CAMERA DEI DEPUTATI Allegato B Seduta n. 133 del 16/2/2009

CAMERA DEI DEPUTATI
Allegato B
Seduta n. 133 del 16/2/2009
INTERROGAZIONI PER LE QUALI È PERVENUTA RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA
(…)
BELLOTTI - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
la salute è uno dei diritti fondamentali che deve essere assicurato ai cittadini, come previsto dalla
Costituzione italiana;
è necessario che tale diritto venga garantito anche con una corretta prevenzione e con
un'immediata reazione a pericoli di natura epidemiologica, predisponendo tutti gli strumenti
organizzativi e informativi atti ad impedire possibili rischi alla popolazione;
il 12 settembre il sottoscritto, come tutta la popolazione della Provincia di Rovigo, apprendeva
dalla stampa locale la presenza del virus West Nile;
negli Stati Uniti i pericoli legati al West Nile, virus portato dalle zanzare, hanno portato il
responsabile della Sanità della contea di New York a disporre, nel settembre di quest'anno, una
disinfestazione completa di Long Island tramite automezzi ed elicotteri, per scongiurare che si
ripetesse, a causa del WND, la catena di decessi che ha continuato a funestare, dall'epidemia del
1999, la vita della città;
il virus del Nilo occidentale, come spiega bene l'articolo de Il Gazzettino di Rovigo di martedì 28
ottobre 2008, l'infezione può avere una sintomatologia moderata, ma nel 15 per cento degli
infettati, specie negli anziani e nei soggetti più deboli, l'infezione può avere un decorso più grave
per cui possono aggiungersi complicazioni neurologiche [...] In rari casi la malattia può avere un
decorso mortale in individui anziani e immunodepressi»;
da quanto si evince da un articolo del Corriere del Veneto del 12 ottobre 2008, a seguito
dell'insorgere di problemi ad una cavalla, i proprietari di un maneggio di Trecenta (Rovigo), dopo
aver fatto praticare gli esami veterinari di routine, avvertivano la locale Asl 18;
la Asl, secondo quanto riferito dalla stessa testata, eseguiva il 12 settembre il vincolo sanitario e il
15 settembre disponeva prelievi di sangue sugli animali del maneggio;
il 24 settembre sarebbe pervenuto il responso telefonico che annunciava la presenza del virus
West Nile;
la notizia veniva tuttavia resa nota ai comuni solo il 9 ottobre 2008 e ne veniva data opportuna
comunicazione alla cittadinanza dagli stessi sindaci e dalla stampa nei giorni immediatamente
successivi; il tempo trascorso tra l'accertamento della presenza del virus e la comunicazione alla
popolazione è di difficile spiegazione, soprattutto se si considera che alcune misure elementari di
prevenzione contro le zanzare potevano essere messe in atto anche e soprattutto dal singolo
cittadino, che in tal modo non sarebbe stato esposto al rischio di contagio;
già il 29 novembre 2007 il Ministero della Salute istituiva con decreto un piano di sorveglianza
nazionale per la encefalo mielite di tipo West Nile, individuando in zone attigue alla provincia di
Rovigo dei territori da sottoporre ad accurato monitoraggio; il 28 ottobre 2008, come si evince da
un articolo de La Voce Nuova di Rovigo si registra la notizia del primo soggetto umano colpito;
gli esami su, un'anziana di 81 anni, ricoverata nell'ospedale di Trecenta (Rovigo) già dal 29 agosto,
e da due mesi in coma, la confermano affetta dal WND; è difficile spiegare, anche in questo caso,
la
discrasia
tra
la
data
di
ricovero
e
l'accertamento
della
malattia;
l'insorgere del WND provoca inoltre anche ulteriori problemi: da quanto si evince da un articolo
pubblicato sul Resto del Carlino di Rovigo del 30 ottobre 2008, avrebbe provocato il blocco di
alcune operazioni nell'ospedale di Trecenta e l'accantonamento delle sacche di sangue raccolte in
Polesine-:
se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se nell'ambito del monitoraggio sull'attuazione
del piano siano stati ravvisati ritardi o inadempienze tali da lasciar profilare una precisa
responsabilità della Asl locale;
quali provvedimenti intenda adottare per garantire un efficiente contrasto delle malattie.
