PSICOLOGIA SOCIALE La percezione degli altri e i processi attributivi

Facoltà di Sociologia
Università di Milano-Bicocca
PSICOLOGIA SOCIALE
La percezione degli altri e i
processi attributivi
Simona Sacchi - 3° PERIODO - aprile-giugno 2009
I principi di elaborazione
1) Conservatorismo
Le opinioni degli individui, la loro visione del mondo, è lenta a
cambiare e tende a perpetuare se stessa. Gli atteggiamenti, le
prime impressioni, gli stereotipi vengono conservati e protetti.
2) Accessibilità
Più le informazioni sono accessibili più sono influenti.
L’informazione più disponibile esercita un’influenza maggiore nella
nostra vita mentale.
3) Profondità di elaborazione
Gli individui tendono a ‘risparmiare’ energie cognitive. Si affidano,
generalmente, a un’elaborazione superficiale delle informazioni.
Quando le aspettative vengono contraddette o quando sussistono
particolari stati motivazionali, le persone possono intraprendere
processi di elaborazione più profondi.
a.a. 2008/2009 FACOLTA’ DI SOCIOLOGIA - Psicologia Sociale – Simona Sacchi
1
IL CONSERVATORISMO
Conservare le impressioni
Una volta che ci siamo formati un’impressione o
un’opinione su un’altra persona o su un gruppo
di persone, queste ipotesi iniziali guideranno il
nostro comportamento e le nostre interazioni
sociali.
Tutti noi tendiamo a conservare e difendere
queste nostre ipotesi e impressioni iniziali,
anche quando sono state basate su processi e
attributi superficiali.
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Conservare le impressioni: elaborazione superficiale
Quando facciamo riferimento a impressioni o credenze
formatesi in passato, non ricordiamo il processo da cui
tali impressioni sono state generate.
(passato)
elaborazione superficiale Æ impressione
(presente)
impressione Æ elaborazioni successive
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Conservare le impressioni: elaborazione complessa
L’integrazione di nuove informazioni nel nostro sistema di
conoscenze avverrebbe attraverso un processo sequenziale e
continuo (e.g. Anderson, 1981; Einhorn e Hogarth, 1981).
Nella vita quotidiana, l’integrazione di informazioni avviene attraverso un
processo sequenziale. Le informazioni vengono ricevute una alla volta ed
integrate in un’impressione in evoluzione continua (Anderson, 1981; p.144).
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Conservare le impressioni: elaborazione complessa
aggiornamento sequenziale Æ problema dell’effetto d’ordine
Ovvero
gli effetti che l’ordine di presentazione delle informazioni e
degli attributi di un individuo può avere sul giudizio finale
espresso su quell’individuo.
Infatti
valutazione compiuta dopo aver acquisito le informazioni A e
B differente da quella formulata quando le stesse
informazioni vengono ricevute in ordine inverso (B e A).
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Conservare le impressioni: elaborazione complessa
¾ quando le informazioni che riceviamo sono
un flusso protratto nel tempo, le prime
opinioni che ci formiamo sono basate sulle
prime informazioni ricevute
¾ molti studi hanno dimostrato che le
informazioni successive sono valutate in
modo parziale, favorendo l’opinione iniziale
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Conservare le impressioni: elaborazione complessa
ASSUNTO DI NATURALITÁ (Asch, 1946)
Differenza nella formazione di impressioni sulla base dell’ordine degli
aggettivi
a) intelligente – operoso – impulsivo – testardo – invidioso
b) invidioso – testardo – impulsivo – operoso – intelligente
¾
Nella formazione di impressioni, la prima informazione puó
modificare l’interpretazione delle informazioni seguenti. Fenomeno
dell’effetto priorità
¾
Questo effetto puó essere dovuto all’assunto che l’ordine con cui le
informazioni vengono presentate rispecchi la loro importanza.
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Conservare le impressioni: elaborazione complessa
TEORIA DELL’INTEGRAZIONE DELL’INFORMAZIONE
(Anderson, 1981)
¾
L’effetto d’ordine é dovuto all’assegnazione di un peso
differente all’informazione sulla base della sua posizione nella
sequenza.
¾
L’effetto d’ordine sarebbe essenzialmente un effetto di
posizionamento.
