Esercitazione 1 Ripasso nozioni di base di campi elettromagnetici onde piane..... radiazione..... Definizioni Si definisce ONDA la variazione temporale di un campo Onda elettromagnetica Si ottiene come soluzione delle equazioni di Maxwell con • equazioni costitutive dei mezzi • condizioni al contorno Ripasso: Equazioni di Maxwell r r r r ∂B(r , t ) ∇ × E (r , t ) = − ∂t r r r r r r ∂D(r , t ) ∇ × H (r , t ) = J (r , t ) + ∂t ∇ × E (r ,ω ) = − jω B(r ,ω ) nel dominio del tempo ∇ × H (r ,ω ) = J (r ,ω ) + jω D(r ,ω ) Trasformata di Fourier nel dominio della frequenza Ripasso: Equazioni costitutive dei mezzi Caratteristiche dei mezzi: – Linearità, isotropia, stazionarietà, omogeneità, dispersione temporale e spaziale, dissipatività Dielettrici Polarizzazione dei dielettrici atomica; + - Conduttori ε, σ molecolare; orientamento. - - + E E + + D(r ,ω ) = ε 0 E (r ,ω ) + P(r ,ω ) = .... = ε 0ε r E (r ,ω ) B(r ,ω ) = μ 0 H (r ,ω ) + M (r ,ω ) = .... = μ 0 μ r H (r ,ω ) E J ( r , ω ) = σ E (r , ω ) Ripasso: Condizioni al contorno n Interfaccia mezzo 2 n ⋅ (D 2 − D1 ) = ρ s mezzo 1 n × (H 2 − H 1 ) = J s r0 All’ ∞ lim rυ E = 0 r →∞ ∀υ < 1 lim r (r 0 × E − η∞ H ) = 0 r →∞ S∞ Sono le condizioni di radiazione: poiché all’infinito non vi sono cariche, il campo deve tendere a 0 con dipendenza almeno 1/r; inoltre il campo elettrico ed il campo magnetico devono tendere ad una forma ‘tipo’ onda piana. Onda elettromagnetica si definisce onda elettromagnetica una soluzione delle equazioni di Maxwell nel dominio della frequenza..... nel dominio del tempo..... E (r ,ω ) = m(r ,ω )e − jΦ (r ,ω ) E ( z , t ) = f (ct − z ) + g (ct + z ) E f(z) f(ct-z) ct z Espressione onda elettromagnetica L’onda e.m., nel dominio della frequenza, sarà una grandezza complessa, caratterizzata da modulo e fase a(r ,ω ) = m(r ,ω )e − jΦ (r ,ω ) •Tornando nel tempo (fasori): [ ] [ a(r , t ) = Re a(r ,ω )e jωt = Re m(r ,ω )e − jΦ (r ,ω )e jωt a (r , t ) = m(r ,ω ) cos(ωt − Φ (r ,ω )) •La fase dell’onda è data da: Ψ = ωt − Φ (r ,ω ) ] Velocità di fase La velocità di fase è la velocità che dovrebbe avere un ipotetico osservatore per non osservare variazioni di fase nell’onda: dΨ = d (ωt − Φ (r ,ω )) = 0 Lungo una generica direzione r: ∂Φ(r ,ω ) ωdt − dr = 0 ∂r dr ω vf = = dt ∂Φ(r ,ω ) ∂r Propagazione delle onde a(r ,ω ) = m(r ,ω )e − jΦ (r ,ω ) Se la funzione iconale è costante nello spazio l’onda si dice stazionaria; altrimenti si ha un’onda progressiva Superfici equifase, equiampiezza Si definiscono superfici equifase quelle superfici in cui risulta Φ(r) costante a(r ,ω ) = m(r ,ω )e − jΦ (r ,ω ) Si definiscono superfici equiampiezza quelle superfici in cui risulta costante il modulo dell’onda Onda uniforme L’onda prende il nome dalla forma delle superfici equifase piane cilindriche sferiche Un’onda elettromagnetica si definisce uniforme quando le superfici equifase ed equiampiezza coincidono Onde piane Un’onda elettromagnetica