Egregio Dirigente Scolastico, Gentili Insegnanti, la Rainbow Srl, celebre casa di animazione marchigiana, conosciuta in tutto il mondo grazie ai suoi cartoni animati, tra cui Winx Club™ e Huntik™, Vi invita a partecipare con i Vostri Studenti ad un concorso rivolto a tutte le scuole dell’infanzia a livello nazionale, finalizzato alla scoperta delle emozioni. OBIETTIVI DEL CONCORSO: EDUCARE ALLE EMOZIONI... DIVERTENDOSI (EDUTAINMENT) In risposta ad una delle mission dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in materia di approfondimento dell’intelligenza emotiva e della Life-Skills Based-Education (LSBE), fin dall’età evolutiva, il concorso ha lo scopo di aiutare la classe nell’apprendimento del significato delle principali emozioni, attraverso: la scoperta delle principali emozioni (paura/gioia/rabbia/tristezza) la contestualizzazione delle emozioni in un racconto creativo l’approfondimento in classe delle dinamiche che le emozioni innescano in ognuno di noi. PERCHÉ QUESTI CARTONI? I cartoni animati prodotti dalla Rainbow srl, interamente creati da talenti italiani, sono volutamente non violenti e portatori di valori positivi (correttezza nel comportamento, lealtà, unione di gruppo, fiducia in se stessi, ecc.). Oltre ad essere divertenti, presentano un’ampia gamma di situazioni affrontate dai vari personaggi, in cui il bambino può immedesimarsi perché i protagonisti sono ragazzi come loro e, seppur con delle missioni speciali da compiere, vivono dimensioni simili a quelle dei bambini (scuola, compiti, amicizie...). La notorietà vuol essere da stimolo per rendere più divertente e piacevole l’apprendimento di tematiche importanti per la crescita dell’intelligenza interpersonale del singolo. DESCRIZIONE DEL CONCORSO Scegliendo una sola delle quattro tracce narrative, allegate, riferite ai cartoon Winx Club o Huntik sui temi della gioia, paura, rabbia, tristezza, la classe potrà sviluppare una rappresentazione figurativa (presentando dei disegni che interpretino la storia suggerita) oppure una rappresentazione drammaturgica (esprimendo l’emozione in questione anche attraverso la voce, i movimenti del corpo, la gestualità, la mimica facciale). Per aiutare a sviluppare il concorso, Rainbow Srl fornisce a tutte le scuole partecipanti la possibilità di scaricare gratuitamente dal sito www.icartoniinsegnano.it un kit, che comprende materiale grafico, che potrà essere utilizzato a supporto di tanta fantasia e immaginazione. PREMI: I lavori considerati più meritevoli verranno premiati con: 1° premio: € 2.000 in fornitura di prodotti scolastici / 2° premio: € 1.000 in fornitura di prodotti scolastici /3° premio: € 500 in fornitura di prodotti scolastici / 4° premio: € 300 in fornitura di prodotti scolastici /5° premio: € 200 in fornitura di prodotti scolastici. La commissione che giudicherà gli elaborati ricevuti sarà composta da un’insegnante-pedagoga, un disegnatore, uno sceneggiatore-impresario teatrale, un’esperta in comunicazione. SCADENZE: Per aderire al concorso e richiedere il KIT di materiali è sufficiente fare richiesta entro e non oltre il 31 dicembre 2012 inviando il modulo di adesione, allegato, debitamente compilato all’indirizzo mail: [email protected] o tramite fax al num. 07175067555. Vi sarà poi fornita una password per accedere alla pagina del sito dal quale scaricare gratuitamente il KIT con il materiale. Gli elaborati finali dovranno pervenire entro e non oltre il 30 Aprile 2013 all’indirizzo: Rainbow Srl, Via Brecce, 60025 Loreto (AN). Le rappresentazioni drammaturgiche dovranno essere registrate