7 Ottobre 2008 Terza Lezione. I TESSUTI Nel nostro corpo ci sono

7 Ottobre 2008
Terza Lezione.
I TESSUTI
Nel nostro corpo ci sono tantissime cellule, diverse per aspetto e morfologia, che determinano la loro
funzione. Quando le cellule hanno tutte lo stesso aspetto, questo insieme di cellule va a costituire un tessuto.
L'unità fondamentale è l'atomo, che unendosi con altri atomi forma molecole, che interagendo a loro volta
tra loro formano cellule. Le cellule sono capaci di produrre un materiale extracellulare in cui sono immerse(o
inglobate), e l'insieme delle cellule e della matrice extracellulare va a formare i tessuti, che si combinano tra
loro formando organi, che a loro volta possono formare apparati.
I tessuti si dividono in 4 tipi di base fondamentali:
•
•
•
•
epiteliale
connettivo
muscolare
nervoso
Ad essi appartengono dei sottotipi leggermente modificati, ma tutti riconducibili a questi 4 tipi fondamentali.
Il tessuto è un insieme di cellule simili che svolgono funzioni comuni. E' il tessuto che svolge la funzione.
Distinguiamo le cellule e la sostanza intercellulare (MATRICE). Se prendiamo la sezione trasversale della
cute, si possono notare diversi strati, a partire dallo strato corneo (superficie) fino alla profondità. Tutte le
immagini hanno delle colorazioni perché nei laboratori vengono colorati i tessuti per mettere in mostra delle
parti, in modo da studiarne la struttura. In caso contrario non si riuscirebbero a distinguere le varie parti. Si
sfruttano le proprietà dei coloranti (per es. l'ematossilina colora il nucleo di viola.) .L'eosina colora il
citoplasma (di rosa-arancio).
I tessuti, così diversificati, li ritroviamo in un organismo abbastanza sviluppato. Noi veniamo da una cellula
uovo che viene fecondata da uno spermatozoo, che diventa uno zigote che va avanti per divisione cellulare; si
formano sempre più cellule fino a che non viene costituito un corpo umano intero. In questo processo di
proliferazione cellulare possiamo distinguere diverse fasi: quando arriviamo ad una fase in cui ci sono cellule
tutte uguali tra loro che formano una blastocisti (massa cellulare cava), le cellule che vanno a formare la
blastocisti si dispongono in modo da formare 3 foglietti e abbiamo 3 strati germinali primitivi
(dal più
interno al più esterno: endoderma ,mesoderma ,ectoderma). Da questa fase si passa ad una disposizione più
ordinata in 3 strati nell'embrione. Ognuno di questi 3 sarà capace di dare origine a determinati tipi di tessuto,
ma non ad altri. Quelle cellule così immature, uguali tra di loro, sono cellule staminali, in questo caso
embrionali. Sono delle cellule capaci di creare diversi tipi di tessuto. Le cellule che vengono dalle prime
divisioni cellulari (fino a 8) sono totipotenti (capaci da sole di creare ogni tipo di tessuto del corpo umano).
Quando poi si passa invece alla fase che va oltre alle 8 divisioni, queste cellule vengono indirizzate verso
determinati tipi di tessuto, e si dice che sono pluripotenti o multipotenti. Quindi non si potranno più ottenere
da queste cellule multipotenti tutti i tessuti, ma solo alcuni. Per esempio alcune riusciranno a formare tutti i
tipi del sistema nervoso, ma non riusciranno a creare le cellule muscolari. Questo è un concetto
importantissimo, perché teoricamente queste cellule dovrebbero essere in grado di rigenerare un tessuto che
per qualsiasi motivo è danneggiato. Ora si va avanti per trapianti di organo, l'ideale invece sarebbe rigenerare
l'organo, perché col trapianto bisogna somministrare delle cure immunosoppressive. Usando le cellule
staminali invece non ci sarebbe nessun problema, perché esse non vengono attaccate dal sistema
immunitario, e questo potrebbe cambiare la storia della medicina. Queste cellule staminali sono embrionali,
ma esistono anche delle cellule staminali adulte. Per esempio la pelle: la parte superficiale infatti si sfalda e si
rigenera, poiché ci sono delle cellule staminali, che si ritrovano in diverse parti del corpo ,in cui si ha un
ricambio cellulare, ma essendo queste cellule adulte esse non possono dare vita a tutti i tipi di cellule.
