegio Sindacale ottempera alle specifiche disposizioni della Banca d’Italia ed informa senza indugio la Banca d’Italia circa tutti i fatti o gli atti, di cui venga a conoscenza, che possano costituire una irregolarità nella gestione della Banca o una violazione delle norme disciplinanti l’attività bancaria. I Sindaci assistono alle riunioni delle Assemblee dei Soci, del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo. Direzione Generale L’articolo 39 dello Statuto prevede che la nomina e la determinazione del trattamento economico del Direttore Generale, del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari e dell’Alta Dirigenza, i cui incarichi sono determinati su proposta del Direttore Generale, sono di competenza esclusiva del Consiglio di Amministrazione. Il termine “Alta” dirigenza è stato introdotto nello statuto in occasione delle modifiche apportate dall’assemblea straordinaria del 25 aprile 2010 al fine di riservare al Consiglio di Amministrazione della Banca la competenza a nominare e determinare il trattamento economico dei soli “principali” dirigenti, cioè di coloro che riferiscono direttamente al vertice dell’azienda. In particolare costoro di fatto coincidono con componenti il Comitato di Direzione, i Responsabili delle Direzioni territoriali ed i Responsabili delle Società del Gruppo. Alla data del presente Prospetto, la Banca sta lavorando sull’esatta definizione del perimetro soggettivo dell’Alta Dirigenza. Al Direttore Generale e agli altri Componenti la Direzione Generale possono essere delegati dal Consiglio di Amministrazione, singolarmente o collegialmente, poteri deliberativi secondo le modalità dallo stesso stabilite. L’articolo 48 dello Statuto prevede che il Direttore Generale: dà esecuzione alle deliberazioni degli organi sociali; sovrintende e coordina il funzionamento della Banca, secondo gli indirizzi del Consiglio di Amministrazione; è capo del personale e può fare proposte di assunzione e di promozione e sospendere provvisoriamente qualsiasi dipendente riferendone subito al Presidente per le conseguenti deliberazioni; prende parte con voto consultivo alle adunanze del Consiglio di Amministrazione che non siano dichiarate segrete e alle adunanze del Comitato Esecutivo, con voto consultivo e con facoltà di proporre deliberazioni. - 170 - Inoltre, il Direttore Generale deve rilasciare il proprio parere in caso di provvedimenti urgenti assunti dal Presidente ai sensi dell’articolo 35 dello Statuto. In caso di assenza o impedimento, il Direttore Generale è sostituito dai componenti la Direzione Generale nell’ordine stabilito dal Consiglio di Amministrazione. 21.2.3. Diritti e privilegi connessi alle azioni Alla Data del Prospetto, l’Emittente ha emesso esclusivamente azioni ordinarie. Ai sensi dell’articolo 6 dello Statuto, le azioni sono nominative ed indivisibili e non sono consentite contestazioni. l pegno ed ogni altro vincolo producono effetti nei confronti della Società soltanto dal momento della loro annotazione sul libro dei soci. In caso di pegno o usufrutto delle azioni, il diritto di voto in Assemblea è inderogabilmente riservato al Socio.. Le azioni sono trasferibili nei modi di legge. Sino a quando il cessionario delle azioni non abbia ottenuto l’ammissione a socio, egli può esercitare i soli diritti aventi contenuto patrimoniale. Trattandosi di una banca popolare, ogni socio ha un voto, qualunque sia il numero delle azioni a lui intestate. Diversamente, la partecipazione al patrimonio e agli utili è proporzionata alle azioni possedute. In caso di superamento della soglia dello 0,50% prevista dall’art. 30 del TUB e di mancata alienazione delle azioni eccedenti, entro il termine di un anno dalla contestazione, i diritti patrimoniali maturati fino all’alienazione delle azioni eccedenti vengono acquisiti dalla Società. Per ulteriori informazioni sulla partecipazione agli utili e la politica dei dividendi, si rinvia alla Sezione Prima, Capitolo XX, Paragrafo 20.7, del Prospetto. 21.2.4. Disposizioni statutarie e normative relative alla modifica dei diritti degli azionisti Nello Statuto non esistono disposizioni che prevedono condizioni particolari per la modifica dei diritti degli azionisti diverse da quelle previste per legge. Ai sensi dell’articolo 15 dello Statuto, il recesso è ammesso nei casi consentiti dalla legge, con le modalità e gli effetti da essa previsti. È comunque escluso il diritto di recesso nel caso di proroga della durata della Società e di introduzione o rimozione di vincoli alla circolazione delle azioni. Ai sensi dell’art. 2437 cod. civ. hanno diritto di recedere, per tutte o parte delle loro azioni, i soci che non hanno concorso alle deliberazioni riguardanti: a) la modifica della clausola dell'oggetto sociale, quando consente un cambiamento significativo dell'attività della società; b) la trasformazione della società; c) il trasferimento della sede sociale all'estero; - 171 - d) la revoca dello stato di liquidazione; e) l'eliminazione di una o più cause di recesso previste dal successivo comma ovvero dallo statuto; f) la modifica dei criteri di determinazione del valore dell'azione in caso di recesso; g) le modificazioni dello statuto concernenti i diritti di voto o di partecipazione. È nullo ogni patto volto ad escludere o rendere più gravoso l'esercizio del diritto di recesso nelle ipotesi precedenti. Salvo che lo statuto disponga diversamente, hanno diritto di recedere i soci che non hanno concorso all'approvazione delle deliberazioni riguardanti: a) la proroga del termine; b) l'introduzione o la rimozione di vincoli alla circolazione dei titoli azionari. Ai sensi dell’art. 2437 cod. civ., inoltre, hanno diritto di recedere i soci che non hanno concorso alla deliberazione che comporta l'esclusione dalla quotazione. Per le modalità di esercizio del diritto di recesso e di liquidazione della quota del socio recedente, si rinvia alle disposizioni normative applicabili in materia. 21.2.5. Previsioni normative e statutarie relative alle Assemblee dell’Emittente Si riportano di seguito le principali disposizioni dello Statuto contenenti la disciplina delle Assemblee ordinarie e straordinarie dell’Emittente. Per ulteriori informazioni, si rinvia allo Statuto, disponibile sul sito internet dell’Emittente (www.bancaetruria.it), ed alla normativa applicabile. Ai sensi dell’art. 26 dello Statuto, l’Assemblea Ordinaria, oltre a quanto previsto espressamente dalla legge, provvede alla nomina dei Probiviri di cui all’art. 46 dello Statuto e può deliberare altresì la nomina di un Presidente Onorario. L’Assemblea Ordinaria approva le politiche di remunerazione a favore dei Consiglieri di Amministrazione, di Dipendenti o di Collaboratori non legati alla Società da rapporti di lavoro subordinato, nonché eventuali piani basati su strumenti finanziari. L’Assemblea straordinaria delibera sulle modifiche dello Statuto, sulla nomina, sulla revoca, sulla sostituzione e sui poteri dei liquidatori e su ogni altra materia attribuita dalla legge alla sua competenza e non derogata dallo Statuto. L’Assemblea dei Soci è convocata nei modi e nei termini di legge dal Consiglio di Amministrazione oppure, occorrendo, dal Collegio sindacale, previa comunicazione al presidente del Consiglio di Amministrazione - nel comune dove ha sede la Società o in altro luogo indicato nell’avviso di convocazione. Il Consiglio di Amministrazione inoltre convoca l’Assemblea entro trenta giorni da quando ne è fatta domanda scritta, con firme autenticate nei modi di legge, contenente gli argomenti da trattare, da almeno un decimo dei Soci aventi diritto di intervenire alla Assemblea alla data della domanda stessa. Con le modalità, nei termini e nei limiti stabiliti dalla legge, un numero di Soci non inferiore a un quarantesimo del totale dei Soci può, con domanda scritta, chiedere l’integrazione dell’elenco delle materie da trattare in Assemblea, quale risulta dall’avviso di convocazione della stessa. Le sottoscrizioni dei Soci debbono essere autenticate da notaio o da dipendenti della banca a ciò autorizzati. La legittimazione all’esercizio del diritto è comprovata da deposito di copia della comunicazione dell’intermediario. - 172 - Possono intervenire alle Assemblee ed esercitarvi il diritto di voto solo coloro che risultano iscritti nel Libro Soci da almeno novanta giorni e per i quali sia stata effettuata alla Società la comunicazione da parte dell’intermediario, ai sensi dell’art. 2370 c.c. e delle eventuali disposizioni di legge e regolamentari. Il Socio non può ritirare le azioni, o la relativa certificazione, prima che l’Assemblea abbia avuto luogo. Ogni Socio ha un voto, qualunque sia il numero delle azioni a lui intestate. La rappresentanza non può essere conferita né ai membri degli organi amministrativi o di controllo o ai dipendenti della Società, né alle società da essa controllate o ai membri degli organi amministrativi o di controllo o ai dipendenti di queste. Le deleghe, compilate a norma di legge, valgono tanto per la prima che per la seconda convocazione. Ciascun Socio può rappresentare sino ad un massimo di cinque Soci. Non è ammessa la rappresentanza da parte di persona non socia, anche se munita di mandato generale. Tali limitazioni non si applicano ai casi di rappresentanza legale. L’Assemblea Ordinaria è validamente costituita in prima convocazione con l’intervento in proprio o per rappresentanza o delega di almeno due quinti dei Soci; in seconda convocazione, qualunque sia il numero dei Soci presenti o rappresentati. L’Assemblea in sede straordinaria è validamente costituita, salvo il caso di scioglimento che deve essere deliberato con la maggioranza di almeno tre quarti dei presenti in una Assemblea a cui intervengano almeno due terzi dei soci, anche nei casi in cui la legge richieda una maggioranza speciale: - in prima convocazione quando sia presente o rappresentata almeno la metà dei Soci; - in seconda convocazione quando siano presenti o rappresentati almeno un sessantesimo di tutti i Soci. Per la validità delle deliberazioni dell’Assemblea Ordinaria e Straordinaria è necessaria la maggioranza assoluta dei voti validamente espressi. In caso di parità di voti la proposta messa in votazione si intende respinta. La nomina alle cariche sociali deve essere fatta per schede segrete ed a maggioranza relativa, salvo che avvenga per acclamazione. Nel caso di nomina di Amministratori e Sindaci, verificandosi parità di voti, rimane eletto il più anziano di età. Per quanto non previsto dallo Statuto si applicano le vigenti disposizioni di legge. 21.2.6. Previsioni statutarie che potrebbero avere l’effetto di ritardare, rinviare o impedire la modifica dell’assetto di controllo dell’Emittente Ai sensi dell’art. 30, comma 1, del Testo Unico Bancario, ogni socio ha diritto ad un solo voto, qualunque sia il numero delle azioni possedute. Ai sensi dell’art. 30, comma 2, del Testo Unico Bancario, in una banca popolare nessuno può detenere azioni in misura eccedente lo 0,50 per cento del capitale sociale. Banca Etruria, appena rileva il superamento di tale limite, contesta al detentore la violazione del divieto. Le azioni eccedenti devono essere alienate entro un anno dalla contestazione; trascorso tale termine, i relativi diritti patrimoniali maturati fino all'alienazione delle azioni eccedenti vengono acquisiti da Banca Etruria. - 173 - Ai sensi dell’art. 30, comma 3, del Testo Unico Bancario, il suddetto divieto non si applica agli organismi di investimento collettivo in valori mobiliari, per i quali valgono i limiti previsti dalla disciplina propria di ciascuno di essi. Ogni decisione sull’accoglimento della domanda di ammissione a socio è adottata dal Consiglio di Amministrazione che può accoglierla o rigettarla con decisione congruamente motivata, avuto riguardo all’interesse della Società e allo spirito della forma cooperativa. Obblighi di comunicazioni al pubblico delle partecipazioni rilevanti Lo Statuto di Banca Etruria non prevede disposizioni particolari relative a obblighi di comunicazione in relazione alla partecipazione azionaria nel capitale sociale dell’Emittente. La partecipazione azionaria al di sopra della quale vige l’obbligo di comunicazione al pubblico della quota di azioni posseduta è quella prevista dalla legge. 21.2.7. Modifica del capitale Lo Statuto dell’Emittente non prevede condizioni più restrittive delle disposizioni di legge in merito alla modifica del capitale sociale e dei diritti delle Azioni. - 174 - 22. CAPITOLO XXII – CONTRATTI IMPORTANTI Alla Data del presente Prospetto, il Gruppo non è parte di contratti importanti conclusi al di fuori del normale svolgimento dell’attività delle società del Gruppo Banca Etruria che potrebbero comportare per i membri del Gruppo un’obbligazione o un diritto tale da influire in misura rilevante sulla capacità dell’Emittente di adempiere alle sue obbligazioni nei confronti dei possessori degli strumenti finanziari che intende emettere. - 175 - 23. CAPITOLO XXIII – INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E DICHIARAZIONI DI INTERESSI 23.1. Relazioni di esperti Fatte salve le relazioni della Società di Revisione, non vi sono nel Prospetto pareri o relazioni attribuite ad esperti. 23.2. Informazioni provenienti da terzi Nel Prospetto non vi sono ulteriori informazioni provenienti da terzi, oltre a quelle indicate al precedente Paragrafo 23.1. - 176 - 24. CAPITOLO XXIV – DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO Per la durata di validità del Prospetto, le copie dei seguenti documenti potranno essere consultate presso la sede legale dell’Emittente e sul sito Internet dell’Emittente (www.bancaetruria.it), nonché sul sito internet di Borsa Italiana S.p.A. (www.borsaitaliana.it): - atto costitutivo dell’Emittente; - Statuto dell’Emittente; - Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2011; - Relazione finanziaria annuale 2010, corredata dalla relazione della Società di Revisione; - Relazione finanziaria annuale 2009, corredata dalla relazione della Società di Revisione; - Relazione finanziaria annuale 2008, corredata dalla relazione della Società di Revisione. - 177 - 25. CAPITOLO XXV – INFORMAZIONI SULLE PARTECIPAZIONI Di seguito si riportano le informazioni principali riguardanti le società partecipate non facenti parte del Gruppo, di cui il Gruppo ha una quota superiore al 10%. GROUP - Gruppo Operazioni Underwriting Banche Popolari S.r.l., con Sede in Milano, è una società a responsabilità limitata costituita il 6 giugno 2005 dalla partecipazione di Banca Aletti (Gruppo Banco Popolare), Banca Akros S.p.A. (Gruppo Banca Popolare di Milano), Centrobanca (Gruppo UBI Banca), Banca popolare dell’Emilia Romagna e Banca Popolare di Sondrio. Group ha un capitale sociale al 31/12/2010 di 80.000 euro di cui Banca Etruria ha una quota di partecipazione pari al 14,29%, che ha come scopo sociale quello di rappresentare unitariamente le banche socie, in occasione di operazioni di collocamento di grandi dimensioni. Per ulteriori informazioni di cui al presente Capitolo, si veda la Sezione Prima, Capitolo VII, Paragrafo 7.2, del presente Prospetto. - 178 - SEZIONE SECONDA - 179 - QUESTA PAGINA È STATA LASCIATA VOLUTAMENTE BIANCA - 180 - 1. CAPITOLO I – PERSONE RESPONSABILI 1.1. Responsabili del Prospetto Si veda Sezione Prima, Capitolo I, Paragrafo 1.1, del Prospetto. 1.2. Dichiarazione di responsabilità Si veda Sezione Prima, Capitolo I, Paragrafo 1.2, del Prospetto. - 181 - 2. CAPITOLO II – FATTORI DI RISCHIO Per una dettagliata descrizione dei fattori di rischio specifici per l’Emittente, per il mercato in cui opera e per gli strumenti finanziari oggetto dell’Offerta, si rinvia alla Sezione Prima, Capitolo IV, del Prospetto. - 182 - 3. CAPITOLO III – INFORMAZIONI FONDAMENTALI 3.1. Dichiarazione relativa al capitale circolante Alla data del Prospetto, Banca Etruria ritiene che la liquidità di cui dispone sia sufficiente per le proprie attuali esigenze, cioè per un periodo di almeno 12 mesi dalla data del Prospetto. 3.2. Fondi propri ed indebitamento La tabella di seguito riporta i valori dei fondi propri (Patrimonio del Gruppo) e dell’indebitamento (Totale Raccolta ed Interbancario Netto) rilevati nel Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2011: PATRIMONIO DEL GRUPPO (migliaia di Euro) 31/03/2011 Capitale Sovrapprezzi di emissione Riserve Azioni proprie Riserva da rivalutazione Patrimonio di terzi Utile (perdita) di periodo del Gruppo Totale 225.662 320.150 154.116 8.608 16.057 19.630 2.284 729.291 TOTALE RACCOLTA ED INTERBANCARIO NETTO (migliaia di Euro) Debiti verso la clientela Titoli in circolazione Passività finanziarie valutate al fair value Totale raccolta diretta 31/03/2011 4.300.687 2.492.410 1.081.186 7.874.283 Debiti verso le banche Crediti verso le banche Interbancario netto 983.211 658.696 -324.515 3.3. Interessi delle persone fisiche e giuridiche partecipanti all’Offerta L’Emittente non è a conoscenza di interessi significativi da parte di persone fisiche o giuridiche in merito all’Offerta. 3.4. Ragioni dell’Offerta e impiego dei proventi L’Offerta mira a dotare di nuove risorse finanziarie e patrimoniali la Banca ed il Gruppo realizzando, nel caso di conversione delle obbligazioni convertibili, un rafforzamento nel medio termine dei coefficienti patrimoniali anche di qualità elevata (Core Tier 1 Ratio, Tier 1 Capital Ratio), ciò anche in ottica Basilea III. In particolare, l’operazione di emissione avente ad oggetto uno strumento dotato di clausola di subordinazione e computabile nel patrimonio di vigilanza, a parità di ogni altra condizione, produrrebbe un incremento di oltre l’1% del total capital ratio. Inoltre, in caso di integrale conversione del prestito ed indipendentemente dalla originaria natura dello stesso, a parità di ogni altra condizione, l’operazione produrrebbe un incremento di oltre l’1% di tutti i ratios patrimoniali. - 183 - I proventi derivanti dall’emissione delle Obbligazioni Convertibili saranno, quindi, destinati al rafforzamento in chiave prospettica della solidità patrimoniale della Società e non saranno destinati alla riduzione o al mutamento della struttura dell’indebitamento finanziario. - 184 - 4. CAPITOLO IV – INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI 4.1. Informazioni riguardanti le Obbligazioni Convertibili 4.1.1. Descrizione del tipo e della classe delle Obbligazioni Convertibili Gli strumenti finanziari oggetto dell’Offerta sono n. 33.092.676 Obbligazioni Convertibili, del valore nominale di Euro 3,02, convertibili in azioni ordinarie di nuova emissione dell’Emittente (le “Azioni di Compendio”), costituenti il Prestito Obbligazionario Convertibile denominato “BPEL 7% 2011-2016 subordinato convertibile con facoltà di rimborso in azioni” dell’importo di Euro 99.939.881,52. Le Obbligazioni Convertibili sono offerte in opzione agli azionisti dell’Emittente nel rapporto di n. 4 Obbligazioni Convertibili ogni n. 9 Diritti di Opzione detenuti. Le Obbligazioni Convertibili sono disciplinate da un regolamento (il “Regolamento del Prestito”), allegato al Prospetto e pubblicato sul sito internet dell’Emittente, e conferiscono ai loro titolari, tra gli altri, il diritto (i) al pagamento di cedole semestrali calcolate applicando al Valore Nominale il tasso di interesse lordo fisso del 3,5%, corrispondente al 7% nominale annuo lordo; (ii) alla conversione in Azioni di Compendio, in base al rapporto di conversione di n. 1 Azione di Compendio ogni n. 1 Obbligazione Convertibile presentata per la conversione (il “Rapporto di Conversione”); (iii) al rimborso a scadenza del 100% del valore nominale, secondo le modalità indicate nel Regolamento del Prestito, in caso di mancata conversione dell’Obbligazione Convertibile. Considerando che le Obbligazioni saranno emesse alla pari, quindi ad un prezzo pari a Euro 3,02 ciascuna e tenuto conto che il prezzo delle Azioni BPEL il giorno precedente la delibera del Consiglio di Amministrazione del 19 maggio 2011 è di Euro 2,4966 (prezzo ufficiale), il premio di conversione iniziale risulta di Euro 0,5234, pari al 20,96%. Le Obbligazioni Convertibili sono identificate dal codice ISIN IT0004714546. Ai Diritti di Opzione per la sottoscrizione delle Obbligazioni Convertibili è attribuito il codice ISIN IT0004722978. 4.1.2. Legislazione in base alla quale le Obbligazioni Convertibili saranno emesse Le Obbligazioni Convertibili saranno emesse in base alla legge italiana. 4.1.3. Circolazione delle Obbligazioni Convertibili Le Obbligazioni Convertibili saranno emesse al portatore e saranno immesse nel sistema di gestione accentrata di Monte Titoli ed assoggettate al regime di dematerializzazione di cui agli artt. 83-bis ss. del D. Lgs. 24 febbraio 1998 n.58 (“TUF”) ed in conformità al "Regolamento recante la disciplina dei servizi di gestione accentrata, di liquidazione, dei sistemi di garanzia e delle relative società di gestione" (adottato dalla Banca d'Italia e dalla Consob con provvedimento del 22 febbraio 2008 e successivamente modificato con atto Banca d'Italia/Consob del 24 dicembre 2010). Conseguentemente, sino a quando le Obbligazioni Convertibili saranno gestite in regime di dematerializzazione presso la Monte Titoli il trasferimento delle Obbligazioni Convertibili e l'esercizio dei relativi diritti potrà avvenire esclusivamente per il tramite degli intermediari autorizzati aderenti al sistema di gestione accentrata di Monte Titoli (gli "Intermediari Aderenti"). - 185 - Monte Titoli ha sede in Milano, Via Andrea Mantegna, 6. Gli Obbligazionisti non potranno chiedere la consegna materiale dei titoli rappresentativi delle Obbligazioni Convertibili. È fatto salvo il diritto di chiedere il rilascio della certificazione di cui all'art. 83-novies del TUF. 4.1.4. Valuta di denominazione delle Obbligazioni Convertibili Le Obbligazioni Convertibili saranno denominate in Euro. 4.1.5. Eventuali clausole di postergazione dei diritti inerenti le Obbligazioni Convertibili Le Obbligazioni costituiscono obbligazioni subordinate dell’Emittente e ai sensi e per gli effetti delle disposizioni contenute nella Circolare Banca d’Italia n. 263, Titolo I, Capitolo 2, del 27 dicembre 2006 e successivi aggiornamenti sono considerate passività subordinate di secondo livello. Le passività subordinate emesse dalle banche concorrono alla formazione del patrimonio supplementare a condizione che i contratti che ne regolano l’emissione prevedano espressamente che: a) in caso di liquidazione dell’emittente, il debito sia rimborsato solo dopo che siano soddisfatti tutti gli altri creditori non ugualmente subordinati; b) la durata del rapporto sia pari superiore a 5 anni; c) il rimborso anticipato delle passività avvenga solo su iniziativa dell’emittente e preveda l’autorizzazione della Banca d’Italia. Le Obbligazioni saranno, pertanto, subordinate alle obbligazioni presenti e future della Banca, siano esse chirografarie o privilegiate in base a disposizioni generali e inderogabili di legge. In caso di liquidazione dell’Emittente, le Obbligazioni Convertibili subordinate saranno rimborsate solo dopo che tutti i creditori non ugualmente subordinati siano stati soddisfatti. Le Obbligazioni contengono una clausola di subordinazione secondo la quale, in caso di liquidazione volontaria o coattiva dell’Emittente, il credito vantato dall’investitore sarà rimborsato, in concorso con gli altri creditori aventi pari grado di subordinazione, solo dopo che siano soddisfatti tutti gli altri creditori dell’Emittente non ugualmente subordinati. A fini meramente esplicativi e non esaustivi, si riporta di seguito uno schema che rappresenta la suddivisione ideale delle passività dell’Emittente, secondo il loro grado di subordinazione. Debiti “privilegiati” Debiti “ordinari” (senior) tra cui, ad esempio, prestiti obbligazionari “non subordinati”, comunque non assistiti da garanzie reali Debiti “subordinati” Capitale Azioni e c.d. “Strumenti innovativi di capitale” Il Prestito non è coperto dalla garanzia del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. 