(4-01536)
Risposta. - La malattia West Nile (WND) è un'infezione virale acuta a carattere zoonosico che si
trasmette tramite la puntura di zanzare del genere culex e che colpisce alcuni tipi di uccelli
(passeriformi e corvidi) quale serbatoio dell'infezione; l'ospite intermedio è costituito dagli equini e
dall'uomo. Dopo un periodo di incubazione (dai 2 ai 14 giorni), la malattia può esordire con una
sintomatologia clinica caratterizzata da un quadro simil-influenzale con febbre, cefalea, artromialgie, che talora, soprattutto nei pazienti anziani e defedati, può evolvere in una meningoencefalite a liquor limpido. La conferma dei casi di malattia di West Nile avviene esclusivamente
tramite alcuni esami di laboratorio, effettuati sul siero o liquor, mirati ad accertare la presenza di
anticorpi contro il virus, tramite metodiche, quali l'ELISA (Enzyme-Linked Immunosorbent Assay), o
l'individuazione del virus in campioni biologici tramite la reazione polimerasica di catena (PCR).
In caso di accertamento di casi di West Nile è necessario, secondo quanto disposto nel novembre
2008 dal Centro nazionale trapianti e dal Centro nazionale sangue, escludere le donazioni di
sangue, di organi e di tessuti per tutti coloro che abbiano soggiornato almeno una notte, negli
ultimi 28 giorni, nelle aree risultate affette.
Il Ministero del lavoro della salute e delle politiche sociali, con alcuni provvedimenti fra i quali il
decreto ministeriale 29 novembre 2007 concernente il piano di sorveglianza nazionale, ha fornito
gli strumenti e i protocolli operativi per garantire la prevenzione ed il controllo di tale malattia,
rimettendo alle Regioni la predisposizione di indirizzi attuativi.
Per il virus WND, comparso in Italia nel 1998 nel corso di un'epidemia di encefalomielite equina in
Toscana a seguito della quale, peraltro, non si verificarono casi di encefalite umana, è stata
predisposta una sorveglianza veterinaria basata sul controllo delle specie animali coinvolte (equini,
uccelli).
Nel mese di settembre 2008 sono stati segnalati alcuni casi di WND in Emilia-Romagna ed in
Veneto. Sono state attuate le misure necessarie al controllo ed al contenimento dell'infezione ed è
stata attivata la sorveglianza dei casi umani, prima in Emilia-Romagna e in seguito nelle regioni
adiacenti, tra cui Veneto e Lombardia. Non sono state rilevate carenze nell'assistenza e cura dei
malati, né nelle misure di prevenzione attuate nei confronti dei focolai epidemici.
Il numero di casi umani è risultato estremamente limitato. Relativamente alla regione Veneto, in
data 24 settembre 2008, è stata avviata la sorveglianza umana dei casi di WND, in seguito alla
comparsa di sintomatologia neurologica in un equino proveniente da un allevamento dell'EmiliaRomagna. Inoltre la regione, in collaborazione con il servizio veterinario dell'Azienda unità locale
socio sanitaria 18 di Rovigo, ha stabilito: di intensificare la sorveglianza sugli equini ed uccelli;
di avviare la ricerca del virus nel vettore; di effettuare prelievi sul personale, venuto in contatto
con equini infetti, da inviare al laboratorio regionale e da confermare, in caso dì positività, presso il
laboratorio di riferimento nazionale dell'Istituto Superiore di Sanità.
È stata altresì sollecitata l'attivazione del sistema di sorveglianza rapida alle unità operative di
malattie infettive, ai direttori di dipartimento di prevenzione, ai direttori sanitari e al laboratorio di
riferimento regionale.
A seguito di una riunione in teleconferenza con questo ministero, la regione ha disposto la
realizzazione di interventi di disinsettazione nelle aree in cui sono state riscontrate positività per il
virus West Nile negli animali. È stato predisposto, inoltre, un piano regionale di sorveglianza,
concordato con l'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, il servizio veterinario regionale,
la direzione dei servizi sanitari e il laboratorio di riferimento regionale.
Le attività di sorveglianza umana attiva, condotte negli allevamenti positivi, hanno rilevato n. 2
soggetti positivi agli esami di laboratorio su 202 allevatori sottoposti al test.
Si ritiene utile riportare la nota pervenuta, tramite la competente prefettura, dalla azienda
sanitaria locale 18 Rovigo, che illustra la situazione epidemiologica e gli interventi sanitari adottati.