Se si prende un embrione sezionato, ci possono notare i 3 foglietti germinali:
• ectoderma: esterno, origina il tessuto epiteliale e non solo, ci sono cellule multi potenti.
• mesoderma: intermedio, produce tessuto muscolare, osseo,cartilagineo, sangue.
• endoderma: esterno,da origine a organi , per esempio tiroide, oppure l'epitelio che riveste le parti
più interne.
Fondamentalmente abbiamo quattro tipi di tessuto.
C'è una altro tipo di classificazione: tessuti duri (ossa, che contengono cristalli all'interno) e tessuti molli.
Ciò che caratterizza il tessuto sono le cellule e la matrice. La matrice può essere diversa per qualità (cioè ciò
che contiene..per esempio nel tessuto osseo la matrice è mineralizzata, mentre è ricca di fibre nel tessuto
cartilagineo o quello connettivo) che danno proprietà caratteristiche al tessuto, o per quantità (caratteristica
per ogni tessuto). Nel sangue la matrice è addirittura liquida, mentre è abbondante nel tessuto osseo.
TESSUTO EPITELIALE
La quantità della matrice cellulare è caratteristica del tessuto epiteliale. Le cellule del tessuto epiteliale sono
strettamente ravvicinate tra loro, dunque le membrane cellulari sono molto vicine tra loro. Il tessuto
epiteliale è dunque quasi costituito solo da cellule, questo perché esso si ritrova in determinate parti del
corpo, per esempio nella pelle, e deve svolgere delle funzioni come di rivestimento e protezione, lo separa
dall'ambiente esterno, lo protegge da un attacco di sostanze chimiche o microorganismi, è una barriera tra
ambiente esterno e interno, e può svolgere queste perché le cellule sono molto vicine tra loro, e sono unite da
sistemi di giunzione (giunzioni strette, dermosomi, giunzioni comunicanti) che permette loro di rimanere
attaccate. Il tessuto epiteliale ha cellule che poggiano su una lamina basale. Questa lamina basale separa il
tessuto epiteliale dal tessuto connettvo. Ogni volta che c'è un epitelio al di sotto c'è una lamina basale e
ancora al di sotto c'è un tessuto connettivo. Una caratteristica è che il tessuto epiteliale non è vascolarizzato,
perché essendo così attaccate non ci possono essere vasi, e dunque le sostanze nutritive passano dal tessuto
connettivo attraverso la lamina basale e vengono trasmesse al tessuto epiteliale per diffusione. Esistono
diversi tipi di tessuto epiteliale:
• epidermide nella cute, che riveste e protegge, forma anche le mucose (rivestimenti interni di
alcune strutture interne al nostro corpo, per esempio nel canale digerente è una mucosa il
rivestimento dell'esofago. Queste cellule sono in grado di secernere muco. Il bolo alimentare ha il
problema dell’'attrito: viene prodotto un muco che lubrifica la parte interna del canale digerente e
non si hanno fenomeni di attrito. Ogni volta che c'è un organo cavo, all'interno si ha un rivestimento
di epitelio che forma una mucosa).
Nei vasi sanguigni l'interno è rivestito sempre di epitelio, che si chiama endotelio (barriera tra
interno del vaso e sangue), che deve essere molto liscio e appiattito. Questo viene definito epitelio
membranoso di rivestimento.
• tutte le ghiandole sono rivestite da un tessuto epiteliale; le ghiandole possono essere esocrine
(quando hanno un sistema di dotti che portano fuori le sostanze secrete) e endocrine (ciò che viene
prodotto viene trasferito nel sangue attraverso dei capillari).
• gli epiteli sensoriali, che possono ricevere degli stimoli (ad esempio le cellule gustative, che sono
cellule epiteliali nella lingua, che si modificano a seconda di con che cosa sono a contatto; oppure
possono esserci degli epiteli sensoriali nell'orecchio, nell'occhio. E' da precisare che non sono di tipo
nervoso ma epiteliale).
