Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
A Pattern Language
(ChristopherAlexander, 1977)
Comunicare
i principi della progettazione
sostenibile
Le premesse e le intenzionalità
di una filosofia progettuale
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
"...Le nostre città debbono essere luoghi in cui i bisogni umani
trovino modo di vivere in dignità, buona salute, sicurezza, felicità
e speranza...A questo fine ci impegniamo a migliorare le
condizioni di vita negli insediamenti umani in modo che siano
consonanti con le necessità e le realtà locali...Vogliamo anche
assicurare una partecipazione piena e egualitaria per donne e
uomini e l'effettiva partecipazione dei giovani nella politica,
nell'economia e nella vita sociale" (Habitat II, Istanbul, 1996).
"...La soluzione intuitiva dei problemi della progettazione
contemporanea si trova decisamente oltre la possibilità di sintesi
del singolo progettista" (Christopher Alexander, Note sulla sintesi
della forma, 1964)
"...Noi abbiamo inteso scrivere questo libro come primo passo di
un ampio processo sociale che consentirà alle persone di
acquisire gradualmente consapevolezza delle loro specifiche
lingue dei pattern e di lavorare per migliorarle" (Christopher
Alexander, A Pattern Language, 1977).
Master Pism 2007
A Pattern Language: i principi
architetto PhD Fausta Mecarelli
Un pattern (modello, modulo, motivo, schema, combinazione,
configurazione) per definizione scientifica è una regola o un
insieme di istruzioni che governano una parte funzionante di
un sistema più complesso.
In APL il pattern è un archetipo che costituisce la soluzione ad
un problema rilevante e ricorrente che si presenta
nell'habitat.
Poiché per definizione nessun pattern è isolato molti pattern
costituiscono una struttura (la prima definizione che Alexander
fornisce di pattern è “relazione”.
Questa struttura assume la valenza di una lingua per
conoscere l'ambiente e comunicare. Come una lingua, la
struttura dei pattern è patrimonio comune delle persone che la
condividono e, in quanto tali, i contenuti della lingua, cioè i
pattern, possono essere adattati al cambiamento dei contesti
fisici, tecnologici, comportamentali, ecc.
Master Pism 2007
I principi
architetto PhD Fausta Mecarelli
Sono molti i principi che Alexander pone alla base del linguaggio dei pattern e
del suo uso: partecipazione, processo di crescita per parti, ordine organico,
diagnosi e coordinazione.
Il paradigma progettuale alexanderiano è diverso da quello dei metodi
tradizionali di pianificazione e progettazione. Non sarebbe tanto la
prefigurazione dello stato futuro contenuta in un disegno o in un piano a
garantire la coerenza e qualità necessarie al processo di trasformazione del
contesto urbano, quanto piuttosto la corretta applicazione del principio di
crescita per parti (incrementalismo).
Tuttavia, secondo l'ipotesi di ricerca, tale principio va integrato con strumenti,
che ancora mancano in APL, idonei a garantire la gestione delle incertezze e
la risoluzione dei conflitti che dal punto di vista operativo rendono quasi
sempre difficile o impossibile l'applicazione dell'incrementalismo.
Master Pism 2007
Il format del pattern
architetto PhD Fausta Mecarelli
Ogni pattern ha un numero d'ordine. Gli asterischi posti al termine
del titolo evidenziano la maggiore o minore certezza della soluzione
raggiunta.
Gli elementi ricorrenti nella descrizione di ogni singolo pattern sono:
- un‘ immagine fotografica che mostra una soluzione esemplare
realizzata dal pattern;
- un paragrafo introduttivo che colloca il pattern nel suo contesto e
spiega come utilizzarlo per completare i pattern di scala superiore
ad esso collegati;
- lo "statement", poche frasi che constatano e spiegano il
problema;
- l'"explanation", che illustra i modi differenti in cui esso può
manifestarsi;
- il "core" (in italiano "nucleo") del pattern che illustra il campo delle
relazioni fisiche e sociali che occorre prendere in considerazione
per risolvere il problema; il nucleo, preceduto da un "perciò",
comprende la "prescription", che evidenzia la soluzione
progettuale con una descrizione ed un diagramma sotto forma di
schema;
- un paragrafo finale che elenca i pattern di scala inferiore che sono
collegati al pattern e che lo completano.
Un esempio di pattern
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
52 - TRAME DI PERCORSI ED AUTOMOBILI, Network of paths and cars**
...le strade possono essere regolate da STRADE PARALLELE Parallel
Roads (23), STRADE LOCALI A CIRCUITO Looped Local Roads (49); i
percorsi principali da NODI DI ATTIVITA' Activity Nodes (30),
PROMENADE (31), e PERCORSI E METE Paths and Goals (120). Questi
pattern governano l'interazione fra le due cose.
Le automobili sono pericolose per i pedoni; eppure le attività accadono proprio
dove le automobili ed i percorsi pedonali si incontrano.
Perciò:
Eccetto quando le densità del traffico sono molto alte o molto basse, disegna i
percorsi pedonali ad angolo retto rispetto alle strade, non lungo di esse, così che i
percorsi gradualmente comincino a formare una seconda trama, distinta dal
sistema delle strade, ed ortogonale ad esso. Ciò si può fare abbastanza
gradualmente - anche se metti un percorso alla volta, purché li posizioni sempre
nel mezzo del "blocco", così che attraversino le strade.
...Quando i percorsi devono correre lungo le strade principali costruiscili 45
cm più in alto della strada, su di un solo lato della strada solamente, e due
volte la consueta larghezza - CAMMINAMENTI RIALZATI Raised Walk (55);
nelle STRADE VERDI Green Streets (51) i percorsi possono trovarsi nella
strada dal momento che non c'è nulla se non prato e lastre di pietra là; ma
anche allora, stretti percorsi sporadici ad angolo retto con le strade verdi
sono molto piacevoli. Localizza i percorsi nel dettaglio secondo METE E
PERCORSI Paths and Goals (120).
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
I 253 pattern delle categorie citta’, edifici, costruzione
Dal pattern 1 a 94: livello CITTA’
esempi: 1 Indipendent Region, 7 Countryside, 11 Local Transport Areas, 21
Four Stories Limit, 25 Access to Water, 30 Activity Nodes, 37 Cluster of
Houses, 38 Row Houses, 49 Looped Local Roads, 61 Small Public Squares,
67 Common Land, 68 Connected Play
Dal pattern 95 a 204: livello EDIFICI
esempi: 95 Building Complex, 104 Site Repair, 105 South Facing Outdoors,
115 Courtyards which live, 118 Roof Garden, 128 Indoor Sunlight, 161 Sunny
Place, 162 North Face, 168 Connection to the Earth, 197 Thick Walls
Dal pattern 205 a 253: livello COSTRUZIONE
esempi: 205 Structure Follows Social Spaces, 207 Good Materials, 218 Wall
Membranes, 230 Radiant Heat, 231 Dprmer Windows, 234 Lapped Outside
Walls, 238 Filtered Light, 244 Canvas Roofs, 246 Climbing Plants, 247 Paving
With Cracks Between the Stones, 253 Things from Your Life
Master Pism 2007
STRUTTURA AD ALBERO E A SEMI-LATTICE
architetto PhD Fausta Mecarelli
"La struttura illustrata nei diagrammi A e B è un semi-lattice definito dal seguente assioma:
Una raccolta di insiemi forma un semi-lattice se, e soltanto se, sovrapponendosi due insiemi
che appartengono alla raccolta, l'insieme di elementi comuni ad entrambi appartiene pure alla
raccolta. La struttura illustrata nei diagrammi C e D è un albero definito dal seguente assioma:
Una raccolta di insiemi forma un albero se e soltanto se, considerati due insiemi che
appartengono alla raccolta, uno dei due è del tutto contenuto nell'altro, oppure ne è del tutto
separato". (dall'articolo "Una città non è un albero" in ALEXANDER, C.,. (trad. it. a cura di
Sergio LOS (1979). Note sulla sintesi della forma, Il Saggiatore, Milano). pag. 198 - 201)"
Come costruire la sequenza
di pattern
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
Alexander descrive ed esemplifica l'applicazione di una lingua dei pattern nel
processo progettuale nel capitolo di APL "Scegliere un linguaggio per il vostro
soggetto" (Choosing a language for your subject pag. xxxv - xl). E' a questo punto
che sono indicate le fasi per passare da una domanda che il contesto pone alla sua
soluzione. Le fasi sono semplici:
•occorre individuare e scegliere, dei 253 elementi, quelli più rilevanti per i problemi
del soggetto considerato che costituiranno i pattern principali del linguaggio
progettuale;
•successivamente occorre esaminare i pattern elencati all'inizio, ma soprattutto alla
fine del testo che illustra i pattern principali
•occorre aggiungere all'elenco quelli più appropriati in un dato contesto, o perché
sono già presenti, e da migliorare, o perché sono da realizzare.
Il linguaggio scelto costituisce una "sequenza", ovverosia una selezione dei pattern
da utilizzare (generalmente non più di 10 o 12) unitamente alle relazioni (logicotemporali, spaziali ecc.) che devono intercorrere tra i pattern per assicurare al
progetto uno sviluppo coerente nel tempo. La sequenza, anche se Alexander non
specifica nulla a riguardo, può assumere la forma rappresentativa del semi-lattice.
Una prima esemplificazione di ciò è mostrata in The Oregon Experiment,
Master Pism 2007
La sequenza di pattern
Secondo Alexander le sequenze
generative sono la chiave per il
successo dei processi di
trasformazione nelle strutture
complesse, quali quelle urbane,
poiché egli sostiene che la crescita
deve avvenire secondo un certo
ordine.