4.1.6. Diritti connessi alle Obbligazioni Convertibili e procedura per il loro esercizio Le Obbligazioni Convertibili incorporano i diritti previsti dalla normativa vigente per i titoli della stessa categoria. - 186 - Diritto di conversione (cfr. articolo 5 del Regolamento del Prestito) Dal mese successivo alla Data di Emissione, gli Obbligazionisti potranno, secondo le modalità ed i termini di seguito stabiliti, esercitare il diritto di richiedere la conversione in azioni ordinarie dell’Emittente, del valore nominale di Euro 3,00 ciascuna (le “Azioni di Compendio”), di tutte o parte delle Obbligazioni detenute (il “Diritto di Conversione”). Le Obbligazioni sono convertibili nel rapporto di n. 1 Azione di Compendio ogni n. 1 Obbligazione (il “Rapporto di Conversione”). Il Diritto di Conversione potrà essere esercitato mediante presentazione di apposita richiesta (la “Domanda di Conversione”) all'Intermediario Aderente presso cui le Obbligazioni sono detenute, in un qualsiasi Giorno Lavorativo Bancario a decorrere dal 25 luglio 2011 e fino al quinto Giorno Lavorativo Bancario che precede la Data di Scadenza (il “Periodo di Conversione”), salve le ipotesi di sospensione di cui all’Articolo 7 del Regolamento. Le Azioni di Compendio saranno messe a disposizione, per il tramite di Monte Titoli, il quinto Giorno di Borsa Aperta del mese di calendario successivo a quello di presentazione della Domanda di Conversione (la “Data di Conversione”), salvo per le Domande di Conversione presentate nell’ultimo mese di calendario del Periodo di Conversione, in relazione alle quali le Azioni di Compendio saranno messe a disposizione alla Data di Scadenza. Sospensione del Diritto di Conversione (cfr. articolo 7 del Regolamento del Prestito) Il Periodo di Conversione dovrà intendersi automaticamente sospeso: a) dalla data del Consiglio di Amministrazione (inclusa) che ha deliberato di proporre all’Assemblea degli azionisti di deliberare sulla distribuzione di dividendi o riserve, e sino alla data di stacco in borsa dei relativi dividendi (esclusa); b) dalla data del Consiglio di Amministrazione (inclusa) che ha deliberato di proporre all’Assemblea degli azionisti di deliberare sull'incorporazione di BPEL in altra società, ovvero sulla fusione perfetta o scissione in cui BPEL non sia la beneficiaria, e sino al giorno immediatamente successivo a quello in cui si è tenuta l'assemblea. In relazione alla lettera a) del presente articolo, nell'ipotesi in cui l'Assemblea degli azionisti non deliberi la distribuzione dei dividendi, la sospensione del Periodo di Conversione cesserà di avere effetto il giorno immediatamente successivo a quello in cui si è tenuta l'Assemblea. Diritti degli Obbligazionisti in caso di operazioni sul capitale sociale dell’Emittente (cfr. articolo 8 del Regolamento del Prestito) Qualora, tra la Data di Emissione e la Data di Scadenza delle Obbligazioni, siano eseguite operazioni sul capitale sociale dell’Emittente, il Rapporto di Conversione sarà rettificato dall’Emittente come di seguito indicato (cfr. articolo 8 del Regolamento del Prestito): - 187 - (a) nelle ipotesi in cui l’Emittente effettui aumenti di capitale a pagamento ovvero proceda all'emissione di prestiti obbligazionari convertibili in Azioni BPEL, warrant su Azioni BPEL ovvero altri strumenti similari, offerti in opzione agli azionisti dell’Emittente, tale diritto di opzione sarà attribuito, alle stesse condizioni e nei medesimi termini, anche agli Obbligazionisti, sulla base del Rapporto di Conversione. (b) nelle ipotesi di aumenti gratuiti di capitale mediante imputazione a capitale di utili o riserve che comportino emissione di nuove azioni, il Rapporto di Conversione sarà soggetto ad aggiustamento, moltiplicando il Rapporto di Conversione in essere al momento immediatamente precedente l’emissione in questione per la seguente frazione: A B dove: A è il valore nominale complessivo delle Azioni BPEL in circolazione, immediatamente dopo l’emissione in questione; e B è il valore nominale complessivo delle Azioni BPEL in circolazione, immediatamente prima dell’emissione in questione. Tale aggiustamento sarà efficace alla data di emissione delle Azioni BPEL in questione. (c) nelle ipotesi di: - aumento gratuito del valore nominale delle Azioni BPEL; - riduzione del valore nominale delle Azioni BPEL per perdite; - aumento di capitale con esclusione o limitazione del diritto di opzione; - modificazioni dell'atto costitutivo concernenti la ripartizione degli utili; - incorporazione di altra società in BPEL, il Rapporto di Conversione non sarà rettificato; (d) nelle ipotesi di raggruppamento o frazionamento delle Azioni BPEL, il Rapporto di Conversione sarà soggetto ad aggiustamento moltiplicando il Rapporto di Conversione in essere immediatamente prima del verificarsi di tale raggruppamento o frazionamento per la seguente frazione: A B dove: - 188 - A è il numero totale di Azioni BPEL in circolazione immediatamente dopo, e per effetto, rispettivamente, del raggruppamento o frazionamento; e B è il numero totale di Azioni BPEL in circolazione immediatamente prima, rispettivamente, di tale raggruppamento o frazionamento. Tale aggiustamento sarà efficace alla data in cui divengono efficaci, rispettivamente, il raggruppamento o il frazionamento delle Azioni BPEL. (e) nelle ipotesi di fusione dell’Emittente in o con altra società (fatta eccezione per i casi di fusione in cui l’Emittente sia la società incorporante), nonché in caso di scissione (fatta eccezione per i casi di scissione in cui l’Emittente sia la società beneficiaria), ad ogni Obbligazione sarà riconosciuto il Diritto di Conversione in un numero di azioni della società risultante dalla fusione o dalla scissione, equivalente al numero di azioni che sarebbero state assegnate ad ogni Azione BPEL, sulla base del relativo rapporto di concambio, ove l’Obbligazione fosse stata convertita prima della data di efficacia della fusione o scissione. Si ricorda che l'elencazione sopra riportata non è esaustiva. In caso di compimento da parte di BPEL di operazioni sul capitale diverse da quelle sopra indicate, il Rapporto di Conversione potrà essere rettificato dall’Emittente sulla base di metodologie di generale accettazione e nel rispetto delle disposizioni di legge e regolamentari in vigore. In nessun caso le Azioni di Compendio possono essere emesse al di sotto del valore nominale. Nei limiti consentiti dalla legge applicabile, in relazione ad ogni aggiustamento del Rapporto di Conversione, ai sensi del presente articolo nonché dell’articolo 9 che segue, qualora il Rapporto di Conversione come determinato, non risulti un multiplo intero di 0,001, lo stesso sarà arrotondato per difetto al multiplo intero di 0,001 più vicino.. Diritti degli Obbligazionisti in caso di distribuzione di riserve e dividendi (cfr. articolo 9 del Regolamento del Prestito) Nei casi in cui, tra la Data di Emissione e la Data di Scadenza, sia deliberata la distribuzione di dividendi straordinari, salvo che non sia già stato effettuato un aggiustamento ai sensi di altre disposizioni del Regolamento del Prestito, il Rapporto di Conversione sarà soggetto ad aggiustamento moltiplicando il Rapporto di Conversione in essere al momento immediatamente precedente la distribuzione per il valore derivante dal rapporto tra (a) la media aritmetica dei prezzi ufficiali delle Azioni BPEL registrati negli ultimi cinque Giorni di borsa aperta antecedenti la data ex relativa al dividendo straordinario in oggetto e (b) la porzione di dividendo straordinario attribuibile ad una Azione BPEL. Tale aggiustamento sarà efficace dalla data in cui le Azioni BPEL saranno negoziate ex dividendo sull’MTA. In caso di distribuzione, l’Emittente si riserva il diritto di corrispondere agli Obbligazionisti, in luogo dell’aggiustamento del Rapporto di Conversione sopra descritto, un ammontare in denaro pari al prodotto tra (i) il dividendo straordinario e (ii) il numero di Azioni di Compendio spettante agli Obbligazionisti, ai sensi del Rapporto di Conversione in essere alla data in cui le Azioni BPEL saranno negoziate ex dividendo sull’MTA (il “Corrispettivo per il Dividendo Straordinario”). A tal fine, l’Emittente pubblicherà un avviso in cui sarà indicata l’intenzione dell’Emittente di esercitare il predetto diritto di pagamento in denaro del dividendo straordinario e l’ammontare del Corrispettivo in Denaro per ciascuna Obbligazione. Il Corrispettivo per il Dividendo Straordinario sarà corrisposto - 189 - agli Obbligazionisti, in caso di esercizio del Diritto di Conversione da parte di questi ultimi, alla Data di Conversione, restando inteso che in caso di mancato esercizio da parte degli Obbligazionisti del Diritto di Conversione, questi ultimi non avranno diritto al Corrispettivo per il Dividendo Straordinario. Opzione di riscatto dell’Emittente (cfr. articolo 10 del Regolamento del Prestito) Decorsi 18 (diciotto) mesi dalla Data di Emissione e sino al quinto giorno precedente la Data di Scadenza, previa autorizzazione della Banca d’Italia, ove richiesta dalle norme di legge o regolamentari di volta in volta applicabili, e in conformità ad ogni applicabile disposizione di legge, l'Emittente avrà il diritto di procedere al riscatto totale o parziale delle Obbligazioni in circolazione mediante pagamento di una somma in denaro (il “Regolamento in Contanti”) e/o consegna di Azioni BPEL (il “Regolamento in Azioni” o il “Regolamento Misto” nel caso di pagamento in azioni e denaro), secondo le modalità di seguito indicate (l’“Opzione di Riscatto”). A tal fine, l’Emittente pubblicherà, entro il ventottesimo Giorno Lavorativo Bancario precedente la data in cui procederà al riscatto (la “Data di Riscatto”), un avviso ai sensi dell'articolo 17 del regolamento (l’“Avviso di Esercizio dell’Opzione di Riscatto”), in cui sarà indicata l’intenzione dell’Emittente di esercitare l’Opzione di Riscatto, la quota di Valore Nominale in relazione alla quale viene esercitata l’Opzione di Riscatto, nonché la modalità di regolamento del riscatto (Regolamento in Contanti, Regolamento in Azioni o Regolamento Misto). In quest’ultimo caso sarà altresì indicata in termini percentuali la ripartizione tra denaro e Azioni BPEL. Alla Data di Riscatto: a) se il valore di mercato delle Azioni BPEL, determinato sulla base della media aritmetica dei Prezzi Ufficiali delle Azioni BPEL rilevata nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto (come di seguito definito) (il “Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto”), è superiore al rapporto tra il Valore Nominale dell’Obbligazione e il Rapporto di Conversione (il “Prezzo di Conversione”), l’Emittente: (i) consegnerà agli Obbligazionisti un numero di Azioni BPEL pari alla somma fra (i) il numero di Azioni di Compendio risultante dal Rapporto di Conversione e (ii) il numero di Azioni BPEL risultante dalla divisione fra il 10% del Valore Nominale dell’Obbligazione (il “Premio”) e il Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto (le “Azioni BPEL per il Riscatto A”); o (ii) pagherà una somma in denaro pari al prodotto tra (a) il numero di Azioni BPEL per il Riscatto A (come calcolato ai sensi del punto (i) che precede) e (b) il Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto; o (iii) consegnerà, nella proporzione comunicata nell’Avviso di Esercizio dell’Opzione di Riscatto, un numero di Azioni BPEL e pagherà una somma in denaro, il cui valore complessivo sarà equivalente al controvalore delle Azioni BPEL per il Riscatto A (valorizzate al Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto); b) se il Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto, è inferiore al Prezzo di Conversione, l’Emittente: - 190 - (i) consegnerà ai titolari un numero di Azioni BPEL (le “Azioni BPEL per il Riscatto B”), risultante dalla divisione fra (i) il Valore Nominale dell’Obbligazione aumentato del Premio e (ii) il Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto; o (ii) pagherà il 110% del Valore Nominale dell’Obbligazione; o (iii) consegnerà, nella proporzione comunicata nell’Avviso di Esercizio dell’Opzione di Riscatto, un numero di Azioni BPEL e pagherà una somma in denaro, il cui valore complessivo sarà equivalente al controvalore delle Azioni BPEL per il Riscatto B (valorizzate al Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto). In nessun caso le Azioni BPEL saranno emesse al di sotto del valore nominale. Il Periodo di Rilevazione per il Riscatto decorre dal terzo Giorno di Borsa Aperta (compreso) successivo al giorno in cui è pubblicato l’Avviso di Esercizio dell’Opzione di Riscatto e termina il sesto Giorno di Borsa Aperta (compreso) antecedente la Data di Riscatto. Nei casi di cui alla lettere a) (i) e a) (iii) e di cui alla lettera b) (i) e b) (iii): • l’Emittente procederà, in conformità alle applicabili disposizioni di legge, alla consegna di Azioni BPEL fino alla concorrenza del numero intero e riconoscerà in contanti il controvalore, arrotondato al centesimo di Euro superiore, della parte frazionaria, calcolato sulla base del Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto; • ove il valore delle Azioni BPEL consegnate, valorizzate al Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Riscatto (unitamente alla somma di denaro versata per la parte frazionaria e alla somma di denaro corrisposta nell’ipotesi di cui al punto (iii)), sia inferiore al Valore Nominale dell’Obbligazione, l’Emittente verserà agli Obbligazionisti, il primo Giorno Lavorativo Bancario successivo alla Data di Riscatto, una somma in denaro a titolo di conguaglio pari alla differenza fra (i) il Valore Nominale dell’Obbligazione e il (ii) prodotto tra (a) il Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Riscatto e (b) il numero di Azioni BPEL consegnate (a tale prodotto dovrà essere sommato l’eventuale ammontare in denaro per la parte frazionaria e la somma di denaro corrisposta nell’ipotesi di cui al punto (iii)), in modo tale che il valore complessivamente attribuito agli Obbligazionisti sia pari al Valore Nominale. Nel caso in cui l'Emittente proceda ad un riscatto parziale, che in ogni caso non potrà essere inferiore al 10% del valore nominale complessivo del Prestito residuo, tale riscatto sarà esercitato nei confronti di ciascun Obbligazionista, mediante rimborso parziale del Valore Nominale di ciascuna Obbligazione. In caso di riscatto parziale le previsioni del presente articolo saranno applicate pro quota in base alla parte di Valore Nominale oggetto di Riscatto. Successivamente alla Data di Riscatto, in caso di riscatto parziale, l’Emittente comunicherà, con le modalità di cui all’articolo 17 del Regolamento, (i) il nuovo Rapporto di Conversione e (ii) il nuovo ammontare della Cedola, ricalcolato sulla base del nuovo Valore Nominale delle Obbligazioni (nessuna modifica sarà apportata, invece, al Tasso di Interesse delle Obbligazioni). Le Obbligazioni, per la quota di Valore Nominale riscattata, cesseranno di essere fruttifere alla Data di Pagamento immediatamente precedente la Data di Riscatto e nessun diritto potrà essere vantato in relazione agli interessi non ancora maturati. - 191 - In caso di esercizio da parte dell’Emittente della facoltà di riscatto anticipato con Regolamento in Azioni o Misto, le Azioni di Compendio al servizio del Premio saranno liberate mediante compensazione con il credito relativo al Premio derivante dalle stesse Obbligazioni. Rimborso delle Obbligazioni a scadenza (cfr. articolo 11 del Regolamento del Prestito) Alla Data di Scadenza, fatto salvo quanto previsto all’articolo 10 del regolamento del Prestito, le Obbligazioni non convertite nel corso del Periodo di Conversione (le “Obbligazioni non Convertite”) saranno rimborsate alla pari. L’Emittente avrà il diritto di adempiere l’obbligo di rimborso delle Obbligazioni non Convertite mediante il pagamento di una somma in denaro (il “Regolamento in Contanti”) e/o la consegna di Azioni BPEL (il “Regolamento in Azioni” e in caso di pagamento in denaro ed azioni, il “Regolamento Misto”). A tal fine entro il ventottesimo Giorno Lavorativo Bancario che precede la Data di Scadenza, l’Emittente pubblicherà un avviso, ai sensi dell'articolo 17 del Regolamento, con cui comunicherà ai titolari delle Obbligazioni non Convertite le modalità di regolamento del rimborso (l’“Avviso sulle Modalità di Regolamento del Rimborso”). Alla Data di Scadenza l’Emittente: a) in caso di Regolamento in Contanti, rimborserà alla pari le Obbligazioni non Convertite, mediante versamento di una somma in denaro pari al Valore Nominale di ciascuna Obbligazione non Convertita; b) in caso di Regolamento in Azioni, consegnerà agli Obbligazionisti un numero di Azioni BPEL, valorizzate come di seguito indicato, il cui controvalore sarà pari al Valore Nominale delle Obbligazioni non Convertite; c) caso di Regolamento Misto, consegnerà ai titolari delle Obbligazioni oggetto di rimborso, nelle proporzioni dichiarate nell’Avviso sulle Modalità di Regolamento del Rimborso, Azioni BPEL, valorizzate al Prezzo delle Azioni BPEL per il Rimborso, e denaro, fino ad assicurare un controvalore pari al Valore Nominale delle Obbligazioni. Nei casi di cui alle lettere b) e c): • l’Emittente procederà, in conformità alle applicabili disposizioni di legge, alla consegna di Azioni BPEL fino alla concorrenza del numero intero e riconoscerà in contanti il controvalore, arrotondato al centesimo di Euro superiore, della parte frazionaria, calcolato sulla base del Prezzo delle Azioni BPEL per il Rimborso. In nessun caso le Azioni BPEL saranno emesse al di sotto del relativo valore nominale; • il valore delle Azioni BPEL sarà determinato sulla base della media aritmetica dei Prezzi Ufficiali delle Azioni BPEL rilevati nel corso del Periodo di Rilevazione per il Rimborso (come di seguito definito) (il “Prezzo delle Azioni BPEL per il Rimborso)”; • il Periodo di Rilevazione per il Rimborso decorre dal terzo Giorno di Borsa Aperta (compreso) successivo al giorno in cui è pubblicato l’Avviso sulle Modalità di Regolamento del Rimborso e termina il sesto Giorno di Borsa Aperta (compreso) antecedente la Data di Scadenza; - 192 - • ove il valore delle Azioni BPEL consegnate, valorizzate al Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Scadenza (unitamente alla somma di denaro versata per la parte frazionaria e alla somma di denaro corrisposta nell’ipotesi di cui alla lettera c)), sia inferiore al Valore Nominale dell’Obbligazione, l’Emittente verserà agli Obbligazionisti, il primo Giorno Lavorativo Bancario successivo alla Data di Scadenza, una somma in denaro a titolo di conguaglio pari alla differenza fra (i) il Valore Nominale dell’Obbligazione e (ii) il prodotto tra (a) il Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Scadenza e (b) il numero di Azioni BPEL consegnate (a tale prodotto dovrà essere sommato l’eventuale ammontare in denaro per la parte frazionaria e la somma di denaro corrisposta nell’ipotesi di cui alla lettera c)), in modo tale che il valore complessivamente attribuito agli Obbligazionisti sia pari al Valore Nominale. 4.1.7. Tasso di interesse nominale e disposizioni inerenti gli interessi Data di godimento e di scadenza degli interessi Il Prestito avrà durata dal 24 giugno 2011 al 24 giugno 2016 (la “Data di Scadenza del Prestito”), salve le ipotesi in cui il godimento delle Obbligazioni Convertibili cessi prima della Data di Scadenza del Prestito per esercizio del Diritto di Conversione da parte dei portatori delle Obbligazioni Convertibili o per esercizio dell’Opzione di Riscatto da parte dell’Emittente. In caso di conversione, le Obbligazioni convertite fruttano interessi sino alla data di pagamento immediatamente precedente la Data di Conversione. Termini di prescrizione I diritti degli Obbligazionisti si prescrivono, per quanto concerne il pagamento delle Cedole, nel termine di cinque anni dalla relativa data di pagamento della Cedola e in dieci anni dalla Data di Scadenza del Prestito per quanto concerne il pagamento, a titolo di rimborso, del Valore Nominale. Tasso di interesse nominale Ciascuna Obbligazione Convertibile frutterà una cedola fissa semestrale pari al 3,5% lordo del Valore Nominale (il “Tasso di Interesse”), corrispondente al 7% nominale annuo lordo. Il pagamento degli interessi avverrà per il tramite degli Intermediari Aderenti presso cui le Obbligazioni Convertibili sono depositate. Il tasso di interesse nominale delle Obbligazioni Convertibili è determinato come funzione del tasso Eurirs, dello spread di credito dell’Emittente e del valore delle componenti opzionali implicite nello strumento. Nello specifico è il risultato della valorizzazione delle componenti opzionali implicite nell’Obbligazione effettuata attraverso un modello Trinomial tree e fondata su una serie di parametri quali la scadenza della facoltà di conversione, le caratteristiche delle modalità di conversione, il livello dei tassi di interesse, la volatilità di mercato dell’azione di compendio, il flusso previsto dei dividendi, il prezzo di esercizio e il relativo rapporto con il valore di mercato dell’azione sottostante. Agente per il Calcolo La funzione di agente per il calcolo delle Obbligazioni è svolta dallo stesso Emittente. - 193 - 4.1.8. Data di scadenza e modalità di rimborso del Prestito Le Obbligazioni Convertibili non convertite nel corso della durata del Prestito saranno rimborsate in un'unica soluzione alla Data di Scadenza del Prestito con le modalità indicate alla Sezione Seconda, Capitolo IV, Paragrafo 4.1.6 del Prospetto, a cui si rimanda anche per l’Opzione di Riscatto dell’Emittente. 4.1.9. Tasso di rendimento Nell’ipotesi di rimborso in denaro in unica soluzione alla Data di Scadenza del Prestito, il rendimento effettivo annuo delle Obbligazioni Convertibili, calcolato con il metodo del Tasso di Rendimento Interno (IRR), ossia il tasso di sconto che rende equivalente il Prezzo di Emissione ai futuri flussi di cassa generati dal titolo, è pari al 7,123%. In ogni caso anche in caso di detenzione delle Obbligazioni sino alla scadenza non vi è una garanzia assoluta di conseguire tale rendimento, in quanto l’Emittente ha la facoltà di riscattare o rimborsare le Obbligazioni Convertibili mediante consegna di Azioni BPEL di nuova emissione secondo le modalità stabilite negli articoli 10 e 11 del Regolamento del Prestito (per maggiori informazioni si veda la Sezione Seconda, Capitolo IV, Paragrafo 4.1.6 del Prospetto). In caso di esercizio della predetta facoltà, l’Emittente, fermo restando il rischio connesso al grado di subordinazione delle Obbligazioni Convertibili, evidenziato nella Sezione Prima, Capitolo IV, Paragrafo 4.1.3, punto J) del Prospetto), si obbliga a che il controvalore delle Azioni BPEL consegnate a titolo di riscatto o rimborso corrisponda alla Data di Riscatto o alla Data di Scadenza, unitamente al conguaglio in denaro da corrispondersi ai sensi del regolamento del prestito, al cento per cento del Valore Nominale delle Obbligazioni, prendendo a tal fine quale riferimento il Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Riscatto o alla Data di Scadenza. Ciò nonostante, non può essere fornita garanzia che, nel caso in cui gli Obbligazionisti vendano tali azioni sul MTA alla Data di Riscatto o alla Data di Scadenza, tutte le transazioni effettuate sul MTA nella seduta della Data di Riscatto o della Data di Scadenza siano concluse ad un prezzo almeno pari al Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Riscatto o alla Data di Scadenza, essendo il Prezzo Ufficiale il prezzo medio ponderato dell’intera quantità delle Azioni BPEL negoziata nel MTA durante la seduta della Data di Scadenza. A titolo esemplificativo si riporta di seguito il rendimento effettivo, calcolati con le stesse modalità, relativo ad un prestito obbligazionario convertibile avente caratteristiche analoghe alle Obbligazioni Convertibili: Descrizione BPER 4% 2010-2015 subordinato convertibile con facoltà di rimborso in azioni * Fonte Bloomberg Scadenza Cedola 5 marzo 2015 4% Isin Code Prezzo* IT0004559313 106,75 Rendimento Lordo 2,135% Le rilevazioni dei summenzionati rendimenti sono state effettuate alle condizioni di mercato del 10 maggio 2011. - 194 - 4.1.10. Rappresentanza degli Obbligazionisti La nomina, gli obblighi ed i poteri del rappresentante comune degli Obbligazionisti sono disciplinati dalle disposizione di legge vigenti (art. 2417 e ss codice civile). Parimenti, l’assemblea degli Obbligazionisti è regolata dalle norme di legge applicabili (art. 2415 e ss del codice civile). 4.1.11. Delibere, autorizzazioni e approvazioni in virtù delle quali le Obbligazioni Convertibili saranno emesse L’Assemblea straordinaria dell’Emittente in data 3 aprile 2011 ha autorizzato, tra l’altro, il Consiglio di Amministrazione ad emettere, entro il 30 aprile 2012, uno o più prestiti obbligazionari convertibili e subordinati, da offrire in opzione agli azionisti, per un ammontare complessivo di Euro 100.000.000,00, e a dare attuazione a un aumento di capitale sociale, a servizio della conversione, per un importo massimo di Euro 115.000.000,00, mediante emissione di massimo n. 38.333.333 di azioni ordinarie del valore di Euro 3,00 ciascuna, secondo modalità e termini contenuti nella predetta delibera assembleare. L’11 aprile 2011 il Consiglio di Amministrazione dell’Emittente ha deliberato di esercitare per intero la delega conferita, ai sensi dell’art. 2420-ter cod. civ., dall’Assemblea straordinaria dei Soci del 3 aprile 2011, e, quindi, di emettere un prestito obbligazionario convertibile e subordinato destinato ad essere offerto in opzione agli azionisti esistenti al momento dell’emissione. Conformemente ai limiti stabiliti nella delibera di delega, le obbligazioni convertibili e subordinate avranno le seguenti caratteristiche essenziali: • durata di cinque anni; • valore massimo dell’emissione fino ad Euro 100.000.000,00; • rapporto di conversione originario pari a un’Azione di Compendio per ogni Obbligazione Convertibile; • cedola fissa semestrale; • diritto di conversione dell’obbligazionista a partire dal mese successivo alla data di emissione e fino a cinque giorni lavorativi prima della scadenza; • diritto di riscatto ad iniziativa dell’Emittente, a partire dal diciottesimo mese successivo alla data di emissione e fino al quinto giorno lavorativo antecedente la scadenza, previa autorizzazione della Banca d’Italia, ove richiesta dalle norme di legge o regolamentari di volta in volta applicabili, mediante un pagamento in denaro e/o la consegna di Azioni di Compendio. Successivamente, in data 19 maggio 2011, il Consiglio di Amministrazione dell’Emittente ha quindi determinato: (i) il valore nominale di ciascuna obbligazione convertibile corrispondente al relativo prezzo di sottoscrizione e al prezzo di conversione; il numero di obbligazioni convertibili; il valore nominale complessivo del prestito e il rapporto di opzione in base al quale le obbligazioni saranno offerte agli azionisti; (ii) il tasso di interesse delle cedole semestrali; (iii) i termini definitivi del regolamento del prestito; (iv) il premio da corrispondere in caso di riscatto anticipato, nonché (v) il - 195 - numero massimo di azioni di compendio da porre al servizio del prestito e il relativo aumento di capitale. Il Prestito Obbligazionario è disciplinato dal Regolamento del Prestito riportato in Appendice al Prospetto. 