alcol nemico dell`orgasmo: erezione faticosa e secchezza alla vagina

Anno IV – Numero 797
Mercoledì 27 Gennaio 2016, S. Angela Merici
AVVISO
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1. Ordine:
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legale gratuita
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per Tutti””
3. Farmaci online: logo
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. ZIKA, quali sono i rischi
in Europa e come
riconoscere i sintomi
5. Un fascio di luce per
eliminare
i
microrganismi resistenti
Proverbio di oggi………..
E' arrivato 'o 'mbrelline 'e seta!
A chi si atteggia a raffinato
ALCOL NEMICO DELL'ORGASMO:
EREZIONE FATICOSA E SECCHEZZA
ALLA VAGINA
A chi piace bere dovrebbe sapere che l'alcol può ridurre le
prestazioni sessuali: riduce l'afflusso di sangue al pene e provoca la
secchezza della vagina
ALCOL e SESSO
non sono amici
Prevenzione e
Salute
6. Noci,
arachidi
e
mandorle
portano
benefici e allungano la
vita
7. Alcol
nemico
dell'orgasmo:
erezione
faticosa e secchezza
alla vagina.
Meteo Napoli
Mercoledì 27 Gennaio
 Nuvoloso
Minima:11°C
Massima:15°C
Umidità:
Mattina = 89%
Pomeriggio = 88%
E i motivi sono semplici, conseguenza delle reazioni che il nostro corpo ha
quando beviamo vino e birra.
1) Una grande quantità di alcol nel sangue annebbia le funzioni del cervello e
può provocare un torpore tale da rendere difficile il raggiungimento
dell'orgasmo. Ma non solo.
2) L'alcol ha effetti diuretici, quindi provoca secchezza della vagina
3) Riduce la circolazione sanguigna, rendendo complicata l'erezione
4) L'alcol amplifica l'ansia, già alta durante la prestazione
5) In realtà l'alcol è anche un coltello a doppio manico: spesso, infatti,
aumenta il desiderio di sesso nelle donne, aumentandogli il livello
di testosterone
6) Secondo un recente studio, le donne riescono a raggiungere l'orgasmo e
hanno eccitazione sessuale quando sono in condizioni di moderata
intossicazione alcolica. (Salute, Il Giornale)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 797
SCIENZA E SALUTE
ZIKA, QUALI SONO I RISCHI IN EUROPA
E COME RICONOSCERE I SINTOMI
Zika è una malattia virale trasmessa da zanzare del genere «Aedes», le stesse che
trasmettono la dengue o la chikungunya.
La malattia è
Secondo la rivista Lancet, il virus potrebbe
pericolosa per le
donne
incinta
diventare l’emergenza sanitaria globale nel 2016
perché si sospetta
sia la causa di microcefalia nei feti. Il malessere dura da 2 a 7 giorni.
Il virus Zika sta creando allarme in Brasile e in altri Paesi del Centro-Sud America e
Caraibi. Che cosa sta succedendo? La grande preoccupazione nasce dal fatto che, in Brasile, sono
aumentate di venti volte, dal 2014 a oggi, le nascite di bambini con microcefalia (con una testa, cioè,
più piccola del normale: quasi 4.000 casi nell’ultimo anno), una condizione che comporta, poi,
problemi di apprendimento e di sviluppo. E queste nascite sono state messe in relazione con
l’infezione da virus Zika. Non solo: si segnala anche un incremento di casi di sindrome di Guillain-Barré
(una malattia di solito rarissima, ma l’anno scorso si sono contati 554 casi solo nella zona Nord-Est del
Brasile e altri in Colombia, Venezuela e El Salvador). Si tratta di una malattia che colpisce i nervi e
provoca la paralisi dei muscoli: generalmente ci si riprende dopo una settimana, ma in qualche caso
può essere fatale. Non è sicurissimo che anche questa situazione sia legata allo Zika, ma i sospetti sono
molto forti.
Come si manifesta l’infezione da virus Zika? Nella maggior parte
delle persone l’infezione non è grave: provoca, in un caso su cinque,
febbre, dolori muscolari e articolari, congiuntivite, arrossamenti della
pelle (comparsa di macchie e papule) e spossatezza. I sintomi
compaiono dopo 3-12 giorni dalla puntura della zanzara. L’infezione
non ha mai dato origine a febbri emorragiche o morte.
Come si riconosce la malattia? In base ai sintomi clinici. C’è però
un problema: questi ultimi, essendo sovrapponibili a quelli di altre due
malattie simili - la dengue e la chikungunya - possono creare una certa confusione nella diagnosi. Non
esiste ancora un test commerciale per la malattia da Zika.
