duemila dodici duemila tredici anno 17° 1996/2013 TEATRO ELICANTROPO ANONIMA ROMANZI GEROLOMINI la stagione 2012/2013 NEL SEICENTESCO COMPLESSO DEI DICIASSETTE ANNI DOPO è Terra Sconsacrata e agli amici dedicata agli operai Franco De Ciuceis e Renato Nicolini gli spettacoli contraddistinti con l’elica rossa sono SENSIBILI AL POTERE 2012 - 2013 Rassegna-Festival del Teatro Politico Il Teatro Elicantropo, umiliato dalle miserie politiche e culturali di questo paese, ma non certo sconfitto, ringrazia il pubblico, la critica e gli addetti ai lavori, che in questi anni hanno contribuito al successo del piccolo spazio teatrale e continua, con maggiore determinazione, il suo impegno dedicato alla drammaturgia contemporanea, alla valorizzazione di giovani talenti artistici e al recupero di un rapporto diverso, più diretto ed immediato con il pubblico, puntando sull’intelligenza e sulla sensibilità di coloro che non hanno ancora rinunciato alla riflessione e al sentimento. Conferma la vocazione al teatro politico di impegno civile e sociale, rivolto al contemporaneo, all’analisi e alla denuncia delle tragedie dei nostri tempi, frutto del cinismo, della crudeltà e dell’arroganza di un potere senza storia e senza scrupoli che, proseguendo nel lucido e sistematico azzeramento dei più elementari diritti dell’uomo, mina alla base i valori della convivenza civile e della solidarietà. La nostra coscienza ci impedisce la resa, perciò, affilando l’unica arma a nostra disposizione, affidiamo al teatro il compito di diffondere la nostra protesta. il cartellone a stagione teatrale 2012/2013, caratterizzata, come sempre, da numerose e significative novità italiane, ospita la VII edizione del Festival del Teatro Politico SENSIBILI AL POTERE 2012-2013 e conferma l’iniziativa promozionale della tessera MACπ 50, cinquanta tessere nominative per gli stu- L denti di ogni ordine e grado, per assistere agli spettacoli del venerdì a soli 5 euro. La stagione teatrale è dedicata, stavolta, agli operai e agli amici, recentemente scomparsi, Franco De Ciuceis e Renato Nicolini. L’apertura è affidata, come di consueto, al Teatro Elicantropo che, in collaborazione con la Prospet, presenta LA MADRE, di Bertolt Brecht, adattato e diretto da Carlo Cerciello. A dicembre, Angus 89 presenta YOU DECIDE, di e con Ferdinando Maddaloni, seguito da una nuova produzione del Laboratorio Teatrale Elicantropo, che, insieme alla Prospet, presenta C’ERA UNA VOLTA IL ‘68, adattato e diretto da Carlo Cerciello. A febbraio, la compagnia Macelleria Ettore presenta STANZA DI ORLANDO, testo e regia di Carmen Giordano, seguito da MALASTRADA, una produzione della compagnia Teatro Pubblico Incanto, segnalato al Premio Dante Cappelletti e Premio di Legambiente 2008, il cui testo pubblicato su Hystrio, è scritto e diretto da Tino Caspanello. Ancora a febbraio, la compagnia Instabili Vaganti presenta L’EREMITA CONTEMPORANEO, vincitore del bando OFF X 3 2010 di Spazio OFF, Trento e del bando Kilowatt 2011 Selezione Visionari, di Anna Dora Dorno e Nicola Pianzola su testi di P.Shneider, L. Di Ruscio e della stessa A. Dorno, che firma anche la regia dello spettacolo. Sempre a febbraio, la compagnia La Fabbrica presenta il cartellone QUANDO SAREMO GRANDI, finalista al Premio Scenario 2009, vincitore di “Teatri Abitati” 2009, da un’idea di Fabiana Iacozzilli e Linda Dalisi, regia di Fabiana Iacozzilli, seguito da una produzione Off Rome-Pamela Sabatini, lo spettacolo O TACCIA X SEMPRE, Premio Giuria Popolare Festival 3x3 (2011), Premio Ragazzi Ermo Colle (2011), 2°Premio MarteLive (2011), Selezione Premio Scenario 2011, di e con Pamela Sabatini. A marzo, la compagnia Inbilicoteatro presenta IL SOLE DI NOTTE, liberamente ispirato a La fine del Titanic di H.M. Enzensberger, regia di Ramona Tripodi. Ancora a marzo, la compagnia Codici Sperimentali presenta 4:48 PSYCHOSIS, di Sarah Kane, con Elena Arvigo, regia di Valentina Calvani e la compagnia Teatro Segreto presenta ASPETTANDO MEDEA, di Franca Abategiovanni, Nadia Baldi, Antonella Ippolito, regia di Nadia Baldi. Nel mese di aprile, l’Osservatorio Palestina presenta KAN YA MA