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Ufficio Stampa
138a.16
Verona, 15 novembre 2016
Comunicato stampa
A Verona il primo meeting della rete europea Mitoeagle per lo studio della
bioenergetica mitocondriale
15, 16, 17 novembre Palazzo Giuliari
L’area di Scienze motorie del dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento
dell’università di Verona fa parte della rete europea Mitoeagle, un piano di cooperazione
scientifica e tecnologica, ideato da Erich Gnaiger dell’università di Innsbruck. Il progetto si
occupa di migliorare le conoscenze sulla funzione dei mitocondri, le centrali energetiche
della cellula, responsabili di più del 90% dell’energia necessaria per sostenere la vita, al
fine di valutarne le condizioni e l’attività. Per fare il punto sulle ricerche, esperti da tutta
Europa si sono dati appuntamento all’università di Verona dal 15 al 17 novembre a
palazzo Giuliari. Il workshop ha due precipui obiettivi. È un’occasione di confronto per
discutere gli sviluppi di una metodica di indagine innovativa che si sta diffondendo
rapidamente in molte nazioni, e si propone di individuare, a partire dalle ricerche sulla
respirazione mitocondriale delle cellule del sangue, eventuali alterazioni legate a cause
patologiche di tipo neurodegenerativo e neoplastico, o a un cattivo invecchiamento.
Il progetto. Il team dei ricercatori scaligeri, composto da Federico Schena, Carlo Capelli,
Elisa Calabria e Massimo Venturelli, ha iniziato le sue attività in questo ambito grazie a un
progetto di cooperazione internazionale tra Scienze motorie e l’università di Innsbruck e,
successivamente, attraverso un joint project su:“Biomarcatori funzionali del rischio di
fragilità nelle diverse fasi dell’invecchiamento”, realizzato in collaborazione con l’azienda
Oroboros Instruments. Le tecniche messe a punto nel progetto consentono di valutare la
funzione mitocondriale, abitualmente misurata tramite biopsie muscolari, su campioni di
sangue, ottenendo un’attendibile valutazione della bioenergetica cellulare. Le alterazioni
energetiche mitocondriali sono state associate a numerose malattie neurodegenerative
(Alzheimer, sclerosi laterale amiotrofica) e neoplastiche. La fase successiva vedrà gli
Area Comunicazione | Responsabile Tiziana Cavallo
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scienziati al lavoro sulle relazioni con i processi di invecchiamento e le condizioni di
maggiore fragilità presenti in età avanzata.
Le ricadute. “L’idea di Mitoeagle -spiega Elisa Calabria- è sviluppare e validare un
approccio integrato alla funzionalità biologica che, attraverso l’analisi del mitocondrio il
‘motore della cellula’, permetta una valutazione a più livelli del funzionamento normale. La
ricerca che portiamo avanti a Scienze motorie sulla respirazione mitocondriale delle cellule
del sangue consentirà di lavorare sulle ricadute pratiche di eventuali alterazioni legate a
cause patologiche o dovute a un cattivo invecchiamento.”.
“Le nostre esperienze sull’esercizio fisico negli anziani, sani o fragili, - afferma Schena- si
inseriscono in modo sinergico in questa progetto europeo, anche sfruttando le opportunità
offerte dal nuovo Centro Healthy Ageing, ed i risultati ottenuti avranno molteplici
implicazioni. La fragilità dell’anziano è una condizione critica dell’invecchiamento, che
peggiora drammaticamente la qualità della vita. La possibilità di individuarla precocemente
in soggetti a rischio e modificarla attraverso adeguati programmi di attività fisica è una
sfida che siamo pronti a cogliere anche attraverso questo progetto europeo”.
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