Risvegliare il virus dell`Aids con l`arsenico e "annientarlo". Una

TRIESTEALLNEWS.IT
15/06/13
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Risvegliare il virus dell'Aids con l'arsenico e "annientarlo". Una scoperta tutta triestina
studio e' stato condotto dai ricercatori dell'Icgeb dell'Area Science Park: potrebbe
rappresentare la nuova frontiera nella lotta alla malattia
SALUTE Lo
15.6.2013 12.27 - Risvegliare il virus HIV-1 dormiente grazie all'arsenico e, prima che possa
fare danni, ucciderlo. Può' sembrare la trama di un giallo applicata alla genetica ma e' invece
la nuova strada che potrebbe aprirsi nella lotta all'AIDS, grazie a uno studio realizzato
al Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologie nell'AREA Science Park di
Trieste, pubblicata questa settimana dalla rivista Cell Host Microbe.
La ricerca, condotta da Marina Lusic, Bruna Marini e altri ricercatori del Gruppo di Medicina
Molecolare dell'ICGEB diretto da Mauro Giacca, insieme a Roberto Luzzati, del Dipartimento
di Scienze Mediche dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Trieste, dimostra in che modo
il virus, una volta integrato nel DNA dei pazienti infettati, entri in uno stato di latenza
funzionale, che lo rende insensibile alle terapie.
In particolare, ricercatori triestini hanno scoperto che la replicazione di HIV-1 viene
spenta da alcuni corpuscoli presenti nel nucleo, costituiti da una proteina chiamata PML
Lo studio ha appurato che, distruggendo la proteina PML, la replicazione di HIV-1 può' riprendere
riattivando, cosi', la sensibilità' del virus ai farmaci.
La riattivazione avviene in un modo sorprendentemente semplice, trattando le cellule infettate
con l'arsenico, un farmaco già' in uso nella medicina tradizionale cinese. Composti a base
di arsenico potrebbero quindi essere usati per una strategia di terapia chiamata "shock and
kill", che prevede, appunto, di stimolare virus latenti (shock) e quindi riattivarli per
poi eliminare (kill) tutte le cellule che albergano il genoma virale, usando farmaci oggi
già' a nostra disposizione.
"Siamo davvero entusiasti di questa nostra scoperta, considerate specialmente le possibile
implicazioni terapeutiche collegate ad essa sottolinea Marina Lusic. Il meccanismo che abbiamo
delucidato spiega le basi molecolari della cosiddetta latenza' di HIV, fenomeno implicato
nell'impossibilità', ad oggi, di curare farmacologicamente la malattia".
"La proteina che abbiamo scoperto, responsabile del mascherarsi di HIV all'interno del genoma
della cellula infettata, potrebbe diventare in futuro un facile bersaglio terapeutico di farmaci
che attualmente sono già' in cllnica per il trattamento di alcuni tipi di leucemia. Tuttavia,
ulteriore e approfondita sperimentazione cllnica e pre-clinica e' ancora necessaria prima
di estendere ai pazienti benefici che la molecola da' a livello cellulare in vitro."
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