in un video e spedite con un DVD. Le rappresentazioni figurative dovranno essere inviate in versione cartacea. Il modulo di partecipazione sarà reperibile anche sul sito insieme al regolamento del concorso e alle tracce narrative tratte dai cartoon Winx Club e Huntik. Per visionare gli elaborati svolti da due scuole-campione, Vi invitiamo a cliccare sui seguenti link. http://www.youtube.com/watch?v=wVb8Z6W0PEo http://www.youtube.com/watch?v=q-i7fR3cBUk Questi video saranno disponibili anche nella sezione dedicata del sito, e saranno visibili inserendo la password: RBW-SCUOLA12 Ringraziandovi anticipatamente per la collaborazione, restiamo a disposizione per ogni ulteriore informazione. Cordiali saluti. Rainbow srl Sito ufficiale: www.icartoniinsegnano.it / Mail: [email protected] TEL: 071/75067500 - FAX: 071/75067555 MODULO D’ ADESIONE Spedire entro e non oltre il 31 dicembre 2012 al fax 071-75067555 o all’indirizzo mail: [email protected] ISTITUTO SCOLASTICO: DENOMINAZIONE …………………………………………………………………………………….. CODICE ISTITUTO ……………………………………………………………………………………. INDIRIZZO…………………………………………………………………………………………..….. CITTÀ ………………………………………. PROV. …………… CAP. …………………. E-MAIL …………………………………………………………………….. TEL. ………………………………………. FAX. …………………………………………………. DIRIGENTE SCOLASTICO: NOME…………………………………. COGNOME………………………………………................... MAIL ……………………………………………….. TEL. ………………………………………… DOCENTE REFERENTE DEL CONCORSO: IO SOTTOSCRITTO/A …………………………………………………………………………………. DOCENTE DELLA CLASSE ……………………………………………….. MAIL ……………………………………………….. TEL. ………………………………………… DICHIARO di aver preso visione del regolamento del concorso“I Cartoni insegnano” e di approvarlo interamente senza riserve in ogni sua parte e AUTORIZZO la partecipazione della Classe al concorso “I Cartoni insegnano”, nei limiti e nelle modalità fissate dal Regolamento e autorizza al trattamento di tutti i dati personali richiesti e trasmessi, nel rispetto di quanto previsto dal D. Lgs. 196 del 30/06/2003. Luogo e Data ………………………………. Firma del referente ……………………………………………………………. STORIE WINX CLUB 1°Argomento: PAURA “PIPISTRELLI ZAFFIRO” Le Winx fanno Wind Surf sui mari di Andros. L’acqua è limpidissima e si vedono branchi di pesci colorati nuotare fra coralli e madrepore. “In questo mare vivono tante forme di vita,” dice Flora. Sorride felice. Il vento si fa più intenso e le Winx vengono sospinte verso una spiaggia di sabbia bianca, a ridosso della quale, cresce una vegetazione rigogliosa. “Laggiù, ragazze,” dice Bloom. “Sembra una grotta.” “Andros, il mio pianeta, ha straordinarie bellezze naturalistiche,” dice Aisha. “Forza, andiamo a dare un’occhiata.” A bordo dei loro Wind Surf e sospinte da un vento gentile, le Winx approdano sulla spiaggia di sabbia bianca dove crescono piante e alberi di diversa forma e dimensione. Nel bel mezzo di quella boscaglia, si nota l’ingresso di una grotta, un ingresso misterioso, buio e spalancato come una bocca. Le Winx abbandonano le tavole da Surf sulla riva e si dirigono, curiose verso l’entrata della grotta. Dalla grotta provengono azzurri bagliori. Stella è particolarmente attratta da quella luce. Proviene da alcune strane pietre, la luce. “Sono zaffiri,” dice Stella, osservando da lontano le pietre. “Bellissimi zaffiri. Vi voglio tutti per me.” Ride. Cammina a passo rapido, Stella, e lascia indietro le altre Winx. Si avvicina alle pietre con l’intenzione di prenderle, ma mentre distende il braccio destro, si accorge che quegli zaffiri luminescenti sono gli occhi di terribili pipistrelli. Non appena quelle bestie vedono Stella, emettono un verso