si definisce piana quando il luogo dei punti in cui la funzione iconale è costante è un piano. i.e., superfici equifase = piani Le onde piane si ottengono come soluzione particolare delle equazioni di Maxwell, sotto particolari condizioni semplificative. Onde piane Le onde piane rappresentano un’astrazione. Tuttavia, sono particolarmente importanti in quanto: • molti fenomeni propagativi possono essere schematizzati con la propagazione di onde piane; • il campo lontano di un’antenna è localmente di tipo onda piana; • nelle strutture guidanti si propagano onde piane; • un qualunque campo elettrico (trasformabile secondo Fourier) si può esprimere come somma integrale di infinite onde piane di ampiezza infinitesima. Onde piane Si possono ottenere come soluzioni delle 1. equazioni di Maxwell omogenee (no correnti impresse); 2. nello spazio libero (no discontinuità); 3. in un mezzo lineare, isotropo, omogeneo, stazionario, eventualmente dispersivo nel tempo. Si ottengono dall’equazione di Helmholtz omogenea ∇ E (r ,ω ) + k E (r ,ω ) = 0 2 2 con la condizione: ∇ ⋅ E (r ,ω ) = 0 σ ⎞ k = ω με c = ω μ ⎜ ε + ⎟ jω ⎠ ⎝ 2 2 2 ⎛ Onde piane: caratteristiche Hanno una forma del tipo E (r ,ω ) = E 0e − j k ⋅r (1) r vettore posizione k, vettore di propagazione, deve soddisfare la k ⋅ k = k2 condizione di separabilità perché la (1) rappresenti un’onda piana deve essere: k ⋅ E0 = 0 definisce la polarizzazione Onde piane: caratteristiche Dalla condizione di separabilità.... k ⋅ k = k2 con σ ⎞ k = ω με c = ω μ ⎜ ε + ⎟ jω ⎠ ⎝ 2 2 ⎛ 2 k = β − jα E (r ,ω ) = E 0e −α ⋅r − j β ⋅r e ampiezza + polarizzazione fase Superfici equifase superfici equifase = Φ(r) costante β ⋅ r costante β β ⋅ r1 = β ⋅ r 2 β ⋅ (r1 − r 2 ) = 0 Piani! P1P2 = (r1 − r 2 ) ⊥ β Superfici equiampiezza superfici equiampiezza = modulo costante α ⋅ r costante α α ⋅ r1 = α ⋅ r 2 α ⋅ (r1 − r 2 ) = 0 Piani! P1P2 = (r1 − r 2 ) ⊥ α Velocità di fase Nel caso generale si era trovato: dr ω vf = = dt ∂Φ(r ,ω ) ∂r per l’onda piana, allora, lungo la direzione di β: Φ (r ,ω ) = β ⋅ r dr ω ω vf = = = dt ∂Φ (r ,ω ) β ∂r Lunghezza d’onda Si definisce lunghezza d’onda λ la distanza tra due punti fra i quali esiste una differenza di fase pari a 2π Lungo la direzione di β: β r2 − β r1 = 2π λ = r2 − r1 = λ β 2π β Polarizzazione dell’onda Luogo geometrico descritto dall’estremo libero del vettore La condizione: ∇ ⋅ E (r ,ω ) = 0 diventa: con k = β − jα k ⋅ E0 = 0 E 0 = E 0R + j E 0J β ⋅ E 0R + α ⋅ E 0J = 0 β ⋅ E 0J − α ⋅ E 0R = 0 Polarizzazione { r − j β ⋅r jωt E (r , t ) = Re (E 0 R + j E 0 J )e e } r E (r , t ) = E 0 R cos(ωt − β ⋅ r ) − E 0 J sin (ωt − β ⋅ r ) η E0J r E (r , t ) = E 0 R cos(ωt ) − E 0 J sin (ωt ) Luogo geometrico: ellisse E0R ξ Stato di polarizzazione η E0J E0R ξ χ = arc tang(E0J/E0R) Polarizzazione ellittica Un’onda piana polarizzata ellitticamente si può scomporre come somma di due onde piane polarizzate linearmente con uguale