KAN, scritto e diretto da Luisa Guarro e la compagnia Mutamenti presenta NAPOLI 1647 di Marilena Lucente, regia di Roberto Solofria. Dalla metà di aprile, il consueto appuntamento con il teatrodanza, si apre con la compagnia Castadea, che presenta L’ALCHEMICA DEI SOGNI, di e con Simona Lisi e prosegue con la compagnia Collettivo na/da con lo spettacolo PIEL il/el, di e con Gennaro Maione. La consueta rassegna OLTRE LA LINEA, prodotta da Itinerarte e diretta da Rosario Liguoro, conclude l’appuntamento con il teatro danza. dal 11 ottobre al 2 dicembre 2012 Teatro Elicantropo Anonima Romanzi e Prospet presentano LA MADRE di Bertolt Brecht con Imma Villa, Antonio Agerola, Cinzia Cordella, Marco Di Prima, Annalisa Direttore, Valeria Frallicciardi, Michele Iazzetta, Cecilia Lupoli, Aniello Mallardo, Giulia Musciacco, Marianna Pastore, Antonio Piccolo musiche originali Hanns Eisler drammaturgia musicale Paolo Coletta scene Roberto Crea costumi Anna Ciotti, Anna Verde regia CARLO CERCIELLO ertolt Brecht ha tratto la materia del suo Lehrstück Die Mutter (1932) dall’omonimo romanzo di Maksim Gor’kij (1907), che narra la storia di Pelagia Vlassova la quale, convertita al pensiero politico del figlio Pavel e dei suoi amici, viene coinvolta nelle loro azioni clandestine e per questo chiamata da tutti “La Madre”. Brecht allunga la durata della vicenda nel tempo, fino alla prima guerra mondiale e alla vigilia della rivoluzione d’ottobre, rispetto all’opera originale di Gor’kij e ne allarga anche i significati. Si tratta sì di un notevole dramma didattico, ma portato ben oltre le misure geometriche, per esempio, di «L’ eccezione e la regola». C’è in esso, un’evidente carica sentimentale che investe il personaggio di Pelagia Vlassova, la madre. Grosso animale, tutto istinto e intelligenza naturale, Pelagia Vlassova, madre dell’operaio Pavel, giovane rivoluzionario nella Russia del 1905, è posta al centro dell’azione, come oggetto di un esperimento di recupero della coscienza della sua classe. E’ l’apprendistato della madre proletaria sulla «lunga strada tortuosa della sua classe», fino alla consapevolezza completa, che la rende forte al punto di farle sopportare, quasi senza battere ciglio, la morte del figlio fucilato dalla polizia zarista. Il suo è un cammino ascensionale: al suo primo atto rivoluzionario è spinta per difen- B dal 11 ottobre al 2 dicembre 2012 dere il figlio Pavel, ma successivamente a ogni sua nuova azione cresce in lei la consapevolezza e la convinzione che le cose debbano cambiare. L’interesse e il valore de La Madre non sono però di natura esclusivamente politica, ma va sottolineato il lento configurarsi, entro gli schemi del teatro didattico, di un nuovo personaggio drammatico, con cui Brecht inaugura quella galleria di straordinarie figure femminili che giunge attraverso Madre Coraggio e Shen Te, fino alla Grusa de “Il cerchio di gesso del Caucaso”. (Chiarini) Il senso della riproposizione di questo testo, sta tutto nel recupero della memoria storica di avvenimenti, ideologie e sentimenti, che hanno trasformato il mondo, riconsegnando alle classi più deboli e ai lavoratori tutti, quella coscienza e quella dignità, che, purtroppo, oggi, viene nuovamente mortificata e immolata sull’altare del “dio mercato”. Nel panorama amaro di una politica, palesemente, sconfitta e schiava dell’economia e dell’affarismo senza scrupoli dei nuovi plutocrati, il nostro vuole essere un solitario omaggio alla classe operaia, che, in Paradiso, purtroppo, non ci è andata e non ci andrà mai, un affresco malandato e corroso, da cui traspare ancora la forza di un ideale. (C.C.) dal 7 al 9 dicembre 2012 Angus 89 presenta YOU DECIDE 11 S ETTEMBRE 2001: S TRAGE O C OMPLOTTO ? di e con Ferdinando Maddaloni aiuto regia Carmen Femiano montaggio e videoproiezioni Giuseppe De regia Vita FERDINADO MADDALONI l reality è un genere di programma televisivo, durante il quale sono trasmesse situazioni drammatiche e umoristiche, apparentemente non dettate da un copione, ma che i protagonisti vivono come fosse la loro vita reale. Alla fine, tra i concorrenti, grazie al televoto viene eletto