copertina catalogo - I beni culturali nei parchi nazionali

Sommario
PARCO NAZIONALE DEL GRAN PARADISO ......................................................................................................... 2
PARCO NAZIONALE DELLA VAL GRANDE ......................................................................................................... 17
PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO ................................................................................................................ 23
PARCO NAZIONALE DELLE DOLOMITI BELLUNESI ........................................................................................... 39
PARCO NAZIONALE DELLE CINQUE TERRE ...................................................................................................... 59
PARCO NAZIONALE DELL’APPENNINO TOSCO-EMILIANO ............................................................................... 69
PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA, CAMPIGNA ................................... 93
PARCO NAZIONALE DELL’ARCIPELAGO TOSCANO......................................................................................... 109
PARCO NAZIONALE DEI MONTI SIBILLINI ...................................................................................................... 116
PARCO NAZIONALE DEL CIRCEO .................................................................................................................... 156
PARCO NAZIONALE DEL GRAN SASSO E MONTI DELLA LAGA ....................................................................... 166
PARCO NAZIONALE DI ABRUZZO LAZIO E MOLISE ........................................................................................ 180
PARCO NAZIONALE DELLA MAJELLA ............................................................................................................. 201
PARCO NAZIONALE DEL VESUVIO.................................................................................................................. 224
PARCO NAZIONALE DEL CILENTO, VALLO DI DIANO e ALBURNI ................................................................... 238
PARCO NAZIONALE DELL'ALTA MURGIA……………………………………………………………………………………………………305
PARCO NAZIONALE DEL GARGANO ............................................................................................................... 314
PARCO NAZIONALE DELL’APPENNINO LUCANO – VAL D’AGRI LAGONEGRESE........................................... 337
PARCO NAZIONALE DEL POLLINO .................................................................................................................. 349
PARCO NAZIONALE DELLA SILA ..................................................................................................................... 392
PARCO NAZIONALE DELL’ASPROMONTE ....................................................................................................... 407
PARCO NAZIONALE DELL’ARCIPELAGO DI LA MADDALENA .......................................................................... 419
PARCO NAZIONALE DELL’ASINARA ................................................................................................................ 427
CREDITS: ........................................................................................................................................................ 432
PARCO NAZIONALE DEL GRAN PARADISO
COMUNE DI AYMAVILLES (Valle d’Aosta)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Ad Aymavilles sono ancora visibili numerose testimonianze della fede profonda ed intensa degli abitanti che fu alla base
della fondazione di numerose cappelle, soprattutto nei villaggi più distanti dalle due chiese parrocchiali. Tra le più
importanti, all’interno del Parco del Gran Paradiso ricordiamo la Cappella di Sant'Andrea, la Cappella Sant'Anna, la
Cappella di San Grato.
Cappella Di Sant'Andrea
Cappella di Pont D'Ael, dedicata a Sant'Andrea. Menzionata nel 1693, è certamente di costruzione più
antica.
Casa Parrocchiale
Chiesa di St Martin d'Aymavilles. Annoverata tra le prime 15 parrocchie della valle nate intorno al ‘600, è
anche citata assieme alle chiese di St Germain e di Morgex come formanti la triade di chiese con l'attributo
di plébanies. L’edificio è menzionato per la prima volta in una bolla del Papa Alessandro III del 20 aprile 1176.
Cappella di San Grato
Cappella di Vieyes, dedicata a San Grato, già menzionata nel 1693, fu sostituita nel 1855 dall'edificio attuale.
Nel 1845 Mons. Jourdain vi istituì una rettoria (nella speranza di dirimere la questione delle due parrocchie).
Castello di Aymavilles
Le prime notizie sul castello risalgono al 1278 quando si componeva solo di una torre quadrangolare
circondata da una cinta muraria, secondo la diffusa tipologia dei più antichi castelli valdostani. L'edificio è
stato spesso ristrutturato, mutando la sua destinazione da quella difensiva a quella di elegante dimora
signorile all'interno di un grande parco.
BENI ARCHEOLOGICI
Resti dell’Acquedotto, Ponte e presa acquedotto romano
In prossimità del villaggio di Pont d’Ael sorge, sul torrente Grand-Eyvia, un ponte-acquedotto di epoca
romana. Un’iscrizione sul fronte nord consente la datazione all’anno 3 a.C. e ne ricorda il proprietario, Caius
Avillius Caimus.
Necropoli Neolitica
Gli scavi archeologici hanno portato alla luce 66 tombe a cista, ossia a forma di cassetta di pietra sporgente
dal terreno. La Necropoli risale a circa 5.500 anni fa, quando il mutamento climatico successivo al ritiro dei
ghiacciai, determinò una migrazione di gruppi umani in insediamenti localizzati verso le montagne.
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BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale di Aymavilles
indirizzo: Via Chef Lieu, 1 | telefono: 0165/923826 | sito web: http://www.comune.aymavilles.ao.it
La biblioteca comunale di Aymavilles, come tutte le biblioteche del territorio valdostano, appartiene al
sistema bibliotecario regionale. Tra i servizi offerti: il prestito di documenti librari e musicali per adulti e
ragazzi, la consultazione in sede, l’uso interno di pc per scrittura, servizio internet.
MUSEI
Museo della Nascita
indirizzo: Via Guido Rey, 1 | telefono: 0165/5431 | sito web: http://www.museodellanascita.it/
Il museo ospita dipinti, incisioni, sculture, fotografie, filmati e suoni dedicati ai temi della gravidanza, della
nascita e del neonato.
COMUNE DI CERESOLE REALE (Torino, Piemonte)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Grand Hotel
Questo albergo di lusso venne aperto nel 1888 e fu meta turistica di élite tra la fine del XIX e l’inizio del XX
secolo. Lo storico complesso, recentemente restaurato, testimonia l’epoca in cui alla fine del 1800 Ceresole
Reale diventa un centro di turismo elitario. Una parte dell’edificio è stato acquisita e restaurata dall’Ente per
ospitare al suo interno la sede operativa, con l’obiettivo di creare un polo, collegato con il territorio e le realtà
culturali esistenti, dove ospitare eventi culturali e scientifici e contribuire allo sviluppo locale, favorendo
forme di turismo sostenibile.
Chiese - Madonna della Neve Nivolet
Consacrata il 26 luglio 1659, questa chiesa è dedicata alla Madonna della neve. La cappella originale venne
ricostruita nel 1861. Il dipinto sopra l'altare risale al 1825 e raffigura i santi Ilario, Bernardo, Bartolomeo ed
Eusebio. Si tratta del più alto santuario d'Europa (2656 m.). Il rifugio, nei pressi della chiesa, fu poi costruito
tra il 1957 e il 1958.
Ceresole Chiesa
Una parrocchia era presente a Ceresole già nel 1252. Sita più a valle della chiesa attuale, venne distrutta da
una valanga nel 1600. L'attuale edificio, ad una sola navata, risale invece al 1698. Il campanile riporta le date
1590 e 1591. Negli anni 1965/70 è stata aperta la porta laterale e la facciata, prima intonacata, è stata
riportata all'originale pietra.
BIBLIOTECHE
Biblioteca al Rifugio "Città di Chivasso" - Colle del Nivolèt
indirizzo: Colle del Nivolèt | telefono: 0124 95.31.50 | sito www.comune.ceresolereale.to.it/
Biblioteca Comunale di Ceresole Reale presso Chivasso-Colle del Nivolèt
Biblioteca della Montagna "Gianni Oberto"
indirizzo: Bg. Capoluogo, 3 (Cà dal Meist) | telefono: 347.2927784| sito www.granparadiso-amici.it/
Il primo piano della Cà dal Meist a Ceresole Reale accoglie la Biblioteca della Montagna intitolata a Gianni
Oberto, presidente del Parco Nazionale Gran Paradiso dal '57 all'80, nonchè primo assessore alla montagna
di una provincia italiana e già presidente della giunta regionale del Piemonte.
MUSEI
Glacio Museo del Serrù
indirizzo: Strada per Nivolet| telefono: 0124953200 | sito www.comune.ceresolereale.to.it
Voluto dal Comune di Ceresole nell'ambito del Progetto INTERREG II, con la collaborazione di AEM Torino e
Parco Nazionale Gran Paradiso, il Glacio Museo del Serrù contiene plastici e pannelli fotografici progettati
dalla Società Meteorologica Italiana e realizzati dalla Cooperativa Arnica.
Museo del Colle della Losa
indirizzo: Località Serrù | telefono: 0124-953200| sito www.comune.ceresolereale.to.it
Sito in località Serrù, è dedicato alla storia di questo sentiero internazionale e agli ambienti di alta quota che
esso attraversa.
Museo “Homo et Ibex”
indirizzo: Località Prese, Ex Grand Hotel di Ceresole Reale | telefono: 0124.953321 | sito web:
www.comune.ceresolereale.to.it
Il centro, inaugurato il 6 luglio 2008, è stato allestito all’interno dell'edificio che ospitava il Grand Hotel.
Questo albergo di lusso venne aperto nel 1888 e fu meta turistica di élite tra la fine del XIX sec. e l’inizio del
XX sec. (ripetizione della scheda del Grand Hotel) Il tema centrale della nuova esposizione è il rapporto tra
l’uomo e lo stambecco nella storia e nell’arte. Interessanti sono gli strumenti multimediali a disposizione del
visitatore e le ricostruzioni, come i pannelli che ricreano una grotta con graffiti preistorici raffiguranti i primi
stambecchi e scene di caccia dell’epoca. In programma anche l’esposizione di numerosi oggetti di utilizzo
quotidiano, dipinti e raccolte di fotografie nonché riferimenti a miti e leggende nate intorno a questo animale
di montagna.
COMUNE DI COGNE (Valle d’Aosta)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Le miniere di Cogne:
Le miniere di Cogne sono state sfruttate per l'estrazione di magnetite. La prima notizia documentata
dell'attività mineraria di Cogne si ha in un atto del 1433 del Vescovo Oger. Le miniere di Cogne Licony,
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Colonna, Lapinaz e Costa del Pino, rappresentano una significativa testimonianza di quella che è stata per
diversi anni una delle maggiori fonti di reddito per gli abitanti.
Gli impianti di Cogne:
Nella storia industriale italiana la miniera di Cogne è stata un esempio tra i più significativi della siderurgia
integrale. L'idea di realizzare uno stabilimento siderurgico strategicamente vicino alle materie prime
nacque nei primi anni del secolo XX grazie all'azione dell'imprenditore belga Charles van der Straten
Pontoz, cui si deve la costituzione della Società Miniere di Cogne e degli impianti Proto Industriali di Pilaz e
di Champlong.
Lillaz Cappella
La cappella di S. Clemente, già di S. Anna, distrutta dall'alluvione del 1863 è stata ricostruita nel 1875, lontana
dal torrente, dalla parte opposta del villaggio.
Maison Forte Tarambel
La casaforte di Tarambel è conosciuta anche come Torre di Mougne perché assegnata come feudo dal
Vescovo alla famiglia Mogny. E' una costruzione a pianta rettangolare, ormai priva di tetto. Presenta ancora
diverse feritoie e i fori della colombaia sui due lati maggiori. L'edificio è diviso da impalcati, di cui rimane la
sede dei travi, in tre livelli illuminati da strette feritoie.
Champlong Cappella
Cappella di S. Barbara, esistente già dal XVII secolo, è stata distrutta dall'alluvione del 1863 e ricostruita a
maggiore distanza dal torrente.
Cretaz Chiesa
Nel 1202 la comunità di Cret provvide alla costruzione della chiesa. L'edificio assunse l'aspetto attuale nella
prima metà del XVII secolo, in seguito a lavori di ricostruzione e di ampliamento. A pianta rettangolare, con
cupola ottagonale e ad una sola navata, la chiesa venne decorata al suo interno dal pittore Pirlato nel 1960.
Epinel – Cappella
Questa cappella è stata dedicata ai Santi Fabiano e Sebastiano. La data di fondazione risulta incerta. Citata
dal 1619, la cappella dovrebbe risalire al Cinquecento. In precedenza, almeno dal XIII secolo l’area era
occupata da un granaio. Interessante, sulla facciata, l’affresco che rappresenta i santi patroni Fabiano e
Sebastiano.
Gimillan San Pantaleone
I lavori di costruzione dell'attuale chiesa iniziarono nel 1722, ad opera di muratori provenienti dalla Valsesia.
La nuova chiesa fu consacrata da Mons. De Sales il 13 luglio 1742. Non si conosce l'anno di costruzione del
campanile, ma l'analisi stilistica induce a pensare ai tipici clochers-porches edificati tra l'XI secolo e la fine del
XII. .
BENI ARCHEOLOGICI
Ponte e resti dell’acquedotto romano
Il pont d'Aël è un ponte acquedotto romano che sorge presso il villaggio omonimo, nel comune di Aymavilles,
sul torrente Grand Eyvia. Da una iscrizione visibile sul fronte nord si conosce la data di edificazione, anno 3
a.C., ed il nome del proprietario: Caius Avillius Caimus, originario di Patavium (Padova). È uno dei siti
archeologici di maggiore fascino di tutta la Val d’Aosta, una straordinaria opera in muratura e blocchi di pietra
da taglio, alta circa 56 metri e lunga più di 50. Si tratta di uno dei pochi acquedotti privati realizzato per scopi
industriali; l’acqua addotta veniva utilizzata per l’estrazione e la lavorazione del marmo bardiglio nelle cave
poste in località Pesse, sempre nel comune di Aymavilles. Il marmo veniva adoperato per la costruzione di
edifici nella colonia di Augusta Prætoria Salassorum - l'odierna Aosta, allora appena fondata – ed è ancora
ben visibile in numerosi monumenti pubblici e privati della parte d’origine romana della città.
Necropoli Neolitica
Dati i notevoli rimaneggiamenti avvenuti in situ, è difficile attribuire una precisa collocazione culturale e
cronologica alla necropoli; il ritrovamento di frammenti di industria litica e di ceramiche attribuibili a
momenti finali del Neolitico consente tuttavia di datarla attorno agli inizi del III millennio a.C.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale di Cogne
indirizzo: presso istituto scolastico, rue Bourgeois,
www.comune.cogne.ao.it
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|
telefono: 0165
74021
|
sito:
Biblioteca comunale di Cogne
MUSEI
Museo Minerario Alpino
indirizzo: Villaggio dei Minatori 85 | telefono: 0165749264 | sito www.comune.cogne.ao.it
Ha come obiettivo la sensibilizzazione all’ambiente alpino, esponendo oggetti, strumenti e reperti dell’ex
miniera di Cogne e delle attività estrattive.
Museo Etnografico Maison de Cogne Gérard Dayné
indirizzo: Rue Sonveulla | telefono: +39 335 1344163 | sito www.lovevda.it
La Maison Gérard Dayné, per la varietà del complesso e le specifiche caratteristiche tipiche dell’architettura
rurale di Cogne, è adatto all’allestimento di un museo che possa illustrare l’architettura tradizionale, la casa,
la famiglia, l’organizzazione dell’ambiente agrario e forestale, le miniere, gli oggetti, l’arte sacra, le credenze,
le leggende, la lingua e la letteratura della Valle d’Aosta dei tempi passati.
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COMUNE DI INTROD (Valle d’Aosta)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Cappella di S. Leonardo
La cappella di S. Leonardo si trova a Tache e risale al 1646. La cappella è stata ristrutturata verso la metà
dell'Ottocento e dedicata a san Leonardo.
Cappella di S. Defendente
Posta nella frazione di Buillet, la sua fondazione si fa risalire al 1674. Numerosi furti perpetrati nel corso degli
anni l’hanno spogliata di statue del Santo e altri arredi preziosi.
Chiesa di S. Lorenzo
La chiesa di S. Lorenzo a Les Combes è stata costruita nel XV secolo e ristrutturata intorno al 1780. Dalla
cappella proviene la piccola edicola gotica contenente una Madonna con Bambino, conservata nel museo
parrocchiale. Nel corso del soggiorno estivo del 1995, Sua Santità Giovanni Paolo Il vi ha celebrato una S.
Messa.
Cappella della Sacra Sindone e di S. Erasmo
Si tratta di una delle più antiche cappelle della Valle d'Aosta. La sua edificazione risale alla seconda metà del
V secolo, per volere della nobile famiglia Sarriod d'Introd. Fu consacrata al Santo Sudario, in onore dei
proprietari, i duchi di Savoia.
Oratorio dei Monti Canonica
L'edificio è stato recentemente ristrutturato e ampliato dalla Regione, in base alle indicazioni del Vaticano,
soprattutto col fine di ospitare il Pontefice o altre personalità. Alla struttura originaria, di proprietà
dell'Oratorio Salesiano Don Bosco, sono stati aggiunti una cappella, una camera da letto e uno studio.
Chiesa Parrocchiale della Conversione di San Paolo
La comunità di Introd cominciò ad organizzarsi in parrocchia verso il VII-VIII secolo nonostante non si conosca
con esattezza la data di costruzione della chiesa parrocchiale, dedicata alla conversione di san Paolo. Nel
corso dei secoli, ha subito numerose modifiche e rifacimenti.
Cappella di S. Ilario
La cappella, situata nel cuore del villaggio di Villes Dessus, risale al 1625. Ricostruita nel 1888, è dedicata a
Sant’Ilario di Poitiers.
Cappella di S. Giacomo
A Ville Dessus, dedicata ai santi Anna e Giacomo Maggiore, venne fondata nel XVII secolo e ricostruita nel
1868 in stile neogotico.
Chiesa Parrocchiale
L'esistenza della chiesa parrocchiale è attestata per la prima volta nella bolla del 20 aprile 1176 con cui il
pontefice Alessandro III pose diverse chiese sotto la giurisdizione del vescovo di Aosta Aimone de Porta Sancti
Ursi, in segno di riconoscenza verso quest'ultimo per la sua fedeltà in un periodo di azione perturbatrice da
parte degli antipapi.
Cappella Capoluogo
Della chiesa menzionata nella bolla del 1176 rimane probabilmente il campanile che, sia pure rimaneggiato
nei secoli successivi, conserva tracce della sua costruzione in epoca romanica. Nel 1904 la chiesa assunse
l'aspetto attuale con l’addossamento della facciata alla vicina casa parrocchiale e il conseguente spostamento
dell'ingresso sul fianco meridionale.
Ferme L'Ola
Costruzione molto antica, l'Ôla è stata utilizzata, per molti secoli, come stalla, scuderia e fienile dai Signori
d'Introd. Essa è composta di due corpi di cui uno più antico ed uno più recente aggiunto verso la seconda
metà del XV secolo con cinque grandi colonne che supportano travi e travicelli modanati.
Château D'Introd
Il castello di Introd fu costruito dal nobile Pierre Sarriod, figlio di Marc, verso il 1260 anche se il maschio
centrale potrebbe essere anteriore. Originariamente il castello presentava una forma ottagonale, come
attestato da numerose fotografie dell'inizio del secolo. Nel 1910, la sua struttura subì delle profonde
ristrutturazioni che ne hanno modificato l'aspetto.
Granaio del Castello
Di fronte al castello, caso raro di conservazione, si trova un granaio rinascimentale completamente in legno
con splendidi portali in ferro battuto.
BENI ARCHEOLOGICI
Areale di pertinenza della chiesa di S. Paolo
Come la chiesa, anche il campanile e l'area su cui è stato costruito ha subito numerosi rifacimenti durante i
secoli. L'architettura della parte inferiore, la più antica, è di stile romano ed è databile, secondo gli storici, al
XI secolo. Risale invece ad un epoca più recente, molto probabilmente prima del XVII secolo, il campanile
restaurato e la guglia, molto slanciata.
Areale di pertinenza della Cosiddetta Porte Ponton
Pista forestale del Porta Ponton, tra i Comuni di Introd e Rhêmes-Saint-Georges, tra cui si intravedono ancora
i resti della storica strada per Rhêmes. Le recenti lesioni di alcuni edifici rurali di culto nonché l'asportazione
di notevoli quantità di inerti (materiali minerari) hanno comportato l’adozione di misure di tutela per l'intera
zona.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale di Introd
indirizzo: Località Plan d'Introd - 11010 Introd | telefono: 0165 95339 | sito www.comune.introd.ao.it
Biblioteca comunale di Introd
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MUSEI
Museo Giovanni Paolo II
indirizzo: Loc. Les Combes | telefono: +39 0165 99290 | sito www.lovevda.it
Il museo di Les Combes, vero “santuario della memoria” con immagini, documenti ed oggetti relativi al
pontificato di Giovanni Paolo II, vuole essere un doveroso omaggio a quella “religion du souvenir” percepita
dai più in modi e forme diverse. La Maison Musée Jean-Paul II è dedicata all’esposizione di una serie di
oggetti, documenti e fotografie del Santo Padre al fine di fornire una visione globale di questo pontificato.
Questa raccolta illustra da una parte l’aspetto del messaggio apostolico del Santo Padre nel mondo, dall’altra,
testimonia la sua presenza in Valle d´Aosta attraverso gli oggetti personali usati durante le vacanze.
Museo Etnografico Maison Bruil – Maison de l’Alimentation
indirizzo: Loc. Tascapan | telefono: +39 389 8377437 | sito www.lovevda.it
Maison Bruil, in località Ville Dessus di Introd, è uno dei maggiori esempi dell’architettura rurale del Gran
Paradiso. Si caratterizza come un’antica casa rurale a funzioni concentrate: tutti gli spazi necessari alla
sopravvivenza di persone e animali erano infatti raggruppati sotto un unico tetto.
La forma attuale è frutto di una evoluzione architettonica complessa databile tra il 1680 ed il 1856, periodo
in cui diversi corpi di fabbrica si sono fusi a formare un unico nucleo.
Museo Parrocchiale di Arte Sacra
Indirizzo: Località Plan d'Introd 1 | telefono: +39 0165.900019 | sito: www.lovevda.it
Allestito all’interno della chiesa dedicata alla Conversione di San Paolo, nel museo parrocchiale si possono
ammirare statue, croci astili e suppellettili liturgiche provenienti dalla stessa chiesa e dalle cappelle di
villaggio. Tra gli oggetti più rilevanti si segnalano due Madonne con Bambino del Quattrocento e una croce
astile in lamina d’argento risalente al XVI secolo.
COMUNE DI LOCANA (Torino, Piemonte)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Parrocchia di S. Pietro In Vincoli e Confraternita di S. Francesco
Terminata nel 1681, fu edificata sulle macerie dell'antica parrocchiale dedicata a San Meineiro, distrutta nel
1628 da una frana che sconvolse il capoluogo. Le uniche testimonianze dell'antico edificio si possono trovare
nella torre campanaria risalenti al 1300.
Chiesa di Gurgo
Il suo impianto è ad aula unica su pianta rettangolare ed è realizzata in opera muraria tradizionale in pietra a
spacco lasciata a vista, eccetto la facciata che risulta invece intonacata. Lo sporto delle falde del tetto,
protegge alcuni affreschi in facciata realizzati da Clemente Rovere nel 1847.
Fornolosa
L'edificio, di origine settecentesca, è realizzato in muratura tradizionale. L'interno ad aula unica con cappelle
laterali, di cui una adibita a sacrestia, risulta affrescato con motivi geometrico-naturalistici e a carattere
religioso.
Meinardi – Chiesa
Il Santuario dedicato a Sant'Anna, situato in località Meinardi, sorge su un terrazzamento ottenuto in parte
con la costruzione di fornici che sorreggono la soletta del sagrato. L'attuale immagine del Santuario é dovuta
a un intervento di riorganizzazione, compiuto nel 1891 seguendo il progetto dell'ingegnere canavesano
Camillo Boggio.
Cappella Piane
L'edificio religioso sorge in Frazione Piane, proprio nel mezzo della località, ma risulta indipendente dal
nucleo abitativo. La chiesetta è realizzata in muratura tradizionale di pietra locale e risulta completamente
intonacata anche all'esterno con la presenza sulla facciata di due medaglioni realizzati a mosaico raffiguranti
personaggi religiosi.
BIBLIOTECHE
Biblioteca civica Salvatore Gotta
indirizzo: via Roma 5 | telefono: 0124/813000 | sito www.comune.locana.to.it
Biblioteca comunale di Locana
MUSEI
Museo dello Spazzacamino “Valle Orco”
indirizzo: Fraz. Davioni 4 | telefono: 0125.54895 | sito www.provincia.torino.gov.it
Il Museo è stato ideato nel 1979 da Battista Sola, uno degli ultimi spazzacamini ancora in attività, per
preservare il ricordo della dura vita itinerante degli spazzacamini della valle Orco e dei loro piccoli aiutanti.
La zona infatti vanta infatti un'antica tradizione legata a questo mestiere. L’esposizione comprende tutti gli
attrezzi da lavoro raccolti a Locana e nei dintorni.Interessanti anche gli abiti e una sezione di fotografie in
bianco e nero di inizio secolo.
COMUNE DI NOASCA (Torino, Piemonte)
MUSEI
Museo del Parco Nazionale del Gran Paradiso della Scuola di Maison
indirizzo: Borgata Maison, Noasca (TO) | telefono: 0124-901070 | sito www.pngp.it
La scuola-Museo di Borgata Maison conserva il suo aspetto originale con arredi, materiali e allestimenti
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utilizzati fino al 1962. La struttura si compone di un’aula, a cui è affiancata l’abitazione della maestra che lì
alloggiava durante il periodo scolastico. È posta a circa 1.600 m. di quota, sulla mulattiera del Vallone del Roc,
uno degli itinerari più interessanti del versante piemontese del Parco, che tocca una serie di borgate di alto
valore storico e paesaggistico, oltre ad essere inserito in un territorio di alto pregio naturalistico. La scuolaMuseo è visibile dal sentiero, ma per accedervi è necessario prenotare una visita guidata.
COMUNE DI RIBORDONE (Torino, Piemonte)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello Di Pertia
Del Castello di Pertia oggi sono ancora visibili gli antichi portali trilitici medioevali e la caratteristica
imponente muratura in pietra a spina di pesce. La casa forte fu luogo di guerra nel Canavese e fu conquistata
dai Valperga contro i San Martino intorno all’anno 1340.
Santuario - Nostra Signora di Prascondù
Il Santuario di Prascondù è stato costruito nel 1620 e le sue origini legate ad un evento miracoloso. La chiesa
custodisce, al suo interno, un’icona di legno seicentesca raffigurante la Madonna di Loreto. Nel 1654 si
abbatté su questa chiesa una valanga che la distrusse e la nuova struttura è il risultato di opere di
riedificazione.
MUSEI
Museo della Religiosità Popolare
indirizzo: Località Santuario di Prascondù | telefono: 0124.80.87.79 | sito www.comune.ribordone.to.it
Museo allestito all’interno del Santuario di Prascondù da parte dell’Ente Parco del Gran Paradiso.
COMUNE DI RHEMES (Valle d’Aosta)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Cappella di Sarral
La cappella del villaggio di Sarral risale al 1710 e fu costruita per volere degli abitanti del villaggio che
sottoscrissero un apposito atto nel 1706. Fu realizzata in onore della Madonna delle Nevi e di Santa
Defendente. Ogni anno, il 5 agosto, si celebra la Madonna delle nevi.
Rhemes Saint-Georges Chiesa
La primitiva chiesa di Saint-Georges esisteva già nel XII secolo. Nel XIII venne distrutta da un’alluvione e un
nuovo edificio fu ricostruito nella località dove attualmente si trova. Gli scavi effettuati negli anni ’80 per il
rifacimento del pavimento hanno portato alla luce le tracce di un’abside del XIII. Della costruzione primitiva
rimangono la parte inferiore del campanile, con tracce di stile romanico, e le fondamenta della chiesa.
Voix Chiesa
La cappella di Voix, nell’omonima località, è stata costruita nel 1781. Fu dedicata ai Santi Pantaleone, medico
e martire e a San Firmino, terzo Vescovo d’Amièns, per scongiurare il pericolo delle valanghe e da altri disastri
naturali. Sulla facciata spicca la rappresentazione dei citati Santi nonché la raffigurazione di San Giorgio che
sconfigge il drago.
Cappella Sant'Anna
La cappella di Carré fu costruita nel 1620 da Giovanni e Bernardino Benoit e dotata con atto del 2 luglio 1621.
Era chiusa da un semplice cancellata in legno. Interamente ricostruita nel 1864, fu benedetta il 2 ottobre
1865 dall'allora parroco di Saint-Georges Therisod e dedicata a Sant’Anna.
Chiesa Parrocchiale della Visitazione di Maria Vergine
La parrocchia di Rhêmes Notre Dame venne istituita nel 1650. La chiesa attuale venne edificata nel 1680
insieme al campanile e fu dapprima dedicata alla Vergine Assunta e poi, dal 1810, alla Visitazione di Maria.
Degno di nota è l'altare maggiore in marmi policromi.
Campanile (parte della chiesa Parrocchiale)
Il campanile ha un unico ordine di bifore all'altezza della cella campanaria. L'edificio consacrato nel 1945,
originariamente sotto il titolo della Concezione della Beata Vergine Maria, fu ricostruito insieme con il
campanile nel 1680.
Casa Parrocchiale
La casa parrocchiale è stata ristrutturata nel 1791. Le volte a crociera del piano terra e la caratteristica
balconata a est mantengono intatto il fascino originario della costruzione. La casa e la chiesa sono costruite
con accorgimenti architettonici atti a contrastare il soffio delle valanghe che scaricano nel prato a ovest.
Cappella di San Giacomo Maggiore
Fu fondata da Giovanni Giorgio Centoz e da Giovanni Leonardo Desfours con atto del 21 giugno 1707 da parte
del notaio Perrinod. Il villaggio nel quale sorge è ora disabitato.
Cappella dei Santi Rocco, Fabiano e Sebastiano
La cappella dedicata ai santi Fabiano, Sebastiano e Rocco del Pelaud è stata costruita nel 1646 sulla riva
sinistra del Torrente e ricostruita nel 1869 sulla riva opposta, dopo essere stata distrutta da una alluvione nel
1868.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale di Rhemes-St-Georges
telefono: 0165 907634| sito http://www.comune.rhemes-st-georges.ao.it/biblioteca/
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Situata al piano terra dell’edificio comunale, la biblioteca comunale di Rhêmes-Saint-Georges festeggerà
l’anno prossimo il ventennale dalla sua apertura. Il servizio ha raccolto, in questi anni, un fondo di libri di
oltre 5700 volumi, compresi testi per ragazzi ed adulti in lingua italiana e francese.
MUSEI
Museo “Bentornato Gipeto”
indirizzo: Fondation Grand Paris, Villaggio Cogne | telefono: 0165.75301 | sito www.grand-paradis.it
Il museo “Bentornato Gipeto”, situato all’interno del centro visitatori del Parco del Gran Paradiso di
Chanavey, racconta la storia dell’estinzione del gipeto, l’avvoltoio degli agnelli, scomparso proprio in questa
valle agli inizi del secolo scorso ed ora tornato con la sua impressionante apertura alare a volare nei cieli della
vallata. Attraverso informazioni, immagini, suoni e giochi multimediali, il museo permette di approfondire la
conoscenza di questo spettacolare animale e il suo ritorno, fornendo inoltre notizie sull’intera avifauna del
Parco
Museo Parrocchiale
indirizzo: Parrocchia di San Giorgio, Località Vieux| telefono: + 39 0165 907631 | sito www.lovevda.it
Il museo, sito in località Coveyrand, presso la chiesa parrocchiale, custodisce antichi arredi e suppellettili
sacre della chiesa e delle cappelle di pertinenza.
COMUNE DI RONCO CANAVESE (Torino, Piemonte)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Fucina - Cappella del Crest
E' dedicata alla Madonna dell'emigrante e risale al 1616. AI suo interno si trovano 68 formelle in bronzo con
i nomi dei vetrai della Valle caduti sul lavoro. La festa si tiene ogni anno nella prima domenica di agosto.
Ronco Canavese Chiesa
L'edificio attuale è il risultato di numerose ristrutturazioni succedutesi tra il 1809 ed il 1887. La costruzione è
in pietra con il tetto a lose: l'atrio antistante l'ingresso poggia su due imponenti colonne in pietra. La facciata
è a tre porte, di cui una principale, ognuna con interessanti sculture. Sui muri laterali si aprono 11 finestre
semiovali. La chiesa di Ronco si stacca dalla parrocchia di Campiglia (la più antica della Val Soana) nel 1280.
S. Rocco
Sorge in un luogo isolato di incantevole bellezza, di fronte alla frazione Lilla e risale anch'esso al 1616. La festa
si celebra ogni anno il16 agosto.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Civica Comunale
indirizzo: Piazza Morgando 1 | telefono: 0124.655254| sito www.comune.roncocanavese.to.it/
Biblioteca comunale di Ronco Canavese
MUSEI
Ecomuseo del Rame
indirizzo: frazione Castellaro, Ronco Canavese | telefono: 011-86.06.233| sito www.pngp.it
La fucina da rame di Ronco Canavese costituisce il nucleo principale dell’Ecomuseo del Rame, inserito nella
rete degli ecomusei della Provincia di Torino. Nella Fucina, risalente al 1675, è possibile ripercorrere le antiche
fasi della lavorazione del rame secondo le tecniche siderurgiche del periodo pre-industriale, quando gli
altiforni funzionavano a carbone di legna e l’energia per il movimento dei macchinari era ad acqua.
Attualmente il museo è chiuso per lavori di restauro.
COMUNE DI VALPRATO SOANA (Torino, Piemonte)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
S. Besso Campiglia
Il Santuario S. Besso è costruito appoggiando tutta una fiancata laterale sul Monte Fautenio, una roccia
monolitica alta circa 60 metri e larga 40, posizionata nel centro dell'anfiteatro culminante nella vetta della
Rosa dei Banchi. Il Monte Fautenio è citato da varie fonti come luogo di culti litici e pratiche precristiane,
basate sul potere energetico della pietra e del luogo. Le origini e le evoluzioni di tali usanze ancestrali si
perdono nella notte dei tempi e si interrompono con la sovrapposizione della devozione al santo cristiano.
COMUNE DI VALSAVARENCHE (Valle d’Aosta)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Cappella Creton
La Cappella di Creton fu fondata con atto del 10 agosto 1801 e dedicata a S. Giovanni Battista. In precedenza
era presente una fondazione ad opera di Germano Chabod con atto del 1789.
Tignet Cappella
Fu fondata dal Can. Della Cattedrale Leonardo Charence con atto del 6 luglio 1675, Chenevrier Notaio.
Originariamente era sotto il titolo di N.S. delle Nevi di S. Giuseppe e di S. Leonardo. Con atto del 24 agosto
1776, Dupont Notaio, gli abitanti della frazione scelsero come Patrona N.D. de Tout Pouvoir con l’obbligo di
celebrarne la Messa e gli uffici. E’ notevole la pala d’altare con incorniciatura a tempio e tela dipinta sulla
quale è raffigurata la deposizione di Gesù dalla Croce.
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Cappella Le Breuil
Esisteva già nel 1759, ma venne ricostruita nel 1869 ed ingrandita nel 1925; è dedicata alla Madonna degli
Eremiti e delle Nevi. All’interno vi è un altare ligneo barocco settecentesco con quattro colonnine tortili. La
Madonna scolpita proviene dal Santuario di Notre Dame des Hermites – Einsiedeln (Zurigo), luogo in cui i
vecchi abitanti di Valtournenche si recavano in pellegrinaggio.
Oratoire de Saint François - Rioulaz
Fu costruito verso il 1630 dal nobile Filiberto Roncas e fondato dagli abitanti della frazione con atto del 6
agosto 1690 da Philibert Amedé Clap, notaio, sotto il titolo di S. Urbano e S. Francesca. Oggi è in stato di
totale abbandono.
BIBLIOTECHE
Maison de la Montagne
indirizzo: | telefono: 0165.905703 | sito www.comune.valsavarenche.ao.it
La Biblioteca tematica della Montagna, inaugurata il 3 luglio 2004, è ora un centro di documentazione con
una ricca e curata raccolta, a scaffale aperto, di opere a stampa e documenti multimediali dedicati alla
Montagna. Tutto il materiale è catalogato secondo il sistema internazionale di classificazione Dewey, e messo
a disposizione, attraverso la consultazione o il prestito, di utenti che per motivi di ricerca o di semplice
interesse
intendono
arricchire
la
loro
conoscenza
della
Montagna.
MUSEI
Museo della Resistenza
indirizzo: Località Dégioz, 166 | telefono: 0165.905703 | sito www.lovevda.it
Il centro di documentazione di Rovenaud valorizza e mette in evidenza il patrimonio culturale lasciato da
Chabod e Chanoux, in particolare per quanto concerne il dibattito sul federalismo e sull’Europa. È possibile
visionare un’antologia degli scritti originali di Chanoux; inoltre supporti multimediali consentono di
conoscere il contributo di altri autori valdostani come Chabod, Bréan, Caveri ed altri intorno alla tematica del
federalismo e dell nuova Europa.
Museo Etnografico
indirizzo: Località Degioz| telefono: 0165 905703 | sito www.lovevda.it
Il museo è allestito in località Dégioz, nelle due grandi stanze della Sala d’Arte polivalente Giovanni Calipari.
Vi sono esposti strumenti di lavoro, vestiti e fotografie legati alle attività tradizionali delle antiche comunità
alpine ed in particolare di quelle presenti a Valsavarenche. La raccolta di questi oggetti, ormai rarissimi, iniziò
nel 1983 quando Adriano Chabod e l’allora parroco don Luigi Frassy vollero allestire una mostra nella sala
parrocchiale in occasione dei festeggiamenti per il quinto centenario della Parrocchia.
Museo Parrocchiale
indirizzo: parrocchia della Madonna del Carmine, loc. Degioz| telefono: 0165 905715 | sito
http://www.lovevda.it
Situato in località Dégioz, presso la chiesa parrocchiale, presenta antichi arredi sacri e suppellettili liturgiche
della parrocchia.
Museo “Lince & C.”
indirizzo: Centro Visitatori Parco Nazionale Gran Paradiso, loc. Degioz| telefono: 0165 75301 | sito
www.lovevda.it
Il museo è in Località Dégioz, presso il Centro Visitatori del Parco Nazionale Gran Paradiso. L‘esposizione
presenta immagini del Parco a cura dell‘Associazione Professionale Guide Parco Nazionale Gran Paradiso in
collaborazione con la Fondation Grand Paradis. Lo Spazio Lupo è un centro di documentazione creato da
Fondation Grand Paradis e Parco Nazionale Gran Paradiso per raccogliere e fornire testimonianze e
documenti sulla presenza del lupo nel Parco.
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PARCO NAZIONALE DELLA VAL GRANDE
COMUNE DI BEURA CARDEZZA (Verbano-Cusio-Ossola, Piemonte)
MUSEI
Museo dei Latticini
indirizzo: via Roma | tel: 0324 481756 | sito: www.amossola.it
Museo è ospitato nei locali dell'antica Latteria Sociale di Beura e conserva gli attrezzi del mestiere e i
documenti di quell’epoca, e racconta la storia della lavorazione del latte nel secolo scorso. Il 15 aprile 1926 a
Beura fu costituita la LATTERIA SOCIALE DI BEURA con lo scopo di offrire alle famiglie del luogo un locale dove
produrre il formaggio.
COMUNE DI CAPREZZO (Verbano-Cusio-Ossola, Piemonte)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Vico 4 | tel: 377 4546435 | sito: www.comune.caprezzo.vb.it
Biblioteca Civica, situata in una costruzione tipica, completamente ristrutturata, adiacente alla torre
campanaria e sopra le antiche prigioni del paese.
COMUNE DI COSSOGNO (Verbano-Cusio-Ossola, Piemonte)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Bocchetta di Campo, Edificio rurale a destinazione Casermetta
Casermetta forestale, gestita dal CFS. La casermetta non possiede servizi igienici, corrente elettrica né acqua.
All'esterno sono installati tavoli con panche. Denominata "Casa dei Banditi".
Casa del Parco (già scuole elementari)
L'Ente parco ha ottenuto in comodato dal Comune di Cossogno l'edificio delle ex scuole elementari di Cicogna
e lo ha destinato al Centro Informazioni del Parco Nazionale della Val Grande "Casa del Parco". L'ente parco
si è assunto l'onere delle manutenzioni ordinarie e straordinarie, ed attualmente l'edificio occupa la sala
polifunzionale sottostante il parcheggio del paese.
"Bocchetta di Campo" Rifugio storico (fine '800)
Venne costruito su terreno ceduto dal Municipio di Malesco e fu inaugurato nel 1897. L'edificio, costruito su
disegno del geometra Meazza, consta di due piani; la muratura è di pietrame e calce, i pavimenti ed il solaio
di legno. Il tetto è a doppio piovente, ricoperto di bevole e rivestito internamente con lamiera zincata. Il
rifugio costò alla sezione circa L. 9000.
COMUNE DI INTRAGNA (Verbano-Cusio-Ossola, Piemonte)
MUSEI
Museo Regionale Centovalli e Pedemonte
indirizzo: Intragna | tel: 091 796 25 77 | sito: www.centovalli.net
Il Museo delle Centovalli ospita una collezione di carattere prevalentemente storico ed etno-grafico.
Mediante questi reperti viene proposta un'originale interpretazione degli usi e i costumi del passato della
regione. La collezione è disposta lungo i tre piani e prosegue poi nell'ampio cortile di Casa Maggetti.
COMUNE DI MALESCO (Verbano-Cusio-Ossola, Piemonte)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
"Alpe Portaiola" Edificio Rurale tradizionale
Baite dell’Alpeggio, situate a circa 1295 mt. Costruzioni tradizionali in pietra a vista o intonacata e tetto a
doppio piovente.
"Alpe Scaredi" Edificio rurale tradizionale a destinazione Bivacco
Bivacco incustodito a 1840 m. sempre aperto ai forestieri, offre riscaldamento con stufa a legna ed
illuminazione elettrica mediante pannelli solari, Si trova nei dintorni della Cappella di Terza, a pochi minuti
sul sentiero che poi prosegue per l'Alpe Straolgio.
BIBLIOTECHE
Biblioteca comunale
indirizzo: Via Conte Mellerio 54 | tel: 0324 92261 | sito: www.comune.malesco.vb.it
La biblioteca di Malesco è situata presso l'ex Ospedale Trabucchi, nel centro storico del paese.
MUSEI
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Museo Archeologico della pietra ollare
indirizzo: Piazza Ettore Romagnoli | tel: 0324 92444 | sito: www.parcovalgrande.it
Il Museo archeologico della pietra ollare del Parco Nazionale Val Grande, dà l'opportunità di andare a ritroso
nel tempo e immaginare chi, prima di noi, ha vissuto in questi luoghi. E' presente, infatti, una sezione
archeologica con reperti di età romana e altri manufatti di epoche successive, realizzati per lo più in pietra
locale. Il Museo, ospitato nel palazzo dell'antica Pretura, è parte dell'Ecomuseo della pietra ollare approvato
dalla regione Piemonte e in corso di realizzazione nel territorio di Malesco.
COMUNE DI MIAZZINA (Verbano-Cusio-Ossola, Piemonte)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
"Alpe Pian di Boit", Edificio rurale tradizionale a destinazione Bivacco
Bivacco a 1122 mt, incustodito e sempre aperto ai forestieri. Offre riscaldamento con camino, illuminazione
elettrica mediante pannelli solari. Edificio tradizionale con pietre a vista o intonacate e tetto a doppio
piovente.
BIBLIOTECHE
Biblioteca civica
indirizzo: Via Roma 1 | tel: 0323 494101 | sito: www.comune.miazzina.vb.it
Biblioteca Comunale di Miazzina
COMUNE DI PREMOSELLO-CHIOVENDA (Verbano-Cusio-Ossola, Piemonte)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
"La Colma", edificio rurale tradizionale a destinazione Bivacco
Altezza 1728 m, edificio tradizionale in pietra e tetto a doppio piovente. E' la "porta occidentale" della Val
Grande. E' il confine tra due mondi: i rumori e le industrie del fondovalle ossolano e il silenzio della Val
Grande.
Chiesa di S. Gottardo
Il campanile venne edificato nella prima metà del 1800 e per beffa fu edificato più alto di quello di Premosello
Chiovenda per un dispetto nei loro confronti. La chiesa ha due navate una maggiore ed una minore, con
l’altare nella maggiore in legno antico. Per la protezione dell’ingresso dagli agenti atmosferici vi era un portico
sorretto da due sole colonne, crollato poi nel 1888 per la grande nevicata di quell’anno; venne riedificato nel
1889 come lo si vede oggi, sorretto da quattro colonne ad archi ribassati.
Chiesa Oratorio di S. Bernardo
Registrato sin prima del 1500 sembra derivare dall’ampliamento di una cappelletta costruita dopo il “flagello
delle cavallette” del 1364. Per proteggere i campi da questi insetti difatti, vennero edificate diverse cappelle
dedicate a San Bernardo di Aosta, il quale è conosciuto come protettore dalle infestazioni demoniache e tale
pareva quella delle cavallette divoratrici. Nel 1759 venne migliorato l’altare con gradini e tabernacolo in legno
scolpito e dorato, poi finiti nella chiesetta della Casa di Riposo in Premosello. Successivamente vennero
aggiunti nell’ordine: 1835 arcata verso la facciata; 1845 pittura con San Bernardo e Sant’Antonio sopra la
porta e nel 1870 il portichetto, costituito da due colonne portate a spalla da Premosello (donate dalla
Parrocchia), e posate sul posto.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Piazza 29 Agosto | tel: 0324.88104| sito: www.comune.premosello.vb.it
Biblioteca civica presso la Casa Fontana Rossi di Premosello.
MUSEI
Museo “Cà Vegia”
indirizzo: Piazza Municipio 9 | tel: 0324.88104 | sito: www.comune.premosello.vb.it
Esposizione
degli
strumenti
dell’antica
filiera
lattiero-casearia
della
Latteria
di
Cuzzago.
COMUNE DI SANTA MARIA MAGGIORE (Verbano-Cusio-Ossola, Piemonte)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
"Alpe Vald di Sopra", Edificio Rurale a destinazione Bivacco
Bivacco incustodito sempre aperto ad uso di foresteria per escursionisti, ristrutturato nel 2006,
riscaldamento con stufa a legna, 1384 m.
"Alpe Vald di Sopra", Edificio Rurale a destinazione Casermetta
L’”Alpe Vald di Sopra” è una baita tradizionale ad uso di Casermetta del Corpo Forestale dello Stato.
COMUNE DI TRONTANO (Verbano-Cusio-Ossola, Piemonte)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
"Alpe Mottac", Edificio rurale a destinazione Bivacco - Edificio Rurale a destinazione Bivacco.
Baita restaurata con struttura tradizionale di pietre a vista, il cortile esterno, lastricato di piode e con un bel
tavolo di pietra, offre un ambiente armonico per forestieri.
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"Alpe in La piana", Edifici Rurali tradizionali (tre) a destinazione Bivacco
Tre Baite di sosta lungo la traversata Premosello (Valle Ossola - Malesco (Valle Vigezzo) che rappresenta
l'escursione più celebre nel cuore della valle. I Bivacchi si presentano di tipo tradizionale, in pietra a vista o
intonacata, con tetti in piode e spacco in buono stato di manutenzione. Dieci/quindici posti letto per ciascuna
baita.
"Alpe in La piana", Edificio Rurale tradizionale a destinazione Casermetta CFS
Baita restaurata ad uso di Casermetta per il Corpo Forestale dello Stato - Ufficio per la tutela della
Biodiversità.
"Alpe Val Gabbio", Edificio Rurale tradizionale a destinazione Bivacco
Fabbricati rurali di proprietà del CFS - Ufficio per la tutela della Biodiversità- rispettivamente utilizzati come
caserma del CFS-CTA e come bivacco di emergenza per gli escursionisti. Gli edifici sono di tipo tradizionale,
in pietra (a vista o intonacata), con tetti in piode e spacco in buono stato di manutenzione. La caserma del
CFS-CTA risulta dotata di apparato radio base, con antenna posta sul prospetto sud-est ed impianto elettrico
alimentato da impianto fotovoltaico.
"Alpe Rondino", Edificio rurale tradizionale
Questi edifici tradizionali hanno perso la loro funzione originaria di conservazione o aiuto alla coltivazione, e
spesso non ne è nemmeno più garantita la manutenzione; la conseguenza è il lento degrado degli stessi. In
tali casi il paesaggio e gli edifici, visti nel loro complesso, possono essere degni di protezione nell'interesse
della comunità, in quanto assumono il valore di testimonianze di una precedente forma di coltivazione
agricola,
e
così
sottoposti
a
Vincoli
così
da
garantirne
la
manutenzione.
"Alpe Ragozzale", Edificio rurale tradizionale a destinazione Bivacco
Rifugio con struttura di pietra a vista situato a 1906 mt s.l.m. adibito a foresteria per gli escursionisti.
COMUNE DI VOGOGNA (Verbano-Cusio-Ossola, Piemonte)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello Visconteo (XIV sec.)
Il castello di Vogogna, costruito in posizione elevata rispetto al borgo, con la sua torre semicircolare domina
tutto il paese. Ricostruendone la storia si scopre che probabilmente il nucleo originario doveva essere
costruito dalla torre quadrata e da parte della cinta muraria collocate in posizione più arretrata, verso la
montagna. Committente della fortificazione, con ogni probabilità, fu Giovanni Visconti, il quale nel 1348
ampliò il castello addossando altri corpi di fabbrica al nucleo preesistente.
Palazzo Pretorio
Proprio nel centro dell'antico borgo di Vogogna si trova il Palazzo Pretorio, fatto edificare da Giovanni Maria
Visconti nel 1348 (lo stesso Visconti che fece costruire il Castello). Si tratta di uno splendido esempio di
"broletto" in stile lombardo. Il palazzetto è libero su tutti i 4 lati, contornato da stretti vicoli e scalinate: il
piano terreno è interamente porticato, sostenuto da archi acuti di tipo gotico, poggianti su tozze colonne
Villa Biraghi
Villa Biraghi-Ossetti, costruita nel 1650 ed oggi sede operativa del Parco Nazionale Val Grande, si trova nel
centro della città di Vogogna, nel borgo medioevale a fianco della chiesetta di Santa Marta.
Rocca (XI sec.)
Rocca di origine longobarda che, ridotta a romantico rudere, continua a dominare dall'alto l'Ossola Inferiore.
Le origini della Rocca si perdono invece nei secoli. Risalente secondo alcuni ad epoca romana, per altri
costruita ad opera di Liutoprando Longobardo o comunque nell'alto medioevo, sicuramente nel 1183 passò
al vescovo di Novara e costituì un punto di strategica importanza nel sistema difensivo dell'Ossola, in
collegamento con le torri di segnalazione distribuite sui fianchi della valle. Distrutta nel 1370, fu
successivamente ristrutturata ed aggregata al sistema di fortificazioni del castello.
BENI ARCHEOLOGICI
Scultura Celtica "Testa"
Scultura in pietra ollare raffigurante una divinità celtica a Dresio di Vogogna, "La testa da S. Pietro di Dresio".
Si tratta di una importantissima testimonianza di arte celtica nella Bassa Ossola. Manufatto a tuttotondo in
serpentinite raffigurante una testa maschile con lunghi baffi "ad ancora", occhi ovali e prominenti, palpebre
ingrossate, naso rettilineo, bocca di forma trapezoidale, chioma a ciocche evidenziate, pettinate all'indietro.
Prima dell'impiego come bocca di fontana già in età romana o tardoantica la testa faceva evidentemente
parte di una statua di culto, inserita in un'area sacra all'aperto o in un bosco sacro.
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PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO
COMUNE DI BORMIO (Sondrio, Lombardia)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello Alberti
Il castello, costruito tra il XII ed il XIII secolo, costituiva il nucleo principale del cosiddetto Quadrilatero Alberti
di Bormio, una contrada fortificata risalente al XIII secolo. L’importanza e l’imponenza della struttura traspare
sia dal massiccio portale in pietra che dall’imponente struttura ricca di merlature e feritoie.
Palazzo de Simoni - Municipio
L’edificio, che oggi al suo interno ospita il museo civico ed è attualmente sede del Ministero di Bormio,
apparteneva un tempo alla nobile famiglia dei De Simoni. Il Palazzo De Simoni si compone di tre corpi
principali in muratura con pietre angolari e bugne sviluppati attorno alla imponente torre medioevale a base
quadrata. Risale al XVII secolo e fu costruito partendo dall’antico castello già presente in epoca precedente.
Chiesa dei SS. Pietro e Paolo (Rovine)
Accanto al Castello di Bormio si trovano i ruderi della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo risalente
presumibilmente al XIV secolo e distrutta da un incendio nel 1817.
Castello di Bormio (Rovine)
L’origine del Castello di Bormio è incerta, l’unica data certa è quella della sua conquista, ossia il 1376. Dopo
aver distrutto il Castello i milanesi issarono lo stemma del biscione visconteo, per esibire ulteriormente la
loro forza militare. La struttura del Castello di S. Pietro era composta da due torri: una rotonda – che crollò
attorno agli inizi del secolo scorso – e una rettangolare, di cui si possono ammirare ancora i resti e le feritoie
da cui ci si difendeva dagli assalti nemici.
Cappella de Simoni
La piccola cappella si trova all'interno del Palazzo de Simoni, dedicata alla Beata Vergine del Buon Consiglio.
Questa chiesetta, realizzata nel 1687, fu utilizzata fino al 1974. Il portone d’ingresso, scolpito a rilievo, è in
pietra verde locale e fa da cornice a un imponente portone in larice intagliato su cui spicca un batacchio e un
grosso catenaccio in ferro battuto.
Casa con Finestre Ogivali ed Affresco Geometrico del Sec. XV - Casa con Porta a Sesto Acuto e resti di Stemma ad Affreschi
- Casa con Resto di Facciata Incendiata, Casa con Resto di Finestrone Stemma del Sex. XV - Casa con Stemma Affrescato Casa Portale a Sesto Acuto con Stemmi Scolpiti e Finestre:
Nonostante gli incendi più volte sofferti, molte case in Bormio conservano ancora portoni e finestre del 400
e del 500. In contrada Dossiglio, nell'attuale caserma degli alpini, si trova la bella torre che nel 1406 alloggiò
Lodovico Sforza colla moglie Beatrice. Si conservano ancora la torre della casa De Simoni e un avanzo della
casa Pedranzini (riparto Buglio). Meritano menzione le case sul cui portale ad arco in pietra sono scolpiti due
delfini, una tazza e frescate due deità; Dea, con portale in pietra a sesto acuto, finestre ogivali, cortiletto a
loggiati.
Antica Dogana con Affreschi e Stemmi Sforzeschi e Terrecotte
Appena prima dell’antichissimo ponte di si trova l’edificio che un tempo era l'Antica Dogana di sud est: da lì
transitava la "Via Imperiale" che veniva utilizzata per il pagamento dei dazi per le merci che, provenienti dal
Ducato di Milano e dalla Repubblica Veneta, attraverso il passo del Gavia, erano dirette in Engadina e Tirolo.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Peccedi 1 | telefono: 0342 912229 | sito: www.comune.bormio.so.it
Biblioteca del Comune di Bormio.
MUSEI
Museo Civico di Bormio
indirizzo: Via Buon Consiglio 25| telefono: 0342 912236 | sito: www.comune.bormio.so.it
Fondato nel 1962 e divenuto civico nel 1967, il Museo di Bormio è allestito in quattordici sale, gestisce una
raccolta di 3000 pezzi suddivisi in due sezioni. La sezione storico-artistica conserva importanti opere e oggetti
provenienti da chiese e palazzi delle valli del Bormiese e la sezione etnografica con attrezzi e suppellettili
dell'attività tessile, agricola, casearia, di falegnameria, di allevamento e di trasporto. Il Museo gestisce inoltre
l'adiacente chiesa medievale del S. Spirito.
Museo Mineralogico Naturalistico di Bormio
indirizzo:
Via
Monte
Ortigara
5
www.museomineralogiconaturalisticodibormio.it
|
telefono:
0342
927285
|
sito:
Il museo mineralogico di Bormio nasce nel 1972 su iniziativa di Edy Romani che ha raccolto e catalogato più
di 14.000 cristalli e minerali provenienti principalmente dalle vallate e montagne circostanti ma anche da
tutto il mondo. L’enorme numero di reperti presenti ha fatto si che il museo sia divenuto un vero e proprio
punto di riferimento per gli appassionati del settore.
COMUNE DI GLORENZA (P.A. Bolzano, Trentino-Alto Adige)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
San Giacomo con Ex Cimitero presso il Maso Siles
La Chiesetta di San Giacomo è la più antica del Tirolo e risale al 1220 ma un incendio la distrusse nel 1499.
Costruita in stile romanico, ricostruita in stile gotico nel 1570. Al di sotto del pavimento sono emersi
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frammenti di antichi affreschi. Incorpora un suggestivo cimitero, in cui sono sepolti i defunti del paesino San
Giacomo, ed è circondata da un muro di cinta coperto da un tetto di scandole.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale di Glorenza
indirizzo: Piazza Municipio 1 | telefono: 0473 835522 | sito: www.comune.glorenza.bz.it
Biblioteca del comune di Glorenza presso l’Asilo Infantile
COMUNE DI LACES (P.A. Bolzano, Trentino-Alto Adige)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale di Laces
indirizzo: Via Puint 1 | telefono: 0473 623633 | sito: www.gemeinde.latsch.bz.it
Nel comune di Laces è stata fondata una biblioteca pubblica locale, secondo la legge provinciale del
07.11.1983, n. 41. La zona d'attrazione della biblioteca pubblica comprende il capoluogo Laces e le frazioni
di Tarres, Morter, Coldrano e S. Martino al Monte. La sede principale della biblioteca pubblica si trova a Laces
ed inoltre esistono altre tre sedi distaccate.
Biblioteca Comunale, Frazione di Tarres
indirizzo: Via Scuola 10 | telefono: 0473 623953 | sito: www.gemeinde.latsch.bz.it
Biblioteca del Comune di Laces, Frazione di Tarres, presso la ex scuola materna.
Biblioteca pubblica, Frazione di Morter
indirizzo: Via Nibelungh 31 | telefono: 0473 740126 | sito: www.gemeinde.latsch.bz.it
Biblioteca pubblica del comune di Laces, Frazione di Morter, presso la scuola elementare.
Biblioteca pubblica, Frazione di Codrano
indirizzo: Via Tiss 5 | telefono 0473 743025 | sito: www.gemeinde.latsch.bz.it
Biblioteca pubblica del comune di Laces, Frazione di Codrano.
MUSEI
Museo di Laces
indirizzo: Piazza Principale 6 | telefono: 0473 623113| sito: www.gemeinde.latsch.bz.it
Il Museo di Laces si trova sotto le volte dello storico Ospedale di Laces. Fin dall'inizio l'ospizio, fondato nel
1334 da Heinrich von Annenberg, ospitò pellegrini, crociati ed i poveri del paese. Sono esposte numerose
opere d'arte e testimonianze storiche (Menhir dell'età della pietra e di bronzo).
Museo Asburgico
indirizzo: Piazza della Chiesa, 14 | telefono: 0473 623182 | sito: www.sentres.com
Il Museo Asburgico è una collezione privata di Hermann Pegger, che per anni ha raccolto oggetti storici relativi
alla Monarchia austroungarica e alle guerre di liberazione del 1809. Sono esposti nell’edificio patrizio che
ospita l’albergo “zum Roten Adler”.
COMUNE DI LASA (P.A. Bolzano, Trentino-Alto Adige)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di San Martino
La chiesa di San Martino, nominata in alcuni documenti già nel 1323, è probabilmente anche più antica. La
chiesa si trova è una piccola collina morenica. I ritrovamenti fatti di frammenti di terrecotte, vetri romani,
lamiere in bronzo e di piccole quantità di resti di costruzione antica, lasciano intendere che sia sempre stato
un luogo consacrato al culto. Da vedere il trittico del XV secolo, l'altare maggiore barocco ed il tabernacolo
del '700.
Cappella a Parnez
L’anno di costruzione, ignoto nella precisione, dovrebbe aggirarsi intorno agli anni ’70 del 1800. Nel 1984 con
l’aiuto dell’ente per la tutela dei monumenti, dell’Asbuc Lasa, é stata restaurata mantenendo la semplicità
originaria. Così nell’agosto 1986 la chiesa é stata nuovamente consacrata e ogni anno il 15 agosto si celebra
il patrocinio dell’Assunta.
Chiesa di Santa Odilia
In località Cengles, Caspar Perlinger ha fatto costruire la chiesa nel 1681. Su una grande immagine votiva
sono rappresentati Maria con Gesù Bambino e il donatore con la sua famiglia. Santa Ottilia è una costruzione
semplice con un coro ottagonale e una volta a botte. L’altare, con colonne avvolte dalla vite, appartiene al
tardo barocco.
Castello in rovina di Teschenglsberg
Il castelletto di Cengles (in tedesco Tschenglsberg) è un castello medievale che si trova nell'omonima frazione
del comune di Lasa in Alto Adige, costruito verso il XIII secolo. Consiste di due torri, una piccola e una grande,
collegate da un edificio con merli a coda di rondine. Nel versante rivolto verso il monte sono visibili i resti
della cinta muraria che circondava il castello.
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BIBLIOTECHE
Biblioteca di Lasa
indirizzo: Via Scuola 3| telefono: 0473 626714 | sito: http://www.gemeinde.laas.bz.it
Biblioteca Comunale di Lasa
Biblioteca di Oris
indirizzo: Via Tanas | telefono: 0473 626714 | sito: www.gemeinde.laas.bz.it
Biblioteca pubblica di Lasa, frazione di Oris
Biblioteca di Cengles
indirizzo: Via Cengles | telefono: 0473 626714 | sito: www.gemeinde.laas.bz.it
Biblioteca pubblica di Lasa, Frazione di Cengles
COMUNE DI LIVIGNO (Sondrio, Lombardia)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Plaza del Comun | telefono: 0342 991240 | sito: www.comune.livigno.so.it
La biblioteca, istituita nel 1978 presso la casa parrocchiale, nel 1981 viene trasferita nelle Scuole elementari
S. Maria. Nel 1997 viene definitivamente spostata nella sede attuale, un edificio di proprietà comunale
condiviso con le Scuole elementari e le Scuole medie. E' la biblioteca più ricca di documenti dell'Alta
Valtellina: offre un'ampia scelta di libri, film, riviste, quotidiani e cd musicali; è inoltre la più frequentata del
comprensorio.
COMUNE DI MALLES VENOSTA (P.A. Bolzano, Trentino-Alto Adige)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Gen. I. Verdross 36 | sito: www.gemeinde.mals.bz.it
La pubblica biblioteca comprende il territorio del Comune di Malles Venosta, e precisamente: capoluogo di
Malles, frazioni di Burgusio, Laudes, Mazia, Tarces, Clusio, Planol, Slingia, Ultimo-Alsago e Piavenna. Oltre alla
sede principale a Malles sono istituite anche delle filiali nelle seguenti frazioni, gestite da collaboratori/trici
che prestano servizio volontario.
MUSEI
Museo del Monastero Marienberg
indirizzo: Slingia 1 | telefono: 0473843980 | sito: www.gemeinde.mals.bz.it
Il museo è dedicato alla storia e ai tesori d'arte dell'abbazia benedettina contente documenti storici e tesori
artistici.
COMUNE DI MARTELLO (P.A. Bolzano, Trentino-Alto Adige)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa Parrocchiale di Santa Valburga con Cappella Cimiteriale e Cimitero a Martello
Nel 1203 è sorta la cappella di Santa Valburga. La chiesetta romanica originaria aveva un campanile e
un'abside tonda e vi erano raffigurati i simboli degli Evangelisti e di Santi. Nel 1650 la chiesa è stata ampliata,
il presbiterio vecchio è stato diviso, la navata è stata trasformata e ne è stata costruita una nuova.
Castel Rotund con Cappella dei Santi Ausiliatori
Castel Rotund fu costruito intorno al 900, ad un'altezza di quasi 1500m. Il castello è circondato su tre lati da
scarpate molto irte, mentre sul quarto c'è una sella larga poche decine di metri tagliata, all'ingresso delle
rovine, da un fossato per un ponte levatoio. La cappella "Radund" è costruita nel 1709 e dedicata ai 14 Santi
Ausiliatori.
Cappella dei Re Magi presso l'albergo Salt
Il luogo dove è edificata fu un bagno contadino, utilizzato prevalentemente dalla gente del posto, dagli
alpinisti germanici e inglesi, ampliato nel 1800. Venne costruito un nuovo bagno e diverse camere. La cappella
dedicata ai tre re magi venne edificata per poter “officiare la messa” per gli ospiti dei bagni.
Casa Greit
Si tratta di un maso di montagna, in posizione soleggiata e ai margini del bosco, a circa un'ora di severo
cammino dalla strada di val Martello. La sua costruzione risale al periodo medievale, e ad oggi è abitato
permanentemente da due famiglie che conducono un agriturismo.
Cappella della Madonna in Der Shmelz
Piccola cappella in Val Martello, costruita nel 1711 dal conte Hendl per i suoi minatori. Nell’anno di carestia
1816 si dovette vendere la cappella. Oggi, ogni prima domenica di luglio viene festeggiato il patrocinio di S.
Maria in Shmelz con una messa solenne.
Chiesa di San Martino a Steinwand
Nell’anno 1848 il Kaiserjäger Christian Altstätter fece voto di costruire una cappella se fosse tornato sano e
salvo dalla battaglia di Custoza. La cappella fu costruita, dedicata nel 1873 a S. Martino. Ancora oggi la
cappella, a 1404 m s.l.m., è in mano privata.
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BIBLIOTECHE
Biblioteca di Martello
indirizzo: Località Meiern | telefono: 0473 744786 | sito: www.gemeinde.martell.bz.it
Biblioteca Comunale di Martello
COMUNE DI PEIO (P.A. Trento, Trentino-Alto Adige)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Palazzo Migazzi-Cogolo
Casa signorile fortificata, con sporto angolare cinquecentesco. Un possente barbacane, posto in un angolo,
testimonia l'esistenza originaria di una torre, poi ampliata in abitazione a partire dal '400. La facciata sulla
strada era cinta di un muro merlato con portale fino al 1952. In parte ristrutturato, il palazzo ospita la
biblioteca comunale.
Chiesa di S. Rocco -Peio
La chiesa, consacrata nel 1500, è cinta da un muro merlato che in facciata ne costituisce il pronao. L’interno
è ad una sola navata, con volte a crociera, cui si aggiunge il presbiterio quadrato, sempre con volata a
crociera, nel quale è posto l’unico arredo della chiesa, ossia l’altare maggiore. Quest’ultimo è dedicato a San
Rocco, la cui effige è posta nella specchiatura centrale.
Chiesa di S. Camillo
La chiesetta, dedicata a San Camillo de Lellis, risale alla seconda metà del Settecento. La chiesa si presenta di
fattura molto semplice con una tettoia sostenuta da pilastri rivestiti in pietra, a riparo delle porte d’ingresso.
L’interno, ad unica navata, ospita un solo altare degno di nota, dedicato a San Camillo de Lellis.
Chiesa SS. Filippo e Giacomo
La chiesa è tra le più antiche del decanato di Ossana e risale certamente al XIII secolo. Fu ricostruita nel 1322
e dotata di indulgenze ed arricchita di reliquie che furono collocate nella piccola edicola, costruita per
contenere l’urna delle reliquie dei Santi Filippo, Giacomo, Antonio e Caterina. L’edicola fu, secondo N. Rasmo,
ritenuta erroneamente romanica, mentre è da attribuirsi alle maestranze lombarde che operarono in valle
alla fine del XV secolo.
Chiesa di S. Giorgio
L’attuale struttura è da riferire alla ricostruzione avvenuta, sul medesimo sito, intorno alla fine del ‘400.
Successivi ampliamenti e rifacimenti ne modificarono l’aspetto originario. La cappella laterale sinistra,
dedicata a Sant’Antonio di Padova e progettata da don A. Rigo de Righis, fu eretta nel 1684. La chiesa possiede
cinque altari. Il maggiore fu realizzato in marmo nel XVIII secolo.
Chiesa di S. Bartolomeo
Fu consacrata, in seguito alla ricostruzione e all’ampliamento, il 22 agosto 1512 e dedicata ai Santi
Bartolomeo, Paolo e Tommaso, ma le sue origini sono molto più antiche. La chiesa fu oggetto di restauro nel
1850, come indica la scritta su una parete interna, e, nel 1967, si provvide al consolidamento dei muri
perimetrali e del piccolo campanile.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale Val di Peio
indirizzo: Piazza Cardinal Cristoforo Migazzi 1 | telefono: 0463 754444 | sito: www.comune.peio.tn.it
Biblioteca Comunale di Val di Peio, eretta dalla famiglia Migazzi nel 1984
MUSEI
Museo della Guerra Bianca a Peio
indirizzo: Via Salita San Rocco 1 | telefono: 348 7400942 | sito: www.visitvaldipejo.it
Collezione eterogenea di cimeli, armi e fotografie della Prima Guerra Mondiale recuperate in cantine e
soffitte della valle, ma soprattutto tra le nevi ed i ghiacci delle alte vette. Il museo nasce nel 2003 per iniziativa
di un gruppo di appassionati di storia; costituisce una toccante testimonianza della vita quotidiana dei soldati
al fronte e della popolazione nelle retrovie.
Museo Etnografico del Legno
indirizzo: ex segheria di Celledizzo | telefono: 339 1609789 | sito: www.linumpeio.it
Il museo viene aperto al pubblico nel giugno del 2009 dopo ben 3 anni di restauri di un’antica segheria;
l’edificio, risalente ad un’epoca che si aggira tra il 1870 e il 1900, ha mantenuto il suo stato originale e solo
nel dopo guerra è stato elettrificato il sistema macchine. All’interno si trovano diverse sale con arredi originali
del mondo artigianale del legno; molto particolare e unico è il grande plastico che rappresenta la “valletta”
nelle sue peculiarità culturali.
Ecomuseo della Valle di Peio
indirizzo: Via dei Capitèi 24 | telefono: 339-6179380| sito: www.linumpeio.it
L'Ecomuseo della Val di Peio si trova in provincia di Trento e si estende su tutto il territorio della Val di Peio,
che si trova al confine con la Lombardia e l'Alto Adige, all'interno del Gruppo dell'Ortles-Cevedale. L'ambiente
prettamente montano, tutto sopra i 1000 metri di altitudine, raggiunge quote ben oltre i tremila metri con
le cime delle montagne. L’estensione è abbastanza rilevante, essendo il Comune di Peio uno dei più grandi
del Trentino, con ben 160,50 km² di territorio. Il comune è composto da cinque piccole frazioni: Cogolo, Peio
Paese, Celledizzo, Comasine, Celentino. A queste si aggiungono inoltre le località di Peio Fonti e Strombiano.
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COMUNE DI PONTE DI LEGNO (Brescia, Lombardia)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale di Ponte di Legno
indirizzo: Via Nino Bixio 43 | telefono: 0364929800 | sito: www.comune.ponte-di-legno.bs.it/
Biblioteca Comunale di Ponte di Legno.
COMUNE DI PRATO ALLO STELVIO (P.A. Bolzano, Trentino-Alto Adige)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Cappella di Santa Cristina
Piccola cappella del 1500 costruita sui resti di una chiesa romana, i cui resti sono stati ritrovati procedendo
con le opere di restauro.
Masi Vincolati e Cappella di San Giuseppe.
La tipica architettura rurale che appare dai poggi, presente nelle radure strappate al bosco, che dà calore ai
paesi è chiamata “maso”. Il nome è legato alla praticità e alla necessità di stivare nell’edificio il foraggio dei
prati circostanti. Ai piani superiori sta il fienile, l’aia, il sottotetto aerato per le più svariate esigenze. Alcuni di
questi Masi si affiancavano ad una Cappella per lo svolgimento delle funzioni religiosi, come la Cappella di
san Giuseppe, presso il Maso Wallnoff. Altri Masi di notevole valore storico sono: Maso di Blassegg - Maso di
Ausserpazin - Maso do çerch - Maso di Mitterhof - Maso di Patzlaid - Maso di Moos - Maso di Maur - Maso di
Drogg - Maso di Thial - Maso Haus, Valnera 13.
Castello in rovina di Lichtenberg
La presenza del castello di Montechiaro viene documentata per la prima volta nel 1228, ma la sua costruzione
dev'essere fatta risalire per lo più alla fine del dodicesimo secolo. La cinta muraria oggi visibile è quella
originaria. Durante il XIV secolo il castello venne dotato di un palazzo signorile e di un “piccolo palazzo gotico”.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Pubblica
indirizzo: Via Croce 4 | telefono: 0473 617060 | sito: www.gemeinde.prad.bz.it
Biblioteca Comunale di Prato allo Stelvio.
COMUNE DI RABBI (P.A. Trento, Trentino-Alto Adige)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa della Madonna di Loreto
La chiesa, ricostruita nel 1836 è dedicata alla Madonna di Loreto. Il campanile si erge sul lato orientale
terminante in una copertura piramidale. L'interno si articola in una navata sulla quale si affacciano due
cappelle laterali. Il presbiterio è concluso da un'abside semicircolare; entrambi recano dipinti murali
novecenteschi.
MUSEI
Museo del “Molino Ruatti”
indirizzo: Pracorno Rabbi| telefono: 0463 903166 | sito: www.valdirabbi.com
Il Molino Ruatti è un antico mulino per la macinazione dei cereali con macchinari funzionanti ad acqua che si
trova all’imbocco della valle, nella frazione di Pracorno. Non si hanno notizie certe sulla data della sua
costruzione, ma secondo studi fatti potrebbe risalire della fine del 1700. L'intero mulino, dopo i restauri, ha
assunto l'aspetto e la funzione di museo e, pertanto, sono presenti un ambiente di partenza e un percorso di
visita appositamente pensato e segnalato. L'allestimento propone al visitatore una sorta di luogo della
memoria in cui viene presentata una panoramica generale sulla società rurale e sull'economia contadina della
Val di Rabbi.
COMUNE DI SILANDRO (P.A. Bolzano, Trentino-Alto Adige)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Schalndersburg
indirizzo: Via Castello di Silandro 6 | telefono: 0473 730616 | sito: http://www.schlanders.it
Biblioteca Comunale di Silandro.
COMUNE DI SONDALO (Sondrio, Lombardia)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Vanoni 32 | telefono: 0342 809070 | sito: www.comune.sondalo.so.it
Biblioteca comunale di Sondalo.
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COMUNE DI STELVIO (P.A. Bolzano, Trentino-Alto Adige)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
San Martino in Platz
La chiesa è stata eretta su una piccola grotta che custodisce le reliquie del santo. L’attuale costruzione, che
si trova all’interno della grotta, risale al XVI secolo. E’ possibile ammirare reperti dell'epoca neolitica in alcuni
incavi e in alcune rocce della zona.
Parrocchiale di Sant'Ulderico con Cimitero
La parrocchia è una delle più antiche della diocesi di Trieste. Si ha notizia del pievano sin dal 1272 mentre
l’elenco dei vicari risale al 1554. I resti di un edificio di culto, sui quali si trova oggi la parrocchiale, fanno
ritenere esistente sul posto una chiesa di piccole dimensioni risalente al sec. XIII-XIV.
Chiesa di Nostra Signora delle tre Fontane con Cappella della Fontana
Nella chiesa del santuario c'è un quadro votivo del 1693 che illustra la leggenda del miracolo delle acque con
le tre croci da cui ebbe origine il Santuario delle Tre Fontane Sante di Trafoi. Nel 1228 il sacerdote Johannes
de Grava acquistò un pezzo di terreno a S. Maria (Val Monastero) e vi costruì una cappella dedicata alla
Madonna.
Antica Parrocchiale a Solda
Si tratta di una costruzione semplice rettangolare, dotata di coro poligonale e di campanile laterale. Nella sua
forma attuale risale al XVI secolo, ma risale almeno al XIV secolo, visto che viene nominata per la prima volta
già nel 1369 e sulla parete nord-ovest rimangono frammenti pittorici di quell'epoca.
Chiesa Maria Lourdes a Ganda
Seminascosta nel bosco si trova la grotta di Lourdes, scavata nella roccia e benedetta nel 1892, meta fissa di
residenti e turisti che vi accendono candele in adorazione della Vergine.
Chiesa nuova Parrocchiale di Santa Geltrude a Solda con Cimitero
La Chiesa di Santa Geltrude a Solda è realizzata con un'architettura che va dal tardo romanico al primo gotico.
L'altare è forse una composizione formata da un cassonetto barocco con figure femminili gotiche; vi è poi
una importante statua lignea della santa risalente alla prima metà del XIV secolo e un notevole affresco sulla
facciata esterna.
Cappella Evangelica a Solda
La Cappella Evangelica a Solda appartiene alla comunità evangelica di Merano. Si tratta di una semplice
costruzione in pietra a vista eretta nel 1904.
Centrale elettrica Grand Hotel a Solda
La rinascita della zona di Solda e di Ortles, avvenne nel 1863 con l'arrivo del nuovo parroco Johann Eller.
Successivamente a Eller, il viennese di origine greca Theodor Christomannos costruì il Grand Hotel a Solda
facendo arrivare per la prima volta anche l'energia elettrica determinando la definitiva nascita del turismo
locale.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Stelvio paese 73 | telefono: 0473 611585 | sito: www.comune.stelvio.bz.it
Biblioteca del comune di Stelvio
Biblioteca Pubblica
Indirizzo: Località Solda 140 | telefono: 0473 613570 | sito: www.comune.stelvio.bz.it
Biblioteca pubblica del comune di Stelvio, frazione di Solda.
MUSEI
Museo per la regione dell’Ortles
indirizzo: Via Principale, 140, Stelvio | telefono: 0473 613032 | sito: www.comune.stelvio.bz.it
Ai piedi dell’Ortles, nel 2004, è sorto al pianterreno della scuola elementare un piccolo museo privato sulla
storia del territorio di questa montagna, che è la più alta del Tirolo. La tematica è presentata da diverse
prospettive: lo sviluppo del turismo con la prima scalata dell’Ortles, che portò alla trasformazione da vita
paesana a località turistica, il fronte della Prima Guerra Mondiale, che brevemente interruppe questo
sviluppo, nonché il ghiaccio e il mondo naturalistico rappresentato attraverso i reperti minerali.
COMUNE DI TEMU (Brescia, Lombardia)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Adamello 1 | telefono: 036494464 | sito: www.temu.gov.it
Biblioteca comunale di Temù.
MUSEI
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Museo della Guerra Bianca
indirizzo: Via Roma 40 | telefono: 334 6487127 | sito: www.temu.gov.it
L’attività del Museo, esistente dal 1974, consiste nella tutela e valorizzazione del patrimonio storico-militare
della Prima Guerra Mondiale insistente sul territorio lombardo. Qui sono esposti oltre 1600 oggetti recuperati
direttamente sul fronte combattuto, presentati con testi multilingue e immagini storiche che aiutano il
visitatore a comprendere gli elementi più caratteristici della Guerra vissuta e combattuta in alta quota.
COMUNE DI TUBRE (P.A. Bolzano, Trentino-Alto Adige)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via S. Giovanni 32 | telefono: 0473 833054 | sito: www.gemeinde.taufers.bz.it
Biblioteca del comune di Tubre
COMUNE DI ULTIMO (P.A. Bolzano, Trentino-Alto Adige)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Canonica a Santa Geltrude
La prima menzione di una chiesa dedicata a S. Geltrude risale al 1383 e nel 1445 Johann von Röttel, vescovo
di Bressanone, consacrò un nuovo altare in onore di S. Geltrude. La pala dell’altare maggiore, un dono
dell’imperatore Franz Josef, fu dipinta nel. Le statue degli apostoli Pietro e Paolo sono opere assai riuscite
dello scultore Rent, nativo di Imst.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Walburgerhof 148, S.Valburga | telefono: 0473 79 54 33| sito: www.comune.ultimo.bz.it
Biblioteca del Comune di Ultimo, frazione di S. Valburga.
Biblioteca Pubblica S. Nicolò
indirizzo: scuola elementare 105 | telefono; 0473 79 10 34 | sito: www.comune.ultimo.bz.it
Biblioteca del Comune di Ultimo.
MUSEI
Museo Etnografico della Val d’Ultimo
indirizzo: San Nicolò | telefono: 0473 790374 | sito: www.ultental-deutschnonsberg.info
Il Museo Etnografico della Val d’Ultimo si trova a San Nicolò e presenta un’interessante panoramica della vita
contadina della valle. Il museo, infatti, conserva interni antichi come stube, affumicatoi, camere da letto,
utensili da lavoro, oggetti e arredi che vi portano indietro nel tempo. Inoltre, il museo riserva un intero settore
dedicato alla fauna della Val d’Ultimo.
COMUNE DI VALDIDENTRO (Sondrio, Lombardia)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Torri di Fraele (Resti)
Poste a 1941 m. d’altitudine, i loro ruderi conservatisi fino ad oggi sono quanto resta dell’avamposto militare
più avanzato del sistema difensivo bormino. Le due torri a pianta rettangolare sono comunemente dette
‘romane’, anche se nessun documento attesta tale origine. Le torri, infatti, vennero costruite nel 1391, nel
pieno del periodo visconteo.
Bagni Vecchi
Sulla base di notizie storiche e rilevamenti archeologici e della particolare conformazione topografica del
luogo si pensa che presso i Bagni Romani, dove ora c’è la chiesa di S. Martino, sorgesse un tempio al dio delle
acque Apollo o Bormio. Sono pure menzionate opere di fortificazione e un castello distrutti nel 1201 in
seguito alla pace con Como e poi riedificati.
Chiesa di S. Martino
Di origini incerte, la chiesa era certamente esistente nel 1334. La posizione arroccata della Chiesa di S.
Martino, il portico coperto che circonda l’edificio, le sottili feritoie, la torre-campanile, l’asimmetria
architettonica e la stessa consacrazione al santo guerriero lasciano pochi dubbi sul fatto che S. Martino fosse
in origine una chiesa-fortezza.
Antica Chiesetta
La dedicazione all’irlandese S. Gallo, il cui culto fu introdotto nel Bormiese nel 775 fa risalire circa a
quell’epoca la sua fondazione. Era dotata di due altari laterali dedicati a S. Carlo Borromeo e alla Beata
Vergine prima ed alla Confraternita dei disciplini poi. L'imponente ciborio ligneo dell’altare centrale, risalente
al XVII secolo, è purtroppo andato perso. L’abbandono della chiesa le ha fatto acquisire la nomea di “chiesa
dei morti”.
Caserma alla Bocchetta di Forcola
Vecchia caserma militare posta a quota 2743 metri nei pressi della Bocchetta di Forcola. Risalente alla Prima
guerra mondiale, oggi non restano che ruderi del massiccio edificio che resta però facilmente raggiungibile
ed aperto alle visite.
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BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Piazza IV novembre 1 | telefono: 0342 986114 | sito: www.comune.valdidentro.so.it
Biblioteca del comune di Valdidentro.
COMUNE DI VALDISOTTO (Sondrio, Lombardia)
BIBLIOTECHE
Biblioteca comunale
indirizzo: Via Roma 172, Cepina Valdisotto | telefono: 0342 951134 | sito: www.comune.valdisotto.so.it
Biblioteca del Comune di Valdisotto
COMUNE DI VALFURVA (Sondrio, Lombardia)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Cappelletta Ossario di S. Nicolò con Ancona del Sec. XV
La cappella dedicata a San Nicolò esisteva già nel 1228. L'altare di Valfurva, sfigurato da ridipinture posteriori
si caratterizza per l'equilibrato rapporto tra figure e architetture e statue dei santi. Una leggenda del luogo
voleva che le ossa delle persone nate durante questa notte si sarebbero conservate incorrotte ed intatte fino
al giorno del giudizio universale.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via S. Antonio 5a | telefono: 0342 946161 | sito: www.Comune.valfurva.so.it
Biblioteca del comune di Valfurva
MUSEI
Museo Vallivo della Valfurva “Mario Testorelli”
indirizzo: Loc. S. Antonio | telefono: 0342 945291 | sito: www.alta-valtellina.it
Il percorso si snoda tra ambienti di vita domestica come la stua (il cuore della casa), la cucina e antiche
botteghe dove lavoravano esperti artigiani (falegnami, fabbri, calzolai, funai…) . Altri settori documentano le
tradizionali attività agricole, come il mulino per la macinazione della segale tuttora funzionante e il forno per
la cottura del pane. Inoltre, un ricco reparto è dedicato alla Prima Guerra Mondiale (con cimeli molto
interessanti come la scala del cielo), alla storia dello sci e della montagna dove sono esposte singolari
attrezzature e testimonianze di vecchie guide alpine furvesi.
COMUNE DI VEZZA D’OGLIO (Brescia, Lombardia)
BIBLIOTECHE
Biblioteca comunale
indirizzo: Piazza IV luglio 1866, 9 | telefono: 0364/76492 | sito: www.vezzadoglio.gov.it
Biblioteca del Comune di Vezza d’Oglio.
MUSEI
Musei Civico Garibaldino
indirizzo: Via XX Settembre | telefono: 0364 76126 | sito: www.museocivicogaribaldino.it/
Il museo Garibaldino racconta la battaglia di Vezza d’Oglio, che ebbe luogo il 4 luglio 1866 durante la Terza
Guerra d’Indipendenza fra reparti dell’esercito austriaco, discesi dal Passo del Tonale, e i reparti del Corpo
Volontari Italiani, al comando di Giuseppe Garibaldi.
COMUNE DI VIONE (Brescia, Lombardia)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Piazza Vittoria 1 | telefono: 0364 906154 | sito: www.vione.gov.it
Biblioteca del Comune di Vione.
MUSEI
Museo Etnografico “’L ZUF”
indirizzo: Via Tognali 1 | telefono: 0364 94346| sito: www.vione.gov.it
Si tratta di una concentrazione di manufatti delle arti e dei mestieri, raccolti "prima che scenda il buio", che
occupa 250 metri di superficie all'interno della scuola elementare del paese. Il progetto di realizzare un
museo etnografico è nato alcuni anni fa e ha preso corpo gradatamente anche per soddisfare la curiosità dei
giovanissimi che ignoravano completamente le tradizioni del passato.
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PARCO NAZIONALE DELLE DOLOMITI BELLUNESI
COMUNE DI BELLUNO (Belluno, Veneto)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Malga Pian dei Fioch – Serva
Le malghe sono unità fondiarie silvo-pastorali, di superficie superiore ai dieci ettari, dotate di adeguate
infrastrutture, costituite di pascolo, prato pascolo e talvolta bosco, in cui sono ubicati ricoveri per il personale,
per il bestiame, locali per la lavorazione del latte e per la conservazione del prodotto finito. I malgari
portavano su le manze e le vacche che servivano da carne o per i prodotti caseari e il latte. Un grande impegno
finanziario è poi stato sostenuto per migliorare le condizioni di vita del malgaro fornendo alle malghe acqua
potabile ed energia. Nella realizzazione dei nuovi impianti sono state utilizzate fonti energetiche rinnovabili:
biomasse forestali, biodiesel, energia solare termica e fotovoltaica.
Casera Ronch presso Serva- Col dei Carpen
La casèra è un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed è formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Casera Breghe presso Serva Col dei Carpen
La casèra è un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed è formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
BIBLIOTECHE
Biblioteca civica e archivio Storico
indirizzo: via Ripa, 3 Palazzo Crepadona, Tel.+390437948093 o tel. +390437948561 (Biblioteca dei Ragazzi)
Esercita la triplice funzione di biblioteca provinciale, di pubblica lettura e di conservazione rispettivamente
in relazione a: la consistenza dei fondi, il rilievo dell’utenza, i servizi erogati e il possesso di una preziosa
raccolta di manoscritti, libri, opuscoli, stampe e periodici antichi a stampa conservati nella sezione storica.
MUSEI
Museo civico di Belluno
Indirizzo: piazza Duomo, 16 - Tel. 0437-913
Prese spunto dalla donazione avvenuta nel 1872 della pinacoteca del medico bellunese Antonio Giampiccoli,
alla quale si aggiunsero la collezione di antichi bronzi, monete, medaglie, manoscritti e libri di interesse locale
di Florio Miari; i materiali scientifici già conservati nel gabinetto provinciale naturalistico ed
industriale istituito nel 1837; quelli donati dal geologo e naturalista Tomaso Antonio Catullo; la collezione
dell’ornitologo Angelo Doglioni e quella del botanico Alessandro Francesco Sandi
COMUNE DI CESIOMAGGIORE (Belluno, Veneto)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Malga di Cimonega
Le malghe sono unità fondiarie silvo-pastorali, di superficie superiore ai dieci ettari, dotate di adeguate
infrastrutture, costituite di pascolo, prato pascolo e talvolta bosco, in cui sono ubicati ricoveri per il personale,
per il bestiame, locali per la lavorazione del latte e per la conservazione del prodotto finito. I malgari
portavano su le manze e le vacche che servivano da carne o per i prodotti caseari e il latte. Un grande impegno
finanziario è poi stato sostenuto per migliorare le condizioni di vita del malgaro fornendo alle malghe acqua
potabile ed energia. Nella realizzazione dei nuovi impianti sono state utilizzate fonti energetiche rinnovabili:
biomasse forestali, biodiesel, energia solare termica e fotovoltaica.
Malga Erera e Pendana Brendo a Piani Eterni
Il complesso di malga Brendol è posto al margine settentrionale dell'ampia conca di pascolo e si compone di
una casèra e di una pendàna. I materiali che vennero impiegati nelle costruzioni sono quelli facilmente
reperibili: la pietra, la calce e il legname. La pendàna) è una struttura lunga, con un lato addossato ad un
costone roccioso e l'altro aperto a sud verso il pascolo; questo è caratterizzato da 25 aperture con archi a
tutto sesto in pietra, particolare e sofisticata soluzione costruttiva, del tutto inusuale in particolar modo per
un riparo del bestiame, che rende la pendana di Brendol unica nel suo genere conferendole un aspetto
monumentale. Le murature sono in pietra e calce, la struttura della copertura (a falda unica) è in legno
mentre il manto è in lastre di pietra. Anche la pavimentazione e in pietra, in acciottolato in corrispondenza
delle aperture e massicciata ad uso di lettiera dove sostavano le bestie, mentre il canale di scolo dei liquami
è in terra battuta.
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Malga Alpe Pendane (Ruderi)
Le malghe sono unità fondiarie silvo-pastorali, di superficie superiore ai dieci ettari, dotate di adeguate
infrastrutture, costituite di pascolo, prato pascolo e talvolta bosco, in cui sono ubicati ricoveri per il personale,
per il bestiame, locali per la lavorazione del latte e per la conservazione del prodotto finito. I malgari
portavano su le manze e le vacche che servivano da carne o per i prodotti caseari e il latte. Un grande impegno
finanziario è poi stato sostenuto per migliorare le condizioni di vita del malgaro fornendo alle malghe acqua
potabile ed energia. Nella realizzazione dei nuovi impianti sono state utilizzate fonti energetiche rinnovabili:
biomasse forestali, biodiesel, energia solare termica e fotovoltaica.
Malga Alpe Palazza (Ruderi)
Le malghe sono unità fondiarie silvo-pastorali, di superficie superiore ai dieci ettari, dotate di adeguate
infrastrutture, costituite di pascolo, prato pascolo e talvolta bosco, in cui sono ubicati ricoveri per il personale,
per il bestiame, locali per la lavorazione del latte e per la conservazione del prodotto finito. I malgari
portavano su le manze e le vacche che servivano da carne o per i prodotti caseari e il latte. Un grande impegno
finanziario è poi stato sostenuto per migliorare le condizioni di vita del malgaro fornendo alle malghe acqua
potabile ed energia. Nella realizzazione dei nuovi impianti sono state utilizzate fonti energetiche rinnovabili:
biomasse forestali, biodiesel, energia solare termica e fotovoltaica.
Malga Avis
Le malghe sono unità fondiarie silvo-pastorali, di superficie superiore ai dieci ettari, dotate di adeguate
infrastrutture, costituite di pascolo, prato pascolo e talvolta bosco, in cui sono ubicati ricoveri per il personale,
per il bestiame, locali per la lavorazione del latte e per la conservazione del prodotto finito. I malgari
portavano su le manze e le vacche che servivano da carne o per i prodotti caseari e il latte. Un grande impegno
finanziario è poi stato sostenuto per migliorare le condizioni di vita del malgaro fornendo alle malghe acqua
potabile ed energia. Nella realizzazione dei nuovi impianti sono state utilizzate fonti energetiche rinnovabili:
biomasse forestali, biodiesel, energia solare termica e fotovoltaica.
Casera Nevetta Rif. B Boz
La casèra è un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed è formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Casera Pinea in Pala del Lenzuoletto
La casèra è un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed è formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Casera Vallonetto in Pala del Lenzuoletto
La casèra è un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed è formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Casera Casole in Val di Canzoi
La casèra è un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed è formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Casera Cansech
La casèra è un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed è formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Casera Zoccarè Alto, rudere
La casèra è un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed è formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Casera Zoccarè Basso, rudere
La casèra è un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
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sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Case Bernardi in Val di Canzoi
La casèra è un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Casera Saladen
La casèra è un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Casera Val Lunga
La casèra è un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Casera Fraton, rudere
La casèra è un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
MUSEI
Museo etnografico della provincia di Belluno e del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
Indirizzo: Via Serravella, 1 - Tel. 0439/438355
Il museo è articolato in esposizioni permanenti e temporanee che affrontano svariate tematiche legate alla
vita dell'uomo in montagna, con allestimenti originali e moderni, che utilizzano anche supporti multimediali.
Gli adattamenti alla vita "in pendio", le balie da latte, l'emigrazione, gli animali domestici e l'economia ad essi
collegata, le consuetudini alimentari: sono alcuni dei temi affrontati nei percorsi espositivi. Il museo
custodisce anche la collezione di arte alpina dell'alpinista e scrittore Giuseppe Mazzotti.
Museo storico della Bicicletta "Toni Bevilacqua" - Collezione Sanvido
Indirizzo: Via Grei, 6 - Tel. 3338535629
Museo vanta una delle raccolte più complete e interessanti d’Italia. Ci sono gli antenati delle moderne
biciclette: celeriferi e velocipedi provenienti da tutt’Europa; le biciclette da lavoro utilizzate fino agli anni ’50
del Novecento (quelle dell’arrotino, del gelataio, del tostatore di caffè); c’è una sezione dedicata alle
biciclette per bambini e un’altra alle biciclette in uso nell’esercito.
COMUNE DI FELTRE (Belluno, Veneto)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Ruderi Malga Pietea
Le malghe sono unità fondiarie silvo-pastorali, di superficie superiore ai dieci ettari, dotate di adeguate
infrastrutture, costituite di pascolo, prato pascolo e talvolta bosco, in cui sono ubicati ricoveri per il personale,
per il bestiame, locali per la lavorazione del latte e per la conservazione del prodotto finito. I malgari
portavano su le manze e le vacche che servivano da carne o per i prodotti caseari e il latte. Un grande impegno
finanziario è poi stato sostenuto per migliorare le condizioni di vita del malgaro fornendo alle malghe acqua
potabile ed energia. Nella realizzazione dei nuovi impianti sono state utilizzate fonti energetiche rinnovabili:
biomasse forestali, biodiesel, energia solare termica e fotovoltaica.
Ruderi Malga Pietenetta
Le malghe sono unità fondiarie silvo-pastorali, di superficie superiore ai dieci ettari, dotate di adeguate
infrastrutture, costituite di pascolo, prato pascolo e talvolta bosco, in cui sono ubicati ricoveri per il personale,
per il bestiame, locali per la lavorazione del latte e per la conservazione del prodotto finito. I malgari
portavano su le manze e le vacche che servivano da carne o per i prodotti caseari e il latte. Un grande impegno
finanziario è poi stato sostenuto per migliorare le condizioni di vita del malgaro fornendo alle malghe acqua
potabile ed energia. Nella realizzazione dei nuovi impianti sono state utilizzate fonti energetiche rinnovabili:
biomasse forestali, biodiesel, energia solare termica e fotovoltaica.
Malga Ramezza Alta
Malga Ramezza Alta, fino agli anni cinquanta servì da punto strategico per l’alpeggio che si svolgeva nelle
brevi estate sui pascoli sottostanti il Sasso di Scàrnia. Un punto strategico nella percorrenza dell’Alta Via che
collega il Rifugio Dal Piaz con il Rifugio Boz e punto d’appoggio importante anche per chi sale dalla Valle di S.
Martino.
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Malga Ramezza Bassa
Le malghe sono unità fondiarie silvo-pastorali, di superficie superiore ai dieci ettari, dotate di adeguate
infrastrutture, costituite di pascolo, prato pascolo e talvolta bosco, in cui sono ubicati ricoveri per il personale,
per il bestiame, locali per la lavorazione del latte e per la conservazione del prodotto finito. I malgari
portavano su le manze e le vacche che servivano da carne o per i prodotti caseari e il latte. Un grande impegno
finanziario è poi stato sostenuto per migliorare le condizioni di vita del malgaro fornendo alle malghe acqua
potabile ed energia. Nella realizzazione dei nuovi impianti sono state utilizzate fonti energetiche rinnovabili:
biomasse forestali, biodiesel, energia solare termica e fotovoltaica.
Ruderi Malga Pian dei Violini
Le malghe sono unità fondiarie silvo-pastorali, di superficie superiore ai dieci ettari, dotate di adeguate
infrastrutture, costituite di pascolo, prato pascolo e talvolta bosco, in cui sono ubicati ricoveri per il personale,
per il bestiame, locali per la lavorazione del latte e per la conservazione del prodotto finito. I malgari
portavano su le manze e le vacche che servivano da carne o per i prodotti caseari e il latte. Un grande impegno
finanziario è poi stato sostenuto per migliorare le condizioni di vita del malgaro fornendo alle malghe acqua
potabile ed energia. Nella realizzazione dei nuovi impianti sono state utilizzate fonti energetiche rinnovabili:
biomasse forestali, biodiesel, energia solare termica e fotovoltaica.
BENI ARCHEOLOGICI
Covoli in Val di Lamen
Ripari sottoroccia che ospitavano piccole comunità preistoriche, oggi oggetto di ricerche archeologiche da
parte del Parco. In quattro diversi siti sono state portate alla luce tracce della presenza umana comprese in
un arco di tempo che va dal Neolitico al Medioevo, inclusa una sepoltura di età compresa tra l'ottavo e il
decimo secolo dopo Cristo.
BIBLIOTECHE
Polo Bibliotecario Feltrino
Indirizzo: Salita Ramponi 6, tel 0439 885244
Biblioteca di pubblica lettura sorta per favorire al massimo livello la diffusione della cultura in città, si affianca
così una biblioteca di conservazione, i cui preziosi fondi librari, provenienti per lo più dai lasciti di Antonio
Vecellio e dei nipoti Antonio Celli e Attilio Dal Zotto, sono oggetto di costante attenzione e articolati progetti
di perfezionamento di tutti quegli strumenti, dal restauro alla catalogazione, che rendano il fondo accessibile
nella sua totalità.
MUSEI
Museo Civico
Indirizzo: Via Lorenzo Luzzo, 23, Tel. 0439.885241-242 - www.comune.feltre.bl.it
Nel secentesco palazzo Villabruna, con la collezione di arredi, ceramiche e suppellettili dei sec. XV-XVIII, si
rievoca l’atmosfera di una dimora patrizia del passato. La sezione archeologica conserva reperti lapidei e
iscrizioni dell’età del ferro, del periodo romano ed elementi architettonici medioevali e rinascimentali. Sono
degne di nota la raccolta di sculture lignee, da quelle policrome dei sec. XVI-XVIII al modello di fontana di
Valentino Panciera Besarel (1863). Vi si trovano il manto di Carlo IV, donato, secondo la tradizione,
dall’imperatore al Santuario di San Vittore, e una pinacoteca che annovera capolavori dell’arte veneta.
Galleria D’arte Moderna "Carlo Rizzarda"
Indirizzo: Via Lorenzo Luzzo, 23 - Tel. 0439.885241-242
Museo di arti decorative unico al mondo, la Galleria d’arte moderna “Carlo Rizzarda” venne istituita per
volontà testamentaria del celebre fabbro artigiano ed inaugurata nel 1938. Conserva oltre 400 manufatti in
ferro battuto forgiati in forme sinuose ed eleganti tra il 1910 e il 1930 da Carlo Rizzarda: cancelli, lampade,
inferriate, ringhiere e formelle. Vi sono inoltre oggetti d’arte decorativa e opere d’arte acquistati dal maestro
per arredare la dimora milanese.
Museo Diocesano Di Arte Sacra
Indirizzo: Via Paradiso, 19, Tel. 0439.844082 - Cell. 346.2256975 - www.diocesi.it
Il Museo Diocesano è situato all’interno dell’antico Vescovado di Feltre, nel cuore del centro storico; fu
edificato nel XIII secolo e più volte ristrutturato e ampliato in forme rinascimentali. Dopo decenni di
abbandono, è stato oggetto di un accurato restauro e destinato ad accogliere le opere d’arte sacra
provenienti dal territorio delle antiche diocesi di Feltre e di Belluno. Custodisce capolavori di pittura, scultura
e oreficeria. Tra questi, dipinti di Jacopo Tintoretto, Luca Giordano, Sebastiano Ricci, Federico Bencovich,
Gaspare Diziani, opere dello scultore rinascimentale Francesco Terilli e del “Michelangelo del legno” Andrea
Brustolon, il calice del diacono Orso del VI secolo, uno dei più antichi della cristianità, un altare portatile del
XII secolo, una Madonna del ’400 in alabastro, la croce post-bizantina in bosso realizzata da un monaco del
monte Athos.
Area Archeologica Di Piazza Duomo
Indirizzo: Via A. Vecellio (sagrato del Duomo)
L’area archeologica ipogea, che si estende per oltre 900 mq sotto piazza Duomo, testimonia le fasi più antiche
della città. La maggior parte delle testimonianze conservate a vista appartiene a un quartiere a carattere
residenziale-commerciale di Feltre romana. Oltre a resti di edifici privati, con vani adibiti a botteghe e
affacciati su strade lastricate, si conserva parte di una grande costruzione con pavimenti in marmo e mosaico,
identificabile forse con la sede (schola) di alcune importanti associazioni professionali che operavano nel
campo del legname (dendrophori), dei tessuti (centonarii) e di altre attività artigianali (fabri). Sono inoltre
visibili testimonianze di epoche successive, che documentano un nuovo assetto dell’area in seguito al collasso
della città romana: un edificio altomedioevale (antecedente all’anno 1000), da collegare probabilmente con
la vicina sede vescovile, e un battistero a pianta circolare datato alla fine dell’XI - inizio XII secolo.
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Museo Dei Sogni e Della Memoria, Coscienza e Presepi
Indirizzo:
Via
Calcin,
11
www.comunitavsfrancesco.it
loc.
Casonetto
-
Tel.
0439.300180
-
0439.80668
Il Museo accoglie terre, pietre, acque, presepi, sogni, valori, aspirazioni, accadimenti, guerre e limiti
dell’uomo in questi secoli.Sono oltre 700 i simboli esposti a ricordo di personalità ed avvenimenti di alto
rilievo storico ed umano. Una grande sfera di vetro accoglie tutte le terre di tutti i 199 Paesi del mondo.
Da un’anfora sgorgano continuamente le oltre 700 acque di mari, laghi e fiumi di tutti i continenti. Oltre 500
le “luci” provenienti da tutto il mondo. Oltre 2000 i presepi provenienti da 150 Paesi. Sette sono le mostre
tematiche permanenti legate a processi educativi, culturali e storici di valenza internazionale
COMUNE DI FORNO DI ZOLDO (Belluno, Veneto)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: via Roma, 10
Patrimonio bibliografico che attualmente si aggira attorno ai 7500 volumi ed abbraccia le materie più
svariate.
COMUNE DI GOSALDO (Belluno, Veneto)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Casera Campo Torondo
La casèra è un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Casera Vallon presso Vallone di Camporotondo
La casèra è un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Miniera di mercurio di Vallalta
La miniera si trova nel territorio del comune di Gosaldom presso la confluenza del torrente Pezzea col
torrente Mis, a cavallo tra le province di Trento e Belluno. Delle vecchie strutture rimangono solo poche
tracce, si possono ancora vedere i portali delle gallerie maggiori ed alcuni muri rimasti a testimonianza dei
grandi edifici adibiti a forni di distillazione del solfuro di mercurio.
COMUNE DI LONGARONE (Belluno, Veneto)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Malga Pramper
Le malghe sono unità fondiarie silvo-pastorali, di superficie superiore ai dieci ettari, dotate di adeguate
infrastrutture, costituite di pascolo, prato pascolo e talvolta bosco, in cui sono ubicati ricoveri per il personale,
per il bestiame, locali per la lavorazione del latte e per la conservazione del prodotto finito. I malgari
portavano su le manze e le vacche che servivano da carne o per i prodotti caseari e il latte. Un grande impegno
finanziario è poi stato sostenuto per migliorare le condizioni di vita del malgaro fornendo alle malghe acqua
potabile ed energia. Nella realizzazione dei nuovi impianti sono state utilizzate fonti energetiche rinnovabili:
biomasse forestali, biodiesel, energia solare termica e fotovoltaica.
Casera Costa Granda
La casèra è un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Casera della Cengia, rudere
La casèra è un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
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Casere Pramperet
La casèra é un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Rif. Prampèret (e bivacco)
La casèra é un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Casera dei Stefani, rudere
La casèra é un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Casere I Ronch
La casèra é un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
COMUNE DI PEDAVENA (Belluno, Veneto)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Malga Casere dei Boschi
Le malghe sono unità fondiarie silvo-pastorali, di superficie superiore ai dieci ettari, dotate di adeguate
infrastrutture, costituite di pascolo, prato pascolo e talvolta bosco, in cui sono ubicati ricoveri per il personale,
per il bestiame, locali per la lavorazione del latte e per la conservazione del prodotto finito. I malgari
portavano su le manze e le vacche che servivano da carne o per i prodotti caseari e il latte. Un grande impegno
finanziario è poi stato sostenuto per migliorare le condizioni di vita del malgaro fornendo alle malghe acqua
potabile ed energia. Nella realizzazione dei nuovi impianti sono state utilizzate fonti energetiche rinnovabili:
biomasse forestali, biodiesel, energia solare termica e fotovoltaica.
Villa Berton
La Villa risale alla metà del XVII secolo. Ha una pianta rettangolare, tetto a quattro falde e un alto timpano.
Tra gli edifici di servizio annessi si segnalano la cappella ottagonale e la peschiera.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
Indirizzo: Via Roma, n. 24 - tel +39 (439) 301818
Biblioteca comunale di Pedavena
COMUNE DI RIVAMONTE AGORDINO (Belluno, Veneto)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Centro minerario di Valle Imperina
Significativo esempio di architettura mineraria pre-industriale e industriale. Dall'inizio del '400 al 1962
destinato a estrazione e lavorazione del minerale di argento e rame, oggi in disuso e in cattivo stato di
conservazione. Ancora presenti i resti di 16 fabbricati, 3 ingressi in sotterraneo, 2 sbocchi di gallerie di scolo
acque. Da anni é in atto un articolato e ambizioso intervento di recupero delle principali strutture edilizie e
dei percorsi per riconvertire il villaggio a funzioni di tipo museale e turistico-ricettive; già recuperati il
monumentale complesso dei forni, l'edificio degli ex magazzini principali che è stato destinato ad Ostello, e
l'ex centrale idroelettrica posta all'estremità sud del villaggio, che ospita un Centro Visitatori del Parco
Nazionale.
MUSEI
Museo dei Seggiolai di Rivamonte Agordino
Indirizzo :c/o ex scuole elementari della frazione Tos di Rivamonte Agordino
Il museo dei seggiolai è nato dalla volontà di conservare una parte importante della storia di questo paese
del basso agordino e di quelli limitrofi: l'arte dei "maestri" seggiolai, artigiani ambulanti che non esattamente
per vocazione, ma spinti dalla necessità, percorrevano l'Italia e osavano spingersi sino in Francia per vendere
i loro prodotti che realizzavano sul posto: sedie, seggioline, seggioloni di diverse forme e impagliati con varie
tecniche. L'esposizione si focalizza su scatti fotografici d'epoca e ricordi di coloro che hanno vissuto in prima
persona questa esperienza di vita.
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COMUNE DI SANTA GIUSTINA (Belluno, Veneto)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Casera Pradel in Val Scura
La casèra é un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
COMUNE DI SAN GREGORIO NELLE ALPI (Belluno, Veneto)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Capanna Cimia, ruderi
La casèra è un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
MUSEI
Museo delle zoche e della tarsia
Indirizzo: Piazza Cavalieri Vittorio Veneto- Visite su prenotazione 3388375256
La Biblioteca civica di San Gregorio nelle Alpi è situata sul lato sinistro del Municipio e conta più di 10.000
volumi distribuiti tra le più svariate tematiche. Oltre ai numerosi libri di scrittori italiani e stranieri (di cui
alcuni in lingua originale), le categorie più interessanti comprendono arte, storia e geografia locale e libri di
"altri tempi" risalenti anche agli anni '20.
COMUNE DI SEDICO (Belluno, Veneto)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Casera della Rocchetta presso Val Col dei Boi
La casèra é un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Casera delle Fratte, Rudere
La casèra é un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Casere Fagarei
La casèra é un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Casonet di Nerville
La casèra é un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Casera La Varéta
La casèra é un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
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sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Casera Vescovà
La casèra é un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Centrale idroelettrica La Stanga e Villaggio annesso della Stanga
Si tratta di un esempio di architettura industriale, inaugurato nel 1942. La centrale è interamente in galleria,
con accesso direttamente sulla Strada Statale 203 attraverso un’imponente facciata di cemento armato
rivestita in pietra rosata. Dall’ingresso alla sala macchine, contenente una parete affrescata in cui sono
rappresentati il Cordevole ed il villaggio operaio, si trova una lunga e spaziosa galleria, illuminata a giorno da
grandi lampade, che veniva utilizzata anche per feste e cene degli operai della centrale. Il villaggio costruito
a qualche centinaia di metri prima della centrale, aveva anche una scuola, un edificio che conteneva tutti i
servizi e un albergo con ufficio postale e dei dazi formavano, insieme ai complessi abitativi e la a Chiesa di
Santa Barbara, anch’essa edificata nel 1942.
Chiesa di San Giorgio
Chiesetta di San Giorgio - eretta prima dell'anno Mille sulle pendici del Monte Pero. Si tratta di un edificio
millenario che conserva tutto il suo valore storico ed architettonico.
Ospizio di Candàten
Si trattava di una proprietà privata: il Campo Attenis del 1163 che venne venduto alla città di Belluno con la
chiesa annessa nel 1194.
Ospizio di Agre
Antico ospizio medievale, posto lungo la Val Cordevole, sulla via di transito che scendeva dal nord Europa
verso la pianura e il mare, frequentata per secoli da mercanti e pellegrini, è stato recentemente restaurato e
valorizzato dal Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, il quale ha anche costruito una caratteristica
passerella che lo collega direttamente all'ex Statale Agordina.
BENI ARCHEOLOGICI
Riparo di Agre
I reperti trovati sono cocci di vasi e una punta di freccia in selce, si fa risalire la frequentazione del sito ad
un’epoca preistorica dell’Età del Bronzo ancora in fase di definizione. Le campagne di scavo dei prossimi anni,
dovrebbero fornire ulteriori informazioni su questi pastori forse legati in qualche modo ai primi abitanti del
castelliere di Noà.
COMUNE DI SOSPIROLO (Belluno, Veneto)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Casera Monte Colaz, rudere
La casèra é un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Nucleo o manufatto legato all’attività silvopastorale presso Costalunga
La casèra é un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Casera Morsecca presso Val Brenton
La casèra é un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Nucleo o manufatto legato all’attività silvopastorale, rudere presso Col di Foia
La casèra é un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
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Nucleo o manufatto legato all’attività silvopastorale presso Valdel Mis – Carpenada Media
La casèra é un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Casera Nusieda Alta
La casèra é un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Casera Nusieda bassa
La casèra é un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Casera Majolera, rudere
La casèra é un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Chiesa di San Remedio
La storia del piccolo tempio dedicato a San Remedio inizia, nel 1896. Le ridottissime dimensioni, della
divenuta presto gradita meta per i fedeli devoti al Santo, resero presto necessario un ampliamento,
completato nel 1948 con l’erezione di un capiente portico esterno. La costruzione della diga e la conseguente
formazione del lago artificiale della Valle del Mis negli anni Sessanta ebbero come conseguenza la
demolizione dell’originaria chiesetta, che fu però immediatamente ricostruita in un sito non molto lontano.
Certosa di Vedana
La certosa visse il suo periodo più florido intorno alla metà del Cinquecento. Un secolo prima, nel 1456, i
padri certosini della regola di San Brunone avevano acquistato dal capitolo dei canonici di Belluno l'ospizio di
Vedana, adibendolo a luogo di contemplazione e accoglienza dei viandanti. La certosa divenne così un vero
villaggio autosufficiente. Attualmente il complesso ospita una comunità di monache di clausura. Nel XIII
secolo, la certosa si presenta con un impianto ben definito e organico ed è costituita dall'unione dei tre
chiostri. Nel caso della certosa di Vedana la chiesa dal punto di vista architettonico assume una posizione di
rilievo al centro dell'intero complesso ed è la prima ad essere costruita nel 1471. Nel Seicento l'aspetto della
certosa era ormai definitivo, da quel momento infatti vengono eseguiti soprattutto lavoro di decorazione.
Chiesa di San Gottardo
È probabile che la chiesa di San Gottardo possa essere sorta intorno alla metà del XV secolo,
contemporaneamente all’arrivo dei Certosini nel vicino convento di Vedana, tuttavia non è da escludere
l’ipotesi che, precedentemente, esistesse una piccola cappella. L’altare maggiore. Molto interessante è anche
la quattrocentesca tempera su tavola (probabilmente un ex-voto) incastonata nel tabernacolo dell’altar
maggiore; l’opera attribuita a Jacobello del Fiore, o alla sua bottega, rappresenta San Gottardo con i piedi
deformati a causa del lungo cammino trascorso in penitenza.
COMUNE DI SOVRAMONTE (Belluno, Veneto)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Malga Le Prese
Le malghe sono unità fondiarie silvo-pastorali, di superficie superiore ai dieci ettari, dotate di adeguate
infrastrutture, costituite di pascolo, prato pascolo e talvolta bosco, in cui sono ubicati ricoveri per il personale,
per il bestiame, locali per la lavorazione del latte e per la conservazione del prodotto finito. I malgari
portavano su le manze e le vacche che servivano da carne o per i prodotti caseari e il latte. Un grande impegno
finanziario è poi stato sostenuto per migliorare le condizioni di vita del malgaro fornendo alle malghe acqua
potabile ed energia. Nella realizzazione dei nuovi impianti sono state utilizzate fonti energetiche rinnovabili:
biomasse forestali, biodiesel, energia solare termica e fotovoltaica.
Malga Monsampian
Le malghe sono unità fondiarie silvo-pastorali, di superficie superiore ai dieci ettari, dotate di adeguate
infrastrutture, costituite di pascolo, prato pascolo e talvolta bosco, in cui sono ubicati ricoveri per il personale,
per il bestiame, locali per la lavorazione del latte e per la conservazione del prodotto finito. I malgari
portavano su le manze e le vacche che servivano da carne o per i prodotti caseari e il latte. Un grande impegno
finanziario è poi stato sostenuto per migliorare le condizioni di vita del malgaro fornendo alle malghe acqua
potabile ed energia. Nella realizzazione dei nuovi impianti sono state utilizzate fonti energetiche rinnovabili:
biomasse forestali, biodiesel, energia solare termica e fotovoltaica.
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Malga Vette Grandi
Le malghe sono unità fondiarie silvo-pastorali, di superficie superiore ai dieci ettari, dotate di adeguate
infrastrutture, costituite di pascolo, prato pascolo e talvolta bosco, in cui sono ubicati ricoveri per il personale,
per il bestiame, locali per la lavorazione del latte e per la conservazione del prodotto finito. I malgari
portavano su le manze e le vacche che servivano da carne o per i prodotti caseari e il latte. Un grande impegno
finanziario è poi stato sostenuto per migliorare le condizioni di vita del malgaro fornendo alle malghe acqua
potabile ed energia. Nella realizzazione dei nuovi impianti sono state utilizzate fonti energetiche rinnovabili:
biomasse forestali, biodiesel, energia solare termica e fotovoltaica.
COMUNE DI LA VALLE AGORDINA (Belluno, Veneto)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Casera prima di Val Clusa
La casèra é un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Casera di mezzo di Val Clusa
La casèra é un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Casera terza di Val Clusa
La casèra é un edificio dalla forma allungata che si sviluppa in direzione nord sud, ed é formato dall'addizione
di una serie di locali funzionali alle attività svolte in malga. Il fabbricato presenta una parte organizzata su
due livelli, con stalla-infermeria per gli animali e due piccole camere nel piano superiore, ed un settore ad un
piano con cucina per la lavorazione del latte, un portico e un vano per il deposito del latte (con due ampie
aperture, chiuse da pali in legno distanziati, che garantivano la ventilazione del locale).Le strutture murarie
sono in pietra con solai e tetto di legno; il manto è in lastre di pietra (Rosso ammonitico) con interposte
scandole di legno, usate per il livellamento della copertura e per impedire che entri acqua dal tetto.
Casermetta di Forcella Moschesin, rudere
Il progetto di fortificare Forcella Moschesìn, concepito negli ultimi anni del 1800, prese corpo nel 1906,
allorché vennero affrontati i problemi strategici legati alla costruzione della strada di Forcella Staulanza,
destinata a facilitare l’aggiramento delle linee di difesa poste sul Cordevole e sul Boite. Si volle sull’insellatura
della forcella, importante in funzione dei collegamenti tra Agordino, Zoldano e il Canale del Maè, un ricovero
per un corpo di guardia. Nell’ultimo scorcio del secondo conflitto mondiale, presso le malghe Roa e
Moschesìn ebbe sede logistica l’organizzazione Todt, che curava il rafforza-mento delle strutture militari e
che qui realizzò bunker e postazioni ancora riconoscibili.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Chiesa, 1 c/o Municipio
Biblioteca Comunale presso il Municipio
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PARCO NAZIONALE DELLE CINQUE TERRE
COMUNE DI LA SPEZIA (La Spezia, Liguria)
BIBLIOTECHE
Archivio storico comunale della Spezia,
C/o Biblioteca “Ubaldo Mazzini” Corso Cavour, 251 Tel. 0187 738279
Conserva oltre 2.200 unità archivistiche che vanno dal tardo Medioevo fino alla seconda metà del sec. XIX.
Tra il 1991 ed il 1997 il complesso archivistico è stato riorganizzato, dotato di un nuovo inventario e spostato
dalle stanze alte di Palazzo Crozza in locali più adeguati per garantire una migliore fruibilità e conservazione
dei documenti.
Archivi e Biblioteca della documentazione fotografica e multimediale “Sergio Fregoso”
Indirizzo Via Monteverdi, 117 Tel. 0187 713264
Polo che raccoglie presso di sé la memoria visiva e sonora della città della Spezia e un costante intervento
culturale e formativo sui linguaggi e i prodotti audiovisivi e multimedia.
Biblioteca Civica U. Mazzini
Indirizzo Corso Cavour 251-Tel 0187 738279
attualmente chiusa per restauro
Istituto spezzino per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea,
Indirizzo c/o Biblioteca Civica “P.M. Beghi” via del Popolo, 61 Tel. 0187/513295
La sua Biblioteca specializzata conta oltre 8.500 opere riguardanti il fascismo, il movimento di Liberazione, il
secondo conflitto mondiale, il dopoguerra e gli eventi della più recente contemporaneità.
Il suo Archivio comprende 7 fondi documentali (22.442 carte) che costituiscono le fonti primarie per lo studio
delle formazioni partigiane dello spezzino, dell’azione del C.L.N. provinciale e delle vicende locali del
dopoguerra.
Biblioteca Speciale di Storia dell'Arte e Archeologia
Indirizzo Palazzina delle Arti, Via Prione, 238
Aperta dall'ottobre del 1999, aderisce al Sistema Bibliotecario Urbano come polo specializzato nelle discipline
storico-artistiche ed archeologiche e fa parte del Settore Musei quale polo specialistico di studio e
documentazione.
Biblioteca Civica "P. M. Beghi"
Indirizzo: Trasversale Via Del Popolo, 61
Al suo interno la "Beghi" ospita altri poli culturali importanti: la Biblioteca virtuale "R.U. Castagna", aperta
nel 1996, l'Istituto spezzino per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea, l'Associazione culturale
ONLUS "Arte e Libertà", la Biblioteca per Ragazzi
MUSEI
Museo Civico Amedeo Lia
indirizzo: Via Del Prione, 234 Tel. 0187/731100
La Collezione comprende circa 1000 opere di grande varietà, dall’epoca classica, al tardo antico, al Medioevo
e per finire al XVIII secolo.
Museo del castello San Giorgio, COLLEZIONI ARCHELOGICHE "U. FORMENTINI"
Indirizzo: via XXVII Marzo, Tel. +39.0187751142
Museo del Castello San Giorgio contenente le Collezioni Archeologiche “Formentini”.