West Nile disease. La situazione epidemiologica e gli interventi di sanità pubblica.
Come richiesto si relaziona sugli eventi, e sulla cronologia degli stessi, verificatisi nel territorio
dell'Azienda ULSS 18 di Rovigo in merito all'oggetto.
A seguito di richiesta di intervento pervenuta da parte dei Servizi Veterinari della Regione Veneto a
metà pomeriggio di venerdì 12 settembre 2008, già alle ore 17,00 dello stesso giorno l'allevamento
«Centro Ippico BISA» di Trecenta (Rovigo) veniva posto in vincolo sanitario da parte di 2 veterinari
dipendenti dell'Azienda ULSS 18 di Rovigo.
Lunedì 15 settembre 2008 venivano eseguiti 47 campioni di sangue sui cavalli presenti in
allevamento.
Il giorno 24 settembre 2008 pervenivano da parte dell'Istituto Zooprofilattico delle Venezie di
Legnaro (Padova), che a sua volta li aveva ricevuti dal Centro di Referenza delle Malattie Esotiche
di Teramo, gli esiti di positività sierologica per West Nile Disease riscontrata in 21 cavalli. Tali esiti
venivano comunicati al Servizio Igiene e Sanità Pubblica Aziendale per gli aspetti ed i provvedimenti
di competenza.
Alla luce di alcune positività riscontrate in Emilia Romagna e anche a seguito degli esiti delle nostre
ricerche (positività riscontrate nell'allevamento di Trecenta) la Regione Veneto, provvedeva ad
elaborare ed approvare in data 29 settembre 2008 (DDR 473) un Piano di Sorveglianza Veterinario
Straordinario WND che coinvolgeva le province di Venezia, Rovigo e Padova per un totale di 227
allevamenti interessati.
Obiettivo del piano di monitoraggio era quello di giungere a valutazioni epidemiologiche utili a
definire l'estensione dell'area geografica in cui il virus WND (trasmesso dalle zanzare) può essere
diffuso, attraverso le indagini síerologiche condotte sui cavalli che fungono così da «sentinelle». Il
cavallo, infatti, al pari dell'uomo, è un ospite finale e quindi non in grado di trasmettere il virus ad
altri cavalli e all'uomo. Gli allevamenti di equini, di conseguenza, costituiscono importanti «punti di
rilevazione ambientale». Proprio per questo venivano date indicazioni sulla scelta degli allevamenti
da campionare; si dovevano cercare allevamenti, anche di piccole dimensioni, che avessero al loro
interno cavalli stanziali, escludendo dal monitoraggio gli allevamenti o gli animali che avessero
subito movimentazioni negli ultimi 3 mesi.
In costante contatto con la Regione Veneto e con l'Istituto Zooprofilattico il Servizio Veterinario
Aziendale effettuava i campionamenti sul territorio. Questa attività ha richiesto grande impegno
da parte dei Veterinari Aziendali in particolare nella fase di individuazione delle situazioni (piccoli
allevamenti o cavalli di privati) che potessero essere utili alla ricerca (per i motivi sopra elencati) e
che potessero quindi costituire preziose fonti di informazione.
In data 24 settembre 2008 il Servizio Igiene e Sanità Pubblica (SISP) del Dipartimento di
Prevenzione allertava immediatamente il Direttore del Centro Ippico in questione al fine di
estendere le indagini sierologiche anche al personale che presso tale Cento ippico lavorava.
In data 30 settembre 2008, considerato il mancato riscontro da parte della proprietaria alla nota
del 24 settembre 2008, il SISP inviava ulteriore lettera alla titolare del Centro Ippico con la quale
indicava la data del 2 ottobre 2003 per la seduta di prelievi erratici che si sarebbe effettuata «a
domicilio» presso il centro stesso.
In data 2 ottobre 2008 il Servizio Igiene e Sanità Pubblica organizzava una seduta di prelievi «a
domicilio» presso il Cento Ippico sul personale interessato.
In data 7 ottobre 2008, inoltre, esperti entomologi individuati dalla Regione Veneto effettuavano
specifiche catture di zanzare presso il Centro Ippico da inviarsi ai laboratori incaricati e mirate alla
ricerca
del
virus
WN
tramite
sofisticate
metodiche
di
laboratorio.
