Piccolo Teatro Strehler - a.l.i. intesa sanpaolo

Piccolo Teatro
Piccolo Teatro
Strehler
Studio Melato Grassi
Piccolo Teatro
5S
6 settembre
7
8
M
G
10
V
9-20 settembre
10-20 settembre
10-11 settembre
MilanoFilmFestival Francesco
Le donne
gelose
4M
Carlo Goldoni
Giorgio Sangati
7
S
8
D
Lampedusa
Beach
3D
Lina Prosa
4L
7 novembre
Giordano
Bruno
M
10-22 novembre
M
Non ti pago
11
SLAVA’S
SNOWSHOW
Piccolo Teatro
Piccolo Teatro
Piccolo Teatro
Strehler
Studio Melato Grassi
27 dicembre 6 gennaio
1 M 1-13 marzo
Il gatto
con gli stivali
2M
Carlo Colla & Figli
4V
3G
La morte
di Danton
Georg Büchner
Piccolo Teatro
Questa sera
si recita
a soggetto
Luigi Pirandello
Federico Tiezzi
3M
Damiano Michieletto
6D
6V
A tua immagine
7G
L
7S
8
M
8
9S
9M
10
D
G
11
L
10
11
5G
8-20 marzo
8
La barca
dei comici
9L
3-8 maggio
11
12 S
12 G
Lampedusa
Snow
13 D
13 V
13 M
Gabbiano
13 D
13 V
Lina Prosa
L
S
G
L
14 S
15 M
15 D
14
15 M
16
M
17
G
18
V
14
15 settembre
14
15 V
15 D
MITO-Akhnaten
Philip Glass
14
16 Stefano Massini/
Paolo Rossi/
17 D Giampiero Solari
Giampiero Solari
S
L
16
Anton Čechov
Carmelo Rifici
17
G
17-20 marzo
17 M
17-29 maggio
18
V
Scuola di Ballo
Accademia
Teatro
alla Scala
18 M
19 G
Il ritorno
di Casanova
20 V
Arthur Schnitzler
Federico Tiezzi
17
M
17-29 novembre
18
M
Bella e Fiera
18
19 S
19 G
Laura Curino
Emiliano Bronzino
19 M
19 S
D
20
V
M
D
21
S
20
18 settembre
MITO-Jazz
L
21
22 M
22-27 settembre
22 D
23 M
Il registro
dei peccati
23 L
G
24
25
V
26
S
27
D
28
29
Moni Ovadia
L
M
25
M
26
G
27
V
28
S
29
D
24 novembre 6 dicembre
1G
2-3 ottobre
2V
Le Kung-Fu
24 M
25
V
25 M
26
S
26 G
27
D
27 V
L
28 S
M
D
24
L
26
M
26-31 gennaio
27
M
27-31 gennaio
Virgilio brucia
28
G
Gaudeamus
29
V
30 L
31 D
G
31 M
1V
1-10 aprile
1
M
2-7 febbraio
2S
La prova
2G
Darling
3D
Pascal Rambert
3V
31
3M
6
6-31 ottobre
6
7
M
Odyssey
7
L
8
G
8
M
9
V
9
M
Natale in
casa Cupiello
7 dicembre
Eduardo De Filippo
Fausto Russo Alesi
Jazz al Piccolo
Il Prezzo
4 G Arthur Miller
Massimo Popolizio
(Ipotesi per un’Orestea)
ricci/forte
5V
6S
4 febbraio - 24 marzo
4L
Questa sera
si recita
a soggetto
5M
8
V
8M
S
9G
9-21 febbraio
9
Calderón
10 D
10 V
L
S
G
Pier Paolo Pasolini
Francesco Saponaro
11
11
11
12 L
12 S 12-20 dicembre
12 V
12 M
13 S
13 M
14
D
G
15
L
14
15
G
16
V
Operetta
burlesca
Emma Dante
14
15
M
16
M
Lo
Schiaccianoci
Scuola di Ballo
Accademia
Teatro alla Scala
16
M
17 G
18
D
18
V
18
19
L
19
S
19
20
D
20 William Shakespeare
Declan Donnellan
21
L
20
20-25 ottobre
21
M
Incendi
22
G
23 V
24
S
25
D
26
27
Wajdi Mouawad
Guido De Monticelli
M
G
30 V
31 S
22
24
25
V
26
S
27 ottobre - 4 novembre 27
D
Carlo Goldoni
Giorgio Sangati
Trilogia del naufragio
22
29
Lina Prosa
30 M
M
31 G
L
23 M 23-28 febbraio
dicembre 28 L 28
10 gennaio
Lampedusa
Beach
Winter’s
Tale
D
21
M
G
V
S
23 M
Le donne
gelose
L
28 M
29
22 ottobre
22 novembre
17 M 17-21 febbraio
G
SLAVA’S
SNOWSHOW
11
14
17 S
M
24
M
7 minuti