CAMEC Centro Arte Moderna Contemporanea della Spezia
Indirizzo: Piazza Cesare Battisti, 1, Tel +39 0187 734593, www. camec.spezianet.it
Espone collezioni permanenti (Raccolta Cozzolani, Raccolta Battolini e Raccolta Premio del Golfo).
Il Museo Diocesano
Indirizzo: via del Prione, 156- tel. (0039) 0187 258570
Fa parte di un ricco percorso museale diocesano comprendente anche le sedi museali di Sarzana e Bugnato,
costruendo un percorso assai articolato sul territorio.
Museo Etnografico della Spezia, Giovanni Podenzana
Indirizzo: Via del Prione, 156 – tel.:0187 258570
Tradizioni, degli usi e costumi della Lunigiana Storica, ovvero di quel territorio oggi diviso tra Liguria, Toscana
ed Emilia Romagna, che nell’antichità corrispondeva alla Diocesi di Luni.
Museo Tecnico Navale della Spezia
Indirizzo Viale Amendola, 1 tel. 0187 784763 Biblioteca: 0187 785571
Esposizione di modelli, carte geografiche, fotografie e documenti della storia navale, dalle origini della
navigazione ai nostri giorni.
Palazzina delle Arti "L.R. Rosaia” Museo civico del Sigillo, della Biblioteca speciale d’arte e archeologia, di spazi espositivi per
mostre temporanee e convegni.
Indirizzo Via del Prione, 236
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Palazzina delle Arti "L.R. Rosaia” Museo civico del Sigillo, della Biblioteca speciale d’arte e archeologia, di
spazi espositivi per mostre temporanee e convegni.
COMUNE DI LEVANTO (La Spezia, Liguria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di s. Antonio ex postazione semaforica
La prima notizia del complesso è del 1380, ma la sua origine è più antica. Esso è costituito da due distinti
edifici: il primo del sec. XI, ed il secondo del sec. XV. Della chiesa più antica restano un muro perimetrale,
l'abside ed una parte della volta. Accanto sopravvivono i pochi ruderi del convento che venne abbandonato
nel 1610, quando i religiosi si trasferirono nella nuova sede di Levanto. Se si prosegue per un percorso di
alcune decine di metri si raggiunge il vecchio "semaforo di Punta Mesco", un vecchio faro segnaletico della
Marina Militare.
Edificio Rurale, loc. Case Lovara
Case Lovara è un piccolo gruppo di case rurali nell'area di Punta Mesco, un sito di interesse comunitario. Gli
edifici addossati l'uno all'altro sono in parte recuperabili, al pari degli ampi terrazzamenti che permettevano
di strappare al bosco la terra necessaria per alberi da frutto, vite e olivo. Nel 2009 ha deciso di donare al Fai
il terreno e le case rurali.
COMUNE DI MONTEROSSO AL MARE (La Spezia, Liguria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa Gentilizia di Maria Nascente
Chiesetta in località Fegina, era cappella privata dei nobili Saporiti, marchesi di Zolasco.
Nell'interno ci sono
due tele: una Sacra Famiglia e una Natività della Vergine di scuola genovese del 1700.
Chiesa di S. Giovanni B. e Torre Campanaria
Edificata tra il XIII e il XIV secolo e ristrutturata in epoca barocca. La facciata, datata al 1307, è caratterizzata
da un paramento bianco e serpentino scuro e da un ampio rosone in marmo bianco, sotto il quale è
posizionato il portale principale con lunetta affrescata ritraente il Battesimo di Cristo del XVIII secolo. A fianco
della zona absidale è inglobato il campanile che fu in origine una torre di guardia facente parte delle
fortificazioni costruite dalla Repubblica di Genova nel XIII secolo. La torre è stata rialzata nel XV secolo e in
parte ricostruita nel XVIII secolo dopo un terremoto che la danneggiò.
Castello Medioevale con Torre dei Fieschi
Il castello dei Fieschi di Monterosso sorge sul costone roccioso che separa l’antico nucleo abitato dalla più
lontana Fegina. Sotto il dominio dei marchesi Oberteschi antica famiglia longobarda intorno all’anno Mille, i
genovesi lo rafforzarono e costruirono nuove opere di fortificazione. L’edificio in stile gotico-genovese,
mostra tra la porta e l’abside una torre campanaria, innalzata a scopo difensivo e poi sopraelevata nel 1400.
Torri Quadrate del castello (adibite a Cimitero)
Nel XVI secolo il castello Monterosso era difesa da ben tredici torri, delle quali restano tre torri rotonde e una
torre quadrata angolare, oggi inglobata nel cimitero. Sul lato occidentale si trovano i resti della vecchia
cittadella. Nella parte a mare, le mura con alcune merlature retaggio di una nobile famiglia ghibellina.
Torre Rotonda
Nel XVI secolo il castello Monterosso era difesa da ben tredici torri, delle quali restano tre torri rotonde e una
torre quadrata angolare, oggi inglobata nel cimitero. Sul lato occidentale si trovano i resti della vecchia
cittadella. Nella parte a mare, le mura con alcune merlature retaggio di una nobile famiglia ghibellina.
Chiesa dei Cappuccini e Convento
La chiesa di Francesco e il convento dei Cappuccini sono due edifici religiosi siti lungo il pendio del colle di
San Cristoforo a Monterosso al Mare, fu costruito a partire dal 1619 fino al 1622, anno che vide l'apertura
del sito all'ordine religioso. All'interno della chiesa sono conservate diverse opere pittoriche e scultoree quali:
un Martirio dei Santi Cappuccini sulla controfacciata (XVIII secolo), un Cristo schernito di Bernardo Castello e
una tela della Crocifissione da taluni attribuita al celebre pittore fiammingo Antoon van Dyck o
semplicemente ad un ignoto pittore ligure del XVII secolo che s'ispirò alla tecnica del maestro.
Oratorio di S. Croce
Deve il suo nome al colore della veste usata dai confratelli durante le processioni. Le confraternite nacquero
a partire dal XVI secolo, durante la Controriforma, periodo a cui corrisponde la costruzione dell’oratorio, per
fomentare opere di carità.
Torre Aurora o Saracena
Eretta intorno all'anno 1000, la Torre Aurora fu annessa alle proprietà della Repubblica di Genova nella
seconda metà del duecento e fu fortificata così da opporre resistenza alle incursioni dei Barbari e dei Pisani.
Santuario di S. Maria di Soviore
L'esatta data di edificazione è ancora oggi incerta; l’unica citazione ufficiale dell'edificio è rintracciabile in un
documento datato al 1244, la sua costruzione potrebbe essere quindi antecedente a tale data. La struttura
della chiesa si presenta ad unica navata derivante dall'opera di trasformazione che si attuò nel corso del XVI
secolo. Gli interni presentano diversi cicli di affreschi, dove viene rappresentata la scena del ritrovamento
della sacra immagine mariana, una Madonna reggente sulle ginocchia il Cristo morto.
Chiesa e Convento della Maddalena e area di rispetto
Intitolato a S. Lorenzo in Terriccio, fu sede di una comunità di monaci benedettini, la cui prima menzione
risale al 1244. Annesso alla chiesa si trova il monastero, una costruzione che si svolge attorno a due lati di un
piccolo chiostro addossato al fianco meridionale della chiesa. Nel 1327 il monastero venne affidato dalla
comunità di Monterosso a Fra Bartolomeo da Vicenza, che raccoglie attorno ad esso una comunità di eremiti
e ne diviene rettore. Nel 1478 Sisto IV sancisce la riunione dell'eremo alla congregazione benedettina di S.
Giustina in Padova del monastero della Cervara, e ad esso risulta legato fino alla fine della sua estinzione,
avvenuta nel XVIII secolo.
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Cinta Medievale con porta d'ingresso del paese
Resti di cinta muraria risalenti alla prima metà del 600 d.C., epoca a cui risale la costruzione del resto del
borgo medievale, quando le popolazioni collinari, fuggendo dalle invasioni barbariche, si stabilirono sul mare.
Oratorio Mortis et Orationis
L'oratorio della Confraternita dei Neri "Mortis et Orationis" risale al XVI secolo. Di stile barocco, conserva al
suo interno una statua di Sant'Antonio Abate, proveniente dallo scomparso convento dedicato al Santo,
presente verso l’anno Mille sul promontorio di Punta Mesco.
Ospizio nel Santuario di N.S. di Soviore
Il Santuario di Soviore è il più antico della Liguria tra quelli dedicati alla Madonna. La chiesa ha sul fianco un
ospizio di epoca settecentesca.
Stazione Ferroviaria
La stazione di Monterosso è la stazione ferroviaria che serve Monterosso al Mare, in Liguria. La stazione è
ubicata sulla Genova-Pisa, a pochi passi dalla spiaggia, in località Fegina. La stazione fu inaugurata il 24
ottobre 1874.
Pavimentazione Centro Storico
La Pavimentazione del Centro Storico fa parte dei resti medievali del borgo del Castello di Monterosso
risalenti al VI sec. d.C.
Galleria del Capoluogo
L’antica galleria ferroviaria realizzata nel dopoguerra è una struttura ben conservata permette il
collegamento fra Monterosso e Levanto. A Monterosso si conserva il tratto più antico di questa vecchia
galleria. Era probabilmente parte del vecchio tracciato che collegava Roma a Genova, in origine più vicino al
mare rispetto al tracciato attuale.
Cappella del Ritrovamento
Secondo leggenda popolare, un edificio di culto fu costruito nel luogo del ritrovamento della scultura sacra
raffigurante la Pietà custodita all'interno del Santuario di Soviore, avvenuto nel 740 d.C. L'edificio originario
andò distrutto, ma fu ricostruito nel 1863 come ringraziamento per aver scampato la comunità dei credenti
di Monterosso dall'epidemia di colera del 1854.
Monumento a G. Garibaldi
Situato nella piazza che un tempo si chiamava della Marina dal 1884 è dedicata all'Eroe dei Due Mondi. Il
monumento, offerto da un abitante di Monterosso al Mare emigrato in America del Sud, sarebbe il primo in
Italia. Raffigura un Garibaldi troppo basso, dalle gambe esili che reggono un corpo giovanile, ma una testa da
anziano.
Centro Padre Semeria
La Struttura, affacciata su di una insenatura a levante della punta del Mesco, è stata inaugurata nel 1924 da
Padre Semeria, di cui ha assunto il nome. Negli anni ha subito notevoli modificazioni, restauri e ampliamenti,
sino ad assumere l'attuale assetto di Residenza Protetta e Casa Albergo per Anziani.
BENI ARCHEOLOGICI
Complesso Religioso Costituito da due chiese (V-VI sec.) e un Battistero sottostanti il Santuario della Madonna di Soviore,
località Soviore.
All’avvicinarsi delle orde barbariche di Rotari nel 629, gli abitanti della zona di Soviore fuggirono verso il mare,
in località “Fontanelle”, nascosero sotto terra un’immagine della Madonna. Intorno al 740, un sacerdote di
Monterosso passando in quel luogo trovò una scultura lignea raffigurante la Madonna con in braccio il Figlio
morto. Si fa risalire proprio a questo periodo la costruzione della prima chiesa, data che rende quello di
Soviore, il più antico santuario mariano della Liguria. Con il tempo la devozione alla Madonna aumentò tanto
che, all’inizio del XIV sec. un nuovo santuario venne costruito sopra alla chiesa dell’VIII secolo.
COMUNE DI RIOMAGGIORE (La Spezia, Liguria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa Parrocchiale di S. Lorenzo, loc. Manarola
L’edificio risale al 1338 ed è opera in stile gotico ligure dei Maestri Antelami. La facciata presenta un portale
con arco ogivale e una lunetta con bassorilievo raffigurante il martirio di San Lorenzo. Il rosone è decorato
da dodici colonnine con capitelli fogliati e da una corona esterna adornata con teste umane e leonine. Il
campanile trecentesco, a pianta quadrata, separato dalla chiesa, venne ricavato da un’antica torre di
avvistamento e fu quindi soprelevato e cuspidato.
Santuario di N.S. di Montenero
Le origini del Santuario risalgono al 15 maggio 1345, festa di Pentecoste, quando, secondo la tradizione, un
povero pastore storpio trovò l'immagine miracolosa della Vergine Maria la portò sul colle di Montenero. Già
nel 1380 furono iniziati i lavori per ampliare la Cappella e i locali che servivano al riparo dei pellegrini. Ai primi
custodi del santuario, quasi sicuramente i frati terziari, seguirono le custodie dei Gesuati (dal 1442 al 1668) e
dei Teatini (dal 1668 al 1792. Infatti nel 1720, i Teatini iniziarono i lavori di ampliamento del Santuario che
terminarono nel 1774.
Chiesa di S. Giovanni Battista
Fondata nel 1340, riflette le forme delle grandi chiese monastiche genovesi della seconda metà del Duecento
e, probabilmente, è opera dei maestri Antelami. Nel 1870-71 la facciata crollò. La chiesa fu allungata, le
colonne furono sostituite da pilastri e la facciata fu rifatta in stile diverso. Il pulpito, ricostruito in forme
barocche nel 1663, incorpora tre bassorilievi, appartenenti già ad un polittico d'altare. Il primo è della prima
metà del 1400, raffigura la Madonna col Figlio, San Giovanni Battista e San Francesco. Un altro di stile diverso,
San Martino e i santi Gioacchino e Anna, è una pala d'altare del 1530, già appartenente alla chiesa di San
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Martino di Biassa. Del tardo Rinascimento è il bassorilievo, trittico, sulla porta della sacristia: la Madonna e i
Santi Giovanni Battista e Domenico.
Forte e Resti del Castello
Il castello di Riomaggiore, cosiddetto "Castellazzo di Cerricò", si trova sull’omonimo colle, una fortificazione
risalente al XIII secolo. Edificato nel 1260 dai marchesi Turcotti, signori di Ripalta, fu completato dai Genovesi
nel XV-XVI dopo il dominio di Nicolò Fieschi. Fu costruito su base quadrilatera con i lati maggiori leggermente
convergenti verso il mare. La cinta muraria presenta due grosse e tozze torri circolari. Agli inizi del 1800 la
parte interna fu riempita di terra e il castello fu destinato a cimitero. Recentemente ristrutturato, rimangono
le cortine murarie e due torri rotonde.
Chiesetta di N.S. della Salute
Il santuario di Nostra Signora della Salute è a una sola navata a pianta rettangolare. Di forme romaniche, ha
facciata a conci squadrati e portale con arco ogivale in arenaria, sovrastato da una bifora gotica. Sui fianchi
dell’edificio si trovano strette monofore. L’interno è coperto da una volta a botte.
Torrione del sec. XIV
Il castello di Manarola è oggi del tutto scomparso, se non per alcuni resti di un bastione, probabilmente
risalenti a periodi antecedenti il XIV secolo. I ruderi sono inglobati nelle murature che sostengono le case
affacciate sulla falesia verso il mare.
Chiesa di N.S. Assunta in Cielo
L'oratorio di N.S. Assunta in Cielo fu costruito nel 1476. All’interno conserva una tempera su legno a forma
di trittico con fondo in oro. Si tratta di un’opera del XV secolo raffigurante la Vergine col Bambino fra San
Giovanni Battista e (forse) San Domenico.
Oratorio della Ss. Annunziata
Il cinquecentesco oratorio dei Disciplinanti, detto anche “chiesa della Confraternita dell’Assunta, conserva
all’interno un trittico a tempera raffigurante una "Madonna col Bambino fra i Santi Giovanni e Domenico"
della seconda metà del XV secolo e una statua lignea detta “Madonna delle catene” che ricorda il periodo
buoi degli uomini del luogo razziati e incatenati durante le incursioni barbaresche. Sulla facciata è murata
una lapide in marmo recante la data 1476, a testimonianza delle indulgenze concesse dal Papa Gregorio XIII
alla Confraternita.
Oratorio S. Antonio Abate
Si trova a metà della salita omonima, ed è un piccolo vano, costruito verso il 1200. Interessante è un affresco
del Settecento, che raffigura il Santo. Tradizione vuole che l’oratorio sia stato, per qualche tempo, la
parrocchiale di Riomaggiore.
Chiesa di S. Rocco
L’oratorio di San Rocco venne edificato a fianco del castello, edificato nel 1480 in seguito alla peste, i cui segni
sono mostrati dal santo scolpito nell’architrave. Al suo interno si trova un trittico raffigurante la Vergine con
il Bambino e i Santi.
Tratto di Muro
Sono poche le testimonianze tutt’oggi visibili dell’insediamento medievale del XVI secolo a Riomaggiore. E’
però possibile ammirare ancora i ruderi di un tratto di muro originario.
Cimitero Comunale loc. Manarola
Sulla parte più alta di Punta Bonfiglio sorge il piccolo cimitero del paese. Impressi sulla facciata sono i versi
finali della poesia Liguria di Vincenzo Cardarelli.
Complesso di Architettura rurale in Loc. Cacinagora
L'area appartenne dal XI al XII secolo alla marca Obertenga, una delle tre unità territoriali di stampo feudale
in cui era suddivisa la Liguria. Il terreno è articolato in fasce poco profonde e un tempo coltivate con viti, delle
quali sono stati rinvenuti alcuni ceppi e ulivi. L'insediamento era, in origine, destinato a funzioni stagionali
legate alla pastorizia. E' composto da tredici unità edilizie riunite in tre gruppi aggregati di forma differente,
legata alla conformazione orografica del terreno. Particolarmente interessante poiché conserva nella
tessitura muraria di diverse unità edilizie elementi datati al periodo tardo medievale e all'inizio del XVI secolo:
tra i ritrovamenti più antichi della zona di Riomaggiore.
BIBLIOTECHE
Biblioteca civica
Indirizzo: Piazza Garibaldi, 35 – piano2° (Palazzo Municipale) - Tel. 0187817525 – 0187817430
Biblioteca civica di Riomaggiore
Centro di Documentazione “Cinque Terre Antiche, Storia, Territorio, Tradizioni"
Indirizzo Via Colombo, Tel. 0187-920633
Dedicato alle origini e alla storia delle Cinque Terre, alla formazione delle prime strutture insediative che
hanno portato alla formazione dei borghi, alle tradizioni popolari, ai modi di vivere quotidiani, alla
rappresentazione cartografica del territorio, alle consuetudini legate al lavoro e alla memoria
dell’emigrazione, che alle Cinque Terre ha una lunga storia, fatta di persone costrette a partire in cerca di una
fortuna che le scarse risorse locali non potevano assicurare.
COMUNE DI VERNAZZA (La Spezia, Liguria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Santuario N.S. di Reggio
Risalente all'epoca romanica, in un periodo databile al I secolo a.C., fu un'importante crocevia e qui sorse
l'omonimo e antico abitato di Reggio che, intorno all'anno Mille, vide il trasferirsi della popolazione sulla
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costa per fondare quello che diventerà l'odierno nucleo di Vernazza. La chiesa viene documentata per la
prima volta nel 1248. Conserva, oltre a numerosi ex voti, un dipinto della Madonna Nera con il Bambino Gesù.
Chiesa di S. Margherita con annesso oratorio
La chiesa venne costruita nel 1318 in stile gotico-ligure dai Maestri Antelami su un preesistente edificio, del
quale solo resta l’abside con decorazioni ad archetti pensili e lesene. La torre nolare ottagonale, alta 40 metri
è coronata da archetti e termina con una cupola di forma ogivale. Tra il 1500 ed il 1600 venne ampliata,
prolungando di due campanate per navata l'aula e distruggendo la facciata medievale originaria.
Chiesa di S. Pietro, località Corniglia
La chiesa si trova situata nella parte alta di Corniglia. L'attuale edificio cominciò a costruirsi nel 1334
inglobando nel fianco settentrionale la facciata di un edificio sacro più antico, antecedente all'anno mille. I
Fieschi la vollero in stile gotico ligure, ma lo stile predominante è il barocco. La facciata trecentesca in pietra
fonte locale è ornata da una cornice a denti di sega, sorretta da archetti e soprattutto da un prezioso rosone
in marmo bianco di Carrara del 1351. Conserva un fonte battesimale del XII secolo ed un polittico sull'altare
in fondo alla navata destra.
Antico Fortilizio detto "Il Castello Doria"
Nel 1080 il paese risulta essere già fortificato, ma nel corso dei secoli viene ampliato e strutturato assieme
alle altre fortificazioni quale sistema difensivo efficiente. Di forma irregolare, aderisce alla roccia sulla quale
è stato edificato; al centro si eleva su di un basamento quadrangolare una torre cilindrica.
Fortilizio detto "Belforte"
Il fortilizio a pianta quadrangolare, si trova all’entrata del porticciolo di Vernazza. Sicuramente faceva parte
dell’intero sistema di fortificazione ma probabilmente aveva anche a funzione di faro per il porto quando in
questo piccolo golfo venivano costruite o riparate le antiche galee. Il nome “Belforte” potrebbe essere nato
dalla richiesta di parlare un po’ più forte tra il guardiano del faro e chi stava sulla nave che entrava o usciva
dal porto. Di difficile datazione storica, si tende a farlo risalire ai tempi del consolidamento del dominio
genovese.
Torre Medioevale
Sul versante opposto al castello esiste un’opera fortificata, "Il Torrione", di origini cinquecentesche, che si
erge all'interno del giardino dei Padri Minori Riformati di San Francesco. Da qui partiva la cinta muraria che
difendeva il monte di Vernazza.
Chiesa di N.S. delle Grazie
Il santuario di Nostra Signora delle Grazie è il risultato della ristrutturazione ottocentesca di una precedente
cappella, forse di origine tardomedievale. L’icona è una tela della Madonna con Bambino, originariamente
raffigurata tra San Bernardo da Chiaravalle e San Bernardino da Siena. L’opera fu poi divisa e la tela con la
Madonna, incoronata nel 1874, fu collocata sopra l’altare, mentre due ovali alle pareti ritraggono le immagini
dei santi.
Ex Chiesa di S. Francesco
La chiesa di San Francesco o dei Frati, edificata nella metà del XVII secolo, è caratterizzata da una sola navata
e accoglie, nello spessore dei muri laterali, quattro cappelle decorate con stucchi. Il sottosuolo, appena sotto
il pavimento, fungeva da zona sepolcrale e ben quattordici sono le tombe ritrovate, probabilmente di monaci
confratelli. Esternamente la struttura si presenta molto semplice, tipico degli elementi architettonici
francescani, con una facciata scandita da una vetrata a mo' di rosone e un marmoreo portale scolpito.
Antico Chiostro ex Convento ora sede Comunale
L'annesso convento della Chiesa di S. Francesco, caratterizzato dal chiostro del XVII secolo, è la sede odierna
del municipio, mentre il restante complesso viene utilizzato come salone espositivo o di rappresentazioni
musicali e teatrali
Oratorio di S. Caterina
Di origine settecentesca, l'oratorio dei Disciplinati di Santa Caterina sorge nel borgo su un lato della piazzetta
di Largo Taragio.
Oratorio Ss.mo Redentore
Si può ipotizzare che una prima edificazione sia avvenuta tra il XIV e il XV secolo, l’edificio a pianta
rettangolare, costruito con tecniche e materiali tradizionali, forse era pensato come ampliamento di una
cappella votiva preesistente.
Strade e piazzette del centro storico
Arroccata su di una maestosa scogliera, Vernazza compare già nelle cronache del 1080 come borgo fortificato
ed efficiente base marittima dei marchesi Obertenghi, probabile punto di partenze e di approdo delle forze
navali impiegate per la difesa dai saraceni. Il borgo medievale, con i suoi vicoli racchiusi fra le case multicolori,
rosa, rosse e gialle, è classificato fra i primi cento borghi più belli d’Italia.
Ponti sul torrente Vernazzola
I ponti sono esempi di un tipo edilizio - il ponte ad unica campata in pietrame - particolarmente diffuso nelle
Cinque Terre in relazione alla loro complessa ed aspra configurazione orografica. Il primo ponte, posto più a
valle e al termine del centro abitato, è costituito da una campata in muratura di pietrame dell'ampiezza di
circa 9; la struttura è sostenuta da due archi laterali in grandi conci di pietra, poggianti su un basamento
lievemente aggettante e connessi da una gettata di conglomerato di calce e spezzoni di pietra. Il secondo
ponte, è più complesso.
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PARCO NAZIONALE DELL’APPENNINO TOSCO-EMILIANO
COMUNE DI BAGNONE (Massa-Carrara, Toscana)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Oratorio di Santa Maria Addolorata
La costruzione dell’Oratorio risale al 1392, la sua inaugurazione al 1451. Secondo la tradizione la Chiesa sorse
sul luogo del rinvenimento di un’immagine della Vergine Addolorata o “del Pianto”. Alla Chiesa infatti si
accostò una piccola Cappella dedicata proprio a Santa Maria Addolorata. La chiesa venne restaurata a seguito
del terremoto del 1920, e dal 1929 conserva la reliquia di una Crocetta di ferro che si pensa appartenuta a
San Francesco.
Villa Quartieri
Villa Quartieri è un palazzo nobiliare risalente al XVIII secolo, epoca in cui la famiglia Quartieri di Fivizzano
iniziò ad acquistare diverse case nel territorio. La Villa è delimitata a sud dalla chiesa di Santa Maria e dalla
Chiesa prepositurale di San Nicolò.
Chiesa di San Nicolò in Bagnone
La chiesa di San Nicolò al Castello sorse come prima chiesa parrocchiale di Bagnone, ingrandendo la cappella
castrense costruita, insieme al castello, dai Malaspina nella seconda metà del XIV secolo.
Castello del Terziere
Originariamente conosciuto come “dei Corbellari”, nome derivante da una consorteria alla quale gli Estensi
avevano sub-infeudato il territorio, il “Castello del Terziere” assunse tale denominazione poichè compreso
nella terza parte dei domini in eredità feudale al Marchese Alberto Malaspina di Filattiera. La Costruzione è
decaduta a partire della seconda metà del XVIII secolo, ed è oggi di proprietà privata.
Ruderi del Castello Malaspina
Ciò che resta del Castello Malaspina è principalmente la torre, tutto il resto risulta scomparso assieme agli
edifici minori del borgo. Il Castello dal 1596 è stato soggetto a diversi passaggi di proprietà per via ereditaria
da parte dei Conti Noceti. Il Borgo Castello dal 1800 è stato soggetto a diverse opere di restauro che però
non hanno toccato la struttura del Castello originario.
Castello di Bagnone
Il Castello di Bagnone, dal 1800 soggetto a diversi restauri, è notevole anche per via dell’imponente porticato
risalente ai primi anni del 1900. Immerso nel paesaggio, rappresentava a suo tempo un luogo da cui
controllare la viabilità del borgo.
Cimitero di Mochignano di Sopra
Il Cimitero di Mochignano è posto immediatamente fuori dal borgo di Mochignano di Sopra, Frazione di
Bagnone. Sorto assieme al Borgo, l'origine del nome di Mochignano è dovuto alla scomparsa di un altro
paesino, Paneschio, che venne sepolto da una frana; la vicina località di Agnano divenne Monco di Agnano e
quindi Moncognano, Mocognano e poi Mochignano.
Chiesa e canonica di Sant’Andrea di Gabbiana
La prima citazione della chiesa di Gabbiana risale al 1187 in un privilegio di papa Gregorio VIII, il quale cede
la cappella di Gabbiana al Capitolo della Cattedrale di Luni. Gabbiana viene citata anche nei rendiconti delle
decime pro subsidio Terre Sancte del 1276, negli elenchi delle decime bonifaciane del 1296-1297 e 12971298 e negli estimi della diocesi di Luni del 1470-1471. In tutti questi elenchi viene definita alle dipendenze
della Pieve di Venelia (Monti di Licciana). La chiesa originaria era ubicata lontano dall’attuale abitato.
Chiesa di San Leonardo
La Chiesa di San Leonardo venne edificata a partire dal 1785. Venne progettata da Pietro Portugali ed
edificata a spese del Regio patrimonio ecclesiastico. Venne restaurato anche l’antico campanile della chiesa
Medievale sulla quale venne eretta la nuova Chiesa di San Leonardo.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Piazza Marconi 7 | tel: 0187427824 |sito: www.comune.bagnone.ms.it
La Biblioteca comunale di Bagnone venne aperta nel 1971. Il patrimonio librario è attualmente composto dal
fondo moderno con circa 7.000 volumi, suddivisi nelle sezioni bambini, ragazzi, moderna e saggistica, e dal
fondo di storia locale, costituito da circa 300 unità.
MUSEI
Museo Archivio della Memoria
indirizzo: Piazza Marconi 7| tel: 0187427833 |sito: www.museoarchiviodellamemoria.it
Il Museo Archivio della Memoria rappresenta il punto di partenza essenziale per la creazione del complesso
progetto di un PARCO CULTURALE, esteso sul territorio nella Valle del Bagnone. Il MAM è un organismo
permanente attraverso il quale il Comune di Bagnone intende perseguire concrete strategie per promuovere
la conoscenza e la valorizzazione delle componenti storiche, ambientali e culturali del territorio.
COMUNE DI BUSANA (Reggio Emilia, Emilia-Romagna)
MUSEI
Museo del Sughero
indirizzo: Frazione di Cervarezza| tel: 0522 890655 |sito: www.unionecomuni.re.it
Particolarità di Cervarezza è la lavorazione del sughero per la produzione di tappi, molto antica secondo le
testimonianze e i documenti raccolti. La transumanza dei pastori del luogo in Maremma per svernare con le
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greggi permise un primo contatto con la pianta del sughero e l’opportunità di imparare a lavorarlo. Il Museo
rende pertanto possibile ripercorrere la storia di questa singolare tradizione
COMUNE DI CASTELNOVO NÈ MONTI (Reggio Emilia, Emilia-Romagna)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Torre superstite del castello di Felina
La Torre superstite, o Salame di Felina, è tutto ciò che rimane del Castello d’epoca altomedioevale che si
innalzava in posizione isolata all’interno dell’ampia conca di Felina. La torre presenta una pianta circolare ed
è stata rimaneggiata più volte nel corso del tempo. Tutta l’area circostante è stata destinata a parco-sacrario
negli anni successivi alla Prima Guerra Mondiale ed ormai delle antiche strutture murarie rimane visibile
soltanto il mastio.
Eremo di Bismantova
L’Eremo Benedettino di Bismantova, con annessa chiesa visitabile, è stato edificato nel XVII secolo sulle
spoglie di una chiesetta dedicata al Santissimo Salvatore presente già dal 1422. La stessa chiesetta fu ampliata
ed il convento e la torre campanaria vennero costruiti nella prima metà del 1600. La Pietra di Bismantova, su
cui è eretto l’Eremo, venne scalata addirittura da Dante, che la cita nella Divina Commedia, e probabilmente
lo ispirò nella descrizione del Monte del Purgatorio.
Chiesa parrocchiale di S. Andrea
La chiesa, che sorge isolata ai bordi della Strada Statale, viene nominata già in una carta del 1240. Nel 1302,
un documento attesta che la “Ecclesia della Garfanola” dipende dalla Pieve di Campiliola. Dalle carte si riesce
a ricostruire lo stato di degrado in cui versa nel 1594. Nel 1700 viene finalmente ristrutturata con una unica
navata a tre altari.
Chiesa parrocchiale di S. Ambrogio
Della Chiesa Parrocchiale di S. Ambrogio si hanno notizie fin dagli inizi del XIV secolo. Ampliata e ristrutturata
nel corso degli anni, le date di questi interventi figurano dai documenti e dalle lapidi presenti sulla struttura.
Edificio semplice, la facciata della chiesa ha un portale architravato e una nicchia a finestra superiore.
All’interno della chiesa si conserva un capitello con storia di Daniele, proveniente dalla Pieve di San Vitale di
Carpineti (1160-1170)
Avanzi del castello di Castelnuovo
Quel che resta del complesso fortificato, originariamente eretto dal 1062 al 1110 per volontà dei Canossa,
sono solo pochi ruderi. Già nel 1413 i Canossa avevano dovuto ricostruire l’edificio, e terminata la
ricostruzione destinarono il nuovo castello, “Castrum Novum” a sede di podesteria (1521). Di questa seconda
costruzione restano solo lembi della cortina muraria e la muratura capitozzata della torre.
Avanzi del castello di Bismantova
Un fortilizio romano denominato “Castrum”, venne costruito probabilmente sul sito di una preesistenza
ligure per controllare le popolazioni residenti nelle zone circostanti. Alla caduta dell’impero romano, il
presidio passò ai Bizantini. Il castello di Bismantum viene citato in un diario di viaggio del 628, ed ufficialmente
il “castrum Bismantion” è attestato come esistente agli inizi del VII secolo. Il castello era al centro di un
gastaldato che comprendeva quattro corti fiscali. Dell’antica costruzione rimangono solo pochi resti, scoperti
nel XIX secolo.
Casa torre Landi
Nell’estremità del paese di Gombio, a Castelnovo ne’ monti, si innalza la casa torre della famiglia Landini, di
origine cinquecentesca. L'impianto è a base quadrata con tetto in coppi a quattro spioventi sormontati da
un’ampia colombaia delimitata da un cordolo formato da laterizi disposti a dente di sega. E' notabile il
soffittino di gronda per le decorazioni in laterizi disposti a "T" con intercalati fori per i rondoni.
Fornace di Felina
A valle della chiesa di S. Maria di Felina si trova la Fornace, un impianto industriale per la cottura dei laterizi
che risale al XIX secolo. Il complesso costituisce un esempio di archeologia paleoindustriale. Nelle cave di
argilla utilizzate dalla fornace sono stati rinvenuti reperti fittili risalenti alla prima età del ferro.
Oratorio di Carnola
Nel Borgo di Carnola oggi rimane solo un oratorio di recente fattura, dedicato agli Angeli custodi. Restaurato
nel 2013-2014, è orientato verso ovest e con facciata a capanna con semplici lesene angolari. Ha sostituito
probabilmente una precedente chiesa dedicata a San Michele.
Oratorio di Quarqua
Quarqua è una località a valle della borgata di Pietradura , probabilmente il "Cerqua de curia Filine"
documentato forse nel 1163. Il suo Oratorio, risalente al XIX secolo è dedicato alla “Mater Amabilis” ed è
stato ristrutturato di recente (2013). La struttura presenta una pianta ad aula, ed è coperta a due spioventi e
cornice a gronda. Nella estremità orientale si trova una maestà su pilastro con nicchia votiva dedicata alla
Beata Vergine, risalente alla seconda metà del XIX secolo.
Chiesa di S. Prospero vescovo
La chiesa, dedicata a San Prospero ed elencata nelle Decime del 1302 e del 1318, dipende dalla Pieve di
Campiliola prima e Castelnovo poi. Nel 1775 risulta ad una sola navata, tabulata e con tre altari.
Poco prima del 1874 la chiesa subisce una radicale trasformazione. L'edificio religioso si presenta attualmente
orientato da est a ovest con abside rivolta ad occidente. Nel suo fianco meridionale spicca un paramento ad
"opus quadratum" in massicci conci d'arenaria locale, probabilmente facenti parte della primitiva chiesa
romanica. L'architrave di una finestrella presente nel lato settentrionale reca incisa la dicitura "AMS 1644".
Chiesa di S. Apollinare vescovo
La chiesa di Sant'Apollinare, dipendente dalla pieve di Castelnovo né Monto, risulta esistente da alcune
testimonianze già nel 1229. Il fabbricato, che risulta nel 1664 in buone condizioni di manutenzione, è
orientato da est a ovest con una struttura a navata e non mostra particolari architettonici di rilievo. La
facciata, in pietra a vista con conci d'angolo alternati, mostra un recente portale con arco a botte. Il fabbricato
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occupa una linea di costa di elevato interesse paesaggistico da cui si spazia su gran parte del territorio
circostante.
Chiesa di S. Maria assunta
La chiesa, dedicata a Santa Maria Assunta, è una delle più antiche della diocesi. Nell'elenco delle Decime del
1302 ne sono filiali le chiesa di Poiano, Asta, Febbio, Coriano, Ripiola, Villa, Secchio e l'ospedale del Ponte
della Pioppa. L'ingresso è sormontato da una dicitura incisa nel fronte di una cornice su cui è riporta la
seguente frase: "Turre Fortissima Nomen Domini... istante Popolo laborante 1856...".
Chiesa dei SS. Filippo e Giacomo apostoli
La chiesa di Frascaro, anticamente dedicata a San Bartolomeo, è descritta "non curata" nei rendiconti del
1543. A poca distanza da quest'ultima, si ricorda una chiesa parrocchiale detta dei Santi Giacomo e Filippo di
Villola dalla quale prende nome tutto il villaggio in cui essa sorge. Nel 1665 l'oratorio di San Bartolomeo
prende il titolo da quest'ultima chiesa, distrutta da una frana. L'edificio, con copertura a due acque reca su
di un lato un concio di pietra datato "1869". L'interno è ad una sola navata con tre altari.
Chiesa di S. Margherita vergine e martire
La chiesa di Santa Margherita, nota dal 1240, appartiene dal 1302 al 1318 al plebanato di Campigliola e in
seguito a quello di Castelnovo né Monti. L'edificio originario dispone nel 1543 di un solo altare e nel 1705 di
tre altari. La chiesa, dedicata a Santa Margherita Vergine e Martire, ampiamente ristrutturata, è orientata
liturgicamente con una facciata a capanna su cui si apre un portale archivoltato ed un grosso rosone. Il
campanile, a pianta quadrata, si innalza sul fianco del prospetto nord e la cella campanaria, sottolineata da
un leggero cordolo, presenta un'apertura archivoltata e riquadrata per ogni lato.
Oratorio dei Santi Angeli Custodi
L’oratorio dei Santi Angeli Custodi si trova a Casale, una frazione di Castelnovo ne’ Monti poco distante dalla
Pietra di Bismantova. Si tratta di una costruzione semplice, con facciata a capanna, però tipica e raffigurativa
degli edifici di culto costruiti nella zona. L’oratorio dei Ss. Angeli Custodi è anche noto più semplicemente
come Oratorio di Casale.
BENI ARCHEOLOGICI
Abitato su terrazzo e necropoli
Il sito pluristratificato insiste su un pianoro parzialmente naturale, determinato da un conoide detritico
scivolato ai piedi della Pietra di Bismantova e parzialmente adattato dall’uomo. Presenta resti di capanne,
necropoli a incinerazione massicciata.
Abitato su altura
Sulla Pietra di Bismantova, oltre al sito dell’età del bronzo, ci sono anche i resti di un castello medievale e
probabilmente una costruzione romana citata nell’Ottocento da Chierici. Il pianoro alla sommità della Pietra
è caratterizzato da numerose faglie e doline relative a cavità nascoste. Tutta la rupe è d’arenaria e ai suoi
piedi, al contatto con le marne di Antognola scaturiscono varie sorgenti. Resti murari del castello. Cronologia:
età del bronzo, età romana, medio evo.
Abitato su cima montuosa
L’abitato è ubicato su due pianori, uniti da una sella, posti sulla cima del monte. E’ circondato e protetto dal
Tassobbio, dal Rio di Leguigno e da un paleoalveo sospeso. Sul sito sono stati raccolti anche alcuni reperti
dell’età del ferro ed è presente un muretto a secco in ciottoli. Cronologia: età del bronzo media e recente.
Età del ferro.
Abitato terramaricolo – Felina
Presenza di resti di una capanna con focolare e grande biconico. Il sito pluristratificato è posto al piede del
colle che ospita il castello ed è parzialmente velato da colluvi scivolati lungo il declivio. Cronologia: età del
bronzo media e recente.
Abitato terramaricolo di cima
Il sito è posto alla sommità del monte Castagneto (San Giovanni) su un pianoro che ne occupa tutta la cima.
La parte meridionale del pianoro sommitale è occupata dai resti del castello. Presenza di muri a secco e
grande pozzo con camicia in ciottoli. Cronologia: età del bronzo media, recente e finale; età del ferro VI – V
sec. a.C.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale “A. Campanini”
indirizzo: Via Roma 4 | tel: 0522610204 |sito web: www.comune.castelnovo-nemonti.re.it
Tra i diversi servizi offerti dalla biblioteca da poco si è aggiunta la cosiddetta “Medialibrary”, o biblioteca
multimediale, un innovativo servizio offerto dal Sistema bibliotecario reggiano che si propone come prima
piattaforma gratuita di prestito digitale costantemente aggiornata con nuovi contenuti interattivi: social
network, video, film, e-book, riviste, periodici e quotidiani da tutto il mondo, audiolibri, immagini, banche
dati, portali, community. Il servizio, utile sia per lo studio che per il tempo libero, può venire attivato, in modo
molto semplice, da tutti gli utenti residenti nella provincia di Reggio Emilia iscritti alla biblioteca castelnovese.
COMUNE DI COLLAGNA (Reggio Emilia, Emilia-Romagna)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale di Collagna
indirizzo: Piazza N. Caroli 2| tel: 0522 89 73 81 |sito: www.comune.collagna.re.it
Biblioteca Comunale di Collagna
COMUNE DI COMANO (Massa Carrara, Toscana)
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BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta e Casa Canonica
La chiesa, nota anche come “Pieve di Santa Maria Assunta di Crespiano” è situata lungo la valle del ramo
meridionale del Tavarone. Si hanno notizie sulla data della sua costruzione solo grazie ad una lapide in
arenaria collocata all’esterno del fabbricato, risalente al 1079. La Pieve si compone della chiesa con sacrestia,
della torre campanaria romanica e della casa canonica quattrocentesca.
COMUNE DI CORNIGLIO (Parma, Emilia-Romagna)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello di Corniglio
Il Castello di Corniglio, oggi destinato ad un ostello, è un edificio medioevale in pietra arenaria fatto costruire
dai conti Rossi intorno all’anno Mille. Nel corso dei secoli la sua proprietà è passata sia dalla famiglia Visconti
che dalla famiglia Farnese. Grazie alla ristrutturazione per dell’edificio, e per la sua posizione panoramica, il
castello rimane un luogo di grande interesse per una visita.
Chiesa parrocchiale di Beduzzo di Corniglio
La Chiesa Parrocchiale della Frazione di Beduzzo è stata costruita nel XVIII secolo e dedicata a San Prospero.
L’edificio, con un campanile che conserva una campana del 1343, è posto sopra una spianata delimitata,
verso valle, da una scarpata ripida. Si rilevano ancora tracce dell’imponente muro di cinta originale, simile ad
altre fortificazioni dello stesso periodo.
Rocca di Bosco
Rocca di Bosco, nota anche come Castello di Bosco, venne costruita nel 1400 e fu oggetto delle contese tra
le famiglie Terzi e Fieschi che si contendevano il territorio. Dal 1500 in poi, quando il Castello torna in possesso
della famiglia Rossi, inizia il processo di rovina della struttura che ne ha causato il crollo. Della costruzione,
attualmente resta visibile purtroppo solo una porzione del muro.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale “Giuseppe Micheli”
indirizzo: Via Micheli | tel: 0521 881221|sito: www.comune.corniglio.pr.it
Intitolata al Senatore Giuseppe Micheli, la biblioteca comunale si trova all'interno del plesso scolastico del
Capoluogo, Corniglio; include un'ampia sezione dedicata alle letture per i più piccoli e anche una sezione sulle
pubblicazioni locali. E' possibile anche ottenere il prestito di film in videocassetta o dvd.
COMUNE DI FILATTIERA (Massa Carrara, Toscana)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Area di Rispetto al Castello ex Malaspina
Nella parte bassa del piano di Filattiera sono ancora conservate e visibili significative emergenze antiche, in
particolari mulini e fattorie Malaspina composte da edifici in pietra con volte generalmente a botte, che sono
databili attorno al XVI e XVII secolo. Vennero realizzati dai Malaspina di Filattiera e oggi portano il nome delle
facoltose famiglie locali che successivamente hanno acquistato dette proprietà.
Castello di Malaspina con annesso giardino
Il castello, costruito tra la fine del XII secolo e l’inizio del XIII, occupa due lati della piazza principale di
Filattiera. E’ oggi di proprietà privata ed è stato fortemente ristrutturato ad opera degli attuali proprietari. La
struttura è munita di importanti mura con merlatura ghibellina, di nuova costruzione, mentre è ancora
possibile riscontrare tracce di alcuni torri medievali inglobate nel tessuto murario successivo.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Borgo S. Maria 7 | tel: 0187458310 |sito:www.comune.filattiera.ms.it
Biblioteca Comunale di Filattiera
MUSEI
Museo della Civiltà Contadina
indirizzo: Frazione di Lusignana, chiesa | tel: 0187 422598 |sito: www.comune.filattiera.ms.it
Fondato nel 1981, il museo è allestito nelle ex stalle della canonica della chiesa di Lusignana. La raccolta è
intitolata a Mario Nadotti, promotore dell’opera insieme a Don Fortunato Cavelini. Il museo conserva oggetti
di vita religiosa e contadina che documentano le tradizioni rurali della zona: attrezzi agricoli, strumenti per la
lavorazione del latte, per la tessitura e per le attività domestiche, utensili da calzolaio e da arrotino,
macchinari per la lavorazione del legno e dei vimini del XIX e XX secolo.
COMUNE DI FIVIZZANO (Massa Carrara, Toscana)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Palazzo Coiari
Affacciato sulla Piazza Medicea, Palazzo Cojari è il frutto dell’unione di edifici preesistenti, come dimostrano
le sue diverse caratteristiche architettoniche, con strutture gotiche negli archi di via Umberto I e il balcone
settecentesco sopra il portale d’ingresso. Mantiene comunque il suo aspetto rinascimentale del XVI-XVII
secolo. Il palazzo ospitò il Granduca di Toscana Leopoldo nel 1832.
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Palazzo di Fivizzano
Il palazzo di Fivizzano è il risultato di diverse ristrutturazioni necessarie dopo il terremoto del 1920. Oggi
l’edificio, sede comunale, conserva splendide riquadrature in arenaria e stemmi sopravvissuti al terremoto.
Al piano terra si trovavano nel XVIII secolo le carceri.
Palazzo Fantoni-Chigi della Corona
Palazzo Fantoni fu costruito dal dottor Terenzio Fantoni alla fine del XVII secolo, su disegno dell’architetto
Carlo Bergamini. E’ caratterizzato da un bel portale sovrastato da un balcone, e da finestroni in pietra serena.
Al piano terra si trovano la "Stanza di Labindo" affrescata con motivi neoclassici, la "Stanza della Giustizia" e
la "Sala Rossa" per il colore dell’antica tappezzeria in seta che ornava una volta le pareti. Il palazzo ospitò
Francesco IV Duca di Modena, Vittorio Emanuele I re di Sardegna, Leopoldo II Granduca di Toscana e Giosuè
Carducci illustre poeta ed è oggi sede del Museo della Stampa.
Villa Giannetti
Villa Giannetti, a Ponte di Monzone, venne costruita alla fine del XVII secolo dalla famiglia Giannetti, tuttora
proprietaria. La costruzione è su due piani, con il pian terreno occupato dalle stanze di rappresentanza e il
piano nobile dagli ambienti privati. Al primo nucleo seicentesco venne aggiunto in seguito la loggia a cinque
fornici del primo piano e la cappella gentilizia. Gli interni sono affrescati ed all’esterno il giardino di proprietà
si divide in quattro parti con al centro una fontana in stile fivizzanese.
Chiesa di San Prospero
La chiesa di San Prospero di Monzone, già citata nel 1055 dal documento del Codice Pelavicino, si trova nella
parte alta del borgo, arroccata su uno sperone roccioso. La posizione elevata la rende un potenziale
“castrum” ed un luogo di avvistamento e di presidio dei monti apuani. L’edificio si compone di un portale in
calcare sormontato da una maestà in marmo raffigurante l’incoronazione della Vergine.
Ex Convento del Carmine
L’ex Convento del Carmine, oggi struttura ricettiva per eventi, è una struttura rinascimentale costruita dai
frati carmelitani nel 1568 e sopravvissuta ai terremoti del 1835 e del 1920, dopo i quali è stata più volte
ristrutturata.
Castello della Verrucola
Il Castello della Verrucola viene citato per la prima volta nel 1077 in una concessione di Enrico IV agli Estensi.
Più tardi il castello viene menzionato come Verrucola Bosorum da “de’Bosi”, una delle famiglie discendenti.
All’interno del Castello venne ordita la congiura dai Marchesi di Gragnola che per conquistare il castello,
fecero fare strage dei de’Bosi.
Castello dell’Aquila
Il Castello dell’Aquila è un castello medievale, legato alle funzioni di controllo sui transiti medievali che dal
centro Europa raggiungevano Roma; studi e documenti storici testimoniano l’esistenza del feudo “Castel
dell’Aquila” come distaccamento di Fosdinovo. Dopo un lungo periodo di abbandono, il castello è stato
restaurato per volontà dei proprietari attuali.
Villa di Noletta
La Villa Neogotica “Fantoni Picciolli” è una villa nobiliare facente parte della Fattoria di Noletta. Accanto ad
essa, un borgo settecentesco abitativo e la cappella di famiglia.
Ex Convento degli Agostiniani
Il convento deli agostiniani, oggi sede della biblioteca comunale di Fivizzano, fu fondato nel 1391 e costruito
dall’ordine di Sant’Agostino. Il Comune ne divenne proprietario nel 1899 e lo cedette alle Suore angeliche di
San Paolo che lo tennero fino al 1979 come convitto e educandato. Venne rivenduto al comune che si occupò
delle opere di restauro.
Chiesa del Cimitero di Quarazzana
La chiesa di San Biagio è preceduta da un sagrato circondato di mura ed è fiancheggiata dal cimitero e dagli
edifici del complesso parrocchiale. L’edificio, di origine medievale, è molto più legato ai rifacimenti degli anni
venti. La struttura è semplice con torre campanaria.
Chiesa del cimitero di Agnino
La Chiesa di San Michele Arcangelo è una chiesa parrocchiale risalente agli inizi del XIV secolo. Si tratta della
Prioria di Agnino ed è costeggiata dal Cimitero della omonima frazione di Fivizzano.
Cimitero della Pieve di Santa Maria Assunta
Il Cimitero fa parte della Pieve di Santa Maria Assunta e si trova a Pognana, una frazione di Fivizzano. La prima
citazione documentata della Chiesa risale al 1148, ma forse essa sorse su una precedente piccola cappella
che forma ancora la base della torre costruita in forme romaniche. La pittura dell’abside centrale, eseguita
negli anni 1950, è opera di Luigi Battistini.
Cimitero di Vinca
Il cimitero di Vinca conserva il Monumento alle vittime della strage nota come l’”Eccidio di Vinca”, crimine
contro l’umanità avvenuto tra il 24 e il 27 agosto 1944 da parte di soldati tedeschi che sterminarono gli
abitanti e bruciarono tutto il villaggio.
Villa Battini Rossi già Adami
Villa Battini Rossi, oggi Villa La Pescigola, è citata per la prima volta nel 1170 in una opera di Giovanni Targioni
Tozzetti. La villa, situata in posizione panoramica, è composta da una struttura imponente a ferro di cavallo
con un cortile chiuso nel quarto lato dall’Oratorio dell’Angelo Custode.
Chiesa di Soliera Apuana
La Parrocchia di Santa Maria Assunta figura per la prima volta in documenti storici del 998 quando il Marchese
Oberto Opizzo I restituì alla Chiesa di Luni i benefici di quattro pievi che aveva usurpato. L’antica chiesa
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originale però venne demolita nel 1950 a causa della fragilità e dell’instabilità della struttura, dovuta alla
costruzione di un rifugio antiaereo sottostante.
Chiesa di San Felice
La chiesa di San Felice si trova poco fuori il borgo di Turlago, composto da passaggi voltati, case rurali e case
padronali. L’intero borgo e la piccola chiesa di sono già menzionati nel XI secolo, in un atto di donazione di
Guiterno di Regnano al vescovo di Luni.
Chiesa e casa canonica parrocchiale di San Martino Vescovo
La Chiesa e casa canonica parrocchiale di San Martino Vescovo è anche nota come Pieve di Viano, ed ha
origini molto antiche. Nel 1168 venne edificata come concessione di Papa Eugenio III sui resti di una chiesa
romanica, di cui riprendeva lo stile. E’ stata più volte ristrutturata, durante il XVI ed il XVII secolo, ma conserva
una pianta a tre navate. La pieve attuale ha un aspetto rinascimentale con inserimenti barocchi.
Santuario della Madonna del Monte o Madonna del Bosco
La tradizione vuole che il 7 giugno 1608 la Vergine sia apparsa a due pastorelle proprio nel luogo dove, poco
dopo, compare la chiesa della Madonna del Bosco. Si tratta di un fabbricato dal prospetto a capanna,
originariamente intonacato. Nel 1954 venne ristrutturato il portico, in cemento armato, alterandone la
facciata originaria. L’interno è decorato con tinte pastello e sono presenti le statue di Sant’Antonio e San
Francesco.
Oratorio di Santa Maria della Neve
La chiesa di S. Michele Arcangelo di Monte de' Bianchi ebbe origine nell'VIII secolo; nel XII il Vescovo di Parma
ne trasferiva la proprietà all'Abbazia di S. Apollonio di Canossa ripristinando l'osservanza monastica
benedettina. Dopo la partenza dei benedettini, alla fine del XVI, divenne Parrocchia autonoma e nel 1768
l'antico beneficio di S. Michele venne unito al beneficio della cappellania di S. Maria della Neve alla quale la
Parrocchia venne intitolata.
Chiesa e canonica di San Gimignano
Posto tra Gragnola e Codiponte, Alebbio conserva la chiesa romanica di San Gimignano. Costruita in grandi
bozze d’arenaria, presenta una struttura con tre absidi poste a croce. Secondo la leggenda, San Gimignano,
tornando dall’Oriente chiese da una bere a una vecchietta. Donatogli la poca acqua che aveva, il Santo fece
sgorgare dal terreno una fontana, che oggi si trova dietro l’abside della chiesa.
Chiesa parrocchiale di San Francesco
La Chiesa parrocchiale di San Francesco si trova nel centro storico di Equi Terme. La prima notizia della sua
esistenza si ha nel 1470, in una citazione degli Estimi che la definisce dipendente dalla Pieve di Codiponte. La
facciata della chiesa è riconducibile allo stile lucchese del XII secolo, anche se presenta evidenti
rimaneggiamenti tra i quali il timpano, su cui si trova un’iscrizione recante la data del 1708, anno in cui la
torre campanaria deve essere stata restaurata. Il sagrato dell’edificio ed il cimitero sono collegati da una
notevole scalinata.
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
La chiesa dei Ss. Pietro e Paolo si trova a Rometta, una frazione di Fivizzano. E’ posta su un leggero rilievo
dato dal monte Carlisciaro, dal lato opposto del Borgo protetto dai Malaspina. La prima notizia storica risale
al 1126, quando compare nella falsa Bolla di Onorio II Pie postulatio voluntatis. E’ stata soggetta a diversi
interventi, molti durante il XVIII secolo. Diverse date, tra cui il 1720 ed il 1740 sono state iscritte nella struttura
a seguito delle diverse ristrutturazioni. L’edificio appartiene alla tipologia di chiese a due navate o bipartite,
molto diffuse nella tradizione della Lunigiana.
Chiesa parrocchiale di San Matteo
La chiesa di San Matteo di Po', che compare per la prima volta negli Estimi della Chiesa Lunense del 1470, è
adiacente alla strada principale di Po’, frazione di Fivizzano. La struttura è fiancheggiata dall'alto campanile
settecentesco. L'ingresso all'edificio, preceduto da quattro scalini in pietra, è mediato dalla presenza di un'aia
ben lastricata, tipica delle residenze rurali di quest'area della Lunigiana orientale. L'edificio, ricostruito dopo
il terremoto del 1920, presenta una facciata a capanna fiancheggiata dal campanile che, a differenza della
chiesa, conserva il suo assetto tardo-settecentesco.
Chiesa dei Santi Jacopo e Antonio
La chiesa dei Santi Jacopo e Antonio si trova al centro del paese, nella Piazza Medicea. Nel 1377 i fivizzanesi
ricevettero il permesso dal Vescovo di Luni di erigere la prima chiesa all’interno del borgo. Inizialmente di
dimensioni minori, la chiesa fu ampliata nel 1576, quando assunse le forme attuali con tre navate sostenute
da quindici colonne. All’interno, da segnalare la cappella del Sacro Cuore, la cappella del Carmine e vari dipinti
come la Deposizione della scuola di Andrea del Sarto o la famosa Madonna del Reggio che ritrae l’apparizione
di Maria nel vicino paese di Caugliano nel 1595.
BENI ARCHEOLOGICI
Grotta preistorica di Equi
Nota anche come “Tecchia di Equi”, si tratta di un sito archeologico e paleontologico di rinomanza
internazionale. Dalla Grotta ci si addentra nel fianco della montagna per circa 30 metri. La Tecchia è nota
soprattutto per il recupero di una grande quantità di ossa di animali oggi estinti, in particolare dell’ orso delle
caverne. La grotta, abitata fin dal paleolitico medio, fu poi durante l’Età del rame luogo di sepolture collettive,
per via delle ossa di almeno una trentina di individui ritrovate, insieme a molti oggetti tipici di questi contesti,
come gli ornamenti in osso e in calcare, le punte di freccia e frammenti di vasi.
Area di rispetto alla grotta preistorica di Equi
Vasto piazzale esterno antistante la Grotta. In epoca medievale fu realizzata nel piazzale del Riparo una
grande struttura in muratura, forse un santuario rupestre, coperto da un tetto ligneo con le travi conficcate
nella parete della montagna.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Umberto I 26 | tel: 0585/942152 |sito: www.comune.fivizzano.ms.it
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La Biblioteca nasce il 4 Agosto 1971, quando, per mano di Roberto Pandiani suo iniziatore, con l’ingresso del
primo volume dell'attuale posseduto. Nel 2008, la consistenza della Biblioteca era già di circa 23.000 volumi
di cui 1.118 di storia locale. Più di un migliaio sono i libri antichi tra cui si citano le cinquecentine degli
Agostiniani di Fivizzano e il fondo antico dell'ex Convento dei frati francescani di Soliera Apuana. La Biblioteca
conserva al suo interno anche numerosi ed importanti manoscritti, tra cui l'unica copia esistente degli Statuti
di Fivizzano del 1581.
MUSEI
Museo della Stampa
indirizzo: Palazzo Fantoni-Bononi | tel: 0585942128 |sito web: www.comune.fivizzano.ms.it
Il Museo della stampa "Jacopo da Fivizzano", fondato da Loris Jacopo Bononi ed Eugenio Bononi documenta
come Fivizzano sia una vera "capitale" del libro e della stampa; in primo luogo grazie alla straordinaria
presenza ed attività di Jacopo che, a Fivizzano, nel 1471-72 stampò libri con i primi caratteri tipografici italiani
mobili, con sbalorditivo anticipo su molte Capitali e grandi Città europee, fra cui Londra, Bruxelles, Barcellona.
Inoltre, il fivizzanese Agostino Fantoni, inventò una macchina scrivente capace di stampare come una
moderna macchina per scrivere, fungendo nel contempo da Braille antesignano poiché la macchina fu
inventata per la sorella cieca.
COMUNE DI LICCIANA NARDI (Massa Carrara, Toscana)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Oratorio della presentazione di Maria al tempio
L’oratorio, probabilmente già esistente nel 1626, ottenne nel 1676 la Licentia celebrandi a causa della
distanza che separava Villa Costamala, dove ha sede l’oratorio, e la parrocchiale di San Giovanni in Terrarossa.
La facciata dell’oratorio, ricondotta in pietra a vista dopo gli ultimi restauri, è a forma rettangolare e
composta di elementi diversi unificati successivamente.
Castello di Pontebosio
Il Castello di Pontebosio, che domina la piazza del piccolo borgo omonimo, è stato probabilmente eretto in
epoca medievale a difesa del ponte che permetteva l’accesso alla valle. Oggi il castello si presenta come una
residenza privata dall’aspetto signorile per via dei restauri del XVII secolo, con quattro torri quadrate agli
angoli. Nonostante sia attualmente disabitato, non è visitabile.
Castello di Terrarossa
I resti dell’antica fortificazione medievale, situata sopra un’altura che domina la confluenza del Civiglia nella
Magra, e contraddistinta in origine dal toponimo Terrarossa, sono oggi inglobati in un edificio di civile
abitazione denominato Castelletto.
Castello Malaspina a Licciana Nardi
Il castello fu eretto per volontà di Fabrizio Malaspina, nel secolo XVI, per sostituire le funzioni residenziali di
una vecchia fortificazione medievale. Nel 1627, per volontà del marchese, fu ceduto al Granducato di
Toscana, sotto cui rimase fino all'avvento delle armate napoleoniche. Dopo la fine del '700, con la fine del
feudalesimo in Lunigiana, al piano terreno furono sistemate stalle, cantine e magazzini e ai piani superiori
trovarono alloggio famiglie di fortune modeste. A partire dagli anni '80 del secolo scorso si è proceduto
all’opera di recupero e valorizzazione del castello, che oggi nei propri saloni ospita conferenze, convegni e
mostre.
Castello del Piano a Licciana
Castel del Piano sorge per volontà della Famiglia Malaspina alla fine del XV secolo, quando con queste
costruzioni fortificate si intende rinforzare le difese del borgo di Licciana. Per via dell’incuria e del passare dei
secoli del castello malaspiniano non restavano che i ruderi di una piccola cortina muraria con guardiole
ottagonali settecentesche dotate di feritoie da armi da fuoco. I recenti restauri hanno permesso al castello
di ritrovare parte del suo aspetto originale, ed ora ospita un agriturismo ed un ristorante.
Chiesa di San Giovanni Battista
Chiesa Medievale che, nel tempo, ha perso quasi completamente il suo aspetto originario. La cappella di San
Giovanni Battista di Borgo Nuovo era già ricordata nella Falsa Bolla di Onorio II del 1126, ma oggi si presenta
con le caratteristiche del restauro che nel XIX secolo l’hanno adornata di paraste di mattoni e trabeazione
corinzia.
Chiesa di San Giacomo Maggiore
La chiesa di San Giacomo Maggiore a Pontebosio è un edificio che si attesta sul lato meridionale della piazza
dell’abitato, dominata dal castello Malaspina. Il volume della chiesa s'incastra per tre lati nel terreno
dell'ampio terrazzo, di poco sovrastante, che fiancheggia la piazza da mezzogiorno, ed appoggia su un sagrato
in palladiana delimitato da tre gradini. Il disegno della facciata principale elabora il tema dei campanili
angolari derivati dalla pianta a croce greca dell'interno.
Castello di Monti
Il Castello di Monti a Licciana Nardi ha svolto sin dal Medioevo un importante ruolo di controllo sulla viabilità.
Diverse sono le testimonianze che ne attestano ancora le funzioni: maestà e dipinti del Volto Santo, il Tau dei
cavalieri di Altopascio, l’antico nome del luogo (Venelia).
Castello di Bastia
Il castello di Bastia sorge al centro del paese omonimo, a dominio dell’abitato di Licciana Nardi, in posizione
strategica per il controllo della strada di accesso al valico del Lagastrello. L’imponente struttura attuale,
risalente al XV secolo è a forma quadrangolare con torri cilindriche ai lati, con una leggera scarpa del muro al
di sotto del cordolo continuo in pietra. Il mastio centrale a pianta circolare presenta un sistema di beccatelli
con mensole sporgenti e parapetto continuo.
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Castello di Terrarossa
Il Castello di Terrarossa sorge nel 1581, sulla scia delle costruzioni fortificate nate in pianura per controllare
la Via Francigena. La costruzione viene commissionata da Federico Malaspina, possessore del feudo di
Terrarossa. Il castello, a pianta quadrata, si articola attorno ad un cortile quadrangolare con quattro baluardi
angolari che terminano a terrazza sul torrente Civiglia. Attualmente è la sede di un ostello per pellegrini ed
ospita riunioni e convegni.
Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta
La chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta di Venelia viene documentata per la prima volta nel 998, nella
promessa di Oberto II di non compiere più ingerenze su quattro pievi della Lunigiana. Si trova sulla riva destra
del Taverone, in una posizione isolata rispetto al borgo. Per via dei diversi restauri ha perso quasi
completamente l’aspetto delle sue origini romaniche e, soprattutto dai lavori del 1761, ha assunto un aspetto
barocco che conserva fino ad oggi. Oltre allo stile, fu cambiato anche l’orientamento dell’edificio e così
l’abside centrale originale, in grandi bozze di arenaria, è stata inglobata in una delle pareti laterali.
Chiesa parrocchiale di San Giacomo Apostolo
Le prime documentazioni sulla Chiesa di San Giacomo Apostolo risalgono al 1255. La chiesa si presenta come
un bastione murario, aperto solo in corrispondenza delle due arcate del fabbricato del ponte, realizzato per
consentire il collegamento privato con il castello del quale svolgeva le funzioni di cappella. La chiesa venne
ristrutturata completamente dal marchese Jacopo III Malaspina nella prima metà del secolo XVII.
Chiesa parrocchiale di San Biagio
La chiesa di San Biagio è la chiesa parrocchiale di Panicale. Si trova poco fuori l’abitato, sul promontorio
fortificato con lo spartiacque tra i bacini del Taverone e della Civiglia. Nonostante il nucleo di Panicale sia già
attestato in documenti del 1077, la prima notizia della chiesa risale al 1296, quando viene annoverata tra le
cappelle dipendenti dalla pieve di Venelia. L’edificio si presenta come una struttura rettangolare coperta a
capanna. Gli interventi settecenteschi ne hanno alterato l’aspetto d’origine.
Oratorio della Beata Vergine di Caravaggio
Noto anche come Oratorio della Giarella, si trova ai piedi del castello dei Malaspina di Monti. Nel XVII secolo
esisteva un primitivo edificio dedicato a Santa Elisabetta, detto anche della Visitazione. L’oratorio della
Giarella, già nella sua veste definitiva di Oratorio della Beata Vergine di Caravaggio, venne visitato nel 1672
da don Fabio Landini, e la documentazione di questa visita permette la datazione dell’edificio. La struttura
originale di Santa Elisabetta è stata completamente inglobata dal restauro del XVII secolo, ed il prospetto fu
costruito dopo la chiusura del portico, nel 1912.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Naturale
indirizzo: Località Terrarossa | tel: 0187423053| sito web: www.licciananardi.ms.it
All’interno del Castello di Terrarossa, pochi anni fa, è stata inaugurata la Biblioteca Naturale Albino Fontana,
intitolata all’ex sindaco di Licciana Nardi. Sua vocazione principale è quella di raccogliere, conservare e
diffondere materiali riguardanti le scienze naturali, la geografia umana, l’etnografia, la salvaguardia degli
ambienti naturali e delle culture locali. Sarà possibile scoprire informazioni sulla nascita, lo sviluppo e le
attività delle aree marine protette e sulle zone di interesse naturalistico della zona.
COMUNE DI MONCHIO DELLE CORTI (Parma, Emilia-Romagna)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Loggia dei Leni
La Loggia dei Leni è una antica corte della famiglia Leni, a Prato di Monchio. Eretta tra il 500' ed il 600', con
portone ed i capitelli in pietra arenaria, comprendeva originariamente due grandi saloni, ora crollati. Nell'
800 vi soggiornò varie volte la Duchessa di Parma e Piacenza Maria Luigia.
Chiesa dei Santi Lorenzo e Michele, campanile e canonica
La Chiesa dei Santi Lorenzo e Michele a Monchio delle Corti è stata eretta nel 1530 con materiali locali sui
resti di una pieve medioevale. Si tratta di uno dei monumenti più rilevanti di Monchio delle Corti per il suo
valore storico ed architettonico.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Piazza Caduti di Tutte le Guerre 1 | tel: 0521 896521 |sito: www.comune.monchio-dellecorti.pr.it
La biblioteca comunale di Monchio delle Corti possiede un patrimonio di 5000 volumi. Spazi disponibili ed
accessibilità al pubblico. Collocazione dei volumi a scaffale aperto.
COMUNE DI SAN ROMANO IN GARFAGNANA (Lucca, Toscana)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di San Martino
La Bolla Papale che stabilisce l’epoca originaria della Chiesa al 1168 è anche uno dei primi documenti che
accertano l’esistenza della località di Sillicagnana, nella quale si trova questa antica chiesa.
Palazzo Pelliccioni Marazzini
Il Palazzo Pelliccioni-Marazzini, non lontano dalla chiesa della Madonna del Bosco, è un palazzo del 14001500 contenente diversi affreschi realizzati da artisti toscani. Il palazzo ospita spesso mostre temporanee ma
è sede permanente del Museo Archeologico della Garfagnana, dove si possono ammirare reperti provenienti
dagli scavi della Fortezza delle Verrucole.
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Fortezza delle Verrucole
La Fortezza delle Verrucole, nota anche come “Castello”, è uno dei più importanti insediamenti militari storici
della regione. Venne costruito nel 1400 ed è stato l’oggetto del contendere di diverse famiglie tra cui sovrani
di Firenze, la famiglia Estense e Malaspina, e divenne nel 1500 possedimento dei duchi d’Este. E’ stato da
poco restaurato e riportato alla sua struttura originaria, dopo anni di incuria e di abbandono, per poterlo
riportare ai fasti e all’eleganza di un tempo.
Chiesa di San Rocco in Vibbiana
Nel centro della Frazione di Vibbiana si trova la chiesa parrocchiale, restaurata da poco, nella quale si
conserva la statua di San Rocco, Patrono di Vibbiana, dal quale la Chiesa prende il nome.
BIBLIOTECHE
Biblioteca comunale di San Romano in Garfagnana
indirizzo: Via Giovanni Poli | tel: 0583 613306|sito: www.comune.san-romano-in-garfagnana.lu.it
Biblioteca comunale presso Palazzo Pelliccioni-Marazzini
MUSEI
Museo Naturalistico del Centro Visita dell’Orecchiella
indirizzo: Frazione di Orecchiella, | tel: 0585845746 |sito: www.comune.san-romano-in-garfagnana.lu.it/
Il museo è inserito nel Parco dell'Orecchiella, un'area di grande interesse naturalistico (512 Kmq) nata negli
anni sessanta, con la Foresta Demaniale Regionale e le tre Riserve Naturali (512 ettari) della Lamarossa, della
Pania di Corfino e dell'Orecchiella. Il Centro Visitatori è concepito come centro di informazioni e di didattica
naturalistica. Nel museo naturalistico sono rappresentati il ciclo degli elementi naturali e gli habitat
caratteristici dell'area protetta.
COMUNE DI SILLANO GIUNCUGNANO (Lucca, Toscana)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa del Carmine
La chiesa venne eretta nel 1580 ampliando un precedente oratorio che si trovava in località “Al Mercato”,
così nota per le diverse fiere di merci e bestiame che vi si svolgevano continuamente. Alla fine del XVI secolo
l’edificio fu prolungato per ricavarne sacrestia ed un ospizio. Conserva le strutture originali: stipiti e architravi
in pietra arenaria, pavimento in pietra e altare in gesso.
Chiesa di San Michele in Dalli Sotto
La chiesa è stata eretta in epoca napoleonica sui resti di un precedente edificio destinato al culto. Nonostante
le ristrutturazione, conserva molto dell’aspetto originario, sia architettonicamente che artisticamente. E’ una
costruzione imponente con un grande abside centrale e un altare in pietra serena.
Chiesa di Ponte della Madonna in Sillano
La chiesa venne eretta tra il 1730 e il 1733 a lato della strada provinciale che da Sillano conduce a Piazza del
Serchio. La chiesa è anche nota come “Chiesa di Nostra Signora di Caravaggio”, sebbene sia più nota
semplicemente come “Chiesa del Ponte” proprio per via della sua ubicazione. Sorge su uno sperone roccioso
nei pressi della riva destra fiume Serchio, in uno scenario suggestivo.
Complesso Parrocchiale di Rocca Soraggio
L’originale Chiesa Parrocchiale ubicata a Rocca Soraggio, eretta nel 1545 e dedicata a S. Martino, vide
trasferita la propria sede nel 1753 presso la Chiesa di Villa Soraggio. Tra Villa Soraggio e Rocca Soraggio ci
furono numerosi contrasti, e si dovette separare di nuovo le due parrocchie. Ufficialmente però l’unica
parrocchia che tutt’oggi serve le due comunità, oltre a Camporanda, è quella di Villa Rosaio. La chiesa è a tre
navate con presbiterio e coro sopraelevati.
Chiesa di San Bartolomeo in Sillano
L’edificio venne costruito nel 1405, e da allora è stato sottoposto a continue opere di ristrutturazione e
recupero. La facciata laterale destra della chiesa conserva maggiormente gli aspetti originari della
costruzione, come il portale sormontato da architrave trapezoidale. Dal 1600 in poi la chiesa assunse sempre
più un aspetto barocco. L’opera di maggior valore conservata al suo interno è la “Tavola di San Sisto” risalente
al XVI secolo.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Roma 12 | tel: 0583 616056 |sito: www.comune.sillanogiuncugnano.lu.it
Biblioteca Comunale del comune Sillano Giuncugnano, fusione dei comuni di Sillano e di Giuncugnano
avvenuta nel Dicembre 2014.
COMUNE DI VENTASSO (Reggio Emilia, Emilia Romagna)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Fortino della Sparavalle
Il piccolo Fortino della Sparavalle è ubicato a poca distanza da Cervarezza Terme, sulla strada per Ramiseto.
E’ stato costruito per volontà del Duca Francesco IV a seguito della realizzazione della strada del Cerreto, fra
il 1828 ed il 1843. La struttura è in muratura a secco, con pietra locale, ed è stata eretta su un rilievo che
permetteva di osservare il panorama della Pianura Padana.
Chiesa di S. Venanzio
La Chiesa di S. Venanzio si trova nel vecchio comune di Busana, da poco unito al comune di Ventasso. La
costruzione risale al 1923, sul colle che ospitava l’antico castello, oggi scomparso. La facciata è tripartita e
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cuspidata, sottolineata da lesene e con un fregio ad archetti. Il portale è ad arco, e l’interno è in volto. Sul
fianco della chiesa sono ancora visibili i resti delle mura di base dell’antico castello.
Centro Civico di Collagna
Il Centro civico di Collagna è di antiche origini (la prima citazione documentata del toponimo è del 1153) e fu
feudo dei Vallisneri e poi dei Vigarani-Toschi. La vecchia strada maestra, denominata “via della Fonte”, si
snoda a lato di vetusti fabbricati, in parte ristrutturati, sulle cui facciate rimangono visibili alcuni elementi
scultorei recanti datazioni cinquecentesche, stemmi in arenaria, portali e finestre finemente scolpite. La
Corte Pallai, situata al centro del capoluogo, è costituita da un complesso di edifici costruiti nel 1500 dai
Caneri fuggiti dalla Toscana dopo il fallito attentato a Lorenzo de Medici.
Chiesa di S. Bartolomeo apostolo
La Chiesa di S. Bartolomeo, eretta nel 1650, è stata ristrutturata completamente dopo la metà del XX secolo.
SI tratta di una costruzione in volto con arcate a sesto acuto e tre altari, come spesso si vede in altri edifici
simili. L’adiacente canonica, realizzata nel 1907, conserva elementi costruttivi – di recupero – attribuibili al
XVIII secolo.
Chiesa di S. Giovanni Battista
La storia della Chiesa di S. Giovanni Battista a Cerreto Alpi è ricostruibile sulla base dei documenti che la
riguardano e che sono pervenuti fino a noi. La chiesa, già esistente, è stata ristrutturata ed ampliata nel 1648.
Nel 1705 presentava una navata con tre altari. Nel 1854 subisce profondi interventi di restauro che la portano
all’aspetto moderno tuttora visibile. Il portale in arenaria è sormontato da un frontespizio a stipiti modenati
decorato e siglato “1724”.
Avanzi del Castello dei Vallisneri
Il Castello dei Vallisneri si trovava a Piolo, frazione di Ligonchio, per via della posizione dell’abitato che dalla
sommità di un colle arenaceo isolato sui tre lati, dominava la valle dell’Ozola. Le prime notizie della sua
esistenza risalgono al 1145, ma la sua costruzione è sicuramente precedente. Il castello è stato comproprietà
dei Dalli e dei Vallisneri fino a che nel 1450 fu feudo dei Brusati e poi dei marchesi Bernardi. Gli eventi sismici
del 1920 hanno quasi completamente cancellato ogni traccia o documento del castello e di molti altri edifici
circostanti. Le recenti ristrutturazioni hanno modificato completamente l’aspetto odierno da quello
originario, e del castello non restano che pochi ruderi.
Chiesa della Pieve S. Vincenzo
La Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio a Pieve San Vincenzo risulta citata già in documenti del 1230. La sua
costruzione pare sia stata voluta dalla contessa Matilde di Canossa, già proprietaria di diversi possedimenti
nella zona. Diverse opere di restauro sono citate in documento del 1664, del 1729 e del 1868, durante i quali
la struttura viene ampliata, dotata di campanile ed altari. La recente chiesa ricostruita in falso stile romanico
conserva, della Pieve originaria, solo il frammento di un capitello ed il fonte battesimale.
Chiesa di S. Maria Assunta
Nel 1318 la Chiesa di Santa Maria Assunta a Nigone risulta registrata alle dipendenze della pieve di Campiliola,
e solo nel 1543 viene insignita del titolo di priorato. Dopo i vari restauri è ancora possibile vedere, nella zona
absidale, conci di arenaria ed un capitello appartenenti alla antica chiesa romanica originaria.
Avanzi del castello di Ligonchio
Dell’antico castello di Ligonchio, una volta posto in corrispondenza con quello di Piolo, restano ormai solo
pochi ruderi in una località denominata “La Rocca”. Il Castello viene menzionato per la prima volta nel 1161
come proprietà dei Frassinoro, per poi passare negli anni alla famiglia Dalli e alla famiglia Vallisneri fino al
1429, quando diventa proprietà del marchese Nicolò III d’Este. Il Terremoto del 1920 rade praticamente al
suolo tutto ciò che restava del castello dopo l’incuria dei secoli ed oggi non ne restano che pochi ruderi.
Corte Papi e pertinenze
Casanova, frazione di Ligonchio, ospita un complesso architettonico risalente al XVI secolo circa, quando la
famiglia Papi, in fuga dalla Toscana, occupò il luogo. Il complesso si articola in quattro parti che delimitano
un cortile chiuso quadrangolare: il portale d’ingresso, la chiesetta, il porticato e l’ala residenziale. L’emblema
di famiglia è scolpito sul portale ed entrando si accede in un’ampia corte sul cui lato occidentale si trova il
porticato costituito da quattro arcate a pieno centro. Una piccola statua in marmo della Madonna del 1843
è inserita in una nicchia nella parte centrale dello stesso. La Corte dei Papi fa parte dei beni tutelati dal 1988.
Chiesa parrocchiale di S. Andrea apostolo
La Chiesa di Sant’Andrea Apostolo è sicuramente preesistente alla prima notizia documentata che se ne ha,
nel 1313. Nella sua forma originale la chiesa era piccola e subì un degrado tanto da dover ricevere interventi
di restauro verso la fine del ‘500. Negli anni successivi venne a mano a mano ampliata; le porte – sia quella
laterale che la porta maggiore – vennero fatte ricostruire ed abbellire e nel 1775 venne costruito un altare
corinzio. La chiesa subì molti danni in entrambe le guerre mondiali, e nonostante i restauri, nel 1920 il
terremoto rese necessaria la ricostruzione dell’intero edificio.
Chiesa della Santissima Annunciata
Chiesa della Santissima Annunciata a Cinquecerri, fu fondata da Giacomo Bandolo nel 1480. Della sua
versione originale non si hanno molte informazioni o documenti, probabilmente perché anche questi ultimi
vennero distrutti durante il crollo dell’edificio durante il terremoto del 1920. Sulle macerie della antica chiesa
viene ricostruita completamente la nuova Chiesa della Santissima Annunciata, con campanile del XX sec.
Chiesa di S. Basilide martire
Nonostante le sue origini siano sicuramente più antiche, le prime notizie accertate dell’esistenza della Chiesa
di San Basilide di Piolo risalgono al 1378. La chiesa, dipendente della Pieve di Minozzo, viene levata ad
arcipretura nel 1781. Da allora, nonostante le diverse ristrutturazioni, la chiesa di San Basilide è ancora in
funzione e visitabile nei pressi di Villa Minozzo.
Chiesa del SS. Salvatore
La Chiesa del Santissimo Salvatore a Vaglie è stata ricostruita e consacrata nel 1935 dopo che la chiesa
originale, le cui notizie risalgono alla seconda metà del XVI secolo, fu devastata dal terremoto del 1920. Della
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chiesa originale sono stati recuperati solo uno stipite con la dicitura “ADN-SEI 1606” ed il vecchio fonte
battesimale.
Chiesa di S. Margherita vergine e martire
La Chiesa di Santa Margherita di Montecagnano è dedicata ai Santi Margherita e Rocco, e risale al XVI secolo.
A seguito della peste del 1631 la chiesa viene ampliata e destinata a parrocchia per volontà degli abitanti del
luogo. Nonostante un’importante opera di ristrutturazione durante la seconda metà del XIX secolo, il
terremoto del 1920 ne rende indispensabile la ricostruzione totale. All’interno è possibile ammirare un
tabernacolo in legno del ‘600 attribuito allo scultore Ceccati.
Chiesa di S. Rocco confessore
La chiesa è stata consacrata nel 1651. La struttura originaria è stata ingrandita nel 1819 per poterla
trasformare in chiesa parrocchiale. La facciata è in pietra a vista e si caratterizza da un portale di ingresso
sormontato dalla dicitura “Ihs adi 1 agosto 1631. F. Vodo. A DIO S. Roc. Liberaci”. Nel retro del fabbricato si
vede ancora il portale di ingresso della canonica precedente alla costruzione di S. Rocco, con una luce con
arma in architrave siglata “1516”.
Torre campanaria della chiesa di S. Anna
L’originaria chiesa di S. Anna, disposta dal Capitano Orazio Ceccardi, risaliva al 1658. Il terremoto del 1920
che devastò tutto il territorio, ha purtroppo distrutto quasi completamente il borgo e la Chiesa, ad eccezione
della Torre Campanaria che è tutto ciò che resta della struttura originaria. Nel 1930 circa viene disposta la
costruzione della nuova chiesa, dedicata a San Giacomo.
COMUNE DI VILLA COLLEMANDINA (Lucca, Toscana)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via IV Novembre| tel: 0583 68046 |sito: www.comune.villacollemandina.lu.it
Biblioteca Comunale di Villa Collemandina intitolata a Nicola Pennacchi.
COMUNE DI VILLA MINOZZO (Reggio Emilia, Emilia-Romagna)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Oratorio di S. Antonio da Padova in Gazzano
L’ Oratorio di Sant’Antonio da Padova sorge nel centro della frazione di Gazzano, nel comune di Villa Minozzo.
Si compone di un unico corpo con facciata a portico e ingresso sul prospetto sud. Non si hanno notizie certe
della sua data di costruzione, ma una lapide sulla facciata ed una epigrafe sull’ancona dell’altare riportano
l’anno 1725, a cui è fatta risalire. Lo stile è tipico della cultura architettonica della montagna reggiana di fine
XVIII secolo, influenzata da caratteristiche tardo-rinascimentali.
Chiesa di S. Stefano protomartire
La chiesa di Santo Stefano protomartire in Coriano è frutto della ricostruzione della precedente chiesa che
versava, verso la fine del ‘800, in stato di forte degrado. La costruzione della nuova chiesa ebbe inizio nel
1911, simultaneamente ad altre due chiese di Gatta e di Montecagnano, di cui condivide lo stile semplice e
proporzionato.
Chiesa di S. Giacomo maggiore
La Chiesa di San Giacomo Maggiore si trova a Novellano, a valle del monte Penna, nel comune di Villa
Minozzo. La località è nota già nel 1309 mentre la chiesa di S. Giacomo figura negli elenchi delle decime agli
inizi del XIV secolo. Con il passare degli anni le condizioni della chiesa peggiorano tanto da doverne ordinare
la ricostruzione nel 1872. L’edificio attuale è a tre navate in volto, mentre la torre campanaria è tutto quel
che resta della costruzione del XIV secolo.
Chiesa di S. Bartolomeo apostolo
La Chiesa di San Bartolomeo Apostolo è stata ricostruita nel 1930 sulla precedente chiesa del 1200,
praticamente distrutta dal terremoto di inizi 1900. Questo radicale intervento le conferisce l’aspetto attuale,
eliminando le cappelle laterali presenti nella versione originaria. Nel 1993 la struttura viene consolidata per
evitare ulteriori danneggiamenti. Sono presenti all’interno della Chiesa due ancone del seicento ad opera
della bottega dei Ceccati o dei Cerretti.
Chiesa di S. Matteo apostolo
La chiesa di San Matteo Apostolo compare per la prima volta nella visita Pallavicini del 1642, trascritta nelle
note del viaggio. Fino al 1607 la chiesa parrocchiale si trovava sulla vetta del monte Moratelli, ma a causa
delle intemperie e del forte vento dovuto alla posizione dell’edificio, venne presto abbandonata e ricostruita
nel 1727 in un luogo più comodo. Anche questa seconda chiesa fu rovinata da una frana nel 1839 e si dovette
costruire una terza Chiesa di San Matteo Apostolo, che è quella tutt’oggi in funzione e visitabile in località
Pianelle. E’ ad una sola navata, a croce greca e con tre altari.
Chiesa di S. Maria Assunta, cimitero e pertinenze
La Chiesa di Santa Maria Assunta, ricostruita nel diciannovesimo secolo, fa parte di un complesso che
comprende oltre ad essa, un campanile del XIX sec, una canonica, un fabbricato accessorio e il cimitero.
Torre detta degli Amorotti
Questa torre, pesantemente danneggiata dal terremoto del 1920, sorge sullo strapiombo della gola del
torrente Dolo, all'altezza di 86 metri dal torrente stesso. Era un avamposto (ed è l'unica struttura rimasta)
del castello delle Scalelle, una fortezza probabilmente eretta attorno al 1250 ed ubicata nel territorio di
Gazzano allora denominato con il nome di "territorio delle Scalelle".
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Avanzi del Castello di Cervarola
Del Castello di Cervarola si hanno notizie dal 1400, quando viene attestato come proprietà della famiglia Dalli.
La costruzione è stata al centro delle controversie della famiglia Dalli, divisa nei rami dei Dalli di Busana e
quelli di Bismantova. Fu per un periodo proprietà della famiglia d’Este per poi essere venduto al duca di
Modena. Il tempo, l’incuria ed i terremoti hanno ridotti a pochi ruderi ciò che rimane del Castello.
Avanzi del Castello di Minozzo
Fortificazione composta da rocca e castello dell’XI secolo, di cui oggi non restano che poche vestigia. Lo
stemma della Rocca, un muro che si stacca da uno sperone roccioso ed una torre, sono le uniche tracce
visitabili. Fu eretto durante l’epoca matildica ma tracce rinvenute dell’Età del Bronzo fanno intendere che la
zona fosse abitata fin dall’antichità. I terremoti del 1832 e del 1920 distrussero praticamente tutto della
costruzione.
Oratorio in loc La Rocca
Costruzione liturgica a pianta rettangolare con tetto a capanna, venne realizzata durante l'intensa attività
edificatoria svolta dalle Chiesa nel corso del XVII secolo in quest'area della montagna appenninica e in
particolare specificatamente collegabile all’evento della grande pestilenza del 1631. Come molte costruzioni
della zona, gli eventi sismici ed il generale abbandono della zona rendono l’edificio cadente e diroccato. Nel
1987 la ricostruzione delle parti crollate ed il consolidamento generale della struttura lo rendono di nuovo
agibile.
Chiesa parrocchiale della SS. Annunziata e relative pertinenze
La Pieve di Santa Annunziata è la ricostruzione del 1612 dell’Antica Pieve di cui oggi è appena visibile una
trifora nella crociera di sinistra. Spesso oggetto di lavori di restauro e di consolidamento, per il terreno
estremamente franoso su cui è stata costruita, all’inizio del 1900 venne arricchita di affreschi e di statue della
Madonna. Il campanile, voluto dal popolo e datato 1850, ingloba al suo interno il fonte battesimale restaurato
nel 2009.
BENI ARCHEOLOGICI
Necropoli La Gatta – S. Bartolomeo
La necropoli, composta da circa 40 tombe, insisteva su un alto terrazzo fluviale olocenico posto sulla destra
del torrente Secchiello, nel punto di confluenza con il fiume Secchia. Cronologia: età romana I – II sec. d. C.
MUSEI
Museo del “Maggio”
indirizzo: Piazza della Pace 1 | tel: 0522 801122 |sito: www.comune.villa-minozzo.re.it
Il Museo del "Maggio" è ubicato nei locali dell'antica "Rocca" del Capoluogo - sede del Centro Culturale
Polivalente "Arrigo Benedetti". Il Museo del Maggio si propone non solo come un luogo in cui si conservano
le tracce recenti e lontane di una delle forme di spettacolo popolare più singolari dell'Appennino tosco-
emiliano ed in particolare dei versanti reggiano-modenese, ma anche come testimonianza viva di una
possibile, tenace convivenza tra passato e futuro, tra tradizione e innovazione, tra arte povera e tecnologia.
Museo dei Presepi
indirizzo: Via del monte 3 | tel: 0522 803287 | sito web: www.comune.villa-minozzo.re.it
La mostra dei presepi di Antonio Pigozzi, completamente rinnovata (con ingresso a offerta libera), è stata
inaugurata nel dicembre 2004: da allora è stata visitata da oltre diecimila persone da tutta Italia e dall'estero.
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PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI, MONTE
FALTERONA, CAMPIGNA
COMUNE DI BAGNO DI ROMAGNA (Forlì-Cesena, Emilia-Romagna)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Fiorentina 40 | tel: 0543 911 037 |sito: www.bagnodiromagnaturismo.it
La Biblioteca comunale, sorta nel 1990 a seguito dell'acquisizione del "Fondo Ortensio Olivieri" e del "Fondo
Antonio Benfenati”, è collocata a piano terra del cinquecentesco Palazzo del Capitano, a Bagno di Romagna.
COMUNE DI BIBBIENA (Arezzo, Toscana)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Tramignone
Nucleo ricordato negli annali camaldolesi, nasce storicamente con funzione legato alle vie di transito, ha una
tipologia urbana di case a carattere sparso.
Pian del ponte
Centro con funzioni legate alle vie di transito ed ad attività agricole e rurali. Anche Pian del Ponte, come il
Nucleo di Tramignone, fa parte del Patrimonio agricolo rurale sparso su tutta la parte montana del Comune.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: via Cappucci 48 | tel: 0575 593791 |sito: www.comunedibibbiena.gov.it
Istituita nel 1960, la Biblioteca era situata all'interno della sede municipale e gestita dall'economo comunale.
Solo nel 1970 fu trasferita in locali autonomi (ex casa del fascio in via Cappucci 48) e ne fu affidata la cura ad
una persona assunta come incaricato. Nel 1973 si procedette ad una prima schedatura della sua dotazione
libraria sotto la guida e la direzione della Biblioteca civica di Arezzo, centro dell'allora Sistema bibliotecario
provinciale, a cui la Biblioteca di Bibbiena aveva da tempo aderito.
MUSEI
Museo Archeologico del Casentino
indirizzo: Via Berni 21 | tel: 0575 595486 |sito: www.arcamuseocasentino.it
Il Museo è essenzialmente basato su un criterio cronologico che mostra al visitatore come la valle casentinese
si sia trasformata nel periodo compreso tra la Preistoria e la tarda età romana. All'interno del complessivo
impianto cronologico trovano tuttavia spazio sezioni di carattere più tematico, come quella sui santuari
etruschi o sulle sepolture, utili per meglio comprendere particolari spaccati della storia e della società
antiche.
COMUNE DI CHIUSI DELLA VERNA (Arezzo, Toscana)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Convento della Verna
Il Santuario, fondato da San Francesco nel 1214 si è sviluppato nei secoli, arricchendosi di edifici e di opere
d’arte. Costruito nella parte meridionale del monte Penna a 1128 metri di altezza, il Santuario ospita
numerose cappelle e luoghi di preghiera e raccoglimento, oltre a diversi punti di notevole importanza
religiosa.
Chiesa di Santa Maria degli Angeli
La chiesetta di Santa Maria degli Angeli, costruita inseguito all'apparizione della Verginea San Francesco, è il
primo nucleo del convento. Introdotta da un basso porticato, si presenta ad aula unica, suddivisa in due parti
da un tramezzo. Ristrutturata e ampliata dopo il 1250, conserva della struttura primitiva soltanto la campana
del 1257 sul campaniletto a vela.
Basilica maggiore
Dalla piazza del Quadrante si accede alla Basilica Maggiore, dedicata alla Madonna Assunta, consacrata nel
1568. Costruita tra il XIV e XVI secolo e più volte rimaneggiata, è introdotta da un portico che si prolunga sul
fianco destro fino quasi al campanile, e presenta l'impianto a croce latina a navata unica, con volte a crociera.
All'interno si conservano le tracce più importanti della bottega di Andrea della Robbia.
Corridoio delle Stimmate
Attraverso una porta ad arco si accede al Corridoio delle Stimmate, edificato tra il 1578 e il 1582. In questo
corridoio si svolge, dal 1431, la giornaliera processione. Il corridoio è affrescato con episodi della vita di San
Francesco.
Cappella delle Stimmate
La cappella, cuore del santuario, sorta sul luogo dell'evento miracoloso, venne edificata nel 1263, a navata
unica, coperta da volta a crociera. Sul pavimento è segnalato da una lapide il luogo dove sarebbe avvenuto il
miracolo delle Stimmate. Sopra la porta è un tondo di bottega di Andrea della Robbia con la Madonna con
bambino benedicente.
Nucleo Biforco
Il paese è nominato negli atti civili fin dal 1052, quando Ugo del fu Petrone lasciò metà del suo patrimonio
alla badia Prataglia. Il campanile e la chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, con al suo interno una
notevole pala d’altare (1647) di Giovanni Martinelli.
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Nucleo Pezza
Borgo ricordato sin dall’anno 1000. Vi esisteva una chiesetta dedicata a San Clemente, e uno spedale per
viandanti, ricordato in alcuni documenti del monastero di Camaldoli.
Nucleo Montefatucchio
Il nucleo sorgeva su una importante rocca già possesso dei vescovi di Arezzo e poi dei Conti di Stufi. In cima
al colle a forma conica che dà nome al borgo, sorgeva anticamente una fortificazione, di cui oggi rimangono
solo un ammasso di rovine.
Siregiolo
Centro con funzioni legate ad attività agricole e rurali della montagna: all’interno del piccolo borgo, spicca la
chiesetta di San Lorenzo, nominata in alcuni documenti fin dal 1155.
Giampereta
Piccolo nucleo storico della Vallesanta presente nel XIV secolo. La Comunità di Giampereta fu soppressa come
comune autonomo e aggregato alla nuova comunità di Chiusi del Casentino in occasione delle riforme
comunitative del sec. XVIII.
Chiesa di S. Maria e S. Silvestre
All'ingresso del piccolo nucleo troviamo la chiesetta di S. Maria e S. Silvestre, ben restaurata come del resto
tutte le abitazioni del borgo ed anch’essa risalente al XIV secolo.
Val della meta
L’agglomerato alterna case antiche e moderne divise in due nuclei, uno a monte, l’altro più a valle. La matrice
tipologica di riferimento è bidirezionale con carattere sparso della tipologia urbana.
Frassineta
La struttura del suo nucleo è medioevale, il suo ruolo storico è stato prima di centro difensivo e militare e poi
di centro con funzioni legate ad attività agricole permanenti della collina di mezzacosta. Le vecchie mura di
fortificazione del castello sono oggi inglobate nelle case. Di notevole interesse storico è l’antica cappellina
con una maestà venerata dagli abitanti del luogo, già ristrutturata.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Viale Michelangelo 4 | tel: 0575 599611|sito: www.comune.chiusi-della-verna.ar.it
Biblioteca comunale di chiusi della verna presso la scuola elementare.
Biblioteca del Santuario
indirizzo: Via del Santuario 45 | tel: 0575 599611 | sito: www.comune.chiusi-della-verna.ar.it
Biblioteca del Convento della Verna presso il Santuario della Verna.
MUSEI
Museo della Verna
indirizzo: Via del Santuario 45 | tel: 0575 5341 |sito: www.laverna.it
E composto da grandi sale quattrocentesche e da ambienti significativi della vita dell'antico convento. Espone
pregevoli corali miniati del XV° secolo, suppellettili liturgiche, parati e dipinti. Particolare rilievo hanno un
bellissimo crocifisso ligneo policromo attribuito a Giovanni Angelo Montorsoli e un busto in ceramica
attribuito ad Andrea della Robbia. Il percorso si conclude, dopo una sala dedicata all'antica farmacia e al
laboratorio di spezieria del Santuario, con l'ambiente più caratteristico del museo, il fuoco comune.
COMUNE DI DICOMANO (Firenze, Toscana)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Capanna Moretto
A causa della piccola porzione di territorio interessata dal sito Natura 2000, si rileva la presenza di un unico
edificio denominato Capanna Moretto a carattere di baracca.
COMUNE DI LONDA (Firenze, Toscana)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Edificio La Foresta
A causa della piccola porzione di territorio interessata dal sito Natura 2000, si rileva la presenza di pochi
ruderi semidiroccati e di un unico edificio denominato La Foresta a carattere unitario, contenente volumi
civili, sociali o amministrativi.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Loc. Parco del Lago | tel: 055 8351801 |sito: www.comune.londa.fi.it
Biblioteca comunale aperta presso lo Chalet del Lago (c/o centro visita Parco Nazionale)
COMUNE DI MARRADI (Firenze, Toscana)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
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Ruderi e edifici diroccati
Si rileva una bassa densità degli edifici, soprattutto si riscontrano costruzioni isolate semi-diroccate o ruderi.
Edifici ed altre strutture di carattere unitario, volumi civili, sociali o amministrativi, presenti ed individuati in
cartografia.
COMUNE DI PIEVE SANTO STEFANO (Arezzo, Toscana)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Edifici vari diroccati, Ruderi
Gli edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
COMUNE DI POPPI (Arezzo, Toscana)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Eremo di Camaldoli
Nel 1012, il monaco benedettino Romualdo eresse in un luogo montano chiamato Campo Amabile, l’attuale
Eremo di Camaldoli, le primi cinque celle ed un piccolo oratorio. Successivamente il monaco, poi San
Romualdo, riorganizzò come ospizio, una già esistente struttura realizzata pochi anni prima dai monaci di
Prataglia. Tale struttura si trovava poco più a valle dell’Eremo, l’attuale Monastero di Camaldoli. Strutture
visitabili ed importanti sono la Cella di San Romualdo e la Chiesa interamente ricostruita nel ‘600 dopo un
rovinoso incendio. Il suo interno in stile “baroccheggiante” è in deciso contrasto con l’ambiente e
l’architettura circostante. La facciata e i due campanili sono d’inizio secolo XVIII.
Montanino
Nucleo di case sparse, di recente formazione, costituite ad oggi prevalentemente da seconde case stagionali
lungo una strada secondaria che sale verso Camaldoli. Non ci sono emergenze storiche o architettoniche
puntuali.
Villaggio corniolo
Nucleo di case sparse, di recente formazione, costituite ad oggi prevalentemente da seconde case stagionali
lungo la strada secondaria SP Corniolo che sale verso Camaldoli.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Rilli Vettori
indirizzo: Piazza della Repubblica 1 | tel: 0575 502220 |sito: www.comune.poppi.ar.it
Il nucleo principale è costituito da una raccolta di manoscritti, incunaboli e libri del Conte Fabrizio Rilli Orsini
che nel 1825 donò la sua collezione alla comunità di Poppi. La biblioteca si accrebbe con lasciti privati quali
la Biblioteca Soldani e soprattutto con i fondi provenienti dai monasteri soppressi, come Camaldoli.
MUSEI
Museo della Battaglia di Campaldino
indirizzo: Piazza della Repubblica | tel: 0575 502220 |sito: www.comune.poppi.ar.it
Piccolo museo storico didattico permanente dedicato alla battaglia di Campaldino, tra l’esercito guelfo e
ghibellino dell'11 giugno 1289. Il museo conserva un plastico della battaglia con circa tremila soldatini in
stagno, pannelli descrittivi della battaglia con descrizione del contesto storico-politico, plastici di vari castelli
casentinesi e riproduzioni di strumenti da assedio.
Museo della Radio “La soffitta di Marconi”
indirizzo: Via Cesare Battisti 23 | tel: 0575502220 | sito: www.comune.poppi.ar.it
Situato al 2° piano di Palazzo Giorgi, il Museo della Radio vanta una collezione di oltre 200 esemplari di radio
d’epoca.
COMUNE DI PORTICO E SAN BENEDETTO (Forlì-Cesena, Emilia-Romagna)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Piazza Marconi 3 | tel: 0543 967047 |sito: www.comune.portico-e-san-benedetto.fc.it
Biblioteca Comunale presso il Municipio
COMUNE DI PRATOVECCHIO (Arezzo, Toscana)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Valagnesi
Oratorio dedicato a San Giovanni Battista, che forse servì da primitiva chiesa parrocchiale, è documentato a
partire dal 1617, in una visita pastorale del vescovo di Fiesole. Gli edifici presentano vari elementi distintivi
sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati. Inoltre è stato possibile individuare, grazie al
PRG, gli edifici catalogati per interesse storico di valore.
Vallolmo
Ha un piccolo oratorio lungo la strada in buone condizioni. Per quanto riguarda l’oratorio lungo strada, di
buona architettura, è in parte compromesso visivamente da elementi esterni (palo della luce, quadro
elettrico) apposti recentemente che andrebbero rimossi. Gli edifici presentano vari elementi distintivi sia per
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stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati. Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli
edifici catalogati per interesse storico di valore.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale “Pio Borri”
indirizzo: Via del Vecchio Municipio 6 | tel: 0575 503964 |sito: www.comune.pratovecchiostia.ar.it
Biblioteca comunale nella frazione di Stia
Biblioteca Comunale Pratovecchio
indirizzo: Piazza Marconi 5 | tel: 0575 581438 | sito: www.comune.pratovecchiostia.ar.it
Biblioteca comunale nella frazione di Pratovecchio
MUSEI
Museo dell’Arte della Lana
indirizzo: Via G. Sartori 2| tel: 0575 582216 |sito: www.comune.pratovecchiostia.ar.it
Dedicato alla lana e alla storia della sua lavorazione nel corso dei secoli, il museo ha sede all'interno dello
storico lanificio di Stia, mirabile esempio di archeologia industriale, che nei primi decenni del Novecento era
una delle principali realtà tessili italiane.
Museo dello Sci
indirizzo: Vicolo de’ Berignoli | tel: 0575 583965 |sito: www.comune.pratovecchiostia.ar.it
Nato per iniziativa dello Sci Club di Stia, il Museo dello Sci, primo nel suo genere in Italia, ha una valenza non
solo sportiva, ma anche culturale e di valorizzazione delle tradizioni locali. II Museo si articola in 3 sezioni : le
tradizioni di vita sulla montagna del Casentino, lo sviluppo dello sci come attrezzo dagli inizi del '900 ai nostri
giorni e la storia dello sci come sport agonistico.
Museo del Bosco e della Montagna
indirizzo: Vicolo de’ Berignoli| tel: 0575 583965 | sito: www.comune.pratovecchiostia.ar.it
Il Museo raccoglie interessanti testimonianze sulla vita e sull'economia delle genti di
montagna legata in passato prevalentemente all'allevamento ovino transumante ed allo sfruttamento del
bosco per produzione di legna, carbone e castagne.
Museo del Castello di Porciano
indirizzo: loc. Porciano | tel: 329/0209258 | sito: www.comune.pratovecchiostia.ar.it
Il museo, situato nel Castello dei Conti Guidi, espone manufatti di uso domestico ed attrezzi relativi alla
cultura contadina nel Casentino del XVIII e XIX secolo. Accanto a ceramiche, vasellame e vetri databili tra il
XIV ed il XVIII secolo, nel museo sono esposti oggetti d'uso ed artigianato provenienti dal Nord Dakota.
COMUNE DI PREMILCUORE (Forlì-Cesena, Emilia-Romagna)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Roma 32 | tel: 0543 956945 |sito: www.comune.premilcuore.fo.it
Biblioteca comunale di Premilcuore
MUSEI
Museo della Fauna del Crinale Romagnolo
indirizzo: via Roma 36 | tel: 0543 911304 |sito: www.comune.premilcuore.fo.it
ll museo ha sede in un edificio adibito a Centro Visita all'interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
È stato istituito fin dal 1980, come raccolta permanente della flora e della fauna, in seguito a numerose
donazioni di collezionisti privati e di diverse istituzioni, fra cui la Provincia di Forlì-Cesena, l'Associazione ProNatura di Forlì, ecc.
COMUNE DI SAN GODENZO (Firenze, Toscana)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Il briganzone, Edificio rudere semidiroccato
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
Romiti, edificio rudere semidiroccato;
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
Il Sodaccio, edificio rudere semidiroccato;
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
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La Greta, edificio unitario, volumi civili, sociali o amministrativi;
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
Il Prugnolo, edificio rudere semidiroccato;
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
Pian Sambuco, edificio rudere semidiroccato;
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
Il Bagnatoio, edificio unitario, volumi civili, sociali o amministrativi;
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
Il Vallone, edificio unitario, volumi civili, sociali o amministrativi;
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
La Casa; Cantine di sotto, edificio rudere semidiroccato;
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
Pian di corniolo, edificio rudere semidiroccato;
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
C.castelli, edificio rudere semidiroccato;
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
C.Lastra, edificio unitario, volumi civili, sociali o amministrativi;
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
Osteria nuova, edificio unitario, volumi civili, sociali o amministrativi;
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
Il masseto, edificio rudere semidiroccato;
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
L’eremo, edificio unitario di culto (scheda n. 1 – edifici di notevole interesse architettonico);
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
C. rupino, edificio rudere semidiroccato;
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
C. rio del faggio, edificio unitario, volumi civili, sociali o amministrativi;
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
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Casetta; edificio unitario, volumi civili, sociali o amministrativi;
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
C. d’alpe, edificio rudere semidiroccato;
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
Il Molinaccio, edificio rudere semidiroccato;
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
C. Macinelli, edificio rudere semidiroccato;
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
C. pian Giovannino, edificio rudere semidiroccato;
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
Casa cantoniera, edificio unitario, volumi civili, sociali o amministrativi;
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
Pian dei bocci, edificio rudere semidiroccato;
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
C. monte dei gralli di sotto, edificio unitario, volumi civili, sociali o amministrativi;
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
Muschieto, edificio unitario, volumi civili, sociali o amministrativi;
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
Pian castagno, edificio unitario, volumi civili, sociali o amministrativi;
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
Usciaioli, edificio rudere semidiroccato;
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
C. frassine, edificio rudere semidiroccato;
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
Le casine, edificio unitario, volumi civili, sociali o amministrativi.
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
Chiesa di Santa Maria all'Eremo
D’impianto precedente al Mille, la chiesa prese poi il nome da quella dei Romiti che si trovava più in basso,
presso l’Acquacheta e costituiva luogo di ritiro e meditazione sin dai tempi di Dante. Leggermente rialzata al
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centro di un’ariosa valletta, la chiesetta, con la facciata a capanna rivolta a mezzogiorno, presenta un piccolo
loggiato costituito da due archi di mattoni poggianti su colonnine squadrate, di pietra ed ha il campanile a
vela la cui campana del 1294 sembra sia conservata nell’Abbazia di S. Godenzo.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Piazza Municipio 1 | tel: 3288263149 |sito: www.comune.san-godenzo.fi.it
Biblioteca Comunale di San Godenzo. Ogni ultimo venerdì del mese viene organizzato “Il caffè letterario”.
MUSEI
Museo Virtuale Andrea del Castagno
indirizzo: Via della Rota 8 | tel: 055 8375125 |sito: www.comune.san-godenzo.fi.it
Nel Centro Visita di Castagno d'Andrea, nel cuore della valle e all'ingresso per il monte Falterona, è stata
allestito e inaugurato il 2 maggio 2004 un museo dedicato al cittadino più illustre del paese, il pittore Andrea
del Castagno. Un viaggio nell'itinerario artistico del pittore ma anche attraverso i luoghi della memoria
attraverso un'esposizione con ingrandimenti fotografici montati su pannelli di una scelta delle opere più
significative conservate a Firenze (dove Andrea si trasferì dal 1440.
COMUNE DI SANTA SOFIA (Forlì-Cesena, Emilia-Romagna)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Piazza Matteotti | tel: 0543 974526 |sito: www.comune.santa-sofia.fc.it
Situata all'interno del Palazzo Monumentale "Giorgi" (dal 2004), risalente al XVIII secolo, è stata fondata nel
1950 e comprende un patrimonio librario di circa 9000 volumi. I titoli comprendono: Saggistica di base,
Narrativa, libri per Ragazzi, due Fondi Librari: “Biserni-Baratta” e “Bianca Margherita Cangini”, e alcuni antichi
manoscritti; Fa parte del suo patrimonio anche l'Archivio Storico Comunale, situato all'esterno dei locali della
Biblioteca e ubicato nel complesso Comunale.
MUSEI
Galleria d’Arte Contemporanea Vero Stoppioni
indirizzo: Viale Roma 5/a | tel: 0543 975428 |sito: www.comune.santa-sofia.fc.it
La galleria è stata istituita nel 1990 ed è intitolata a Vero Stoppioni, fondatore e animatore del "Premio
Campigna", iniziativa di importanza nazionale. Sono qui esposte in modo permanente circa cento opere fra
quelle acquisite nelle varie edizioni del Premio a partire dal 1955. Sono presenti opere dei principali pittori
romagnoli, da Sughi a Cappelli, da Piraccini a Ruffini, e opere di autori di livello nazionale e internazionale,
come Korompay, Vacchi, Fieschi, Bonfanti, Mandelli, Morlotti, Ruggeri, Plessi, Petlin, Berman.
COMUNE DI STIA (Arezzo, Toscana)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Le pescine, edificio unitario;
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
La Casina;
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
Casanova
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
C. la capanna
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
Ranocchiaia
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
C. campadi
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
106
C. boschetti
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
Leprata
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
Chiesa e Canonica di Sant’Andrea a corsini a Gaviserre
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
Castagnoli: fabbrica di acqua a Gaviserri
Si rilevano numerosi edifici a carattere sparso lungo tutto il territorio interessato dal sito natura 2000. Gli
edifici presentano vari elementi distintivi sia per stato di conservazione sia per il carattere dei fabbricati.
Inoltre è stato possibile individuare, grazie al PRG, gli edifici presenti nel catasto leopoldino, tra i quali viene
annoverato anche questo edificio.
Chiesa e Canonica di Sant’Andrea Corsini a Gaviserri
L ’edificio venne ricostruito nel 1785 sui resti dell’antica chiesa di Sant' Egidio a Gaviserre donata dai Conti
Guidi ai monaci ai camaldolesi nel 1099. L'interno presenta il presbiterio rialzato da due gradini e l'altare
maggiore in pietra serena risalente al ‘700. Il piccolo campanile, distrutto durante la seconda guerra
mondiale, è stato successivamente ricostruito nelle forme attuali, leggermente diverse dalle
precedenti. Sulla parete sinistra della chiesa esiste un altare con una tempera su tavola raffigurante la
Madonna e Santi, (sec. XV), attribuito ad uno scolaro del Verrocchio, forse contemporaneo di Lorenzo di
Credi.
BENI ARCHEOLOGICI
Sito archeologico del Lago degli Idoli
Nel maggio 1838, ritrovamento fortuito sulle rive del lago di una statuetta in bronzo raffigurante Ercole. Gli
scavi portarono al prosciugamento dello specchio d’acqua e al ritrovamento di una delle più ricche stipi votive
del mondo etrusco, che fece assumere al sito la denominazione di Lago degli Idoli. Furono recuperati infatti
oltre 600 bronzetti, alcuni dei quali sono conservati al British Museum di Londra e al Louvre di Parigi.
COMUNE DI TREDOZIO (Forlì-Cesena, Emilia-Romagna)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via XX Settembre 32 | tel: 0546 943676 |sito: www.comune.tredozio.fc.it
Biblioteca Comunale di Tredozio
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108
PARCO NAZIONALE DELL’ARCIPELAGO TOSCANO
COMUNE DI CAMPO NELL’ELBA (Livorno, Toscana)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Pieve di San Giovanni
Edificio sacro in stile romanico pisano che si trova in località Morota nel territorio comunale di Campo
nell'Elba. L'edificio, ricordato nelle Rationes decimarum del 1298, presenta una pianta a navata unica con
abside semicircolare. La costruzione della pieve risale alla metà del XII secolo.
Torre di San Giovanni
Viene presumibilmente costruita nell'XI secolo per la difesa del territorio della Repubblica di Pisa, tramite il
controllo del traffico marittimo attorno al canale di Piombino; in seguito la struttura difensiva passò al
Principato di Piombino.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
c/o le Scuole
tel.: 0565.976451
Medie
di
Marina
di
Campo
in
Piazza
Vittime
Piroscafo
Sgarallino
Biblioteca comunale di Campo nell’Elba
COMUNE DI CAPRAIA ISOLA (Livorno, Toscana)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Torre della Regina
La Torre della Regina si trova sulla punta nord della Capraia, Punta Teja. Fu costruita dai Genovesi attorno al
1500 per controllare le incursioni nemiche dei Corsari. Tramite segnali di fumo era in contatto con tutte le
altre torri dell'isola.
Torre dello Zenobito
La torre deve il suo nome a un antico monastero "cenobio", che si trovava nelle vicinanze che aveva dato il
nome alla vicina piana dello Zenobito. La torre attuale venne costruita dai Genovesi nel 1545 per sorvegliare
le incursioni nemiche dei Corsari.
BENI ARCHEOLOGICI
Punta della Teglia-Formiche
La punta della Teglia o Teja, è l'estremità settentrionale dell'Isola. La costa è un'ampia scalinata di rocce; in
alto, sulla destra, posizionata al limite della falesia laterale, si erge la Torre delle Barbici o della Teglia. Rispetto
alle altre Torri cinquecentesche del Porto e dello Zenobito, è posteriore ed ha forma quadrata.
COMUNE DI ISOLA DEL GIGLIO (Grosseto, Toscana)
BENI ARCHEOLOGICI
Villa Romana dei Domizi
Villa romana del II secolo d.C., edificata presumibilmente dalla famiglia dei Domizi Enobarbi. La villa è rivestita
di marmi pregiati con pavimenti musivi, articolata attorno ad un peristilio di sei colonne di granito del Giglio
con capitelli marmorei. Dagli scavi effettuati sono venuti alla luce resti di pavimenti decorati con marmi di
delicata fattura e con mosaici in bianco e nero.
Resti di approdo romano –Cala Spalmatolo
L'isola di Giannutri, abitata occasionalmente durante l'Età del Bronzo, vide il suo massimo splendore in epoca
romana, quando furono realizzati il porto ed una villa lungo la costa occidentale dell'isola, quest'ultima
costruita dalla famiglia degli Enobarbi.
Fortino e resti di faro romano
Il faro di Giannutri si trova all’estremità meridionale dell’isola, presso Punta Rossa (o punta di Capel Rosso).
Si affaccia su una ripida scogliera a picco sul mare.
COMUNE DI LIVORNO (Livorno, Toscana)
BIBLIOTECHE
Biblioteca "Igiene e sanità"
indirizzo Via D. Bosco, 7 – tel : 0586-824891
Include materiale riguardante discipline mediche, sanitarie, psicologiche (riferite anche a malattie
specifiche), psicoanalitiche per adulti e bambini, per anziani e portatori di handicap, trattati sull'Aids ed i
trapianti, infermieristica, medicina omeopatica.
Biblioteca Labronica, intitolata a Francesco Domenico Guerrazzi
Indirizzo: viale della Libertà 30, tel.0586 808176
Principale biblioteca pubblica di Livorno. Ha sede nell’antica Villa Fabbricotti, nei cui magazzini sono
conservati 120.000 libri, 1.500 manoscritti e 60.000 autografi. Le origini vanno ricercate nell'Accademia
Labronica fondata da Giuseppe Vivoli nel 1816 allo scopo di promuovere le lettere, le scienze e le arti a
Livorno.
Biblioteca "Popoli e Civiltà"
indirizzo: Via Provenzale, 27 - Antignano- Tel: O586-824676
110
E’ dotata di più di 7200 libri catalogati, disponibili per la consultazione (enciclopedie, vocabolari, atlanti, ecc.)
e per il prestito domiciliare. Dispone di una serie di riviste, scientifiche e non, su vari argomenti, consultabili
in loco. La biblioteca è sede di una postazione pubblica Internet alla quale possono accedere adulti e ragazzi.
Biblioteca CIAF Edda Fagni
indirizzo: Via Caduti del Lavoro, 26- Tel.: 0586 – 824310
Biblioteca di libri specializzati mirata a sostenere l’aspetto e l’attenzione verso i figli, l’attività degli operatori
di settore e lo sviluppo della cultura dell’attenzione verso i cittadini in età minore.
Biblioteca Centro Donna
indirizzo: Via L.go Strozzi 3 - Tel: 0586-890053
La Biblioteca del centro Donna è nata con l’intento di far conoscere alla città testi, saggi, riviste e documenti
scritti da donne, per documentare il percorso compiuto dalle donne negli anni.
Biblioteca sullo Sviluppo Economico Locale
Indirizzo: Ufficio Sviluppo Economico, Scali del Corso 5-Tel 0586/820576
Informazioni: la biblioteca raccoglie volumi, pubblicazioni, dati –in aggiornamento annuale- sulla tematica
dello sviluppo locale e sul sistema sconomico locale
MUSEI
Museo di storia naturale del Mediterraneo
Indirizzo: via Roma 234
Museo di Livorno attualmente attivo nella ricerca scientifica nei settori della botanica, della zoologia e
dell'archeologia. Di supporto al museo anche la biblioteca scientifica aperta al pubblico e consultabile on line
sul catalogo in rete ad accesso pubblico (OPAC) di Livorno.
Museo Civico Giovanni Fattori
Indirizzo Villa Mimbelli; Tel: 0586 808001 – 824620; Sito http://pegaso.comune.livorno.it
La collezione del museo si sviluppa principalmente intorno ai grandi quadri di Giovanni Fattori e di altri
esponenti della corrente dei Macchiaioli (Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Vincenzo Cabianca, Giovanni
Boldini ed altri, collocati al secondo piano dell’edificio. Altre sale sono dedicate ai post-macchiaioli (Eugenio
Cecconi, Vittorio Corcos, etc.) e ai divisionisti (Benvenuto Benvenuti e Plinio Nomellini).
Museo Marini
Indirizzo: Via Micali 21 Tel. e fax: 0586 839772
Ospita la mostra permanente "1938 – La Scuola Ebraica di Livorno: un'alternativa alle leggi razziali".
Museo di Santa Giulia
Indirizzo: Largo del Duomo - sito: www.santagiulia.org
Il Museo di Santa Giulia raccoglie interessanti opere d’arte sacra, già collocate nella Chiesa, tra cui un’antica
tavola di scuola giottesca raffigurante S. Giulia in piedi, contornata da otto storie della sua vita, un reliquiario
in argento e rame dorato, fatto realizzare da Cosimo III nel 1693, in cui è raffigurata la santa innalzata su una
fortezza, simbolo della città di Livorno, ed un paliotto in argento dell’orafo Antonio Leonardi, del 1682,
nonché oggetti cultuali, quali paramenti liturgici, inginocchiatoi ed arredi.
COMUNE DI MARCIANA (Livorno, Toscana)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Cimitero di Poggio
L’ oppidum di età etrusca sorgeva probabilmente sullo stesso sito del paese attuale, come si evince dal
ritrovamento (1899) di una tomba con vasellame del IV secolo a.C. Durante il Medioevo Poggio assunse la
caratteristica struttura coclidea, con stretti vicoli trasversali (calanchioni), due porte di accesso con casetorri
e piccoli recinti per rifiuti organici (caragini).
MUSEI
Museo Civico Archeologico
indirizzo: Via del Pretorio, Tel: 0565 901215
Ospita materiali preistorici e protostorici provenienti da varie località dell'Isola. A questi si aggiunsero poi
l'importante complesso della grotta sepolcrale di S. Giuseppe (Rio nell'Elba) e i materiali degli scavi condotti
dalla Soprintendenza nella fortezza etrusca d'altura a Monte Castello di Procchio (Marciana).
COMUNE DI MARCIANA MARINA (Livorno, Toscana)
BENI ARCHEOLOGICI
Punta del Nasunto
Il relitto del Nasuto, databile tra il 50 a.C. e il 50 d.C., giace su fondale fangoso a 65 m di profondità al largo
della Punta del Nasuto (Marciana Marina). Il carico, costituito da dieci grandi dolie, è stato scoperto
nell'agosto 2002.
COMUNE DI PIANOSA (Livorno, Toscana)
BENI ARCHEOLOGICI
112
Catacombe di Pianosa
Risalgono al III-IV secolo, e vi si accede da una piccola grotta vicino al porto. Sono costituite da un fitto
intreccio di gallerie, utilizzate come luogo di sepoltura dalle prime comunità cristiane. Le gallerie erano basse
e, lungo le pareti laterali, le sepolture erano disposte in tre ordini sovrapposti; soltanto i personaggi più
importanti avevano una tomba a vasca, che occupava i due ordini superiori. L'accesso alle catacombe era
posto dal lato del mare ed indicato da un'incisione nella roccia.