un vincitore, cui spetta un sostanzioso premio. Il teatro è quell’evento che si verifica ogni qualvolta ci sia una relazione tra almeno un attore che agisca dal vivo in uno spazio scenico ed uno spettatore che dal vivo ne segua le azioni. Alla fine il premio consiste nel gradimento del pubblico espresso tramite un intenso applauso o, in caso contrario, in prolungati fischi. Ed ecco il mio punto di partenza: il reality è teatro? E il “grande fratello” può essere visto come una sorta di “deus ex machina” di euripidiana memoria? Visto l’enorme successo della formula televisiva e la crisi nella quale è sprofondato il nostro Teatro, ho deciso di riproporre gli ingredienti del reality portandoli sulle tavole del palcoscenico. Dopo anni di facile televoto da comode poltrone casalinghe su temi di indubbia inutilità sociale, si passa a scomode poltrone teatrali per affrontare scomodi temi di indubbio valore sociale, come l’informazione e la disinformazione sulla strage dell’11 settembre. (F.M.) I dal 20 dicembre 2012 al 27 gennaio 2013 Teatro Elicantropo Anonima Romanzi e Prospet presentano C’ERA UNA VOLTA IL ‘68 con Mario Autore, Gianni Caputo, Roberta Carotenuto, Fabrizio Cavaliere, Cinzia Cordella, Eduardo Di Pietro, Annalisa Direttore, Giovanni Esposito, Giulia Esposito, Stanislao Guarino, Giosella Iannaccone, Cecilia Lupoli, Gennaro Monforte, Maria Teresa Palumbo, Alessandro Paschitto, Maddalena Stornaiuolo, Rosa Varriale musiche originali Paolo Coletta progetto e regia CARLO CERCIELLO a rivoluzione culturale, politica e sociale del 1968, ha modificato il corso della storia dei popoli, gettando le basi per i grandi cambiamenti politici e sociali, che hanno sconvolto il mondo dagli anni ‘70 ad oggi. In Italia arrivò come al solito in ritardo, fu una “cover” di quanto era accaduto in giro per il mondo, proprio come accadeva per le canzoni di quel periodo, ma non fu, però, meno importante. I denigratori del ‘68, sono proprio quelli che lo hanno tradito, per fare carriera nei partiti e produrre il marciume politico finanziario di questo III millennio. Tutto cambiò. Cambiò la società, cambiammo noi stessi, un altro mondo ci apparve possibile e tentammo di realizzarlo, con le buone o con le cattive, ma c’erano poteri più grandi di noi e quei poteri approfittarono dei nostri ideali, per fortificarsi e schiacciare ogni anelito di libertà e di cambiamento futuro. Oggi, condannati al virtuale, al paradosso storico, non abbiamo più ideali in cui credere e annaspiamo disperati, dentro i nostri computer, oggi, le rivoluzioni sono miraggi inconsistenti, che nascono e muoiono in real time, naufragando nel mare del populismo e dell’opportunismo mediatico. Allora non fu così. Oggi, proviamo a raccontarlo con un sorriso, come una favola rock, una sorta di “grande freddo”, un evergreen dolceamaro, che dedico all’amico Renato Nicolini, che del ’68 incarnò quell’ ”immaginazione al potere”, che fu molto più di un semplice slogan. (C.C.) L dal 31 gennaio al 3 febbraio 2013 Macelleria Ettore presenta STANZA DI ORLANDO V IAGGIO NELLA TESTA DI V IRGINIA W OOLF con Maura Pettorruso installazione Maria Paola Di Francesco luci e fonica Fabio Antoci testo e regia CARMEN GIORDANO ’ un viaggio nella testa di Virginia Woolf. Una performance che coniuga installazione e parola. Una donna che si guarda allo specchio. E l’uomo che guarda la donna nello specchio. Una mente alla ricerca della verità. Verità di linguaggio. Verità di pensiero. L’abito è il lasciapassare per il mondo esterno: amore, lavoro, ambiente, persone. L’abito agisce sull’anima e la cambia: si può essere molti, restando se stessa. Forse. In questo gioco di specchi l’immagine si deforma e moltiplica gli io narranti. Ed ecco Virginia Woolf che indaga lo scarto tra maschile e femminile attraverso abiti, vita, sogni, digressioni. Maura Pettorruso è interprete di un lavoro in bilico tra il maschile e il femminile. In viaggio alla ricerca di un pieno, intero, androgino essere. Alla scoperta di sé, nelle debolezze e nel fascino dell’altro. E dal 7 al 10 febbraio 2013 Teatro Pubblico Incanto presenta MALASTRADA di Tino Caspanello