25
G
Stefano Massini
Alessandro Gassman
15
V
16
S
18
14 M 14-24 giugno
Shakespeare
2.016
15 M
Laura Pasetti
17 V
16 G
18 S
19 aprile - 11 giugno
19 D
20
L’opera
da tre soldi
20 L
21 M
Bertolt Brecht
Damiano Michieletto
22 M
22
23 S
23 G
D
24 V
L
25 S
24
25
26
27
S
Il gatto
con gli stivali
28 D
28 G
L
V
26
M
27
M
29
30 S
Macbeth
Carlo Colla & Figli
Wordsandsounds
M
V
Orari delle biglietterie
Biglietteria Teatro Strehler
Largo Greppi 2, MM2 Lanza
(lun/sab 9.45-18.45; dom 13-18.30)
Biglietteria Telefonica 848.800.304
(lun/sab 9.45-18.45; dom 10-17)
10 - 19 giugno
13 L
19
21
L’opera
da tre soldi
13-30 aprile
M
27 dicembre 6 gennaio
29
11
L
G
Info e biglietti su
www.piccoloteatro.org
Per contattarci
[email protected]
19 aprile - 11 giugno
12 D
17 D
V
Carlo Colla & Figli
7M
7
9
10 M
L
6L
Roberto Saviano
Mimmo Borrelli
G
M
V
13 D
SANGHENAPULE
6
8
10 G
13-18 ottobre
5D
L
D
M
5-24 aprile
M
7
Luigi Pirandello
Federico Tiezzi
Iscriviti alla Community del Piccolo,
su www.piccoloteatro.org.
Riceverai costantemente la segnalazione
di tutte le offerte attive.
Brecht
4 S Bertolt
Damiano Michieletto
D
10 S
13 M
29
30 M
Stefano Massini
Manuela Mandracchia/
Sandra Toffolatti/
4-20 dicembre
Mariangeles Torres
D
29
Lev Dodin
2 M 2-14 febbraio
5S
28
Simone Derai
30 S
1-20 dicembre
M
Emma Dante
23 L
G
Credoinunsolodio
5L
Robert Wilson
23 M
D
2M
4V
Le Sorelle
Macaluso
23 S
1L
4D
6-11 ottobre
21
22 D
1M
G
Dieudonné Niangouna 3
S
21
26-29 aprile
26 D
Milano
per Gaber
27 L
28 M
29
M
30 G
Piccolo Teatro Strehler Largo Greppi.
Piccolo Teatro Studio Melato via Rivoli 6.
Piccolo Teatro Grassi via Rovello 2.
I mezzi pubblici per raggiungerci:
tram 1, 2, 4, 12, 14, 16, 27; autobus 57, 61
MM linea 1 (Cordusio, Cairoli); MM linea 2
(Lanza).
Posti riservati e servizi per ipoudenti,
ipovedenti e non vedenti
Gli spettatori con deficit uditivi e visivi
possono acquistare posti dedicati in tutte e
tre le sale del Piccolo (Strehler, Grassi e
Studio Melato) presso la biglietteria del
Teatro Strehler o chiamando la biglietteria
telefonica. Presso le biglietterie serali dei tre
Teatri sono disponibili programmi e fogli di
sala stampati in caratteri speciali per
facilitare la lettura agli spettatori ipovedenti,
oltre a fogli e programmi di sala trascritti in
braille per gli spettatori non vedenti, realizzati
grazie alla collaborazione con l’Istituto dei
Ciechi di Milano.
S
22 M
25
Botho Strauss
Peter Stein
L
22 V
24
Il parco
(Der Park)
20
G
21
30 L
30 M
3
24
M
20
L
16 L
16
M
Un teatro, tre sedi
Posti riservati per carrozzine
Per gli spettatori con deficit motori dotati
di carrozzina e per i relativi accompagnatori,
il Piccolo mette a disposizione nelle tre sale
(Strehler, Grassi e Studio Melato) posti
acquistabili presso la biglietteria del Teatro
Strehler o attraverso la biglietteria telefonica,
visualizzabili alla pagina:
www.piccoloteatro.org/Posti-riservati-percarrozzine.
