03. Quesiti di autovalutazione sottoperiodo I

APPROFONDIMENTI DI MACROECONOMIA PROF. ANNAMARIA VARIATO – A.A. 2009‐2010 SOTTOPERIODO I ‐ QUESITI DI AUTOVALUTAZIONE L EZIONI 3‐4: I NTERPRETAZIONE DELLA MACROECONOMIA MODERNA 1. Quali finalità e metodo caratterizzano la macroeconomia? 2. E’ corretto affermare che la macroeconomia è inscindibilmente legata alla storia? Giustificate la vo‐
stra risposta con esemplificazioni. 3. Quali eventi storici hanno significativamente contribuito all’evoluzione della teoria macroeconomi‐
ca? 4. Quali fatti empirici caratterizzarono il periodo della Grande Depressione? 5. Quali interpretazioni vengono comunemente adottate per spiegare l’origine della Grande Depres‐
sione? 6. Perché ha senso studiare ancora oggi le cause di fenomeni come la Grande Depressione? 7. Quali mutamenti sono intervenuti nella concezione ortodossa della macroeconomia successiva‐
mente alla Grande Depressione, sia a livello teorico che empirico? 8. Quali elementi oggettivi hanno favorito la rapida diffusione delle idee keynesiane? 9. Quali sono i principali fondamenti della teoria keynesiana, nell’interpretazione data dalla Sintesi Neoclassica (Modigliani)? 10. Quali sono gli elementi fondanti della Sintesi Neoclassica? 11. Quali effetti provocò la diffusione delle idee della Sintesi Neoclassica? 12. Quali elementi contraddistinguono il monetarismo? 13. Quali ragioni teoriche ed empiriche portarono al prevalere delle posizioni monetariste? 14. Quali scuole di pensiero hanno svolto un ruolo significativo a partire dagli anni ’80? qr
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Vero Falso La Grande Depressione fu aggravata nella sua intensità e durata an‐ che a causa dell’attuazione di politiche economiche errate Nella spiegazione reale della Grande Depressione viene data rilevan‐ za solo alle fluttuazioni degli investimenti, indotte da un peggiora‐
mento delle aspettative a lungo termine Nella spiegazione monetaria della Grande Depressione si sottolinea l’effetto prodotto dal fallimento a catena delle banche e quindi il ruolo della riduzione dell’offerta di moneta dipendente dal moltipli‐
catore monetario. Nella spiegazione finanziaria della Grande Depressione si sottolinea‐ no gli effetti perversi prodotti dall’esistenza di rapporti fra creditori e debitori caratterizzati da presenza di informazione asimmetrica. (c) AnnaMaria Variato 10/2009
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(c) AnnaMaria Variato 10/2009
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Vero Falso Nella spiegazione internazionale della Grande Depressione si sottoli‐ nea come la natura restrittiva delle politiche monetarie dell’epoca dipendesse dal vincolo esterno prodotto dall’esistenza di un regime di cambi fissi. Nell’economia keynesiana l’offerta aggregata è fondamentale per spiegare il livello dell’attività economica e delle sue fluttuazioni L’economia keynesiana si caratterizza per il fatto di concepire la di‐ soccupazione come un fenomeno involontario L’economia keynesiana propone l’attuazione di politiche discreziona‐ li e di stabilizzazione Nel paradigma keynesiano si sostiene sempre la preferibilità della politica fiscale rispetto alla politica monetaria Monetaristi e keynesiani si differenziano anche per la differente en‐ fasi sul ruolo delle politiche discrezionali alternative Il Monetarismo implica l’efficacia della politica discrezionale solo nel breve periodo Nella Sintesi Neoclassica i risultati keynesiani si raggiungono solo per effetto dell’esistenza di rigidità Nella Sintesi Neoclassica i cicli economici non devono essere stabiliz‐ zati perché il sistema economico tende autonomamente all’equili‐
brio Nella Sintesi Neoclassica il caso Keynesiano è quello generale, men‐ tre il caso classico è solo un caso limite Equilibrio naturale e di pieno impiego sono due concetti distinti che non possono mai coincidere Nella Nuova Macroeconomia Classica la politica economica annun‐ ciata non ha effetto nemmeno nei breve periodo se si adottano a‐