• nel rene c'è la funzione di escrezione.
• nell'intestino le cellule epiteliali che lo rivestono hanno la funzione di assorbimento delle sostanze
nutritizie.
• nella cute c'è lo strato basale (dove sono le cellule staminali), poi c'è lo strato spinoso (sembra che
abbia delle spine), poi c'è lo strato granuloso dove ci sono dei granuli e poi lo strato corneo. Le
cellule dell'epidermide muoiono, perdono i nuclei, poi vengono eliminate e rigenerate con le cellule
staminali. Sotto c'è un tessuto connettivo che viene chiamato DERMA.
Derma + epidermide = cute. In più c'è uno strato di grasso che è sempre tessuto connettivo.
• le sierose, per esempio sono sierose la membrana che riveste il polmone, o la pleura, o il peritoneo
o il pericardio. Esse trasudano liquido che fa si che quando ci sono movimenti (per es. il polmone si
espande o si restringe) l'organo scivola, non c'è attrito, per es. nel cuore c'è il sacco pericardico.
Nell'intestino e nello stomaco c'è il peritoneo (che serve per i movimenti peristaltici dello stomaco).
Questi sono epiteli di rivestimento.
A seconda di dove si trovi l'epitelio ha strutture diverse. Le cellule dell'epitelio possono avere forme diverse, e
possono formare un numero di strati diverso. Una cellula molto appiattita e schiacciata forma un EPITELIO
PAVIMENTOSO SEMPLICE, che ha un unico strato. Queste cellule hanno un contorno poligonale. Quando
le cellule aumentano di spessore l'aspetto dell'epitelio può dare l'impressione che il tessuto sia formato da
cubi (EPITELIO CUBICO SEMPLICE). Se l'altezza è più grande il tessuto è ancora più spesso (EPITELIO
CILINDRICO SEMPLICE). Se abbiamo un unico strato l'epitelio è semplice, se gli strati sono più di uno è
stratificato. C’è poi un epitelio con più strati cellulari, ma che si chiama di TRANSIZIONE. Il numero di strati
cambia con la distensione o la contrazione dell'organo. Un esempio è l'epitelio che si trova nella vescica, nei
due ureteri e nel bacinetto renale, quindi nell'apparato urinario. C'è un altro tipo: l' EPITELIO PSEUDO -
STRATIFICATO (falso stratificato). Queste cellule sembra che formino più strati cellulari, ma in realtà le
cellule sono in un unico strato; semplicemente sono cellule di altezza diversa, tutte toccano la membrana
basale, ma certe sono più alte e altre più basse, alcune toccano la superficie altre no, ma lo strato è comunque
unico.
Sono esempi di epiteli:
• pavimentoso semplice: nel polmone, dove c'è il tessuto spugnoso degli alveoli, dove arriva l'aria; gli alveoli
sono rivestiti da un tessuto pavimentoso semplice, che ha una struttura che permette all'ossigeno di
passare in un percorso il più breve possibile, per fare ciò l'epitelio deve avere l'altezza minima.
• cubico semplice:nel rene ci sono milioni di nefroni; parti del nefrone (tubuli e condotti del nefrone) hanno
un epitelio di questo tipo.
• cilindrico semplice: nell'apparato digerente o stomaco: i villi sono rivestiti da un epitelio cilindrico
semplice; nell'intestino c'è l'assorbimento delle sostanze nutritive. Questo strato dell'epitelio in
superficie è formato da estroflessioni della membrana dove ci sono microvilli che aumentano
l'assorbimento e vanno a formare l'orletto striato (enterociti); ci sono anche delle cellule a calice che
sono capaci di produrre un secreto. L'epitelio che riveste l'intestino è una mucosa. Nel colon dove si
formano le feci c'è bisogno del muco per evitare l'attrito delle feci stesse.
• pseudo - stratificato: si trova nella trachea: ci sono nuclei a diversa altezza anche se lo strato è unico, anche
qui c'è una mucosa , il muco è nelle ciglia che imprigiona i pulviscoli dell'aria, che poi grazie al
movimento delle ciglia viene indirizzato fuori.