acuto e assordante e, minacciosi, aprono le loro grandi ali. Oh no,” grida Aisha, “i pipistrelli zaffiro! Ragazze, usciamo subito da questa grotta. Potrebbe essere molto pericoloso.” Stella, colta dallo spavento, indietreggia, e, mentre indietreggia, inciampa su una roccia che sporge dal suolo umido della grotta. I pipistrelli volano contro di lei. La loro apertura alare è mostruosa. Ancora a terra, Stella cerca di lanciare un incantesimo di luce, ma dalle sue mani compare un bagliore che subito si smorza e poi si spegne. “Oh no,” pensa Stella. “Il buio mi fa paura e la paura indebolisce i miei poteri.” Stella si sente persa, i pipistrelli le sono addosso, lei, terrorizzata, chiude gli occhi, ma quando li riapre, si ritrova incredibilmente sul dorso di uno dei pipistrelli. Le altre Winx sono fuori dalla grotta e, quando vedono Stella uscire in sella al pipistrello zaffiro, rimangono sbalordite. Stella saluta le sue amiche, mentre lei vola in alto. Poi, una dopo l’altra, ogni Winx si ritrova in groppa a un pipistrello zaffiro ed estasiate, le ragazze ammirano dall’alto lo splendido panorama di Andros. 2°Argomento: GIOIA “LEZIONE DI MUSICA” La direttrice Faragonda ha dato a Musa il permesso di usufruire dell’antica sala della musica, situata nell’aula ovest del Collegio di Alfea, in fondo a un corridoio per nulla frequentato dalle fate, poiché privo di aule. All’interno della sala, in una maestosa teca di vetro, sono esposti violini, ottoni, flauti dolci e uno splendido flauto traverso. Musa è felicissima. Adora ogni strumento musicale, specialmente il pianoforte a coda con le meccaniche costruite in Magibetulla, questo legno pregiato che si trova solo nelle foreste di Alfea. Il pianoforte ha un suono fantastico e non appena Musa lo vede, non resiste alla tentazione di sciogliere le dita sui tasti ed eseguire pezzi classicheggianti che ben s’accordano al suo stato d’animo. Poi qualcuno bussa alla porta. “Avanti,” dice Musa. Timidamente, la porta si apre e, sulla soglia, vediamo una fata molto giovane che dice di chiamarsi Manila. “La Direttrice Faragonda mi ha consigliato di rivolgermi a te,” dice Manila. “Da giorni mi sento triste. Le mie amiche non mi comprendono e mi sento sola con me stessa. Forse è solo una sensazione, ma ci sto male e la Direttrice mi ha detto che tu, Musa, potevi essermi di aiuto.” “Tranquilla,” dice Musa. “Non c’è alcuna ragione per essere tristi.” Con un delicato cenno della mano, Musa invita Manila a prendere il flauto traverso e ad avvicinarsi al pianoforte. “Prova a suonare,” dice Musa. “Perché?” dice Manila. Ride, timidamente. “Fidati di me,” dice Musa. Manila annuisce. Soffia nel flauto, ma non esce alcun suono. “Questo flauto non funziona,” dice Manila. “Certo che funziona,” la rassicura Musa. “E’ un flauto magico che rivela la tua felicità.” “Che significa?” chiede Manila. “Significa che suona solo se tu sei felice.” Manila è pensierosa. Non sa come fare, ma Musa non si perde d’animo nemmeno per un secondo. Comincia a suonare tutta una serie di accordi celestiali al pianoforte. Onde magiche si irradiano dallo strumento e più le onde pervadono la stanza della musica, più Manila comincia a sentire la felicità crescere dentro di lei. “Prova ora a suonare il flauto,” dice Musa alla giovane fata. Manila sprigiona un sorriso aperto e non appena soffia nell’ancia del flauto, un suono magico scaturisce dallo strumento. Più tardi, quando le altre Winx raggiungono Musa nella sala della musica, si uniscono al concerto. Bloom imbraccia il violino, Stella il violoncello, Tecna e Aisha due viole dal timbro molto profondo e Flora suona il clarinetto. La musica ha sconfitto la tristezza e ora Manila è la fata più felice di Alfea. 