COMUNE DI PORTO AZZURRO (Livorno, Toscana)
MUSEI
La Piccola Miniera
Indirizzo: Via Provinciale Est – 57036- tel. 0565/95350 sito: www.lapiccolaminiera.it
Il museo ospita una mostra di minerali tipici dell’isola d’Elba e un laboratorio in cui è possibile assistere alla
lavorazione del materiale grezzo al tornio e alla sua trasformazione.
COMUNE DI PORTOFERRAIO (Livorno, Toscana)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello di Volterraio
E’ la più antica fortificazione di tutta l'Isola d'Elba. L'origine del nome è incerta: potrebbe derivare dall'etrusco
vultur (avvoltoio) o dal territorio volterrano da cui proveniva l'architetto Vanni di Gherardo Rau che ne curò
nel XIII sec. la ricostruzione. L'impianto originario di origini etrusche fu ampliato nel 1281 dai pisani che
utilizzarono la fortezza con finalità difensive. Successivamente rafforzata nel 1440, è una delle poche fortezze
elbane mai espugnate dai pirati turchi che nelle loro scorribande razziarono più volte l'Elba.
Villa Napoleone
La Villa dei Mulini fu scelta da Napoleone per ricreare, in formato ridotto, l’atmosfera di una corte.
L’imperatore inoltre elesse la Villa come sua residenza principale anche per la sua posizione di dominio sulla
città. Attualmente vi si conservano cimeli, arredi e mobili dell’epoca e parte dell’interessante biblioteca che
raccoglie opere di Voltaire, La Fontaine, Plutarco, e che fu poi donata a Portoferraio. Villa San Martino fu
acquistata da Napoleone nel giugno 1814 per farne la sua residenza estiva. Fu in seguito acquisita dal principe
Anatolio Demidoff (erede Bonaparte per matrimonio) che fece costruire l’imponente Galleria neoclassica che
prese il suo nome e oggi conserva una raccolta di stampe napoleoniche ottocentesche.
Ex tonnara Enfola
Secondo l'ipotesi più accreditata, il toponimo Enfola deriva dal latino insula «isola» a causa della
conformazione stessa del promontorio, unito al resto dell'isola da un basso istmo. Secondo un'altra ipotesi,
il termine deriverebbe invece dal latino plurale infera («inferno» o «luogo basso») sulla base di parallelismi
con la lingua còrsa. Al largo del promontorio sono stati rinvenuti materiali di età romana: due ceppi d'ancora
in piombo, un'anfora vinaria e una olearia. A partire dal XVII secolo sull'istmo dell'Enfola fu impiantata un
tonnara di fronte ad un'altra situata in località Bagno (Marciana Marina), poi dismessa nel 1959.
BENI ARCHEOLOGICI
Castiglion San Martino
Anticamente sede di un insediamento fortificato di età etrusca, questo oppidum controllava gli antichi
commerci siderurgici, presentando una cinta muraria dalla planimetria irregolarmente rettangolare,
costituita da blocchi sovrapposti di pietra locale. L'insediamento fu contraddistinto da diverse fasi abitative,
ossia dalla prima metà del IV secolo a.C. sino al 250 a.C. circa, epoca in cui è datata la conquista romana
dell'isola d'Elba. Tra i materiali archeologici recuperati, ed oggi conservati presso il Museo civico archeologico
di Portoferraio, compaiono kylikes a vernice nera dell'Atelier des petites estampilles, skyphoi del gruppo
Ferrara T 585, ceramiche di Gnathia, anfore etrusche e greco-italiche e una moneta bronzea di Populonia.
Lo scoglietto
L'isolotto, anticamente chiamato Ferraiola (da Ferraia, nome medievale di Portoferraio), è quasi privo di
vegetazione e sulla sua sommità è collocato il faro dello Scoglietto di Portoferraio, edificato nel 1910.
MUSEI
Museo Civico Archeologico della Linguella
indirizzo: Calata Buccari, tel: 0565-944024
Il museo espone reperti archeologici che vanno cronologicamente dalla fine dell'VIII - inizi VII sec. a.C. fino al
V sec. d.C.. Fra i reperti esposti si possono ammirare anfore del periodo arcaico e attrezzature navali
provenienti da relitti di epoca romana rinvenuti nelle acque dell'Elba.
Pinacoteca Comunale Foresiana - Centro Culturale "De Laugier",
indirizzo: salita Napoleone - tel. 0565/937380 - 917649 (Centro Culturale)
La pinacoteca comprende un nucleo omogeneo di dipinti, stampe, miniature ed arredi datati dal XVI al XIX
secolo, donati nel 1814 al Comune di Portoferraio dall'intellettuale e letterato Mario Foresi.
Museo della Misericordia
Indirizzo: Salita Napoleone – Portoferraio tel. 0565/914009
Il museo conserva la maschera funebre in bronzo ed il calco di una mano di Napoleone, rilevate al momento
della sua morte a Sant’Elena e ricordi del suo soggiorno all’Elba.
COMUNE DI RIO MARINA (Livorno, Toscana)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
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Torre di Giove
La Fortezza del Giove è un edificio militare del XV secolo ubicato nel comune di Rio Marina sull'isola d'Elba. Il
nome originario è Fortezza del Giogo (dal latino iugum), derivante dell'andamento orografico «a sella»
dell'altura su cui sorge la fortificazione. Fu presumibilmente edificata nel 1459, per volere di Jacopo III
Appiano, al fine di controllare il prospiciente canale di Piombino e l'entroterra minerario dell'Elba orientale.
COMUNE DI RIO NELL’ELBA (Livorno, Toscana)
BIBLIOTECHE
Biblioteca comunale
indirizzo (palazzo adiacente al palazzo comunale) Via Garibaldi, 38- tel. 0565 939364
Biblioteca Comunale di Rio nell’Elba
Archivio Storico Comunale
Indirizzo: Sede del Palazzo Comunale 0565 Via Giuseppe Garibaldi, 38, tel: 0565 943411
Conserva numerosi documenti e in particolare lo Statuta Rivi, manoscritto del XVI secolo, che raccoglie norme
ma anche prescrizioni di carattere morale per la regolamentazione della vita quotidiana della comunità di
Rio.
Museo civico archeologico del distretto minerario- Collezione dei minerali della gente di Rio
Indirizzo: Piazza Giuseppe Mazzini; Tel. 0565 943428 – 943459
Il Museo Archeologico del Distretto Minerario illustra la storia dell'Elba orientale, in larga parte legata alle
sue straordinarie risorse minerarie, sfruttate dalla Protostoria fino all'età contemporanea.
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PARCO NAZIONALE DEI MONTI SIBILLINI
COMUNE DI ACQUACANINA (Macerata, Marche)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di Santa Maria del Vallone
Questa chiesa fi edificata nel 1747. Il campanile della chiesa non fu elevato a fianco di questa, ma un centinaio
di metri più indietro, in alto, verso Campicino, perché le campane fossero udite da tutto il paese; su un
mattone é scolpita la data 1731, anno della sua costruzione. La chiesa ha un portale di stile romanico ed una
sola navata.
Santa Maria di Rio Sacro/Santa Maria di Meriggio
Fondata dai Benedettini intorno all'anno Mille, con il nome di “S. Maria de Merigu”. Ancora adesso sono
visibili nella valle i ruderi dell’antica Abbadia che fu centro vitale per tutta la vallata; dalla Bolla papale del
1192 risultava la sua giurisdizione su ben nove chiese, tra cui anche S. Maria de Merigu. Restaurata nel 1956,
dell’antica Abbadia resta solo un magnifico Crocefisso, il SS. Salvatore, custodito nella cappella votiva interna
alla chiesa.
Chiesa Santa Margherita
Edificata in stile romanico e dedicata ad una delle sante più venerate nel Medioevo. A giudicare dalle date
apposte su alcuni affreschi all’interno della chiesa e realizzati dal pittore camerinese Girolamo di Giovanni, si
presume che sia stata costruita verso la fine del 1300.
Castello di Vallecanto/dei Varano
Su un promontorio ai piedi della Frazione di Vallecanto, sono ancora visibili i ruderi di un’antica fortezza,
voluta dai Varano, che si può far risalire al’400. Il castello conserva una porta d’ingresso con arco in pietra
bianca, le mura di cinta, parzialmente intatte, con le loro feritoie, e le fondamenta dei quattro torrioni ai lati,
due verso il fiume e gli altri due verso il M.Ragnolo.
COMUNE DI AMANDOLA (Fermo, Marche)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Torrione ex Artesi
L’unica torre della cinta muraria rimasta in piedi. Fu costruita nel 1462 dal Maestro Martino di Mariano da
Milano e si possono ancora osservare i merli e i parapetti a difesa che lo caratterizzava.
Santa Maria delle Grazie in Garulla Sup. e Santa Maria delle Grazie in Garulla Inf.
Risalgono entrambe al XV sec. Amministrativamente dipendevano dall’Abbazia dei Santi Vincenzo e
Anastasio sita in prossimità della località di Casalicchio e la storia racconta che gli abitanti di Garulla, per il
lungo tragitto che dovevano percorrere chiesero lo smembramento in due distinte Parrocchie.
116
Santa Maria in Portella
Originariamente era un convento benedettino (1300) scavato nella roccia. Nel 1540 vi si trasferirono i
cappuccini.
Santa Maria della Meta
Originariamente pintura romana, nel 1416 si parla di 'pintura della Metà. Trasformata in piccola chiesa
(1613), vi fu trasferita, poi, la Parrocchia dei SS. Donato e Fortunato (1766). Nel 1882 vi fu eretta la
Confraternita dell’Addolorata.
Santa Maria di Villa Verri/Madonna del Rosario ai Verri
Si sa che fu costruita in epoca tardo medievale per iniziativa della famiglia Corazza e che solo nel 1807 venne
dedicata al Sacro Cuore di Gesù.
San Cristoforo
La facciata è semplice e lineare intonacata ed al possente campanile che termina a cuspide ed al suo interno
sono custodite le campane e quattro finestre monofore. Le prime informazioni della chiesa risalgono al 1470,
periodo in cui godeva del titolo di Prepositura poiché qui vi risiedeva il Preposto ovvero l’ecclesiastico che
aveva l’autorità anche su altri parroci.
Santa Maria della Pace
Eretto tra il 1506 ed il 1560, nel 1525 vi si trasferirono le Clarisse; dell’edificio restano il chiostro a due loggiati
sovrapposti, terminato nel 1560, ed il refettorio del 1549.La chiesa di S. Maria della Pace, annessa al
monastero, recentemente restaurata, presenta sulla facciata un portale ed un oculo soprastante, scolpiti in
pietra locale nel 1539 da Francesco da Milano.
San Vincenzo e Beato Antonio
Fu eretta nel ‘400 dal Priore Antonio Migliorati, poi beatificato nel ‘700, sull’originario romitorio degli
Agostiniani già esistente nel XIII sec. Dalle successive modifiche si svilupparono il convento, il chiostro e la
chiesa monumentale, mentre i rifacimenti del ‘700 hanno prodotto l’allungamento verso la piazza e il rinnovo
dell’interno in stile neoclassico.
San Giovanni Battista in Agnano ai Conti
Dell’edificio di San Giovanni Battista in Agnano ai Conti si hanno poche informazioni. Non è sicura la data
della sua costruzione ma se ne ha una prima testimonianza storica da una pergamena del 1269.
Madonna della Marnacchia
La chiesa di Madonna della Marnacchia è risalente al XIII secolo. Storicamente, le prime notizie che la
riguardano risalgono ad alcuni atti datati 1267.
San Pietro in Castagna
L’ importanza storica della Chiesa di San Pietro in Castagna è notevole. Le sue origini, estremamente antiche,
sono testimoniate da alcuni documenti datati anterioriormente all’anno 1000.
Santi Ruffino e Vitale
Nei primi documenti l'Abbazia è menzionata con il nome di San Vitale; il nome di San Ruffino fu aggiunto in
un secondo momento. L'Abbazia è di antica fondazione su un locus di preesistenze romane, l'alzato e la cripta
sono databili tra l'XI-XII sec. Alle pareti si possono ammirare resti di alcuni affreschi presumibilmente risalenti
al X secolo.
Santa Maria della Misericordia a Piè d' Agello
Annoverata tra i cosiddetti “Santuari contra pestem”, in quanto fu dedicata alla Madonna della Misericordia
a difesa della popolazione contro il diffondersi del morbo. Si attesta la sua esistenza sin dal 1403, ma subì
una prima riedificazione già nel 1422-25, mentre nel 1437 fu realizzato il porticato esterno come riparo dei
pellegrini. L’interno, a navata unica, conserva nel presbiterio diverse immagini affrescate, peraltro confuse,
riferibili a maestri umbro-marchigiani.
San Bernardino
La chiesa risale al 1464, mentre il convento fu eretto dai Cappuccini nel 1540, annettendo la chiesa stessa.
Questa ha una facciata a capanna con nartece a quattro campate ed un interno molto sobrio, a navata unica,
con abside piatta. Vi si conservano due tele della fine del ‘700.
San Pietro
La piccola costruzione, era una delle 51 chiese appartenenti alla giurisdizione dell’Abbazia Benedettina di S.
Angelo in Montespino. In seguito viene citata nella convenzione di spoglio del 1301 fra le chiese i cui
patrimoni passarono alla Diocesi di Fermo. Molto interessante il portale romanico, a tutto sesto, che ha un
architrave, ornato da figure degli apostoli scolpite a bassorilievo.
San Francesco
L’edificazione della chiesa iniziò nel 1313 in seguito al trasferimento dei Frati Minori dal sito dov’era ubicato
il primitivo convento, eretto probabilmente al passaggio di S. Francesco di ritorno da Ascoli P., nel 1215. Lo
stile romanico della costruzione é riconoscibile nella linearità della facciata, nella scarsa decorazione delle
pareti esterne. Il portale a tutto sesto, sormontato da un timpano e decorato da colonnine tortili, risale al
1429.
San Tommaso
Gli statuti comunali ne parlano già nel 1336. Presenta un’unica sala che nell’800 fu ampliata con l’acquisto di
due locali per la cappella dell’Addolorata e per la sagrestia. Fu sede dell’antica Confraternita della Scopa
presso la quale é depositata una tela attribuita a D. Malpiedi e databile intorno al 1640.
Chiesa Sant' Ilario e Donato.
L’attuale parrocchia risulta dalla unione, avvenuta in epoche diverse, della Pievania di San Donato, della cura
di Sant’Ilario e della cura di San Martino alla Vena.
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Porta San Giacomo
Ricostruita nel 1863, ha la facciata posteriore, originale, ad arco a sesto acuto con merli. La parte anteriore,
verso la piazza, é, invece, barocca e solo dal XVIII sec. Vi é stato trasferito l’orologio.
Cinque Fonti (ex monastero delle benedettine)
Di origine trecentesca, era detta anticamente Fonte Petronia e fu il sito originario del Monastero delle
Benedettine. Fu restaurata nel 1460 e nello stesso anno il Comune acquisì le mura del monastero per
ampliare la sua cinta muraria.
Torrione del Podestà
Di origine trecentesca, fu costruita accanto al Palazzo del Podestà e restaurata nel 1547. Ha struttura a pianta
quadrata e conserva l’orologio che si trovava nel campanile della chiesa di S. Francesco, qui trasferito nel
‘700.
Torrione di cinta muraria
Si tratta di resti di un torrione merlato, con beccatelli, innalzato sopra la Porta del Pozzo nel 1436 ed i cui
resti sono, ad oggi, tutt’ora visibili.
Casa torre La Palombara
E’ una casa colonica del ‘400, elevata di un altro piano, con una torre coperta di coppi e, in cima, dei buchi
come rifugio per i palombi. Si ha notizia di un assalto che “la Palombara” di C. Manardi subì nel 1571.
MUSEI
Museo Antropogeografico
Indirizzo: largo Leopardi, 4, tel.: 0736 847294
Attraverso questo museo si può effettuare un interessante percorso di immagini ed esperienze multimediali
che rappresentano la complessità delle relazioni tra gli elementi del territorio.
Museo della civiltà contadina
Sorto nel 1979, il museo raccoglie oggetti risalenti al periodo compreso tra il '700 e il '900 relativi alle origini
e alla storia della vita contadina del comune.
COMUNE DI ARQUATA DEL TRONTO (Ascoli Piceno, Marche)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa Sant' Antonio
Posta su di un promontorio leggermente fuori dal paese di Capodacqua e circondata da alberi, si trova la
Chiesa di Sant’Antonio del XIX sec. dallo stile moderno.
Porta Sant' Agata
La costruzione si eleva in direzione della Salaria e del paese di Spelonca. Risulta essere ben conservata e si
compone di due soli corpi di fabbrica di semplice architettura, con altezze diverse, realizzati in conci irregolari
di pietra.
San Sebastiano della Rocchetta
Edificata intorno al 1500. L’interno è a unica navata e, inglobata nella parete di sinistra, vi è un’urna costituita
da un piccolo monumento in pietra di arenaria di stile rinascimentale che si dice provenga dalla Chiesa di
Santa Maria di Chiarino. Sulla sommità è posta una vela campanaria che ospita due campane.
San Silvestro Papa
Chiesa è di epoca rinascimentale ma probabilmente su un sito già consacrato in precedenza e sicuramente
legato ad antichi culti naturalistici.
Sant' Agata
La chiesa, insignita del titolo di parrocchiale, è stata costruita nella seconda metà del ‘400. La struttura
esterna è a pianta rettangolare e presenta un portale in arenaria, successivo all’epoca della costruzione
dell’edificio, che conserva però elementi di stile rinascimentale. L’interno ha copertura a capriate e
custodisce interessanti opere pittoriche e scultoree.
San Matteo
Presumibilmente venne edificata tra il XV e il XVI secolo. Dall’aspetto piccolo ma ottimamente conservata
l’interno si presenta a unica navata ed è possibile ammirare una tavola affrescata del XV secolo attribuita alla
scuola umbro-marchigiana che raffigura Sant’Antonio da Padova
San Salvatore
Conserva al suo interno un antico Cristo Crocefisso scolpito in legno policromo di arte romanica del sec. XIII
COMUNE DI BOLOGNOLA (Macerata, Marche)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello dei Varano (impropriamente detto di Pepoli)
Questo Castello, di origini forse duecentesche, è stato successivamente ricostruito dai Varano nella prima
metà del '400.
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Chiesa abbazia san salvatore
Prime notizie della Chiesa sono datate 1280; è stata poi distrutta nel 1934 e successivamente ricostruita nel
1937
MUSEI
Museo delle Bambole
Indirizzo Via Felici - Palazzo Primavera (Villa da piedi) – Cellulare +39 329 394 270
Il giro del mondo in quattro piani di esposizione di tantissime bambole.
COMUNE DI CASTELSANTANGELO SUL NERA (Macerata, Marche)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Mura del Castello
Dalla Torre di vedetta furono estese, nel ‘300, due file di mura castellane verso l’attuale nucleo urbano,
allargando a triangolo il perimetro della fortezza. Si possono osservare alcuni tratti della cerchia muraria, ben
conservati con camminamenti e resti di merlature, che aveva quattro porte d’accesso al castello: le Porte
Fucine e S. Martino in conci di pietra, la Porta S. Angelo, ad arco leggermente ogivale e la Porta Nocrina.
Edificio Palazzo Ettorri-Terenzi
Edificio del XV- XVI secolo. Il Palazzo di due piani, arcuato nella parte superiore, è contornato di travertino
lavorato in maniera rinascimentale. Le finestre sono della stessa forma dell´ingresso e contornate da
travertino e bassorilievi floreali.
Monastero San Liberatore
Edificio religioso benedettino. Il primo documento che ne attesta la sua esistenza risale al 1113 dove è
annoverato tra le chiese dipendenti da Santa Maria di Visso. L’edificio, costruito in stile romanico, fu da
sempre abitato da monache benedettine ma dal 1958 passò alle Suore Benedettine della Provvidenza.
Chiesa della Madonna delle Grazie
Edificata in stile romanico nel XIV secolo. A seguito delle violenti scosse di terremoto la chiesa subì parecchi
danni e lesioni un po’ a tutta la struttura che hanno richiesto l’approvazione di un progetto di ripristino,
restauro e ricostruzione delle parti lesionate, permettendo così di riportarla al suo antico splendore.
Chiesa di Santa Maria Castellare
La costruzione risale al 1362. Nel seminterrato sotto il coro è ancora possibile vedere i resti dell’abside
semicircolare di questo antico complesso. Nel XIII secolo la comunità di Castelsantangelo sul Nera fece
costruire, affianco all’insediamento benedettino, una specie di fortificazione detta Castellare dotata di una
torre che fu, in seguito, inglobata nell’attuale campanile, suddiviso in tre ordini da due cornici.
Chiesa di San Giovanni Battista
Presenta un campanile a torre romanico in corrispondenza della parete absidale e due portali che si aprono
sul lato lungo dell’edificio di cui uno rettangolare ed uno ad arco strombato. Al suo interno conserva due
altari barocchi in legno del 1600 intagliati da un artista vissano, uno dei quali caratterizzato da un paliotto del
1742.
Chiesa di San Pietro a Vallinfante
Ricostruita nel 1653, come riportato su un’iscrizione del portale d’ingresso, sui resti di una precedente chiesa
risalente al XIII secolo. All’interno, a unica navata con tetto a capanna sorretto da tre archi, si possono
ammirare diversi altari laterali lignei con colonne tortili.
Chiesa di San Sebastiano (conosciuta come Chiesa di Piazza del Ponte)
Venne costruita in stile romanico nel XVI secolo. La facciata presenta un elegante portale in pietra intagliata
ed un oculo (una finestra rotonda) sopra cui è incisa la data 1576, anno di un probabile ampliamento. Intorno
al 1980 venne rifatta la scalinata d’accesso alla chiesa in marmo travertino.
Chiesa di Santo Stefano
Edificata in stile romanico nel XIII secolo, ha subito negli anni alcuni rifacimenti. Presenta una solenne torre
campanaria ben conservata, situata a lato del presbiterio e sulla fiancata laterale rimane la porta originaria a
tutto sesto, affiancata da due leoni in pietra e sorretta da stipiti trapezoidali ornati da decori romanici, mentre
sull’arco sono scolpiti un San Michele Arcangelo e una Croce.
Chiesa di Santa Maria Castellare di Nocelleto
costruita nel XII secolo vi venne la chiesa prendeva nome appunto al predetto castellare e alla quale nel XIII
secolo fu annesso un monastero, in origine benedettino e in seguito francescano. Dimorò in questo convento
Angelo Clareno, per sfuggire alla persecuzione, ad opera di papa Bonifacio VIII.
Chiesa di San Martino dei Gualdesi (o Gualdensi)
Edificata nel corso del XIV secolo dagli abitanti della frazione di Gualdo che intitolarono al loro santo
protettore. Essi la scelsero come parrocchia interna alle mura della fortezza dopo l’ingresso nel Comune di
Visso e la nascita del Castrum. La chiesa presenta due portali lungo la fiancata destra, uno molto semplice e
privo di decorazioni mentre un altro più elaborato.
Chiesa di Santa Croce
Sembra risalire al XVII secolo, anche se alcuni elementi architettonici farebbero presupporre una sua
datazione più antica. Si presume che in origine qui vi fosse una edicola successivamente ingrandita.
MUSEI
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Ecomuseo del Cervo
Indirizzo: presso l’ex scuola elementare in Via P.co della Rimembranza, 35 - Tel +39 0 737 981 39
L' Ecomuseo si compone di due diverse strutture tra loro complementari: Il centro Visite presenta una
riproduzione di diversi ambienti naturali rappresentativi degli ecosistemi più tipici del territorio del Parco
Nazionale dei Monti Sibillini, dall’alta collina alla montagna, dalle vette più alte alle acque dei fiumi e dei
laghi, offrendo la possibilità anche al visitatore più pigro o a quello più giovane di fare una suggestiva
escursione virtuale nel Parco e di incontrare animali che solo l' escursionista più fortunato e attento
riuscirebbe a vedere.
COMUNE DI CESSAPALOMBO (Macerata, Marche)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello di Montalto
Castello di Montalto si hanno notizie già dal IX secolo d.C. Già dal sec. XIII diventa di proprietà dei Varano e,
ne costituisce, insieme alla Rocca di Col di Pietra il primo baluardo difensivo; per questo motivo Rodolfo Il di
Varano ci fece aggiungere una rocca.
Chiesa San Benedetto a Montalto
Venne eretta intorno all’anno 1000 da un piccolo gruppo di monaci benedettini dipendenti dall’Abbadia di
San Clemente di Casauria in Abruzzo. All’esterno della nicchia della parete sinistra è possibile ammirare un
affresco di Giovanni Andrea de Magistris chiamato I misteri del Rosario realizzato nel 1526.
Abbazia e Cripta San Salvatore a Monastero
La storia di Monastero si intreccia e quasi coincide con le vicende dell’Abbazia di Santa Maria in Insula. Figura
significativa dell’epoca, per questo territorio, fu San Romualdo. Il santo ricostruì infatti l’Abbazia di “Santa
Maria in Insula”, località oggi chiamata San Salvatore, a valle dell’attuale frazione di Monastero.
Trasformò i locali di una precedente villa romana nell’Abbazia di Santa Maria in Insula.
MUSEI
Farfalla Museogiardino
Indirizzo C.da Fonte Girata, 3 Cellulare + 340 252 238 3
Un museo multimediale dedicato ai Lepidotteri nella Casa e Giardino delle Farfalle. La struttura si compone
inoltre di una serra per osservare dal vero il ciclo vitale di farfalle e falene e un giardino di 12000 mq, suddiviso
in numerosi spazi ed ambienti, ricco di piante spontanee, officinali ed aromatiche.
Museo delle Carbonai
Indirizzo: Palazzo Simonelli Contrada Tribbio, Tel: 338. 9889440 – Sito: http://www.palazzosimonelli.it
Quello dei carbonai è un mestiere tradizionale che ha caratterizzato l'antico sistema sociale ed economico di
gran parte dei Sibillini. Le carbonaie erano la fonte di energia e la risorsa economica primaria delle popolazioni
di comuni come Cessapalombo. Proprio a Cessapalombo, nel tardo-settecentesco Palazzo Simonelli, il Museo
delle Carbonaie ha raccolto gli strumenti tipici e la documentazione storica di quest'antica attività
sviluppatasi fino a tutto l'800.
Museo Parrocchiale San Salvatore
Indirizzo Loc. Monastero c/o Parrocchia S. Salvatore
Il Museo ha sede in un'unica stanza di fianco alla chiesa S. Salvatore che risale al 1200; appartenente all'ex
monastero fondato forse da S. Romualdo nel Sec. XI, ora in massima parte distrutto. Nel corso dei lavori di
restauro è emersa una precedente struttura romualdina a quattro torri a impianto ravennate. Della chiesa
precedente è rimasta una suggestiva cripta con affresco di Madonna con Bambino (1280 - 1330).
COMUNE DI FIASTRA (Macerata, Marche)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa Madonna di Rio Bagno
La Chiesa della Madonna di Rio Bagno è situata sul versante occidentale del monte Frascare. Appartiene al
comune di Fiastra dal 1820.
Chiesa di San Marco a Montezzano /San Marco in Colpolina
La chiesa, d'origine benedettina, era un tempo ricca e importante perché da lei dipendevano molte chiese
minori. Oltre il portale in pietra bianca, XI-XII secolo, l'interno presenta cinque piccole navate, ai lati delle
quali si trovano spazi cimiteriali.
Chiesa San Giovanni Battista /Santuario del Beato Ugolino
La chiesa faceva parte di un complesso benedettino, ha struttura in pietra e facciata a capanna con portale
in pietra bianca e rosoncino. All'interno, costituito da due navate, spicca un pilastro affrescato nel 1511 da
Paolo Bontulli da Percanestro con l'immagine di S. Antonio Abate. Gli affreschi che decorano l'abside
semicircolare risalgono ai primi del Seicento.
Chiesa San Lorenzo
La chiesa di S. Lorenzo, alla cui struttura originale del XII-XIII secolo nel Cinquecento fu accostata un'altra
chiesa, conserva della parte più antica la navata destra, e gli affreschi sono tra i primi esempi di pittura
parietale della regione, risalgono alla prima metà del Duecento.
Chiesa (e fonte) di Beato Ugolino
Assieme alla canonica ed alla casa colonica che si trovano affianco è quello che rimane di un antico complesso
monastico benedettino edificato in stile romanico nel XII sec che in origine era dedicato a San Giovanni
Battista. Nella navata centrale è possibile notare una serie di pitture dei secoli XVI e XVII dove sono ben
riconoscibili tratti della vita del Beato Ugolino.
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Chiesa (cappellina e ruderi) di Grotta dei Frati
Già luogo di preghiera dei Benedettini, dal ‘200 fu abitata dai Frati Clareni, dissidenti dell’ordine francescano,
che vi costruirono una piccola chiesa, dedicata a S. Egidio, conosciuta già dal 1234, e successivamente detta
“S. Maria Maddalena de Specu”.
Chiesa di San Paolo
Risalente al X secolo, la chiesa di S. Paolo Apostolo era un'abbazia benedettina. Il campanile fu eretto soltanto
nel 1914 sui resti dell'antica torre del Castrum. La facciata, a capanna, conserva l'antico portale in pietra
bianca. Nell'interno si trova una statua lignea raffigurante una Madonna con Bambino, di scuola abruzzese
risalente ai primi del Cinquecento
Chiesa di San Rocco
La chiesetta si trova a Trebbio. Nella parete sinistra, in prossimità dell'altare, una tela di Vincenzo Cimarra,
Massaro (1633). Altro pregevole dipinto su tela, ad olio, raffigura la Madonna di Loreto, San Sebastiano e San
Rocco.
Chiesa della Madonna del Sasso Bianco
Posta in posizione panoramica, la quattrocentesca chiesetta della Madonna del Sasso Bianco conserva
all'interno affreschi del 1612.
Chiesa di San Giovanni Battista
Commenda dei S.S. Cavalieri di Malta, a ricordo della quale la famiglia Conti ha fatto costruire, agli inizi del
900, una cappella che fu nuovamente dedicata al Santo.
Castello Magalotti (Castrum Flastrae)
Il Castrum Flastrae, le cui origini sono antecedenti all’XI sec, si ergeva sul colle di S. Paolo. Esso annetteva la
residenza del Podestà e il Consiglio Generale ed era attorniato da solide mura con sette torrioni ed il maschio.
Tra il 1170 e il 1259 fu dominio feudale dei Magalotti, Conti di Fiastra, insieme al Castello di Poggio, di
Macereto ed Appennino. Nel 1259 i Magalotti vendettero le quattro fortezze al Comune di Camerino. Del
Castello restano ancora i ruderi delle mura, su tre lati, quelli di due torrioni e del maschio.
Chiesa di San Flaviano
Della costruzione originaria conserva solo l’antico portale, un bell’esemplare in stile romanico contornato da
archi costruiti in cotto e capitelli decorati con forme geometriche a rilievo. Risulta essere stata
completamente edificata in sasso e mattoni così come il campanile a pianta quadrata che venne
completamente ricostruito e si presenta con quattro finestre a sesto acuto e due campane collocate al suo
interno.
Chiesa di San Lorenzo
Si ritiene sia stata eretta sulle rovine di un tempio pagano, tra i secoli XI e XII. Essa presenta una volta a sesto,
le cui pareti hanno recentemente svelato resti di pitture romaniche del XII sec. La chiesa conserva anche
affreschi della scuola pittorica camerinese del XV sec e tele del ‘700.
Chiesa della Madonna di Rio Bagno
La Chiesa della Madonna di Rio Bagno è situata sul versante occidentale del monte Frascare, appartiene al
comune di Fiastra dal 1820.
Chiesa di San Marco a Montezzano /San Marco in Colpolina
Riconosciuta chiesa plebale, anticamente detta di Montezzano, risale all’XI sec. Ha un portale romanico in
pietra bianca. Interessante la cripta, divisa in tre navatelle absidate, di cui, quella centrale, é ulteriormente
tripartita da colonne in pietra rosa.
Chiesa di San Giovanni Battista /Santuario del Beato Ugolino
L'attuale chiesa è il residuo di un antico monastero benedettino dedicato a San Giovanni. Il titolo di S. Ugolino
viene assunto dopo che, nel 1373, vi fu deposto il corpo del Beato. Nonostante i diversi restauri, la struttura
esterna del santuario evidenzia gran parte degli elementi architettonici dell'originaria chiesa romanica,
compreso un ben portale originale in pietra bianca sormontato da un piccolo rosone, e la torre campanaria.
Le pareti degli archi, dei pilastri e dell'abside presentano affreschi che vanno dal '400 al '700.
Chiesa di San Martino in Tedico
Costruita nel XIII - XIV sec, sulla facciata si aprono 2 ingressi ad arco pieno da cui si accede alle due navate.
L’interno, di notevole interesse storico, è in pietra.
Chiesa (cappellina e ruderi) di Grotta dei Frati
Nella grotta grande inizialmente fu eretta una piccola chiesa, conosciuta fin dal 1234 dedicata a S. Egidio.
Uno sperone di roccia di fronte alla grotta viene chiamato lo " scoglio di S. Egidio " perché utilizzato dal santo
per raccogliersi in preghiera. Successivamente la grotta passò ai francescani seguaci di Angelo Clareno i quali
intitolarono la chiesetta a " Santa Maria Maddalena de specu”.
Chiesa di San Paolo
Posta al centro delle mura del Castello Magalotti, la chiesa ha origine nell’XI sec, in stile romanico. La facciata
risulta modificata da interventi successivi. E’ invece originale il portale in pietra bianca, a tutto sesto, con
piccola croce. Nella cappella di sinistra é conservata una tela del Baciccia con la “Conversione di S. Paolo”.
Chiesa di San Rocco
Chiamato anche Oratorio di San Rocco, qui ha sede anche una Confraternita dedicata allo stesso santo. Ha
subito una serie di rifacimenti nelle seconda metà del XX sec.
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Chiesa della Madonna del Sasso Bianco
Forse risalente al XV sec, fu dipendente dalla chiesa di S. Lorenzo. La tradizione vuole che vi fosse edificata
una cappellina a ricordo della morte di un viandante sorpreso da una bufera di neve mentre si dirigeva a
Sarnano.
Chiesa di San Giovanni Battista
Già commenda dei S.S. Cavalieri di Malta, a ricordo della quale la famiglia Conti ha fatto costruire, agli inizi
del 900, una cappella che fu nuovamente dedicata al Santo.
Castello Magalotti (Castrum Flastrae)
Chiamato nell’antichità Castrum Flastrae, era un insieme di edifici che sorgevano sul colle di San Paolo fin da
prima del IX sec. Il Castrum aveva solide mura che correvano lungo tutto il perimetro, sette torri, un possente
mastio a forma tondeggiante del diametro di 5 mt. e nel mezzo si trovava la Chiesa di San Paolo, patrono di
tutta la comunità. Il Castrum veniva utilizzato dalla popolazione che risiedeva nella valle sottostante per
ripararvi il bestiame e le scorte alimentari durante le invasioni nemiche.
Chiesa San Flaviano
Della costruzione originaria conserva solo l’antico portale, esemplare in stile romanico contornato da archi
costruiti in cotto e capitelli decorati con forme geometriche a rilievo. Risulta essere stata completamente
edificata in sasso e mattoni così come il campanile a pianta quadrata che venne completamente ricostruito
e si presenta con quattro finestre a sesto acuto e due campane collocate al suo interno.
MUSEI
Museo del Camoscio
indirizzo: via del Lago, 5 - tel./fax: 0737/52185 (solo tel.)
Il museo si sviluppa in quattro ambienti, le sale affrontano a con approccio multimediale il tema della
presenza del camoscio appenninico, nella montagna dell'Italia centrale. Parte integrante della visita è l’area
ludico/didattica strutturata nel gioco "La banda dei camosci". La visita al museo è un'esperienza
entusiasmante che permette di entrare nel mondo del "camoscio più bello del mondo".
COMUNE DI FIORDIMONTE (Macerata, Marche)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa Sant' Antonio
La chiesa presenta sul fianco portali e monofore quattrocenteschi. Internamente sulla parete destra vi è una
tela settecentesca raffigurante Madonna con Bambino ed i SS, Antonio da Padova, Antonio Abate, Francesco
da Paola e un altro santo.
Chiesa dei Santi Filomena e Celso
Così come altre chiese e cappelle del territorio, la Chiesa dei Santi Celso e Filomena dipese per secoli dalla
pieve di Bovigliano
Chiesa di San Gregorio Martire
La chiesa di San Gregorio martire sorge separata dal paese, in cima, tra gli alberi. Restaurata da poco,
presenta l'aspetto tipico di tante cappelle rurali.
Chiesa di Santa Croce e San Vincenzo
E’ la Chiesa di Santa Croce (il titolo di San Vincenzo venne assunto nell’Ottocento) che venne edificata nel
corso del XVII secolo e che fu, per secoli, la chiesa parrocchiale di Petrignano. Dagli elementi stilistici non si è
in grado di risalire con esattezza all’anno in cui essa venne costruita ma possiamo presumere che la sua
edificazione possa essere avvenuta verso il 1628.
Chiesa di San Sebastiano
Edificata nel XV secolo. L’edificio in pietra presenta due belle porte di ingresso ad arco e, nell’angolo sud-est
è possibile ammirare un piccolo campanile a vela risalente al Sette-Ottocento. Sulla parete di sinistra si
trovano le poche pitture quattrocentesche rimaste: sulla sinistra si intravedono i resti di un santo vestito di
nero incoronato da un angelo in volo e la data 1470.
Chiesa della Madonna di Monte Aguzzo
La chiesa è anche nota come Santa Maria del Piano. Fu eretta per devozione su un terreno concesso dal
capitolo lateranense al confine tra le comunità di Fiordimonte e Appennino. Fu da sempre unita alla chiesa
della frazione di Taro nella quale era conservata l’immagine della Madonna che si venerava.
COMUNE DI MONTEGALLO (Ascoli Piceno, Marche)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa Santa Maria delle Sibille / Santa Maria in Pantano
La sua fondazione sembra risalga VIII sec. Sulle pareti vi sono affreschi risalenti al secondo decennio del secolo
XVII.
Chiesa San Vito
Chiesa del XVI° sec. dotata un tempo di una torre campanaria che ad oggi risulta, sfortunatamente, crollata.
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Chiesa San Giovanni Battista
Edificata nel XVI° sec. Presenta una facciata semplice e lineare sormontata da un campanile a vela con 2
campane, ha un bel portale architravato con lunetta e al suo interno è conservata una pala d’altare del XVI°
sec. raffigurante la Madonna in trono con il Bambino tra S. Giovanni Battista e S. Sebastiano.
Chiesa del Beato Marco
Della Chiesa del Beato Marco purtroppo si sanno ben poche cose. Quello che si sa è certamente che la chiesa
venne edificata alla fine del secolo XVI. ll luogo ha visto quasi sempre la presenza di eremiti e l'ultimo è stato
Quintino Sicuro che vi ha dimorato dal 1949 al 1954.
Castello di Santa Maria in Gallo
Edificato secondo la tradizione nell’VIII sec. da Marchio Gallo, un inviato di Carlo Magno, al quale si fa risalire
il nome del vecchio castello e dell’attuale Comune di Montegallo. La fortezza fu costruita nei pressi della
chiesa di S. Maria in Lapide, ma nel XVI sec. fu abbandonata e la popolazione scese più in basso per costruire
l’attuale nucleo urbano di Balzo, sfruttando le antiche pietre di quell’insediamento. Oggi del castello restano
solo il perimetro della chiesa semisepolto ed una costruzione ipogea con volta a botte, di pietra spugna, per
il deposito dell’acqua.
Cripta di Santa Maria in Lapide
Appartenuta alla Abbazia dei monaci di Farfa era parte integrante di un complesso edilizio solo in parte oggi
intuibile. Questo monastero, nel medioevo, era molto ricco e potente perché era sotto la protezione
imperiale di Carlo Magno. Un’epigrafe tutt’oggi visibile nella muratura esterna del transetto si dice che
recasse incisa la data di ricostruzione dell’edificio attuale, 1491 (oggi però non più leggibile). Include una
cripta del IX° sec. e una campana in bronzo del 1400 con iscrizioni a caratteri gotici.
Chiesa Madonna del Carmine
Costruita nel 1637 e un tempo intitolato alla Madonna di Loreto. Qui la leggenda narra che le donne del
luogo, si recavano per pregare invocando il ritorno dei propri soldati a casa sani e salvi dalla guerra.
Chiesa dell’Immacolata Concezione
Annessa alla nota Chiesa dell’Immacolata Concezione, si segnala una piccola grotta in cui sono stati inseriti
dei piccoli altari con statue della Madonna
Chiesa del Sacro Cuore di Gesù
Percorrendo la strada che da Migliarelli va verso Fonditore, proprio sul ciglio della stessa è stata eretta
un’Edicola (Santuario) dove si narra che qui fu udita la voce della Madonna che raccomandava di andare lì a
pregare e, in tempo di guerra, vi si recavano gli abitanti della zona per scongiurare la fine del conflitto.
Chiesa Santa Germana (vecchia)
Le origini risalgono al XVI°-XVII° sec. La sua estrema vicinanza a Collicello portano a trattare le due realtà
come una unica tanto che questa risulta essere la chiesa di riferimento per entrambi i borghi
Palazzo Rossi Brunori
Dagli elementi stilistici, costituiti da finestre architravate, dal loggiato, dalla forma tipologica e da uno dei
portali d'ingresso ad arco a tutto sesto, l'edificio è databile intorno alla prima metà del XVI secolo. Lo
confermerebbe l'iscrizione sul fronte principale con la data 1522.
Palazzo Taliani
L’edificio nobiliare di Palazzo Taliani sorge a Montegallo nell'omonima piazza e viene edificato tra i secoli XVI
- XVII.
Palazzo Brancora
Le testimonianze storico-architettoniche di maggior pregio figurano la facciata di palazzo Branconi e alcune
case che conservano finestre e portali in pietra, scolpiti tra Quattrocento e Cinquecento.
Palazzo Sebastiani
Dagli elementi stilistici il Palazzo è databile agli inizi del XVI secolo mentre i portali d’ingresso sono
un’aggiunta settecentesca.
COMUNE DI MONTEFORTINO (Fermo, Marche)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Casa Torre detta "Roccaccia"
Chiesa Sant' Andrea costruita insieme al primo ospedale dedicato all’Apostolo per iniziativa del Comune che
nel 1421 ottenne l’autorizzazione dal Vescovo di Fermo. Nel 1602 vi si trasferì la Confraternita della Buona
Morte. La presente sistemazione risale alla seconda metà del sec. XVIII; il disegno della facciata é in stile
neoclassico.
Pieve San Michele Arcangelo
Fu costruita nel decennio 1860 - 1870 su progetto dell’architetto G.B. Carducci di Fermo; l’interno ha uno
sviluppo basilicale con unica navata rettangolare; nella zona del presbitero e dell’abside semicircolare gira
un peristilio di otto colonne, molto originale e di grande effetto scenografico.
Chiesa San Francesco o Fortezza del Girone:
Rocca munita di bastioni di difesa. Successive ristrutturazioni cinquecentesche e l’erezione del convento
hanno sovvertito la primitiva costruzione di cui restano solo alcuni tratti sul lato meridionale e la campana
del 1310. Lo stile é romanico-gotico. Originariamente la chiesa era chiamata Chiesa del Girone.
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Chiesa della Madonna della Fonte
Fu fondata nel 1647 sotto il titolo di Santa Maria delle Grazie. L’impianto é a croce greca con tre cappelle ed
altrettanti altari. In alto conclude una cupola ottagonale con lanternino e decorazioni con stucchi di gesso in
stile barocco.
Pieve Sant' Angelo in Montespino
L’origine della Pieve di Sant’Angelo in Montespino è antichissima, titolare risale all’età paleocristiana e alla
dominazione Longobarda. Il più antico documento che parla della Pieve é del Gennaio 977. Non v’é dubbio
che essa corrisponda alla monumentale chiesa romanica omonima sita in vetta al Montespino. L’anno 1604
iscritto in una lapide trovata sul lato destro del presbiterio indica che già a quel tempo era costruita una
chiesa a pianta basilicale con cripta, presbiterio sopraelevato, tre navate coperte a capanna con absidi
terminali semicircolari, illuminate da piccole monofore a strombo.
Chiesa di Santa Maria de Marte
Un tempo comprendeva anche la chiesa parrocchiale di San Giovanni de Marte. Il toponimo Campo Martis
ha origine romana. Attualmente dell’antica chiesa Santa Maria de Marte (esistente già tra i sec. XIII e gli inizi
del XIV) rimangono solo dei ruderi nei pressi del Villaggio turistico Col Martese.
Chiesa di Santa Maria in Bussoni
Santa Maria in Bussonico è una antica parrocchia che a sua volta era soggetta, come la vicina Santa Lucia in
Consilvano, alla giurisdizione della Pive di Sant’Angelo in Montespino e dunque esistente già tra la fine del
sec. XIII e gli inizi del sec. XIV. Il campanile che svetta sopra un poggio arenario é stato ricostruito.
Palazzo Amorosi
L'edificio risale al sec. XVII e fu fatto costruire dalla famiglia Amorosi. Come tutti i palazzi signorili di
Montefortino, conserva al suo interno una vasca o un pozzo per la raccolta e l'approvvigionamento dell'acqua
piovana.
Chiesa di Santa Maria
Conosciuta anche come Chiesa della Madonna della Fonte, edificata nel 1647. In origine qui vi era una fonte
ed un’edicola votiva all’interno della quale era collocata un’immagine della Vergine con Bambino ritenuta
miracolosa dagli abitanti di Montefortino. La chiesa venne consacrata nel 1750.
Eremo di San Leonardo
Ricostruito sui resti di quello che era un antico monastero fondato dai seguaci di San Benedetto, l’origine del
nome Monte Priora deriva da Priore, colui che, all’interno del monastero, era la guida ed aveva il compito di
dirigerlo ed amministrarne i beni. Fin dai primi secoli del Medioevo vi era un insediamento fortificato e, nel
1066, a seguito di uno scontro con Visso, gli abitanti di Montefortino edificarono l’Eremo di San Leonardo
che prese il nome di Castrum de Volubrio.
Santuario Madonna dell'Ambro
Il conventino, il porticato ed il campanile sono costruzioni del XX sec. Per tradizione orale, si narra che la
primitiva Cappella fu eretta in seguito ad un fatto miracoloso: a Santina, umile pastorella del luogo muta dalla
nascita, in un giorno di maggio dell’anno mille, apparve la Madonna che le diede il dono della parola.
Pinacoteca Fortunato Duranti
Le opere ivi contenute abbracciano cinque secoli: dal gotico quattrocentesco al neo-classicismo
dell'ottocento
Tempietto dell'orologio
Singolare edificio, detto “Le Colonne” o “Tempietto dell’Orologio” sormontato dalla torre quattrocentesca;
l'ultimo rifacimento risale alla fine del ‘700, inizi dell’800.
Chiesa Maria Santissima
Edificata nel 1893 e di proprietà della famiglia Serafini, come da iscrizione posta sulla pensilina d’ingresso.
MUSEI
Museo Pinacoteca Civica Fortunato Duranti
Indirizzo: Palazzo Leopardi, Via Roma
Questa Pinacoteca "tra le montagne" ospita 150 opere e nasce grazie alla donazione fatta ai suoi concittadini
da Fortunato Duranti (1787-1863), artista geniale e collezionista d'arte.
COMUNE DI MONTEMONACO (Ascoli Piceno, Marche)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Palazzo Comunale
Il palazzo è il frutto di un rimaneggiamento della fine del XVI secolo della più antica struttura degli inizi del
XV secolo di cui si conserva traccia nei quattrocenteschi ricommessi lapidei delle finestre con iscrizioni
tronche, prive di sequenza.
Palazzo Paolucci
Palazzo Paolucci è un palazzo nobiliare costruito nel 1380, i cui tratti più rilevanti sono il crocefisso e le
finestre gotiche originali che ancora vi si conservano.
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Torre civica
Le mura resero Montemonaco indipendente e sicuro, tanto che vennero respinti gli attacchi di Francesco
Sforza, Niccolò Piccinino e dei vicini comuni di Arquata del Tronto, Montefortino, Montegallo, Amandola e
Norcia che, invano, tentarono di sottomettere il borgo.
Santa Maria in Casalicchio
Risalente al XIII sec., fu un Santuario Mariano molto frequentato nei sec. XIV e XV. Di struttura gotica, a due
navate, conserva all’interno: un gruppo policromo, “Madonna con Bambino”, del XVI sec. un gruppo ligneo
raffigurante “la Madonna del Rosario”, dello stesso periodo, e pregevoli affreschi del ‘500 attribuiti a V.
Vergari.
San Giorgio all' Isola
Nel 996 l’Abate di Farfa concede la chiesa di S. Giorgio al monastero di S. Vittoria in Matenano, sede vicaria
dell’Abbazia di Farfa. I documenti attestano questa subordinazione a Farfa fino al 1586, mentre, dal XIV sec.,
testimoniano il titolo di parrocchiale attribuito alla chiesa di S. Giorgio. Sul retro, l’abside con piccola
monofora rappresenta la parte più antica della chiesa.
San Michele Arcangelo
S. Michele, di stile romanico che presenta un pregevole portale ogivale. La chiesa è risalente al XIV ha un
abside semicircolare.
San Giovanni Battista
Posta nella parte alta del paese; é originaria del XIV sec. e dal 1373 fu sede degli eremitani di S. Agostino.
Conserva una pala della “Vergine del Soccorso” di G. Vergari, datata 1521, e una lapide gotica che reca
scolpita la data 1391, probabili restauri della chiesa.
MUSEI
Museo della Grotta della Sibilla
Indirizzo: Via Trieste - Tel.: 0736/856462
La leggenda nasce prima dell'era di Cristo attorno a una grotta posta su una vetta nuda e levigata, oggi
chiamata Monte Sibilla. Dentro la grotta, un passaggio angusto conduce a due enormi porte di metallo che
sbattono minacciose. Sono le porte del regno della Sibilla, donna dai poteri divinatori, fata e incantatrice per
alcuni, demoniaca creatura per altri. Esploratori e curiosi hanno cercato di varcare quell'ingresso, riportando
indietro, quando tornavano, testimonianze enigmatiche.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale della Sibilla di Montemonaco
indirizzo: Piazza Risorgimento, 8 - Tel. 0736 856141
COMUNE DI NORCIA (Perugia, Umbria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa-santuario San Claudio
Chiesa di San Claudio fa parte del complesso più vasto del Romitorio di San Claudio, l complesso è costituito
dalla chiesa addossata alla parete di roccia con campanile risalente al ‘300, e da una costruzione molto
caratteristica in muratura con una serie di aperture ad arco. Il complesso ha avuto origine grazie a una serie
di insediamenti eremitici della zona risalenti al quinto secolo.
Chiesa San Pietro
La Chiesa ha l’aspetto di un`abitazione ottocentesca, la precede un sagrato compreso tra due ali formate
dalla sagrestia a sinistra e dal vano del battistero e da un lato di una cappella con arcone richiuso a destra.
Da sotto l’intonaco della fronte affiorano resti di una decorazione quattrocentesca, da assegnare agli
onnipresenti Sparapane.
Chiesa San Lorenzo già Madonna del Rosario
La Chiesa di San Lorenzo esistente già nel '500 come chiesa della Madonna del Rosario, ad oggi è stata
ridedicata a San Lorenzo.
Chiesa Madonna delle Grazie
La piccola Chiesa di Santa Maria delle Grazie, chiamata anche Chiesa della Madonna della Neve, è situata
sulla sommità del monte di Campi e sembra dominare tutta la valle. Si tratta di un edificio di piccole
dimensioni e presenta sulla facciata un architrave con incisa la data 1630, ma la sua costruzione risale
sicuramente ad un periodo più antico.
Chiesa Santa Maria Assunta
La chiesa presenta una struttura cinquecentesca, tuttora visibile, sulla facciata intonacata ha un portale in
pietra, affiancato da una porta più piccola, con arco a tutto sesto ornato da ghiere e paraste laterali;
sull’architrave è incisa la data 1528. Il campanile fu aggiunto al posto della torre originaria nel 1801. L’altare
del braccio posteriore è seicentesco ed è arricchito da un Crocifisso ligneo del XV sec. e da una tela del XVII
sec.
Chiesa San Martino
Risale al XVI sec, caratterizzata da una loggia pensile coperta, conserva sei altari, un organo con cantoria
restaurata nel 1989 ed un fonte battesimale il cui bacino risulta essere più antico del piede cinquecentesco.
Tutte le pareti si presentano riccamente decorate ed affrescate da pittori del XVI sec. con storie di Santi e
momenti di vita della Vergine Maria.
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Chiesa San Michele Arcangelo
L’origine della chiesa è molto antica viene infatti fatta risalire ad una cella monastica benedettina dipendente
dall’Abazia di Santa Maria di Farfa e realizzata con materiali di recupero romani.
Chiesa Sant' Apollinare
Del XVI sec., presenta con un portale ad arco acuto ornato a punte di diamante del XIV sec. sormontato da
un bel rosone di epoca più recente. Sul lato destro potrete vedere un bel portico a tre arcate sotto cui sono
posti dei sedili appoggiati su capitelli trecenteschi ed infine la torre campanaria che venne eretta nel 1892.
Chiesa Sant' Antonio Abate
ll Monastero fu fondato nel 1400 e fu gravemente danneggiato dai terremoti successivi a partire dal 1567.
Nel 1808 il Monastero fu assorbito da quello di Santa Caterina ampliandosi. Recentemente (1970) è stato
assorbito l'attiguo Monastero di Santa Maria della Pace, un tempo appartenuto alle Clarisse.
Chiesa - oratorio Del Sacramento
Oratorio del SS. Sacramento sorge sul fianco sinistro della chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo di
Savelli, fu costruito dalla locale Confraternita del SS. Sacramento, che lo utilizzava come cappella privata. Fu
sede storica della Confraternita del SS. Sacramento, che a Savelli fu fondata proprio alla fine del sec. XVI,
seguendo alla lettera le direttive imposte dalla nuova Controriforma.
Chiesa di San Vito
I primi documenti che parlano di questo luogo di culto, risalgono circa all’anno 1000 quando divenne
possedimento dell’Abbazia di Farfa, per poi passare nel 1253 sotto la giurisdizione di quella di Sant’Eutizio.
Dell’antico edificio non rimane pressoché nulla poiché la chiesa, in avanzato stato di abbandono, venne
completamente ricostruita nel XVII sec.
Chiesa Dell' Annunziata
Chiesa dell’Annunziata o anche Madonna di Castelvecchio venne edificata nel XV sec. e fu un ampliamento
di un’edicola campestre che qui prima si trovava. Presenta una facciata con due finestrelle poste ai lati del
portale gotico sormontato dalla raffigurazione dell’agnello mistico e dall’emblema della Basilica lateranense
di Roma da cui dipendeva. All’interno sono conservati affreschi del XV sec. di pittori locali dell’epoca e, sulla
volta a botte, sono raffigurate otto scene della Passione di Cristo.
Chiesa di Montesanto
L’edificio fu costruito nel 1309 e affidato ai frati Clareni che vi rimasero fino al ‘500. Nel 1517 subentrarono
ad essi gli Osservanti e poi i Riformisti nel 1610. La chiesa mostra alcune tele del ‘600 e una statuetta lignea
molto piccola del XIV sec. raffigurante la Madonna con Bambino.
Chiesa della Madonna Bianca
Completata nel 1508, fu rimaneggiata più volte per le lesioni riportate nei vari terremoti. Sotto alle volte del
nartece è il portale in stile gotico (fine ‘400) e, al suo fianco, un’edicola decorata da affreschi di uno degli
Sparapane. Nella navata destra vi è un’edicola in pietra con tabernacolo ligneo del 1511, sul quale è posta la
statua della Madonna Bianca risalente al 1488.
Chiesa di San Benedetto
La chiesa romanico-gotica di S. Benedetto fu eretta tra il 1290 e il 1338 sulla cripta preesistente del IX sec. La
facciata a capanna è delimitata ai lati da due lesene a forma di pilastri ed è divisa in due da una cornice: nella
parte inferiore è il bel portale con fasci di colonnine che circoscrivono una lunetta, ornata da un gruppo
scultoreo, con ai lati, due edicole e le statue dei SS. Benedetto e Scolastica.
Chiesa di San Salvatore, già Pieve di Santa Maria
E’ un importante edificio già esistente nel 1115 con il titolo di Pieve di S. Maria e alle dipendenze di S. Eutizio.
Nel 1493 fu ceduto dai monaci alla Comunità di “Campli”, dopo che aveva assunto il titolo di S. Salvatore.
L’antica Pieve si sviluppava sulla sola navata sinistra della chiesa attuale e fu ampliata nel XIV sec..
Chiesa di Sant' Andrea
La parrocchiale del castello di Campi sorta nel trecento, già alle dipendenze dell’Abbazia di S. Eutizio, ha un
loggiato con cinque arcate, aggiunto successivamente, sotto le cui volte si notano degli affreschi. Il portale di
sinistra è quello più antico, facente parte della costruzione originaria, ed ha due colonnine ai lati che
sorreggono due sculture di leoni su capitelli. Conserva altri altari lignei, sui quali si nota un affresco della
Madonna del Rosario del 1576 di uno dei Carducci.
Chiesa di Santa Maria di Piazza
Fondata nel 1351, se ne hanno notizie durante il XV sec. Essa presenta un portale ogivale trecentesco che
immette nella prima delle tre navatelle con volte a botte poggianti su sei pilastri. L’altare ligneo centrale
risale al 1649; qui furono collocati i pannelli smembrati del polittico di G. Sparapane del XV sec., ora al Museo
Diocesano di Spoleto.
Chiesa di Sant' Antonio
Ha una facciata cinquecentesca con timpano, oculo e portale in pietra bianca. L’interno a capriate, poggianti
su pilastri, custodisce affreschi del XV sec. e, sulla destra, un trittico murale di A. Sparapane degli inizi del
‘400.
Cattedrale Santa Maria Argentea
Antico tempio pagano eretto nel III sec. d. C. e nell’alto medioevo assunse il titolo di pieve. La chiesa fu
distrutta nel 1554 per la costruzione della Castellina e fu perciò riedificata nelle vicinanze tra il 1560 e il
1574.Interessante la cappella della Misericordia, opera seicentesca, che presenta un trittico del 1520
attribuito a F. Sparapane, il quale è autore anche degli altri affreschi della cappella datati al 1528. Presso un
altare dell’ingresso si può notare una tela del Pomarancio degli inizi del ‘600.
Teatro Civico
Teatro Civico di Norcia è stato progettato nel 1872 dall’architetto perugino Domenico Mollaioli. Prima del
terribile incendio che nell’inverno del 1952 ne distrusse totalmente l’interno, lasciando intatta la facciata,
l’edificio era strutturato in una sala a ferro di cavallo, tre ordini di palchi, una loggia e un palcoscenico.
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Chiesa San Lorenzo e Stefano
Sorto probabilmente su di un tempio pagano, esso risulta attestato nel 572, quando venne incendiato dai
Longobardi. L'attuale aspetto della chiesetta mostra i rifacimenti avvenuti nel Quattrocento e nell'Ottocento.
Sono state individuate alcune iscrizioni e un bassorilievo.
Palazzo dei Cavalieri di Malta
Palazzo dei cavalieri di Malta si trova nel centro di Norcia, vicino alla chiesa della Madonna dell'Addolorata e
venne eretta nella prima metà del XVIII secolo. Dopo l'abbandono degli Oratoriani il palazzo divenne asilo
infantile, casa del fascio, abitazione privata, pretura, sede del giudice di pace; oggi ospita la Mostra
Permanente degli Antichi Mestieri e della Civiltà Contadina.
Palazzo Accica
Dal 1730, anno della sua costruzione, Palazzo Accica ha cambiato diversi inquilini. Da proprietà privata, alla
fine degli anni '50 fu acquistato da un'istituzione caritativa che per diversi anni vi ospitò la ‘Casa della
fanciulla'. Intorno al 1963, il palazzo fu acquistato dal patronato scolastico di Norcia che lo adibì a sede del
collegio femminile. E nel 1979, con la soppressione del Patronato scolastico, il palazzo diventò di proprietà
comunale.
Palazzo Fusconi
Costruito verso il 1524 da Baldassarre Peruzzi, cui si deve certamente il disegno del portale. Il fabbricato era
più piccolo dell’attuale e fu ampliato da Alessandro Pighini agli inizi del ‘700.
Monastero di Sant' Antonio
Il monastero risale al 1400, sicuro è il riconoscimento nel 1406 della comunità benedettina. L’edificio fu
costruito a ridosso delle mura castellane, la sua struttura fu gravemente danneggiata dai terremoti del 1567
e del 1703. Nel 1808 la comunità assorbì quella di Santa Caterina ampliandosi e nel 1865 il monastero fu
affidato alle religiose, dedite all’insegnamento. La chiesa adiacente al monastero risale al XVI secolo.
Monastero delle Clarisse
La Beata Lucia da Norcia nel 1385, fece una scelta radicale di vita evangelica. Col nome di “Povere di S. Chiara”
esse si rifacevano a S. Chiara anche nella denominazione. Volevano, infatti, essere fedeli alla Regola scritta
dalla Santa di Assisi che ufficialmente però non potevano osservare perché era stata sostituita il 18 ottobre
1263 dalla Regola di Urbano IV. La bolla pontificia di erezione del Monastero con la prima Regola di S. Chiara
giunge il 1° Gennaio 1451.
Tempietto di Sant' Antonio
Chiesa-ex oratorio Sant' Agostinuccio e Ex oratorio della Confraternita dei Cinturati, alle dipendenze degli
Agostiniani, sorge sul luogo di un’antica chiesa di S. Apollinare. Ha un ricco soffitto a cassettoni dorato e
dipinto, un altare con grande Crocifisso del XV sec. e, ai lati di questo, tele seicentesche.
Chiesa Madonna Addolorata o San Filippo
All’interno della chiesa settecentesca era originariamente conservato un dipinto della Venerata Addolorata,
una delle immagini sacre più amate dai Nursini che, a causa della chiusura della chiesa, è stata trasferita nella
Chiesa di S. Maria Argente.
Chiesa San Giovanni
Non si conoscono le origini di questa chiesa, sebbene venga ritenuta molto antica dalla tradizione. Le forme
attuali si devono ai rifacimenti avutisi in seguito al terremoto del 1703, ma anche a precedenti restauri del
1482. La facciata barocca presenta la parte sommitale curvilinea ed è ornata da una finestra decorata a
stucco.
Chiesa Del Crocifisso
L’edificio venne completamente ricostruito nel XVIII sec., L’origine del nome della Chiesa deriva dal
miracoloso ritrovamento di un pregevole Crocifisso ligneo del XVI sec. sotto le macerie di un terremoto e
questo rinvenimento è leggibile su di una croce affissa all’ingresso che reca incisa: “in questa croce fu
miracolosamente rinvenuto il santissimo crocifisso che in questa chiesa si venera”.
Chiesa San Francesco
I Minori conventuali si insediarono dentro le mura di Norcia nel 1265 e in seguito costruirono l’attuale chiesa
di S. Francesco, in cui dimorarono fino al 1809. L’edificio si presenta come il risultato della riedificazione
avvenuta nel 1385 in stile gotico. Ha la facciata ed il lato sinistro percorsa da due cornici su piani sfalsati,
data la diversa altezza del portale d’ingresso e di quello laterale; quest’ultimo ha un arco leggermente acuto
e colonnine tortili e lisce alternate.
Chiesa Della Misericordia o Santa Rita
Chiesa della Misericordia o di Santa Rita si presenta nelle forme di un oratorio: aula rettangolare, soffitto
ligneo, stalli dei confratelli e stanze annesse. La piccola facciata è costruita con pietre provenienti da edifici
distrutti dai sismi del sec. XVIII. L’interno racchiude l’altare maggiore, in legno, proveniente dalla scomparsa
Chiesa di Santa Maria Maddalena, ex-monastero femminile lungo il circuito murario occidentale, unita nel
1703 a Sant`Angelo.
Chiesa Sant' Agostino
Eretta nel 1134 ed ampliata nel XIV sec., in forme gotiche. La facciata a capanna ha un notevole portale con
lunetta ogivale affrescata nel 1388 con l’immagine della Vergine tra S. Agostino e S. Nicola da Tolentino. Nel
‘600 furono eretti diversi altari lignei, mentre il presbiterio fu ricostruito nel ‘700. Presso la porta d’ingresso
si possono ammirare molti dipinti del 1457-63 attribuiti a G. Sparapane.
Chiesa Madonna di Cascia
E’ una chiesa rurale ubicata al limite delle Marcite, costruita nel 1477 per la solenne pace stipulata tra Norcia
e Cascia. Restaurata dopo il terremoto del 1979, conserva all’interno un affresco del XV sec.
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Chiesa Santa Scolastica
La chiesa è dedicata a santa Scolastica, sorella di san Benedetto perché, secondo la tradizione, proprio in
questo luogo ella riunì le prime consorelle e vi dimorò fino al trasferimento a Cassino
Edificio Ospedale Civile (ex Convento dell'Annunziata)
La cerchia muraria di Norcia racchiude interamente la città per uno sviluppo di 2 km. circa, lungo i quali sono
collocate otto porte e diciassette torrioni dei venti originali. Tutto l’impianto risale a 2000 anni fa, ma le forme
attuali sono dovute alla riedificazione del XIII sec. e a successivi interventi del ‘700-’800. Le mura mostrano
feritoie, contrafforti, frammenti antichi e parti più recenti; Porta Castello rappresenta un significativo
esempio.
BIBLIOTECHE
Biblioteca “San Benedetto”
Indirizzo: Via Renzi, 1 (Complesso monumentale di San Francesco) -Tel. 0743 816448
La biblioteca ha un patrimonio di circa 18.000 volumi; di questi 1980 appartengono al fondo antico (termine
che designa i volumi a stampa dall’invenzione di questa al 1831) con 14 incunaboli, 340 cinquecentine, 800
volumi circa del seicento e ancora opere del settecento e dell’ottocento. Tra le opere di maggior pregio va
annoverato il codice pergamenaceo “Specchio de’ l’Ordine Minore “comunemente noto come
“Franceschina”, e lo “Zibaldone”, raccolta di manoscritti e stampati sulla storia di Norcia.
MUSEI
Museo Civico e Diocesano
Indirizzo: piano nobile della Castellina, la rocca che si affaccia sulla piazza principale di San Benedetto
Tra le opere più significative tra quelle esposte si segnalano: La “Croce Azzurra” (XIII sec.), un crocifisso
tempera su tavola attribuito ad un maestro spoletino; un crocifisso dipinto, tempera su tavola, del 1241 di
un certo “Petrus Pictor”; il dipinto tempera su tavola “Madonna con Bambino e Santi dell’Ordine
Francescano” del 1525 di Antonio Da Faenza; un gruppo di statue lignee policrome raffiguranti la scena della
Deposizione (XIII sec), proveniente da una bottega umbra e l’unico conservatosi integralmente in Umbria; la
statua lignea policroma di Santa Giuliana (XV sec.), di uno scultore umbro; le sculture in pietra “caciolfa”
raffiguranti la Madonna con il Bambino, gli Angeli adoranti, San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista
(1469), di Giovanni Dalmata; le sculture in terracotta dipinta della Vergine annunciata e dell’Angelo
annunciante (1510) di Luca della Robbia;
Museo della Castellina
Indirizzo: Piazza del Duomo- Tel:0743 817030
Mostra della Civiltà Contadina - Si tratta di una collezione privata di oggetti legati ad antichi mestieri, allestita
nel Palazzo Cavalieri di Malta, in Piazza Patrizi Forti. Ci sono gli strumenti degli artigiani, dal falegname al
fabbro, dal calzolaio al bottaio, quelli del boscaiolo e del vignaiolo. Collezione Massenzi: E’ una collezione
storico-artistica di inestimabile valore allestita al piano terra della Castellina, senz’altro degna di un museo
nazionale, quanto a consistenza di materiali, spessore culturale e interesse archeologico. E’ una miniera di
storia e di arte da esplorare ma anche la manifestazione di un gesto straordinario di generosità.
L’allestimento espositivo, che al momento mette in mostra 91 degli oltre 300 reperti archeologici donati,
permette di ripercorrere la storia della ceramografia etrusca dall’epoca orientalizzante all’ellenismo (VII-II
sec. a.C.), affiancando ai reperti etruschi pregevoli materiali greci di importazione.
Mostra Archeologica permanente presso il criptoportico di Porta Ascolana
Indirizzo: porta Ascolana.
Nel percorso si documentano un villaggio di capanne del IX-VIII secolo a.C. e una necropoli del VI-III secolo
a.C., caratterizzata da tombe a fossa per l’inumazione di personaggi di ceto elevato, sepolti con ricche
suppellettili in ceramica, ferro e bronzo. Una raccolta lapidaria comprensiva di steli sepolcrali, cippi miliari e
basi onorarie documenta parte del ricco patrimonio epigrafico della Nursia romana, mentre due cippi
neoattici con scene dionisiache attestano la pratica in loco di culti pagani dedicati a Dioniso-Bacco.
Museo dei Mulini e delle Marcite
Indirizzo: Loc. le Marcite 5/6
Il museo dei Mulini e delle Marcite mostra la particolarità dell’ecosistema delle marcite, unico in tutto
l’appennino centro-meridionale. Dalla sede del museo è poi possibile percorrere a piedi o in bicicletta i prati
delle marcite. Si tratta di un ecosistema unico in tutto l’appennino centro-meridionale, creato dal complesso
di canali e di chiuse che vennero costruiti dai monaci benedettini nel V-VI secolo per allagare i terreni
coltivabili.
Museo Civico Diocesano
Indirizzo: piazza San Benedetto 1 - Tel: 0743 817030
Il museo civico e diocesano ha sede nel piano nobile de La Castellina, fortezza realizzata nel 1554 su progetto
di Jacopo Barozzi, detto il Vignola, per volontà di papa Giulio III. ll Museo permette di conoscere parte del
ricco patrimonio storico-artistico locale, fra cui la Croce firmata da Petrus Pictor e risalente alla prima metà
del Duecento, il gruppo in terracotta invetriata dell’Annunciazione attribuito a Luca della Robbia e la grande
pala cinquecentesca di Antonio da Faenza con la Madonna col Bambino e santi francescani. La Collezione
Massenzi possiede anche una delle maggiori raccolte archeologiche private dell’Umbria: annovera materiale
etrusco e greco (VII-VI secolo a.C.) e di epoca classica ed ellenistica (V-I secolo a.C.).
COMUNE DI PIEVEBOVIGLIANA (Macerata, Marche)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello di Colvena
Antico castello della famiglia Monaldeschi, ceduto, insieme a quello di Colpolina, al Comune di Camerino nel
1216. Oggi rimangono resti delle fondamenta e case costruite con pietre della fortezza.
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Chiesa San Flaviano a Roccamaia
Data costruzione: XV Secolo Sulla parete di sinistra della chiesa è visibile il frammento di un affresco
raffigurante la Madonna della Misericordia, attribuita a Girolamo Di Giovanni.
Chiesa San Maroto a Pintura- San Giusto
Chiesa di San Giusto che venne fondata tra l’XI ed il XII secolo e considerata uno tra i più importanti
monumenti romanici della regione. La sua particolare architettura a pianta circolare, di chiara derivazione
romano-bizantina con quattro absidi laterali e sormontata da una cupola costruita senza centine di sostegno.
Qui è anche conservata una tavola raffigurante la Madonna del Rosario attribuita a Venanzo da Camerino ed
una Madonna in trono con Bambino della seconda metà del XIII secolo.
Chiesa San Michele Arcangelo
Era una piccola cella monastica benedettina che fu nei secoli più volte rimaneggiata e riedificata anche a
seguito dei numerosi terremoti che hanno interessato la zona. L’attuale struttura che vediamo oggi è il
risultato di lavori effettuati a seguito della ricostruzione avvenuta dopo il terremoto del 1703.
Chiesa Santa Maria Maddalena
Di origine molto antica, riconducibile ai canoni romanici, mostra scarsi segni pittorici ridotti in frammenti,
che rivelano un mezzo busto del Crocifisso e la parte superiore della Maddalena, in cui si può riconoscere la
mano di Cola di Pietro, che li può aver eseguiti nel 1370-80.
Edificio Villa Filippo Marchetti
La villa signorile, posta in località Gallazzano, costruita nella seconda metà è dell’Ottocento, è stata la dimora
del celebre musicista Filippo Marchetti, sepolto nella tomba di famiglia, posta nel vicino cimitero.
Chiesa San Pietro a Frontillo
Chiesa di San Pietro a Frontillo del 1218, ad aula con abside curvilinea e campanile a vela in muratura con
arco a tutto sesto.
Chiesa San Sebastiano a Frontillo
Chiesa di San Sebastiano a Frontillio risale al XIII secolo. Nel tempo, è stata oggetto di diversi restauri e
rifacimenti che ne hanno alterato l’aspetto originale.
Chiesa del Rosario
All’interno della chiesa del Rosario di Pievebovigliana vi si conserva la tela di Luigi Valeri, raffigurante la
Madonna con il Bambino e i Santi Anna, Giovanni Battista, Carlo Borromeo e Angeli. Di ulteriore estrazione
un affresco del ’600 raffigurante il Crocifisso. La chiesa è stata aperta al culto nel Seicento. Conserva un
affresco raffigurante un grande crocifisso del XVII secolo ed una tela di Luigi Valeri, databile intorno al 1765
(Madonna con Bambino e i santi Anna, Giovanni Battista, Carlo Borromeo e angeli).
Pieve di Santa Maria
Lo stile romanico della chiesa fa ricadere la sua costruzione nel periodo a cavallo tra i secoli XI e XII. Il titolo
ed i privilegi della Pieve sono confermati da atti del 1218 ed anche da successivi documenti del ‘400.Le sue
parti più antiche sono l'abside orientale con monofore e la parete ad est in pietra, in cui appaiono ancora le
feritoie, due monofore e una porta a tutto sesto chiusa.
Cripta romanica della Pieve di S. Maria
E’ stata riscoperta solo nel 1922, in seguito a dei restauri che riguardarono la plebale, che riportarono alla
luce tutto l’ambiente sotterraneo, adibito a cantina, nel rispetto dei materiali usati nella primitiva
costruzione. La cripta è divisa da quattro ordini di colonne, con capitelli vari, che formano cinque navatelle
chiuse da tre absidiole. Nella cripta sono conservate due lapidi con epigrafi, di cui la più grande risale al II sec.
d. C., e un affresco posto nell’abside centrale databile intorno al 1420-25.
Chiesa San Francesco o de l Santissimo Crocifisso
Pare sia stato fondato intorno al 1215 dallo stesso Santo. La chiesa nei secoli subì alcune modifiche ed
ampliamenti e quella che è possibile ammirare oggi risale al XIV secolo, mentre l’adiacente convento è stato
costruito nel corso del Settecento. L’interno presenta navate a capriate, bifore, absidi ed un arco trionfale
gotico.
Castello di Beldiletto
E' un Castello residenziale (XIV - XV sec) la cui costruzione si deve a Berardo da Varano che nel 1371 possedeva
il luogo di Beldiletto in località Pontelatrave. Nel 1464 fu trasformato in villa fortificata da Giulio Cesare
Varano, che vi fece dipingere in due teorie sovrapposte a grandezza quasi naturale sessanta personaggi
storici, ormai quasi del tutto illeggibili per il grave stato di degrado.
MUSEI
Museo di Pievebovigliana
Indirizzo Palazzo comunale di Pievebovigliana -Piazza Vittorio Veneto, 90- Tel +39 0 737 441 26 - 440 26
Il Museo ripercorre l'intera storia sociale ed artistica del territorio comunale, dall'età preistorica ad oggi. Esso
è composto dal Museo Archeologico 'Valerio Cianfarani', dal Museo Civico 'Raffaele Campelli', dal Museo
Storico del Territorio, dalla Collezione di xilografie di Maria Ciccotti e dalla Raccolta Gino Marotta. Il Museo
archeologico raccoglie i reperti ritrovati nel territorio comunale. Tra le opere più importanti del Museo civico,
fondato nel 1936, è da segnalare una Madonna di Loreto con Santi di Simone De Magistris. Nel Museo Storico
del Territorio si ricostruisce la storia economica e sociale del territorio. Una sezione particolare è dedicata
alla storia aziendale della distilleria Varnelli. Nella Collezione di Maria Cicciotti viene esposta l'intera
produzione di xilografie (ex libris ed illustrazioni per libri), con i legnetti originali e relativi strumenti di lavoro,
di questa importante artista di Pievebovigliana. La Raccolta Gino Marotta, invece, si trova all'interno dalla
Sala Consiliare da lui progettata, dove è collocato anche il fortepiano appartenuto al grande compositore
marchigiano Filippo Marchetti.
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Museo “R. Campelli”
Indirizzo Palazzo comunale di Pievebovigliana -Piazza Vittorio Veneto, 90- Tel +39 0 737 441 26 - 440 26
Il Museo comprende oggetti di varia natura (xilografie, forte piano, incisioni, statue, dipinti) tutti provenienti
dal territorio circostante a testimonianza del piccolo insediamento nell'alta valle del Fornace dal IV sec. a.C.
al XIV sec.
COMUNE DI PIEVETORINA (Macerata, Marche)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Santuario della Madonna di Caspriano
Costruita in pietra bianca, sorge nei pressi del paese di Pieve Torina, immersa nel verde. In origine, all’incrocio
di tre strade, vi era una piccola edicola con l’immagine della Madonna molto venerata dai fedeli che
successivamente fu inglobata nel tempio. A pianta ottagonale, riporta, sull’architrave della sagrestia, la data
del 1577, termine della costruzione.
Chiesa San Michele Arcangelo
La costruzione della chiesa può esser fatta risalire al XIII secolo La chiesa nel 1502 appare nell'elenco dei beni
conquistati dai Borgia assieme al castello di Torricchio. Nel 1579 il pittore Fabio Angelucci di Mevale realizza
l`affresco della cappellina del Rosario raffigurante la Madonna in trono con Bambino circondata da Santi con
in basso i misteri della fede.
Chiesa San Vito
Della Chiesa di San Vito non sono giunte sino a noi numerose informazioni. Tuttavia si ha notizia che nel 1603
fosse la parrocchiale della villa di Val Sant' Angelo
Chiesa Sant' Agostino
La fondazione di questo convento è collocabile a prima del 1287; è probabile che l’insediamento originario
fosse quello denominato «Roti», toponimo tuttora esistente situato nelle vicinanze. Il solo chiostro presenta
nei pilastri la memoria della fase costruttiva quattro-cinquecentesca del convento.
Monastero di Sant' Angelo
Chiesa-monastero del 1148, il Romitorio del sec. II d. C. L’eremo sicuramente ha riadattato a scopi cultuali
cristiani una grotta naturale utilizzata come santuario pagano in età preromana romana, ciò dovuto anche
per essere situato lungo una importante via di transito transappennica.
Chiesa Santa Maria
La chiesa di S. Maria di Caspriano, sorge in un luogo di notevole importanza nell'era etrusca e feudale proprio
per essere sull'incrocio di tre valli. Il castello fu venduto a Camerino nel 1257 insieme a Caspriano e ad altre
terre.
Chiesa San Giovanni
La Pinacoteca Chiesa di San Giovanni di Pieve Torina conserva alcune pale d’altare provenienti dalle chiese
distrutte di Pomarolo e di S. Teodora, oltre a un ciclo di affreschi staccati dalla pieve antica di Santa Maria
Assunta. Sede della Pinacoteca è la chiesa di San Giovanni, adibita a questo uso fin dal 1985, quando l’edificio
venne riutilizzato dopo anni ed anni di abbandono ed incuria. Le prime notizie della Chiesa risalgono al 1603
quando era annessa alla Basilica Lateranense e possedeva due altari.
Rocca di Capriglia
Castello di Antico ebbe origini antichissime, insieme a Montecavallo, Caspriano, Pieve Torina Gallano e
Pievebovigliana, formava le appartenenze marchigiane della famiglia Baschi, il cui feudo si estendeva da
Orvieto, Todi e Spoleto fino a Giove.
Castello di Torricchio
Dai documenti pervenuti, dal 1240 sotto Camerino, il castello di Torricchio è considerato come uno dei punti
saldi della difesa dello stato camerte a sud-ovest.
Chiesa di San Rocco
Edificio di forma rettangolare in muratura di pietra calcarea sbozzata a sacco; solaio in legno e pianelle in
cotto; copertura con tetto a falde semplici con travi e travicelli in legno cotto; campanile a vela monoforo in
muratura di mattoni
Chiesa di Santa Maria Assunta
La Chiesa di Santa Maria Assunta, la cui costruzione risale alla prima parte del 1200, è stata successivamente
sottoposta ad ampliamenti nel 1722.
BIBLIOTECHE
Biblioteca dell’Archivio Storico Comunale
Indirizzo Via Roma, 126-Tel +39 0737 512 02
Biblioteca dell’Archivio storico comunale di Pievetorina
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Biblioteca della Scuola Elementare
Indirizzo Via De Gasperi-Tel +39 0737 518 010
Biblioteca della Scuola Elementare di Pievetorina
MUSEI
Museo della civiltà contadina
Indirizzo: via S.Agostino, 1 – Tel.: 0737/518032
Le tradizioni della civiltà rurale dell'alto maceratese sono stati raccolti nel Museo della Nostra Terra di Pieve
Torina. Scovati in cantine e soffitte, stalle e laboratori, gli attrezzi della quotidianità sono diventati documenti.
Il museo nasce nel 1976, all'interno del quattrocentesco convento di Sant'Agostino. E' un museo etnograficoagricolo costituito da 14 sezioni in cui sono esposti 5000 oggetti, e comprende anche una sede distaccata nel
mulino di Fiume.
COMUNE DI PRECI (Perugia, Umbria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Abbazia Sant' Eutizio
L’Abbazia nasce nel 470 per iniziativa di Santo Spes, monaco che fu padre spirituale di Sant’Eutizio che
proseguì l’opera di organizzazione della comunità e dell’Abbazia. Oltre ai motivi spirituali, l’Abbazia di
Sant’Eutizio ottenne una significativa fama per motivi prettamente culturali: fra le sue mura venne redatto
uno dei più antichi e completi testi in volgare conosciuti, la Confessio Eutiziana (XI sec.), e si sviluppò fino al
XIII secolo un’importante scuola di medicina e chirurgia che diede vita alla Scuola chirurgica preciana,
divenuta famosa in tutta Europa.
Chiesa Madonna della Neve
L’interno è ad unica navata e con un solo altare. L’esterno, completamente intonacata di bianco, si presenta
semplice e lineare con portale in legno, due finestre protette da inferriate ai lati ed un piccolo rosone ovale
posto sopra.
Chiesa Santo Spes
La più antica chiesa della frazione documentata in una bolla vescovile del 1350. Aveva due altari dedicati al
Santo e alla Madonna del Rosario. Della struttura romanica restano la piccola abside e una monofora.
Chiesa Madonna della Peschiera’
Sorta su un antico oratorio probabilmente nel 1243. Successivamente la costruzione fu ampliata ed abbellita
nel XVI sec. in forme rinascimentali ad opera della Comunità che ne aveva il patronato. Nel ‘700 aveva tre
altari: quello maggiore, quello del SS. Salvatore e quello dedicato alla Vergine Lauretana. Custodiva inoltre
un dipinto di F. Angelucci del 1598, in seguito coperto da una tavola nel 1942.
Chiesa Pieve di Santa Maria di Preci
La chiesa presenta struttura romanica e fu edificata contemporaneamente al castello. La struttura ampia e
irregolare contiene il presbiterio quadrato, il coro ligneo, le cappelle laterali, la cantoria e l'organo del XVIII
sec.
Chiesa Sant' Andrea
Costruita insieme al primo ospedale dedicato all’Apostolo per iniziativa del Comune che nel 1421 ottenne
l’autorizzazione dal Vescovo di Fermo. Nel 1602 vi si trasferì la Confraternita della Buona Morte. La presente
sistemazione risale alla seconda metà del sec. XVIII; il disegno della facciata é in stile neoclassico.
Chiesa Madonna della Icona
Struttura grande ricostruita sulle fondamenta di un preesistente edificio e che, a seguito del terremoto del
1703, venne quasi del tutto distrutta e restaurata negli anni successivi. La parte più antica risulta essere quella
posteriore completamente edificata in sasso, a differenza del resto del complesso nel quale sono stati
utilizzati per la sua costruzione dei blocchi di pietra squadrati.
Chiesa Sant' Egidio
Si accede alla chiesa attraverso un nartece che presenta affreschi del XV sec., raffiguranti una Madonnina ed
un gigantesco S. Cristoforo, attribuiti a Paolo da Visso. Il gioiello artistico della chiesa è una tavola
dell’Annunciazione di Giovanni del Biondo del 1385, che è protetta da una cappella eretta nel XIV sec.,
ingrandita nel XVI sec. ed abbellita con un altare ligneo nel 1606.
Chiesa Del Crocifisso
Della Chiesa del Crocifisso non restano che lievi tracce di un affresco dedicato a S. Lucia. Purtroppo non si
hanno sufficienti informazioni circa le sue origini.
Chiesa Madonna della Quercia
Chiesetta del XIII secolo rupestre sita un po’ distante dall'abitato, testimone di un'antica estensione del borgo
Chiesa San Michele Arcangelo
La Chiesa di San Michele Arcangelo venne eretta nel XVI secolo sui resti di un tempio romano dedicato a
Giove.
Chiesa San Leonardo
La facciata della chiesa parrocchiale mostra due eleganti portali quattrocenteschi, l’interno si presenta a due
navate con volte a crociera che si sviluppano da una colonna centrale. Le pareti laterali sono arricchite da
diversi altari in stile barocco.
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Chiesa San Martino
La chiesa, fondata nel X secolo, conserva al suo interno una tempera su tavola del pittore Neri di Bicci,
fiorentino del sec XV
Chiesa San Bartolomeo
D'origine trecentesca, custodisce una delle opere più significative dell'intera zona: la Madonna della Mercede
attribuita a Filippino Lippi.
Chiesa/cappellina Santa Maria della Porta
Edificata nel 1511 ed all'interno si conserva una statua di Madonna con Bambino degli inizi del XVI secolo.
L'opera ben riuscita è uno dei tanti esempi lasciati in molte delle chiese degli artigiani abruzzesi che si erano
formati nel XV secolo nelle botteghe del Gagliardelli e di Silvestro dell'Aquila.
Chiesa Santa Maria della Pieve
Edificata nel XIII secolo dai monaci di Sant'Eutizio. Il portale principale del 1300, in stile gotico, è
particolarmente sobrio. Sul lato sinistro, successivamente, venne aperto un interessante portale
quattrocentesco.
Chiesa San Montano
Di origini trecentesche venne ampliata con l'aggiunta di una seconda navata come avvenne per San Salvatore
in Campi e per la chiesa parrocchiale di Montebufo.
Chiesa San Giovanni Battista
Chiesa doveva esistere già prima del XIII sec., ma subì una radicale trasformazione nel 1520. La piccola
facciata a capanna ha un portale del 1535.All’ interno un’inferriata con portale in pietra evidenzia due parti
della chiesa di diversa costruzione. Le volte a crociera dell’aula sono state affrescate da G. M. Seneca nel
1535.
Chiesa Madonna di Collescille/Madonna del Rosario
La chiesa assunse l’aspetto che è possibile vedere oggi nel XVI sec. ma, dagli elementi stilistici ed
architettonici che la compongono risulta essere anche più antica. Solo la facciata è stata completamente
intonacata mentre sui lati è possibile vedere la pietra grezza e sulla sommità è posta una piccola vela
campanaria.
Chiesa Madonna dello Posatoro o Madonna della Cona
Chiesa edificata nel XVI secolo, nota anche come Madonna dell'Icona o Madonna dello Posatoro, con una
fonte storicamente utilizzata dai coloni della zona.
Castello di Roccanolfi
Antichissimo castello probabilmente di origine longobarda. L'insediamento sorge sul pendio di un colle a
dominio delle vie che risalivano all'interno della Valle Oblita
Ponte Romano
Il Ponte Romano oggi si presenta in una duplice veste, dovuta alle ricostruzioni necessarie per il
mantenimento della struttura: la parte inferiore è l’originale costruzione di epoca romana, il resto invece è
stato aggiunto fra il 1100 ed il 1200.
Castello di Todiano
Fu un antico castello costruito nel XIII secolo sullo sperone di un colle. L'abitato, molto compatto si sviluppa
in parte, lungo uno scosceso pendio ed è attraversato da stradine disposte su vari livelli collegate tra loro da
ripide e strette scalinate.
MUSEI
Museo Il Mulino
Indirizzo: Via del Mulino, b.go Garibaldi - tel.: 329 0428717
Inaugurato nel 2008, il museo è dedicato alla tradizione molitoria. Grazie al restauro di un antico mulino ad
acqua è stato possibile recuperare completamente la funzionalità di una delle due macine e quindi rievocare
i preziosi metodi di lavoro di quell'arte antica.
COMUNE DI SAN GINESIO (Macerata, Marche)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa Collegiata della SS. Annunziata
La più antica Collegiata dell’Arcidiocesi di Camerino. Dal 1908 dichiarata: “Monumento Nazionale di Alta
Antichità”. Fondata come Pieve nel XI sec., la tradizione vuole che sia stata costruita sui resti di una più antica
chiesetta dedicata al martire San Ginesio. La facciata di questa grande chiesa, in seguito dedicata all’Assunta,
ha un solo magnifico portale in travertino del XII sec. sulle cui pietre sono visibili antiche iscrizioni a ricordo
di eccezionali eventi metereologici e una formella incastonata con l’immagine di San Ginesio mimo ed
accanto la maschera di attore.
Chiesa San liberato
Verso il 1260 (anno della morte di San Liberato) i confratelli abbandonarono l’inospitale eremo e costruirono
l’attuale convento di San Liberato, presso la cui chiesa scavarono una tomba e vi trasferirono le ossa dei
confratelli (San Liberato ed altri pii religiosi).
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Chiesa SS. Tommaso e Barnaba
Eretta a partire dal 1365 dalla Confraternita dei Flagellati o Disciplinati di San Ginesio. Nel 1823 qui si istituì
la Confraternita del Sacro Cuore di Gesù, detta anche dei Sacconi, tutt’ora viva ed operante che ha
provveduto al restauro della chiesa e del complesso.
Auditorium ex Chiesa di Sant' Agostino
Originariamente di stile romanico, fu restaurata completamente nel 1756, come indica l’iscrizione sulla porta
d’ingresso. Oggi é stata trasformata in Auditorium. La famosa tavola di Sant’Andrea dei primi del sec. XIV
attribuita al pittore Nicola da Siena si trova ora presso il Museo Civico.
Chiostro dell'ex Convento Agostiniano (oggi sede dell'Istituto Magistrale
Il Convento risultava già esistente nel XIII sec. Nel cortile del chiostro vi é il pozzo detto “acqua di San Nicola”,
infatti il famoso Santo fu novizio in questo convento. Nelle pareti del loggiato sono dipinti i principali fatti
della vita di Sant’Agostino.
Chiesa San Gregorio
La costruzione della Chiesa di San Gregorio risale alla fine del '200, ma la facciata in stile gotico è stata rifatta
nel 1898
.
Chiesa Santa Maria
La chiesa, annessa all’antico monastero (esistente fin dal 1290), detto delle Macchie, trasformato in seguito
in Ospedale civico e poi nell’attuale sede della Residenza Sanitaria per Anziani, fu dedicata all’Assunta. Molti
ordini religiosi si succedettero nel convento e nel 1608 la chiesa venne ricostruita. Oggi é conosciuta anche
come chiesa dei Chierici.
Palazzo del Municipio
Il Palazzo del Municipio fu, nel sec. XII il Convento dei Francescani, ma in seguito è stato completamente
ristrutturato e adibito a Palazzo Municipale.
Chiesa Santa Maria della Pietà, detta volgarmente "Chiesa della Scopa"
La Chiesa di Santa Maria della Pietà fu Fondata intorno all'anno 1338. In seguito vennero poi abbattuti un
muro e la torre riportandola maggiormente all’aspetto con cui si presenta oggi.
Teatro Giacomo Leopardi
Il Teatro Giacomo Leopardi venne costruito dopo il 1860, ed è attualmente è in fase di restauro per riportare
il suo valore artistico alla condizione originaria
Palazzo Olivieri
Il Palazzo Olivieri, palazzo nobiliare del comune di San Ginesio è un antico palazzo appartenuto storicamente
ai Conti Onofri. La data della sua costruzione è incerta ma era certamente abitato nel XVIII secolo.
Palazzo dei Conti Morichelli D'Altemps
La facciata comprende il portale d'ingresso e tre ordini di finestre in laterizio: semplici e squadrate quelle del
piano terra; ricercate quelle del piano nobile; meno elaborate quelle dell'ultimo piano. La presenza di
pendenti "neo-egizi" sottostanti le trabeazioni delle finestre del piano nobile evidenziano l'interesse per lo
stile egiziaco come confermato dalla presenza di divinità, sfingi e motivi egizi nelle decorazioni di alcuni
soffitti.
La cinta muraria,
Realizzata in conci di pietra squadrata e con torri rettangolari e poligonali rompitratta scarpate, difesa da
fossato e merlata, cinge quasi interamente il centro urbano di S. Ginesio. La costruzione fu avviata dal comune
nel 1308 e portata a termine nella seconda metà del XV sec. Il suo perimetro era interrotto da otto porte.
Delle originarie otto porte si sono conservate:
Porta Picena - detta anticamente Porta Nuova (XIV sec., si apre con arco ogivale a piè di torre merlata; Porta
Offuna (XIV sec.) è orientata a sud con arco a sesto acuto appartenente ad una torre quadrata in pietra. Fu
costruita in memoria del Castello di Giuffone donato ai Ginesini dalla Famiglia Giberti; Porta Alvaneto, detta
anche del Virgigno, (XIV sec.), è una porta angolare in conci di pietra squadrata con arco a tutto sesto
addossata alla torre, la Porta Alvaneto ebbe il nome da uno dei primi castellani fondatori di San Ginesio; Porta
Ascarana, detta anche di Capocastello, (XIV sec.), è orientata a occidente e presenta pianta quadrata, ad un
fornice con arco ogivale e ghiera in cotto. Di Porta mercato o Mercatale, orientata a nord, rimangono solo
alcuni ruderi. Un altro “pezzo” della cinta muraria ben conservato viene chiamato “dei Tiratori” poiché
anticamente era il luogo dove si svolgeva l’arte delle “tinta” detta anche tiratura. Sono infatti ancora visibili,
nella parte interna, delle pietre variamente scanalate e forate attraverso le quali venivano tesi i canapi su cui
venivano stesi ad asciugare i panni dopo la tintura.
Chiesa San Gregorio
La Chiesa di San Gregorio venne costruita attorno al 1300. L’aspetto con cui si presenta oggi è quello
derivante dal restauro completo avvenuto nel 1772.
BIBLIOTECHE
Biblioteca comunale
Indirizzo Via Capocastello, 35 - Tel 0733656022
Biblioteca Comunale di San Ginesio
COMUNE DI USSITA (Macerata, Marche)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
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Chiesa Santa Croce
Costruita nel 1860, il portale in travertino del ‘500 fu preso da un antico edificio di Visso. All’interno una
Crocifissione del 1724 dipinta da Baldassarre Alvarez.
Chiesa Santa Madonna delle Grazie
Ricostruita nel 1467 sulle rovine di una precedente costruzione del ‘200 essendo la sede dell’omonima
Confraternita. All’interno quadri di origine votiva di cui uno voluto da Marino Brusciotti nel 1629
San Sebastiano
Cappella votiva eretta nel 1485 dedicata a S. Sebastiano e a S. Rocco. Nell’interno é una statua lignea del ‘500
ed una tela del ‘600, di stile caravaggesco, d’ignoto autore.
Chiesa Santo Stefano
E’ risalente al 200 e, nonostante sia stata restaurata nel 1942 dal Sen. Sili, ha mantenuto la struttura originale.
Ad una sola navata, conserva sulla parete di fondo un affresco del 1474 attribuibile, per ragioni stilistiche,
benché sia deteriorato dal tempo, a Paolo da Visso. Al centro della stessa parete un altare ligneo barocco del
‘600.
Chiesa Sant' Ercolano
Nelle vicinanze della chiesa di S. Maria Immacolata si erge la chiesa romanica di S. Ercolano, risalente al XIII
sec., che fu alle dipendenze dell’Abbazia di S. Eutizio. La struttura esterna ha un portale in pietra ed una
caratteristica abside. Nell’interno sulle pareti resti di affreschi quattrocenteschi.
Chiesa Sant' Antonio
La facciata presenta un bel portale di travertino a tortiglie. All’interno si trova un importante altare intagliato
del 1600, già altare maggiore della Pieve da dove venne trasferito in occasione dei restauri del 1915.
Chiesa Santa Maria Immacolata
La chiesa di Santa Maria Immacolata è stata costruita nel 1912. Nonostante non si tratti di una Chiesa
particolarmente antica, è rilevante a livello artistico e architettonico e si segnala la facciata in cotto fiorentino.
Chiesa Santa Scolastica
La Chiesa di Santa Scolastica venne costruita nel 1498 su ciò che restava di una chiesetta risalente al 1407.
Solo nel 1905 venne ricostruita completamente alterandone l’aspetto originario ma preservandone il fascino
secolare.
Chiesa Santissimi Martiri Vincenzo e Anastasio
E’ un’antica cella monastica benedettina di S. Eutizio sorta nel periodo longobardico. Fu consacrata dal
Vescovo di Spoleto nel 1093, come indica una pietra nella parete interna della chiesa. Sono ancora
riscontrabili gli elementi architettonici romanici, nonostante i vari restauri. La facciata in pietra ha un bel
portale ad arco con ghiera dentellata e una graziosa bifora, la cui colonnina ha un capitello a stampella.
Chiesa Santa Maria Assunta
E’ un’antica chiesa costruita nel ‘300, in stile gotico, su un precedente edificio di culto, completata nel 1389
e restaurata nel 1915. Da essa dipendevano ventidue cappelle e chiese della zona. La facciata rifatta in pietra
ha un portale ogivale, sorretto da due colonnine, un rosone al centro e due finestre laterali cuspidate.
Eremo di San Cataldo
Antico cenobio divenuto convento, attivato dai francescani nel '300, nel 1453 vi si insediano dei frati eremiti.
Santuario Sss. Vincenzo e Anastasio
Una pietra all’interno riporta la data del 1093 il che la data come la più vecchia chiesa di Ussita. La Chiesa
dipendeva dall’Abbazia di S. Eutizio. L’interno conserva la forma romanica e conserva tre altari lignei
intagliati risalenti al XVII° sec.
BIBLIOTECHE
Biblioteca comunale
Indirizzo Piazza XI Febbraio
Biblioteca Comunale di Ussita.
Museo Raccolta Comunale
Indirizzo Piazza XXI Febbraio - Tel +39 0 737 991 24
Museo della Raccolta Comunale di Ussita.
COMUNE DI VISSO (Macerata, Marche)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Santuario di Macereto
Realizzato nel 1529 su una precedente chiesetta risalente al 1359 l’edificio presenta una pianta ottagonale
con avancorpi su tre lati dove si aprono i tre ingressi della chiesa, mentre sul retro ha una struttura di
poligono. L’esterno è decorato da sculture nei portali e nei capitelli. L’interno della chiesa è a croce greca.
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Chiesa San Giacomo
Costruita nel XVI secolo in stile rinascimentale. Presenta un portale con ai lati due pilastri scanalati e capitelli
dorici che sostengono la trabeazione a timpano triangolare. Annesso alla chiesa si trovava un monastero
costruito nel XIV secolo e abitato dalle suore agostiniane.
Chiesa San Francesco
La Chiesa di San Francesco è stata costruita a fine ‘300. Lo stile di costruzione utilizzato ed ancora visibile
nonostante i restauri è uno stile romanico goticizzato.
Chiesa della Concezione
L'antica chiesa del XIV secolo era dedicata a S. Barnaba e fu affidata agli Apostolini. Questa congregazione
religiosa non aveva una Regola monastica ben definita perché dipendevano dalle disposizioni dei Vescovi in
ogni Diocesi. Si dedicavano soprattutto a vita monastica e contemplativa.
Chiesa San Girolamo
Fu costruito nel 1550 dove esisteva una cappellina dedicata a S. Girolamo. Nel 1575 il convento ospitò il
Capitolo Generale dei Cappuccini, ma fu soppresso nel 1810. Fu quindi riaperto dal 1812 fino al 1870 ed in
seguito subì diversi restauri dal 1893. La facciata della chiesa è molto semplice con un piccolo portico e, a
destra, l’ingresso al convento. Anche l’interno è semplice, ad una navata, con un tabernacolo ligneo sull’altare
maggiore, intarsiato alla fine del XVII sec.
Chiesa Sant' Antonio
La chiesa parrocchiale dedicata a S. Antonio fu eretta nel 1349 e dipese a lungo dal Capitolo Lateranense.
L’ingresso della chiesa sotto il portico è costituito da un interessante portale in pietra bianca realizzato nel
1513. Tra le opere artistiche la chiesa custodisce un altare ligneo barocco del ‘600, mentre nell’abside, al
centro della parete, è una nicchia dov’è appeso un Crocifisso ligneo, policromo, del XVI sec., della scuola dei
Petraioli ed Intagliatori di Visso.
Santuario di Macereto
Edificato tra 1528 ed il 1538 intorno ad una più modesta cappella del XIV secolo, sorta per custodire una
statua della Madonna dalle virtù miracolose, si presenta con tre avancorpi su cui si aprono tre portali
riccamente scolpiti, impreziositi da bassorilievi e colonnine con capitelli corinzi su cui poggia una cornice con
il timpano triangolare.
Chiesa Sant' Agostino
Questa chiesa del XIV secolo ha una facciata a tre cuspidi con portale e rosone; oggi chiesa sconsacrata, è
sede del Museo che raccoglie opere di proprietà comunale ed ecclesiastica provenienti in gran parte dalle
chiese del territorio vissano. Vi sono anche custoditi sei idilli manoscritti di Giacomo Leopardi, tra cui
“L’Infinito”.
Collegiata di Maria Santissima
L'attuale chiesa in stile gotico, risalente al 1256, è stata costruita sulla pieve originaria del 1143. Al suo interno
conserva notevoli opere d'arte fra cui affreschi trecenteschi di Scuola umbro-marchigiana.
Palazzo Boncompagni
Palazzo Boncompagni è un palazzo nobiliare la cui origine risulta antecedente al '400. L’edificio era già
costruito quando, a fine del 1300, era già abitato dalla famiglia Boncompagni.
Palazzo dei Governatori
Costruito nel XIII° sec. e rimaneggiato nel XVI° con portico e stemmi. L´edificio, ora utilizzato per mostre e
convegni e come cine-teatro, presenta sulla facciata una lapide che ricorda il governo di Pietro Mazzarino.
Chiesa Santa Maria della Cava
Le prime notizie sull’abitato di Aschio risalgono al 1255. Si presumere che la Chiesa di Santa Maria alle Cave
fosse già esistente. Alla sinistra dell’ingresso è posto un fonte battesimale in pietra calcarea e legno del 1518
con vasca a pianta esagonale concluso da una cuspide. Nel 1581 Simone de Magistris affrescò in una nicchia
sulla parete destra la Madonna del Rosario, opera che datò e firmò.
Palazzo delle Guaite
La storia del santuario inizia con un evento prodigioso datato 12 Agosto 1359 quando dei muli che stavano
trasportando una statua lignea della Madonna con Bambino da Loreto al Regno di Napoli si inginocchiarono
nella piana di Macereto rifiutandosi di proseguire. Sul posto venne innalzata una primitiva chiesetta dedicata
alla Madonna.
Chiesa e ruderi del Castello di Santa Maria dell’Annunziata a Mevale
La Pieve di S. Maria fu costruita nel 1100 in stile romanico, poi ingrandita in forme gotiche nel 1282. La
facciata della chiesa in pietra è stata rifatta nel ‘400 e arricchita da un portale rinascimentale, particolarmente
originale. A sinistra della chiesa è un portico, dove si riuniva la comunità, con resti di affresco del ‘300.
L’interno, a tre navate con colonne ottagonali e soffitto a capriate, conserva molti affreschi in tutte le pareti
risalenti al XV, XVI e XVII sec.
Chiesa Santa Maria Assunta a Fematre
Fu eretta nel 1100 in forme romaniche e nel 1135 fu aggiunto un oratorio oggi adibito a sacrestia. Davanti
alla facciata si apre un caratteristico propileo originario, che conserva la primitiva porta della chiesa.
All‘interno sono conservate opere degli Sparapane di Norcia, figli di Tommaso di Pietro da Visso, risalenti al
1518 e al 1553.
Castello di Riofreddo
Costruito nel medioevo dai Conti d’Alviano che lo vendettero nel 1296 a Spoleto. Nel 1438 il Castello di
Riofreddo fu sotto gli Sforza. Nel 1815 passò sotto il Comune di Visso. Attualmente sono visibili solo dei
ruderi.
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Porta Santa Maria
Della Porta Santa Maria sono note principalmente tre date. La prima, relativa alla sua costruzione, è il 1256.
La porta venne in seguito restaurata nel 1571 e su soggetta ad ampliamento nel 1867.
Porta di Pontelato
La più antica porta di Visso, detta Pontelato, fu fatta costruire nel 1283 da uno dei primi podestà della città
di nome Gualtiero. Nell’anno 1283 il podestà di Visso Gualtiero, fece questa opera per risoluzione del
Consiglio e cittadinanza e per la libertà della patria (città).
Chiesa San Fortunato
Eretta nel XIV secolo, Il 26 settembre del 1997 a seguito delle violenti scosse di terremoto che per giorni
imperversarono in tutta la zona, la chiesa subì ingenti e notevoli danni con lesioni ed aperture multiple su
tutta la struttura.
Cinema-Teatro Comunale
L’edificio del Cinema-Teatro del comune venne eretto nel XII secolo e poi rimaneggiato intorno al 1579, oggi
è sede del Cineteatro Comunale.
BIBLIOTECHE
Biblioteca dell’Archivio Comunale
Indirizzo: Salita Boncompagni – Telefono: 0737 954 21
Biblioteca dell’Archivio Comunale
Biblioteca Comunale
Indirizzo Piazza Capuzi, 31| Telefono +39 0737 954 21 - +39 0737 951
Biblioteca Comunale
MUSEI
Museo Civico Diocesano e dei manoscritti di Giacomo Leopardi
Indirizzo Piazza Martiri Vissani presso il complesso di Sant'Agostino - Tel +39 0 335 758 925 4
Allestito all' interno della trecentesca chiesa di S. Agostino, il Museo presenta una ricca collezione di opere,
testimonianze
tangibili
della
storia
civile
e
religiosa
di
un
intero
territorio.
Agli splendidi esempi di scultura lignea, si affiancano numerosi dipinti su tela e alcune tra le più significative
opere di Paolo da Visso, pittore locale del ' 400. Un nucleo cospicuo della raccolta è costituito dalle oreficerie,
con oggetti di arredo sacro, ex voto, croci provenienti, nella maggior parte, dal tesoro del Santuario di
Macereto e da quello della Collegiata di S. Maria. I preziosi manoscritti autografi di Giacomo Leopardi,
acquistati nel 1869.
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PARCO NAZIONALE DEL CIRCEO
COMUNE DI LATINA (Latina, Lazio)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Compendio Immobiliare denominato "Villa di Fogliano"
Il Borgo di Fogliano è costituito da un complesso di edifici storici, realizzati alla fine del settecento. Fu per
lungo tempo un possedimento della famiglia dei Caetani che provvide anche all’allestimento dell’orto
botanico, in cui vennero riunite numerose specie di piante provenienti da varie parti del mondo. Al suo
interno è stato realizzato un percorso visitabile solo su prenotazione, contattando la Direzione del Parco
Nazionale del Circeo; il resto dell’area è invece liberamente fruibile. Il Borgo di Fogliano è dotato di un'ampia
area verde, un laboratorio di educazione ambientale sulle zone umide e un museo ornitologico.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale “Aldo Manuzio”
indirizzo: Piazza del Popolo | telefono: 0773 690695 | sito: www.comune.latina.it
Biblioteca comunale di Latina
Biblioteca “Don Vincenzo Onorati”
indirizzo: via Don Vincenzo Onorati | telefono: 0773 404060 | sito: www.comune.latina.it
Biblioteca pubblica di Latina
Biblioteca Latino Scalo
indirizzo: Via del Murillo 1, angolo Via della Stazione | telefono: 0773 630077 | sito: www.comune.latina.it
Biblioteca comunale di Latina
Biblioteca Nuova Latina
indirizzo: Largo Peri | telefono: 0773 609835 | sito: www.comune.latina.it
Biblioteca comunale di Latina
MUSEI
Galleria D’arte Moderna e Contemporanea
indirizzo: Viale Umberto I, 39/41 | telefono: 0773 652632 | sito: www.comune.latina.it
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Fondata nel 1937 come Pinacoteca di Littoria con le opere donate a istituzioni e dagli artisti invitati alla XX
Biennale veneziana e alla II Quadriennale romana, la collezione venne in gran parte dispersa a seguito degli
eventi bellici a partire dall'8 settembre 1943. La Galleria è ospitata in sette sale del Palazzo della Cultura e
raccoglie opere d'arte che permettono un percorso dell'arte italiana tra le due guerre, privilegiando gli anni
Trenta.
Museo della Medaglia “M. Valeriani”
indirizzo: Viale Umberto I, 39/41 | telefono: 0773 652632 | sito: www.comune.latina.it
Istituito nel 1999, raccoglie in un’unica sala materiali di varie epoche (per la numismatica vi è stata trasferita
la raccolta dell’Antiquarium) realizzati nei sec. XVII-XIX. Si incentra sul ‘900, grazie alle cospicue donazioni
delle Famiglie di G. Romagnoli e Mario Valeriani, ma contiene anche opere di altri artisti. Da segnalare è il
percorso della medaglia del XX sec con più di 300 pezzi.
Museo “Duilio Cambellotti”
indirizzo: P.zza San Marco 1 | telefono: 0773 486916 | sito: www.comune.latina.it
Nel 1984 il Comune di Latina decide di celebrare il profondo rapporto esistito tra Duilio Cambellotti ed il
territorio pontino con la mostra Duilio Cambellotti scultore e l'Agro Pontino, allestita presso l'edificio dell'ex
l'Opera Balilla, un edificio della città di fondazione progettato dall'architetto Oriolo Frezzotti nel 1932. Vi sono
conservate sculture, disegni, tempere, xilografie, ceramiche, libri, medaglie, manifesti e documenti, che
documentano in modo pressoché esaustivo circa mezzo secolo di attività dell'artista romano nel territorio
pontino.
Antiquarium – Procoii
indirizzo: Strada Foceverde, 63 | telefono: 0773 645060 | sito: www.comune.latina.it
L'Antiquarium comunale è stato istituito nel 1997 con reperti donati da privati, a integrazione del fondo
superstite dell'Antiquarium degli Anni Trenta, e si articola in quattro sale all'interno del Procojo di Borgo
Sabotino, l'antica struttura proto-industriale ottocentesca per la lavorazione del latte. La scelta di utilizzare il
Procojo, che non ricade nell'area urbana del capoluogo, per ospitare l'Antiquarium comunale, esprime anche
la volontà di collegare i vari momenti della storia del territorio, ripercorrendone la complessa trasformazione.
COMUNE DI SABAUDIA (Latina, Lazio)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Complesso della Chiesa di San Paolo, "Casale Nobile" e Canonica
Lungo la strada che conduce al lungomare di Sabaudia, in località La Darsena, sorge il complesso del Casino
Camerale di Paola (1725), con la Chiesa (al centro e più antica) dedicata all'Apostolo Paolo, la casa e la stalla
degli antichi vetturali. Risulta ancora ignota la data della fondazione della chiesetta, probabilmente ricavata
da una precedente costruzione romana. Già diruta nell'anno 1238, come riportato da un documento
tramandato da Domenica Contatore, fu affidata a Frate Gualtiero per il restauro e l'obbligo di manutenzione.
Nel 1725 la chiesa fu nuovamente restaurata, e nel 1777, sotto Pio VI, la chiesa ed il suo altare vennero
consacrato al nome della Beata Vergine Maria del Rosario. Nell'altare furono poste le reliquie di Santo
Stefano Protomartire.
Santuario di Santa Maria della Sorresca e Fabbricato annesso al Santuario
Sulle sponde del Lago di Sabaudia si trova il Santuario di Santa Maria della Sorresca, poco distante da
Sabaudia. Il nucleo originario fu costruito dai Benedettini nel 594 per poi passare nel XII secolo ai monaci
Basiliani di Grottaferrata che la cedettero in enfiteusi ai Cavalieri Templari che ne sfruttarono i benefici
materiali derivanti dall’abbondante presenza di pesce di lago. Il nome sembra derivare dal latino "surrexit"
in ricordo del ritrovamento nelle acque del lago di una statua della Madonna col Bambino che da sempre
viene festeggiata il giorno della Pentecoste. Il resto del fabbricato ospitava il monastero che rimase attivo
fino alla fine del 1700 quando, durante il periodo napoleonico, venne soppresso. All'interno è custodita la
statua lignea di una Madonna con Bambino del XIII secolo.
Ponte delle Cateratte o Ponte Rosso
Nel Canale romano, per il quale studi molto recenti hanno confermato essere stato realizzato
in periodo augusteo, sono state realizzate due chiuse: una più interna, a tre arcate, detta “delle Cateratte”
o “Ponte Rosso”, edificata nel XVIII secolo e la seconda presso la foce a mare, edificata nel XIX secolo e
successivamente denominata “Ponte della Memoria”; quest’ultima chiusa è stata demolita, mentre il Ponte
Rosso è ancora in piedi, nonostante elle seconda guerra mondiale tutta l’area fu sottoposta a
bombardamenti. Il Ponte serve principalmente per gestire il flusso delle acque e per costituire un “battente
di richiamo” durante la montata del novellame ittico, ossia dei pesci neonati che attratti dall’acqua dolce
vengono a crescere nel lago. Il bacino è infatti salmastro e ha bisogno di acqua dolce per mantenere i suoi
equilibri ecosistemici. Insieme alle sorgenti di falda, le piogge invernali rivestono una grande importanza in
tale processo.
BENI ARCHEOLOGICI
"La Casarina" con cisterna e muro
La Casarina è un’antica struttura che occupa una delle penisole sul Lago di Paola. Le prime attività costruttive,
probabilmente da attribuire agli anni finali del I sec a.C., furono intraprese per realizzare un complesso
termale-balneare pubblico. Seguirono poi molte ricostruzioni e restauri che continuarono, quasi senza
soluzione di continuità, fino al XVIII secolo. Il sito si presenta attualmente come l’esito di tre, forse quattro,
fasi principali: alla prima si devono le opere di banchinaggio, la cisterna e le vasche. Alla seconda, forse in
epoca domizianea, la realizzazione di un piccolo edificio ellittico. L’attuale nome della località, infatti, sembra
derivare dall’attività di casari che qui i monaci Basiliani di Grottaferrata svolgevano.
"Piscina di Lucullo"
La Piscina di Lucullo era una peschiera costituita da due anelli concentrici, divisi in quattro cunei diseguali da
due setti murari asimmetrici che si incontrano nel centro. Tutte le sue strutture oggi visibili sono incassate
nel terreno e comunicano tra di loro mediante aperture rettangolari, collocate a diverse altezze. La prima
fase della Piscina, quando veniva ancora alimentata attraverso un sistema di tubazioni, apparteneva
cronologicamente allo stesso periodo, tra la fine della repubblica e l’età augustea, nel quale vennero
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realizzate le terme di Torre Paola. Questa datazione offre un’ulteriore testimonianza a favore di una
“cronologia alta” per l’area di espansione della città di Circeii.
"Fonte della Bagnara"
Sito archeologico di epoca romana, tra la fine della repubblica e l'età augustea. La Fonte consiste in un
sistema di presa realizzato per prelevare le acque di un emissario del Braccio della Bagnara si limita a due
strutture: una canaletta coperta alla cappuccina, che raccoglie l’acqua, ed una fontana che ne consente la
fruizione. È possibile che questa sorgente fosse coinvolta nel rifornimento delle ville presso la sponda
settentrionale del Braccio della Bagnara, tuttavia non è stato possibile rinvenire tracce di canalizzazioni, che
sarebbero inoltre difficoltose viste le quote sfavorevoli a cui si trova la sorgente.
"Fossa Augusta"
La Fossa Augusta, Fossa Neronis o Cavo d'Augusto è un canale artificiale romano che collegava il versante
Sud Est del Lago di Paola al Mar Tirreno attraversando la pianura ai piedi del promontorio con lo scopo di
agevolare la navigazione evitando la pericolosa circumnavigazione del Circeo. La tradizione storica
attribuisce il canale all'imperatore Nerone che iniziò i lavori di un canale lungo 160 miglia che doveva unire
Ostia al Lago d'Averno. Restano tracce di questo progetto tra i laghi di Caprolace e di Paola. Si suppone che
il canale sia opera di Domiziano, ma le testimonianze storiche (Svetonio, Strabone etc...) di un porto canale
presente nel sito già sul finire del I secolo avanti Cristo ne suggeriscono una datazione più antica. Sulla base
degli attuali riscontri archeologici non è possibile con certezza sistemare cronologicamente di quanto rimane
del cosiddetto progetto neroniano.
Complesso monumentale costituito dalla necropoli della "Via Severiana" e del vicino acquedotto papale sito in loc. Cala dei
Pescatori
La Necropoli di epoca romana di Cala dei Pescatori è rappresentata da un gruppo di dieci sepolcri, compreso
tra la sponda del Lago di Paola e l’acquedotto costruito da Monsignor Collicola. Le tombe si dispongono lungo
il tracciato della via Severiana, e sono completamente avvolte dalla vegetazione. Si possono comunque
facilmente scorgere e distinguere sepolcri a camera e colombari.
"Porto Canale di Torre Paola"
Opera di ingegneria romana, per permettere la realizzazione di un porto sulle sponde del lago di Paola, e
garantire un altro approdo sicuro dopo quello di Astura, si rese necessario scavare un canale di notevole
spessore e profondità attraverso le dune. Così imponente fu il taglio da effettuare che si dovette sostituire la
scarpata Nord con un muraglione in opera reticolata, ammorsato con blocchetti di calcare. Di questa parete,
oggi coperta da fittissima vegetazione, si scorgono purtroppo solo pochissimi tratti. Si può ipotizzare che lo
sdoppiamento dell’emissario sia stato realizzato in epoca domizianea: a questo periodo risale infatti il canale
di adduzione della Piscina di Lucullo che si riforniva d’acqua da questo braccio, e che andò a sostituire il
sistema di tubazioni che prima d’allora svolgevano questa funzione.Il Porto-Canale di Paola si inserisce nel
gruppo di canalizzazioni analoghe realizzate nel periodo alto-imperiale.
BIBLIOTECHE
Biblioteca “F. Iannella”
indirizzo: Corso Vittorio Emanuele III, 21 | telefono: 0773514263 | sito: www.comune.sabaudia.latina.it
Dal nome del primo direttore, istituita agli inizi degli anni. E' dotata di un fondo storico concernente le vicende
politiche istituzionali di Sabaudia; fondazione, opere di bonifica, costruzione edifici storici, appoderamento
ecc. La Biblioteca fornisce servizi di consultazione, emeroteca, audiovisivi, interbibliotecario, copia e prestito.
Ha un suo regolamento, possiede un patrimonio registrato di 26.500 titoli tra volumi, opere enciclopediche,
collane e periodici
MUSEI
Museo Emilio Greco
indirizzo: Piazza del Municipio | telefono: 0773 515791 | sito: www.comune.sabaudia.latina.it
Istituito nel 1985 a seguito della donazione del Maestro Emilio Greco, e ristrutturato su progetto del
professor Giulio Savio nel 2001, occupa gran parte del piano terra del Palazzo Comunale. Espone oltre ottanta
opere: disegni, acqueforti, litografie, bronzi, gessi, medaglie monete ed una serie di francobolli celebrativi di
importanti eventi internazionali. Le figure, umanissime e contemporanee, rappresentate nelle opere che il
Maestro volle donare alla città, simboleggiano emozioni e sentimenti eterni ed universali: visioni sognate e
sognanti ispirate anche da questo territorio.
Museo Civico del Mare e della Costa “Marcello Zei”
indirizzo: Piazza Verbania 1 | telefono: 0773 511340 | sito: www.comune.sabaudia.latina.it
Il museo istituito nel 1992, si articola in due settori: biologico – naturalistico ed archeologico, suddiviso a sua
volta in archeologia preistorica ed archeologia classica. Per la biologia marina sono esposte le principali forme
di vita presenti nel tratto di mare prospiciente il litorale; l’archeologia preistorica viene illustrata, tramite una
colonna stratigrafica con i principali fossili - guida delle varie ere geologiche, reperti autentici ed immagini
virtuali rappresentano la biodiversità presente nella regione in due diversi momenti climatici del quaternario.