Quali sono le cure? Non ci sono cure specifiche: si consiglia riposo a letto e terapie di supporto per
la febbre (antipiretici e somministrazione di liquidi). Sarebbe meglio non usare aspirina nel dubbio
della diagnosi (il farmaco è controindicato nel caso di dengue).
Esiste un vaccino? No, non ci sono vaccini allo studio contro il virus Zika, ma contro altri virus della
stessa famiglia sì. Si può pensare di adattarli. C’è però un problema: questa infezione e le sue cugine
(dengue e chikungunya) si manifestano come epidemie improvvise e vaccinare preventivamente tutta
la popolazione potrebbe essere troppo costoso e poco efficace.
Da dove viene il virus Zika? Zika è il nome di una foresta dell’Uganda dove il microrganismo è stato
scoperto per caso nel 1947, ma allora infettava soltanto le scimmie. Poi la zanzara che lo trasmette ha
cominciato a pungere anche gli umani e quindi a diffondere l’infezione. È la storia di tutte le nuove
infezioni tipo Aids: fino a un certo punto rimangono confinate fra gli animali, poi fanno il salto di
specie. Ora la zanzara che trasmette il virus è la «Aedes aegypti» (quella che veicola anche la febbre
gialla, che provoca gravi emorragie), diffusa soprattutto nelle zone tropicali e subtropicali del Pianeta.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 797
Come è arrivato in Brasile? Imputato, secondo alcuni, sarebbe il Mondiale di Calcio che ha
richiamato nel Paese sudamericano, nel 2014, persone da ogni angolo del globo, favorendo così la
diffusione dell’infezione dalla Polinesia Francese al Brasile. E adesso le autorità sanitarie brasiliane
sono molto preoccupate per quello che potrà succedere con prossimo il Carnevale di Rio de Janeiro e
ancora di più per l’Olimpiade che si terrà, sempre a Rio, nell’agosto prossimo.
Sì: il problema sta tutto nelle zanzare. Se altre zanzare
C’è il rischio che la malattia arrivi
del genere «Aedes», come la «Aedes albonicus» (la
zanzara tigre), si adatteranno a trasportare il virus Zika,
anche alle nostre latitudini?
il rischio è reale. La zanzara tigre vive in climi più
temperati rispetto a quella della specie «Aedes aegypti» ed è presente in 32 Stati dell’Unione
americana, in Europa e in Italia. È quella che trasmette i virus della chikungunya e della dengue responsabili della «febbre spacca ossa»: casi di malattia sono stati segnalati negli ultimi anni in varie
regioni italiane, soprattutto in Emilia-Romagna e in Veneto - chiamate anche «febbri estive».
Sì, potrebbe esistere. Nel dicembre 2013, durante
Esiste un rischio di trasmissione
un’epidemia di Zika nella Polinesia Francese, il virus è
stato isolato nello sperma di un paziente e questo
sessuale dello Zika?
potrebbe far ipotizzare una potenziale trasmissione
sessuale del virus.
Quali sono le precauzioni per difendersi dal contagio? Quelle comuni, già note per la malaria.
Chi vive nelle aree a rischio deve ricorrere a zanzariere alle finestre degli edifici e sopra il letto, usare
l’aria condizionata, rimuovere dalle case e dai cortili contenitori dove ristagna acqua e dove le zanzare
possono proliferare. Per i turisti le raccomandazioni sono quelle di coprirsi il più possibile (pantaloni e
camicie con maniche lunghe, cappello, calze e scarpe) e di usare repellenti cutanei, con una
raccomandazione: queste zanzare, a differenza di quelle che trasmettono la malaria al tramonto,
pungono durante l’intera giornata. Regole da seguire per evitare quanto è
successo ai quattro italiani che hanno «importato» l’infezione
E le donne incinte? I Cdc (i Centri per il controllo delle malattie infettive
americani) e anche l’Oms, sconsigliano alle donne in gravidanza di recarsi nei
Paesi dove è diffusa l’infezione. Brasile e El Salvador suggeriscono di
posticipare le gravidanze in attesa che l’epidemia si esaurisca. Il problema è
che i danni da virus sul feto avvengono nel primo trimestre di gravidanza,
quando una donna può non sapere di essere incinta. La questione ha
rilanciato il dibattito sull’aborto in Brasile, dove la legge è molto restrittiva. (Salute, Corriere)
CREATI SUPERSPAGHETTI RICCHI DI FIBRE
E ANTIOSSIDANTI
Grazie a metodo di sfarinatura, potenziale toccasana per il cuore
Per gli amanti della pasta potrebbero arrivare a tavola degli spaghetti ''super'',
ricchi in fibre, proteine e antiossidanti e potenzialmente utili a ridurre il rischio cardiovascolare. I
''super-spaghetti'' sono il frutto di una ricerca che va avanti da alcuni anni e coinvolge l'Univ. di
Bologna, l'Univ. del Molise e l'ateneo di Granada. I ricercatori hanno pubblicato i risultati della ricerca
sulla rivista Food Research International, dimostrando la possibilità di produrre i super-spaghetti in
modo rispettoso dell'ambiente senza sprecare nulla del chicco di cereale. Il segreto è l'utilizzo di un
metodo di separazione dei componenti del chicco stesso mediante l'aria (air-classifing). La procedura
separa il cereale in due parti, una più grossa e ricca di fibre e antiossidanti, una più fine e più proteica.