• pavimentoso pluristratificato: epitelio che riveste la vagina, e non ha lo strato corneo.
• epitelio di transizione: nei bacinetti di raccolta, nei due ureteri e nella vescica, quando la vescica è
contratta e c'è poca urina ci sono molti strati: quando è piena per la troppa urina si assottiglia e ci
sono meno strati. Le cellule più superficiali sono ad ombrello, poi ci sono quelle planate, poi quelle
cubiche.
Gli epiteli formano anche le ghiandole, che possono essere formate da una o più tipi di cellule. Per esempio le
cellule caliciformi si trovano in una ghiandola unicellulare, mentre ci sono ghiandole formate da più cellule
che sono sempre di origine epiteliale. Una ghiandola può essere tubulare (se c'è un solo tubulo è semplice), o
glomerulare (come nel glomerulo). La forma può essere più o meno complessa. Il pancreas è una ghiandola
che ha una parte esocrina e una endocrina. Ci sono dei dotti escretori, dove il secreto del pancreas (enzimi)
viene trasferito al duodeno, e questa è la parte ghiandolare esocrina. Ma ci sono anche delle isole di cellule
sparse nella ghiandola esocrina, infiltrate da canali sanguigni. Questi isolotti producono l'insulina. Il
prodotto delle ghiandole endocrine si chiama ORMONE che viene direttamente immesso nel sangue
attraverso i capillari sanguigni, e viene portato all'organo bersaglio. Possiamo distinguere 3 tipi di secrezione:
• apocrina: parte della cellula viene persa (p.es. nella ghiandola mammaria. Nel latte si trovano parti delle
cellule della madre)
• olocrina: tutta la cellula viene consumata ( p. es. nelle ghiandole sebacee)
• merocrina: per esempio nella ghiandola salivare (la saliva viene formata dalla carotide, dalla ghiandola
sottomandibolare ecc.); non c'è perdita di citoplasma.
TESSUTO CONNETTIVO
Il secondo tipo di tessuto è il TESSUTO CONNETTIVO, che tra le sue funzioni ha quella di connettere,
collegare come dice il nome stesso. Ha diversi sottotipi, ed è il più rappresentato nel corpo (e i sottotipi
possono essere diversissimi tra loro: p. es. sangue vs tessuto osseo). Il tessuto connettivo può formare
lamine, cordoni, oppure può essere fluido. Mentre nel tessuto epiteliale non c'è quasi matrice, qui è molto
abbondante. Il tipico tessuto connettivo è quello che connette due tipi di tessuti diversi ( p. es. nella cute), o
ha funzione di sostegno, oppure può trasportare sostanza p. es. nel sangue, oppure può difenderci da agenti
esterni (sistema immunitario).
A seconda della matrice si classificano i diversi tipi di tessuto connettivo. All'interno della matrice ci sono
fibre (polipeptidi), acqua e una sostanza amorfa fondamentale(glicosamminoglicani, acido ialuronico,
coindritinsolfato ecc., che formano una sostanza gelatinosa che trattiene l'acqua), e in esso sono contenute le
fibre. Le fibre sono di 3 tipi fondamentali:
-fibre collagene: sono bianche, per es. nel muscolo, sono formate da collagene, che si trova in tutto il corpo
abbondantemente; nei fasci sotto la cute c'è collagene.
-fibre reticolari: sono molto sottili e formano un reticolo tridimensionale.
-fibre elastiche: ondulate, come delle molle, presenti per es. nelle arterie, che aiutano così a spingere il
sangue.
Abbiamo 4 tipi fondamentali di tessuto connettivo:
•
•
•
•
fibroso:che può essere adiposo, lasso, reticolare o denso.
osseo: oltre alle fibre e al collagene si ha anche una sostanza mineralizzata nella matrice.
cartilagineo: non c'è la matrice mineralizzata.
sangue: non ci sono le fibre, la matrice si chiama plasma.