segnalato al Premio Dante Cappelletti Premio di Legambiente 2008 testo pubblicato su Hystrio n. 4–2010 con Cinzia Muscolino, Tino Calabrò, Tino Caspanello elaborazione suono Giovanni Renzo costumi Cinzia Muscolino assistente alla regia, luci e audio Andrea Trimarchi scena e regia TINO CASPANELLO ’è un luogo in Sicilia, il suo capo estremo a nord est, che dovrebbe essere lo scenario di un intervento che ha occupato, e continua ancora a farlo, le menti di politici, di ingegneri, di società e di tanta gente comune. Si tratta del progetto del ponte sullo stretto di Messina. Con l’avvicendarsi di governi, economie e sistemi politici, l’idea del ponte ritorna puntuale a impegnare dibattiti uguali in Parlamento come nei bar, oppure rimane assopita, nascosta nelle profondità marine, proprio come i mitici mostri Scilla e Cariddi. Non si discute qui della sua necessità, dell’importanza socio-economica, della sua urgenza civile. Si parla d’altro: verrebbero distrutte case e strade, rasi al suolo cimiteri e nuclei boschivi, sparirebbero mestieri e microeconomie; verrebbe dunque intaccato pericolosamente il tessuto sociale, così delicato nei suoi equilibri già precari. Il dubbio che nasce di fronte all’ipotesi di questo intervento è una riflessione sulla coscienza, non soltanto dei singoli, ma anche, e forse soprattutto, dei nuclei sociali e familiari: riusciremo a mantenere intatta la nostra integrità morale di fronte al ricatto che ci obbligherà a cambiare casa, abitudini e modi di pensare? MALASTRADA è una riflessione a priori, preventiva, perché, dopo, sarebbe fin troppo facile parlare. C dal 14 al 17 febbraio 2013 Instabili Vaganti presenta L’EREMITA CONTEMPORANEO M ADE IN I LVA composizione drammaturgica originale di Anna Dora Dorno e Nicola Pianzola sui testi: Lenz di P.Shneider, Poesie operaie di L. Di Ruscio, Dies Irae scritti e testimonianze di operai intervistati nel progetto progetto vincitore del bando OFF X 3 2010 di Spazio OFF Trento vincitore del bando Kilowatt 2011 Selezione Visionari selezionato allo STOFF Stockholm Fringe Festival 2012 con Nicola Pianzola musiche originali ed esecuzione dal vivo Andrea Vanzo voce e canti Anna Dora Dorno oggetti di scena Nicoletta Casali scene e disegno luci Anna Dora Dorno video Nicola Pianzola regia ANNA DORA DORNO ’eremita contemporaneo vuole esprimere una critica all’alienante sistema di produzione contemporaneo, che trasforma l’essere umano in una macchina artificiale, un corpo allo spasmo che si muove per resistere alla “brutalizzazione”. Lo spettacolo trae ispirazione dal diario di un operaio dell’ILVA di Taranto, per incontrare i testi poetici di Luigi di Ruscio e Peter Shneider. L’attore spinge il suo corpo al massimo, compiendo azioni acrobatiche e ripetitive all’interno di strutture metalliche, interagendo continuamente con video proiezioni, musica dal vivo, suoni che diventano ritmi ossessivi, e una voce femminile che gli ordina “Lavora! Produci! Agisci! Crea!”. Egli vive eternamente intrappolato tra il desiderio di scappare dalla gabbia incandescente e la necessità di continuare a lavorare per sopravvivere. L dal 21 al 24 febbraio 2013 La Fabbrica presenta QUANDO SAREMO GRANDI da un’idea di Fabiana Iacozzilli e Linda Dalisi Finalista al Premio Scenario 2009 Vincitore “Teatri Abitati” 2009 con il sostegno di Ex-lavanderia e Sycamore-t company con Simone Barraco, Matteo Latino, Ramona Nardò costumi Cecilia Blixt trucco Erika Turella regista ass. Giada Parlanti ass. Emanuela Lumare disegno luci Davood Kheradmand regia FABIANA IACOZZILLI a campanella è suonata. Tre piccole sedie al centro della scena. Tre linee che dalle sedute portano a tre attaccapanni. Sugli attaccapanni tre cartelle di scuola. Seduti sulle sedie troviamo tre bambini decrepiti che attendono che la mamma li venga a prendere. La attendono con tutta la loro forza, con la speranza e l’innocenza di bambini sicuri che non potranno mai essere abbandonati da colei che li ama sopra ogni cosa. Tre fratelli che attendono da una vita. È in ritardo? Li ha messi in punizione? O forse più semplicemente li ha dimenticati? Così come si dimentica un pacco, come