¾
La differenza di peso assegnata alle informazioni lungo la
sequenza sarebbe dovuta ad un decremento attenzionale; tale
decremento riduce l’importanza assegnata agli ultimi item
della serie.
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Conservare le impressioni: il controllo
• Controllo: l’insieme dei meccanismi che ci
permettono di stabilire in che misura le nostre
ipotesi (anche sociali) siano vere o false.
• Revisione: è il risultato del controllo. Aumenta
la fiducia nelle ipotesi che si sono rivelate
soddisfacenti e la riduce verso quelle che si
sono rivelate insoddisfacenti
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Conservare le impressioni: il controllo
Le prime impressioni su un’altra persona o su un gruppo
di persone possono funzionare da ipotesi.
Queste ipotesi iniziali guideranno il modo con cui
cercheremo nuove informazioni su queste persone.
Queste ipotesi iniziali guideranno il modo con cui
utilizzeremo le nuove informazioni.
Sia il processo di selezione che di elaborazione delle
nuove informazioni possono essere influenzati dalla
tendenza al conservatorismo.
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Conservare le impressioni: il controllo
Strategie: criteri di selezione che indicano quali
informazioni è opportuno cercare per controllare
un’ipotesi
Comportamenti d’esplorazione: pianificazione del
comportamento, per cercare le informazioni opportune
Interpretazione: le informazioni raccolte devono
essere interpretate per stabilire se confermino, o
meno, l’ipotesi
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Conservare le impressioni: il controllo
bias
bias
RICERCA DI
INFORMAZIONI
ELABORAZIONE DI
INFORMAZIONI
FORMAZIONE DI
IMPRESSIONI
Il bias di conferma e la ricerca di informazioni: le aspettative influenzano
la quantità e il tipo di informazioni che la persona ricerca prima di
giudicare qualcun’altro
(Trope & Liberman, 1996).
Il bias di conferma e l’elaborazione di informazioni: le aspettative
influenzano l’interpretazione, il ricordo e il giudizio sulle nuove
informazioni
(e.g. Fiske & Neuberg, 1990).
I due bias possono essere attivi contemporaneamente
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Conservare le impressioni: il controllo
• Strategie di selezione:
– tendenza a controllare le previsioni (controllo positivo)
• Diverso peso attribuito ai dati:
– ci si focalizza su uno solo dei possibili eventi
…tipicamente quello che confermerebbe l’ipotesi
– se se ne presenta un altro, viene sottovalutato o ignorato
• Codifica degli eventi
– quando la fiducia a priori nell’ipotesi è forte “vediamo ciò che
vogliamo vedere”
– dato un evento Z, che può essere codificato come Y, o come X,
se sussiste una forte aspettativa di Y tendiamo a interpretare Z
come Y piuttosto che come X.
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Conservare le impressioni
• Una volta che un’opinione si è formata, le
informazioni che la falsificano hanno, nel
complesso, minor peso delle informazioni che
la confermano
– Ross, Lepper, 1980
• Due motivi:
– Si attribuisce maggior importanza alle informazioni
confermanti, e minor importanza alle informazioni
falsificanti (o non si notano, o si rifiutano)
– Si interpretano come confermanti, piuttosto che
falsificanti, informazioni ambigue o assenti.
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Conservare le impressioni
• Il cercare informazioni sulla nostra ipotesi – piuttosto che
sull’alternativa viene definito controllo positivo
Es. Ipotesi: Giorgio è pigro
Domanda: ‘Giorgio passa molte ore sul divano davanti alla TV?’
piuttosto che…’Giorgio va tutti i giorni in palestra?’
• Il controllo positivo, di per se, consente di incontrare sia
informazioni confermanti che falsificanti
Sì, Giorgio passa molte ore sul divano (confermante)
No, Giorgio trascorre pochissimo tempo in casa (falsificante)
• Se l’importanza delle informazioni confermanti è
sovrastimata, e quella delle falsificanti è sottostimata, il
controllo positivo si traduce in una vera e propria
tendenza alla conferma
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Conservare le impressioni
1) bias dell’ipotesi – l’ipotesi da testare renderebbe questa più
saliente e più disponibile cognitivamente
2) bias della domanda - deriva dalla tendenza a porre
domande volte alla verifica dell’ipotesi adottata più che
dell’ipotesi alternativa.