spettative razionali e informazione simmetrica Nella Nuova Macroeconomia Classica si preferiscono le regole alla politica discrezionale perché ciò contribuisce a ridurre l’incertezza e quindi stimola l’attività economica complessiva (c) AnnaMaria Variato 10/2009
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Vero Falso La visione di consenso nella macroeconomia attuale prevede che l’offerta aggregata sia rilevante soprattutto ai fini della spiegazione dei fenomeni di lungo periodo La visione di consenso nella macroeconomia attuale prevede che le fluttuazioni vengano determinate principalmente da shock sul lato della domanda aggregata La visione di consenso nella macroeconomia attuale prevede che il ciclo economico sia un fenomeno di squilibrio La visione di consenso nella macroeconomia attuale prevede che la curva di Phillips esista sia nel breve che nel lungo periodo La visione di consenso nella macroeconomia attuale prevede che variazioni dell’offerta di moneta abbiano effetti reali a lungo termi‐
ne La visione di consenso nella macroeconomia attuale prevede che si debbano attuare politiche di stabilizzazione. L EZIONE 5: S TAGNAZIONI , D EPRESSIONI E D ISOCCUPAZIONE ELEVATA 1. Gli episodi di elevata disoccupazione sono generati da un insieme di cause complesse ed eteroge‐
nee; dopo averne enumerato e discusso brevemente le principali, descrivete un caso storico a vo‐
stra scelta. 2. La spiegazione teorica della disoccupazione: il ruolo della rigidità del mercato del lavoro. 3. La spiegazione teorica della disoccupazione: l’isteresi. 4. La spiegazione teorica della disoccupazione: il modello insider‐outsider. 5. La spiegazione teorica della disoccupazione: Fitoussi e le cause della disoccupazione europea degli anni ’90. YZ
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I seguenti quesiti sono stati estratti dall’eserciziario on‐line di compendio al testo di O. Blanchard “Macroeconomia” ed. Il Mulino
1) Quale delle seguenti affermazioni è vera? a. Una recessione non può mai trasformarsi in una depressione. I meccanismi di stabilizzazio‐
ne permettono alla produzione di tornare al suo livello naturale. b. Una recessione può trasformarsi in una depressione. Aspettative di minore inflazione futu‐
ra possono far ulteriormente diminuire la produzione c. Una recessione può trasformarsi in una depressione. Tassi di interesse inferiori possono far ulteriormente diminuire la produzione (c) AnnaMaria Variato 10/2009
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2) La trappola della liquidità è caratterizzata da: a. un tasso di interesse nominale prossimo a zero b. tasso di interesse reale possibilmente negativo c. entrambe le precedenti risposte sono vere 3) Domanda di moneta: a. al diminuire del tasso di interesse nominale, la domanda di moneta aumenta b. quando il tasso di interesse nominale è pari a zero, la domanda di moneta è orizzontale c. entrambe le precedenti risposte sono vere 4) Quando il tasso di interesse nominale è pari a zero, a. un aumento della moneta fa cadere l'economia in una trappola della liquidità, dato che gli individui sono disposti a detenere più moneta allo stesso tasso di interesse nominale b. la politica monetaria diventa totalmente inefficace c. entrambe le precedenti risposte sono vere 5) La combinazione di trappola della liquidità e deflazione: a. ristabilisce i meccanismi di stabilizzazione dell'economia b. potrebbe condurre l'economia verso una depressione, a causa dei tassi di interesse reali troppo alti per stimolare l'economia c. potrebbe condurre l'economia verso una depressione, a causa dei tassi di interesse nomi‐
nali troppo alti per stimolare l'economia 6) La domanda di moneta dipende: a. positivamente dal tasso di interesse nominale b. negativamente dal tasso di interesse reale c. negativamente dal tasso di interesse nominale 7) In presenza di una trappola di liquidità e con l'economia in deflazione, il tasso di interesse reale è: a. Negativo b. Nullo c. positivo L EZIONI 6‐7: I PERINFLAZIONE 1.