La sequenza consente di poter
verificare empiricamente ogni
pattern permettendo la sua continua
adattabilità ad osservazioni e
sperimentazioni successive;
bisogna verificare se i pattern
realizzano coerenza con i "centri"
correlati che emergono
gradualmente all'intorno (per
produrre unitarietà, "the whole" nei
termini alexanderiani).
La forma del progetto non è infatti
precostituita, e non verificabile ma
connota un progetto aperto,
controllabile di continuo in ogni
parte e modificabile nel tempo, dal
momento che descrive un progetto
incrementale.
architetto PhD Fausta Mecarelli
Master Pism 2007
La sequenza incrementale:
un esempio
architetto PhD Fausta Mecarelli
Nell'illustrazione sono raccolti alcuni passi di quella che
Alexander considera una sequenza esente da
contraddizioni, (backtrack - free), pensata per un'area
prima gradevole della città di Pasadena, in California, che
aveva subito un netto degrado a causa della costruzione di
molti edifici plurifamiliari.
L'obbiettivo del lavoro era una sorta di "guida" per l'abitante
e/o progettista per la realizzazione di nuovi edifici abitativi
che rispettassero la tradizione di creare corti e spazi verdi
con densità relativamente basse. Per far ciò è stato definito
prima un linguaggio dei pattern che è stato riformulato in
seguito come una sequenza generativa costituita da
undici passi, con un minimo di re-interpretazione possibile
da parte degli abitanti/progettisti. Seguono gli undici passi
della sequenza:
1. Realizzate una mappa del contesto e dell'intorno; 2.
Decidete l'organizzazione base del progetto e lo spazio
esterno per migliorare i progetti dell'intorno e del vicinato; 3.
Decidete l'organizzazione base e la posizione del giardino
principale; 4. Calcolate i parametri numerici; 5. Localizzate il
parcheggio e l'accesso auto; 6. Decidete la localizzazione
dell'impianto dell'edificio e definite la forma di massima dei
volumi; 7. Rifinite la forma del giardino in relazione
all'edificio ed ai giardini adiacenti; 8. Disegnate nel dettaglio
i parcheggi; 9. Divisione degli appartamenti; 10. Posizionate
e date forma alle entrate dell'appartamento; 11. Progettate
nel dettaglio il giardino." (da The Nature of Order.The Process of
Creating Life, pag. 307-311)
Il paradigma alexanderiano
(sintesi abduttiva)
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
Nel corso della sperimentazione mostrata è operato un ampliamento della
procedura APL.
Tale ampliamento non riguarda solo l'estensione ai modelli bioclimatici ma anche
l'integrazione che è operata per tentare un'attualizzazione del paradigma
alexanderiano in senso "strategico" (Faludi, 1987, 1989, Friend, 1969, 1997), vale a
dire per modificarlo in una procedura che possa essere utilizzata in contesti
decisionali caratterizzati da incertezza e razionalità limitata (Lindblom, 1965).
Nella sperimentazione condotta i principi utilizzati del paradigma alexanderiano
sono: la diagnosi, il diagramma morfologico (semi-lattice) e la sequenza degli
interventi (incrementalismo).
Le integrazioni riguardano la proposizione di alternative progettuali, la
formulazione di criteri per la decisione e, per la scelta strategica, modalità di
valutazione e di confronto delle alternative.
L'applicazione del paradigma alexanderiano ha implicato un diverso approccio
iniziale alla tematica "recupero" propria del caso Centocelle Vecchia. Diversamente
da quanto avviene nell'urbanistica tradizionale, dove lo studio inizia generalmente
con l'analisi, cioè con l'acquisizione di dati specifici del contesto in forma
disaggregata, qui è avviato un processo di conoscenza dei pattern operanti nel
contesto, ovverosia del sistema di interazioni e delle regole di funzionamento
che operano al suo interno.
La procedura utilizzata è di tipo sintetico-abduttivo (Peirce, Le leggi dell'ipotesi,
1984, Los, 1976, Palermo, 1985). L'abduzione dovrebbe essere la modalità di
ragionamento più idonea a formulare le ipotesi progettuali dove ci si trova in
condizioni d’incertezza.
Il principio della diagnosi
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
L'applicazione del principio della diagnosi vuole che l'utilizzo dei pattern sia preceduto da una fase
diagnostica, nella quale la comunità effettua una revisione annuale degli spazi urbani per distinguere gli spazi
"vivi" da quelli "morti" (dead patterns) che necessitano di essere recuperati e rivitalizzati.
Operare la diagnosi comporta i
seguenti passi:
-si individua il repertorio dei
pattern
-si costruisce un grafo
(diagramma morfologico) che
mette in evidenza il sistema di
interazioni tra i pattern operanti
-si realizza una mappa della
diagnosi per ogni singolo
pattern individuato nel contesto
(come è mostrato nella mappa
qui sopra elaborata per il pattern
"106 Spazio esterno positivo"
- si realizza la mappa della
diagnosi complessiva, ottenuta
per sovrapposizione delle
singole mappe (come è mostrato
nella mappa qui sotto elaborata
per una sezione del campus
dell'Università dell'Oregon).
Entrambe i disegni sono tratti da ALEXANDER, C., ABRAMS, D., ANGEL, S., ISHIKAWA, S., SILVERSTEIN,
M., (1975) , The Oregon Experiment, Oxford University Press, New York, (tr. It.) (1977), Un esperimento di
progettazione democratica. L'Università dell'Oregon, Officina Edizioni, Roma.
Una struttura per l’ambiente
i pattern bioclimatici
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
La qualità dell'abitare per Alexander è connessa con la consapevolezza che le
persone dovrebbero avere dell'individualità del luogo, come ambiente fisico (clima,
risorse) e culturale (tradizioni, regole, tecnologie).
Nei pattern esistenti sono espressi, in termini espliciti o impliciti, molti principi di
ecologia e bioclimatica; tuttavia esiste un gap tra le conoscenze e le soluzioni che
si ritrovano nei pattern in questione e quelle che sono state sviluppate e
sperimentate nel corso degli ultimi trent'anni nell'ambito dell'architettura solare,
bioclimatica e bioenergetica. Da qui l'idea di sviluppare nuovi pattern (o
integrare le soluzioni dei pattern esistenti) in modo da tener conto delle nuove
conoscenze e del progresso tecnologico che ha caratterizzato l'evoluzione
dell'architettura nei suddetti settori. Ma i nuovi pattern non saranno gli elementi di un
abaco prestazionale di componenti.
Se il degrado urbano è dovuto anche ad una "destrutturazione delle relazioni tra
linguaggi progettuali locali e modelli socioculturali di lunga durata", ecco che per
cambiarne le cause c'è la necessità di definire un sistema strutturale di soluzioni
per l'ambiente di cui i pattern sono gli elementi.
Per un quadro teorico di principi bioclimatici uno dei riferimenti più autorevoli per la
ricerca è nel libro "Progettare con il clima. Un approccio bioclimatico al
regionalismo in architettura" (Design with climate, 1963) di Victor Olgyay. Le
tecnologie e le configurazioni proposte sono state scelte in modo da essere adatte
alla regione in cui saranno applicate, ovvero alla regione a clima mediterraneo.
Pattern bioclimatici
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
In rosso i pattern della categoria "insediamento",
in celeste della categoria "aggregato edilizio", in
giallo della categoria "unità edilizia". Gli archi
bianchi del grafo rappresentano le relazioni tra i
nuovi pattern, le piccole frecce marroni
rappresentano le relazioni con i pattern esistenti.
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
3B Fonti energetiche naturali e rinnovabili
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
Questo è il primo tra i pattern bioclimatici poiché fissa il campo entro cui si mantiene
l'equilibrio tra produzione e consumo di risorse.
La disponibilità di energia è tra le principali condizioni di sviluppo di
una società. Ma per la "crescita" del "benessere", specie nel mondo
occidentale, sono state impiegate, per il lavoro, macchine alimentate da
fonti primarie di energia fossile, non rinnovabili ed altamente inquinanti.
Perciò: nelle vostre abitazioni ricercate soluzioni per la
riduzione della domanda di energia e contemporaneamente
per incrementare i risparmi energetici nell'introduzione di
fonti di energia primaria naturali e non inquinanti
(fotovoltaico, solare termico, biomasse, eolico, geotermia).
Ma soprattutto per il comfort ambientale nella vostra
abitazione seguite i principi dell'architettura bioclimatica sia
se dovete costruire ex novo sia se dovete recuperare un
edificio. Potete realizzare risparmio energetico attraverso la
conservazione dell'energia, il riscaldamento passivo,
l'illuminazione naturale e l'uso di elementi fotovoltaici, posti
nell'involucro degli edifici.
Se pensiamo al sistema urbano un altro contributo al risparmio d'energia lo fornisce il verde - (7B Reti ecologiche e vuoti "pieni")
-che evita il surriscaldamento, protegge dai venti e contribuisce alla regolazione del microclima. Molti dei termini che seguono nel
linguaggio fanno riferimento al pattern appena presentato poiché esemplificano configurazioni per realizzare risparmio energetico
attraverso la conservazione dell'energia - (210B Involucro isolante e materiali dalle buone prestazioni termiche, 235B Involucro
ventilato) -, il riscaldamento ed il raffrescamento passivo - (175B Serre solari, 195B Massa d'accumulo termico, 230B Torri del
vento, 232B Acqua nell'involucro dell'edificio) -, l'illuminazione naturale - (130B Daylight) - , l'uso di elementi fotovoltaici e per il
solare termico - (225B Solare termico, 227B Solare fotovoltaico)-….