3) bias della risposta- consiste nello sovrastimare o
sottostimare la diagnosticità delle informazioni ricevute a
seconda che queste siano coerenti o in contraddizione
rispetto alla credenza sostenuta.
La combinazione dei tre bias, se non l’effetto dei singoli,
contribuisce a determinare il fenomeno noto come bias
confermativo.
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Conservare le impressioni
ESPERIMENTO 1 (Snyder e colleghi)
• Ai partecipanti si mostra un foglietto con la descrizione o
di una personalità estroversa, o di una personalità
introversa
• Loro compito è stabilire se una una certa persona (la
stessa per tutti i partecipanti) corrisponde alla descrizione
nel foglietto, o no
•
In entrambi i gruppi, i partecipanti rispondono in
maggioranza che la persona corrisponde alla descrizione
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Conservare le impressioni
ESPERIMENTO 1 (Snyder e colleghi)
• Ai partecipanti si mostra un foglietto con la descrizione o
di una personalità estroversa, o di una personalità
introversa
• Loro compito è stabilire se una una certa persona (la
stessa per tutti i partecipanti) corrisponde alla descrizione
nel foglietto, o no
•
In entrambi i gruppi, i partecipanti rispondono in
maggioranza che la persona corrisponde alla descrizione
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Conservare le impressioni
ESPERIMENTO 2 (Ross e colleghi, 1975)
• Osservazione della prestazione di alcune studentesse
• Gruppo1: ‘la studentessa sta facendo bene’Ægiudizio positivo
• Gruppo2: ‘la studentessa sta facendo male’Æ giudizio negativo
• Svelamento: il feed-back è stato dato casualmente e on
ha nulla a che fare con la prestazione della studentessa
• Persistenza dell’effetto della manipolazione sul giudizio
sulla studentessa e sulla fiducia in sue future prestazioni
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Conservare le impressioni
ESPERIMENTO 3
• Campione di studenti universitari favorevoli e contrari alla pena
di morte
• Compito di giudizio su ipotetici studi sull’efficacia e il valore
deterrente della pena capitale.
• I risultati mostrano come i partecipanti abbiano valutato gli studi
che sostenevano il proprio punto di vista come più convincenti e
meglio condotti di quelli che sostenevano la tesi a loro avversa.
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Conservare le impressioni
ESPERIMENTO 4
• Da tale fenomeno non sarebbero immuni neanche gli esperti e
gli scienziati.
• due studi condotti in laboratorio con studenti e sul campo con
esperti
• Koehler (1993) dimostra che anche i dati scientifici sono
giudicati più affidabili quando supportano le ipotesi degli studiosi
rispetto a quando le contraddicono.
• L’effetto è tanto maggiore quanto più forte è la credenza iniziale.
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Conservare le impressioni
Gestione informazioni incongruenti
A volte, nonostante i sistemi di ‘protezione’ delle ipotesi,
incappiamo in informazioni incongruenti
ÆEffetti sul processo di elaborazione cognitiva
• si pensa più a lungo ai comportamenti inaspettati che
a quelli attesi;
• si cerca di spiegare i comportamenti inattesi –
attribuzione causale
• Si ricordano meglio le informazioni incongruenti
perché è stata dedicata loro maggiore attenzione
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Conservare le impressioni: per riassumere…
Se ritieni plausibilmente vera l’ipotesi H, da cui segue A:
1) non chiederti se ¬A sia plausibile o probabile (scarsa
propensione al controllo negativo);
2) stabilisci, piuttosto, se A è vero o falso (tendenza al
controllo positivo);
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Conservare le impressioni: per riassumere…
3) Se A è vero, conferma l’ipotesi
3.1) se trovi evidenze ambigue, allora A è vero; conferma
l’ipotesi (tendenza a vedere come favorevoli le evidenze
ambigue);
3.2) se trovi che in alcuni casi A è falso, ma in altri casi A è
vero, chiediti:
¾
puoi ignorare i casi in cui A è falso? Se sì, conferma
l’ipotesi (tendenza a ignorare casi falsificanti);
¾
se non puoi ignorare i casi in cui A è falso, allora tieni
presente che i casi in cui A è vero valgono di più dei casi in
cui A è falso; quindi, conferma l’ipotesi (tendenza ad
attribuire maggior peso alle informazioni confermanti, e
minor peso a quelle falsificanti);
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Conservare le impressioni: per riassumere…
4) Se proprio non riesci a confermare l’ipotesi in base ai
punti precedenti, allora falsificala; ma fai attenzione,
perché ciò può mettere in dubbio le tue certezze, e
rischi di mostrarti incoerente agli occhi degli altri…
(altri fattori motivazionali).