si dimentica qualcosa in frigo che poi inizia a puzzare, come si dimentica una persona morta che abbiamo tanto amato… come si dimentica tutto. Poche certezze per i vecchi bambini: non si devono allontanare, non devono parlare con gli sconosciuti, non devono accettare caramelle da nessuno, non devono fare un passo in avanti, perché davanti c’è il vuoto, l’ignoto, la paura di perdersi e la solitudine, davanti c’è il futuro che li attende. Tre percorsi che diventano metafora della condizione umana. La loro vita piena di speranza si riduce ad una linea che percorrono solo per andare indietro, per andare alla cartella. I tre fratelli, come fossero tre anime di un moderno Krapp si giocheranno questa ultima partita che li condurrà verso la fine. L dal 28 febbraio al 3 marzo 2013 Off Rome e Pamela Sabatini presentano O TACCIA X SEMPRE di Pamela Sabatini Premio Giuria Popolare Festival 3x3 (2011) Premio Ragazzi Ermo Colle (2011) 2°Premio MarteLive (2011) Selezione Premio Scenario 2011 con Valeria Bianchi, Pamela Sabatini aiuto regia Valeria Bianchi assistente alla regia Roberta Guccione light designer Dario Aggioli regia PAMELA SABATINI ochi anni fa con un piccolo registratore ho attraversato l’Italia alla ricerca della mia storia, per capire chi sono e da dove vengo... Questo spettacolo, in parte, è il frutto di quella raccolta di materiali. Un viaggio tra passato e presente: ci accompagnano lungo il tragitto le note di un organetto e di un violoncello, a musicare vecchie filastrocche o strofe di cui si è persa la melodia. Tutto si mescola attraverso il ricordo, di per sé distorto e frammentario. Il gioco è aperto ai ruoli, ciascuno diventa l’altro, ci si specchia e ci si ritrova. La figura di una bambina che improvvisamente perde la vista, si intreccia ai ricordi. E’ la trasposizione in chiave fiabesca di un disturbo che mi ha toccato personalmente e con il quale convivo da un paio d’anni. La ricerca della memoria come cura al disagio, una vera immersione nella propria storia, fatta di aneddoti, fughe, miracoli, tragedie e gioie improvvise che spesso vengono ignorate o dimenticate. La presunta realtà è il ponte che lega questi mondi rarefatti: il ricordo e la fiaba. O TACCIA x SEMPRE è la preghiera che viene rivolta a ognuno di noi per tacere, per evitare che qualcosa si sappia, è un invito al silenzio, un permesso che ci viene dato per girare lo sguardo e mantenere il segreto. Questo è il nostro modo di rompere il silenzio. (P.S.) P dal 7 al 10 marzo 2013 Inbilicoteatro Rabbizfilm e Il Pozzo e il Pendolo presentano IL SOLE DI NOTTE liberamente ispirato da “La fine del Titanic” di H.M.Enzensberger con Raffaele Ausiello, Giulio Barbato, Cristina Messere, Ramona Tripodi e con Luciano Roffi disegno luci Cesare Accetta aiuto regia Adriana D’Agostino tecnico luci Paolo Petraroli regia video Andrea Canova organizzazione e coordinamento Simona Infante regia RAMONA TRIPODI ’è una stazione di servizio dell’anima. Un piccolo vuoto nel fondo profondo dell’oceano delle nostre emozioni, dove la luce non arriva. Un purgatorio d’anime sospese. Incagliate. Nel tempo tra “l’ora ed il quando” abitano giorni sempre uguali lontani da ogni calendario. IL SOLE DI NOTTE viene per loro. Per questo girotondo senza fine. Ricordi e sogni esistono ed insistono in unico tempo. La storia cambia a seconda di chi la ricorda. Nessuno è certo di come sia andata veramente. Ed è qui che inizia IL SOLE DI NOTTE. C dal 14 al 17 marzo 2013 Codici Sperimentali presentano 4:48 PSYCHOSIS di Sarah Kane con Elena Arvigo scene, costumi e ideazione luci Elena Arvigo, Valentina Calvani musiche Susanna Stivali traduzione Barbara Nativi regia VALENTINA CALVANI :48 PSYCHOSIS è un testo scritto con devozione. Chi è devoto è disponibile al sacrificio e Sarah Kane ne è la prova. Per il rispetto che merita tutto questo, abbiamo scelto di proporre il testo in forma integrale lavorando al servizio delle parole che in scena prendono corpo e voce attraverso la sensibilità, la bravura, l’eleganza e l’ironia di Elena Arvigo, attrice di vero e puro talento. Le prove sono state un work in progress in cui abbiamo esteso