7B Reti ecologiche e vuoti pieni
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
…dopo che il processo di produzione (sociale) del piano abbia definito nel territorio tante strutture
urbane policentriche, secondo il principio della "città frattale", occorre ragionare sulle trasformazioni
del territorio da intraprendere per perseguire obiettivi di sostenibilità ambientale - (3B Fonti
energetiche naturali e rinnovabili). Alla macroscala, bisognerà creare cinture di aree verdi ed aree
edificate in modo che le prime assumano sulle altre un carattere "positivo", espandendosi e
legandosi con continuità per contenere ogni edificazione disordinata.
La presenza, la conformazione ed il grado di estensione, penetrazione e connessione
delle aree verdi non edificate ( "vuoti") determina o condiziona in modo significativo la
qualità ambientale e climatica della città.
Perciò: create sempre un sistema di aree verdi collegate tra di loro a formare una rete
ecologica. Usate il verde e gli specchi d'acqua per raffrescare e purificare l'aria degli
spazi aperti. Utilizzate soltanto le specie eco-compatibili e cercate di prevedere la
maggior quantità possibile di verde spontaneo autoregolante.
Nei corridoi biologici si possono realizzare tranquille greenways per mobilità sostenibile - (51 Strade
verdi) - bici, cavalcature o minibus elettrici, o vi si possono costituire aree attrezzate per il tempo
libero, se localizzate a breve distanza dagli edifici - (60 Verde accessibile). A ridosso delle aree
attrezzate possono direttamente collocarsi gli spazi comuni a verde degli aggregati edilizi - (120B
Corte termoregolatrice, 67 Spazio comune).
Altri componenti delle fasce di verde, o corridoi biologici, quali barriere di alberi o piccole masse
d'acqua, possono sfrangiarsi entrando nell'edificato; così, sotto forma di bacini o canali sotterranei (70B Spazi d'acqua - vedi i qan'a arabi) - possono mitigare il surriscaldamento degli edifici in estate, e
come barriere vegetali - (115B Intorno verde dell'edificio) -, se poste controvento, in contesti a bassa
densità di urbanizzazione, possono proteggere spazi aperti (piazze, strade ecc.) ed edifici. Nel
costruire, occorre sempre aver cura di salvaguardare le aree a più forte naturalità - (104 Recupero del
sito) -, anche se questa è seriamente compromessa….
20B Densità appropriata
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
…all'interno di ogni quartiere di 5.000 o 10.000 persone - (12 Comunità di 7000 persone) definite l'altezza massima ammissibile - (21 Limite dei quattro piani) - in relazione alla superficie
totale disponibile, considerando che molte aree dovranno rimanere spazi aperti per permettere ad
acqua, aria, vegetazione, animali - (7B Reti ecologiche e vuoti "pieni") - di rigenerarsi e
contribuire al nostro benessere nell'ambiente urbano. In un'area ben regolata si potranno
individuare nuclei urbani locali o comunità della dimensione di 2000 - 3000 persone con densità
leggermente più alte al centro e meno verso i bordi (28 Nucleo eccentrico); tali nuclei locali
saranno organizzati con gradienti opportuni di densità - (29 Anelli di densità) - attorno a servizi
comunitari e spazi aperti per consentire di raggiungere in breve tempo ogni funzione ed avere a
disposizione le migliori condizioni climatiche.
Il problema della densità del tessuto edilizio influenza in modo determinante, insieme
all'orientamento e alle caratteristiche morfologiche degli edifici, le prestazioni
bioclimatiche dell'insediamento.
Perciò: la soluzione ideale per il clima mediterraneo è una scelta di media densità del
costruito, con edifici di altezza non superiore a quattro. Molto importante è applicare la
regola del "diritto al sole" con le giuste distanze tra gli edifici per permettere che le
facciate abbiano l'apporto solare in inverno. In relazione a ciò è bene che gli edifici
abbiano ampie coperture.
Realizzate edifici non alti in cui sia consentito ad ognuno di scegliere la
sua propria casa - (79 La vostra casa) - per manutenere e riparare i suoi
spazi, esercitare il controllo, possibilmente con un piccolo giardino o un
terrazzo dove mettere un pò di vegetazione. Un aggregato di edifici - (95
Complesso di edifici) - con impianti in comune (boiler, canalizzazioni per il
raffrescamento, depuratori) e corpi di fabbrica organizzati seguendo le
migliori regole di orientazione sole - aria - (115B Orientamenti appropriati)
-, secondo le forme più adatte all'orografia ed alle abitudini sociali - (37
Aggregato di abitazioni, 38 Case a schiera, 39 Case sulla collina, 120B
Corte termoregolatrice) - per risparmiare energia…
70B Spazi d’acqua
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
…senza considerare i modi in cui l'acqua interviene nell'ambiente alle scale più ampie, dai bacini marini
che hanno influenza sulla formazione del clima mediterraneo, per esempio, alla presenza di masse
d'acqua più piccole quali laghi o grandi fiumi che producono effetti sul clima locale, pensiamo a come
l'acqua può entrare a modificare il microclima nelle vicinanze di un insieme di case, - (37 Aggregato di
abitazioni) -. La presenza di specchi d'acqua entro il sistema di costruito e spazi aperti - (7B Reti
ecologiche e vuoti "pieni") -, meglio se attrezzati con dispositivi di nebulizzazione dell' acqua, raffresca
in misura ragguardevole il costruito; le condizioni climatiche dell'ambiente migliorano se una parte del
sistema dei fossi, per mezzo di canalizzazioni più o meno regolate - (64 Vasche e canali) -, attraversa
gli spazi abitati o se altri apporti, come le acque piovane, alimentano cisterne o piscine - (71 Acque
tranquille) - e le acque reflue vengono riutilizzate per irrigazioni o per pulire.
L'acqua, insieme alla vegetazione, è un elemento fondamentale del nostro ambiente. Per il
benessere fisico è sempre stata una risorsa preziosa e non solo nei climi caldo-secchi; ma ora lo
diventa anche di più per il progressivo surriscaldamento del pianeta.
Perciò: per quanto possibile, utilizzate masse d'acqua vicine al costruito
posizionandole nello stesso orientamento dei venti dominanti affinché l'effetto
sia una diminuzione di temperatura delle brezze ed un maggior raffrescamento
dell'edificio, anche se accompagnato da un aumento dell'umidità. Potete
collocare semplici fontane, vasche Virbela o flow-form, cioè scivoli d'acqua dalle
forme particolari, nelle corti o nelle pertinenze dei corpi di fabbrica per
raffrescare gli edifici. L'acqua ha più potere di stabilizzare la temperatura dello
spazio, esterno e coperto, quando è in movimento.
Corpi d'acqua, vasche o fontane poste sul lato sud degli edifici - (105 Esterni che affacciano a sud)- possono alle nostre latitudini fornire
refrigerio in estate. L'acqua che scorre o gli zampilli non attirano zanzare. Per chi può disporre di una piscina, questa è utile perché per
regolarne la temperatura si può utilizzare in estate la produzione in eccesso dei pannelli termici. Un corpo d'acqua in una corte - (120B
Corte termoregolatrice) - o nella pertinenza di un edificio potrà integrarsi ad un giardino - (115B Intorno verde dell'edificio) - creando un
piccolo ecosistema utile per i ragazzi. Altri modi di integrare l'elemento acqua nell'edificio possono creare un riferimento percettivo con
corpi d'acqua esterni attraverso muri d'acqua o acqua sulla copertura - (195B Massa di accumulo termico, 232B Acqua nell'involucro
dell'edificio)-. Ci sono ragioni d'efficienza termica anche nell'utilizzare la relazione tra acqua e terreno all'intorno dell'edificio….
105B Forma e tipologia bioclimaticamente
appropriata
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
…questo è il pattern che regola all'inizio l'organizzazione spaziale dell'edificio, in relazione al suo
ambiente esterno, costituito dagli altri edifici - (95 Complesso edilizio) -, dall'ampiezza dell'area per la
costruzione, che ne determina rapporti possibili tra l'altezza e la superficie - (96 Numero di piani) -, e
rispetto alle condizioni di ventilazione, soleggiamento, protezione ed esposizione per assicurargli
riscaldamento e raffrescamento passivi, illuminazione naturale all'interno per minimizzare l'uso di
energia - (3B Fonti energetiche naturali e rinnovabili) -.
La forma e la tipologia dell'organismo edilizio influenzano in modo decisivo le sue prestazioni
bioclimatiche. Nella storia millenaria della costruzione l'uomo ha selezionato tipologie e forme che
ancora oggi sono perfettamente "appropriate", utilizzabili come riferimento per la sperimentazione
di forme e soluzioni tecnologiche innovative; peccato che ciò non sia sempre conosciuto.
Perciò: nelle regioni mediterranee è necessario ispirarsi sempre alle tipologie consolidate dalla
storia: il blocco allungato sull'asse est-ovest per la casa unifamiliare, la casa a schiera con giardino
retrostante, la casa in linea di massimo quattro - cinque piani, l' edificio a corte aperta, tutti orientati
a Sud o a Sud-Sud-Est (20° Est). Per il blocco a due piani allungato sull'asse est-ovest il rapporto tra
larghezza e profondità è variabile ma, secondo alcuni studi, sarebbe preferibile mantenersi intorno a
L/p =1,16, o 2,5 come massimo. In ogni caso e in particolare se si sperimentano forme nuove sarà
sempre necessario verificarne preventivamente la funzionalità attraverso la modellizzazione digitale
e appositi software di simulazione energetica e climatica, come i programmi per la simulazione e per
il calcolo del bilancio energetico di edifici ESP, SUN-CODE, TRNSYS, BLAST, ECOTECT.