In attesa degli esiti di laboratorio sui prelievi di sangue effettuati sulle persone, lavoratori e addetti
del Centro Ippico, si è agito secondo le buone prassi professionali che prevedono di dare
comunicazione solo ad eventuali esiti positivi per l'uomo.
Al ricevimento del primo esito umano dubbio avvenuto in data 8 ottobre 2008, non si è rimasti in
attesa dell'eventuale conferma laboratoristica dell'Istituto Superiore di Sanità ma si è proceduto
cautelativamente ad applicare comunque quanto suggerivano le buone prassi professionali,
In data 09 ottobre 2008 la Direzione Aziendale ha pertanto provveduto alla convocazione di un
tavolo tecnico mirato alla predisposizione di un piano di interventi e di comunicazione.
Nello specifico si è provveduto: alla convocazione dell'esperto entomologo incaricato dalla Regione
e di ditta specializzata in disinfestazioni per la predisposizione di un piano di interventi ambientali;
alla predisposizione del piano di comunicazione ai Sindaci, ai MMG, ai PLS ed ai reparti ospedalieri
interessati; alla comunicazione alla proprietaria sull'effettuazione di straordinaria disinfestazione
presso il Centro Ippico da parte di ditta specializzata; all'inoltro via fax lettera SISP al Sindaco del
Comune di Trecenta (preallertato telefonicamente) per informarlo degli interventi di
disinfestazione straordinaria-cautelativa; all'inizio dell'attività di disinfestazione da parte della
ditta Tecnoambiente presso il Centro Ippico e nel territorio del Comune di Trecenta.
all'organizzazione ed alla realizzazione, tramite una ditta specializzata, di interventi di
disinfestazione straordinaria e «cautelativa» nei comuni situati nel raggio di 5 chilometri dal sito
interessato. Le attività di disinfestazione sono state completate nei giorni 10-11-12 ottobre 2008.
In data 10 ottobre 2008 la Direzione Aziendale provvedeva: a dare comunicazione ai Sigg. Sindaci
dei Comuni interessati, via fax e con contestuale telefonata, di tali interventi di disinfestazione a
seguito della situazione creatasi; a dare le dovute informazioni ai Medici di Medicina Generale, ai
Pediatri di Libera Scelta e ai Responsabili dei reparti ospedalieri potenzialmente interessati;
a dare comunicazione dell'attività svolta alla Regione del Veneto ed al Prefetto.
Alla data del 13 novembre 2008 sono pervenuti dall'Istituto Zooprofilattico delle Venezie gli esiti sui
controlli eseguiti su 47 allevamenti. I risultati sono i seguenti: allevamenti negativi: n. 8;
allevamenti positivi: n. 39 per un totale di 79 capi positivi (con evidenziata presenza di anticorpi),
sui 112 esaminati in tali allevamenti; da sottolineare, peraltro, che tutti gli animali positivi, sono
risultati essere asintomatici non presentando sintomi riferibili alla malattia.
È opportuno ricordare, infine, che la Regione Veneto ha recentemente deciso di estendere al
restante territorio regionale (coinvolgendo quindi anche le restanti province oltre le 3 già
destinatarie del piano di sorveglianza), l'indagine sierologica sui cavalli autoctoni. Questo al fine di
arricchire ulteriormente il quadro delle formazioni a disposizione per meglio definire l'entità e la
vastità del fenomeno.
In tutti i casi nei quali è stata segnalata sieropositività nei cavalli nell'ambito del Piano
Straordinario di Monitoraggio Veterinario, il Servizio Igiene e Sanità Pubblica si è attivato per gli
aspetti ed i provvedimenti di competenza, alla luce delle sopraggiunte indicazioni regionali che
ricalcavano, peraltro, quelli già adottati in occasione della gestione del caso di Trecenta ed in
particolare: controlli sierologici sulle persone titolari o dipendenti delle aziende, informazione ai
Sindaci dei territori ospitanti i siti di cavalli positivi alla ricerca degli anticorpi e realizzazione di
interventi di disinfestazione straordinari e cautelativi, che iniziatisi a Trecenta, hanno coinvolto
tutto il territorio dell'Azienda ULSS 18.