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CORRELAZIONI ILLUSORIE
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Correlazioni illusorie
DEF: illudersi che esista un’associazione
inesistente tra due eventi, o, al contrario,
non notare un’associazione esistente
• Indotte da aspettative
• Indotte da meccanismi di focalizzazione
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Correlazioni illusorie
Indotte da aspettative
• Chapman e Chapman 1967, 1969
– Figura umana
– Rorschach
• La presenza di una teoria implicita
sull’associazione tra due eventi porta a
percepire illusoriamente covariazioni tra gli
stessi
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Correlazioni illusorie
Indotte da aspettative (Chapman e Chapman 1967, 1969)
– Test della figura umana
omosessualità
ENFASI SUGLI OCCHI
paranoia
fobia
omosessualità
ENFASI SUI GENITALI
paranoia
fobia
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Correlazioni illusorie
Indotte da focalizzazione
Codifica delle informazioni
si presta attenzione solo ad alcune informazioni; il
giudizio finale viene formulato solo sulla base dei casi
presi in considerazione
Strategie di valutazione
Vengono prese in considerazione tutte le informazioni
ma ad alcuni dati viene assegnato un ‘peso’ maggiore,
ad altri ‘peso’ inferiore o nullo
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Correlazioni illusorie
Caratteristica 2
Tratto di personalità
Caratteristica 1
presenza
assenza
presenza
A (++)
B (+-)
assenza
C (-+)
D (--)
Segno zodiacale
Es. le persone del segno del leone (C1) sono passionali (C2)
Focalizzazione su C1+ e C2+ Æ correlazione illusoria
Controllo di sufficienza (C1+ C2-): “tutte le persone del segno del
leone sono passionali?”
Controllo di necessità (C1- C2+): “ci sono persone di altri segni che
sono passionali?”
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Correlazioni illusorie
Forte tendenza a notare le “presenze”, piuttosto che le
“assenze”
– Strategia 1: si prende in considerazione solo la cella
A.
Coincide con euristica della disponibilità
– Strategia 2: si prendono in considerazione A e B,
oppure A e C
Controlli di “sufficienza” e di “necessità”
– Strategia 3: si prendono in considerazione A, B, C
– Strategia 4: si prendono in considerazione tutte le
celle
corretta
…ma molto rara
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Correlazioni illusorie
(Hamilton et al.)
Gruppo
minoranza
maggioranza
negativi
10
30
positivi
20
60
30
90
Comportamenti
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Il bias di conferma comportamentale
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Il bias di conferma comportamentale
La “profezia che si autoavvera” è “una supposizione che, per il
solo fatto di essere stata pronunciata, fa realizzare
l’avvenimento presunto, aspettato o predetto, confermando in
tal modo la propria veridicità” (Merton, 1948).
Si tratta di un’opinione che, pur essendo originariamente falsa,
per il fatto di essere creduta, conduce ad un comportamento
che la fa avverare.
La profezia che si autoavvera è un meccanismo subdolo
(scarsissima consapevolezza) e diffuso.
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Il bias di conferma comportamentale
Le nostre impressioni, i nostri giudizi possono creare
comportamenti conformi.
Quando le aspettative che una persona nutre nei riguardi di
un’altra fanno sì che quest’ultima agisca in modo da
confermare tali aspettative, si realizza il fenomeno
dell’autoadempimento della profezia (Merton, 1948; Darley e
Fazio, 1980).
Es.