Dopo che la forma sia definita, occorre pensare alla tipologia delle facciate - (105 Esterni che affacciano a
sud) -, vetrate od opache, in relazione all'orientamento più opportuno - (110B Orientamenti appropriati) -,
se si vuole che l'edificio funzioni esclusivamente con sistemi passivi oppure attivi - (225B Solare termico,
227B Solare fotovoltaico) -. In questo caso, bisogna porre attenzione a dove introdurre i volumi di
captazione - (175B Serre solari) - ed accumulo - (195B Massa di accumulo termico) -, in modo da
assicurare un congruo apporto solare; bisogna pensare anche alla organizzazione delle coperture, che
saranno per lo più a falda, disposte sopra gli articolati volumi, più ampi e più piccoli - (116 Cascata di tetti)
-, per non creare zone d'ombra troppo estese all'intorno dell'edificio….
110B Orientamenti appropriati
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
…dopo aver capito quali sono i fattori del macro-clima, le caratteristiche dell'irraggiamento solare,
dell'umidità, delle precipitazioni, della copertura nuvolosa, della forza e della direzione del vento - (3B
Fonti energetiche naturali e rinnovabili)-, dopo aver scelto tra differenti posizioni dell'edificio sul suolo, in
accordo con le condizioni micro-climatiche del luogo, considerando la topografia, la vegetazione, gli
edifici adiacenti, è il momento di orientare l'edificio. Qualsiasi forma avete scelto - (105B Forma e
tipologia bioclimaticamente appropriata) - ottimizzate l'apporto dell'energia solare - (105 Esterni che
affacciano a sud)- e fate delle strade o degli spazi aperti dei convogliatori d'aria, per evitare il
surriscaldamento del nuovo edificio - (7B Reti ecologiche e vuoti "pieni", 106 Spazio esterno positivo).
Per il comfort c'è bisogno di radiazione solare e ventilazione adeguate; ecco perché gli edifici vanno
orientati in modo opportuno nel contesto fisico per evitare consumi di energia per riscaldamento e
condizionamento, sfruttando gli apporti gratuiti dal sole e dall'aria.
Perciò: il miglior orientamento solare varia con la latitudine. Gli edifici con affaccio su un solo fronte
dovrebbero aprirsi verso S- E ed essere chiusi sui lati occidentali. Posizionale le camere da letto sui
lati orientali, una veranda aperta sul lato S-SE. L'orientazione adatta per il clima mediterraneo, a
seconda della forma dell'edificio, varia in un arco fra 0° sud e 20° a est del sud se l'edificio è ad un
solo affaccio. Preferite per l'edificazione i pendii ad est del sud e considerate che è importante
anche lo sfruttamento delle brezze nei periodi caldi. Evitate facciate ampie esposte al vento
dominante ed edifici troppo alti. Bisogna creare "canali" per il vento per climatizzare l'edificio in
modo naturale ed assicurare buone condizioni di comfort, considerando l'edificio come un unico
corpo. Realizzate aperture nella copertura e nelle murature, inserendole nella zona sopravento ed in
quella adiacente, senza creare correnti d'aria.
Posizionato l'edificio con la facciata principale a sud (128 Luce naturale all'interno)- dovrete occuparvi della
progettazione degli spazi di mediazione - (161 Posti soleggiati)-, e dell'orientamento a nord in modo che,
con il progressivo digradare delle coperture, da sud a nord, non si abbia troppa ombra - (162 Facciata nord). Flussi e forza del vento (230B Torri del vento) possono essere analizzate per migliorare il comfort interno
ed il risparmio energetico. Esempi di interventi includono: cambiamenti nel profilo del terreno (riporto di terra,
ecc.), nella morfologia delle facciate -(150B Portici, 165B Logge)-; la realizzazione di barriere vegetali che
proteggono dai venti - (115B Intorno verde dell'edificio) - e ombreggiano - (240B Verde nell'involucro
dell'edificio)- ; ricorso ad altri sistemi di protezione dall'irraggiamento - (170B Sistemi ombreggianti artificiali)con cambiamenti delle caratteristiche riflettenti delle superfici esterne
115B Intorno verde dell’edificio
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
…gli alberi servono per il nostro benessere e viviamo in simbiosi con essi. Dobbiamo conoscere le
regole complesse che mettono in relazione, con il costruito -(7B Reti ecologiche e vuoti pieni)- e
con gli esseri umani, la vegetazione per migliorarne l'esistenza poiché nella città alberi e verde
sono in pericolo. Dobbiamo salvaguardare gli alberi esistenti quando realizziamo una nuova
costruzione - (104 Recupero del sito)- ed utilizzare le loro caratteristiche per migliorare il comfort
nelle nostre abitazioni, facendo sì di collocarli in prossimità degli ambienti delle persone -(67
Spazio comune, 111 Giardino seminascosto)-, in modo da modulare gli apporti termici secondo le
nostre necessità - (105 Esterni che affacciano a sud)- in combinazione con altri fattori come acqua
ed aria - (70B Spazi d'acqua).
L'ambiente urbano è dove si produce più inquinamento, per gli scarichi sia delle automobili che per i
prodotti da riscaldamento e condizionamento degli edifici. Il suolo vegetale si riduce per far spazio a
nuove edificazioni ed asfalto. Ma quanto è più intelligente lasciare o piantare nuovi alberi per
purificare l'aria e regolare gli effetti ambientali dovuti al vento!
Perciò: disponete la vegetazione e le barriere frangivento contro la direzione del vento invernale. Gli
alberi non dovrebbero però bloccare le brezze. Gli alberi sempreverdi sono i migliori per la
protezione dal vento, quelli caducifogli per fare ombra. Sono utili prati vicino all'edificio perché
assorbono la radiazione solare. Gli alberi che inducono ombra sono preferibili sui lati sud ed ovest
delle abitazioni. Preferite filari mediamente densi che lascino passare almeno il 50% del vento. In
particolare, in rapporto alla superficie da proteggere dal vento, fissata l'altezza H potete ricavare la
lunghezza del frangivento come segue:
L = S/v*H dove S è superficie da proteggere; v è velocità del vento in m al secondo; H è altezza
barriera).
La presenza degli alberi accanto alle abitazioni può dare opportunità per la creazione di angoli nel
verde -(163 Stanza all'aperto)- e percorsi riparati -(174 Camminamenti pergolati)-, pavimentati con
semplicità -(247 Pavimenti con fessure tra le lastre)-. A ridosso delle facciate opache che si vogliono
proteggere dal surriscaldamento si possono addossare spalliere di verde di rampicanti a foglia
decidua -(246 Rampicanti)-. Griglie con vegetazione dinanzi alle finestre possono ammorbidire la luce
naturale che penetra all'interno soprattutto dalla parte superiore -(238 Luce filtrata, 240B Verde
nell'involucro dell'edificio)-….
120B Corte termoregolatrice
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
….dopo aver definito le caratteristiche fondamentali del tessuto edilizio - (20B Densità
appropriata, 95 Complesso di edifici)-, la miglior forma per disperdere meno calore possibile (37 Aggregato di abitazioni, 105B Forma e tipologia bioclimaticamente appropriate, 107 Ali di
luce)- e la migliore orientazione sole - aria - (105 Esterni che affacciano a sud, 110B
Orientamenti appropriati)-, accingiamoci ad organizzare l'edificio in stretto contatto con lo
spazio comune - (67 Spazio comune)-, la corte, privata o semipubblica, in relazione al clima ed
alle esigenze dei futuri abitanti, al fine di renderlo uno spazio vivibile in tutte le stagioni.
Gli affacci delle abitazioni lungo le strade rumorose e inquinate ci fanno rimpiangere l'amenità
di uno spazio silenzioso e protetto dove poterci rilassare all'ombra in estate ed al riparo dai
venti invernali.
Perciò: nei nostri climi, perché una corte sia termoregolatrice, è bene scegliere una forma aperta
verso sud. L'apertura della corte, in tessuti urbani in cui si produce "l'effetto maglia", cioè la
continuità di configurazioni analoghe, deve essere minore di 1/4 del perimetro; l'altezza dei corpi
di fabbrica deve essere minore della metà del passo della corte, cioè del suo diametro.
In generale l'ampiezza di una corte dovrebbe corrispondere a due volte l'altezza dei corpi di
fabbrica che vi affacciano. Il rapporto superficie della corte/altezza dovrebbe essere 4 - 5 per i
climi caldo - secchi, 20 per i climi temperati. Vale anche la regola, basata su ricorrenze rilevabili
nei nostri tessuti urbani (e non solo), che assume come dimensioni ottimali di un edificio a corte schiera di due o tre piani 12 - 18 per 25 - 30 metri.
Una volta definita la forma della corte, sarà interessante articolare le facciate che la
delimitano con portici o rientranze che permettono la mediazione termica tra interno
esterno e forniscono ombra o riparo nelle situazioni meno favorevoli durante il corso della
giornata - (150B Portici, 165B Logge) . Piccole aree della corte coperte da vetri, oppure
corti che diventano veri e propri atri coperti nelle regioni più fredde, possono prolungare i
benefici dell'apporto solare negli edifici che affacciano sulla corte - (161 Posti soleggiati) -.
Una corte può diventare uno spazio verde progettato per ottimizzare le condizioni
microclimatiche, per il risparmio energetico ed il comfort -(115B Intorno verde dell'edificio)….
150B Portici
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
… il pattern 119 -Portici - stabilisce il carattere degli spazi coperti pubblici più animati nella città.