il nostro lavoro e studio a tutti gli aspetti della messa in scena. È stato un “pas de deux” alla continua ricerca di soluzioni che sono arrivate, stando nel lavoro. Così scene, costumi, luci hanno trovato la loro naturale collocazione. Il linguaggio appassionato di Sarah Kane è un’arma, uno strumento che, insieme alla scelta di privare il dramma di un contesto e di una struttura nell’ambito della quale capire le cose, permette allo spettatore di comprenderle su un livello meno intellettuale e più emotivo. Per raggiungere da ogni lato la sensibilità dello spettatore, anziché fare della scena e della sala due mondi chiusi, abbiamo scelto di parlare direttamente al pubblico. 4:48 PSYCHOSIS perché viviamo in una società sorda, anestetizzata in cui non c’è spazio per emozioni così estreme, forti, devastanti. Una società che si ostina a “voler curare”, quando “prendersi cura” farebbe la differenza. C’è bisogno di un teatro che risvegli “nervi e cuori” e 4:48 PSYCHOSIS porta alla luce il desiderio di speranza celato nel disagio, offrendo al pubblico l’opportunità di riscoprire il senso di compassione e umanità affinché la speranza diventi una possibilità mai più tradita. 4 dal 21 al 31 marzo 2013 Teatro Segreto presenta ASPETTANDO MEDEA di F. Abategiovanni, N. Baldi, A. Ippolito con Franca Abategiovanni, Antonella Ippolito musiche Renato Salvetti luci e fonica Franco Polichetti uff. stampa Emanuele Tirelli org. Lia Zinno regia NADIA BALDI urtroppo il mito di Medea è uno dei pochi miti che resta fortemente e in maniera forse anche crescente, attuale nei secoli. Tragedia rappresentata nel 431. La leggenda di Medea si riannoda al mito degli Argonauti cantato a lungo da poeti epici e lirici. Ma l’episodio vero e proprio di Medea, che, abbandonata da Giasone per una nuova sposa, si vendica di lui procurando la morte alla fanciulla e al padre di lei, è l’uccisione dei propri figli. Nella versione teatrale di arcAdia teatro, la tragedia viene trattata come spunto riflessivo e in quanto tale si connota di momenti anche estremamente leggeri e ironici. Lo spettacolo nasce con la pretesa di avvicinare il pubblico in maniera indotta e soave, a una delle più crudeli tragedie Eschiliane. L’esperimento è esilarante ed efficace. Due donne... un copione, le prove di uno spettacolo. Due donne diverse fra loro che interagiscono con un testo quale Medea, la loro vita privata, i loro sogni e le loro follie. Nell’ordito della trama del copione si confondono i due personaggi,ora impegnate a trovare la loro miglior interpretazione ora a risolvere problematiche quotidiane ora a sviscerare storie e sentimenti che trascinano lo spettatore in mondi e storie parallele. Medea personaggio complesso di grande forza drammatica ed espressiva, affascina e cattura le due attrici. Esse si troveranno più volte a confondersi con Medea, a rappresentare le due facce della sua stessa mente scissa, conflittuale. L’abbandono, l’indifferenza, la vendetta, la ferocia, la forza e la fragilità del personaggio sono sentimenti dai quali restano rapite e condizionate durante le prove. La regia esalta il confine tra ironia e dramma costruendo una dimensione surreale dentro la quale il pubblico si rispecchia divertendosi. P dal 4 al 7 aprile 2013 Osservatorio Palestina presenta KAN YA MA KAN ispirato a “Palestina Fiabe” a cura di Wasim Dahmash e “Fiabe dal mondo Arabo” a cura di Inea Bushnaq con Ettore Nigro, Antonio Grimaldi Valentina Sanseverino, Omar Suleiman consulente culturale Omar Suleiman disegno luci Paco Summonte suoni Paolo Petraroli progetto e realizzazione video Mauro Rescigno scenografie Antonella Di Martino scritto e diretto da LUISA GUARRO ’ la tensione d’amore a spingere i personaggi delle fiabe arabe ad intraprendere i loro viaggi. Sono viaggi lunghi, impervi, vere e proprie discese agli inferi, durante le quali s’incontra quasi sempre il Ghoul, il mostro ripugnante, il non morto, divoratore di carne umana. Come in un videogame, i viaggi sono articolati a livelli successivi ed ogni livello comporta il pericolo della morte o dell’allontanamento dall’obiettivo: l’incontro d’amore. L’iperrealismo