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Definite il fenomeno dell’iperinflazione e descrivetene le principali cause Caratteri dell’iperinflazione tedesca degli anni ‘20 Caratteri dell’iperinflazione boliviana degli anni ‘80 Caratteri dell’iperinflazione brasiliana degli anni ‘80 Illustrate il rapporto fra inflazione e saldi monetari reali Il signoraggio e la curva di Laffer Effetti di breve e medio‐lungo periodo della crescita della moneta sull’attività economica Come si contrastano le iperinflazioni? Perché i programmi di stabilizzazonepossono fallire? qr
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I seguenti quesiti sono stati estratti dall’eserciziario on‐line di compendio al testo di O. Blanchard “Macroeconomia” ed. Il Mulino
1) Il signoraggio è pari: a. alla crescita della moneta b. ai saldi monetari reali moltiplicati per il tasso di interesse nominale c. alla crescita della moneta moltiplicata per i saldi monetari reali 2) Nel corso di un'iperinflazione a. gli individui aumentano l'uso di moneta b. gli individui riducono l'uso di moneta c. nessuna delle precedenti risposte è vera 3) Qual è l'effetto della crescita della moneta sul signoraggio? a. Dati i saldi monetari, un aumento della crescita della moneta provoca un aumento del si‐
gnoraggio b. Un aumento della crescita della moneta provoca una diminuzione dei saldi monetari reali c. Le precedenti risposte sono vere 4) L'effetto netto della crescita della moneta sul signoraggio è a. certo e positivo b. certo e negativo c. incerto 5) Nel breve periodo, un aumento dei tassi di crescita della moneta a. provoca un aumento del signoraggio b. non ha nessun effetto sul signoraggio c. provoca una diminuzione del signoraggio, attraverso i saldi reali 6) Nel medio periodo, un aumento dei tassi di crescita della moneta genera a. un aumento dei saldi reali e un aumento del signoraggio b. una diminuzione dei saldi reali e un aumento decrescente del signoreggio c. nessuna delle precedenti risposte è vera 7) Nel lungo periodo, il governo a. può finanziare il disavanzo con tassi di crescita della moneta costanti b. può finanziare il disavanzo con tassi di crescita della moneta costanti c. le precedenti risposte sono incomplete 8) Iperinflazione e attività economica a. una maggior crescita della moneta provoca un costante aumento della produzione b. una maggior crescita della moneta provoca una diminuzione iniziale della produzione a causa degli effetti negativi dell'inflazione c. una maggiore crescita della moneta genera una maggiore inflazione, inducendo le persone a ridurre i saldi monetari reali (c) AnnaMaria Variato 10/2009
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9) Quale delle seguenti affermazioni è vera? a. Un semplice programma di stabilizzazione dei prezzi e dei salari riesce ad arrestare un pro‐
cesso di iperinflazione b. Il ruolo delle aspettative è determinante per arrestare una iperinflazione c. Entrambe le risposte precedenti sono vere 10) Che cosa si intende per effetto Tanzi‐Olivera? a. Il miglioramento del disavanzo in presenza di elevata inflazione b. Il peggioramento del disavanzo in presenza di elevata inflazione c. L'aumento del valore delle imposte reali in presenza di elevata inflazione L EZIONI 7‐8: E LEVATO DEBITO PUBBLICO 1. Perché un elevato debito pubblico è considerato un problema? 2. Illustrate i caratteri del vincolo di bilancio del governo ad un dato istante di tempo t. 3. Illustrate l’effetto sull’evoluzione del debito e delle imposte future di una riduzione delle imposte all’anno 0, nell’ipotesi di rimborso totale del debito al tempo 1. 4. Illustrate l’effetto sull’evoluzione del debito e delle imposte future di una riduzione delle imposte all’anno 0, nell’ipotesi di rimborso totale del debito al tempo t>1. 5. Che cosa si intende per stabilizzazione del debito e da quali condizioni dipende? 6. Quale ruolo svolgono il tasso di interesse ed il tasso di crescita del Pil sulla dinamica di accumula‐
