Liceo Scientifico “G. Stampacchia” - Tricase a.s. 2005-06 Prova di Fisica per il recupero dei debiti formativi assegnati agli alunni della classe 2D/PNI dell’a.s. 2004-05 Primo Appello: 8 ottobre 2005 - SOLUZIONE Problema_1 Un ciclomotore si muove lungo il percorso A→B→C→D. I percorsi AB, BC, CD sono rettilinei e disposti come indicato in Fig.1. Lungo ciascun tratto il moto è rettilineo uniforme. E’ noto che: • il tratto AB misura 5Km ed è percorso in 4min.; • sul tratto BC il modulo della velocità è 60Km/h; • il tratto CD misura 3 Km ed il ciclomotore impiega 3 minuti. Risolvere i seguenti quesiti 1. Determinare la durata complessiva del moto. 2. Determinare il modulo della velocità scalare media, lo spostamento subito dal ciclomotore ed il modulo della velocità vettoriale media. 3. Rappresentare nel riferimento cartesiano (t;S) la legge oraria del moto. Soluzione Completiamo la figura fornita dal testo come indicato in Fig.2 1. Per determinare la durata del moto è necessario determinare il tempo necessario per la percorrenza del tratto BC. Non si conosce la lunghezza di questo tratto, però dalla figura fornita si evince che il triangolo BHC è rettangolo in H ed il cateto BH misura 5Km. Pertanto possiamo determinare la misura dell’ipotenusa BC. Si ha BH 10 BC = = Km 5, 77Km cos 30° 3 A questo punto, conoscendo il modulo V2 (costante) della velocità mantenuta dal ciclomotore nel tratto BC, dalla legge del moto rettilineo uniforme ricaviamo la misura dell’intervallo di tempo impiegato: BC 10 Km ∆t2 = = Km : 60 = V2 h 3 10 min 5, 77 min 5 min 46 s 3 Durata del percorso Con ∆t1 = 4 min , durata del percorso AB; , ∆t3 = 3min durata del percorso CD si ha ∆t = ∆t1 + ∆t2 + ∆t3 = (4 + 5, 77 + 3) min = 12, 77 min = 12 min 46s . 2. Velocità scalare media Per definizione il valore della velocità scalare media è dato dal rapporto tra la lunghezza del percorso coperto dal ciclomotore ed il tempo impiegato. Con l’ovvio significato dei simboli si ha: Luigi Lecci:www.matematicaescuola.it 1 ( 5 + 5, 77 + 3) Km = 13, 77 ⋅103 m 17,97 m s1 + s2 + s3 = 12, 77 min ∆t1 + ∆t2 + ∆t3 12, 77 ⋅ 60 s s Velocità vettoriale media Per quanto riguarda questa grandezza ricordiamo che è data dal rapporto tra il vettore spostamento subito dal ciclomotore e la misura dell’intervallo di tempo in cui il fenomeno si è verificato. Il vettore spostamento ∆s subito dal ciclomotore è rappresentato dal vettore AD ed il modulo di questo si può determinare utilizzando le coordinate cartesiane, ovvero applicando il teorema di Pitagora al triangolo rettangolo AHD. Osserviamo che il triangolo BHC è la metà di un triangolo equilatero ed il cateto HC essendo opposto all’angolo di 30° ha misura uguale alla metà di quella dell’ipotenusa: 1 HC = BC 2,88 Km 2 HD = HC + CD (2,88 + 3) Km = 5,88 Km scalare Vmedia = 2 2 102 + 5,882 Km 11, 60Km AD = AH + HD Il modulo della velocità vettoriale media è 3. ∆s AD 11, 60 Km m 15,14 ∆t ∆t1 + ∆t2 + ∆t3 12, 77 min s Osservazione – Il modulo della velocità vettoriale media è sempre minore o uguale a quello della velocità scalare media. Per scrivere la legge oraria del moto su tutto il percorso utilizziamo le unità del S.I. e fissiamo come origine delle ascisse (curvilinee) il punto A e come origine dei tempi (t=0s) l’istante in cui il ciclomotore parte da A. Con queste convenzioni sussisto le seguenti leggi orarie. 