direzione di propagazione e polarizzazioni non parallele e non in fase ( ) E (r ,ω ) = x 0 + 2 j y 0 e − jβ ⋅z E1 = ( x 0 )e ( r E1 = ( x 0 )cos(ωt − βz ) r E2 = 2 y 0 cos ωt − βz − π − jβ ⋅ z ( ) ( ) E 2 = 2 j y 0 e − jβ ⋅ z ( ) E ′2 = 2 y 0 e ( ) − jβ ⋅ z ( r E2′ = 2 y 0 cos(ωt − βz ) ) E (r ,ω ) = x 0 + 2 y 0 e − jβ ⋅z 2 ) Onde piane: campo magnetico Il campo H si ottiene dalla prima equazione di Maxwell ∇ × E (r ,ω ) = − jωμ H (r ,ω ) H (r ,ω ) = − 1 jωμ (− H (r ,ω ) = H 0e j k ) × E (r ,ω ) = − j k ⋅r H0 = 1 ωμ 1 ωμ k × E 0 e − j k ⋅r k × E0 Classificazione delle onde L’onda si definisce: E 1. TEM (Trasversa ElettroMagnetica), se né E né H hanno componenti lungo la direzione di propagazione, 2. TE (Trasversa Elettrica), se E non ha componenti lungo la direzione di propagazione, 3. TM (Trasversa Magnetica), se H non ha componenti lungo la direzione di propagazione. β H E β β H Potenza trasportata Si calcola dal flusso del vettore di Poynting attraverso una superficie 1 *( ( ) ( ) S r ,ω = E r ,ω × H r ,ω ) 2 onde piane uniformi ζ= impedenza caratteristica mezzo 1 1 2 S = EH = E 2 2ζ modulo del campo Erms E = 2 S = 1 ζ 2 E rms valore quadratico medio del campo Attenuazione - CAMPO L’onda si attenua: Einiziale E0e −αx0 α ( x1 − x0 ) αl A= = = e = e E finale E0e −αx1 Attenuazione in dB ( ) AdB = 20 log10 eαl = 20αl log10 e = 8.68αl 0.434 Attenuazione per unità di lunghezza AdBudl = 8.68α deciBel AdB = 6 dB Che significa? 6 = 20 log10A A = 103/10 = 2 Il campo iniziale era il doppio di quello finale N.B.: parliamo di campi... in potenza è: AdB ⎛ Pin ⎞ ⎟ = 10 log10 ⎜ ⎜ Pfin ⎟ ⎝ ⎠ AdB = 3 dB è “il doppio”... Profondità di penetrazione La profondità di penetrazione è definita come la distanza alla quale l’onda si è attenuata di 1/e E1 = 1 x1 1 −αδ =e e E2 = 1/e x2 δ δ= 1 α x Costanti primarie e secondarie Le costanti primarie sono quelle caratteristiche del mezzo ε , μ, σ Le costanti secondarie sono definite come: k = numero d’onda (per opu = cost prop) k = ω με c ζ = impedenza caratteristica del mezzo μ ζ = εc Ripasso Forma onda piana: E (r ,ω ) = E 0e − j k ⋅r = E 0e −α ⋅r e − j β ⋅r Condizione di separabilità: k ⋅ k = k 2 = (β − jα ) ⋅ (β − jα ) = ω 2 με c Polarizzazione: Velocità di fase: ⎧ β 2 − α 2 = ω 2 με ⎪ ⎨ ωμσ ⎪β ⋅α = ⎩ 2 k ⋅ E 0 = (β − jα ) ⋅ (E 0 R + j E 0 J ) = 0 r E (r , t ) = E 0 R cos(ωt ) − E 0 J sin (ωt ) ω vf = β Lunghezza d’onda: λ = Attenuazione per unità di lunghezza AdBudl = 8.68α 2π β Problemi di radiazione Determinazione del campo elettromagnetico irradiato da un’antenna Potenziale vettore magnetico • Consideriamo un mezzo LSOI in cui siano presenti correnti impresse • Per il principio di sovrapposizione degli effetti si possono considerare prima le sole correnti elettriche e poi quelle magnetiche, ottenendo il campo effettivo come somma di quelli dovuti alle due sorgenti separatamente • Consideriamo il caso di presenza delle sole correnti elettriche J mi = 