10-15 maggio
12-24 gennaio
Molière:
la recita
di Versailles
Carlo Goldoni
Giorgio Strehler
Trilogia del naufragio
M
12 M 12-24 gennaio
Luca De Filippo
3-22 maggio
D
12 G Eduardo De Filippo
Compagnia
San Patrignano
12 S
Piccolo Teatro
I giganti
Arlecchino
della montagna servitore
di due padroni
Luigi Pirandello
Roberto Latini
10 M
Carlo Goldoni
Stefano de Luca
V
L’opera
da tre soldi
4 M Bertolt Brecht
6M
V
Studio Melato Grassi
1D 19 aprile - 11 giugno
6-7 novembre
Davide Gorla
Piccolo Teatro
Strehler
2L
5 S Mario Martone
7
Piccolo Teatro
4 febbraio - 24 marzo
5M
9 L Antonine Gindt
TRAMEDAUTORE 10
povero
11
Studio Melato Grassi
3M
Francesco Filidei
9M
Piccolo Teatro
Strehler
dicembre 1 V 28
10 gennaio
6V
MITO-Colla
7 settembre
MITO-Jazz
L
Piccolo Teatro
2S
5G
Fadhel Jaïbi
6D
Piccolo Teatro
27 ottobre - 4 novembre
3G
Violence(s)
Studio Melato Grassi
Trilogia del naufragio
1D
2L
4-5 settembre
Piccolo Teatro
Strehler
22 ottobre
22 novembre
1M
2M
4V
Piccolo Teatro
Aterballetto
Orario estivo
LUGLIO
Biglietteria Teatro Strehler
lun/sab 9.45-18.45, dom chiuso
Biglietteria Teatro Studio Melato
dom 5 e 19 luglio un’ora prima dello
spettacolo e solo per lo spettacolo delle ore 16
Biglietteria telefonica lun/sab 9.45-18.45,
dom 5 e 19 luglio 10-17 (solo per lo spettacolo
delle ore 16); dom 12 e 26 luglio chiuso
AGOSTO
Biglietteria Teatro Strehler
chiuso
Chiostro Nina Vinchi
sab 1, 15 e dom 16 chiuso
dal 2 al 31 agosto, aperto dalle 13 alle 21
(anche servizio informazioni)
Biglietteria telefonica sab 1 agosto
9.45-18.45 - Dal 2 al 31 agosto chiuso
NOVITÀ
dal 9 maggio al 31 luglio nuovo Info point da
lunedì a venerdì dalle 13 fino a un’ora prma
dello spettacolo in scena / sabato: 10.45/15
Legenda
Produzioni
Festival
Ospitalità
Collaterali
Spettacoli in abbonamento
stagione 2015/2016
Abbonarsi
è facile
Abbonamento Quartetto il più economico.
Abbonamento Oro senza limitazioni.
Numero di tagliandi a scelta fra 4, 8 e 16.
Piccolo Teatro Strehler
Piccolo Teatro Studio Melato
Piccolo Teatro Grassi
Largo Greppi (MM 2 Lanza)
Via Rivoli 6 (MM 2 Lanza)
Via Rovello 2 (MM 1 Cordusio, Cairoli)
6 - 31 ottobre 2015
10 - 22 novembre 2015
Odyssey*
PROD
di S. Armitage, regia R. Wilson (pag. 11)
4 - 5 settembre 2015
Non ti pago
10 - 11 settembre 2015
OSP
di E. De Filippo, regia L. De Filippo (pag. 17)
24 novembre - 6 dicembre 2015 Der Park
di B. Strauss, regia P. Stein (pag. 17)
12 - 20 dicembre 2015
28 dicembre - 10 gennaio 2016
OSP
Lo Schiaccianoci
OSP
Scuola di Ballo Accademia Scala (pag. 18)
SLAVA’S SNOWSHOW
12 - 24 gennaio 2016
Iliade, mito e guerra**
27 - 31 gennaio 2016
Gaudeamus
C’era una volta... **
17 - 21 febbraio 2016
Winter’s Tale
23 - 28 febbraio 2016
7 minuti
1 - 13 marzo 2016
La morte di Danton
17 - 20 marzo 2016
Serata Scuola di Ballo
14 - 24 giugno 2016
Virgilio brucia*
Darling (Ipotesi per un’Orestea)OSP
Operetta burlesca
OSP
27 ottobre - 4 novembre 2015 Lampedusa Beach*
di e regia di Lina Prosa (pag. 14)
OSP
PlayFestival - A tua immagine**OSP
17 - 29 novembre 2015
Bella e Fiera
PROD
di L. Curino, regia E. Bronzino (pag. 15)
Natale in casa Cupiello
PROD
di E. De Filippo, regia F. Russo Alesi (pag. 18)
8 - 20 marzo 2016
La barca dei comici*
PROD
da C. Goldoni, regia S. de Luca (pag. 29)
4 febbraio - 24 marzo 2016
Questa sera si recita a soggetto PROD
La prova
5 - 24 aprile 2016
PROD
di M. Borrelli e R. Saviano, regia M. Borrelli
(pag. 31)
3 - 22 maggio 2016
Arlecchino
servitore di due padroni
3 - 8 maggio 2016
WORDSANDSOUNDS:**
SHAKESPEARE 2.016
PROD
(pag. 30)
#SonsofGod, The Merry Wives of Windsor illiam