zione del debito? 7. Descrivete sinteticamente, ma in modo esauriente, l’evoluzione del rapporto debito/Pil nei paesi europei dagli anni ’60 ad oggi. 8. Quali sono i pericoli sottostanti ad un debito pubblico elevato? 9. Quali sono le principali strategie di rientro dal debito? 10. Perché è difficile attuare una qualsiasi strategia di rientro dal debito? IJ
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I seguenti quesiti sono stati estratti dall’eserciziario on‐line di compendio al testo di O. Blanchard “Macroeconomia” ed. Il Mulino 1) Secondo il vincolo di bilancio del governo, la variazione del debito pubblico nel corso dell'anno t a. deve essere uguale al disavanzo nell'anno t‐1 b. deve essere uguale al disavanzo nell'anno t c. deve essere uguale al disavanzo nell'anno t+1 2) Rimborso del debito. Se la spesa pubblica rimane invariata, una riduzione delle imposte a. deve essere accompagnata da una ulteriore riduzione delle imposte future per mantenere il bilancio in pareggio b. deve essere accompagnata da un aumento delle imposte future c. nessuna delle precedenti risposte è vera 3) Rimborso del debito. Se la spesa pubblica rimane invariata, una riduzione delle imposte a. richiede un aumento delle imposte future tanto maggiore quanto maggiore è il tasso di in‐
teresse (c) AnnaMaria Variato 10/2009
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b. richiede un aumento delle imposte future tanto maggiore quanto minore è il tasso di inte‐
resse c. è indipendente dal tasso di interesse 4) Stabilizzazione del debito. Per stabilizzare il debito, il governo deve registrare a. un disavanzo primario pari agli interessi sul debito esistente b. un avanzo primario pari agli interessi sul disavanzo esistente c. un avanzo primario pari agli interessi sul debito esistente 5) Se il tasso di crescita della produzione è maggiore del tasso di interesse a. il rapporto debito/Pil converge al suo valore di stato stazionario e in equilibrio il governo è creditore b. il rapporto debito/Pil converge al suo valore di stato stazionario e in equilibrio il governo è debitore c. il rapporto debito/Pil non converge al suo valore di stato stazionario e in equilibrio il gover‐
no è debitore 6) In presenza di un debito positivo e di disavanzi primari, se il tasso di crescita è minore del tasso di interesse, a. il rapporto debito/Pil converge verso il suo valore di equilibrio e in equilibrio il governo è creditore b. il rapporto debito/Pil non converge verso il suo valore di equilibrio e in equilibrio il governo è debitore c. il rapporto debito/Pil non converge verso il suo valore di equilibrio e in equilibrio il governo è creditore 7) In presenza di avanzi primari e di un tasso di crescita maggiore del tasso di interesse, a. il rapporto debito/Pil converge verso l'equilibrio b. il rapporto debito/Pil non converge verso l'equilibrio c. nessuna delle precedenti risposte è vera 8) Come può il governo ridurre il debito? a. Generando disavanzi primari positivi b. Ripudiando il debito pubblico c. Entrambe le precedenti risposte sono vere 9) Un elevato rapporto debito/Pil a. aumenta il valore del capitale b. permette una riduzione delle imposte c. aumenta il rischio di crisi finanziarie 10) Che cosa si intende per signoraggio? a. L'accordo tra la banca centrale e il governo in base al quale la politica fiscale viene in parte controllata dalle autorità di politica monetaria b. L'acquisto da parte della banca centrale dei titoli del debito pubblico rimasti invenduti c. L'aumento dell'offerta di titoli da parte della banca centrale (c) AnnaMaria Variato 10/2009