Per l’archeologia classica la ricostruzione di un relitto di nave romana da trasporto con anfore, vasellame ed
attrezzature necessarie alla navigazione ed alla vita dell’equipaggio, introduce la sezione dedicata al più
complesso rapporto dell’uomo con il mare in epoca storica.
COMUNE DI S. FELICE CIRCEO (Latina, Lazio)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Immobile Batterie
Fortino napoleonico situato sul versante di Quarto Caldo. Si trova ora in condizioni pessime, oltre che per
l’usura e i vandalismi, anche per la crescita incontrollata di piante che ne minano la solidità. Il sopralluogo
effettuato con la funzionaria dell’Ente Parco ha dimostrato la scarsa propensione di quest’ultima ad
autorizzare l’indispensabile taglio di essenze.
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Torre Paola
La torre è l'unica a conservare la struttura originaria. Insieme a Torre Fico fu la prima ad essere edificata nel
1563 e posta in un punto strategico del Promontorio a custodia della cala e la foce del canale emissario del
Lago di Paola. Particolare della Torre è la piazza d'armi a forma di scudo dopo l'attacco a sorpresa dei pirati
saraceni all'inizio della costruzione dall'alto del monte. La torre fu ultimata, fra varie difficoltà incluse le
incursioni dei pirati saraceni nel 1563.
Il nome Torre Paola sembrerebbe derivato dall'antica Chiesetta di
San Paolo là esistente. In qualche antico documento è chiamate anche "Torre dell'Angelo di Paola", per la
sua funzione di protezione esercitata dalla torre nei riguardi dei vascelli cristiani contro il pericolo dei corsari
barbareschi.
Torre Fico
Torre Fico fu fra le prime quattro torri costiere ad essere stata costruita lungo il Promontorio del Circeo,
l'anno di costruzione risale al 1563, su commissione di Papa Pio IV al capomastro Bernardino da Udine. Venne
distrutta nel 1809 a seguito della presa della stessa da parte degli Inglesi, ed a seguito dell'ordine dato da
Papa Pio VII, venne ricostruita nel 1816. Nel 1943 la Torre divenne una postazione militare, motivo per cui
venne dipinta a scacchi bianchi e neri, motivo tipico dei siti militari dell'epoca. La tradizione ne fa risalire il
nome dalla massiccia presenza di fichi d'India che tutt'oggi tappezzano la parete delle sperone sul quale sorge
la torre: "essa porta questo nome perché dove è posta esiste un piede di fico grossissimo (Grillo)"
Torre Moresca
Costruita nel 1563 sotto commissione di Papa Pio IV, è situata alla base del Promontorio di San Felice Circeo,
su uno sperone roccioso a notevole altezza. La torre fu distrutta nel 1809 mentre fu abbandonata dalla
guarnigione nel tentativo di soccorrere le altri torri in difficoltà, oggi ne rimane solo la base. Nel 1593 la
guarnigione della torre fu accusata di connivenza con i briganti.
BENI ARCHEOLOGICI
"Grotta Guattari"
La sua scoperta avvenne nel 1939. All'interno si rinvennero resti fossili di fauna pleistocenica. In un antro
terminale della grotta, entro un rudimentale cerchio formato con pietre, fu trovato il celebre "calvarium"
(cranio senza mandibola) di Homo sapiens neardenthalensis, in ottimo stato di conservazione.
"Villa dei Quattro Venti"
La Villa, verosimilmente di epoca sillana (a partire dall'83 a.C.), ricalca il progetto edilizio di un santuario
dedicato a Venere. E' rivolto verso il porto e le attività commerciali e non più verso la città e le attività agricole
del territorio. Se le indagini archeologiche vengono confermate, la struttura si inserisce nel quadro dei grandi
santuari repubblicani del Lazio, costruiti tra la metà del II e la metà del I secolo a.C. in posizioni scenografiche
e dominanti, su imponenti sostruzioni a terrazze.
Muro in opera ciclopica lato Nord-Est presso la Villa Aguet
Le mura cosiddette ciclopiche o poligonali del Circeo sono enormi blocchi megalitici tagliati e montati insieme
senza l'impiego di malta secondo un preciso sistema ad incastri poligonali. I resti di questo muro in opera
ciclopica si trovano nella proprietà di Villa Aguet, villa ottocentesca costruita dal Principe Stanislao
Poniatowky, nipote del re polacco Stanislao Augusto, che prese in affitto il feudo nel 1808 e per i successivi
quattordici anni.
Grotta di Tre Luigi, Grotta Anna, Grotta della Fessura, Grotta delle Palme e una piccola grotta adiacente e il terreno
sovrastante
Nelle Grotte dei Tre luigi, di Anna, della Fessura e delle Palme sono stati rinvenuti resti e residui di fauna
fossile ed industria paleolitica. Le numerose grotte del Monte Circeo diedero ricetto a queste popolazioni.
Molte delle grotte furono riempite in tal modo completamente, e le loro aperture furono a loro volta
ricoperte dalle conoidi di detriti di falda franati giù dal monte, che, permeate da acque calcarifere, vennero
cementandosi in solidi lembi di breccia.
Villa con cisterna detta Grotta della Carella
Nel mezzo dell'ex Oliveto Baronale, sottostante la vetta del monte, rimangono i ruderi di una villa romana e
della relativa cisterna, la Grotta Carella. Allo stato attuale non è stato possibile misurare la struttura.
Si fa
derivare il nome della cisterna dal "carello", cioè: "da un guanciale di panno, a foggia di cerchio, usato da chi
porta dei pesi in capo... è perciò il nome di carella dato a questi antichi voltoni, ne è derivato dall'essere essi
fondamenti, che hanno sostenuto il peso di una fabbrica".
Grotta Elena, Grotta del Fossellone, Grotta dell'Impiso e i terreni sovrastanti
ito preistorico di interesse internazionale, la grotta si trova sul versante meridionale del Promontorio del
Circeo in zona "Quarto Caldo. E' costituita da una cavità principale (con la "scarpata centrale") e da una serie
di antri secondati (Grotta Elena e gli antri laterali). Gli scavi, tra il 1937 ed il 1940, hanno consentito di
ricostruire la storia dell'antro che sarebbe stato sommerso dalle acque del caldo mare interglaciale tra
130.000-120.000 anni fa. Dopo la regressione del mare, all'inizio dell'ultima era glaciale, l'antro sarebbe stato
abitato da cacciatori neandertaliani (75.000-50.000), di cui sono stati ritrovati numerosi scarti alimentari
animali, tracce di fuochi e arnesi litici e di osso lavorato e, successivamente, sapiens (30.000 anni fa).
Grotta delle Capre, Grossa d'Antrassi e il terreno sovrastante
Sito di interesse preistorico di valore internazionale consta di una camera principale, a forma di cupola alta
oltre 15m e di alcune gallerie minori. La morfologia della grotta si deve alle variazioni del volume dei ghiacciai
intervenute durante l'ultima glaciazione quando il mare, che prima invadeva completamente la cavità, iniziò
a regredire di alcuni chilometri. Sulle pareti sono ancora evidenti i numerosi fossi prodotti dai litodomi. Scavi
condotti all'interno della grotta nel 1936 hanno evidenziato una ricca stratificazione di terreni e resti animale
di tipo sia tropicale che continentale.
Grotta del Rimbombo e il terreno sovrastante
Durante l’ultimo periodo glaciale queste grotte, emerse come cavità naturali, vennero utilizzate come dimora
dall’uomo preistorico. Le grotte preistoriche del Circeo furono divise schematicamente in due gruppi da
Alberto Carlo Blanc: quelle che hanno fornito resti di fauna fossilizzata e di industria litica, quelle che hanno
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mostrato solamente un riempimento detritico fossilifero. La Grotta del Rimbombo appartiene a questa
seconda categorie di Grotte, piena di resti di conformazioni stalattitiche.
Grotta del Presepio e del Cervide
La grotta del Presepio e la Grotta del Cervide appartengono a quel gruppo di Grotte di San Felice Circeo in
cui sono stati rinvenuti resti di fauna fossilizzata e di industria litica. I fossili più antichi appartengono a
esemplari di “fauna calda”, destinata successivamente ad estinguersi con il sopraggiungere del periodo
glaciale: Elefante antico, Ippopotamo e Rinoceronte.
Grotta Breuil e il terreno sovrastante
Grotta Breuil (Monte Circeo, Latina) è un sito chiave nel periodo di transizione tra il Paleolitico medio ed il
Paleolitico superiore in Italia, rappresentando uno degli ultimi siti che conservano traccia della presenza degli
uomini di Neanderthal, con una datazione assoluta molto recente (intorno ai 33.000 anni BP). Le ricerche sul
campo sono iniziate nel 1986 e proseguite fino ad oggi. Si sono così riconosciuti a Grotta Breuil molti dettagli
che riguardano la sussistenza di un gruppo di cacciatori raccoglitori.
Grotta di Torre Cervia, Grotta dell'Acquario e i terreni sovrastanti
Conosciuta anche come "La Torraccia" per lo stato di rovina in cui giaceva, Torre Cervia, insieme a Torre
Moresca, fu costruita alla base del Promontorio in posizione strategica per contrastare le incursioni dei pirati
assai frequenti in quella zona. Distrutta nel 1809, fu ricostruita nel 1947 per volere del Conte E.P.Galeazzi. La
Grotta Lanzuisi, posta sotto Torre Cervia, prende il nome dal suo scopritore. E' attualmente invasa dall'acqua
e vi si penetra attraverso un cunicolo semisommerso. La Grotta di Torre Cervia e la Grotta dell'Acquario, in
particolare, hanno conservato consistenti resti del riempimento quaternario comprendenti fauna fossile,
avanzi di carbone.
Iscrizione del Promontorio di Venere
Presso il Promontorio di Venere in zona bosco di Lecci, è ancora possibile leggere l'antica iscrizione romana,
la 6430 del Corpus Inscriptionum Latinarum del 1883. " AD PROMUNTUR VENERIS PUBLIC CIRCEIENS USQ AD
MAREM A TERMINO LXXX LONG PEDES L T PE CCXXV”. L’iscrizione ricorda l’esistenza di una strada che si
dirigeva verso il promontorio di Venere passando attraverso una zona demaniale che si estendeva
probabilmente fino al mare. Il testo purtroppo abraso in più punti pone problemi di interpretazione oltre
che il problema della contaminazione della figura di Circe con quella di Venere, cosa ancora più evidente se
si considerano i caratteri stilistici della testa cosiddetta di Circe, conservata al Museo Nazionale Romano e
rinvenuta per caso nel 1928 da un giovane pastore di San Felice, Luigi Tassini detto Picchiettino, fortemente
influenzati dai tipi di Venere-Afrodite.
Fontana a ferro di cavallo di Mezzomonte e terreno circostante (3m)
La fontana è costituita da una vasca che dopo gli interventi di restauro realizzati nel XVIII secolo, presenta
una forma semi-ellittica. Il profilo originale, tuttavia, pare fosse a “ferro di Cavallo”. La tecnica edilizia,
associata all’epoca domizianea grazie al confronto con le murature della Villa di Domiziano, è un’opera
reticolata policroma, realizzata con cubilia di calcare alternati a cubilia di tufo, nella quale si vedono ricorsi di
laterizio e catene angolari nello stesso materiale.
Villa e cisterna sul colle "Peretto"
La villa occupa una spianata artificiale a 180 m. s.l.m. attraverso una piattaforma rettangolare, misurante
circa 120 x 170 m. Tale struttura risulta essere realizzata attraverso la sovrapposizione di pietrame di medie
dimensioni, senza l’uso di alcun legante, sia al fine dell’occupazione residenziale che per rendere possibile lo
sfruttamento agricolo, tipo di impiego che deve aver caratterizzato l’area fino al secolo scorso. Resta dubbia
l’antichità di tale opera, che forse potrebbe farsi risalire alle divisioni catastali del XIX secolo. La presenza di
materiali da costruzione antichi (frammenti di tegole e laterizi, tracce di malta ecc.,), dispersi per tutta l’area
tuttavia, permetterebbero di ipotizzare un riuso del manufatto romano nell’ambito dello sfruttamento
agricolo dell’area, e quindi un’antichità generale, se non del manufatto, almeno della sistemazione.
"Tempio di Circe" o Venere
A quota 541, la massima del monte, sorge una spianata rettangolare allargata a mezzo di un basamento di
circa m. 40X25, dove si innalzava il Tempio di Circe. Attualmente si possono ammirare gli speroni di rinforzo
eretti con due stili costruttivi differenti, la parte meridionale in opera poligonale irregolare, formata da
blocchi legati con calce, e quella settentrionale in opus incertum.
Nel centro del basamento dovevano
elevarsi anticamente un altare e un edicola sacra contenente la statua marmorea della Dea, così come
ricordato da un'iscrizione, la 6422 del Corpus Inscriptionum Latinarum, nel quale si legge che l'imperatore
Caracalla, con il consenso dei sacerdoti addetti al culto, ordinò il restauro dell'ara dedicata a Circes
Sanctissimae, demandando l'incarico a Servio Calpurnio Domizio Dexter.
Acropoli con le mura che la circondano e una fascia di 50 m. tutt'intorno
Le mura dell’acropoli del Circeo furono realizzate con calcare locale in età medio repubblicana (III-II a.C.),
recingendo, entro una pianta a quadrilatero irregolare disposta lungo il ciglio del Monte, un’area di circa due
ettari. Le mura furono portate avanti per tratti rettilinei, con lunghezze che variavano a seconda della
conformazione del pianoro. La loro altezza sul lato esterno varia a seconda della posizione, restando
conservate fino a un massimo di 6 metri presso il lato nord-ovest. Presso questa porzione, come presso tutte
quelle in cui si conservano significative tracce di alzato, risulta evidente la rastremazione verso l’alto,
caratterizzata da un’inclinazione di circa 10 centimetri ogni metro.
Villa e cisterna alla "Moresca"
Villa con cisterna di Vasca Moresca, sfruttata anche dai papi del XVII-XVIII secolo per la raccolta delle acque
piovane.
Piattaforma di villa romana con cisterna detta Grotta della Sibilla
Di questa Villa, che occupa un tratto molto scosceso della pendice del promontorio del Circeo, si conservano
solo due elementi: una piattaforma sostituita e una cisterna. Questi due elementi restano purtroppo oggi
l’unica testimonianza visibile di un complesso che doveva essere estremamente articolato, a giudicare dal
ritrovamento di tale e tanto materiale edilizio nell’area.
BIBLIOTECHE
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Biblioteca Comunale “Marcello Insogna”
indirizzo: Via Gino Rossi 4 | telefono: 0773 549334 | sito: www.comune.sanfelicecirceo.lt.it
La Biblioteca è nata per la volontà dell’Amministrazione Comunale di San Felice Circeo, con un determinante
impulso scaturito dalla firma di un protocollo d’intesa tra lo stesso Ente, la Scuola Media statale “Leonardo
Da Vinci” (oggi omonimo Istituto Comprensivo) e il Rotary Club Latina Circeo.
MUSEI
Museo Homo Sapiens e Habitat
indirizzo: Via Ulisse 21 | telefono: 347 7896233 | sito: www.comune.sanfelicecirceo.lt.it
Lo scopo della Mostra, fra le prime in Italia di questo genere, era quello di far conoscere l’importante
patrimonio archeologico preistorico del Circeo e del territorio pontino. La Mostra, arricchita ogni anno di
nuovi suggestivi reperti comprende 47 espositori o moduli didattici nelle cinque sale collocate nella sede
elettiva della Torre dei Templari, nel centro storico di San Felice Circeo.
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PARCO NAZIONALE DEL GRAN SASSO E MONTI DELLA LAGA
COMUNE DI ACCUMOLI (Rieti, Lazio)
MUSEI
Museo Didattico “Un giorno da florista”
Indirizzo: Palazzo Castello, Rieti - Tel. 345/7387163
Presso l'antico Palazzo Cappello è stato allestito un Percorso Didattico Interattivo che permetterà ai giovani
studenti e alle loro famiglie di entrare, almeno per un giorno, nei panni di un vero "Botanico
COMUNE DI AMATRICE (Rieti, Lazio)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Icona Passatora)
S. Maria delle Grazie, nota come “Icona Passatora “, prende il nome dall’immagine votiva della Madonna
delle Grazie, opera del cosiddetto Maestro della Madonna della Misericordia e di Dionisio Cappelli da
Amatrice. Costruita nel XIV secolo nel luogo, già nel XIII secolo vi era una edicola con l’immagine votiva della
Madonna presso un crocevia sulla strada che porta ai Monti della Laga (Passatora).
BIBLIOTECHE
Biblioteca comunale G.Fontanella
Indirizzo: presso il Palazzo del municipio, Corso Umberto I, 70; Tel 0746 83081
Biblioteca comunale di Amatrice
MUSEI
Museo civico Cola Filotesio
Indirizzo C/O chiesa Sant'Emidio
Raccoglie opere di particolare interesse provenienti dalle varie chiese di Amatrice e delle frazioni. Oltre 80
pezzi raccolti finora e il numero è destinato ad aumentare.
COMUNE DI ARISCHIA (L’Aquila, Abruzzo)
MUSEI
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Museo del Legno
Indirizzo: Via Nazionale, 25
Quello del Legno è un museo interattivo, un viaggio virtuale dal Bosco agli antichi mestieri, dal legno come
materia vivente al legno come materia prima. Immagini, animazioni e manufatti artigianali danno vita ad un
percorso didattico che conduce i ragazzi attraverso le faggete, fra i suoni degli animali del bosco fino alla
bottega del falegname.
COMUNE DI ARSITA (Teramo, Abruzzo)
MUSEI
Museo del Lupo
Indirizzo: Via Vittorio Emanuele - Tel 0861.998016
Uno spazio di informazione e sensibilizzazione rivolto soprattutto alle nuove generazioni.
COMUNE DI ASSERGI (L’Aquila, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di Santa Maria Assunta
La chiesa dall’aspetto tardo romanico ha invece strutture che testimoniano un passato artistico complesso
ed articolato. Particolare valore artistico ha la cassettina in argento dorato contente le reliquie di S. Franco,
datata 1481 e due pregevoli opere, una Madonna con Bambino e Santi e una cultura lignea raffigurante
un'insolita Madonna puerpera riferibile al XIV secolo.
COMUNE DI BARISCIANO (L’Aquila, Abruzzo)
MUSEI
Museo del Fiore
Indirizzo: Convento di San Colombo- Tel 0862.60521
Il Museo permette di compiere un viaggio nella diversità vegetale del Parco e costituisce un'iniziativa del
tutto originale, una delle poche del suo genere in Italia e in Europa. Realizzato in un locale sotterraneo del
convento di San Colombo, il museo è stato concepito con il fine di illustrare, in maniera semplice ma rigorosa,
la grande ricchezza e diversità delle piante che crescono nel territorio del Parco, i fattori e le cause che l'hanno
determinata, nonché l'importanza di conservare e salvaguardare questo immenso patrimonio biologico.
COMUNE DI CAMPLI (Teramo, Abruzzo)
MUSEI
Museo Archeologico Nazionale di Campli
Indirizzo: Corso Umberto I - Tel.: 0861 569158
ll Museo raccoglie le prime tracce di vita nella pianura di Campovalano di Campli risalgono all'età del bronzo:
è infatti nel corso del XV-XIII sec. a.C., che una comunità di allevatori ed agricoltori si insedia nella zona di
Coccioli. Le testimonianze archeologiche di questo insediamento del secondo millennio a.C., scavate nel
1971, sono esposte nella prima sala del Museo.
COMUNE DI CALASCIO (L’Aquila, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di Santa Maria della Pietà
Un piccolo tempietto eretto tra il XVI ed il XVII secolo sul luogo dove, secondo la leggenda, la popolazione
locale ebbe la meglio su una banda di briganti. La chiesa fu probabilmente fondata su una preesistente
edicola rinascimentale. L'interno, articolato su un sistema di paraste tuscaniche, presenta un dipinto
raffigurante la Vergine miracolosa ed una scultura di San Michele armato.
Chiesa di San Nicola
Chiese di S. Nicola di Bari, arricchita da un portale ligneo del Cinquecento intagliato con scene dell'Antico
Testamento e della vita del santo.
Chiesa di San Francesco anche noto come Convento di Santa Maria delle Grazie
La chiesa di Santa Maria delle Grazie, ricca di splendidi altari lignei, un ciborio seicentesco e uno XVII.
Rilevante una tela ad opera di Giulio Bradeschini (XVI secolo) ed un'altra raffigurante una Madonna con
Bambino.
Rocca Calascio
Costruito interamente in bianchissima pietra calcarea il suo ruolo principale era quello di controllare il più
importante percorso aquilano che passava sotto le sue mura. Il maschio centrale di forma quadrata, sembra
essere stato una torre d'avvistamento altomedievale, se non addirittura romana.
MUSEI
Museo delle Fortificazioni
Tel. 0862/60521 – web: www.gransassolagapark.it
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La poderosa Rocca Calascio, con i suoi 1464 metri d'altitudine, è una delle fortificazioni più elevate e
spettacolari dell'Appennino centrale. Edificata a scopo difensivo, era al centro di un complesso sistema di
relazioni ottiche con altre strutture di difesa e d'avvistamento.
COMUNE DI CARPINETO DELLA NORA (Pescara, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Abbazia di San Bartolomeo
Fondata nel 962 da Bernardo, la chiesa è preceduta da un portico a due arcate, fiancheggiato da una grossa
torre campanaria, crollata nella parte superiore. L'interno a tre navate riproduce in pianta lo schema di S.
Clemente a Casauria; monofore, spesso ornate da colonnine laterali a nodo e a spirale, illuminano il
presbiterio e i bracci del transetto; l'altare ha la mensa su quattro colonnine, con capitelli a stampella decorati
da figure di animali (sec. X) e con le basi formate da capitelli romanici.
COMUNE DI CASTELLI (Teramo, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di San Rocco
Nel secolo scorso l'interno della chiesa è stato arricchito con pale d'altare ad opera di artigiani locali, come
pure di un imponente tondo raffigurante la Madonna con il Bambino collocato sulla parete esterna. Il portale
è sormontato da un arco a tutto sesto sorretto da colonne e da uno stipite quadrangolare su cui si trovano
due volti scolpiti, da identificare verosimilmente con i committenti.
Chiesa di San Giovanni Battista
La chiesa di S. Giovanni Battista, edificata nel 1601 in stile rinascimentale, presenta, murati nella facciata, i
resti del pulpito del XII sec, provenienti dalla Abbazia di S. Salvatore. La chiesa ed ex convento dei Francescani
del XVII secolo, ha un chiostro con loggiato e pilastri decorati con piastre maiolicate, oggi sede del museo
locale.
Chiesa di San Donato
La Chiesa di San Donato venne dedicato alla Madonna del Rosario nel XV secolo e fu ampliata agli inizi del
Seicento fino a prendere la forma attuale. La chiesa castellana di San Donato è un unicum nell’ambito del
patrimonio ceramico italiano. Si tratta di un importante soffitto maiolicato. I maiolicari castellani, riuniti in
una confraternita, attuarono questo progetto per produrre un ‘opera che tramandasse ai posteri una
testimonianza dell’alta qualificazione raggiunta dalla loro categoria.
Chiesa di San Salvatore
La chiesa edificata alla fine del sedicesimo secolo con il riuso di parti dell'antico monastero benedettino di
San Salvatore. Le parti superstiti recano rilievi rappresentanti gli evangelisti ed i loro simboli. Accanto ad
opere d'arte contemporanea, quali la bellissima Madonna bronzea di Ricci ed un suggestivo crocifisso
ceramico che sovrasta l'altare maggiore, la chiesa ospita capolavoro della tradizione maiolicara locale, come
la pala d'altare in ceramica effigiante la traslazione della Santa Casa a Loreto, datata 1647.
MUSEI
Museo delle Ceramiche
Indirizzo: Contrada Convento - tel. 0861/979398
Il museo è stato istituito per promuovere la cultura e l’arte della maiolica, per salvaguardare la storia e le
tradizioni locali, per garantire la conservazione e l’esposizione delle opere che testimoniano le produzioni
ceramiche castellane succedutesi nei secoli e quelli degli altri centri di analoga, antica tradizione. L’edificio
museale è ospitato nell’antico convento francescano dell’ordine dei minori osservanti risalente alla metà del
Cinquecento.
COMUNE DI CASTEL DEL MONTE (L’Aquila, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di San Rocco
Eretta dai superstiti della grande pestilenza del 1656, in onore del santo che aveva liberato il paese
dall’epidemia. La semplicità delle fattezze esterne, con una facciata “a vela” rettangolare ornata soltanto dai
rilievi del portale e delle finestre, si rispecchia nell’ambiente interno con un altare in legno scolpito con
decorazioni in oro, originariamente adornato da pregevoli statuette, poi trafugate.
Chiesa della Madonna del Suffragio Musei e monumenti
Eretta nella prima metà del XV secolo, era la sede della “Compagnia delle Anime del Suffragio”, fondata nel
1685. L’interno è caratterizzato da una decorazione in stucco di epoca barocca che orna le cornici delle
finestre e gli archi che si aprono lungo le pareti dell’edificio. L’altare maggiore, in legno scolpito e dorato, è
uno degli esempi più rilevanti di manifattura lignea dell'intera regione. Splendidi sono anche gli altari laterali,
tutti ricoperti in oro zecchino.
Chiesa di Santa Caterina
Un tempo sede della Congregazione della SS. Annunziata. Al corpo centrale venne aggiunta, nel 1837, la
navata di destra e venne aperta l'attuale porta di ingresso. Gli arredi interni, la croce, le carteglorie e l'organo
sono datate tra il 1845 e il 1848, il coro è del 1867.
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Chiesa di San Marco Evangelista
La più antica e la più importante del paese, è situata nella parte alta in prossimità del castello databile al XIVXV secolo, si presenta con una suddivisione in tre navate e sormontata da una cupola non visibile dall'esterno.
L'interno è particolarmente ricco, con altari in stile rinascimentale e barocco e statue, bassorilievi e una fonte
battesimale del Cinquecento.
BENI ARCHEOLOGICI
Area archeologica di Piana S. Marco
La zona archeologica di Colle S. Marco conserva resti tuttora evidenti di un pagus romano, identificabile alla
repubblica di Peltuinum, con monete, iscrizioni su pietra ed urne funerarie risalente all’anno Mille, prima che
gli antichi abitanti si rifugiassero nel Ricetto per dar vita all’attuale paese.
Area archeologica di Colle della Battaglia
Gli studiosi parlano della presenza di un insediamento italico, risalente al primo millennio avanti Cristo e poi
di un villaggio romano, nato dopo la famosa battaglia, situato più in basso e al quale fu attribuito il nome,
leggendario, di Città delle tre corone. Si svolse lo scontro tra l’esercito romano e Aufina (l’attuale Ofena) e le
terre vicine, tra cui la Città delle Tre Corone.
COMUNE DI CASTELVECCHIO CALVISIO (L’Aquila, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di San Cipriano
La chiesa sorge poco fuori dal paese, edificata molto verosimilmente su un antico tempio dedicato a Venere.
La prima menzione della chiesa si data al 779 nel “Chronichon Volturnense”. Nei secoli ha subito numerosi
rifacimenti.
Chiesa di San Giovanni Battista
La chiesa conserva ancora le feritoie in testimonianza dell'antica funzione di palazzo fortificato. In conci di
pietra squadrata, la facciata, presenta un interessante portale rinascimentale; l'interno, diviso in due navate,
è impreziosito da un altare ligneo in stile barocco.
COMUNE DI CIVITELLA DEL TRONTO (Teramo, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Eremi e Grotte lungo le Gole del Salinello: Grotta S. Angelo
Grotta di Sant’Angelo, ricca di preziose antiche testimonianze riguardanti i nostri antenati, in cui sono tutt’ora
visibili i resti delle mura dell’Eremo di San Michele Arcangelo.
COMUNE DI CORTINO (Teramo, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di San Salvatore
L’abbondante materiale archeologico rinvenuto nell’area induce ad affermare che sia sorta, intorno al XIV
secolo, su un antico tempio pagano risalente al II secolo a.C. probabilmente dedicato a Giove. Il tetto è a
capanna e conserva l’antica struttura muraria costruita in pietra legata con poca malta, consolidata da diversi
restauri nel tempo, l’ultimo dei quali effettuato in tempi recenti.
Tempio romano II sec.ac
Attribuito presumibilmente a Giove, il cui nome è inciso in una piccola coppa votiva a vernice nera, ha come
elemento di maggiore interesse la decorazione architettonica fittile del tempio, caratterizzato da immagini
legate al mondo mitologico. A decorare le testate del columen (la trave principale del tetto) e dei mutuli (travi
longitudinali) erano alcune sculture plasmate a mano libera e di straordinaria fattura. Di queste rimane una
testa di guerriero con elmo, dedicata alla dea Athena, che induce a pensare alla rappresentazione di una
gigantomachia.
COMUNE DI CROGNALETO (Teramo, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa della Madonna della Tibia
La chiesa venne eretta nel 1617 e successivamente venne costruita anche una piccola taverna per il ristoro
dei pellegrini. L’interno è ad aula unica e nella zona presbiteriale trova posto un altare barocco in legno di
fine Seicento dipinto dorato. Al suo centro è collocata una statua lignea di Madonna con Bambino. E' una
delle "Sette Madonne Sorelle" della tradizione popolare rurale.
Chiesa dei SS. Pietro e Paolo
La costruzione risalirebbe al quattrocento. In una nicchia incastonata nel campanile, è ancora ben visibile uno
stemma papale contenente una tiara e due chiavi incrociate. L’interno è con pianta a croce e gli arredi sono
completamente barocchi, a cominciare dagli altari, dipinti e dorati, fino alle porte d’accesso alla sacrestia,
istoriate e dorate.
Chiesa di Santa Maria Apparente
La chiesa risalirebbe al 1300. Si tratta di una costruzione in blocchi di pietra locale con copertura a capanna
e facciata a coronamento orizzontale con al centro un campaniletto a vela per una sola campana. All’interno
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la chiesetta ha le pareti laterali affrescate con raffigurazioni di santi e sulla parete posteriore, ai lati dell’altare,
è ancora visibile un’Annunciazione.
Rocca Roseto - Ruderi fortificazione angioina
L’ edificazione della Rocca Roseto viene fatta risalire alla casa di Svevia e nel XIII secolo fu ristrutturata e
potenziata dagli Angioini, non solo per ragioni strategiche ma soprattutto per il controllo dei pascoli estivi
d’alta quota di Piano Roseto e delle praterie della Laga. La Rocca si presenta fortificata e possente sulla
sommità di una collina, con poderose mura a scarpa; dagli abbondanti ruderi ben visibili se ne può ancora
desumere la struttura, a pianta centrale.
BENI ARCHEOLOGICI
Area archeologica di Colle del Vento
Colle del Vento e Colle Santa Lucia, che conservano ancora sotto un manto di argilla i resti di un villaggio
neolitico di oltre quattromila anni fa, quali fondi di capanne, ceramiche dipinte ed incise, strumenti litici,
(raschiatoi, bulini, schegge).
COMUNE DI FANO ADRIANO (Teramo, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di San Pietro
Chiesa dei SS. Pietro e Paolo la cui parte posteriore risale al Cinquecento; forse è un rifacimento di un altro
edificio sorto nel 1335 sui resti di un antico tempio pagano. L’interno ha tre navate di cui quella centrale ha
un bel soffitto ligneo a cassettoni datato 1608. Al di sotto degli archi sono numerosi affreschi con motivi
decorativi e figure di santi, datati 1592, mentre nella cappella di sinistra i pochi affreschi restanti sono datati
1556.
Chiesa di Sant'Egidio
La facciata è a coronamento orizzontale e ad essa si appoggia un’alta torre campanaria che termina a guglia
in cui sono alloggiate tre campane. Ai lati del portale sono due conci di pietra con fregi decorativi di cui quello
di destra, una quercia sormontata da una croce scorciata, rappresenta lo stemma di Cerqueto. Nella lunetta
si intravedono le tracce di un antico affresco.
MUSEI
Museo Etnografico delle Tradizioni Popolari
Indirizzo
Palazzo
Cappelli
Tel.
345/7387163
Il museo Etnografico delle Tradizioni Popolari è una struttura permanente il cui scopo fondamentale è di
recuperare e rendere fruibile al pubblico oggetti d'uso e pezzi d'artigianato artistico, che costituiscono una
testimonianza preziosissima della vita e delle attività che un tempo alimentavano e sostenevano l'economia
di Cerqueto e di altri paesi del nostro territorio.
COMUNE DI FARINDOLA (Pescara, Abruzzo)
MUSEI
Museo del Camoscio
Tel. 085/823133
Pannelli didattico-informativi illustrano le vicissitudini dell'animale, scomparso dal Gran Sasso oltre 100 anni
fa e documentano le fasi del progetto di reintroduzione. La complessa operazione che ha riportato lo
splendido ungulato sulle montagne del Parco è stata rafforzata dalla realizzazione dell'area faunistica,
prossima alla Cascata del Vitello d'oro, di circa quattro ettari che accoglie diversi esempla.
COMUNE DI ISOLA DEL GRAN SASSO (Teramo, Abruzzo)
MUSEI
Museo Centro per le Acque del Gran Sasso
Tel.
335/1048318
Web:
www.scuolaverde.com
Il Centro, il primo in Italia, in forma diretta e stimolante illustra il ciclo dell'acqua, con la formazione delle
montagne, la storia degli uomini, di esploratori e utilizzatori della preziosa risorsa.
COMUNE DI L’AQUILA (L’Aquila, Abruzzo)
MUSEI
Museo nazionale d'Abruzzo
Indirizzo:
Hotel
Il
Castello,
Tel:
0862
487
4297
Il Museo nazionale d'Abruzzo è il museo più importante di tutta la regione a livello artistico; è ospitato nelle
41 sale del Castello dell'Aquila, nel cortile, al primo e secondo piano.
Museo sperimentale d'arte contemporanea, noto con l'acronimo MuSpAC
indirizzo:
Via
Paganica
17,
tel.
0862
410505|
www.museomuspac.com
Il Museo sperimentale d’arte contemporanea (MuSpAC), nato nel 1993,dispone di una collezione
permanente di opere di artisti internazionali degli anni sessanta e settanta. Dal 2009, in seguito ai danni
causati dal terremoto del 6 aprile, la sua sede è temporaneamente collocata in via Ficara
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Casa museo Signorini Corsi
Indirizzo:
Via
Patini
42
tel.
0862
410900
E ‘un palazzo storico dell'Aquila, sede della collezione di mobili d'arte, quadri e monete che l'avvocato Luigi
Signorini Corsi donò nel 1967 all'amministrazione comunale. L'edificio, di stampo cinquecentesco
rappresenta un esempio di casa patrizia aquilana.
Giardino alpino di Campo Imperatore
Indirizzo:
Località
Coppito,
via
Vetoitel.
0862
433202
www.giardinocampoimperatore.it
Nel museo sono illustrate, attraverso modelli, poster e altro materiale didattico, le proprietà morfologiche,
anatomiche e fisiologiche dei vari gruppi tassonomici e i livelli di organizzazione del mondo vegetale. Il museo
è connesso con il Giardino alpino di Campo Imperatore, localizzato nel Parco Nazionale del Gran Sasso e
Monti della Laga a circa 2.100 metri di altitudine, dove sono coltivate le varietà vegetali specifiche del
massiccio del Gran Sasso d'Italia.
Museo di Scienze naturali e umane San Giuliano
Indirizzo:
Via
San
Giuliano
56,
L
Aquila
tel.
0862
319914
Il Museo di Scienze naturali e umane San Giuliano è ospitato nel convento di S. Giuliano (3 km a nord-ovest
dell’Aquila).Sorto negli anni Trenta del Novecento, contiene cinque segmenti: etnologico-artistico, biologico,
mineralogico, paleontologico e archeologico. Vi si custodiscono inoltre dipinti del XVI-XVIII secolo, una
Madonna con Bambino in alabastro del XVI secolo, arredi sacri del Settecento, numerose monete,
mammiferi, uccelli e rettili preparati in tassidermia, minerali rari, reperti paleontologici.
All’interno della biblioteca limitrofa al convento sono conservati codici del XV secolo, incunaboli,
cinquecentine, una Vita di San Francesco in volgare e alcuni codici etiopi.
Museo nazionale d'Abruzzo
Indirizzo:
Via
O.
Colecchi
1
tel.
0862
633439
www.museonazionaleabruzzo.beniculturali.it
Il museo è collocato nel castello di L'Aquila (1534-1567), imponente costruzione innalzata dagli spagnoli dove
prima era una più piccola fortezza. Qui sono conservate le raccolte giunte dal Museo civico e dl Museo
diocesano,
ovvero
i
documenti
più
significanti
dell'arte
abruzzese.
Nelle collezioni d'arte sono comprese sculture lignee e in pietra (XII-XVI secolo), campioni di oreficeria
abruzzese (XIII-XVIII secolo), tra i quali la Croce processionale (1434) di NicoIa da Guardiagrele, numerosi
dipinti che illustrano la trasformazione della pittura abruzzese e opere pittoriche cinquecentesche e
secentesche e ancora pitture fiamminghe, di scuola romana e napoletana.
COMUNE DI MONTEBELLO DI BERTONA (Pescara, Abruzzo)
BENI ARCHEOLOGICI
Area archeologica preistorica a Campo le Piane.
Nota ed ampiamente documentata l'esistenza di insediamenti umani risalenti al Paleolitico, una sorta di
Cultura Bertoniana. Il Bertoniano, risale a circa diciottomila anni fa e arriva fino alle soglie del Neolitico. Il
nome del paese è di trasparente etimologia ed è riconducibile all'aggettivo del tardo latino Bellus, sostituitosi
a quelli di epoca classica Pulcher e Formosus, in composizione con il sostantivo Mons, Montis. Sulla sommità
del
monte
Bertona,
sarebbero
stati
rinvenuti
oggetti
di
epoca
romana.
COMUNE DI MONTORIO AL VOMANO (Teramo, Abruzzo)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: piazza martiri della libertà 5
La Biblioteca, ricca di circa 14.000 pubblicazioni, è un prezioso strumento di supporto a corredo della ricerca
documentaria. Nel 2008 è entrata nel polo aquilano SBN (Sistema Bibliotecario Nazionale) ed attualmente è
consultabile on line solo in parte; non prevede il prestito.
MUSEI
Presepe Artistico di Giovanni Gavioli
Il Museo raccoglie la collezione privata dell'artista Giovanni Gavioli che in oltre 30 anni ha raccolto migliaia
di antichi attrezzi della civiltà contadina.
COMUNE DI PADULA (Teramo, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di Santa Maria Assunta
La sua struttura originaria risale alla fine del Quattrocento. L’attuale aspetto è il frutto di restauri avvenuti
nel XVIII e nel XIX secolo e, più di recente, nel 1988; a conclusione di quest’ultimo è stata elevata a “Santuario
della Madonna dei Monti della Laga”. Nella struttura principale trova posto la chiesa vera a propria, costituita
da una navata unica che un tempo terminava in un’abside mentre oggi in una semplice zona presbiteriale.
Questa ospita un altare barocco in legno.
COMUNE DI PIETRACAMELA (Teramo, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di San Leucio
L’interno è a navata unica, al termine della quale, sull’Altare Maggiore barocco datato 1749, è la statua del
Santo Patrono S. Leucio. Su un antico architrave rimesso in opera sulla porta di ingresso di una casa del centro
storico è leggibile la data 1471 sopra ad uno stemma bernardiniano e fregio ad esagono racchiuso in un
cerchio. Su un altro architrave è la data 1510.
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Chiesa di San Giovanni
La primitiva costruzione della chiesa, elevata in conci di pietra, risale al XV secolo, il suo prospetto frontale è
aperto dall'ingresso reca, invece, incisa sull'architrave del portale la data 1676, cui si uniscono anche
l'orologio, alloggiato nella cavità dell'antico rosone, e il campanile a vela che ospita due campane, entrambi
aggiunti, probabilmente, nel XVIII secolo.
MUSEI
Museo dell'Alpinismo
Tel. 0861/959619
Il Museo è una grande vetrina in cui viene illustrata la storia delle esplorazioni del Gran Sasso d'Italia e dove
vengono esaltati i valori della sfida umana nei confronti della natura impervia e spettacolare delle cime più
alte degli Appennini.
COMUNE DI SANTO STEFANO DI SESSANIO (L’Aquila, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di Santo Stefano
Santo Stefano deve il suo nome alla chiesa del suo santo patrono, a cui è dedicata la Chiesa di Santo Stefano
Protomartire, costruita tra il XIV ed il XV secolo, nel cimitero del paese. La sua pianta è irregolare e si presenta
come una mono aula in cinque campate, con un'insolita area presbiteriale.
Torre medicea
La storia della torre è di fatto la storia del paese di Santo Stefano di Sessanio, soprattutto nella fase di
insediamento ed incastellamento del borgo. L’edificio era costituito inizialmente dal solo fusto cilindrico privo
di coronamento, con porta di accesso ad una quota elevata e con finestre, tutti elementi incorniciati da
blocchi in pietra.
COMUNE DI TOSSICIA (Teramo, Abruzzo)
MUSEI
Museo di Tossicia. Artigianato-Arte-Comunicazione
Indirizzo: Palazzo Marchesale Tel.: 0861.698414
Ospitato nel Palazzo Marchesale, il Museo nasce per raccogliere e mettere in scena la cultura materiale e la
storia delle "genti del Gran Sasso". Espone strumenti, oggetti e testimonianze delle principali lavorazioni
artigianali della Valle Siciliana: recipienti in rame del Chiarino, reperti in legno e pietra, prodotti della tessitura
e quelli legati al grano e all'alimentazione.
COMUNE DI VALLE CASTELLANA (Teramo, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castel Manfrino a Macchia da Sole
Castel Manfrino (sec. XI-XIII), rocca voluta del re svevo Manfredi a guardia dei confini tra Stato Pontificio e
Regno di Napoli si alza in un luogo già occupato da un Castrum romano.
Chiesa-Eremo di Santa Maria Maddalena
La chiesa viene menzionata nei documenti della metà del XIII secolo come dipendenza di Sant'Angelo al
Volturino, con il nome di Santa Maria Maddalena o Santa Maria Maddalena in Monte Polo. Papa Benedetto
XIII, nel 1724, concesse l'indulgenza a tutti i pellegrini che visitavano questo luogo di culto.
Eremo di san Francesco alle Scalelle
Nell'ampio riparo si conservano tratti delle mura dell'eremo: una parte si appoggia alla parete destra del
riparo, a quella sinistra. Si notano anche tracce di mura perpendicolari a quelle appena citate che dovevano
chiudere il riparo. La prima notizia sul romitorio ce la fornisce Rainaldo, vescovo di Ascoli, il quale nel 1273
esentò questo luogo di culto trasferendolo sotto il priore di Sant'Angelo in Volturino. In una bolla del 1297
Papa Bonifacio VIII nomina nuovamente la chiesa come "San Francesco in Monte Polo".
MUSEI
Ecomuseo Terre del Castellano
Indirizzo: Via Provinciale- Tel. 345/4314796
L'ecomuseo di Valle Castellana è una porta aperta sugli ambienti di vita tradizionale e su un patrimonio
naturalistico e storico-artistico degni di tutela e valorizzazione, nel versante più a nord del Parco, al confine
con i Monti Sibillini.
COMUNE DI VALLE DEL VASTO (L’Aquila, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Masseria Cappelli
L'antica Masseria Cappelli con l'annessa chiesetta di S. Maria del Vasto, è risalente al 1300, e quello che era
un vecchio mulino. Qui, nel 1944, furono uccisi alcuni partigiani al comando di Giovanni Vicenzo dopo uno
scontro a fuoco con i soldati tedeschi.
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COMUNE DI VILLA CELIERA (Pescara, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Ruderi dell’abbazia cistercense
L'abbazia fu il primo insediamento cistercense in Abruzzo, fondata nel 1191 nella diocesi di Penne dalla
contessa Margherita di Loreto Aprutino. Nel secolo successivo, l’abazia iniziò un lento. Attorno al 1330
l’abbazia era stata assegnata in commenda al vescovo di Viterbo, nel 1343 fu abbandonato il santuario di
Tremiti, nel 1368 fu affidata ai Celestini, nel 1586 venne data in commenda a Federico Borromeo che vi restò
tino al 1631, trasferendo alla Biblioteca Ambrosiana i celebri codici minati dall'abate Erimondo.
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PARCO NAZIONALE DI ABRUZZO LAZIO E MOLISE
COMUNE DI ALFEDENA (l’Aquila, Abruzzo)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale di Alfedena
indirizzo: Via Luigi de Amicis 5|
La Biblioteca Comunale di Alfedena è situata al piano terra dell’edificio comunale. È stata istituita nel 1990
dall’Amministrazione comunale per potenziare il dialogo educativo-culturale con tutta la popolazione
cittadina.
MUSEI
Museo sannitico “Antonio De Nino”
indirizzo: Viale Mansueto De Amicis |
Inaugurato nel 1897, espone numerosi reperti sannitici venuti alla luce durante i lavori di scavo dell’antico
insediamento italico di Aufidena, centro dei sanniti caraceni o cerecini, passato sotto il dominio di Roma nel
287 a.C. È stato fortemente danneggiato durante l’ultima guerra mondiale. La maggior parte del materiale
archeologico, recuperato tra le macerie, si trova per il momento nei locali della Sovraintendenza Archeologica
d’Abruzzo, a Chieti.
COMUNE DI ALVITO (Frosinone, Lazio)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello
Si tratta dell’antica fortezza della valle di Comino, edificata alla fine del XI secolo dai conti D’Aquino. Lunghi
anni di abbandono e numerosi terremoti hanno causato vistosi danneggiamenti e la perdita di elementi
architettonici tipici, quali il maschio e le merlature. La struttura architettonica è costruita secondo i modelli
dell'economia militare del XI secolo e conserva quindi tutte le forme medievali. Gli elementi principali sono i
sistemi difensivi, disposti progressivamente da un perimetro esterno verso il centro e l'edificio in cui
risiedevano i castellani. Una prima cerchia muraria alta cinque metri circonda tutta l'area su cui si è sviluppato
il castello, ricavata spianando la cima del colle. Una seconda cerchia muraria, con quattro torri angolari alte
14 metri, proteggeva un edificio quadrangolare – il maschio – al cui interno si trovavano le stanze della
nobiltà.
Ex Convento di S. Nicola
Ex convento dei francescani, fu costruito nel 1516 con le rendite della chiesa di Santa Maria del Campo. Le
strutture architettoniche presentano forme artistiche vicine al tardo-barocco romano ma sono ben visibili i
180
segni di rifacimenti settecenteschi. Gli elementi di principale interesse artistico sono il bel portone d'ingresso
e il chiostro, rimaneggiato dopo recenti restauri.
Palazzo Già Del Cardinale Elvino
Il palazzo Elvino, o palazzo Elvino-Panicali, è un edificio storico costruito nel XVI secolo per volere del vescovo
Berardino Elvino. Completato probabilmente nel 1560 - secondo quanto riportato in un'iscrizione orizzontale
presente sulla facciata - il palazzo è situato nel Rione Ospedale, ad una delle estremità meridionali del
tracciato murario del paese. Si sviluppa su quattro piani, con l’ingresso principale ornato da un interessante
portale bugnato.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Piazza Guglielmo Marconi; sito web: http://www.comune.alvito.fr.it
La Biblioteca Comunale di Alvito si trova presso Palazzo Gallio, sede anche del Municipio. Il palazzo è ubicato
in Piazza Guglielmo Marconi e prende il nome dalla famiglia Gallio, originaria di Cernobbio, che infeudò Alvito
e buona parte della Valle di Comino dal 1595 al 1795.
COMUNE DI ANVERSA DEGLI ABRUZZI (L’Aquila, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Rocca, rudere
Dell’antico castello normanno rimangono ormai solo rovine. Sono ben riconoscibili la torre ed un blocco a
forma di parallelepipedo, collegato alla torre ma di fondazione successiva (XV secolo), che aveva funzioni
abitative.
COMUNE DI BALSORANO (L’Aquila, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello Piccolomini
Eretto intorno all'anno 1460 - da Antonio Piccolomini, nipote di Papa Pio II, che successivamente ne assunse
il comando come baronia. In seguito, seguendo le sorti del comune, la fortificazione ebbe vari passaggi di
signoria feudale, fino a giungere ai Fiastri Zannelli, gli attuali proprietari. Il castello – oggi trasformato in
albergo-ristorante - conserva tuttora elementi originari e un aspetto medievale-rinascimentale, nonostante
alcuni restauri compiuti per riparare i danneggiamenti causati da diversi terremoti. I palazzi che lo circondano
sono impreziositi da bifore e trifore.
Convento dei Frati Minori e Chiesa di San Francesco
Al convento – secondo gli storici fondato non oltre l'anno 1600 - era annessa una spaziosa chiesa. Nell’ ampia
sacrestia si trovavano due artistici armadi di noce, lavorati finemente dal Maestro Gaetano Falconio di
Pescocostanzo nel 1712, come si rileva da una iscrizione incisa ai quattro angoli dei mobili. Fu in parte
distrutto dal terremoto del 13 gennaio 1915, poi ristrutturato.
COMUNE DI BARREA (L’Aquila, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello
Il castello si trova nella parte più alta del centro storico di Barrea. Le origini della struttura non sono note ma
è probabile che sia stato costruito con funzioni di avvistamento e difesa dai feudatari Di Sangro tra l’XI e il XII
secolo. Comprende due torri: una a pianta quadrata, più antica, e l’altra a pianta circolare, aggiunta nel XV
secolo, in posizione appropriata a controllare la Porta di Sopra, l'accesso principale del paese. Le torri sono
collegate da mura che nel complesso formano una struttura difensiva a pianta irregolare.
Chiesa Parrocchiale di San Tommaso Apostolo
Dedicata al patrono San Tommaso Apostolo, fu edificata nel XIII secolo e consacrata il 2 aprile 1300 da
Giacomo, vescovo di Trivento. Più volte danneggiata e rimaneggiata nel corso dei secoli, attualmente
presenta una pianta a tre navate e un interno decorato con stucchi e dorature in stile barocco Luigi XV.
Affrescata nella seconda metà del ‘700 da Paolo Gamba da Ripabottoni, presenta altari con tarsie in marmi
policromi e bassorilievi, un crocifisso ligneo e confessionali del ‘700. Sulla facciata principale è presente un
portale tardo-rinascimentale in pietra locale.
Chiesa della Madonna delle Grazie
La chiesa fu edificata nel XIV secolo e consacrata nel 1345 da Andrea da Valleregia, vescovo di Larino,
probabilmente sui resti di un edificio di culto più antico. Nel 1950, trovandosi sotto il livello d'invaso del
nascente lago artificiale, fu ricostruita nella posizione attuale, con struttura identica all'originale
riutilizzandone gli elementi architettonici principali, tra cui il portale e gli altari.
Antico Monastero Benedettino "Lo Studio"
Raro esempio di convento fortezza, “Lo Studio” fu edificato intorno all'anno 1000 da monaci benedettini per
scopi difensivi, dopo la distruzione del monastero di S. Michele Arcangelo in Bareggio da parte dei saraceni.
L'edificio, già in stato di abbandono, ha subito gravi danni nel 1984, a causa di un evento sismico.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Duca degli Abruzzi | telefono +39 086488114
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MUSEI
Antiquarium della Civiltà Safina
L’Antiquarium contiene i beni provenienti dalla campagna di scavo condotta dalla Sovrintendenza ai Beni
Archeologici negli ultimi anni. Sono emerse diverse tombe risalenti al periodo che va dal VII al IV secolo a.C.
Vi sono conservati resti di dischi-corazza, pugnali, ornamenti femminili, cinture e skyphos, tipici della cultura
sannitica.
COMUNE DI BISEGNA (L’Aquila, Abruzzo)
MUSEI
Centro di Visita Fratello Insetto
indirizzo: Località San Sebastiano | telefono 086385311
Museo naturalistico del Parco Nazionale d’Abruzzo in Località San Sebastiano, Bisegna 67050 (AQ), Abruzzo.
Museo del Capriolo di Bisegna
indirizzo: Viale Mansueto De Amicis. | telefono 333/1948465
Il percorso museale illustra la vita di questo animale attraverso pannelli, bacheche e diorami; periodicamente
vengono ospitate mostre fotografiche o convegni a tema. Ai piccoli visitatori è dedicato una particolare
attenzione con intrattenimenti e proiezioni sulle attività del Parco. Nella zona adiacente il Museo è presente
un'area picnic.
COMUNE DI CAMPOLI APPENNINO (Frosinone, Lazio)
BENI ARCHEOLOGICI
Tratto di Mosaico Pertinente ad una Villa Romana
Nel 1975, in località Carpello, venne ritrovato una parte di un pavimento in mosaico a tessere bianche e nere,
pertinente ad una villa, probabilmente dell’età tardo-repubblicana. Lo scavo fu ripreso nel 1988 e ha portato
alla luce un nuovo lacerto di mosaico, in cui sono raffigurati dei pesci guizzanti. L’opera poggiava su una
struttura a suspensurae, il che ha portato la Soprintendenza a supporre che si trattasse di un ambiente della
casa riscaldato o di un impianto termale. Dagli studi effettuati sui materiali ritrovati si è concluso che
l’abitazione era di proprietà di una famiglia agiata.
COMUNE DI CASTEL DI SANGRO (L’Aquila, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Piazza del Plebiscito
È la piazza principale di Castel di Sangro, su cui si affacciano gli edifici più importanti della cittadina. Al centro
è situata una meravigliosa fontana, risalente al 1898 ma qui posizionata solo nel 1974, costituita da una
grande vasca circolare in pietra. Lungo il parapetto modanato si ritrovano quattro fontanelle, ciascuna delle
quali costituita da un'alzata verticale semicircolare con testa leonina scolpita e una piccola vasca.
Ruderi Della Chiesa di San Giovanni Battista
La Chiesa – affacciata sulla piazza principale di Castel di Sangro - è stata edificata nel corso del 1430 per volere
della famiglia dei Marchesani, che finanziò anche i lavori per la costruzione dell’annesso convento dei
domenicani. L’edificio originario venne interamente distrutto durante la seconda guerra mondiale; la
struttura attuale, con le sue forme settecentesche, è frutto di una ricostruzione realizzata sul finire degli anni
’40.
Case in via del Leone
In Piazza del Plebiscito, dalla parte opposta alla Chiesa di San Giovanni Battista, si trova la scalinata che porta
in via del Leone, dove si possono ammirare antiche abitazioni con iscrizioni e balconate scolpite, una casa a
due piani con poggiolo e ringhiera in ferro battuto e una finestra con bifore risalente al 1200. Viene spesso
riportato lo stemma del leone in pietra grezza, come simbolo di supremazia e forza della famiglia Leone che
dominò la cittadina per ben tre secoli.
Pinacoteca Civica “T. Patini” in Castel di Sangro
La Pinacoteca Civica di Castel di Sangro è stata intitolata dall’Amministrazione comunale al concittadino
Teofilo Patini, illustre pittore. Contiene un significativo repertorio di dipinti dell’artista. Accanto ad esse, sono
presenti anche opere a firma di autori dal maggiore o minore spicco.
COMUNE DI CASTEL SAN VINCENZO (Isernia, Molise)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Abbazia di S. Vincenzo al Volturno
L'abbazia di San Vincenzo al Volturno è una storica abbazia benedettina posta nel territorio dei comuni di
Castel San Vincenzo e di Rocchetta a Volturno in Provincia di Isernia, nell'Alta Valle del Volturno. L'area su cui
nacque l'abbazia aveva ospitato un insediamento di epoca tardoromana. Tra il V e il VI secolo, tra gli edifici
oramai in disuso, furono realizzate una chiesa e un'area funeraria. A causa dei bombardamenti della seconda
guerra mondiale alcune parti dei ruderi dell'abbazia e una piccola chiesa successiva subirono pesanti danni.
Palazzo de Iorio
Noto anche come "Il Castello", poggia le sue fondamenta su una fortezza costruita in epoca normanna a
scopo di difesa. Intorno alla prima metà del 1100 l’edificio fu residenza di Clementina, figlia di Ruggero II il
Normanno, re di Sicilia, che andò in sposa a Ugone di Molise. Attualmente la proprietà principale del castello
è della famiglia De Iorio-Frisari, che detiene il titolo di Conte di Bisceglie e Patrizio di San Vincenzo al
Volturno. Nel cortile interno si distingue la bella scalinata rinascimentale con colonnato, che porta al piano
nobile dell’edificio.
BIBLIOTECHE
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Biblioteca Comunale
indirizzo: corso roma 17| telefono: 0865/951131 | sito: www.comune.castelsanvincenzo.is.it
Biblioteca comunale inaugurata nel 2008
MUSEI
Museo “O. Caporaso”
indirizzo: via roma 51| telefono: 327.2228292 | sito: www.comune.castelsanvincenzo.is.it
Centro visita della fauna appenninica, gestito dall’Associazione culturale "La Meta". Aperto solo sabato e
domenica.
Museo Archeologico
indirizzo: corso italia 15| telefono: | sito: www.comune.castelsanvincenzo.is.it
Il museo ospita un’esposizione dei reperti provenienti dall’Abbazia di San Vincenzo al Volturno nei pressi
delle sorgenti del Fiume Volturno in Molise. Si tratta di uno dei più importanti scavi di archeologia medievale
in Europa, che ha visto il ritrovamento di importanti e numerosi reperti che hanno di fatto riscritto alcune
pagine della storia dell’Alto medioevo.
COMUNE DI CERRO AL VOLTURNO (Isernia, Molise)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello
Il Castello di Cerro al Volturno è situato sulla sommità di uno sperone di roccia. Le sue mura sembrano
pertanto emergere o affondare nella stessa roccia. Le prime origini del castello risalgono alla fine del X secolo,
durante la dominazione dei longobardi, ma l'assetto attuale è il frutto della volontà della famiglia Pandone,
che attorno al Quattrocento decise di ampliare in maniera considerevole tutto il complesso.
COMUNE DI CIVITA D'ANTINO
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Casa Cerroni
Si trova nei pressi di Porta Flora, unica porta antica rimasta in funzione nella sua sistemazione postrinascimentale: il suo nome deriva probabilmente dalla sua apertura verso la sorgente antica (posta a monte
dell'attuale "Fonte Vecchia") dedicata a Vesuna Flora.
Palazzo ferrante con annessa Cappella
Sul finire del ‘500 la famiglia Ferrante si trasferì in Civita d'Antino ed edificò il primo nucleo del suo palazzo
nella zona posta sopra l'antica area forense, con adiacente cappella gentilizia della SS. Concezione. Nei secoli
successivi (XVII-XIIII e XIX) il palazzo fu ampliato con nuove ali di edifici. Il 18 luglio del 1832 fu ospite del
palazzo il re delle Due Sicilie Ferdinando II di Borbone, che conferì ai Ferrante il privilegio della regale catena
di ferro da porre sul principale portone d'ingresso, tutt'ora esistente. Il terremoto del 1915 distrusse i piani
superiori del palazzo, dove erano conservate notevoli opere.
BENI ARCHEOLOGICI
Mura (resti)
Posta nella valle Roveto, nei pressi del fiume Liri, Civita d'Antino conserva molto del suo passato, ad iniziare
dai resti delle mura di cinta dell'abitato. L’Antico municipio di Civita d'Antino non era facilmente accessibile
e godeva della sua posizione privilegiata ad oltre 900 metri dal livello del mare. Resti ancora visibili di una
cinta di mura sono attualmente lontani dal centro dell’antico municipio romano, come quelli che si osservano
a Porta Campana, al di sopra dell’attuale cimitero.
Torre Medioevale
Nell'XI secolo l'altura dell'acropoli di Civita d'Antino fu dotata di una torre-cintata con la torre-mastio interna,
a pianta quadrata, risistemata nel ‘300 e poi nominata "Torre dei Colonna", per il suo presunto legame con i
feudatari del paese dal termine del XV secolo fino agli inizi dell'Ottocento. Essa costituiva la difesa sommitale
del complesso fortificato medievale ed era la sede del rappresentante feudale locale.
COMUNE DI CIVITELLA ALFEDENA (L’Aquila, Abruzzo)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Presso Centro Polifunzionale in Piazza Plebiscito 6 |telefono 0864890194
La piccola biblioteca comunale, con circa 1200 volumi, offre ogni giorno, con orari diversi a seconda della
stagione, la possibilità di consultare gratuitamente romanzi, saggi, testi di cultura regionale, libri per ragazzi
e bambini, riviste tematiche. C/o Centro Polifunzionale e Associazione Inachis in Piazza Plebiscito 6.
MUSEI
Museo del Lupo Appenninico
indirizzo: Via Santa Lucia 17| telefono Tel 0864890141
Aperto dal 1974, il Museo del Lupo Appenninico è un punto di riferimento per chi visita il Parco Nazionale
d’Abruzzo, Lazio e Molise. All’interno un percorso a pannelli sulla vita, il comportamento del lupo
appenninico e la storia del suo rapporto con l’uomo e con l’ambiente.
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Museo del Bosco Appenninico
indirizzo: Via Nazionale 43
Museo Attualmente in Ristrutturazione
Punto Informativo Tratturo e Transumanza
indirizzo: Via Nazionale 59
Il Punto Informativo Ecoturistico è un piccolo locale che ospita una mostra permanente riguardante il
tratturo, la transumanza e la vita pastorale, e un’esposizione di foto d’epoca. E’ possibile inoltre portare a
casa un “ricordo speciale”, scattando una foto “d’epoca” con indosso gli abiti del passato fedelmente
ricuciti in panno di lana.
COMUNE DI COCULLO (L’Aquila, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Torre (resti)
Torre medievale del XIII secolo in muratura, costruita in blocchi di pietra squadrati, a base quadrata. Questa
torre è stata adattata poi come campanile della chiesa di San Nicola. La chiesa risulta citata nel XIV secolo e
danneggiata nel terremoto della Marsica del 1915.
COMUNE DI COLLELONGO (L’Aquila, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Torre Baronale in piazza S. Rocco
La Torre venne edificata a guardia dell’antico borgo medioevale di Collelongo agli inizi dell’anno 1000, a
controllo e difesa del lungo percorso che conduceva alla Valle Roveto. La struttura della torre si caratterizza
per una tecnica costruttiva lineare, basata sull’utilizzo di conci di pietra calcarea squadrati: venne rinforzata
nel XIV secolo e utilizzata nel Rinascimento come mastio dell’abitato, con l’adiacente Palazzo baronale.
Completamente in pietra e di pianta quadrata, si presenta come il frutto di varie modifiche, tra le quali la sua
ricostruzione dopo il terremoto del 1915.
Chiesa Santa Maria delle Grazie in Collelongo
E’ una delle chiese più antiche di Collelongo, con una storia quasi millenaria. Dall’inizio del secondo millennio
la Chiesa appartenne all’Abbazia benedettina di Monte Cassino, fino a quando, nel 1580, la Sacra Rota
assegnò la competenza sulla chiesa e sull’abitato inerente alla diocesi marsicana. La chiesa ha un aspetto
semplice, di pietra, con una facciata caratterizzata solo dal portale e dal lucernario tondo. Numerosi
all’interno i segni del passato, mentre la bella pala d’altare è più recente. Notevole l’altare in pietra e la
lunetta sopra il portale della facciata cinquecentesca.
COMUNE DI COLLI AL VOLTURNO (Isernia, Molise)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Mulino Raddi
Antico Mulino della famiglia Raddi, edificato da Alessio Raddi nel 1830 all’incrocio fra il Rio San Pietro ed il
Volturno.
BENI ARCHEOLOGICI
Tratti di Acquedotto Venefrano
L'acquedotto romano di Venafro è di epoca romana, risistemato in epoca augustea, ma già esistente in
precedenza. L'acquedotto captava le acque dalla sorgente del fiume Volturno e le distribuiva lungo un
percorso di circa 30 km alle ville del territorio e alla città di Venafro. Il condotto era realizzato in opera
cementizia con interno rivestito da intonaco.
COMUNE DI FILIGNANO (Isernia, Molise)
MUSEI
Museo Storico Militare “Linea Gustav”
indirizzo: via Milano| telefono: 3477998062
Tra i beni esposti nel Museo, anche due cannoni anticarro di fabbricazione americana prodotti nel 1943 ed
utilizzati nella campagna d'Italia dall'esercito americano tra il 43 ed il 45.
COMUNE DI GIOIA DEI MARSI (L’Aquila, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Torre di Avvistamento
La Torre risale al XIII secolo. Localizzata in posizione strategica sulla valle, aveva – come altre fortificazioni
presenti in zona – una funzione di avvistamento. Ha forma circolare, con diametro di circa 8 m e altezza di 18
e si suddivide in due piani, quello inferiore usato come deposito e quello superiore, di forma ottagonale, dal
quale si faceva la guardia
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BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Lamarmora
Piccola biblioteca comunale situata in via Lamarmora, presso la Scuola Media comunale di Gioia dei Marsi.
COMUNE LECCE NEI MARSI (L’Aquila, Abruzzo)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Corso Italia
Biblioteca Comunale “Enrico Zampetti”, inaugurata nel giugno 2015 e dedicata al direttore della biblioteca
del Senato nato proprio a Lecce nei marsi nel 1921. La Biblioteca si trova presso il palazzo municipale in Via
Corso Italia.
COMUNE LUCO DEI MARSI (L’Aquila, Abruzzo)
BENI ARCHEOLOGICI
Tratto delle Mura Ciclopiche della Città di Angizia
Presso la proprietà del principe Torlonia, si trovano resti delle mura ciclopiche della antica Città di Angitia,
famosa per l'adorazione della dea Angizia cara ai Marsi. Grazie a scavi recenti, è stata rinvenuta parte di un
muro che si vedeva solo affiorare dalla terra: le pietre sono poligonali, unite senza calcina e, nella maggior
parte, alte cinque piedi (m. 1,45) o sei (m. 1,75). Il periodo italico, e numerosi ritrovamenti, testimoniano che
Angitia era un centro di una certa importanza già dal VII-IV secolo a.C., periodo a cui sembrano risalire anche
le imponenti mura poligonali.
COMUNE DI MONTENERO VAL COCCHIARA (Isernia, Molise)
BENI ARCHEOLOGICI
Immobile con resti di un Insediamento Italico del IV-III sec.
L’immobile sito in Montenero Val Cocchiara custodisce reperti preistorici rinvenuti nella zona denominata
"La Pineta" che attestano un insediamento umano risalente a circa 730 mila anni fa.
COMUNE DI OPI (L’Aquila, Abruzzo)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: via San Giovanni | telefono +39 0863 910622
Biblioteca comunale gestita dall’Associazione Proloco di Opi. E’ ricca di libri sulla flora e sulla fauna del Parco
d'Abruzzo e sui tesori architettonici d'Abruzzo.
MUSEI
Museo del Camoscio
Nella sala d'ingresso è possibile osservare le carte turistiche dell'intera zona, osservare il plastico che racconta
le fasi di ampliamento del Parco e trovare anche qualche souvenir da poter acquistare e portare così con noi
un pezzetto del Parco. In una piccola stanza, caratteristica delle abitazioni montane, è stato allestito per i più
piccoli un Centro Scoperta.
Museo dello Sci e della Montagna
indirizzo: Presso il palazzo comunale
Piccolo museo dedicato allo sci e alla montagna, dove si possono ammirare gran parte degli attrezzi sciistici
usati sin dal secolo scorso. Correda la buona documentazione anche una sezione fotografica d’epoca. Il
museo è situato presso la sede comunale e fruibile gratuitamente per tutto l’anno.
COMUNE DI ORTONA DEI MARSI (L’Aquila, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello (Rovine)
Il castello, risalente al XII secolo, era posto a dominio dell'abitato e dell'intera valle del Giovenco. Tra le rovine
conservate si riconoscono una parte della cinta muraria e la torre cimata, situata al centro del complesso
fortificato, che fu aggiunta intorno al ‘500 dai feudatari dell’epoca. La torre, di forma cilindrica, aveva il
duplice scopo di proteggere dagli attacchi nemici e dalle rivolte popolari interne, come testimoniato dalla
posizione delle bocche da fuoco, tutte orientate verso l'abitato.
Chiesa di S. Maria della Pietà
Ultimata nel 1969, presenta un’unica navata con abside semiottagonale. Il prospetto principale è un corpo
simmetrico con profilo del tetto a due falde. Il sistema delle bucature è caratterizzato da un rosone al di sopra
del portale d'ingresso munito di conci in pietra con copertura a timpano e dipinto raffigurante la natività.
BENI ARCHEOLOGICI
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Mura Megalitiche (resti)
Nei pressi della località di Rivoli sono conservati i resti di mura megalitiche pre-romane, testimonianza di un
antico insediamento marso sul territorio.
BIBLIOTECHE
Biblioteca di Documentazione Pedagogica
indirizzo: Viale Aldo Moro 52| telefono 0862 319467
Biblioteca di Documentazione Pedagogica
MUSEI
Centro visita di Ortona dei Marsi
Telefono: 0863/870002; Sito internet: www.parcoabruzzo.it
Presso il museo è allestita un'ampia sala proiezioni, dove è possibile vedere filmati naturalistici. Attraverso
scenografie pittoriche, modelli e pannelli esplicativi, vengono illustrati gli ambienti vegetali del Parco più
rappresentativi e gli insetti che li frequentano.
COMUNE DI PESCASSEROLI (L’Aquila, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Palazzo Sipari
Realizzato dalla famiglia Sipari, ricchi proprietari terrieri legati alla pastorizia, che lo edificarono sopra le
rovine del palazzo baronale da loro acquisito e distrutto nei primi dell’800. La facciata presenta, in
corrispondenza del piano terra, una serie di finestre tamponate e due portoni sormontati sia da metope che
da balconi; gli altri piani hanno, esternamente, una rivestitura di intonaco di color rosa che è stato decorato
a finti mattoni.
Molino di S. Rocco
La fontana di S. Rocco è così chiamata per la vicinanza della omonima chiesetta oggi scomparsa. E' una
fontana a muro, composta da un corpo di pietra, liscia e squadrata, addossato ad una parete a terminazione
orizzontale in conci di pietra sbozzati, con finitura rustica. Sul lato sinistro una lunga e bassa vasca funge da
abbeveratoio. La fontana si articola in due parallelepipedi: uno inferiore, coperto da una lastra di pietra con
fori per la raccolta dell'acqua, e uno superiore, più arretrato, sul quale risaltano due teste di orso in bronzo
dalle quali sgorga l'acqua, perciò essa è denominata anche "Fontana degli Orsi".
BIBLIOTECHE
Istituto Comprensivo “Benedetto Croce”, Biblioteca Comunale di Pescasseroli
Biblioteca Comunale parte dell’Istituto di Scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di Pescasseroli. Il
progetto “Biblioteca: Ri-organizzazione e gestione" considera la Biblioteca una risorsa "culturale e formativa”
e prevede il coinvolgimento del personale ATA, volontari e docenti appartenenti ai vari ordini di scuola
dell’Istituto, nonché studenti e genitori.
MUSEI
Museo Naturalistico di Pescasseroli
telefono 0863/9113
Museo Naturalistico che introduce il visitatore alla conoscenza del Parco attraverso diorami, plastici, pannelli
luminosi e mostre tematiche. Dispone di una sala conferenze e proiezioni con una ricca raccolta di filmati
naturalistici. Aperto tutti i giorni.
COMUNE DI PESCINA (L’Aquila, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Due Case Medievali con tre Bifore vicino al Castello
Nel borgo di Pescina, gravemente colpita dal terremoto del 1915 che lasciò in piedi solo pochi edifici e resti
della antica città, vi sono alcune abitazioni con elementi medioevali e rinascimentali.
Loggia di Casa Mazzarino
Loggia a bifore facente parte della casa natale del Cardinale Mazzarino, ministro del Re Sole. Unica parte
antica ancora visibile dopo che la casa venne ricostruita nel 1972.
Palazzo Guglielmi
Palazzo Guglielmi, palazzo nobiliare di proprietà privata ed abitato dalla famiglia Guglielmi, fu acquistato dal
Comune anni fa.
COMUNE DI PICINISCO (Frosinone, Lazio)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
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Casa Lawrence con Corte
Struttura di inizio '900 dal tipico stile inglese è chiamata così in onore del celebre scrittore David Herbert
Lawrence, ospite del piciniscano Orazio Cervi. Lo scrittore vi trovò l'ispirazione per completare il famoso
romanzo "The Lost Girl", "La Ragazza Perduta", dando come sfondo alle vicende che racconta l'ambiente la
natura e gli uomini di questa terra.
Palazzo Ex Ducale con Torre
Il castello di Picinisco, con la cinta muraria, rivela fin dalle origini la sua funzione militare a difesa dell'area
nord-est della Val Comino. Costruito nel 1054 dai due conti dei Marsi, Oderisio II e Rainaldo III, passò
successivamente ai conti d'Aquino, ai Cantelmo e infine ai Gallio, che lo tennero fino all'estinzione della loro
casata (1806). Il castello domina ancora con la sua massiccia mole a pianta rettangolare su tutto il centro
storico.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: via largario montano, presso scuola elementare | telefono: 0776 615003 | sito:
www.comune.picinisco.fr.it/
Biblioteca comunale di Picinisco
COMUNE DI PIZZONE (Isernia, Molise)
MUSEI
Museo dell’Orso
telefono: 0865/951435 | sito: www.comune.pizzone.is.it/
Percorso espositivo dedicato alla storia naturale dell'orso e ai suoi rapporti con l'uomo.
All'interno è allestito un angolo dedicato all'interpretazione ambientale. E' presente un'attrezzata sala
proiezioni.
COMUNE DI ROCCARASO (L’Aquila, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di S. Antonio Abbate
Oggi l’Eremo è una suggestiva cappella rurale tuttora oggetto di forte devozione e meta di numerosi
pellegrini. Le sue origini sono sicuramente medioevali, le finestre sono tipiche del '300-'400 e la statua lignea
del Santo è databile alla fine del '300. L'iconografia del Santo con la barba ci ricorda che la chiesa era
precedentemente dedicata a Sant'Antonio Abate. L'eremo esisteva già nel 1536, come attesta una Bolla di
quell'anno. L'edificio si compone di una piccola chiesa e di alcuni locali usati dagli eremiti come abitazione.
Oggi la struttura si presenta a due piani con piccolo campanile a vela posto sul culmine del tetto a due falde.
COMUNE DI ROCCHETTA A VOLTURNO (Isernia, Molise)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello Rocchetta al Volturno Alta
Il borgo medioevale, ben conservato, si trova alle pendici delle Mainarde e si sviluppa tutto intorno alla roccia;
le botteghe a piano terra sono scavate nella roccia mentre la Chiesa di Santa Maria è affiancata alla Porta del
borgo. Il castello è arroccato su uno sperone di roccia calcarea di grande evidenza, ben visibile anche da una
notevole distanza. Nel tempo ha assunto caratteri residenziali anche se sopravvivono alcuni tratti di mura
antiche riferibili alla primitiva funzione militare. Delle installazione difensive sopravvivono alcune
archibugiere, due a forma di quadrifoglio ed una caditoia poco sporgente sull’ingresso.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Piazza S. Domenico | telefono: +39 0865955200 | www.anagrafe.iccu.sbn.it/opencms/opencms/
Biblioteca Comunale di Rocchetta a Volturno
MUSEI
Museo del Secondo Risorgimento d’Italia
indirizzo: via Neri| telefono: | sito: www.worldwarmuseum.it/
Museo Internazionale delle Guerre Mondiali. L’esposizione con meticolosa ricostruzione storica del periodo
storico della prima metà del 1900, passando attraverso le due guerre mondiali. Nei 900 mq espositivi,
sapientemente allestiti, l’ospite del museo potrà ripercorrere in prima persona l’esperienza delle vicende
storiche delle due Guerre, particolarmente impreziosita dalla stupenda cornice naturale offerta dalla vista di
Monte Marrone.
COMUNE DI SAN BENEDETTO DEI MARSI (L’Aquila, Abruzzo)
BENI ARCHEOLOGICI
194
Anfiteatro di Marruvium (resti)
L’anfiteatro è caratterizzato da una struttura semplice e con particolari accorgimenti tecnico-costruttivi.
L’edificio sembra leggibile e si presenta solo parzialmente ostruito nella summa cavea da strutture portanti.
Gli ingressi principali sono caratterizzati da un corridoio di accesso all’arena foderato con muri in opera
reticolata e due ambienti, voltati e pavimentati con lastre calcaree, adiacenti al corridoio stesso. La datazione
dell’impianto, risale alla prima età augustea. Nell’ingresso meridionale sono visibili le tracce di un intervento
di restauro del II sec. d.C., realizzato con mattoni sottili di colore rosso intenso e materiale epigrafico
riutilizzato.
COMUNE DI SAN BIAGIO SARACINISCO (Frosinone, Lazio)
MUSEI
Museo Geologico e di Cultura Ambientale
indirizzo:
Viale
Tenente
Maurizio
www.comune.sandonatovaldicomino.fr.it/
Simone
|
telefono:
340.8900435
|
sito:
La struttura propone molteplici chiavi di lettura del territorio a partire dalle trasformazioni ambientali. I
differenti “saperi” concorrono assieme: le scienze della terra (geologia, idrogeologia, paleontologia), le
scienze della vita (biologia, zoologia, botanica, ecologia) le scienze dell’uomo (storia, geografia, antropologia,
architettura) aiutano a cogliere il mondo come “un mondo tutto attaccato” e da difendere. Un plastico
tridimensionale riproduce in scala 1:10.000 parte del territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Museo della Civiltà Contadina
indirizzo:
Viale
Tenente
Maurizio
www.comune.sandonatovaldicomino.fr.it/
Simone|
telefono:
333.4485174|
sito:
Il museo è organizzato in aree tematiche. Lungo il percorso, pannelli storici, ricostruzioni ed informazioni sul
materiale esposto, guidano ad una lettura del territorio e della sua evoluzione nel corso dei secoli. L’ingresso
è caratterizzato da reperti archeologici preromani, romani e medioevali rinvenuti nella campagna di San
Donato; è presente inoltre la sezione dedicata al costume tradizionale (la pacchiana).
COMUNE DI SAN DONATO VAL DI COMINO (Frosinone, Lazio)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Sette Epigrafi Antiche in Marmo
Progettato nel XVIII secolo dagli allievi della scuola di Luigi Vanvitelli, Palazzo Quadrari fu costruito nella
seconda metà dell’Ottocento su un impianto precedente. Lungo la parete dello scalone sono incassate sette
epigrafi di epoca romana registrate dallo storico tedesco Mommsen nel famoso C.I.L. (Catalogo Iscrizioni
Latine) quando nel 1876 visitò San Donato.
Villa Grancassa
Villa Grancassa è una residenza d'epoca costruita nel 1853, immersa in uno splendido giardino con piante
secolari, nel cuore del borgo medievale di San Donato Val di Comino. Ad oggi adibita ad uso ricettivo.
COMUNE DI SCANNO (L’Aquila, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Antica casa con Torre Quadrata che si appoggia alla Chiesa
Casa torre al civico 2 di via Paliano, su cui si affaccia la settecentesca facciata della chiesa di Maria Santissima
di Costantinopoli. La Chiesa conserva lo splendido affresco del 1418, rappresentante Madonna con Bambino,
che si inserisce a pieno titolo nei maggiori esempi di arte sacra del ‘400 abruzzese.
Palazzo con portale Scolpito in pietra e finestra (strada vincenzo tanturri)
Casa Colarossi, il cui loggiato impreziosisce l’esterno dell’edificio nel quale fanno mostra di sé il pregevole
portale e le finestre di gusto tardo-cinquecentesco con mensole lavorate.
Casa in via Ciorla
Alcune persistenze, come la bifora che si affaccia sul cortile interno, sembrano datare la costruzione
dell’edificio al XV secolo, ma con rifacimenti settecenteschi. Sul portale, di notevole ridondanza, è collocato
in chiave d’arco lo stemma dei De Angelis datato 1766.
Palazzo in via Silla
Palazzo Di Rienzo risale probabilmente all’antico palazzo feudale dei D’Afflitto e dei Caracciolo, realizzato tra
i secoli XVII e XVIII. L’aspetto attuale è quello conferitogli con i lavori di ristrutturazione eseguiti in occasione
delle nozze di Francesco Di Rienzo, celebratesi nel 1900. La facciata odierna su via Silla è perfettamente
simmetrica, in uno stile classico che si addiceva alle motivazioni celebrative dell’intervento di fine Ottocento.
MUSEI
Museo della Lana
indirizzo: Via Calata S. Antonio | telefono 0864-747203
Museo inaugurato il 12 Agosto 1996 e collocato sul percorso dei tratturi che hanno portato per millenni le
pecore dal centro al sud d'Italia. Il museo ha iniziato la sua attività ricostruendo un momento particolare della
storia della transumanza: la crisi della pastorizia nella Valle del Sagittario sotto la pressione della cultura
industrialista.
196
COMUNE DI SCAPOLI (Isernia, Molise)
MUSEI
Museo Internazionale della Zampogna “P. Vecchioni”
indirizzo: via Vico Santa Maria| telefono: | sito: www.comune.scapoli.is.it/
Nel museo, dislocato su tre piani, è possibile ammirare, tematicamente catalogate, tante zampogne di ogni
parte del mondo e prodotte in varie epoche, strumenti a fiato di rara bellezza, una vasta documentazione
iconografica e letteraria, oltre a foto d'epoca e la riproduzione di un'antica bottega artigiana.
Vi è anche una sala cineteca ed un'altra per riunioni, oltre a quella acustica, che consente di ascoltare il suono
melodioso della zampogna, ed a quella video, che permette di assistere a proiezioni di filmati particolarmente
interessanti sul mondo della zampogna.
COMUNE DI SETTEFRATI (Frosinone, Lazio)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa della Madonna delle Grazie
La prima attestazione di questa chiesa si ha in un documento datato 1579, dove si annuncia la costituzione
in essa della "Confraternita del Gonfalone". Una data incisa sullo scalone d'ingresso, tracciata in cifre
arabiche, risulta essere 1789. D'altronde, la denominazione "Madonna delle Grazie" si è affermata a livello
devozionale nel regione del Lazio soltanto nel XVI secolo, per cui la chiesa non può essere anteriore a queste
date.
Santuario Maria SS.ma di Canneto
L'attuale edificio conserva scarsissime testimonianze delle epoche precedenti. La facciata risale agli anni venti
del secolo scorso e il resto del santuario sono ricostruiti negli anni settanta. Altri interventi (abside e trono
marmoreo della Madonna) sono interventi del secondo dopoguerra. Nel piano sotterraneo del santuario
sono conservati pochi elementi architettonici del secolo scorso, tra cui il vecchio portale di ingresso, un
rifacimento compiuto nel 1857.
COMUNE DI TRASACCO (L’Aquila, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa della Madonna del Perpetuo Soccorso
La Chiesa rappresenta un esempio di architettura rinascimentale. Realizzata nel 1652, era inizialmente
dedicata a San Francesco ed ospita i frati del convento dei Cappuccini. Alla metà del XVII secolo, in seguito
ad una grave epidemia di peste, la chiesa venne intitolata alla Madonna del Perpetuo Soccorso. Danneggiata
dal terremoto del 1915, è stata restaurata solo negli anni '50. La facciata è tripartita e sormontata da un
timpano su cui si apre un lucernaio. L'interno è a navata unica con un soffitto a volta a botte ed un'arcata che
divide l'assemblea dal pulpito.
Torre del castello del Febonio
La torre di Trasacco domina il paese. Sopravvissuta agli eventi bellici e soprattutto al sisma del 1915, la torre
presenta una struttura singolare. La parte sottostante è datata intorno al XII secolo, realizzata in grandi pietre
angolari, in forma parallelepipeda con merlatura, mentre la sopraelevazione è a pianta circolare con
coronamento a mensole triple, ed è caratteristica del periodo rinascimentale: tale evoluzione tipologica
attesta nella zona l'uso di nuovi armamenti da difesa e da attacco.
Basilica dei Santi Cesidio e Rufini Martiri
La chiesa attuale sorse sulle rovine di un piccola chiesa precedente, un oratorio, intorno ai primi anni del XIII
secolo. Secondo i racconti locali nel III secolo Rufino e Cesidio, padre e figlio, arrivarono in questa zona per
predicare il Vangelo e adibirono un oratorio. Alla morte di Cesidio, martirizzato fu trasformato in una chiesa
a tre navate poi distrutta ad opera degli Ungheri nel 936. Sulle sue rovine sorse la chiesa, che ha una struttura
particolare ed unica di base quadrata e forma piramidale che lo ricollega alla tradizione arabo-normanna.
Importanti lavori di restauro e rinforzo sono stati realizzati verso la fine del XVIII secolo.
COMUNE DI VILLAVALLELONGA (L’Aquila, Abruzzo)
BENI ARCHEOLOGICI
Rilievo con Decorazioni Militari
Uno stretto collegamento di Villavallelonga con gli antichi Marsi è testimoniato da questo importante
reperto. Si tratta della parte superiore di una stele funeraria in calcare, che è stata trovata, nel febbraio del
1889, presso alcuni ruderi antichi, in un poggiuolo non molto distante dal paese. Costituisce una scoperta
archeologica di rilievo perché rappresenta la più antica documentazione di dono militare, con raffigurazione
di aste e falere, mentre è da ritenere, sulla base delle dimensioni verificate, che all’attuale reperto fosse
associata anche la rappresentazione di scudi veri e propri.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale presso Scuola Elementare
indirizzo: Via Colle di Marcandrea 9 | telefono 3293996534 | sito www.comune.villavallelonga.aq.it
Il progetto della Biblioteca Comunale "Domenico Grande" è nato nel marzo 2010 dalla volontà del Comune
di Villavallelonga. L'idea era quella di restituire nuova vita ad una collezione di testi, anche molto antichi,
donati dal Preside Domenico Grande al Comune poco prima che lo stesso Professore si spegnesse. La gestione
della struttura e dei servizi offerti sono stati affidati all'Associazione che ha curato la ristrutturazione e
l'allestimento dei locali in via Colle Marcandrea aprendo al pubblico nel luglio 2010 quella che oggi è la
Biblioteca Comunale.
198
MUSEI
Museo dell’Orso
telefono 0863/949261
Il percorso museale illustra la vita di questo famoso plantigrado attraverso pannelli, bacheche e diorami;
periodicamente vengono ospitate mostre temporanee. Ai piccoli visitatori è dedicato un punto di
interpretazione della natura e nella sala proiezioni annessa è possibile assistere a filmati naturalistici generali
o specifici sulla vita e le abitudini dell’Orso. Educatori ambientali forniscono inoltre servizi di animazione
ambientale e visite guidate all’interno della struttura.
Museo “Storie di Piante, Pastori, Streghe e Briganti”
telefono 0863/949117
Museo all’aperto. Un percorso espositivo con aree tematiche dedicate all'ambiente ed alla flora
dell'Appennino abruzzese ed aree espositive (localizzate in angoli, muri, sporti e piazzette) nelle quali sono
allestiti oggetti, documenti ed illustrazioni storico scientifiche su alcuni aspetti fondamentali della vita nella
Vallelonga e nell'Abruzzo montano, come pastorizia e transumanza, mondo magico rituale e fenomeno del
brigantaggio.
COMUNE DI VILLETTA BARREA (L’Aquila, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Casa Natale di B. Virgilio
Il via Sannita è possibile trovare una lapide in memoria della casa natale di Benedetto di Virgilio, poeta
villettese del XVII secolo.
Casa con Bifore in Via Fontana
Il palazzo in via Fontana risale al XVI secolo ed è stato ampiamente rimaneggiato nel XVIII secolo. Il palazzo
conserva ancora in facciata delle caratteristiche bifore e trifore ed un portale sormontato da una nicchia in
cui è posta una sculturina raffigurante S. Michele Arcangelo.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: presso Municipio Snc| telefono: +39 086489134
Biblioteca Comunale di Villetta Barrea presso il palazzo municipale del comune.
MUSEI
Museo della Transumanza di Valletta Barrea
indirizzo: Via Benedetto Virgilio | telefono 340/3174515
Il Museo dispone di un'area didattica e di socializzazione, di un'area di degustazione e di esposizione dei
prodotti eno-gastronomici e artigianali legati alla transumanza e propone su prenotazione il Laboratorio
didattico del gusto e del paesaggio.
Museo dell’Acqua
indirizzo: SP 59 | telefono 3204858926 | sito: www.archeoclub-villettabarrea.jimdo.com
Nel cuore di Villetta Barrea è situato un vecchio mulino risalente alla seconda metà del 1400 e funzionante
fino agli anni ’50. Più volte ristrutturato nei secoli scorsi, il mulino accoglie ora il Museo dell’acqua.
Museo della Torre Medievale
indirizzo: SP 59 Via Castello| telefono: 3204858926 | sito: www.archeoclub-villettabarrea.jimdo.com
La torre del rione Castello, come si presenta ad oggi, è frutto di un restauro risalente agli anni ’90, e oggi
ospita il Museo della Chiesa Parrocchiale Santa Maria Assunta, inaugurato il 9 Aprile 2011 in occasione
dell’inizio della “XIII settimana della Cultura”.
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200
PARCO NAZIONALE DELLA MAJELLA
COMUNE DI ABBATEGGIO (Pescara, Abruzzo)
MUSEI
Ecomuseo della Valle Giumentina
indirizzo: Via Roma 8| telefono: 085 8574223 | sito: www.ecomuseodelaleolitico.it
L’Ecomuseo del Paleolitico sito a Valle Giumentina nasce dall’esigenza della comunità di Abbateggio di
conoscere se stessa e la sua storia attraverso le testimonianze della cultura materiale a partire dal patrimonio
messo in luce dagli scavi e dagli studi effettuati nel suo territorio.
COMUNE DI ATELETA (L’Aquila, Abruzzo)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via della Stazione | telefono: 0864 65030 | sito: www.comune.ateleta.aq.it
Biblioteca comunale di Ateleta
MUSEI
Museo della Civiltà Contadina
indirizzo: Palazzo Comunale | telefono: 0864 65030 | sito: www.comune.ateleta.aq.it
Il Museo nacque tra il 1984 ed il 1988 dall’impegno personale del professor Francesco Le Donne, il quale intuì
l’imminente fine del mondo contadino locale e, perciò, credette necessario raccogliere gli utensili quotidiani
di quel mondo e conservarli a memoria dei pastori. Con pazienza e dedizione il Professore visitò pagliai e
masserie, case e stalle del territorio, per raccogliere, grazie anche alla generosità degli ultimi contadini,
arnesi, attrezzi ed oggetti usati dalla generazione che stava scomparendo, per conservarli e renderli
patrimonio comune dell’intera comunità.
COMUNE DI BOLOGNANO (Pescara, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Santuario della Madonna del Monte
La Chiesa di S. Maria del Monte con il relativo convento, oggi di proprietà del Comune di Bolognano, sorge
presso la contrada omonima. Vi si ammira un quadro recante l’effigie della Madonna nell’atto di allattare il
Bambino Gesù al seno.
BENI ARCHEOLOGICI
Grotta dei Piccioni
La grotta ha restituito testimonianze che vanno dal Neolitico all’alto medioevo; nel neolitico fu usata
prevalentemente per un uso sacro; probabilmente si trattava di riti propiziatori per la fertilità della terra;
numerosi frammenti di ceramica impressa e di strumenti litici ne testimoniano anche una frequenza
abitativa. Nell’età del bronzo probabilmente fu utilizzata invece come residenza stagionale, testimoniata
anche dal ritrovamento di rudimentali capanne nella vicinanze dell’ingresso.
Ponte romano di Piano d’ Orta
Tracce di questo asse viario romano, rinvenute in particolare in località Fara, sono visibili i resti di un ponte.
La sua menzione è relativa infatti ad un documento dell’anno 1006 che riguarda la concessione a Senebaldo
del fu Lupone e a i sui fratelli, Widone e Sifrido, di tutti i terreni posti tra i Fiumi Orta, Lavino e Pescara
COMUNE DI CAMPO DI GIOVE (L’Aquila, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Casa Nanni
Palazzo Nanni costruito agli inizi del sec. XVII, ubicato in Piazza delle Logge, a testimonianza di una suggestiva
permanenza di “Loggette” del sec. XVI.
Casa Belprato
Casone Belprato, tipica costruzione di origine contadina.
Eremo della Madonna della roccia
La costruzione si appoggia posteriormente ad una grande roccia e si adatta al ripido pendio. La parete di
fondo della chiesa, sopra l'altare, conserva i fregi in stucco e la cornice dove era posto il bassorilievo della
Madonna. L'ambiente vicino alla chiesa, sicuramente a due piani, costituiva la zona abitativa che conserva
quasi integre le mura perimetrali.
BIBLIOTECHE
Biblioteca comunale
indirizzo: Via Regina Margherita 57 | telefono: 086440116 | sito: www.comunecampodigiove.it
202
Casa Quaranta è una costruzione risalente alla seconda metà del XV secolo, è stata inaugurata dalla giunta
municipale del Comune di Campo di Giove, nel settembre 2009. E' adibito a servizio di internet point,
biblioteca, e due piani di musei.
MUSEI
Museo delle Arti e Tradizioni Locali
indirizzo: Via Regina Margherita 57| telefono: 086440116 | sito: www.comunecampodigiove.it
Casa quaranta, oggi centro polifunzionale, ospita il Museo delle Arti e Tradizioni Locali al cui interno sono
conservati tutti i reperti rilevati e raccolti nel territorio di Campo di Giove e che ne raccontano la storia.
COMUNE DI CANSANO (L’Aquila, Abruzzo)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Civitella | telefono: 0864 40521 | sito: www.comune.cansano.aq.it
Biblioteca Comunale di Cansano
MUSEI
Museo di Cansano “Momenti di Emigrazione”
indirizzo: Piazza XX Settembre | telefono: | sito: www.comune.cansano.aq.it
Il Centro di Documentazione, ubicato nella centrale Piazza XX Settembre, raccoglie i reperti provenienti
dall’area archeologica di Ocriticum ed ospita, nel piano terra, la ricca collezione di immagini e di documenti
legati all’emigrazione. Il materiale, raccolto con tenacia e professionalità nel corso degli anni, attraverso studi
e ricerche, è stato donato al Centro di Documentazione dal Gen. C.A. della Guardia di Finanza Nino Di Paolo,
originario di Cansano.
COMUNE DI CARAMANICO TERME (Pescara, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di San Tommaso Apostolo
La chiesa, anche chiamata San Tommaso Becket, è una chiesa romanica del XIII secolo. L'edificio attuale sorge
su una pieve già citata nel IX secolo, ed era circondato da altri edifici monastici ora decadenti. La pianta è a
tre navate e presenta tre livelli altimetrici, il più basso all'ingresso, il superiore dall'altare conduce all'abside
centrale e presenta una piccola cripta con un pozzo centrale di acqua sorgiva.
Eremo di San Giovanni all’Orfento
L'eremo fu frequentato da Pietro da Morrone (divenuto poi Papa Celestino V) tra il 1284 e il 1293.
Probabilmente il romitorio è stato scavato sfruttando cavità preesistenti, al di sotto delle quali, poi, sono stati
realizzati in pietra gli ambienti di un monastero; gli scavi archeologici del 1995, infatti, hanno rilevato reperti
databili all'età del bronzo.
MUSEI
Museo “Paolo Barrasso”
indirizzo: Via del Vivaio | telefono: 085 922343 | sito: www.majambiente.it
Nel Centro di Visita "Paolo Barrasso" è allestito un Museo con una sezione naturalistica e una archeologica.
Nella prima, posta al piano inferiore, si possono osservare una vetrina dedicata alla geologia e ai fossili della
Majella, nonché ricostruzioni dell'habitat della Lontra e degli ambienti della Valle dell'Orfento: faggeta, rupi,
mugheta. La sezione archeologica del Museo ospita numerosi reperti rinvenuti in Majella settentrionale, dal
Paleolitico inferiore all'epoca romana; questa sezione, posta al piano superiore, è accessibile a non vedenti e
ipovedenti.
COMUNE DI CIVITELLA MESSER RAIMONDO (Chieti, Abruzzo)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Dante Alighieri | telefono: 0872 980162| sito: www.civitellamesserraimondo.net
Biblioteca comunale di Civitella Messer Raimondo
COMUNE DI CORFINIO (L’Aquila, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Masseria Santa Croce
La masseria risale alla fine del XVI secolo e, architettonicamente, presenta poche tracce dell’antico plesso,
essendo stata ampliata ed arricchita di corpi moderni.
MUSEI
Museo Civico Archeologico “Antonio De Nino”
indirizzo: Via del Liceo 2 | telefono: 0864 728100 | sito: www.comune.corfinio.gov.it
Aperto nel 2005 e ospitato in un palazzo gentilizio seicentesco, nel borgo medievale di Corfinio, raccoglie i
numerosi reperti ritrovati nelle campagne di scavo effettuate nel territorio di Corfinium, l’antica capitale dei
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Popoli Italici. Ospita una vasta collezione di reperti che vanno dal periodo neolitico all’epoca tardo-antica e
medievale, organizzata secondo un ordine cronologico e tematico, visibile in un percorso di ben 10 sale con
43 vetrine.
COMUNE DI FARA SAN MARTINO (Chieti, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Monastero di s. Martino in valle
Probabilmente il monastero sorse su un insediamento eremitico costituito da una cella scavata nella roccia.
La struttura, riportata alla luce recentemente, ha subito dal IX al XVIII continui rifacimenti. Sono visibili i resti
del cancello di accesso e un cortile interno dal quale si accede ad un portico originariamente a tre arcate
sorrette da quattro colonne con capitelli a foglia. Dalla navata centrale si passa a quella settentrionale
attraverso un muro a tre arcate sul quale sono presenti tracce di affreschi; da questo lato di accede
all’ambiente più antico della chiesa, interamente scavato nella roccia, dove sono conservate due colonnine
datate 1411.
BIBLIOTECHE
Casa della Cultura di Fara San Martino
indirizzo: Piazza Municipio | telefono: 0872980670 | sito: www.comune.farasanmartino.ch.it
La Casa della Cultura “Vincenzo Travaglini”, aperta al pubblico, fornisce servizio di biblioteca comunale, sala
di consultazione, lettura e studio, centro di documentazione e cineforum.
MUSEI
Macaronium, Museo dei Mestieri
indirizzo: Via Filippo De Cecco | telefono: 340 9608937| sito: www.comune.farasanmartino.ch.it
Nel Museo delle tradizioni e dei Mestieri di Fara San Martino, paese storicamente legato alla produzione di
paste alimentari, al momento solo una a sezione è dedicata alla pasta con piccole macchine d’epoca e alcune
vecchie immagini. Interessanti quelli estratte da un pubblicazione americana dell’inizio del novecento che
testimonia come tra gli emigranti italiani – anche da Fara San Martino – ci siano state persone che hanno
cercato fortuna negli USA avviando pastifici e riproponendo la loro esperienza nel settore.
COMUNE DI GAMBERALE (Chieti, Abruzzo)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Rione Case Popolari 8 | telefono: 0872 946764 | sito: www.comune.gamberale.ch.it
Biblioteca comunale presso municipio.
COMUNE DI GUARDIAGRELE (Chieti, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Tomba di Andrea Bafile
Giovane tenente di vascello caduto nella Grande Guerra e assurto a simbolo di tutti gli abruzzesi morti per
difendere la patria. L’ambiente è reso ancor più suggestivo da tre grandi pannelli fatti di piastrelle di ceramica
che rievocano le scene della Pietà e del Sacrificio.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: P.zza S. Francesco 12 | telefono: 0871 8086228 | sito: www.guardiagrele.gov.it
Biblioteca comunale di Guardiagrele istituita presso il Municipio
MUSEI
Museo del Costume e della Tradizione
indirizzo: Chiostro di San Francesco | telefono: | sito: www.guardiagrele.gov.it
Le varie sale ripropongono alcuni degli ambienti più caratteristici della vita domestica e dell’operosità
artigiana di Guardiagrele a cavallo tra ‘800 e ‘900. Sono stati ricostruiti, con elementi autentici, una cucina
completamente arredata, completa di uno spazio tutto femminile dedicato alla filatura e tessitura, con telaio
ancora funzionante, e una camera da letto che racconta le antiche usanze legate la matrimonio, come
l’esposizione e la “stima” della dote; una sezione è dedicata agli abiti femminili e ai gioielli artigianali,
indossati nelle occasioni più importanti.
Museo Archeologico
indirizzo: P.zza S. Francesco 12| telefono: 0871 8086228 | sito: www.guardiagrele.gov.it
Allestito al piano terra dell’edificio comunale in Piazza San Francesco, il Museo Archeologico è intitolato a
don Filippo Ferrari, parroco di Guardiagrele agli inizi del ‘900 che, per primo, intuì la rilevanza della necropoli
di Comino, località ai piedi della Maiella non distante dal centro storico: nella prima sala sono esposti alcuni
dei reperti superstiti della sua vera collezione, dispersa durante la seconda guerra mondiale.
206
Museo del Duomo
indirizzo: P.za S. Maria Maggiore| telefono: 08718086228 | sito: www.guardiagrele.gov.it
Il Museo del Duomo, allestito nei tre locali della cripta medievale annessa al Duomo di Santa Maria Maggiore,
raccoglie i pezzi più importanti provenienti dal duomo ma anche da altre chiese cittadine e scampati al
terremoto del 1703. Esso venne inaugurato nel 1988 dopo il restauro della cripta. Le opere qui esposte vanno
dal XIV secolo fino al 1700, che provengono non solo dal Duomo.
COMUNE DI LAMA DEI PELIGNI (Chieti, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Eremo di Sant‘Angelo
La prima attestazione certa risale al 1447. La parte frontale della grotta era interamente chiusa, con un unico
accesso al centro, mentre l’interno era costituito da due ambienti di diversa grandezza. Il primo, che conserva
ancora i resti di un piccolo altare sormontato da un'edicola lignea, costituiva la zona presbiteriale, come
testimonia anche la presenza di un'acquasantiera scavata nella roccia della parete d'ingresso; il secondo
ambiente, di dimensioni più piccole, era il nucleo abitativo dell’eremo
BIBLIOTECHE
Biblioteca Verlengia
indirizzo: Piazza Umberto I | telefono: 0872 91221 (comune) | sito: www.comunelamadeipeligni.it
Grazie alla donazione degli eredi, il Comune, la Parrocchia e la Pro Loco di Lama dei Peligni riuniti nella
Fondazione Verlengia, hanno oggi in dotazione un immenso patrimonio di documenti e testi che Francesco
Verlengia ha accumulato oltre ad una parte della dotazione della Biblioteca "De Meis" che il direttore ha
pensato di preservare in tempo di guerra portandoli presso la sua abitazione privata.
MUSEI
Museo Naturalistico “M. Locati”
indirizzo: Colle Madonna | telefono: 0872 916010 | sito: www.parcomajella.it
Museo Naturalistico del Parco della Majella
COMUNE DI LETTOMANOPPELLO (Pescara, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Eremo san Angelo
Androne ampio circa 22 metri diviso al centro da uno sperone roccioso che crea due ambienti vagamente
semicircolari. La nicchia più profonda è percorsa da uno zoccolo roccioso sopra il quale è posto un piccolo
altare costituito da un capitello fogliato sorreggente una statua dell’Arcangelo Michele. Davanti allo sperone
roccioso doveva sorgere un tempo una chiesa, della quale oggi resta solo un piccolo recinto rettangolare con
il fondo pavimentato comunemente chiamato il letto di S. Angelo.
BENI ARCHEOLOGICI
Tholos in località Coste dell’Avignone
Homo Erectus che qui viveva ha lasciato resti a Costa dell'Avignone dove sono emersi reperti di industria
litica levalloisiana, caratterizzati da un perfezionamento delle tecniche di lavorazione e schegge di tecnica
clactoniana evoluta, consistente in manufatti litici derivati da grandi schegge con piano di percussione
obliquo.
COMUNE DI LETTOPALENA (Chieti, Abruzzo)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Viale Europa | telefono: 0872918766 | sito: www.comunelettopalena.it
Biblioteca comunale di Lettopalena.
COMUNE DI MONTENERODOMO (Chieti, Abruzzo)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Francesco Petrarca | telefono: 0872 960109 | sito: www.montenerodomo.gov.it/
Biblioteca Comunale di Montenerodomo presso il Municipio
COMUNE DI PACENTRO (L’Aquila, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Palazzo Orsini Massa
Il Palazzo, anche noto come Castello dei Caldora, risale al X secolo. Faceva del sistema difensivo della Valle
Peligna. Inizialmente aveva una pianta triangolare con una sola torre a nord per difendersi dagli attacchi
nemici. L'innalzamento della torre di nord-est, si deve ai feudatari Gualtieri e Pietrone di Collepietro nel XIII
208
sec. Quando, nel XV sec, passò ai Caldora, il castello fu ingrandito con l'aggiunta delle altre due torri e dell'ala
residenziale. Dopo i Caldora gli Orsini, che fecero costruire le torri cilindriche a protezione di quelle
quadrangolari.
Chiesa San Marcello
Fondata nel 1047, presenta un portale di legno intagliato da artigiani locali su cui ancora si legge la data 1697.
Appartiene alle chiese extra-moenia quella della Madonna delle Grazie, eretta verso la fine del Cinquecento.
Chiesa San Germano
La chiesa fu costruita nel 1428, aveva una struttura rettangolare ad aula coperta da una volta a botte, di cui
è ancora visibile una parte, pesantemente intonacata, al di sopra dell’altare marmoreo. Quest'ultimo è
sormontato da un'edicola contenente la statua a mezzo busto del santo patrono: probabilmente San
Germano vescovo, venerato in particolare dai monaci cassinesi. La facciata in origine doveva presentare un
prospetto a coronamento orizzontale, utilizzato per nascondere le falde esterne del tetto.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Santa Maria Maggiore 1 | telefono: 0864 41114 | sito: www.comune.pacentro.gov.it
Biblioteca comunale presso il municipio.
MUSEI
Museo Civico
indirizzo: Via Santa Maria Maggiore 1 | telefono: 0864 41114 | sito: www.comune.pacentro.gov.it
Spazio museale con importanti reperti e testimonianze della storia pacentrana. In particolare si segnala la
presenza di un prezioso Presepe Francescano, opera del noto artista e scultore Peppino Avolio. Sono inoltre
esposte le prime lampade della pubblica illuminazione di Pacentro, che vanta una centrale idroelettrica già
dal 1907.
COMUNE DI PALENA (Chieti, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di San Cataldo
È stata costruita nell'XI secolo, la facciata è nella struttura tipica dell'architettura religiosa abruzzese. Ai lati
del portale vi sono due classiche finestre devotionis tipiche delle chiese rurali.
Castello di forca Palena
Il castello è sito su di uno sperone roccioso, nella parte più alta del centro storico di Palena. L'edificio
originario risale al XII secolo. Un loggiato con quattro arcate è sito su di uno dei lati più lunghi, mentre sul
lato opposto vi è una serie di quattro archetti. L'ingresso al castello è possibile mediante una porta urbica
che ha un unico fornice ad arco a tutto sesto.
Chiesa della Madonna del Carmine
La chiesa risale al 1835 ove forse vi era una piccola edicoletta di sosta per i viandanti. La chiesa è composta
da un'aula, un nartece, una sagrestia ed un presbiterio. La facciata è a capanna con tre finestre ad arco tutto
sesto di cui la centrale è più grande.
Eremo di San Falco
Pietro da Morrone nel 1235-36 lasciò l'eremo di Castel di Sangro per cercare un luogo solitario, superando il
Valico della Forchetta arrivò su una contrafforte rocciosa per rimanere per circa quattro anni in una grotta
nei pressi, cui, nei dintorni, nel XIV secolo i monaci celestini vi costruirono l'edificio religioso. Con l'abolizione
dell'ordine dei frati stessi, nel 1807, il complesso religioso passò in gestione alla famiglia Perticone, la quale,
nel 1970, donò gli edifici religiosi al comune di Palena. Il complesso religioso è formato da una chiesa, un
centro abitato e da un giardino pensile.
Fonte di san Cataldo
Datata 1895 è collocata al centro e a ridosso di un basso muretto in pietra che delimita uno spazio, simmetrico
e semicircolare, rialzato di tre gradini. Fra le due piccole rampe d'accesso si trova una vasca semicircolare,
delimitata da grossi conci di pietra, dove confluisce l'acqua proveniente da un piccolo foro praticato sulla
base della fontana.
Eremo di san Nicola
Le prime notizie storiche risalgono al XII secolo: nell'archivio parrocchiale è conservata una pergamena che
documenta la donazione di terre al monastero da parte di un conte avvenuta nel 1136; viene nominato in
una bolla di Onorio III del 1223 e in un testamento del 1460. Secondo una testimonianza di un cronista locale
ancora nel XVIII secolo i monaci offrivano le loro opere ai malati del vicino ospedale di S. Antonio.
BENI ARCHEOLOGICI
Giacimento geopaleontologico
Giacimento miocenico di Capo di Fiume
MUSEI
Museo Geopaleontologico
indirizzo: Castello Ducale | telefono: 3492547251 | sito: www.museogeopaleontologicopalena.it
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Raccolta ed esposizione di fossili che raccontano la straordinaria storia di questa montagna, storia che
comincia trentotto milioni di anni fa, quando la Majella ha iniziato il suo processo di emersione. Il museo è
situato presso il Castello Ducale, nel centro storico.
Museo dell’Orso marsicano
indirizzo: Loc. Sant’Antonio | telefono: 339/8629165 |sito: www.parcomajella.it
Museo dell'Orso Marsicano - ospitato in un'ala dell'ex convento di S. Antonio nel Comune di Palena, è
costituito da 5 sezioni allestite con pannelli, diorami e una suggestiva ricostruzione della foresta di notte. Le
sale espositive descrivono le caratteristiche biologiche e le abitudini di vita del placido plantigrado, senza
trascurare la mitologia e la storia, per concludersi con le problematiche relative al rischio di estinzione e ai
progetti per la tutela e salvaguardia dell'orso.
COMUNE DI PALOMBARO (Chieti, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Eremo di Sant’Angelo d’Ugni
L’eremo è costituito dai resti di un’antica chiesa medievale dedicata a San Michele Arcangelo (XI e XII secolo)
e da alcune vasche scavate nella roccia, che in passato servivano per la raccolta delle acque. Il luogo è
considerato sacro sin dalla preistoria, ed è legato al culto di Bona, dea della fertilità femminile e a quello di
Ercole, protettore della pastorizia transumante.
MUSEI
Museo del Minatore
indirizzo: Largo Marcinelle | telefono: 0871 895131 | sito: www.comune.palombaro.gov.it
Il museo del minatore situato all'interno del centro polifunzionale è nato per volontà di ex minatori e figli di
quest'ultimi di Palombaro. La creazione del museo ha lo scopo di conservare e mantenere vivo il ricordo di
nonni padri ecc., che in passato hanno emigrato (a volte senza i propri cari a seguito) in cerca di lavoro verso
terre lontane.
COMUNE DI PENNAPIEDIMONTE (Chieti, Abruzzo)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Calvario 9 | telefono: 0871 897130| sito: www.comune.pennapiedimonte.gov.it
Biblioteca comunale di Pennapiedimonte presso il Municipio
COMUNE DI PESCOCOSTANZO (L’Aquila, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Eremo di San Michele
Le prime notizie sul romitorio risalgono al 1183; non è comunque da escludersi un'origine più antica. Nella
zona presbiteriale si conservano i resti di un piccolo altare, obliquo rispetto all'asse della balaustra, e una
piccola nicchia ricavata sopra un basso podio che anticamente ospitava la statuetta del Santo, ora custodita
nella chiesa della Madonna del Rosario.
Eremo di Sant’Antonio
L'eremo di Sant'Antonio da Padova, una suggestiva cappella rurale tuttora oggetto di forte devozione e meta
di numerosi pellegrini. Le sue origini sono sicuramente medioevali, le finestre sono tipiche del '300-'400 e la
statua lignea del Santo è databile alla fine del '300. L'eremo esisteva già nel 1536 e nel 1577 la società dei
contadini di Pescocostanzo restaurò il portale, sul cui architrave è incisa una 'iscrizione che testimonia
l'intervento. L'edificio si compone di una piccola chiesa e di alcuni locali usati dagli eremiti come abitazione,
tra i quali una camera, una minuscola cucina, una stalla e un magazzino.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Carceri | telefono: 0864 640003 | sito: www.comune.pescocostanzo.aq.it
Biblioteca comunale di Pescocostanzo
MUSEI
Museo del Tombolo
indirizzo: Piazza Municipio| telefono: 0864 640004 | sito: www.comune.pescocostanzo.aq.it/
Il Museo del merletto a tombolo e dell’artigianato artistico di Pescocostanzo ha sede a Palazzo Fanzago,
edificio che si affaccia sulla piazza principale del paese. La costruzione, risalente al 1624, fu progettata da
Cosimo Fanzago e venne utilizzata come convento di clausura per le religiose di Santa Scolastica. Il museo
raccoglie reperti e informazioni sull’arte del “tombolo”, un elaborato merletto realizzato con i fuselli
intrecciando un sottile filo di cotone.
COMUNE DI PIZZOFERRATO (Chieti, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
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Chiesa di San Domenico in Silvis
La piccola cappella realizzata fra il 1921 e 1923. La facciata principale con pietra calcarea della Maiella a
facciata vista presenta un semplice schema assiale con cantonali pronunciati in conci di pietra calcarea
anch’essi a facciata vista. Sul retro della piccola cella religiosa, all’interno di una grotta, è sito l’originario
sacello religioso, ricavato scavando nella parete in pietra del colle, in fondo al quale era posto un piccolo
altare per il culto di San Domenico.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Presso Municipio | telefono: 0872930114 | sito: www.comune.pizzoferrato.ch.it
La biblioteca nasce per l'impegno e il lavoro dell'associazione 'Don Chisciotte' di Pizzoferrato, presieduta da
Mariano Di Matteo.
COMUNE DI POPOLI (Pescara, Abruzzo)
BIBLIOTECHE
Bibliomediateca
indirizzo: Via Decondre | telefono: 085 9870511 | sito: www.comune.popoli.pe.it
Bibliomediateca di Popoli, nuova sede a seguito del Sisma che ha reso inagibile la vecchia sede, all’interno
del museo civico, anch’esso chiuso dal 2009.
COMUNE DI PRATOLA PELIGNA (L’Aquila, Abruzzo)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via IV Novembre | telefono: 0864 274743 | sito: www.concapeligna.it
Biblioteca Comunale di Pratola Peligna
MUSEI
Museo della Civiltà Contadina
indirizzo: Ex Molino dei Celestini | telefono: 0864/274141| sito: www.concapeligna.it
Il Museo è strutturato in due piani: le tre macine, ben conservate, sono naturalmente situate al piano terreno
ed hanno bisogno di un intervento per la ricostituzione delle tramogge: intorno alle macine, i vari oggetti
necessari per la lavorazione del grano e del granturco, per la pesa e per gli altri usi. Al primo piano sono stati
ricostruiti diversi ambienti tipici della civiltà contadina: il reparto notte, con il <<prete>>, lo scaldino di altri
tempi, il giaciglio di <<spuòjje>> di mazzocche, un bel telaio, l’angolo cucina e, infine, un vano dedicato al
classico, tipico prodotto della nostra economia agricola: il vino, con tutti gli attrezzi necessari per tutte le
operazioni di cantina.
COMUNE DI PRETORO (Chieti, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa dalla Madonna della Mazza
È un eremo costruito dai monaci benedettini cistercensi e dipendeva dal monastero di Santa Maria Arabona
in Manoppello Stazione. La venerata immagine della Vergine, rappresentata in trono con il bambino Gesù
sulle ginocchia e lo scettro regale in mano, è scolpita in legno e risale al sec. XV.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via dei Mulini | telefono: 0871 898001 | sito: www.comune.pretoro.ch.it
Biblioteca comunale di Pretoro.
COMUNE DI RAPINO (Chieti, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Convento Maiella
La costruzione, edificata dai frati Benedettini e facente parte dell'abbazia di Montecassino, fu eretta tra il VI
e VIII secolo. Essa era costruita per la maggior parte in legno ed ebbe il suo massimo splendore intorno
all'anno 1000. Un'importante ristrutturazione fu realizzata dall'abate Giovanni intorno all'anno 1030 e
trasformò la costruzione di legno in pietra. Venne realizzata una chiesa a tre navate con annesso il relativo
convento, il quale possedeva anche una discreta biblioteca.
BENI ARCHEOLOGICI
Grotta degli orsi volanti
Grotta preistorica formata in un ambiente marino nel periodo geologico che va dal Giurassico al Miocene
medio. Scheletri di foraminiferi, nummuliti, rudiste, coralli, molluschi depositatisi nei fondali del mare
preistorico hanno costituito col tempo, lo scheletro della grande montagna dalla forma cupolitica. Oggi, il
massiccio della Majella si presenta come uno dei più complessi e suggestivi dell’intero Appennino, poiché è
stato il risultato di una complessa storia geologica. A testimonianza di tutto ciò, facile è ritrovare lungo le
pareti delle alte cattedrali di roccia, o lungo i sentieri che attraversano questa grande montagna, i fossili.
BIBLIOTECHE
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Byblos – Biblioteca “Fosco Maraini”
indirizzo: Via Roma 35| telefono: 0871 84431 | sito: www.rapino.net
Biblioteca Comunale di Rapino
MUSEI
Museo della ceramica
indirizzo: Piazza Cappelletti | telefono: 0871 800642 | sito: www.rapino.net
Esemplari ceramici di artisti rapinesi si conservano numerosi in collezioni pubbliche e nel Museo
Internazionale della Ceramica a Rapino, nell’antico monastero di S. Antonio, che ospita accanto alle opere
dei più insigni ceramisti rapinesi, anche opere di ceramica internazionale. Nel medesimo complesso è stata
attivata, grazie ai finanziamenti Interreg III B Cadses “Sviluppo di un Turismo Sostenibile”, la Scuola della
Ceramica con corsi di decoratore e di torniante, anche per turisti.
COMUNE DI RIVISONDOLI (L’Aquila, Abruzzo)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Marconi 10 | telefono: 0864 69204 | sito: www.comune.rivisondoli.aq.it
Biblioteca Comunale di Rivisondoli
MUSEI
Museo Civico del Presepe
indirizzo: Via Teofilo Patini 3| telefono: 0864 69204 | sito: www.comune.rivisondoli.aq.it
Il museo conserva una collezione di presepi artistici e di quadri, sculture, fotografie ed altre opere d'arte di
artisti noti ed affermati ma anche di giovani autori di talento, dedicate alla tradizionale rappresentazione
annuale del presepe vivente. La struttura ospita spesso anche mostre personali e collettive.
COMUNE DI ROCCA PIA (L’Aquila, Abruzzo)
BIBLIOTECHE
Biblioteca comunale
indirizzo: Via Marconi 1 | telefono: 086448331 | sito: www.comune.roccapia.aq.it
Biblioteca comunale di Rocca Pia
MUSEI
Museo della Civiltà Contadina
indirizzo: Via Frà Tommaso | telefono: 0864/203011 | sito: www.comune.roccapia.aq.it
Il Museo della Civiltà contadina è ospitato in uno degli antichi palazzi del centro storico di Rocca Pia, in una
casa-torre, ovvero gli edifici posti sui lati del borgo medievale e che, in caso di necessità, diventavano delle
vere e proprie postazioni difensive dell’abitato. Vi sono esposte alcune testimonianze (utensili e oggetti) della
vita e del lavoro di questa piccola comunità, caratterizzata in passato da un notevole sviluppo dell'industria
armentizia, grazie alla vicinanza del paese con il tratturo “Celano-Foggia”, sui pascoli di Pontalbanito in Puglia,
in cui gli ovini, nel ‘700 addirittura circa 35.000, venivano portati in autunno e da cui tornavano in primavera.
COMUNE DI ROCCACASALE (L’Aquila, Abruzzo)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via dei Lauri 1| telefono: 0864 271878 | sito: www.comune.roccasale.aq.it
Biblioteca Comunale presso il Municipio
MUSEI
Museo della Documentazione e delle Tradizioni Popolari
indirizzo: Castello Medievale | telefono: 0864-271878 | sito: www.comune.roccasale.aq.it
L’antico e tipico costume della donna e dell’uomo roccolano dei primi dell’800 è stato, dopo una accurata
ricerca storica, riprodotto e presentato al pubblico nel dicembre del 2005 nelle sale del museo della
tradizione e della documentazione storica presente all’interno dell’antico castello medioevale di Roccacasale.
COMUNE DI ROCCAMORICE (Pescara, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Abazia di Santo spirito Majella
La prima fonte storica risale al 1053 e riporta la presenza del futuro Papa Vittore III, che vi costruì una chiesa.
Nel 1246 vi dimorò Pietro da Morrone, il futuro Papa Celestino V, che ristrutturò l'eremo e vi costruì
l'oratorio ed una prima cella, seguite da un secondo oratorio ed altre celle al crescere della comunità. Seguì
un periodo di declino fino al 1586, quando l'eremo ottenne il titolo di Badia. Con la soppressione degli ordini
monastici del 1807, il monastero fu definitivamente abbandonato ed i beni al suo interno portati
a Roccamorice.