Breakfast with Shakespeare, regia L. Pasetti
I giganti della montagna
OSP
L’opera da tre soldi*
10 - 15 maggio 2016
Lampedusa Snow*
Classic
8 spettacoli
di D. Gorla, regia E. Ballardini G. D. D’Imperio - D. Gorla (pag. 16)
di L. Pirandello, regia F. Tiezzi (pag. 26)
di e diretto da P. Rambert (pag. 29)
SANGHENAPULE
PROD
Classic: almeno 4 titoli a
piacere tra le produzioni
del Piccolo, libera scelta
tra le ospitalità italiane
e la possibilità di vedere
non più di due spettacoli
della serie Festival.
€ 148
Giovani e anziani € 126
Passport
16 spettacoli
Passport: almeno 4 titoli
a piacere tra le
produzioni del Piccolo,
libera scelta tra le
ospitalità italiane
e la possibilità di vedere
non più di due spettacoli
della serie Festival.
di C. Goldoni, regia Giorgio Strehler (pag. 33)
10 - 19 giugno 2016
€ 120
€ 88
OSP
di W. Mouawad, regia G. De Monticelli (pag. 14)
4 - 20 dicembre 2015
OSP
€ 84
Giovani e anziani € 66
Quartetto Oro: libera
scelta tra tutti gli spettacoli
in cartellone, può essere
utilizzato anche come
carnet di tagliandi per
vedere gli spettacoli in
compagnia. Nessun
vincolo di prenotazione:
è possibile prenotare
subito tutti gli spettacoli.
Incendi*
OSP
di P.P. Pasolini, regia F. Saponaro (pag. 25)
1 - 10 aprile 2016
Quartetto: almeno 2 titoli
a piacere tra le produzioni
del Piccolo, libera scelta
tra le ospitalità italiane e la
possibilità di vedere non
più di due spettacoli della
serie Festival.
OSP
di e regia di E. Dante (pag. 12)
OSP
Macbeth
Carlo Colla & Figli (pag. 34)
di L. Pirandello, regia R. Latini (pag. 33)
Aterballetto al Piccolo
13 - 18 ottobre 2015
Il gatto con gli stivali*
PROD
Le sorelle Macaluso
Calderón
OSP
di G. Büchner, regia M. Martone (pag. 28)
PROD
di B. Brecht e K. Weill, regia D. Michieletto (pag. 32)
OSP
9 - 21 febbraio 2016
13 - 30 aprile 2016
19 aprile - 11 giugno 2016
Le Kung - Fu*
Quartetto
4 spettacoli
di e regia di E. Dante (pag. 12)
di ricci/forte, regia S. Ricci (pag. 24)
OSP
di S. Massini, regia A. Gassmann (pag. 25)
OSP
Scuola di Ballo Accademia Scala (pag. 28)
6 - 11 ottobre 2015
di AAVV, regia S. Derai (pag. 23)
OSP
FEST
di W. Shakespeare, regia D. Donnellan (pag. 27)
Credoinunsolodio
PROD
di S. Massini, regia M. Mandracchia S. Toffolatti - M. Torres (pag. 20)
Gabbiano
OSP
di e regia di D. Niangouna (pag. 12)
6 - 7 novembre 2015
26 - 31 gennaio 2016
2 - 7 febbraio 2016
di e regia di F. Albanese (pag. 25)
2 - 3 ottobre 2015
di A. Cechov, regia C. Rifici (pag. 21)
Il prezzo
16 - 28 febbraio 2016
(Scatola Magica)
OSP
Carlo Colla & Figli (pag. 19)
FEST
OSP
di H. Pinter, regia M. Popolizio (pag. 24)
Francesco povero**
20 - 25 ottobre 2015
12 - 24 gennaio 2016
OSP
di G. Scardoni da Omero, regia S. Scherini (pag. 22)
di S. Kaledin, regia L. Dodin (pag. 23)
2 - 14 febbraio 2016
1 - 20 dicembre 2015
Il registro dei peccati
di e regia di M. Ovadia (pag. 10)
22 ottobre - 22 novembre 2015 Le donne gelose
PROD
di C. Goldoni, regia G. Sangati (pag. 13)
Molière: la recita di Versailles OSP
12 - 31 gennaio 2016
(Scatola Magica)
22 - 27 settembre 2015
di e regia di P. Conversano (pag. 10)
27 dicembre - 6 gennaio 2016
di S. Massini, regia G. Solari (pag. 22)
FEST
scritto e diretto da Fadhel Jaïbi (pag. 9)
FEST
di e regia di S. Polunin (pag. 19)
Violence(s)*
OSP
€ 216
Giovani e anziani € 200
Classic Oro: libera scelta
tra tutti gli spettacoli in
cartellone, può essere
utilizzato anche come
carnet di tagliandi per
vedere gli spettacoli in
compagnia. Nessun
vincolo di prenotazione:
è possibile prenotare
subito tutti gli spettacoli.