della fiaba, per cui un uomo che abusa del suo potere e abdica rispetto al suo dovere, non è più propriamente un uomo, ma bensì un mostro, i percorsi a livelli successivi con vari ostacoli da superare e il sistema virtuale di ruoli nei quali i personaggi sono inseriti a priori, come imprigionati, fanno della nostra storia una sorta di videogame, con level up, level lost, conquista e perdita delle energie. Inseriti in un sistema di rapporti di forza preordinato, con ruoli preordinati e percorsi preordinati, i nostri protagonisti sono destinati a non incontrarsi mai, a non raggiungere il loro obiettivo d’amore, a perdersi nel loro deserto, ad affrontare un irrimediabile game over. Ciò inevitabilmente, a meno che non avvenga un miracolo, a meno che non cada la neve nel deserto a catturare sguardi, che da secoli addormentati, approfittino del caso meraviglioso per incontrarsi una volta e per sempre! E dal 11 al 14 aprile 2013 Mutamenti presenta NAPOLI 1647 R IVOLUZIONE D ’A MORE di Marilena Lucente con Ilaria Delli Paoli costumi Ortensia de Francesco scene Antonio Buonocore foto di scena Marco Ghidelli regia ROBERTO SOLOFRIA ’ la storia di Bernardina Pisa, giovane, volitiva, sfacciatamente bella, piena di passione e di amore per Masaniello, protagonista insieme al marito e ai napoletani di una indimenticabile rivoluzione. La loro storia si intreccia con quella della città, una città piena di storie come Napoli. Il loro istintivo slancio politico accese speranze e infiammò il popolo, ma generò anche equivoci e incomprensioni, che fecero di loro prima due eroi, poi due esseri umani travolti e feriti dagli eventi. Un testo interiore, che scombussola, che fa star male, che fa vivere sensazioni mai piatte, e che lascia una scossa elettrica perpetua durante tutta la lettura. Abbiamo immaginato una Bernardina ventunenne sradicata dal suo essere donna e moglie, catapultata nella vita rivoluzionaria, carceraria e di prostituzione. Vicende che segnano non poco e che fanno maturare il personaggio di volta in volta. Abbiamo immaginato una Bernardina immersa in un buio soffocante che con la forza delle sue parole, del suo essere donna, della sua sofferenza e del suo coraggio riesce a “vedere” e ad “essere vista”, pensando ad uno spettatore coinvolto nella penombra con lei, vicino alla sua figura, “vivo”, in quadri cinematografici, inquadrature strette, a volte strettissime, per essere ancora di più “dentro” la storia. E dal 18 al 21 aprile 2013 Castadea presenta L’ALCHEMICA DEI SOGNI A LLE V ISIONI liberamente ispirato a “Cassandra” di Christa Wolf di e con Simona Lisi musiche Andrea Salvadori immagini video Paolo Doppieri elaborazione drammaturgica e testi canzoni SIMONA LISI a profetessa Cassandra che vede quello che c’è anche contro se stessa ma non può far nulla per evitare che le cose accadano, che le tragedie si compiano. Chi è Cassandra? E che sognerebbe ora? E la visione, ogni volo dell’immaginazione, ha una sua forza, una modalità che non sia subito merce? Bisogna lasciare un vuoto per poter vedere. Ma non didattico, un vuoto profondo che non voglia riempire tutto, il tempo, lo spazio, le conversazioni. Il corpo. Questo corpo pieno di immagini e non di visioni. L dal 25 al 28 aprile 2013 Collettivo Na/da presenta PIEL IL/EL di e con GENNARO MAIONE asce come progetto artistico sul tema predominante della difesa dell’identità. Che cos’è l’identità? Chi realmente può conoscerla? Perché ancora c’è bisogno di confondere ciò che è “l’identità di genere” di fianco a quello che è “il ruolo di genere”? Sesso biologico, identità e ruolo di genere sono complementari? In realtà le attuali teorie della sessuologia, in una prospettiva biologica, psicologica e sociale, considerano l’identità sessuale un costrutto multidimensionale costituito da queste quattro distinte componenti: - Sesso biologico - Identità di genere - Ruolo di genere Orientamento sessuale […]Il Genere ed il Sesso sono due cose completamente separate, sebbene i termini siano spesso considerati intercambiabili dai meno attenti. Il Sesso è una forma ed una funzione fisica mentre il Genere è una componente