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PREVENZIONE E SALUTE
NOCI, ARACHIDI e MANDORLE
PORTANO BENEFICI E ALLUNGANO LA VITA
Ci si può concedere una porzione di 30 grammi al giorno come spuntino o a fine pasto
Non mancano mai sulla tavola di Natale, ma sarebbe bene ricordarsi anche tutti gli altri giorni di noci,
mandorle, pinoli e arachidi le quali, pur essendo
legumi, offrono benefici simili a quelli della frutta
oleosa.
È la conclusione cui sono giunti esperti di vari
centri di ricerca americani e cinesi, che hanno
pubblicato il loro studio su Jama International
Medicine.
I ricercatori hanno osservato che il consumo di
frutta oleosa e di arachidi era associato a una
riduzione della mortalità per tutte le cause del
17-21% e di mortalità cardiovascolare del 2328%.
Per gli americani, la quantità di frutta secca che
sembrava offrire i maggiori benefici si aggirava
intorno ai 18 grammi al giorno.
5 – 7 noci hanno un
ruolo protettivo
«La frutta secca oleosa, in cui vengono generalmente incluse
anche le arachidi non salate, è effettivamente uno degli alimenti
più rivalutati dalla ricerca scientifica - commenta Paolo
Simonetti, prof. di Nutrizione delle collettività al Dipartimento di
Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l’Ambiente
dell’Università di Milano.
Una porzione di 30 grammi equivalente, per es., a 5-7 noci, consente di assumere buone quantità di
acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi, di minerali (potassio, rame, fosforo, ferro, calcio) e di composti
“bioattivi”, importanti per il loro ruolo protettivo».
«Questo oltre alla comodità d’uso e
alla conservabilità, fa della frutta a
guscio una valida scelta come
spuntino o a pasto - aggiunge
Simonetti - purché le quantità siano contenute.
Lo stesso vale per la frutta essiccata - o meglio disidratata - che
è però più simile alla frutta fresca di cui mantiene,
concentrandoli, la fibra, i minerali, specialmente potassio, i
polifenoli, ma anche lo zucchero.
Attenzione, però, a leggere sempre l’etichetta per verificare la possibile presenza di anidride solforosa,
(spesso utilizzata come agente sbiancante e come conservante alimentare) che, in individui
ipersensibili potrebbe dare reazioni indesiderate, e alla possibile aggiunta di zuccheri, utilizzati per
ovviare alla mancanza di sapore quando la qualità della frutta da sottoporre a disidratazione non è
delle migliori».
(Salute, Corriere)
FRUTTA
DISIDRATATA
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Anno IV – Numero 797
PREVENZIONE E SALUTE
UN FASCIO DI LUCE PER ELIMINARE I MICRORGANISMI
RESISTENTI
Nanoparticelle attivate solo quando serve permettono di colpire selettivamente alcuni
batteri. Un’arma in più per combattere la resistenza agli antibiotici
Oggi il rischio è quello di tornare agli anni bui della medicina quando si poteva morire per
un’infezione. La resistenza agli antibiotici causa 25 mila
morti l’anno in Europa, cifra che raggiungerà quota 10 mila
nel 2050, per un costo di 1,5 miliardi di euro. Da tempo, oltre
alla ricerca di nuovi antibiotici, gli scienziati stanno cercando
vie alternative per eliminare i batteri super-resistenti.
Uno di essi potrebbe essere la luce. In uno studio della
University of Colorado, pubblicato dalla rivista Nature
Materials, un gruppo di ricercatori ha messo a punto
delle nanoparticelle che, attivate con la luce, sono in grado di eliminare selettivamente i
microrganismi patogeni resistenti.
Grazie agli antibiotici negli ultimi 70 anni si è potuta abbassare
drasticamente la mortalità dovuta alle più svariate infezioni
batteriche. Armi molto potenti, che, però, negli ultimi tempi,
stanno sempre più perdendo d’efficacia a causa della
progressiva selezione di popolazioni di microrganismi resistenti. Ciò è particolarmente dovuto
all’inadeguatezza con la quale vengono prescritti. Un vero problema perché quando queste molecole
non funzionano più procedure mediche come parti cesarei, interventi chirurgici e trapianti diventano
sempre più difficili.