Per quanto concerne le indagini sierologiche condotte sulle persone, sono stati (completati tutti i
prelievi e stanno pervenendo dalla Microbiologia e Virologia dell'Azienda Ospedaliera di Padova gli
esiti relativi, che vengono comunicati agli interessati. Prima della comunicazione degli esiti positivi
o dubbi si attende la conferma laboratoristica dell'Istituto Superiore di Sanità.
Relazione sul caso di positività umana per anticorpi WNV.
In data 27 ottobre 2008 è pervenuta denuncia di caso sospetto umano di WN in donna anziana
ricoverata per Meningo Encefalite da alcune settimane presso la Rianimazione dell'O.C. di Rovigo.
Sulla donna venivano effettuate ricerche mirate per l'individuazione di anticorpi arati-WNV, dopo
l'allerta promossa dal Servizio Igiene e Sanità Pubblica, ed alla luce delle precise indicazioni
pervenute dalla Direzione Regionale per la Prevenzione (ras. prot. n. 0062455 del 9 ottobre 2008)
circa la necessità da parte di tutti i reparti di malattie infettive del Veneto di attivare la
sorveglianza passiva che prevede, in aggiunta alle indagini laboratoristiche di routine sui casi
sospetti di Encefalite-meningo Encefalite, la ricerca degli anticorpi anti-WNV, inviando adeguati
campioni di sangue interno, siero e liquor al Laboratorio di Riferimento Regionale.
Caso clinico
La paziente di 81 anni affetta da demenza, ipertensione arteriosa, fibrillazione atriale, residente
nel comune di Ficarolo presso la propria abitazione accede in Pronto Soccorso a Trecenta per
episodio di febbre il 28 agosto 2008, viene rinviata a domicilio con terapia antibiotica aspecifica.
Successivamente viene ricoverata in data 29 agosto 2008 presso il reparto di Medicina di Trecenta
per persistenza della sintomatologia e trasferita presso il reparto di Malattie Infettive di Rovigo il 5
settembre 2008 per comparsa di obnubilamento del sensorio e iperpiressia. Rachicentesi del 5
settembre 2008: negative tutte le ricerche microbiologiche colturali e molecolari. L'esame
microscopico liquorale evidenziava proteinorrachia, aumento dei lattati e presenza di modesta
cellularità, in prevalenza neutrofila (80 per cento).In data 7 settembre 2008 viene trasferita in
Rianimazione a Rovigo con quadro di insufficienza respiratoria e coma GCS score 8 e le venivano
effettuate indagini strumentali e ripetute analisi liquorali (n. 5 analisi liquor) che sono rimaste
sostanzialmente invariate. Le ricerche microbiologiche per virus e batteri sano sempre risultate
negative. Ha persistito lo stato di coma, scomparsa repentina dello stato febbrile il 7 settembre,
tutte le indagini per infezione a livello polidistrettuale risultavano negative.Durante la permanenza
in Rianimazione si è verificato un peggioramento delle condizioni generali con comparsa di stato di
male epilettico e mielite (GCS score da 8 a 6), Le indagini strumentali (TAC, RM cerebrale) erano
suggestive per quadro di encefalite.In data 16 ottobre 2008, in occasione della ripetizione degli
esami ematochimici, è stato richiesto alla Microbiologia di Padova il test per la ricerca anticorpale
(ematica e liquorale) del WNV; tale richiesta è stata effettuata sulla base dello stato di allerta
diramato dalla Igiene Pubblica della Azienda 18 di Rovigo, del quadro clinico e dei dati anamnestici
riferiti dai familiari (residenza nell'arca considerata a rischio, pregresse e numerose punture di
insetto), e delle indicazioni pervenute dalla Direzione Regionale per la Prevenzione con la nota
citata in precedenza.
In data 27 ottobre 2008 è stato notificato dalla Rianimazione il risultato del test ematico per WNV
per positività delle IgG e ISM nel siero. La Microbiologia di Padova ha confermato la negatività
della ricerca del virus West Nile con metodica PCR su liquor, siamo ancora in attesa del risultato
liquorale (ricerca Anticorpi IW su liquor) da parte del laboratorio dell'ISS. Pertanto a tutt'oggi
possiamo parlare di caso probabile di West Nife disease, necessitando, per la conferma del caso, la
risposta dell'esame liquorale, del quale siamo ancora in attesa. La prognosi è riservata, anche se la
paziente è stabile. Si sottolinea comunque che la encefalite da WNV non prevede a tutt'oggi un
trattamento specifico, ma solo di supporto.