Tessuto fibroso:
• lasso: ordinario, perché si trova un po' dappertutto, e aereolare perché sono presenti dei spazi, si trova
sotto gli epiteli. Sono presenti delle fibre reticolari ed è cedevole. Presenta delle cellule: fibroblasti
(che formano le fibre del tessuto connettivo) e sono molto presenti; macrofagi che fagocitano detriti
cellulari (resti di cellule morte) o cellule infettate da virus; mastociti (cellule del sistema
immunitario, che producono anche l'istamina, che agisce sulla muscolatura dei vasi); ci sono poche
cellule ma molta matrice.
• adiposo: ci sono molte cellule adipose, piene di grasso, che occupa tutto il volume cellulare e il nucleo si
trova in periferia schiacciato sulla membrana cellulare; queste cellule a seconda della dieta possono
perdere grasso e si dimagrisce, o viceversa riempirsi e si ingrassa. Ci sono anche delle fibre di
collagene, e quando le cellule si ingrossano, poiché si accumulano le sostanze nutritizie, nella loro
espansione non vengono seguite dalle fibre ( questo crea la cellulite); qualcuna di queste cellule è
capace di replicarsi.
• reticolare: ricco di fibre reticolari ( per es. nella milza) che formano un reticolo tridimensionale,
un'impalcatura che crea sostegno, si trovano anche nei linfonodi e nel midollo osseo.
• denso: le fibre collagene sono presenti in quantità abbondanti e formano dei fasci di fibre, ci sono pochi
fibroblasti; questo tipo viene diviso in due sottogruppi: se i fasci sono paralleli ( per es. nei tendini)
allora si parla di tessuto regolare, se i fasci sono disordinati si parla di tessuto connettivo irregolare.
Tessuto osseo: forma lo scheletro. Le ossa sono organi passivi di locomozione, mentre la parte attiva è il
muscolo, sostengono il corpo e proteggono alcuni organi e sono riserva di sostanze minerali. In esse ci sono
dei componenti organici (fibre o collagene, con una disposizione ben precisa) e componenti inorganici
(idrossiapatite e altri sali di calcio, che da durezza al tessuto osseo e dunque alle ossa).
Le cellule possono essere osteogeneratrici; ci sono le cellule che secernono i componenti della matrice
(osteoblasti), che poi diventano osteociti, osteoblasti che rimangono in spazi ben definiti, le lacune. Gli
osteociti hanno prolungamenti che si insinuano nei canalicoli della matrice, e ci sono gli osteoclasti che
erodono le ossa.
Distinguiamo un tessuto osseo immaturo che si trova nei bambini (non lamellare e quindi fibroso), mentre
nelle ossa mature c'è un tessuto osseo che è lamellare. Sezionando le ossa si possono notare delle lamelle
formate da sostanza intracellulare, e in esse sono inglobate le parti organiche delle ossa (le fibre).
Nelle ossa noi abbiamo una parte spugnosa (epifisi), e una parte bombata(diafisi). Nella parte spugnosa
abbiamo del tessuto osseo che forma delle lamelle, ma ci sono delle traveccole (spazi). Le lamelle invece sono
parallele, all'esterno e all'interno della diafisi, e tra di loro ci sono delle lacune in cui sono presenti gli
osteociti. In queste lamelle sono presenti le fibre collagene disposte parallelamente tra di loro, però se
passiamo da una lamella all'altra la direzione delle fibre cambia, cioè esse hanno una direzione diversa tra
lamelle vicine (questa organizzazione dà resistenza all'osso).
Se invece si controlla nella parte intermedia si possono trovare gli osteoni, dove le lamelle sono poste
concentricamente, ci sono degli spazi chiamati lacune in cui si trovano gli osteociti, dei canalicoli in cui ci
sono i prolungamenti citoplasmatici degli osteociti. L'osteocita è la cellula, l'osteone(chiamato anche
sistema di Havers) è l'organizzazione strutturale del tessuto osseo (unità strutturale). Abbiamo un canale
centrale (di Havers), dove ci sono dei vasi sanguigni, che vanno a finire in un sistema di canalicoli a raggiera,
dove, come già detto, ci sono i prolungamenti degli osteociti.
Tessuto cartilagineo: per es. nel naso, nelle articolazioni. Il condrocita è la cellula del tessuto cartilagineo,
esso si ritrova nelle lacune. Nella matrice ci sono fibre collagene, non c'è una linearizzazione e non ci sono
sostanze minerali. E' privo di vasi, ( come il tessuto epiteliale), e le sostanze nutritizie arrivano per diffusione.