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11) I rentiers si oppongono a. al signoraggio, preferendo invece il ripudio esplicito del debito b. al ripudio esplicito del debito, preferendo invece il signoraggio c. al ripudio esplicito del debito e al signoraggio 12) Gli imprenditori a. favoriscono il ripudio del debito e il signoraggio b. si oppongono al ripudio del debito e al signoraggio c. favoriscono il ripudio del debito e si oppongono al signoraggio 13) I lavoratori a. preferiscono il ripudio del debito e le imposte sul capitale b. si oppongono al ripudio del debito ed alle imposte sul capitale c. preferiscono solo le imposte indirette 14) Quale fu uno degli effetti più evidenti del processo di iperinflazione tedesco? a. L'aumento notevole del debito pubblico b. La totale cancellazione del debito pubblico c. Nessuna delle precedenti risposte è vera 15) Il ripudio del debito a. riduce le distorsioni causate da aliquote di imposta elevate b. impedisce al governo di utilizzare i disavanzi per distribuire nel tempo l'onere di una spesa elevata e improvvisa c. entrambe le precedenti risposte sono vere L EZIONI 9‐10: L A MACROECONOMIA NEI TEMPI “ NORMALI ” 1. Per quali ragioni gli economisti sono spesso in disaccordo sul tema dell’intervento dello Stato nell’economia? 2. Che cosa si intende con il termine fine tuning e quale ruolo ha giocato nell’evoluzione delle teorie economiche? 3. Che cosa si intende per incoerenza temporale e per quale ragione si verifica nella conduzione delle politiche economiche? 4. Come si può risolvere il problema dell’incoerenza temporale. 5. Illustrate il Modello di Barro‐Gordon in condizioni di certezza. 6. Illustrate il Modello di Barro‐Gordon in condizioni di incertezza. 7. Illustrate i principali mutamenti di indirizzo della politica monetaria intervenuti negli anni recenti. 8. Nella pratica della conduzione della politica monetaria come si pensa di raggiungere un tasso di in‐
flazione obiettivo? 9. Principali strategie della politica monetaria europea. 10. Equivalenza ricardiana: significato economico e breve trattazione formale. 11. Equivalenza ricardiana: implicazioni e limiti. 12. Per quali ragioni l’autorità di politica economica può decidere di finanziare la spesa pubblica col di‐
savanzo? GH
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I seguenti quesiti sono stati estratti dall’eserciziario on‐line di compendio al testo di O. Blanchard “Macroeconomia” ed. Il Mulino 1) Come risolvere il problema dell'incoerenza temporale? a. Scegliendo un governatore disposto a collaborare con il governo per la diminuzione della disoccupazione b. Scegliendo un governatore con preferenze "conservatrici" sull'inflazione c. Non esiste alcuna soluzione al problema dell'incoerenza temporale 2) L'evidenza empirica statunitense sul rapporto debito/Pil mostra che: a. il debito pubblico è stato accumulato principalmente nei periodi pre‐elezione b. la politica economica è stata manipolata nel tempo per fini elettorali c. non esiste evidenza empirica a favore della miopia dei consumatori 3) Perché scegliere una regola che impone una crescita della moneta nulla non può essere una solu‐