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Eremo di Bartolomeo di Legio
L'eremo è anteriore all'XI secolo, ma fu restaurato da Pietro dal Morrone, futuro papa Celestino V, intorno al
1250. Qui si stabilì intorno al 1274 per almeno due anni al ritorno del suo viaggio a Lione fatto per ottenere
dal papa Gregorio X il riconoscimento della sua Congregazione dei celestini.
COMUNE DI ROCCARASO (L’Aquila, Abruzzo)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Piazza Municipio | telefono: 0864 61921 | sito: www.comune.roccaraso.aq.it
Biblioteca del comune di Roccaraso
COMUNE DI SALLE (Pescara, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello
Le origini del castello sono anteriori all'XI secolo e fu eretto come feudo dell'abbazia di San Clemente a
Casauria. La funzione principale del castello era difensiva e solo a partire dal XVI secolo, con il passaggio
al Regno di Napoli, divenne residenza delle famiglie che si succedettero nella sua
proprietà: Colonna, Gonzaga D'Aquino. Nel 1646 il castello divenne proprietà del barone Giacinto de Genua
che lo trasformò per adattarlo a palazzo signorile. Il piazzale interno della fabbricato ospita un giardino
all'italiana e davanti all'ingresso principale si trova una fontana del1500.
Castello dei Baroni di Genova
Le sue origini sono anteriori all'anno Mille come feudo dell'Abbazia di San Clemente a Casauria. La funzione
primaria per la quale il castello venne eretto fu dunque esclusivamente difensiva, solo in seguito, quando
divenne possesso feudale, assolse anche a scopi abitativi. Diverse furono le famiglie che a partire dal
Cinquecento si succedettero nella proprietà del castello: i Colonna, i Gonzaga e i D'Aquino, fino ad arrivare al
1646, data in cui la proprietà fu acquisita dal barone Giacinto de Genua (Di Genova), che effettuò modifiche
tese a trasformare il forte in palazzo signorile, ancor oggi patrimonio della famiglia di Genova.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Autentica di Salle
indirizzo: Piazza Beato Roberto 1 | telefono: 085 928138 | sito: www.comune.salle.pt.it
La biblioteca Comunale di Salle è un punto di riferimento importante per la collettività Sallese. Offre la
possibilità di fruire di un vasto e vario repertorio di opere di narrativa, di storia, di politica, di letteratura e di
turismo.
MUSEI
Museo delle Corde Armoniche
indirizzo: Piazza Beato Roberto 1 | telefono: 085 928138 | sito: www.comune.salle.pt.it
Salle è famosa da sempre per la produzione di Corde armoniche, che esporta in tutto il mondo. I cordari di
Salle, infatti, oltre ad avere una sorta di monopolio nell’ambito produttivo, hanno offerto anche un
contributo decisivo alla riflessione teorica e all’evoluzione delle tecniche di realizzazione. Solo per fare un
esempio, possiamo citare i numerosi brevetti ideati da Roberto Salerni. E’ pensando a questa storia e a questi
grandi uomini, che l’Amministrazione comunale ha ideato un grande progetto culturale che ha come centro
il Museo delle Corde Armoniche.
COMUNE DI SAN VALENTINO IN ABRUZZO CITERIORE (Pescara, Abruzzo)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Largo San Nicola – Ex Convento | telefono: 085 8574131| sito: www.comune.sanvalentino.gov.it
L’attuale Biblioteca Comunale di San Valentino nasce dalla voglia e dal desiderio di realizzare uno spazio
culturale aperto a tutti. Tale progetto si sviluppa grazie all’Associazione Culturale Form-Art1 che nel 2008
propone alla Giunta comunale, insediatasi da poco, il progetto “Mai soli con un libro”2 e nello specifico il suo
modulo “Il libro ritrovato”3.
MUSEI
Museo dei Fossili e delle Ambre
indirizzo: Villa Olivieri de Cambacérès,
www.comune.sanvalentino.gov.it
Via
Cupoli
10
|
telefono:
085
8574131|
sito:
Il Museo dei Fossili e delle Ambre di San Valentino in A.C. è stato istituito nel gennaio 2004. Conserva una
vasta raccolta di fossili illustranti la storia degli ultimi 500 milioni di anni del nostro pianeta e una preziosa
raccolta di ambre, studiate sia dal punto di vista paleontologico sia da quello di utilizzazione da parte
dell’uomo.
COMUNE DI SANT'EUFEMIA A MAIELLA (Pescara, Abruzzo)
MUSEI
218
Museo etnografico “Marcello de Giovanni” di Roccacaramanico
indirizzo: Via Roma (centro informazioni) | telefono: 3292363228 | sito: www.santeufemia.gov.it
A Roccacaramanico, frazione di Sant’Eufemia a Maiella, sono conservati gli attrezzi e gli utensili che
raccontano le tradizioni ed i modi di vita degli abitanti della Maiella. Il Museo Etnografico Marcello M. de
Giovanni cura la rappresentazione, la divulgazione, la ricostruzione e lo studio del modo di essere e di operare
dell’homo laborans del comprensorio montano Maiella-Morrone e della Regione Abruzzo, attraverso la
cultura degli oggetti, degli utensili e delle macchine attinenti alle attività agricole, artigianali e silvo-pastorali.
COMUNE DI SERRAMONACESCA (Pescara, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Abazia di San Liberatore a Majella
Si tratta di uno dei più importanti esempi di architettura romanica abruzzese.
L’edificio a pianta basilicale è a tre navate, la navata centrale è rivestita da un pavimento mosaicato risalente
al 1275. Nelle absidi centrale e sinistra vi sono due importanti cicli di affreschi, i più antichi dei quali risalgono
al XIII sec. La facciata esterna, in pietra concia della Maiella, è affiancata da un campanile a pianta quadrata
ed era un tempo preceduta da un portico.
Castel Menardo
La sua collocazione, è certamente da ricollegarsi al carattere difensivo che la fortezza doveva possedere.
L'edificazione del forte risale probabilmente al XII-XIV secolo ed era posto a difesa della vicina Abbazia di San
Liberatore a Maiella. La tradizione vuole che esso venne costruito da Carlo Magno lungo la linea di confine
del suo impero per consacrare il suo potere sui territori conquistati. L'impianto è triangolare, con un corpo
quadrangolare inserito su una delle estremità e due torri circolari agli altri vertici.
BIBLIOTECHE
MediaBiblioteca
indirizzo: Piazza del Popolo | telefono: 084 859416 | sito: www.comune.serramonacesca.pe.it
Biblioteca e Mediateca di Serramonacesca
MUSEI
Museo della Musica
indirizzo: Via Roma 13 | telefono: 085 859780 | sito: www.comune.serramonacesca.pe.it
Il Museo della Musica è intitolato al Maestro Antonio Tatone che ha dato lustro al nostro paese. A
Serramonacesca la tradizione bandistica è fortemente radicata e documentata fin dal 1800, anche se gli
anziani testimoniano che tale tradizione risalirebbe addirittura al 1700. Il Museo è dedicato a tutti i maestri
di Serramonacesca come Silvio Mancini, Vincenzo Colasante, Gino Mancini, Centurione Ettore, ecc. L'ingresso
al Museo è libero; si può visitare individualmente o in gruppo; accoglie numerose scolaresche.
COMUNE DI SULMONA (L’Aquila, Abruzzo)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Abbazia Santo Spirito al Morrone
Le sue origini sono legate alla figura di Pietro di Angelerio, monaco benedettino, eremita, fondatore
dell’ordine dei Celestini e Papa con il nome di Celestino V. Sarà lui a iniziarne la costruzione ampliando
probabilmente la chiesetta di Santa Maria risalente alla prima metà del XIII secolo e promuovendo poi la
costruzione di una nuova chiesa dedicata allo Spirito Santo con annesso Monastero.
Eremo di San Pietro
Fatto costruire da fra' Pietro dopo il 1290, egli vi si stabilì nel 1293 ma vi rimase solo un anno, fino al giorno
in cui venne eletto Pontefice. La zona più interessante e suggestiva è costituita dall'oratorio e dalle due
successive cellette dove dimorarono San Pietro Celestino e il Beato Roberto da Salle. L'oratorio è coperto da
affreschi eseguiti dal Maestro Gentile da Sulmona nel 1200. La parte di fondo rappresenta una crocifissione
con Maria e San Giovanni ai piedi della Croce; sulla lunetta dell'ingresso sono raffigurati San Benedetto tra i
Padri eremiti Mauro e Antonio. Sulla parete di sinistra è visibile un ritratto di Celestino raffigurato con abito
monastico e con mantello bianco.
Eremo di sant’Onofrio
Edificio religioso posto sulle pendici dell'omonimo monte, nei pressi di Sulmona, risalente al XIII secolo, che
custodisce la memoria di Pietro Angelerio (o Pietro da Morrone), il frate eremita che qui visse e che divenne
papa nel 1294 con il nome di Celestino V e poi santo.
BENI ARCHEOLOGICI
Villa di Ovidio
L'antico oppidum italico, le cui vere radici vanno forse cercate sulle alture del Colle Mitra, dove una
imponente cinta muraria testimonia la presenza di un insediamento fortificato preromano. Ma la data storica
per Sulmona è il 43 a.C., anno della nascita dell'illustre poeta Publio Ovidio Nasone. Le tracce della Sulmona
romana sono riemerse dai recenti scavi del Tempio di Ercole Curino che, secondo un'antica tradizione,
sarebbero i ruderi della villa di Ovidio.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Largo Salvatore Tommasi 10 | telefono: 0864/2421| sito: www.comune.sulmona.aq.it
220
Istituita nel 1812 su iniziativa di un gruppo di cittadini ed allestita nel Palazzo Comunale, fu successivamente
trasferita presso l’Abbazia di Santo Spirito a Morrone, dove il suo fondo bibliografico contribuì ad
incrementare la già cospicua Biblioteca del Collegio degli Abruzzi, avviata da Pietro Angelerio prima della sua
ascesa al soglio pontificio. Nel 1958, in occasione del bimillenario della nascita del vate sulmonese, è stata
intitolata a Publio Ovidio Nasone.
Biblioteca dei Frati Cappuccini “San Francesco di Paola”
indirizzo: Via Montesanto 1 | telefono: 0864/2421| sito: www.comune.sulmona.aq.it
La biblioteca conventuale conserva prevalentemente testi di teologia e letteratura che vanno dal XVII secolo
fino al 1980 circa. Non si conosce esattamente il numero complessivo dei volumi che ne costituiscono il
patrimonio librario. Non è aperta al pubblico.
Biblioteca della Fondazione Nazionale “Giuseppe Capograssi”
indirizzo: Via Papa Innocenzo VII, 11 | telefono: 0864/2421| sito: www.visit-sulmona.it
Allestita all’interno del palazzo Capograssi, è composta esclusivamente dal fondo della famiglia Morbiducci
contenente testi di cultura generale non ancora catalogati. I volumi, appartenuti alla famiglia Capograssi,
sono attualmente custoditi nella Biblioteca Diocesana di Santa Chiara mentre gli scritti di Giuseppe
Capograssi, insigne giurista e filosofo sulmonese (1889 – 1956) e gli studi critici sulla sua opera sono
conservati nella Biblioteca del Centro di Promozione Culturale a lui intitolata.
Biblioteca dell’Archivio di Stato dell’Aquila – Sezione Distaccata
indirizzo: Viale Sant’Antonio 20 | telefono: 0864/2421 | sito: www.visit-sulmona.it
Il 30 giugno 1960 fu istituita a Sulmona la Sottosezione dell’Archivio di Stato per conservare l’archivio notarile
che, in città dal 1879, rischiava di essere trasferito a L’Aquila; in soli cinque anni divenne Sezione. Ospitata
inizialmente in alcuni locali dell’ex-Palazzo Pretorio fu poi trasferita nel Palazzo della SS. Annunziata,
nell’ambiente dell’antica farmacia e in quello sottostante l’Auditorium. Negli anni era intanto mutata la
legislazione e lo Stato subentrò nella gestione; nel 1975 fu istituito il Ministero per i Beni Culturali ed
Ambientali, cui passarono le competenze degli archivi.
Biblioteca Diocesana di Santa Chiara
indirizzo: Piazza Giuseppe Garibaldi 76 | telefono: 0864/2421| sito: www.visit-sulmona.it
Già biblioteca del Seminario vescovile di Sulmona, la sua storia è legata al canonico don Virgilio Orsini,
letterato e storico che negli anni Sessanta del Novecento, che si adoperò con grande impegno per la sua
istituzione, acquistando molti dei volumi che vi si conservano, anche a proprie spese. Nel tempo al fondo
originario da lui costituito si sono aggiunte donazioni di Enti e privati, che hanno fatto sì che il patrimonio
librario divenisse sempre più cospicuo.
MUSEI
Museo Civico dell’Annunziata
indirizzo: Corso Ovidio| telefono: 0864210216| sito: www.comune.sulmona.aq.it
Articolato in due sezioni, una archeologica che si articola su due diversi livelli: la lunga sala al piano terra è
dedicata ai reperti di epoca preistorica, protostorica e italica, mentre le testimonianze di Età romana (dal III
sec. a.C. all’Alto Medioevo) occupano gli ambienti del piano superiore, a cui si accede attraverso un loggiato;
la seconda sezione, Medievale-Moderna, Si sviluppa su cinque sale, la prima delle quali denominata “Sala del
Cavaliere”, in quanto vi si conservavano le armature della Giostra Cavalleresca; attualmente vi sono esposti
reperti lapidei dal XII al XVI secolo, tra cui la più antica immagine scolpita di Ovidio sinora rinvenuta in città.
Museo Diocesano di Arte Sacra
indirizzo: Vicolo del Vecchio 1 | telefono: 0864 212962 | sito: www.comune.sulmona.aq.it
È allestito nei suggestivi ambienti conventuali, distribuiti attorno al chiostro, nei quali sono confluite opere
comprese tra il XII e il XIX secolo, provenienti dalla cattedrale e da altre chiese cittadine e della Diocesi.
Museo del Costume Popolare e della Transumanza
indirizzo: Piazza Santissima Annunziata 6 | telefono: 08642421| sito: www.comune.sulmona.aq.it
La “Sala del Campanile” ospita una significativa raccolta etnografica, costituita da stampe, costumi popolari
e oggetti d’uso, molti dei quali legati alla pastorizia. Le prime, oltre 160, sono datate dal 1790 al periodo
preunitario e comprendono incisioni, litografie, acquetinte ed acquerelli; tra le più antiche quelle
commissionate da Ferdinando IV di Borbone per una rilevazione dei costumi popolari delle diverse province
del Regno di Napoli.
Museo Pelino dell’Arte e Tecnologia Confettiera
indirizzo: Via Stazione Introdacqua 55 | telefono: 0864/210047 | sito: www.comune.sulmona.aq.it
Museo, realizzato da Olindo Pelino, intende presentarsi come un doveroso atto di riconoscimento della
Fabbrica di Confetti Pelino nei confronti di tutti gli antichi confettieri (non solo della famiglia Pelino) che dal
tardo Medioevo in poi hanno contribuito a creare la fama di Sulmona come città dei confetti.
Museo di Storia Naturale
indirizzo: Palazzo Sardi, Via Angeloni 11 | telefono: 086431380 | sito: www.comune.sulmona.aq.it
Il Museo di Storia Naturale di Sulmona offre una collezione entomologica dedicata agli insetti locali. Si tratta
di circa 7000 esemplari tra i quali esemplari straordinari per dimensioni, come la Saturnia del pero la farfalla
più grande d'Europa, o per fenomeni di mimetismo, come l'Insetto stecco e il bombice a foglia di quercia.
Museo dell’Immagine
indirizzo: Via Galilei 10 | telefono: 08642421 (municipio) | sito: www.comune.sulmona.aq.it
Il patrimonio museale è costituito principalmente da attrezzature e materiali d’epoca del periodo compreso
tra fine XVIII e l’inizio XXI secolo. Sono visibili, tra gli altri beni, litofanie, poliorami, chambre clair, visori del
ventennio 1840-1860 (tra cui il primo originale stereoscopico di Brewster), la fotocamera tedesca “Stirn” del
1888 – una delle prime macchine fotografiche da spionaggio, come molte microcamere e spy-camere pure
esposte – e diversi modelli di campagnole fine.
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COMUNE DI TARANTA PELIGNA (Chieti, Abruzzo)
MUSEI
Museo Virtuale delle Grotte del Cavallone
indirizzo: Palazzo Malvezzi | telefono: 0872.910118 | sito: www.grottedelcavallone
Il Percorso visita è articolato attraverso quattro sale espositive: La Fauna, la flora, il paesaggio del Parco
Nazionale della Majella e del Vallone di Taranta sono i protagonisti della prima sala; nella seconda si trova
un’importante esposizioni di concrezioni vere, cristalli, stalattiti e stalagmiti. Sono poi presenti una sala video
ed una sala della ricostruzione e del percorso virtuale delle grotte del cavallone.
COMUNE DI TOCCO DA CASAURIA (Pescara, Abruzzo)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale “C. Di Bartolomeo”
indirizzo: Via Centenario unità d’Italia | telefono: 085 8809542 | sito: www.comune.toccodacasauria.pe.it
La biblioteca comunale di Tocco da Casauria aderisce alla rete nazionale delle Biblioteche "Tilipirke "
attraverso la quale è possibile effettuare la catalogazione e la consultazione on-line dei testi disponibili. Il
catalogo viene costantemente aggiornato. E' possibile conoscere anche con lo stato di ciascun libro (se in
prestito o se disponibile).
MUSEI
Museo Civico “Pina di Roberto”
indirizzo: Via Rovetone | telefono: 085-880533 | sito: www.toccodacasauria.com
Il Museo è stato inaugurato nel 2001 in occasione della ricorrenza del 150° anno dalla nascita a Tocco di
Francesco Paolo Michetti, ha ospitato a lungo opere dello stesso artista e in seguito anche testimonianze
della storia e cultura del paese. E' stato successivamente intitolato alla memoria dell’illuminato Sindaco M.
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PARCO NAZIONALE DEL VESUVIO
COMUNE DI BOSCOREALE (Napoli, Campania)
BENI ARCHEOLOGICI
Villa in via Casone Grotta
Lungo la via Casone Grotta, limite tra i territori comunali di Boscoreale e di Pompei, dal 1986 la SAP ha
intrapreso un'indagine di scavo sistematica che ha portato alla luce alcuni ambienti, con strutture murarie in
opus reticulatum e ammorsature angolari in opus vittatum, pertinenti ad una villa romana. Allo stato attuale
delle indagini che si sono limitate ad individuare le creste dei muri, la parte di maggiore interesse è costituita
da un vano coperto da un tetto a doppio spiovente che presenta, sulla parete di fronte all'ingresso, un larario
perfettamente conservato con decorazione in stucco (questo settore del complesso è stato coperto con una
tettoia). Per motivi di sicurezza il monumento è stato reinterrato. La villa è risalente all'Età tardo
repubblicana, verso la fine del I secolo a.C.
Villa Regina
La villa, datata secondo quarto del I secolo a.C., è il frutto di un ritrovamento fortuito del 1977. La SAP ha
intrapreso un progetto di indagine sistematica protrattosi dal 1978 al 1980 che ha portato alla messa in luce
dell'intero monumento e dunque alla conoscenza e alla musealizzazione di uno dei tanti insediamenti
produttivi dell'ager pompeianus noti alla letteratura archeologica ma non fruibili. Si tratta di un complesso
di dimensioni piuttosto ridotte essenzialmente improntato alla produzione vinicola, come testimonia la pars
rustica della villa (la cella vinaria e il torcularium) e la presenza di un vigneto nell'area circostante attestato
dalle indagini paleobotaniche ivi condotte. L'unico ambiente signorile appare essere il triclinium sul lato nordest del portico, con le pareti dipinte in III e IV stile pompeiano.
Villa N. Popidio Floro
Villa rustica risalente al I secolo a.C. Il complesso che scavato nei primi anni del 1900, deriva la sua
denominazione convenzionale dal proprietario o procurator N. Popidus Florus, era incentrato su un porticato
affiancato da tre lati dai locali di servizio e produzione, dalle stanze residenziali e dal quartiere termale (area
di 800 metri quadrati ca.). Della villa è oggi visibile solo una parte del settore termale che, insieme alla cucina
praeturnium, occupava l'angolo nord-orientale dell'edificio e che si componeva di frigidarium con ambiente
musivo in bianco e nero con due lottatori, di tepidarium pavimentato con un mosaico bianco con fascia nera
e di calidarium, munito di labrum di marmo bianco, con pavimento musivo a motivi marini e pareti affrescate
in IV stile pompeiano.
Villa di L. Cecilio Giocondo, o del Tesoro delle Argenterie o alla Pisanella
La villa, scavata a due riprese nel 1876 (scavi Pulzella) e negli anni 1895 e 1899 (scavi De Prisco), essendo
rimasta in luce dal momento della scoperta, e allo stato attuale ridotta a pochi resti invasi dalla vegetazione.
Il complesso, risalente all'inizio del I secolo avanti cristo, si articolava in due distinti settori, con la parte
residenziale a nord provvista di un quartiere termale pavimentato a mosaico e la parte servile-produttiva che
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occupava la metà sud e la zona orientale (dal torcularium per il vino, al quartiere di alloggio per i servi, alla
cella vinaria e olearia contenente ottantaquattro doli).
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale “Francesco Cangemi”
indirizzo: Piazza Pace 1 | telefono: 0815373900 | sito: www.comune.boscoreale.na.it
La Biblioteca, con deliberazione della Giunta Municipale n°51, fu istituita il 3 marzo 1950, intitolata alla
memoria di “Francesco Cangemi”, consigliere e amministratore, dotto cittadino che nel corso di tutta la sua
vita fu sempre e costantemente all’avanguardia di ogni opera intesa a rinnovare e rinvigorire la cultura
popolare, sia a Boscoreale sia nei comuni vicini.
MUSEI
Museo Antiquarium di Boscoreale
indirizzo: Via Settetermini 15 | telefono: 081 5368796 | sito: www.comune.boscoreale.na.it
Inaugurato nel 1991 dalla Soprintendenza archeologica di Pompei, l’Antiquarium di Boscoreale espone
reperti archeologici provenienti da tutti i principali siti dell’area vesuviana (Pompei, Ercolano, Oplontis,
Stabiae, Terzigno, Boscoreale) attraverso i quali, e con il supporto di apparati didattici, si ricostruiscono le
caratteristiche principali del territorio in epoca romana e le modalità dell’utilizzo delle risorse naturali da
parte dell’uomo.
COMUNE DI BOSCOTRECASE (Napoli, Campania)
BENI ARCHEOLOGICI
Villa Rustica contrada Carotenuto
Durante lavori estrattivi di materiale edile nel fondo Ippolito Cirillo in contrada Carotenuto, a 2 km da S. Maria
Salome, sono stati rinvenuti i resti di un ambiente di servizio (una cucina) pertinente ad una villa rustica alle
pendici del Vesuvio. Parte di una stanza con murature in opera incerta intonacata e pavimento in cocciopesto;
sulla parete settentrionale del vano era addossato un forno in mattoni. Delle emergenze, già danneggiate al
momento della scoperta, non resta traccia in situ.
Rinvenimenti di Ville Rustiche
Contrada Cinquevie a Casavitelli, Contrada Pescioni a Casavitelli, località Pennino del Mercante, località
Pescioni, strada panoramica Boscoreale-Boscotrecase: si segnalano i rinvenimenti di diversi reperti
archeologici di età romana, canali di irrigazione, forni romani, costruzioni con statue di bronzo, strutture
murarie, resti di ville di età precedente all'eruzione del 79 d.C.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale “Pino Grizzuti”
indirizzo: Via Pirozzi 1 | telefono: 081537338 | sito: www.comune.boscotrecase.na.it
Biblioteca pubblica comunale di Boscotrecase.
COMUNE DI ERCOLANO (Napoli, Campania)
BENI ARCHEOLOGICI
Villa alle Novelle
Villa rustica della seconda metà del I secolo a.C., l'area della villa, verosimilmente già esplorata in epoca
settecentesca attraverso cunicoli, è stata segnalata all'attenzione della SAP nel 1953 data la presenza di
strutture di età romana affioranti in una cava del comune di Ercolano posta a 200 m. di altitudine sulle pendici
del Vesuvio: la località è raggiungibile da via Viola ed è delimitata ad est della via comunale Novelle
Castelluccio. Nel 1984 è stata condotta sul posto una campagna di scavo che ha chiarito l'entità dei
ritrovamenti, parzialmente danneggiati dallo sbancamento di cava: del complesso sono stati portati alla luce
due gruppi di ambienti costruiti con muri in opera reticolata e separati da un lungo corridoio con pavimento
in cocciopesto di 7 m di lunghezza per 1,50 m di larghezza.
BIBLIOTECHE
Biblioteca civica “Giovanni Bonajuto”
indirizzo: Via Alessandro Rossi 42 | telefono: 081 788 12 44 | sito: www.comune.ercolano.na.it
Biblioteca Comunale presso Villa Ruggiero
MUSEI
Museo Archeologico Virtuale
indirizzo: Via IV Novembre 44 | telefono: 081 19806511 | sito: www.museomav.it
Un tuffo nel passato attraverso un'esperienza multisensoriale, per conoscere e scoprire nel dettaglio, le realtà
storiche di Ercolano e Pompei prima dell'eruzione vesuviana del 79 d.C. Questa la missione del MAV, struttura
che nasce nel cuore di Ercolano e che garantisce una nuova modalità di fruizione culturale.
Museo Vulcanologico dell’Osservatorio Vesuviano
indirizzo: via dell’Osservatorio | telefono: 081 6108560 | sito: www.ov.ingv.it
L’Osservatorio Vesuviano, primo Istituto al mondo per lo studio dei fenomeni vulcanici, fu fondato nel 1841
per volere di Ferdinando II di Borbone come avamposto per l’osservazione diretta dell’attività del Vesuvio,
ed è da sempre meta ambita di studiosi italiani e stranieri. La storia del Vesuvio e dell’Osservatorio Vesuviano,
mostrato negli affascinanti ambienti dell’epoca gli strumenti utilizzati per lo studio del vulcano e le numerose
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collezioni di libri, strumenti antichi, dipinti, mappe, rocce e minerali. Tra queste, l’ultima, sui minerali del
Somma-Vesuvio, è organizzata in modo da evidenziare i diversi ambienti genetici di formazione dei vari
minerali ed è frutto di una donazione del collezionista Mariano Carati.
COMUNE DI MASSA DI SOMMA (Napoli, Campania)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Veseri 5 | telefono: 081 788 3211 | sito: www.comunedimassadisomma.na.gov.it
Biblioteca del comune di Massa di Somma presso il Municipio
COMUNE DI OTTAVIANO (Napoli, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Il Palazzo de' Medici di Ottaviano
Il palazzo de' Medici di Ottaviano è conosciuto ancora oggi come "castello mediceo", questa denominazione
ci induce ad ipotizzare l'esistenza id una struttura medievale, oggi scomparsa. Nei secoli X e XI, il governo del
territorio di Ottaviano cadde nelle mani dei Longobardi e successivamente degli Svevi e dei Normanni, che
per consolidare la loro potenza sulle terre acquisite ed aumentarono e rafforzarono le opere difensive. E'
probabile che sotto queste dominazioni venisse eretto il primo impianto del "castello" di Ottaviano. Il palazzo,
di impianto rinascimentale e successivamente ampliato e restaurato con magnifici affreschi parietali, stucchi
e tele d'ispirazione neoclassica, fu costruito dalla famiglia de' Medici che mantennero il possesso del feudo
di Ottajano dal 1567 e 1861.
BENI ARCHEOLOGICI
Villa rustica, cisterna, impianto termale
Alle pendici del Somma-Vesuvio, in località Bosco de Siervo, al confine tra il territorio comunale di Ottaviano
e quello di Somma Vesuviana, la SAP ha intrapreso nel 1995 uno scavo sistematico che ha portato alla luce
strutture di età romana sepolte dall'eruzione del 79 d.C. e nella fattispecie : una grande cisterna (lunghezza
32m; larghezza 2,40 ,) a quattro vasche costruita con murature in opus caementicium e rivestimento in
cocciopesto e a ca. 20m a NE, si segnala il calidarium con murature in opera incerta e pavimento a mosaico
figurato con motivi marini a tessere bianche e nere che, essendo stato distaccato per motivi di sicurezza, ha
permesso di mettere in luce l'impianto apocaustico del vano. Le strutture antiche sono state parzialmente
danneggiate dagli sbancamenti moderni praticati per la sistemazione dell'area a terrazze.
Villa Rustica, località Boscariello
In seguito a lavori di sbancamento di una collina per l'estrazione di materiale lavico intrapresi nel 1991 in
località Boscariello, sono emersi i resti di strutture murarie in opus incertum ricoperte di intonaco: in
conseguenza del ritrovamento, sono stati eseguiti nel 1993-1994, saggi di controllo dai quali è emersa parte
del quartiere produttivo di una villa rustica distrutta dall'eruzione del 79 d.C. : si è infatti rinvenuta una
struttura muraria in opera incerta di 45 cm di spessore ed altezza massima conservata di 90 cm, di cui è stato
portato alla luce un tratto di 2,90 metri di lunghezza, che delimitava un ambiente rustico pavimentato in
cocciopesto (verosimilmente un torcularium).
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Piazza Municipio 1 | telefono: 0818280220 | sito: www.comune.ottaviano.na.it
Biblioteca Comunale di Ottaviano presso il Municipio
COMUNE DI POLLENA TROCCHIA (Napoli, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Villa rustica, cisterna, strada.
La villa risale al 79 d.C., mentre la cisterna è di epoca tardo imperiale, tra la fine del V secolo e l'inizio del VI
secolo d.C. Durante i lavori edili ai margini di via Duca della Regina sono stati individuati in sezione, oltre ad
un battuto stradale di età romana con andamento est-ovest di 3,9 metri di larghezza, i resti di un ambiente
produttivo ( la cella vinaria con almeno quattro doli )di una villa rustica sepolta dall'eruzione pliniana. Poco
più a monte inoltre, nella stessa occasione, è stata portata alla luce, durante la costruzione del muro
perimetrale della strada moderna, una cisterna tardo-antica con pareti in opera incerta rivestite di
cocciopesto, distrutta dall'eruzione di "Pollena". Notevole la presenza, a 220 m più a monte sulla stessa via
Duca della Regina in località S. Martino, di un'altra villa rustica con cella vinaria e cisterne, indagata dal Della
Corte nel primo trentennio del 1900.
Magazzini
A seguito di lavori edili eseguiti nel 1988 in località masseria De Carolis lungo la via provinciale Vasca, la
Soprintendenza archeologica ha condotto uno scavo che ha messo parzialmente in luce un complesso di
quattro ambienti voltati in opera laterizia, verosimilmente magazzini per lo stoccaggio di prodotti agricoli:
l'area, che risulta proprio al margine dei limiti del parco, potrebbe essere in collegamento con le strutture
individuate in proprietà V. Di Sarno.
Tempietto
Nel 1963 è stato portato alla luce un complesso in laterizio comprendente un ambiente absidato su podio
sopraelevato (5,30 x 5,50 m) che va presumibilmente interpretato come un tempietto; dalla zona provengono
tre sculture conservate al Museo Nazionale di Napoli. Ipotetico il collegamento di queste strutture con i
rinvenimenti effettuati ca. 700 metri più a nord dell'area in località masseria del Carolis, i "Magazzini" ai
margini dell'area del parco.
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BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Cavour 85 | telefono: 081 5313506 | sito: www.comune.pollenatrocchia.na.it
Biblioteca comunale presso il centro Polivalente Paolino Avella, la gestione è affidata alla Associazione
Paolino Avella Onlus.
COMUNE DI S. ANASTASIA (Napoli, Campania)
BENI ARCHEOLOGICI
Villa Rustica
Rinvenimento da parte del Gruppo Archeologico Napoletano nel 1980, durante una ricognizione in località
Migliaccione a 280 m al di sopra del livello del mare di strutture relative ad una villa romana: nella sezione
della stratificazione lavica erano visibili resti murari in opera cementizia con inserti in laterizio (lunghezza
massima 1m; altezza 1,30m)
Monumento Sepolcrale
Tra il novembre 1967 e il maggio 1968 venne messo parzialmente in luce nella proprietà G. Marciano
(cantinato del numero civico 2 in via Murillo di Trocchia), a ca. 8m sotto l'attuale piano stradale, un
monumento funerario che all'esterno consta di un recinto con murature perimetrali in opera reticolata e
piccolo ingresso sopraelevato sul lato orientale, mentre all'interno è costituito da una costruzione a base
quadrangolare con cuspide sovrapposta; la camera sepolcrale, il cui piano di camminamento è ribassato, è
coperta da una volta a botte e presenta lungo le pareti otto nicchie a sezione quadrangolare per le deposizioni
in olle fittili. Un'epigrafe marmorea infissa sulla parete settentrionale esterna del sepolcro attesta la proprietà
da parte di una famiglia di liberti della gens Plaetoria, e fa risalire la datazione della costruzione alla metà del
I secolo d.C.
Ville Rustiche, località Alveo Pollena
Sulle pendici del Somma, in località Alveo Pollena, sono stati individuati i resti della cella vinaria di una villa
rustica di età romana; le strutture antiche sono state distrutte dai lavori agricoli.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale Giancarlo Siani
indirizzo: Via Madonna dell’Arco 54 | telefono: 081 893 0 111| sito: www.comunesantanastasia.gov.it/
Biblioteca Comunale di Sant’Anastasia
COMUNE DI S GIUSEPPE VESUVIANO (Napoli, Campania)
BIBLIOTECHE
Biblioteca “G. Bovio”
indirizzo: Via C. Battisti| telefono: 081 8275285 | sito: www.comune.sangiuseppevesuviano.na.it
La Biblioteca "G. Bovio" è uno spazio culturale e sociale, luogo di incontro tra giovani e meno giovani, dove è
possibile leggere quotidiani locali e nazionali, riviste specialistiche, utilizzare le sale per studiare, fare ricerche,
attingere alla fornita biblioteca periodicamente aggiornata.
COMUNE DI S. SEBASTIANO AL VESUVIO (Napoli, Campania)
BENI ARCHEOLOGICI
Villa rustica
Nel 1964 in seguito ai lavori per la costruzione di un Seminario dell'Ordine dei Chierici della Madre di Dio in
un terreno di proprietà del suddetto ordine, a 172 sopra il livello del mare, vennero alla luce i resti di una villa
rustica di età romana che fu parzialmente indagata dalla allora Sovraintendenza alle Antichità della
Campania: si rinvennero sei ambienti, sia residenziali, con resti di pareti dipinte in III e IV stile pompeiano,
che produttivi, come il magazzino ovvero peristilio, la cella vinaria e il torcularium, di una villa rustica che
sembra aver avuto diverse fasi costruttive fra il I secolo a.C. e il II secolo d.C. e che dopo la distruzione del 79
d.C. è stata parzialmente rioccupata.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Leonardo da Vinci | telefono: 0817867111 | sito: www.comune.sansebastianoalvesuvio.na.it
Biblioteca Comunale di San Sebastiano al Vesuvio
COMUNE DI SOMMA VESUVIANA (Napoli, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Il Borgo murato di Casamale
Le prime notizie storiche del Borgo murato di Casamale, l'unico centro all'interno del Parco Nazionale del
Vesuvio, risalgono al VI secolo e riferiscono di un villaggio rurale che sorse probabilmente proprio nel luogo
di un'opera fortificata di epoca romana. Il Castrum Summae era già presente nel secolo XII, elencato tra le
fortezze da riparare al tempo di Federico II, e successivamente sotto il dominio degli Angioini fu cinto di mura.
Le stesse furono fortificate e dotate di torri e porte di accesso alla città nel periodo Aragonese.
Contestualmente a monte della cinta murata Alfonso d'Aragona fece erigere, per ragioni strategiche, il
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Castello d'Alagno. Purtroppo l'attuale stato di conservazione è pessimo e l'uso attuale è destinato
prevalentemente a fini residenziali.
Il Castello d'Alagno
L'edificio, di epoca aragonese e risalente al XV secolo, fu costruito in sostituzione di un antico castello
normanno, ubicato più a monte. Il nuovo castello, sorge a ridosso del centro abitato nei pressi di una delle
porte della città murata e presenta quattro torri angolari merlate, originariamente allo stesso livello. Nel
corso degli anni subì numerose trasformazioni e restauri ed oggi il castello grava in pessime condizioni di
abbandono e degrado.
Chiesa la Collegiata
La chiesa di S. Maria della Sanità o di S. Maria della Neve, o più anticamente chiesa di S. Giacomo, assunse
sotto il titolo di S. Maria Maggiore, la denominazione Insigne Chiesa la Collegiata di Somma. Costruita nel XIV
secolo su una struttura preesistente di impostazione romanica sia nella pianta che nella facciata, risulta oggi
caratterizzata da segni stilistici della corrente artistica sviluppata dal XI al XIII secolo, ma altrettanto evidenti
sono i motivi barocchi del portale in piperno che inquadra l'accesso principale.
Rocca Normanna, Chiesa e convento di S. Maria a Castello
Il Santuario, localizzato sulle mura della rocca normanna, fu costruito intorno al 1470 in prossimità dell'antica
chiesa di S. Lucia, di impostazione gotica e di origine regale. Nel 1631 la chiesa fu totalmente distrutta
dall'eruzione vulcanica; ricostruita nel 1650 per volere di Antonio Orsino, conte di Sarno, fu ampliata con la
costruzione di nuove celle e del campanile intorno al 1752. L'Art Summae si compone di una strada di accesso,
di una rampa d'accesso, della Chieda di S. Maria a Castello, della Chiesa gotica di S. Lucia e della Torre residua.
Inoltre sono presenti mura visibili e tracce delle mura invece ad oggi scomparse.
Il Convento e la Chiesa delle Alcantarine
Il complesso della chiesa di S. Francesco, poi della Ss. Trinità, oggi conosciuta come chiesa delle Alcantarine
e del Convento, è inserito nel "mastio aragonese", struttura medievale costruita a protezione del "borgo
murato". La chiesa costruita tra il '600 e il '700 presenta una ricca ornamentazione e un'imponente cupola.
Attualmente è usato come luogo di culto
Il Palazzo Mormile-Torino
Il palazzo, eretto alla fine del XVII secolo, è collocato al centro di Somma; il prospetto principale, su piazza
Vittorio Emanuele II, presenta una lunga facciata bilanciata nei rapporti tra vuoti e pieni alternando finestre
e balconi incorniciati da stucchi.
La Torretta Delli Franci e/o Scorzio
Percorrendo uno stretto sentiero che si innesta sull'alveo del Spirito Santo, un viale conduce alla Torretta
appartenuta alla famiglia dei Franci nel primo decennio del XIX secolo successivamente alla famiglia Scorzio
ed oggi frazionata in diverse proprietà. La costruzione presenta grandi archi sorretti da spessi setti murari
esterni al perimetro della pianta, che sorreggono la rampa della scala che conduce ai piani superiori. Nella
zona a sud, distaccato dalla torretta, un particolare ambiente con copertura a botte in lapillo battuto,
caratterizza in modo particolare questo edificio.
La Torretta Raia e/o Dignosella
In posizione dominante e panoramica, si ergeva la casa o torretta Raia, oggi dimezzata a causa di uno
sbancamento realizzato nel 1988, che portò l'abbattimento dell'antica costruzione ubicata sul costone.
Rinvenimenti di un pavimento in cocciopesto e rocchi di colonne scanalate, rendono l'area estremamente
interessante. La costruzione si presentava come una perfetta torre dalla forma di un parallelepipedo da cui
fuoriusciva un elemento cilindrico contenente la scala a chiocciola. Nella parte esterna vi era una cisterna
oggi scomparsa.
La Torretta Cassano Raia
Nel territorio di Somma Vesuviana, nei secoli XVI, XVII e XVIII con l'incremento della coltivazione dei suoli, si
potenziarono e moltiplicarono costruzioni rurali con impianti compatti e razionali. La Torretta, posizionata in
prossimità dell'antico borgo del Casamale, è una delle costruzioni di questo tipo meglio conservata; l'accesso
avviene attraverso un affluente dell'alveo Fosso dei Leoni, che si trasforma, a valle, in strada inserendosi nel
borgo di Margherita. Il prospetto principale è a sud, rivolto verso il monte, e presenta un ampio spiazzo che
consente l'accesso all'edificio.
BENI ARCHEOLOGICI
Villa Rustica, località Raia al Cavon
Una ricognizione effettuata negli anni '80 in località Raia al Cavone ha confermato la presenza in loco, già
segnalata negli anni trenta, dei resti di una villa di età romana (murature seminterrate, resti di mosaici, di
stucchi parietali, di cocciopesto, frammenti ceramici e architettonici).
Strutture Murarie, Infrastruttura di una cisterna
E' stata segnalato il ritrovamento, presso S. Maria al Castello nel comune di Somma Vesuviana, nella proprietà
Colletta a 445 metri al di sopra del livello del mare, di un cunicolo scavato nel terreno lavico indurito,
intonacato in cocciopesto e con canalizzazioni in terracotta. E' stato segnalato il ritrovamento nel primo 1900,
in località Re delle Vigne, di un pilastro in muratura intonacato e dipinti e materiali vari, mentre in località
Amendolara sono state ritrovate due camere con inizio di volta a botte in origine pavimentate con mosaico
in bianco e nero risalenti ad età Romana.
Villa di Augusto
Dal 1932 al 1936 furono condotti scavi nel fondo di proprietà G. Febbraro in località Starza della Regina che
riportarono alla luce i resti di una villa romana riconosciuta come praedium Octaviorum, si rinvenne il portico
di accesso alla villa a due ordini sovrapposti di pilastri e colonne e una struttura muraria in opera isodoma
articolata in edicole, datata I secolo a.C. Allo stato attuale risulta completamente reinterrato.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Piazza Vittorio Emanuele III | telefono: 0818939167 | sito: www.comune.sommavesuviana.na.it
Biblioteca Comunale di Somma Vesuviana presso Palazzo Torino.
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MUSEI
Museo Contadino “Michele Russo”
indirizzo: Via Santa Maria del Pozzo 1 | telefono: 081 531 8496 | sito: www.museocontadino.com
Il Museo della Civiltà Contadina “Michele Russo” Arti, Mestieri e Tradizioni Popolari, è un’istituzione aperta
al pubblico dal 1995. Raccoglie circa 3000 oggetti, strumenti, attrezzi e reperti provenienti dall’area vesuviana
e dalla provincia di Napoli, concernenti la cultura contadina riferita ad un periodo storico precedente
l’introduzione delle macchine agricole sul campo coltivato.
Museo Etnostorico delle Genti Campane
indirizzo: Via S. Maria a Castello 127 | telefono: 081 1954 7992 | sito: www.accademiavesuviana.info
Il museo si sviluppa su due livelli e nelle varie sale si mostrano gli strumenti musicali, oggetti della vita
quotidiana, arredi, quadri dei secoli scorsi raccolti a Somma Vesuviana e in Campania. C'è una piccola
collezione di documenti storici molto interessanti fra cui anche lettere di soldati della prima guerra mondiale
indirizzate alle loro famiglie.
COMUNE DI TERZIGNO (Napoli, Campania)
BENI ARCHEOLOGICI
Villa Rustica 1, località Boccia al Mauro
Villa risalente al II o inizio I secolo a.C.. Gli scavi, condotti nel 1981 e nel 1983 in una zona di estrazione di
materiale lavico (Cava Ranieri) hanno portato alla luce, ad una profondità di ca. 20 m dall'attuale piano di
campagna, parte del settore produttivo di una villa rustica comprendente una grande cella vinaria con 42
doli, affiancata da ambienti di servizio con murature in opera incerta: un peristilio con colonne in tufo ed in
laterizio a nord e varie stanze ad est, tra cui un deposito per foraggio comunicante con una grande aia con
pavimento in cocciopesto. Oltre al porticato è stata parzialmente indagata un'altra serie di ambienti.
Nella stessa area sono stati individuai altri due complessi produttivi, due ville ( Villa 2 e Villa 6) , una tomba
alla cappuccina di un bambino, un sentiero vicinale con andamento est/ovest, nonché tracce nella parete di
cava di due tratti di cisterne romane ad U, di solchi di coltivazione e di una strada interpoderale con
orientamento NE-SO
Villa 2
All'interno dell'area della Cava Ranieri, posta ca. 800. a N-O della "Villa 1" è stato indagato, a partire dal 1984,
un secondo complesso produttivo convenzionalmente denominato "Villa2", che è risultato parzialmente
danneggiato dagli sbancamenti di cava. Anche in questo caso il settore portato alla luce è quello relativo al
quartiere rustico: attorno ad una corte centrale, con colonne e pilastri in laterizio su due lati, si dispongono
gli ambienti di servizio tra cui una cucina; nel settore sud-occidentale è stata individuata una grande area
scoperta pavimentata in cocciopesto, verosimilmente adibita ad aia, mentre la zona orientale era stata
destinata agli impianti produttivi, con il torcularium affiancato dal vano per la pigiatura delle uve, e la cella
vinaria con 24 doli. Nella vasta area scoperta a nord-est si deve probabilmente riconoscere un hortus.
Villa 6
Nell'area della cava di proprietà Ranieri è stata indagata una terza villa Rustica denominata "Villa 6" posta a
ca. 300 metri a sud della "Villa 2", di cui è stata messa in luce parte del quartiere residenziale e del quartiere
rustico. Il ricco settore abitativi, che occupa la parte nord-ovest del complesso, risale alla fase più antica della
costruzione databile alla metà del I secolo a.C. e, al momento dell'eruzione pliniana, era probabilmente in
decadimento: esso si compone di otto ambienti preceduti da un portico colonnato, che conservano murature
in opus incertum e la decorazione pittorica parietale e pavimentale in II stile, entrambe staccate per motivi
di sicurezza. La pars fructuaria della villa era invece in attività al momento dell'eruzione: di essa sono stati
individuati l'aia pavimentata in cocciopesto. Il settore produttivo del torcularium, la cella vinaria ricavata dal
vecchio giardino che si trovava in fase di abbandono nel 79 d.C., l'ingresso al quartiere rustico affiancato ad
est da un vano adibito a deposito-cucina di servizio.
Villa Rustica, località S. Pietro
Nel 1992, in località S. Pietro a ca. 390 metri al di sopra del livello del mare, la SAP ha recuperato in una cava
abusiva manufatti archeologici (frammenti di ceramica e di cocciopesto) con ogni verosimiglianza relativi ad
una villa rustica di età romana del I secolo d.C.
MUSEI
Museo Emblema
indirizzo: Via Vecchia Campitelli 37 | telefono: 081 8274081 | sito: www.salvatoreemblema.it
Il Museo è uno spazio che nasce dal volere dell’artista Salvatore Emblema di creare a Terzigno, nella sua città
natale, un luogo dedicato all’educazione, allo studio ed alla diffusione dell’arte contemporanea. Uno dei rari
esempi italiani di Casa-Museo che, su una superficie di circa 600 mq interni e di circa 3000 mq del parcosculture, riunisce le opere più significative dell’artista.
COMUNE DI TORRE ANNUNZIATA (Napoli, Campania)
BENI ARCHEOLOGICI
Villa di Poppea
Dopo la scoperta nel 1964 (l'area era già stata interessata da interventi borbonici) in località Mascatelle nella
zona tra il canale Sarno, via dei Sepolcri e via Margherita di Savoia, a partire dal 1967 l'area della villa è stata
oggetto di scavi sistematici che hanno messo in luce un ampio settore del complesso residenziale
attualmente aperto al pubblico: il sito in cui sorge la villa, attribuita alla famiglia della seconda moglie di
Nerone Poppea Sabina, è stato identificato con l'antica Oplontis, un centro residenziale suburbano tra
Pompei ed Ercolano. La costruzione, disposta secondo un asse N-S e con due settori distinti ad Est ed Ovest,
presenta diverse fasi costruttive: l'impianto originale (con murature in opus incertum e quasi reticulatum e
con decorazione pittorica in II stile pompeiano) deve datarsi alla metà del I secolo a.C.; in età augustea venne
ristrutturato l'impianto termale, ingrandito l'oecus e creato il portico esterno settentrionale, mentre ad età
giulio-claudia è riferibile l'ampliamento del complesso verso est con la costruzione della piscina. Al momento
dell'eruzione la villa era solo parzialmente abitata ed in fase di restauro.
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Villa di L.Crassus Tertius
In via Gioacchino Murat, dietro la scuola media G. Parini, a soli 400 m dalla villa di Poppea, dal 1974 è stato
intrapreso lo scavo sistematico di una villa della fine del II secolo a.C. improntata in particolar modo alla
commercializzazione del vino, come fanno pensare i depositi di anfore nell'ala nord ed in quella ovest del
portico. Il rinvenimento di un sigillo in bonzo recante il nome di L. Crassus Tertius suggerisce il nome del
proprietario o del procurator, un liberto della gens Crassia. Del complesso, disposto su due piani, è stato
indagato il settore gravitante attorno al peristilio a doppio ordine di colonne in tufo, su cui si affacciano una
serie di ambienti a piana quadrangolare aventi verosimilmente funzione di magazzini, a nord del peristilio e
con questo non comunicanti si trovano una serie di ambienti costituenti unità abitative a due piani con
l'ingesso su una strada in terra battuta, secondo uno schema che sembra ripetersi anche dall'altro lato della
via.
COMUNE DI TORRE DEL GRECO (Napoli, Campania)
BENI ARCHEOLOGICI
Villa Alle Scappe
Risalente all'Età Repubblicana, datata 79 d.C. L'area della villa, situata a 200m di altitudine e ad una distanza
di 4 km dal cratere, è stata oggetto di due brevi interventi promossi, nel 1981 e nel 1989, dalla SAP a seguito
di uno scavo abusivo che, in due sbancamenti a circa 26 metri di distanza lungo la Via Cupa Vecchia Falanga,
aveva portato alla luce resti di strutture antiche, poste a circa 3,50 m di profondità, da ritenersi relative ad
una villa rustica alle pendici del Vesuvio: sono così emersi ambienti pavimentati in cocciopesto con murature
in opera cementizia.
Villa ai Camaldoli
Villa risalente all'Età Augustea 79 d.C. All'interno di un'ansa della strada che porta al complesso dei PP.
Redentoristi sul pendio nord-orientale del Colle dei Camaldoli della Torre si conservano, parzialmente sepolti
dalla vegetazione, i resti di una villa rustica con murature in opus reticulatum e pavimenti in cocciopesto:
sono visibili un lungo muro, un pozzo e una cisterna rettangolare.
Villa Sora
Nell'area immediatamente a sud-est del cimitero di Torre del Greco, dalla fine degli anni ottanta sono stati
intrapresi gli scavi ed il recupero delle strutture di una delle maggiori ville marittime del territorio ercolanese,
già parzialmente indagata dagli interventi settecenteschi: sono stati portati alla luce alcuni ambienti del
settore padronale della villa, impreziositi con pavimenti in opus sectile o a mosaico ed elegante decorazione
pittorica. Nel settore sud-orientale si sono inoltre recuperati scarsi resti di una costruzione tardo-antica,
probabilmente un'altra villa con annessa necropoli, che nel IC secolo d.C. deve aver parzialmente occupato
la superficie dell'edificio distrutto dall'eruzione pliniana e che è poi stata abbandonata alla fine del V, inizio
del VI secolo d.C. in conseguenza dei terremoti seguiti all'eruzione di "Pollena".
Villa Terme-Ginnasio
Villa risalente al 62 d.C., esplorata da scavi ottocenteschi, il cui impianto è stato in gran parte distrutto nel
1842 per la costruzione della linea ferroviaria Napoli-Salerno, oltre ad aver subito i danni causati dall'erosione
marina. I resti attualmente visibili, frutto della ripresa delle indagini archeologiche nell'area da parte della
SAP (1992-1994) presso Ponte Rivieccio - nella stretta fascia compresa tra la spiaggia del Cavaliere e la
Ferrovia Napoli-Salerno- sono relativi al prospetto verso il mare, in opus reticulatum rivestito di intonaco
bianco e articolato in nicchie arcuate, dell'ordine intermedio delle tre terrazze in cui si articolava la
costruzione.
Villa Marittima
I resti archeologici, che constano di un ambiente pavimentato a mosaico e di un'esedra circolare con funzione
di belvedere, sono relativi ad una villa marittima di età medio-imperiale (II secolo d.C.) che si imposta sui resti
di una cisterna rettangolare che doveva far parte del complesso di una villa precedente distrutta dall'eruzione
del 79 d.C. La struttura è importante in quanto testimonia la rioccupazione della fascia costiera vesuviana
dopo la distruzione del 79 d.C.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale E. Aprea
indirizzo: Via Nazionale 601 | telefono: 0818836257
Biblioteca Comunale di Torre del Greco. Patrimonio librario attuale circa 10.000 volumi Sezione Antiquaria
"A. Ignorato" Patrimonio librario circa 1800 volumi datati tra il 1500 e il 1800. In fase di allestimento
Emeroteca con giornali locali.
Biblioteca dei Redentoristi
indirizzo: Via di Sotto ai Camaldoli 62 | telefono: 081 88 32 180
Biblioteca ecclesiastica appartenente all’Ente provincia Napoletana della Congregazione del SS. Redentore.
MUSEI
Museo della Marineria Torrese
indirizzo: Piazza Ferrovia 5 | telefono: 081 881 4527 | sito: www.museodellamarineriatorrese.it
Il piccolo Museo è situato nello storico edificio delle Ferrovie dello Stato. All’interno della sala è possibile
individuare alcune sezioni che nel corso degli anni si arricchiranno di ulteriori oggetti e documenti inerenti la
storia della marineria torrese. Il Museo oltre a conservare e valorizzare una ricca serie di oggetti, si pone
l’obiettivo di fornire ai giovani, quegli elementi culturali, sociali e artistici (per molto tempo dispersi) della
tradizione marinara.
Museo del Corallo
indirizzo: P.zza Luigi Palomba 6 | telefono: 081 8812480 | sito: www.isdegni.it
Nel salone che accoglie il Museo e nelle vetrine disposte lungo i due bracci del loggiato antistante, sono
esposti pregevoli esempi di lavori realizzati da studenti e docenti, nonché opere provenienti da donazioni o
acquisti, in corallo, madreperla, argento, tartaruga, ardesia, pietra lavica, e numerosi cammei; completano
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l’allestimento mobili caratterizzati dalla contaminazione di tecniche e materiali (ebanisteria, incisione del
corallo e dei cammei, intarsio dei metalli, scultura e tecniche di decorazione).
Museo del Giocattolo della Pro Loco di Torre del Greco
indirizzo: Corso Avezzana 26 | telefono: 081 8814676 | sito: www.prolocotorregreco.it
Nel Museo sono contenuti oltre 640 pezzi che rappresentano la storia del giocattolo nell’Italia del Novecento
attraverso oggetti di grande valore storico ed estetico di produzione italiana e mondiale. Il percorso
espositivo è articolato per aree tematiche. Questa scelta nasce da un’impostazione storica e demo
etnoantropologica che vuole sottolineare il rapporto fra i giocattoli e gli oggetti di uso comune, tra il gioco e
la vita reale.
Museo Collezione Basilio Liverino
indirizzo: Via Montedoro 61 | telefono: 081 8811225 | sito: www.liverino.it/museo.htm
La collezione ha contribuito notevolmente alla fama e al prestigio dell’imprenditore Basilio Liverino, che è
anche autore del volume “Il Corallo” già tradotto in inglese, tedesco e giapponese. Nel 1986, per ospitare
degnamente la sua collezione e renderla fruibile a studiosi e appassionati, ha fondato il museo, che si trova
al di sotto del laboratorio: si tratta di uno spazio espositivo ricavato scavando nella roccia vulcanica per sei
metri di profondità. Nel museo sono stati adottati i più moderni accorgimenti ambientali ed espositivi.
COMUNE DI TRECASE (Napoli, Campania)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via A. Manzoni 20 | telefono: 081 5369930
Biblioteca pubblica comunale di Trecase
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PARCO NAZIONALE DEL CILENTO, VALLO DI DIANO e ALBURNI
COMUNE DI AGROPOLI (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello di Agropoli
Il castello, a pianta triangolare e con tre torri circolari presenta l'aspetto assunto dopo le ristrutturazioni d'età
aragonese (XV secolo d.C.) che devono aver notevolmente ampliato l'originario impianto, a forma
triangolare. L'interno del castello è occupato dalla piazza d'armi e da edifici addossati sui lati settentrionale
e orientale.
Cappella Madonna del Carmine
La piccola chiesetta dedicata al culto della B.V. del Carmine, restaurata di recente, è ubicata nella frazione
omonima nella zona sud di Agropoli. Sin dal 1700 in questa cappella nella cui nicchia collocarono una statua
della Vergine del Monte Carmelo, si celebrava la messa domenicale.
Torre S. Francesco e Torre S. Marco
Due torri vennero costruite a seguito dell’ordine del viceré spagnolo don Pedro de Toledo nel 1564: Torre di
San Marco, di forma circolare, a cui si affiancherà la Torre di San Francesco, di forma quadrangolare, costruita
su un'alta sporgenza a picco sul mare, poco più a sud del promontorio sovrastato dal Castello. Costruite per
la loro posizione strategica, ad oggi restano solo ruderi.
Convento S. Francesco
In prossimità dello scoglio dove la tradizione vuole che San Francesco d'Assisi abbia parlato ai pesci nell'aprile
del 1222, per sua espressa volontà fu edificato un convento la cui data di ultimazione risale al 1230, quattro
anni dopo la sua morte. La Chiesa distrutta dall'incuria del tempo venne riedificata, consacrata e riaperta al
culto nell'ottobre del 1974.
BENI ARCHEOLOGICI
Ritrovamenti di ceramica di impasto di età protostorica databili tra il XII ed il IX secolo AC
Nel 1982 sono stati rinvenuti diversi reperti dell'età del bronzo finale (XI-X sec. a.C.). Vennero portati alla luce
una cuspide di freccia in selce, i resti di un fornello fittile, pesi da telaio e fuseruole, frammenti di grandi
"pithoi", olle, tazze e scodelle. Scavi della fine degli anni '70 hanno portato alla luce una parte della villa e
diversi reperti non soltanto romani (marmi, ceramiche, monete ed una tomba), ma persino greci e dell'età
neolitica
BIBLIOTECHE
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Biblioteca Comunale
indirizzo: Palazzo Municipale, piazza della Repubblica 3 | telefono: 0974 827411 | sito:
www.comune.agropoli.sa.it
Biblioteca del Comune di Agropoli presso il Municipio Comunale.
MUSEI
Palazzo Civico delle Arti e Museo Archeologico
indirizzo: via Pisacane, Palazzo Cirota | telefono: 0974.827411 | sito: www.viviagropoli.it
Il Palazzo Civico delle Arti ospita al pian terreno il museo archeologico, visitabile gratuitamente tutto l’anno,
con una ricca sezione archeologica che illustra, già a partire dalla prima sala, la storia della colonizzazione,
dell’evoluzione e dei traffici commerciali dei popoli che si affacciano sul bacino del Mediterraneo. I reperti
archeologici qui conservati illustrano la storia del territorio agropolese. Al primo piano, il palazzo Civico delle
Arti ospita una mostra permanente di arti classiche.
COMUNE DI ALBANELLA (Salerno, Campania)
BENI ARCHEOLOGICI
Santuario Campestre
Scoperto casualmente nell'estate del 1978, il santuario campestre di contrada S. Nicola è stato oggetto di
diverse campagne di scavo tra il 1979 e il 1986. L'elemento più antico messo in luce è un recinto sacro di
forma quadrangolare realizzato con piccole pietre a secco e con ingresso a ovest, l'impianto del quale
risalirebbe agli inizi del 5° secolo a.C.
COMUNE DI AQUARA (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Cappella Madonna del Piano
La Cappella di S. Maria del Piano, fondata da San Lucido intorno al 1020, che conserva l'impianto di una villa
rustica d’età romana di notevole interesse nonché l'opera della Madonna con bambino, scultura in muratura
policroma, sec. XVI.
BENI ARCHEOLOGICI
Villa Rustica di età romana con sovrapposta necropoli
A valle di Aquara, in località Madonna del Piano è stato individuato l'impianto di una villa rustica di età
romana, di notevole interesse. Le ceramiche recuperate, contenitori per derrate alimentari, ceramiche da
fuoco e da mensa, lucerne, permettono di fissare i termini cronologici della villa che, impiantata forse alla
fine del I sec. a.C., è rimasta in funzione fino al V sec. d. C.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale di Acquara
indirizzo: Corso Garibaldi 13 | telefono: 0828962003 | sito: www.comune.aquara.sa.it
Cultura, Biblioteca, Sport e Tempo Libero: Attività di assistenza e collaborazione nelle biblioteche,
organizzazione di attività culturali e di promozione in materia di sport e tempo libero.
COMUNE DI ASCEA (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Santuario Madonna del Carmine
Sulla cima del Monte Carmelo, sorge il santuario dedicato alla Madonna. Il 7 Luglio, che segna l'inizio della
Novena, la statua della Madonna viene portata in processione dalla Chiesa Parrocchiale al santuario, dove
rimarrà fino al giorno della ricorrenza. Durante questo periodo al Santuario si recita il S. Rosario, la Novena e
viene celebrata la S. Messa. Il 16 Luglio, invece, la processione compie il percorso inverso rientrando nella
Chiesa Madre.
Cappella Madonna di Costantinopoli
Dopo il ritrovamento di una sacra effigie della Vergine in una vecchia struttura in prossimità di un ponte sul
torrente Bruca, si tentò di trasportare la statua in paese, senza successo, perché a mano a mano che i fedeli
tentavano di attraversare il ponte, la statua secondo la leggenda diventava più pesante. I fedeli
interpretarono questi fatti come segni e, pensando che fosse volontà di Maria che la Sua immagine rimanesse
in quel luogo, costruirono il piccolo santuario eretto e consacrato negli anni '20.
Cappella S. Antonio
La cappella di Sant’Antonio rappresenta una delle chiese che, ad Ascea, richiamano maggiormente la
devozione popolare. La festa di sant’Antonio si celebra ogni anno il primo martedì di agosto. Il culto si
impernia attorno all’immagine del santo padovano conservata all’interno della cappella, costruita nel 1907.
240
Torre del Telegrafo
La Torre del telegrafo, oggi diruta, è un edificio che fa parte del sistema di avvistamento e difesa litoranea
delle torri costiere del Regno di Napoli, eretto nel corso del XVI secolo a protezione del Regno dalle incursioni
dei corsari barbareschi. La torre è ubicata sulla costiera cilentana, nel comune di Ascea, e si erge sulla
modesta altura che costituisce l'estremità dell'omonima Punta del telegrafo.
Torre di Velia
In posizione privilegiata sul promontorio di Velia, in epoca normanna fu costruita la torre ancora visibile a
baluardo e per l'avvistamento degli incursori dal mare. La torre, di forma circolare era probabilmente anche
utilizzata come faro per l'antica città di Elea.
BENI ARCHEOLOGICI
Parco Archeologico di Elea-Velia con quartiere meridionale, Porta Rosa, agorà, Terme, Acropoli.
Salendo verso l’Acropoli di Ascea si trova l’antico abitato di Velia (VI sec. a.C.) abbandonato ed obliterato nel
V sec. Per permettere di costruire edifici pubblici, civili e religiosi. Di essi sull'acropoli sono parzialmente
conservati un teatro, costruito in età romana sui resti di un altro più antico, un tempio, di cui sono sconosciute
la datazione e la divinità a cui era dedicato, e un edificio con fronte porticata funzionale alle esigenze religiose.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: via XXIV Maggio| telefono: 0974 977008 | sito: www.comune.ascea.sa.it
Biblioteca Comunale istituita presso il Municipio di Ascea
Biblioteca Multimediale
indirizzo: Piazza Europa | telefono 0974 977008 | sito: www.comune.ascea.sa.it
Centro Accesso Pubblico Servizi Digitali Avanzati
COMUNE DI AULETTA
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello di Auletta
Il Castello Marchesale (Skanderbeg) di Auletta, risale al XII secolo, periodo in cui tutto il borgo, entrò a far
parte del sistema difensivo del Ducato di Salerno. Ebbe l'attuale impianto solo dopo il 1494. Più volte
trasformato tra' 500 e '600, il Castello finì per perdere l'originaria impostazione militare, conservando solo il
torrione cilindrico nell'angolo nord del giardino.
MUSEI
Museo delle Culture Locali
indirizzo: Via Provinciale | telefono: 0975 392256 | sito: www.comune.auletta.sa.it/
Si tratta di progetto multifunzionale in progress, predisposto per ospitare mostre ed iniziative culturali;
contiene un museo di divulgazione geologica, un museo botanico ed un osservatorio sul dopo sisma.
COMUNE DI BELLOSGUARDO (Salerno, Campania)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Largo Municipio 8| telefono: 0828 965026 | sito: www.comune.bellosguardo.sa.it
Biblioteca Comunale di Bellosguardo presso il palazzo municipale.
COMUNE DI BUONABITACOLO (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Cappella S. Antonio
Edificata nel '700, conserva un altare in pietra sormontato da una croce in legno. Le pareti sono ricoperte di
stucchi. La chiesa di Sant'Antonio conserva due statue raffiguranti il Santo: una in legno del XIX sec, l'altra del
XI secolo in stucco. L'acquasantiera a forma di conchiglia risale al XIX secolo.
Cappella S. Donato
La chiesa la cui costruzione è antecedente al 1630, presenta una sola navata, una sagrestia con campanile e
l'armonium nonché la statua in gesso di San Donato del XIX sec, realizzata da un autore ignoto. Sull'altare a
destra c' è una tela raffigurante San Vito del XVIII sec, di autore ignoto. L'acquasantiera in pietra a forma di
conchiglia presente nella chiesa data del XIX sec.
Cappella Madonna di Monte Carmelo
Il culto per la madonna del Carmelo è stato introdotto dai monaci italo-greci ed il sentimento è cresciuto agli
inizi del 1700, quando fu edificato il Santuario della Madonna del Carmelo, già dal 1762 attrezzato per
l'accoglienza di eremiti e frati pellegrini. L'altare della chiesa - a navata unica - ospita la statua della Madonna,
scolpita da Sabino peluso nel 1793. Il Santuario è tra le chiese "extra habitatum" più antiche.
BIBLIOTECHE
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Biblioteca Comunale Mario Parascandolo
indirizzo: P.zza Angelo Picinni | telefono: 0975 321873 | sito: www.comune.buonabitacolo.sa.it
Biblioteca comunale di Buonabitacolo presso il palazzo municipale
MUSEI
Museo degli Antichi Saperi
indirizzo: Piazza Angelo Picinni | telefono: 0975/321202 | sito: www.cittavallodidiano.it
Il museo, promosso dall’Amministrazione Comunale e dall’Associazione Palazzo Picinni-Leopardi, è suddiviso
in sezioni che raggruppano di volta in volta oggetti e strumenti di lavoro (filatura, pelletteria, sartoria,
falegnameria, ferro, cucina ecc....) Tali strumenti raccontano ai visitatori la loro storia e quella di coloro che
li hanno costruiti ed utilizzati.
COMUNE DI CAMEROTA (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello di Camerota
Castello costruito nel medioevo il cui maschio principale sembra derivi dal periodo normanno (tardo secolo
XI-inizio secolo XII). Insieme alla Chiesa italo-greca di San Daniele, formava l'asse originale del più antico rione
del paese. Oggi rimangono solo le mura e le torri. In origine una residenza signorile, al suo interno vi era
anche una cappella. Purtroppo, durante dei saccheggi fu dato alle fiamme. Il castello è visitabile.
Palazzo Marchesale
Castello del 1776 costruito per il soggiorno estivo del Marchese di Camerota, da Orazio Marchese, ed è stato
tenuto in ottime condizioni dalla famiglia Orsini, che vi costruì l’annessa Chiesa.
Convento S. Francesco
Formato da trenta vani fra celle per i frati e ambienti come il refettorio e la sala, si sviluppa su due piani con
quattro corridoi. All’ingresso di questa navata è la cappella detta del Crocifisso risalente al XVII secolo.
L’interno si presenta arricchito da un discreto patrimonio storico artistico: sia le sculture che i dipinti si fanno
risalire ai secoli XVII - come il San Vito ed il citato Crocifisso – XVIII e XIX.
Cappella S. Antonio
Probabilmente esistente dal 1500 ed eretta con offerte dei cittadini di Camerota. La leggenda vuole che
questa cappella fu eretta da un marinaio che trovatosi in mare in forte pericolo, decise di affidarsi a S. Antonio
e lo pregò proprio mentre stava per naufragare. Il marinaio, tratto in salvo, promise di costruire una cappella
in memoria del miracolo.
Cappella S. Rosalia
La cappella fu eretta nel 1656, al tempo della peste che decimò la popolazione di mezza Europa. Ad unica
navata, presenta un grande quadro su soffitto raffigurante Santa Rosalia in gloria, opera del napoletano
Salvatore Gentile, realizzato nel 1929 ed una bella statua di scuola napoletana, datata al XVII secolo e portata
in processione nei giorni della festa.
Cappella Ss. Annunziata
Il santuario ove è venerata la Madonna dell’Annunziata sorge su una piccola collina pietrosa dominante tutta
la vallata di Licusati ed il paese. Non essendovi documenti relativi alla costruzione del tempietto dedicato
all’Annunziata è difficile stabilire l’epoca a cui risale; però, dalla forma a croce latina dello stesso e dalla
semplice linea architettonica lo si fa risalire alla fine del 1400 o inizio del 1500.
Grotta di S. Biagio
La "grotta" di San Biagio si nasconde su una maestosa terrazza appoggiata su l'altissima rupe dell'Armu,
sottostante l'antica chiesa di rito greco di San Daniele. La cappella rupestre, è particolarmente
impressionante e unica dal punto di vista architettonico, perché è scolpita artificialmente dentro un vena di
morbido e delicato tufo, rarissimo in questa parte della Campania.
Torri del Telegrafo
Fra i motivi d'interesse di Camerota, meritano citazione le tre "torri del telegrafo" o "saracene", attualmente
in restauro. Risalenti all'epoca vicereale, esse costituivano un sistema di vedetta e comunicazione ed erano
dislocate in punti strategici opportunamente individuati lungo la costa tirrenica meridionale. Esse sono,
nell'ordine, la "Torre dell'Isola", la "Torre del Poggio" e la "Torre Zancale". Altre torri sono quasi tutte ridotte
a rudere; tra di esse, sono da citare: Torre Cala Bianca; Torre d'Arconte; Torre degli Infreschi; Torre degli
Iscolelli; Torre del Mingardo; Torre del Poggio; Torre dell'Isola; Torre di Teano; Torre Fenosa; Torre Muzza.
BENI ARCHEOLOGICI
Grotte con ritrovamenti archeologici, risalenti principalmente all'età della pietra
Marina di Camerota è nota ai paleontologi per le interessanti grotte sparse per tutto il suo territorio, nella
maggior parte delle quali, sono stati fatti importanti ritrovamenti archeologici, risalenti principalmente all'età
della pietra. Nel 1960, alcuni resti di crani umani ritrovati nella Grotta Sepolcrale e, mal ricostruiti, fecero per
breve tempo ritenere che fosse stato ritrovato un "anello mancante" nella catena evolutiva umana, giacché
i reperti (risalenti al Paleolitico Medio) si presentavano come quelli di un individuo dal mento sporgente e
dalle notevoli capacità craniche, in netta contrapposizione all'Uomo di Neanderthal.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale di Camerota
indirizzo: Salita San Nicola | telefono: | sito: www.comune.camerota.sa.it
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Biblioteca comunale di Camerota
MUSEI
Museo Virtuale Paleolitico (MUVIP)
indirizzo: Marina di Camerota, località Porto | telefono: 0974 93 98 13 | sito: www.camerotamuvip.eu/
Il Museo Virtuale Paleolitico (MUVIP) nasce con l’obiettivo di trasmettere a tutti l’importanza storica,
naturalistica, geologica ed archeologica delle grotte della costa di Marina di Camerota e di favorire, attraverso
l’elaborazione di una serie di percorsi tematici, la conoscenza di un’area dal forte potenziale, quella delle
frazioni interne al rinomato litorale di Marina di Camerota.
Museo Civico di Camerota
indirizzo: Via Armando Diaz | telefono: 0974 935289 |sito: www.comune.camerota.sa.it
Museo Civico che espone reperti, oggettistica e opere d’arte che illustrano la vita a Camerota negli ultimi
secoli, ripercorrendone la storia ed i personaggi illustri.
COMUNE DI CAMPORA (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Cappella Madonna della Neve
La cappella della Madonna delle Nevi, risale alla fine del 600 ed è stata costruita sulle rovine del cenobio
italo-greco di San Giorgio risalente al IX secolo. Presenta sulla facciata principale un piccolo campanile, che
racchiude una campana di modeste dimensioni. L'altare centrale dedicato alla Madonna, raffigurata a mezzo
busto, mentre i due laterali riproducono su tela, rispettivamente, San Michele Arcangelo e San Francesco
Saverio.
Cappella S. Biase
Cappella dedicata a S. Biase (extra terram unum milium) molto venerato dai monaci greci ed italo-greci.
COMUNE DI CANNALONGA (Salerno, Campania)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via del Carmine | telefono: 09744375 | sito: www.comune.cannalonga.sa.it
Biblioteca Comunale di Cannalonga
COMUNE DI CAPACCIO (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello di Capaccio
Oggi affiorano solo le rovine del castello medievale di Capaccio. Originato come torre di osservazione scopo
di difesa, fu mutato in torre allargata, quindi in “castello torre”. Dal periodo medievale della sua antichissima
storia questo castello rimane un rudere in crescente rovina, sebbene nel XV secolo, sempre i Sanseverino, ne
tentarono il ripristino.
Madonna del Granato
Il Santuario della “Madonna del Granato”, risalente al X secolo, è legato ad un’apparizione miracolosa della
Madonna, che si mostrò con il Bambino in braccio ed un melograno in mano. L'edificio, che ha subito
numerosi interventi e rimaneggiamenti ed un restauro nel 1708, costituisce uno dei principali punti di
riferimento di Capaccio Vecchia.
Basilica Madonna dell'Annunziata
La chiesa fu concepita inizialmente come basilica “aperta”, tra il V-VI. La sua stratificazione è dunque molto
interessante: ad elementi architettonici e decorativi pagani si affiancano elementi di epoca bizantina. La
chiesa, più volte abbandonata e ridotta in stato di rovina nel corso dei secoli, è stata restaurata nel Settecento
con forme barocche.
Torre di Paestum
Antica Torre risalente al 1500, dalla quale prende il nome la borgata "Torre di Paestum", si trova nel comune
di Capaccio in provincia di Salerno.
BENI ARCHEOLOGICI
Vasta area archeologica con tre grossi templi, il foro, l'anfiteatro ed altri edifici - Paestum
Paestum è ricompresa all'interno di una cinta muraria di circa 5 km, che sorge tra il mare e la collina di
Capaccio, l'antica Caput Acque. L'area oggi visitabile rappresenta soltanto un piccolo settore della città antica,
il cui perimetro è definito dal circuito, ben conservato, delle mura di cinta in blocchi di calcare dotate di 28
torri e di quattro porte principali.
Nel santuario settentrionale, il monumento più importante è
rappresentato dal tempio di Atena (cosiddetto tempio di Cerere), costruito alla fine del VI sec. a.C. La Basilica,
costruita nel 550 ca a.C., risulta la più arcaica dei monumenti paestani e con molta probabilità era dedicata
ad Hera, divinità sovrana per i Greci. Il tempio di Cerere, realizzato nel 500 a.C. e denominato
tradizionalmente Athenaion, si distingue per la creazione di un pronao di ordine ionico in una struttura
architettonica di ordine ionico. Il tempio di Nettuno, costruito nel 450 ca a.C. E' l'esempio più alto di
architettura greca in Occidente. Realizzati in roccia calcarea, il travertino, i templi sono da attribuire alla fase
più arcaica dell'architettura greca.
246
Necropoli del Gaudo, sede di consistenti nuclei sepolcrali databili ultimi decenni del VI alla fine del IV sec. A.C con scene
dipinte
La Necropoli del Gaudo è un sito archeologico situato a poca distanza dai templi di Paestum, ed è stata
scoperta nel 1944. Durante gli scavi emersero una serie di sepolture d'età preistorica oltre a tracce di
insediamenti che rimandano alla civiltà dei metalli Eneolitico, dal 2000 a.C. in poi. In zona insistono sepolture
che vanno dall'età del Bronzo all'epoca romana.
Necropoli loc. Vannulo Santa Venere
Fra il 1972 e il 1975 è stata scoperta una necropoli risalente al IV secolo a.C.: quattro tombe dipinte, pertinenti
a un piccolo insediamento rurale, che permettono di risalire alla necropoli di età lucana databile intorno al
IV secolo a.C.
Strutture romane in parte sommerse loc. Sorgente di Capofiume
Al centro della sorgente sono ancora visibili i resti di un santuario databile al IV secolo a.C. dedicato ad una
divinità femminile, forse a Persefone, simbolo della Primavera, come attestano reperti custoditi nel museo
nazionale archeologico di Paestum. Già nel IX secolo a.C. questo posto fu sede di un insediamento umano.
Tempio di Hera Argiva
Il santuario fu fondato agli inizi del VI secolo a.C. dai greci provenienti da Sibari e dedicato alla dea Hera
Argiva, protettrice della navigazione e della fertilità. Un grande tempio venne costruito alla fine del VI secolo,
mentre il momento di massima fioritura del santuario si ebbe dopo l’arrivo dei Lucani, alla fine del V secolo
a.C.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale di Capaccio
indirizzo: Piazza Carlo Santini | telefono: 0828724215| sito: www.comune.capaccio.sa.gov.it/
Biblioteca del Comune di Capaccio
MUSEI
Museo Paestum nei Paesi del Grand Tour
indirizzo: Convento dei Padri Francescani di S. Antonio - piazza Vittorio Veneto, 24 | telefono: 08281962202
Il Museo accoglie oltre 100 pezzi tra stampe e dipinti che la Fondazione Gian Battista Vico ha raccolto ed
acquisito anche attraverso donazioni, come quella ad opera della Regione Campania del volume completo
delle 21 acqueforti realizzate da G. B. Piranesi. Al Museo si accede dal chiostro del Convento, che presenta
affreschi di metà Settecento sulla vita di S. Antonio.
Museo Narrante del Santuario di Hera
indirizzo: località Foce Sele - Masseria Procuriali - via Barizzo 29| telefono: 0828/861440 | sito:
www.archeosa.beniculturali.it
Il Museo Narrante, ospitato in una masseria degli anni ‘30 del secolo scorso, è una struttura espositiva che
introduce il visitatore alla scoperta di uno dei luoghi più importanti e suggestivi della Magna Grecia. Il
percorso di visita, che utilizza sia strumenti di tipo tradizionale, sia video-installazioni, prodotti multimediali
e ricostruzioni virtuali interattive, si sviluppa come la trama di un racconto che guida il visitatore alla scoperta
del santuario.
Museo Nazionale Archeologico di Paestum
indirizzo: Via Magna Grecia, 919 | telefono: 0828 811023 | sito: www.museopaestum.beniculturali.it/
Il Museo Archeologico Nazionale di Paestum certamente tra i più importanti musei archeologici italiani. Sorto
nel 1952 ed inizialmente era costituito da un'unica sala. Questo nucleo originario fu successivamente (1962)
ampliato e furono predisposti nuovi ambienti. Il Museo documenta, in diverse sezioni, le varie fasi storiche
culturali di Paestum e di tutto il suo territorio.
COMUNE DI CASALBUONO (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Cappella Madonna della Consolazione
Il Santuario della Madonna della Consolazione fu fondato in epoca incerta fuori dal centro abitato, sul Monte
Difesa. L’edificio si ingrandì progressivamente nel corso dei secoli; l’aspetto moderno risale ai restauri
Settecenteschi. Intorno alla chiesa sorgevano numerosi ambienti, realizzati per accogliere i fedeli e le loro
greggi, che furono poi eliminati per far posto al piazzale antistante.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale di Casalbuono
indirizzo: Via Roma 4 | telefono: 0975.862508 | sito: www.comune.casalbuono.sa.it
Biblioteca e Centro sociale di Casalbuono
COMUNE DI CASAL VELINO (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Convento S. Giorgio
Convento di rito greco trasferito alla Badia di Cava che ne mantenne il dominio anche quando i Sanseverino
diventarono gli effettivi proprietari dei terreni. Tuttavia, se il convento è databile molto prima dell’anno mille,
i primi dati ufficiali relativamente al centro abitato che attorno al convento nacque, risalgono al 1178, quando
ne venne registrata la donazione.
248
BENI ARCHEOLOGICI
Rinvenimenti di frammenti di anfore databili tra il V e il III sec. a.C.
Ritrovamento di numerosi frammenti di anfore risalenti ipoteticamente al periodo romano e fuoriuscite da
uno dei tanti relitti di epoca romana disseminati nelle acque del famoso centro turistico cilentano.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Roma | telefono: 0974 908836 | sito: www.comune.casal-velino.sa.it
Biblioteca comunale presso Asilo Nido – Marchese Vincenzo Pinto –
MUSEI
Museo Casa Contadina
indirizzo: Via Retrosanti | telefono: 0974 908811 | sito: www.museincampania.it
Il museo è allocato nel centro storico di Casal Velino in due vani rustici nella casa natale di Carmine Antonio
Lippi, scienziato ed autore del primo ponte pensile costruito in Italia. Nella casa museo sono presenti oggetti
e utensili di vita quotidiana di valore storico che intendono recuperare l’ambiente particolare di un tempo
non molto lontano riferito in modo particolare alla vita contadina tipica della piana dell’Alento e allo stesso
tempo promuovere la memoria l’economia delle attività tradizionali, artigianali ed agricole locali.
COMUNE DI CASELLE IN PITTARI (Salerno, Campania)
BENI ARCHEOLOGICI
Ritrovamenti di reperti di età romana e di una necropoli lucana, con tombe a camera in blocchi
Un primo abitato indigeno, risalente al VII-VI a.C. sorse sul monte San Michele, a Sud dell’odierna Caselle, a
guardia dell’antica via del sale che, in epoca arcaica univa il Vallo di Diano con il Golfo di Policastro.
Testimonianza probante di questo insediamento sarebbero molti frammenti di tegole e di vasi di epoca
ellenistica e di alcuni nuraghi in miniatura che sorgono sulla sommità del monte, tumuli di pietra grezza in
cui si seppellivano i defunti.
Necropoli con una tomba a camera monumentale
Le indagini hanno consentito di rilevare un piccolo nucleo di sepolture della fine del IV sec. a.C. con numerosi
reperti di età romana e una necropoli lucana con tombe in blocchi di tufo rettangolari. Una di queste camere
è dotata di scalini, ingresso e corredo ceramico.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: via roma 24 | telefono: 0974988009 | sito: www.caselleinpittari.asmenet.it
Biblioteca comunale di Caselle in Pittari
MUSEI
Museo Virtuale Interattivo Mu.V.I
indirizzo: località Valli | telefono: 339/8558493 | sito: www.caselleinpittari.asmenet.it
Le meraviglie degli ambienti speleologici e rupestri, più suggestivi ed affascinanti, sino ad ora visitabili da
pochi addetti ai lavori, con la moderna tecnologia di cui è dotato il MU V.I., divengono fruibili a tutti i visitatori,
compresi i diversamente abili. L’utilizzo di tavoli touch screen, di vetrinette olografiche, di saletta
“fullimmersiva”, totem multitouch, schermo a grande proiezione, consentono al visitatore di percorrere
“virtualmente” itinerari che possono essere scelti tra quelli speleologici, naturalistici, geologici ed
archeologici.
COMUNE DI CASALETTO SPARTANO (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Cappella Madonna dei Martiri
La Cappella della Madonna dei Martiri è un luogo di particolare interesse storico ed artistico dove ancora si
conserva l’antica icona in pietra della Madonna del Cammino, risalente al XIV sec.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo:
Via
Nazionale
presso
www.comune.casalettospartano.sa.it
Municipio
Biblioteca Comunale di Casaletto Spartano
MUSEI
250
|
telefono:
0973/374646
|
sito:
Museo M.A.C.IN.A
indirizzo: via Nazionale, 45 | telefono: 0973 37.42.85 | sito: www.museomacinadicasaletto.it
La realizzazione, da parte dell'Amministrazione Comunale di Casaletto Spartano, di un museo multimediale
della valle dei mulini, unitamente ad un vasto intervento di riqualificazione della sentieristica, è stata operata
al fine di promuovere le attività turistiche connesse alla valorizzazione delle risorse naturali e storiche
presenti nel territorio. Il museo M.A.C.IN.A. (Museo dell'Acqua di Casaletto Interattivo Ambientale) della valle
dei mulini nasce dall'adeguamento funzionale di Palazzo Petrosino, ubicato nel cuore dell'abitato di Casaletto
Spartano.
Museo della Civiltà Contadina
indirizzo:
Via
Nazionale
presso
www.comune.casalettospartano.sa.it
Municipio
|
telefono:
0973/374646
|
sito:
Conserva i reperti e le opere delle radici antiche di Casaletto Spartano nonché i simboli di un mondo materiale
della vita dei campi, legato fortemente al ciclo produttivo dell'olio (i "Vecchi Frantoi “conservati ne sono la
più significativa testimonianza). Il Museo custodisce la memoria di un'antica arte agricola, il frutto di una
sapienza spontanea che legava in armonia l'uomo alla terra.
COMUNE DI CASTELCIVITA (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello di Castelcivita
Del castello di epoca normanna e della cinta muraria non resta quasi più traccia. Resta la torre costruita
intorno al XIII secolo da Pandolfo di Fasanella, allora feudatario di gran parte del territorio che lui per primo
probabilmente fortificò. La torre assunse grande importanza in rapporto alla cinta muraria del borgo e
rispetto allo scomparso castello.
Torre di Costantino
Torre Angioina a pianta quadrata, costruita intorno al XIII secolo da Pandolfo di Fasanella, allora feudatario
di gran parte del territorio che lui per primo probabilmente fortificò. La torre, innalzata a strapiombo sulla
valle, nel punto più alto dell'abitato, assunse grande importanza in rapporto alla cinta muraria del borgo e
rispetto all'allora scomparso castello. (Vedi castello di Castelcivita)
BENI ARCHEOLOGICI
Reperto di industria Litica (grattatoi, punteruoli, lame e punte di freccia) e di industria ossea risalenti al periodo epipaleolitico
nella grotta di Ausino
Nel complesso furono rinvenuti, specie nelle zone terminali della grotta, reperti di industria litica (grattatoi,
punteruoli, lame e punte di freccia) e di industria ossea (punteruoli e spatole) risalenti al periodo
epipaleolitico.
Ritrovamenti fossili e manufatti risalenti al Neolitico nelle grotte di Castelcivita
Tra il 1970 ed il 1972 vennero portati alla luce circa un migliaio di reperti la cui analisi portò all’identificazione
di un’associazione di Uro, Cervo, Lupo, Cinghiale, Lepre, Megacero, Renna, Daino, Capriolo ed altre specie
riconducibili al periodo compreso tra l’interglaciale Mindel-Riss e il glaciale Wü rm di particolare interesse
paleontologico.
BIBLIOTECHE
Biblioteca del Centro di Lettura
indirizzo: Via Gabriele d’Annunzio | telefono: 0828975009 | sito: www.comune.castelcivita.sa.it
Biblioteca comunale di Castelcivita
MUSEI
Museo della Civiltà Contadina
indirizzo: Via D’Annunzio | telefono: 0828/975009 | sito: www.comune.castelcivita.sa.it
Il Museo custodisce la memoria di un'antica arte agricola, il frutto di una sapienza spontanea che legava in
armonia l'uomo alla terra. Tra le opere esposte, reperti e opere d’arte legate al territorio di Castelcivita.
COMUNE DI CASTELLABATE (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello di Castellabate
Nel 1123 inizia la costruzione del castello su iniziativa di Costabile Gentilcore. Notevoli i grossi torrioni in
laterizio è ciò che solo in parte ci può far rendere conto dell’imponenza di questo castello. Oltre alle bellissime
sale, si trovano torri, gallerie sotterranee e la leggenda narra che ci sia una strada nascosta sotterranea che
porta dal Castello di Castellabate fino a Punta Licosa.
Cappella S. Gennaro
Il Duomo di San Gennaro fu edificato per volere di Carlo II d'Angiò nel XIII secolo, utilizzando una chiesa
preesistente del V secolo. La Cappella di San Gennaro che si trova nella parte destra della sua navata fu fatta
nel 1527, durante la peste. Sul fondo della chiesa è posizionata la statua del santo e in basso si trovano il
cranio di San Gennaro stesso e le ampolle con il suo sangue coagulato.
Convento S. Giovanni
Costruito da Ligorio di Atrani nel 957. L'edificio cristiano annesso ai resti del monastero, nella sua ultima veste
settecentesca, è stato sconsacrato e versa in uno stato di degrado. Alla chiesa è legata la leggenda della
campana di san Giovanni, la quale venne trafugata dai Saraceni e gettata in mare nella per evitare che la loro
nave affondasse in una mareggiata.
252
Torre del Pagliarolo
La torre normanno-aragonese della "Pagliarola", accorpata a "palazzo Perrotti", domina la Marina Piccola di
Santa Maria. L'origine viene fatta risalire nell'epoca medievale, ma è stata ulteriormente potenziata nel 1570.
È costituita da una torre a pianta circolare, circondata da una torre più bassa di epoca successiva.
Torre della Marina
Torre della Marina di Ogliastro o torre dell'Arena, detta anche torre delle Ripe Rosse: una vedetta di
avvistamento realizzata alla fine del 1592 in una posizione adiacente alla spiaggia di Casa del Conte, al confine
tra il comune di Castellabate e quello di Montecorice.
Torre di Licosa
La Torre di Licosa, è una postazione di avvistamento di origine angioina costruita nel 1277, la più antica del
sistema difensivo di Castellabate;
Torre Tresino
Torre angioina di Tresino di cui oggi si possono ammirare solamente i ruderi, è stata edificata nel 1277 nei
pressi di punta Tresino.
Torretta
La "Torretta" è una masseria fortificata seicentesca di proprietà della famiglia Granito. In passato era la
residenza di alcuni marchesi e veniva utilizzata per la produzione di svariati prodotti agricoli. La torre
inglobata nella struttura agricola aveva una funzione sia di avvistamento che di difesa da eventuali assalitori.
BENI ARCHEOLOGICI
Resti di un approdo greco-romano
Porto greco-romano: i resti di un approdo greco-romano a due moli del I secolo a.C. affiorano dalle acque di
San Marco, in prossimità della struttura portuale moderna. Tale struttura, realizzata in opus caementicium
su un fondo roccioso, è identificato come il porto di Erculia o Ercolam, il principale scalo di
approvvigionamento per le imbarcazioni dirette al porto di Miseno nonché base militare per la flotta
imperiale.
Ruderi di villa romana, loc. Isola di Licosa
Nelle acque dell’isola di licosa sono ancora presenti i resti sommersi dell'omonima città greco-romana,
specialmente, sono interessanti quelli di una villa romana e di una vasca per l'allevamento delle murene
(risalente ad un periodo che va dal I secolo a.C. al I secolo d.C.).
Necropoli romana
San Marco, località di Castellabate è sede di una necropoli situata nei pressi della passeggiata che dal porto
moderno conduce al Pozzillo. La necropoli raggiunge i 7000 metri quadrati e le sue 151 tombe si trovano
quasi esclusivamente all'interno di suoli privati. Durante gli scavi eseguiti nel 1983 fu ritrovata nella necropoli
un'epigrafe funeraria che ha permesso di risalire al nome di un triarca, Antonius Priscus.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Castello dell'Abate | telefono: 0974.967530 | sito: www.castellabate.gov.it/
Biblioteca Comunale di Castellabate
Biblioteca Parrocchiale
indirizzo: via Naso – S Maria| telefono: 0974.960355| sito: www.castellabate.gov.it/
Biblioteca della Parrocchia di Castellabate
MUSEI
Museo Mare Antico - Antiquarium Comunale (resti sottomarini)
indirizzo: presso Municipio | telefono: 0974/961853 | sito: www.castellabate.gov.it/
La piccola raccolta di materiale archeologico restituito dal mare antistante (vi è stato istituito un parco
faunistico subacqueo), è costituita per lo più da anfore e ancore di epoca etrusca, greca, romana e bizantina.
Museo d’Arte Sacra
indirizzo: via Guglielmo I Normanno| telefono: 0974.967005 | sito: www.castellabate.gov.it/
Una visita al museo è quindi un viaggio non solo religioso ma anche storico di Castellabate e del territorio
circostante attraverso tele, statue, arredi e paramenti sacri, argenti, per un arco cronologico che va dal XVI
al XX secolo, testi liturgici del XVIII secolo editi a Napoli, nello Stato Pontificio e a Venezia (con una incisione
della famosissima Suor Isabella Piccini), una pergamena pertinente ad un contratto pre-matrimoniale del
1631.
COMUNE DI CASTELNUOVO CILENTO (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
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Castello di Castelnuovo
Castelnuovo Cilento prende il nome dall'antico castello che sorge nella parte più alta del paese. La sua
costruzione nella versione a noi pervenuta risale al 1269 e viene attribuita a Guido La struttura del castello,
con l'arco abbassato e le pietre disposte a taglio e a filari, è una struttura normanna.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Provinciale, 24 | telefono: 0974903009| sito: www.comune.castelnuovocilento.sa.it
Biblioteca Comunale Presso la Scuola Elementare
COMUNE DI CASTEL SAN LORENZO (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello di Castel S. Lorenzo
L’attuale centro abitato di Castel San Lorenzo si formò probabilmente nel corso del XII secolo attorno tre
torri, edificate per difendere la via di comunicazione con Piaggine. Torri e Castello, ora scomparsi, erano
situati una presso il coro dell’antica chiesa parrocchiale di San Giovanni, un’altra all’interno del Palazzo
Principesco della famiglia Carafa e la terza all’inizio della via ru Fuoss’.
Santuario Madonna della Stella
Piccolo santuario della Madonna della Stella, che è la più antica chiesa del luogo. Costruita nel 1100, viene
aperta al culto per la novena fino alla prima domenica di agosto, giorno della festa.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale Informa Giovani
indirizzo: Via Ciano | telefono: 0828 947280| sito: www.comune.castelsanlorenzo.sa.it
Biblioteca Comunale di Castel San Lorenzo
MUSEI
Museo della Cultura e della Civiltà Contadina
indirizzo: Via G. Tommasini | telefono: 0828 944072 | sito: www.museincampania.it
Il Museo è nato da un progetto scolastico della locale scuola media nel lontano 1997 ed è andato via via
arricchendosi di nuovi reperti attraverso un’opera di ricerca fatta dagli stessi alunni nelle campagne del
paese, nelle cantine, negli opifici artigianali. Una ricerca del tempo perduto per far rivivere attraverso gli
oggetti, gli odori, i sapori, le gioie, le amarezze, i dolori, la miseria e la ricchezza della civiltà contadina. Situato
presso la scuola media.
COMUNE DI CELLE DI BULGHERIA (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa S. Sofia
L'attuale santuario di S. Sofia fu eretto nel primo '900 di sana pianta in quanto la preesistente omonima
cappella, che esisteva già nel 1500, risultava incapace di ricevere l'afflusso dei fedeli. Fu costruita nel Fondo
Pantrato una cappella (ancora esistente, ma non più destinata a funzioni religiose) dove veniva venerata la
santa, vestita da monaca.
Cappella S. Michele
La semi distrutta Cappella di San Michele, risalente al XVI secolo, presenta un caratteristico campanile a
cipolla di forma "bulgara".
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Canonico De Luca| telefono: 0974 987014 | sito: www.comune.celledibulgheria.sa.it
Biblioteca Comunale di Celle di Bulgheria
COMUNE DI CENTOLA (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello S. Severino
Del castello di San Severino di Centola, risalente all'XI secolo, rimangono ancora alcuni archi a sesto acuto,
costruiti con la pietra locale. Nei pressi della torre, vi sono resti che fanno supporre la presenza di una porta,
di cui resta un cenno di androne e, all'interno, la muraglia. Venuta a mancare ogni importanza strategica del
colle, la torre ed il castello vennero abbandonati.
Castello di Molpa
Castello della Molpa, edificato a 156 metri sopra il livello del mare, si tratta una possente rocca i cui resti
sono visibili ancora oggi, di origine Normanna.
Convento dei Cappuccini
Fondato nel 1619, il Convento presenta un altare barocco in legno di noce intagliato, statue artistiche scolpite
in legno dal 1500 al 1800 e quadri dal 1500 al 1600.
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Convento S. Maria
Sulla Gola del Diavolo si affaccia un piano roccioso su cui si trovano i ruderi della chiesa, dedicata a Santa
Maria degli Angeli, ampliata nelle dimensioni attuali presumibilmente nel XV secolo. Farebbe parte di un
complesso più antico, come testimonia il campanile, a base quadrata che risulta chiaramente di costruzione
precedente all'attuale chiesa, insieme alla camera sepolcrale interrata.
Torre Calafetente e Torre della Quaglia
Queste torri –impropriamente dette saracene- furono costruite dalla metà del secolo XVI alla fine dello stesso
per l’avvistamento delle incursioni saracene. Torre della Quaglia, oggi appare allo stato di rudere, con le
pareti scarpate conservate quasi per l’intera altezza ma priva completamente dell’apparato sporgente
superiore. Le dimensioni sembrano essere analoghe a quelle della non lontana Torre di Calafetente.
Torre dei Caprioli
La Torre Caprioli (o Torre dei Caprioli) è una delle Torri costiere del Regno di Napoli, costruite nel '500 come
protezione contro le incursioni saracene. Si trova a Caprioli, di cui segna il limite con Palinuro.
Torre del Fortino
La Torre del Fortino è una torre saracena di protezione del paese, facente parte della batteria del Prodese.
Torre Monte d'Oro
Al centro del promontorio, sull'altura di Monte d'Oro è formata da un bastione pentagonale attraversato da
un corpo rettangolare allungato, con un andamento spezzato. Costruzioni sorte nell'epoca aragonese nei
secoli XVI-XVIII, fino al secolo XIX, con lo scopo di fronteggiare attacchi di bassa intensità.
MUSEI
Museo delle Testimonianze e della memoria
indirizzo: via Torquato Tasso, 68 | telefono: 3497566241 | sito: www.museoprogettocentola.it/
Le sale interne custodiscono la memoria storica del territorio, selezionata, catalogata ed organizzata per
settori. La civiltà materiale è ritrovata attraverso gli strumenti del lavoro e la fatica di un tempo. Frutto della
tenacia e della determinazione dell'Associazione Progetto Centola, la struttura è ospitata in un'ala dei
moderni spazi dell'ex edificio scolastico di via Tasso, concessi dall'Amministrazione comunale.
COMUNE DI CERASO (Salerno, Campania)
BENI ARCHEOLOGICI
Resti dell'antico Cenobio Basiliano (905 d.C.)
In contrada S. Maria sono presenti i Resti dell'antico Cenobio Basiliano [905 d.C.], importante testimonianza
dell'origine millenaria del Paese.
COMUNE DI CONTRONE (Salerno, Campania)
BENI ARCHEOLOGICI
Ritrovamenti di pezzi di marmo lavorato di monete e medaglie di epoca greca
Le origini del paese di Controne vengono stabilite dai ritrovamenti di pezzi di marmo lavorato, di monete e
medaglie di epoca greca. Ritrovati inoltre canali e tubature di piombo di un acquedotto che portava,
convogliandole, le acque potabili della copiosa sorgente Acquaviva e di due altre sorgenti circostanti.
Pitture rupestri
Pitture rupestri rinvenute nella grotta di Fra' Liberto sul versante occidentale del massiccio dell'Alburno, a
monte del paese di Controne, raffiguranti uomini in caccia. All’interno della grotta fu anche effettuato uno
scavo che portò alla luce alcuni manufatti in selce.
COMUNE DI CORLETO MONFORTE (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello di Corleto
Dell'antico castello feudale è possibile ammirare solo alcune arcate, sulle quali è stato costruito il palazzo
degli Uffici che si affaccia su Piazza Plebiscito, detta il "fosso" perché l'attuale luogo non era altro che il fossato
che circondava il castello.
BENI ARCHEOLOGICI
Abitato romano-lucano
Il comune di Corleto Monforte è di origine ancora incerta. La tesi più autorevole propone che il centro sia di
origine lucana. I Lucani, dopo aver assoggettato i vicini insediamenti greci di "Montepruno" e "Phasis" vi
avrebbero eretto Corleto Monforte per poterli più agevolmente dominare come emerge dai reperti
archeologici rinvenuti sulla zona. Il centro fu originariamente chiamato "Coryletum" per indicare il luogo in
cui abbondavano i noccioli.
BIBLIOTECHE
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Biblioteca Comunale
indirizzo: Piazza del Municipio 6| telefono: 0826 964001 | sito: www.comune.corletomonforte.sa.it
Biblioteca Comunale di Corleto Monforte presso il palazzo municipale.
MUSEI
Museo Naturalistico degli Alburni
indirizzo: Via Forese | telefono: 0828/964296 | sito: www.museonaturalistico.it/
Il Museo Naturalistico nasce nel 1997, ed è gestito dalla Fondazione I.RI.DI.A. (Istituto di Ricerca e Didattica
Ambientale). Fin dalla sua nascita, il Museo svolge la duplice funzione di esposizione permanente di
Vertebrati e Invertebrati della fauna europea, particolarmente ricca di reperti di Uccelli (1200 specie europee
circa), Mammiferi, Crostacei, Insetti (oltre 20.000 esemplari). Il Museo si occupa inoltre anche di integrazione
uomo-ambiente mediante la salvaguardia e valorizzazione dei valori etno-antropologici, la promozione di
attività educative, di sensibilizzazione, di formazione e di ricerca scientifica.
COMUNE DI CUCCARO VETERE (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Il Convento
Del Convento di S. Francesco (sec. XIV), fondato nel 1333, si racconta che un gruppo di monaci diretti verso
un lontano paese dove avrebbero dovuto fondare un convento, fecero sosta proprio dove oggi sono i ruderi
del monastero, per far riposare i muli carichi di arredi sacri tra i quali venne ritrovata una reliquia della Croce
di Cristo.
BIBLIOTECHE
Cappella Madonna del Carmelo
indirizzo: Piazza Principale | telefono: 0974.950770 | sito: www.comune.cuccarovetere.sa.it
La Biblioteca comunale ha luogo nella stessa Cappella della Madonna del Carmelo dove ha sede il Museo per
la Civiltà Contadina.
MUSEI
Museo della Civiltà Cittadina
indirizzo: Cappella Madonna del Carmelo, Piazza principale | telefono: 0974/953050| sito:
www.comune.cuccarovetere.sa.it
La struttura conserva testimonianze significative delle tradizioni locali in particolare quelle legate al mondo
agrario e rurale. Il museo è allestito nel borgo medievale, in cantine, stalle, case rurali. Si tratta di una nuova
forma di "museo", che garantisce ai visitatori la possibilità di "immergersi" nel passato del luogo. Oltre 1230
i pezzi in esposizione, tra cui emerge per interesse e bellezza un antico torchio del 1800 ed alcune statue in
legno.
COMUNE DI FELITTO (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Cappella Madonna di Costantinopoli
Il piccolo tempietto della madonna di Costantinopoli venne riscoperto nel 1789. La cappella sembra sia stata
edificata nel 1591 per volere di Giannalfonso Allegro che, in qualità di esecutore testamentario del fratello,
fece costruire l’antica cappella intitolata alla Madonna di Costantinopoli e fece affrescare la parete dietro
l’altare con l’immagine della Vergine che si innalza tra le nuvole.
Cappella S. Ciriaco
Si tratta di una cappella sicuramente antecedente alla fine del 500 perché già citata in alcuni documenti del
periodo. Interessante è la pianta rettangolare con l’abside semicilindrica e la copertura ad embrici. La statua
scolpita in legno che raffigura il santo è antecedente al 1728 anno in cui venne restaurata ed attualmente è
conservata nella Chiesa dell’Assunta.
Cappella S.Vito
La cappella di San Vito Martire è situata ai confini tra il territorio di Felitto e quello di Bellosguardo.
L’originaria cappella non esiste più perché fu distrutta da una inondazione, quella che possiamo vedere oggi
risale al 1850.
COMUNE DI GIOI (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello di Gioi
Non rimane più nulla dell'opera fortificata se non vistose tracce della cinta muraria del borgo, con torrette
cilindriche sulla cortina difensiva che, sul lato nord del suo perimetro, includeva il castello. Lungo i ruderi
della cinta muraria è possibile notare alcune torri e la porta detta “Dei Leoni”, l’unica delle sette porte
sopravvissute.
Cappella Madonna del Carmine Cardile
La cappella dedicata alla Madonna del Carmine si trova appena fuori dall'abitato e in origine era consacrata
alle Anime del Purgatorio. Posta in una suggestiva posizione, permette allo sguardo di spaziare sulla
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sottostante vallata dell'Alento. Negli ultimi anni è stata ristrutturata e si può ammirare sulla strada che
collega il paese al capoluogo Gioi.
Cappella Madonna dello Schito
La costruzione della Cappella della Madonna dello Schito risale al XVIII sec. All’interno della Cappella vi era
custodita l’immagine della Madonna dello Schito, rubata negli anni Settanta del Novecento e da allora
sostituita da una copia. La leggenda vuole che proprio nel punto in cui originariamente fu trovata l’immagine
religiosa, i fedeli vollero far edificare la Cappella.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale “Enzo Infante”
indirizzo: piazza Andrea Maio| telefono: 0974991503 | sito: www.comune.gioi.sa.it
La Biblioteca Comunale di Gioi si configura tipologicamente come biblioteca pubblica di Ente Locale. Rientra
nella categoria delle biblioteche di base e la sua funzione istituzionale è informativo-divulgativa di primo
livello.
COMUNE DI GIUNGANO (Salerno, Campania)
BENI ARCHEOLOGICI
Ritrovamenti di età paleolitica
I ritrovamenti archeologici, ora conservati nel vicino museo di Paestum, dimostrano che la zona era abitata
fin dal Paleolitico. Successivi rinvenimenti arrivano fino al periodo in cui gli abitanti della decaduta Paestum
lasciarono la costa e la piana divenute troppe pericolose a causa delle invasioni saracene e della diffusione
della malaria.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Aulisio di Giungano
indirizzo: palazzo Aulisio| telefono: | sito: www.comunegiungano.gov.it
La biblioteca di Giungano all’interno di Palazzo Aulisio contiene una vera raccolta storica di testi
principalmente del '700. L'archivio di famiglia con le lauree e le varie concessioni e permessi dei Vicerè e
sovrani succedutisi
COMUNE DI LAUREANA CILENTO (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Convento S. Michele
Il Convento di San Michele era la chiesa parrocchiale di Laureana fino alla costruzione della Chiesa di Santa
Maria del Paradiso. Il suo declino iniziò nel 1519, la chiesa era posta circa 300 metri al di sotto dell’attuale
convento.
Cappella Madonna del Carmine
A Matonti, oltre alla Chiesa Parrocchiale dedicata a San Biagio, si trova la cappella intitolata alla Madonna del
Carmine di notevole rilevanza storica e architettonica.
Chiesa Madonna dell'Acqua Santa
Oggi il Santuario si presenta formato da un complesso di ambienti: l’aula, il presbiterio, la sacrestia, la
canonica. Il presbiterio si caratterizza non solo per il pozzo di marmo datato 1652 dal quale si trae l’acqua
miracolosa ma pure per la parete affrescata nel 1647 raffigurante la Madonna e il Bambino, con ai lati San
Giuseppe e Santa Lucia. I primi documenti che attestano la sua esistenza risalgono al 1600.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale Pasquale di Stasi
indirizzo: via del Mercato| telefono: 0974832022 | sito: www.comune.laureanacilento.sa.it
Biblioteca Comunale dedicata a “Pasquale di Stasi”.
MUSEI
Museo di Storia Naturale
indirizzo: Via Diaz 2 | telefono: 0974 832022 | sito: www.comune.laureanacilento.sa.it
Situato in località Matonti, il Museo si snoda in quattro sezioni dedicate rispettivamente alla botanica, alla
biologica marina, alla geologia e alla mineralogia. Conserva erbari, con esemplari anche dell'Ottocento e in
maggior numero dell’ambiente mediterraneo, una xiloteca, una collezione di semi, un’ampia raccolta
ornitologica, delle esposizioni di conchiglie e minerali, quattro acquari e carte topografiche.
COMUNE DI LAURINO (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello di Laurino
L’antico castello Longobardo del XII secolo, di cui resta poco, fu costruito nella parte più alta della collina. La
struttura è ancora in parte leggibile anche se i piani superiori sono quasi tutti crollati. Il "Castello de lauri" è
citato per la prima volta in un documento dell’agosto del 932, il primo da cui compare nella storia anche il
toponimo "lauri" da cui Laurino.
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Convento S. Antonio
Il più importante convento di Laurino è quello di Sant'Antonio da Padova, posto ai piedi del paese, che fu
costruito sulle rovine del Nosocomio di S. Antonio Abate e sorse come istituto. La chiesa ha una sola nave e
il soffitto in legno è tutto riccamente decorato con scene del trionfo di S. Antonio con molti dei suoi miracoli.
Cappella S. Elena
La cappella urbana di Santa Elena fu edificata sulle rovine della casa paterna dove la Santa ebbe i natali. In
seguito fu ingrandita. La cappella è coperta con volta a botte con otto quadri dipinti sull’intonaco che
esprimono i principali fatti della Santa. Nella nicchia dell’Altare Maggiore si trova la statua in legno di Santa
Elena.
Grotta di Cappella S. Elena
La chiesa di Sant'Elena venne edificata laddove sorgeva la casa natale della romitella di Laurino nel 1700.
All'interno, della stessa epoca è la statua lignea che la raffigura; ad arricchire e dar pregio al luogo, sono le
scene raffiguranti Elena in vari momenti della sua vita rappresentate nelle volte.
BENI ARCHEOLOGICI
Grotte paleolitiche con incisioni rupestri
Grotta dei Fraulusi, riparo lungo circa 70 metri con testimonianze di un primo insediamento stabile nel
territorio risalente già all'età del Bronzo (XV-XIV sec. a.C.).
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Piazza A. Magliani | telefono: 1974941014 | sito: www.comune.laurino.sa.it
Biblioteca Comunale di Laurino
MUSEI
Museo Archeologico
indirizzo: Via dell'Immacolata, 8 | telefono: 0974 941039 | sito: www.museincampania.it
Laurino, come molti altri paesi cilentani, è stato distrutto attraverso i millenni per l’incuria degli uomini. Si è
cercato dunque di salvare il salvabile, realizzando un piccolo museo-antiquarium, dove è custodito il
patrimonio strappato in parte alle viscere della terra, nei pressi di Laurino, le cui remotissime origini sono
documentate soprattutto da alcuni giacimenti archeologici come la grotta dei Fraulusi in località Pruno e la
Tempa di San Giovanni. Parte di questo materiale è esposto in apposite vetrine, il resto è giacente in deposito.
COMUNE DI LAURITO (Salerno, Campania)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale A. Cammarosano
indirizzo: Viale Europa | telefono: 0974.954114| sito: www.comune.laurito.sa.it
Biblioteca Comunale di Laurito dedicata a A. Cammarosano.
COMUNE DI LUSTRA (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello di Rocca Cilento
Il castello di Rocca Cilento risale probabilmente alla fine del secolo IX. La struttura attuale è circondata da
una cinta muraria di origine angioina, che presenta torri circolari sul lato esposto a sud-ovest. Il complesso
difensivo è completato da un fossato che costeggia per un tratto limitato le mura.
Convento S. Francesco
La tradizione attribuisce a San Bernardino da Siena la fondazione del convento, avvenuta intorno al 1427.
Sulla facciata si trovano tre archi a tutto e la parete a nord è stata rifatta dopo il crollo della fine del secolo
XIX, quella a sud è semidistrutta ed è probabile che all’interno conservi ancora degli affreschi.
Cappella S. Antonio
La cappella di Sant’Antonio da Padova fu costruita tra il ‘45 ed il ’46 da Antonio Vaccaro ed Angelo Elia che
intendevano costruire una nicchia dedicata al Santo; si narra che Antonio Vaccaro ebbe in sogno il Santo che
gli chiese che venisse edificata una nicchia proprio in quel posto. Si decise poi di edificare non soltanto una
nicchia ma proprio una piccola cappella.
Cappella S. Maria Vetere
La chiesa di Santa Maria Vetere, detta anche della Concezione, è tra le più eleganti chiese medievali. Fu
edificata nei primi decenni del XIV secolo e pur nelle attuali condizioni si notano particolari interessanti della
struttura come il soffitto ligneo a cassettoni alternati, ottagoni e quadrati, che un restauro inopportuno ha
deturpato togliendo la spontanea decorazione originaria.
COMUNE DI MAGLIANO VETERE (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Cappella S. Maria
Molto pregiata da un punto di vista architettonico, la struttura della chiesa è il risultato della fusione di varie
forme plasticamente omogenee. Il perimetro, coi suoi alti muri in pietra, segna vari livelli d’altezza seguendo
la morfologia della collina sottostante.
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Chiesa S. Mauro
Questa cappella rupestre è considerata di rilevanza architettonica poiché i suoi muri sembrano la naturale
prosecuzione della roccia della montagna. Suggestivo è anche l’interno sviluppato su tre livelli, partendo dalla
grotta che originariamente ospitava l’altare del santuario. Interessanti alcuni affreschi del '400 tuttora
conservati.
Ponte a Schiena d'Asino
Il ponte di Magliano Vetere fu costruito in epoca medievale: realizzato interamente in pietra, è detto a
"schiena d'asino" perché presenta la classica struttura ad arco.
BENI ARCHEOLOGICI
Cappella Rupestre S. Lucia
Nella Cappella rupestre di S. Lucia di particolare interesse vi sono gli antichissimi affreschi. Questi sono dipinti
sulla roccia nella grotta alle spalle dell’altare, con colori accesi e pose ieratiche per ciascuno dei soggetti sacri
rappresentati.
MUSEI
Museo Paleontologico
indirizzo: Via roma | telefono: 349 2420815 | sito: www.museomagliano.it/
Il Museo nasce come conseguenza di un lungo percorso di ricerca scientifica sul campo. Lo studio geopaleontologico del territorio cilentano, la progettazione e realizzazione di un iter di valorizzazione del
patrimonio geo-paleontologico del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano svoltosi nell’arco di oltre venti
anni, hanno dato vita all’idea del Museo Paleontologico.
COMUNE DI MOIO DELLA CIVITELLA (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa della Civitella
Sulla vetta della Civitella c’è una chiesetta dedicata alla Madonna dell’Annunziata costruita nel TardoMedioevo: qui molto suggestiva è la processione del 25 marzo di ogni anno quando i fedeli durante l’ascesa
al santuario recidono dei virgulti di castagno e realizzano delle croci di varie dimensioni che vengono
benedetti dal sacerdote durante la celebrazione religiosa. Queste croci, quindi, vengono donate a parenti o
amici impossibilitati a salire sul santuario.
BENI ARCHEOLOGICI
Resti di cinta muraria con due porte di accesso e le fondazioni di alcyne strutture, connesso ad una fortificazione con piccolo
centro abitato creato dagli abitanti di Velia
A seguito degli scavi del 1966 è stato rinvenuto un insediamento del IV secolo a.C., sostenuto e difeso da
poderose mura di terrazzamento e con funzione difensiva. Forse si tratta di un avamposto fortificato di Velia
per il controllo del passo "Alfa". Moio e la stessa chiesa di Santa Veneranda sono state costruite con materiale
di recupero dell'insediamento della Civitella.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Municipio 1 | telefono: 0974.66118. | sito: www.comune.moiodellacivitella.sa.it
Biblioteca Comunale di Moio della Civitella
MUSEI
Museo della civiltà Contadina
indirizzo: Via Vincenzo D'Orsi| telefono: 097466118| sito: www.comune.moiodellacivitella.sa.it
Il museo della civiltà contadina di moio della Civitella è il risultato di una iniziativa didattica iniziata circa 30
anni fa grazie al Prof. Giuseppe Stifano, oggi è ospitato nei locali dell’antico convento francescano ed è uno
dei musei più rappresentativi della civiltà contadina cilentana. Il museo offre la possibilità di un significativo
approfondimento etnografico e antropologico della realtà rurale cilentana.
COMUNE DI MONTANO ANTILIA (Salerno, Campania)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via F. Bovio | telefono: 0974951053 | sito: www.comune.montano-antilia.sa.it
Biblioteca Comunale di Montano Antilia
MUSEI
Museo dei Giochi Tradizionali “Del Giocattolo Povero”
indirizzo: Via Ciardelle| telefono: 0974 951053 | sito: www.comune.montano-antilia.sa.it
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Il "museo del giocattolo povero" è la tappa finale di un percorso didattico educativo. I docenti, mediante la
metodologia della ricerca storica, hanno valorizzato il rapporto intergenerazionale nonno nipote,
riscoprendone la dimensione affettiva e hanno salvaguardato antichi giocattoli del tempo dei nonni. Il Museo
oggi è diventato una realtà importante per la Suola, per il territorio ed è entrato a far parte, a pieno titolo,
della rete museale del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
COMUNE DI MONTECORICE (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di Ortodonico
La Chiesa di Sant'Antonio Abate di Ortodonico, la cui prima notizia risale al 12 marzo 1584, è stata
completamente rifatta negli anni 1940-1941, invertendo l’orientamento. In origine, infatti, si accedeva ad
essa per una scalinata posta dove ora sorge l’abside semicircolare. Si caratterizza per il piccolo campanile a
vela, con due monofore, staccato dal corpo della chiesa.
Cappella Madonna delle Grazie
Cappella della Madonna delle Grazie di Montecorice, del XIX secolo, si caratterizza per il piccolo portico
d’ingresso.
Cappella S. Donato
La cappella di San Donato è documentata, a partire dal 1584, sotto il nome di S. Maria della Salvazione o S.
Maria di Loreto di Zoppi. La Madonna di Loreto e S. Donato vescovo di Arezzo, fin dal basso medioevo,
venivano invocati come protettori contro il terribile flagello della peste. Le chiese con tale titolazione erano
sempre situate fuori dell’abitato, a baluardo contro le pestilenze.
Chiesa Ss. Salvatore
Il primo documento in cui viene citata la chiesa di San Salvatore è l’istrumento del marzo 1187. Alla navata
centrale si aggiungono due navate laterali, più basse, in cui sono sistemate le cappelle: sul lato destro la
cappella di Costantinopoli e la cappella dell’Addolorata, ornata di stucchi di pregevole fattura; sul lato sinistro
la cappella di Santa Monica, la cappella della Pietà e la cappella di Sant’Antonio.
Torre d'Arena
Edificata nel 1592 sulla foce del rio Arena, dal maestro d’arte Marino de Lorenzo di Cava dei Tirreni, sui resti
di una precedente fortificazione aragonese per perfezionare il sistema difensivo delle torri costiere.
Recentemente restaurata, con la parte nuova che poggia sui vecchi muri, rispettandone lo stile e le
componenti originarie.
Torre di Agnone
La Torre di Agnone è una torre del 1635, ed oggi è inglobata in un edificio residenziale. Resta visibile il muro
perimetrale della base.
Torre di S. Nicola
Torre del XVI secolo, era una torre guardiola. Tramite segnali convenuti, il torriere doveva avvisare i paesi
collinari in caso di attacco di pirati. L'attuale rudere è inserito nel giardino dell’Hotel Lembo di Mare.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: via Provinciale | telefono: 0974964060 | sito: www.comune.montecorice.sa.it
Biblioteca Comunale di Montecorice
MUSEI
Museo della Civiltà Contadina
indirizzo: Fraz. Ortodonico, p.zza Torre | telefono: 0974824159 | sito: www.comune.montecorice.sa.it
Il Museo della Civiltà contadina del Cilento è ubicato nel centro storico, presso il frantoio dell’antico palazzo
Amoresano. Il Museo venne istituito nel 1975 con lo scopo di rappresentare la tecnologia del mondo
contadino, i sistemi di lavoro e di produzione, contestualizzati nell’ambiente e nel paesaggio. L’esposizione è
articolata in 5 sezioni tematiche. Il Museo, inoltre, offre ampie possibilità di laboratori didattici e di
manifestazioni con degustazione di tradizionali prodotti enogastronomici locali.
COMUNE DI MONTEFORTE CILENTO (Salerno, Campania)
MUSEI
Ecomuseo Virtuale
indirizzo: Via Tiro a Segno | telefono: 0974-996006| sito: www.comune.montefortecilento.sa.gov.it/
L’ecomuseo virtuale di Monteforte Cilento è nato per promuovere il territorio del suggestivo borgo
attraverso moderne tecnologie che creano un ambiente virtuale e interattivo. Attraverso i vari strumenti il
visitatore riesce ad apprendere le varie informazioni e le curiosità che riguardano Monteforte in particolare
e il Cilento più in generale.