Misure preventive per l'utilizzo sicuro del sangue e degli emoderivati.
In relazione alla segnalazione del Servizio Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione
dell'Azienda ULSS 18 il DIMT della Provincia di Rovigo ha predisposto le seguenti misure per
garantire la sicurezza del sangue nel periodo antecedente il 27 ottobre 2008:
sensibilizzazione Associazioni Donatori per una corretta anamnesi da porre ai Donatori;
esclusione dal dono del sangue di chi abbia soggiornato specie di notte nelle province di Bologna e
Ferrara negli ultimi 28 giorni; medesimo avvertimento trasmesso ai reparti di Ostetricia e
Ginecologia per le Donatrici di cordone; attivazione di una sieroteca per contenere campioni di
sangue delle unita raccolte a partire dal 9 ottobre 2008. Successivamente alla segnalazione e alle
indicazioni pervenute dal CRAT con nota del 27 ottobre 2008 protocollo n. 1265/2008-V, sono state
attivate le seguenti misure: blocco dell'attività trasfusionale ad eccezione, del Plasma Fresco
Congelato sottoposto ad inattivazione, nell'intera Provincia (con esclusione dei casi di grave
pericolo di vita); accordo con i Presidenti Associazioni Donatori per un rallentamento temporaneo
del flusso dei donatori in attesa di conferma della diagnosi della paziente interessata; raccolta di
informazioni su disponibilità di scorte di emocomponenti presso altre strutture trasfusionali venete
per ripristino scorte in trasfusionale; informativa alle Direzioni Mediche degli Ospedali pubblici e
privati della Provincia di Rovigo sull'uso del sangue;
definizione con la Direzione Medica e i Dipartimenti Chirurgici interessati delle liste operatorie degli
interventi urgenti e di quelli di elezione programmabili con il sangue disponibile;
segnalazione ai reparti di Ostetricia di inviare un campione di sangue delle donatrici di cordone che
hanno eseguito tale donazione dall'1o ottobre 2008 per consentire ulteriori determinazioni;
sospensione temporanea dell'approvvigionamento di sangue per un utilizzo ottimale delle scorte a
disposizione; accordo con l'U.O, di Microbiologia e Virologia dell'Azienda Ospedaliera di Padova per
l'esecuzione della ricerca del virus West Nile con tecnologia NAT sulle unità di sangue giacenti
presso il DIMT della Provincia di Rovigo; informativa ai Coordinamento Locale Trapianti delle
disposizioni riguardo le determinazioni relative agli espianti d'organo e di tessuti che vanno riferite
rispettivamente all'Azienda Ospedaliera Sant'Orsola Malpighi di Bologna e alla U.O. di
Microbiologia e Virologia dell'Azienda Ospedaliera di Padova.
In data 4 novembre 2008 sono state testate dall'Istituto di Microbiologia e Virologia di Padova 153
unità di sangue che sono state validate dal DIMT e quindi dichiarate pronte per l'utilizzo. Pertanto
nella stessa data è ripresa a pieno regime l'attività chirurgica in tutti gli Ospedali pubblici e privati
della Provincia di Rovigo. È doveroso, peraltro, far presente che quanto affermato
nell'interrogazione parlamentare in questione «...il 12 settembre il sottoscritto, come tutta la
popolazione della provincia di Rovigo, apprendeva dalla stampa locale la presenza del virus West
Nile» non trova riscontri nella dettagliata analisi, effettuata da parte dell'Ufficio Stampa di questa
Azienda, dei quotidiani pubblicati non solo nella data indicata del 12 settembre 2008 ma anche nei
restanti giorni del mese di settembre. Le prime informazioni comparse sui giornali locali, infatti, si
riferiscono al comunicato stampa emesso da questa Azienda nel pomeriggio di venerdì 10 ottobre
2008, con spedizione via e-mail alle 15 testate locali (quotidiani, settimanali, televisioni e periodici)
e successivo inserimento nel sito internet aziendale, sezione news, del testo completo a cura
dell'Ufficio Stampa.
Sperando di avere fornito ogni utile ed esaustivo elemento per una valutazione in merito e
restando, comunque, a completa disposizione, è gradita l'occasione per porgere distinti saluti.
Il Sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali: Ferruccio Fazio.