La cartilagine è classificata in:
• ialina: presente nelle articolazioni. E’ bluastra e trasparente, ha poche fibre collagene e le sue cellule
formano dei gruppi (gruppi isogeni), in cui ogni gruppo è derivato dalla divisione di un'unica cellula;
forma lo scheletro del feto.
• fibrosa (o fibro-cartilagine): ricca di fibre collagene, per es. nei menischi (pezzi cartilaginei a forma di c)del
ginocchio. Da resistenza alla compressione ;è presente anche nei dischi fibrosi tra una vertebra e
l'altra nella colonna vertebrale.
• elastica: per es. nel padiglione auricolare o nell'epiglottide (chiude le vie respiratorie nella laringe quando
passa il bolo alimentare, dunque durante la deglutizione).Nella matrice sono contenute molte fibre
elastiche che permettono al tessuto di deformarsi.
Sangue: la sua sostanza intercellulare è priva di fibre e si chiama plasma, trasporta ossigeno e anidride
carbonica ; il ph è sempre 7.4. Esso contiene cellule del sistema immunitario. La produzione dei globuli rossi
(eritrociti) avviene per il processo di emopoiesi che avviene nel midollo rosso delle ossa; essi sono dischi
biconcavi privi di nucleo, poiché lo perdono quando diventano maturi. Hanno il nucleo solo quando sono
immaturi (reticolociti); sono rossi perché contengono l'emoglobina, che si lega all'ossigeno. Tra le cellule del
sangue ci sono anche i leucociti (o globuli bianchi) che si distinguono in linfociti e granulociti .I leucociti sono
le cellule del sistema immuntario. Infine ci sono le piastrine. Il plasma contiene anticorpi (immunoglobuline)
ma non fibre. Il midollo rosso si trova dappertutto alla nascita, ma negli adulti si può trovare solo nello
sterno, nella parte centrale del corpo, nel bacino e nei più giovani nell’ estremità prossimali del femore e
dell'omero, e anche nel diploe (parte spugnosa delle ossa del cranio).
TESSUTO MUSCOLARE
Il tessuto muscolare può essere formato da 3 sottotipi
• scheletrico: striato, volontario, si inserisce sulle ossa.
• liscio: involontario, si trova nelle pareti dei vasi sanguigni, nelle pareti del canale alimentare. Non presenta
le striature.
• muscolo cardiaco: è striato ma non è volontario, è involontario, si contrae ritmicamente.
Tessuto muscolare scheletrico: il muscolo ha il suo tendine che si inserisce nell'osso, all'interno si trova
la cellula che si chiama FIBRA muscolare, è molto lunga, arriva anche a 30cm di lunghezza. All’interno della
fibra muscolare ci sono fasci di filamenti contrattili, in cui ogni fascio costituisce una miofibrilla. Nella
miofibrilla ci sono i filamenti contrattili (miosina e actina); questi filamenti sono costituiti da unità
fondamentali che si ripetono: i sarcomeri. Lungo la miofibrilla ci sono sarcomeri ripetuti. Le fibre di miosina
hanno delle teste che si legano ai filamenti di actina e li trascinano . Da uno stato di distensione si ha un
accorciamento del sarcomero, cioè si ha uno slittamento verso l'interno dei filamenti d'actina all'interno del
sarcomero, in risposta ad uno stimolo nervoso. La disposizione di questi filamenti dà le caratteristiche
striature al tessuto muscolare scheletrico. I sarcomeri sono disposti uno affianco all'altro: se si va a vedere al
microscopio e si seziona il muscolo, si possono vedere i filamenti che in alcune zone si sovrappongono e in
altre si ancorano, e sono essi a dare l'effetto delle striature trasversali. Queste cellule così lunghe (le fibre)
presentano dei nuclei schiacciati e posti nella periferia della cellula. Ogni cellula, dato che è lunga, presenta
più nuclei. Quando c'è un muscolo scheletrico i danneggia ci può essere rigenerazione(le cellule si possono
replicare).