4.1.12. Data di emissione delle Obbligazioni Convertibili Il Prestito sarà emesso in data 24 giugno 2011. Le Obbligazioni Convertibili saranno accreditate sui conti degli Intermediari Aderenti al Sistema di Monte Titoli al termine della giornata contabile dell'ultimo giorno del Periodo di Opzione e saranno pertanto disponibili per gli aventi diritto dal giorno di liquidazione successivo. 4.1.13. Eventuali restrizioni alla libera circolazione delle Obbligazioni Convertibili Le Obbligazioni Convertibili saranno liberamente trasferibili in Italia ed assoggettate al regime di circolazione dei titoli dematerializzati. Le Obbligazioni Convertibili saranno immesse nel sistema di gestione accentrata di Monte Titoli ed assoggettate al regime di dematerializzazione di cui agli artt. 83-bis ss. del TUF ed in conformità al "Regolamento recante la disciplina dei servizi di gestione accentrata, di liquidazione, dei sistemi di garanzia e delle relative società di gestione" (adottato dalla Banca d'Italia e dalla Consob con provvedimento del 22 febbraio 2008 e successivamente modificato con atto Banca d'Italia/Consob del 24 dicembre 2010). Pertanto, ogni operazione avente ad oggetto le Obbligazioni Convertibili (ivi inclusi i trasferimenti e la costituzione di vincoli) nonché l’esercizio dei relativi diritti patrimoniali potranno essere effettuati esclusivamente per il tramite di Intermediari Aderenti. Le Obbligazioni Convertibili non sono strumenti registrati nei termini richiesti dai testi in vigore del “United States Securities Act” del 1933: conformemente alle disposizioni del “United States Commodity Exchange Act”, la negoziazione delle Obbligazioni Convertibili non è autorizzata dal “United States Commodity Futures Trading Commission” (“CFTC”). Le Obbligazioni Convertibili non possono in nessun modo essere proposte, vendute o consegnate direttamente o indirettamente negli Stati Uniti d’America o a cittadini americani. Le Obbligazioni Convertibili non possono essere vendute o proposte in Gran Bretagna, se non conformemente alle disposizioni del “Public Offers of Securities Regulations 1995” e alle disposizioni applicabili del “FSMA 2000”. Il prospetto di vendita può essere reso disponibile solo alle persone designate dal “FSMA 2000”. 4.1.14. Regime fiscale Le informazioni fornite qui di seguito riassumono il regime fiscale relativo alle Obbligazioni ai sensi della legislazione italiana vigente alla data del presente Prospetto. Il regime fiscale relativo alle Obbligazioni, come di seguito illustrato, tiene conto – tra le altre – delle più recenti modifiche apportate al D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917 (“D.P.R. 917/1986” o “TUIR”) alla data di emissione ma non si può escludere che in futuro vengano approvati provvedimenti legislativi che potrebbero modificare – in tutto o in parte – il regime fiscale qui di seguito descritto. - 196 - In ogni caso, quanto segue non intende costituire un’analisi esauriente del regime fiscale delle Obbligazioni. Si invitano pertanto gli investitori a consultare i propri consulenti al fine di conoscere nel dettaglio il regime fiscale proprio delle Obbligazioni. Interessi, premi e altri proventi Gli interessi, i premi e gli altri proventi relativi alle Obbligazioni sono assoggettati al trattamento fiscale ordinariamente applicabile a interessi, premi ed altri proventi relativi ad obbligazioni emesse dalle banche. Ai sensi del combinato disposto degli artt. 1, comma 1, e 2 del Decreto Legislativo 1 aprile 1996, n. 239 (“D.Lgs. 239/1996”), gli interessi, i premi e gli altri proventi relativi alle obbligazioni con durata superiore a 18 mesi emesse dalle banche sono soggetti ad un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi, nella misura del 12,50 per cento, se percepiti dai seguenti soggetti residenti nel territorio dello Stato (i cosiddetti “nettisti”): (a) persone fisiche, anche se esercenti attività commerciali; (b) società semplici, società di fatto non aventi per oggetto l’esercizio di attività commerciali e associazioni per l’esercizio in forma associata di arti e professioni; (c) enti pubblici e privati, diversi dalle società, che non hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali, di cui all’art. 73, comma 1, lett. c), del D.P.R. 917/1986, compresi i soggetti indicati nel successivo art. 74 del D.P.R. 917/1986 (Stato ed enti pubblici); (d) soggetti esenti dall’Imposta sul Reddito delle Società (“IRES”). Ai sensi dell’art. 5, comma 1, D.Lgs. 239/1996, le persone fisiche esercenti attività commerciali e gli enti pubblici o privati, diversi dalle società, di cui all’art. 73, comma 1, lett. c), D.P.R. 917/1986, includono nel proprio reddito imponibile gli interessi, i premi e gli altri proventi relativi alle obbligazioni riconducibili alle attività commerciali esercitate, con la possibilità di scomputare dalle imposte dovute, in sede di dichiarazione dei redditi, il prelievo subito. L’imposta sostitutiva è applicata, tra gli altri, da banche, società fiduciarie, società di intermediazione mobiliare, agenti di cambio ed altri intermediari finanziari residenti nel territorio dello Stato autorizzati dal Ministro dell’Economia e delle Finanze presso cui le obbligazioni sono depositate. Ai sensi dell’art. 5, comma 2, D.Lgs. 239/1996, qualora le obbligazioni non siano depositate presso i predetti intermediari autorizzati, l’imposta sostitutiva è applicata dall’intermediario che interviene nella erogazione degli interessi, dei premi e degli altri proventi delle obbligazioni ovvero dall’emittente stesso. Di norma, l’imposta sostitutiva non è applicata sugli interessi, premi e altri proventi derivanti da obbligazioni percepiti dai seguenti soggetti residenti nel territorio dello Stato (i cosiddetti “lordisti”): (a) le società in nome collettivo, in accomandita semplice e quelle ad esse equiparate; (b) le società per azioni e in accomandita per azioni, le società a responsabilità limitata, le società cooperative e le società di mutua assicurazione; (c) gli enti pubblici e privati, diversi dalle società, che hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali; - 197 - (d) i fondi comuni di investimento in valori mobiliari di cui alla L. 23 marzo 1983, n. 77, i fondi comuni di investimento in valori mobiliari di cui alla L. 14 agosto 1993, n. 344, le società di investimento a capitale variabile di cui alla L. 25 gennaio 1992, n. 84, i fondi di investimento immobiliare di cui alla L. 25 gennaio 1994, n. 86, i fondi pensione di cui al D.Lgs. 5 dicembre 2005, n. 252, ed i cosiddetti fondi comuni di investimento “lussemburghesi storici” di cui all’art. 11-bis del D.L. 30 settembre 1983, n. 512, convertito in legge 25 novembre 1983, n. 649. Rientrano nella categoria dei soggetti “lordisti” anche le stabili organizzazioni in Italia di società o enti commerciali non residenti, alle quali le Obbligazioni siano effettivamente connesse. In aggiunta ai requisiti di carattere soggettivo di cui sopra, perché gli interessi, i premi e gli altri proventi delle obbligazioni possano essere percepiti dai suddetti soggetti al “lordo”, ossia senza l’applicazione, dell’imposta sostitutiva, è in generale necessario che le stesse siano depositate presso i predetti intermediari autorizzati residenti come sopra individuati ovvero non residenti (CEDEL, EUROCLEAR). Gli interessi, i premi e gli altri proventi delle obbligazioni percepiti dai soggetti residenti nell’esercizio dell’impresa concorrono pertanto alla formazione del reddito complessivo del percipiente assoggettato alle aliquote ordinarie d’imposta sul reddito. Gli interessi, i premi e gli altri proventi delle obbligazioni percepiti dagli organismi d’investimento collettivo del risparmio (“O.I.C.R.”) di cui all’art. 8, D.Lgs. 21 novembre 1997, n. 461 (“D.Lgs. 461/1997”), non scontano alcun prelievo alla fonte e concorrono per intero alla formazione del risultato maturato annuo della gestione soggetto ad imposta sostitutiva delle imposte sui redditi con aliquota del 12,50%. I proventi delle obbligazioni percepiti dai fondi pensione di cui al D.Lgs. 5 dicembre 2005, n. 252 concorrono per intero alla formazione del risultato maturato annuo della gestione soggetto ad imposta sostitutiva delle imposte sui redditi con aliquota dell’11%. Ai sensi del D.L. 25 settembre 2001, n. 351 (“D.L. 351/2001”), convertito con modificazioni in legge 23 novembre 2001, n. 410, come successivamente modificato dall’art. 41-bis del D.L. 30 settembre 2003, n. 269, i proventi conseguiti dai fondi di investimento immobiliare, ivi inclusi gli interessi, i premi e gli altri proventi delle obbligazioni convertibili, sono soggetti ad imposizione solo al momento del pagamento dei proventi relativi alle quote secondo il loro proprio regime. Ai sensi dell’art. 6, D.Lgs. 239/1996, non sono soggetti all’applicazione dell’imposta sostitutiva, al ricorrere di determinate condizioni, gli interessi, i premi e gli altri proventi delle obbligazioni percepiti da: (a) soggetti residenti in Stati o territori inclusi nella lista di cui al decreto ministeriale emanato ai sensi dell’art. 168-bis del D.P.R. 917/1986 ovvero, fino al periodo di imposta in cui il suddetto decreto verrà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, se percepiti da soggetti residenti in Paesi che consentono un adeguato scambio d’informazione con l’Italia come indicati nel D.M. 4 settembre 1996 e successive integrazioni e modificazioni; (b) enti o organismi internazionali costituiti in base ad accordi internazionali resi esecutivi in Italia; - 198 - (c) (d) investitori istituzionali esteri, ancorché privi di soggettività tributaria, costituiti in Paesi di cui alla precedente lettera (a); Banche centrali e organismi che gestiscono anche riserve ufficiali dello Stato. Il regime di esonero dall’imposta sostitutiva trova applicazione a condizione che le obbligazioni siano depositate presso un intermediario autorizzato. Per i soggetti non residenti l’esenzione da imposta sostitutiva è subordinata alla presentazione dell’apposita documentazione prevista dal Ministero delle Finanze che attesti la sussistenza dei requisiti. Qualora non siano verificate le predette condizioni sostanziali e documentali, ai proventi di cui trattasi si applica l’imposta sostitutiva nella misura del 12,50%. Resta salva, comunque, l’applicazione delle disposizioni più favorevoli contenute nelle convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni stipulate dall’Italia, ovvero dal D.Lgs. 30 maggio 2005, n. 143, ove applicabili. Plusvalenze derivanti dalla cessione a tiolo oneroso di Obbligazioni Convertibili In linea generale, le plusvalenze derivanti dalla cessione a titolo oneroso o in sede di rimborso delle Obbligazioni sono soggette ad un regime impositivo differente a seconda della tipologia di investitore che pone in essere tale cessione. In base alla normativa vigente, peraltro, le cessioni di “titoli o diritti attraverso cui possono essere acquisite partecipazioni” (quali le Obbligazioni) possono essere assimilate alle cessioni di partecipazioni, e soggette al regime fiscale alle stesse applicabile. In particolare, le plusvalenze costituiscono redditi diversi di natura finanziaria soggetti ad imposizione fiscale con le stesse modalità previste per le plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni azionarie (articoli 67 e seguenti del TUIR) distinguendo quindi a seconda che la cessione delle Obbligazioni si riferisca ad una partecipazione “non qualificata” ovvero “qualificata”. Ai fini delle disposizioni di cui trattasi, una partecipazione si considera “qualificata” se rappresenta, nel caso di società quotate, una percentuale di diritti di voto esercitabili nell’assemblea ordinaria superiore al 2% ovvero, alternativamente, una percentuale di partecipazione al capitale o al patrimonio superiore al 5%. Al fine di stabilire se tali percentuali minime siano state superate, si deve tener conto anche dei titoli o dei diritti attraverso cui possono essere acquisite partecipazioni qualificate (ad esempio: warrant di sottoscrizione e di acquisto, opzioni di acquisto di partecipazioni, diritti d’opzione di cui agli articoli 2441 e 2420-bis del codice civile, obbligazioni convertibili). Di conseguenza, si può verificare un’ipotesi di cessione di partecipazione qualificata anche nel caso in cui siano ceduti soltanto titoli o diritti che, autonomamente considerati ovvero insieme alle altre partecipazioni cedute, rappresentino una percentuale di diritti di voto e di partecipazione superiori ai limiti indicati. Al fine di individuare le percentuali di diritti di voto e di partecipazione, è necessario cumulare le cessioni effettuate nell’arco di dodici mesi. Si ricorda che per le partecipazioni qualificate, il deposito titoli deve essere in regime di dichiarazione. Di seguito si riporta il regime fiscale di singole tipologie di investitori. (i) Persone fisiche fiscalmente residenti in Italia, società semplici e soggetti equiparati Le plusvalenze, diverse da quelle conseguite nell’esercizio di attività d’impresa, realizzate da persone fisiche fiscalmente residenti in Italia, ovvero da società semplici e da soggetti equiparati, mediante - 199 - cessione a titolo oneroso delle Obbligazioni sono soggette ad un diverso regime fiscale a seconda che la cessione si riferisca o meno a una partecipazione qualificata. • Partecipazioni non qualificate Le plusvalenze realizzate da persone fisiche fiscalmente residenti in Italia mediante la cessione di Obbligazioni che si riferiscano a una partecipazione non qualificata sono soggette ad un’imposta sostitutiva del 12,5%. In tal caso, il cedente potrà optare per l’assoggettamento ad imposizione della plusvalenza sulla base dei regimi della dichiarazione, del risparmio amministrato o del risparmio gestito, rispettivamente ai sensi degli articoli 5, 6 e 7 del D.Lgs. n. 461 del 21 novembre 1997. • Partecipazioni qualificate Le plusvalenze realizzate da persone fisiche fiscalmente residenti in Italia mediante la cessione di Obbligazioni che si riferiscano a una partecipazione qualificata concorrono alla formazione del reddito imponibile soggetto ad aliquota progressiva per il 49,72% del loro ammontare. (ii) Persone fisiche esercenti attività d’impresa, società in nome collettivo, in accomandita semplice ed equiparate (art. 5 del TUIR), società di capitali ed enti commerciali (art. 73, comma 1, lett. a), b) del TUIR) ovvero soggetti non residenti per il tramite di una stabile organizzazione in Italia Le plusvalenze realizzate mediante cessione a titolo oneroso delle Obbligazioni da parte di persone fisiche nell’esercizio di impresa, società in nome collettivo, in accomandita semplice ed equiparate di cui all’articolo 5 del TUIR, escluse le società semplici, dalle società ed enti di cui all’art. 73, comma 1, lett. a), b) del TUIR, ovvero da soggetti non residenti per il tramite di una stabile organizzazione in Italia, concorrono a formare il reddito d’impresa del cedente per l’intero ammontare. Ai sensi dell’articolo 86, comma 4 del TUIR, nel caso in cui le Obbligazioni siano state possedute per un periodo non inferiore a tre anni, le plusvalenze possono, a scelta del contribuente, concorrere alla determinazione dell’imponibile in quote costanti nell’esercizio di realizzo e nei successivi, ma non oltre il quarto. (iii) Enti pubblici e privati che non hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciale, fiscalmente residenti in Italia (articolo 73, comma 1, lettera c), del TUIR) Le plusvalenze realizzate da soggetti di cui all’articolo 73, comma 1, lettera c), del TUIR, ovverosia da enti pubblici e privati fiscalmente residenti in Italia, diversi dalle società, non aventi ad oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali, sono soggette ad imposizione sulla base delle stesse disposizioni applicabili alle persone fisiche residenti, cui si rimanda (punto (i) sopra). (iv) Fondi pensione italiani e O.I.C.R. Le plusvalenze realizzate da fondi pensione italiani di cui al D. Lgs. 5 dicembre 2005 n. 252 e da OICR soggetti alla disciplina di cui all’articolo 8, commi da 1 a 4, del D. Lgs. n. 461 del 21 novembre 1997 (fondi comuni di investimento in valori mobiliari e SICAV), sono incluse nel risultato annuo di gestione maturato soggetto ad imposta sostitutiva con aliquota (i) dell’11% per i fondi pensione, e (ii) del 12,5% per gli OICR. - 200 - (v) Fondi comuni di investimento immobiliare Le plusvalenze realizzate da fondi comuni di investimento immobiliare istituiti ai sensi dell’art. 37 del D. Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 ovvero dell’art. 14bis della L. n. 86 del 25 gennaio 1994 non sono soggette ad alcuna imposizione in capo al fondo. (vi) • Soggetti fiscalmente non residenti in Italia, privi di stabile organizzazione nel territorio dello Stato Partecipazioni non qualificate Secondo l’interpretazione fornita dal Ministero delle Finanze nella Circolare n. 207 del 26 ottobre 1999, le plusvalenze realizzate da soggetti fiscalmente non residenti in Italia, privi di stabile organizzazione in Italia, derivanti dalla cessione a titolo oneroso di Obbligazioni che si riferiscono a una partecipazione non qualificata non sono soggette a tassazione in Italia se, congiuntamente, le Obbligazioni (i) sono negoziate in mercati regolamentati e (ii) consentono di sottoscrivere una partecipazione “non qualificata” al capitale o al patrimonio di una società residente quotata in mercati regolamentati. • Partecipazioni qualificate Le plusvalenze realizzate da soggetti fiscalmente non residenti in Italia, privi di stabile organizzazione in Italia, derivanti dalla cessione a titolo oneroso di Obbligazioni che si riferiscano a una partecipazione qualificata concorrono alla formazione del reddito imponibile del cedente per il 49,72% del loro ammontare, e sono soggette a tassazione con le aliquote previste a seconda che si tratti di una persona fisica ovvero di società od ente. Peraltro, tali plusvalenze non sono soggette ad imposizione in Italia nel caso in cui il soggetto cedente risieda in uno Stato che ha concluso con l'Italia una Convenzione contro le doppie imposizioni ai sensi della quale la tassazione è riservata in via esclusiva allo Stato di residenza del soggetto cedente (in modo conforme a quanto previsto dall’articolo 13, comma 5 del Modello di Convenzione contro le doppie imposizioni elaborato in sede OCSE). Inoltre, non sono soggette ad imposizione in Italia le plusvalenze derivanti dalla cessione di Obbligazioni che si riferiscono a partecipazioni non qualificate, a condizione che il soggetto cedente sia residente in uno Stato di cui all’articolo 6 del D. Lgs. n. 239 del 1 aprile 1996. A seconda dei casi, la possibilità di beneficiare dei menzionati regimi di esenzione da imposizione sulle plusvalenze è subordinata alla presentazione di idonea documentazione attestante la sussistenza delle relative condizioni di applicazione. 4.2. Informazioni relative alle Azioni di Compendio 4.2.1. Descrizione delle Azioni di Compendio Il Consiglio di Amministrazione dell’Emittente, in data 11 aprile 2011 ha, tra l’altro, stabilito che l’importo nominale massimo dell’aumento di capitale in via scindibile al servizio della conversione, ai sensi degli articoli 2420-bis e 2420-ter del codice civile, sia pari a massimi Euro 115.000.000,00, da liberarsi anche in più riprese, mediante l’emissione di massime n. 38.333.333 Azioni di Compendio, del valore nominale di Euro 3,00, con godimento regolare, da riservare esclusivamente alla conversione delle Obbligazioni Convertibili. - 201 - Le Obbligazioni Convertibili possono essere convertite in azioni ordinarie della Banca di nuova emissione nel rapporto di 1 Azione di Compendio ogni 1 Obbligazione Convertibile posseduta. Il Rapporto di Conversione è soggetto ad aggiustamenti nelle circostanze e secondo le modalità descritte nel Regolamento del Prestito. Il seguente grafico illustra l’andamento delle quotazioni delle Azioni BPEL dal 13/05/2008 13/05/2011. al 4.2.2. Legislazione in base alla quale le Azioni di Compendio saranno emesse Le Azioni Compendio saranno emesse in base alla legge italiana. 4.2.3. Caratteristiche delle Azioni di Compendio Le Azioni di Compendio, da emettersi in seguito all’esercizio del Diritto di Conversione da parte degli Obbligazionisti o all’esercizio dell’opzione di riscatto o rimborso da parte dell’Emittente con Regolamento in Azioni o Misto, avranno le medesime caratteristiche ed attribuiranno gli stessi diritti delle Azioni BPEL in circolazione alla data della loro emissione. Le Azioni di Compendio saranno, pertanto, fungibili con le Azioni BPEL in circolazione e avranno conseguentemente lo stesso codice ISIN di queste ultime. Alla Data del Prospetto il codice ISIN attribuito alle Azioni BPEL è IT0000060878. 4.2.4. Forma delle Azioni di Compendio Le Azioni di Compendio saranno, al pari delle Azioni BPEL, nominative, indivisibili e liberamente trasferibili. - 202 - Le Azioni di Compendio saranno immesse nel sistema di gestione accentrata di Monte Titoli ed assoggettate al regime di dematerializzazione di cui agli artt. 83-bis ss. del TUF ed in conformità al "Regolamento recante la disciplina dei servizi di gestione accentrata, di liquidazione, dei sistemi di garanzia e delle relative società di gestione" (adottato dalla Banca d'Italia e dalla Consob con provvedimento del 22 febbraio 2008 e successivamente modificato con atto Banca d'Italia/Consob del 24 dicembre 2010). 4.2.5. Valuta di emissione delle Azioni di Compendio Le Azioni di Compendio saranno emesse in Euro. 4.2.6. Diritti connessi alle Azioni di Compendio Le Azioni di Compendio avranno le medesime caratteristiche ed incorporeranno i medesimi diritti amministrativi e patrimoniali delle Azioni BPEL in circolazione alla data di emissione. In particolare le Azioni di Compendio sono ordinarie, nominative, liberamente trasferibili e indivisibili e attribuiscono a ciascun socio, qualunque sia il numero di Azioni BPEL possedute, un solo voto nelle assemblee ordinarie e straordinarie dell’Emittente. Secondo quanto previsto dall’art. 30 del TUB, nessun socio può detenere azioni in misura eccedente lo 0,50% del capitale sociale (salvi gli organismi di investimento collettivo in valori mobiliari, per i quali valgono i limiti previsti dalla disciplina propria di ciascuno di essi). Si riportano di seguito alcune previsioni dello Statuto relative all’acquisizione della qualità di Socio e ai diritti patrimoniali connessi alle Azioni BPEL. Lo Statuto è incorporato nel Prospetto mediante riferimento, ai sensi dell’articolo 11 della Direttiva 2003/71/CE e dell’articolo 28 del Regolamento 809/2004/CE, a disposizione del pubblico presso la sede sociale nonché sul sito www.bancaetruria.it. Acquisizione della qualità di socio Ai sensi dell’articolo 8 dello Statuto, possono essere ammesse a socio le persone fisiche, con esclusione degli interdetti, degli inabilitati, dei falliti che non abbiano ottenuto sentenza di riabilitazione e coloro che abbiano riportato condanne che comportino interdizione anche temporanea dai pubblici uffici. Possono inoltre far parte della Società le persone giuridiche, le società di ogni tipo, i consorzi, le associazioni ed altri enti purché designino per iscritto la persona fisica autorizzata a rappresentarli. Ai sensi dell’articolo 9 dello Statuto, chi intende essere ammesso a socio deve presentare domanda scritta al Consiglio di Amministrazione, contenente, oltre al numero delle azioni richieste in sottoscrizione, o di cui sia legittimo titolare, le generalità, il domicilio ed ogni altra informazione e/o dichiarazione dovute per legge o per Statuto o richieste dalla Società in via generale. Ai sensi dell’articolo 11 dello Statuto, la qualità di Socio si acquista con l’iscrizione nel Libro Soci previo versamento integrale dell’importo delle azioni sottoscritte e del sovrapprezzo, ovvero previo deposito di certificazione rilasciata da un intermediario autorizzato, attestante la titolarità delle azioni. Da tale iscrizione deriva in via esclusiva la facoltà di esercitare con pieno effetto verso la Società tutti i diritti sociali. - 203 - Diritti patrimoniali Ai sensi dell’articolo 19 dello Statuto, i titolari delle azioni hanno diritto al dividendo deliberato dall’Assemblea. I sottoscrittori di nuove azioni hanno diritto al dividendo in relazione alla data di godimento del titolo emesso. I dividendi non riscossi entro un quinquennio dal giorno in cui divennero esigibili si considerano prescritti e restano acquisiti alla Società. Ai sensi dell’articolo 51 dello Statuto, l’utile netto risultante dal bilancio è ripartito come segue: a) una quota non inferiore a quella stabilita dalla legge alla riserva legale; b) il 5% alla riserva straordinaria; c) ai Soci, nella misura che, su proposta del Consiglio, viene fissata dall’Assemblea; d) una eventuale quota, determinata dall’Assemblea sempre su proposta del Consiglio di Amministrazione, alla costituzione o all’incremento delle riserve, nonché al fondo per l’acquisto o il rimborso delle azioni sociali. L’eventuale residuo, in misura non superiore al 10%, sarà destinato a beneficenza, assistenza e pubblico interesse, da devolversi a insindacabile giudizio del Consiglio di Amministrazione. 