La configurazione della facciata degli edifici deve essere articolata da cavità che costituiscano
spazi utili - (160 Filo dell'edificio) -. Le ragioni climatiche di queste configurazioni vanno ricercate
in relazione sia alla disposizione sia alla larghezza delle strade in un dato clima - (20B Densità
appropriata)- ; questi spazi offrono inoltre la possibilità di ottenere ombreggiamento e
ventilazione opportuna già assicurate in parte dalla forma dell'edificio -(120B Corte
termoregolatrice, 105B Forma e tipologia bioclimaticamente appropriata)- .
In alcune città i portici sono essenziali come spazi tra pubblico e privato; alla nostra latitudine
servono anche come spazi filtro per regolare luce e sole, per raffrescare la parte basamentale degli
edifici e per proteggere da pioggia e vento i pedoni. Ma i proprietari ed i costruttori, in genere, sono
poco propensi a sottrarre superficie utile agli ambienti interni privati.
Perciò: sebbene a Roma non siano molto usati nell'edilizia abitativa, se realizzate portici, questi
devono essere continui tra i diversi edifici; è bene che le facciate degli edifici presentino bordi
frastagliati, frattali, in modo che il percorso pubblico lungo i portici diventi una sequenza di "stanze
a cielo aperto" che siano in parte interne all'edificio. La larghezza dei portici deve essere quella della
scala umana, cioè 2 - 3 metri. Considerate che i percorsi porticati sono utili soprattutto lungo i fronti
degli edifici con orientazione sud. Lo spigolo superiore del portico deve essere posto in modo da
non permettere ai raggi del sole d'estate (circa 72°) di incidere sulla facciata arretrata. Se il portico
disegna un involucro intorno all'edificio su tale struttura avvolgente potete collocare schermature e
dispositivi mobili che regolino luce, calore ed aria vicino al corpo dell'edificio.
I portici vanno costruiti nel lato su strada dell'edificio, magari ritmati da strutture in
elevazione che supportino logge ai piani superiori - (165B Logge, 166 Gallerie intorno) -.
Un'articolazione dimensionale del soffitto di questi elementi può servire a modulare gli
apporti della ventilazione - (190 Varietà nell'altezza dei soffitti). Se il volume del portico è
racchiuso in un involucro esterno dell'edificio stesso, come una doppia pelle, opaca o
trasparente, può essere integrato da schermature - (170B Sistemi ombreggianti artificiali)-.
Particolare attenzione bisogna porre alle pareti che delimitano il portico per regolare
efficacemente il sistema di scambio termico interno-esterno - (210B Involucro isolante e
materiali dalle buone prestazioni termiche )….
165B Logge
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
…quando il filo dell'edificio - (160 Filo dell'edificio)- è stato disegnato tenendo
conto del coefficiente di forma (rapporto tra superficie esposta e volume
dell'edificio - 105B Forma e tipologia bioclimaticamente appropriata)- , dobbiamo
sapere che ugualmente determinanti per il bilancio energetico risultano le
caratteristiche termofisiche dell'involucro (materiali costruttivi scelti in rapporto ad
inerzia ed isolamento termici) e la progettazione delle facciate.
Un adeguato accostamento di questi tre fattori può creare un discreto livello di comfort nell'edificio soprattutto in estate, senza dover
ricorrere ad impianti di climatizzazione. Di notevole peso risulta la scelta del rapporto tra tipologie di facciate ed esposizioni. Il disegno
di un prospetto (le finestre, gli aggetti, i rientri, portici eventuali - (150B Portici) ha infatti effetti energetici differenti alle diverse
esposizioni - (110B Orientamenti appropriati)-. Sotto un punto di vista funzionale la loggia è uno spazio - (163 Stanza all'aperto) - che si
può inverdire - (118 Tetto giardino)- o utilizzare per ore e che offre un punto di vista dalle attività domestiche verso la vita che si svolge
intorno - (140 Terrazza privata sulla strada)
Alla nostra latitudine sono necessari spazi atti a regolare l'apporto del sole e proteggere dalla pioggia le
facciate degli edifici e spazi filtro tra ambienti privati ed esterno. Ma le difficoltà di costruzione (ponti
termici da evitare, maggiori superfici murarie da coibentare, ecc.) fanno preferire facciate degli edifici lisce
ed indifferenziate.
Perciò: una veranda aperta, una loggia utilizzabile per un terzo dell'anno, dovrebbe essere posta sul lato SSE o comunque orientata in modo da catturare le brezze raffrescanti. Nella loggia, che funziona da spazio
tampone per l'interno, va creato un piccolo movimento d'aria con estrazione nella parte alta del muro verso
un'uscita sottovento. La loggia può diventare un sistema solare d'accumulo diretto se lungo l'involucro
esterno vengono posti doppi vetri con profili in acciaio a taglio termico da lasciare aperti in estate. E' bene
tenere distaccato il solaio o la struttura di calpestio dal corpo dell'edificio per evitare ponti termici.
La loggia per essere utilizzabile come stanza all'aperto dovrà avere profondità di mt. 1,80 - (167 Balcone)
- e per essere più fresca d'estate bordi e parapetti possono essere griglie - (193 Muro semi-aperto) - su
cui crescano rampicanti - (240B Verde nell'involucro dell'edificio)-. L'effetto di protezione dal sole in estate
può essere potenziato grazie a tende e frangisole - (170B Sistemi ombreggianti artificiali)-. Nelle
murature l'isolamento andrà posto in modo atto a contenere il calore accumulato evitando dispersioni di
notte verso l'esterno in inverno e facendo sì che in estate di notte le strutture murarie cedano
maggiormente il calore accumulato di giorno - (210B Involucri isolanti e materiali dalle buone prestazioni
termiche)-. Le logge possono essere poste al di sotto delle coperture per consentire un maggiore
isolamento dalla radiazione solare di tutto il corpo dell'edificio - (235B Involucro ventilato) -.
170B Sistemi ombreggianti artificiali
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
…la forma dell'edificio se ben regolata - (105B Forma e tipologia bioclimaticamente appropriata) - fornisce già
ombra e protezione opportune nelle giornate più assolate. Ma spesso si interviene con l'edificazione in un
tessuto già formato. Mentre nella strada e negli spazi semiprivati lungo il confine dell'edificio portici e logge
definiscono spazi di transizione ombreggiati ed opportunamernte schermati - (119 Portici, 166 Logge intorno) -,
per proteggere dal surriscaldamento aperture localizzate secondo determinati orientamenti - (110B
Orientamenti appropriati)- , è abitudine, in particolare alle nostre latitudini, creare sistemi di schermatura da
utilizzare nel corso della giornata ed al variare delle stagioni. Questi dispositivi, oltre a schermare dal sole
troppo intenso, modulano nella stanza la luce che proviene dall'esterno, donandole qualità e morbidezza (130B Daylight)-.
Le schermature nei nostri climi aggiungono molto al comfort termico. Ma spesso all'esterno degli edifici
non si installano più persiane di legno o brise-soleil per il costo della loro manutenzione.
Perciò: un aggetto di circa 70° sul lato sud protegge gli edifici bassi. Frangisole del tipo a carabottino
(sostanzialmente, combinazioni di schermature orizzontali e verticali) poste sui lati est e ovest e aggetti
verticali sul lato nord proteggono gli edifici più alti. Una formula pratica per l'entità dell'aggetto orizzontale
è la seguente: lunghezza = altezza finestra/ F, dove F è un fattore che per le latitudini nord di 40° e 44° varia
rispettivamente negli intervalli 2,5 - 3,4 e 2,0 - 2,7. Gli oggetti orizzontali (pensiline o balconi praticabili), se
di dimensioni opportune, sono efficaci nell'esposizione sud; nell'esposizione a sud ovest diventano più
importanti gli oggetti verticali come brise-soleil ad inclinazione variabile, ed a sud sud-est e sud sud-ovest
funzionano bene sporti o quinte laterali, solette di balconi o pareti di logge incassate.
Per schermare gli interni dal sole si possono conformare le finestre - (180 Posto della finestra) come luoghi particolari o parti di quel "lampadario inverso" che dovrebbe essere ogni stanza che
moduli la luce naturale dall'esterno, o si possono utilizzare, in aggiunta a dispositivi di schermatura,
le proprietà ottico-solari dei materiali trasparenti. Un luogo particolare nella parte sud della casa
può essere la serra (175B Serre solari), che va debitamente schermata e protetta dal
surriscaldamento estivo. Se nella serra o all'esterno delle vetrate ci sono piante -(240B Verde
nell'involucro dell'edificio) -, è bene lasciare crescere il fogliame in alto dove la luce è più intensa
per ombreggiare maggiormente - (238 Luce filtrata) - o ritagliare sempre in alto i sopraluce per la
ventilazione - (239 Riquadri piccoli) -. Con una spesa relativamente bassa si possono montare
all'esterno tende - (244 Coperture di tela) - dai colori chiari - (250 Colori caldi) - che danno un
particolarissimo fascino all'edificio e lo proteggono, oltre che dal sole, dalla nebbia e dalla rugiada
in autunno e inverno….
Master Pism 2007
175B Serre solari
architetto PhD Fausta Mecarelli
…una volta organizzato l'impianto degli edifici residenziali - (37 Aggregato di abitazioni, 105B Forma e
tipologia bioclimaticamente appropriate) -, e disposte le corti con gli spazi esterni di ogni abitazione - (67
Spazio comune) -, bisognerà considerare i fronti esposti a sud - (105 Esterni che affacciano a sud, 110B
Orientamenti appropriati) -, e costruirvi configurazioni racchiuse da vetrate, adatte per mantenere
all'interno il calore del sole - (3B Fonti energetiche naturali e rinnovabili) - che favoriscano la crescita di
piante o innalzino semplicemente la temperatura nei periodi più freddi per esempio in corpi scala vetrati - (
161 Posti soleggiati, 175 Serra) -.
L' effetto "serra" è utilizzato da centinaia di anni per la cattura e lo sfruttamento del calore solare per usi
agro - produttivi e per la termoregolazione naturale degli edifici, specie nelle regioni a clima freddo. Ma
non si conosce bene la sua caratteristica di essere, anche nei climi caldi della regione mediterranea,
uno dei principi più importanti per la costruzione di edifici a funzionamento bioclimatico - passivo.