3°Argomento: RABBIA “COMPETIZIONE MAGICA” Nel cortile di Alfea è stata indetta una competizione di magia e la direttrice Faragonda invita le Winx a partecipare. “Siamo le fate più esperte,” dice Stella il giorno della gara. “Mi sembra ovvio che vinceremo noi.” “Non siamo qui per ostentare la nostra bravura, Stella,” dice Bloom. “Anzi, noi Winx dovremmo essere esempio di umiltà per le matricole.” “Ecco ci siamo,” dice Tecna. “Ragazze, guardate là.” Tecna indica una serie di cerchi infuocati che fluttuano in aria. “Quelli sono i cerchi magici attraverso cui dovrà passare la nostra sfera di energia. Occorrerà la massima concentrazione.” “Vincerò io,” dice Stella, sicura di sé. “Già lo so,” dice. “Fai attenzione,” le dice Bloom. “Non sottovalutare la prova.” Stella alza le braccia al cielo e dal palmo delle sue mani sprigiona una sfera di luce. La sfera si dirige a una velocità elevata verso i cerchi, ma, purtroppo impatta contro il primo cerchio e lì svanisce. Stella non crede ai suoi occhi. Ha fallito miseramente la prova. Il pubblico delle matricole di Alfea mormora. “Ora tocca a te, Bloom,” dice Faragonda. Bloom si concentra e subito scaglia una sfera di fuoco che attraversa, uno dopo l’altro, i cerchi magici. Il pubblico applaude. Bloom ringrazia e rivolge al pubblico un inchino. “Ecco, lo sapevo. Secondo me, quei cerchi sono truccati,” dice Stella a Bloom. “Com’è possibile che io non ce l’ho fatta e tu invece sì?” Stella si infuria con se stessa. Urla. Bloom le dice che arrabbiarsi non le servirà a nulla. “Sei stata eliminata,” le dice, “ma non devi arrabbiarti. Capita a tutti di sbagliare. Il mio consiglio è di rimanere umili sempre e comunque nella vita. Chi è sicuro di vincere, spesso ha già perso.” Alle parole di Bloom, il pubblico delle matricole applaude. Solo in quel momento Stella si rende conto di aver adottato un atteggiamento sbagliato, e, riconoscendo le sue colpe, chiede scusa. Bloom si avvicina a Stella e le due amiche si abbracciano come se nulla fosse successo. 4°Argomento: TRISTEZZA “L’APPUNTAMENTO ROMANTICO” Bloom e Sky si trovano nel cortile di Alfea, durante un pomeriggio senza sole. “Devo andare ad allenarmi,” dice Sky. “Ma come?” Bloom dice. Un velo di tristezza nello sguardo. “Avevi promesso che avremmo trascorso tutto il fine settimana insieme.” “Lo so,” dice Sky. “Avevo promesso, lo so, ma non mi sento pronto per l’esibizione di Fonterossa. Io e Riven dobbiamo studiare una coreografia basata su movimenti molto complessi di spada e daga e, purtroppo, devo necessariamente allenarmi. Chiedo scusa.” “Capisco,” dice Bloom. “Scusa,” dice Sky. Cammina via. Si guarda i piedi mentre cammina e non si volta a guardare Bloom che rimane sola nel cortile di Alfea. Sola e triste. Flora esce dalla porta principale del collegio. Vede Bloom e le si avvicina. “Qualcosa non va?” le chiede. Bloom si confida con Flora. Le racconta tutto di Sky e dei suoi allenamenti. “Sarò sola tutto il fine settimana,” disse Bloom. “E lui aveva promesso che saremo stati insieme. Forse non gli importa più di me.” “Ma certo che gli importa,” le dice Flora. “Dai, prendi il cellulare e prova a chiamarlo. Digli quello che provi. Diglielo, e vedrai che lui, tornerà.” “No,” dice Bloom. “È giusto che lui abbia i suoi spazi. Se ha preso questa decisione significa che forse non mi ama più.” In quel momento, proprio quando Bloom è sull’orlo del pianto, si sentono dei passi. “Guarda chi c’è,” le dice Flora. Sorride. Bloom segue lo sguardo di Flora e si volta. Vede Sky che si avvicina. “Ho pensato che in fin dei conti, l’allenamento può aspettare.” “Perché?” dice Bloom confusa. “Perché sarebbe imperdonabile che, per un allenamento, lascio da sola, per un intero week-end, la ragazza che amo.”