4.2.7. Deliberazioni, autorizzazioni e approvazioni in virtù delle quali le Azioni di Compendio saranno emesse Si veda la Sezione Seconda, Capitolo IV, Paragrafo 4.1.11. 4.2.8. Data prevista per l’emissione delle Azioni di Compendio Le Azioni di Compendio saranno messe a disposizione, per il tramite di Monte Titoli il quinto Giorno di Borsa Aperta del mese di calendario successivo a quello di presentazione della Domanda di Conversione (la “Data di Conversione”), salvo per le Domande di Conversione presentate nell’ultimo mese di calendario del Periodo di Conversione, in relazione alle quali le Azioni di Compendio saranno messe a disposizione alla Data di Scadenza. In caso di esercizio dell’Opzione di Riscatto o di Rimborso con Regolamento in Azioni o Misto da parte dell’Emittente, le Azioni di Compendio saranno rese disponibili, rispettivamente, alla Data di Riscatto o alla Data di Rimborso (cfr. articoli 10 e 11 del Regolamento del Prestito). Al pari delle Azioni BPEL in circolazione alla Data del Prospetto, le Azioni di Compendio saranno quotate presso il MTA. 4.2.9. Eventuali limitazioni alla libera trasferibilità delle Azioni di Compendio Non esistono limitazioni alla libera trasferibilità delle Azioni di Compendio. 4.2.10. Indicazione dell’esistenza di eventuali norme in materia di obbligo di offerta al pubblico di acquisto e/o di offerta di acquisto e di vendita residuali in relazione agli strumenti finanziari Al pari delle Azioni BPEL in circolazione, anche le Azioni di Compendio saranno assoggettate alle norme previste dal TUF e dai relativi regolamenti di attuazione, tra cui il Regolamento Emittenti, con particolare riferimento alle norme dettate in materia di offerta pubblica di acquisto obbligatoria (articolo 106 TUF), obblighi di acquisto (sell-out) (articolo 108 TUF) e diritto di acquisto (squeeze-out) (articolo 111 TUF). - 204 - 4.2.11. Offerte pubbliche effettuate sulle azioni dell’Emittente nel corso dell’ultimo esercizio e nell’esercizio in corso Nel corso dell’ultimo esercizio e sino alla Data del Prospetto, le Azioni BPEL non sono state oggetto di offerte pubbliche di acquisto o di scambio promosse da terzi. 4.2.12. Effetti di diluizione Le Obbligazioni Convertibili sono offerte in opzione a tutti gli azionisti e, pertanto, non vi sono effetti diluitivi in termini di quota percentuale di partecipazione al capitale sociale nei confronti di quegli azionisti dell’Emittente che decideranno di sottoscrivere l’Offerta per la parte di loro competenza. Gli azionisti che invece decidessero di non sottoscrivere l’Offerta per la parte di loro competenza potrebbero vedere diluita la propria partecipazione, di una percentuale massima pari al 48,72%, in ipotesi di totale sottoscrizione e conversione delle Obbligazioni Convertibili. 4.2.13. Regime fiscale delle Azioni di Compendio Le informazioni riportate qui di seguito sintetizzano il regime fiscale proprio dell’acquisto,della detenzione e della cessione delle Azioni di Compendio, ai sensi della vigente legislazione tributaria italiana e relativamente a specifiche categorie di investitori. Quanto segue non intende essere un’esauriente analisi delle conseguenze fiscali connesse all’acquisto, alla detenzione e alla cessione delle Azioni di Compendio. Il regime fiscale proprio dell’acquisto, della detenzione e della cessione delle Azioni di Compendio, qui di seguito riportato, si basa sulla legislazione vigente e sulla prassi esistente alla Data del Prospetto, fermo restando che le stesse rimangono soggette a possibili cambiamenti anche con effetti retroattivi, e rappresenta pertanto una mera introduzione alla materia. Gli investitori sono, perciò, tenuti a consultare i propri consulenti in merito al regime fiscale proprio dell’acquisto, della detenzione e della cessione delle Azioni di Compendio ed a verificare la natura e l’origine delle somme percepite come distribuzioni su tali azioni dell’Emittente (dividendi o riserve). A) Definizioni Ai fini del presente Paragrafo 4.2.13 del Prospetto, i termini definiti hanno il significato di seguito riportato. “Azioni”: le Azioni di Compendio dell’Emittente; “Cessione di Partecipazioni Qualificate”: cessione di azioni, diverse dalle azioni di risparmio, diritti o titoli attraverso cui possono essere acquisite azioni, che eccedano, nell’arco di un periodo di dodici mesi, i limiti per la qualifica di Partecipazione Qualificata. Il termine di dodici mesi decorre dal momento in cui i titoli ed i diritti posseduti rappresentano una percentuale di diritti di voto o di partecipazione superiore ai limiti predetti. Per i diritti o titoli attraverso cui possono essere acquisite partecipazioni si tiene conto delle percentuali di diritti di voto o di partecipazione al capitale potenzialmente ricollegabili alle partecipazioni; “Partecipazioni Non Qualificate”: le partecipazioni sociali in società quotate sui mercati regolamentati diverse dalle Partecipazioni Qualificate; “Partecipazioni Qualificate”: le partecipazioni sociali in società quotate sui mercati regolamentati costituite dal possesso di partecipazioni (diverse dalle azioni di risparmio), diritti o titoli, attraverso cui possono essere acquisite le predette partecipazioni, che rappresentino complessivamente una - 205 - percentuale di diritti di voto esercitabili nell’assemblea ordinaria superiore al 2% ovvero una partecipazione al capitale od al patrimonio superiore al 5%. B) Regime fiscale dei dividendi I dividendi attribuiti sulle Azioni dell’Emittente saranno soggetti al trattamento fiscale ordinariamente applicabile ai dividendi corrisposti da società per azioni fiscalmente residenti in Italia. Sono previste le seguenti differenti modalità di tassazione relativamente alle diverse categorie di percettori. (i) Persone fisiche fiscalmente residenti in Italia non esercenti attività di impresa I dividendi corrisposti a persone fisiche fiscalmente residenti in Italia su azioni, possedute al di fuori dell’esercizio d’impresa e costituenti Partecipazioni Non Qualificate, immesse nel sistema di deposito accentrato gestito dalla Monte Titoli (quali le azioni dell’Emittente oggetto della presente offerta), sono soggetti ad una imposta sostitutiva con aliquota del 12,50%, con obbligo di rivalsa, ai sensi dell’art. 27ter D.P.R. n. 600 del 19 settembre 1973 (il “DPR 600/1973”); non sussiste l’obbligo da parte dei soci di indicare i dividendi incassati nella dichiarazione dei redditi. Questa imposta sostitutiva è applicata dai soggetti residenti presso i quali i titoli sono depositati, aderenti al sistema di deposito accentrato gestito dalla Monte Titoli, nonché, mediante un rappresentante fiscale nominato in Italia (in particolare, una banca o una SIM residente in Italia, una stabile organizzazione in Italia di banche o di imprese di investimento non residenti, ovvero una società di gestione accentrata di strumenti finanziari autorizzata ai sensi dell’articolo 80 del TUF, dai soggetti (depositari) non residenti che aderiscono al Sistema Monte Titoli o a Sistemi esteri di deposito accentrato aderenti al Sistema Monte Titoli. Questa modalità di tassazione costituisce il regime ordinariamente applicabile alle azioni negoziate in mercati regolamentati italiani, quali le azioni dell’Emittente oggetto della presente offerta. I dividendi corrisposti a persone fisiche fiscalmente residenti in Italia su azioni, possedute al di fuori dell’esercizio d’impresa e costituenti Partecipazioni Qualificate, non sono soggetti ad alcuna ritenuta alla fonte o imposta sostitutiva a condizione che gli aventi diritto, all’atto della percezione, dichiarino che gli utili riscossi sono relativi a partecipazioni attinenti a Partecipazioni Qualificate. Tali dividendi concorrono parzialmente alla formazione del reddito imponibile complessivo del socio. Il Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 2 aprile 2008 (il “DM 2 aprile 2008”) - in attuazione dell’articolo 1, comma 38 della Legge 24 dicembre 2007 n. 244 (la “Legge Finanziaria 2008”) - ha rideterminato la percentuale di concorso alla formazione del reddito nella misura del 49,72%. Tale percentuale si applica ai dividendi formati con utili prodotti dalla società a partire dall’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007. Resta ferma l’applicazione della precedente percentuale di concorso alla formazione del reddito, pari al 40%, per gli utili prodotti fino all’esercizio in corso al 31 dicembre 2007. Inoltre, a partire dalle delibere di distribuzione successive a quella avente ad oggetto l’utile dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2007, agli effetti della tassazione del percettore, i dividendi distribuiti si considerano prioritariamente formati con utili prodotti dalla società fino a tale data. (ii) Persone fisiche fiscalmente residenti in Italia esercenti attività di impresa I dividendi corrisposti a persone fisiche fiscalmente residenti in Italia su azioni relative all’impresa non sono soggetti ad alcuna ritenuta alla fonte o imposta sostitutiva a condizione che gli aventi diritto, all’atto della percezione, dichiarino che gli utili riscossi sono relativi a partecipazioni attinenti all’attività d’impresa. Tali dividendi concorrono parzialmente alla formazione del reddito imponibile complessivo del socio. Il DM 2 aprile 2008 - in attuazione dell’articolo 1, comma 38 della Legge - 206 - Finanziaria 2008 - ha rideterminato la percentuale di concorso alla formazione del reddito nella misura del 49,72%. Tale percentuale si applica ai dividendi formati con utili prodotti dalla società a partire dall’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007. Resta ferma l’applicazione della precedente percentuale di concorso alla formazione del reddito, pari al 40%, per gli utili prodotti fino all’esercizio in corso al 31 dicembre 2007. Inoltre, a partire dalle delibere di distribuzione successive a quella avente ad oggetto l’utile dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2007, agli effetti della tassazione del percettore, i dividendi distribuiti si considerano prioritariamente formati con utili prodotti dalla società fino a tale data. (iii) Società in nome collettivo, in accomandita semplice ed equiparate di cui all’articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 (di seguito il “TUIR”), società ed enti di cui all’articolo 73, comma primo, lettere a) e b), del TUIR, fiscalmente residenti in Italia I dividendi percepiti da società in nome collettivo, in accomandita semplice ed equiparate (escluse le società semplici) di cui all’articolo 5 del TUIR, da società ed enti di cui all’art. 73, comma primo, lett. a) e b), del TUIR, ovverosia da società per azioni e in accomandita per azioni, società a responsabilità limitata, enti pubblici e privati che hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali (cosiddetti enti commerciali), fiscalmente residenti in Italia non sono soggetti ad alcuna ritenuta alla fonte in Italia e concorrono alla formazione del reddito imponibile complessivo del percipiente con le seguenti modalità: le distribuzioni a favore di soggetti IRPEF (società in nome collettivo, società in accomandita semplice) concorrono parzialmente alla formazione del reddito imponibile complessivo del percipiente; il DM 2 aprile 2008 - in attuazione dell’articolo 1, comma 38 della Legge Finanziaria 2008 - ha rideterminato la percentuale di concorso alla formazione del reddito nella misura del 49,72%. Tale percentuale si applica ai dividendi formati con utili prodotti dalla società a partire dall’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007. Resta ferma l’applicazione della precedente percentuale di concorso alla formazione del reddito, pari al 40%, per gli utili prodotti fino all’esercizio in corso al 31 dicembre 2007. Inoltre, a partire dalle delibere di distribuzione successive a quella avente ad oggetto l’utile dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2007, agli effetti della tassazione del percettore, i dividendi distribuiti si considerano prioritariamente formati con utili prodotti dalla società fino a tale data. le distribuzioni a favore di soggetti IRES (società per azioni, società a responsabilità limitata, società in accomandita per azioni ed enti commerciali) concorrono a formare il reddito imponibile complessivo del percipiente limitatamente al 5% del loro ammontare, ovvero per l’intero ammontare se relative a titoli detenuti per la negoziazione da soggetti che applicano i principi contabili internazionali IAS/IFRS. (iv) Enti di cui all’articolo 73(1), lett. c) del TUIR, fiscalmente residenti in Italia I dividendi percepiti dagli enti di cui all’art. 73, comma primo, lett. c), del TUIR, ovverosia dagli enti pubblici e privati fiscalmente residenti in Italia, diversi dalle società, non aventi ad oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali, concorrono a formare il reddito complessivo limitatamente al 5% del loro ammontare. (v) Soggetti esenti Per le azioni, quali le Azioni emesse dall’Emittente, immesse nel sistema di deposito accentrato gestito da Monte Titoli, i dividendi percepiti da soggetti residenti esenti dall’imposta sul reddito delle società (IRES) sono soggetti ad una imposta sostitutiva con aliquota del 27% applicata dal soggetto (aderente al sistema di deposito accentrato gestito da Monte Titoli) presso il quale le Azioni sono depositate. - 207 - (vi) Fondi pensione italiani ed O.I.C.V.M. Gli utili percepiti da (a) fondi pensione italiani di cui al Decreto Legislativo n. 252 del 5 dicembre 2005 (il “Decreto 252”) e (b) dagli organismi italiani di investimento collettivo in valori mobiliari soggetti alla disciplina di cui all’articolo 8, commi da 1 a 4, del D.Lgs. 461/1997 (“O.I.C.V.M.”), non sono soggette a ritenuta alla fonte né ad imposta sostitutiva. Concorrono alla formazione del risultato complessivo annuo di gestione maturato, soggetto ad imposta sostitutiva con aliquota dell’11%, per i fondi pensione, e con aliquota del 12,50% per gli O.I.C.V.M. Con riferimento a fondi comuni di investimento in valori mobiliari ovvero SICAV residenti con meno di 100 partecipanti – ad eccezione del caso in cui le quote od azioni dei predetti organismi detenute da investitori qualificati, diversi dalle persone fisiche, siano superiori al 50% – l’imposta sostitutiva del 12,50% si applica sulla parte di risultato della gestione diverso da quello riferibile a partecipazioni “qualificate” (che, al contrario, è soggetto ad imposta sostitutiva del 27%). A questi fini si considerano “qualificate” le partecipazioni al capitale o al patrimonio con diritto di voto in società negoziate in mercati regolamentati superiori al 10% (nel computo di questa percentuale si tiene conto dei diritti, rappresentati o meno da titoli, che consentono di acquistare partecipazioni al capitale o al patrimonio con diritto di voto). (vii) Fondi comuni di investimento immobiliare Ai sensi del Decreto Legge n. 351 del 25 settembre 2001 (il “Decreto 351”), convertito con modificazioni dalla Legge n. 410 del 23 novembre 2001 ed a seguito delle modifiche apportate dall’articolo 41-bis del Decreto Legge n. 269 del 30 settembre 2003, convertito con modificazioni in Legge 326/2003 (il “Decreto 269”), le distribuzioni di utili percepite dai fondi comuni di investimento immobiliare istituiti ai sensi dell’articolo 37 del TUF ovvero dell’articolo 14-bis della Legge n. 86 del 25 gennaio 1994 (la “Legge 86”), nonché dai fondi di investimento immobiliare istituiti anteriormente al 26 settembre 2001, non sono soggette a ritenuta d’imposta né ad imposta sostitutiva. Tuttavia, a seguito delle modifiche introdotte dal Decreto 112/08, convertito con Legge n. 133 del 6 agosto 2008, ai fondi immobiliari chiusi di cui all’articolo 37 del TUF, che presentino taluni requisiti, si applica un’imposta patrimoniale nella misura dell’1% sull’ammontare del valore netto dei fondi. In particolare, tale imposta patrimoniale trova applicazione ai fondi immobiliari per i quali i regolamenti di gestione non prevedano la quotazione dei certificati partecipativi in mercati regolamentati italiani o esteri che abbiano un patrimonio inferiore a 400 milioni di Euro e che presentino almeno una delle seguenti caratteristiche: a) le quote del fondo siano detenute da meno di 10 partecipanti, salvo che almeno il 50% di tali quote siano detenute i) da fondi pensione o da organismi di investimento collettivo italiani ai sensi dell’art. 7, comma 2, ultimo periodo del Decreto 351, ii) dai soggetti indicati nell’articolo 6 del Decreto Legislativo 1 aprile 1996, n. 239 (vale a dire dai cosiddetti investitori istituzionali e da soggetti fiscalmente residenti in Stati esteri che garantiscono un adeguato scambio di informazioni con l’amministrazione finanziaria italiana), iii) da imprenditori individuali, società ed enti esercenti attività commerciale fiscalmente residenti in Italia ed a condizione che le quote siano relative all’attività d’impresa nonché iv) da enti pubblici, enti di previdenza obbligatoria ed enti non commerciali di cui all’art. 73, comma 1, lett. c) del TUIR; b) le quote del fondo, se il fondo è istituito ai sensi degli articoli 15 e 16 del regolamento del Ministro del tesoro del bilancio e della programmazione economica 24 maggio 1999, n. 228 (vale a dire se si tratta di fondi cosiddetti riservati o speculativi) siano possedute per più dei due terzi, nel corso del periodo di imposta, (i) da persone fisiche legate fra loro da rapporti di parentela o affinità ai sensi dell’articolo 5, comma 5, del TUIR (ii) da società ed enti di cui le persone fisiche medesime detengono il controllo ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile, ovvero il diritto di partecipazione - 208 - agli utili superiore al 50 per cento (iii) da trust di cui le medesime persone fisiche siano disponenti o beneficiarie, salvo che le predette quote siano relative ad imprese commerciali esercitate da soggetti residenti ovvero a stabili organizzazioni nel territorio dello Stato di soggetti non residenti. Ai sensi del Decreto Legge n. 112 del 25 giugno 2008, convertito con Legge n. 133 del 6 agosto 2008, i proventi derivanti dalla partecipazione ai fondi immobiliari sono assoggettati in capo ai percipienti ad una ritenuta del 20%, applicata a titolo di acconto o d’imposta (a seconda della natura giuridica del percipiente), con esclusione dei proventi percepiti dai soggetti, beneficiari effettivi di tali proventi, fiscalmente residenti in Stati esteri che garantiscono un adeguato scambio di informazioni con l’amministrazione finanziaria italiana. (viii) Soggetti fiscalmente non residenti in Italia che detengono le Azioni per il tramite di una stabile organizzazione nel territorio dello Stato Le distribuzioni di utili percepite da soggetti non residenti in Italia che detengono la partecipazione attraverso una stabile organizzazione in Italia, non sono soggette ad alcuna ritenuta in Italia né ad imposta sostitutiva e concorrono a formare il reddito complessivo della stabile organizzazione nella misura del 5% del loro ammontare, ovvero per l’intero ammontare se relative a titoli detenuti per la negoziazione da soggetti che applicano i principi contabili internazionali IAS/IFRS. Qualora le distribuzioni siano riconducibili ad una partecipazione non connessa ad una stabile organizzazione in Italia del soggetto percettore non residente, si faccia riferimento a quanto esposto al paragrafo che segue. (ix) Soggetti fiscalmente non residenti in Italia che non detengono le Azioni per il tramite di una stabile organizzazione nel territorio dello Stato I dividendi, derivanti da azioni o titoli similari immessi nel sistema di deposito accentrato gestito dalla Monte Titoli (quali le azioni dell’Emittente oggetto della presente offerta), percepiti da soggetti fiscalmente non residenti in Italia, privi di stabile organizzazione nel territorio dello Stato cui la partecipazione sia riferibile, sono in linea di principio, soggetti ad una imposta sostitutiva del 27%, ridotta al 12,50% per gli utili pagati su azioni di risparmio, ai sensi dell’art. 27-ter DPR 600/1973. Tale imposta sostitutiva è applicata dai soggetti residenti presso i quali i titoli sono depositati, aderenti al sistema di deposito accentrato gestito dalla Monte Titoli, nonché, mediante un rappresentante fiscale nominato in Italia (in particolare, una banca o una SIM residente in Italia, una stabile organizzazione in Italia di banche o di imprese di investimento non residenti, ovvero una società di gestione accentrata di strumenti finanziari autorizzata ai sensi dell’articolo 80 del TUF), dai soggetti non residenti che aderiscono al Sistema Monte Titoli o a Sistemi esteri di deposito accentrato aderenti al Sistema Monte Titoli. Gli azionisti fiscalmente non residenti in Italia, diversi dagli azionisti di risparmio, hanno diritto, a fronte di istanza di rimborso da presentare secondo le condizioni e nei termini di legge, al rimborso fino a concorrenza dei 4/9 della imposta sostitutiva subita in Italia ai sensi dell’art. 27-ter, dell’imposta che dimostrino di aver pagato all’estero in via definitiva sugli stessi utili, previa esibizione alle competenti autorità fiscali italiane della relativa certificazione dell’ufficio fiscale dello Stato estero. Alternativamente al suddetto rimborso, i soggetti residenti in Stati con i quali siano in vigore convenzioni per evitare la doppia imposizione possono chiedere l’applicazione dell’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi nella misura (ridotta) prevista dalla convenzione di volta in volta applicabile. A tal fine i soggetti presso cui le azioni sono depositate, aderenti al sistema di deposito accentrato gestito dalla Monte Titoli, debbono acquisire: una dichiarazione del soggetto non residente effettivo beneficiario degli utili, dalla quale risultino i dati identificativi del soggetto medesimo, la sussistenza di tutte le condizioni alle quali è - 209 - subordinata l’applicazione del regime convenzionale e gli eventuali elementi necessari a determinare la misura dell’aliquota applicabile ai sensi della convenzione; un’attestazione dell’autorità fiscale competente dello Stato ove l’effettivo beneficiario degli utili ha la residenza, dalla quale risulti la residenza nello Stato medesimo ai sensi della convenzione. Questa attestazione produce effetti fino al 31 marzo dell’anno successivo a quello di presentazione. L’Amministrazione finanziaria italiana ha peraltro concordato con le amministrazioni finanziarie di alcuni Stati esteri un’apposita modulistica volta a garantire un più efficiente e agevole rimborso o esonero totale o parziale del prelievo alla fonte applicabile in Italia. Se la documentazione non è presentata al soggetto depositario precedentemente alla messa in pagamento dei dividendi, l’imposta sostitutiva è applicata con aliquota del 27%. In tal caso, il beneficiario effettivo dei dividendi può comunque richiedere all’Amministrazione finanziaria il rimborso della differenza tra la ritenuta applicata e quella applicabile ai sensi della convenzione tramite apposita istanza di rimborso, corredata dalla documentazione di cui sopra, da presentare secondo le condizioni e nei termini di legge. Nel caso in cui i soggetti percettori siano (i) fiscalmente residenti in uno degli Stati membri dell’Unione Europea ovvero in uno degli Stati aderenti all’Accordo sullo Spazio Economico Europeo ed inclusi nella lista da predisporre con apposito Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze ai sensi dell’articolo 168-bis del TUIR ed (ii) ivi soggetti ad un’imposta sul reddito delle società, i dividendi sono soggetti ad una imposta sostitutiva pari all’1,375% del relativo ammontare. Fino all’emanazione del suddetto Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanza, gli Stati aderenti all’Accordo sullo Spazio Economico Europeo che rilevano ai fini dell’applicazione dell’imposta nella citata misura dell’1, 375% sono quelli inclusi nella lista di cui al Decreto del Ministero delle Finanze del 4 settembre 1996 e successive modifiche. Ai sensi dell’articolo 1, comma 68 della Legge Finanziaria 2008, l’imposta sostitutiva dell’1,375% si applica ai soli dividendi derivanti da utili formatisi a partire dall’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007. Ai sensi dell’art. 27-bis del DPR 600/1973, approvato in attuazione della Direttiva n. 435/90/CEE del 23 luglio 1990, nel caso in cui i dividendi siano percepiti da una società (a) che riveste una delle forme previste nell’allegato alla stessa Direttiva n. 435/90/CEE, (b) che è fiscalmente residente in uno Stato membro dell’Unione Europea, (c) che è soggetta, nello Stato di residenza, senza possibilità di fruire di regimi di opzione o di esonero che non siano territorialmente o temporalmente limitati, ad una delle imposte indicate nell’allegato alla predetta Direttiva e (d) che detiene una partecipazione diretta nell’Emittente non inferiore