zione per il problema dell'incoerenza temporale? a. Una regola che fissa la crescita della moneta non è attuabile b. La banca centrale è indipendente dalle influenze del governo c. È preferibile non imporre vincoli troppo stringenti alla banca centrale 4) Che cos'è una guerra d'attrito? a. Lo scontro tra studiosi della teoria dei giochi sull'equilibrio in un sistema economico b. Lo scontro tra due avversari (due partiti politici, ad esempio) in cui entrambe le parti spera‐
no che l'avversario ceda in qualche modo c. Lo scontro tra partiti politici al fine di implementare la condizione di bilancio in pareggio 5) Quali sono gli svantaggi della condizione di bilancio in pareggio? a. La politica monetaria diventa inefficace nel breve periodo b. La politica fiscale non può essere più utilizzata come strumento c. Nessuna delle precedenti risposte è vera 6) Quali sono i vantaggi della condizione di bilancio in pareggio? a. I disavanzi di bilancio in periodi di espansione possono ostacolare la ripresa attraverso un effetto negativo sulle aspettative di inflazione b. I disavanzi di bilancio in periodi di recessioni possono ostacolare la ripresa attraverso effetti negativi sui mercati finanziari c. Entrambe le precedenti risposte sono vere 7) La (le) ragioni(e) a favore della stabilità dei prezzi è (sono): a. a causa dell'illusione monetaria, gli individui e le imprese prendono decisioni non corrette b. inflazione elevata è spesso accompagnata da minore volatilità, che a sua volta genera incer‐
tezza c. entrambe le precedenti risposte sono vere 8) La politica monetaria comporta: a. la scelta del tasso medio di crescita della moneta b. la scelta di un tasso medio di inflazione c. entrambe le precedenti risposte sono vere (c) AnnaMaria Variato 10/2009
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9) Elevata inflazione genera distorsioni fiscali, a. dato che il gettito fiscale aumenta all'aumentare del reddito reale b. poiché le fasce di reddito vengono aggiustate verso l'alto c. a causa dello slittamento degli scaglioni di imposta 10) Con il signoraggio, a. il governo crea moneta per finanziare la spesa b. la banca centrale emette titoli per finanziare la spesa c. alcuni titoli emessi dal governo vengono acquistati dalla banca centrale attraverso l'emis‐
sione di nuova moneta 11) A proposito di inflazione... a. Solo un'economia con un basso tasso di inflazione è in grado di usare la politica monetaria per stabilizzare la produzione b. Un'economia con un basso tasso di inflazione può non essere in grado di usare la politica monetaria per stabilizzare la produzione c. Nessuna delle precedenti affermazioni è vera 12) Nel breve periodo, una diminuzione della domanda di M1 provoca: a. uno spostamento verso il basso della LM b. uno spostamento verso l'alto della LM c. nessun effetto sulla LM 13) Nel medio periodo, a. un aumento dell'inflazione provoca un aumento del tasso di interesse reale b. un aumento dell'inflazione provoca una diminuzione del tasso di interesse reale c. un aumento dell'inflazione non provoca alcun effetto sul tasso di interesse reale 14) Una diminuzione del coefficiente di riserva obbligatoria fa: d. aumentare la domanda di riserve da parte delle banche e diminuire la domanda di base monetaria e. diminuire la domanda di riserve da parte delle banche e diminuire la domanda di base mo‐
netaria f.