“Oh Sky,” dice Bloom. “Oh,” dice, commossa. Contenta di come si è risolta la situazione, Flora, senza dire nulla, timidamente se ne va mentre Bloom e Sky si abbracciano, felici nel loro intimo, senza più pensieri né preoccupazioni, senza la minima ombra di tristezza, in armonia, si amano . STORIE HUNTIK 1°Argomento: PAURA “IL CASTELLO DI DRACULA” Il castello sorgeva sul versante occidentale della montagna. Più che il corpo centrale dell’edificio, notavi le quattro guglie che si protendevano verso il cielo come braccia antiche. Lok camminava per quel sentiero da giorni ormai e quando fra le nubi vide il castello, sorrise.“Siamo giunti a destinazione,” disse. “L’amuleto è vicino.”Cherit volava sopra di lui, svagato. Col suo volo sembrò disegnare un semicerchio in aria. Sogghignò. “L’amuleto è vicino, ma questo significa che anche il conte Vlad Dracul è vicino,” disse. “Certo,” disse Lok. “Ma io sono un cercatore, e non sarà certo un vecchio vampiro del XV secolo a spaventarmi.” Il ponte levatoio abbassato sembrava un invito a entrare. Sotto il ponte levatoio scorreva il Prahova, un fiume impetuoso che divide i Carpazi occidentali da quelli orientali. Al di là del ponte c’era un portone di pietra. Sul portone di pietra si stagliava l’effigie della famiglia Dracula, l’effigie di un drago con la bocca spalancata. Senza nessuna fatica Lok aprì il portone e mentre lo apriva ebbe l’impressione che l’intero castello lo stava aspettando da molto tempo. “Laggiù c’è qualcosa,” disse Cherit. “Laggiù, nell’ombra. Qualcosa che si muove.” Lok volse lo sguardo nel punto indicato da Cherit e fu allora che lo vide. “Dracula” disse. Sfilò la spada magica dal fodero. “Sono pronto a combattere,” disse. Quasi completamente mimetizzato nelle tenebre, Dracula si muoveva rapido verso di loro. “Tu Cherit cerca di trovare l’amuleto,” disse Lok. “A Dracula ci penso io.” Il piccolo Gargoyle volò in alto verso il soffitto e da lassù vide che in fondo alla sala, su una specie di altare c’era qualcosa che brillava con una fioca luce verde. “L’amuleto,” si disse, e volò giù, verso l’altare. L’amuleto era una pietra arcana ed emanava un’energia negativa. Cherit sapeva di dover prendere l’amuleto e di doverlo distruggere, ma quell’energia negativa infondeva in lui un sentimento di puro terrore. Esitò.Nel frattempo, Dracula si avventava alla gola di Lok. Lok non riuscì nemmeno a sferrare un fendente di spada che si ritrovò a terra, con Dracula sopra di lui, i denti in bella vista, desideroso del suo sangue. “Distruggi l’amuleto,” urlò Lok a Cherit. “Distruggi quella pietra, prima che sia troppo tardi.” Dracula era troppo forte per Lok. Possedeva una forza selvaggia che proveniva dalle tenebre. I denti di quel vampiro sfioravano ormai il collo di Lok, ma fu allora che Cherit vinse le sue paure e afferrò fra le mani l’amuleto. Volò in alto e dall’alto, con tutta la forza di cui era capace, scagliò quella pietra verso il pavimento. La pietra si frantumò in mille pezzi. Dracula emanò un grido lancinante e mentre gridava, la sua figura si dissolveva nell’aria come non fosse mai esistita. “Grazie Cherit,” disse Lok, rialzandosi in piedi. “Ti devo la vita.” “Non preoccuparti amico mio,” disse Cherit. Sorrise. “Trovami qualcosa da mangiare e siamo pari.” 2°Argomento: GIOIA “IL TESORO DI RE SALOMONE” Lok e Zhalia hanno trovato l’entrata del tempio di Re Salomone. La maestosa porta è decorata con sculture di cherubini, palme e ghirlande di fiori. Secondo la leggenda all’interno del tempio deve nascondersi un antico tesoro. Lok è entusiasta. Zhalia invece è scettica. “Non facciamoci illudere, Lok,” dice. “Vedrai che questa storia del tesoro è solo una leggenda.” “Spero davvero di no,” dice Lok. I due cercatori entrano nel tempio. All’interno, la grande sala è scandita da una serie di colonne che culminano in capitelli sferici impreziositi da sculture che raffigurano foglie d’acanto e fiori di loto. “La leggenda dice che Salomone avesse un tesoro fantastico, superiore a qualsiasi immaginazione,” dice Lok. Dopo qualche ora di ricerca nella sala principale del tempio, Lok e Zhalia scendono per una ripida scala a chiocciola che si perde nell’oscurità. “Qui potrebbero anche esserci dei mostri,” ghigna Zhalia, scettica. “Altro che tesoro. Occorre fare un po’ di luce.” Zhalia compie un piccolo gesto magico e subito un Boltflare, un globo lumioso, fluttua sopra il palmo della sua mano. Percorsi tutta una serie di passaggi sotterranei, i due cercatori giungono in una camera gigantesca, rivestita da lastre di pietra. Del tesoro nessuna traccia, ma Lok è sempre più entusiasta.“Ci siamo,” dice. “Io non vedo tesori,” dice Zhalia. Lok cerca con foga dappertutto, e alla fine la sua determinazione viene premiata. “Eccola,” dice sollevando in altro una pendente polveroso. “Ecco cosa?” dice Zhalia. “A me quello sembra solo una squallida anticaglia.” “Ti sbagli,” dice Lok. “Questo è il pendente dell’amore, un oggetto che per Salomone aveva un valore inestimabile.”“Mi aspettavo qualcosa di diverso,” dice Zhalia. “Scoperte del genere possono insegnarci una cosa,” dice Lok. “Cioè?” chiede Zhalia. “Che anche le piccole cose possono avere un grande valore.” 3°Argomento: RABBIA “L’ALLENAMENTO” Dante è nella palestra di casa sua. Si sta allenando in compagnia di Lok. Insieme provano varie tecniche marziali del sud est asiatico. Dante afferra Lok per un braccio e, sfruttando il peso del suo corpo, si accovaccia, distende le braccia in avanti e una gamba indietro, simulando, con la gamba, il movimento della coda del coccodrillo. Lok va subito al tappeto. “Bel colpo, amico,” dice. “Ora tocca a me.” Lok si rialza in piedi. Si concentra e, con movimenti fluidi, riesce a imitare correttamente la tecnica del coccodrillo eseguita in precedenza da Dante. “Complimenti,” gli dice Dante. “Sei più forte di quanto credessi.” “Me la cavo,” dice Lok. “Il segreto è la concentrazione e la calma.” “Già,” dice Dante. “La calma.” Assume la posa d’attacco della tigre. Inarca la schiena e con le dita ad artiglio sferra qualche colpo in aria. Lok, prontamente, prova a imitare i movimenti di Dante, ma sono più difficili del previsto e stavolta, perde l’equilibrio e cade a terra. Lok si rialza in piedi. “Com’è possibile?” dice. Riprova la tecnica marziale della tigre, ma cade di nuovo. “Ora mi sto proprio arrabbiando,” dice. “E sbagli,” dice Dante. “Non devi arrabbiarti. Ricordi? La concentrazione e la calma. L’hai detto tu, no?” Lok annuisce. Fa un lungo respiro, chiude gli occhi e cerca di riprendere il controllo di sé e dei suoi movimenti. Gli vengono in mente i racconti di Dante. Lui ha studiato col vecchio maestro Storm, nel suo tempio, sulle montagne di Tai Hang, in Cina. Ha studiato movimenti antichi e mortali, tecniche di difficile esecuzione, sotto la guida di colui che è considerato il più severo dei maestri, il Sifu Guang Chai