dell’identità e il cervello è la sede dell’identità. Si potrebbe riassumere. Come? Il Sesso concerne ciò che è sotto la cintura, il Genere ciò che sta sopra. Attraverso il ciclo di movimento si è voluta creare questa “dissociazione” così netta fra le varie scene. L’identità è divisa drasticamente, quasi scollegata in varie sezioni; crescita, speranza, perdita, unione, forza… senza un nesso logico, prescritto, lineare,unito dalla stessa dislocazione del reparto musicale che passa dalla hit anni 40 dei club e dei circoli, alla techno fino ad arrivare alla muliebre e liquida preghiera di Pergolesi che implora l’Amen finale. Il+el si ricongiungono in questo Amen di dolore e di speranza reciproca,il resto rimane sempre una continua evoluzione, un “work in progress” continuo. N dal 2 al 5 maggio 2013 Itinerarte presenta OLTRE LA LINEA E DIZIONE 2013 P ERCORSI DI DANZA CONTEMPORANEA E T EATRODANZA da giovedì 2 a sabato 4 maggio Akerusia danza e Compagnia Excursus presentano RITRATTI coreografie Ricky Bonavita, Elena e Sabrina D’Aguanno domenica 5 maggio Uroburo Teatrodanza presenta DONNE CARTOON coreografie Daniela Mancini organizzazione ROSARIO LIGUORO O ltre la linea è il progetto regionale di distribuzione danza, sviluppato dal 2010 dall’Ass.Cult. Itinerarte in vari siti della Regione. Il fine è lo sviluppo della promozione della danza contemporanea e del Teatrodanza in tutto il territorio regionale. La scelta del sito in cui distribuire i lavori da noi prescelti è essenziale. Le mura dell’Elicantropo si prestano, nel nostro gioco, ad una completa simbiosi tra corpo, spazio e musica. Itinerarte, lavora ormai da tempo con tre compagnie: “Akerusia danza”, direzione artistica Elena e Sabrina D’Aguanno, “Uroburoteatrodanza”, direzione artistica Daniela Mancini e la “Compagnia Excursus” direzione artistica Ricky Bonavita e Theodor Rawyler, di Roma. il laboratorio Il Laboratorio Teatrale Permanente del Teatro Elicantropo di Napoli si articola su tre anni di base, proseguendo con un periodo di ulteriore approfondimento, attraverso esperienze seminariali ed incontri con artisti, maestri ed esperti teatrali di valore nazionale. Non esiste un solo “teatro”, un solo modo di farlo. L’arte teatrale si apprende attraverso la sedimentazione, nel corso della propria vita, di una molteplicità di esperienze le più diverse tra loro. “Fare teatro” è tenere in vita, alimentare e far crescere il nostro mondo interiore, è agire una controrivoluzione sentimentale incruenta, realizzare sacche di resistenza creativa contro l’arroganza, l‘ignoranza e la strumentalizzazione del potere. Grande, dunque, deve essere il senso di responsabilità di chi agisce questa “nobile” arte nei confronti del pubblico cui si rivolge, perché grande e dirompente è la forza del rito teatrale, quando, compiendosi, riesce ad esprimere tutto il suo potenziale comunicativo. Tutto il resto è puro intrattenimento. LABORATORIO TEATRALE PERMANENTE diretto da CARLO CERCIELLO Corsi pomeridiani e serali da OTTOBRE a recitazione e messinscena GIUGNO CARLO CERCIELLO tecniche vocali, dizione e recitazione ROBERTO AZZURRO canto e musica in teatro PAOLO COLETTA storia del teatro e drammaturgia MASSIMO MARAVIGLIA clownerie, tecnica del movimento e improvvisazione GASTON TROIANO teatrodanza ANNA REDI il trucco in scena GENNARO PATRONE il laboratorio SALA SARAMAGO presenta A PROPOSITO DI REGIA e ELICANTROPO PERFEZIONAMENTO ATTORI incontri-lezione diretti da CARLO CERCIELLO ESSERE PAESAGGIO laboratorio di teatro danza diretto da PAOLA CARBONE e DAVIDE GIACOBBE LA TECNICA DEL DOPPIAGGIO NEL LAVORO DELL’ATTORE diretto da RENATO CORTESI IL TRUCCO IN SCENA corso e stage di trucco teatrale diretti da GENNARO PATRONE dove siamo direzione artistica CARLO CERCIELLO segreteria MARIA LUISA MARTELLA PIERPAOLO ROSELLI PER LA PARTICOLARE STRUTTURA DEGLI SPETTACOLI E DELLO SPAZIO È CONSIGLIATA LA PRENOTAZIONE ELICANTROPO È AGIBILE AI PORTATORI DI HANDICAP vico gerolomini, 3 - napoli • tel. 081.296640 e-mail: [email protected] - [email protected] www.teatroelicantropo.com Grafica e Stampa LAC sas - 0817593708 fotografia di scena ANDREA FALASCONI