diminuire la domanda di riserve da parte delle banche e aumentare la domanda di base monetaria 15) Secondo la regola di Taylor, quando l'inflazione aumenta, la banca centrale deve a. aumentare il tasso di interesse reale b. far diminuire il tasso di interesse reale c. far diminuire il tasso di interesse nominale 16) Secondo l'equivalenza ricardiana, un minore disavanzo è compensato a. da un pari aumento del risparmio privato b. da una pari diminuzione del risparmio privato c. da un pari aumento dell'investimento privato (c) AnnaMaria Variato 10/2009
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17) L'equivalenza ricardiana a. trova conferma nell'evidenza empirica b. mostra la rilevanza del livello del debito pubblico c. viene meno in presenza di imposte distorsive o vincoli di liquidità 18) Secondo l'equivalenza ricardiana, l'effetto del taglio delle imposte a. sulla produzione è nullo b. sugli investimenti è nullo c. nessuna delle precedenti risposte è vera 19) Per stabilizzare l'economia, il governo dovrebbe incorrere a. in avanzi in periodi di recessione e in disavanzi in periodi di espansione b. in avanzi in periodi di espansione e in disavanzi in periodi di recessione c. in avanzi in periodi di recessione e non intervenire durante le espansioni 20) Un alto rapporto debito/Pil a. genera effetti distorsivi b. aumenta il rischio di crisi finanziarie c. entrambe le precedenti risposte sono vere 21) Quale delle seguenti ipotesi è rilevante per l'equivalenza ricardiana? a. I tassi di interesse privati e pubblici sono diversi b. Le imposte non sono distorsive c. Nessuna delle precedenti risposte è vera 22) Secondo l'equivalenza ricardiana, a. il modo in cui il governo finanzia la spesa pubblica è irrilevante b. il modo in cui il governo finanzia la spesa pubblica è rilevante c. entrambe le precedenti risposte sono vere 23) A proposito di disavanzo e debito, a. nel breve periodo forti disavanzi fanno aumentare la domanda b. nel lungo periodo un maggior debito pubblico riduce l'accumulazione di capitale c. entrambe le precedenti risposte sono vere L EZIONI 11‐12: I L CONTESTO ATTUALE 1. La recente crisi finanziaria internazionale con epicentro negli USA può essere ritenuta una manife‐
stazione eccezionale della dinamica capitalistica? 2. Quali elementi devono essere presi in considerazione per poter costruire una struttura interpretati‐
va delle crisi finanziarie? 3. Su quali presupposti teorici si fonda una interpretazione delle crisi finanziarie che le rappresenti come fenomeni “endogeni” e “razionali”? 4. Descrivete i principali elementi che, all’interno di una visione di instabilità finanziaria endogena‐
razionale, implicano un conflitto fra dimensione micro e macroeconomica. (c) AnnaMaria Variato 10/2009
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5. Illustrate alcune situazioni che sottolineano come i prezzi possano non riuscire a veicolare effica‐
cemente l’informazione necessaria ad intraprendere le decisioni individuali. 6. Quale ruolo hanno svolto le autorità di politica economica nelle recenti crisi finanziarie. 7. Illustrate brevemente le principali ragioni delle recenti crisi finanziarie, sottolineando le peculiarità della crisi USA/sub‐prime. 8. Quali sono i principali moniti che si possono trarre dall’esperienza accumulata con le crisi finanzia‐
rie passate? 9. Si può ritenere che esistano strumenti atti a stabilizzare a lungo termine la dinamica capitalistica? IJ IJ IJ
Vero Falso Gli episodi di crisi finanziaria a livello globale sono diminuiti e si sono ridotti di intensità dal 1946 ad oggi In generale si può affermare che le crisi finanziarie sono fenomeni complessi in quanto si presentano con una pluralità di “sintomi” Nella interpretazione endogena dell’instabilità, la speculazione svolge un ruo‐
lo stabilizzante Nella interpretazione esogena dell’instabilità, quest’ultima ha natura sporadi‐
ca e casuale Le bolle finanziarie sono effetto del comportamento individuale “irrazionale” I prezzi non riescono a determinare processi decisionali efficienti solo in pre‐
senza di informazione asimmetrica In un contesto di incertezza le variazioni dei prezzi possono condurre ad allo‐
cazioni inefficienti delle risorse Le crisi finanziarie di vaste proporzioni implicano sempre errori di conduzione delle politiche economiche L’errata valutazione del rischio può dipendere dalla presenza di informazione asimmetrica L’errata valutazione del rischio può dipendere dalla presenza di eterogeneità fra gli agenti economici L’imposizione di requisiti minimi di capitale è una strategia per la riduzione del rischio sistemico L’abbattimento delle barriere alla libera mobilità dei capitali è una strategia per la riduzione del rischio sistemico Le crisi finanziarie sono spesso precedute da fasi di contrazione del credito La presenza di liquidità adeguata nel sistema economico è condizione di sta‐
bilità