Aspettativa: ‘Carla è estroversa e socievole’
Æ conversazione cordiale e aperta con Carla
Æ risposta calda di Carla
Æconclusione: ‘Carla è socievole’
Esperimenti a scuola (Rosenthal)
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Il bias di conferma comportamentale
Strategia di conferma:
la strategia di conferma consiste nella tendenza del target
a confermare le aspettative del proprio partner
d’interazione
Strategia del contraccambio:
consiste in una strategia di compensazione e accade
quando il partner d’interazione viola le nostre aspettative
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Il bias di conferma comportamentale
La profezia che si autoavvera influenza soprattutto
persone insicure che non hanno solide opinioni
scarsa consapevolezza di Sè;
Salde opinioni si Sé e consapevolezza circa come
le altre persone ci percepiscono possono
proteggerci dall’effetto della profezia e del bias
comportamentale
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Il bias di conferma comportamentale
Gli stereotipi, basati sull’appartenenza di una
persona ad una determinata categoria sociale,
sono una fonte di aspettative.
L’attivazione di uno stereotipo causa l’attivazione di
comportamenti costanti conformi a questi.
Es. colloquio di lavoro con candidato straniero
Gli stereotipi, se confermati durante le interazioni
sociali, possono persistere e influenzare le relazioni
fra gruppi.
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Modificare le impressioni
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accuratezza
I differenti scopi dell’individuo, in interazione con la
situazione, orientano il processo di selezione di
informazione
Quando ci si trova di fronte a compiti che richiedono accuratezza per la
loro importanza generalmente selezioniamo più informazioni e
attuiamo la ricerca con maggiore attenzione
…ma a volte siamo sotto pressione temporale e lo scopo principale è
arrivare a una decisione rapidamente;
…oppure l’obiettivo principale potrebbe essere quello di minimizzare le
emozioni negative e rendere possibile una giustificazione.
In alcune decisioni anche il contesto sociale svolge una parte rilevante
come quelle per cui il decisore sarà giudicato da altri (accountability,
vedi Lerner e Tetlock, 1994).
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accuratezza
MOTIVAZIONE ALL’ACCURATEZZA
Variabili motivazionali nella formazioni di impressioni
Profondità di elaborazione maggiore (maggiore impegno
cognitivo)
Superamento delle aspettative iniziali (Neuberg, 1989)
Esp. Ex paziente psichiatrico (Neuberg & Fiske, 1987)
Gruppo 1: incontro con l’uomo
Gruppo 2: collaborazione di lavoro con l’uomo
Compito: lettura del foglio informativo sull’uomo
VD: tempo di lettura e formazione di impressioni
Gruppo 2 dedica più tempo alla lettura del foglio informativo; Gruppo 1
basa l’impressione sulla diagnosi psichiatrica dell’uomo
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accuratezza
Due processi agli estremi di un continuum (Fiske e Neuberg, 1990)
Processo basato su
__________________________
informazioni di
appartenenza categoriale
(top down)
Processo basato su
informazioni
individuali
(bottom up)
– Inizialmente sono utilizzate informazioni categoriali (sesso, età..):
impressione quasi automatica, poco sforzo e attenzione.
Elaborazione Top-Down
– Se la persona diviene rilevante per il raggiungimento di uno scopo:
elaborazione più profonda e maggiore sforzo.
Elaborazione Bottom-up
Æ Ruolo della motivazione nel processo di elaborazione
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Aggiornamento e revisione
Cambiare le proprie ipotesi, le proprie credenze e le
impressioni formatesi sugli altri è difficile
La tendenza alla conferma è pervasiva e agisce
attraverso diversi meccanismi
Tuttavia…
modificare le proprie ipotesi e le prime impressioni è
possibile
modificare le proprie ipotesi e le prime impressioni è
utile/necessario per aggiornare le conoscenze ed
adattarsi ai cambiamenti
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Aggiornamento e revisione
Esperimento L. Silka (1989)
Descrizione target: Lany
prima “ragazza pon-pon” Æ giudizio “farfalla sociale”
poi “docente universitaria di storia” Æ giudizio “intellettuale”
Le convinzioni possono cambiare
Il cambiamento è più facile quando non ci sono
informazioni contestuali a cui attribuire la dissonanza
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Aggiornamento e revisione
Persistenza delle impressioni iniziali (nonostante il
cambiamento)
Descrizione target:
prima “comportamento intelligente”
poi “comportamento ottuso”
ÆCambiamento del giudizio
La nuova impressione diventa più saliente e accessibile
ma la vecchia non scompare
nuovi indizi di “comportamento intelligente”
Æ ‘Ecco, sapevo che non poteva essere così cambiato!’
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