al 10 per cento del capitale sociale, per un periodo ininterrotto di almeno un anno, tale società ha diritto a richiedere alle autorità fiscali italiane il rimborso dell’imposta sostitutiva applicata sui dividendi da essa percepiti. A tal fine, la società non residente deve produrre una certificazione, rilasciata dalle competenti autorità fiscali dello Stato estero, che attesti che la società non residente soddisfa i predetti requisiti nonché la documentazione attestante la sussistenza delle condizioni sopra indicate. Inoltre, secondo quanto chiarito dalle autorità fiscali italiane, al verificarsi delle predette condizioni ed in alternativa alla presentazione di una richiesta di rimborso successivamente alla distribuzione del dividendo, purché il periodo minimo annuale di detenzione della partecipazione nell’Emittente sia già trascorso al momento della distribuzione del dividendo medesimo, la società non residente può direttamente richiedere all’intermediario depositario delle Azioni la non applicazione dell’imposta sostitutiva presentando all’intermediario in questione la stessa documentazione sopra indicata. In relazione alle società non residenti che risultano direttamente o indirettamente controllate da soggetti non residenti in Stati dell’Unione Europea, il suddetto regime di rimborso o di non applicazione dell’imposta sostitutiva può essere invocato soltanto a condizione che le medesime società dimostrino di non essere state costituite allo scopo esclusivo o principale di beneficiare del regime in questione. - 210 - (x) Distribuzione di riserve di cui all’art. 47, comma quinto, del TUIR Le informazioni fornite in questo Paragrafo sintetizzano il regime fiscale applicabile alla distribuzione da parte dell’Emittente – in occasione diversa dal caso di riduzione del capitale esuberante, di recesso, di esclusione, di riscatto o di liquidazione – delle Riserve di Capitale di cui all’art. 47, comma quinto, del TUIR, ovverosia, tra l’altro, delle riserve od altri fondi costituiti con sovrapprezzi di emissione, con interessi di conguaglio versati dai sottoscrittori, con versamenti fatti dai soci a fondo perduto o in conto capitale e con saldi di rivalutazione monetaria esenti da imposta (di seguito anche “Riserve di Capitale”). (a) Persone fisiche non esercenti attività d’impresa fiscalmente residenti in Italia Indipendentemente dalla delibera assembleare, le somme percepite da persone fisiche fiscalmente residenti in Italia non esercenti attività d’impresa a titolo di distribuzione delle riserve di capitali costituiscono utili per i percettori nei limiti e nella misura in cui sussistano, in capo alla società distributrice, utili di esercizio e riserve di utili (fatta salva la quota di essi accantonata in sospensione di imposta) in capo alla società che provvede all’erogazione. Le somme qualificate come utili sono soggette, a seconda che si tratti o meno di partecipazioni non qualificate e/o non relative all’impresa, al medesimo regime sopra riportato. Le somme percepite a titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale, al netto, sulla base di quanto testé indicato, dell’importo eventualmente qualificabile come utile, riducono di pari ammontare il costo fiscalmente riconosciuto della partecipazione. Ne consegue che, in sede di successiva cessione, la plusvalenza imponibile è calcolata per differenza fra il prezzo di vendita ed il costo fiscalmente riconosciuto della partecipazione ridotto di un ammontare pari alle somme percepite a titolo di distribuzione delle riserve di capitali (al netto dell’importo eventualmente qualificabile come utile). Secondo l’interpretazione fatta propria dall’Amministrazione finanziaria le somme percepite a titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale, per la parte eccedente il costo fiscale della partecipazione costituiscono utili. In relazione alle partecipazioni per cui la persona fisica abbia optato per il regime cosiddetto del “risparmio gestito” di cui all’art. 7 del D.Lgs. 461/1997, in assenza di qualsiasi chiarimento da parte dell’Amministrazione Finanziaria, seguendo un’interpretazione sistematica delle norme, le somme distribuite a titolo di ripartizione delle Riserve di Capitale dovrebbero concorrere a formare il risultato annuo della gestione maturato relativo al periodo d’imposta in cui è avvenuta la distribuzione. Anche il valore delle partecipazioni alla fine dello stesso periodo d’imposta (o al venire meno del regime del “risparmio gestito” se anteriore) deve essere incluso nel calcolo del risultato annuo della gestione maturato nel periodo d’imposta, da assoggettare ad imposta sostitutiva del 12,50%. (b) Società in nome collettivo, in accomandita semplice ed equiparate di cui all’articolo 5 del TUIR, società di persone, società ed enti di cui all’art. 73, comma primo, lett. a) e b) del TUIR e persone fisiche esercenti attività d’impresa, fiscalmente residenti in Italia. In capo alle persone fisiche esercenti attività d’impresa, alle società in nome collettivo, in accomandita semplice ed equiparate (escluse le società semplici) di cui all’articolo 5 del TUIR, alle società ed enti di cui all’art. 73, comma primo, lett. a) e b), del TUIR, fiscalmente residenti in Italia, le somme percepite a titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale costituiscono utili nei limiti e nella misura in cui sussistano utili di esercizio e riserve di utili (fatte salve le quote di essi accantonate in sospensione di imposta) in capo alla società che provvede all’erogazione. Le somme qualificate come utili dovrebbero essere soggette al medesimo regime sopra riportato. Le somme percepite a titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale, al netto dell’importo eventualmente qualificabile come utile, riducono il costo fiscalmente riconosciuto della partecipazione di un pari ammontare. Le somme percepite a titolo di - 211 - distribuzione delle Riserve di Capitale, per la parte eccedente il costo fiscale della partecipazione, costituiscono plusvalenze e, come tali, assoggettate al regime evidenziato al successivo Paragrafo C. (c) Fondi pensione italiani e O.I.C.V.M. (fondi di investimento, SICAV) In base ad una interpretazione sistematica delle norme, le somme percepite da O.I.C.V.M. (fondi di investimento, SICAV) e fondi pensione italiani di cui al Decreto 252 a titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale, dovrebbero concorrere a formare il risultato netto di gestione maturato relativo al periodo d’imposta in cui è avvenuta la distribuzione, soggetto ad un’imposta sostitutiva del 12,50% (11% nel caso di fondi pensione). Anche il valore delle partecipazioni alla fine dello stesso periodo d’imposta deve essere incluso nel calcolo del risultato annuo di gestione. Con riferimento a fondi comuni di investimento in valori mobiliari ovvero SICAV residenti con meno di 100 partecipanti – ad eccezione del caso in cui le quote od azioni dei predetti organismi detenute da investitori qualificati, diversi dalle persone fisiche, siano superiori al 50% – l’imposta sostitutiva del 12,50% si applica sulla parte di risultato della gestione diverso da quello riferibile a partecipazioni “qualificate” (che, al contrario, è soggetto ad imposta sostitutiva del 27%). A questi fini si considerano “qualificate” le partecipazioni al capitale o al patrimonio con diritto di voto in società negoziate in mercati regolamentati superiori al 10% (nel computo di questa percentuale si tiene conto dei diritti, rappresentati o meno da titoli, che consentono di acquistare partecipazioni al capitale o al patrimonio con diritto di voto). (d) Soggetti fiscalmente non residenti in Italia privi di stabile organizzazione nel territorio dello Stato In capo ai soggetti fiscalmente non residenti in Italia (siano essi persone fisiche o società di capitali), privi di stabile organizzazione in Italia cui la partecipazione sia riferibile, la natura fiscale delle somme percepite a titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale è la medesima di quella evidenziata per le persone fisiche fiscalmente residenti in Italia. Al pari di quanto evidenziato per le persone fisiche e per le società di capitali fiscalmente residenti in Italia, le somme percepite a titolo di distribuzione delle Riserve di Capitale, al netto dell’importo eventualmente qualificabile come utile, riducono il costo fiscalmente riconosciuto della partecipazione di un pari ammontare. (e) Soggetti fiscalmente non residenti in Italia dotati di stabile organizzazione nel territorio dello Stato Relativamente ai soggetti non residenti che detengono la partecipazione attraverso una stabile organizzazione in Italia, tali somme concorrono alla formazione del reddito della stabile organizzazione secondo il regime impositivo previsto per le società ed enti di cui all’art. 73 comma primo, lett. a) e b) del TUIR, fiscalmente residenti in Italia. Qualora la distribuzione di Riserve di Capitale derivi da una partecipazione non connessa ad una stabile organizzazione in Italia del soggetto percettore non residente, si faccia riferimento a quanto esposto al precedente Paragrafo sub (d). C. Regime fiscale delle plusvalenze derivanti dalla cessione di azioni (i) Persone fisiche fiscalmente residenti in Italia non esercenti attività di impresa Le plusvalenze, diverse da quelle conseguite nell’esercizio di imprese commerciali, realizzate da persone fisiche fiscalmente residenti in Italia mediante cessione a titolo oneroso di partecipazioni sociali, nonché di titoli o diritti attraverso cui possono essere acquisite le predette partecipazioni, sono - 212 - soggette ad un diverso regime fiscale a seconda che si tratti di una cessione di Partecipazioni Qualificate o di Partecipazioni Non Qualificate. Cessione di Partecipazioni Qualificate Le plusvalenze derivanti dalla cessione di una Partecipazione Qualificata conseguita al di fuori dell’esercizio di imprese commerciali da persone fisiche fiscalmente residenti in Italia concorrono alla formazione del reddito imponibile del soggetto percipiente parzialmente. Il DM 2 aprile 2008 - in attuazione dell’articolo 1, comma 38 della Legge Finanziaria 2008 - ha rideterminato la percentuale di concorso alla formazione del reddito nella misura del 49,72%. Tale percentuale si applica alle plusvalenze realizzate a decorrere dal 1 gennaio 2009. Resta ferma l’applicazione della precedente percentuale di concorso alla formazione del reddito, pari al 40%, per le plusvalenze relative ad atti di realizzo posti in essere anteriormente al 1 gennaio 2009, ma i cui corrispettivi siano in tutto o in parte percepiti a decorrere dalla stessa data. Per tali plusvalenze, la tassazione avviene in sede di dichiarazione annuale dei redditi. Partecipazioni Non Qualificate Le plusvalenze, non conseguite nell’esercizio di imprese commerciali, realizzate da persone fisiche fiscalmente residenti in Italia mediante cessione a titolo oneroso di Partecipazioni Non Qualificate, nonché di titoli o diritti attraverso cui possono essere acquisite le predette partecipazioni, sono soggette ad un’imposta sostitutiva del 12,5%. Il contribuente può optare per una delle seguenti modalità di tassazione: (a) Tassazione in base alla dichiarazione dei redditi. Nella dichiarazione vanno indicate le plusvalenze e minusvalenze realizzate nell’anno. L’imposta sostitutiva del 12,5% è determinata in tale sede sulle plusvalenze al netto delle relative minusvalenze ed è versata entro i termini previsti per il versamento delle imposte sui redditi dovute a saldo in base alla dichiarazione. Le minusvalenze eccedenti, purché esposte in dichiarazione dei redditi, possono essere portate in deduzione, fino a concorrenza, delle relative plusvalenze dei periodi di imposta successivi, ma non oltre il quarto. Il criterio della dichiarazione è obbligatorio nell’ipotesi in cui il soggetto non scelga uno dei due regimi di cui ai successivi punti (b) e (c). (b) Regime del risparmio amministrato (opzionale). Tale regime può trovare applicazione a condizione che (i) le Azioni siano depositate presso banche o società di intermediazione mobiliari residenti o altri soggetti residenti individuati con appositi decreti ministeriali e (ii) l’azionista opti (con comunicazione sottoscritta inviata all’intermediario) per l’applicazione del regime del risparmio amministrato. Nel caso in cui il soggetto opti per tale regime, l’imposta sostitutiva con l’aliquota del 12,5% è determinata e versata all’atto della singola cessione dall’intermediario presso il quale le azioni sono depositate in custodia o in amministrazione, su ciascuna plusvalenza realizzata. Le eventuali minusvalenze possono essere compensate nell’ambito del medesimo rapporto computando l’importo delle minusvalenze in diminuzione, fino a concorrenza, delle plusvalenze realizzate nelle successive operazioni poste in essere nello stesso periodo d’imposta o nei periodi di imposta successivi, ma non oltre il quarto. Qualora il rapporto di custodia o amministrazione venga meno, le eventuali minusvalenze possono essere portate in deduzione, non oltre il quarto periodo d’imposta successivo a quello di realizzo, dalle plusvalenze realizzate nell’ambito di un altro rapporto di risparmio amministrato intestato agli stessi soggetti intestatari del rapporto o deposito di provenienza, o possono essere dedotte in sede di dichiarazione dei redditi. - 213 - (c) Regime del risparmio gestito (opzionale). Presupposto per la scelta di tale regime è il conferimento di un incarico di gestione patrimoniale ad un intermediario autorizzato. In tale regime, un’imposta sostitutiva del 12,5% è applicata dall’intermediario al termine di ciascun periodo d’imposta sull’incremento del valore del patrimonio gestito maturato nel periodo d’imposta, anche se non percepito, al netto dei redditi assoggettati a ritenuta, dei redditi esenti o comunque non soggetti ad imposte, dei redditi che concorrono a formare il reddito complessivo del contribuente, dei proventi derivanti da quote di organismi di investimento collettivo in valori mobiliari italiani soggetti ad imposta sostitutiva di cui all’articolo 8 del D.Lgs. 461/1997. Nel regime del risparmio gestito, le plusvalenze realizzate mediante cessione di Partecipazioni Non Qualificate concorrono a formare l’incremento del patrimonio gestito maturato nel periodo d’imposta, soggetto ad imposta sostitutiva del 12,5%. Il risultato negativo della gestione conseguito in un periodo d’imposta può essere computato in diminuzione del risultato della gestione dei quattro periodi d’imposta successivi per l’intero importo che trova capienza in ciascuno di essi. In caso di chiusura del rapporto di gestione, i risultati negativi di gestione maturati (risultanti da apposita certificazione rilasciata dal soggetto gestore) possono essere portati in deduzione, non oltre il quarto periodo d’imposta successivo a quello di maturazione, dalle plusvalenze realizzate nell’ambito di un altro rapporto cui sia applicabile il regime del risparmio amministrato, ovvero utilizzati (per l’importo che trova capienza in esso) nell’ambito di un altro rapporto per il quale sia stata effettuata l’opzione per il regime del risparmio gestito, purché il rapporto o deposito in questione sia intestato agli stessi soggetti intestatari del rapporto o deposito di provenienza, ovvero possono essere portate in deduzione dai medesimi soggetti in sede di dichiarazione dei redditi, secondo le medesime regole applicabili alle minusvalenze eccedenti di cui al precedente punto (a). (ii) Persone fisiche esercenti attività d’impresa, società in nome collettivo, in accomandita semplice ed equiparate di cui all’articolo 5 del TUIR Le plusvalenze realizzate da persone fisiche nell’esercizio di impresa, società in nome collettivo, in accomandita semplice ed equiparate di cui all’articolo 5 del TUIR mediante cessione a titolo oneroso di azioni concorrono, per l’intero ammontare, a formare il reddito d’impresa imponibile, soggetto a tassazione in Italia secondo il regime ordinario. Secondo quanto chiarito dall’amministrazione finanziaria, gli elementi negativi di reddito realizzati da persone fisiche nell’esercizio di impresa, società in nome collettivo, in accomandita semplice ed equiparate di cui all’articolo 5 del TUIR mediante cessione a titolo oneroso delle Azioni sarebbero integralmente deducibili dal reddito imponibile del soggetto cedente. Tuttavia, laddove siano soddisfatte le condizioni evidenziate ai punti (a), (b), (c) e (d) del successivo paragrafo, le plusvalenze concorrono alla formazione del reddito d’impresa imponibile in misura parziale. Il DM 2 aprile 2008 - in attuazione dell’articolo 1, comma 38 della Legge Finanziaria 2008 - ha rideterminato la percentuale di concorso alla formazione del reddito nella misura del 49,72%. Tale percentuale si applica alle plusvalenze realizzate a decorrere dal 1 gennaio 2009. Le minusvalenze realizzate relative a partecipazioni con i requisiti di cui ai punti (a), (b), (c) e (d) del successivo paragrafo sono deducibili in misura parziale analogamente a quanto previsto per la tassazione delle plusvalenze. Ai fini della determinazione delle plusvalenze e minusvalenze fiscalmente rilevanti, il costo fiscale delle azioni cedute è assunto al netto delle svalutazioni dedotte nei precedenti periodi di imposta. - 214 - (iii) Società ed enti di cui all’articolo 73(1), lett. a) e b), del TUIR Le plusvalenze realizzate dalle società ed enti di cui all’articolo 73(1), lett. a) e b), del TUIR, ovverosia da società per azioni e in accomandita per azioni, società a responsabilità limitata, enti pubblici e privati che hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali, mediante cessione a titolo oneroso delle Azioni concorrono a formare il reddito d’impresa imponibile per il loro intero ammontare. Tuttavia, ai sensi dell’art. 87 del TUIR, le plusvalenze realizzate relativamente ad azioni in società ed enti indicati nell’articolo 73 del TUIR non concorrono alla formazione del reddito imponibile in quanto esenti nella misura del 95%, se le suddette azioni presentano i seguenti requisiti: (a) ininterrotto possesso dal primo giorno del dodicesimo mese precedente quello dell’avvenuta cessione considerando cedute per prime le azioni o quote acquisite in data più recente; (b) classificazione nella categoria delle immobilizzazioni finanziarie nel primo bilancio chiuso durante il periodo di possesso; (c) residenza fiscale della società partecipata in uno Stato o territorio di cui al decreto del Ministro dell’economia e delle finanze emanato ai sensi dell’articolo 168-bis del TUIR, o, alternativamente, l’avvenuta dimostrazione, a seguito dell’esercizio dell’interpello secondo le modalità di cui al comma 5, lettera b), dell’articolo 167 del TUIR, che dalle partecipazioni non sia stato conseguito, sin dall’inizio del periodo di possesso, l’effetto di localizzare i redditi in Stati o territori diversi da quelli individuati nel medesimo decreto di cui all’articolo 168-bis del TUIR. (d) la società partecipata esercita un’impresa commerciale secondo la definizione di cui all’art. 55 del TUIR; tuttavia tale requisito non rileva per le partecipazioni in società i cui titoli sono negoziati nei mercati regolamentati. I requisiti di cui ai punti (c) e (d) devono sussistere ininterrottamente, al momento del realizzo delle plusvalenze, almeno dall’inizio del terzo periodo di imposta anteriore al realizzo stesso. Le cessioni delle azioni o quote appartenenti alla categoria delle immobilizzazioni finanziarie e di quelle appartenenti alla categoria dell’attivo circolante vanno considerate separatamente con riferimento a ciascuna categoria. In presenza dei requisiti menzionati, le minusvalenze realizzate dalla cessione di partecipazioni sono indeducibili dal reddito d’impresa. Ai fini della determinazione delle plusvalenze e minusvalenze fiscalmente rilevanti, il costo fiscale delle azioni cedute è assunto al netto delle svalutazioni dedotte nei precedenti periodi di imposta. A decorrere dall’1 gennaio 2006, le minusvalenze e le differenze negative tra i ricavi e i costi relative ad azioni che non possiedono i requisiti per l’esenzione non rilevano fino a concorrenza dell’importo non imponibile dei dividendi, ovvero dei loro acconti, percepiti nei trentasei mesi precedenti il loro realizzo/conseguimento. Tale disposizione (i) si applica con riferimento alle azioni acquisite nei 36 mesi precedenti il realizzo/conseguimento, sempre che siano soddisfatte le condizioni di cui ai precedenti punti (c) e (d), ma (ii) non si applica ai soggetti che redigono il bilancio in base ai principi contabili internazionali di cui al Regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002. In relazione alle minusvalenze deducibili dal reddito di impresa, deve inoltre essere segnalato che, ai sensi dell’articolo 5-quinquies, comma 3, del Decreto Legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito con - 215 - modificazioni dalla Legge 2 dicembre 2005, n. 248, qualora l’ammontare delle suddette minusvalenze, derivanti da operazioni su azioni negoziate in mercati regolamentati, risulti superiore a 50.000,00 Euro, anche a seguito di più operazioni, il contribuente dovrà comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati e le notizie relativi all’operazione. Il dettaglio delle notizie che dovranno formare oggetto di comunicazione, oltre ai termini ed alle modalità procedurali di detta comunicazione, sono contenute nel provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 29 marzo 2007 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 13 aprile 2007, n. 86). In caso di comunicazione omessa, incompleta o infedele, la minusvalenza realizzata non sarà deducibile ai fini fiscali. Per alcuni tipi di società ed a certe condizioni, le plusvalenze realizzate dai suddetti soggetti mediante cessione di azioni concorrono a formare anche il relativo valore netto della produzione, soggetto ad imposta regionale sulle attività produttive (IRAP). (iv) Enti di cui all’articolo 73(1), lett. c) del TUIR, fiscalmente residenti in Italia Le plusvalenze realizzate, al di fuori dell’attività d’impresa, da enti non commerciali residenti, sono assoggettate a tassazione con le stesse regole previste per le plusvalenze realizzate da persone fisiche su partecipazioni detenute non in regime d’impresa. (v) Fondi pensione italiani e O.I.C.V.M. Le plusvalenze realizzate da fondi pensione italiani di cui al Decreto 252 e dagli O.I.C.V.M. soggetti alla disciplina di cui all’art. 8, commi da 1 a 4, del D.Lgs. 461/1997 (fondi di investimento e SICAV), mediante cessione a titolo oneroso di azioni sono incluse nel calcolo del risultato annuo di gestione maturato soggetto ad imposta sostitutiva con aliquota dell’11%, per i fondi pensione, e con aliquota del 12,50% per gli O.I.C.V.M.. Con riferimento a fondi comuni di investimento in valori mobiliari ovvero SICAV residenti con meno di 100 partecipanti – ad eccezione del caso in cui le quote od azioni dei predetti organismi detenute da investitori qualificati, diversi dalle persone fisiche, siano superiori al 50% – l’imposta sostitutiva del 12,5% si applica sulla parte di risultato della gestione riferibile a partecipazioni “non qualificate”. Sulla parte di risultato della gestione maturato in ciascun anno riferibile a partecipazioni “qualificate” detenute dai predetti soggetti, l’imposta sostitutiva è invece dovuta con aliquota del 27%. A questi fini si considerano “qualificate” le partecipazioni al capitale o al patrimonio con diritto di voto di società negoziate in mercati regolamentati superiori al 10% (nel computo di questa percentuale si tiene conto dei diritti, rappresentati o meno da titoli, che consentono di acquistare partecipazioni al capitale o al patrimonio con diritto di voto). (vi) Fondi comuni di investimento immobiliare Ai sensi del D.L. 351/2001, ed a seguito delle modifiche apportate dall’art. 41-bis del D.L. 269/2003, a far data dall’1 gennaio 2004, i proventi, ivi incluse le plusvalenze derivanti dalla cessione di azioni, conseguiti dai fondi comuni di investimento immobiliare istituiti ai sensi dell’art. 37 del TUF e dell’art. 14-bis della Legge 86/1994, non sono soggetti ad imposte sui redditi. Tuttavia, taluni fondi, per le cui caratteristiche si rinvia al punto (vii) sezione B) del presente paragrafo, sono soggetti ad un’imposta patrimoniale nella misura dell’1%. Per le plusvalenze derivanti dalla cessione delle quote di partecipazione ai fondi immobiliari soggetti alla citata imposta patrimoniale, l’aliquota dell’imposta sostitutiva dell’imposta sui redditi è pari al 20%. - 216 - Le plusvalenze derivanti dalla cessione delle quote di partecipazione ai fondi immobiliari diversi da quelli soggetti alla citata imposta patrimoniale sono (i) assoggettate ad un’imposta sostitutiva dell’imposta sui redditi con aliquota del 12,5% se realizzate al di fuori dell’esercizio d’impresa mentre (ii) concorrono integralmente alla formazione del reddito d’impresa se realizzate da soggetti che svolgono attività commerciale. (vii) Soggetti fiscalmente non residenti in Italia, dotati di stabile organizzazione nel territorio dello Stato Relativamente ai soggetti non residenti che detengono la partecipazione attraverso una stabile organizzazione in Italia, tali somme concorrono alla formazione del reddito della stabile organizzazione secondo il regime impositivo