COMUNE DI MONTE SAN GIACOMO (Salerno, Campania)
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BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Cappella Madonna del Rosario
La Cappella fu edificata nella metà del XVI sec. Probabilmente, nelle sue vicinanze sorgeva una casa di frati o
monaci, di cui si sarebbero anche trovate, sotto il pavimento della Cappella, le sepolture. L’edificio accoglieva
nel Seicento la Confraternita del SS.mo Rosario.
Cappella S. Antonio
La cappella sorge extra moenia nel XVIII sec. nei pressi della fontana Silvana, sulla strada che conduce a
Teggiano, su iniziativa di due religiosi: Don Giovanni Paolo Marone e Don Francesco Castella. Come ricordato
nel testo dell’epigrafe presso l’ingresso della Cappella, i due religiosi costruirono l’edificio con i fondi raccolti
presso i fedeli nel 1717.
BENI ARCHEOLOGICI
Grotta frequentata dal Musteriano
La Grotta dei Vallicelli presenta un importante deposito archeologico in cui si osserva la presenza di un
deposito argilloso, di colore giallo-bruno, privo di pietrisco, riferibile alla fine del Pleistocene superiore. In
esso è conservata, con frequenza crescente verso la sua porzione inferiore, abbondante industria litica
riferibile ad un Musteriano di tecnica Levallois, associata a resti di fauna.
Frammenti ceramici e resti umani ascrivibili al Bronzo Medio
La porzione superiore della Grotta dei Vallicelli è caratterizzata da un deposito di circa 40 cm di spessore di
terreno scuro, misto ad abbondante pietrisco e blocchi di frana provenienti dal disfacimento di parte della
volta della cavità, in cui sono stati rinvenuti numerosi scarti e manufatti di selce riferibili all' età del Bronzo
antico, all' Eneolitico e ad una facies del Neolitico medio.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale Gherardo Marone
indirizzo: via Sant’Anna 1 | telefono: 0975 75006 | sito: www.bibliotecamarone.it
La Biblioteca nasce nel 1965 con un lascito al comune di Monte San Giacomo di un fondo librario e del palazzo
in cui esso era collocato, da parte dell´ispanista e fondatore della casa editrice "La Diana" Gherardo Marone.
Per molto tempo la biblioteca è rimasta un´entità fantasma, ma una recente politica culturale ha prodotto
un rinnovato interesse dell´opinione pubblica, una maggiore sensibilità e l´attenzione da parte degli enti locali
che cercano di recuperare il tempo perduto.
MUSEI
Museo Civico dell’Arte Contadina e Pastorale
indirizzo: via Sant’Anna 1 | telefono: 0975 75006 | sito: www.comune.montesangiacomo.sa.it
L’obiettivo principale è quello di far rivivere e tramandare di generazione in generazione la storia passata di
Monte San Giacomo. In questa direzione è stato elaborato il progetto che vuole creare all’interno della
struttura un apposito spazio in cui saranno conservati e custoditi, oggetti utensili, attrezzi, indumenti e tutto
ciò che fa parte della nostra antica storia, raccolti e offerti da cittadini che ne sono in possesso la fine proprio
di allestire una mostra permanente.
COMUNE DI MONTESANO SULLA MARCELLANA (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello Montesano sulla Marcellana
La nascita del comune di Montesano sulla Marcellana è comunemente fatta risalire intorno al 1000 d.C. Già
intorno all'anno mille a Montesano erano presenti opere imponenti come il castello ed il monastero, Abbazia
di Cadossa.
Convento dei Cappuccini
Il convento fu costruito nel 1590 e nel secolo successivo fu creato all'interno di esso una gualchiera in cui
erano realizzate le operazioni per disgrossare e lavare le stoffe occorrenti per la confezione delle vesti dei
frati. Nel 1636 il convento passò sotto la giurisdizione della Certosa di Padula.
Grancia Cappella S. Pietro al Tumusso
La fondazione del monastero di San Pietro al Tumusso di Montesano sulla Marcellana risale al periodo
normanno, durante il quale si è assistito alla nascita di un numero assai considerevole di nuove fondazioni
italo-greche. Nel 1700 si chiese, ai superiori di Grottaferrata, dei restauri per far fronte alle continue
usurpazioni. La condizione fu che il monastero montesanese – con tutti i suoi beni – fosse venduto alla
Certosa di San Lorenzo di Padula.
Cappella l'Annunziata
E' composta da una sola aula quadrata, coperta a volta a crociera. La copertura è a capriate, il pavimento in
battuto di cemento. All'interno sono conservate alcune statue lignee: due di esse rappresentano Maria Ss.
dell'Annunziata poste in nicchie retrostanti l'altare.
Convento S. Cono
Fu fondato dai monaci Basiliani nell'XI secolo e dedicato a San Simone. In seguito fu dedicato a San Cono, un
santo originario di Teggiano seppellito nei pressi di Cadossa. All'esterno la facciata principale si divide in tre
parti: la chiesa, il portone e il corpo maggiore a destra, che culminava in una torre ormai andata perduta.
Danneggiato dal terremoto del 1857, fu ricostruito nel 1864.
BENI ARCHEOLOGICI
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Grotta dell'Angelo-Frequentazioni dalla preistoria all'età classica
I reperti recuperati nell'atrio della Grotta dell'Angelo tra il 1896 ed il 1898 provano che la cavità fu abitata
intorno al bronzo-medio. Per il numero di vasi e vasetti che utilizzati come bolli-latte e utensili tipici di
quell'epoca si suppone, inoltre, che gli abitanti fossero per lo più pastori che vivevano su palafitte.
MUSEI
Museo Civico di Montesano sulla Marcellana
indirizzo: Via Roma | telefono: 0975/865231 | sito: http://www.museocivicomontesano.it/
Il museo è stato istituito al fine di indagare, testimoniare e valorizzare la memoria storica del paese e anche
quello di sostenere concretamente ogni iniziativa intesa ad esaltarne le bellezze paesaggistiche, ambientali e
architettoniche, i modi di vivere e di essere dei suoi abitanti.
Museo Didattico di Fotografia
indirizzo: Ex convento dei Cappuccini
http://www.museocivicomontesano.it/
|
telefono:
0975.865211
(municipio)
|
sito:
Il progetto del museo didattico è nato su sollecitazione della Soprintendenza Archivistica per la Campania e
della Soprintendenza BSAE per le province di Salerno ed Avellino. Lo scopo è quello di avviare, attraverso il
recupero del patrimonio fotografico territoriale, una serie di attività che valorizzino le radici culturali della
popolazione della provincia di Salerno, esperienze peraltro, già positivamente condotte dal MUDIF, su altri
territori della provincia (agro nocerino sarnese).
COMUNE DI MORIGERATI (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Cappella Madonna dei Martiri
Cappella della Madonna dei Martiri, al cui interno si conserva l’antica icona in pietra della Madonna del
Cammino, risalente al XIV sec.
MUSEI
Museo Etnografico
indirizzo: Via Granatelli 10 | telefono: 0974/982024 | sito: www.morigeratipaeseambiente.it
Il Museo Etnografico di Morigerati è un'istituzione culturale del territorio che raccoglie oggetti e documenti
delle culture tradizionali del territorio bussentino. Negli anni Sessanta, Clorinda e Modestina Florenzano
iniziavano la raccolta dei primi oggetti di uso comune, con una particolare attenzione agli utensili di lavoro
ed ai manufatti tessili. Migliaia di oggetti furono così salvati dall'incuria del tempo e dall'oblio storico.
COMUNE DI NOVI VELIA (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello Novi Velia
La costruzione del palazzo feudale, fu iniziata nel 1291 da Guglielmo Marzano. L'ingresso principale è
rappresentato da un portale in pietra calcarea in cui è possibile individuare bilateralmente i punti di
ancoraggio del portone in legno e l’arco sommitale a tutto sesto; le estremità dell’arco poggiano lateralmente
sui due colonne a conci rettangolari; sulla faccia anteriore dei due conci basali, uno a destra e uno a sinistra,
sono riportate figure dell'iconografia longobarda.
Santuario della Madonna di Novi
Il santuario è posto in cima al monte Gelbison, a 1705 s.l.m. Si ritiene che la fondazione del santuario cristiano,
sul preesistente sito pagano, risalga al X o XI secolo ad opera di monaci basiliani italo-greci all'epoca dei
Longobardi. L’edificio è a tre navate divise da colonne in pietra e la volta a botte reca decorazioni ad affresco.
Oltre la chiesa, ingrandita nel 1908, fanno parte di complesso la cappella di San Bartolomeo, patrono di Moio
della Civitella, il convento, la foresteria e altre piccole pertinenze civili e religiose.
COMUNE DI OGLIASTRO CILENTO (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Convento S. Leonardo
Il Convento di San Leonardo di Ogliastro Cilento è stato realizzato verso la fine del sec. XVI su un'antica
costruzione, risalente all'anno 1000.
Chiesa S.M della Grazia
La chiesa è sita nei pressi di piazza Giovanni Paolo II, rivolta verso il mare della baia di Ogliastro Marina. La
sua costruzione risale al 1896 ed è stata elevata a parrocchia nel 1920. Caratteristica è la sua colorazione
rossa e gialla. Nel 2011 la facciata principale è stata rivestita in pietra ed è stata posta la scritta Ave Stella
Maris.
COMUNE DI OMIGNANO (Salerno, Campania)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Viale Europa 16 | telefono: 0974/836020 | sito: www.comuneomignano.gov.it
Biblioteca Comunale di Omignano
272
MUSEI
Ecomuseo Virtuale
indirizzo: via dei Pellegrini | telefono: 0974 64565 | sito: www.comuneomignano.gov.it
L’Ecomuseo virtuale di Omignano è caratterizzato da un allestimento multimediale immersivo di
orientamento alla conoscenza della cultura, della natura e delle tradizioni del territorio di Omignano e della
Via dei Pellegrini del Monte Stella, un contesto unico riconosciuto e tutelato.
COMUNE DI ORRIA (Salerno, Campania)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
Indirizzo: Via Stella| telefono: 0974.993006 (municipio) | sito: www.comune.orria.sa.it
Biblioteca Comunale di Orria
COMUNE DI OTTATI (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa Madonna del Cardoneto
Edificato su un terreno franoso nella valle sottostante la città di Ottati, il Santuario era in origine una
cappellina, ingrandita intorno al 1750 e corredata di una casa per il custode e per accogliere i numerosi
pellegrini che vi giungevano da lontano. Fra il 1906 e il 1907 fu ampliata la casa del Pellegrino e rifatta la
facciata della chiesa.
Cappella S. Anastasia
L'origine più probabile è quello di un insediamento di abitanti delle sottostanti vallate il tutto riferibile al sec.
VIII. La Cappella, di cui oggi si vedono solo i ruderi, è su uno sperone roccioso ed è dedicata a S. Anastasia. E'
stata utilizzata dopo il periodo di culto come ricovero per i pastori e animali.
Cappella S. Donato
La Cappella di San Donato è stata costruita nel 1898 in sostituzione dell'antica cappellina, mal ridotta e
piuttosto angusta. La costruzione è adagiata fuori dal centro abitato e sovrasta il paese. La struttura, molto
semplice, è abbellita da un portone di legno intarsiato con figure sacre, opera offerta da Biagio Errico, un
ottanese emigrato al Nord.
BENI ARCHEOLOGICI
Resti di un insediamento rurale dell'anno 1000
Si possono osservare tratti di mura di cinta costituite da pietre di forma irregolare, tenute insieme da malte
di calce, sabbia di fiume e pietrisco. L'origine più probabile, che dalla documentazione e dalla lettura del sito
si può affermare, è quello di un insediamento di abitanti delle sottostanti vallate, il tutto riferibile al sec. VIIIIX.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale Antonio e Teodoro Bamonte
indirizzo: Piazza XXIV Maggio | telefono: 0828 966244 | sito: www.comune.ottati.sa.it
E’ stata da poco effettuata la “ricognizione e rivalutazione della Biblioteca Comunale di Ottati”. Tale progetto,
rientrante nell’ambito della programmazione formativa della Proxima s.r.l., relativo alla preparazione su
campo di laureati e laureandi in materia di beni culturali. Grazie al loro contributo, è stato possibile catalogare
le centinaia di volumi presenti all’interno della Biblioteca.
COMUNE DI PADULA (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello di Padula
Tra il XIII ed il XIV sec. il castello rappresentò una valida opera difensiva nei confronti dei Siculo-Aragonesi, e
comunque dei feudatari che volta a volta appoggiavano uno o l’altro pretendente al trono di Napoli nelle
sanguinose contese tra i vari rami della casa angioina.
Certosa di S. Lorenzo
La Certosa di San Lorenzo è uno dei complessi monumentali grandiosi dell’Italia meridionale e tra i più vasti
in Europa. La costruzione, iniziata per volere di Tommaso Sanseverino nel 1306, durò fino al ‘700. Dall’atrio,
con la grande facciata barocca, si passa alle scuderie, alle officine, alla farmacia e alle cantine. La chiesa
conserva gli altari con le raffinate decorazioni policrome in scagliola con inserti in madreperla, gli affreschi
del XVI – XVIII secolo, il pavimento maioliche settecentesche, i cori lignei intagliati e intarsiati del primo
Cinquecento.
Cappella del Romito
Una cappella con le immagini di S. Basilio e di S. Maria dell'acqua calda sorgeva presso la cima del monte
Romito: là ove comincia il declivio verso oriente e tra il folto spineto se ne osservano i ruderi. E di S. Basilio
fu detta la vigna grande in prossimità delle Grotte: distrutta poi in gran parte. I frati basiliani, nel 1514,
restaurarono la chiesetta.
Chiesa S. Michele
La chiesa si situa all’interno di una grotta, delimitata da un muro che chiude la cavità rocciosa affrescata con
dipinti del XV secolo, raffiguranti le Storie di S. Giacomo di Compostela. Sull'altare è custodita una piccola
statua di S. Michele Arcangelo. La sacrestia, molti piccola, è posta anch'essa nella roccia.
274
Convento S. Francesco
Il Convento fa parte, assieme ad una chiesa e ad un chiostro, del complesso edificato nel 1380 per volontà di
Giovanni Tommaso Sanseverino, successivamente affidato ai Frati Minori Osservanti da Papa Martino V.
Attigui ad esso sono il giardino e l'orto, nei quali sono stati ritrovati reperti archeologici attualmente custoditi
nel museo della Certosa.
Chiesa S. Giovanni in fonte
Il Battistero è il primo esempio di architettura paleocristiana in Campania e rientra nel programma attuato
da Marcello, primo papa negli anni 308-309, di fornire le ventuno diocesi da lui ordinate di una fonte
battesimale. Come chiesa, il Battistero di San Giovanni "in acqua corrente" è una delle più interessanti ed
ebbe funzioni fino agli inizi del Novecento.
Convento S. Nicola al Torone
Fondata nel X sec dai Basiliani e donata nel 1086 da Ugo d'Avena alla Badia di Cava. Del Monastero, oggi,
sono visibili sul colle occidentale del paese solo pochi ruderi dei muri perimetrali.
Convento S. Sepolcro
La fondazione del convento del S. Sepolcro è sicuramente anteriore al 1600, come rivelano la statua in gesso
della S. Vergine in trono su una nuvola, la complessiva forma architettonica e il portale in pietra che incornicia
l´ingresso principale. La cappella, risulta essere l´ampliamento di una struttura iniziale, forse una grotta,
testimonianza del culto verso la S. Vergine dei pastori che frequentavano la zona già in epoca molto antica.
BENI ARCHEOLOGICI
Necropoli VI-V sec. A.C
La necropoli di Padula è caratterizzata dalla presenza di vasi greci, attici, di eccellente qualità: essi hanno
consentito non solo di datare, ma anche di classificare le sepolture. Al V sec. a.C. appartiene un gruppo di
antefisse con rappresentazione di teste di Menadi e Sileni, rinvenute nel 1957-58. Del III-II sec. a.C. è il gruppo
dei capitelli figurati, scoperti alla fine del secolo scorso nei pressi della Certosa; le statue e le stele funerarie
sono della tarda età repubblicana.
Area Archeologica di Consilinum
Dell'abitato romano di Casilinium, poi Consilinum, restano solo alcuni tratti delle mura di cinta e qualche
struttura poco leggibile. Il ritrovamento di corredi funerari con vario vasellame, databili tra il VI e il V secolo
a. C., e i ruderi, sul colle ora detto della “civita”, di alcuni tratti di mura megalitiche sono riferibili al centro di
Casilinium, diventato municipium in età romana.
Villa Romana
I materiali provenienti dai resti di questa villa romana, poi trasformata probabilmente in basilica
paleocristiana appartengono all’epoca tardo-antica, tra il III ed il IV sec. d.C. La sua riscoperta avvenne nel
1956.
Battistero Paleocristiano ed insediamenti di età preromana e medievale
Il Battistero paleocristiano di San Giovanni in Fonte è il solo al mondo che utilizza l'acqua battesimale
attingendola direttamente dalla sorgiva sulla quale esso sorge, la sua costruzione risale ai primi secoli del
Cristianesimo. Il nucleo più antico dell'edificio è certamente quello dove si trova la vasca nella quale si
immergevano i catecumeni per ricever il battesimo.
Necropoli VI- C sec. A.C, loc. Valle pupina
In località Valle Pupina sono stati ritrovati corredi tombali, formati da vasellame in bronzo e ceramiche di
chiaro stampo greco, attualmente esposti nel museo archeologico, presso la Certosa di Padula.
Area certosa Basiliana di San Lorenzo
Alla fondazione del sito della Certosa contribuirono i monaci Basiliani, come testimoniano la Chiesa di San
Nicola alle Donne e i ruderi dell’antico Monastero di San Nicola al Torone.
COMUNE DI PERDIFUMO (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Convento S. Arcangelo
Lo scomparso convento di S. Michele Arcangelo, documentato per la prima volta nel 1008, era ubicato nella
località S. Arcangelo sui resti dell’antico complesso monastico. Nel convento rimase a lungo in funzione la
chiesa, poi anch’essa fu chiusa al culto verso la fine del XVIII secolo e la suppellettile sacra fu trasferita nella
chiesa parrocchiale di Perdifumo.
Convento M. del Carmine
Il Convento di S. Maria del Carmine, fondato nel 1472 dal carmelitano Giovanni de Signo, inglobò l'antica
chiesa di S. Maria dei Martiri. Il suo aspetto austero di un castello è dovuto al fatto di essere stato fortificato
nella prima metà del XVII secolo per difendersi dagli attacchi dei briganti che infestavano la zona.
Convento S. Maria della Pietà
Il Convento di S. Maria della Pietà a Vatolla fu fondato nel 1619 su un terreno donato ai Francescani dalla
Universitas, recuperando l'antica struttura di una cappella detta "della Pietà", in cui oggetto di grande
venerazione era un affresco, ritenuto miracoloso dal popolo. Soppresso nel Decennio francese, fu riaperto
nel 1815.
Convento S. Maria degli Angeli
Convento di Santa Maria degli Angeli del 1635. All’interno vi sono conservate alcune tele, un Crocefisso, un
tabernacolo ligneo e alcune statue tutte di fattura seicentesca di elevato interesse.
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Cappella S. Rocco
La cappella di San Rocco, ubicata al di fuori del centro abitato, è databile fine XVII secolo, costruita a
protezione dalla peste. Ha subito un forte intervento di restauro nel 1920 come dimostra una lapide
all’interno della cappella.
BENI ARCHEOLOGICI
Piccolo Nucleo rurale di età romana
Ad età romana imperiale (III-IV sec. d. C.) risalgono due frammenti di sarcofago raffiguranti un corteo
dionisiaco e riutilizzati nella facciata della chiesa madre di Vatolla, ritrovati a seguito di scavi archeologici.
Piccolo nucleo rurale di età ellenistica
Nei pressi del Rio dell’Arena, a circa Km. 4 a NW di Perdifumo, è stato individuato un "piccolo nucleo rurale"
di età ellenistica.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale Fondazione “Gian Battista Vico”
indirizzo: Palazzo de Vargas | telefono: 0974845549 | sito: www.fondazionegbvico.org/
La Biblioteca della Fondazione Giambattista Vico e del Parco Nazionale Cilento Vallo di Diano è stata istituita
nel 1999 anche grazie alla volontà dell’Istituto Italiano per gli Studi filosofici di Napoli che è stato molto
sensibile e vicino alla Fondazione Vico in questa importante iniziativa. La sede è affascinante e importante:
Palazzo de Vargas, famoso in tutto il mondo per aver ospitato dal 1686 al 1695 il grande filosofo napoletano
Giambattista Vico, restituito al suo antico splendore dopo i lavori di restauro finanziati dal Parco Nazionale
del Cilento e del Vallo di Diano e realizzati dall’Arch. Massimo Olivieri. La sua istituzione è stata un evento
molto importante per il territorio a sud di Salerno in quanto essa rappresenta l’unica biblioteca pubblica
attiva di tutto il Cilento operante a tempo pieno e in grado di offrire servizi qualificati a un vasto bacino di
utenza che da Paestum arriva fino a Sapri e al Vallo di Diano e rappresenta un importantissimo punto di
riferimento per studenti, professori e per chiunque voglia approfondire temi filosofici, giuridici, ambientali,
storici.
MUSEI
Museo Terra Batulliani
indirizzo: 0974. 845024 | telefono: P.zza del Municipio, 1| sito: www.comune.perdifumo.sa.it/
II museo nasce dal lavoro di catalogazione dell'associazione culturale "Scienza Nuova" nel 1994 con finalità
didattiche; si sono raccolti negli anni circa 5.000 pezzi diversi, nell'idea di documentare l'intera organizzazione
del lavoro della terra attraverso il passaggio delle stagioni. La geologia del territorio, l'architettura rurale, la
topografia; la storia dell'ulivo, i processi della potatura, i ficheti locali, sono i temi del percorso museale
offerto al piano terra del palazzo De Vargas già adibito all'attività rurale.
Museo Vichiano
indirizzo: Palazzo De Vargas - Piazza Gian Battista Vico, 1| telefono: | sito: www.fondazionegbvico.org
Il restauro dell’area di rappresentanza del Palazzo, acquisita dalla Fondazione Vico, è avvenuto nel 1994, sulla
spinta della necessità culturale espressa in forma di appello da Elena Croce, figlia del filosofo, e dall’Avv. G.
Marotta presidente dell’Istituto per gli Studi Filosofici di Napoli. Il loro accorato richiamo fu raccolto dall’Avv.
V. Pepe, oggi presidente della Fondazione Giambattista Vico, supportato dalla Provincia nella figura del
Presidente A. Andria, che iniziò il difficile restauro completato poi dal Parco Nazionale Cilento Vallo di Diano.
La validità del restauro realizzato è stata confortata da numerose testimonianze autorevoli, tra cui quella più
gratificante del Prof. La Valva. Oggi il cuore del complesso museale è una sala per convegni che ospita oltre
ad incontri, seminari e conferenze di grande qualità e richiamo, anche il prestigioso premio Gian Battista Vico.
COMUNE DI PERTOSA (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Santuario S. Michele
Le Grotte di Pertosa sono il fenomeno carsico campano più importante e attraggono turisti provenienti da
tutto il mondo. Gli studiosi ne individuano l'origine a circa 35 milioni di anni fa. Nell'androne che fa da accesso
alle grotte è collocato un altare dedicato a San Michele e un barcone permette di entrare nelle cavità in
maniera molto suggestiva, attraversando un corso d'acqua che ha origine dalle acque sotterranee, e che
prende il nome di Fiume Negro.
BENI ARCHEOLOGICI
Ritrovamenti relativi ad un importante sito palafitticolo in grotta
Numerosi reperti ritrovati dimostrano che le Grotte di Pertosa furono abitate fin dall'età della pietra; Greci e
Romani adibirono l'antro a sede di culto ed infine i Cristiani le consacrarono a San Michele Arcangelo.
COMUNE DI PETINA (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Convento S. Onofrio
Il "Convento di S. Onofrio" risalente al XII secolo, è il monumento più antico di Petina, una volta abbazia
benedettina e luogo di preghiera dei Santi Onofrio e Donato. Ora in stato di abbandono, ma per circa sei
278
secoli perno di riferimento per tutte le zone circostanti, dove è vissuto e si è santificato il giovane benedettino
S. Donato da Ripacandida.
Cappella S. Maria
Cappella di Santa Maria Del Cedro, costruita nel 1792, è l'edificio sacro più grande dopo la Chiesa di San
Nicola. Di essa ne restano solo le fondamenta, mentre la zona laterale, dove vi era l'abitazione del sacerdote,
denominata " Santa Maria Vecchia", è stata poco alla volta trasformata in abitazione.
COMUNE DI PIAGGINE (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castelluccio Rovine
Piaggine fece parte dello Stato di Laurino, di cui era un casale, fin dal periodo normanno, sembra sia sorto
sulle rovine di un "castelluccio", vale a dire una torre di avvistamento e di difesa. Dagli inizi del Seicento fu
sottoposto alla giurisdizione feudale della potente famiglia degli Spinelli, che conservò il feudo fino
all'abolizione della feudalità, avvenuta nel 1806.
Chiesa Madonna del Monte Vivo
La Chiesa della Madonna del Monte Vivo è una piccola chiesa di rilevanza storica e paesaggistica che si trova
a 1239 metri di altezza, ai piedi dell’omonimo rilievo.
Cappella Madonna delle Grazie
All'esterno dell'abitato di Piaggine è situata la Cappella di Santa Maria delle Grazie, fatta costruire dalla
famiglia De Luca di Laurino: l'edificio accoglie alcuni dipinti di Santi eseguiti nel 1599 da Domenico
Monaciello.
Cappella S. Maria
Chiesa della Collegiata risalente al 1200 di particolare interesse storico ed architettonico di cui sono ancora
visibili i resti.
COMUNE DI PISCIOTTA (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello di Pisciotta
L'origine del paese e del castello è probabilmente da collocarsi verso l'anno 900, allorché, distrutta dai
Saraceni l'antica Pixus, alcuni suoi abitanti si rifugiarono qui e vi fondarono una piccola Pixus, ossia Pixoctum.
Nel 1522 inizia la costruzione del convento francescano, sui resti stessi del castello, di cui restano oggi la torre
campanaria e pochi altri ruderi.
Cappella S. Antonio
La Cappella di Sant'Antonio sorge all'ingresso del paese di Pisciotta e risale al XV secolo.
Torre di Piano a mare
La torre quadrata, ancora presente, è di tipo “aragonese”. La costruzione è avvenuta tra il XV e il XVI secolo.
Le funzioni di tutte le torri costiere erano di difesa, di avvistamento e di comunicazione.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Roma | telefono: 0974973035| sito: www.comune.pisciotta.sa.it
Biblioteca Comunale di Pisciotta
COMUNE DI POLLA (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Palazzo Ponte di Polla
Il ponte a cinque archi di origine romana ancora oggi permette il transito sul Tanagro. Negli ultimi decenni
del settecento il ponte fu consolidato e allargato a Palazzo ad opera dell'ingegnere Carlo Pollio. Osservando
di sbieco le arcate dal lungofiume, si distingue agevolmente la larghezza originaria del ponte dall'aggiunta
settecentesca addossata alla fabbrica originaria.
Convento di S. Antonio
E' il monumento più importante di Polla. Iniziato a costruire nel 1541 per accogliere i frati Francescani
Osservanti, ai quali il convento fu aperto nel 1550 anche se la sua costruzione non era del tutto terminata.
Dopo il terremoto del 1561 si procedette ad opere di restauro.
Cappella S. Antuono de Arata
La cappella, prima testimonianza angioina a Polla, è dedicata al culto di S. Antonio Abate, portato dall'ordine
francese degli Ospedalieri di Vienne. Fu ricostruita nel 1970. Il nome della cappella è un adattamento locale
della pronuncia francese del nome del Santo.
Cappella S. Pietro
La chiesa è edificata sull'area dove un tempo sorgeva un antico tempio romano come riscontrato dalla
Sovrintendenza ai beni Archeologici. La chiesa, costruita sul finire del periodo longobardo, intorno all'anno
280
Mille, è una delle più antiche del Paese. I lavori di restauro iniziati dopo il sisma dell'80 e terminati nel '93
hanno riportato la chiesa in ottimo stato di conservazione.
BENI ARCHEOLOGICI
Grotte di Polla con frequentazioni dalla preistoria
Viene considerata una grotta fossile per il notevole interesse preistorico e paleontologico, testimoniato da
numerosi reperti, quali utensili e manufatti ascritti all’Età del Bronzo, e rinvenimenti di ossa umane ed
animali. La grotta è costituita da una serie di grosse sale cui si accede attraverso un breve scivolo subito oltre
l’ingresso.
Insediamento di età romana
Le prime abitazioni sorsero nella posizione più salubre che il periodo e la zona potevano permettere, ovvero
nella zona dove oggi è il Borgo S. Pietro, verso il IV sec. a.C. ad opera dei Lucani prima e dei Romani poi.
L'insediamento romano era posto lungo la via consolare da Capua a Reggio, come testimonia l'iscrizione, nota
come "Elogium Pollae".
Mausoleo di Utianus Rufus, necropoli di età romana
Tomba Mausoleo Megalitico Caius Utianus Rufus I sec DC. Il Mausoleo, di cui rimane oggi solo il tempio, fu
un elegante e maestoso monumento sepolcrale eretto nel I. sec d.C. in memoria di Gaio Uziano Rufo per
volere di sua moglie Insteia Polla, in seguito alla morte del marito. Nel seicento furono trovati nella tomba
un'urna d'alabastro e un grosso rubino.
MUSEI
Museo Civico “Insteia Polla”
indirizzo: Via Villapiana – Chiesetta Santa Maria La Scala | telefono: 0975 391611 | sito:
www.comune.polla.sa.it
La collezione mostra l'evoluzione dell'abito femminile pollese dal XIX al XX secolo. L'esposizione è articolata
secondo il criterio delle occasioni e delle circostanze: abiti di gala, di uso quotidiano, di mezza festa e da lutto.
Sono riprodotti 13 abiti di costume locale, disposti in tre vetrine. I capi caratteristici sono: la camicia di
mussola di cotone o lino bianco con scollo rotondo di pizzo; il copricapo di lana scarlatta; il soprabito di foggia
rettangolare in lana nera o marrone, il corsetto e le maniche di vari colori; la sottogonna di lana rossa, la
gonna e il grembiule
COMUNE DI POLLICA (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Convento di Costantinopoli
Secondo la tradizione popolare sarebbe stato edificato dai profughi di Costantinopoli, che sfuggiti al sacco
della loro città, perpetrato nel 1453 da Maometto II, volevano ricordare il culto della loro patria. Le rovine
lasciano scorgere i molti ambienti, i sotterranei, il chiostro, le arcate a sostegno dei muri esterni, la cappella
in cui restano tracce di affreschi e le tombe gentilizie.
Parrocchiale di Celso
La Chiesa Parrocchiale di Celso è dedicata alla Madonna dell'Assunta. Sulla facciata, in pietra locale e ornata
da cornici in cotto, si apre il portone principale che immette nella chiesa a tre navate. Di rilievo sono il fonte
battesimale in pietra scolpita del 1771 ed un'acquasantiera in pietra del 1625. Il campanile, molto basso
rispetto alla chiesa, venne costruito nel XVIII° secolo.
Convento S. Maria delle Grazie
Il convento dei monaci francescani fu fondato per volere del popolo sotto il patronato del principe Vincenzo
Capano nel 1611. La cappella, realizzata agli inizi del XVIII secolo, è notevole per gli stucchi bianchi, opera del
maestro Pietro Sernicola di Pollica. L’iconografia è di gusto compositivo popolare, mentre le tele sul soffitto
ai lati dell'ingresso sono state ricondotte a Nicola Malinconico tra il 1673 e il 1721.
Cappella S. Giovanni
La Chiesetta di S. Giovanni, probabilmente eretta nel 1503, sorge sulla strada rurale Celso-Casal Velino.
Chiesetta dell'antico borgo di Praganito, fu menzionata per la prima ed unica volta in una donazione fatta da
Torgisio II° Sanseverino alla Badia di Cava. Il villaggio scomparve probabilmente nel secolo XII°.
Torre d'Acciaroli
La torre compare nelle carte antiche con la denominazione di bastione o anche torre di Cannicchio. Già nel
1223 la Torre Normanna fu inserita dall'imperatore Federico II fra le torri di guardia del litorale e gli Spagnoli
in seguito, la utilizzarono nel loro sistema difensivo costiero, unitamente a quella del Caléo.
Torre di Caléo
La robusta costruzione del Caléo sorge appena fuori dal centro abitato di Acciaroli, in direzione Pioppi. Fu
costruita intorno al 1520-25, per volere del signore di Cannicchio e storicamente seguì le vicende della Torre
Normanna di Acciaroli. Entrambe le Torri furono inserite nel sistema difensivo ideato dagli Spagnoli nel XVI
secolo.
MUSEI
Museo Vivo del Mare
indirizzo: Via Caracciolo, 192 | telefono: 0974 905059 | sito: www.museodelmare.it
282
Il Museo è stato aperto al pubblico nel 1996 ed è ospitato presso il Palazzo Vinciprova. Il Museo al suo interno
presenta una decina di vasche distribuite in tre sale e in ciascuna di esse è rappresentato un habitat marino
tipico delle coste cilentane. Il piano superiore ospita anche il Museo della Dieta Mediterranea, dedicato al
medico epidemiologo americano Ancel Keys che visse oltre 40 anni a Pioppi, studiando il rapporto tra
alimentazione locale e l’incidenza sulle malattie cardiovascolari, dimostrando le qualità benefiche della dieta
mediterranea, attraverso l’assunzione di alimenti come l’olio extravergine di oliva, pesce azzurro, frutta e
verdura.
COMUNE DI POSTIGLIONE (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello di Postiglione
Il Castello, costruito nell’anno mille da tre fratelli Normanni, si presenta come un sistema di fortificazione
articolate intorno ad un corpo principale. L’edificio era munito di sei torri. Una di queste consentiva l’accesso
al carcere. Un’altra, con delle scale, portava a parti sottostanti da dove accedevano le carrozze.
Grotta di S. Elia
A circa 900 metri d’altezza, in località Le Falde, vi è la grotta di Sant’Elia. Di modeste dimensioni e di forma
pressoché rettangolare, essa preserva la statua del Santo, di presumibile fattura Settecentesca.
COMUNE DI PRIGNANO (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Cappella S. Biagio
Questa cappella, oggi dedicata a S. Biagio, nel 1300 circa, si ritiene che la cappella fosse stata una semplice
cella con funzione di oratorio. Originariamente era dedicata a San Giuliano a Prignano.
COMUNE DI ROCCADASPIDE (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello di Roccadaspide
Si ritiene che la data della sua fondazione sia il 1245, quando Federico II pose l’assedio a Capaccio. Le torri
cilindriche sono del cinquecento, mentre l’ala Sud-Est presenta rifacimenti settecenteschi, mentre ad oggi il
Castello ha il tipico aspetto delle Costruzioni Militari Quattrocentesche. Tracce delle antiche mura che lo
circondavano oggi incorporano costruzioni riedificate dopo il bombardamento alleato del 1943.
Convento S. Antonio
Il Convento Francescano di "Santa Maria delle Grazie", conosciuto come convento di S. Antonio dei frati
conventuali minori, edificato nel 1415. È quasi certo che il convento ebbe come superiore, fra gli Altri, Felice
Perretti, divenuto poi Papa col nome di Sisto V. Il Convento fu soppresso nel 1808.
Convento S. Maria
Il Convento di Santa Maria dell'Arco di cui oggi si vedono solo i ruderi, si trova in Via Santa Maria a
Roccadaspide e fu fondato nel XV secolo dai Carmelitani scalzi. Gli stessi erano incaricati di vigilare le tombe
delle famiglie nobili rocchesi. Fu saccheggiato nel 1799, anch'esso soppresso nel 1808, ed in parte abbattuto
intorno agli anni 50 del secolo scorso.
BIBLIOTECHE
Biblioteca “Informagiovani”
indirizzo: Piazzale della Gioventù | telefono: 0828-947280 | sito: www.comune.roccadaspide.sa.it
Biblioteca Comunale di Roccadaspide
COMUNE DI ROCCAGLORIOSA (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello di Roccagloriosa
Edificato tra i secoli VIII e IX, il Castello di Roccagloriosa rappresentava un anello della catena difensiva che
collegava i castelli della Molpa, di Montelmo e di Policastro con le torri costiere. Furono i Longobardi ad
edificare il castello che, con torri merlate e fortificazioni, svolgeva il ruolo di fortezza. Le truppe napoleoniche
saccheggiarono e bruciarono il castello, di cui oggi restano pochi ruderi.
BENI ARCHEOLOGICI
Resti dell'abitato lucano con tre rilevanti abitazioni, una parte delle mura ed alcune tombe
Roccagloriosa è un sito archeologico pre-romano che fiorisce tra il IV sec. a.C. ed il V sec. a.C. Sotto il profilo
scientifico costituisce uno dei siti pre-romani meglio conosciuti ed indagati di tutta la Magna Grecia. Il sito
lucano ha restituito vari nuclei di abitato dislocati sia all'interno che all'esterno della cinta muraria.
BIBLIOTECHE
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Biblioteca Comunale di Roccagloriosa
indirizzo: Via Valloncello | telefono: 0974/981113 | sito: www.comune.roccagloriosa.sa.it
Biblioteca Comunale di Roccagloriosa presso la Scuola Elementare
MUSEI
Museo Antiquarium di Roccagloriosa
indirizzo: Via Borgo Sant'Antonio, 32; Piazza San Giovanni | telefono: 0974 981113 | sito:
www.comune.roccagloriosa.sa.it
Il museo del piccolo centro cilentano, ospitato all’interno della sede comunale, custodisce numerosi reperti
archeologici lucani risalenti al IV e al III sec. a.C., ritrovati all’interno del territorio comunale di Roccagloriosa,
rinvenuti nel complesso abitativo del «Complesso Centrale» e nella necropoli monumentale. Le più antiche
testimonianze di una prima frequentazione del sito risalgono già al II millennio a.C., ma un vero e proprio
insediamento comincia a formarsi solo a partire dal V sec. a.C., sulla cd. Cresta dei Capitanali, conoscendo
poi un significativo sviluppo in età lucana tra il IV e il III sec. a.C., periodo al quale risalgono l’abitato e la
poderosa cinta muraria in calcare che circonda il pianoro per 1,2 km, all’esterno della quale si estendeva
l’area delle necropoli.
COMUNE DI ROFRANO (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Convento S. Maria
La costruzione del convento risale al 1131, sotto concessione di Re Ruggero. Il convento, oggi santuario, è
stato ricostruito più volte nel corso dei secoli a causa del movimento franoso del terreno su cui sorge. L'ultima
ricostruzione è durata oltre quarant'anni e si è conclusa felicemente con la solenne riapertura al culto e la
dedicazione da parte del vescovo di Vallo della Lucania, Mons. Giuseppe Rocco Favale, il 6 settembre 1996.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale di Rofrano
indirizzo: Via P. Scandizzo n° 1| telefono: 0974 952031 | sito: http://www.comune.rofrano.sa.it
Biblioteca Comunale di Rofrano e Centro C.A.P.S.D.A. - Centro di aggregazione giovanile
COMUNE DI ROSCIGNO (Salerno, Campania)
BENI ARCHEOLOGICI
Camera tombale di periodo Enotrio
Diverse sepolture rinvenute confermano un’occupazione del pianoro e delle sue pendici già negli anni finali
del VI secolo a.C. Ai primi decenni del V sec. a. C. si data una sepoltura, anch’essa con ricco corredo, rinvenuta
a breve distanza da quella più famosa recuperata negli anni ‘30. La sepoltura, intaccata dai clandestini, ha
conservato tuttavia buona parte del suo corredo metallico che, connotano il defunto come un capo guerriero
lucano.
MUSEI
Museo Sacro “S. Nicola di Bari”
indirizzo: Via D. Alighieri, 90 | telefono: 0828 9632282 | sito: www.comune.roscigno.sa.it
La chiesa di San Nicola di Bari, in Roscigno Nuova, ospita opere di grande interesse, appartenute alla più
antica e omonima chiesa. Sono conservate: statue lignee, quadri, libri ed oggetti sacri. Si segnalano,
soprattutto per il loro notevole valore, il dipinto su tavola della seconda meta del sedicesimo secolo, che
ritrae l’Eterno padre col Cristo Crocifisso e Santi; tre splendide sculture quattrocentesche, raffiguranti la
Vergine di Costantinopoli e i SS. Cirillo e Metodio, una scultura di San Nicola del XIV secolo.
Museo della Civiltà Contadina
indirizzo: Piazza G. Nicotera| telefono: 0828 963377 | sito: www.comune.roscigno.sa.it
Il Museo della Civiltà Contadina di Roscigno è allocato in parte nell’antico Palazzo Municipale e nella casa
canonica della chiesa di San Nicola di Bari. Non si tratta, quindi, di un Museo secondo l’accezione classica del
termine, ma piuttosto di una ""città-museo"", dove i limiti perimetrali sono dati solo dalle campagne
circostanti. Il Museo raccoglie circa 500 oggetti ritrovati nelle case, nelle cantine e nelle stalle del vecchio
paese abbandonato nell’ottocento. L’ordine espositivo degli oggetti ripercorre le fasi lavorative dei vari cicli
produttivi tipici della zona: la produzione del vino, dell’olio, del pane e della lana. L’esposizione è arricchita
da immagini fotografiche, grafici, mappe e documenti storici.
COMUNE DI SACCO (Salerno, Campania)
MUSEI
Museo dell’Arte Artigianale e della Storia
indirizzo: C. so V. Emanuele | telefono: 0974.943001 (comune)| sito: www.comune.sacco.sa.it
Il Museo "dell'arte artigiana originale e della storia" è stato fondato dall'ebanista Francesco Coccaro nel 1986.
Il Museo raccoglie la produzione artistica di legno intagliato del signor Coccaro.
COMUNE DI SALA CONSILINA (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
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Castello di Sala Consilina
Non si hanno notizie sicure della sua fondazione ma intorno all'anno mille iniziò la costruzione fortificata
nella parte più elevata di Sala, dotandola di una cinta muraria e munendola di torri di guardia circolari e
quadrate a difesa e sorveglianza del territorio. Il castello subì diverse distruzioni e venne devastata da incendi;
attualmente è possibile vedere solo i ruderi dei cinque recinti fortificati.
Cappella Madonna del Castello
Sorta sui ruderi dell'antico Castello distrutto degli Aragonesi, non presenta particolarità di rilievo. L'altare
presenta linee barocche; all’interno di una nicchia, vi è la statua della Madonna del Castello, oltre a due tele:
la prima raffigura una splendida Vergine con bambino e personaggio in adozione, la seconda è un'immagine
di S. Giuseppe.
Chiesa Madonna di Costantinopoli
La Cappella di Santa Maria di Costantinopoli è stata costruita intorno al 1772. La cappella presenta una
struttura regolare in muratura e appare oggi ben conservata. Sulla sommità della cappella si trova una piccola
campana, mentre la facciata è arricchita da un finestrone trilobate arricchito di stucchi e decorazioni in
pietra.
Cappella Madonna di Loreto
La chiesetta della Madonna di Loreto, detta dal popolo la Maronna dello Ritu, un tempo con ingresso rivolto
verso Oriente, ora verso Occidente, è di piccola dimensione. Probabilmente fu costruita in epoca anteriore
al 1609, anno di cui si fa menzione in una pergamena dove viene citato il luogo detto S. Maria dello Rito.
Cappella Madonna di Monte Vergine
La cappella della Madonna di Montevergine è risalente probabilmente al XVII secolo e contiene al suo interno
la statuetta del Bambino Gesù tenuto in braccio da un altro simulacro della Vergine Maria risalente all'inizio
del 1800.
Cappella Madonna di Sito Alto
La Chiesa della Madonna del Sito Alto è uno dei luoghi di culto più "sentiti" di Sala Consilina. Poco si conosce
delle origini di questa chiesa e, quindi, piuttosto complesso è ricostruirne la storia, identificando anche le
modifiche che l'edificio ha subito nel corso dei secoli.
Santuario S. Michele
La sua costruzione risale al 1715, anno in cui in un'antica cappella di montagna dedicata a S. Michele, da
un'immagine dell'Arcangelo sulla parete trasudò un liquido simile alla manna. Il santuario venne edificato
subito dopo, sulle cui mura furono apposte diverse lapidi commemorative. La chiesa è stata rifatta dopo il
terremoto del 1857.
BENI ARCHEOLOGICI
Strutture e necropoli di età romana, loc. Pendinello
Sono state rinvenute varie epigrafi e qualche edicola funeraria di origine romana. Frammenti di lapidi
dedicatorie lascerebbero supporre la presenza di un tempio dedicato a Giove e di un altro a Giunone. Al di là
delle conoscenze dei reperti archeologici della necropoli, non si è in grado di individuare per l’insediamento
urbano di Sala un’origine cronologicamente certa.
Frequentazioni ed insediamenti dalla preistoria al medioevo, loc. S. Angelo
Presenze umane risalgono sino all’ età preistorica, come fanno supporre alcuni resti di ceneri rinvenute nella
grotta di Sant’Angelo, risalenti a circa diecimila anni fa. Una campagna di scavi degli anni cinquanta, ha
portato alla luce 1500 tombe, che fanno supporre la presenza di un consistente centro in età preistorica
nell’attuale sito, e successivi reperti del medioevo.
Loc. varie dell'abitato moderno,
L’insediamento emerso a Sala trae origine dalla distribuzione di Marcellianum, i cui abitanti vennero a
stabilirsi sulla fascia immediatamente soprastante l’antica necropoli. Che si trattasse degli abitanti di
Marcellianum, è una ipotesi attendibile, per via dei molti toponimi che ricordano la dominazione longobarda
e successivamente quella normanna, e all’inizio dell’anno Mille.
COMUNE DI SALENTO (Salerno, Campania)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Piazza Municipio 13 | telefono: 0974/62018 | sito: www.comune.salento.sa.it
Biblioteca del comune di Salento
COMUNE DI S. GIOVANNI A PIRO (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa Madonna di Pietrasanta
Della costruzione originaria risalente al 1200 rimane solo una parte dell’abside. L’edificio è costruito ad una
sola navata e caratteristico ne risulta lo sviluppo in quanto fu realizzato sul fermo della roccia, ad occidente,
su un piano irregolare. L’interno della chiesa, tutto in pietra locale e muratura, è decorato a linee semplici
con stucchi e festoni di angeli di colore bianco crema.
Convento S. Giovanni
Il Cenobio di San Giovanni a Piro, fondato nel 990 dai monaci basiliani è posto a poche centinaia di metri a
nord dell'abitato. Pressoché distrutto nel 1552 dai corsari turchi, il Cenobio fu compreso nelle mura del paese.
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Oggi ne restano imponenti ruderi, fra cui spiccano i resti della Chiesa di San Giovanni Battista ed una torre
merlata del '500.
Torre dell'Oliva
La torre dell'Oliva, costruita nel 1569 e fra le poche salvate e fruibili, si trova in un vasto parco di 5000 mq di
eucalipti, pini ed ulivi. Il recente restauro rispetta l'originaria struttura.
BENI ARCHEOLOGICI
Rinvenimenti di ruderi di celle basiliane
Il Cenobio di San Giovanni a Piro, fondato nel 990 dai monaci basiliani (i seguaci di San Basilio, nato in
Cappadocia nel 330 d.C. e morto nel 379 d.C.), è posto a poche centinaia di metri a nord dell'abitato. Oggi ne
restano imponenti ruderi, fra cui spiccano i resti della Chiesa di San Giovanni Battista ed una torre merlata
del '500.
Rinvenimento della mandibola di un bambino di 34 anni vissuto nell'epoca neandertaliana, nonché altri reperti che
testimoniano presenza dell'uomo ascrivibile ad un'epoca tra i 90 e gli 80 mila anni fa
Nella Grotta della Molara, è stata rinvenuta la mandibola di un bambino di 3-4 anni vissuto nell’epoca
neandertaliana, il secondo rinvenimento in termini di importanza avvenuto in Europa. Il sito ha portato alla
luce numerosi altri reperti che testimoniano una continua e sistematica presenza dell’uomo in un’epoca
ipotizzabile tra i 90 e gli 80mila anni fa.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Roma 56 | telefono: 0974983007 | sito: www.comunedisangiovanniapiro.it
Biblioteca del comune di San Giovanni a Piro
MUSEI
Casa Museo di Josè Ortega
indirizzo: Piazza S. Rosalia | telefono: 0974 983007 | sito: www.comunedisangiovanniapiro.it
La casa museo intitolata a José Ortega, pittore spagnolo allievo di Pablo Picasso trasferitosi a San Giovanni a
Piro, non è localizzata all’interno della sua abitazione ma in un edificio sito in Piazza S. Rosalia, un tempo
adibito ad istituto scolastico e poi riconvertito in sala museale grazie a dei finanziamenti stanziati ad hoc
dall’Ente Parco del Cilento e Vallo di Diano.
COMUNE DI SAN MAURO CILENTO (Salerno, Campania)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Piazza Serra 1 | telefono: 0974903161 | sito: www.sanmaurocilento.gov.it
La biblioteca è il primo passo verso la realizzazione del progetto “Cibo per lo spirito: il Cilento promuove la
lettura. Incremento e valorizzazione della biblioteca civica del Comune di San Mauro Cilento”.
MUSEI
Museo della Storia Socio-Religiosa del Cilento Antico “Eleousa”
indirizzo: Via Provinciale | telefono: 0974 903312 | sito: www.museoeleousa.it
La storia della raccolta museale “Eleousa” di San Mauro Cilento inizia idealmente nel 1978 col ritrovamento
dei registri manoscritti parrocchiali del XVI e XVII secolo. Tale evento, oltre a stimolare la ricerca di ogni
possibile reperto artistico e storico, si presentava come opportunità per la nostra comunità locale di
riappropriarsi delle sue radici antiche. All’interno del museo è possibile visitare diverse collezioni: la presenza
greca dopo il 1453; reperti di storia religiosa; pinacoteca; reperti archeologici; reperti di religiosità popolare
e reperti di cultura materiale de xvi secolo.
COMUNE DI S. MAURO LA BRUCA (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Cappella S. Costantino
Mancano documenti sull’origine dalla cappella, tuttavia, il culto e la cappella di S. Costantino sono ascrivibili
al periodo che va dal XVII al XVIII secolo. La Cappella si presenta ricca di decorazioni, con la nave divisa dal
presbiterio da un arco centrale, e anche il prospetto ha una forma molto regolare.
Convento S. Nazario
L’Abbazia di San Nazario, distrutta certamente dai Saraceni - le cui razzie furono predette dallo stesso s. Nilo
- fu rifondata dopo il Mille dai monaci benedettini. L’Abbazia continuò ad esistere fino al XVI secolo, quando
fu data in Commenda dal Papa Pio IV. L’attuale chiesa parrocchiale, edificata nella forma attuale nel 1730, è
stata oggetto da allora di numerosi interventi di restauro.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via de cusatis 8 | telefono: 0974 974010| sito: www1.asmenet.it/sanmaurolabruca/
Biblioteca comunale di San Mauro la Bruca
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COMUNE DI SAN PIETRO AL TANAGRO (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa Crocifisso di S. Pietro
L’edificazione della cappella del SS.mo Crocifisso, eretta a quota 768 metri sul livello del mare, fu portata a
termine nel corso dell’ultimo decennio del secolo scorso ed inaugurata nel 1899, anno in cui fu istituita la
festività annessa.
Chiesa Madonna della Tempa
La chiesa della Madonna della Tempa nacque da un miracolo compiuto nel 1764, anno in cui la zona era
colpita da carestia. La chiesa, già esistente nel 1691, fu trasformata e abbellita dopo la carestia e
dell'architettura originaria non rimane più nulla. Tra il 1953 ed il 1964 ulteriori lavori tolgono ogni traccia
della struttura originaria.
Cappella Madonna di Pompei
Nell'antica via Vicinanziello, oggi via XXIV Maggio, fu costruita nel primo dopoguerra la cappella di Maria SS.
del Rosario di Pompei, di proprietà della famiglia Tiano. All'interno, dietro l'altare principale è collocata la
statua in cartapesta e stucco della Vergine del Rosario.
Cappella S. Vito
Fu edificata dalla famiglia Spinelli nel 1850. L'interno è costituito da una parte centrale e da una cappellina
laterale, entrambe con gli altari in marmo. Sull'altare principale è collocata la statua di S. Vito alla cui base è
riportata la scritta "A divozione del Curato Nicolò Spinelli A.D 1873". La cappellina è l'unica del paese a non
avere una pavimentazione a mattonelle, ma solo un lastrico in cemento.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale Ignazio Silone
indirizzo: Piazza E. Quaranta| telefono: 0975396047 | sito: www.comune.sanpietroaltanagro.sa.it/
Biblioteca Comunale Ignazio Silone
COMUNE DI SAN RUFO (Salerno, Campania)
MUSEI
Museo Internazionale dell’Immagine Postale
indirizzo:
via
Vannini
7
|
telefono:
www.sanrufopostino.it/pagine/SanRufo/museo.htm
0731
617003
|
sito:
L’esposizione museale si articola in cinque sale: si apre con una raccolta di fotografie, documenti e reperti
storici provenienti da 40 Stati, che coprono tutti i cinque continenti: maggiore rilievo è dato alla produzione
filatelica italiana e allo sviluppo del sistema postale italiano, a cui si affiancano le emissioni filateliche della
Repubblica di Malta, della Repubblica Popolare Cinese, della Repubblica Argentina, dello Stato Vaticano e
delle giovani repubbliche di Lituania ed Estonia.
COMUNE DI SANT’ ANGELO A FASANELLA (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello di Sant'Angelo di Fasanella
L'edificio attuale conserva solo limitatamente l'aspetto di quello che doveva essere l'antico impianto, poiché
già ai primi del Cinquecento subì trasformazioni per adeguarlo alle nuove esigenze residenziali. In particolare
una notevole variazione nella disposizione e nel numero delle aperture, originariamente più piccole,
corrispondente alla successiva destinazione a palazzo patrizio alla fine del XVI secolo.
Convento di S. Michele
Grotta di tipo rupestre chiamata grotta dell'Angelo o grotta di San Michele Arcangelo in cui in passato intorno
all'XI secolo si è insediata una comunità religiosa appartenente all'ordine dei Benedettini. Dentro la grotta vi
si trovano i resti mortali dell'abate Francesco Carocciolo, una cappella, sculture, affreschi trecenteschi, la
statua in marmo di san Michele Arcangelo ed un pozzo.
Santuario di S. Michele
Il Santuario, dedicato all'Arcangelo Michele, è situato in una grotta naturale frequentata fin dall'epoca
preistorica. Fu utilizzata come chiesa dall'XI secolo e tenuta dai monaci benedettini dal 1246. All'interno, il
vasto spazio è arricchito da tre altari, un organo e, a quattro metri di altezza, da una nicchia affrescata in
epoca trecentesca, forse contestuale ad un interpiano oggi scomparso.
BENI ARCHEOLOGICI
Scultura rupestre del IV sec. A.C raffigurante un antico guerriero
Nel territorio del comune di S. Angelo a Fasanella si trova una figura intagliata nella roccia e attribuita al V-IV
secolo a.C. La figura, a grandezza naturale, rappresenta un guerriero vestito con un chitone e armato di scure
o clava e di uno scudo come rappresentazione di un dio o di un eroe. Localmente è conosciuta con il nome di
"Antece" ("l'Antico" in dialetto cilentano).
292
BIBLIOTECHE
Biblioteca del Centro di Lettura
indirizzo: Via E. Fermi | telefono: 0828 961006 | sito: www.comune.santangeloafasanella.sa.it
Biblioteca comunale di Sant’Angelo a Fasanella
COMUNE DI SANT’ARSENIO (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Cappella
La sua fondazione risale al 1621. Tra il 1954 ed il 1959, dopo la seconda guerra mondiale, la cappella fu
arricchita con la creazione di un tronetto di marmo dal comitato che organizzava i festeggiamenti in onore di
Sant’Antonio. Nel 1963 si fece ricostruire la scalinata d’accesso alla cappella.
Chiesa Madonna del Carmine
Fu edificata nel luglio del 1891 nel rione della Fontana Maggiore ed è inserita nel centro storico. La facciata
è caratterizzata dal timpano e dalla presenza di un semicolonnato in bassorilievo ai lati del portale al di sopra
del quale è posizionata una nicchia che ospita la statuetta della Madonna del Carmine.
Cappella S. Bernardino
Risale al XV secolo ed originariamente era intitolata a San Bernardino da Siena, che una leggenda vuole di
passaggio per il casale. Cambiò nome a seguito della grande epidemia della peste che, nel corso del XVI
secolo, colpì queste zone. Al prospetto della chiesa furono applicate le cinque croci del Calvario.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale “Sebastiano d’Amato”
indirizzo: Piazza dei Padri Domenicani | telefono: 327 8471993| sito: www.comune.santarsenio.sa.it
Biblioteca comunale di Sant'Arsenio "Sebastiano D'Amato" "Leggere per arricchire la mente e soddisfare il
bisogno di conoscenza"
COMUNE DI SANTA MARINA (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello di Policastro
Il Castello di Policastro fu costruito dai Bizantini nel VII sec. d.C. Più volte distrutto e fu fatto riedificare diverse
volte. Era composto da sale, da una cappella e di un poderoso maschio. Nel 1806 il Castello fu nuovamente
distrutto dalla flotta inglese che lo bombardò.
BENI ARCHEOLOGICI
Resti di strada lastricata e di mura romane inglobati nelle mura di epoca successiva
L'attuale frazione di Policastro era sorta presso la foce del fiume Bussento come colonia greca di Rhegion
(Reggio Calabria) come base strategica per i commerci della città dello Stretto con il Golfo di Taranto e dotata,
come emerge dai reperti archeologici, di una cinta muraria. Divenne poi romana nel II secolo a.C. con il nome
di Buxentum.
COMUNE DI SANZA (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Cappella s. Vito
Della struttura ottocentesca va segnalata la presenza di un considerevole altare in pietra di Padula di forme
tardo barocche, scolpito dal padulese Andrea Carrara nel 1720, e la statua lignea del Santo titolare eseguita
da Sabino Peluso nel 1776, entrambi provenienti da una precedente cappella di San Vito, di cui non si conosce
l'ubicazione.
MUSEI
Museo della scuola, arti e mestieri della tradizione sanzese
indirizzo: Piazza XXIV Maggio, 1 (municipio) | telefono: 0975 322536| sito: www.comune.sanza.sa.it
Il Museo, frutto dell’amore per un mondo passato in cui affondano le radici del presente, potrà essere
l’occasione per un tuffo nel cuore stesso delle tradizioni di Sanza ammirando i banchi di scuola, la casa e gli
arnesi lavorativi dei padri di Sanza.
COMUNE DI SAPRI (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Torre di Capobianco e Torre di Mezzanotte
Le torri di Sapri, cosiddette torri viceregnali, furono costruite intorno al 1550, a pianta quadrata con lato di
circa 10 metri, alte circa 20 metri e munite di mura spesse 2-3 metri. Le torri si distinguevano in torri
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marittime, di difesa e guardiole. Erano in genere a tre piani: il pianto terra era adibito a magazzino e al riparo
dei cavalli, il primo piano ad alloggio, il secondo alla guardia e alle batterie.
BENI ARCHEOLOGICI
Resti modesti di una villa romana di periodo imperiale, con approdo, terme teatro e mosaici. loc. Santa Croce
L'edificio risale alla fine del periodo repubblicano (I secolo a.C.), ma la sua frequentazione giunge sino al V
secolo d.C. Si tratta di una villa marittima che si estendeva per circa 7000 mq fino al mare ove doveva essere
presente anche un approdo. Il complesso era dotato di un sistema di canalizzazione delle acque piovane e
termali di eccezionale fattura, ancora oggi efficiente.
Resti di insediamenti abitativi
In località Carnale sono da ricordare i pochi resti di un mausoleo funerario romano in località Carnale ed un
cippo funerario romano posto in piazza Plebiscito e riferito ad un certo Lucio Sempronio Prisco, magistrato
morto in giovane età.
Presenza di testimonianze dell'età del bronzo
Su un’altura, sono state rinvenute ceramiche d’impasto della media età del bronzo, relative ad un
insediamento agricolo-pastorale; tale ceramica evidenzia rapporti culturali con l’insediamento della Grotta
del Noglio presso Porto Infreschi
Ruderi di villa romana loc. Cammarelle
Sul litorale si trovano una serie di ambienti la cui struttura muraria è di età repubblicana, con soffitti a volta
ed adibiti a magazzini, nonché i resti del molo con una struttura a casseformi colmate con gettate di opera
cementizia e concatenate insieme. La vastissima platea che si estendeva dinanzi alle "Camerelle", con
funzioni di banchina, risulta ora sommersa.
COMUNE DI SASSANO (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa L'Annunziata
La data precisa della costruzione di questa chiesa è sconosciuta ma le prime notizie storiche risalgono al 1546.
E' situata fuori dal centro abitato ed è una delle più antiche cappelle rurali.
BENI ARCHEOLOGICI
Complesso edilizio di età romana e Ponte romano
Notevole è il ritrovamento, in località Pantano, di resti di una necropoli ascrivibile all'età del ferro. Il sito
archeologico di Ponte Peglio, attualmente in fase di scavo, e i ponti romani sul Tanagro e sul torrente Peglio
dimostrano inoppugnabilmente l'antichità del popolamento del comprensorio sassanese.
COMUNE DI SERRAMEZZANA (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa S. Maria della Grazia
L’unica facciata che presenta motivi decorativi è quella principale che è scandita da lesene, paraste e cornici
di stile neoclassico. All'interno la chiesa è articolata planimetricamente in una sola navata scandita da quattro
archi per lato. Il presbiterio presenta l'antica pavimentazione in ceramica decorata, sostituita nella metà del
XX sec. con una pavimentazione in graniglia.
COMUNE DI SESSA CILENTO (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello Monte Stella
Il Monte Stella è un massiccio che sorge nel Parco Nazionale del Cilento ed il suo crinale raggiunge i 1131
metri sul mare. Sulla vetta si trovano delle rovine in pietra di indubbia origine medievale.
Chiesa Madonna della Stella
La cappella della Madonna del Monte Stella è situata ad un’altitudine di 1131 m s/m. La cappella di Santa
Maria della Stella ha le basi su un apparato strutturale medioevale ed è frutto di una serie di restauri avutisi
nel corso dei secoli. Le prime notizie sulla cappella risalgono alla fine del secolo XII.
Chiesa S. Maria a Valletelle
La chiesa di Santa Maria a Valletelle del XV secolo, con al suo interno la statua della Madonna della Stella e il
campanile decorato con laterizi.
Convento S. Maria degli Eremiti
Poco resta purtroppo dell'impianto di Santa Maria dei Romiti o degli Eremiti, a San Mango, e ciò che ancora
è visibile è la struttura del campanile su un altissimo basamento con un deciso toro che segna il passaggio ai
piani successivi, sono due ordini a pianta quadrata ed un tiburio ottagono.
Cappella S. Rocco
La cappella di San Rocco, ricostruita nel 1970, era sorta dopo la pesta del 1508 in località san Mango a Sessa
Cilento, ove si narra che, per intervento del Santo, il contagio si arrestò. La località infatti ne rimase quasi
immune, a differenza dei paesi vicini. Fino agli inizi del Novecento, era ornata con un piccolo pronao.
Torre Castelluccio
La grande torre quadrata risale al secolo XVI e fu a lungo adibita a carcere feudale. Nello stesso periodo la
famiglia Altomare, proprietaria del feudo, costruì l’edificio centrale, a corte. Nel ‘700, i Coppola ampliarono
l’edificio aggiungendo nuove stanze, fra cui la cappella, ed il torrino circolare.
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Torre Altomare
Torre Cinquecentesca appartenente alla famiglia Altomare.
Palazzo Coppola
Edificato tra la seconda metà del 1700 e gli inizi del secolo successivo, con una maestosa torre quadrangolare
ancor più antica, oggi parzialmente distrutto.
BENI ARCHEOLOGICI
Rinvenimento di frammenti di ceramica acroma e di tratti di alcune strutture murarie da mettere in relazione al Castellum
Cilenti
Secondo alcuni storici si tratterebbe di un centro abitato a carattere difensivo costruito intorno al IX secolo
e denominato Melella. Questa fortezza si sarebbe chiamata Lucania fino al 1008 e Cilenti, o Castellum Cilenti,
dal 1031 e avrebbe dato il suo nome all'intera regione del Cilento.
COMUNE DI SICIGNANO DEGLI ALBURNI (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello di Sicignano
Il Castello di Sicignano degli Alburni, noto come Castello Giusso, ha origini longobarde. E’ stato fatto costruire
all’inizio dell'anno 1000 su commissione dei Principi di Salerno. Tra il 1300 e il 1400 venne completamente
ricostruito. Ha una pianta poligonale irregolare ed un sistema di tre torri quadrate. Tutto il borgo ed il castello
erano circondati da una cinta muraria, ancora integra alla fine del '600.
BENI ARCHEOLOGICI
Area archeologica con numerosi reperti collocabili fra l'eneolitico ed il Bronzo medio, nonché dell'età romana repubblicana
Ritrovamento di monete repubblicane romane in argento presso la stazione di Galdo e Cosentino, frazione
di Sicignano degli Alburni, i resti della centuriazione graccana documentata da cippi, le notizie storiche del
passaggio di Spartaco (73 a.C.), i frammenti di epigrafi e di monumenti funerari.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Piazza Plebiscito,13 | telefono: 0828 973755 (Pro loco) | sito: www.scoprisicignano.it
La Biblioteca Comunale nasce nel Maggio del 2003 quando i suoi organizzatori decidono di trasferire gli oltre
1000 libri dell’ex “Centro di Lettura” dalla soffitta del Comune nei locali del vecchio municipio.
La Biblioteca, parallelamente all’attività di prestito dei libri, ha contribuito alla realizzazione di diverse
manifestazioni tra cui alcune mostre.
COMUNE DI STIO (Salerno, Campania)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale C. Barbato
indirizzo: Piazza del Mutuo Soccorso| telefono: 0974990034 | sito: www.comune.stio.sa.it
Biblioteca Comunale di Stio
MUSEI
Museo di arte Moderna
indirizzo: Centro Storico, Via Adua 1| telefono: 0974 990034 | sito: www.antoniotrotta.it
Museo Antonio trotta da Stio. Sono presenti opere, bozzetti, fotografie, modelli a grandezza naturale,
cataloghi, pubblicazioni e tesi di laurea. Il museo è stato inaugurato sabato 18 agosto 2007.
COMUNE DI TEGGIANO (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello di Teggiano
Il castello angioino di Teggiano, risalente al 1285 ma ristrutturato ed ampliato dai Sanseverino nel secolo XIV
è situato nella parte più alta del paese. Il castello era caratterizzato da quattro grandi torrioni e un grandioso
maschio. Nel 1860 parte dell'antico castello fu comprato dalla famiglia Macchiaroli che vi apportò numerose
trasformazioni. Oggi ben poco resta della costruzione originaria.
Chiesa L'Assunta
Situata ai margini dell'omonima piazza, questa chiesa è ciò che resta oggi del complesso conventuale dei
Celestini. Dopo aver attraversato il portale datato 1504 si accede all'interno ad unica navata. Sull'altare,
sottostante l'arco trionfale a sesto acuto, vi è posto un artistico polittico del 500, raffigurante l'Annunciazione
della scuola toscana del Ghirlandaio.
Chiesa S. Michele
Chiesa di origine altomedievale come attesta la duecentesca torre campanaria. L'interno, di epoca più
recente, ha murati quattro bassorilievi molto espressivi simboleggianti i quattro evangelisti e provenienti da
un antico pulpito smembrato. Inoltre vi è una cantoria sostenuta da due colonne romane di granito rosso.
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BENI ARCHEOLOGICI
Tombe fine IV sec. a.C.
Ritrovamenti del 1929 a valle della collina e quelli della fine degli anni ’70 in località San Marco, di tombe
databili sempre al IV secolo a.C., indici di insediamenti anche a valle in epoca pre-romana.
Città romana di Tegianum
Nella città vi sono diversi resti di età romana: presso la Cattedrale è murata una colonna dal capitello figurato,
simile a quelli del Tempio Italico di Paestum. Presso il Castello sono visibili avanzi delle mura preromane,
poligonali. Il nome di Tegianum, trasformato nel IV secolo per corruzione linguistica in Diano Solo a partire
dalla seconda metà dell’800 venne ripristinato l’antico toponimo: Teggiano.
Affioramenti di età romana
Nell’odierno nucleo urbano si trovano reimpiegate, tra le murature di molti edifici pubblici e privati, materiali
architettonici di epoca romana, iscrizioni, capitelli, e edicole funerarie.
Tombe romane
In località San Marco, situate ai piedi della collina, sono state scoperte nel 1977 alcune tombe a fossa del IV
secolo a.C. Tra i reperti recuperati ci sono un’olla acroma deposta sempre ai piedi ed un complesso di
materiali sistemato lungo i fianchi costituito da due alari, un candelabro e un gruppo di spiedi spesso legati
insieme, in alcuni casi di piombo, in altri di ferro.
Strutture di età romana
La cittadina di Teggiano, contrariamente agli altri centri del Vallo, sulle antiche strutture difensive, già
esistenti nel IV secolo a. C. Ciò è dimostrato dai resti di mura in grandi blocchi, inglobati in edifici successivi,
presenti nel centro storico. La ricostruzione del circuito delle mura ci è stata possibile sia per la posizione
dell’antica porta della città, la Porta dell’Annunziata, che per le torri dell’antica cinta muraria.
Insediamento di IV sec. a.C.
Le origini di Teggiano risalgono all’antichità classica, il suo insediamento è infatti tra i più antichi ed è da
ascriversi, molto probabilmente, all’epoca di diffusione della cultura greca nel Vallo di Diano. Le informazioni
a tal riguardo provengono dalla necropoli di Sala Consilina, il cui materiale archeologico testimonia la
presenza di quell’insediamento già a partire dall’età del ferro sino al IV sec. a.C.
Ponte romano
Antico ponte romano, affiancato da quello nuovo, che si presenta con una sola campata. Esso è stato
costruito con blocchi di pietra disposti irregolarmente, mentre i conci dell'arcata sono squadrati; il fondo
stradale è in acciottolato irregolare.
Ponte con impianto originario di età romana
Resti di un ponte romano sul torrente Buco, affluente del Tanagro. Il ponte presenta una sola arcata a tutto
sesto e mostra le strutture in opera cementizia con paramento in opera incerta costituita da ciottoli fluviali
e pietre calcaree di varia pezzatura. Superiormente è il passaggio lastricato con pietre e ciottoli fluviali di
varia dimensione.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Pubblica Diocesana Pio XII
indirizzo: piazza Valentino Vignone 1 | telefono: 0975 206087 | sito: http://comune.teggiano.sa.it
Biblioteca Comunale di Teggiano
MUSEI
Museo Diocesano “San Pietro”
indirizzo: Via San Pietro 1 | telefono: 0975 79930 | sito: www.diocesiteggiano.it
L’impianto museale, ben strutturato nel percorso visivo e documentario, conserva opere di scultura e di
pittura che abbracciano epoche diverse. Il periodo antico, preromano e romano, è collocato nel pronao; qui
sono le testimonianze archeologiche ritrovate nel territorio teggianese nel corso di scavi o rinvenimenti
fortuiti. Inoltre, opere anche della Diano medievale. Di forte resa cromatica ed espressiva sono gli affreschi
collocati nell’abside e nel presbiterio, attribuiti al XIV-XV secolo, staccati dalla cripta della chiesa di
Sant’Angelo nel 1980 e restaurati dalla allora competente Soprintendenza di Napoli.
Museo delle Arti e Tradizioni Contadine e Popolari
indirizzo: via santa barbara | telefono: 0975 79600 | sito: www.prolocoteggiano.it
Il piccolo museo di Teggiano è uno scrigno di reperti, mantenuti vivi nella loro funzione originaria, dall’antico
telaio, alla gromola per la canapa , ai dipanatoi, ai filatoi, agli aratri per buoi e per cavalli, alle lucerne, agli
attrezzi per falciare, mietere, trebbiare, setacciare, un cassone - armadio per granaglie e farina, finimenti di
cuoio e fotografie, tante antiche immagini nei panni semplici della povera gente di allora.
Museo delle Erbe
indirizzo: Piazza Santissima Trinità | telefono: 0975 79600 | sito: www.prolocoteggiano.it
Il Museo delle Erbe con Viridarium, inaugurato nel giugno del ’99, rappresenta il punto di riferimento di
numerose categorie sociali dai professionisti agli studenti, ai contadini, agli artigiani, alle massaie, ai
ricercatori, agli studiosi, ai curiosi della Provincia di Salerno e della Regione Campania.
Situato in pieno centro storico accanto all’antico Convento della SS. Pietà, al suo interno è possibile spaziare
dall’antica spezieria medievale, alla medicina popolare, le erbe nell’uso domestico, le piante ed i legni
dell’artigianato, le erbe della magia alle erbe per la didattica.
COMUNE DI TORCHIARA (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
300
Palazzo Baronale di Torchiara
Il Palazzo baronale de Conciliis, risalente al XVI secolo, costituisce un interessante esempio di palazzo feudale
cilentano, con planimetria quadrangolare, corte interna e due torri angolari di altezza e forma diverse: una
quadrata ed una. Nel 1980 il palazzo fu donato dal barone Nicola al Comune di Torchiara che ha destinato
l’immobile ad attività sociali, museali e culturali.
COMUNE DI TORRACA (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
La Torre
Questa Torre di origini Normanne venne edificata nel corso del XVI secolo per difendere il comune di Torraca
dalle incursioni saracene. E’ una notevole testimonianzia storica di Torri di difesa normanne nel nostro
territorio.
BENI ARCHEOLOGICI
Rinvenimento di tombe a cassa in tegole databili tra fine V e prima metà del IV sec. a.C.; fra i materiali recuperati, una
cuspide di lancia, un coltello, una kylix attica di fine V sec, vasi a vernice nera tra cui un frammento figurato di cratere,
frammenti di un cinturone di bronzo di tipo sannitico.
In località Madonna dei Cordici, collina con vista su Sapri, nel 1982 durante lavori stradali furono scoperte
alcune tombe a cassa in tegole di fine V-prima metà del IV secolo; fra i materiali recuperati, una cuspide di
lancia, un coltello, una kylix attica di fine V sec, vasi a vernice nera tra cui un frammento figurato di cratere,
frammenti di un cinturone di bronzo di tipo sannitico.
Rinvenimento di 3 ambienti in asse, a pianta rettangolare, che appartenevano ad un edificio più articolato probabilmente
adibito alla tessitura, visto che al suo interno sono stato rinvenuti alcuni pesi da telaio in terracotta che hanno permesso
anche la datazione dell'edificio tra la fine del IV secolo e l'inizio del III sec. a.C.
Gli scavi fortuiti in loc. Madonna dei Cordici nel 1982 hanno permesso di mettere in rilievo un importante
insediamento indigeno di fine V – inizio IV secolo a.C., dotato di un porto naturale, alla quale le fonti
permettono di attribuire il nome di Scidro.
COMUNE DI TORRE ORSAIA (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello di Castel Ruggero
A 420 mt. d’altezza, sorge l’antico borgo di Castel Ruggero, caratterizzato da stradine lastricate di pietra. Il
borgo sorse nel XII sec. come roccaforte normanna. Del castello, oggi integrato in costruzioni più recenti,
sono individuabili solo una parte del muro di cinta a cui si accede tramite una lunga gradinata, e una
merlatura realizzata in epoca successiva.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Perato | telefono: 0974985336 | sito: www.comune.torre-orsaia.sa.it
Biblioteca Comunale di Torre Orsaia
COMUNE DI TORTORELLA (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Cappella S. Vito
Fu costruita fra il XVII-XVIII secolo. Posta appena fuori dall'abitato, la cappella è di origini antichissime; già
nel 1400 era aperta al culto ed officiata dal Clero. Internamente è stata abbellita con un altare nuovo in stile
basilicale, in ossequio alle norme del Concilio.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Giuliani | telefono: 0973374366| sito: www.comune.tortorella.sa.it
Biblioteca Comunale di Tortorella
COMUNE DI TRENTINARA (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa Madonna di Loreto
Chiesa campestre della Madonna di Loreto sita nelle campagne che circondano Trentinara. La chiesa sembra
essere stata eretta nel XIII secolo. La sua struttura e conformazione ricorda l’architettura tipica dei cenobi
dei monaci basiliani, con la particolarità del campanile a cupola moresta.
BENI ARCHEOLOGICI
Insediamento della media età del Bronzo con rinvenimento di un tratto della lunghezza di circa 15m. di un muro perimetrale
che circondava l'insediamento di capanne.
Il sito fu scoperto nel 1975. Le rovine principali dell'antico insediamento di Trentinara sono i resti delle mura
perimetrali che circondano il sito, numeroso è stato anche il ritrovamento di vasellame vario. La
testimonianza del vasellame è tuttavia chiara. È riferibile uniformemente all'Età del Bronzo (Civiltà
Appenninica).
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BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Piazza dei Martiri ed Eroi 16 | telefono: 0828 831040| sito: www.comune.trentinara.sa.it
Biblioteca Comunale di Trentinara
COMUNE DI VALLE DELL'ANGELO (Salerno, Campania)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Cappella S. Sebastiano
La cappella di San Sebastiano è una cappella privata di cui si parla per la prima volta nel verbale della visita
pastorale del 1860. Nella cappella si trovano le statue di S. Rocco e S. Elia. La statua di Sant’Elia venne
edificata su richiesta del popolo che si rivolse all’arciprete Don Tommaso Mazzei, che, molto devoto al Santo,
incaricò lo scultore Pietro Bruno di realizzare la statua.
COMUNE DI VALLO DELLA LUCANIA (Salerno, Campania)
BENI ARCHEOLOGICI
Badia in parte costruita sui resti dell'impianto termale di una villa rustica romana
La badia di Santa Maria di Pattano un ex monastero di rito bizantino che si trova nel comune di Vallo della
Lucania. Il primo documento storico attestante l'esistenza della badia di Pattano è riportato da Giuseppe
Antonini e risale all'anno 993. Della chiesa di Santa Maria restano solo le mura perimetrali e l'arco trionfale
che separa la navata dall'abside.
Necropoli Lucana
La necropoli presenta un'articolazione complessa con due diversi tipi di sepolture ed un'area attrezzata
tutt'intorno. Le sepolture scavate, infatti, sono "tombe a camera"; vi si accede attraverso uno stretto
corridoio e l'ingresso è sormontato da un architrave monolitico e chiuso da un lastrone unico. Di questi
monumenti funerari ne sono stati portati alla luce cinque che consentono una lettura perfetta della struttura
architettonica.
MUSEI
Museo Diocesano di Vallo della Lucania
indirizzo: Via Francesco Cammarota 2| telefono: 0974 75794 | sito: www.diocesivallodellalucania.it
Mons. Biagio D’Agostino, vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania dal 1956 al 1974, mostrò un grande
interesse per le opere d’arte. Da qui l’esigenza di realizzare un Museo diocesano. L’8 dicembre del 1978,
Mons. Giuseppe Casale, vescovo di Vallo della Lucania dal 1974 al 1989, decreta l’edificazione del Museo e
Pinacoteca Diocesani. Ciò fu realizzato grazie all’opera congiunta della Diocesi e della Soprintendenza BAAAS
di Salerno ed Avellino. Al suo interno collezioni di polittici, statue ed oggetti sacri.
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PARCO NAZIONALE DELL’ALTA MURGIA
COMUNE DI ALTAMURA (Bari, Puglia)
BENI ARCHEOLOGICI
Insediamento neolitico - sito paleontologico; loc Pontrelli
Ad Altamura, in una cava abbandonata in località Pontrelli, è stato scoperto un giacimento risalente a circa
70 milioni di anni fa, con oltre 4000 impronte ben conservate di dinosauri. Sono impronte di oltre 200
esemplari di almeno 5 diverse specie. I lavori non sono ancora terminati.
Complesso ipogeico neolitico e dell'età del Bronzo; loc. Pulo
È una grande dolina carsica formatasi per erosione e successivo crollo della volta di una cavità sotterranea.
Di forma quasi circolare, ha un diametro di 500 metri circa, perimetro di 1800 metri circa, profondità di 80
metri circa. Numerose le grotte del versante nord abitate sin dal Paleolitico, come testimoniato dai numerosi
reperti rinvenuti: ciottoli incisi, selce, ossidiana e l’eccezionale conchiglia di Cypraea, conservati nel Museo
Archeologico Nazionale di Altamura. Un’altra grotta era adibita ad eremo dove pare abbia vissuto San
Guglielmo da Vercelli, fondatore dell’Abbazia di Montevergine.
Insediamento pluristratificato; loc Casette di Castigliolo.
In zona Murgia Ceraso, alle spalle della masseria Casette di Castigliolo, è conservata una cinta muraria di
forma ellittica. Difficile stabilire la cronologia di questo circuito murario, la cui struttura, confrontata con
strutture simili, sembra tipica di età medievale. La vita deve essersi protratta in questa zona pressoché
ininterrottamente dal VII-VI sec. a.C. all’età Romana, come testimonia il ricco materiale archeologico trovato.
Insediamento indigeno; loc Chiazzodda
La fisionomia dell’insediamento di Altamura-Chiazzodda è incerta. Forse identificabile con una unità abitativa
di non grandi dimensioni, ha datazione incerta
Complesso carsico comprensivo della grotta di Lama, ritrovamento di resti fossili di una dorma arcaica di Homo; loc
Lamalunga
La grotta è divenuta famosa nell’ottobre del 1993 quando furono scoperti i resti di una forma arcaica di Homo
(l’Uomo di Altamura) in eccellente stato di conservazione: I resti, collocabili nel ciclo evolutivo dell’umanità
tra l’Homo erectus e l’Homo neardenthalensis, probabilmente risalgono all’epoca del primo popolamento
europeo.
Complesso carsico comprensivo della grotta di Lama; loc Lamalunga
La Grotta di Lamalunga si trova all’interno dell’area pugliese delle Murge, dove il fenomeno carsico si
manifesta in maniera evidente. La scoperta è avvenuta nel pozzo carsico di Lamalunga, costituito da un
sistema di grotte piuttosto complesso, nei pressi di una lama, che si presenta come una valle allungata.
Durante la fase esplorativa alcuni componenti del Carso rinvennero il giacimento. Da un ultimo studio
effettuato nella Grotta di Lamalunga, dopo aver prelevato un frammento scapolare dello scheletro, si è
scoperto l'Uomo di Altamura. Si tratta di un individuo neanderthaliano vissuto in un periodo compreso fra i
50.000-65.000 anni fa.
BIBLIOTECHE
Biblioteca CRSEC-
Indirizzo: Viale Martiri 1799, 75 - Tel: 080.3115439
Biblioteca CRSEC di Altamura, Centro Regionale Servizi Educativi e Culturali.
MUSEI
Museo etnografico
Indirizzo: piazza Santa Teresa- tel. 080.3141341 (linea diretta) - tel. 080.3107404 (Ufficio Cultura del
Comune).
Possiede una ricchissima collezione di oggetti, documentando ciò che era la civiltà contadina: usi, costumi,
mestieri. Il Museo Etnografico dell'Alta Murgia dispone di oltre 1200 oggetti.
Museo dell’arte tipografica
Indirizzo: via Scipione Ronchetti, 2
La tipografia Portoghese, fondata nel 1891 e chiusa nel 2000, conserva le macchine tipografiche di oltre un
secolo, le pedaline, antichi tagliacarte, oltre ad una ricca collezione di clichés (stemmi comunali, simboli di
partiti politici per schede elettorali, ecc.) e di caratteri mobili in legno ed in piombo.
Museo archeologico statale
Indirizzo: Via Santeramo 88- tel. 080/3146409
Il Museo offre un esaustivo e articolato panorama delle antiche civiltà succedutesi in quel particolare
contesto ambientale che è l’Alta Murgia, abitata dall’uomo sin dal Paleolitico Medio. Di particolare interesse
la sezione dedicata alla recente scoperta dell’Uomo di Altamura in località Lamalunga, vissuto fra 300.000 e
50.000 anni fa (Pleistocene medio-superiore).
COMUNE DI ANDRIA (Barletta-Andria-Trani, Puglia)
BENI ARCHEOLOGICI
Insediamento archeologico inquadrabile nella tarda preistoria (XI-IX sec. a.C.), loc. Monte Savignano
Tracce di un insediamento preistorico sono presenti sulla collina pre-murgiana denominata Santa Barbara,
tanto da ipotizzare una sua correlazione con la città di “Netion”, menzionata da Strabone di Amasia, noto
storico e geografo greco vissuto nel I secolo a.C. e da Orazio. L’ubicazione di Netion nei secoli è rimasta un
vero e proprio rompicapo per gli studiosi. Ma da quanto si rileva, perlustrando Monte Santa Barbara non è
difficile supporre che quello fosse il luogo di un insediamento e che nelle vicinanze insistesse anche una
necropoli. “Netion”, come i centri di Ruvo, Canosa, Bitonto, Ceglie, disposti lungo la fascia mediana della
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premurgia, cioè tra la costa e le colline delle Murge, doveva essere una città di origine Illirico- Iapigia, la cui
fondazione pare risalga a circa l’VIII secolo a.C.
MUSEI
Museo “Mucci Giovanni”
Indirizzo: Via Gammarrota 12 T/FAX: 0883.591.871 – cell. 320.79.130.20 – 328.62.182.43
Museo intitolato a “Mucci Giovanni”.
COMUNE DI BITONTO (Bari, Puglia)
BIBLIOTECHE
Biblioteca comunale Eustachio Rogadeo
Indirizzo: via G.D. Rogadeo, 52 tel. e fax 0803751877
Possiede un ingente patrimonio librario: incunaboli, cinquecentine, un evangelario miniato.
COMUNE DI CASSANO DELLE MURGE (Bari, Puglia)
BENI ARCHEOLOGICI
Dolmen dell'Età del Bronzo, loc Grotta Nisco
La grotta di Nisco si apre lungo il pendio di una scarpata murgiana, di fronte alla collina su cui sorge il
Convento di santa Maria degli Angeli. Era una tomba collettiva datata tra il 2.500 e il 1.800 a. C. (fine dell’età
della pietra ed inizi dell’età del bronzo). Nella grotta sono stati rinvenuti più di 100 vasi, cinquanta dei quali
ricostruiti ed un vasto repertorio vascolare: boccali, bicchieri, ciotole con decorazioni incise o impresse molto
interessanti.
BIBLIOTECHE
Biblioteca civica" A. Perotti"
Indirizzo: Via Miani Perotti 15
La Biblioteca Comunale è ubicata presso il Palazzo nobiliare dei Miani-Perotti costruito nel 1776; sono
presenti due saloni dei quali uno affrescato, fruibili per celebrazione di matrimoni civili.
COMUNE DI CORATO (Bari, Puglia)
BENI ARCHEOLOGICI
Resti di una necropoli con tombe a tumulo; loc. S. Magno
L’area centrale della necropoli si estende in direzione nord-sud per circa 2 Km e in direzione est-ovest per 1
Km. La struttura delle tombe presenta nel mezzo una cista prevalentemente rettangolare contornata sia da
blocchi che da lastre, collegabile alla tarda età del bronzo. Nelle tombe sono stati rinvenuti oggetti in bronzo
e in ferro e vasellame prevalentemente frammentario sia di impasto che acromo e dipinto in stile geometrico
in argilla depurata. Tra tutti, spicca una coppetta di tipo greco-orientale proveniente dal sepolcro numero 12
databile tra l’ultimo quarto del VII e il primo quarto del VI sec a.C.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale "Matteo Renato Imbriani”.
Indirizzo: Largo Plebiscito, 21 - Tel. 080/9592309
Biblioteca Comunale di Corato
MUSEI
Museo della Città e del Territorio
Indirizzo: Via Trilussa - Tel: 080 8720732
Il percorso parte dai più antichi ritrovamenti archeologici di 8000 anni fa documentati dall’insediamento
neolitico di Torrepaone, di cui restano le più antiche ceramiche impresse e numerosi strumenti in selce.
COMUNE DI GRAVINA (Bari, Puglia)
BENI ARCHEOLOGICI
Insediamento dell'Età del Bronzo, loc. Garagnone
Il patrimonio archeologico rinvenuto venne alla luce durante gli scavi del 1998-99 alla Rocca del Garagnone,
sito più esteso dell’Italia Meridionale dell’Età del Bronzo, dove sono state rinvenute incisioni su roccia
riconducibili all’Età dei Metalli.
BIBLIOTECHE
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Biblioteca Finya
Indirizzo: Piazza Notardomenico, 5 a Tel. 0808413518
Tornata fruibile al pubblico dal 2012, annovera circa 12000 volumi, tra cui 1 manoscritto del '400, Incunaboli
e Cinquecentine
MUSEI
Museo Laboratorio della Civiltà Contadina e degli Antichi Mestieri
Indirizzo: Piazza San Domenico
Il Museo consiste in una collezione di attrezzature di lavoro ed oggetti di vita quotidiana della realtà contadina
e rurale del territorio agricolo di Gravina in Puglia. La datazione ralativa all’ utilizzo di tali oggetti risale a un
periodo compreso tra il 1700 e il 1970, ovvero fino a poco prima dell’avvento della motorizzazione agricola,
del “ghiaccio” o “frigorifero” come principale modalità conservazione di cibi e prodotti agricoli e a prima
dell’introduzione in agricoltura di concimi chimici, pesticidi ed erbicidi.
Museo Capitolare di Arte Sacra
Indirizzo: Piazza Notar Domenico XIII, 25
La raccolta museale si compone di opere d’arte sacra databili tra l’XI e il XX secolo, disposte in tre ambienti
secondo la tipologia.
Museo Civico Archeologico
Indirizzo: Piazza Benedetto XIII- tel .080 8762033
Ha sede nel Palazzo dell’ex Seminario Vescovile. Si è arricchito nel tempo con numerosi reperti monumentali
e preziosi, rinvenuti negli scavi eseguiti sulla vicina collina di Botromagno o Petramagna, sede di un vasto
abitato preromano, e nella limitrofa zona di “Padre Eterno”, lungo il torrente Gravina.
Museo dell’Acqua e della Pietra
Un museo a cielo aperto utile alla tutela dell’area della Gravina e alla sua valorizzazione attraverso due
itinerari, uno a monte (naturalistico) ed uno a valle (rupestre).
Museo Ettore Pomarici Santomasi
Indirizzo: Via del Museo, 2. Tel. 080 325 1021
Biblioteca e pinacoteca: la biblioteca ha un patrimonio iniziale di 7746 volumi, frutto di donazioni di famiglie
nobili gravinesi; la pinacoteca ha una ricca collezione di opere pittoriche di varie scuole, annoverando circa
263 tele tra cui 2 tele seicentesche.
COMUNE DI MINERVINO (Bari, Puglia)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Tratturi: grazie ai tratturi il territorio conserva segni e testimonianze dell’ intensa attività pastorizia della zona.
In particolare, l'area pre-murgiana e murgiana racchiude una straordinaria quantità di testimonianze
architettoniche e un paesaggio agrario che per centinaia di ettari presenta una configurazione tale che
consente di riconoscere tutto l'assetto del complesso sistema legato allo stazionamento e al pascolo delle
greggi. Le greggi venivano condotte dai monti abruzzesi, molisani e campani verso la Puglia (transumanza
vernotica, ottobre-maggio) per poi farle rientrare, in estate nei pascoli montani, (transumanza statonica,
giugno-settembre). Le greggi venivano obbligatoriamente condotte alle poste di transumanza e agli ovili
(jazzi) assegnati. I locati pagavano una fida (un canone) annuale per l'uso dei pascoli.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale 'Luigi Barbera'
Indirizzo: Corso A. De Gasperi 38
Al servizio degli studenti e dei cittadini di Minervino, la biblioteca, considerata dalle varie amministrazioni
succedutesi una risorsa importante per il paese, ha sempre rappresentato un centro culturale di eccellenza.
MUSEI
Museo archeologico
Indirizzo: sede Comunale in Piazza Aldo Moro n. 6- tel 0883695900
Museo Archeologico di Minervino
COMUNE DI POGGIORSINI (Bari, Puglia)
BIBLIOTECHE
La Biblioteca Comunale
Indirizzo: C/o Municipio Via XXIV Maggio
Biblioteca Comunale di Poggiorsini
COMUNE DI RUVO DI PUGLIA (Bari, Puglia)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
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Tratturello Canosa, Ruvo
Il Tratturello di Canosa a Ruvo è uno dei più importanti tra i sei tratturi esistenti a Canosa. Un numero
piuttosto elevato che indica come nel passato Canosa sia stata un’importante crocevia per il passaggio di
greggi che nella stagione fredda dal Nord raggiungevano le terre più fertili e calde della regioni del Sud.
L’impianto originario della rete armentizia è stato con esattezza individuato attraverso una valutazione
meticolosa e scientifica condotta sull’analisi dei documenti archiviati presso l’Ufficio Parco Tratturi di Foggia.
MUSEI
Museo Jatta
Indirizzo: Piazza Bovio, 35 - tel. 080 361 1042
I reperti contenuti nel Museo Jatta si collocano, per la maggior parte, fra la metà del XVIII secolo e il terzo
decennio del XIX.
COMUNE DI SANTERAMO (Bari, Puglia)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Tratturello Grumo Appula
Il tratturo Barletta-Grumo è tra i tratturi riportati nella Carta dei tratturi, tratturelli, bracci e riposi del
Commissariato per la reintegra dei tratturi di Foggia. Successivamente non è stato reintegrato.
Masseria Posta Piano
Si tratta di una struttura completamente votata alla coltivazione e trasformazione di prodotti tipicamente
murgiani, all’allevamento di razze autoctone di ovini e caprini e alla raccolta di grano e orzo.
Masseria Pantano
La Masseria venne fatta realizzare da Federico II, ma il manufatto rappresenta anche uno dei più significativi
gioielli che la fertile mente dell’imperatore svevo ebbe a concepire, rappresentando anche un capolavoro di
ingegneria idraulica.
Masseria Franchini
La Masseria Franchini, di proprietà dell’Ente Regionale di Sviluppo Agricolo della Puglia, risale agli inizi del XX
secolo e appartiene al sistema delle Masserie da campo, e colpisce il visitatore per il pessimo stato di
conservazione in cui versa. Impianto di notevole importanza ubicato in prossimità di Serra Ficaia, fu
inizialmente costituito come centro di allevamento di pecore. Costituisce sistema con le masserie Scalella e
la masseria Crocetta sempre ubicate in prossimità di Serra Ficaia.
Masseria De Laurenzis
Questo grande stabilimento enologico, i cui lavori furono avviati nel 1882 da Luigi De Laurentis per la
produzione e conservazione dei vini, è situato nell’agro di Santeramo in Colle. Il corpo di fabbrica compatto
riprende le soluzioni dei palazzi urbani nei prospetti del piano terreno. Il prospetto principale è scandito in
sette aperture scandite da paraste in pietra. Rilevante è la soluzione dell’ingresso principale, un portale a
tutto sesto in pietra, incastonato tra due colonne di soluzione neoclassica.
Masseria Le Pietre Tagliate
La masseria “Pietre Tagliate”, il cui nome deriva dalle rocce circostanti che furono tagliate dall’acqua, è un
tipico esempio di architettura rurale legata alla transumanza. La complessa struttura è formata dalla
masseria, dagli jazzi, dalla piscina e dal mungituro completamente integro. Edificata tra il XV e il XVI secolo,
è stata utilizzata come sosta dei pastori nella transumanza fra Molise, Abruzzo e Puglia.
Masseria della Crocetta
La masseria della Crocetta è ubicata nei pressi di Serra Ficaia, in una zona detta Murgia della Crocetta a Sud
Est della Lama dell’Inferno. Si tratta di un impianto nato per la pratica ovo vinicola, ha un corpo destinato ad
abitazione rilevante rispetto alle altre fabbriche, principalmente per esigenze rappresentative.
L’edificio per abitazioni ha connotati delle costruzioni urbane del XIX secolo, in particolar modo nel piano che
possiamo definire nobile.
Masseria Scalella
Ubicata nei pressi della Lama dell’Inferno, la Masseria Scalella costituisce un importante impianto rurale in
prossimità di Serra Ficaia. Le architetture che circoscrivono gli ampi e numerosi recinti esterni costituiscono
una traccia importante del paesaggio, sottolineando l’importanza della fruibilità tra interno ed esterno, e
probabilmente dettando le regole degli interni attraverso la progettazione dello spazio esterno. Risalente alla
fine del XIX secolo, oggi azienda agricolo-zootecnica, la masseria è costituita da un nucleo di fabbriche
formato da cinque corpi, ed uno spazio recintato contenente sette corti di ampie dimensioni, tre delle quali
sono interessate su due fronti opposti da costruzioni che probabilmente assolvono alla funzione di spenne e
di ambienti per la lavorazione dei prodotti da latte.
Masserie: Si tratta delle strutture agricole più caratteristiche della Murgia e della Puglia. Le masserie sono
strutture architettoniche ma anche espressioni di una storia contadina e sociale. Una probabile origine delle
masserie più recenti è da ricercare nell’evoluzione di una struttura associata al fenomeno della transumanza.
Lungo i percorsi si trovavano, infatti, le “poste”, che erano vaste estensioni pascolative, nel cui centro era
situata una costruzione – realizzata inizialmente in materiale vegetale poi realizzata in pietra – occupata dai
pastori, il pagliaro o jazzetidde ed i recinti per il ricovero di pecore e bovini (parata o mandra). Le costruzioni
delle poste, in origine transitorie e precarie, si sono successivamente evolute verso forme di allevamento più
stabili ed articolate, soprattutto nelle zone di svernamento degli ovini. Le abitazioni sono divenute tutte in
pietra, compreso il tetto. I vani destinati ai pastori si sono moltiplicati e dotati di veri camini per la lavorazione
del latte.
Le masserie maggiori, nel periodo che va dal XVI al XVII secolo, assumevano l’aspetto di piccole fortezze con
mura di cinta, torri merlate e caditoie; tali strutture difensive venivano realizzate in un secondo momento,
anche se bisogna rilevare qualche eccezione. Dal XIX secolo fino alla metà del secolo scorso molte masserie
furono dotate di casino padronale.
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BENI ARCHEOLOGICI
Complesso Ipogeo tardo antico/medievale; loc. Agro Sant'Angelo
Complesso cenobitico-rupestre con cripta affrescata e chiesa superiore risalente all’XI sec. L’ipogeo, di natura
carsica, presenta al suo interno sia stalattiti che stalagmiti e custodisce lacerti di affreschi e numerosi graffiti.
La chiesa superiore è a pianta rettangolare; il dislivello tra il piano di calpestio attuale della chiesa e quello
della grotta è di 5m circa ed in antichità si superava per mezzo di una ripida rampa. Il ciclo decorativo della
grotta dell’Angelo è articolato come un percorso devozionale per il fedele.
COMUNE DI SPINAZZOLA (Barletta-Andria-Trani, Puglia)
BIBLIOTECHE
Biblioteca – Pinacoteca Gennaro Trisorio Liuzzi
Indirizzo: Via Cairoli 6- Tel 088368381
Presso la pinacoteca è possibile ammirare la tavola della Madonna Di Costantinopoli attribuita all'autore noto
con la singolare sigla Z.T. Si tratta di una tavola risalente al ‘500 ca.
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PARCO NAZIONALE DEL GARGANO
COMUNE DI APRICENA (Foggia, Puglia)
BENI ARCHEOLOGICI
Castel Pagano
L'epoca della fondazione di questa rocca è incerta; si ritiene comunque antecedente alla costruzione di
Apricena, quindi prima della seconda metà del IX secolo. Il castello, già fiorente nell'XI secolo sotto la signoria
del normanno conte Enrico, passò poi da Rainulfo, duca di Aversa, a Ruggero, signore di Rignano, in seguito
a una lunga e aspra guerra. Federico II di Svevia lo restaurò e vi stanziò una guarnigione di Saraceni, da cui il
nome di “Pagano”. In seguito il borgo fu feudo di Manfredi, figlio di Federico II e fondatore di Manfredonia,
e più tardi fu devoluto ai re per diritto regio. Nel 1496 Re Ferdinando lo donò ad Ettore Pappacoda di Napoli,
che ridonò splendore a tutta la zona, facendo erigere anche il Santuario di Stignano.
Palazzo Baronale
Numerose fonti storiche testimoniano che Federico II soggiornò a più riprese nel castello di caccia da lui fatto
costruire ex novo intorno al 1220, in cui pare abbia trascorso più volte le festività natalizie. Della domus
federiciana non resta quasi traccia; sulle sue rovine fu costruito nel 1685 la dimora nobiliare di Scipione
Brancia, marchese di Apricena, che copre presumibilmente un’area più ristretta di quella occupata nel XIII
secolo dall’edificio originale. L’unica attestazione, che risale probabilmente, all’età federiciana è la bifora del
torrione cilindrico nell’angolo nord-ovest del palazzo.
Ruderi di Santa Maria della Rocca
L’area è situata a circa 5 km da Apricena, seguendo l'antica strada che conduce a Sannicandro Garganico.
Una diramazione porta alla località Madonna della Rocca, dove si trova l’omonima chiesa. La chiesa sembra
essere stata edificata tra il VIII e il IX secolo, ad opera dei monaci benedettini di San Vincenzo al Volturno.
Nell'XI secolo la chiesa e i relativi tenimenti passarono ai cavalieri Teutonici, che vi costruirono un hospitale.
Essi ristrutturano la chiesa addirittura sopraelevandola e la dedicano al culto Mariano. Ancora oggi è
riscontrabile questa particolarità del doppio livello, un tempo distinto da un solaio separatore in legno. I
cavalieri teutonici realizzano inoltre nei pressi case, pozzi, piscine, muri di cinta. La chiesa ha pianta a croce
latina con transetto, una unica navata absidata, cosi come absidato risulta il braccio destro del transetto.
L'interno, sobrio nel complesso, rivela sotto gli strati di intonaco e dipinture, sprazzi di affreschi di grande
pregio, paragonabili nei tratti e nei colori a quelli mirabili di S. Maria di Monte D'Elio, in territorio di
Sannicandro Garganico. La chiesa è stata utilizzata come meta di pellegrinaggio fino agli inizi del 900; tra le
due grandi guerre del secolo scorso è subentrato l’abbandono che ha ben presto trasformato il mirabile sito
in ruderi, comunque dotati di grande fascino.
Resti del Monastero di San Giovanni in Piano
A nord-ovest di Apricena, sul ciglio delle Murge, ultima propaggine occidentale del promontorio garganico,
si erge il Monastero di San Giovanni In Piano. L’edificio religioso fu edificato per devozione, nell'anno 1050,
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da Petronio Conte di Lesina, nel territorio dei suoi feudi. Il Convento fu affidato ai Benedettini e rimase tale
sino ai primi anni del 1280 quando passò al novello ordine dei Celestini, i quali diedero grande impulso al
monastero. Nel 1294 papa Celestino V riunì il monastero di S. Spirito di Sulmona a quello di San Giovanni in
Piano, portandolo sotto la diretta dipendenza della Santa Sede. Nell'XI secolo la chiesa con i suoi tenimenti
passarono ai cavalieri Teutonici, i quali costruiscono un hospitale e dedicano la chiesa al culto Mariano. La
chiesa presenta pianta a croce latina ed è costituita da un’unica navata absidata. L'interno, molto essenziale
nel complesso, rivela sotto gli strati di intonaco e dipinture, sprazzi di affreschi. Fino agli inizi del 900, il sito
era ancora meta di pellegrinaggio da parte degli apricenesi, molto devoti alla Madonna della Rocca.
Attualmente San Giovanni in Piano è in completo abbandono.
Torre dell’Orologio, Via Mercato
Nella sua parte terminale – all'interno di una torretta in mattoni – la torre ospita l'orologio civico, fornito di
un meccanismo elettrico moderno, che ha sostituito il precedente dell'inizio del XX secolo.
BIBLIOTECHE
Biblioteca comunale “Nicola Pitta”
indirizzo: Viale Giuseppe Vittorio 105 | telefono: 0882/641875 | sito: www.comune.apricena.fg.it
La Biblioteca Comunale "Nicola Pitta" di Apricena è stata istituita nel 1967 grazie alla deliberazione dell’allora
sindaco, sig. Carlo PALERMO, che intese aderire ai principi espressi dalla dott.ssa Virgilia
Carini DAINOTTI nel suo scritto ’La biblioteca pubblica istituito di democrazia'; tali principi vennero poi
condivisi e caldeggiati da un folto gruppo di bibliotecari rappresentanti di tutte le regioni d'Italia. Tra di essi
vi era il direttore della Biblioteca Provinciale di Foggia, dott. Angelo Celuzza, che si adoperò per l'apertura
delle biblioteche pubbliche nei vari Comuni della Capitanata.
MUSEI
Museo Civico
indirizzo: Piazza Federico II| telefono: 0882/641875| sito: www.comune.apricena.fg.it
Il Museo civico di Apricena nasce grazie alla sinergia messa in atto dalla locale sede dell’Archeoclub d’Italia,
dall’Amministrazione comunale e dall’Ente Parco Nazionale del Gargano. L’Archeoclub d’Italia, sede di
Apricena, si è adoperata presso le varie Amministrazioni Comunali che si sono succedute affinché i numerosi
reperti che nel tempo si sono raccolti trovassero una adeguata collocazione in un nascente Museo Civico. Si
è giunti alla individuazione dei locali presso Palazzo Paolicelli.
COMUNE DI CAGNANO VARANO (Foggia, Puglia)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Ex idroscalo
Il sito è localizzato su una piccola penisola della riva occidentale della laguna di Varano. In questi luoghi
sorgeva un monastero benedettino (XI secolo), i cui monaci erano impegnati nella coltivazione delle vigne,
nella pesca di anguille e cefali, nella preparazione di prodotti alimentari tra cui la pregiata bottarga. Durante
il primo conflitto mondiale San Nicola è diventato un importante base militare di idrovolanti. A tale scopo,
furono costruiti edifici per la sistemazione del personale militare, capannoni e officine per il ricovero e la
manutenzione degli aeroplani. Oggi tali edifici sono abbandonati e versano in uno stato di degrado e di
completo abbandono. In uno questi è appunto inglobato il vecchio monastero benedettino
MUSEI
Museo del Territorio, della Cultura e della Pesca
indirizzo: ex Pesa di Bagno| telefono: 347 1312533 | sito: www.cagnanovarano.gov.it
Il Museo, realizzato nell’Ex Pesa di Bagno, dove un tempo avveniva la pesa del pescato, recentemente
ristrutturata grazie ad un importante intervento nel Parco Nazionale del Gargano, mira a difendere uno degli
aspetti più antichi dell’economia territoriale, fatta non solo di pastorizia ed agricoltura, che per secoli ha
trovato nel lago di Varano una fonte di inesauribile ricchezza.
COMUNE DI CARPINO (Foggia, Puglia)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di San Cirillo, Piazza del Popolo
Edificata intorno al 1.310 con funzione di oratorio, fu rimodernata nel 1.770 acquisendo uno stile barocco.
All’esterno si può osservare, lateralmente, l'antico portale romanico laterale, che inizialmente costituiva
l'ingresso principale. All’interno si ritrova la caratteristica grande tela dipinta a tempera sulla volta,
raffigurante la Santissima Trinità
Chiesa di San Nicola di Mira, Via Maestra
Durante il Sinodo dei Vescovi del 1678, l’Arcivescovo Francesco Maria Orsini consacrò questa chiesa in onore
di San Nicola di Mira, mettendovi le reliquie dei Santi Martiri Dionisio e Lelio. La facciata principale è decorata
con statue in pietra inserite in nicchie, da un finestrone istoriato posto sopra il portale, da due statue di pietra
che rifiniscono gli angoli della facciata e da una croce in ferro battuto al centro del timpano del tetto.
All’interno è costituita da un’unica navata, maestosa, con lo sfondo in corrispondenza della cupola
BIBLIOTECHE
Biblioteca Civica
indirizzo: Via della Repubblica | telefono: 0884 900811 | sito: www.comunecarpino.it
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Biblioteca Comunale di Carpino
COMUNE DI ISCHITELLA (Foggia, Puglia)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa Crocifisso
Il sito è posto sulla riva orientale della laguna di Varano. Qui sorge isolata la chiesa della SS Annunziata al cui
interno è custodito il prezioso Crocifisso di Varano (1.300), in legno policromo gotico-romanico, fortemente
venerato dagli abitanti di Ischitella e dei comuni che si affacciano sulla laguna. Gli si attribuiscono poteri
miracolosi. Si racconta che nel 1.717 in un periodo di grave siccità fu organizzata una processione al
Crocefisso, a cui fece seguito – il 23 aprile - una provvidenziale pioggia. Da allora la processione si ripete con
regolarità nello stesso giorno di ogni anno, con una suggestiva festa popolare durante la quale il Crocifisso è
portato su una vicina altura, da dove si benedicono il lago e i campi. Nella stessa area sono stati rinvenuti
materiali di origine neolitica e eneolitica.
Monastero San Pietro in Cuppis
La prima testimonianza documentale della sua esistenza risale alla bolla papale Iustis Petitionibus del 9
febbraio 1058. Dell'antica fabbrica, in stile romanico-bizantino, oggi restano le mura perimetrali,
caratterizzate da blocchi irregolari di pietra calcarea. Navata e presbiterio sono divisi da un iconostasi elemento molto raro in Italia, che dimostra una certa influenza del romanico orientale - caratterizzato da una
porta regale centrale e porte diaconali a destra e sinistra, tra le quali sono ancora visibili tracce dell'antico
altare. Le pareti interne sono divise da quattro pilastri rettangolari, costituiti da blocchi di pietra squadrati,
che un tempo sostenevano le travi di quello che era un classico tetto a capriate. Su una parete interna, tra la
navata e il presbiterio, è situata una delle porte di accesso al cortile, mentre su un'altra parete è presente
una edicola con arco a tutto sesto.
BENI ARCHEOLOGICI
La Necropoli di Monte Civita
La Necropoli di Monte Civita è situata lungo i versanti dell’omonimo rilievo, non lontano dalla masseria Niuzi.
Il sito è di grande interesse archeologico e storico, per la presenza di numerosi segni e tracce che vanno dalla
preistoria fino all’alto Medioevo. È costituita da tombe definite a “bisaccia”, del tipo rinvenute a Monte
Saraceno, a Monte Tabor e in altre località sul Gargano. Dai reperti ritrovati la Necropoli risalirebbe ad un
periodo compreso tra il V e il IV secolo a. C. Le tombe hanno una lunghezza compresa tra i 100 ed i 140 cm
circa; l’inumato poteva essere collocato solo in posizione “fetale”, rannicchiato e poggiante sui talloni
MUSEI
Museo Archeologico di Ischitella
indirizzo: Via N. Sauro | telefono: | sito: www.comune.ischitella.fg.it
Museo Archeologico di Ischitella presso l’ex convento dei francescani.
COMUNE DI ISOLE TREMITI (Foggia, Puglia)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Complesso abbaziale Santa Maria Chiostro Grande
Costruita nel 1.045 d.C. dai Benedettini, è stata successivamente oggetto di alcune modifiche, commissionate
dai Canonici Lateranensi. In particolare la facciata ed il portale mostrano motivi decorativi di influsso
rinascimentale, con rilievi molto delicati raffiguranti la vergine Maria con santi e cherubini. L'interno della
Chiesa conserva, pressoché intatto, l'impianto originale a pianta rettangolare, con 3 navate e un doppio
deambulatorio
MUSEI
Museo Radio Epoca Tremiti
indirizzo: Località San Nicola | telefono: 0882 463244 | sito: www.museoradioepocatremiti.it
Il Museo della Radio e della Musica, incastonato nello stupendo borgo di San Nicola, sulla piazzetta antistante
la splendida Abbazia quasi millenaria di Santa Maria a mare, sulla quale si affaccia anche la casa che fu del
grande Lucio Dalla, alla memoria del quale è dedicato il museo. L'esposizione è composta da oltre 350
esemplari, è parte della collezione del Cav. Franco Pistilli. Facile da raggiungere grazie ai comodi ascensori
che portano al centro del paese.
COMUNE DI LESINA (Foggia, Puglia)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa Romanica (Località Ripalta)
Edificata ai primi del ‘200 da una comunità di monaci Cistercensi provenienti dall’Abruzzo, fu incorporata nel
1580 alla diocesi di San Severo. Oggi di tutto il complesso rimane soltanto la Chiesa di Santa Maria.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale “Mons. Giuseppe Stoico”
indirizzo: Via V. Bellini 2 | telefono: 0882/707 479 | sito: www.comunelesina.it
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La Biblioteca Comunale di Lesina (Fg), denominata "Mons. Giuseppe Stoico" è stata fondata e aperta al
pubblico nel 1970. All'interno delle sue sale custodisce, tra l’altro, abiti elaborati sulla scia delle antiche
tradizioni sartoriali medievali. La biblioteca documenta e celebra inoltre il passaggio e la permanenza a Lesina
della contessa Matilde di Canossa, padrona delle terre che si estendevano dall' Appennino tosco-emiliano
sino alla pianura Padana e di fatto una tra le donne più potenti del tempo.
MUSEI
Museo Naturalistico del Comune di Lesina
indirizzo: Via Banchina Vollaro | telefono: 0882992727 | sito: www.comunelesina.it
Il Museo Naturalistico, con diorama di flora e fauna lagunare e l’orto botanico (La Via Delle Erbe) è consigliato
per un approfondimento relativo alle peculiarità che caratterizzano il territorio di Lesina.
Museo Etnografico del Comune di Lesina
indirizzo: Via Banchina Vollaro | telefono: 0882.707420 | sito: www.comunelesina.it
Il Museo, denominato significativamente Casa del Pescatore, è allestito all’interno di un locale di proprietà
del Comune di Lesina, situato sul lungolago, destinato in parte a Centro Visite del Parco Nazionale del
Gargano. L’idea di creare un museo della cultura lagunare in Capitanata, nasce negli anni ’90, con l’intento di
realizzare un contenitore modernamente ordinato e attrezzato, di "pezzi", scientificamente vagliati, che
raccontasse la storia della presenza umana su questo territorio fin dai primordi.
COMUNE DI MANFREDONIA (Foggia, Puglia)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Il Castello
È una fortificazione a pianta quadrangolare, munita agli angoli di tre torri circolari e, sul lato Ovest, di un
grosso bastione pentagonale. L’assetto attuale è il risultato di ampie trasformazioni avvenute nel corso dei
secoli. In origine il castello aveva una forma quadrilatera, protetto da una cinta muraria raccordata da cinque
torri a pianta quadrata, di cui quattro poste agli angoli e la quinta probabilmente ubicata nei pressi della
porta principale di Nord-Est. Nonostante i primi documenti relativi alla sua costruzione risalgano al 1.279 –
sotto il regno di Carlo d’Angiò – la regolarità geometrica dell’edificio è tipica dell’architettura sveva. È dunque
possibile che gli angioini abbiano usufruito di strutture preesistenti, modificandole parzialmente.Una
ulteriore trasformazione avvenne negli ultimi anni del XV secolo, allorché gli Aragonesi, nell’ambito di un
complessivo progetto di fortificazione delle strutture difensive delle più importanti città costiere,
realizzarono una nuova cortina muraria inglobante la struttura primitiva e il bastione “dell’Annunziata”, che
inglobò una delle torri circolari. All’interno del Castello vi è attualmente la sede del Museo Archeologico
Chiesa San Domenico
La chiesa di S. Domenico fu realizzata tra il 1294 e il 1299, per ordine di Carlo II d'Angiò. Dell'originario
impianto gotico – probabilmente a tre navate – rimangono la perimetrazione esterna, la facciata principale,
alcuni affreschi trecenteschi ed una ricca nicchia con bifora e tondo quadrilobato (questi ultimi presenti nella
zona absidale, non compromessa dai successivi restauri). L’attuale configurazione si deve agli interventi di
rifacimento realizzati tra la seconda meta del '600 e la prima del '700, a seguito delle devastazioni arrecate
durante la precedente invasione turca (1620). Al suo interno si conservano ancora pregiate opere pittoriche
Chiesa San Benedetto
È situata nel centro storico, ricavata all’interno della struttura che un tempo accoglieva il Palazzo Pretoriano,
utilizzato per l'amministrazione della giustizia. Dopo l’invasione turca all’interno del palazzo si insediarono le
monache celestine della SS. Annunziata, che progressivamente trasformarono l’edificio in chiesa.
Attualmente presenta un’unica navata, con pareti decorate da coppie di lesene di stile composito, lungo le
quali sono ricavati quattro altari, corredati da un crocifisso probabilmente seicentesco e da tre tele che
raffigurano S. Benedetto, S. Lucia e l'Assunzione, opere settecentesche di autori ignoti di scuola napoletana
Chiesa San Leonardo di Siponto
Sita a 10 km da Manfredonia, sulla S.S. 89 per Foggia, la chiesa era parte integrante di un insigne complesso
abbaziale dei Cavalieri Teutonici, sorto tra la fine del sec. XI ed il principio del XII sec. L'impianto del tempio
consta di tre navate a tre absidi semicircolari. La navata centrale è arricchita da due cupole in asse, mentre
quelle laterali sono coperte da semibotti. Sul lato nord-ovest emerge un superbo portale.
Chiesa Santa Maria Maggiore di Siponto
La Basilica di Santa Maria Maggiore (secoli XII - XIII) in epoca paleocristiana e bizantina fu uno dei principali
centri vescovili della Puglia. È considerata una delle massime espressioni del romanico pugliese anche se nella
sua architettura si fondono elementi occidentali e orientali, che rivelano la complessa cultura dell'epoca.
L’edificio sacro a pianta quadrata sembra costituito da due chiese indipendenti, di cui una emergente con un
portale monumentale databile al Medioevo e l’altra, interrata, costruita successivamente. Quest’ultima
presenta campate regolari coperte da volte a vela sostenute da colonnine di spoglio della Basilica
paleocristiana i cui resti sono visitabili nell’area adiacente alla Basilica principale. Un tempo la Chiesa ospitava
anche una icona bizantina e una statuetta lignea chiamata “Madonna dagli occhi sbarrati”, custodite oggi
nella Cattedrale di Manfredonia.
Duomo
Il Duomo, dedicato a S. Lorenzo Maiorano vescovo di Siponto (488-545), sorge sulle rovine dell'antico tempio
angioino. La ricostruzione ebbe inizio nella prima meta del XVII secolo e si concluse nella seconda metà del
secolo successivo. L'invaso interno è ad aula unica con volta a botte lunettata. L'abside, di forma
quadrangolare, è ricoperta da una maestosa cupola. Al suo interno sono custoditi tre pregevoli gioielli
dell'arte medioevale: il crocifisso ligneo (XIII secolo) proveniente dalla chiesa di San Leonardo, l'icona e la
statua lignea della Madonna di Siponto. Nella sacrestia, inoltre, si conservano tele ed arredi sacri del '600 e
'700.
Palazzo delli Guanti
Il palazzo è costruito in stile tardo barocco e presenta nella parte centrale un elegante loggiato con volte a
crociera in colonnine, che sovrastano il portale d'ingresso ad archivolto. All'interno vi è un grazioso cortile
con scale di accesso al loggiato, dov'è custodito un crocifisso ligneo del XVIII secolo, testimone di una
tradizione popolare.
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Palazzo dei Celestini
Il Palazzo sorge sulla sede dell’antico monastero dei Celestini (1350), che divenne abbazia nel 1657. Nel XVIII
secolo fu demolito e ricostruito nello stile barocco che lo caratterizza. È attualmente sede delle Civiche
Biblioteche Unificate e dell'Auditorium Comunale.
Palazzo Mettola
Appartenuto per lungo tempo alla famiglia De Florio, nel 1592 divenne un monastero delle Clarisse.
Le torri
Le prime tracce certe della fortificazione di Manfredonia risalgono al novembre del 1277, anno in cui la Regia
Curia angioina firmò la convenzione per avviare la costruzione delle mura. La realizzazione del sistema
difensivo della città ebbe un nuovo e decisivo impulso nel XV secolo, allorché le scorrerie dei Turchi e
l’evoluzione dell’artiglieria a fuoco indussero la dinasta aragonese a progettare una trasformazione delle
mura. L'intervento fu sostanzialmente rispettoso della originaria delimitazione dell'impianto angioino. I lavori
di rifortificazione consistettero nella realizzazione di una nuova cinta muraria interna, parallela alla prima.
Agli spigoli e lungo il perimetro della cinta furono realizzate una serie di torri circolari ed un ampio fossato.
Le torri, oltre al compito dell'offesa, avevano l'incarico della difesa radente dei tratti di mura e delle relative
porte della città, mentre il fossato fungeva anche da canale collettore e da scarico a mare delle acque
alluvionali. I resti attualmente osservabili sono: la Torre dell’Astrologo e un annesso tratto di mura, il Torrione
del Fico o dello Spuntone, la Torre di via P.Umberto, il Torrione San Francesco, il Torrione di S.Maria, il tratto
di mura del XIII secolo presso il lungomare N.Sauro, le vecchie mura di via Patanella.