Storm, colui che, si dice, possa sconfiggere il nemico senza nemmeno toccarlo. Dante conosce la Via del Guerriero, l’ha percorsa fino in fondo, e se ce l’ha fatta lui, pensa Lok, allora posso farcela anche io. Con questa idea in mente, Lok chiude gli occhi, si concentra e tenta di assumere la posa d’attacco della tigre. È difficile, ma stavolta i suoi movimenti appaiono fin da subito più naturali e fluidi. Dante lo osserva soddisfatto. “Ora inarca la schiena,” dice Dante. “Chiudi le dita delle mani ad artiglio, solleva la gamba destra e inarca la schiena.” Lok segue alla lettera le indicazioni di Dante e si sente diverso, più consapevole di se stesso e del proprio corpo. Lok inarca la schiena e con le dita delle mani ad artiglio sferra dei colpi in aria. Colpi calibrati, potenti, un’esecuzione perfetta. “Visto?” gli dice Dante. “Come dicevi tu prima, è proprio questo il segreto delle arti marziali. Concentrazione e calma.” 4°Argomento: TRISTEZZA. “LA LEZIONE DI GEOGRAFIA” Lok è solo a scuola, in classe, durante l’intervallo. Sta disperatamente cercando di imparare a memoria i nomi di tutte le capitali degli stati africani. Tiene il libro di geografia aperto sul banco, ma più studia, più gli sembra impossibile ricordarsi i difficili nomi di quelle città. Sophie entra in classe. “Che fai qui tutto solo soletto?” chiede a Lok.“Studio geografia,” dice Lok. “Ma è tanto difficile imparare tutti questi nomi a memoria.” Sophie sente che il suo amico è triste e cerca di rincuorarlo.“Lo studio ha bisogno di costanza e determinazione,” gli dice. “Scoraggiarsi è umano, ma bisogna reagire.” “Grazie del supporto morale,” dice Lok. “Ma non sono sicuro di averli memorizzati. Non sono sicuro di farcela.” “I cercatori ce la fanno sempre,” dice Sophie. Sorride. “Facciamo così,” gli dice. “Datti venti minuti di tempo. Usa tutto l’intervallo per studiare bene. Concentrati, poi io prenderò il libro e ti chiederò le capitali dell’Africa e i nomi degli stati, così sapremo se li hai effettivamente memorizzati tutti.”“Okay,” dice Lok. “Grazie, Sophie.” In quei venti minuti di tempo, Lok si immerge nello studio ed è così concentrato che la realtà attorno a lui sembra svanire. Si ricorda delle sue avventure in Etiopia, nelle chiese rupestri, chiese copte scavate nella roccia, situate fra le località di Lalibela e Gondar e delle avventure nella giungla equatoriale del Gabon e coi gorilla, nella tenebrosa vegetazione del Congo belga. Si ricorda di come Sophie, in tutte quelle occasioni le sia stata vicina e lo abbia aiutato, e quel pensiero dà forza e determinazione al suo studio della geografia. Quel pensiero in qualche modo lo aiuta e Lok si sente fresco come non mai, attento, concentrato, ricettivo. Finisce di studiare. Distoglie lo sguardo dal libro e nota che Sophie è ancora in classe. “Hai finito?” gli chiede Sophie.“Sì,” dice Lok. “Ho finito.”“Bene,” dice Sophie. Prende il libro di geografia e con un’aria scherzosa comincia a sfogliarlo come fosse un’esigente professoressa di liceo. Lok sorride. “Sono pronto, Sophie.” dice. “Chiedimi ciò che vuoi.”“La capitale del Senegal,” dice Sophie.“Dakar,” dice prontamente Lok. “E quella dell’Egitto?” “Questa è facile,” dice Lok. “El Cairo.”“Va bene, signorino so tutto io,” dice Sophie. Sorride. “Vediamo se sai questa. Dunque,” sfoglia il libro finché lo sguardo non gli si illumina. “La capitale del Botswana,” dice. “Gaborone,” dice Lok. “Caspita,” dice Sophie con ammirazione. “Credo proprio tu abbia imparato tutte le capitali dell’Africa a memoria.”“Senza di te non ce l’avrei mai fatta,” dice Lok.