Perciò: considerate la serra solare come una tecnologia raccomandabile per una efficiente architettura
sostenibile in quanto essa coniuga le capacità di captazione e accumulo dell'energia solare con l'esigenza
di qualità estetica degli spazi interni, permettendo l’integrazione della vegetazione all'interno degli edifici.
Realizzate lo spazio serra non più profondo di 1,5 mt., delimitato da una superficie vetrata (meglio se in
doppio vetro con camera d'aria) e da una massa d'accumulo verso l'interno (muratura o solaio). E'
fondamentale per i nostri climi che almeno 2/3 della superficie vetrata sia apribile per consentire la
ventilazione in estate. A tal fine è utile prevedere opportuni sistemi di schermatura (tende, brise-soleil).
Quando intervenite in un edificio esistente realizzate la serra con un telaio indipendente in acciaio fondato
a terra oppure con un sistema a mensole che vengono incastrate nei solai.
Uno spazio serra va pensato come un posto in cui stare e rallegrarsi della vista
dell'esterno -(180 Posto della finestra)-. E' importante prevedere efficaci sistemi di
ombreggiatura per evitare in estate il surriscaldamento delle superfici - (170B Sistemi
ombreggianti artificiali)-; occorre anche prevedere l'apertura delle vetrate nella parte
superiore della serra per permettere la circolazione d'aria. Per conservare il calore
nell'ambiente è opportuno utilizzare, negli spazi retrostanti la serra, le caratteristiche
costruttive delle murature (195B Massa di accumulo termico). La vegetazione
collocata nello spazio serra aumenta il grado di comfort igrotermico - (240B Verde
nell'involucro dell'edificio). Per evitare le dispersioni di calore dall'interno
dell'ambiente sono importanti le caratteristiche del vetro….
195B Massa di accumulo termico
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
…se in molti pattern abbiamo visto configurazioni buone per proteggere gli edifici dall'irradiazione solare
(e per consentire il corretto apporto della ventilazione negli ambienti esterni ed interni), qui continuiamo
a studiare l'adatta configurazione dell'involucro opaco dell'edificio caratterizzato dalla forma più
appropriata - (105B Forma e tipologia bioclimaticamente appropriata) -, avendo già considerato la
possibilità di introdurre a sud - (105 Esterni che affacciano a sud, 110B Orientamenti appropriati) -grandi
aperture vetrate che inducano l'effetto serra per riscaldare - (175B Serre solari) -. Tali configurazioni
delle pareti - (197 Mura spesse) - possono articolarsi in spazi utili che caratterizzino gli ambienti,
sedute, nicchie, scaffali, sia all'interno che all'esterno dell'edificio.
Per risparmiare nella climatizzazione degli ambienti occorre prendere in considerazione il problema di
immagazzinare l'energia fornita dal sole quando è a disposizione per usarla quando il sole non c'è, o
immagazzinare calore nei periodi freddi e freddo per i periodi caldi. Ma la scelta di costruire ed abitare
edifici con murature e coperture adatte al clima non spetta molto spesso a ciascuno di noi.
Perciò: con un sistema diretto (per i climi mediterranei è meglio preferire sistemi isolati) o "finestra
solare" nei climi temperati (con temperatura media invernale da 2 a 7°C) per un mq di superficie
abitata calcolate da 0,11 a 0,25 mq di superficie vetrata. Con un sistema indiretto o "muro solare" nei
climi temperati calcolate da 0,22 a 0,6 mq di superficie muraria per ogni mq di spazio abitato. Per un
deposito a pietrame, da posizionare sotto al pavimento dell'edificio oppure dietro a uno dei muri, la
forma adatta è quella cilindrica di circa m. 2 di diametro x 1,5 di profondità, sistema che deve essere
isolato con uno strato di lana di vetro di 40 cm e che sarà riempito con pietre che abbiano una buona
superficie di contatto.
Prese le decisioni sulla quantità di superfici trasparenti o massive a seconda del tipo di
accumulo termico applicato,diretto o indiretto, occorrerà ragionare sui materiali
dell'involucro - (210B Involucri isolanti e materiali dalle buone prestazioni termiche) - per
capire quanto e dove è necessario isolare verso l'interno ed evitare dispersioni. Nel
caso sia richiesta una costruzione non massiva nell'orientazione sud, la scelta per
configurazioni che mantengano all'interno, adattivamente con l'ambiente esterno,
condizioni di equilibrio termico, può rivolgersi ancora verso l'elemento acqua - (232B
Acqua nell'involucro dell'edificio) -. Muri Trombe e Barra Costantini consentono di
ricavare piccoli spazi, nella faccia interna dello spessore murario, che possano essere
utilmente sfruttati per nicchie, scaffali e sedute - (211 Ispessire le pareti esterne)-….
210B Involucro isolante e materiali
dalle buone prestazioni termiche
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
…questo pattern, anche se complesso, fissa alcuni principi base per costruire o recuperare gli edifici con specifico
riferimento agli elementi del suo involucro, opachi o trasparenti - (175B Serre solari, 195B Massa di accumulo
termico) -, intesi come interfaccia che equilibrano condizioni esterne ed interne. Alle medie densità - (20B Densità
appropriata) -, dove l'edificazione avviene da parte di o per piccoli gruppi di abitanti, gli spessori murari - (197
Murature spesse) - ed i materiali per la costruzione grezza e per le rifiniture è facile che siano o che si possano
realizzare in modo appropriato - (207 Materiali dalle buone qualità) -. Una volta scelti orientamento, forma e
tipologia appropriate - (105B Forma e tipologia bioclimaticamente appropriate, 110B Orientamenti appropriati) - per
le nuove costruzioni o analizzate le cause della assenza di comfort negli interni degli edifici esistenti, possiamo
applicarci a capire il pattern.
Molto spesso abitiamo o lavoriamo in situazioni di assenza di comfort: condensa alle pareti, infiltrazioni di freddo nei
sottoluce delle finestre o surriscaldamento dalle coperture. Perciò siamo costretti a ricorrere agli impianti di climatizzazione ed
a consumare parecchia energia. Quali sono dunque caratteristiche, spessori e materiali opportuni degli involucri edilizi?
Perciò: prevedete un efficace isolamento delle murature per ridurre le dispersioni del calore accumulato in inverno e favorire
la riduzione del flusso di calore sia in entrata che in uscita in estate. Realizzate un'intercapedine d'aria che funziona come un
isolante verso l'esterno e scegliete vetri doppi, che funzionano da isolanti, per le parti trasparenti dell'edificio. Buona
soluzione è quella di integrare l'isolante all'esterno con una parete ventilata. Se realizzate un edificio chiuso in argilla, mattoni
porizzati o arenaria calcarea dove l'escursione termica è di circa 6° - 8°C, stabilizzerete le condizioni interne di comfort. Anche
se è un po' complicato si può fare il calcolo del bilancio energetico per l'edificio passivo, purché si conosca il valore "U" di
murature, coperture e solaio a terra, e si deve verificare che il fabbisogno termico residuo nella stagione del riscaldamento,
cioè la differenza tra il totale delle perdite di calore e gli apporti netti passivi, sia minore di 15,0 kWh/mq annuali. Grande
attenzione va posta nel realizzare infissi con telai efficienti che, quando presentano fessure, possono costituire una delle
cause principali delle dispersioni.
Per realizzare un buon isolamento termico esterno occorre un progetto valido e un'accurata posa in opera
degli elementi isolanti - (234 Murature con strati esterni) -. I sistemi che potete utilizzare a questo fine sono
uno strato isolante sottile ricoperto di materiale plastico ed un sistema di pareti ventilate - (235B Involucro
ventilato) -. Occorre inserire il materiale isolante anche in un tetto a falde e proteggere la struttura e
l'abitazione con un sottotetto. Se occorre migliorare l'efficienza degli infissi si può ricorrere a tipi speciali di
vetro a bassa emissività o a sistemi avanzati per migliorare le proprietà isolanti degli infissi attraverso l'uso
di particolari materiali trasparenti (TIM, Trasparent Insulation Materials), che riducono fortemente la
dispersione termica ma sono perfettamente trasparenti alla luce solare diretta e diffusa ….
225B Solare termico
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
…per le abitudini attuali c'è bisogno di una certa quantità d'acqua calda giornaliera. Si può sfruttare
l'irraggiamento solare - (3B Fonti energetiche naturali e rinnovabili) - per produrla, a patto di avere
coperture e/o facciate esposte a sud - (105 Esterni che affacciano a sud) -. Sistemi di captazione solare
che prevedono l'utilizzo di energia elettrica o meccanica - sistemi attivi - potranno integrare nelle forme
altre configurazioni per il solare passivo - (175B Serre solari) -.
La disponibilità continua di acqua calda negli edifici è indubbiamente una delle fondamentali
conquiste del progresso abitativo del XX secolo. Purtroppo l'acqua è il materiale che ha il calore
specifico più alto e sono necessari 1 kcal (1,16 W) per innalzarne la temperatura di un solo grado.
Il modo peggiore per riscaldare l'acqua è quello di utilizzare il calore prodotto da una resistenza
elettrica, come avviene in un boiler elettrico.