BENI ARCHEOLOGICI
Siponto, insediamento romano e cinta muraria
Nelle adiacenze della Basilica di Santa Maria Maggiore si possono osservare i resti della colonia romana di
Siponto, che aveva una funzione prevalentemente difensiva. Delle mura originarie – il cui percorso seguiva
l'andamento del banco roccioso prospiciente la laguna - sono visibili alcune emergenze inglobate nella
Masseria Garzia e altre portate alla luce a ridosso della S.S. 159
Masseria Cupola, abitato protostorico
Il sito archeologico di Masseria Cupola è posto pochi km a sud-ovest del centro urbano di Manfredonia. Da
qui provengono molte delle stele funerarie Daune conservate nel Museo Archeologico Nazionale dl
Manfredonia. Le stele – in pietra calcarea, risalenti al VII e VI secolo a. C - rappresentano un importante
documento della civiltà dei Dauni. I complessi disegni incisi sulla pietra descrivono momenti di vita
quotidiana, con scene di molitura del grano, filatura, caccia, pesca e combattimenti, raccontando la vita, i
miti e le credenze religiose di questo popolo. Nell’area vi sono anche testimonianze di una frequentazione
dell'età del Ferro, tra cui testimonianze di un sepolture di infanti in contenitori ceramici
Coppa Nevigata, insediamento protostorico e preistorico
L’insediamento, localizzato nei pressi del centro urbano di Manfredonia nell’area limitrofa all'antica foce del
Candelaro, fa parte della comunità di villaggi che si svilupparono intorno al fiume e all’area umida un tempo
presente. Il sito mostra una ricca stratificazione, indice di un insediamento che ebbe vita attiva per molti anni.
In una fase iniziale del neolitico l’area era adibita alla raccolta intensiva di molluschi, come testimoniato
dall’elevato numero di valve di Cardium con il caratteristico intacco per l’estrazione dell’animale. Nel corso
del VI millennio a.C l’area fu colonizzata da agricoltori e allevatori, come testimoniato dal ritrovamento di
semi di varia specie (grano, orzo, avena, fava, pisello e lenticchia) e ossa di animali. La presenza di ossidiana
- inesistente nell’area e nelle regioni vicine - attesta la presenza di una corrente commerciale che, partendo
dalle Isole Eolie, costeggiava la Calabria e la Puglia Ionica fino a raggiungere il Tavoliere. La frequentazione
del sito è proseguita fino agli inizi dell'Età del Ferro (primi secoli del I millennio a. C.), ed è cessata solo in età
storica
Le grotte di Occhiopinto e Scaloria
Si tratta di un sistema ipogeo che si sviluppa su una estensione di circa 700 m., formato da due distinte cavità,
Scaloria e Occhiopinto, costituite entrambe da due ambienti e collegate tra loro da un lungo passaggio. L’area
ha un notevole valore archeologico. Nella prima cavità della grotta Scaloria sono state ritrovate ceramiche a
bande rosse marginate e sepolture risalenti al neolitico medio. In particolare è stata rinvenuta una sepoltura
collettiva formata da circa venticinque individui - in prevalenza giovani donne, bambini ed anziani – il cui
significato è ancora incerto ma fa pensare a un utilizzo a scopo sacrificale di questo ambiente. Nella seconda
camera sono state rinvenute una vasca rettangolare circondata da ceramiche per la raccolta dell’acqua. Tali
reperti - insieme ai resti di fuochi ed ossa - hanno fatto presupporre un uso rituale di questo ambiente
connesso all’acqua, forse in relazione a periodi di siccità.I ritrovamenti nella grotta di Occhipinto
testimoniano una frequentazione di questa cavità per un periodo che dal Paleolitico (IX millennio a.C) arriva
sino all’età del Bronzo.
Gli ipogei Capparelli
Gli ipogei Capparelli sono situati ai margini del parco Archeologico di Sipontum. Si tratta di un complesso
monumentale – realizzato tra i secoli V e VI d.C. - formato da nove ipogei, che si articolano in gallerie, loculi
scavati nelle pareti di calcare, fosse terragne, camere funerarie e sepolcri ad arcosolio e a baldacchino. Nei
secoli successivi l’utilizzo come cave di tufo ha in parte danneggiato la struttura originaria. Altri ipogei sono
visitabili sotto la chiesa di Santa Maria Regina a Siponto e nell’area della pineta
BIBLIOTECHE
Casa della Cultura e Mediateca
indirizzo: Corso Manfredi 22 | telefono: 0884/519.711 | sito: www.comune.manfredonia.fg.it
La Biblioteca, situata all’interno di Palazzo dei Celestini, nasce come centro di documentazione e
informazione che, adeguandosi ai nuovi linguaggi della comunicazione utilizza oggi anche i moderni strumenti
informatici. In tal modo ha ampliato la quantità di informazioni cui è possibile accedere e rendendo più
efficiente il loro reperimento. Nel corridoio principale è presente la mostra permanente delle Tele del 1700
restaurate. La consapevolezza che le modalità di accesso e fruizione delle informazioni stanno rapidamente
cambiando ha portato l’Amministrazione comunale ad approvare il progetto “Mediateca”.
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MUSEI
Museo Nazionale Archeologico
indirizzo: Piazzale Ferri | telefono: 0884587838 | sito: www.comune.manfredonia.fg.it
Ospitato all’interno del Castello Svevo-Angioino, questo interessante Museo oltre che custodire gli oggetti
archeologici, testimonianze preziose delle antiche popolazioni daunie, vuole essenzialmente svolgere quella
funzione di ricordo e rinvigorimento della memoria storica di Manfredonia.
Museo Etnografico Sipontino
indirizzo: Piazza Santa Maria Regina | telefono: 3337481265 | sito: www.comune.manfredonia.fg.it
Situato nell'area dell'antica Siponto, il museo, diviso in quattro sezioni, raccoglie numerosi attrezzi e oggetti
che documentano la vita casalinga, l'agricoltura, il lavoro degli artigiani e dei pescatori. È inoltre possibile
ascoltare voci dialettali registrate su nastro.
COMUNE DI MATTINATA (Foggia, Puglia)
BENI ARCHEOLOGICI
Agnuli, villa romana
In contrada Agnuli, nei pressi del porto turistico di Mattinata, si possono osservare i resti di questa villa
augustea, dai caratteristici muri in opus raeticulatum. Era posta all’interno del villaggio di Matinum (dal nome
della dea del mattino Mater Matuta), come fu ribattezzato l’antico villaggio di Apeneste dopo la
colonizzazione romana della Puglia.
Monte Saraceno, insediamento preistorico
Monte Saraceno è una piccola altura che domina a nord la piana di Mattinata e a sud il Tavoliere e la costa di
Manfredonia. Questa posizione dominante ha favorito nei secoli l’insediamento umano. All’età del Bronzo
risale la necropoli Dauna ritrovata sul colle. All’interno delle numerose – oltre 500 - tombe sono stati
rinvenute fibule illiriche, fogliate e ad aree, manufatti di ambra e vaghi di pasta vitrea. Attorno alla necropoli
sorgeva un piccolo villaggio di agricoltori e cacciatori, con abitazioni di frasche e pelli a forma circolare o a
ferro di cavallo sorrette da un palo centrale.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Largo Agnuli | telefono: 0884 552446 | sito: www.comune.mattinata.fg.it
La Biblioteca Comunale di Mattinata è ubicata presso il maestoso Palazzo Mantuano, uno degli edifici storici
più affascinanti del paese. Nel corso degli anni ha ospitato numerose mostre di artisti locali e internazionali.
Dal 2013 è gestita dalla Società Cooperativa Mediateca 2000 Foggia.
MUSEI
Museo Civico Storico e Archeologico “Matteo Sansone”
indirizzo: Via G. Di Vittorio | telefono: 0884551001 | sito: www.comune.mattinata.fg.it
Fondato nel 1982 e situato nel centro storico di Mattinata, il Museo Civico è stato aperto al pubblico solo nel
1990. Oggi il Museo allestisce mostre temporanee. A Mattinata la storia è ancora viva: sul Monte Saraceno è
stata rinvenuta una necropoli appartenente alla popolazione dauna, vicino al mare vi sono resti di ville
patrizie e nel centro storico vi sono ancora tracce delle prime abitazioni, come per esempio i “pagliai”,
costruzioni basse, a base rettangolare, costituite da pietre calcaree locali, grezze, incastrate l’una sull’altra.
COMUNE DI MONTE SANT'ANGELO (Foggia, Puglia)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Abbazia Santa Maria di Pulsano
I ruderi dell’abbazia di Santa Maria di Pulsano sono oggi osservabili su un vasto altopiano, a circa 8 km dal
centro urbano di Monte Sant’Angelo. La chiesa fu edificata nel 591, sui resti di un antico tempio pagano
dedicato a Calcante. Nell'interno, a navata unica, sono degni di nota la copertura a botte, il preziosissimo
architrave che sormonta la porta di comunicazione con i locali del Monastero, la zona absidale nella roccia e
l'altare settecentesco.
Castello Svevo-Aragonese
Le più antiche testimonianze storiche relative a questa fortezza risalgono ai tempi di Orso I, vescovo di
Benevento e Siponto, che avrebbe fatto edificare ex novo - negli anni 837-838 d.C. - il Castellum de Monte
Gargano, il cui nucleo primitivo. Il Castello fu oggetto fin da subito di numerosi rifacimenti. Durante la
dominazione sveva assunse grande importanza nel sistema di difesa del Gargano, diventando, con Rocca
Sant’Agata e Castel Pagano, uno dei tre castra exempta (ovvero privilegiati). A questa epoca risalgono una
serie di interventi nel sobrio stile federiciano, tra cui la realizzazione dell’elegante sala duecentesca detta
Sala del Tesoro. I più recenti studi e interventi di restauro hanno fatto venire alla luce aspetti sinora
sconosciuti. Tra questi spiccano le tracce di sepolture rinvenute lungo il fossato della fortezza, databili intorno
all’VIII-VII secolo a.C., il che fa ipotizzare che il Castello sia stato realizzato su una preesistente necropoli
dell’età del ferro.
Chiesa e Convento di S. Benedetto
Il complesso monastico con l'annesso Ospedale dei Pellegrini, situato a ridosso della vecchia cinta muraria
della città, fu fatto edificare intorno al 1340 dalla principessa angioina Agnese di Durazzo, Pro saluto animae
dello sposo Giovanni, fratello di re Roberto d'Angiò. L'edificio ecclesiale e il convento annesso vennero
affidati a prima ai Padri Celestini (fu una delle prime sedi pugliesi della Congregazione) e successivamente ai
Padri Lazzari. Tra la fine del 1400 e gli inizi del 1500 la Chiesa venne dedicata a San Benedetto.
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Chiesa di S. Antonio Abate
Ubicata al di fuori delle antiche mura della città, lungo uno dei percorsi seguiti dai pellegrini per raggiungere
la Sacra Grotta, questa piccola chiesa rappresenta uno splendido esempio di architettura sacra romanicopugliese del XII secolo, con l'interno a navata unica divisa in tre zone da due arcate ogivali, un portale
finemente intagliato e una vivace effige del Santo Abate nella lunetta.
Chiesa e Convento di S. Francesco
Il complesso monastico e la chiesa di San Francesco furono costruiti nella prima metà del XIV secolo, per
volere di Giovanna I d’Angiò, sovrana del Regno di Napoli. Oggi si possono ancora osservare parte del portale
originario – a destra dell’attuale ingresso - e alcuni degli elementi decorativi trecenteschi, recuperati dopo i
restauri eseguiti nell'ultimo ventennio del secolo scorso. Il Convento è attualmente sede del Museo delle Arti
e Tradizioni Popolari del Gargano.
Chiesa S. Maria Maggiore
Ritenuta da alcuni la cattedrale di Monte Sant'Angelo, la chiesa viene tradizionalmente riferita alla
committenza di Leone. Durante la reggenza di Costanza di Altavilla (1198) la chiesa fu ristrutturata secondo
il modello romanico-svevo di Capitanata. Nella lunetta del portale, occupata dalla Madonna col Bambino, si
riconoscono il committente, il sacerdote Benedetto II e una figura femminile identificata da alcuni proprio
con l'imperatrice Costanza. All’interno della chiesa si può osservare anche una antichissima immagine
affrescata di San Francesco, che illustra una leggendaria visita del Santo alla grotta, compiuta, secondo la
tradizione locale, nel 1216. All'esterno e all'interno del prospetto sono stati di recente rilevati interessanti
graffiti. Alcuni, raffiguranti navi con vele e rematori, alludono chiaramente al pellegrinaggio e alla Crociata.
Chiesa S. Salvatore
Proprio nel cuore dell'antico rione Junno, a ridosso delle mura medievali, sorge questa piccola Chiesa che,
per le sue caratteristiche costruttive e per alcuni elementi architettonici e decorativi, si ipotizza possa risalire
all'età longobarda. Al suo interno si osservano iscrizioni murarie datate dal XII al XIII secolo, mentre l'abside
a catino contiene un affresco del Cristo Pantocratore.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Abbazia di Pulsano
indirizzo: Abbazia di Pulsano| telefono: 0884561047 | sito: www.montesantangelo.it
La Biblioteca Tommaso Federici - in grande maggioranza costituita dai volumi e dalle pubblicazioni
provenienti dalla biblioteca personale del Titolare - consta di oltre 12.000 testi, ed è stata donata dalla
Famiglia Federici all’atto della costituzione della Fondazione.
Biblioteca “C. Angelillis”
indirizzo: Piazza de Galganis | telefono: 0884 561149 | sito: www.montesantangelo.it
Biblioteca comunale di Monte Sant’Angelo.
Biblioteca Centro Studi Micaelici
indirizzo: vico Teatro Comunale 5 | telefono: 0884 562 022 | sito: www.montesantangelo.it
Biblioteca del Centro di Studi Micaelici e Garganici presso l’ex Convento delle Clarisse.
MUSEI
Museo Devozionale
indirizzo: Presso il Santuario di San Michele| telefono: 0884561150 | sito: www.montesantangelo.it
Il Museo devozionale della Basilica di San Michele Arcangelo raccoglie testimonianze che pellegrini illustri e
gente comune nel corso dei secoli hanno lasciato come pegno di devozione. Le suppellettili liturgiche, gli
argenti, i paramenti costituiscono il nucleo superstite di un sontuoso Tesoro, di cui imperatori, papi, vescovi
e re hanno dotato nei secoli la Basilica; ciò che rimane di una storia di donazioni e spoliazioni culminata, nel
febbraio 1799, con il sacco dei Francesi che portarono via ventiquattro muli carichi di argento, oro e gioie.
Museo Lapidario
indirizzo: Presso il Santuario di San Michele | telefono: 0884561150 | sito: www.montesantangelo.it
Sono esposte diverse sculture provenienti dagli scavi del Santuario, dall' ex Chiesa di S. Pietro e dalle rovine
della abbazia benedettina di S Maria di Pulsano. Tutti i reperti qui esposti sono databili dal secolo VII - VIII
fino al secolo XV.
Museo di Tradizioni Popolari
indirizzo: Piazza San Francesco| telefono: 0884.561155 | sito: www.montesantangelo.it
Il Museo, allestito nell'antico Convento francescano del XIV secolo, conserva il titolo della prima raccolta
museale che lo studioso Giovanni Tancredi, a cui è dedicato, presentò nel 1925. L'attuale sistemazione del
Museo, realizzata dall'arch. Pietro Batini sotto la direzione scientifica di Giovanni Battista Bronzini, è stata
concepita in modo da consentire l'esposizione di un materiale tipologicamente vario, rappresentativo
dell’intero territorio garganico, con particolare attenzione alla realtà lavorativa rurale e urbana di un passato
recente ('800-'900).
COMUNE DI PESCHICI (Foggia, Puglia)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di S. Maria di Calena e resti ex Badia
L’Abbazia di Santa Maria di Calena, fra le più antiche d’Italia, secondo alcune fonti fu eretta nell’872 per
volere di Ludovico II. Il prmo documento storico riferito con certezza a Calena (allora chiamata Kalena) è però
un atto di vendita del 1023. Divenuta abbazia nel 1058, accrebbe fortemente la sua fama e la sua importanza,
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anche grazie alle ingenti donazioni di Papi, imperatori e semplici pellegrini che qui si fermavano prima di
recarsi alla grotta dell’Arcangelo S. Michele, presso l’attuale Monte Sant’Angelo. I resti delle due chiese
presenti nel complesso mostrano elementi architettonici di grande interesse. L’edificio più antico presenta i
caratteri della tradizione costruttiva pugliese mentre la seconda chiesa, più recente, risente di influenze
europee, probabilmente dovute a maestranze borgognone che accompagnavano i fedeli nel pellegrinaggio
verso la Terra Santa, lungo la via Francigena. L’Abbazia versa attualmente in condizioni di profondo degrado
e necessita di profondi interventi di restauro, più volte invocati da studiosi e conservatori.
Le Torri
Le Torri costiere del Gargano sono strutture cinquecentesche, fatte erigere dal viceré spagnolo Don Pedro di
Toledo, al fine di difendere le coste dalle invasioni turche. Per questo motivo furono edificate ad una distanza
tale le une dalle altre da consentire, in caso di pericolo, la comunicazione visiva, con fuochi, ed acustica, con
l'uso di campane etc. Nella maggior parte dei casi hanno piccole dimensioni, circa 12 m d altezza, sono prive
di decorazioni e formate da un unico ambiente voltato all'interno e sopraelevato rispetto al terreno per
motivi di difesa.
BENI ARCHEOLOGICI
Valle Sbernia, miniera di selce
Si tratta di un vasto impianto estrattivo profondo, con impostazione strutturale complessa e articolato in
comodi spazi entro i quali svolgere attività differenziate di estrazione e prima sbozzatura della selce, molto
abbondante in tutto il Gargano ed utilizzata durante la Preistoria come materia prima per fabbricare
strumenti di lavoro e di caccia. Nel sito di Valle Sbernia – scoperto nel 1990 e localizzato lungo l’attuale SS 89
– la selce veniva estratta dagli strati di calcare affioranti sul fianco di un'incisione valliva laterale. Non
ottemperava solo alle esigenze connesse all'economia locale agricolo-forestale ma alimentava un fiorente
commercio con le popolazioni dell'opposta sponda adriatica e del Vicino Oriente.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Corso Camillo
www.comune.peschivi.gf.it
Benso
Conte
di
Cavour
41
|
telefono:
0884
964427|
Biblioteca comunale e ufficio informazioni turistiche.
COMUNE DI RIGNANO GARGANICO (Foggia, Puglia)
MUSEI
Museo Grotta Paglicci
indirizzo: Corso Giannone 10 | telefono: 340 364762 | sito: www.comune.rignanogarganico.fg.it
sito:
Nella mostra-museo su Grotta Paglicci e sulla preistoria del Gargano sono conservate decine di reperti,
originali e in calco, che ripercorrono le tre fasi del Paleolitico sul Promontorio: Inferiore, Medio e Superiore.
La struttura ospita, inoltre, un avviato Laboratorio di archeologia didattica (nelle foto in basso) che, attraverso
la sperimentazione, riesce a fornire ai visitatori le basi di conoscenza sulle attività della vita quotidiana a
Grotta Paglicci (dalla caccia all'accensione del fuoco, dall'approvvigionamento idrico alla realizzazione di
rappresentazioni artistiche).
COMUNE DI RODI GARGANICO (Foggia, Puglia)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Ex Convento dei Cappuccini
L’antico convento è stato costruito nel 1538 sui resti di un precedente romitorio. Annessa al convento è stata
eretta successivamente la Chiesa del Santo Spirito, consacrata nel 1678, che conserva un bel portale in pietra
e un piccolo campanile a vela. All’interno si trovano affreschi dei profeti, di Paolo Gamba, del XVIII secolo, e
tre cappelle con altari barocchi; un bellissimo affresco della Pentecoste è stato restaurato dalla
Sovrintendenza delle Belle Arti di Bari ed è ora conservato nel convento Immacolata di Foggia, mentre a Rodi
Garganico ne è stata collocata una copia.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Corso Madonna della Libera | telefono: 0884 965444 | sito: www.comune.rodigarganico.fg.it
La Biblioteca è stata fondata nel 1967. Nel luglio 2002 è avvenuto il trasferimento nella nuova sede, al piano
seminterrato della Scuola Media Statale "L. Rovelli". Nel nuovo locale sono state abbattute le barriere
architettoniche.
COMUNE DI SAN GIOVANNI ROTONDO (Foggia, Puglia)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa S. Leonardo
La Chiesa di San Leonardo Abate è la chiesa matrice di San Giovanni Rotondo. Della sua genesi Medioevale
restano ben poche tracce dal momento che nella seconda metà del Seicento l'arcivescovo di Manfredonia
Vincenzo Maria Orsini, futuro papa Benedetto XIII, ne decise l'abbattimento e invitò il popolo sangiovannese
a riedificare la chiesa a proprie spese, cessando di praticare usi e costumi superstiziosi. La Chiesa oggi si
presenta a due navate; la facciata principale è ornata da due scalinate laterali e da un portale in legno su cui,
incastonata in una nicchia, è conservata la statua di San Michele Arcangelo, risalente al 1656.
Chiesa S. Orsola
Costruita a partire dal 1596 e fino al 1600, in stile barocco, su un terreno donato da don Giovanni Verna,
membro di una famiglia di stirpe nobiliare, che nel corso degli anni contribuì più volte alla conservazione e
rifacimento dell’edificio. I restauri più significativi risalgono agli anni tra il 1690 e il 1705, nel corso dei quali
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la chiesa si arricchì di preziosi stucchi barocchi con influssi rococò, realizzati da maestranze leccesi.
Attualmente presenta una facciata monumentale, a cui lati vi sono due nicchie contenenti rispettivamente
la statua di S. Francesco (quella di sinistra) e quella di S. Antonio da Padova (quella di destra), entrambe
antecedenti alla costruzione della struttura. L’interno, ricco di decorazioni a stucco e di opere d’arte, è a
navata unica, in fondo alla quale si ritrovano l’altare maggiore, capolavoro di scultura barocca napoletana e
il retrostante coro ligneo seicentesco. Su entrambe le pareti laterali si aprono cinque profonde arcate, al cui
interno si possono ammirare tele seicentesche – in prevalenza della scuola napoletana – pulpiti e crocifissi
lignei, un organo del ‘500 ancora funzionante. La sacrestia contiene numerosi elementi d’arte sacra di grande
interesse, tra cui i reliquiari di S. Biagio, S. Antonio da Padova e S. Gaetano da Thiene, le statue un tempo
custodite in chiesa, manoscritti, bolle pontificie e un lavabo scolpito nel 1659.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale “Michele Lecce”
indirizzo: Via dei Cappuccini 16 | telefono: | sito: www.sangiovannirotondo.it
Il 1962 è l'anno di fondazione della biblioteca civica di San Giovanni Rotondo.
MUSEI
Museo delle Cere di Padre Pio
indirizzo: Via Pirgiano 25 | telefono: 0882 459728 | sito: www.sangiovannirotondo.it
Il Museo delle Cere di Padre Pio è stato creato col fine di ricostruire alcune scene che illustrano la vita e
l’opera di Padre Pio da Pietrelcina. Le scene proposte sono ordinate in una precisa successione degli eventi
più importanti della vita del santo. Le sculture di cera, a grandezza naturale, sono inserite in ambientazioni
scenografiche precise e dettagliate.
COMUNE DI SAN MARCO IN LAMIS (Foggia, Puglia)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa e Convento S. Maria di Stignano
Alcune fonti fanno risalire l’origine della Chiesa di S. Maria di Stignano sulla base di un documento del 1231
custodito presso l’Archivio di Stato di Napoli ed attestante il culto della Vergine. La leggenda vuole che una
piccola chiesa fu fondata nel luogo in cui un pastore ritrovò una statua della Madonna, nascosta sotto una
quercia da alcuni monaci. Nel corso degli anni fu frequentata – come molti altri oratori posti lungo le pendici
del Gargano – da pellegrini che si muovevano alla volta della Grotta dell'Arcangelo. Nel 1500 il cistercense
fra Salvatore Scalzo si ritirò in questo luogo, fondando un nuovo sodalizio e costruendo un convento accanto
alla chiesetta. Pochi anni dopo, nel 1515, distrusse il vecchio oratorio e costruì una nuova chiesa,
successivamente – nei primi anni del 1600 – oggetto di ingenti modifiche architettoniche, che portarono alla
costruzione del Transetto, della Cupola, del Coro e del Campanile nel 1615. Danneggiata da terremoti e
incendi, degradata dall’abbandono, fu donata nel 1953 dalla famiglia Centola ai frati minori in Puglia e da
questi restaurata. Attualmente si possono ammirare la notevole facciata cinquecentesca, di stile romanico
abruzzese, i due magnifici chiostri, il loggiato – anch’esso del ‘500 – con lo splendido portale (1576) e
l’interessante ciclo di pitture raffiguranti la vita di san Francesco.
Convento di S. Matteo
Il Convento di S. Matteo si trova a circa un km dall'abitato di S. Marco in Lamis, sulla Strada Statale 272 per
S. Giovanni Rotondo. Eretto su un costone situato tra il canale della Fajarama e Monte Celano (871 mt),
domina, imponente, la grande valle di San Marco in Lamis. Sulla data della fondazione non si hanno notizie
certe; alcune fonti la attribuiscono ai Longobardi che frequentavano questi luoghi – sostando presso l’attuale
Convento - recandosi alla grotta di di S. Michele Arcangelo, di cui erano devoti.
Eremo di S. Agostino
L’Eremo di Sant’Agostino è situato alle pendici delle Coppe di Monte Castello, a 377 m dal livello del mare,
nella valle della Cisternola. È uno dei più antichi luoghi dello spirito edificati lungo l’antica via d’accesso che
dalla Valle di Stignano portava al Santuario garganico di San Michele. La costruzione dell’eremo potrebbe
risalire al XIII secolo, probabilmente sotto il pontificato di papa Alessandro IV (il pontefice che riformò gli
Eremitani di Sant'Agostino nel 1256). In seguito all’edificazione e alla crescita del convento di Stignano, la sua
funzione diiminuì, fino a essere abbandonato qualche secolo dopo. Oggi si presenta in uno stato discreto d
conservazione, tanto che è ancora ben evidente l’impianto strutturale d’origine. In una delle due cappelle (se
pur in precarie condizioni) si possono ancora ammirare alcuni affreschi risalenti, secondo alcuni studiosi, al
XVI secolo Uno di questi raffigura tre frati, di cui uno a cavallo. Secondo alcuni studiosi potrebbe essere Pietro
da Morrone, che fu catturato a Vieste nel maggio del 1295 da Guglielmo l'Estendard, per ordine di papa
Bonifacio VIII.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale di San Marco in Lamis
indirizzo: Piazza Carlo Marx 1 | telefono: 0882.832417 | sito: www.comune.sanmarcoinlamis.fg.it
La Biblioteca Comunale di San Marco in Lamis è stata aperta al pubblico il 1 luglio 1971 e nacque, come tante
altre, nell'ambito del Sistema Bibliotecario Provinciale. Dal 1971 al 1999 la Biblioteca era ospitata in locali di
fortuna e di adattamento, dal maggio 1999 è ubicata in una struttura appositamente costruita.
MUSEI
Museo Paleontologico e dei Dinosauri
indirizzo: Viale dei Dinosauri | telefono: 0882 076049 | sito: www.dinosauriborgocelano.it
Il museo è ricco di pannelli illustrativi, filmati e di un itinerario esterno da percorrere per rivivere, attraverso
la fedele ricostruzione di un habitat naturale, la vita di 120 milioni di anni fa.
COMUNE DI SAN NICANDRO GARGANICO (Foggia, Puglia)
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BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello
Il castello di San Nicandro Garganico è situato nel centro storico dell'abitato, su quella che anticamente
doveva essere un'altura (224 m s.l.m.) decisamente strategica dal punto di vista logistico-militare. A quanto
desumibile dalle fonti storiche, il primo edificio doveva costituirsi di una torre di avvistamento e difesa, presso
cui era stanziata una guarnigione di soldati già in epoca normanna. Verso la metà del Novecento venne
ristrutturato internamente al fine di divenire residenza privata.
Chiesa S. Maria del Borgo
Costruita probabilmente tra il 1573 e il 1580, assunse presto le funzioni parrocchiali, trasferite dalla più antica
chiesa di San Giorgio, sita nella Terravecchia. Successivamente, grazie all'acquisizione di particolari diritti e
onorificenze in seno alla diocesi di Lucera, è fregiata del titolo di collegiata, retta da un arciprete e da un
collegio di dodici canonici regolari. L'edificio attuale è il risultato di vari rimaneggiamenti, il più incisivo dei
quali avvenuto intorno al 1693.
Torre Mileto
È una torre costiera di avvistamento e difesa, probabilmente una delle più grandi ed antiche della costa
adriatica. È di origine aragonese, con struttura a base quadrangolare e lati disposti in ordine ai punti cardinali.
Su quello rivolto a Sud vi è una scalinata rampante, costruita in un periodo più tardo, per introdurre più
agevolmente a quello che, verosimilmente, doveva essere l'unico accesso originario. La parte superiore,
delimitata da una corona a cinque caditoie a scopo difensivo, ospita la "piazza d'armi", da cui è possibile
scorgere tutte le altre torri costiere fino al Molise.
BENI ARCHEOLOGICI
Sant’Annea Turchio, villa rustica romana
I resti della villa romana di Sant’Annea sono posti a sud della laguna di Lesina, nella località omonima. Vi si
accede dalla strada comunale che partendo dal centro urbano di San Nicandro conduce fino alle rive della
laguna. Posta su un rilievo ad una altitudine di circa 100 m, l’edificio - di cui restano oggi visibili solo alcune
suggestive murature esterne costruite con la tecnica dell’opus reticulatum, opus listatum e opus incertum è datato alla tarda età repubblicana ma ebbe il suo massimo sviluppo verso il III-IV sec. d.C. (età imperiale).
Nei dintorni sono disposti i resti di altri edifici, probabilmente annessi alla villa ed utilizzati per le attività
agricole, aspetto che testimonia l’originaria estensione e importanza economica del sito. Sono visibili segni
di rimaneggiamenti avvenuti in età altomedievale. Nei dintorni, spostate verso la piana, sono state rinvenute
inoltre tombe a fossa e tracce di sepolture ipogee scavate nel calcare.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale “A. Petrucci”
indirizzo: Largo Terravecchia | telefono: 0882.477378 | sito: www.comunesannicandrogarganico.fg.it
Dalla sede iniziale di via Giordano Bruno, la Biblioteca, negli anni sessanta, si trasferisce nei locali di via
Garibaldi, di proprietà della Fondazione Zaccagnino. Successivamente, agli inizi degli anni novanta, si sposta
sempre in via Garibaldi, ma al civico 18. Dal 1998 ad oggi essa ha sede nel cuore del centro storico di San
Nicandro, la Terravecchia, e precisamente nel Palazzo Fioritto.
COMUNE DI SERRACAPRIOLA (Foggia, Puglia)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello
Edificato nell’XI secolo, è la costruzione più antica del paese. I benedettini dell’abbazia di Montecassino, nel
1100, vi stabilirono la propria residenza. Fu successivamente feudo di diverse nobili famiglie, tra cui gli Sforza,
i Guevara e i Maresca. Epicentro della costruzione è la torre ottagonale con pianta a stella che fungeva da
vedetta, alla cui sommità si accedeva con una scala a chiocciola. La torre, nel corso del XVI e XVIII secolo, fu
ampliata e ora si presenta a pianta quadrata con quattro torrioni agli angoli. All’interno del cortile c’è quello
che nella tradizione popolare è soprannominato il trabocchetto, un’ampia e profonda apertura mai esplorata.
Convento e Chiesa S. Maria delle Grazie
Eretti originariamente nel 1536, il convento e la chiesa di Santa Maria delle Grazie di Serracapriola vennero
fondati dal padre cappuccino Paolo da Sestino. Secondo la regola dell'Ordine, il convento venne edificato in
forme povere ma venne successivamente ampliato ed arricchito fino a raggiungere le forme attuali. La chiesa
del convento, intitolata a Santa Maria delle Grazie, venne consacrata dal vescovo Michele Pitirro il 13 giugno
1703.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Giannone 7 | telefono: 0882 680211 | sito: www.comune.serracapriola.fg.it/
Biblioteca Comunale di Serracapriola
COMUNE DI VICO DEL GARGANO (Foggia, Puglia)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello
Motivi di difesa sono alla base del primo impianto del complesso, che in età sveva assume gli ideali
residenziali di una domus solaciorum, di una dimora signorile per gli svaghi di cortigiani e forse anche dello
stesso imperatore Federico II. Questi, nel 1234, aveva dato in dote alla terza moglie, Isabella d'Inghilterra,
Vico e i paesi garganici compresi nell'Honor Montis Sancti Angeli. Il nucleo più antico del castello si sviluppa
sull'asse NE-SE, chiuso agli angoli da torri quadrate.
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BENI ARCHEOLOGICI
Monte Tabor, necropoli
La Necropoli di Monte Tabor risale all’età del ferro (VI-V sec. a.C.) e si estende alla periferia di Vico del
Gargano. Le tombe terragne sono del tipo a pozzo, intagliate nel banco calcareo in filari concentrici secondo
un rituale ancora non del tutto conosciuto. Ogni tomba si presenta con all’esterno una bocca rettangolare o
ellittica, attorno alla quale è inciso un canaletto per il deflusso dell’acqua piovana. Si ritiene, dall’esame dei
corredi tombali, che la sepolturaa veniva posizionata nel luogo più alto ed esposta al sollevante in base
all’importanza del defunto. Le salme erano deposte in posizione fetale. Le tombe, note già da un secolo, sono
state nel tempo sottoposte a saccheggi ma numerosi oggetti in bronzo, vasellame di ceramica grossolana e
fine si sono salvati e sono oggi conservati presso il Museo Civico.
Monte Pucci, necropoli paleocristiana
Sulle pendici calcaree di Monte Pucci, in un ambiente dominato da Pini d’Aleppo e macchia mediterranea,
sono localizzate alcune cavità naturali all’interno delle quali si trovano numerosi ipogei paleocristiani. In
queste grotte trovarono sepoltura comunità risalenti ai primi periodi del cristianesimo (dall’età Costantiniana
all’VIII sec. d. C.). Di particolare suggestione la cavità detta delle "cento colonne", al cui interno si trovano
numerose concrezioni naturali di calcare, non modificate dalla realizzazione degli spazi interni.
Caratteristiche sono le tombe terragne, ricavate ai piedi delle colonne, al cui interno il cadavere veniva
deposto e corredato di lucerne, di cui non sono ancora chiari né la funzione né il valore simbolico ma che
probabilmente servivano da fioca luminaria per tutto il complesso ipogeico. La presenza della necropoli fa
presumere l’esistenza di insediamenti stabili nella piana di Calenella. Una tradizione identificava
erroneamente queste tombe come abitazioni usuali per una comunità di monaci anacoreti, provenienti
dall’oriente. In realtà recenti studi condotti dall’Istituto di Antropologia dell’Università di Padova hanno
sottolineato che molti dei ritrovamenti effettuati nella zona riguardavano oggetti e suppellettili appartenuti
a donne e a bambini, cosa che fa presupporre che in tutta la Piana di Calenella esistessero insediamenti più
o meno stabili, purtroppo più volte sepolti nel corso del tempo dalle frequenti alluvioni.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: | telefono: 0884 994666 | sito: www.comune.vicodelgargano.fg.it
Biblioteca Comunale di Vico del Gargano.
MUSEI
Museo Trappeto Maratea
indirizzo:
Piazza
Costello
Normanno-Svevo
www.comune.vicodelgargano.fg.it
|
telefono:
0884
993750
|
sito:
Il Museo Trappeto Maratea, il principale spazio espositivo di Vico del Gargano, ha sede nel borgo medievale
all’interno di un antico trappeto, ossia un frantoio da olive, risalente al XIV secolo. Si tratta di uno spazio
espositivo molto importante per comprendere la cultura locale, che trovava nella coltura delle olive, e quindi
nell’ambiente del trappeto, uno dei fondamenti della propria sussistenza.
COMUNE DI VIESTE (Foggia, Puglia)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello Svevo
Edificato intorno al XIII secolo da Federico II e caratterizzato da un impianto triangolare, il Castello
Federiciano di Vieste subì notevoli danni durante le lotte tra il Papato e lo stesso Federico II, che lo ampliò
intorno al 1240.
Chiesa Cattedrale di S. Maria di Merino
La Cattedrale (Basilica) di Vieste è situata nella zona alta del borgo medievale, a pochi passi dal castello svevo.
La sua edificazione risale alla seconda metà dell’XI secolo; la costruzione conserva ancora nel suo complesso
il primitivo stile romanico-pugliese e nel campanile quello del tardo barocco. Rappresenta una delle chiese
più antiche di stile romanico della Puglia e si ritrova in perfetta armonia con il campanile della chiesa,
ricostruito in stile barocco dopo un crollo nel 1772.
Chiesa S. Francesco
Il complesso, inizialmente dedicato a Santa Caterina d’Alessandria, fu commissionato nel 1438 alle monache
Clarisse dal conte stabulo Algracio, che ne ordinò l’edificazione sulla piccola e stretta penisola rocciosa. La
chiesa fu distrutta nel 1480 a seguito di un lungo assedio al borgo ad opera di Acmet Pascià, rais agli ordini di
Maometto II. Le conseguenze di questo intervento militaresco resero il complesso inutilizzabile fino al 1546,
allorchè giunsero nel paese i frati francescani, i quali si adoperarono per rimettere in sesto il santuario,
costruendo accanto ad esso un piccolo convento. La chiesa fu nuovamente danneggiata dal potente
terremoto del 1646 che distrusse innumerevoli abitazioni.
Ex Convento Beata Vergine degli Angeli
Il complesso conventuale dei Cappuccini è stato eretto intorno al 1630 e dedicato in origine a Santa Maria di
Costantinopoli, come ricorda la lapide all’interno della chiesa. Lo spazio interno, coperto da una volta a botte
lunettata, termina con l’altare maggiore dedicato alla Vergine, su cui troneggiano la Pala della Madonna col
Bambino, due Arcangeli e Santi, opera di Giovanni Lopreite. Una cappella sul lato sinistro ospita un Crocifisso
seicentesco e un altare cinquecentesco in pietra decorato con motivi floreali.
Le Torri
Nel territorio comunale di Vieste sono visibili 10 torri, costruite nel 1564 in risposta alla costante minaccia di
incursioni da parte di pirati saraceni. Di base quadrangolare, misurano circa 11 metri per lato ed hanno
un’altezza di circa 12 metri. Sono edificate su due piani, con l’apertura a terrazza per la dotazione di armi e
per le segnalazioni (fumo di giorno e fuoco di notte). Il piano terra era utilizzato da magazzino e quello
superiore da abitazione. Le pareti, in pietra locale, hanno alla base uno spessore di circa due metri.
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BENI ARCHEOLOGICI
Sant’Eufemia
Lo scoglio di Sant'Eufemia chiude verso il largo il porto di Vieste. Alla sua sommità è situato il caratteristico
faro con ottica rotante, attivo dal 1868, che proietta un fascio luminoso per 36 miglia marine (66,672 km). Lo
scoglio presenta tracce di frequentazione risalenti alla preistoria. In epoca classica Sant’Eufemia è stata la
sede di un santuario dedicato a Venere Sosandra e nel periodo tardo antico il suo settore ipogeo è stato
trasformato in luogo di culto cristiano. Le pareti interne della grotta sono incise e graffiate da simboli sacri e
da almeno 200 iscrizioni votive in greco e latino, fatte dai marinai di passaggio dall’isola, di cui molte in onore
di Venere Sosandra databili dal III secolo a.C. fino alla tarda età romana. Si ritrovano anche iscrizioni di età
medievale, tra cui una che testimonia la sosta del Doge Pietro Orseolo II nel 1002, in viaggio per soccorrere
la città di Bari assediata dai saraceni. Questo raro documento epigrafico altomedievale attesta le soste di
andata e di ritorno nel porto di Vieste della flotta dogale e della vittoria riportata a Bari sui Saraceni.
Molinella
A sud est della spiaggia di Scialmarino, sul rilievo che domina la Torre Porticello, si trovano i resti di un abitato
di capanne dell’età del bronzo. Il villaggio era delimitato da un imponente muro difensivo, ancora oggi
parzialmente visibile. Tutta l’area è coperta dal vincolo archeologico ma assediata dalla crescente
urbanizzazione turistico-residenziale. Sulla sommità del rilievo era presente un dolmen analogo a quelli
rinvenuti in altre località del Gargano (Pulsano – Monte Sant’Angelo, Madonna di Cristo – Rignano Garganico)
e nel nord barese. Dei tre lastroni di pietra presenti sino al 1980 oggi non si trova nessuna traccia. Sono andati
distrutti in seguito a lavori di sbancamento abusivi in un’area fortemente segnata dall’attività turistico
balneare. Nel dopoguerra proprio in questo sito fu rinvenuto uno scheletro, coperto da gusci di molluschi e
delimitato da un cordolo di pietre, negli anni successivi sono state segnalate altre deposizioni che farebbero
pensare ad una necropoli. Nella stessa area sono stati rinvenuti altri reperti tra cui frammenti ceramici
micenei, testimonianza di intensi traffici marittimi lungo queste coste sin dall’antichità. Lungo il versante
meridionale del rilievo è situato inoltre un ipogeo paleocristiano.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Corso Lorenzo Fazzini| telefono: 0884/702631 | sito: www.comunedivieste.it
Biblioteca Comunale di Vieste
MUSEI
Museo Malacologico
indirizzo: Via Pola 8| telefono: 0884 707688 | sito: www.museomalacologicovieste.it
Il museo malacologico di Vieste nasce dalla passione dei coniugi Anna Ragni e Biagio Simone che nel corso
degli anni e dei loro innumerevoli viaggi hanno raccolto migliaia di reperti in tutto il mondo ed in particolare
nei paesi asiatici. Questa collezione privata è iniziata nel 1975 come semplice attività commerciale in quanto
venditori di souvenir e conchiglie varie. Con il passare degli anni la collezione ha iniziato a diventare sempre
più numerosa e ricca di esemplari rari e preziosi. Proprio per questo, nel 1984, l'attività viene trasformata e
nasce il museo malacologico.
Museo Civico Archeologico “M.Petrone”
indirizzo: Via Celestino V 67/69 | telefono: 0884 708806 | www.comunedivieste.it
Nel centro di Vieste, a pochi passi dalla Cattedrale, l’antico frantoio di via Celestino accoglie il Museo Civico
Archeologico “Petrone”, nato nel 1988 negli spazi suggestivi di una grotta naturale.
Gli ambienti intervallati da arcate ospitano le varie sezioni espositive, con reperti databili dalla Preistoria alla
Protostoria, dall’età classica all’età tardoantica.
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PARCO NAZIONALE DELL’APPENNINO LUCANO
– VAL D’AGRI LAGONEGRESE
COMUNE DI ABRIOLA (Potenza, Basilicata)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
Indirizzo: Via Passarelli | telefono: 0971 923230 | sito: www.comune.abriola.pz.it
Biblioteca Comunale di Abriola
COMUNE DI ARMENTO (Potenza, Basilicata)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale Don Giuseppe De Luca
Indirizzo: Piazza Umberto 1 | telefono: 0971 751271 | sito: www.comune.armento.pz.it
Biblioteca Comunale di Armento
COMUNE DI BRIENZA (Potenza, Basilicata)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
Indirizzo: Via M. Pagano | telefono: 0975 381003 | sito: www.comune.brienza.pz.it
Biblioteca Comunale di Brienza presso la sede del Comune.
COMUNE DI CALVELLO (Potenza, Basilicata)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale “G. Gioscio”
Indirizzo: Piazza Falcone | telefono: 0971 921949 | sito: www.comune.calvello.pz.it
Biblioteca Comunale presso la Scuola elementare primaria di Calvello
COMUNE DI CARBONE (Potenza, Basilicata)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Palazzo Cascini e Palazzo de Nigiris
Palazzi nobiliari simboli delle vicende storiche e politiche del passato, Palazzo Cascini e Palazzo de Nigiris sono
sorti nel IX secolo d.C. assieme al resto del piccolo abitato, originariamente denominato "Montedoro".
Entrambi questi palazzi gentilizi hanno corti interne e conservano interessanti particolari architettonici.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
Indirizzo: Via Vittorio Veneto 92/a | telefono: 0973 578023 | sito: www.comune.carbone.pz.it
Biblioteca comunale di Carbone
COMUNE DI CASTELSARACENO (Potenza, Basilicata)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Piazza Piano della Corte, n 1| telefono: 0973 832013 | sito: www.castelsaraceno.pz.it
Biblioteca Comunale di Castelsaraceno presso il palazzo del municipio.
MUSEI
Museo della Memoria, delle Tecniche e dei Saperi Pastorali
indirizzo: Piazza Piano della Corte, n. 1 (municipio) | telefono: 0973 832013 | sito:
www.comune.castelsaraceno.pz.it/
Il Museo della Memoria, delle Tecniche e dei Saperi pastorali è allestito in onore della storia di
Castelsaraceno, percepita oggi più nella tradizione orale e gastronomica. Il museo mira invece a porre
attenzione anche alla trasmissione di un’attività semi-nomade che è una delle cifre stilistiche passate della
vita a Castelsaraceno.
COMUNE DI GALLICCHIO (Potenza, Basilicata)
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BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Ex Palazzo Baronale
Il Palazzo baronale fu costruito intorno agli anni venti del XVII secolo. Gli interni del Palazzo sono stati
profondamente modificati prima che nel 1979 la Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici della
Basilicata ponesse dei vincoli di tutela, come bene di interesse artistico e storico.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
Indirizzo: Piazza Umberto 1 | telefono: 0971752388 (comune) | sito: www.comune.gallicchio.pz.it
Biblioteca Comunale di Gallicchio
COMUNE DI GRUMENTO NOVA (Potenza, Basilicata)
BENI ARCHEOLOGICI
Città di Grumentum
Dei resti della Grumentum romana restano tre complessi monumentali. Il primo è costituito da un teatro
dell'età augustea, da due tempietti di età imperiale e da una domus patrizia, la "casa dei mosaici". Il secondo
complesso corrisponde all'area del Foro antico; sul lato nord sorge il cosiddetto "Capitolium" e sul lato sud il
presunto "Cesareo". Altri edifici pubblici sorgevano sul lato ovest e il restante perimetro era circondato da
portici. Il terzo complesso è costituito dai resti dell'anfiteatro, costruito nel I secolo a.C. e modificato in età
imperiale.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Storica di Grumento Nova
Indirizzo: Via Roma 4 | telefono: 0975 65044 | sito: http://www.bibliotecagrumentonova.it/
Raccoglie libri antichi dal valore inestimabile. L'inventario annovera 2205 testi a stampa e manoscritti, che
databili dalla seconda metà del Quattrocento ai primi anni del Novecento. Il nucleo originario della biblioteca
è rappresentato dal patrimonio librario di Amato Danio, rinomato giurista grumentino nato a Saponaria nel
1619 e scomparso a Napoli nel 1705. Successivamente la biblioteca fu ereditata da Carlo Danio Ceramelli,
arciprete e archeologo, nonché pronipote di Amato.
COMUNE DI LAGONEGRO (Potenza, Basilicata)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
Indirizzo: Piazza Trieste 1 | telefono: 0973 41330 (comune) | sito: www.comune.lagonegro.pz.it
Biblioteca Comunale di Lagonegro.
MUSEI
Museo di Monna Lisa
indirizzo: Palazzo Corrado | telefono: 0973 41330 | sito: www.comune.lagonegro.pz.it
A Lagonegro, borgo della Basilicata dove secondo la tradizione nacque Lisa Gherardini conosciuta come
Monna Lisa, nasce il Museo di Monna Lisa da un progetto del Gal “Cittadella del Sapere”, dal Comune di
Lagonegro e dalla Regione Basilicata, prendendo spunto dalla tradizione che vuole la donna sepolta proprio
a Lagonegro. «Il Museo nasce come contenitore vivo e dinamico, con una ricca programmazione di eventi,
seminari, incontri-studio, mostre e spettacoli culturali di carattere nazionale ed internazionale».
COMUNE DI LAURENZANA (Potenza, Basilicata)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
Indirizzo: Largo Municipio 16 | telefono: 0971.960301 | sito: www.comune.laurenzana.pz.it
Biblioteca Comunale di Laurenzana presso il Municipio
COMUNE DI LAURIA (Potenza, Basilicata)
BIBLIOTECHE
Biblioteca “Cardinale Brancati”
indirizzo: Palazzo Marangoni, Via Cairoli | telefono: 0973 627111) | sito: www.lauriacultura.it
Biblioteca del Comune di Lauria dedicata al Cardinale Lorenzo Brancati.
MUSEI
Museo Comunale
indirizzo: Palazzo Marangoni, Via Cairoli| telefono: 0973 627111 | sito: www.comune.lauria.pz.it
Museo che ospita le memorie ed i reperti archeologici del comune di Lauria.
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COMUNE DI MARSICONUOVO (Potenza, Basilicata)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Palazzi storici di Marsiconuovo
Marsiconuovo annovera molti palazzi di notevole importanza storica e tra questi meritano di essere
menzionati: Palazzo Blasi, Palazzo Cestari, Palazzo Fittipaldi, Palazzo Masini-Montesano.
Palazzo Navarra
Tra i numerosi palazzi nobiliari distribuiti nel centro storico, testimonianza del glorioso passato del paese, di
aspetto superbo è il palazzo Navarra, in cui spiccano pregevoli il portale e il cortile.
Palazzo Pignatelli
L’austera costruzione è fatta risalire al 1670 circa, ma il suggestivo pozzo del cortile, datato 1572, fa supporre
che la fondazione risalga al XVI secolo. Sulla volta dell’androne d’ingresso al palazzo è affrescato il grande
stemma principesco dei Pignatelli. Oggi è la sede del Comune.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
Indirizzo: Piazza Unità d’Italia 1 | telefono: 0975 345231 | sito: www.comunemarsiconuovo.gov.it
Biblioteca del comune di Marsico Nuovo
MUSEI
Museo di Arte Sacra
indirizzo: Largo San Gianuario | telefono: 0975345111 | sito: www.comunemarsiconuovo.gov.it
Museo di Arte Sacra presso la Chiesa di San Michele Arcangelo.
COMUNE DI MARSICOVETERE (Potenza, Basilicata)
BENI ARCHEOLOGICI
Località Barricelle
La villa romana di Marsicovetere è una villa rustica abitata dal II secolo a.C. al VII secolo d.C. Si tratta di un
sito archeologico i cui primi reperti sono stati rinvenuti nel 2006 nel corso di uno scavo eseguito dall'Eni per
la costruzione di un oleodotto. I lavori di scavo sono poi proseguiti a cura della Soprintendenza per i Beni
Archeologici della Basilicata.
COMUNE DI MOLITERNO (Potenza, Basilicata)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello
La costruzione del castello è avvenuta nel XII sec, in epoca longobarda. La torre longobarda, primo nucleo del
castello, confermerebbe tale datazione. Successivamente i Normanni, la cui presenza è testimoniata dalla
torre quadrata, costruirono il resto del castello, edificandolo intorno alla torre longobarda. Ora il castello
conserva ben poco o nulla dell'antica costruzione.
Palazzo Parisi
Fu fatto costruire dalla famiglia Parisi alla fine del 1800. Nel 1947 fu istituita la scuola media, per
interessamento del prefetto De Biase in collaborazione con il Comune che aveva acquistato e fatto ricostruire
il palazzo per adibirlo a scuola. Attualmente il palazzo è in fase di ristrutturazione.
BENI ARCHEOLOGICI
Torre S. Nicola
La Torre è quel che resta di un antico insediamento longobardo. Tra l’872 e il 975, quando l’antica città
romana di Grumento fu distrutta dai Saraceni i profughi vi si rifugiarono attorno, e nel XI secolo edificarono
attorno ad esso il loro castello, che si trasformò con ampliamenti e ristrutturazioni in un sontuoso palazzo già̀
alla fine del XVI secolo.
BIBLIOTECHE
BiblioMediateca Comunale “G. Racioppi”
Indirizzo: Piazza Vittorio Veneto 6 | telefono: 0975 668512 | sito: www.comune.moliterno.pz.it
Biblioteca del comune di Moliterno, situata all’interno di Palazzo Valinoti.
MUSEI
Casa Museo Domenico Aiello
indirizzo: Via Arcivescovo Dimaria | telefono: 339 5725077 | sito: www.comune.moliterno.pz.it
Abitazione lucana recuperata a luogo di cultura, ospita mostre ed esposizioni del comune di Moliterno.
COMUNE DI MONTEMURRO (Potenza, Basilicata)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
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Masseria Crisci
La Masseria Crisci prende il nome dall'originaria destinazione d'uso dell’antica costruzione, appunto una
masseria e latteria, collocata lungo una strada presso la quale i viandanti cercavano ristoro dalle fatiche del
viaggio. L'edificio conserva la sua originaria struttura in pietra. La Masseria Crisci è stata oggetto di un
particolare intervento di restauro ed adeguamento funzionale.
Ex Convento S. Domenico
Il convento venne costruito nel 1442 su ciò che restava del castellum Montismurri. La chiesa di San Domenico
fa parte di un più ampio complesso architettonico, un tempo convento, e fu costruita nel 1442.
Originariamente, la chiesa era dedicata alla Santissima Annunziata.
COMUNE DI NEMOLI (Potenza, Basilicata)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
Indirizzo: Piazza Umberto 1 | telefono: 0973 40001| sito: www.comune.nemoli.pz.it
Biblioteca del comune di Nemoli.
COMUNE DI PATERNO (Potenza, Basilicata)
MUSEI
Museo Interattivo Terra di Acqua e Fuoco
indirizzo: Palazzo delle Arti | telefono: 095.7970.111| sito: www.comune.paterno.pz.it/
All’interno è possibile visitare diverse collezioni e mostre, temporanee e stabili, come la collezione privata
del costumista Butera; la collezione privata di pezzi dal periodo garibaldino alla II guerra mondiale di Sampieri
Leonardo; la mostra storica Aeronautica militare del 41° Stormo Sigonella; la mostra di mobili d’epoca
dell’Antiquario Ciccia; e la mostra di trini e antichi merletti di Ionella Paparo.
Galleria d’Arte Moderna
indirizzo: Palazzo ex Pretura, Via Roma | telefono: 095 7970 111 | sito: www.comune.paterno.pz.it/
Galleria d’Arte moderna, ha ospitato la mostra temporanea del Maestro Giovanni Verna, nel centenario dalla
sua nascita.
COMUNE DI PIGNOLA (Potenza, Basilicata)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
Indirizzo: Via Risorgimento | telefono: 0971 620214 | sito: www.comune.pignola.pz.it
Biblioteca del Comune di Pignola
MUSEI
Museo Scenografico del Costume e della Civiltà Rurale
indirizzo: Via Aldo Moro | telefono: 0971 620211 | sito: www.comune.pignola.pz.it
Il museo è inserito nel progetto “Parco storico rurale ambientale della Basilicata”. Il progetto e la realizzazione
dell’opera sono stati curati dalla “Società Consortile piani e programmi di azione locale” e finanziati dal
programma comunitario Leader II. La struttura espositiva dispone di un percorso conoscitivo tramite
ipertesto, di una mostra iconografica e di un video sulle tradizioni, gli usi e i costumi di Pignola.
COMUNE DI RIVELLO (Potenza, Basilicata)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
Indirizzo: Piazza Umberto 1| telefono: 097346190 (municipio) | sito: www.comune.rivello.pz.it
Biblioteca comunale di Rivello
MUSEI
Museo di Archeologia, Mostra Permanente
indirizzo: Viale Monastero 48 | telefono: 0973 46267| sito: www.comune.rivello.pz.it.
Il museo è allestito nell'ex convento di S. Antonio risalente al XV secolo e con affreschi cinque-secenteschi
nel chiostro e nel refettorio. Sono esposti materiali (ceramiche di produzione locale e di importazione, monili)
frutto di scavi effettuati nelle vicine località di Serra Città e Piano del Pignataro, sedi di abitati indigeni in
stretto contatto con il mondo delle colonie greche della costa tirrenica
COMUNE DI SAN CHIRICO RAPARO (Potenza, Basilicata)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Abbazia S. Angelo
Una comunità̀ di monaci basiliani che nel X secolo, giunti in Lucania a causa delle persecuzioni islamiche,
fondarono l’Abbazia di Sant’Angelo o di San Michele sulle pendici del monte Raparo. Dell’antica abbazia si
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vedono soltanto ruderi: all’ingresso della grotta, sotto la basilica, ci sono tracce d’affreschi e nella grotta, con
molte stalattiti e stalagmiti, alcune celle di monaci scavate nella roccia.
Palazzo Barletta
Costruito nel XIII secolo, fa parte di una serie di Palazzi del centro storico di San Chirico Raparo, appartenenti
ai Casati che si sono susseguiti nella detenzione del feudo. All'interno di Palazzo Barletta, nelle stanze
riccamente decorate, sono custoditi arazzi e mobili d'epoca. Caratteristico è il portale in pietra ed il cortile
antistante.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
Indirizzo: Piazza Roma 1 | telefono: 0973 631003 | sito: www.comune.sanchiricoraparo.pz.it
Biblioteca Comunale di San Chirico Raparo
MUSEI
Museo Sartoria Giovanni Missanelli
indirizzo: Via Roma 55 | telefono: 338 170 40 69 | sito: www.comune.sanchiricoraparo.pz.it
Antico laboratorio artigiano di sartoria oggi convertito a Museo Privato.
COMUNE DI SAN MARTINO D’AGRI (Potenza, Basilicata)
BIBLIOTECHE
Biblioteca comunale
Indirizzo: Via mercato | telefono: 0973 834416 | sito: www.comune.sanmartinodagri.pz.it
Biblioteca del comune di San Martino d’Agri presso il Municipio.
COMUNE DI SARCONI (Potenza, Basilicata)
BENI ARCHEOLOGICI
Acquedotto Cavour
L'acquedotto “Cavour”, nel centro abitato di Sarconi, risale al 1867. Per molti anni soddisfece le attese e
svolse il compito ad esso affidato - irrigazione dei terreni nell’agro di Sarconi e Moliterno - ma nel 1935
necessitarono interventi di manutenzione straordinaria e di miglioramenti generali per ammetterla a godere
dei benefici previsti da alcuni provvedimenti legislativi. Ancora oggi è possibile ammirare un piccolo tratto
del canale di irrigazione, con una serie di archi in muratura continui e armoniosi, e i cui ruderi, protetti da
interventi di conservazione, bastano a conservare il ricordo dell’opera e l’importanza per l’epoca
dell’iniziativa. L'acquedotto rappresenta l'unico esempio del genere conservato in Basilicata.
BIBLIOTECHE
Biblioteca comunale Ortus Conclusus
Indirizzo: Vico II Plebiscito | telefono: 097566451 | sito: www.comune.sarconi.pz.it
Biblioteca comunale di Sarconi
COMUNE DI SASSO DI CASTALDA (Potenza, Basilicata)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
Indirizzo: Via Roma 3 | telefono: 0975385016 | sito: www.comunesassodicastalda.org
Biblioteca Comunale di Sasso di Castaldo presso l’Edificio Scolastico Elementare.
COMUNE DI SATRIANO DI LUCANIA (Potenza, Basilicata)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale “Prof.ssa Carolina D’Araio”
Indirizzo: Via Palazzo| telefono: 0975383662 | sito: www.comune.satriano.pz.it
Biblioteca Comunale presso Rocca “Duca di Poggiardo”.
MUSEI
Museo archeologico e della Civiltà Contadina “Satriano le Origini”
indirizzo: via De Gregorio 27 | telefono: 097538121 | sito: www.comune.satriano.pz.it
Il museo ricostruisce la storia di Satrianum, dall'età del Bronzo fino alla sua distruzione nel 1420. Sono esposti
reperti (V-III secolo a.C.), provenienti da un santuario e dalle necropoli (ex voto, armi, ceramiche
d'importazione e di produzione locale) e ceramiche maiolicate medievali.
COMUNE DI SPINOSO (Potenza, Basilicata)
BIBLIOTECHE
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Biblioteca Comunale
Indirizzo: Via B Petrocelli | telefono: 0971 954001 | sito: www.comune.spinoso.pz.it
Biblioteca comunale di Spinoso presso il Municipio.
COMUNE DI TRAMUTOLA (Potenza, Basilicata)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Palazzo Rautiis
L'edificio, ubicato in posizione di rilievo nell'ambito del centro abitato, è un interessante esempio
dell'architettura del secolo XIX. Dotato di impianto pressoché regolare su tre livelli, presenta il paramento
con una caratterizzazione di sobrietà cromatica che rievoca l'edilizia borghese dell'epoca.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale “Mons. Anselmo Filippo Pecci”
Indirizzo: Largo Vittorio Veneto 26 | telefono: 0975 353662 | sito: www.comune.tramutola.oz.it
Biblioteca comunale di Tramutola
COMUNE DI VIGGIANO (Potenza, Basilicata)
BENI ARCHEOLOGICI
Località di Maiorano
In località Maiorano di Viggiano, presso una importante strada che collegava la valle dell'Agri alla Basilicata
interna, sono individuati i resti di una grande villa databili tra III e IV secolo a.C., individuata Si tratta, in
particolare, di una struttura rettangolare con abside al centro del lato lungo orientale.
Masseria Nigro
Si tratta di un complesso dalle dimensioni imponenti, di circa mq. 1360, che, sulla base delle ricerche
geofisiche effettuate in tutta la zona circostante, appare isolato. Databile alla prima metà del IV secolo a.C.,
la masseria sembra essere caratterizzata da ambienti con una serie di fosse che si dispongono secondo precisi
allineamenti. Tutte le fosse sembrano rimandare ai sacrifici non cruenti noti nel mondo greco, celebrati di
consueto nei culti domestici.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
Indirizzo: Viale Vittorio Emanuele | telefono: 0973 664311 | sito: www.comuneviggiano.it
Biblioteca Comunale di Viggiano.
MUSEI
Museo del Lupo
indirizzo: Località Acqua Fontana dei Pastori | telefono: 349 3650470 | sito: www.aceaviggiano.it
Il Museo del Lupo, sito a 1400 mt s.l.m. all’interno di una splendida faggeta in località Fontana dei Pastori di
Viggiano (PZ), è stato inaugurato nel 2000. In questa struttura, oltre ad ammirare gli esemplari di lupo
imbalsamati, si può consultare una ricca e completa bibliografia tematica su questa specie. Al suo interno è
possibile effettuare lezioni che vengono poi seguite da visite guidate sul campo. Il materiale audiovisivo (VHSDVD) consente, inoltre, di approfondire ulteriormente le conoscenze sul Lupo.
Museo delle Tradizioni Locali Viggiano
indirizzo: Rione S. Angelo, Via del Convento 11 | telefono: 349 365 0470 | sito: www.comuneviggiano.it
La prima sala del museo mette in mostra numerosi strumenti relativi ad alcuni dei mestieri più popolari a
Viggiano fino a pochi decenni fa. Il visitatore sarà in grado di vedere gli antichi attrezzi di un fabbro, un
calzolaio e un falegname. Oltre alla vita rurale, nel museo sarà possibile visitare anche la ricostruzione di
alcuni luoghi domestici. Il visitatore potrà ammirare la pregevole ricostruzione degli ambienti di una vecchia
cucina e soprattutto di una camera da letto borghese della fine del XIX secolo.
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PARCO NAZIONALE DEL POLLINO
COMUNE DI ACQUAFORMOSA (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Santuario di Santa Maria del Monte
La chiesa non ha una precisa data di costruzione ma probabilmente il primo nucleo della struttura venne
edificato tra il IX e XI secolo. La testimonianza più antica narra dell’esistenza di un eremo costituito da una
sola stanza con un campanile di circa 4 metri di altezza. Con il passare del tempo la chiesa è stata restaurata
da maestranze locali.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Giuseppe Garibaldi | telefono: 0981949121 | sito: www. acquaformosa.asmenet.it
Biblioteca Comunale di Acquaformosa
COMUNE DI AIETA (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello
Con la dominazione normanna la sommità della collina di Aieta venne fortificata e nella porzione centrale
fu edificato un castello munito di torri e di cortile interno, dimora e simbolo del potere feudale, i cui resti
sono tutt'ora visibili.
Palazzo Martirano Spinelli
I Martirano tennero il feudo di Aieta fino al 1571 e fecero ristrutturare e ampliare l’antico castello baronale
costruito nel XIII secolo. Altri lavori di restauro, modifiche nelle strutture esterne e interne e interventi di
rifacimento e di sopraelevazione, furono effettuati in tempi diversi dai Cosentino, che acquistarono il Feudo
a partire dal 1571.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale presso Municipio
indirizzo: Piazza Mons. M. Lomonaco, 11 | telefono: 0985 71016 | sito: www.comune.aieta.cs.it
Biblioteca Comunale presso il Municipio di Aieta
MUSEI
Museo Diffuso di Arte Sacra
telefono: 098571016 | sito: www.comune.aieta.cs.it
Il museo diffuso di Aieta ricomprende nove chiese e cappelle aperte alla visita: la Chiesa madre S. Maria della
Visitazione, la Cappella dell'Addolorata, la Cappella di S. Giuseppe, la Cappella di S. Nicola, la Cappella di S.
Maria delle Grazie e di S. Lucia, la Cappella di S. Biagio, la Cappella della Purità, la Chiesa del Convento dei
Francescani e la Cappella di S. Vito.
Museo Virtuale d’Aieta MU.VI.D’A
indirizzo: Palazzo Rinascimentale | telefono : 0985 71016 | sito: www.comune.aieta.cs.it
Presso il Palazzo Rinascimentale dal luglio 2012 ha sede il MU.VI.D'A, Museo Virtuale d'Ajeta, dove è possibile
vedere in grafica 3D il Palazzo Rinascimentale nel momento del suo massimo splendore, con la ricostruzione
delle sale affrescate, della cucina ecc., ed ancora la ricostruzione del Convento com'era prima di essere
abbattuto.
COMUNE DI BELVEDERE MARITTIMO (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Torre Santa Litterata e Torre di Paolo Emilio, loc. Rocca
La Torre di Paolo Emilio è una torre di guardia spagnola del XVI secolo. Costruita con “costolone” orizzontale,
è simile ad altre torri di avvistamento delle flotte saracene dell’età aragonese‑catalana esistenti nel tratto
che va dalla costiera amalfitana a Reggio Calabria. La torre, di dieci metri per lato, serviva per organizzare la
difesa, svolgendo un ruolo di avvistamento a nord‑ovest del castello, in collegamento con l’altra torre di
Santa Litterata, esistita fino al 1893.
Castello Angioino
Il Castello aragonese è sorto su una preesistente roccaforte normanna ed è un esempio di architettura
militare della Calabria. Divenne un vero castello con la ristrutturazione del 1490 ad opera di Re Ferdinando
d’Aragona. Sono ancora visibili i bastioni e le torri di stile medioevale.
Torre del Tirone e Fortezza Lombarda, Frazione Marina
Nella Marina di Belvedere, e più precisamente in Piazza G. Grossi, si trova la Torre del Tirone. Costruita nel
1566 a spese dei cittadini, è una torre “aragonese‑catalana” di dieci metri per lato con copertura a botte.
La torre veniva utilizzata con funzione di avvistamento e segnalazione.
Convento dei Frati Cappuccini
Nel 1595 fu edificato a Belvedere un convento in onore di S. Francesco d'Assisi. I lavori vennero ultimati nel
1599. Di particolare rilievo sono gli altari lignei di stile monastico‑barocco, le pale, i tabernacoli ed i reliquari,
350
tra cui nella prima cappella quello di S. Valentino. Il chiostro ha pavimentazione in ciottoli; presenti inoltre
alcuni affreschi nelle campate angolari e la meridiana sulla parete ovest.
Convento di S. Agostino
Nel 1446 venne costruito il Convento dei Padri eremitani di S. Agostino. Del Convento, soppresso nel 1809,
rimane il chiostro a forma quadrata con arcate poggiate su colonne in pietra con al centro un pozzo.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Piazza G. Amellino | telefono: 0985 040507 | sito: www.comune.belvedere-marittimo.cs.it
Biblioteca comunale di Belvedere Marittimo
MUSEI
Museo della Memoria Storica “Città di Belvedere Marittimo”
indirizzo: Via Castel Ruggero 27/29 | telefono: 0985-887411 (municipio) | sito: www.comune.belvederemarittimo.cs.it
Il Museo della Memoria storica "città di Belvedere Marittimo" è nato da un progetto del prof. Egidio Rogati
Perez e del figlio Giuseppe, condiviso dall'Amministrazione Comunale che, considerata l'utilità pubblica
dell'iniziativa, ne ha deliberato l'istituzione.
Museo delle Confraternite
indirizzo: Via Annunziata 35 | telefono: 0985-887411 (municipio) | sito: www.comune.belvederemarittimo.cs.it
Museo delle Confraternite di Belvedere Marittimo
COMUNE DI BUONVICINO (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Santuario della Madonna della Neve
Il Santuario della Madonna della Neve di Buonvicino è ubicato ad un'altezza di 720 metri sul livello del mare,
sul grande Monte della Neve. La chiesa, costruita nel XVIII secolo, è stata dichiarata Santuario nel 1987, in
occasione dell'anno santo mariano.
BENI ARCHEOLOGICI
Area Archeologica Sasso dei Greci
In località Sasso dei Greci, adiacente al monastero di San Ciriaco, è stato rinvenuto un antico abitato risalente
al IX secolo d.C. che, con molta probabilità può ritenersi un kastron bizantino antecedente all'odierna
Buonvicino. Nella zona sottostante al centro storico di Buonvicino durante lo scavo è stata rinvenuta una
notevole quantità di ossa umane, attribuibile all’esistenza di una fossa comune.
MUSEI
Museo Arti Gusto
indirizzo: Via Manzoni | telefono: 328.1792291| sito: www.comune.buonvicino.cs.it
Il museo civico del comune di Buonvicino è riconosciuto con l’acronimo M.A.G.B, ovvero Museo Arti Gusto
Buonvicino. Il museo nasce con l’intento di conservare, valorizzare e tutelare la memoria storica di Buonvicino
e lo fa custodendo tra le sue mura manufatti che testimoniano la storia e le tradizioni di questo territorio.
COMUNE DI CALVERA (Potenza, Basilicata)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Palazzo Salerno
Palazzo Martinese-Salerno è una casa signorile del XVIII secolo. Sulla facciata si ritrovano un loggiato ad archi,
medaglioni e cornici lavorate sulle finestre.
BENI ARCHEOLOGICI
Area Archeologica
Nel complesso la conformazione della zona ha permesso insediamenti umani i cui resti, oggi ritrovati, sono
riferibili ad un'occupazione rurale di epoca romana. Sono riconoscibili una necropoli ed una fornace, a
testimonianza della presenza di attività produttive.
COMUNE DI CARBONE (Potenza, Basilicata)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Palazzo De Nigris
Il palazzo è indicato nel catasto conciario del 1743 ma è certamente più antico, anche perché la famiglia De
Nigris era già importante e presente sul territorio alla fine del '600. Il palazzo ha un corpo centrale avanzato
che presenta balconate chiuse da portici con archi poggianti su pilastri evidenziati da piatte lesene.
352
Palazzo Cascini
Palazzo del Centro Storico di Carbone risalente all'epoca medioevale, quando il borgo iniziò a popolarsi a
seguito dell'arrivo dei monaci nel Monastero di Sant'Elia.
BENI ARCHEOLOGICI
Monastero di S. Elia
Antico monastero Basiliano fondato, secondo la tradizione, da S. Luca intorno al 971. Il monastero dei SS.
Elia ed Anastasio del Carbone divenne il quartiere generale di S. Luca sia come baluardo fortificato contro le
incursioni dei Saraceni. Il monastero carbonense giunse all’apice della potenza alla metà del secolo XII.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Vittorio veneto 92/a | telefono: 0973 578023 | sito: www.comune.carbone.pz.it
Biblioteca Comunale di Carbone
COMUNE DI CASTELSARACENO (Potenza, Basilicata)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Piazza Piano della Corte, n 1| telefono: 0973 832013 | sito: www.castelsaraceno.pz.it
Biblioteca Comunale di Castelsaraceno presso il palazzo del municipio.
MUSEI
Museo della Memoria, delle Tecniche e dei Saperi Pastorali
indirizzo: Piazza Piano della Corte, n. 1 (municipio) | telefono: 0973 832013 | sito:
www.comune.castelsaraceno.pz.it/
Il Museo della Memoria, delle Tecniche e dei Saperi pastorali è allestito in onore della storia di
Castelsaraceno, percepita oggi più nella tradizione orale e gastronomica. Il museo mira invece a porre
attenzione anche alla trasmissione di un’attività semi-nomade che è una delle cifre stilistiche passate della
vita a Castelsaraceno.
COMUNE DI CASTELLUCCIO INFERIORE (Potenza, Basilicata)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Ex Palazzo Marchesale
Il Palazzo Marchesale, la cui origine risale al periodo tra il XVI ed il XVII secolo, doveva essere una costruzione
feudale fortificata, utilizzata dai Sanseverino di passaggio nei loro possedimenti. Sulla volta dell’androne
dell’ingresso sono affrescati gli stemmi del nuovo signore, Camillo Pescara, di suo figlio Cesare e delle loro
che diedero origine al casato dei Marchesi di Castelluccio, Baroni di Agromonte e Signori di Trecchina.
BENI ARCHEOLOGICI
Zona archeologica di influenza preromana
All’interno del territorio comunale di Castelluccio Inferiore si ritrovano due zone archeologiche di influenza
preromana: La zona archeologica di Campanella, ritenuta sede della Nerulum pre-romana, dove è stata
rinvenuta una tomba completa del corredo; La zona archeologica di località Vigna della Corte, dove sono
state ritrovate tombe con relativo corredo, anfore, monete puniche e romane.
MUSEI
Museo della Cultura Contadina
indirizzo:
Località
Madonna
della
www.comune.castelluccioinferiore.pz.it
Neve
|
telefono:
0973
663271
|
sito:
Il museo ha sede in alcuni locali adiacenti alla chiesa di Santa Maria della Neve. La collezione, costituita da
circa 300 oggetti, è stata realizzata grazie al lavoro di ricerca e di raccolta svolto da alcuni soci del circolo ACLI
“l’Agorà” di Castelluccio, che hanno curato anche l’allestimento. Nell’ambiente espositivo sono presenti le
sezioni dedicate al lavoro agricolo, alla pastorizia e all’allevamento dei bovini, segue una sezione dedicata
alla lavorazione del latte, un’esposizione di attrezzi riguardanti diversi mestieri artigianali e uno spazio
riservato alla vita domestica e all’arredo delle case contadine tradizionali, con i relativi oggetti d’uso
quotidiano.
COMUNE DI CASTELLUCCIO SUPERIORE (Potenza, Basilicata)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Santuario Madonna del Soccorso
Il Santuario della Madonna del Soccorso è stato eretto nel XVII sec. ed è situato sul monte Zaccana, a pochi
chilometri dal centro abitato. Al suo interno viene conservato un pregiato dipinto di Antonio Stabile, L’Eterno
Padre (1580), un coro ligneo intagliato (XVII secolo) e un paliotto intarsiato del Seicento.
354
BENI ARCHEOLOGICI
Insediamento di Nandiniello
Questo insediamento conserva i resti di un piccolo abitato e costituito da due edifici articolati in più vani e
da una piccola fornace. La cronologia dell'abitato sembra riportare al termine del IV secolo a.C. o all'inizio del
III. Il sito di Nandiniello è stato individuato da F. Avilia nel corso delle ricognizioni svolte nel 1996.
COMUNE DI CASTRONUOVO SANT'ANDREA (Potenza, Basilicata)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Bastioni Fortificati
Resti di Bastioni fortificati a scopo difensivo risalenti alla fondazione di Castronuovo nell’età romana, quando
fu eretta sotto forma di postazione militare. La fondazione più recente dovrebbe essere messa in relazione
con le prime invasioni barbariche del V secolo d.C., quando la popolazione agreste si rifugiò nell’antico campo
militare, restaurandolo, per difendersi dagli assalitori.
Ex Palazzo Marchesale
Vasto edificio settecentesco con corte interna sullo sperone roccioso, è stato ampiamente rimaneggiato nel
corso dei secoli. Un tempo dimora dei signori che a partire dall'epoca normanna detennero il potere sul feudo
di Castronuovo, è tuttora ricco di elementi medievali provenienti dal territorio circostante, luogo di
importanti ritrovamenti archeologici
BIBLIOTECHE
MIG Biblioteca
indirizzo: Vico 1 G. Marconi 3 | telefono: 0973 835014 | sito: www.mig-biblioteca.it
Per il carattere particolare della collezione e del lavoro che intende svolgere il MIG, il museo convive con la
rinnovata Biblioteca Comunale “Alessandro Appella”, ricca di oltre 30.000 volumi pronti a soddisfare le
esigenze dei 24 Comuni facenti parte del Parco del Pollino e dei paesi limitrofi con una popolazione
complessiva di 70.696 abitanti.
MUSEI
Museo Internazionale della Grafica
indirizzo: Vico I G. Marconi 3| telefono: 0973.835014 | sito: www.mig-biblioteca.it
Il MIG nasce con una dotazione di 350 opere grafiche dei più importanti artisti contemporanei, italiani e
stranieri, inclusi i migliori artisti lucani (Masi, Guerricchio, Masini, Pasquale Santoro, Cerone, Tarasco, ecc.),
indispensabili i primi a comprendere le correnti e i gruppi che hanno attraversato il XX secolo e i secondi a
mettere in luce l’identità del territorio. Le opere grafiche, selezionate a comporre il percorso espositivo,
inneggiano a una terra fertilissima, che per secoli è stato il sostegno dell’uomo che l’ha coltivata.
COMUNE DI CASTROVILLARI (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Casa c/o Chiesa di San Giuliano
La sua costruzione risale al XII secolo. Nell’atrio si intravedono ancora elementi gotici in tufo e decorazioni in
pietra. Nel 1789 venne distrutta quasi per intero da un violentissimo incendio. Il campanile è stato ricavato
da una torre di guardia risalente al XIV Secolo, mentre il portone d’ingresso in stile rinascimentale risale al
1548.
Chiesa S. Francesco di Paola
La Chiesa di San Francesco di Paola fu costruita nel 1794 e faceva parte del ben più antico Convento delle
Clarisse risalente al 1562. Al suo interno sono custodite numerose opere d’arte come il “Patrocinio della città
a San Francesco di Paola” opera di uno scultore meridionale e un “Cristo Deriso” di Raffaele Aloisio.
Protoconvento Francescano
E' stato il primo convento francescano costruito in Calabria, realizzato nel 1221. Dopo la soppressione,
divenne ospedale militare prima e caserma poi. Sopravvissuto ai bombardamenti della seconda guerra
mondiale, oggi è divenuto proprietà ed è sede del Museo civico archeologico, della Pinacoteca comunale
Andrea Alfano, della Saletta Paonessa e dell'aula multimediale del comune di Castrovillari.
Santuario Madonna del Castello
La costruzione del santuario della Madonna del Castello risale al 1090 circa. L’ingresso è caratterizzato da tre
archi ogivali, uno per ogni navata, che si possono ammirare dall’esterno. Intorno al 1300 la Madonna del
Castello è stata abbellita con numerosi affreschi raffiguranti il Cristo Redentore e un Sant’Apostolo.
Palazzo Gallo
Palazzo ottocentesco dimora dei marchesi omonimi, parte di esso è attualmente di proprietà del Comune,
ricco di storia e sede del museo civico;
Palazzo Cassanese
La famiglia Salituri lo riedificò su strutture medievali intorno al 1650. Nei sotterranei con volte sorrette da
archi in tufo di tipo romanico e gotico si trova una piccola fonte, ormai muta, sovrastata da un affresco
raffigurante una Madonna col Bambino con al lato un frate francescano che, secondo la tradizione, sarebbe
stato martirizzato dagli sgherri di un ricco ebreo proprio nei sotterranei di una di queste case che la colonia
ebraica abitò fino al 1540, anno della loro espulsione dal Regno di Napoli.
356
Palazzo Salituri
Castelletto ottocentesco, fatto edificare dal Barone Girolamo Salituri, il palazzo venne costruito nel corso del
XVI secolo su strutture più antiche. In uno dei sotterranei è visibile un affresco cinquecentesco molto
danneggiato raffigurante la Madonna col Bambino.
Palazzo Cappelli
Palazzo nobiliare di origini settecentesche a lungo appartenuto dalla famiglia Cappelli. Oggi ospita la sede
della Biblioteca Civica Comunqle di Castrovillari.
Masseria Blotta e Masseria San Nicola
Le masserie, per secoli centri politici delle campagne, rappresentano la storia della gestione economica e il
simbolo dell’utilizzo della proprietà̀ e dei latifondi nel territorio meridionale. La forma insediativa delle
masserie si è evoluta nel tempo per assolvere a funzioni residenziali, religiose e difensive. Nel comune di
Castrovillari sono notevoli le Masserie Blotta e San Nicola, dimore storiche vincolate nel parco del Pollino.
Chiesa della Ss. Trinità e Convento di San Francesco d’Assisi
La Chiesa della Trinità venne costruita nel 1750 adiacente al Convento di San Francesco d’Assisi. La facciata
è in mattoni di colore rosso, la struttura è a croce latina con 4 altari laterali. Al suo interno sono custodite
numerose opere, la più importante è la Santissima Trinità del artista Aloisio.
BENI ARCHEOLOGICI
Grotta della Sirena
Nella Grotta della Sirena, ai piedi della Serra del Dolcedorme, la montagna più alta della Catena del Pollino,
sono stati ritrovati reperti archeologici di epoca preistorica attribuibili al periodo dell'innovazione
caratterizzata dalla comparsa dei metalli. I materiali conosciuti di questo periodo sono rappresentati da
nuclei ceramici emersi e da altri ritrovamenti vascolari.
Ruderi Villa Romana loc. Chiurazzo
In località Chiurazzo sono stati ritrovati i ruderi di una villa romana che rappresentano uno degli esemplari
meglio conservati di ciò che dovevano essere gli antichi insediamenti agricoli delle "villae rusticae" romane.
Si caratterizzano diversi ambienti, destinati alle svariate operazioni legate alle coltivazione della terra ed alla
conservazione dei suoi prodotti.
Resti III-I sec. A.C loc. Cammarata
Area Necropolare del periodo altomedievale costituita da un’altura posta a ridosso del fiume Coscile nell’area
in cui esso confluisce nella vasta piana di Cammarata, databile VI-VII secolo d.C. Le prime tombe furono
rinvenute casualmente nel 1957, durante i lavori di costruzione di una centrale elettrica.
Resti età imperiale romana loc. Familongo
Rinvenimento del famoso "Mitreo di Familongo", unico venuto alla luce tra Capua e Reggio, risalente al III
secolo d.C. Nella stessa zona altri piccoli edifici adibiti a usi diversi ma, comunque, legati alla pastorizia e
alla coltivazione delle terre sono poi dislocati tutti intorno.
BIBLIOTECHE
Biblioteca civica “U. Caldora”
indirizzo: Piazza Cavour | telefono: 0981.25249 | sito: www.comune.castrovillari.cs.it
La Biblioteca Civica “U. Caldora”, ubicata attualmente presso il piano nobile del settecentesco Palazzo
Cappelli, costituisce un punto nevralgico per la crescita culturale dell'intero territorio.
L'istituzione della biblioteca è il risultato di una travagliata vicenda che risale al 1908, quando l'iniziativa
privata di un maestro di scuole elementari, Giuseppe Falcone, di raccogliere libri per il popolo, si concretizzò
nella nascita di una vera e propria Biblioteca Popolare.
MUSEI
Museo Civico Archeologico
indirizzo:
Via
San
Francesco
d'Assisi,
www.museoarcheologicocastrovillari.it/
1
|
telefono:
348
9838730
|
sito:
Il Museo custodisce il patrimonio archeologico del territorio di Castrovillari e del suo circondario dalle epoche
preistoriche fino all'alto medioevo; esso documenta la storia di quella interessantissima area che va dalla
Sibaritide al Pollino.
Museo di Arte Sacra
indirizzo: Largo San Giuliano| telefono: 0981 27929 | sito: www.castrovillari.info
Il Museo d'Arte Sacra di Castrovillari (Cosenza), allestito nella sacrestia della Chiesa di San Giuliano (XVI
secolo), è stato aperto al pubblico nel 1987, per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del
patrimonio storico-artistico, proveniente dalla chiesa stessa e dal territorio castrovillarese.
Pinacoteca “Andrea Alfano”
indirizzo: Protoconvento Francescano | telefono: 098125249 | sito: www.castrovillari.info
La Pinacoteca, posta al primo piano del Protoconvento, raccoglie tutte le opere che il Maestro Andrea Alfano
(Castrovillari 1879 – Roma 1967) ha lasciato alla Municipalità. Attualmente nel grande salone delle feste di
Palazzo Gallo, sul cui soffitto campeggia il “Trionfo di Apollo” dipinto nel XIX secolo, sono visibili -tra l’altro- i
grandi quadri ad olio come il Nudo di Barbara, Il Filosofo, La Cieca e La Madre del Caduto.
358
COMUNE DI CERCHIARA DI CALABRIA (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello
Ruderi del Castello, costruito nel '300 e rifatto nel '500. Il castello nacque a completamento delle mura della
rocca longobarda, come si può dedurre da una delle torri di forma poligonale tipicamente normanna. Fu
ampliato e restaurato, come lascia supporre la torre rettangolare di stile normanno. Nel tempo è stata dimora
dei Della Marra, i Sanseverino, i Borgia, i Carafa, i Chiaromonte e i Pignatelli.
Palazzo della Piana
Eretto dai Pignatelli nel 1600, per la imponenza della costruzione e la maestosità delle strutture signorili,
venne chiamato fin da allora, Palazzo della Piana. La costruzione, a pianta quadrilatera con un ampio cortile
centrale, inglobò la preesistente torre costruita da mastro Angelo Capoccia nel 1547. Il Palazzo, abbandonato
negli anni ’70, è oggi in rovina e adibito a deposito agricolo.
Palazzo Rovitti
L'Antica Dimora Palazzo Rovitti sorge in pieno centro di Cerchiara di Calabria. La dimora è del 1700, restaurata
poi intorno al 1980, e fu di proprietà della nobile famiglia Rovitti, ricchi proprietari terrieri.
Palazzo Zuccaro con Giardino
Palazzo Zuccaro, è un maestoso palazzo nobiliare, caratterizzato da numerosi elementi di notevole pregio.
Fu costruito nel 1700.
Palazzo Pistocchi
Palazzo Pistocchi è un palazzo storico settecentesco situato nel centro storico di Cerchiara, da tempo
disabitato.
Santuario Santa Maria delle Armi
L'odierno santuario sorge su un antico sito monastico bizantino. Nel corso del XV secolo, dopo un probabile
periodo di abbandono, la chiesa è di nuovo meta di pellegrinaggio. Nel 1517 il vescovo di Cassano, Marino
Tomacelli di Napoli, con bolla ufficiale, dona il giuspatronato della chiesa alla Universitas Civium Circlarii per
aver eseguito importanti lavori di ristrutturazione.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Corso Umberto I, 48 | telefono: 0981 990009 (municipio) | sito: www.comune.cerchiara.cs.it
Biblioteca del Comune di Cerchiara
MUSEI
Museo del Pino Loricato
telefono: 0981991002| sito: www.comune.cerchiara.cs.it
Il museo del Pino Loricato è ubicato nei pressi del corso principale di Cerchiara, in posizione sopraelevata. Il
museo è dedicato al Pino Loricato, il più noto “abitante” e simbolo del Parco Nazionale del Pollino, di cui il
territorio di Cerchiara è parte integrante. Il museo raccoglie molte informazioni su queste specie, con reperti,
foto e pannelli didattici.
Museo del Pane e della civiltà Contadina
indirizzo: Borgo Medievale | telefono: 0981-991007 | sito: www.comune.cerchiara.cs.it
Il museo del pane rappresenta per Cerchiara non solo un chiaro elemento identitario da preservare e
tramandare, poiché ricostruisce la storia dell’antica civiltà contadina, ma anche un elemento fortemente
attuale visto che l’economia cittadina fa effettivamente perno sulla produzione del pane. Cerchiara vede
riconosciuto il titolo di Città del Pane e il suo pane si fregia del marchio del Parco Nazionale del Pollino che
l’ha adottato come prodotto tipico locale e perciò da proteggere; la sua particolarità consiste nella forma e
nella capacità di mantenersi saporito fino a 15 giorni dall’uscita dal forno.
COMUNE DI CERSOSIMO (Potenza, Basilicata)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello
Fondato da alcuni coloni greci nel IV sec. a.C. nella località che prese il nome di "Castello". L'insediamento si
trovava in posizione strategica, sul percorso che attraversava l'altopiano del monte Carnana. Si conservano
dei portali in pietra scolpita e in legno intagliato con muratura a secco.
Palazzo Valicenti
Palazzo del XVII secolo, edificato nel borgo assieme ad altri palazzi nobiliari, impreziosito da portali in pietra
scolpita, opera di scultori locali.
BENI ARCHEOLOGICI
Area Archeologica Castello
L'area Archeologica di Cersosimo si presenta come un rilievo posto a controllo della vallata del Sarmento. Il
perimetro delle mura segue la conformazione orografica del rilievo. Sul lato sud si riconosce la porta
principale; le terrazze poste sul pianoro sommitale erano sede di insediamento stabile, occupato tra la
seconda metà del IV sec a.C. e la metà del III sec. a.C.
360
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Fratelli Bandiera 1 | telefono: 0973 94251 | sito: www.comune.cersosimo.pz.it
Biblioteca Comunale presso il Palazzo del Municipio di Cersosimo.
COMUNE DI CIVITA (Cosenza, Calabria)
MUSEI
Ecomuseo del Paesaggio della Valle del Raganello
indirizzo: Palazzo Castellano | telefono: 0981-73012 | sito: www.comune.civita.cs.it/
L’eco-museo intende valorizzare il sistema paesaggistico in cui sorge ed è stato definito come uno specchio
in cui la popolazione può riconoscersi; in effetti si tratta di un luogo fisico ma anche di uno spazio mentale in
cui la comunità si interroga, si osserva, condivide la propria ricchezza. L’istituzione, sorta nel 2007 a Civita,
intende valorizzare l’intero sistema di valori culturali e paesaggistici dell’area del Raganello e si pone quale
concreto volano per lo sviluppo di un turismo di qualità e, soprattutto, di conoscenza e radicamento nel
territorio.
Museo della Filanda
telefono: 345-4371512 | sito: www.comune.civita.cs.it/
Trattasi di un Museo di archeologia industriale sorto al termine di un approfondito studio sulla famiglia
detentrice della filanda, i Filardi di San Lorenzo Bellizzi giunti a Civita e divenuti operosi già dal 1906 in questo
settore. Il Museo permette di avere una conoscenza più approfondita riguardo le reti viarie e commerciali
del primo Novecento in Calabria, sui luoghi di maggiore produzione della lana (alla fine dell’800 si contavano
opifici a Cosenza, Mormanno e sette nel territorio di Morano), sull’impianto produttivo vero e proprio della
Filanda e sul complesso ciclo di lavorazione della lana.
Museo etnico Arberëschë
indirizzo: Piazza Principale | telefono: 0981-73032 | sito: www.museoetnicoarbresh.it/
Il museo etnico arbëreshë di Civita si presenta come un prezioso scrigno di fonti materiali e documentarie
della locale comunità albanese e delle sue attività nel contesto territoriale; esso ricorda e soprattutto
valorizza, conservandole e consentendone una viva e dinamica fruizione, le tradizioni di un’etnia giunta in
Calabria nel corso delle ondate migratorie che coinvolsero il paese e che, nel Sistema museale provinciale,
trovano conferma e ulteriore vita nelle esposizioni dei musei ad essa dedicati.
COMUNE DI CHIAROMONTE (Potenza, Basilicata)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Palazzo Di Giura
Palazzo del XVIII secolo, conserva al suo interno cimeli, oggetti artistici di gran valore e carte provenienti dalla
Cina, portati da Ludovico Nicola di Giura, ufficiale medico presso la corte imperiale in Cina nel primo
Novecento.
Torre Albineta
I resti del Castello di Torre Albineta rappresentano una testimonianza di edilizia residenziale fortificata nel
territorio di Chiaromonte. Costruito a pianta rettangolare nel feudo medievale di Battifarano, conserva
inalterato lo schema tipologico-distributivo, con una torre circolare ancora ben conservata circolari munita
di feritoia per la difesa.
BENI ARCHEOLOGICI
Convento del Ventrile
Il convento, probabilmente una fondazione benedettina del XI secolo, grazie alla sua posizione strategica
consentiva il dominio delle due valli fluviali della zona. Gran parte degli ambienti del complesso attualmente
sono sepolti da un interro formatosi in seguito alle piene del Sinni, così che oggi sono visibili unicamente dei
ruderi.
Ruderi Convento Sagittario
L'abbazia di Santa Maria del Sagittario fu un antico monastero cistercense italiano, costruito nel XII secolo
nel territorio del comune di Chiaromonte, in provincia di Potenza. Ad oggi, sono visibili solo alcuni ruderi.
L'abbazia è dedicata alla vergine Maria, la statua lignea venerata risale al XIV secolo e raffigura la Madonna
col Bambino. Attualmente conservata nella pinacoteca provinciale di Bari.
Area archeologica S. Pasquale
Nella contrada S. Pasquale sono state rintracciate sepolture che vanno dal IX agli inizi del VIII sec. a.C. Quelle
più antiche presentano corredi composti esclusivamente da oggetti di bronzo, in relazione ad una fiorente
economia, come del resto è anche documentato dalla tombe femminili, ricche di parures che comprendono
anelli, armille, orecchini e pendagli, insieme a fibule “ad occhiali”, a quattro spirali, ad arco semplice, ad arco
ingrossato o con staffa simmetrica.
BIBLIOTECHE
362
Biblioteca Comunale
indirizzo: Corso Vittorio Emanuele | telefono: 0973571002 | sito: www.comune.chiaromonte.pz.it
Biblioteca del Comune di Chiaromonte
COMUNE DI EPISCOPIA (Potenza, Basilicata)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello
Edificato nel sec. XI e poi ampliato, presenta due torrioni contrapposti, uno di forma cilindrica e l'altro di
forma quadrangolare. All'ingresso del castello sono visibili affreschi raffiguranti uno stemma con la figura di
un rettile ed un guerriero. In cima alla gradinata che porta al portone, si distinguono ancora i supporti del
ponte levatoio.
Chiesa e Convento di S. Antonio
Situato alla periferia del paese venne eretto nella seconda metà del 1500 e fu sede dei frati minori osservanti.
La chiesa del convento è in stile barocco, con bassorilievi raffiguranti putti e altre figure. Dietro l’altare
maggiore vi è una lapide con una epigrafe del marchese Ferdinando della Porta.
Chiesa di S. Maria del Piano
Il Convento di Santa Maria del Piano è stato costruito dai monaci cistercensi nel XIII sec. su un precedente
monastero basiliano del X sec, che si dice sia stato eretto da San Saba. E’ stato ampliato nel XVI sec., periodo
al quale risalgono gli affreschi conservati raffiguranti il Diluvio Universale e della Creazione.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via G. Bruno | telefono: 0973 655013 | sito: www.comune.episcopia.pz.it
Biblioteca comunale presso il Municipio di Episcopia.
COMUNE DI FARDELLA (Potenza, Basilicata)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Palazzo De Donato
Il palazzo Donato fu costruito, o ricostruito, probabilmente nel 1849 da una delle famiglie benestanti del
piccolo centro. Il complesso presenta una tipologia a corte con un piano interrato e due piani fuori terra.
Interessanti sono le balaustre in ferro, molto articolate create dai fabbri di Fardella conosciuti e stimati in
tutto il territorio.
Palazzo De Salvo
Il palazzo settecentesco sorge ai piedi dell’antica piazza Municipio e si estende per l’intero isolato, tra via
Macchiavelli e Via Pellegrino. Il palazzo, privo di corte, è costituito da un piano terra, il piano nobile e dal il
piano interrato, dove si trovavano cantine e stalle.
MUSEI
Museo della Parola “Pane e Parole”
indirizzo: Corso Vittorio Emanuele 2 | telefono: 0973 572051 | sito: www.paneeparole.it/
Il Museo della Parola si propone di avvicinare i visitatori alla vita e alla cultura rurale del Comune di Fardella:
un museo virtuale, un museo itinerante, installazioni multimediali permanenti ubicate all’interno dell'antico
frantoio comunale raccontano al visitatore, attraverso materiale audiovisivo, storia, luoghi, lingua e tradizioni
attraverso la parola di chi le ha vissute.
COMUNE DI FRANCAVILLA IN SINNI (Potenza, Basilicata)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Palazzo delle Decime
I monaci, eressero nel XV secolo un edificio destinato alla riscossione delle decime che fungeva anche da
foresteria in quanto ospitava un monaco delegato a riscuotere. Con la distruzione ottocentesca il Palazzo
delle Decime, fu parzialmente devoluto dal governo di Murat all’ “Università” di Francavilla.
Porte delle Mura della Certosa di San Nicola in Valle
Della Certosa di San Nicola in Valle purtroppo restano oggi solo i ruderi, tra i quali degne di nota sono le porte
delle mura fortificate, ancora visibili.
Resti della Certosa di San Nicola
La Certosa di S. Nicola, dedicata al Santo di Bari. Fondata in contrada S. Elania (comunemente detta Fra
Tommaso) nel 1395 da Vencislao, conte di Chiaromonte. Possedeva numerose ricchezze donate dal Principe
Sanseverino. L'edificio fu distrutto nel 1809.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Roma | telefono: 0973577103 | sito: www.comune.francavillainsinni.pz.it
Biblioteca del Comune di Francavilla in Sinni
364
COMUNE DI FRANCAVILLA MARITTIMA (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHEOLOGICI
Resti VIII-IV sec. a.C. loc. Timpone della Motta
Sul Timpone della Motta sono stati studiati ad opera di archeologi olandesi e italiani i resti dell’insediamento
antico e di un importante santuario, che sorse all’inizio del primo millennio a. C. ed è attestato fino al IV
secolo a. C. Nonostante l’impianto della colonia greca di Sibari, fondata intorno al 720 a. C. non lontano da
Francavilla, la vita nell’insediamento enotrio continuò senza interruzione e il santuario visse addirittura una
fase di grande prosperità in età arcaica.
Resti Necropoli IX-VIII sec. a.C. loc. Macchiabate
La necropoli di Macchiabate, situata a sud-est del Timpone della Motta, è stata indagata tra il 1963 e il 1969
dall’archeologa Paola Zancani Montuoro, portando alla luce ca. 150 tombe a inumazione databili tra la fine
del IX e il VI secolo a. C. La più importante di esse è la Tomba Strada, una delle più antiche della necropoli,
nella quale è stata rinvenuta una coppa bronzea d’importazione fenicia.
MUSEI
Museo della civiltà Contadina
indirizzo: ex mercato coperto, via Vittorio Emanuele III | telefono: 0981994873 | sito:
www.comune.francavillamarittima.cs.it
Il Museo si articola in 10 sezioni, e grazie ad un’indagine interdisciplinare di storia sociale è possibile offrire
una lettura dei settori primari dell’economia nel territorio francavillese. L’esposizione si avvale della rassegna
di vari attrezzi da lavoro come quelli che utilizzavano il calzolaio, il fabbro, il pastore, nonché d’utensili e
oggetti d’uso domestico. Il tutto è pieno di fascino rievocativo, ma soprattutto viene a correlare ciò che sono
i segni importanti della cultura materiale del nostro territorio. Il Museo raccoglie una discreta quantità
d’oggetti sottratti all’abbandono o alla dispersione.
Museo Archeologico di Francavilla
indirizzo:
Contrada
Pietra
Catania,
www.comune.francavillamarittima.cs.it
Macchiabate
|
telefono:
0981994873|
sito:
Gli Scavi archeologici a Francavilla Marittima, effettuati dal 1963 in poi, non solo hanno contribuito ad
approfondire le conoscenze sugli abitanti locali enotri ed i greci colonizzanti, ma hanno permesso anche di
rinvenire molti oggetti antichi. Il Museo Virtuale di Francavilla presenta un’ampia scelta di questi materiali
proponendo, per ogni oggetto, una breve descrizione.
COMUNE DI FRASCINETO (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di S. Maria Assunta
Edificata già prima dell’arrivo degli albanesi in Calabria nel XV secolo, la chiesa conosciuta a Frascineto come
“Qisha e Madhe” venne ampliata e modificata nel XVIII e dedicata alla Madonna dell’Assunta o per l’esattezza
alla Kimisis. Ulteriormente rimaneggiata nel 1946, ha conservato una facciata semplice in contrasto con la
sontuosità degli interni.
BIBLIOTECHE
Biblioteca “Antonio Bellusci”
indirizzo: Via pollino 84| telefono: 0981/32048 | sito: www.comune.frascineto.cs.it
Biblioteca Comunale di Frascineto
MUSEI
Museo delle Bambole e del Costume Arberëschë
indirizzo: Via della Montagna| telefono: 3491073220 | sito: www.comune.frascineto.cs.it
Contiene una raccolta di bambole abbigliate con i costumi tradizionali di tutte le comunità albanesi presenti
nel territorio italiano; un percorso in una realtà etnica attraverso le radici dell'Arbëria. L’esposizione
documenta il patrimonio storico ed estetico rappresentato dai costumi in miniatura di tutte le comunità
albanofone del Meridione d’Italia; ad essa è affiancata oggi anche una mostra intitolata “Cultura arbërore
attraverso i secoli” con costumi originali del XIX sec. che rispecchiano l’Albania aristocratica dell’epoca.
Museo delle Icone e della Tradizione Bizantina
telefono: 3381132213 | sito: www.comune.frascineto.cs.it
Il Museo delle Icone e della Tradizione Bizantina di Frascineto, centro di eccellenza della cultura bizantina in
Calabria, meta indiscussa ed apprezzata di italiani e stranieri nonché elemento di ammirazione per i cultori e
appassionati del settore. È stato realizzato dopo una attenta analisi del contesto italo-albanese di tradizione
bizantina, che ha reso fruibile la straordinaria collezione di icone del XVII-XX secolo, di arredi liturgici e
medaglie
Museo Etnografico Arberesh
indirizzo: via pollino 84 | telefono: 0981/32048 | sito: www.comune.frascineto.cs.it
La struttura è stata adattata ad uso di museo (piano terra) e di biblioteca (primo piano) grazie alla volontà
dei proprietari che si sono adoperati nel recupero dello stabile. Nel museo, oltre a poter ammirare diversi
oggetti della cultura materiale del passato, si può anche ammirare il telaio e vengono inoltre illustrati i metodi
di lavorazione dei tessuti grazie alla spiegazione pratica di Caterina Bellusci.
366
COMUNE DI GRISOLIA (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Santuario di S. Rocco
La costruzione del primitivo luogo di culto risale al 1400, mentre il santuario vero e proprio fu istituito nel
1995. L’originario tempio era nato in onore di Santa Maria del Piano ma nel 1700 la parrocchia cambia
denominazione in “Santa Maria delle Grazie”; il culto di San Rocco viene introdotto solo nel 1850 per pietà
popolare.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Progresso 1 | telefono: 0985 - 83645 | sito: www.comunedigrisolia.it
Bibioteca Comunale di Grisolia
MUSEI
Museo Etnografico della civiltà contadina di Grisolia
indirizzo: Piazza Piana: | telefono: 098583645 | sito: www.comunedigrisolia.it
Il museo nasce grazie alla volontà e al lavoro dell'Associazione "Italo Muti" che , dopo una meticolosa e lunga
opera di patrimonializzazione espone nel 1991 una prima raccolta di oggetti della civiltà agropastorale
grisoliota. La raccolta sarà in seguito donata al Comune e verrà istituito il Museo Civico Etnografico di cui la
stessa diventerà a tutti gli effetti collezione permanente.
COMUNE DI LAINO BORGO (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Santuario delle Cappelle
Fu costruito nel 1557 da un devoto, Domenico Longo. Il Santuario, che fu detto della Madonna dello Spasimo
o delle Cappelle, appunto perché originariamente vi furono costruite delle cappelline (attualmente quindici,
di cui una incorporata nella chiesa), tanto piccole che consentono appena la visita di una persona per volta.
COMUNE DI LAINO CASTELLO (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello
Edificato dei normanni per motivi difensivi, il castello divenne un importante avamposto longobardo “per la
sua strategica posizione sulla valle del Lao. In epoca angioina furono rinforzate le mura con torri circolari e in
epoca aragonese furono adeguate con la creazione di bastioni. Feudo dei Sanseverino, dal 1494 fu dei de
Cardenas”.
Cinta Muraria
Tra il castello e il borgo di Laino si vedono resti di una cinta muraria della stessa epoca, che delimitava due
aree rettangolari con strada centrale.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Vico II Sant’Onofrio | telefono: 098182002 | sito: www.comune.lainoborgo.cs.it
La Biblioteca civica “Rosario Rubbettino” raccoglie circa mille volumi provenienti dalla Biblioteca Circolante
Lainese attiva sino agli anni ’50 e istituita nel lontano 1909 dai compianti notaio Luigi Bloise, prof. Michele
D’Alessandro, dr. Salvatore Mitidieri e avv. Leone Ricca, quest’ultimo fondatore e direttore del periodico
culturale Il Convito. Oltre a questo fondo, la biblioteca raccoglie circa 1000 libri donati da Giuseppe Carraro,
lainese di nascita, e inoltre 4000 pubblicazioni, delle case editrici Rubbettino e Calabria letteraria.
MUSEI
Museo Civico Casa delle Culture di Laino Borgo
indirizzo: Vico II Sant’Onofrio | telefono: 098182002 | sito: www.comune.lainoborgo.cs.it
Il Museo ha una sezione di arte sacra con interessanti dipinti su tela e su legno risalenti al XVII-XIX secolo,
nonché altro settore che riunisce molti e pregiati arredi e paramenti sacri. Oltre ad una sezione mineralogica,
è infine visitabile una mostra permanente sulla Giudaica che comprende gli originali costumi storici e una
copiosa selezione di belle fotografie dai primi del ’900 sino agli anni ’60. La Casa delle Culture, infine, è dotata
di una sala conferenze attrezzata con circa 70 posti.
COMUNE DI LATRONICO (Potenza, Basilicata)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Portale Casa Maturi
Portali di pietra grigia lavorati artigianalmente con fregi floreali e animalistici, con un originale portale in
pietra locale e la data 1548 scolpita in bassorilievo nella chiave di volta. Sono testimonianza del livello
dell'artigianato locale, definibile quasi come artistico.
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Portale Casa Arcieri
Antico palazzo appartenente alla famiglia Arcieri, una tra le ricche famiglie di possidenti e, per tutto il XIX
secolo, la famiglia che ha espresso a Latronico il massimo grado di cultura. Presenta un interessante portale
con stemma nobiliare, volute e una rosta in ferro battuto che testimonia la bravura degli artigiani nella
lavorazione della pietra locale.
BENI ARCHEOLOGICI
Pesce Fossile
Su una grossa lastra di pietra, sopra la contrada Iannazzo e sotto la cava di pietra, a 980 m. di quota, è possibile
vedere il fossile di un pesce, lungo dal rostro alle pinne caudali circa 235 cm. alto dalla pinna dorsale a quella
ventrale circa 95 cm. Il rostro misura circa 30 cm. Questo fossile segnalato per la prima volta da Ortolani nel
1982 (comunicazione verbale “pesce fossile”) e successivamente da Taddei e Siano, risale a circa 30 milioni
di anni fa.
Grotte di "La calda"
Gli insediamenti umani nel territorio di Latronico sono accertate fin dal Mesolitico (circa 8000 a.C.).
Testimonianza ne è il ritrovamento di tracce di una comunità di uomini primitivi nelle Grotte di Calda
praticando essenzialmente un'economia di tipo agricolo-pastorale. Le ricerche archeologiche condotte nei
primi anni del 1900 hanno portato alla luce nelle grotte di Calda, Stipi votive, considerate dagli studiosi
depositi sacri connessi con il “culto delle acque salutari”.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Largo Marconi 1 | telefono: 0973 853111| sito: www.latronico.eu
La biblioteca comunale dispone di oltre cinquemila volumi catalogati e consultabili da tutti. I servizi offerti
sono: prestito documenti librari, consultazione in sede.
MUSEI
Museo Civico Archeologico
indirizzo: C.da Calda, Via Provinciale SPS101| telefono: 0973853232 | sito: www.latronico.eu
Il Museo Civico Archeologico, inaugurato nel 1997, comprende due sale espositive. La prima conserva reperti
provenienti dalle grotte situate in località Calda, che costituiscono una testimonianza fondamentale per lo
studio della preistoria dell’Italia Meridionale, in particolare del periodo compreso tra l’8.000 a. C. (Mesolitico)
ed il 1300 a. C. (Età del Bronzo). Nella seconda sono esposti reperti provenienti dalla Necropoli indigena
Enotria di Colle dei Greci, sito distante circa sei Km dall’abitato attuale, datati VII-VI sec. a.C. ed influenzati
dalla cultura greca delle colonie occidentali e da quella etrusca della Campania.
Museo del Termalismo
indirizzo: C.da Calda, Vico I | telefono: 3398406731 | sito: www.latronico.eu
Il Museo del Termalismo allestito nello storico stabilimento termale costruito nel 1928, è nato per iniziativa
dell’Amministrazione Comunale di Latronico e dell’Ente Parco Nazionale del Pollino, con lo scopo di
approfondire e diffondere le conoscenze intorno all’attività termale del territorio comunale. Le terme, oltre
a rivestire un’importante funzione terapeutica, sono state negli anni un significativo spazio di aggregazione
e un elemento modificatore dei costumi sociali, tanto da rivestire una funzione di osservatorio sulle
trasformazioni della vita sociale latronichese nel ’900.
Museo delle Arti, dei Mestieri e della Civiltà Contadina
indirizzo: C.da Calda via Provinciale SP 101, 8 | telefono: 0973 853111 | sito: www.comune.latronico.pz.it/
Il Museo espone raccolte private latronichesi acquistate dal Comune, grazie ad un finanziamento dell’Istituto
Banco di Napoli - Fondazione. L’allestimento è tematico ed è suddiviso in otto sezioni diverse: Ciclo del grano;
Ciclo dell’uva; L’abbigliamento; Il falegname; Il fabbro; Il calzolaio; L’abitazione (La cucina; La camera da
letto); Trasporti e viabilità. Il Museo si distingue per l’attenzione che dedica all’esposizione degli attrezzi del
lavoro contadino e di quello degli artigiani di supporto all’agricoltura; sono documentate anche le attività del
maniscalco e dello stagnino.
COMUNE DI LAURIA (Potenza, Basilicata)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Palazzo Pisani
L'immobile fu costruito nei primi anni del 1900, il terremoto del 1980 rese precario il suo status tant'è che
già nel 1980 furono emesse ordinanze di sgombero.
Castello di Ruggiero di Lauria
Di origine incerta, i documenti più antichi oggi conosciuti sono quelli che fanno risalire l’epoca di una
ristrutturazione e fortificazione del castello ad opera di Gisulfo I, principe di Salerno di origine Longobarda.
Le strutture ancora esistenti non consentono una puntuale ricostruzione del complesso che doveva, però,
avere dimensioni ampie. Restano poche tracce di una scala molto ripida ed è ancora visibile l’entrata
principale fondata su roccia viva.
Tratto della Ferraia Lagonegro-Spezzano
La ferrovia Lagonegro–Spezzano Albanese era una linea a scartamento ridotto (950 mm) delle Ferrovie
Calabro Lucane, che collegava il sud della Lucania ed il nord della Calabria attraversando l'area del Massiccio
del Pollino. Fu realizzata, a partire dal 1915, congiungendo Spezzano Albanese a Castrovillari. Resta visibile
un tratto proprio nel comune di Lauria, resistito allo smantellamento.
370
BIBLIOTECHE
Biblioteca “Cardinale Brancati”
indirizzo: Palazzo Marangoni, Via Cairoli | telefono: 0973 627111 | sito: www.lauriacultura.it
Biblioteca del Comune di Lauria dedicata al Cardinale Lorenzo Brancati.
MUSEI
Museo Comunale
indirizzo: Palazzo Marangoni, Via Cairoli| telefono: 0973 627111 | sito: www.comune.lauria.pz.it
Museo che ospita le memorie ed i reperti archeologici del comune di Lauria.
COMUNE DI LUNGRO (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHEOLOGICI
Ex Miniera San Leonardo
Storica Miniera di Salgemma che rappresenta una testimonianza visiva tra le Miniere più importanti d'Europa.
Fu conosciuta dai coloni greci di Sibari e di Thurij e poi dai romani di Copia. Sia i sibariti che i romani, nonché
i normanni durante la loro permanenza in Calabria, la strutturarono dando forma ad un fiorente commercio
del Salgemma, trasportato a dorso di mulo lungo un sentiero di montagna detto 'Salaria' o Via Del Sale.
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Cattedrale di San Nicola di Mira
La Cattedrale di San Nicola di Mira è la principale chiesa dell'Eparchia di Lungro. La chiesa, così come si
presenta nella struttura attuale, fu costruita nel 1721, dopo che il terremoto della fine del XVII secolo aveva
distrutto quella preesistente, anch'essa dedicata a S. Nicola di Mira. La struttura della chiesa, con
l'ultimazione delle decorazioni, fu terminata intorno al 1829 come attesta l'iscrizione posta sull'arco trionfale.
Alloggio via Abbadia
Piccolo ma interessante edificio con riferimenti ad aspetti esoterici dei secoli IX e XX, fu rivisto nel 1930,
durante la fase di industrializzazione della zona.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Corso Scanderbeg | telefono: 0981 945021 | sito: www.lungro.gov.it
Biblioteca del Comune di Lungro
MUSEI
Museo Storico della Salina
indirizzo: Via d’Azeglio | telefono: 0981 987469| sito: www.lungro.gov.it/
Inaugurato il 02 giugno 2010, il museo della Salina per volontà dell’allora assessore alla cultura, il prof. Giovan
Battista Rennis, vanta già un cospicuo numero di visitatori. Il palazzo Martino, sede del museo, è stato
concesso dai proprietari all’amministrazione comunale per finalità culturali. La Salina di Lungro, uno dei
giacimenti saliferi più estesi d’Europa, ha rappresentato un moderno esempio di organizzazione lavorativa
per tutto il Meridione.
COMUNE DI MAIERÀ (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
S. Maria del Casale di Majerà
La Chiesa di Santa Maria del Casale di Maierà è situata nel cimitero di Maierà. La prima edificazione forse
risale all'epoca normanna. E' una chiesa ad un'unica navata rettangolare ed un abside semicilindrico. Giulia
Carafa (1587-1608), contessa di Policastro, è sepolta al suo interno.
MUSEI
Museo del Peperoncino
indirizzo: Palazzo Ducale, 1 | telefono: 0985 81130 | sito: www.peperoncino.org/old/museo.html
Il museo del Peperoncino, promosso dall’Accademia Nazionale del Peperoncino Onlus, è dedicato alla storia
del peperoncino, dalle sue origini, ai suoi utilizzi, alla sua coltivazioni nelle terre della Calabria. Il museo è
ospitato nello storico Palazzo Ducale di Maierà, ristrutturato di recente. Il museo ha lo scopo di promuovere
lo studio e la ricerca sulla sua produzione, sulle qualità e su tutte le possibili utilizzazioni.
COMUNE DI MORANO CALABRO (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Cinta Muraria
Tra il 1100 e il 1200 sorge il nucleo originario del castello di Morano Calabro, che inizialmente era solo un
possente torrione. Ampliato tra il 1515 e il 1546, fu dotato di una imponente torre quadrata a due basi
cilindriche più una cinta muraria, tutt'ora visibile assieme a tre torri, una quadrata e due cilindriche.
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Castello Normanno/Svevo
Le sue origini risalgono all'epoca romana. Di quel periodo è infatti il basamento in opus incertum, che fece
da fondamento per i rimaneggiamenti d'epoca normanno-sveva e successivi. Nel 1733 la struttura venne
gravemente compromessa per ragioni non del tutto chiare, quindi il maniero fu bombardato dall'esercito
francese durante il periodo napoleonico nel 1806. Le sue forme attuali suggeriscono ancora la conformazione
che aveva nel primo decennio del XVIII sec.
Forte, Loc. Fortino
All'epoca romana risalgono i resti di antico fortilizio, su cui in età normanna sorse, in cima al colle su cui si
erge Morano, il nucleo originario delle prime fortificazioni.
Monastero di S. Bernardino/ Chiesa di S. Bernardino da Siena
Il complesso conventuale venne fondato nel 1452 da Pietro Antonio Sanseverino in stile tardo-gotico. Nel
portico antistante, che presenta in facciata quattro arcate a tutto sesto, più una laterale, si ammirano
interessanti frammenti di affreschi, datati 1499, avvicinabili stilisticamente al ciclo della cattedrale di Cassano
Jonio. L'uso dei materiali a vista, come la pietra e il legno, conferiscono all'architettura dell'edificio la sobrietà
tipica degli ambienti francescani.
Ringhiera in ferro battuto, centro abitato.
Particolare ringhiera risalente al XVIII° secolo. La ringhiera fa parte della casa proprietà di De Martino
Giuseppe.
Balcone in ferro Battuto
Particolare balcone in ferro battuto risalente al XVIII secolo, parte della casa di proprietà del signor Rositi
Gaetano.
Palazzo Giardino
Palazzo Giardino è un palazzo nobiliare di notevole valore artistico e architettonico ed è noto per essere stato
l’antica residenza privata del duca.
Ex Monastero Agostiniano del Colloreto
I ruderi del grande convento degli agostiniani di Colloreto sorgono a qualche chilometro da Morano, immerso
in grandi boschi di elci e faggi, ai piedi del massiccio del Pollino. Fu costruito nel 1546 dal Beato Bernardo da
Rogliano, forse sui ruderi di un edificio più antico.
Chiesa di Santa Maria Maddalena
La Chiesa di Santa Maria Maddalena venne edificata, probabilmente in epoca medievale, sui resti di un’antica
cappella sub-urbana, in origine fuori le mura, sita in un bosco d’olmi tra due corsi d’acqua. Ampliata e
restaurata nel corso dei secoli XVI e XVIII, venne consacrata nel 1569 3 nel 1757, rispettivamente dopo la
prima e la seconda fase dei lavori. In particolare i rifacimenti settecenteschi, che conferiscono alla chiesa
l’attuale aspetto tardo-barocco, si protrassero anche a ridosso del secolo XIX.
BENI ARCHEOLOGICI
S. Leone di Sassonia
L’area presenta i resti di una cinta muraria e di alcuni edifici sacri. Le ipotesi formulate in merito alle sue
origini sono diverse e si rifanno alla Syphaeum menzionata da Livio, all'epoca degli Ottoni in Calabria, seconda
metà del X sec d.C. In particolare sono state rinvenute una necropoli del VII sec. d.C. ed i resti di due chiesette
bizantine del IX - X sec. d.C.
BIBLIOTECHE
Biblioteca “Cultura nel Tempo”
indirizzo: Chiostro di San Bernardino | telefono: 0981/1905195 | sito: www.comunemoranocalabro.it
Biblioteca Comunale di Morano Calabro
MUSEI
Museo di Storia dell’agricoltura e la pastorizia
indirizzo:
palazzo
Salmena,
Via
www.museoagropastoralemorano.org/
giudea
|
telefono:
0981
30604
|
sito:
Il Museo, nato tra il 1984 - 1985 dall'ampliamento della Mostra Contadini e Pastori a Morano tra passato e
presente (1981), è sistemato negli antichi ambienti di Palazzo Salmena dal 2003. Attualmente il Museo si
articola in nove sezioni, all'interno delle quali, attraverso una indagine interdisciplinare di storia sociale, viene
offerta una lettura dei settori primari dell'economia del territorio moranese. L'esposizione si avvale della
rassegna di vari attrezzi da lavoro, utensili e oggetti di uso domestico, carri e altri mezzi di trasporto,
esemplari del vestiario popolare.
Museo naturalistico “Il Nibbio”
indirizzo: Vico II Annunziata, 11 | telefono: 098130745 | sito: www.ilnibbio.it
Il museo naturalistico diffuso è organizzato in sezioni monotematiche: in ogni immobile viene sviluppato un
tema legato alla natura (Ornitologia, Entomologia, Malacologia, ecc.), con particolare riferimento al mondo
animale e vegetale del comprensorio del Pollino. I grandi diorami (riproduzioni in scala reale di porzioni di
ambienti naturali), rappresentano un metodo efficace per spiegare il comportamento degli animali in natura,
fissando l’attenzione sul concetto di “Reperto Naturale” e sulla sua importanza anche come bene culturale
da tutelare e valorizzare.
COMUNE DI MORMANNO (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
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Chiesa di S. Maria delle Grazie o di Santa Filomena
Cappella Gentilizia della famiglia Rossi, S. Maria delle Grazie in località Torretta, edificata tra il 1600 ed il
1700.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via S. Biase 5 | telefono: 0981 81323 | sito: www.comune.mormanno.cs.it
Biblioteca Comunale di Mormanno
COMUNE DI ORSOMARSO (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
S. Maria di Mercuri
Risalente al X secolo, la chiesetta è l'unica testimonianza dello scomparso abitato di Mercourion, di origine
altomedievale. Vi si trova una statuetta della Madonna, plasticata in manta di gesso, in cui si fondono gli
attributi della madonna Odigitria e della madonna Coronata.