Tessuto muscolare liscio: nei vasi, non presentano la striatura, ma anche esso si contrae. Ci sono i
filamenti di contrazione ma i sarcomeri sono disposti disordinatamente, si contraggono in posizioni diverse,
quindi non formano fasci.
Tessuto muscolare cardiaco: il miocardio è la muscolatura degli atri e del cuore. E’ striato, con striature
trasversali e non sono plurinucleate. Sono connesse tra loro attraverso dei reticoli, che permettono allo
stimolo della contrazione di passare da una zona all'altra del muscolo cardiaco. Sono caratteristiche le bande
trasversali (dischi intercalari): in corrispondenza di questi i sarcomeri di cellule adiacenti sono ancorati tra
loro e proprio per questo l'impulso si propaga bene. Le cellule non sono capaci di rigenerarsi, in quanto il
muscolo non è volontario. Queste cellule appena descritte sono le cellule del miocardio comune, ma esistono
anche cellule del miocardio specifico, che sono cellule morfologicamente diverse dalle altre: sono più grandi,
e in esse insorge la contrazione primitiva. Formano delle parti ben precise (per es. nodo seno - atriale); da
esse si propaga la contrazione alle cellule del miocardio comune. Anche nelle cellule muscolari del cuore sono
presenti i sarcomeri.
TESSUTO NERVOSO
Il tessuto nervoso lo ritroviamo a costituire l'encefalo, il midollo spinale e i nervi. Le cellule che lo
costituiscono, chiamate neuroni, sono capaci di ricevere informazioni o dall'esterno o dall'interno del corpo
attraverso l'impulso nervoso (impulsi elettrochimici) e sono in grado di trasmettere informazioni (per es.
l’ordine di contrarre un muscolo, secrezione di una ghiandola ecc.).Sono tutte cellule in grado di comunicare
tra loro.
Un neurone tipo contiene un corpo cellulare, un nucleo e altri organuli, dei prolungamenti chiamati dendriti
e un prolungamento più lungo detto assone può arrivare in lunghezza anche ad 1 m nella gamba.
Molte cellule nervose sono disposte in sequenza. infatti l'assone di uno si mette a contatto coi dendriti di un’
altra cellula nervosa. L'unità funzionale di conduzione del sistema nervoso oltre ai neuroni, è la
neuroglobina, mentre la neuroglia è un insieme di cellule situate tra i neuroni e formano sostengo,
un'impalcatura, con funzione di difesa. L'assone va a terminare in espansioni che costituiscono i bottoni
sinaptici, in grado di mettersi in contatto con i dendriti delle altre cellule nervose, essendo la sinapsi la zona
di contatto tra una cellula e un'altra. La sinapsi si può trovare anche tra un neurone e una cellula muscolare.
L'assone costituisce la fibra nervosa, e più assoni costituiscono il nervo (fasci di fibre).
Le cellule di Squam si avvolgono intorno all'assone e gli impediscono la diffusione dell'impulso elettrico che
va dritto per la sua strada (non si trova al di fuori dell'assone). Ci sono diversi tipi di neuroni, senza dendriti ,
in cui l'assone ad esempio si divide a T. Fondamentalmente distinguiamo quelli : motori ( inviano impulsi
agli organi e muscoli) e sensitivi (raccolgono stimoli dall’esterno o dall’interno del corpo, per es. dolore);
dalla periferia l’impulso va verso il centro all'encefalo, mentre quando ad esempio si muove un braccio
l'impulso va dal centro fino alla periferia. Gli astrociti (a forma di stella) formano una rete, a funzione di
sostegno, e vi si trovano cellule nervose e vasi sanguigni capillari.
Le sinapsi sono di due tipi: elettriche (passaggio di correnti ioniche)o chimiche. Nel corpo umano sono più
presenti quelle di tipo chimico, ciò significa che non c'è contatto fisico tra due cellule, ma vengono rilasciate
sostanza chimiche (neuro trasmettitori, per es. adrenalina) che trovano nella cellula che deve ricevere
l'impulso postsinaptico dei recettori per molecole in grado di recepire il segnale inviato. Il tutto avviene
nell’arco di pochi millesimi di secondo, e questa elevatissima velocità è di fondamentale importanza.