DURAZZANO
LE CHIESE di DURAZZANO
Le Chiese di Durazzano sono state negli anni ricostruite e sono arrivate oggi ad essere un patrimonio storico di cui tutta
la cittadinanza ne va fiero. Una di esse soltanto risulta essere dismessa ed e' ormai quasi un rudere ma che conserva
ancora quei lineamenti che nel tempo hanno fatto di essa un luogo di culto e di preghiera per molti credenti del posto.
Chiesa di Sant'Erasmo fondata nel 1577 da Don Cesare Izzo che donò tutti i suoi beni perché
fossero erette in detta Chiesa tante cappelle quante ne potevano sostenere le rendite derivanti dai suoi
averi in ragione di 30 ducati ciascuna. Sede della omonima parrocchia, dopo la caduta nella seconda metà
del secolo scorso, non fu più riedificata. Al suo posto fu costruita la casa per il parroco e la cura d'anime fu
trasferita nella Chiesa del Corpo di Cristo, fondata nel 1577 da Don Cesare Izzo che donò tutti i
suoi beni perché fossero erette in detta Chiesa tante cappelle quante ne potevano sostenere le rendite
derivanti dai suoi averi in ragione di 30 ducati ciascuna.
A partire dal 1633 come risulta dagli atti del notaio Tommaso Antonio Russo di Maddaloni, la Chiesa
cominciò a possedere detti beni.
Nel gennaio di quest'anno sono terminati i lavori di restauro e ben presto la Chiesa tornerà ad essere
aperta al culto.
Chiesa di Santa Maria di Capocasale il nome deriva dal fatto che nei secoli passati il paese
era formato da quattro piccoli centri abitati: il Casale di Cervino, il Casale di Forchia, la Terra Murata, il
Casal Grande o Capo Casale e vi era un'unica cura d'anime, quella di Santa Maria, con sede nella omonima
Chiesa nel Capo Casale.
In seguito la Terra Murata fu costruita una Parrocchia intitolata a S. Erasmo Vescovo e Martire. Cervino e
Forchia nel 1595 furono separate da S. Maria e cominciarono ad essere Parrocchie autonome per essere
successivamente incluse nei nuovi confini della Diocesi di Acerra.
La Chiesa di S. Maria è attualmente chiusa al culto e in restauro per i danni del terremoto del 23 novembre
1980. Non si conosce la data della sua fondazione.
Nell'archivio Diocesano le notizie che la riguardano cominciarono nel 1514 con la "Santa Visita" del Vescovo
Gianluigi de Luigi. Subì lievi trasformazioni con restauri operati al tempo dell'Arciprete Don Simone Negro e
più profonde modifiche all'inizio del secolo XVIII per opera dell'Arciprete Don Giuseppe Bianco.
Il campanile fu fatto costruire dall'Arciprete Don Gianbattista Cice. E' a tre navate e in epoche successive vi
sono state costruite varie Cappelle. Quella di San Giacomo, a destra di chi guarda l'altare maggiore, fu fatta
costruire dall'Arciprete Don Lorenzo Pagano , insieme con quella di S. Anna poco prima del 1521.
Rinnovata ed abbellita di pitture verso la metà del secolo XVII e dotata di molti beni, la Cappella di S.
Giacomo fu benemerita nel preparare i matrimoni delle ragazze povere.
Chiesa dell'Annunziata Nel 1497 fu donato all'ordine Domenicano della Provincia Lombarda un
terreno "nella strada vicino al Casale Grande" per costruirvi un convento ed una Chiesa dietro
interessamento del barone del luogo Antonio Della Ratta.
A costruzione fatta i domenicani ne presero possesso nel 1499 con l'approvazione del Papa Alessandro VI e
con Bolla del Vescovo Pietro Paolo Capobianco. Chiesa e convento furono dedicati alla ss.ma Annunziata.
Tutto il complesso subì profondi restauri all'inizio del secolo XVIII e la Chiesa fino alla seconda metà del
secolo scorso aveva solamente la porta centrale. Vi furono ospitati il Card. Orsini (Arcivescovo di Benevento
e poi Papa col nome di Benedetto XIII) e S.Alfonso Maria de' Liguori come Vescovo di Sant'Agata de'Goti in
Santa Visita al paese il 17 giugno 1754 quando amministrò la Cresima a 327 persone del territorio di
Durazzano (che allora comprendeva anche Forchia, Cervino e Messercola).
Nella soppressione degli ordini religiosi ad opera del dominio francese nel Regno di Napoli, fu incluso anche
questo convento di Durazzano, il 3 giugno 1807 e si incamminò così vero la rovina.
Quando nel 1860 furono istituiti i Comuni il convento divenne sede del Municipio e la Chiesa continuò le
sue funzioni anche se passata al demanio.
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Le Chiese di Durazzano
DURAZZANO
Nell'estate del 1929 durante la celebrazione della Messa domenicale, crollò la sua stupenda cupola
lasciando incolumi i fedeli presenti. L'anno successivo, il terremoto del 23 luglio 1930, ne fece crollare il
resto della volta, ma grazie all'Amministrazione Comunale e al contributo dei cittadini è stata ristrutturata
per permettere lo svolgimento del culto con grande gioia e soddisfazione di tutto il paese.
Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli la costruzione di questa Chiesa iniziò nel 1601 e fu
portata a termine grazie alle elemosine raccolte tra la gente di Durazzano. Fu portata a termine nel 1606. Il
titolo della Chiesa si riferisce alla famosa teoria della Odighitria (colei che indica la strada della salvezza,
cioè il figlio), il cui culto si diffuse da Costantinopoli alle nostre zone dopo il Concilio di Firenze del 1439 e
soprattutto dopo la caduta della città sotto il dominio islamico nel 1453.
La Chiesa si trovava sulla strada che porta da Durazzano a Sant'Agata de'Goti, di fronte a quella che era
stata l'abbazia di Santa Maria di Cannavale.
Questa prima notizia è del 13 agosto 1534. Ma nel 1564 essa era già senza l'immagine della Madonna e
quasi completamente fatiscente. Qualche anno dopo, nel 1570, il chierico Marcantonio Loffredo, della
famiglia baronale, la fece ricostruire e sulla parete di fondo fece dipingere la vergine Maria con ai lati S.
Giovanni Battista e S. Stefano Protomartire e per abbellimento e protezione fece chiudere la "cappelluccia"
con un cancello di legno.
Crescendo oltremodo la devozione dei vicini e dei passanti che andavano a Sant'Agata de'Goti per il
mercato domenicale, cominciarono a verificarsi anche fatti prodigiosi e la "cappelluccia" non fu più in grado
di accogliere nemmeno gli ex-voto.
I cittadini di Durazzano deputarono due uomini onesti come amministratori delle offerte, Mastro Selvaggio
Codoluto e Antonio Pollastro, che raccolta una buona quantità di denari cominciarono a gettare le
fondamenta per costruire una grande Chiesa che inglobasse la "cappelluccia".
Siamo nel 1601 e la Chiesa fu intitolata a Santa Maria di Costantinopoli. Le elemosine continuarono a
piovere abbondanti e la costruzione fu portata a termine nel 1606.
La Chiesa, che non ha subito mutamenti di strutture dalla fondazione ad oggi, ci offre il maestoso
spettacolo di una cupola rinascimentale che si staglia bruna sulla sagoma luminosa del Taburno, unico nelle
nostre zone.
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