5 Km m Tratto AB V1 = = 20,83 ; 4 min s s1 = V1 ⋅ t = 20,83t (t in secondi ed s1 in metri); t B = 240 s Km m Tratto BC V2 = 60 = 16, 67 ; h s S 2 = V2 ⋅ ( t − t B ) + S B 16, 67 ( t − 240 ) + 5000 con 240s≤ t ≤ 586,2s Nell’istante t=586,2s il ciclomotore arriva in C ed ha percorso SC = AB + BC (5 + 5, 77) Km = 10770m 3Km 1000m m Tratto CD V3 = = = 16, 67 ; 3min 60 s s S3 = V3 ⋅ ( t − tC ) + SC 16, 67 ( t − 586, 2 ) + 10770 con 586,2s≤ t ≤ 766,2s La rappresentazione grafica della legge oraria la ricaviamo con Derive V.6 . vett . Vmedia = = Luigi Lecci:www.matematicaescuola.it 2 Luigi Lecci:www.matematicaescuola.it 3 Problema_2 Un ragazzo mantiene in rotazione con moto circolare uniforme una massa m=50g legata ad un elastico in un piano orizzontale. La frequenza di rotazione è di due giri al secondo ed il raggio della traiettoria è 50cm. 1. Determinare il periodo di rotazione ed il modulo della velocità periferica della massa. 2. Determinare l’accelerazione centripeta. 3. Determinare l’intensità della forza che il ragazzo deve applicare per mantenere in rotazione la massa con le caratteristiche indicate per il moto. 4. Supponendo che l’elastico verifichi la legge di Hooke ed abbia costante elastica k=50N/m stabilire la sua deformazione durante il moto indicato e la lunghezza dell’elastico a riposo. Soluzione Premessa Il moto della massa è circolare uniforme e si svolge in un piano orizzontale. Durante il moto il modulo della velocità della massa è costante e l’accelerazione è diretta verso il centro della traiettoria. Dal punto di vista dinamico il moto della massa è spiegato dall’azione della forza centripeta che il ragazzo deve esercitare sulla massa. Questa forza ha modulo costante e per la seconda legge della dinamica è uguale al prodotto della massa per l’accelerazione che questa subisce. Utilizziamo i seguenti simboli: R raggio della traiettoria descritta; T periodo di rotazione; V modulo della velocità periferica; ac modulo dell’accelerazione centripeta. Sussistono le seguenti leggi V2 V2 2π R V= , (*) ac = (**), F = mac = m (***). T R R Rispondiamo ora ai quesiti 1. Poiché la frequenza di rotazione è f=2giri/s la massa impiega mezzo secondo per compiere un giro, dunque T=0, 5s. Dalla relazione (*), essendo R=0,5m, ricaviamo il modulo della velocità periferica: 2π R 2 ⋅ 3,14 ⋅ 0, 5m m V= = 6, 28 T 0,5s s 2. Il modulo dell’accelerazione centripeta si determina applicando la (**): 2 −2 V 2 ( 6, 28 ) m s m = 78,88 2 R 0,5m s L’intensità della forza applicata dal ragazzo sulla massa si determina con la (***). m F = mac = 50 ⋅10−3 Kg ⋅ 78,88 2 3,95N s Poiché l’elastico verifica la legge di Hooke l’intensità della forza applicata dal ragazzo e trasmessa alla massa determina nell’elastico una dilatazione ∆l direttamente proporzionale all’intensità della forza di trazione. Precisamente risulta F 3,95 N Felast . = k ⋅ ∆l ∆l = elast . = 7,9cm k 50 Nm −1 Concludiamo che durante il moto l’elastico si dilata di 7,9cm. Calcolo della lunghezza dell’elastico a riposo La lunghezza lo dell’elastico a risposo è data dalla differenza tra la lunghezza quando è in tensione e la misura della deformazione subita: lo = l − ∆l = (50 − 7,9)cm = 42,1cm 2 ac = 3. 4. Luigi Lecci:www.matematicaescuola.it 4