Perciò: prevedete sempre un impianto solare termico a servizio di ogni abitazione ed edificio,
specialmente dove sia necessario un alto quantitativo di acqua calda per uso sanitario. Situate i
pannelli solari di preferenza sulla copertura dell'edificio, con orientazione a sud ed inclinazione
di 44° (per Roma), e progettateli in modo da integrarli perfettamente con la struttura
architettonica. A tal fine i serbatoi di accumulo non dovranno essere visibili sul tetto ma saranno
opportunamente nascosti all'interno delle strutture. Occorrono circa 4 metri quadrati di pannelli
solari e 200-280 litri di serbatoio per una famiglia di 3-4 persone del Nord Italia, 3,2 metri quadrati
di pannelli solari e 150-200 litri di serbatoio per la stessa famiglia di 4 persone nel Sud Italia.
Rispettate il contesto urbano e paesaggistico in cui andate ad operare.
E' importante considerare quali sono gli spazi che accoglieranno condutture - (229 Spazio per le
condutture) - e serbatoio e che questi non sono computati nella cubatura dell'edificio, ai fini delle
imposte….
227B Solare fotovoltaico
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
…una volta decise le strategie per l'uso dell'energia solare - (3B Fonti energetiche naturali e
rinnovabili) -per il fabbisogno dei consumi, possiamo integrare ai pannelli per la produzione di acqua
calda sanitaria e per il riscaldamento -(225B Solare termico), collocati sulle coperture e sulle facciate
delle nostre abitazioni, dispositivi per la produzione di elettricità.
In tutti i sistemi tradizionali utilizzati per produrre energia elettrica il valore dell'energia prodotta dalle
trasformazioni è molto basso e gli impatti sull'ambiente sono molto alti. L'uso di energie rinnovabili che
non sfruttano processi di combustione e che sarebbe attualmente il sistema migliore poiché si utilizza
un'energia già disponibile nell'ambiente, senza produrre calore, e senza generare emissioni, incontra
però molte difficoltà.
Perciò: considerate il solare fotovoltaico come l'occasione per trasformare l'edificio da consumatore in
produttore di energia. Integrate pienamente i sistemi fotovoltaici nella struttura architettonica di tetti e
facciate ed anche con i sistemi solari termici; bisogna garantire l'esposizione a sud e un'inclinazione
ottimale dell' elemento in base alla latitudine che, in una città come Roma, è di 40°. Potete adattare i
sistemi fotovolataici anche in contesti difficili come i centri storici e le aree protette utilizzando le
soluzioni disponibili sul mercato. Tenete presente che un sistema fotovoltaico è il requisito fondamentale
per progettare un edificio interamente autonomo dal punto di vista energetico. A tal fine adottate tutti gli
accorgimenti che permettano la minimizzazione dei consumi elettrici, utilizzando lampade a basso
consumo ed elettrodomestici classe A+, puntando ad un limite di potenza media assorbita di 1,5 kWp,
che si produce con una superficie esposta di 12,5 mq.
Non ci sono collegamenti ulteriori
230B Torri del vento
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
…una volta definiti l'impianto ed il volume dei corpi di fabbrica ed orientati i tipi edilizi - (105B forma e
tipologia bioclimaticamente appropriata) - lungo l'asse est - ovest o nord - sud - (110B Orientamenti
appropriati) - si dovrebbe pensare a come raffrescare gli spazi interni ricavando delle aperture nelle
parti superiori dell'edificio per ventilare - ( 117 tetto a proteggere) - . Ciò facendo si utilizza il vento
come fonte energetica naturale - (3B Fonti energetiche naturali e rinnovabili) - catturandolo, o lo si
produce, utilizzando il calore delle murature collocate a sud - (105 Esterni che affacciano a sud, 195B
Massa di accumulo termico) per provocare correnti che allontanano dall'edificio l'aria calda.
Sebbene i camini solari e le "torri del vento" siano tra le tecnologie più antiche adottate per la
climatizzazione naturale degli edifici negli spazi abitativi odierni non sono applicate.
Perciò: se volete realizzare un edificio genuinamente bioclimatico in esso dovrete collocare torri
del vento (integrati con sistemi di umidificazione dell'aria, in climi particolarmente secchi) o dei
camini solari, o camini di ventilazione (che funzionano nei climi caldo - umidi come estrattori
dell'aria calda, con l'uscita posta verso nord) o comunque dei sistemi che facilitino la ventilazione
interna. Dovrete pensare tali camini come sistemi integrati a completamento degli altri sistemi
attivi e passivi che formeranno l'involucro dell'edificio, come i muri di Trombe e le serre solari. In
una situazione di alte temperature (>30°) ed alta umidità (>70%), risultano sopportabili velocità di
flusso anche fino a 2m/sec. Attualmente, con opportuni programmi di simulazione come AIRPAK,
PHOENICS, COMIS, BREEZE, PASSPORT-AIR è possibile dimensionare un sistema di
ventilazione naturale in modo corretto.
Le forme che le torri del vento assumono possono ricordare particolari configurazioni (231 Abbaini, 232 Coronamento del tetto) - ed in generale saranno abbastanza
caratteristiche per distinguere l'edificio in cui sono situate e possono integrarsi a
generatori eolici, sfiati, eliche. Le torri di ventilazione possono anche essere integrati da
sistemi di raffrescamento evaporativo - (232B Acqua nell'involucro dell'edificio) -, od unirsi
ad altri sistemi per la ventilazione e l'isolamento termico - (235B Involucro ventilato) -….
232B Acqua nell’involucro dell’edificio
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
…abbiamo visto che masse d'acqua accanto all'edificio - (70B Spazi d'acqua) - aiutano a
diminuire la temperatura dell'ambiente nel periodo estivo. Ma l'acqua è anche massa con
proprietà di accumulo - (195B Massa d'accumulo termico) -, avendo un'altissima capacità
termica, e con l'aria è un fluido termo-vettore essenziale. Possiamo pensare quindi ad
aumentare gli effetti di raffrescamento e riscaldamento passivi ponendo in qualche modo l'acqua
a ridosso dell'edificio nell'orientazione sud - (105 Esterni che affacciano a sud) - che a causa
dell'irradiazione solare diretta richiede maggior raffrescamento e consente il passaggio di una
più grande quantità di calore.
Sole, vento ed acqua possono alimentare i sistemi passivi, riducendo il consumo d'energia
inquinante e non rinnovabile. Ma utilizzare l'acqua, riscaldata dal sole o trasferita dall'aria, come
fonte d'energia per riscaldare o raffrescare gli edifici richiede tecnologie, anche semplici, che
sono quasi sempre sconosciute.
Perciò: raffrescate l'aria che entra nell'abitazione attraverso sprinkler o spruzzatori d'acqua a
circuito chiuso, posti sulle pareti più soleggiate o sulla copertura, che formino pellicole d'acqua
corrente. Poiché l'acqua è il miglior accumulatore di calore, se avete un'abitazione unifamiliare,
potete utilizzarla per riscaldare localizzando masse d'acqua in contenitori sulle pareti esposte a
sud. Utilizzate nella stagione calda l'acqua raccolta in vasche sui tetti (roof pond) per assorbire
dall'abitazione il calore da disperdere o per accumularlo e poi cederlo all'edificio attraverso i
solai. Per un roof pond per il riscaldamento in clima temperato da 2°C a 7°C, con una copertura
del collettore inclinata a sud ed isolamento notturno, occorre una superficie captante di 0,20 a
0,40 per mq di abitazione. Per il raffrescamento mediante roof pond in clima caldo - secco con
vetro semplice e raffreddamento evaporativo addizionale utilizzate da 0,33 - 0,50 mq di superficie
captante per mq di abitazione.
A volte, quando gli spruzzatori d'acqua sono posti sulla parete, può nascere
l'integrazione con elementi vegetali - (240B Verde nell'involucro dell'edificio)-.…
235B Involucro ventilato
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
…una volta che siano definiti configurazione - (209 Disegno della copertura) -, spessori e
caratteristiche termiche di murature e coperture - (195B Massa d'accumulo termico, 210B
Involucro isolante e materiali dalle buone prestazioni termiche) - bisognerà pensare alle
caratteristiche delle superfici esterne (234 Muratura esterna a strati), anche per
preservare le strutture (218 Murature a membrane) da gelo, pioggia ed umidità.
Nelle costruzioni tradizionali delle nostre città coperture, facciate e basamenti costituivano camere
d'aria per mantenere gli ambienti freschi d'estate e permettere di conservare meglio il calore in inverno,
risparmiando energia. Ma il tentativo di economizzare su materiali e di avere più spazio utilizzabile per
gli interni degli edifici fa sì che questa regola costruttiva non venga più applicata.
Perciò: siate consapevoli che il comfort di chi abita un edificio e la durabilità delle strutture devono
essere garantite attraverso la creazione di un adeguato strato di ventilazione che avvolge tutto
l'involucro dell'edificio, dal tetto alle fondazioni. Per ventilare un tetto la sezione di flusso per
intercapedini, efficaci nella riduzione del flusso termico in clima estivo, nel caso di pendenze usuali
in Italia (30-35%) e lunghezza di falda usuali (fino a 7 m), è di almeno 550 cmq netti per ogni metro di
larghezza della falda. Potete usare la tecnologia delle facciate ventilate, per raffreddare in estate le
strutture massive interne della facciata ed in inverno per consentire che l'aria che si scalda
nell'intercapedine esposta a sud, riscaldi per conduzione gli strati interni della parete e possa essere
convogliata all'interno dell'edificio. L' uso delle facciate e dei tetti ventilati è una tecnologia
pienamente eco-compatibile che può essere agevolmente utilizzata nel recupero bioclimatico degli
edifici esistenti e che, grazie all' uso innovativo del cotto, si presta all'uso anche in aree sensibili dal
punto di vista storico-ambientale.
