COMUNICATO STAMPA
1° Dicembre
Giornata mondiale per la lotta all’AIDS
Il 1° dicembre si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale per la lotta contro l’Aids, istituita
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, allo scopo di sensibilizzare la
comunità internazionale e i singoli individui verso la prevenzione e la cura della malattia. La ricorrenza è stata scelta in
quanto i primi casi di infezione da HIV (Human Immunodeficiency Virus) sono stati diagnosticati all’inizio del dicembre 1981, in alcuni pazienti omosessuali di S. Francisco, New York e Los Angeles.
Il virus è stato identificato più precisamente nel 1983 e, nel 1985, sono stati prodotti i primi test capaci di identificare,
tramite la ricerca degli anticorpi, l'infezione da parte del virus.
Come si trasmette l’AIDS
L'infezione (che in Italia riguarda almeno 160.000 persone) si può trasmettere in tre modi:
• contagio per via ematica: trasfusione di sangue e derivati del sangue (la stessa che si verifica con lo
scambio di siringhe tra tossicodipendenti)
• contagio per via sessuale esattamente come altre infezioni (sifilide, blenorragia, herpes 2)
• contagio per trasmissione verticale, dalla madre al bambino.
Il virus HIV colpisce il cardine della risposta alle infezioni ed alla difesa contro i tumori, ecco perché i pazienti con HIV
presentano delle gravi patologie infettive e tumorali.
Questa malattia, nel corso degli anni ( tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ‘90) è stata la principale causa di
morte tra le persone di età compresa tra i 20 ed i 40 anni, superando la percentuale di morti per incidenti stradali.
L’AIDS, oggi
Oggi, grazie ai progressi della ricerca, esistono numerosi farmaci che possono colpire questo virus e, soprattutto inibirne la moltiplicazione. L’AIDS, pertanto si è trasformata da una infezione mortale ad una infezione controllabile con
differenti farmaci. I pazienti affetti da questa infezione , se seguiti regolarmente nei centri di malattie infettive, possono
condurre una vita normale: possono lavorare, viaggiare, avere dei figli ecc.
Oggi, il rischio di trasmissione dell'infezione dalla madre al bambino è ormai ridotta
quasi a zero purché la donna segua l'assunzione dei farmaci in gravidanza, effettui un
parto cesareo e non allatti il bambino. Le uniche infezioni di bambini si riscontrano in
pazienti che non sapendo di aver contratto l’HIV, hanno partorito senza seguire le
indicazioni previste.
Oggi, a quasi trent'anni dalla scoperta dell'infezione si può dire che:
• grazie ai rigidi ed accurati controlli sul sangue, è impossibile la trasmissione
dell'infezione tramite la trasfusione di sangue e derivati;
• è quasi del tutto scomparsa la trasmissione materno fetale almeno in Europa
e nel Nord America;
• grazie, alle campagne informative, non avviene quasi più lo scambio di siringhe tra tossicodipendenti.
Oggi, in provincia di Imperia, sono circa 300 le persone con infezione da HIV seguite dagli ambulatori del reparto malattie Infettive delll’ASl 1 Imperiese.
Tuttavia, oggi, nonostante questi positivi passi avanti “non bisogna ancora abbassare la guardia”. I dati parlano chiaro: ogni due ore si registra una nuova infezione da
HIV. Oltre 4mila ogni anno e, per la stragrande maggioranza, sono dovute a rapporti
sessuali non protetti (sia omo che etero).
L’uso del preservativo, consente la riduzione del rischio di infezione.
AZIENDA USL N.1 IMPERIESE
Struttura complessa RELAZIONI ESTERNE, COMUNICAZIONE E URP
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