previsto delle plusvalenze realizzate da società ed enti di cui all’articolo 73(1), lett. a) e b) del TUIR, fiscalmente residenti in Italia. Qualora la partecipazione non sia connessa ad una stabile organizzazione in Italia del soggetto non residente, si faccia riferimento a quanto esposto al paragrafo che segue. (viii) Soggetti fiscalmente non residenti in Italia, privi di stabile organizzazione nel territorio dello Stato Partecipazioni Non Qualificate Le plusvalenze realizzate da soggetti fiscalmente non residenti in Italia, privi di stabile organizzazione in Italia (attraverso cui siano detenute le partecipazioni), derivanti dalla cessione a titolo oneroso di Partecipazioni Non Qualificate in società italiane negoziate in mercati regolamentati (come l’Emittente), non sono soggette a tassazione in Italia, anche se ivi detenute. In capo agli azionisti fiscalmente non residenti in Italia cui si applica il regime del risparmio amministrato ovvero che abbiano optato per il regime del risparmio gestito di cui agli articoli 6 e 7 del D.Lgs. 461/1997 il beneficio dell’esenzione è subordinato alla presentazione di un’autocertificazione attestante la non residenza fiscale in Italia. Partecipazioni Qualificate Le plusvalenze realizzate da soggetti fiscalmente non residenti in Italia, privi di stabile organizzazione in Italia (attraverso cui siano detenute le partecipazioni), derivanti dalla cessione a titolo oneroso di Partecipazioni Qualificate concorrono alla formazione del reddito imponibile del soggetto percipiente secondo le stesse regole previste per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa. Tali plusvalenze sono assoggettate a tassazione unicamente in sede di dichiarazione annuale dei redditi, poiché le stesse non possono essere soggette né al regime del risparmio amministrato né al regime del risparmio gestito. Resta comunque ferma, ove applicabile, l’applicazione delle disposizioni previste dalle convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni. D. Tassa sui contratti di borsa Ai sensi dell’articolo 37 del Decreto Legge n. 248 del 31 dicembre 2007 convertito in Legge 28 febbraio 2008, n. 31, la tassa sui contratti di borsa di cui al Regio Decreto n. 3278 del 30 dicembre 1923 è stata abrogata. E. Imposta sulle successioni e donazioni Il Decreto Legge n. 262 del 3 ottobre 2006, convertito, con modificazioni, dalla Legge 24 novembre 2006, n. 286, ha istituito l’imposta sulle successioni e donazioni su trasferimenti di beni e diritti per causa di morte, per donazione o a titolo gratuito e sulla costituzione di vincoli di destinazione. Per - 217 - quanto non disposto dai commi da 47 a 49 e da 51 a 54 dell’articolo 2 della Legge n. 286 del 2006, si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui al Decreto Legislativo 31 ottobre 1990, n. 346, nel testo vigente alla data del 24 ottobre 2001. Per i soggetti residenti l’imposta di successione e donazione viene applicata su tutti i beni e i diritti trasferiti, ovunque esistenti. Per i soggetti non residenti, l’imposta di successione e donazione viene applicata esclusivamente sui beni e i diritti esistenti nel territorio italiano. Si considerano in ogni caso esistenti nel territorio italiano le azioni in società che hanno in Italia la sede legale o la sede dell’amministrazione o l’oggetto principale. a) L’imposta sulle successioni Ai sensi dell’articolo 2, comma 48 della Legge 24 novembre n. 286, i trasferimenti di beni e diritti per causa di morte sono soggetti all’imposta sulle successioni, con le seguenti aliquote, da applicarsi sul valore complessivo netto dei beni: (i) per i beni ed i diritti devoluti a favore del coniuge e dei parenti in linea retta, l’aliquota è del 4%, con una franchigia di 1.000.000 di Euro per ciascun beneficiario; (ii) per i beni ed i diritti devoluti a favore degli altri parenti fino al quarto grado e degli affini in linea retta, nonché degli affini in linea collaterale fino al terzo grado, l’aliquota è del 6% (con franchigia pari a Euro 100.000 per i soli fratelli e sorelle); (iii) per i beni ed i diritti devoluti a favore di altri soggetti, l’aliquota è dell’8%(senza alcuna franchigia). Se il beneficiario è un portatore di handicap riconosciuto grave ai sensi della Legge 5 febbraio 1992, n. 104, l’imposta sulle successioni si applica esclusivamente sulla parte del valore della quota o del legato che supera l’ammontare di 1.500.000 Euro. b) L’imposta sulle donazioni Ai sensi dell’articolo 2, comma 49 della Legge 24 novembre 2006 n. 286, per le donazioni e gli atti di trasferimento a titolo gratuito di beni e diritti e la costituzione di vincoli di destinazione di beni, l’imposta sulle donazioni è determinata dall’applicazione delle seguenti aliquote al valore globale dei beni e dei diritti al netto degli oneri da cui è gravato il beneficiario, ovvero, se la donazione è fatta congiuntamente a favore di più soggetti o se in uno stesso atto sono compresi più atti di disposizione a favore di soggetti diversi, al valore delle quote dei beni o diritti attribuibili: (i) in caso di donazione o di trasferimento a titolo gratuito a favore del coniuge e dei parenti in linea retta, l’imposta sulle donazioni si applica con un’aliquota del 4% con una franchigia di 1.000.000 di Euro per ciascun beneficiario; (ii) in caso di donazione o di trasferimento a titolo gratuito a favore degli altri parenti fino al quarto grado e degli affini in linea retta, nonché degli affini in linea collaterale fino al terzo grado, l’imposta sulle successioni si applica con un’aliquota del 6% (con franchigia pari a Euro 100.000 per i soli fratelli e sorelle); (iii) in caso di donazione o di trasferimento a titolo gratuito a favore di altri soggetti, l’imposta sulle successioni si applica con un’aliquota dell’8% (senza alcuna franchigia). - 218 - Se il beneficiario è un portatore di handicap riconosciuto grave ai sensi della Legge 5 febbraio 1992, n. 104, l’imposta sulle donazioni si applica esclusivamente sulla parte del valore che supera l’ammontare di 1.500.000 Euro. - 219 - 5. CAPITOLO V – CONDIZIONI DELL’OFFERTA 5.1. Condizioni, statistiche relative all’Offerta, calendario previsto e modalità di sottoscrizione dell’Offerta 5.1.1. Condizioni alle quali l’Offerta è subordinata L'Offerta delle Obbligazioni Convertibili è un’offerta in opzione (l’“Offerta in Opzione”) agli azionisti dell’Emittente e non è subordinata ad alcuna condizione. 5.1.2. Ammontare totale dell’Offerta in Opzione L’Offerta in Opzione consiste nell’emissione da parte dell’Emittente di n. 33.092.676 Obbligazioni Convertibili del valore nominale di Euro 3,02, con tasso di interesse nominale annuo lordo del 7%, convertibili in Azioni di Compendio, secondo le modalità indicate alla Sezione Seconda, Capitolo IV, Paragrafo 4.1.6, del Prospetto. Le Obbligazioni Convertibili sono offerte in opzione agli azionisti dell’Emittente nel rapporto di n. 4 Obbligazioni Convertibili ogni n. 9 Diritti di Opzione detenuti. Si segnala che agli azionisti sarà assegnato un Diritto di Opzione per ogni Azione BPEL detenuta. Relativamente alle delibere di emissione del Prestito si veda la Sezione Seconda, Capitolo IV, Paragrafo 4.1.11, del Prospetto. 5.1.3. Periodo di validità dell’Offerta in Opzione e modalità di sottoscrizione Il periodo di validità dell’Offerta decorre dal 30 maggio 2011 al 24 giugno 2011 (il “Periodo di Offerta” o “Periodo di Opzione”). I Diritti di Opzione, che daranno diritto alla sottoscrizione delle Obbligazioni Convertibili, dovranno essere esercitati, a pena di decadenza, nel Periodo di Opzione tramite gli Intermediari Aderenti che sono tenuti a dare le relative istruzioni a Monte Titoli entro le ore 15.30 dell’ultimo giorno del Periodo di Opzione. Pertanto, ciascun sottoscrittore dovrà presentare apposita richiesta di sottoscrizione con le modalità e nel termine che il suo intermediario depositario gli avrà comunicato per assicurare il rispetto del termine finale di cui sopra. I Diritti di Opzione saranno negoziabili sul MTA dal 30 maggio 2011 al 17 giugno 2011, estremi compresi. Entro il mese successivo alla scadenza del Periodo di Opzione, l’Emittente offrirà sul MTA per almeno cinque giorni di mercato aperto – ai sensi dell’articolo 2441, comma 3, codice civile – gli eventuali Diritti di Opzione non esercitati. Si rende noto che il calendario dell’operazione è indicativo e potrebbe subire modifiche al verificarsi di eventi e circostanze indipendenti dalla volontà dell’Emittente, che potrebbero pregiudicare il buon esito dell’Offerta. Eventuali modifiche del Periodo di Opzione saranno comunicate al pubblico con avviso da pubblicarsi con le stesse modalità di diffusione del Prospetto. Resta comunque inteso che l’inizio dell’Offerta avverrà entro e non oltre un mese dalla data di rilascio del provvedimento di autorizzazione alla pubblicazione del Prospetto da parte della Consob. - 220 - L’adesione all’Offerta avverrà mediante sottoscrizione di moduli appositamente predisposti dagli Intermediari Aderenti, i quali conterranno almeno gli elementi di identificazione dell’Offerta e le seguenti informazioni riprodotte con carattere che ne consenta un’agevole lettura: • l’avvertenza che l’aderente può ricevere gratuitamente copia del Prospetto; • il richiamo alla Sezione “Fattori di Rischio” contenuta nel Prospetto. L’Emittente non risponde di eventuali ritardi imputabili agli Intermediari Aderenti nell’esecuzione delle disposizioni impartite dai richiedenti in relazione all’adesione all’Offerta. La verifica della regolarità e delle adesioni pervenute agli Intermediari Aderenti sarà effettuata dagli stessi. 5.1.4. Informazioni circa la revoca e sospensione dell’Offerta L’Offerta in Opzione diverrà irrevocabile dalla data di deposito presso il Registro delle Imprese di Arezzo dell’avviso di cui all’articolo 2441, comma 2, codice civile. Qualora non dovesse essere effettuato tale deposito e conseguentemente non si desse esecuzione all’Offerta in Opzione nei termini previsti nel Prospetto, di tale circostanza verrà data comunicazione al mercato e alla Consob con le modalità di cui al Capo I, Titolo II, Parte III del Regolamento Emittenti, entro il giorno di mercato aperto antecedente quello previsto per l’inizio del Periodo di Opzione, nonché mediante apposito avviso pubblicato su un quotidiano a diffusione nazionale e contestualmente trasmesso alla Consob entro il giorno antecedente quello previsto per l’inizio del Periodo di Opzione. 5.1.5. Riduzione delle adesioni e modalità di rimborso Ai sottoscrittori non è concessa la possibilità di ridurre, neppure parzialmente, la propria sottoscrizione. 5.1.6. Ammontare della sottoscrizione L’Offerta in Opzione è destinata agli azionisti dell’Emittente in proporzione al numero di Azioni BPEL detenute, nel rapporto di n. 4 Obbligazioni Convertibili ogni n. 9 Diritti di Opzione detenuti. Si segnala che agli azionisti sarà assegnato un Diritto di Opzione per ogni Azione BPEL detenuta. 5.1.7. Ritiro delle adesioni L’adesione all’Offerta è irrevocabile salvo i casi di legge e non può essere sottoposta a condizioni. Resta ferma in ogni caso, l’applicazione dell’articolo 95-bis, del TUF, ai sensi del quale “gli investitori che hanno già concordato di acquistare o sottoscrivere i prodotti finanziari prima della pubblicazione di un supplemento hanno il diritto, esercitabile entro il termine indicato nel supplemento e comunque non inferiore a due giorni lavorativi dopo tale pubblicazione, di revocare la loro accettazione”. 5.1.8. Acquisto e consegna delle Obbligazioni Il pagamento integrale delle Obbligazioni Convertibili dovrà essere effettuato all’atto di sottoscrizione delle stesse. Non sono previsti oneri o spese accessorie da parte dell’Emittente a carico del sottoscrittore. - 221 - Le Obbligazioni Convertibili sottoscritte entro il Periodo di Offerta saranno accreditate sui conti degli Intermediari Aderenti al Sistema di Monte Titoli al termine della giornata contabile dell'ultimo giorno del Periodo di Offerta e saranno pertanto disponibili per gli aventi diritto dal giorno di liquidazione successivo. Le Obbligazioni Convertibili sottoscritte nell’ambito dell’Asta dei Diritti Inoptati, saranno accreditate sui conti degli Intermediari Aderenti al Sistema di Monte Titoli al termine della giornata contabile dell'ultimo giorno di esercizio dei Diritti di Opzione e saranno pertanto disponibili dal giorno di liquidazione successivo. 5.1.9. Pubblicazione dei risultati dell’Offerta Trattandosi di un’Offerta in Opzione, il soggetto tenuto a comunicare al pubblico ed alla Consob i risultati dell’Offerta è l’Emittente. I risultati al termine del Periodo di Opzione verranno comunicati tempestivamente mediante apposito comunicato. Entro il mese successivo alla scadenza del Periodo di Offerta, ai sensi dell’articolo 2441, comma 3, codice civile, l’Emittente offrirà in borsa gli eventuali Diritti di Opzione, validi per la sottoscrizione delle Obbligazioni Convertibili, non esercitati al termine del Periodo di Opzione. Entro il giorno precedente l’inizio del’Asta dei Diritti Inoptati, sarà pubblicato un comunicato, ai sensi dell’articolo 89 del Regolamento Emittenti, con indicazione del numero dei Diritti di Opzione non esercitati da offrire in borsa ai sensi dell’articolo 2441, comma 3, codice civile e delle date delle riunioni in cui l’Asta dei Diritti Inoptati sarà effettuata. La comunicazione dei risultati definitivi dell’Offerta sarà effettuata entro 5 giorni dalla conclusione del periodo dell’Asta dei Diritti Inoptati, mediante apposito comunicato dell’Emittente. 5.1.10. Procedura per l’esercizio del diritto di prelazione, per la negoziabilità dei Diritti di sottoscrizione e per il trattamento dei Diritti di sottoscrizione non esercitati I Diritti di Opzione dovranno essere esercitati, a pena di decadenza, durante il Periodo di Opzione tra il 30 maggio 2011 e il 24 giugno 2011, estremi compresi. I Diritti di Opzione saranno negoziabili sul MTA dal 30 maggio 2011 al 17 giugno 2011, estremi compresi. I Diritti di Opzione non esercitati entro il 24 giugno 2011 compreso saranno offerti sul MTA dall’Emittente (l’”Asta dei Diritti Inoptati”), ai sensi dell’articolo 2441, comma 3, codice civile. 5.2. Piano di ripartizione e di assegnazione 5.2.1. Destinatari e mercati dell’Offerta Le Obbligazioni Convertibili oggetto dell’Offerta saranno offerte in opzione agli azionisti ordinari dell’Emittente. L’Offerta è promossa esclusivamente in Italia sulla base del Prospetto. Il Prospetto non costituisce offerta di strumenti finanziari negli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia o in qualsiasi altro paese estero nel quale l’Offerta non sia consentita in assenza di specifica autorizzazione in conformità alle disposizioni di legge applicabili ovvero in deroga rispetto alle medesime disposizioni (collettivamente, gli “Altri Paesi”). - 222 - In particolare, l’Offerta non è rivolta, direttamente o indirettamente, e non potrà essere accettata, direttamente o indirettamente, negli o dagli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché negli o dagli Altri Paesi, tramite i servizi di ogni mercato regolamentato degli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché degli Altri Paesi, né tramite i servizi postali o attraverso qualsiasi altro mezzo di comunicazione o commercio nazionale o internazionale riguardante Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché gli Altri Paesi (ivi inclusi, a titolo esemplificativo e senza limitazione alcuna, la rete postale, il fax, il telex, la posta elettronica, il telefono ed internet e/o qualsiasi altro mezzo o supporto informatico). Parimenti, non saranno accettate adesioni effettuate mediante tali servizi, mezzi o strumenti. Né il Prospetto né qualsiasi altro documento afferente l’Offerta viene spedito e non deve essere spedito o altrimenti inoltrato, reso disponibile, distribuito o inviato negli o dagli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché negli o dagli Altri Paesi; questa limitazione si applica anche ai titolari di azioni BPEL con indirizzo negli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché negli Altri Paesi, o a persone che Banca popolare dell’Etruria e del Lazio o i suoi rappresentanti sono consapevoli essere fiduciari, delegati o depositari in possesso di Azioni BPEL per conto di detti titolari. Coloro i quali ricevono tali documenti (inclusi, tra l’altro, custodi, delegati e fiduciari) non devono distribuire, inviare o spedire alcuno di essi negli o dagli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché negli o dagli Altri Paesi, né tramite i servizi postali o attraverso qualsiasi altro mezzo di comunicazione o commercio nazionale o internazionale riguardante gli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché gli Altri Paesi (ivi inclusi, a titolo esemplificativo e senza limitazione alcuna, la rete postale, il fax, il telex, la posta elettronica, il telefono ed internet e/o qualsiasi altro mezzo o supporto informatico). La distribuzione, l’invio o la spedizione di tali documenti negli o dagli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché negli o dagli Altri Paesi, o tramite i servizi di ogni mercato regolamentare degli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché degli Altri Paesi, tramite i servizi postali o attraverso qualsiasi altro mezzo di comunicazione o commercio nazionale o internazionale riguardante gli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché gli Altri Paesi (ivi inclusi, a titolo esemplificativo e senza limitazione alcuna, la rete postale, il fax, il telex, la posta elettronica, il telefono ed internet e/o qualsiasi altro mezzo o supporto informatico) non consentiranno di accettare adesioni all’Offerta in virtù di tali documenti. Le Obbligazioni Convertibili e i relativi Diritti di Opzione non sono stati né saranno registrati ai sensi dello United States Securities Act del 1933 e successive modificazioni, né ai sensi delle normative in vigore in Canada, Giappone e Australia o negli Altri Paesi e non potranno conseguentemente essere offerti o, comunque, consegnati direttamente o indirettamente negli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone, Australia o negli Altri Paesi. 5.2.2. Impegni a sottoscrivere le Obbligazioni Convertibili Nessuno degli attuali azionisti dell’Emittente si è impegnato a sottoscrivere le Obbligazioni Convertibili oggetto dell’Offerta in Opzione. Per quanto a conoscenza dell’Emittente, nessun azionista, né i membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, né i principali dirigenti, hanno espresso alcuna determinazione in ordine alla sottoscrizione delle Obbligazioni Convertibili loro spettanti in opzione in relazione alle azioni da loro possedute. - 223 - 5.2.3. Informazioni da comunicare prima delle assegnazioni Vista la natura dell’Offerta in Opzione, non sono previste comunicazioni ai sottoscrittori prima dell’assegnazione delle Obbligazioni Convertibili. 5.2.4. Procedura per la comunicazione ai sottoscrittori dell’ammontare assegnato La comunicazione di avvenuta assegnazione delle Obbligazioni Convertibili verrà effettuata alla rispettiva clientela dagli Intermediari Aderenti. 5.2.5. Over allotment e greenshoe Non applicabile alla presente Offerta. 5.3. Fissazione del Prezzo di Offerta 5.3.1. Prezzo di Offerta Le Obbligazioni Convertibili saranno emesse alla pari, quindi ad un prezzo pari a Euro 3,02, determinato dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 19 maggio 2011, tenendo conto, tra l’altro, dell’andamento delle quotazioni delle azioni della Società, delle condizioni del mercato in prossimità dell’avvio dell’offerta, nonché della prassi di mercato per operazioni similari, nel rispetto dei criteri fissati dal Consiglio di Amministrazione dell’11 aprile 2011. In particolare il modello di pricing utilizzato combina: - una valorizzazione delle componenti opzionali implicite nell’Obbligazione effettuata attraverso un modello ad albero ricombinante e fondata su una serie di caratteristiche e parametri quali le modalità di conversione, le modalità di riscatto e rimborso, la curva a termine dei tassi di interesse, la volatilità dell’Azione di Compendio, il dividend yield, il prezzo di esercizio e il relativo rapporto con il valore di mercato dell’azione sottostante; - una valutazione della pura componente obbligazionaria (ossia il valore teorico dell’Obbligazione Convertibile privata della facoltà di conversione) ed indicativa del valore attuale di cedole e rimborso del capitale scontate ai tassi impliciti nella curva dei tassi rilevata al momento della valorizzazione, aumentata dello spread di credito dell’Emittente. Tale spread è rilevato in base alle condizioni di mercato delle obbligazioni dell’Emittente al momento della valorizzazione. In base a tale valorizzazione, è possibile effettuare una scomposizione teorica del Prezzo di Offerta nelle diverse componenti implicite nell’obbligazione: - valore della pura componente obbligazionaria: pari al 94,95% del Prezzo di Offerta; - valore della componente dell’opzione connessa al riscatto anticipato da parte dell’Emittente: pari al -0,29% del Prezzo di Offerta; - valore della componente dell’opzione a favore del destinatario dell’Offerta: pari al 5,34% del Prezzo di Offerta. Nessun onere è previsto a carico del sottoscrittore. - 224 - Le Obbligazioni Convertibili presentano le caratteristiche descritte nella Sezione Seconda, Capitolo IV, Paragrafo 4.1 del Prospetto. 5.3.2. Limitazione del Diritto di Opzione Le Obbligazioni Convertibili sono offerte in opzione agli azionisti dell’Emittente, ai sensi dell’articolo 2441, commi 1, 2 e 3, del codice civile e non sono previste limitazioni ai Diritti di Opzione spettanti agli azionisti aventi diritto. 5.4. Collocamento e Sottoscrizione 5.4.1. Indicazione dei responsabili del collocamento dell’Offerta e dei collocatori Trattandosi di un’offerta in opzione, ai sensi dell’articolo 2441, comma 1, del codice civile, non esiste il responsabile del collocamento. 5.4.2. Denominazione e indirizzo degli organismi incaricati del servizio finanziario e degli agenti depositari Le domande di adesione all’Offerta in Opzione dovranno essere presentate presso gli Intermediari Aderenti presso cui sono depositate le Azioni BPEL. 5.4.3. Impegni di sottoscrizione e garanzia Non vi sono impegni di sottoscrizione e garanzia. 5.4.4. Data degli impegni di garanzia Non applicabile. - 225 - 6. CAPITOLO VI – NEGOZIAZIONE AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITA’ DI 6.1. Domanda di ammissione alle negoziazioni La Società ha presentato a Borsa Italiana domanda di ammissione alla quotazione sul Mercato Telematico Azionario delle Obbligazioni Convertibili. Borsa Italiana, con provvedimento n. 6984 del 13 maggio 2011, ha disposto l’ammissione alla quotazione sul Mercato Telematico Azionario delle Obbligazioni Convertibili. 6.2. Periodo di inizio delle negoziazioni La data di inizio delle negoziazioni delle Obbligazioni Convertibili sarà disposta da Borsa Italiana, ai sensi dell’articolo 2.4.4, comma 6, del Regolamento di Borsa, a seguito della verifica dei risultati dell’Offerta e dell’avvenuta messa a disposizione delle Obbligazioni Convertibili. 6.3. Specialista Non è prevista la nomina di alcun intermediario incaricato di fornire liquidità alle operazioni sul mercato. - 226 - 7. CAPITOLO VII – INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI 7.1. Soggetti che partecipano all’operazione Nella Sezione Seconda del Prospetto non sono menzionati consulenti legati all’Offerta. 7.2. Altre informazioni sottoposte a revisione La Sezione Seconda del Prospetto non contiene informazioni aggiuntive, rispetto a quelle contenute nella Sezione Prima, che siano state sottoposte a revisione contabile completa o limitata. 7.3. Pareri o relazioni redatte da esperti Nella Sezione Seconda del Prospetto non sono inseriti pareri o relazioni di esperti. 7.4. Informazioni provenienti da terzi Nella Sezione Seconda del Prospetto non sono inserite informazioni provenienti dai terzi. 