Non ci sono collegamenti ulteriori
240B Verde nell’involucro dell’edificio
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
…un'importante forma di interazione tra ambiente costruito e naturale riguarda l'intorno verde dell'edificio alla scala
dell'involucro edilizio, quando siano comprese le dinamiche di protezione che le barriere vegetali poste ad una certa
distanza operano sull'edificio - (115B Intorno verde dell'edificio) -. Le configurazioni che possiamo richiamare alla
memoria per il verde come involucro degli edifici, comprendono le abitazioni addossate al pendio - (39 Case a terrazza) -,
che costituiscono una delle prime forme di insediamento umano, con terrazze verdi che le sormontano. Ad una scala più
minuta le decisioni per meglio integrare il verde con funzioni energetiche nell'abitazione vanno prese dagli abitanti
nell'introdurre la vegetazione negli spazi "filtro" tra interno ed esterno per esempio mediante la realizzazione di pergole
addossate all'edificio - (174 Camminamenti pergolati) -, logge o balconi - (165B Logge) -, terrazze con pergole - (140
Terrazza privata lungo la strada, 118 Tetto giardino) -, altane, ecc.. Il verde per la pelle dell'edificio richiama molte
funzioni bioclimatiche che vanno dal controllo dell'irradiazione solare - (105B Orientamenti appropriati) - o del daylight (130B Daylight, 238 Luce filtrata) -, alla capacità di raffrescare e di contribuire ad isolare l'edificio
ll verde disposto in contenitori è sì utilizzato in logge o terrazze ma non lo è come parte dell'involucro
edilizio, che sia in simbiosi con gli altri elementi dell'ambiente, - sole, aria, acqua e terra, - per creare il
microclima giusto all'interno.
Perciò: per le pareti verdi, su sostegni in legno o ferro distanziati 10 - 15 cm tra loro, disponete
rampicanti a foglia caduca particolarmente sui lati est e ovest e secondariamente a sud, mentre sulla
parete nord si possono far crescere rampicanti a foglia perenne. Ricorrete sempre a specie autoctone.
Intorno alla finestra verde, secondo gli stessi orientamenti, ponete i tutori che dovranno sostenere il
fusto e permettete ai tralci con il fogliame di ricadere. Per un giardino pensile, che riduce fino al 10% la
dispersione del calore interno in inverno e fino a 10°C il carico termico dall'esterno in estate, conviene
rivolgersi ad un progettista delle strutture. Se disponete di uno spazio verde a ridosso di una parete
dell'edificio o di una corte o un atrio sufficientemente soleggiati potete realizzare un giardino d'inverno;
in clima mediterraneo, per piante autoctone o subtropicali, il giardino dovrà essere poco riscaldato,
quindi parzialmente aperto, con temperature che non scendano al di sotto dei 5 °C.
Per le pareti verdi o i balconi inverditi gli abitanti dell'edificio possono creare configurazioni che risultino
confortevoli e piacevoli anche ai passanti - (246 Piante rampicanti)-. Nel caso voleste creare un giardino
pensile - (245 Fiori in alto) - costruendo un nuovo solaio di copertura potete orientarvi in diversi modi: se
volete un tipo di manto vegetale ad erbacee, muschi, licheni o ad erbacee ed arbusti tappezzanti, il tipo di
struttura che deve portare il carico sarà di 80, 200 kg/mq e gli spessori del substrato di terra saranno di 10
cm, o da 10 a 25 cm; se volete piantare fino ad alberi di piccola dimensione - 8, 10 m -, il tipo di struttura
che deve portare il carico sarà di 800 kg/mq con spessori di terra da 90 cm. Considerate inoltre che
cambia nel sistema copertura la resistenza termica con variazioni per cui il secondo tipo di giardino pensile
resiste più di 3 volte rispetto al primo tipo….
Applicazione del nuovo linguaggio
La sperimentazione della nuova versione
della lingua è stata applicata all’area di
Centocelle Vecchia, interessata dal
preliminare di Piano di Recupero e area
pilota per l’applicazione del nuovo
strumento di negoziazione pubblico/privato
denominato Programma integrato
d’intervento.
La regola del “diritto al sole” con i giusti
distacchi tra gli edifici, la soluzione
dell’impianto edilizio a corte aperta con
funzione termoregolatrice, coperture e
facciate delle costruzioni rese intelligenti,
sensibili a sole e vento sono principi che
si mostrano adatti ad incentivare la
trasformazione di Centocelle Vecchia da
parte degli attuali proprietari in senso ecosostenibile.
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
La Vision per individuare le
potenzialità che indirizzeranno al
miglioramento
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
Il processo partecipativo
attraverso APL ha inizio con una
visione, sia che pensiamo a
trasformazioni alla grande che
alla piccola scala. Nella visione
occorre evidenziare il sistema di
interazioni visibili alla scala
dell'isolato o del comparto. Nel
caso di Centocelle Vecchia
l'attività d'individuazione del
sistema di interazioni,
successivamente riconosciuti in
quanto pattern, è iniziata come
ricerca di configurazioni che
esprimano tendenze e
potenzialità offerte dal contesto,
oltre che problematiche e
conflitti.
Prima individuazione
di un linguaggio di pattern
per Centocelle Vecchia
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
In una prima fase, quando non erano sviluppati pattern bioclimatici, il linguaggio di
pattern scelto riguardava soluzioni progettuali per il sistema degli spazi di relazione
e, in nuce, soluzioni per il miglioramento energetico del patrimonio edilizio del
quartiere.
Proposta normativa del programma
integrato e le classi d’intervento
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
Master Pism 2007
Diagnosi di un isolato
architetto PhD Fausta Mecarelli
Il principio della diagnosi è applicato
scegliendo uno specifico isolato, perlopiù
formato da edifici caratterizzati da cattiva
qualità edilizia. Nella diagnosi sono
identificate le aree dove i pattern presenti
- sono pienamente realizzati
- richiedono miglioramenti marginali
- richiedono una radicale ristrutturazione
- sono del tutto assenti.
Gli stessi pattern, ed altri, operano nel
progetto.
Il diagramma morfologico o semi-lattice
dei pattern analizzati per il progetto
Diagnosi dei singoli pattern
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
Progetto incrementale
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
I pattern idonei a trasformare
l’area considerata in un
sistema insediativo di qualità
costituiscono la base per il
progetto incrementale, in
grado di essere attuato cioè
poco alla volta, in un disegno
unitario.
Considerando le incertezze
riferibili alle volontà dei
decisori politici, al contesto
normativo e alla situazione
economica –finanziaria dei
proprietari degli alloggi, sono
proposte due soluzioni
progettuali alternative.
Il comparto scelto
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
Le soluzioni alternative
1
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
2
Per un comparto edilizio degradato all’interno di un isolato sono proposte due modalità
d’intervento di demolizione e ricostruzione di. La soluzione 1 comporta l’aggregazione
preliminare dei lotti al fine di realizzare un intervento unitario e una corte verde comune.
La soluzione 2 non prevede l’aggregazione degli spazi di proprietà privata: l’attuale
suddivisione in lotti rimane invariata. In entrambi i casi l’intervento è di tipo incrementale
e si giova degli alloggi che il Comune metterà gratuitamente a disposizione degli abitanti
che, a rotazione, abbandoneranno temporaneamente le loro abitazioni per consentire
l’intervento di demolizione e ricostruzione.
Le alternative: opzione 1
Sono individuate le sequenze di pattern che consentono di
realizzare poco alla volta le strutture già identificate a livello
diagnostico: dai pattern principali a quelli ad essi subordinati,
cioè appartenenti a una scala inferiore.
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
Opzione 1
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
Le alternative: opzione 2
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
Si possono inoltre individuare i
diversi criteri da utilizzare per
valutare le alternative. Tali criteri
sono sia quantitativi – incentivi
urbanistici e finanziari, bilancio
energetico, risparmio
conseguente all’utilizzo di fonti di
energia rinnovabile, ecc. – sia
qualitativi – miglioramento del
contesto urbano, riqualificazione
del contesto sociale, ecc.
Opzione 2
Gli abitanti possono
procedere in modo
autonomo alla
realizzazione dei
pattern bioclimatici
adatti al loro contesto
utilizzando tecnologie
e prodotti sia
sostantivi (mappe
diagnosi, carte di
impegni, ecc.) sia
procedurali (capacità
comunicativa,
consapevolezza nella
percezione dei
conflitti, motivazione
alla crescita di volontà
condivise).
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli
Opzione 2
Valutazione:
bilancio energetico (riscaldamento)
Il bilancio termico è calcolato per l'edificio di 2 piani ad
asse est-ovest dell'opzione 2
I dati dell'edificio sono i seguenti:
Volume complessivo 480
Rapporto superficie disperdente e volume 0,77
(373/480)
Superficie vetrata a sud 33%
Sup. abitabile complessiva 76,63
Volume d'aria locali riscaldati 258,16
Ricambi d'aria/ora 0,4
Rendimento sistema di recupero calore (aria-aria)
80%La descrizione del bilancio termico per un edificio
passivo si basa sulla metodologia del Passivhaus
Institut Darmstadt conforme alla norma DIN ISO EN
832 unificata in Europa (fonte: Wienke Uwe, (2002),
L’edificio passivo , Standard-Requisiti-Esempi, Alinea
Editrice, Firenze).
Master Pism 2007
architetto PhD Fausta Mecarelli