La Civiltà Cattolica

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RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
BERNARD SESBOÜÉ
L
E OPERE E LA GRAZIA. IL DIBATTITO
SULLA SALVEZZA DA LUTERO AL
CONCILIO DI TRENTO
Bologna, EDB, 2015, 144, € 12,00.
Le opere e la grazia è il titolo di un breve trattato, semplice nel linguaggio e acuto nello svolgimento, riguardante la giustificazione e la salvezza, da
Lutero al Concilio di Trento. L’A. è docente emerito di teologia e consultore
del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. Risale a
pochi anni fa un suo studio, Salvati per grazia. Il dibattito sulla giustificazione
dalla Riforma ai nostri giorni (EDB, 2012), di cui viene qui riproposta la prima
parte, forse la più interessante e attuale.
La giustificazione per grazia mediante la fede è il nodo del conflitto che
ha separato cattolici e luterani nel Cinquecento. Il paradosso storico è che su
tale dottrina, fondata sull’epistolario paolino, convergono sia i luterani sia i
cattolici. È singolare, infatti, che il Concilio di Trento abbia condannato la
dottrina luterana con gli stessi passi paolini su cui Lutero ha fondato la giustificazione. Ma se il conflitto storico ha creato un fossato invalicabile per quasi
cinque secoli, il ritorno odierno all’epistolario paolino ha permesso di mettere
a fuoco le convergenze, fino a giungere alla Dichiarazione congiunta cattolicoluterana sulla giustificazione del 1999.
L’A. ripercorre l’itinerario spirituale di Lutero, per illuminare la giustificazione come il cuore della Riforma, l’articolo di fede «su cui la Chiesa si
regge o cade». Nel 1517 la predicazione delle indulgenze per la fabbrica della basilica di San Pietro fa apparire la Chiesa cattolica una religione delle
«opere», con le quali è impossibile ottenere la giustificazione. Qui emerge un
equivoco, in quanto Lutero interpreta le opere della Legge mosaica come «le
opere buone» del cristiano, e quindi da condannare.
A tale proposito l’A. dedica un intero capitolo alla «Confessione di Au© La Civiltà Cattolica 2016 II 301-311 | 3981 (14 maggio 2016)
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gusta» del 1530, proposta da Carlo V per una riconciliazione tra cattolici e
luterani, e alla «Concordia di Ratisbona» del 1541, e ne documenta i passi
principali: ambedue i tentativi di dialogo falliscono, ma mettono in evidenza
che cattolici e luterani hanno due modi diversi, e tuttavia complementari, di
formulare la dottrina della giustificazione. Essi però hanno aperto la strada
alla convocazione tridentina.
Infine si parla del Concilio di Trento, con la sua problematica preparazione
storica, di cui l’A. segnala la sessione VI che, imprevedibilmente, sembra avere
il medesimo programma della «Confessione di Augusta». Vi si chiarisce sia il
linguaggio luterano di una fede che comprende la speranza e la carità e si fonda
sulla Lettera ai Romani, sia quello cattolico che ha come base la Prima Lettera
ai Corinzi e quella ai Galati e si fonda sulla fede che opera nella agapē. Mentre
il luteranesimo dà maggiore importanza al momento della giustificazione, in
cui il giudizio di Dio incontra l’uomo peccatore, il Concilio è preoccupato del
divenire della giustificazione, che porta alla redenzione del credente.
Storicamente, la causa della separazione da Roma non ha riguardato il
problema della giustificazione, ma i problemi del potere del Papa e della sua
autorità nella Chiesa, per i quali Lutero sarà accusato di eresia. Con Lutero
e il Concilio di Trento il cristianesimo medievale entra nell’epoca moderna.
Il ritorno ai testi antichi e originali, che qualificavano l’Umanesimo e il Rinascimento, ora diviene il ritorno alla Bibbia e ai Padri, una nuova pagina di
storia del cristianesimo.
Giancarlo Pani
THOMAS PIKETTY
I
L CAPITALE NEL XXI SECOLO
Milano, Bompiani, 2016,
948, € 22,00.
Il volume di Thomas Piketty, giunto in un anno alla 7a edizione italiana,
costituisce un caso particolare, di cui non è facile indovinare il motivo del
successo. Il premio Nobel Joseph Stiglitz, già ben noto e brillante scrittore,
aveva pubblicato un paio d’anni prima un volume sullo stesso tema, passato
quasi inosservato. Piketty, un economista francese quasi ignoto al grande
pubblico, ha ottenuto un successo internazionale con il volume che presentiamo. Il Financial Times se ne è occupato per molti numeri.
Tema del libro, saggio di economia ma anche di storia economica, è la
disuguaglianza economica esistente nel mondo e che si va costantemente ac-
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