S. Leonardo Orsomarso
La piccola chiesa di San Leonardo si trova nell’estremità del centro abitato e sorge su un’antica cappella
basiliana dedicata in origine a San Fantino. La chiesa presenta una struttura architettonica collocabile in
ambito bizantino; il suo primo livello era probabilmente in origine interamente affrescato.
COMUNE DI PAPASIDERO (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Ruderi del Castello
Il Castello di Papasidero è un'antica rocca longobarda, successivamente appartenuta a normanni e svevi, le
cui rovine si ergono nella parte alta del borgo. Il Castello ha una pianta grosso modo rettangolare con una
sola torre semicircolare; in antichità doveva sicuramente essere il punto di raccordo della cinta muraria.
Santuario della Madonna di Costantinopoli
Il Santuario della Madonna di Costantinopoli di Papasidero fu edificato nel XVII secolo, al di sotto di una rupe
nei pressi del Fiume Lao. La chiesa è situata a poche centinaia di metri dall'abitato. L'edificio attuale fu
costruito su un'antica chiesa medioevale. All'interno del Santuario è presente un affresco dipinto su parete
rocciosa, risalente al XVII secolo e la statua di Santa Maria di Costantinopoli.
BENI ARCHEOLOGICI
Insediamento preistorico: Grotta del Romito
La grotta del Romito è un sito risalente al Paleolitico superiore contenente una delle più antiche
testimonianze dell'arte preistorica in Italia, e una delle più importanti a livello europeo, situata in località
Nuppolara nel comune di Papasidero, in Calabria, provincia di Cosenza. All'esterno si trovano alcune incisioni
rupestri, tra le quali la più importante è un graffito raffigurante due bovidi (Bos primigenius), e tracce di
antiche sepolture, risalenti a 10.500 anni fa. All'interno del sito è inoltre presente uno strato risalente all'età
Neolitica nel quale si ritrovano grosse quantità di ossidiana.
MUSEI
Museo della grotta del Romito e scavi archeologici
indirizzo: Via Grotta del Romito | telefono: 0981 83078 | sito: www.pro-locopapasidero.org
L’Antiquarium della Grotta del Romito è il museo del sito paleontologico della Grotta del Romito, ed è situato
nei pressi dell’ingresso della grotta. Attualmente il museo ospita decine di reperti litici, quali raschiatori,
punte e lame di pregevole fattura, una coppia di interessanti zagaglie in osso, reperti ossei della macrofauna,
calchi di tombe preistoriche. Sono presenti decine di pannelli illustrativi.
COMUNE DI PRAIA A MARE (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Santuario della madonna della Grotta
Abitato sin dal Paleolitico superiore, come attestano gli studi condotti già dal 1960 dall’Istituto Italiano di
Paleontologia Umana dell’Università di Roma, venne utilizzato dai Monaci Basiliani e divenne, nel XVI sec.,
luogo di culto. Nella seconda metà del 1800 furono compiuti molti lavori per migliorare il Santuario. Il 30
novembre 1916 il Santuario venne elevato a Parrocchia con la denominazione ‘Parrocchia S. Maria della
Grotta di Praia’.
Castello
Si tratta di un edificio militare il cui impianto architettonico originale risalirebbe al XII-XIII secolo. Il castello
venne edificato in una posizione centrale nella baia di Fiuzzi di Praia a Mare. La planimetria è tipica dei castelli
medievali: pianta rettangolare con due torri cilindriche angolari collegate da ampie mura e rifinite con
merlature. La rocca normanna presenta, tuttavia, rifacimenti risalenti all’età Sveva.
Torre di Fiuzzi - Zona di Rispetto
Praia rientrò, nel XV-XVI secolo, nel programma di fortificazioni che coinvolse la costa tirrenica per ovviare al
pericolo delle incursioni turche. La Torre di Fiuzzi era la migliore, alta 12 metri e attrezzata per ogni
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occorrenza. Era collegata con la torre di avvistamento posta sull’estremità occidentale dell’Isola di Dino e con
essa comunicava in caso di pericolo.
Torre dell'Isola di Dino
La Torre dell’isola di Dino, di forma quadrangolare e di origine normanna, fu utilizzata in epoca Angioina e
Borbonica come punto di avvistamento contro le numerose invasioni della costa. Fu costruita sulla punta
occidentale dell’isola (denominata Frontone), a quota 73 metri sul livello del mare, come torre di
avvistamento, di comunicazione e di allarme.
Torre detta Fumarola
Il forte difensivo del Fumarulo di Praia, conosciuto come “Fortino”, fu costruito nel XVI sec. dai signori di
Aieta e destinato alla difesa del litorale. Di forma rettangolare, oggi conserva integre le mura merlate di cinta.
Oggi, ristrutturato, è residenza privata.
BENI ARCHEOLOGICI
Insediamento preistorico: Grotta della Madonna
Il sito è stato oggetto, a partire dagli anni 60, di numerose campagne di scavi (la più recente effettuata nel
2011) che hanno portato alla luce diversi e importanti reperti. Da segnalare soprattutto un potente deposito
archeologico di oltre 8 metri che abbraccia le principali fasi culturali della preistoria peninsulare, dal
Paleolitico superiore alla media età del Bronzo.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via D. Alighieri | telefono: 0985 777020 | sito: www.comune.praia-a-mare.cs.it
Biblioteca Comunale di Praia a Mare presso il Museo Comunale.
MUSEI
Museo comunale d’arte moderna e contemporanea con sezione fotografica, archeologica e delle conchiglie
indirizzo: via D. Alighieri | telefono: 0985-777020| sito: www.comune.praia-a-mare.cs.it
Nato nel 1994 e attualmente gestito dalla Cooperativa Mondocultura Athena, il Museo comunale di Praia a
Mare rappresenta un caso di eccezionale dinamismo e fruizione della cultura. Esso consta di diverse sezioni.
Notevole la raccolta di più di trecento dipinti di arte contemporanea, realizzati da artisti calabresi, italiani e
stranieri di fama nazionale e internazionale i quali, in una perfetta simbiosi, riuniscono nelle sale del museo
il linguaggio delle principali correnti dell’arte figurativa contemporanea: astrattismo, arte spaziale, arte
concettuale, nuovo realismo, poesia visiva ecc.
COMUNE DI ROTONDA (Potenza, Basilicata)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa S. Maria della Consolazione
La costruzione risale al 1558 in segno di ringraziamento alla Madonna. Conserva una bella statua in marmo
della Madonna risalente al 1512 che lascia presupporre un culto mariano preesistente alla costruzione del
Santuario. Attualmente una parte del santuario, è stata adibita a sede del Parco nazionale del Pollino.
BENI ARCHEOLOGICI
Scavi Archeologici
La Valle del Mercuri è particolarmente ricca di resti di altri vertebrati fossili. Dal luglio del 2005, sono riprese
le ricerche sui fossili mammiferi di Rotonda; grazie all'evoluzione delle tecniche di datazione e di analisi
paleoambientale, si vogliono ripetere ricerche sull'intero contesto geologico, di enorme valore archeologico.
Area di Rinvenimento dell’Elephas antiquus italicus
Nel 1982 in località Calorie è stato rinvenuto il corpo di un Elephas antiquus italicus, alto quattro metri e
lungo sei (comprese le zanne), vissuto nel Pleistocene medio-superiore (400.000-700.000 anni fa) tra la
glaciazione di Mindel e quella di Riss. Per questa specie si tratta di un ritrovamento tra i più rilevanti a
livello nazionale.
MUSEI
Museo Naturalistico e Paleontologico
indirizzo: Via delle Frecce Tricolori | telefono: 0973661005| sito: www.comune.rotonda.pz.it
Nel Museo sono esposti i resti restaurati di un esemplare di Elephas antiquus italicus risalenti al Pleistocene
medio superiore (400.000 – 700.000 anni fa) ed anche reperti fossili di altre specie animali, quali una
mandibola pressoché completa di Hippopotamus antiquus, rinvenuta nell'identico sito dell'Elephas e,
verosimilmente vissuto in epoche ancora più remote (Pleistocene medio-inferiore) e tante altre
testimonianze fossili sia di tipo animale che vegetale, e minerali che testimoniano la storia della zona.
COMUNE DI SANGINETO (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa Virgo Fidelis
Piccola chiesetta dedicata alla Virgo Fidelis, Patrona dell’arma dei Carabinieri. All'interno si può ammirare un
altare ligneo realizzato su di un tronco di ulivo.
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Torre Medioevale
Il Primo castello Antico di Sangineto fu edificato dai normanni dopo il 1050, in seguito alla distruzione del
Castello di Belvedere Marittimo ad opera - nel 1046 d.C - del normanno Drogone d'Altavilla. Il castello subì
molti assedi, tra cui quello più noto da Giacomo II d'Aragona. Oggi restano solo alcune rovine sulla cui cima
è posta una croce in ferro battuto.
Castello
Il castello di Sangineto, detto anche del "Principe", è una costruzione del XIV-XVI secolo, situata nelle
immediate vicinanze del litorale. È a pianta quadrangolare con quattro torri cilindriche sporgenti sui quattro
angoli. Le coperture si conservano solamente sui lati sud-ovest e sud-est, mentre tratti di merlatura sono
superstiti sulle torri a nord-ovest.
Area Adiacente al Castello
L'area adiacente il Castello del Principe conserva ancora oggi una parte del fossato, l’arcata monumentale
dell’ingresso principale e un grande loggiato con quattro eleganti arcate del 1500.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: via G. Matteotti | telefono: 0982970709 | sito: www.comune.sangineto.cs.it
Biblioteca Comunale di Sangineto, presso il Municipio Comunale.
COMUNE DI SANT'AGATA D'ESARO (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Santuario di San Francesco
Il Convento di San Francesco di Paola e il chiostro annesso risalgono al 1593. Il complesso edilizio monastico
si componeva di una chiesa con due cori, sagrestia, cantoria e campanile, del chiostro con 24 archi e 48
colonne foderate di pietra di taglio, di cantine e dormitori nonché di altri ambienti per la vita quotidiana dei
frati. La chiesa conventuale rimase in stato di abbandono fino al 1852, quando venne ripristinata e aperta al
culto.
BENI ARCHEOLOGICI
Area Paleontologica Grotta della Monaca
La Grotta della Monaca è una cavità naturale che si sviluppa nei calcari del Trias per 342 metri di lunghezza e
22 di profondità. La sua esistenza è nota sin dall’800. Nel corso degli studi avviati nel 2000 sono stati rinvenuti
numerosi utensili di scavo (che confermano lo sfruttamento dell’area), muretti a secco e reperti ceramici,
che hanno permesso di datare il sito tra l’Eneolitico iniziale e la media età del Bronzo.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale “Vincenzo Spinelli”
indirizzo: Via Nazionale 18 | telefono: 0981 62890 | sito: www.comune.santagatadiesaro.cs.it
Biblioteca del comune di Sant’Agata d’Esaro.
COMUNE DI SAN BASILE (Cosenza, Calabria)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Popolare S. Maria Odigitria
indirizzo: Via S. Abbadia | telefono: 098135007
Biblioteca comunale di San Basile
MUSEI
Museo delle Icone Bizantine
indirizzo: Piazza Albania | telefono: 0981-35005(comune) | sito: www.comune.sanbasile.cs.it/
Sorto di recente per ferma volontà del professore Gaetano Passarelli che ne è al contempo ideatore e
curatore, il museo delle icone bizantine osserva un criterio scientifico e lineare nato per celebrare le diverse
aree e le diverse fasi della produzione iconica bizantina.
COMUNE DI SAN COSTANTINO ALBANESE (Potenza, Basilicata)
BIBLIOTECHE
Biblioteca di Cultura Albanese
indirizzo: P.le Europa 11 (municipio)| telefono: 3771545407| sito: www.comunesancostantinoalbanese.it
L’Università della Calabria e l’Amministrazione Comunale di San Costantino Albanese (Potenza) hanno
avviato - nel corso del 2013 - un progetto cofinanziato dal Dipartimento degli Affari Regionali nell’ambito del
Progetto Elisa riguardante la catalogazione e l’archiviazione di volumi a stampa di interesse albanologico. Il
Museo conserva numerose pubblicazioni (libri, riviste, tesi di laurea, archivi multimediali, etc.) classificate per
ambiti disciplinari (letteratura, linguistica, etnografia, religione, storia, etc.)
MUSEI
Etnomuseo della Civiltà Contadina Arbëreshë
indirizzo: Via Demostene 3 | telefono: 0973 91126 |
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Il museo, ospitato in una palazzina di proprietà comunale situata nel centro storico del paese, è stato
preceduto da varie mostre temporanee, tra le quali si segnalano quelle curate dal Gruppo Giovanile “Vatra
Jonë”. La collezione, composta da oggetti provenienti dal territorio di San Costantino Albanese e donati dalla
popolazione locale, annovera attrezzi del lavoro pastorale e strumenti per la lavorazione del latte, oggetti
appartenenti al ciclo della filatura e della tessitura, utensileria domestica e costumi tradizionali arbëreshe.
COMUNE DI SAN DONATO DI NINEA (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Santa Domenica di Policastrello
La chiesa di Santa Domenica è posta sull'antico percorso che da San Sosti conduceva a Policastrello e
proseguiva per San Donato di Ninea. Si conservano bene cinque affreschi, realizzati tra il 1565 e il 1568, che
ritraggono Sant'Antonio Abate, San Bernardo e tre Madonne.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Piazza Mercato | telefono: 0981 63011 | sito: www.sandonatodininea.asmenet.it
Biblioteca del comune
COMUNE DI SANTA DOMENICA TALAO (Cosenza, Calabria)
MUSEI
Museo della Terra
indirizzo: Via della Terra | telefono: 347 7590172 | sito: www.comune.santadomenicatalao.cs.it
Museo gestito dall’Associazione Pro Loco di Santa Domenica Talao, riguardante le ricchezze naturalistiche
del territorio.
COMUNE DI SAN GIORGIO LUCANO (Matera, Basilicata)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Cappella Madonna delle Grazie
L'edificio è stato costruito nel 1770. Di particolare pregio artistico e storico è l'Altare Maggiore, la cui
impostazione costruttiva è tipica del tardo '700, con il paliotto, costituito da un ovale centrale, contornato
da leggere volute. Lo sviluppo planimetrico della Cappella è a pianta rettangolare. La struttura è
esternamente contraffortata nei quattro cantonali angolari da imponenti opere in muratura.
BENI ARCHEOLOGICI
Grotte di San Giorgio Lucano
Alcune delle numerosissime grotte (nel complesso sono più di 1200) presenti nel territorio di San Giorgio
Lucano hanno anche una forte valenza archeologica. All’interno di cavità distribuite tra le località Sodano,
Pallio, San Brancato e Campo le Rose, sono stati ritrovati necropoli, resti funerari e utensili risalenti all'età
greca. Tra i rinvenimenti si segnala il recupero di una corazza anatomica bivalve e di un prometopidion,
elemento non comune e che rimanda al carattere simbolico di questa armature nelle cerimonie socali e nelle
sepolture. Nei sepolcri venuti alla luce sono stati inoltre ritrovati oggetti di piombo tra cui alari, elmi, armi e
vasi databili attorno al IV- III secolo a.C.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via vittorio veneto | telefono: 0835846032 | sito: www.comune.sangiorgiolucano.mt.it
Biblioteca comunale di San Giorgio Lucano
COMUNE DI SAN LORENZO BELLIZZI (Cosenza, Calabria)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Duomo | telefono: 0981993013 | sito: www.comune.sanlorenzobellizzi.cs.it/
Biblioteca Comunale presso il Museo Civico di San Lorenzo Bellizzi
MUSEI
Museo Civico- Museo del Pane
indirizzo: Via Duomo | telefono: 0981993013 | sito: www.comune.sanlorenzobellizzi.cs.it/
Museo civico dedicato alla tradizione del pane del comune di San Lorenzo Bellizzi
COMUNE DI SAN PAOLO ALBANESE (Potenza, Basilicata)
MUSEI
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Museo della Cultura Arbëreshë
indirizzo: Via A. Smilari, 19 | telefono: 0973 94367 | sito: www.comune.sanpaoloalbanese.pz.it
Il Museo è un luogo ed un modo di conservare, tutelare, valorizzare, promuovere l’identità culturale,
territoriale, sociale, economica della comunità locale arbëreshe di San Paolo Albanese.
COMUNE DI SAN SEVERINO LUCANO (Potenza, Basilicata)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
RB Ride – La giostra di Holler
Si tratta di una gigantesca giostra panoramica – che raggiunge un’altezza massima di 10,50 m ed ha un
piedistallo di base di 16,75 m di diametro - realizzata nel 2009 dall'artista Carsten Holler, nell’ambito di un
progetto di valorizzazione territoriale ideato dall’associazione ArtePollino. La giostra è composta da 12
navicelle che si muovono in cerchio e contemporaneamente si inclinano verso il suolo, compiendo un giro
completo in circa 15 minuti. Nelle intenzioni dell’artista la lentezza della rotazione serve a modificare la
normale percezione dell’esperienza della giostra e consente allo spettatore di ammirare il paesaggio da un
particolare punto di vista, su una cima ad oltre 1000 metri di altezza sopra il livello del mare.
BENI ARCHEOLOGICI
Santuario Madonna del Pollino
Nell’area in cui sorge il Santuario della Madonna del Pollino sono state rinvenute tracce di materiale
dell'età del bronzo. Questi reperti, insieme alla presenza di una grotta e di una sorgente, fanno ipotizzare
che qui vi fosse un luogo di culto ctonio. I ritrovamenti di età successive – soprattutto del V e del VI secolo
ma anche del periodo altomedievale - fanno presumere che questo sito sia stato oggetto di venerazione
anche in epoca bizantina. Non è dunque un caso che proprio qui si sia costruito il Santuario odierno, fin da
subito meta di un intenso pellegrinaggio cristiano.
MUSEI
Museo Laboratorio della Fauna Minore
indirizzo: Presso Ente Parco | telefono: 0973 576332 | sito: www.comune.sanseverinolucano.pz.it
E’ un museo di zoologia che illustra il complesso mondo degli Invertebrati, concentrandosi in particolare su
Artropodi e Insetti, con un’ampia sezione dedicata ai Lepidotteri Ropaloceri (farfalle diurne) e un breve
excursus sulla flora del Parco.
COMUNE DI SAN SOSTI (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHEOLOGICI
Area archeologica Castello della Rocca
L’area su cui sorge il Castello della Rocca è stata sede di insediamenti fin dal XIII secolo a.C. Gli scavi hanno
fatto emergere i resti delle diverse occupazioni che si sono succedute nel corso dei secoli. Nel primo livello,
si sono ritrovate le tracce di un ambiente di uso domestico risalente al XVI-XVIII secolo. I livelli sottostanti
conservano segni riferibili a epoche che vanno dal medioevo fino alla prima età imperiale. I settori di età
romana (I secolo a. C.-VI secolo d.C.) hanno restituito molta ceramica sigillata italica, orientale e africana e
alcuni vetri a “mosaico” e “millefiori” (I secolo a. C.-I secolo d.C.), oltre a monete di età repubblicana ed
imperiale.
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Santuario di S. Maria del Pettoruto
Il Santuario della Madonna del Pettoruto fu edificato per accogliere l'effigie mariana realizzata dallo scultore
Nicola Mairo di Altomonte nel 1449. Originariamente nello stesso luogo esisteva una cappella, risalente al
1200, che venne ampliata. Attualmente la chiesa presenta una singolare facciata in stile neoromanico,
realizzata nel 1929, suddivisa in due ordini con campanile cuspidato.
Palazzo Guaglianone
Risalente al XII-XIII secolo, presenta un grande portale “a tutto sesto”; l’epigrafe 1848 è riferibile all’anno di
costruzione dell’arco ed al restauro dell’immobile. La muratura antica ed il lastricato del cortile sono in ottimo
stato di conservazione. Sul lato Sud-Ovest si conservano tracce di strutture di età medievale (XII-XIII secolo).
Anonima in Contrada Casalini
Parte della Cittadella fortificata risalente al periodo bizantino che si trova in contrada Casilini, baluardo
difensivo di San Sosti.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Francesco Guaglianone| telefono: 0981 60151 | sito: www.comune.sansosti.cs.it
Biblioteca comunale di San Sosti
COMUNE DI SARACENA (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
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Cinque finestre e 12 pezzi calcarei a bugne del portale dell'ex castello Feudale; Finestra dell'ex Castello Feudale con timpano
spezzato dell'ex castello feudale e Il Castello:
Il castello, di antichissima costruzione e posto a difesa della città, era originariamente munito di torri e di
molte uscite sotterranee. Nel X secolo d.C. la città di Sestio, occupata dai Saraceni, fu presa dai
Costantinopolitani che distrussero la città. Notevoli sono ancora Cinque finestre e 12 pezzi calcarei a bugne
visibili del portale dell'ex castello Feudale e la finestra con timpano spezzato.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via S. Laurenza | telefono: 0981/349647 | sito: www.comune.saracena.cs.it
Le origini della biblioteca e pinacoteca vanno attribuite ad una Associazione Artistica-Culturale alla quale fu
dato nome “Sestium”, in ricordo del vecchio nome del paese.
MUSEI
Pinacoteca comunale “Andrea Alfano”
indirizzo: Via Carlo Pisacane | telefono: 0981-34035| sito: www.comune.saracena.cs.it
La Pinacoteca comunale di Saracena, inaugurata nel 1985, è intitolata al grande artista castrovillarese Andrea
Alfano e presenta una interessante raccolta di opere artistiche moderne e contemporanee. Il primo nucleo
della pinacoteca risale al gruppo di dipinti e sculture raccolte negli anni Settanta dall’Associazione Culturale
“Sestium”. Tra queste si ritrovano opere di Guttuso, Purificato, Fantuzzi, Alfano, Ragogna, Greco.
Museo di Arte Sacra
indirizzo: Via S. Maria | telefono: 098134232 | sito: www.comune.saracena.cs.it
Il Museo, il tesoro vero e proprio della chiesa che lo ospita, è costituito da preziosi argenti tra i quali fa spicco
un maestoso tronetto per l’esposizione del Santissimo, con relativo Ostensorio, eseguito nel 1746
dall’argentiere, forse di Cassano Jonio, Salvatore Vecchio su commissione del procuratore D. Domenico
Mastromarchi. La raccolta è completata da un turibolo per l’incenso donato dal cappellano D. Daniele Celio
nel 1692 e da diversi altri arredi in argento e in rame dorato, dovuti ad argentieri napoletani e locali dei secoli
XVII, XVIII e XIX.
COMUNE DI SENISE (Potenza, Basilicata)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa S. Lucia e Convento dei Cappuccini
Il Convento dei Cappuccini venne fondato nel 1596 con l’annessa chiesa di Santa Lucia. Il convento chiuso nei
primi anni del XIX secolo è ora di proprietà privata. La navata laterale contiene tre cappelle comunicanti,
coperte da volte a crociera impreziosite da altari barocchi. Di pregevole fattura l’altare con tabernacolo di
alabastro e l’acquasantiera sempre in alabastro cesellati nel XVIII secolo.
Palazzo Sole e Palazzo Donnaperna
Palazzi Nobiliari di origine medievale presenti all'interno del borgo antico, sviluppatosi ai piedi del castello
medievale a partire dal XVIII secolo. L'intero centro storico si è conservato pressoché intatto, in gran parte
perché poco abitato e non soggetto a importanti interventi di restauro, a favore di aree di più recente
costruzione.
Castello
L’edificazione di questo castello, con torri e merlature, risale al sec. XIII. Durante la dominazione normanna
la fortezza dipendeva dalla contea di Chiaromonte e rientrava nel progetto di un complesso sistema difensivo,
intorno al quale si andò gradualmente a costituire il primo nucleo abitato.
MUSEI
Museo Etnologico delle Arti e Civiltà Contadine ed artigiane
Indirizzo: Via Poeta Sole 21 | telefono: 0973/683547 | sito: www.comune.senise.pz.it/
Il Museo Etnografico del Senisese nasce nell’estate del 2003. La collezione esposta è stata messa insieme da
Antonio Guerriero, un giovane restauratore di mobili con la passione per gli oggetti antichi. Nel corso di un
ventennio, grazie soprattutto al suo lavoro, Guerriero è riuscito ad acquisire molti oggetti che testimoniano
i diversi aspetti della società tradizionale del Senisese.
COMUNE DI TEANA (Potenza, Basilicata)
MUSEI
Museo a Cielo Aperto
indirizzo: Abitato di Teana | telefono: 0973 572001 | sito: www.comune.teana.pz.it
Cinque grandi sculture del maestro Marino di Teana in un percorso che parte dall'esterno del centro abitato
fino al centro storico.
Museo della Civiltà Contadina
indirizzo: Largo Costantinopoli | telefono: 0973 572001 | sito: www.comune.teana.pz.it
Migliaia di reperti ubicati al primo piano di un edificio comunale, in 5 distinti locali: attrezzi per la cucina,
camera da letto, cantina, attrezzi per il lavoro nei campi, ecc.
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COMUNE DI TERRANOVA DEL POLLINO (Potenza, Basilicata)
BENI ARCHEOLOGICI
Santuario Madonna della Pietà
Dove ora sorge il piccolo santuario della Madonna della Pietà, sono stati rinvenuti numerosi reperti di
ceramica comune da cucina di argilla rosso-bruna e tegole con rari inclusi calcitici e silicei il cui genere
permette di far risalire i reperti alla presenza di una fattoria di età romana. E' stata inoltre rilevata la presenza
rara di frammenti di ceramica comune attribuibile all'età ellenistica, oltre a vario tritume ceramico di età
medievale.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via dei Mille | telefono: 0973/93009 | sito: www.terranovadipollino.pz.it
La biblioteca comunale, concepita come centro di cultura e strumento di programmazione della politica
culturale del territorio; intesa come servizio sociale da estendersi alla comunità, concorre a promuovere le
condizioni che rendono effettivo il diritto allo studio e alla cultura, anche nell'ambito dell'educazione
ricorrente.
COMUNE DI TORTORA (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Cappella Cimiteriale Famiglia Lauria
Tra i primi signori di Tortora ci furono i Cifone, che la tennero fino al 1284. Dal 1284 al 1496 Tortora
appartenne ai Lauria, di cui il personaggio più rappresentativo fu l'ammiraglio Ruggero di Lauria; la cappella
cimiteriale della famiglia Lauria rappresenta, ad oggi, una testimonianza importante dell'epoca fiorente di
Tortora.
BENI ARCHEOLOGICI
Necropoli Enotria-lucana
Necropoli di San Brancato nel comune di Tortora, a Nord del colle di Palecastro, sede di un insediamento
indigeno enotrio, in seguito occupato dai Lucani ed infine interessato dal centro politico-amministrativo
romano di Blanda Julia. Il materiale si data dalla metà del VI sec. a.C. alla metà del secolo successivo, con una
concentrazione di reperti degli anni 480-470 a.C. appartenenti all'etnia degli Enotri.
Resti di chiesa bizantina
Chiesa di S. Brancato, messa in luce dagli scavi sul pianoro, di stile bizantino o longobardo come
testimonierebbero le tre absidi disposte a trifoglio, caratteristica dell'architettura sacra longobarda. La chiesa
risulta essere stata frequentata dal VII al XII secolo.
Area archeologica di Blanda
Scavi e ricerche effettuate in territorio di Tortora hanno portato alla luce il sito di Blanda, città prima enotria,
poi lucana e successivamente romana. A San Brancato sono emerse oltre 120 tombe enotrie e lucane con
ricco corredo costituito soprattutto da vasi di varie dimensioni di fattura italica con qualche pezzo di
importazione da colonie magno-greche. Nel III secolo a.C., Blanda si spopolò in seguito alle guerre romane
contro Annibale.
Resti insediamento IV-III sec. a.C.
L’insediamento risale alla metà del IV secolo a.C., quando gli Enotri iniziarono la loro opera di
"colonizzazione". La loro presenza sul territorio è stata accertata dal ritrovamento di 38 tombe con corredi
funerari enotri, da una stele litica, oltre che dal nucleo originale dell’abitato. Alla metà del secolo successivo
l’insediamento fu abbandonato, forse a causa di un terremoto.
Monumento funerario età romana
Mausoleo romano di contrada Pergole, un'imponente monumento funerario che ha testimoniato
l'importanza economica dell'antica Blanda Julia attraverso i resti del silicernium, banchetto funebre.
MUSEI
Museo Archeologico di Blanda
indirizzo: Palazzo Casapesenna| telefono: 098575171 | sito: www.comuneditortora.it/cs/
Il Museo di Blanda permette di apprezzare lo sviluppo storico di questo suggestivo lembo di Calabria al
confine con la Basilicata. Importanti scavi archeologici hanno interessato negli anni il territorio portando alla
luce testimonianze di insediamenti umani preistorici (fu abitata nel corso del Paleolitico Medio, circa 35 mila
anni orsono), ma soprattutto i resti dell'antica città di Blanda Julia, tuttora esposti nel museo archeologico.
COMUNE DI VALSINNI (Matera, Basilicata)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello Medievale di Isabella Morra
Il castello di Valsinni, dove visse la poetessa petrarchista Isabella Morra, fu edificato su una preesistente
fortificazione longobarda, nei primi anni dopo il 1000. In origine il maniero era probabilmente un castrum
romano posto a difesa dell'ultima chiusa sul fiume Sinni che sfocia sul mar Jonio. Il castello deve il suo valore
storico e la sua notorietà alla poetessa che vi nacque, intorno al 1520, e vi fu uccisa dai fratelli a circa 26 anni
d’età.
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BENI ARCHEOLOGICI
Resti di città fortificata, acropoli
Resti delle mura di un'acropoli fortificata lucana del IV secolo a.C. ed abitata sino al Medio Evo.
Le mura dell'acropoli conducono un perimetro di circa 355 m e racchiudono un'area di quasi 9.000 mq.
All'interno di questo ambito si riconoscono i resti murari di due costruzioni appartenenti probabilmente alla
mitica città di Lagaria, che la leggenda vuole fondata da Epeo, il costruttore del Cavallo di Troia.
BIBLIOTECHE
Mediateca
indirizzo: Via Gianturco | telefono: 0835.240481 | sito: www.mediatecamatera.it
Presidio della Mediateca Provinciale di Matera. Il presidio di mediateca del comune di Valsinni è un istituto
culturale che opera con finalità prevalentemente rivolta a garantire la promozione, la diffusione e la tutela
del patrimonio documentale posseduto e prodotto dalle Biblioteche comunali e del linguaggio e della cultura
audiovisiva, multimediale e cinematografica dei territori locali.
Biblioteca Comunale Isabella Morra
indirizzo: Via Gianturco | telefono: 0835818038 | sito: www.comune.valsinni.mt.it
Biblioteca comunale di Valsinni
COMUNE DI VERBICARO (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello
Verbicaro è sorto come Paese "Castello" che si estendeva dal palazzo antico baronale sino a Bonifanti. Si
vedono ancora le strutture di un paese rifugio: mura di difesa con tre porte d'accesso all'abitato. Si può
ritenere che il primo nucleo abitato sia sorto in funzione difensiva, quando in epoca medievale, le popolazioni
rivierasche, erano costrette a ritirarsi nel retroterra, in luoghi alti ed impervi, più sicuri e più adatti alla difesa.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Civica e Centro di Educazione Ambientale
indirizzo: Via Orologio 1 | telefono: 0985.6139 | sito: www.comune.verbicaro.cs.it
La Biblioteca Comunale di Verbicaro è ospitata in un antico Palazzo del centro storico del Comune di
Verbicaro, in provincia di Cosenza. Possiede un ricco e diversificato archivio privato che consta di più di 3 mila
volumi moderni (dal 1910 ad oggi) e di numerosi testi antichi digitalizzati a partire dal 1855. La Biblioteca,
oltre al prestito semplice, offre servizi aggiuntivi quali riproduzioni e consulenza bibliografica.
MUSEI
Ecomuseo del Vino e della Civiltà Contadina
indirizzo: Via Orologio | telefono: 0985 6139 | sito: www.comune.verbicaro.cs.it
L'Eco-Museo del vino e della vita contadina è situato nell'ex carcere di Verbicaro. E' un luogo della memoria
collettiva dei Verbicaresi, un luogo che raccoglie, conserva e valorizza la grande eredità culturale e storica
degli antenati di Verbicaro.
COMUNE DI VIGGIANELLO (Potenza, Basilicata)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello Feudale
Il primo insediamento fortificato risale al periodo romano con la costruzione di un castrum a controllo della
valle sottostante. In seguito i bizantini ne fecero il centro amministrativo del kastrion che inglobava anche il
borgo agricolo, ed i normanni costruirono la solida torre a base quadrata e ripristinarono le mura di cinta del
borgo di cui restano poche e sporadiche tracce. Gli Svevi ampliarono la struttura e l'abbellirono dei fregi tipici
dell'arte federiciana.
BENI ARCHEOLOGICI
Santuario Madonna dell'Alto
Il Santuario della Madonna dell'Alto è stato costruito nel 1775 e sorge ad un'altezza di circa 900 metri sopra
il livello del mare. Le sue porte sono rivolte alle cime dei monti del Pollino.
Area Archeologica Pezzo la Corte
Nella zona di Pezzo la Corte, per il periodo di dominazione greca e romana, sono emersi i frantumi di tegole
usate per le tombe. Inoltre, si rinvengono cocci di anfore, vasi a figure rosse e piatti oltre ad armi, armature
e mura. Sono stati messi in luce 12 ambienti e una fornace probabilmente appartenenti ad una villa rustica.
La datazione del complesso è da riferirsi alla metà del IV secolo d.C.
BIBLIOTECHE
390
Biblioteca Comunale F. Santoro
indirizzo: Corso de Filpo | telefono: 0973-664311 | sito: www.comune.viggianello.pz.it
Biblioteca comunale di Viggianello, oltre al gran numero di libri moderni ha anche un assortimento raro di
libri antichi;
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PARCO NAZIONALE DELLA SILA
COMUNE DI ACRI (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di Santa Maria Maggiore
Edificata sui resti di un edificio romanico, eretto a sua volta su un antico tempio protocristiano, la chiesa è
stata trasformate in stile barocco nel XVIII secolo.
Chiesa di San Francesco di Paola
Risalente al XVI secolo, fu rimaneggiata in stile barocco nel XVIII secolo dai Padri Minimi Francescani.
All’esterno mostra una peculiare torre campanaria con monofore e bifore di stile romanico. All’interno sono
conservati altari lignei di pregevole fattura, risalenti al XVIII secolo, e diverse tele sia in stile barocco che
neoclassico.
Chiesa di San Nicola Ante Castillum (o S. Nicola Vescovo di Mjra)
Edificata intorno al X-XI secolo, venne modifica ne quattrocento. Al suo interno conserva ancora alcuni
elementi originari di architettura medioevale di stampo gotico, oltre a dipinti seicenteschi.
Basilica del Beato Angelo d’Acri
Santuario monumentale dedicato al frate cappuccino Luca Antonio Falcone (1669-1739), beatificato sotto il
pontificato di Leone XII nel 1825. Fu costruito tra il 1893 e il 1898; nel 1980 fu elevato da Giovanni Paolo II a
basilica minore.
Palazzo Sanseverino – Falcone
Edificato tra il XVI e il XVII secolo fu ristrutturato nel 1720. Presenta pianta quadrata con al centro un grande
cortile e si sviluppa su quattro livelli. Il palazzo ospita il Museo Civico di Arte Contemporanea Silvio Vigliaturo.
Palazzo Padula
Dimora del noto poeta Vincenzo Padula (1819-1893). Il palazzo è sede della biblioteca comunale e del centro
studi Fondazione Vincenzo Padula.
COMUNE DI ALBI (Catanzaro, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
392
Chiesa madre dei SS. Pietro e Paolo
Costruita nel XVI secolo e conserva al suo interno un ricco patrimonio di oggetti sacri di raffinata fattura e in
argento, tra cui un pregevole reliquiario con una reliquia della Croce autenticata e sigillata il 27 maggio 1709
dal cardinale Pallavicino.
Chiesa dei SS. Filippo
Questa chiesa risale al XVIII sec. sebbene l’aspetto odierno è da imputare al consistente intervento
architettonico negli anni ’60. E’ caratterizzata dalla presenza di numerose sculture di pregio e grande valore
architettonico.
Santa Maria della Misericordia (ruderi)
Santa Maria delle Misericordia è un complesso monastico risalente al Medioevo di cui restano solamente le
mura Perimetrali. I suoi ruderi sono però visibili e di grande interesse storico.
Abbazia di Peseca
Sorse intorno al XII secolo per ospitare un cenobio di monaci basiliani. Affianco all’Abbazia sorgeva una chiesa
dedicata alla Vergine
Palazzo Garcea
Palazzo nobiliare edificato nel 1860 con un portale con arco a tutto sesto e balconcini con ringhiere in ferro
battuto.
MUSEI
Museo della Civiltà Agrosilvopastorale delle Arti e delle Tradizioni di Albi
Indirizzo: Via Pieve di Cadore, Tel: 0984 90283
Obiettivo dell’allestimento museale è restituire la coscienza delle radici storiche del territorio attraverso la
conoscenza delle sue peculiarità nel settore agrosilvopastorale. Le varie tematiche sono presentate nel
percorso espositivo attraverso metodologie di comunicazione ispirate ai principi dell’educazione e
intrattenimento.
COMUNE DI APRIGLIANO (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di San Demetrio
La Chiesa di San Demetrio è una chiesa di origine seicentesca. A seguito del terremoto del 1854 subì notevoli
danni e venne ricostruita quasi completamente.
Chiesa di Santo Stefano
Chiesa risalente al XVI sec, ha subito notevoli restauri. L’altare maggiore risale al XVII secolo; nelle navate
laterali sono presenti dipinti del tardo settecento.
Chiesa di Santa Maria delle Grazie
Chiesa risalente alla metà del XV secolo, ha subito notevoli interventi soprattutto nell’ultimo secolo per
sopperire ai danni causati dal terremoto del 1854.
COMUNE DI BOCCHIGLIERO (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di Santa Maria dell’Assunta
La Chiesa di Santa Maria dell’Assunta venne edificata alla fine del XVII secolo. E’ stata sottoposta a diverse
opere di restauro durante lo scorso secolo.
Chiesa de Jesu
Già esistente nel 1587, la data certa di edificazione della chiesa non è nota. Al suo interno è custodito uno
splendido altare intarsiato con la tecnica “a coltello”. Altre opere di interesse sono due dipinti che ricordano
lo stile di Mattia preti e Luca Giordano, una croce reliquaria lavorata in madreperla.
Chiesa di San Francesco di Paola
E’ la più antica chiesa del paese, dedicata al santo titolare nel 1687 e situata in pieno centro storico.
Rimaneggiata nel corso dei secoli conserva al suo interno un pregiato altare ligneo barocco.
Palazzo Bossi
Palazzo Bossi è un palazzo nobiliare edificato tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento presenta un
pregevole portale d’ingresso.
Palazzo Clausi
Appartenuto ad una famiglia di ricchi proprietari terrieri, venne costruito nel 1850 e conserva un bel portale
lapideo.
Palazzo Barrese
Palazzo Barrese è un palazzo nobiliare edificato nel XIX secolo. E’ formato da due corpi le cui epoche di
costruzione sono diverse.
394
BENI ARCHEOLOGICI
Grotte di Donna Filippa
Il sito delle Grotte di Donna Filippa è un sito di grande interesse archeologico, conserva grotte di età neolitica
ubicate vicino il ponte Basilicò.
Necropoli Brettia
Monte Basilicò è noto per un’importante Necropoli brettia in località Cozzo della Chiesa e anche per i ruderi
dell'oratorio di una Chiesa medievale (forse italo-greca) facente parte di uno scomparso insediamento
religioso basiliano.
COMUNE DI CELICO (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di San Michele Arcangelo
L’edificazione viene fatta risalire all’XI secolo. Oggi la facciata si presenta ripartita in due livelli; in quello
inferiore si inseriscono tre portali che corrispondono alle navate, divise all’interno da pilastri che sorreggono
arcate a sesto acuto.
Chiesa dell’Assunta
Costruita dove sorgeva la casa natale dell’abate Gioacchino da Fiore, subì nel tempo numerosi danni e negli
anni ’70 fu restaurata dai cittadini del paese suo interno sono conservate diverse opere di pregio tra cui si
ricordano l’altare maggiore riccamente decorato e i dipinti sul soffitto.
Chiesa di San Nicola di Bari
Della chiesa di San Nicola di Bari si hanno poche informazioni. L’interesse storico di questa costruzione è però
incontestabile, e le poche documentazioni conservate ne fanno risalire l’origine attorno alla fine del XVI.
Convento dei Cappuccini e annessa Chiesa di Sant’Antonio
Costituito come Ordine nel 1591, nel XVII° secolo fu dotato di numerosi quadri e suppellettili in legno che
ancora oggi è possibile ammirare nella chiesa annessa al convento. Della stessa epoca è il tabernacolo in
madreperla e legno intarsiato.
Casino Lupinacci
Esempio di residenza baronale, appartenuto dal 1700 al antico casato dei Lupinacci, ma ancor prima di
proprietà dei Principi di Luzzi. Il fabbricato, dotato di Torri ai quattro lati, riveste un’importanza storica e
architettonica rilevante.
COMUNE DI CORIGLIANO CALABRO (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di Santa Maria Maggiore
Sorta nel X secolo è il monumento più antico del paese. Restaurata nel 1774 e nel 1981, presenta una facciata
barocca e un campanile con meridiana e segni zodiacali.
Chiesa di S. Antonio (o dei Padri Liguorini)
Edificata nel 1450, questa chiesa è caratterizzata da tre peculiarità: la cupola rivestita in maioliche vietriesi,
la casa canonica e la monumentale porta in bronzo, scolpita nel 1981.
Chiesa di San Francesco di Paola
Conserva tracce della costruzione quattro-cinquecentesca; al suo interno sono conservate importati opere,
compresi gli affreschi della sagrestia.
Castello ducale
Edificato nel 1073, nel corso dei secoli fu ampliato e ad oggi rappresenta uno dei castelli più integri del
Mezzogiorno che meglio conserva l’aspetto del palazzo nobiliare originale.
COMUNE DI COTRONEI (Crotone, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di S. Nicola dei Latini
Fondata nel 1535, la chiesa fu riedificata nel corso del XVIII secolo. Conserva un'interessante facciata in stile
tardo barocco, sviluppata su due ordini sovrapposti, con otto nicchie, rosone centrale e venti colonne
(doriche e ioniche). Di notevole pregio architettonico è il portale, sormontato da un ovale con l'immagine di
San Nicola.
Chiesa della Madonna del Carmine
La Chiesa della Madonna del Carmine venne costruita alla fine del XVIII secolo. Originariamente era la
cappella funeraria della famiglia De Luca.
BENI ARCHEOLOGICI
396
Insediamenti rupestri ipogei
Nel territorio di Cotronei sono state ritrovate tredici grotte ipogee utilizzate dai monaci italo-greci, nelle quali
sono state rinvenute tracce di immagini sacre. Alcune di esse sembrano essere state realizzate durante il
Neolitico, altre in epoche più recenti.
MUSEI
Museo dell'acqua e dell'energia
indirizzo Centro Visite del Parco Nazionale
Nel nuovo museo i temi trattati offrono ai visitatori, attraverso l'utilizzo di una tecnologia multimediale e
interattiva, una panoramica dei paesi del Parco, di flora e fauna delle sue aree protette, dei prodotti
artigianali ed enogastronomici, delle sue ricchezze idriche - laghi e fiumi - e infine dell'utilizzo di fonti di
energia rinnovabile (fotovoltaico, solare - termico, biomassa).
COMUNE DI LONGOBUCCO (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di Santa Maria Assunta (o Matrice)
Il primo nucleo dell’edificio risale all’XI secolo, mentre l’assetto attuale al XVI. La facciata è a capanna, in
pietra nera, caratterizzata da tre portali. L’interno a tre navate è stato ridecorato nel ‘700 in stile barocco.
L’altare maggiore in marmi policromi, si presenta maestoso
Chiesa di San Domenico
Di origine seicentesca presenta l’interno, a navata unica decorato, in tinte pastello con immagini sacre. Tra
le opere custodite diverse opere lignee settecentesche e dipinti risalenti al XVIII secolo.
Palazzo Citino
Edificio del XVIII secolo, costruito su tre piani con balconi in ferro battuto, mostra un interessante portale
lapideo del ‘700 affiancato da finestre e maschere.
Palazzo Mazza
Edificio ottocentesco costruito su tre livelli con splendidi balconi in ferro battuto lavorati a motivi geometrici.
Torre campanaria
Costruita intorno al XII-XIII secolo, svolgeva originariamente funzione di avvistamento. Ha forma
quadrangolare con muratura in blocchi di tufo a vista; si sviluppa su tre livelli, i primi due di uguale perimetro,
il terzo più piccolo.
MUSEI
Museo dell'artigianato Silano della difesa del suolo
indirizzo: ex Convento dei Frati Francescani minori
Il museo costituisce un altro concreto passo nel cammino della diffusione della conoscenza del territorio della
Sila e della sua popolazione.
COMUNE DI MAGISANO (Catanzaro, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Santuario della Madonna della Luce
Trova le sue origini nell’epoca bizantina. Tuttavia la chiesa attuale fu edificata nel XVII secolo. Al suo interno
custodisce un notevole patrimonio artistico (si ricordano il coro e il pulpito settecentesco, il fonte battesimale
del 1400) e una pregevole esposizione d’arte
Chiesa del Rosario
La chiesa del Rosario, detta anche “chiesa dell'Assunta” sorge nell'antico rione Monastero, con una facciata
in gesso semplice arricchita da un grande portale con arco a tutto sesto. L’interno è a due navate.
Chiesa di San Simone e Giuda
L'edificio originario è molto antico (XIV secolo), anche se ampiamente rivisitato. Presenta un’architettura
semplice, con portale con arco a tutto sesto raggiungibile da una scalinata laterale balaustrata.
BENI ARCHEOLOGICI
Ponte del Diavolo
Il Ponte del Diavolo è un interessante ponte di Epoca Romana che collegava l’attuale comune di Magisano
all’antica via Popilia.
COMUNE DI MESORACA (Crotone, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa del Ritiro
Esempio di stile tardo barocco, la chiesa è stata completata nel 1772. L’interno è adornato da stucchi del XVIII
secolo; di notevole interesse il baldacchino e il ciborio in argento dorato del 1772.
398
Santuario dell’Ecce Homo
Fondato dai monaci basiliani nel IV secolo d.C. All’inizio del XV secolo venne edificata la nuova chiesa e il
convento, di cui attualmente resta solo un chiostro quattrocentesco. L’interno del Santuario custodisce
numerose opere, soprattutto dipinti, risalenti al XVII-XIX secolo.
COMUNE DI PEDACE (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa Parrocchiale dei SS Apostoli Pietro e Paolo
Di origine cinquecentesca, subì notevoli danni nel terremoto del 1638 e –successivi rimodellamenti. Oggi si
presenta con una pianta a croce latina.
Chiesa di Santa Maria di Monte Oliveto
La Chiesa di Santa Maria di Monte Oliveto è risalente al Cinquecento. Al suo interno è custodito l’importante
Polittico di Monte Oliveto.
Convento di S. Francesco di Paola
Costruito nel 1617 sui resti del Cenobio della confraternita di Santa Maria della Pietra, ha subito nel tempo
ingenti danni. Ristrutturato di recente, si compone di un chiostro con arcate a tutto sesto. Sono presenti
affreschi che riportano scene della vita di San Francesco di Paola.
Chiesa della Madonna Addolorata
Della chiesa della Madonna Addolorata restano poche testimonianze. Venne costruita dai Cappuccini alla fine
del Cinquecento.
Chiesa di San Sebastiano
E’ una piccolissima chiesa fondata nel Settecento, a pianta quadrangolare e navata unica. Conserva una
statua di San Sebastiano e un altare ligneo in cui si colloca una tela l’Assunta con i Santi Sebastiano e Rocco.
Chiesa di Santa Maria Assunta
La chiesa di Santa Maria Assunta è risalente al XVII secolo. Presenta una elegante facciata scandita da alte
lesene che la rende di particolare rilevanza architettonica ed artistica.
Chiesa di S. Francesco alla Verna
La parrocchia “San Francesco alla Verna”, venne eretta il 26 dicembre 1972. Nonostante non sia di particolare
rilevanza storica, è invece di pregiata rilevanza architettonica.
COMUNE DI PETILIA POLICASTRO (Crotone, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di Santa Maria Maggiore
Datata 1834 nella chiave di volta del porticato è probabile che abbia origini più antiche e che sia stata oggetto
di rifacimenti e restauri.
Chiesa dell’Annunziata
La Chiesa dell’Annunziata è una costruzione di origine seicentesca. Notevole per il suo interesse
architettonico, presenta una solenne facciata con tre portali litici.
Santuario della Madonna della Spina
Risalente al 1431 questo santuario è un punto di riferimento obbligato nella storia artistica e religiosa della
Calabria. Caratterizzato da una notevole mole architettonica visibile nella facciata e nel portale in stile
rinascimentale.
BENI ARCHEOLOGICI
I Grutti (insediamento rupestre)
I “Grutti” costituiscono un antichissimo insediamento rupestre, caratterizzato da una trentina di grotte di
origine neolitica, scavate nel tufo. Di forme e dimensioni diverse, con coperture a botte o a capanna, furono
fondate probabilmente nell’epoca delle transumanze quando gruppi di pastori vi dimoravano.
Nell’insediamento è possibile riconoscere i segni del passaggio del monachesimo italo-greco d’epoca
mediovale. Una delle grotte più note è la “cripta del cenobio”, cappella oratoria orientata verso
Costantinopoli.
BIBLIOTECHE
Biblioteca comunale
Indirizzo: Via Vigna della Corte, 1
Biblioteca Comunale di Policastro.
COMUNE DI PETRONA’ (Catanzaro, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
400
Chiesa matrice dei SS Pietro e Paolo
Edificata nel 1799, fu costruita in pietra senza intonaco. La facciata presenta quattro grandi lesene che
sostengono la trabeazione. L’interno è privo di decorazioni alle pareti, mentre la cupola è decorata a mosaico.
COMUNE DI SAN GIOVANNI IN FIORE (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Abbazia Florense
Simbolo del paese è uno dei più importanti e suggestivi edifici religiosi della Calabria. Insieme all'attiguo
monastero l'abbazia venne edificata tra il 1189 ed il 1198 per volontà dell'abate Gioacchino da Fiore, giunto
in questi luoghi alla ricerca di una nuova fonte di spiritualità e per fondarvi il primo ordine florense. Conserva
la severa austerità dello stile romanico, ed alcuni accorgimenti stilistici che ne fanno il massimo esempio di
architettura florense in Italia. Nella sobria facciata è presente un maestoso portale in stile gotico databile
intorno all'anno 1220. L'altare maggiore è in tardo stile barocco, riccamente intagliato e decorato.
Chiesa di Santa Maria delle Grazie
Costruita nel XVI secolo, fu demolita e riedificata nel 1770. La facciata principale è composta da tre portali in
pietra arenaria, corrispondenti alle tre navate interne. L’altare maggiore è in marmi policromi di stile barocco;
il coro settecentesco è intagliato e decorato
Chiesa-Convento dei Cappuccini
L’edificio viene fatto risalire al 1636. La facciata è liscia con un portale in granito con arco a tutto sesto.
L’interno è a navata unica, con una navatella sulla destra, e conserva numerose opere d’arte tra cui si
ricordano: tele di Cristoforo Santanna, Via Crucis risalente al 1745, pulpito, altare e coro lignei risalenti al
Settecento.
Chiesa-di S. Francesco di Paola (o del Crocifisso)
L’edificio fu costruito nel 1714. L’interno conserva un altare ligneo barocco con colonne a torciglione e
capitelli corinzi, opera di maestranze della Valle del Crati.
Chiesa-di Santa Maria della Sanità
Anche conosciuta come Chiesa della Cona, fu costruita nel 1678. L’interno conserva un quadro raffigurante
la Madonna della Sanità di Giovanni Battista Campitelli (1615), l’affresco l’Incoronazione di Maria di
Cristoforo Sant’Anna, il pulpito e il confessionale opere dello scultore Biafora.
BIBLIOTECHE
Centro Internazionale di Studi Gioachimiti
Indirizzo: Abazia Florense Tel: 0984991825, www.centrostudigioachimiti.it/
Attualmente il Centro Sistema Bibliotecario territoriale Silano è costituito dalle biblioteche dei Comuni di San
Giovanni in Fiore, Castelsilano, Caccuri, Cerenzia, Santa Severina, Savelli, Spezzano Piccolo. Un altro settore
che si è aggiunto a quello esistente: la Mediateca. La Mediateca o Biblioteca multimediale si propone come
naturale evoluzione della biblioteca tradizionale in quanto al suo interno convivono oltre agli strumenti
tradizionale della conoscenza (i libri), anche i nuovi media (postazioni per l’accesso ad Internate, postazioni
audio – video, postazioni Hi Fi, ecc.)
MUSEI
Il Museo demologico
Indirizzo: Abbazia Florense, 1 - Tel: 0984 970059
Il Museo si pone come luogo di documentazione di un territorio abbastanza vasto, qual è l’Altopiano silano
di cui San Giovanni in Fiore è il luogo centrale di interesse per l’analisi della storia, dell’economia, delle
tradizioni e dei caratteri folkloristici delle popolazioni silane.
COMUNE DI SAVELLI (Crotone, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa del SS. Crocifisso (o Santa Maria delle Grazie)
Fondata alla fine del XVII secolo, agli inizi del XIX secolo la chiesa venne ristrutturata per opera della
congregazione laica del SS. Crocifisso. Presenta una forma a capanna e un campanile quadrangolare.
COMUNE DI SERRA PEDACE (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa Matrice di San Donato
Chiesa risalente al XIV secolo, l’edificio è in stile romanico a tre navate con pianta a croce latina e una scalinata
di accesso a doppia rampa.
COMUNE DI SERSALE (Catanzaro, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa matrice della Madonna del Carmine
Edificata nel 1643, oggi mostra una facciata decorata in stile neoclassico risalente al XIX sec. L’interno della
chiesa è a tre navate e conserva opere d’arte di notevole valore.
402
Chiesa di S. Pasquale
La Chiesa di S. Pasquale fu costruita nel 1730. Nella facciata sobria e semplice campeggia l’immagine del
Santo; all’interno sono conservati dipinti del XIX sec.
COMUNE DI SPEZZANO DELLA SILA (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa della Santissima Trinità e Convento di san Francesco di Paola
Il complesso venne edificato tra il 1454 e il 1458. La chiesa subì nei secoli notevoli interventi di rifacimento e
oggi risulta trasformata in stile barocco floreale. Conserva ancora alcuni elementi originari tra cui il portale
lapideo.
Palazzo Monaco
L’ingresso dell’edificio è incorniciato da un portale con pietre di taglio geometrico, ai lati del quale ci sono
quattro lucernai quadrati.
BENI ARCHEOLOGICI
Sito archeologico del Cupone
Il sito espone manufatti appartenenti ad un insediamento preistorico collocato cronologicamente tra il
Neolitico e l’Eneolitico. A Camigliatello Silano è in corso di realizzazione un Centro scientifico-espositivo,
destinato a divenire il Museo archeologico della Sila.
MUSEI
Il Museo della Biodiversità del Parco
indirizzo: Centro Visite “Cupone”, Camigliatello Silano - tel: 3391963321, 3489153616
La collezione è il risultato di decenni di ricerche scientifiche, soprattutto entomologiche, volte a mettere
assieme tutti i dati reperibili e possibili, in funzione delle specializzazioni dei ricercatori coinvolti, sulla
biodiversità in Italia, più generalmente nelle Regioni centro-meridionali ed isole, ma con particolare riguardo
alla Calabria e –soprattutto- alla Sila.
COMUNE DI SPEZZANO PICCOLO (Cosenza, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa della Madonna Assunta
La chiesa della Madonna Assunta è una costruzione risalente al XV secolo, fu successivamente modificata e
restaurata nel XVIII secolo.
COMUNE DI TAVERNA (Catanzaro, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di San Domenico
Alla costruzione iniziale realizzata in tufo, era annesso il convento dei Domenicani, fondato nel XV secolo,
danneggiato da un sisma nel 1662. Alla chiesa, ricostruita tra il 1670 e il 1680, vennero date forme barocche,
ampliandola una navata laterale a sinistra, mentre 1794 venne ricostruito il campanile.
Chiesa di Santa Barbara
Edificata nel 1427, oggi mostra una facciata probabilmente rimaneggiata dopo il 1783 in seguito al terremoto.
L’interno della chiesa conserva opere d’arte di notevole valore, tra cui 6 oli su tela di Mattia Preti, la tomba
di Ignazio Poerio in marmi e pietre policrome del 1868, antichi altari e arredi lignei, il tesoro di ignoti argentieri
e artieri meridionali, preziosi paramenti sacri e un fondo librario parrocchiale.
Chiesa di San Martino
Fondata nella prima metà del XV secolo, la chiesa venne ricostruita dopo il terremoto del 1638 e rimaneggiata
fino agli inizi del XX sec. Al suo interno sono conservate un'icona miracolosa della Madonna delle Grazie,
alcuni dipinti pretiani; una serie di tele, arredi e sculture del XVII-XVIII secolo.
Chiesa di Santa Maria Maggiore
Fondata nella prima metà del XV secolo. La struttura originaria e parte degli arredi sono stati compromessi
dall’alluvione del 1957. La chiesa nei secoli è stata arricchita da numerose opere, sia pittoriche che scultoree;
da visitare l’adiacente oratorio della Madonna del Carmelo che ha un soffitto ligneo del Settecento e ricchi
decori in stucco.
Chiesa di San Nicola
Fondata nel XV sec., ha subito alcuni rimaneggiamenti nei secoli. L’interno ad unica navata conserva diverse
opere di valore, sia pittoriche che scultoree, tra cui tre altari lignei policromi, una scultura di San Nicola di
Bari e un dipinto di Antonio Sarnelli.
Chiesa di Santa Caterina
Fondata nel XV sec. ha subito alcuni rimaneggiamenti nei secoli. L’interno, ad unica navata conserva diverse
opere di valore, sia pittoriche che scultoree tra cui un coro ligneo del XVII secolo, dipinti della bottega di
Santanna e del Colelli (XVIII secolo), ed piatto da questua in ottone sbalzato del periodo rinascimentale.
404
Palazzo Gironda – Veraldi
Ubicato nel centro del paese risale al XVII secolo è caratterizzato da una netta separazione funzionale. Il
portale d’ingresso è in tufo di Gimigliano; sulla facciata al secondo piano sono visibili cinque balconi con
finestre architravate e ringhiere decorate.
COMUNE DI ZAGARISE (Catanzaro, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa matrice di S. Maria Assunta
Costruita nel XV secolo è ubicata al centro del paese. Presenta una facciata romanico-gotica in tufo grigio
della Sila, con un rosone a raggiera di 16 colonne e un portale ogivale cinquecentesco. All'interno della chiesa
ad una sola navata coperta con un soffitto ligneo a cassettoni si può ammirare un altare ligneo di fine
rinascimento con volute floreali.
Torre normanna
Costruita intorno al XIII secolo, originariamente con funzione di avvistamento e difesa, fu successivamente
utilizzata come prigione e poi come postazione del banditore pubblico.
Chiesa dell’Immacolata
Chiesa risalente al XV secolo presenta una facciata a capanna con un portale, due monofore e un
campaniletto a vela.
Chiesa Sant’Andrea Apostolo
Risale all’inizio del XV secolo. L’interno, a navata unica, custodisce un crocifisso e alcune statue lignee
ottocentesche, il fonte battesimale settecentesco, affreschi di Tancredi di Pietrafitta.
Palazzo Spina
Palazzo Spina è un palazzo nobiliare la cui costruzione è databile circa tra il XVII il XVIII secolo. Purtroppo ad
oggi non versa in buone condizioni.
Palazzo Cinnante
Palazzo Cinnante è un edificio di epoca ottocentesca appartenuto ad una celebre famiglia di proprietari
terrieri della zona.
MUSEI
Museo dell’olio d’oliva e della civiltà contadina
Indirizzo: Via G. Marconi, Tel. 0984-902838 – sito: www.ecomuseozagarise.it
Il museo nasce in un antico immobile realizzato in muratura tipica locale, composto da pietrame di diversa
forma, ciottoli di fiume e cocci di argilla, all’interno del quale è stato recuperato un antico frantoio con macine
in pietra. Nel museo è presente una esposizione di antiche attrezzature collegate alla trasformazione delle
olive e testimonianze della storia olivicola del territorio.
Museo d’Arte Sacra “Silvestro Frangipane”
Indirizzo: Via Canonica- Tel. 0961/937002 – 335/8440384 (Parroco Don Egidio Pudia)
Le opere d'arte custodite nel museo "Silvestro Frangipane", risalgono al XVII e XIX secolo. Silvestro Frangipane
visse, tra il 1570 e il 1650, nel Convento di Zagarise, nel periodo in cui dotti monaci, suoi confratelli,
realizzavano le 36 opere esposte nel Museo.
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406
PARCO NAZIONALE DELL’ASPROMONTE
COMUNE DI BAGALADI (Reggio Calabria, Calabria)
MUSEI
Museo dell’olio – Porta del Parco
Via Torrente Zervo – 89060 – Bagaladi Tel. 0965/724806 – Cell. 346/6028815
La storia dell'olio d'oliva è l'argomento guida della Porta del Parco di Bagaladi. La Porta del Parco è stata
realizzata recuperando l'antico frantoio Jacopino, dove è stato allestito il museo dell'olio. All'interno del
museo troviamo in esposizione strumenti antichi e inconsueti, in uso nei frantoi sino agli inizi del Novecento,
e un frantoio azionato da una ruota a trazione idrica ancora funzionante. Un'apposita sezione racconta la
coltivazione e la produzione dell'olio, attraverso foto e video.
COMUNE DI BOVA (Reggio Calabria, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Palazzo Nesci Piazza Roma N. 4
Palazzo Nesci di Sant’Agata rappresenta un esempio di architettura civile settecentesca. Realizzato con due
corpi di fabbrica con impianto ad L, è posto su due piani con pianta quadrata e cortile centrale. L'intera
facciata presenta elementi di stile neo-classico nell'alternanza di finestre e balconi. Ai lati del portale, con
arco a tutto sesto, due paraste sostengono una trabeazione sulla quale è posto lo stemma della famiglia
Nesci. Verso la fine del 1800 fu costruito il voltone laterale che collega il piano superiore del palazzo con un
terrazzo dalla bellissima veduta panoramica sulla vallata.
Torre Normanna, Via Pirgoli N. 3
Ad ovest dell’abitato del castello è presente la Torre Normanna o Parcopia, la cui costruzione risale al X
secolo, contemporanea a quella del castello di cui faceva parte, costituendo un poderoso sistema di difesa
insieme alla mura e ad altre quattro torri. La Torre presenta una struttura unicircolare con anello basamentale
più ampio di diametro, in pietra con ricorsi di mattoni. La parte superiore in muratura mista, pietre e cotto,
è dotata di un'apertura presentando riseghe interne.
Cattedrale Santa Maria dell’Isodia
La Cattedrale (sec. IX) è una costruzione solenne e austera dedicata a Santa Maria dell’Isodia ed è di origine
normanna. È stata ricostruita tra la fine del XVII e l’inizio del XIX secolo. Si ipotizza che l’antica costruzione
debba ascriversi ai primi secoli d.C. La chiesa, di struttura romanica, ha impianto planimetrico a tre navate di
tipo basilicale; il portale è con stipite di pietra tufacea ornato da colonnine, sormontato in un riquadro dallo
stemma vescovile.
MUSEI
Museo di Paleontologia e Scienze Naturali dell’Aspromonte
Indirizzo: via Rimembranza - Tel: 0965.762013 - Cell: 3295629072
I ritrovamenti, custoditi nel museo, testimoniano importanti momenti della storia evolutiva della Calabria. La
collezione comprende un gran numero di esemplari fossili, circa 15.000, concernenti fauna e flora calabresi,
utili testimonianze paleogeografiche, di clima, di ambiente che abbracciano un gran lasso di tempo da
100.000 a 120.000 anni fa.
Museo Agro-Pastorale dell’Area Ellenofona
Indirizzo: Piazza Municipio, Istituto Ellenofono – Bova Marina - Tel. 0965/760811
Il Museo conserva oggetti e memorie testimonianze della storia dell’agricoltura e della pastorizia del
territorio.
COMUNE DI CINQUEFRONDI (Reggio Calabria, Calabria)
BENI ARCHEOLOGICI
Area in contrada Mafalda
L’area, di enorme valore storico-culturale, include i resti di un edificio termale ospitato nell’area residenziale
di una villa romana di età imperiale, tra il II e IV secolo dopo Cristo.
BIBLIOTECHE
Biblioteca – Mediateca
Indirizzo: via Vittorio Veneto, 52 - Tel: 0966940472
La Biblioteca Comunale di Cinquefrondi è stata istituita formalmente nel 1983, ereditando buona parte del
suo patrimonio documentale da un più vecchio Centro di Lettura Popolare, molto attivo a partire dagli anni
'70.
COMUNE DI CITTANOVA (Reggio Calabria, Calabria)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale Vincenzo de Cristo
Indirizzo: Via Rocco Gentile
Biblioteca comunale di Cittanova
408
MUSEI
Museo Civico di Storia Naturale
Indirizzo Viale Regina Elena – Tel. 0966/656161
Il museo è composto da oltre 200 reperti provenienti da tutto il mondo. In una sezione è possibile ammirare
i minerali fluorescenti che, sollecitati da raggi ultravioletti, emettono svariati colori, e i prodotti lavici
dell'Etna.
COMUNE DI CONDOFURI (Reggio Calabria, Calabria)
BIBLIOTECHE
Biblioteca "P. Valerio Rempicci"
Indirizzo: Via Peripoli, 47 – www.marianisti.it - tel .0965 784877
Biblioteca Comunale di Condofuri
COMUNE DI DELIANUOVA (Reggio Calabria, Calabria)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
Indirizzo Piazza Europa | Tel. 070 743413
La Biblioteca Comunale ha una collezione che supera i 4.560 volumi. Le sezioni principali sono tre: Adulti,
Ragazzi e Sardegna.
COMUNE DI GERACE (Reggio Calabria, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello feudale
Edificato probabilmente durante il VII secolo d.C., la sua esistenza è documentata già nel X secolo d.C. quando
fu devastato insieme alla città dai bizantini. Con l’arrivo dei normanni, intorno al 1050, fu ristrutturato e
fortificato. Nei secoli successivi subì ingenti danni in seguito ad alcuni catastrofici terremoti. Rimangono oggi
una grande torre e poche mura, in parte ricavate dalla roccia, che si affacciano a picco sui burroni circostanti.
Area in Contrada Stefanelli
Si tratta di un sepolcreto costituito da una trentina di tombe a camera scavate nella roccia, disposte su un
declivio, probabilmente lungo due sentieri paralleli scavati nella roccia. I sepolcri sono di forma
approssimativamente quadrata, con basse banchine disposte su due o più lati, talvolta preceduti da una
anticamera. Per la maggior parte non conservano più la volta.
Chiesa di San Francesco di Assisi
La chiesa di San Francesco è databile tra la fine del XIII secolo e i primi anni del XIV secolo. La struttura è
strettamente legata alle esperienze artistiche francescane e soprattutto angioine, cioè architetture
ecclesiastiche estremamente semplici. La chiesa è composta all’interno da un'aula rettangolare coperta da
un tetto a capriate, illuminata da una serie di finestre a lancetta sui lati lunghi e sul lato corto occidentale, e
senza alcuna decorazione architettonica, scultorea o pittorica. Al di là di un arco trionfale archiacuto, si apre
ad Oriente il presbiterio quadrangolare, coperto da una volta costolata ottopartita con colonnine angolari.
Oltre la parete dell'altare maggiore, si trova il volume parallelepipedo del coro quadrangolare, illuminato da
tre monofore archiacute di cui quella posta sulla parete orientale, ospita nella parte inferiore della parete
stessa il sarcofago di Nicola Ruffo di Calabria, risalente al 1374 e proveniente da botteghe napoletane attive
presso la corte angioina. Degno di nota è l’altare barocco in marmo intarsiato, databile agli anni sessanta del
Seicento e realizzato per volontà del frate Bonaventura Perna.
Chiesa di San Giovannello
La chiesetta di San Giovannello, in pietra e mattoni a navata unica, fu edificata attorno al X secolo.
Attualmente di rito greco ortodosso, consacrata il 5 novembre 1991 quale Santuario Ortodosso Panitalico
della Sacra Arcidiocesi Ortodossa d'Italia dal metropolita Ghenadios, è considerata la più antica Chiesa
Ortodossa d'Italia. Nel corso della sua lunga storia ha conservato la sua semplice e originaria architettura che
si presenta con tetto a campana, campanile a vela sulla cuspide del lato occidentale e ingresso principale sul
suo lato sud. Sui suoi prospetti si aprono sette monofore arcate e laterali che consentono un'adeguata
illuminazione. Al suo interno si trovano il Diaconicòn e Prothesis, accanto all'abside sporgente, tracce di
affreschi e una cisterna per la raccolta delle acque piovane.
Ex Chiesa della Nunziatella
La Ex Chiesa della Nunziatella è una chiesa che presenta ancora elementi dell’architettura bizantina del IX
secolo.
MUSEI
Museo Civico Comunale "Salvatore Gemelli”
Indirizzo: Piazza Tribuna presso Palazzo Tribuna (Vicino alla Cattedrale), tel:39 0964355009
Museo Civico Comunale “Salvatore Gemelli”.
410
Museo Diocesano
Indirizzo: c/o Cattedrale Piazza Tribuna –Tel. 0964/356323
La cattedrale di Gerace è considerato il più importante monumento medievale della regione. Dall’ingresso di
piazza Tribuna si accede alla cripta, ricavata dal forte dislivello del terreno, nota anche con il nome di
“catacombe” perché ricca in passato di sepolture oggi riscontrabili in alcune lapidi del pavimento. Tra gli
oggetti più preziosi all’interno, oltre ai candelieri dell’altare maggiore, si trova il pastorale dal raffinato nodo
a traforo con cherubini, il cui riccio, ricoperto da corpose volute, racchiude l’immagine dell’Immacolata,
realizzata a fusione e rifinita a cesello.
COMUNE DI MAMMOLA (Reggio Calabria, Calabria)
MUSEI
MuSaBa Museo Santa Barbara
Indirizzo: Viale Parco Museo Santa Barbara –Tel. +39 3332433496
Il parco-museo-laboratorio si sviluppa attorno ai resti di un antico complesso monastico del X secolo.
Trasformato nella sede della Santa Barbara Art Foundation, si trova al centro di un “nodo orografico” di
eccezionale interesse culturale e ambientale, noto da tempo per una serie di preesistenze archeologiche
particolarmente significative e diverse da quelle più conosciute in Calabria. Vi sono state infatti interessanti
presenze di popolazioni “indigene”. Una campagna di scavi confermò la presenza di necropoli dei “campi di
urne” del XII-VIII secolo a.C. e un insediamento che vi si sovrappose tra il VII e il IV secolo a.C. E' un museo
all'aperto, un vero e proprio parco scientifico con un programma di forte interattività, un parco laboratorio
produttivo.
COMUNE DI MOLOCHIO (Reggio Calabria, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Santuario dell’Immacolata di Lourdes
Il Santuario dell'Immacolata di Lourdes fu edificato, unitamente al Convento, dal Frate cappuccino Padre
Francesco Zagari da Scilla. La prima pietra fu posta dal Cardinale Gennaro Portanova, Arcivescovo di Reggio
Calabria, alla cui Arcidiocesi appartenne Molochio fino al 1927. Nella chiesa è custodita la statua lignea della
Madonna di Lourdes, scolpita a Parigi alla fine del secolo.
COMUNE DI OPPIDO MAMERTINA (Reggio Calabria, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Torre Inferrata Di Castellace
La zona archeologica di Castellace occupa il pianoro di Torre Cillea e Torre Inferrata, dove sono stati rinvenuti
nuclei sepolcrali della media età del bronzo (XII - X secolo a.C.) e di età ellenistica (IV - III secolo a.C.).
Area in Contrada Mella
Il territorio di Oppido ha una stratificazione storico-archeologica di notevole rilievo. In località Torre Cillea e
Torre Inferrata sono documentate presenze comprese tra i secoli VII e III a.C. ricollegabili ad area di abitato
e di necropoli. Sono stati portati alla luce i resti di un nucleo di popolazioni indigene ellenizzate prima e
successivamente di una comunità brettia. In contrada Mella, nei pressi della città medievale di Oppido, è
stato rinvenuto un insediamento risalente al III - I sec. a.C. e reperti riferibili all'età neolitica e all'età del ferro.
Nel cuore dell'Aspromonte, in località Palazzo, e più precisamente all'estremità di un lungo serro che domina
l'intero territorio di Oppido, è stata costruita nel IV sec. a.C. una struttura fortificata che, protetta da un
avancorpo, accoglieva una guarnigione in pianta stabile.
Area in Contrada Palazzo
Area conosciuta col toponimo “Palazzo”. Tra la metà del VI e i primi del V secolo a. C., prima della
fortificazione, l’area fu occupata dai Greci, come attestato dai frammenti di coppe rinvenuti. Dalla metà del
IV secolo a. C. essa viene costruita su una strada di argilla preesistente. L’economicità dei materiali impiegati
e la semplicità tecnica della messa in opera delle mura, mostrano i limiti tecnici dei costruttori della
fortificazione e confermano la presenza italica nel territorio reggino.
Torre Cillea di Castellace
L’ area del sito archeologico comprende il piccolo pianoro di Torre Cillea fronteggiato a ovest da quello di
Torre Inferrata. Il pianoro di Torre Cillea si estende su una superficie pianeggiante e oggi risulta intensamente
coltivato a uliveto. Le indagini effettuate in questa località consentono di confermare l’ipotesi della possibile
esistenza di un abitato in seguito alla scoperta di due necropoli di età protostorica e di età ellenistica, rilevate
nella vicina Contrada Inferrata. Il pianoro di Torre Cillea si presenta come un’area idonea per ospitare un
abitato. Tuttavia, data l’estensione limitata dello scavo, non è ancora possibile stabilire se si tratta di un
abitato di piccoli dimensioni (fattoria, villaggio) o di estensione maggiore. La cronologia fornita dai materiali
rinvenuti (ceramica a vernice nera, una moneta “AE” siracusana di età dionigiana) comunque non appare
riferibile alla necropoli di Torre Inferrata. Le strutture rinvenute a Torre Cillea rientrano piuttosto nell’ambito
cronologico della lamina bronzea, con dedica ad Eracle Reggino, risalente alla prima metà del V secolo a. C.
BIBLIOTECHE
Biblioteca comunale
indirizzo: Palazzo Grillo - Piazza Umberto I -Tel/Fax: 0966.870278
Biblioteca comunale di Oppido Mamertina.
COMUNE DI PLATI (Reggio Calabria, Calabria)
412
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di Santa Maria del Rosario Palazzo Oliva
La chiesa presenta una facciata modesta nella quale si apre il portale rettangolare, sormontato da una
monofora anch’essa rettangolare, corredata da vetri policromi. A sinistra si eleva una torre campanaria.
L'interno della chiesa, a navata unica, è decorata con stucchi di bianco e di verde e numerosi affreschi.
Particolare il soffitto che reca un dipinto raffigurante la Madonna del Rosario. La zona absidale, custodisce il
tabernacolo variamente decorato che ospita la statua della Madonna.
Palazzo Oliva
Imponente palazzo che si eleva su tre piani corredati da balconi in ferro battuto e finestre con cornice ad
arco. Il portale d'ingresso conserva lo stemma gentilizio sulla chiave di volta.
COMUNE DI REGGIO CALABRIA (Reggio Calabria, Calabria)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale "Pietro De Nava" e Pinacoteca Civica
Indirizzo: Corso Garibaldi angolo Via Osanna, 6, presso l’edificio del Teatro Comunale "F. Cilea"; Tel.
0965/324822 - Tel. Direzione 0965/324262
Biblioteca Comunale “Pietro de Nava” e Pinacoteca Civica di Reggio Calabria.
Biblioteca presso il Museo Archeologico
Indirizzo: Piazza de Nava 26 | Tel: 0965. 812255
la Biblioteca del Museo, con oltre diecimila volumi, il laboratorio fotografico e il laboratorio di restauro, sono
una riserva di grandi opere del passato.
Biblioteca Rabainisia e Museo di Storia della Farmacia
Indirizzo: Via Ravagnese Inferiore, 2, Tel: 347 674 6269
La Biblioteca Rabainisia, ha come primo nucleo il lascito della collezione appartenente ai progenitori della
dott.ssa Penna, la dott.ssa Giuseppina Gegnacorsi farmacista e il dott. Domenico Bova, veterinario formata
da circa 1.500 volumi attinenti quindi a tematiche farmacologiche e veterinarie. Più recenti sono invece i
volumi recuperati dalla biblioteca personale del Dott. Aldo Penna, medico chirurgo, specializzato nella
medicina dello sport, e della Dott.ssa Vera, farmacista. Con successive acquisizioni la biblioteca si è arricchita
di opere riguardanti discipline scientifiche, chimica, biologia, fisiologia, biochimica, farmacologia, igiene,
patologia, botanica farmacologica, ecc.
MUSEI
Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria
Indirizzo: Piazza de Nava 26 | Tel: 0965. 812255
Il Museo Nazionale di Reggio Calabria è uno dei musei archeologici più prestigiosi d'Italia, in quanto ospita
numerose e significative testimonianze delle colonie della Magna Grecia fiorite in Calabria e impreziosito dai
famosissimi Bronzi di Riace rinvenuti nel 1972. Aperto al pubblico nel 1954 ha sede nel Palazzo Piacentini. Il
museo custodisce le innumerevoli testimonianze delle grandi civiltà che, ancora oggi, il sottosuolo continua
a restituire con abbondanza. Preistoria e protostoria, numismatica, un lapidario, una pinacoteca e la più
recente sezione di archeologia sottomarina rendono ogni sala una finestra aperta sul passato, ogni reperto
un piccolo gioiello recuperato alla memoria.
Villa Genoese Zerbi
Indirizzo: via Zaleuco 16, tel: +39 0965 331360
Villa Genoese Zerbi è stata fino a pochi anni fa un importantissimo centro culturale della città di Reggio
offrendo periodiche mostre di pittura, scultura, architettura, fotografia. È stata, infatti, sede espositiva delle
mostre della Biennale di Venezia nel Mezzogiorno d'Italia.
Museo Agrumario e Industria Essenze
Indirizzo: Via Generale Tommasini, 2 -Tel. 0965 24315
Museo degli Agrumi e delle Essenze.
Museo del Bergamotto
Indirizzo: Vittorio Veneto, 52Museo del Bergamotto, della sua storia, delle origini e delle sue applicazioni.
Museo del Presepio
Indirizzo: Via Filippini 46 – Tel e Fax: (+39) 0965817021
Presepi artistici realizzati da maestri valdostani, bergamaschi, siciliani e napoletani nonché di produzione
calabrese e reggina. L’esposizione è arricchita da materiale illustrativo pertinente le tradizioni natalizie, quali
immagini sacre, fotografie, bassorilievi e musiche folkloristiche.
Museo dello Strumento Musicale
Indirizzo: Viale Domenico Zerbi Genoese - Tel: 0965 893233
Nato dal lavoro di ricerca del fondatore Demetrio Spagna, raccoglieva circa 800 strumenti musicali
provenienti da tutto il mondo, raggruppati in cinque gruppi. La collezione musicale (libraria e strumentale)
del museo è andata interamente distrutta in un incendio del 4 novembre 2013.
Museo dell’Artigianato Tessile
Indirizzo: Via Re Ruggero, 9 - Tel: 0965 336155
414
I reperti custoditi nel museo testimoniano la tradizione tessile e della seta, dal processo di lavorazione iniziale
fino al prodotto finito. Lo scopo è la valorizzazione e promozione di un patrimonio culturale, quello della seta
e della tradizione tessile calabrese in generale, che vanta una storia lunga circa 1000 anni e che ha
condizionato in modo forte lo sviluppo dell’economia locale. Esposti nel museo vi sono tessuti, abiti ed
accessori raccolti da metà ‘800 fino ai giorni nostri. Inoltre trovano spazio anche gli strumenti di lavorazione
degli stessi tessuti
Museo Diocesano
Indirizzo: Via Tommaso Campanella, 63
ll Museo sorge nel complesso architettonico dell'arcivescovado, che accoglie la biblioteca diocesana e
l’archivio storico diocesano. Un numero consistente di argenti sacri documenta il pregio del patrimonio di
antiche confraternite reggine, come quella del Santissimo Sacramento in Cattedrale, dei Santi Crispino e
Crispiniano nella chiesa omonima, di Gesù e Maria e di Sant’Eligio nella chiesa di Gesù e Maria,
dell’Immacolata nella chiesa della Santissima Annunziata.
Museo Etnografico Pellaro
Indirizzo: Via Quattronari n.36 Tel. 3496193813 - 328 3748313 - http://inuovivignaioli.com/
Il Museo è stato aperto a Pellaro nel 1986. E' composto da 8 sezioni, la prima è la "Sezione del Presente, dalle
attività creative alla storia del gruppo famiglia 'I Nuovi Vignaioli'", con oltre mille reperti.
Museo di Biologia Marina e Paleontologia di Reggio Calabria
Indirizzo: Via Stradella Giuffrè I°.32
Raccoglie le collezioni naturalistiche del territorio e le ricerche scientifiche di Angelo Vazzana, un vero esperto
locale in materia di Biologia e Paleontologia.
Piccolo Museo della civiltà contadina
Indirizzo: Via S.Angelo, 9 Ortì -Tel. 3294660098 - 3290821118 – 3891135374
Attraverso la visita del museo si può ricostruire la vita e la realtà che si respirava nei paesi della provincia. Nel
museo c'è la memoria di un passato recente che rappresenta le radici del territorio. Esteso su una superficie
di circa 130 mq., contiene attualmente più di 350 reperti.
Piccolo Museo San Paolo
Indirizzo: Via Sorgonà, 4/A, Tel: 0965 892426
Piccolo Museo San Paolo o Museo San Paolo è un museo di Reggio Calabria. Il museo sorge dietro il Santuario
di San Paolo e presenta una collezione molto ricca di reperti raccogliendo testimonianze e oggetti d’arte del
territorio che coprono la sua intera storia, dal periodo della Magna Grecia a quello bizantino, dall’età
medievale a quella contemporanea.
Museo di Storia della Farmacia e Biblioteca Rabainisia
Indirizzo: via Ravagnese Inferiore, 2 - Tel: 347 674 6269
All’interno della struttura si trovano moltissimi reperti datati, tra cui beute e vasellami, vetrerie, un mortaio
in finissimo bronzo datato 1630, un distillatore in vetro, un torchio in ghisa per agrumi, un torchio e un
raccoglitore per essenze per il bergamotto in legno del 1800, vari contenitori in rame per essenze di
bergamotto antichi e preziosi, richiesti anche per il Museo del Bergamotto di RC. Inoltre sono presenti
numerosi vasi da farmacia in vetro brunito a base ottagonale, ciascuno recante il cartiglio con l'indicazione
dell'estratto che vi era contenuto ("estratto di elleboro", "estratto di genziana", "estratto di rabarbaro", ecc..)
COMUNE DI SAN GIORGIO MORGETO (Reggio Calabria, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di Maria SS Assunta
La chiesa presenta una facciata terminante in alto con un frontone spezzato, sulla quale spicca il portale a
edicola; una finestra campeggia nella parte alta, mentre quattro lesene ioniche giganti completano il fronte.
All'interno, a navata unica, si possono ammirare il coro ligneo e l’Altare Maggiore in marmi policromi del XVIII
sec., la statua di S. Giacomo e altre opere d'arte.
Fontana monumentale sec XVII Piazza Marcello Amendola
Fontana in granito detta "Le quattro fontane", edificata nel 1664 e composta da una base di gusto
rinascimentale, due vasche in gusto barocco e, in cima, un altorilievo in marmo bianco, forse di origine greca,
raffigurante Venere.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
Indirizzo: via G. Oliva
Biblioteca Comunale di San Giorgio Morgeto
COMUNE DI SAN LUCA (Reggio Calabria, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castello di Potamia
Il villaggio, il cui nome originale era Potamia, visse per secoli al riparo della gran fortezza, ripercorrendo le
vicissitudini feudali di tutto il territorio. Sul mitico maniero corrono storie e leggende: dalla visita in
Aspromonte di papa Silvestro alla battaglia tra saraceni e cristiani di cui si trova traccia nel poema
cavalleresco Chanson d’Aspremont, nel quale la fortezza è chiamata Torre d’Aspromonte.
416
Immobile denominato Casa natale dello scrittore Corrado Alvaro
Si trova di fronte la chiesa matrice ed è un edificio a tre livelli edificato nel XVIII secolo. Aperta al pubblico, la
casa conserva l'arredo originale e i libri dello scrittore di “Gente d'Aspromonte”. La stanza da letto è stata
ricostruita nei minimi particolari e si presenta attualmente così come l'aveva lasciato lo scrittore sanluchese.
COMUNE DI SANTA CRISTINA D’ASPROMONTE (Reggio Calabria, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Chiesa di San Nicola di Mira
La Chiesa di San Nicola di Mira è stata affrescata intorno agli anni '50. Particolarmente interessanti sono:
l'affresco sulla navata centrale raffigurante la Vergine che trionfa su Satana raffigurato nell'iconografia
classica; l'affresco che si trova alla fine della navata centrale, prima dell'arco trionfale, che raffigura San Pietro
nell'atto di consegnare le chiavi della Chiesa a Pio XII° sotto lo sguardo del Cristo; infine, nel catino absidale,
la raffigurazione della Vergine in trono nel mezzo del Padre, del Figlio, del Santo Patrono, sulla sinistra, e di
Santa Cristina di Bolsena.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
Indirizzo: Biblioteca Comunale “Rocco Palamara” -tel. 0966 – 88020
Biblioteca Comunale di Santa Cristina d’Aspromonte.
COMUNE DI S. EUFEMIA D’ASPROMONTE (Reggio Calabria, Calabria)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Area in Località Serro di Tavola
Il sito archeologico di Serro di Tavola venne individuato casualmente nel 1983 in occasione di lavori di
rimboschimento condotti dal Corpo Forestale dello Stato sul versante ovest del promontorio di Spilinga. Il
sito archeologico è ubicato su quello che era un fondamentale percorso di collegamento tra la pian di Gioia
Tauro e la polis calcidese. Nel complesso sono state individuate tre fasi edilizie principali. La testimonianza
più antica emersa è rappresentata da un tratto di muro di cinta, che attesta la prima fase edilizia nel sito,
messo in luce lungo il lato sud del complesso per una lunghezza di circa 17 m. Si conserva solo la fondazione,
in primo piano, realizzata riempiendo una fossa arrotondata con terreno cineritico pressato insieme a scaglie
di pietra di piccola pezzatura. Lo scavo di quest’ultimo settore è avvenuto nel corso dell’ultima campagna
condotta nel sito e non vi è stata successivamente la possibilità di disporre di maggiori dati.
COMUNE DI SCIDO (Reggio Calabria, Calabria)
BIBLIOTECHE
Biblioteca comunale “Paolo Greco”
Indirizzo: Via Roma, nell’antico palazzo Ruffo (1875)
La biblioteca raccoglie un ingente patrimonio di grande valore storico e culturale costituito da beni
testimonianza di storia e cultura calabrese, presenza di testi pregevoli e ricercati, una rarissima edizione delle
tragedie di Ruffa, l’opera quasi completa del Galluppi, ecc. All’interno della biblioteca vengono custoditi
reperti archeologici, manoscritti, pergamene, beni etno-antropologici (capi di vestiario pregiato e raccolta di
pezzi in terracotta), reperti numismatici, mobili antichi(700/800).
COMUNE DI SINOPOLI (Reggio Calabria, Calabria)
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
Indirizzo: Palazzo Municipale di Sinopoli, Piazza Vincenzo Capua 1
Biblioteca comunale di Sinopoli presso il palazzo del Municipio.
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PARCO NAZIONALE DELL’ARCIPELAGO DI LA MADDALENA
COMUNE DI LA MADDALENA (Olbia-Tempio, Sardegna)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Forte San Vittorio
Forte San Vittorio, comunemente noto come Guardia Vecchia, sorge sul punto più elevato dell’Isola della
Maddalena. Edificato alla fine del XVIII secolo, fu usato anche come prigione: qui fu imprigionato il
cagliaritano Vincenzo Sulis, capopopolo durante le rivolte antipiemontesi del 1794. Alla fine del XIX secolo
l’area fu ulteriormente potenziata con l’edificazione di un’opera difensiva capace di controllare i principali
accessi all’Arcipelago.
Forte Balbiano
Edificata alla fine del XVIII secolo, batteria Balbiano deve il suo nome a Vincenzo Balbiano, viceré di Sardegna
tra il 1790 e il 1794. È ubicato ad ovest di Cala Gavetta, in una posizione ideale per il controllo del tratto di
mare compreso tra La Maddalena e Santo Stefano. Utilizzato per un periodo come ospedale, attualmente la
struttura si conserva solo nelle mura perimetrali mentre l’interno è stato radicalmente trasformato da
interventi a scopo abitativo e di restauro.
Forte S. Agostino
Realizzato alla fine del XVIII secolo, è ubicato tra Piazza Comando e Cala Gavetta. Con l’espansione del centro
abitato buona parte del forte fu abbattuto o inglobato delle costruzioni circostanti. Attualmente la sua
presenza è segnalata dall’andamento topografico delle costruzioni moderne che, in alcuni punti, ne
rispettano l’articolazione originaria.
Forte S. Andrea
Costruito tra il 1787 ed il 1790 (periodo durante il quale fu vicerè della Sardegna Thaon di Sant'Andrea) in
posizione elevata, alle spalle dell’abitato. Sulle mura di questo forte sventolò la prima bandiera dell’isola,
realizzata da Domenico Millelire, rappresentante Santa Maria Maddalena abbracciante la croce con sotto la
scritta "Per Dio e per il Re vincere o morire", attualmente conservata nella sala consiliare del Comune di La
Maddalena.
Forte Santa Teresa
Il Forte di Santa Teresa o Sant’Elmo fu costruito a Punta Tegge, alla fine del XVIII secolo, allo scopo di
difendere l’accesso occidentale alla rada di Mezzo Schifo. Dalla metà del secolo scorso l’area è divenuta
proprietà privata e il forte, abbandonato, si presenta oggi in pessime condizioni di conservazione.
Forte Carlo Felice
Così chiamato in onore di Carlo Felice, viceré di Sardegna tra il 1800 e il 1806, fu progettato dall’ammiraglio
Giorgio Andrea Des Geneys e realizzato alla fine del XVIII secolo. Il forte era caratterizzato da una struttura
imponente, arricchita da particolari decorativi simili a quelli caratterizzanti il Castello di Carloforte.
Nido d'aquila
Il complesso occupa la parte sommitale del promontorio tra Punta Tegge e Cava Francese, punto ideale per
la difesa delle coste occidentali dell’isola. La costruzione, ordinata dal Ministero della Difesa nel 1886, fu
ultimata (almeno nelle strutture principali) nel 1889.
Punta Tegge
Questa opera di fortificazione, terminata alla fine del XVIII secolo, è ubicata a ridosso di un imponente blocco
granitico che ne garantisce il riparo dagli attacchi da mare. La struttura era formata da una postazione di tiro
ospitante sei cannoni, una caserma a un solo piano e strutture di servizio.
Batteria della Peticchia
La Batteria della Peticchia è stata edificata, alla fine del XiX secolo, sul promontorio di Cala Camiciotto al fine
di sorvegliare il canale della Moneta.
Batteria Trinita
Edificata alla fine del XIX secolo in posizione elevata sul promontorio della Trinita, consentiva il controllo di
un’ampia porzione delle coste maddalenine nel settore compreso tra Cala d’Inferno e il canale di Moneta.
Opera Punta Villa
Questa opera difensiva, situata a circa 1 km a levante di Guardia Vecchia, avrebbe dovuto ospitare cannoni
di piccolo calibro capaci di incrociare il fuoco di Peticchia e assicurare un maggiore controllo sull’accesso al
Canale di Moneta.
Spalmatore
La postazione, risalente alla prima metà del XX secolo e per buona parte scavata direttamente nel granito,
occupa la punta nord-orientale della cala di Spalmatore.
Carlotto
Il complesso, della prima metà del XX secolo, è formato da una banchina d’attracco ben protetta, una
caserma per l’alloggio delle truppe e da alcune postazioni contraeree ben mimetizzate nelle rocce.
Puntiglione
Il punto di vedetta è accessibile dalla strada che da Guardia Vecchia scende verso i Colmi.
Villa Webber
Fu edificata alla fine del XIX secolo in località Padule dal primo proprietario, l’inglese James Phillipps Webber.
Abitata fino al 1928, la villa fu requisita dallo Stato Regio Italiano nel 1943. Proprio quell’anno, nel mese di
agosto, fu imprigionato nella struttura Benito Mussolini. Successivamente la struttura è stata completamente
abbandonata.
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Cava Francese
Coltivata fin dal 1860, la cava fu acquistata nel 1870 dalla Banca di Costruzioni di Genova. Il granito fu
impiegato in numerose opere edilizie, sia in Italia che all’estero. L’area si estende su una superficie di 250.000
mq. Fu abbandonata nella metà del XX sec. a causa dell’elevata incidenza dei costi.
Chiesa della Trinita
La chiesa, costruita con granito a vista, è la più antica dell’Arcipelago, edificata già all’indomani
dell’occupazione sabauda (1780). In un primo momento fu dedicata a Santa Maria Maddalena e solo
successivamente dedicata alla Santissima Trinità.
Chiesa di S. Maria Maddalena
Il primo impianto di questa chiesa - che risale ai primi anni dell’800 - fu ritoccato più volte, fino ai lavori del
1952, che modificarono sensibilmente la struttura originaria, sostituendo la facciata neo classica ed
eliminando le decorazioni in stucco e gli affreschi interni. Nel 1993 la facciata fu riportata ad uno stile più
simile a quello originale. All’interno della struttura sono ospitati beni di grande valore storico e artistico:
l'altare maggiore in marmi policromi, il crocifisso ligneo di scuola ligure (1831) e il quadro di San Giorgio.
Nell'abside sopra il coro, si trova la nicchia contenente una statua lignea di s. Maria Maddalena, databile tra
il (XVIII e il XIX sec.).
Caprera, Batteria Arbuticci
Il complesso fortificato nasce alla fine del XIX secolo su Monte Arbuticci al fine di sbarrare l’ingresso al canale
di Moneta, passaggio importante per l’accesso ai punti strategici del sistema difensivo isolano. Attualmente
il forte, completamente restaurato, ospita il Memoriale di G. Garibaldi.
Caprera, Batteria Stagnali
Realizzato alla fine del XIX secolo, il complesso è costituito da una batteria su terrapieno e, all’interno della
Cala di Stagnali, da un quartiere per l’alloggiamento delle truppe dotato di magazzini e scuderie, al cui interno
è attualmente ospitato il Centro di Educazione Ambientale del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La
Maddalena.
Caprera, Monte Rasu
Il complesso, risalente alla fine del XIX secolo, è costituito da due batterie costituite da piazzole, terrapieni
ed edifici per le truppe e le munizioni. Nei pressi della batteria furono inoltre costruiti edifici per
l’accampamento delle truppe.
Caprera, Monte Rasu Superiore
Il complesso, parzialmente scavato nel granito, fu realizzato – alla fine del XIX secolo - sulla parte superiore
della piccola altura, al fine di garantire fuoco a lunga gittata lungo la linea di sbarramento orientale.
Caprera, Punta Rossa
Il complesso di Punta Rossa fu realizzato con funzioni di difesa, sulla punta meridionale dell’isola, durante la
prima metà XX secolo. È una delle batterie di elevata potenza – in grado di effettuare tiri radenti – realizzate
nel medesimo periodo e localizzate in prossimità del mare.
Caprera, Candeo
La postazione è stata armata durante la seconda Guerra Mondiale. L’area è raggiungibile da un piccolo molo
di sbarco, collegato da un breve sentiero alle due postazioni in calcestruzzo e rivestite da granito, al fine di
mimetizzarle perfettamente con la roccia circostante.
Caprera, Messa del Cervo
Si trova sul sentiero che da Arbuticci scende verso Candeo. È un’altra delle batterie realizzate tra la Prima e
la Seconda Guerra Mondiale, rivestite in granito per renderle mimetiche e tutelarle da attacchi aerei.
Caprera, Poggio Baccà
La postazione è ubicata lungo il sentiero che collega Stagnali a Punta Coda. Si tratta di una delle batterie
realizzate tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, rivestite in granito per renderle mimetiche e tutelarle
da attacchi aerei.
Caprera, Isola del Porco
La piccola isola ospita la contraerea Del Grosso e un piccolo casotto di osservazione per le ostruzioni
subacquee. Fa parte delle fortificazioni erette tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale.
Caprera, Casa di Giuseppe Garibaldi
La casa museo, che risale alla metà del XIX secolo, è attualmente inserita in un’ampia area protetta, sede del
Museo del Compendio Garibaldino.
Caprera, Esamotore Messerschmitt 323 Gigant.
Aereo da trasporto dell’aereonautica tedesca, della prima metà XX secolo, precipitato nel corso della seconda
guerra mondiale. Probabilmente in seguito ad un tentativo di ammaraggio a circa 4 km da Caprera, l’aereo
affondò rapidamente fino a raggiungere l’attuale posizione di giacitura a -65 m s.l.m.
Torre di Santo Stefano, isola di Santo Stefano
Questa fortificazione è ubicata sulla punta orientale di Cala Villa Marina; fu progettata nel 1771 al fine di
garantire il controllo sulle isole. Nel 1793, risultando in posizione isolata rispetto alle altre fortificazioni
dell’Arcipelago, fu facilmente occupata dai Francesi e permise a Napoleone di piazzare l’artiglieria contro La
Maddalena.
Forte San Giorgio, isola di Santo Stefano
Costruito in posizione elevata, era stato edificato alla fine del XVIII secolo per rafforzare il controllo sull’isola,
sorvegliando il braccio di mare tra La Maddalena e Santo Stefano.
Punta dello Zucchero, isola di Santo Stefano
Questa batteria, realizzata nella prima metà XX secolo, fa parte delle fortificazioni mimetiche realizzate tra la
Prima e la Seconda Guerra Mondiale per migliorare la difesa dell’isola. Vi si accede percorrendo il sentiero
che dalla banchina di Cala Villa Marina arriva alle cave di granito. Era destinata ad ospitare le contraeree.
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Cava di Cala Villa Marina, isola di Santo Stefano
Fu aperta alla fine del XIX secolo. Al suo interno è tuttora visibile la statua di Costanzo Ciano, alta 13 metri,
commissionata dal governo fascista e realizzata dallo scultore toscano Arturo Dazzi. L’opera avrebbe dovuto
essere collocata all'ingresso del porto di Livorno.
Zanotto, Isola di Spargi
Si tratta di una batteria antinavale, terminata nella prima metà del XX secolo, ubicata all’estremità nordoccidentale dell’isola di Spargi. L’area occupa un pianoro su cui sono stati realizzati gli edifici di servizio e per
il riparo delle truppe, tutti perfettamente mimetizzati con i graniti circostanti e messi in connessione da una
fitta rete di passaggi e gallerie.
Pietragliaccio, Isola di Spargi
Il complesso, perfettamente mimetizzato tra i graniti dell’isola, è costituito da due caserme, la stazione di tiro
al centro delle sei piazzole per il posizionamento delle mitragliere, gli edifici per l’alloggio degli ufficiali.
Batteria Zavagli, Isola di Spargi
È una fortificazione risalente alla prima metà del XX secolo. L’area militare era attrezzata con una postazione
per mitragliere, una caserma per l’alloggio dei marinai dotata di strutture di servizio e cisterne, una piccola
banchina d’approdo.
BENI ARCHEOLOGICI
Spiaggia di Cavalieri, Isola di Budelli
In quest’area si ritrovano resti risalenti a un periodo compreso tra il II secolo a.C. e il VI secolo d.C. A causa
del progressivo innalzamento del mare e della forte pressione antropica, l’area è soggetta a una progressiva
dinamica erosiva; tale fenomeno ha progressivamente consumato terreni di origine continentale, mettendo
in luce una notevole quantità di ceramica ascrivibile ad epoca romana. L’ampio arco cronologico, come
indicato dalle differenti tipologie de reperti ritrovati, indurrebbe a rapportare tale frequentazione alla
presenza di un punto di sosta o di approdo, funzionale al riparo delle imbarcazioni durante la traversata delle
Bocche di Bonifacio.
Relitto di Cala di Roto, Isola di Budelli
Il relitto, segnalato alle autorità competenti solo di recente, risale presumibilmente al V sec. d.C. e non è mai
stato oggetto di studi specifici. I materiali raccolti, segnalati e consegnati alla Soprintendenza, indicano
produzioni dell’Africa settentrionale in uso nella prima metà del V sec. d.C.
Relitto di Punta Galera, Isola di Caprera
Presso Punta Galera è segnalata la presenza di un relitto – risalente al II sec. d.C. - con un carico di anfore
olearie provenienti dalla Spagna meridionale.
Cala Francese
Resti di carico dispersi su un basso fondale, rappresentati da scarsi frammenti ceramici e da alcuni materiali
fittili da costruzione, indicherebbero la presenza di un relitto di età repubblicana; tuttavia la presenza di
materiali riferibili ad epoche successive suggeriscono diverse fasi di frequentazione, inducendo dunque a una
certa prudenza, in attesa di ulteriori e più mirate indagini. La datazione attuale indica una frequentazione
dell’area nel II- I sec. a. C.
Cala Spalmatore
All’interno di questa rada sono stati individuati diversi giacimenti archeologici, ascrivibili a periodi diversi che
vanno dal V al XVII sec. d.C.. La cala, protetta da tutti i venti e benedetta dalla presenza di acqua dolce,
dovette rappresentare un luogo di sosta ideale per le navi in transito nell’Arcipelago. I materiali raccolti
indicano un nucleo principale databile tra il X e il XVII sec.; non mancano tuttavia elementi materiali per
estendere la frequentazione ad epoca romana e tardo romana.
Relitto di Razzoli, Isola di Santa Maria
A ponente degli scogli di Cala Lunga, a sud-ovest di Razzoli, è stato segnalato un relitto a -7 m s.l.m., databile
al periodo imperiale. Si tratta di una distesa di tegole, alcune ancora impilate, di fattura romana. Potrebbe
trattarsi di un carico di materiale edile prodotto a Roma e destinato ad essere esportato nelle province.
Relitto di Tamarici, Isola di Santa Maria
E’ un relitto di epoca romana di cui è stata individuata ad oggi solo una parte del carico, dispersa su un fondale
prevalentemente roccioso. Le tipologie ceramiche indicherebbero un carico misto di prodotti provenienti
dalle coste settentrionali dell’Africa, in particolare dall’Algeria e dalla Tunisia, risalenti al III-IV sec. d.C.
Relitto di Santa Maria, Isola di Santa Maria
Presso il faro di Punta Filetto è segnalato un relitto il cui carico, sulla base degli appunti redatti dagli scopritori
nel 1959, dovrebbe essere costituito da anfore di tipo Africane risalenti al III sec. d.C..
Tafone di Cala Villamarina, isola di Santo Stefano
Questa cavità, scoperta nel 1956, probabilmente era nel Neolitico Medio un insediamento temporaneo,
frequentato da un piccolo gruppo di uomini. All’interno sono stati ritrovati prevalentemente strumenti in
ossidiana e pietra, oltre a frammenti fittili e resti di pasto.
Tafone di Cala Corsara, Isola di Spargi
All’interno del tafone-abitazione sono state rinvenute tracce delle più antiche fasi di frequentazione attestate
in Gallura (Neolitico Antico), come indicato dalla presenza di ceramica cardiale in associazione con manufatti
litici in selce e ossidiana. Non mancano tuttavia elementi per estendere il periodo di frequentazione fino
all’epoca dei nuraghi. Attualmente ubicato a circa 8 m dalla battigia, il riparo era chiuso sul lato mare da un
muro di grossi blocchi di granito mentre l’accesso, oggi completamente occluso da una duna sabbiosa di
formazione più recente, si apriva sul lato opposto.
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Relitto di Secca Corsara, Isola di Spargi
Il relitto si fa risalire ad un’età compresa tra il II e il I secolo a.C. Si tratta di una nave oneraria che trasportava
un carico costituito prevalentemente da vino contenuto in anfore prodotte nell’Italia tirrenica, insieme ad
altri beni rappresentati in gran parte da elementi in ceramica e di mobilio.
Relitto di Spargiottello, Isola di Spargi
Importanti quantità di contenitori da trasporto di età romana, dispersi lungo un costone roccioso tra i -24 e i
-34 m s.l.m., indicano la presenza di quello che è, ad oggi, il relitto più antico (II secolo a.C.) individuato
nell’Arcipelago di La Maddalena. Il carico è composto prevalentemente da anfore di tipo Greco-italico,
produzione ascrivibile alle officine centro-italiche, destinata al trasporto di vino.
Relitto di Cala Corsara, Isola di Spargi
All’interno della cala, ad una profondità di -4 m s.l.m., sono visibili i resti lignei di una nave oneraria di epoca
romana. Nonostante l’apparente assenza di carico, alcuni elementi ceramici (per buona parte ascrivibili a
produzioni della Spagna meridionale) rinvenuti in dispersione superficiale, sono coerenti con una datazione
intorno alla metà del I sec. d.C.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
indirizzo: Via Regina Margherita | telefono: 0789 737470 | sito: www.comune.lamaddalena.ot.it
Biblioteca Comunale ubicata presso l’Ex Artiglieria
MUSEI
Sistema Museale dell’Isola di Caprera
indirizzo: Isola di Caprera | telefono: 0789 727162| sito: www.comune.lamaddalena.ot.it
Il Sistema Museale dell’Isola di Caprera del comune di La Maddalena si compone del Compendio Garibaldino
e del Memoriale di Giuseppe Garibaldi. Il primo è un sito di eccezionale interesse storico – artistico e
paesaggistico, che custodisce importanti testimonianze della presenza di Giuseppe Garibaldi. L’Eroe dei Due
Mondi, visse a Caprera per oltre venticinque anni, dedicandosi ad attività legate alla terra. Il luogo merita un
profondo rispetto, poiché conserva memorie storiche dello Stato Italiano, nonché la tomba di Giuseppe
Garibaldi e dei suoi familiari. Il Memoriale invece è allestito all’interno della fortezza di Arbuticci; è un museo
innovativo e di grande suggestione, dotato di sistemi multimediali all’avanguardia, che permettono
approfondimenti interattivi sulla vita e le gesta del più grande protagonista del Risorgimento italiano.
Museo Diocesano
indirizzo: Via Barone Manno | telefono: 0789 737400 | sito: www.comune.lamaddalena.ot.it
La caratteristica più importante del Museo, che ha sede nella Chiesa Parrocchiale di S.M.Maddalena, è quella
di essere il luogo della memoria della Fondazione della cittadina. Il cosiddetto “Tesoro di S.M.Maddalena” si
compone di ex-voto offerti dai fedeli alla Santa Patrona. Fanno parte del tesoro dipinti, vecchi tabernacoli,
paramenti sacri, statue e libri antichi. Di particolare importanza storica il servizio d’Altare, donato
dall’Ammiraglio Orazio Nelson alla Parrocchia nel 1804, accompagnato da lettera autografa.
Museo Geomineralogico Naturalistico
indirizzo: via Ammiraglio Magnaghi 25| telefono: 329 6221680 | sito: www.comune.lamaddalena.ot.it
Il museo è costituito da due grandi sale dove sono esposti campioni di rocce, minerali, fossili, conchiglie ed
altro provenienti da diverse zone del territorio del Parco. L’edificio accoglie inoltre un’area di ricerca
composta da aule destinate all’attività didattica, laboratori ed esposizioni di attrezzi da lavoro delle attività
estrattive.
Museo del Mare e delle Tradizioni Marinaresche
indirizzo: Centro di Educazione di Stagnali, isola di Caprera | telefono: 340 6909913| sito:
www.comune.lamaddalena.ot.it
Il museo raccoglie oggetti, documenti e tutto ciò che riguarda il recupero della cultura antica locale
indissolubilmente legata al mare.
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PARCO NAZIONALE DELL’ASINARA
COMUNE DI PORTO TORRES (Sassari, Sardegna)
BENI ARCHITETTONICI E ARTISTICI DI INTERESSE STORICO
Castellaccio
Questa fortezza di origine medievale - alcuni autori ne attribuiscono la costruzione ai Malaspina, altri ai Doria
– domina la piana di Fornelli. Ristrutturata durante il dominio spagnolo nel XVI secolo, periodo di aspre lotte
contro pirati e i francesi, oggi viene utilizzata come postazione per la vedetta antincendi. I visitatori possono
accedervi solo con la guide dell'Ente Parco.
Cenobio di S.Andrea
Fu eretto, intorno alla metà del 1100, da monaci camaldolesi provenienti dall’Abbazia pisana di San Michele
in Borgo. Dei manufatti originari – realizzati con pietre granitiche locali – non è rimasta traccia. I ruderi di
case oggi visibili sono presumibilmente resti di dimore di pastori, costruite nello stesso sito intorno al 1700.
Torre di Trabuccato, Torre Cala d’Arena e Torre di Cala Oliva
Tra gli ultimi anni del XVI secolo ed i primi del XVII il governo spagnolo eresse sull’isola – a quel tempo
praticamente disabitata ma considerata importante avamposto difensivo - tre torri costiere, disposte in
maniera funzionale all’interno di un sistema articolato di avvistamento, che comprendeva anche il Castello
Aragonese da una parte e quello di Alghero dall’altra. La Torre di Trabuccato è una torre costiera cilindrica
con scala nella cortina muraria e pilastro centrale, la cui esistenza è documentata già nel 1639. È stata
restaurata più volte tra il 1720 e il 1834. La torre Cala d’Arena è anch’essa una torre costiera cilindrica,
distrutta nel 1637 e ricostruita nel 1720. Infine la torre di Cala d'Oliva è della medesima tipologia, con scala
nella cortina muraria e la cui esistenza è documentata già nel 1639. Restaurata negli anni 1766-1834, è
rimasta in uso fino al 1843.
Insediamenti fra il 1768 e il 1885
In questo intervallo temporale vengono realizzati i principali insediamenti abitativi nell'Isola. Sono
documentate varie forme di aggregazione spontanea:
a Cala d'Oliva un vero e proprio borgo formato in modo preponderante da famiglie di pescatori provenienti
da Camogli (nel 1833 25 famiglie per un totale di 125 persone);
a Cala Reale un “nucleamento” di pastori e pescatori (nel 1833, 12 famiglie per un totale di 35 persone);
a Fornelli altro “nucleamento” di pastori (nel 1833, 8 famiglie);
in varie zone dell'Isola, individuate come “cussorgie”, avevano stabilito residenza (sempre nel 1833) una
quarantina di famiglie per un totale di 120 persone.
Cala Oliva
Cala d’Oliva è una baia localizzata nel tratto superiore della costa orientale dell’isola. Al suo interno si affaccia
l’omonimo borgo, con la parte più antica caratterizzata da case basse e bianche, separate da stradine
lastricate in pietra. Alle sue spalle sorgono gli edifici dell'ex colonia penale, oggi adibiti a sede dell'Ente Parco
e del Centro di Educazione Ambientale. I beni d’interesse storico-architettonico presenti all’interno del
centro abitato sono la Chiesa - costruita sui resti di un’altra cappella, la cui esistenza era accertata già nel
1842 – e il Cimitero, realizzato certamente prima del 1885. Sono ritenuti beni d’interesse storico anche le
seguenti strutture di servizio della Colonia Penale: Bunker, Lavanderia, l’Officina e sue pertinenze, il
Mattatoio, il Caseificio ed il Serbatoio idrico
Faro di Punta Scorno
Situato a nord ovest del golfo dell'Asinara, fu realizzato nel 1854 e attivato nel 1859 dal Regio ufficio del
Genio Civile del regno di Sardegna. La torre circolare è alta circa 35 metri, costruita al centro di un fabbricato
di servizio a tre piani. E' stato presidiato fino al 1977.
Cala Reale
Cala Reale è localizzata nella porzione superiore dell’isola, sul tratto di costa che guarda verso meridione.
Quest’area è stata in passato sede di un lazzaretto – dove venivano ricoverati gli equipaggi delle navi su cui
si erano verificate episodi di malattie infettive – e veniva utilizzata dai Savoia durante le loro permanenze
sull’isola. I beni d’interesse storico architettonico sono: i Ruderi borgo "La Reale", Palazzo Reale, L'ospedale,
La Cappella, la Chiesa, e la Casa dei Faristi.
Ruderi borgo "La Reale"
I Ruderi del borgo, conosciuto come “La Reale” , risalgono ai primi dell‘800 e sono tutto ciò che resta del
primo insediamento abitativo.
Palazzo Reale
Era la residenza utilizzata dai Savoia, oggi sede del Parco Nazionale dell’Asinara. La scalinata, i giardini e
l’ingresso del Palazzo Reale sono allineati al molo d’approdo, contribuendo a conferire a tutto l’insediamento
un assetto urbanistico peculiare, che risente dell’influenza piemontese.
L'ospedale
Fa parte dell'insieme di edifici che costituiscono la Stazione sanitaria marittima ed è stato ultimato nel 1889.
Lo stile rispecchia fortemente quello dell'epoca; molto caratteristico è il porticato in ghisa. Non troppo
distante dall'ospedale v'è il laboratorio batteriologico, anch'esso edificato nel massimo periodo di affluenza
alla stazione sanitaria.
La Cappella
Nel corso della prima guerra mondiale numerosi prigionieri di guerra, ammalati, vennero riversati nel
lazzaretto dell'Asinara. Proprio per questa elevata presenza di austro-ungarici venne edificata una cappella,
realizzata secondo lo stile del loro paese. È interamente fatta in blocchi di cemento ed in facciata presenta 4
colonnine e un bassorilievo raffigurante la pietà.
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La chiesa
Inizialmente adibita a forno crematorio, venne trasformata in chiesa intorno al 1950, innalzando il camino e
trasformandolo in un campanile. La struttura è composta da 3 navate, di cui la centrale termina con un'abside
a N; in facciata sono presenti 2 colonne in granito, sulle quali poggia il timpano.
Casa dei faristi
Si tratta di un imponente edificio razionalista, realizzato nella stessa epoca del faro di 5° ordine posto a
segnalazione delle secche denominate "Scogli neri", antistanti all’attracco di Cala Reale.
Cave di granito
Le cave di granito di Fornelli hanno datazione incerta ma venivano utilizzate usate sin dal periodo romano.
La maniera migliore per visitarle è percorrere il Sentiero del Granito, in gran parte ciclabile, che costeggia il
mare in un alternarsi di calette, macchia mediterranea, giunchi e piccoli stagni temporanei, fino alle due
spiagge di Punta Li Giorri. Qui il sentiero si fa più impervio e conduce alle 3 cave.
Il periodo compreso fra il 1885 e il 1914
In seguito alla ripartizione territoriale dell'isola fra il Ministero della Marina – per la creazione di strutture
sanitarie di quarantena - e il Ministero dell’Interno – per la realizzazione di una Colonia Agricola di Pena - , ha
luogo l’edificazione di un considerevole numero di fabbricati e la trasformazione ed integrazione di quelli
preesistenti.
In particolare, le strutture connesse alla stazione sanitaria richiedevano tipologie ed infrastrutture
specializzate, all'epoca anche di notevole valore medico-scientifico. Per questo motivo vennero realizzate exnovo e costituiscono tutt'ora, anche se in grave stato di decadenza, il patrimonio architettonico più
importante dell'isola.
Viceversa l’adeguamento di precedenti strutture agro-zootecniche-insediative alle esigenze della nuova
Colonia Agricola ha determinato interventi edilizi di tipo sparso e più puntuali, limitati alla realizzazione delle
cosiddette “diramazioni” per l'alloggiamento dei detenuti e degli agenti di custodia. Esistono inoltre sull’isola
anche testimonianze non prettamente "architettoniche" ma comunque importanti perché espressione
significativa dell’attività degli abitanti in quel determinato periodo storico: rientrano tra queste i “segni” dei
campi di prigionia della Prima Guerra Mondiale e le modificazioni del terreno realizzate per consentirne la
coltivabilità, quali le regimentazioni idriche di Campo Perdu o i terrazzamenti in prossimità di Case Bianche.
Diramazione di Fornelli
Situato nella parte più meridionale dell'isola, sull'omonima piana, questa dislocazione era costituita da tre
dormitori. La struttura originaria, risalente alla fine dell’800, è stata modificata da numerosi interventi;
tuttavia si riconoscono l’impianto a doppia corte con le celle disposte nei lunghi corridoi e i diversi spazi
interni per l’ora d’aria, sottoposti un tempo a continua sorveglianza.
Diramazione S. Maria
Ad est del carcere, seguendo una larga strada sterrata, si raggiunge in breve tempo l’insediamento di Santa
Maria, una ex diramazione carceraria a prevalente destinazione agricola sorta intorno al 1950. Il complesso
è costituito dal carcere, dalle strutture per le attività zootecniche e agricole, dominate da due silos in
cemento, e dalle stalle ormai dismesse, con attrezzi da lavoro ancora in sito.
Diramazione di Tumbarino
Diramazione carceraria agricola nata su un precedente piccolo agglomerato di case, trasformata in carcere
negli anni '80 e dismessa nel 1983.
Diramazione Campo Perdu, serbatoio idrico e sistema di regimentazione idrica
Una delle più importanti diramazioni agricole, per il cui funzionamento furono realizzati un complesso
sistema di captazione e raccolta delle acque superficiali, nonché un apposito serbatoio
Diramazione Campo Faro e serbatoio idrico
Diramazione carceraria agricola della Casa di lavoro all'aperto.
Diramazione di Trabuccato e serbatoio idrico
Edificio carcerario sorto nei primi del '900 su precedenti strutture sanitarie, in funzione sino agli anni '90.
Diramazione Centrale
Diramazione carceraria agricola, in funzione fino agli anni '90.
Diramazione Case Bianche e terrazzamenti
Diramazione agricola sorta su precedenti insediamenti rurali. Di significativo valore anche i terrazzamenti –
che riguardano una porzione di terreno di circa 5 ettari – realizzati per l’impianto di vigneti e la coltivazione
di specie fruttifere.
Diramazione Elighe Mannu
Diramazione agricola sorta su precedenti insediamenti rurali.
Campo di prigionia di Stretti
Nei pressi di Cala Marcutza si trovano i resti dell'insediamento carcerario di Stretti, originariamente campo
di concentramento per i prigionieri austro-ungarici della prima guerra mondiale, dismesso nel 1958.
BENI ARCHEOLOGICI
Domus de janas
Le domus de janas (letteralmente case delle fate) - probabilmente di origine protonuragica - costituiscono la
testimonianza della prima presenza umana sull’isola. Realizzate negli anfratti dell’unica lente di calcare
morbido presente sull’isola, nei pressi della ex-diramazione carceraria agricola di Campu Perdu, non si hanno
evidenze riguardo alla loro reale funzione (tombe o dimore?). Coevo è il bronzetto nuragico raffigurante il
bue stante, probabilmente ritrovato sull’isola e attualmente esposto all’Antiquarium Turritano di Porto
Torres.
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BIBLIOTECHE
Biblioteca Comunale
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MUSEI
Museo Centro del Mare, Cala Reale
Tel. +39.(0)781.857123 Cell.+39.345.3683626
Museo che mira a promuovere e concentrare l’attenzione sul significato e l’importanza della biodiversità
mediterranea. Il Centro è costituito da un sistema di sale che, sotto diversi aspetti, riproducono il
funzionamento dei principali ecosistemi dell'Area Marina Protetta dell'Asinara. All'interno delle teche sono
esposti i rappresentanti dei principali gruppi floristici e faunistici presenti nel mare dell'Asinara.
Museo del Porto
Indirizzo: Via Azuni, 4 - "La Piccola" Tel. 347 2751234 - 348 8996823
Ha come obiettivo la conservazione della memoria della città attraverso lo sviluppo del suo Porto. All’interno,
la posizione delle vetrate ricorda la forma di una nave e sono proiettati dei filmati riguardanti la prima e la
seconda metà del Novecento.
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CREDITS:
Catalogo del Capitale Culturale nei Parchi Nazionali
Catalogo realizzato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – Direzione
Generale per la protezione della Natura e del Mare, e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile
Gruppo di lavoro MATTM: ELEONORA BIANCHI, DIEGO MARTINO, FRANCESCO RANDISI
SUSDEF: GIUSEPPE DODARO, VITTORIA PAPA, ANNA PARASACCHI
Editing DELIA MILIONI
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