0 • Eseguendo la divergenza della prima di Maxwell, si ottiene (∇ ⋅ ∇ × E = 0 ) ∇⋅H = 0 • Il campo H è quindi solenoidale e si può porre H = ∇×A • A è il potenziale vettore magnetico, definito a meno di un gradiente (∇ × ∇φ = 0 ) A ' = A + ∇φ ⇒ H = ∇ × A' Potenziale scalare elettrico • Sostituendo l’espressione di H nella prima di Maxwell ∇×E = −jω μ ∇×A ⇒ ∇ × (E + j ω μ A ) = 0 • Il vettore tra parentesi è dunque irrotazionale e si può porre E + j ω μ A = −∇V ⇒ E = − j ω μ A − ∇V • Per un diverso potenziale vettore A′ = A + ∇φ E = − j ω μ (A '−∇φ) − ∇V = − j ω μ A'−∇(V − j ω μ φ) • Si può dunque porre V' = V − j ω μ φ ⇒ E = − j ω μ A ' − ∇V ' • Si passa dalla coppia (A V) alla coppia (A′ V′) con la trasformazione di gauge A ' = A + ∇φ V' = V − j ω μ φ Equazione di Helmholtz non omogenea nel potenziale vettore magnetico • Per determinare il campo elettromagnetico occorre determinare A e V • Introducendo le espressioni per E e H nella seconda di Maxwell ∇ × ∇ × A = j ω ε c (− j ω μ A − ∇ V ) + J i • Da cui si ottiene ∇∇ ⋅ A − ∇ 2 A = k 2 A − j ω ε c ∇V + J i • Se A e V soddisfano la condizione di Lorenz ∇⋅A j ω εc • Si arriva all’equazione di Helmholtz non omogenea nel potenziale vettore A ∇ ⋅ A = − j ω εc V ⇒ V=− ∇ 2 A + k 2 A = −J i • Ricavato A, si ha per E e H ∇∇ ⋅ A ∇∇ ⋅ A ⎞ ⎛ = −j ω μ ⎜A + E = −j ωμ A + 2 ⎟ j ω εc ⎝ k ⎠ H = ∇×A Problema duale: presenza di sole correnti magnetiche impresse • Le equazioni per il caso in cui siano presenti le sole correnti magnetiche impresse (Ji = 0) si ottengono applicando il principio di dualità ∇⋅E = 0 E = −∇ × F F = potenziale vettore elettrico H = − j ω ε c F − ∇U U = potenziale scalare magnetico ∇⋅F = −jωμ U ∇ 2 F + k 2 F = − J mi H = − j ω εc F + ∇∇ ⋅ F jωμ ⇒ ∇∇ ⋅ F ⎞ ⎛ H = − j ω εc ⎜ F + 2 ⎟ ⎝ k ⎠ Soluzione del problema di radiazione • Consideriamo un mezzo LSOI in cui siano presenti solo correnti elettriche impresse che occupino un volume limitato τ • Il potenziale vettore magnetico A deve soddisfare l’equazione di Helmholtz ∇ 2 A + k 2 A = −Ji • Proiettando l’equazione sui tre assi cartesiani x1, x2, x3 (x, y, z) ∇ 2 A s + k 2 A s = − J is (s = 1, 2, 3) • Ogni componente cartesiana di A deve soddisfare separatamente un’equazione differenziale di Helmholtz non omogenea scalare • L’equazione di Helmholtz, per poter essere risolta, richiede delle opportune condizioni al contorno sul potenziale vettore, derivate a partire da quelle sul campo elettromagnetico • Se anche le condizioni al contorno si possono separare per le tre componenti cartesiane, il problema complessivo da vettoriale diventa scalare Se le correnti irradiano in spazio libero il problema è scalarizzabile Funzione di Green • Per risolvere l’equazione di Helmholtz scalare introduciamo l’operatore L ( L = − ∇2 + k 2 ) • Ponendo As = f e Jis = h L f =h • Si definisce funzione di Green dell’operatore L, con le associate condizioni al contorno, la soluzione dell’equazione L