Accanto al tentativo di sviluppare nuovi farmaci gli
scienziati statunitensi si sono concentrati nella ricerca di
LA LUCE ATTIVA LE NANOSFERE
possibili modelli alternativi di eliminazione dei patogeni.
SOLO QUANDO SERVE
Già in passato precedenti studi hanno dimostrato che
nanoparticelle metalliche sono capaci di indurre la morte
dei microrganismi.
L’unico problema è la scarsa selettività: a morire sono anche le cellule sane circostanti dell’organismo
infettato. Partendo da questa evidenza gli autori dello studio hanno cercato di sviluppare una tecnica
capace di agire in maniera specifica solo sui microrganismi.
Resistenza agli Antibiotici,
un problema mondiale
LA TECNOLOGIA elimina oltre il
90% dei batteri resistenti
Per fare ciò sono state sviluppate delle nanosfere capaci di
condurre elettricità se stimolate opportunamente.
Dalle analisi, per ora svolte in vitro, è emerso che se sottoposte ad un fascio di luce ad una
determinata lunghezza d’onda le nanosfere sono in grado di «distruggere» con precisione solo gli
agenti patogeni lasciando intatte le cellule circostanti.
In particolare è emerso che le nanoparticelle sono state capaci di eliminare il 92% dei batteri resistenti
appartenenti al genere Salmonella, Escherichia Coli e Staphylococcus, tra i microrganismi
maggiormente implicati nelle resistenze agli antibiotici.
(Salute, La Stampa)
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Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: ASSISTENZA LEGALE GRATUITA
Da Febbraio assistenza legale gratuita per tutti gli iscritti
Cari Colleghi, l’Ordine è lieto di informarvi che a seguito del bando 1635/15 del 20/10/2015, un
gruppo di Avvocati si è reso disponibile ad offrire agli iscritti un servizio di assistenza legale di primo
livello. Tale iniziativa si inquadra nell’ambito di un processo di sempre maggiore vicinanza che l’Ordine
ha instaurato con i propri iscritti in un momento nel quale i problemi che investono i laureati in
farmacia, nelle sue varie declinazioni, appaiono sempre più attuali. Il servizio è disponibile presso la
sede dell’Ordine a partire dal 2 Febbraio p.v. e per ogni successivo Martedì dalle 14.30 alle 16.30. A
tal fine, i Colleghi interessati potranno prenotarsi presso la segreteria dell’Ordine attraverso le
seguenti modalità: 1. Telefonando al numero 081 551 0648; 2. Inviare un fax al numero 081 552 0961
3. Inviare e-mail all’indirizzo: [email protected] o [email protected]
FARMACI ON LINE, IN GAZZETTA UFFICIALE
IL DECRETO CON IL LOGO EUROPEO
Sulla G. U. n.19 di ieri è stato pubblicato il decreto Predisposizione
del logo identificativo nazionale per la vendita online dei
medicinali, che – in accordo con quanto previsto dal Regolamento Ue entrato in
vigore anche nel nostro Paese lo scorso 1° luglio – ufficializza il simbolo che dovrà
obbligatoriamente identificare la farmacia o l’esercizio commerciale autorizzati
alla vendita di medicinali al pubblico a distanza.
Vendita che in Italia, è il caso di ricordarlo, è possibile solo ed esclusivamente per i medicinali senza
obbligo di prescrizione.
Il logo, rilasciato dal ministero del Salute ai soggetti autorizzati, sarà l’elemento che garantirà agli utenti
che il venditore on line è un soggetto che ha titolo e requisiti necessari per commerciare farmaci ai sensi
della normativa vigente (ovvero una farmacia o una parafarmacia autorizzate alla vendita di medicinali). Il
simbolo, recita il decreto (che consta di soli due articoli, essendo il terzo semplicemente riferito alla
pubblicazione sulla GU) dovrà inoltre “essere chiaramente visibile su ciascuna pagina del sito web dedicata
alla vendita dei medicinali senza obbligo di prescrizione della farmacia o esercizio commerciale autorizzati”.
Se vuoi consultare il testo clicca sul link: http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato4329927.pdf
ORDINE: “UN FARMACO PER TUTTI”
Il progetto ha come finalità l’utilizzo di farmaci, le cui confezioni siano integre,
ma anche di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico chirurgici o
integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da donazione
spontanea da parte di cittadini e Aziende farmaceutiche, nonché di privati a
seguito di cambio/fine terapia o decesso di un congiunto malato.
FARMACIE - COME ADERIRE: Clicca sul link sottostante e compila il form in modo da avere le
informazioni utili riguardo il luogo di consegna del contenitore per la raccolta dei farmaci.
http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1097-unfarmaco-per-tutti
PAGINA 7
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