7.5. Rating dell’Emittente e dello strumento finanziario Alla Data del Prospetto, l’Emittente non ha richiesto attribuzione di rating per le Obbligazioni Convertibili. All’Emittente è assegnato un giudizio di rating da parte dall’agenzia internazionale Fitch Ratings, che opera nell’Unione Europea e che ha fatto istanza di registrazione in data 27 agosto 2010 a norma del Regolamento n. 1060/2009/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 settembre 2009 relativo alle agenzie di rating del credito. Il giudizio di rating assegnato all’Emittente è di seguito illustrato: Agenzia di Rating Fitch Ratings Debito a Breve Termine F3 Debito a Lungo Termine BBB Outlook Ultimo aggiornamento Negativo 23 giugno 2010 Nelle scale adottate dall’agenzia di rating Fitch Ratings, i valori indicati hanno i seguenti significati: - con riferimento al debito a lungo termine, con il livello “BBB” viene indicato: un credito di buona qualità con una bassa aspettativa di rischio di credito. La capacità di far fronte agli impegni finanziari rispettando le scadenze è adeguata ma cambiamenti delle circostanze in cui l’emittente si trova, o delle condizioni economiche generali, potrebbero ostacolarla. - con riferimento al debito a breve termine, con il livello “F3” viene indicato: un credito di adeguata qualità. La capacità intrinseca di far fronte agli impegni finanziari rispettando le scadenze è adeguata. Per l’agenzia l’outlook indica la propria previsione circa le possibili evoluzioni future del livello di rating assegnato. La presenza di una indicazione in negativo non implica necessariamente un cambio di rating, ma evidenzia il potenziale di un declassamento. Per maggiori informazioni circa il significato dei rating sopra indicati, si veda il sito internet www.fitchratings.com. - 227 - 8. CAPITOLO VIII – SPESE LEGATE ALL’OFFERTA 8.1. Proventi netti totali e stima delle spese totali legate all’Offerta L’ammontare netto ricavato dall’Offerta è stimabile in circa Euro 99.380.000, al netto della stima delle spese e commissioni complessive legate all’Offerta pari a circa Euro 620.000. - 228 - APPENDICI - REGOLAMENTO DEL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO DENOMINATO "BPEL 7% 2011-2016 SUBORDINATO CONVERTIBILE CON FACOLTÀ DI RIMBORSO IN AZIONI" 1. IMPORTO, TITOLI E PREZZO DI EMISSIONE 1.1 Il prestito obbligazionario subordinato convertibile denominato "BPEL 7% 2011-2016 subordinato convertibile con facoltà di rimborso in azioni" (il "Prestito Obbligazionario" o il "Prestito"), di valore nominale complessivo massimo pari ad Euro 99.939.881,52, è costituito da massime n. 33.092.676 obbligazioni convertibili in azioni ordinarie Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio Società Cooperativa (rispettivamente le "Obbligazioni" e le "Azioni BPEL"), del valore nominale unitario pari ad Euro 3,02 (il "Valore Nominale"), emesse da Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio Società Cooperativa (“BPEL”, la "Banca" o l'"Emittente") in data 24 giugno 2011 (la "Data di Emissione") ad un prezzo di emissione pari al 100% del Valore Nominale. 1.2 Le Obbligazioni saranno immesse nel sistema di gestione accentrata Monte Titoli S.p.A. ("Monte Titoli") in regime di dematerializzazione, ai sensi dell’articolo 83-bis del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58. 1.3 Le Obbligazioni sono al portatore e non sono frazionabili. 1.4 La consegna delle Obbligazioni avverrà mediante messa a disposizione dei sottoscrittori (gli "Obbligazionisti") per il tramite degli intermediari autorizzati aderenti al sistema di gestione accentrata di Monte Titoli (gli "Intermediari Aderenti") entro i termini di legge e regolamentari. 2. DURATA DEL PRESTITO 2.1 Il Prestito avrà durata dalla Data di Emissione, 24 giugno 2011, al 24 giugno 2016 (la "Data di Scadenza"), salve le ipotesi in cui il godimento delle Obbligazioni cessi prima della Data di Scadenza per effetto di quanto stabilito agli articoli 5, 10 e 11 del presente Regolamento. 3. INTERESSI 3.1 Gli Obbligazionisti avranno il diritto di ricevere, il 24 dicembre e il 24 giugno di ciascun anno di vita delle Obbligazioni (ciascuna, una "Data di Pagamento"), una cedola fissa semestrale (la "Cedola") pari al 3,5% lordo del Valore Nominale (il “Tasso di Interesse”), corrispondente al 7% nominale annuo lordo. Le Cedole saranno calcolate secondo la convenzione Actual/Actual (ACT/ACT) su base periodale. 3.2 Ogni Obbligazione cesserà di produrre interessi dalla prima nel tempo delle seguenti date: (i) dalla Data di Scadenza (inclusa); (ii) in caso di esercizio da parte degli Obbligazionisti del Diritto di Conversione (come di seguito definito), ai sensi dell’articolo 5 del presente Regolamento, o in caso di esercizio da parte dell’Emittente dell’Opzione di Riscatto, dalla Data di Pagamento immediatamente precedente la relativa Data di Conversione o, rispettivamente, la Data di Riscatto (come di seguito definite) (inclusa). 3.3 Nel caso in cui il calcolo dell’interesse dovesse essere effettuato per un periodo che abbia termine in una data diversa da una Data di Pagamento, l’interesse sarà calcolato applicando al valore nominale complessivo il Tasso di Interesse e moltiplicando tale ammontare per il Tasso Frazionale (come di seguito definito). L’ammontare risultante sarà arrotondato al centesimo, - 229 - restando inteso che ogni frazione di centesimo sarà ridotta al centesimo inferiore. Ai fini del presente articolo, per “Tasso Frazionale” si intende il numero effettivo di giorni di calendario trascorsi nel periodo di riferimento a far tempo dalla più recente Data di pagamento (inclusa) sino alla data in cui il calcolo degli interessi dovrà essere effettuato (esclusa), diviso per i giorni del periodo di riferimento. 4. NATURA GIURIDICA DELLE OBBLIGAZIONI 4.1 Le Obbligazioni costituiscono obbligazioni subordinate dell’Emittente. Le Obbligazioni saranno, pertanto, subordinate alle obbligazioni presenti e future della Banca, siano esse chirografarie o privilegiate in base a disposizioni generali e inderogabili di legge. In caso di liquidazione dell’Emittente, le Obbligazioni convertibili subordinate saranno rimborsate solo dopo che tutti i creditori non ugualmente subordinati siano stati soddisfatti. 4.2 Il Prestito Obbligazionario non è coperto dalla garanzia del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. 5. DIRITTO DI CONVERSIONE DEGLI OBBLIGAZIONISTI 5.1 Dal mese successivo alla Data di Emissione, gli Obbligazionisti potranno, secondo le modalità ed i termini di seguito stabiliti, esercitare il diritto di richiedere la conversione in azioni ordinarie dell’Emittente, del valore nominale di Euro 3,00 ciascuna (le “Azioni di Compendio”), di tutte o parte delle Obbligazioni detenute (il "Diritto di Conversione"). Le Obbligazioni sono convertibili nel rapporto di n. 1 Azione di Compendio ogni n. 1 Obbligazione (il “Rapporto di Conversione”). 5.2 Le Azioni di Compendio, da emettersi in virtù dell’aumento di capitale a servizio del Prestito per massime n. 36.644.623 Azioni di Compendio, di cui alla delibera del Consiglio di Amministrazione del 19 maggio 2011, in esercizio della delega di cui all’articolo 2420-ter cod. civ., conferitagli dall’Assemblea Straordinaria di BPEL del 3 aprile 2011, sono irrevocabilmente ed esclusivamente destinate alla conversione delle Obbligazioni fino alla Data di Scadenza del Prestito (la “Delega del 3 aprile 2011”). 5.3 Qualora un aggiustamento al Rapporto di Conversione richieda, ai sensi delle seguenti disposizioni, che l’Emittente modifichi il numero di, o emetta, Azioni di Compendio ulteriori a servizio del Diritto di Conversione, l’Emittente porrà in essere tutte le attività societarie, nei limiti consentiti dalla legge applicabile, necessarie ad assicurare che il numero delle azioni da emettere al momento dell’esercizio del Diritto di Conversione venga aumentato in modo che il titolare di ciascuna Obbligazione in circolazione abbia il diritto (nel corso del periodo in cui tale Obbligazione può essere convertita) di convertire tale Obbligazione in Azioni di Compendio sulla base del Rapporto di Conversione rettificato. Qualora, nonostante l’Emittente abbia a tal fine compiuto tutto quanto possibile, non possano emettersi le Azioni di Compendio aggiuntive, l’Emittente, fatto salvo quanto previsto dagli Articoli 9, 10 e 11 del presente Regolamento per le ipotesi di distribuzione di riserve o dividendi o di Opzione di Riscatto e Rimborso a Scadenza con Regolamento in Azioni o Misto, corrisponderà ai portatori delle Obbligazioni, in occasione della conversione, il Corrispettivo in Denaro (come di seguito definito) delle Azioni di Compendio aggiuntive che sarebbero - 230 - state emesse sulla base del Rapporto di Conversione come modificato. Tale pagamento dovrà essere effettuato il quindicesimo Giorno di Borsa Aperta successivo alla Data di Conversione. Per "Corrispettivo in Denaro" si intende il prodotto tra il numero di Azioni di Compendio non consegnate e la media aritmetica dei Prezzi Ufficiali sul MTA nei quindici Giorni di Borsa Aperta che cominciano nel secondo Giorno di Borsa Aperta successivo alla data in cui l’Emittente comunicherà di regolare in denaro l’obbligo di integrare il numero di Azioni di Compendio da consegnare in caso di conversione successiva ad un aggiustamento del Rapporto di Conversione. La comunicazione relativa al regolamento in denaro avverrà con le modalità di cui all’Articolo 17 del presente Regolamento, entro il secondo Giorno di Borsa Aperta antecedente la Data di Conversione (come di seguito definita). 5.4 Il Diritto di Conversione potrà essere esercitato mediante presentazione di apposita richiesta (la "Domanda di Conversione") all'Intermediario Aderente presso cui le Obbligazioni sono detenute, in un qualsiasi Giorno Lavorativo Bancario (come di seguito definito) a decorrere dal 25 luglio 2011 e fino al quinto Giorno Lavorativo Bancario che precede la Data di Scadenza (il "Periodo di Conversione"), salve le ipotesi di sospensione di cui al successivo Articolo 7. In sede di presentazione della Domanda di Conversione, gli Obbligazionisti dovranno, a pena di inefficacia della Domanda di Conversione medesima, (i) prendere atto che le Azioni di Compendio non sono state e non saranno registrate ai sensi del Securities Act 1933 e successive modificazioni, vigente negli Stati Uniti d'America (il "Securities Act") e (ii) dichiarare di non essere una U.S. Person, come definita ai sensi della Regulation S del Securities Act. 5.5 Le Azioni di Compendio saranno messe a disposizione, per il tramite di Monte Titoli, il quinto Giorno di Borsa Aperta del mese di calendario successivo a quello di presentazione della Domanda di Conversione (la "Data di Conversione"), salvo per le Domande di Conversione presentate nell’ultimo mese di calendario del Periodo di Conversione, in relazione alle quali le Azioni di Compendio saranno messe a disposizione alla Data di Scadenza. Come precisato all’articolo 3 che precede, le Obbligazioni convertite frutteranno interessi sino alla Data di Pagamento immediatamente precedente la Data di Conversione. 5.6 Le Azioni di Compendio attribuite in conversione agli Obbligazionisti saranno inserite nel sistema di gestione accentrata di Monte Titoli e avranno godimento pari a quello delle Azioni BPEL trattate sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. (l’“MTA”) alla Data di Conversione. 5.7 Per “Giorno Lavorativo Bancario” deve intendersi qualunque giorno di calendario diverso dal sabato e dalla domenica nel quale le banche sono aperte in Italia per l’esercizio della loro attività. 5.8 Per “Giorno di Borsa Aperta” deve intendersi qualunque giorno nel quale l’MTA è aperto per la negoziazione degli strumenti finanziari in esso trattati. 6. FRAZIONI Nei casi in cui all’Obbligazionista spetti, in conseguenza dell’esercizio del Diritto di Conversione, un numero non intero di Azioni di Compendio, l’Emittente procederà, in conformità con le applicabili disposizioni di legge, alla consegna di Azioni di Compendio fino - 231 - alla concorrenza del numero intero e riconoscerà in contanti il controvalore, arrotondato al centesimo di Euro superiore, della parte frazionaria valutata in base alla media ponderata dei Prezzi Ufficiali delle Azioni BPEL negli ultimi quindici Giorni di Borsa Aperta del mese solare precedente a quello di presentazione della Domanda di Conversione. 7. SOSPENSIONE DEL PERIODO DI CONVERSIONE 7.1 Il Periodo di Conversione dovrà intendersi automaticamente sospeso: (a) dalla data del Consiglio di Amministrazione (inclusa) che ha deliberato di proporre all’Assemblea degli azionisti di deliberare sulla distribuzione di dividendi o riserve, e sino alla data di stacco in borsa dei relativi dividendi (esclusa); (b) dalla data del Consiglio di Amministrazione (inclusa) che ha deliberato di proporre all’Assemblea degli azionisti di deliberare sull'incorporazione di BPEL in altra società, ovvero sulla fusione perfetta o scissione in cui BPEL non sia la beneficiaria, e sino al giorno immediatamente successivo a quello in cui si è tenuta l'assemblea. 7.2 In relazione alla lettera a) del presente articolo, nell'ipotesi in cui l'Assemblea degli azionisti non deliberi la distribuzione dei dividendi, la sospensione del Periodo di Conversione cesserà di avere effetto il giorno immediatamente successivo a quello in cui si è tenuta l'Assemblea. 8. DIRITTI DEGLI OBBLIGAZIONISTI IN CASO DI OPERAZIONI SUL CAPITALE SOCIALE DELL’EMITTENTE 8.1 Qualora, tra la Data di Emissione e la Data di Scadenza delle Obbligazioni, siano eseguite operazioni sul capitale sociale dell’Emittente, il Rapporto di Conversione indicato all'articolo 5 del presente Regolamento sarà rettificato dall’Emittente, il quale comunicherà, ai sensi dell’articolo 17 che segue, il nuovo Rapporto di Conversione, quale risulterà a seguito della modifica effettuata in conformità con quanto disposto nel presente articolo. In particolare: (c) nelle ipotesi in cui l’Emittente effettui aumenti di capitale a pagamento ovvero proceda all'emissione di prestiti obbligazionari convertibili in Azioni BPEL, warrant su Azioni BPEL ovvero altri strumenti similari, offerti in opzione agli azionisti dell’Emittente, tale diritto di opzione sarà attribuito, alle stesse condizioni e nei medesimi termini, anche agli Obbligazionisti, sulla base del Rapporto di Conversione. (d) nelle ipotesi di aumenti gratuiti di capitale mediante imputazione a capitale di utili o riserve che comportino emissione di nuove azioni, il Rapporto di Conversione sarà soggetto ad aggiustamento, moltiplicando il Rapporto di Conversione in essere al momento immediatamente precedente l’emissione in questione per la seguente frazione: - 232 - A B dove: A è il valore nominale complessivo delle Azioni BPEL in circolazione, immediatamente dopo l’emissione in questione; e B è il valore nominale complessivo delle Azioni BPEL in circolazione, immediatamente prima dell’emissione in questione. Tale aggiustamento sarà efficace alla data di emissione delle Azioni BPEL in questione. (e) nelle ipotesi di: - aumento gratuito del valore nominale delle Azioni BPEL; - riduzione del valore nominale delle Azioni BPEL per perdite; - aumento di capitale con esclusione o limitazione del diritto di opzione; - modificazioni dell'atto costitutivo concernenti la ripartizione degli utili; - incorporazione di altra società in BPEL, il Rapporto di Conversione non sarà rettificato; (f) nelle ipotesi di raggruppamento o frazionamento delle Azioni BPEL, il Rapporto di Conversione sarà soggetto ad aggiustamento moltiplicando il Rapporto di Conversione in essere immediatamente prima del verificarsi di tale raggruppamento o frazionamento per la seguente frazione: A B dove: A è il numero totale di Azioni BPEL in circolazione immediatamente dopo, e per effetto, rispettivamente, del raggruppamento o frazionamento; e B è il numero totale di Azioni BPEL in circolazione immediatamente prima, rispettivamente, di tale raggruppamento o frazionamento. Tale aggiustamento sarà efficace alla data in cui divengono efficaci, rispettivamente, il raggruppamento o il frazionamento delle Azioni BPEL. (g) nelle ipotesi di fusione dell’Emittente in o con altra società (fatta eccezione per i casi di fusione in cui l’Emittente sia la società incorporante), nonché in caso di scissione (fatta eccezione per i casi di scissione in cui l’Emittente sia la società beneficiaria), ad ogni - 233 - Obbligazione sarà riconosciuto il Diritto di Conversione in un numero di azioni della società risultante dalla fusione o dalla scissione, equivalente al numero di azioni che sarebbero state assegnate ad ogni Azione BPEL, sulla base del relativo rapporto di concambio, ove l’Obbligazione fosse stata convertita prima della data di efficacia della fusione o scissione. 8.2 L'elencazione sopra riportata non è esaustiva. In caso di compimento da parte di BPEL di operazioni sul capitale diverse da quelle sopra indicate, il Rapporto di Conversione potrà essere rettificato dall’Emittente sulla base di metodologie di generale accettazione e nel rispetto delle disposizioni di legge e regolamentari in vigore. In nessun caso le Azioni di Compendio possono essere emesse al di sotto del valore nominale. 8.3 Nei limiti consentiti dalla legge applicabile, in relazione ad ogni aggiustamento del Rapporto di Conversione, ai sensi del presente articolo nonché dell’articolo 9 che segue, qualora il Rapporto di Conversione come determinato, non risulti un multiplo intero di 0,001, lo stesso sarà arrotondato per difetto al multiplo intero di 0,001 più vicino. 9. DIRITTI DEGLI OBBLIGAZIONISTI IN CASO DI DISTRIBUZIONE DI RISERVE E DIVIDENDI 9.1 Nei casi in cui, tra la Data di Emissione e la Data di Scadenza sia deliberata la distribuzione di Dividendi Straordinari (come di seguito definiti) (la “Distribuzione”), salvo che non sia già stato effettuato un aggiustamento per questa stessa Distribuzione ai sensi di una delle altre disposizioni del presente Regolamento, il Rapporto di Conversione sarà soggetto ad aggiustamento moltiplicando il Rapporto di Conversione in essere al momento immediatamente precedente la Distribuzione per il valore derivante dal seguente rapporto: A ______ A–B dove: A è la media aritmetica dei Prezzi Ufficiali delle Azioni BPEL registrati negli ultimi cinque Giorni di Borsa Aperta antecedenti la data ex relativa al Dividendo Straordinario in oggetto (la “Data di Efficacia”); B è la porzione di Dividendo Straordinario attribuibile ad una Azione BPEL; tale porzione è determinata come il rapporto tra il Dividendo Straordinario complessivo ed il numero di Azioni BPEL aventi diritto a ricevere tale Dividendo Straordinario. Tale aggiustamento sarà efficace dalla data in cui le Azioni BPEL saranno negoziate ex dividendo sull’MTA. Per “Dividendo Straordinario” si intende, in relazione a ciascun anno solare, la porzione di Distribuzione in Denaro (come di seguito definito) per ciascuna Azione BPEL che, sommata a - 234 - qualsiasi altra Distribuzione in Denaro per ciascuna Azione BPEL effettuata nel medesimo anno solare, ecceda l’ammontare di Euro 0,06 (il “Limite Massimo”). Per "Distribuzione in Denaro" si intende (i) una distribuzione in denaro di utili e/o riserve disponibili. Ai fini dei suddetti calcoli, dovranno essere effettuati gli (eventuali) aggiustamenti al Limite Massimo che siano necessari per riflettere frazionamenti o raggruppamenti di Azioni BPEL o emissione di Azioni BPEL a fronte di imputazione a capitale di utili o riserve (o altro evento simile o analogo). 9.2 In caso di Distribuzione, l’Emittente si riserva il diritto di corrispondere agli Obbligazionisti, in luogo dell’aggiustamento del Rapporto di Conversione ai sensi del presente articolo 9, un ammontare in denaro (arrotondato al centesimo di Euro inferiore pari al prodotto tra (i) il Dividendo Straordinario e (ii) il numero di Azioni di Compendio spettante agli Obbligazionisti, ai sensi del Rapporto di Conversione in essere alla data in cui le Azioni BPEL saranno negoziate ex dividendo sull’MTA (il “Corrispettivo per il Dividendo Straordinario”). A tal fine, l’Emittente si impegna a pubblicare, entro il quinto Giorno Lavorativo Bancario successivo alla data di annuncio al mercato della Distribuzione, un avviso ai sensi dell'articolo 17 del presente Regolamento, in cui sarà indicata l’intenzione dell’Emittente di esercitare il predetto diritto di pagamento in denaro del Dividendo Straordinario e l’ammontare del Corrispettivo in Denaro per ciascuna Obbligazione. Il Corrispettivo per il Dividendo Straordinario sarà corrisposto agli Obbligazionisti, in caso di esercizio del Diritto di Conversione da parte di questi ultimi, alla Data di Conversione, restando inteso che in caso di mancato esercizio da parte degli Obbligazionisti del Diritto di Conversione entro la Data di Riscatto o la Data di Scadenza, questi ultimi non avranno diritto al Corrispettivo per il Dividendo Straordinario. 10. OPZIONE DI RISCATTO DELL'EMITTENTE 10.1 Decorsi 18 (diciotto) mesi dalla Data di Emissione e sino al quinto giorno precedente la Data di Scadenza, previa autorizzazione della Banca d’Italia, ove richiesta dalle norme di legge o regolamentari di volta in volta applicabili, e in conformità ad ogni applicabile disposizione di legge, l'Emittente avrà il diritto di procedere al riscatto totale o parziale delle Obbligazioni in circolazione mediante pagamento di una somma in denaro (il “Regolamento in Contanti”) e/o consegna di Azioni BPEL (il “Regolamento in Azioni” o il “Regolamento Misto” nel caso di pagamento in azioni e denaro), secondo le modalità di seguito indicate (l’”Opzione di Riscatto”). A tal fine, l’Emittente pubblicherà, entro il ventottesimo Giorno Lavorativo Bancario precedente la data in cui procederà al riscatto (la "Data di Riscatto"), un avviso ai sensi dell'articolo 17 del presente regolamento (l”Avviso di Esercizio dell’Opzione di Riscatto”), in cui sarà indicata l’intenzione dell’Emittente di esercitare l’Opzione di Riscatto, la quota di Valore Nominale in relazione alla quale viene esercitata l’Opzione di Riscatto, nonché la modalità di regolamento del riscatto (Regolamento in Contanti, Regolamento in Azioni o Regolamento Misto). In quest’ultimo caso sarà altresì indicata in termini percentuali la ripartizione tra denaro e Azioni BPEL. - 235 - 10.2 Alla Data di Riscatto: (a) (b) se il valore di mercato delle Azioni BPEL, determinato sulla base della media aritmetica dei Prezzi Ufficiali delle Azioni BPEL rilevata nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto (come di seguito definito) (il “Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto”), è superiore al rapporto tra il Valore Nominale dell’Obbligazione e il Rapporto di Conversione (il “Prezzo di Conversione”), l’Emittente: (i) consegnerà agli Obbligazionisti un numero di Azioni BPEL pari alla somma fra (i) il numero di Azioni di Compendio risultante dal Rapporto di Conversione e (ii) il numero di Azioni BPEL risultante dalla divisione fra il 10% del Valore Nominale dell’Obbligazione (il “Premio”) e il Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto (le “Azioni BPEL per il Riscatto A”); o (ii) pagherà una somma in denaro pari al prodotto tra (a) il numero di Azioni BPEL per il Riscatto A (come calcolato ai sensi del punto (i) che precede) e (b) il Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto; o (iii) consegnerà, nella proporzione comunicata nell’Avviso di Esercizio dell’Opzione di Riscatto, un numero di Azioni BPEL e pagherà una somma in denaro, il cui valore complessivo sarà equivalente al controvalore delle Azioni BPEL per il Riscatto A (valorizzate al Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto); se il Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto, è inferiore al Prezzo di Conversione, l’Emittente: (i) consegnerà ai titolari un numero di Azioni BPEL (le “Azioni BPEL per il Riscatto B”), risultante dalla divisione fra (i) il Valore Nominale dell’Obbligazione aumentato del Premio e (ii) il Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto; o (ii) pagherà il 110% del Valore Nominale dell’Obbligazione; o (iii) consegnerà, nella proporzione comunicata nell’Avviso di Esercizio dell’Opzione di Riscatto, un numero di Azioni BPEL e pagherà una somma in denaro, il cui valore complessivo sarà equivalente al controvalore delle Azioni BPEL per il Riscatto B (valorizzate al Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto). Il Periodo di Rilevazione per il Riscatto decorre dal terzo Giorno di Borsa Aperta (compreso) successivo al giorno in cui è pubblicato l’Avviso di Esercizio dell’Opzione di Riscatto e termina il sesto Giorno di Borsa Aperta (compreso) antecedente la Data di Riscatto. - 236 - 10.3 10.4 Nei casi di cui alla lettere a) (i) e a) (iii) e di cui alla lettera b) (i) e b) (iii): - l’Emittente procederà, in conformità alle applicabili disposizioni di legge, alla consegna di Azioni BPEL fino alla concorrenza del numero intero e riconoscerà in contanti il controvalore, arrotondato al centesimo di Euro superiore, della parte frazionaria, calcolato sulla base del Prezzo di Mercato delle Azioni BPEL nel Periodo di Rilevazione per il Riscatto. In nessun caso saranno emesse Azioni BPEL al di sotto del valore nominale; - ove il valore delle Azioni BPEL consegnate, valorizzate al Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Riscatto (unitamente alla somma di denaro versata per la parte frazionaria e alla somma di denaro corrisposta nell’ipotesi di cui al punto (iii)), sia inferiore al Valore Nominale dell’Obbligazione, l’Emittente verserà agli Obbligazionisti, il primo Giorno Lavorativo Bancario successivo alla Data di Riscatto, una somma in denaro a titolo di conguaglio pari alla differenza fra (i) il Valore Nominale dell’Obbligazione e il (ii) prodotto tra (a) il Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Riscatto e (b) il numero di Azioni BPEL consegnate (a tale prodotto dovrà essere sommato l’eventuale ammontare in denaro per la parte frazionaria e la somma di denaro corrisposta nell’ipotesi di cui al punto (iii)), in modo tale che il valore complessivamente attribuito agli Obbligazionisti sia pari al Valore Nominale. Nel caso in cui l'Emittente proceda ad un riscatto parziale, che in ogni caso non potrà essere inferiore al 10% del valore nominale complessivo del Prestito residuo, tale riscatto sarà esercitato nei confronti di ciascun Obbligazionista, mediante rimborso parziale del Valore Nominale di ciascuna Obbligazione. In caso di riscatto parziale le previsioni del presente articolo saranno applicate pro quota in base alla parte di Valore Nominale oggetto di Riscatto. Successivamente alla Data di Riscatto, in caso di riscatto parziale, l’Emittente comunicherà, con le modalità di cui all’articolo 17 del presente Regolamento, (i) il nuovo Rapporto di Conversione e (ii) il nuovo ammontare della Cedola, ricalcolato sulla base del nuovo Valore Nominale delle Obbligazioni (nessuna modifica sarà apportata, invece, al Tasso di Interesse delle Obbligazioni). Le Obbligazioni, per la quota di Valore Nominale riscattata, cesseranno di essere fruttifere alla Data di Pagamento immediatamente precedente la Data di Riscatto e nessun diritto potrà essere vantato in relazione agli interessi non ancora maturati. 