G ( r , r ' ) = δ( r − r ' ) r = punto di osservazione r ' = punto di sorgente • La funzione di Green rappresenta, in generale, la risposta impulsiva spaziale del sistema rappresentato attraverso l’operatore L Nel caso dell’equazione di Helmholtz per il potenziale vettore magnetico, la funzione di Green rappresenta il potenziale prodotto da un impulso spaziale di corrente Soluzione mediante l’utilizzo della funzione di Green • Data una generica distribuzione di correnti impresse in τ, si può sempre pensare di scomporla in una serie di infinite sorgenti impulsive di ampiezza infinitesima • Grazie al principio di sovrapposizione degli effetti, il potenziale sarà dato dalla somma integrale dei potenziali dovuti alle singole sorgenti impulsive • In formule... L G ( r , r ' ) = δ( r − r ' ) • Moltiplicando per h(r′) e integrando su τ rispetto alla variabile r′ ∫τ h (r ' ) L G (r, r ' ) dτ' = ∫τ h (r ' ) δ(r − r ' ) dτ' • Osservando che L opera su r e può quindi essere portato fuori integrale L ∫τ h (r ' ) G (r, r ' ) dτ' = h (r ) • Confrontando la precedente equazione con la L f = h f (r ) = ∫τ h (r ' ) G (r, r ' ) dτ' Equazione di Helmholtz scalare per lo spazio libero e condizioni al contorno • Il problema di radiazione per lo spazio libero riempito di un mezzo LSOI richiede la soluzione dell’equazione di Helmholtz scalare ∇ 2 A s + k 2 A s = − J is (s = 1, 2, 3) • Le condizioni al contorno utilizzate, nel caso di un distribuzione di sorgenti contenute in un volume τ limitato, sono le condizioni di radiazione o di Sommerfeld lim (r A s ) = l r→∞ (s = 1, 2, 3) ⎡ ⎛ ∂A s ⎞⎤ lim ⎢r ⎜ + j k A s ⎟⎥ = 0 r → ∞ ⎣ ⎝ ∂r ⎠⎦ (s = 1, 2, 3) • La prima condizione impone che il potenziale vada a zero all’infinito almeno come 1/r e deriva da considerazioni energetiche • La seconda condizione impone che l’onda all’infinito abbia le caratteristiche di un’onda sferica che si propaghi radialmente allontanandosi dalle sorgenti Funzione di Green per lo spazio libero (1/5) • La funzione di Green per lo spazio libero deve soddisfare ( ) − ∇ 2 + k 2 G ( r , r ' ) = δ( r − r ' ) • Facendo coincidere il punto di sorgente con l’origine (r′ = 0) ( ) − ∇ 2 + k 2 G ( r ) = δ( r ) • Assumendo un sistema di coordinate sferiche e sfruttando la simmetria sferica dello spazio libero e della sorgente ∂G =0 ∂θ ; ∂G =0 ∂ϕ ; G (r ) = G (r ) • Esprimendo l’operatore ∇2 in coordinate sferiche ⎧ 1 d ⎡ 2 dG ( r ) ⎤ ⎫ 2 + r k G ( r ) −⎨ 2 ⎬ = δ( r ) ⎥ ⎢ dr ⎦ ⎩ r dr ⎣ ⎭ • Cercando la soluzione per r ≠ 0 1 d ⎡ 2 dG ( r ) ⎤ 1 d 2 + = ⇒ k G ( r ) 0 r r dr dr ⎥⎦ r 2 dr ⎢⎣ ⎡ 2 dG (r ) ⎤ 2 + k r G (r ) = 0 r ⎥ ⎢⎣ dr ⎦ Funzione di Green per lo spazio libero (2/5) • Imposizioni… ~ ~ dG dG dG dG ~ G (r ) = r G (r ) ⇒ =r +G ⇒ r = −G dr dr dr dr • Moltiplicando per r l’ultima equazione ~ ~ G d d dG G ~ =r −r G = r −G r2 dr dr dr • Sostituendo nell’equazione di partenza ~ ~ ~ ~ 1 d ⎛ dG ~ ⎞ 2 ~ 1 ⎛⎜ dG d 2G dG ⎟⎞ 2 ~ ⎜⎜ r +k G =0 +r 2 − − G ⎟⎟ + k G = 0 ⇒ ⎟ ⎜ dr ⎠ r dr ⎝ dr r ⎝ dr dr ⎠ • Si giunge finalmente alla semplice equazione ~ d 2G dr 2 ~ + k2 G = 0 • La soluzione cercata è dunque (k ≠ 0) e− j k r ejk r ~ −jk r jk r + C2 e ⇒ G ( r ) = C1 + C2 G (r ) = C1 e r r Funzione di Green per lo spazio libero (3/5) • Restano da imporre le condizioni al contorno, per determinare C1 e C2 • Per la prima condizione... r G (r ) = C1 e − j k R r e − k J r + C 2 e j k R r e k J r = l per r → ∞ • Perché l’espressione risulti limitata per r → ∞ serve C2 = 0 (se kJ ≠ 0 ⇒ mezzo dissipativo) • Per la seconda condizione... ~ dG dG + jk r G = − G + j k r G = j k − C1 e − j k r + C 2 e j k r + r dr dr −jk r jk r ⎞ ⎛ e− j k r 1⎞ e e jk r ⎛ ⎜ ⎟ + ( j k r − 1) C1 + C2 = −C1 + C2 e ⎜ 2 j k − ⎟ = 0 per r → ∞ ⎜ ⎟ r⎠ r r r ⎝ ⎝ ⎠ ( ) • Perché l’espressione tenda a zero per r → ∞ serve C2 = 0 (anche se kJ = 0) • In conclusione la soluzione è e− j k r G (r ) = C1 r Funzione di Green per lo spazio libero (4/5) • Per determinare C1 includiamo ora il punto r = 0 e consideriamo la sorgente • Integriamo l’equazione di partenza ad un volume sferico τ0 di raggio r0 avente centro nell’origine, limitato dalla superficie sferica S0 ∫ − ∇ 2G dτ − k 2 τ0 ∫ ∫ G dτ = τ0 δ ( r ) dτ τ0 • Applicando il teorema della divergenza − ∫ n ⋅ ∇G dS − k 2 ∫ G dτ = 1 ⇒ − τ0 S0 ∫ S0 ∂G dS − k 2 ∂n ∫ G dτ = 1 τ0 • Si ottiene, per la sfera di raggio r0 ∫ dS − k 2 − 4π r02 dG dr r = r0 dG − dr r = r0 ⇒ S0 2π π r0 ∫ ∫∫ −k C ∫ dϕ ∫ sin θ dθ ∫ 0 0 2 G r 2 sin θ dr dθ dϕ = 1 ⇒ 0 2π 1 0 π 0 r0 0 r e − j k r dr = 1 Funzione di Green per lo spazio libero (5/5) • Facendo tendere il raggio r0 della sfera a zero, dalla precedente espressione si vede che il contributo dell’integrale volumetrico tenderà anch’esso a zero, ottenendo 2π r0 π ⎡ ⎤ dG −jk r 2 2 lim ⎢− 4π r0 − k C1 dϕ sin θ dθ re dr ⎥ = dr r = r0 r0 →0 ⎢ ⎥⎦ 0 0 0 ⎣ ⎡ (− j k r0 − 1) e − j k r0 ⎤ 2 = lim ⎢− 4 π r0 C1 ⎥ = 4 π C1 = 1 2 r0 →0 ⎢⎣ r0 ⎥⎦ ∫ ∫ • Da cui si ottiene 1 C1 = 4π ⇒ ∫ e− j k r G (r ) = 4πr • Se la sorgente non è posizionata nell’origine basterà sostituire r con |r – r′|, ottenendo finalmente la funzione di Green per lo spazio libero − j k r −r ' e G (r, r ' ) = 4 π r − r' Come si ricava il potenziale vettore? • La conoscenza della funzione di Green per lo spazio libero permette di ricavare il potenziale vettore prodotto da un’assegnata distribuzione di correnti elettriche impresse nello spazio libero ∫ ∫ − j k r −r ' e A s (r ) = J is (r ' ) G (r, r ' ) dτ' = J is (r ' ) dτ' 4 π r − r' τ τ • L’integrale va esteso a tutto lo spazio, ovvero al solo volume occupato dalle sorgenti • Moltiplicando per il versore coordinato x0s e sommando per s da 1 a 3 ∫ − j k r −r' e A(r ) = J i (r ' ) dτ' 4 π r − r' τ • La precedente è la soluzione dell’equazione di Helmholtz vettoriale non omogenea per il potenziale vettore magnetico in presenza di una generica distribuzione di correnti elettriche impresse nello spazio libero