10.5 In caso di esercizio da parte dell’Emittente della facoltà di riscatto anticipato con Regolamento in Azioni o Misto, le Azioni di Compendio al servizio del Premio saranno liberate mediante compensazione con il credito relativo al Premio derivante dalle stesse Obbligazioni. 11. RIMBORSO DELLE OBBLIGAZIONI A SCADENZA 11.1 Alla Data di Scadenza, fatto salvo quanto previsto all’articolo 10 che precede, le Obbligazioni non convertite nel corso del Periodo di Conversione (le “Obbligazioni non Convertite”) saranno rimborsate alla pari. 11.2 L’Emittente avrà il diritto di adempiere l’obbligo di rimborso delle Obbligazioni non Convertite mediante il pagamento di una somma in denaro (il “Regolamento in Contanti”) e/o la consegna di Azioni BPEL (il “Regolamento in Azioni” e in caso di pagamento in denaro ed azioni, il “Regolamento Misto”). - 237 - A tal fine entro il ventottesimo Giorno Lavorativo Bancario che precede la Data di Scadenza, l’Emittente pubblicherà un avviso, ai sensi dell'articolo 17 del presente Regolamento, con cui comunicherà ai titolari delle Obbligazioni non Convertite le modalità di regolamento del rimborso (l’“Avviso sulle Modalità di Regolamento del Rimborso”). 11.3 11.4 Alla Data di Scadenza l’Emittente: (a) in caso di Regolamento in Contanti, rimborserà alla pari le Obbligazioni non Convertite, mediante versamento di una somma in denaro pari al Valore Nominale di ciascuna Obbligazione non Convertita; (b) in caso di Regolamento in Azioni, consegnerà agli Obbligazionisti un numero di Azioni BPEL, valorizzate come di seguito indicato, il cui controvalore sarà pari al Valore Nominale delle Obbligazioni non Convertite; (c) in caso di Regolamento Misto, consegnerà ai titolari delle Obbligazioni oggetto di rimborso, nelle proporzioni dichiarate nell’Avviso sulle Modalità di Regolamento del Rimborso, Azioni BPEL, valorizzate al Prezzo delle Azioni BPEL per il Rimborso, e denaro, fino ad assicurare un controvalore pari al Valore Nominale delle Obbligazioni. Nei casi di cui alle lettere b) e c): - l’Emittente procederà, in conformità alle applicabili disposizioni di legge, alla consegna di Azioni BPEL fino alla concorrenza del numero intero e riconoscerà in contanti il controvalore, arrotondato al centesimo di Euro superiore, della parte frazionaria, calcolato sulla base del Prezzo delle Azioni BPEL per il Rimborso. In nessun caso le Azioni BPEL saranno emesse al di sotto del relativo valore nominale; - il valore delle Azioni BPEL sarà determinato sulla base della media aritmetica dei Prezzi Ufficiali delle Azioni BPEL rilevati nel corso del Periodo di Rilevazione per il Rimborso (come di seguito definito) (il “Prezzo delle Azioni BPEL per il Rimborso”); - il Periodo di Rilevazione per il Rimborso decorre dal terzo Giorno di Borsa Aperta (compreso) successivo al giorno in cui è pubblicato l’Avviso sulle Modalità di Regolamento del Rimborso e termina il sesto Giorno di Borsa Aperta (compreso) antecedente la Data di Scadenza; - ove il valore delle Azioni BPEL consegnate, valorizzate al Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Scadenza (unitamente alla somma di denaro versata per la parte frazionaria e alla somma di denaro corrisposta nell’ipotesi di cui alla lettera c)), sia inferiore al Valore Nominale dell’Obbligazione, l’Emittente verserà agli Obbligazionisti, il primo Giorno Lavorativo Bancario successivo alla Data di Scadenza, una somma in denaro a titolo di conguaglio pari alla differenza fra (i) il Valore Nominale dell’Obbligazione e (ii) il prodotto tra (a) il Prezzo Ufficiale delle Azioni BPEL alla Data di Scadenza e (b) il numero di Azioni BPEL consegnate (a tale prodotto dovrà essere sommato l’eventuale ammontare in denaro per la parte frazionaria e la somma di denaro corrisposta nell’ipotesi di cui alla lettera c)), in modo tale che il valore complessivamente attribuito agli Obbligazionisti sia pari al Valore Nominale. - 238 - 12. PAGAMENTI 12.1 Il pagamento del capitale, degli interessi e delle altre somme dovute per le Obbligazioni sarà soggetto alla normativa fiscale e/o alle altre leggi e normative applicabili nel luogo di pagamento. Nessuna commissione e nessuna spesa sarà addebitata agli Obbligazionisti in relazione a tali pagamenti. 12.2 Nel caso in cui la data di pagamento del capitale, degli interessi e di qualsiasi altra somma dovuta per le Obbligazioni non cada in un Giorno Lavorativo, il pagamento sarà effettuato nel Giorno Lavorativo immediatamente successivo. Ai soli fini di questo Articolo per "Giorno Lavorativo" si deve intendere ogni giorno nel quale il sistema Trans-european Automated Real-Time Gross Settlement Express Transfer (TARGET) è operativo. 12.3 Le somme dovute dall'Emittente in relazione alle Obbligazioni saranno corrisposte agli aventi diritto mediante accredito sul conto corrente indicato dall'Obbligazionista all'Intermediario Aderente presso cui le Obbligazioni sono detenute. 13. REGIME FISCALE Le informazioni fornite qui di seguito riassumono il regime fiscale relativo alle Obbligazioni ai sensi della legislazione italiana vigente alla data del presente Regolamento. Il regime fiscale relativo alle Obbligazioni, come di seguito illustrato, tiene conto – tra le altre – delle più recenti modifiche apportate al D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917 (“D.P.R. 917/1986” o “TUIR”) alla data di emissione ma non si può escludere che in futuro vengano approvati provvedimenti legislativi che potrebbero modificare – in tutto o in parte – il regime fiscale qui di seguito descritto. In ogni caso, quanto segue non intende costituire un’analisi esauriente del regime fiscale delle Obbligazioni. Si invitano pertanto gli investitori a consultare i propri consulenti al fine di conoscere nel dettaglio il regime fiscale proprio delle Obbligazioni. Interessi, premi e altri proventi Gli interessi, i premi e gli altri proventi relativi alle Obbligazioni sono assoggettati al trattamento fiscale ordinariamente applicabile a interessi, premi ed altri proventi relativi ad obbligazioni emesse dalle banche. Ai sensi del combinato disposto degli artt. 1, comma 1, e 2 del Decreto Legislativo 1 aprile 1996, n. 239 (“D.Lgs. 239/1996”), gli interessi, i premi e gli altri proventi relativi alle obbligazioni con durata superiore a 18 mesi emesse dalle banche sono soggetti ad un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi, nella misura del 12,50 per cento, se percepiti dai seguenti soggetti residenti nel territorio dello Stato (i cosiddetti “nettisti”): (a) persone fisiche, anche se esercenti attività commerciali; (b) società semplici, società di fatto non aventi per oggetto l’esercizio di attività commerciali e associazioni per l’esercizio in forma associata di arti e professioni; - 239 - (c) enti pubblici e privati, diversi dalle società, che non hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali, di cui all’art. 73, comma 1, lett. c), del D.P.R. 917/1986, compresi i soggetti indicati nel successivo art. 74 del D.P.R. 917/1986 (Stato ed enti pubblici); (d) soggetti esenti dall’Imposta sul Reddito delle Società (“IRES”). Ai sensi dell’art. 5, comma 1, D.Lgs. 239/1996, le persone fisiche esercenti attività commerciali e gli enti pubblici o privati, diversi dalle società, di cui all’art. 73, comma 1, lett. c), D.P.R. 917/1986, includono nel proprio reddito imponibile gli interessi, i premi e gli altri proventi relativi alle obbligazioni riconducibili alle attività commerciali esercitate, con la possibilità di scomputare dalle imposte dovute, in sede di dichiarazione dei redditi, il prelievo subito. L’imposta sostitutiva è applicata, tra gli altri, da banche, società fiduciarie, società di intermediazione mobiliare, agenti di cambio ed altri intermediari finanziari residenti nel territorio dello Stato autorizzati dal Ministro dell’Economia e delle Finanze presso cui le obbligazioni sono depositate. Ai sensi dell’art. 5, comma 2, D.Lgs. 239/1996, qualora le obbligazioni non siano depositate presso i predetti intermediari autorizzati, l’imposta sostitutiva è applicata dall’intermediario che interviene nella erogazione degli interessi, dei premi e degli altri proventi delle obbligazioni ovvero dall’emittente stesso. Di norma, l’imposta sostitutiva non è applicata sugli interessi, premi e altri proventi derivanti da obbligazioni percepiti dai seguenti soggetti residenti nel territorio dello Stato (i cosiddetti “lordisti”): (a) le società in nome collettivo, in accomandita semplice e quelle ad esse equiparate; (b) le società per azioni e in accomandita per azioni, le società a responsabilità limitata, le società cooperative e le società di mutua assicurazione; (c) gli enti pubblici e privati, diversi dalle società, che hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali; (d) i fondi comuni di investimento in valori mobiliari di cui alla L. 23 marzo 1983, n. 77, i fondi comuni di investimento in valori mobiliari di cui alla L. 14 agosto 1993, n. 344, le società di investimento a capitale variabile di cui alla L. 25 gennaio 1992, n. 84, i fondi di investimento immobiliare di cui alla L. 25 gennaio 1994, n. 86, i fondi pensione di cui al D.Lgs. 5 dicembre 2005, n. 252, ed i cosiddetti fondi comuni di investimento “lussemburghesi storici” di cui all’art. 11-bis del D.L. 30 settembre 1983, n. 512, convertito in legge 25 novembre 1983, n. 649. Rientrano nella categoria dei soggetti “lordisti” anche le stabili organizzazioni in Italia di società o enti commerciali non residenti, alle quali le Obbligazioni siano effettivamente connesse. In aggiunta ai requisiti di carattere soggettivo di cui sopra, perché gli interessi, i premi e gli altri proventi delle obbligazioni possano essere percepiti dai suddetti soggetti al “lordo”, ossia - 240 - senza l’applicazione, dell’imposta sostitutiva, è in generale necessario che le stesse siano depositate presso i predetti intermediari autorizzati residenti come sopra individuati ovvero non residenti (CEDEL, EUROCLEAR). Gli interessi, i premi e gli altri proventi delle obbligazioni percepiti dai soggetti residenti nell’esercizio dell’impresa concorrono pertanto alla formazione del reddito complessivo del percipiente assoggettato alle aliquote ordinarie d’imposta sul reddito. Gli interessi, i premi e gli altri proventi delle obbligazioni percepiti dagli organismi d’investimento collettivo del risparmio (“O.I.C.R.”) di cui all’art. 8, D.Lgs. 21 novembre 1997, n. 461 (“D.Lgs. 461/1997”), non scontano alcun prelievo alla fonte e concorrono per intero alla formazione del risultato maturato annuo della gestione soggetto ad imposta sostitutiva delle imposte sui redditi con aliquota del 12,50%. I proventi delle obbligazioni percepiti dai fondi pensione di cui al D.Lgs. 5 dicembre 2005, n. 252 concorrono per intero alla formazione del risultato maturato annuo della gestione soggetto ad imposta sostitutiva delle imposte sui redditi con aliquota dell’11%. Ai sensi del D.L. 25 settembre 2001, n. 351 (“D.L. 351/2001”),convertito con modificazioni in legge 23 novembre 2001, n. 410, come successivamente modificato dall’art. 41-bis del D.L. 30 settembre 2003, n. 269, i proventi conseguiti dai fondi di investimento immobiliare, ivi inclusi gli interessi, i premi e gli altri proventi delle obbligazioni convertibili, sono soggetti ad imposizione solo al momento del pagamento dei proventi relativi alle quote secondo il loro proprio regime. Ai sensi dell’art. 6, D.Lgs. 239/1996, non sono soggetti all’applicazione dell’imposta sostitutiva, al ricorrere di determinate condizioni, gli interessi, i premi e gli altri proventi delle obbligazioni percepiti da: (a) soggetti residenti in Stati o territori inclusi nella lista di cui al decreto ministeriale emanato ai sensi dell’art. 168-bis del D.P.R. 917/1986 ovvero, fino al periodo di imposta in cui il suddetto decreto verrà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, se percepiti da soggetti residenti in Paesi che consentono un adeguato scambio d’informazione con l’Italia come indicati nel D.M. 4 settembre 1996 e successive integrazioni e modificazioni; (b) enti o organismi internazionali costituiti in base ad accordi internazionali resi esecutivi in Italia; (c) investitori istituzionali esteri, ancorché privi di soggettività tributaria, costituiti in Paesi di cui alla precedente lettera (a); (d) banche centrali e organismi che gestiscono anche riserve ufficiali dello Stato. - 241 - Il regime di esonero dall’imposta sostitutiva trova applicazione a condizione che le obbligazioni siano depositate presso un intermediario autorizzato. Per i soggetti non residenti l’esenzione da imposta sostitutiva è subordinata alla presentazione dell’apposita documentazione prevista dal Ministero delle Finanze che attesti la sussistenza dei requisiti. Qualora non siano verificate le predette condizioni sostanziali e documentali, ai proventi di cui trattasi si applica l’imposta sostitutiva nella misura del 12,50%. Resta salva, comunque, l’applicazione delle disposizioni più favorevoli contenute nelle convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni stipulate dall’Italia, ovvero dal D.Lgs. 30 maggio 2005, n. 143, ove applicabili. Plusvalenze derivanti dalla cessione a tiolo oneroso di Obbligazioni Convertibili In linea generale, le plusvalenze derivanti dalla cessione a titolo oneroso o in sede di rimborso delle Obbligazioni sono soggette ad un regime impositivo differente a seconda della tipologia di investitore che pone in essere tale cessione. In base alla normativa vigente, peraltro, le cessioni di “titoli o diritti attraverso cui possono essere acquisite partecipazioni” (quali le Obbligazioni) possono essere assimilate alle cessioni di partecipazioni, e soggette al regime fiscale alle stesse applicabile. In particolare, le plusvalenze costituiscono redditi diversi di natura finanziaria soggetti ad imposizione fiscale con le stesse modalità previste per le plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni azionarie (articoli 67 e seguenti del TUIR) distinguendo quindi a seconda che la cessione delle Obbligazioni si riferisca ad una partecipazione “non qualificata” ovvero “qualificata”. Ai fini delle disposizioni di cui trattasi, una partecipazione si considera “qualificata” se rappresenta, nel caso di società quotate, una percentuale di diritti di voto esercitabili nell’assemblea ordinaria superiore al 2% ovvero, alternativamente, una percentuale di partecipazione al capitale o al patrimonio superiore al 5%. Al fine di stabilire se tali percentuali minime siano state superate, si deve tener conto anche dei titoli o dei diritti attraverso cui possono essere acquisite partecipazioni qualificate (ad esempio: warrant di sottoscrizione e di acquisto, opzioni di acquisto di partecipazioni, diritti d’opzione di cui agli articoli 2441 e 2420-bis del codice civile, obbligazioni convertibili). Di conseguenza, si può verificare un’ipotesi di cessione di partecipazione qualificata anche nel caso in cui siano ceduti soltanto titoli o diritti che, autonomamente considerati ovvero insieme alle altre partecipazioni cedute, rappresentino una percentuale di diritti di voto e di partecipazione superiori ai limiti indicati. Al fine di individuare le percentuali di diritti di voto e di partecipazione, è necessario cumulare le cessioni effettuate nell’arco di dodici mesi. Si ricorda che per le partecipazioni qualificate, il deposito titoli deve essere in regime di dichiarazione. Di seguito si riporta il regime fiscale di singole tipologie di investitori. (i) Persone fisiche fiscalmente residenti in Italia, società semplici e soggetti equiparati Le plusvalenze, diverse da quelle conseguite nell’esercizio di attività d’impresa, realizzate da persone fisiche fiscalmente residenti in Italia, ovvero da società semplici e da soggetti - 242 - equiparati, mediante cessione a titolo oneroso delle Obbligazioni sono soggette ad un diverso regime fiscale a seconda che la cessione si riferisca o meno a una partecipazione qualificata. - Partecipazioni non qualificate Le plusvalenze realizzate da persone fisiche fiscalmente residenti in Italia mediante la cessione di Obbligazioni che si riferiscano a una partecipazione non qualificata sono soggette ad un’imposta sostitutiva del 12,5%. In tal caso, il cedente potrà optare per l’assoggettamento ad imposizione della plusvalenza sulla base dei regimi della dichiarazione, del risparmio amministrato o del risparmio gestito, rispettivamente ai sensi degli articoli 5, 6 e 7 del D.Lgs. n. 461 del 21 novembre 1997. - Partecipazioni qualificate Le plusvalenze realizzate da persone fisiche fiscalmente residenti in Italia mediante la cessione di Obbligazioni che si riferiscano a una partecipazione qualificata concorrono alla formazione del reddito imponibile soggetto ad aliquota progressiva per il 49,72% del loro ammontare. (ii) Persone fisiche esercenti attività d’impresa, società in nome collettivo, in accomandita semplice ed equiparate (art. 5 del TUIR), società di capitali ed enti commerciali (art. 73, comma 1, lett. a), b) del TUIR) ovvero soggetti non residenti per il tramite di una stabile organizzazione in Italia Le plusvalenze realizzate mediante cessione a titolo oneroso delle Obbligazioni da parte di persone fisiche nell’esercizio di impresa, società in nome collettivo, in accomandita semplice ed equiparate di cui all’articolo 5 del TUIR, escluse le società semplici, dalle società ed enti di cui all’art. 73, comma 1, lett. a), b) del TUIR, ovvero da soggetti non residenti per il tramite di una stabile organizzazione in Italia, concorrono a formare il reddito d’impresa del cedente per l’intero ammontare. Ai sensi dell’articolo 86, comma 4 del TUIR, nel caso in cui le Obbligazioni siano state possedute per un periodo non inferiore a tre anni, le plusvalenze possono, a scelta del contribuente, concorrere alla determinazione dell’imponibile in quote costanti nell’esercizio di realizzo e nei successivi, ma non oltre il quarto. (iii) Enti pubblici e privati che non hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciale, fiscalmente residenti in Italia (articolo 73, comma 1, lettera c), del TUIR) Le plusvalenze realizzate da soggetti di cui all’articolo 73, comma 1, lettera c), del TUIR, ovverosia da enti pubblici e privati fiscalmente residenti in Italia, diversi dalle società, non aventi ad oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali, sono soggette ad imposizione sulla base delle stesse disposizioni applicabili alle persone fisiche residenti, cui si rimanda (punto (i) sopra). (iv) Fondi pensione italiani e O.I.C.R. Le plusvalenze realizzate da fondi pensione italiani di cui al D. Lgs. 5 dicembre 2005 n. 252 e da OICR soggetti alla disciplina di cui all’articolo 8, commi da 1 a 4, del D. Lgs. n. 461 del 21 novembre 1997 (fondi comuni di investimento in valori mobiliari e SICAV), sono incluse nel risultato annuo di gestione maturato soggetto ad imposta sostitutiva con aliquota (i) dell’11% per i fondi pensione, e (ii) del 12,5% per gli OICR. - 243 - Fondi comuni di investimento immobiliare (v) Le plusvalenze realizzate da fondi comuni di investimento immobiliare istituiti ai sensi dell’art. 37 del D. Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 ovvero dell’art. 14bis della L. n. 86 del 25 gennaio 1994 non sono soggette ad alcuna imposizione in capo al fondo. Soggetti fiscalmente non residenti in Italia, privi di stabile organizzazione nel territorio dello Stato (vi) - Partecipazioni non qualificate Secondo l’interpretazione fornita dal Ministero delle Finanze nella Circolare n. 207 del 26 ottobre 1999, le plusvalenze realizzate da soggetti fiscalmente non residenti in Italia, privi di stabile organizzazione in Italia, derivanti dalla cessione a titolo oneroso di Obbligazioni che si riferiscono a una partecipazione non qualificata non sono soggette a tassazione in Italia se, congiuntamente, le Obbligazioni (i) sono negoziate in mercati regolamentati e (ii) consentono di sottoscrivere una partecipazione “non qualificata” al capitale o al patrimonio di una società residente quotata in mercati regolamentati. - Partecipazioni qualificate Le plusvalenze realizzate da soggetti fiscalmente non residenti in Italia, privi di stabile organizzazione in Italia, derivanti dalla cessione a titolo oneroso di Obbligazioni che si riferiscano a una partecipazione qualificata concorrono alla formazione del reddito imponibile del cedente per il 49,72% del loro ammontare, e sono soggette a tassazione con le aliquote previste a seconda che si tratti di una persona fisica ovvero di società od ente. Peraltro, tali plusvalenze non sono soggette ad imposizione in Italia nel caso in cui il soggetto cedente risieda in uno Stato che ha concluso con l'Italia una Convenzione contro le doppie imposizioni ai sensi della quale la tassazione è riservata in via esclusiva allo Stato di residenza del soggetto cedente (in modo conforme a quanto previsto dall’articolo 13, comma 5 del Modello di Convenzione contro le doppie imposizioni elaborato in sede OCSE). Inoltre, non sono soggette ad imposizione in Italia le plusvalenze derivanti dalla cessione di Obbligazioni che si riferiscono a partecipazioni non qualificate, a condizione che il soggetto cedente sia residente in uno Stato di cui all’articolo 6 del D. Lgs. n. 239 del 1 aprile 1996. A seconda dei casi, la possibilità di beneficiare dei menzionati regimi di esenzione da imposizione sulle plusvalenze è subordinata alla presentazione di idonea documentazione attestante la sussistenza delle relative condizioni di applicazione. 14. TERMINI DI PRESCRIZIONE I diritti degli Obbligazionisti si prescrivono, per quanto concerne gli interessi, decorsi cinque anni dalla data fissata ai sensi del presente Regolamento per il pagamento degli interessi e, per quanto concerne il capitale, decorsi dieci anni dalla data in cui è cessato il godimento dell'Obbligazione. - 244 - 15. QUOTAZIONE La Banca ha fatto istanza per richiedere alla Borsa Italiana S.p.A. l'ammissione alla quotazione ufficiale delle Obbligazioni, che sono state conseguentemente ammesse in data 13 maggio 2011, con provvedimento della Borsa Italiana S.p.A. n. 6984. 16. LEGGE APPLICABILE E FORO COMPETENTE 16.1 Le Obbligazioni sono regolate dalla legge italiana. Per qualsiasi controversia connessa con le Obbligazioni ovvero con il presente Regolamento sarà competente, in via esclusiva, il Foro di Arezzo ovvero, ove l'Obbligazionista rivesta la qualifica di consumatore ai sensi e per gli effetti dell’articolo 33, comma 2 del D.L.gs. 206/2005 (Codice del Consumo), il foro di residenza o domicilio elettivo di quest’ultimo. 17. VARIE 17.1 La titolarità delle Obbligazioni comporta la piena accettazione di tutte le condizioni fissate nel presente Regolamento. Per quanto non espressamente previsto dal presente Regolamento si applicano le norme di legge. 17.2 Senza necessità del preventivo assenso degli Obbligazionisti, la Banca potrà apportare al presente Regolamento le modifiche che essa ritenga necessarie ovvero anche solo opportune al fine di eliminare errori materiali, ambiguità od imprecisioni nel testo, a condizione che tali modifiche non pregiudichino i diritti e gli interessi degli Obbligazionisti. In caso di eliminazione del valore nominale delle Azioni BPEL, ai sensi dell’articolo 2346, comma terzo, del Codice Civile, da parte dell’Assemblea Straordinaria della Banca, l’Emittente provvederà ad apportare al presente Regolamento le modifiche che esso ritenga necessarie o anche solo opportuno per recepire tale eliminazione, ivi inclusa la facoltà di emettere, nel rispetto delle disposizioni di legge e regolamentari di volta in volta vigenti, le Azioni di Compendio ad un prezzo che comporti una modificazione (in aumento o in riduzione) della Parità Contabile Implicita (come di seguito definita) delle Azioni BPEL in essere prima dell’emissione delle relative Azioni di Compendio. In tal caso, per quanto occorrer possa, gli Obbligazionisti, con la sottoscrizione delle Obbligazioni, approvano ed accettano preventivamente le modifiche che saranno eventualmente apportate al presente Regolamento ai sensi e nei limiti di quanto sopra indicato. Per “Parità Contabile Implicita” si intende il rapporto tra l’ammontare del capitale sociale di BPEL ed il numero di Azioni BEPL in circolazione. 17.3 Ove non diversamente disposto dalla legge, tutte le comunicazioni della Banca agli Obbligazionisti saranno effettuate mediante pubblicazione di un comunicato con le modalità di cui al Capo I, Titolo II, Parte III del regolamento di attuazione del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, adottato dalla Consob con delibera n. 11971 del 14 maggio 1999, come successivamente modificato ed integrato (c.d. Regolamento Emittenti), nonché mediante pubblicazione sul sito internet dell’Emittente (www.bancaetruria.it). - 245 -