€ 216
€ 166
Passport Oro: libera scelta
tra tutti gli spettacoli in
cartellone, può essere
utilizzato anche come
carnet di tagliandi per
vedere gli spettacoli in
compagnia. Nessun
vincolo di prenotazione:
è possibile prenotare
subito tutti gli spettacoli.
€ 400
€ 320
di e regia di L. Prosa (pag. 14)
OSP
Hanno diritto ad abbonamenti a prezzo ridotto i giovani al di sotto
dei 25 anni e gli anziani oltre il 65° anno.
(pag. 35)
17 - 29 maggio 2016
Il ritorno di Casanova
OSP
di A. Schnitzler, regia F. Tiezzi (pag. 34)
Prezzi e tipologie spettacoli
Spettacoli Stagione
Spettacoli Festival
Platea
€ 33
€ 40
Riduz
€ 21
€ 23
Balconata
€ 26
€ 32
Riduz
€ 18
€ 20
*Prezzo Speciale 1
**Prezzo Speciale 2
€ 25
€ 10
€ 20
€ 22
€ 10
€ 17
6
* Prezzo Festival, ma tagliando abbonamento valido per la categoria
produzioni
Abbonamenti e biglietti stagione 2015/16
Gli abbonamenti si possono acquistare dal 3 giugno 2015; i biglietti
dal 1° luglio 2015 presso:
• Biglietteria Teatro Strehler, Largo Greppi 2, MM2 Lanza
(lun/sab 9.45-18.45; dom 13-18.30)
• Biglietteria Telefonica, 848.800.304 (lun/sab 9.45-18.45; dom 10-17)
Orario estivo di entrambi i servizi cfr pagina 5
• sul sito internet www.piccoloteatro.org (solo biglietti)
Gli orari degli spettacoli (salvo diversa indicazione) sono: martedì, giovedì
e sabato h 19.30; mercoledì e venerdì h 20.30; domenica h 16.
Biglietti e abbonamenti per gruppi organizzati
Biglietti e abbonamenti a prezzo speciale per le scuole e il pubblico
organizzato disponibili presso Settore Promozione Pubblico e Proposte
Culturali del Piccolo Teatro di Milano tel. 02.72.333.216,
mail [email protected]
7
Piccolo Teatro Grassi
6–18 ottobre 2015
Piccolo Teatro Studio Melato
22 ottobre–22 novembre 2015
6–11 ottobre 2015
Le donne gelose
Le sorelle Macaluso
di Carlo Goldoni
regia Giorgio Sangati
scene Marco Rossi
costumi Gianluca Sbicca,
luci Claudio De Pace
trucco e acconciature Aldo Signoretti
con (in ordine alfabetico) Fausto Cabra, Leonardo De
Colle, Elisa Fedrizzi, Ruggero Franceschini,
Sara Lazzaro, Valentina Picello, Paolo Pierobon,
Marta Richeldi, Sandra Toffolatti
testo e regia Emma Dante
con Serena Barone, Elena Borgogni, Sandro Maria
Campagna, Italia Carroccio, Davide Celona, Marcella
Colaianni, Alessandra Fazzino, Daniela Macaluso,
Leonarda Saffi, Stephanie Taillandier
luci Cristian Zucaro, armature Gaetano Lo Monaco Celano,
produzione Teatro Stabile di Napoli, Théâtre National
(Bruxelles), Festival d’Avignon, Folkteatern (Göteborg) in
partenariato con Teatrul National Radu Stanca de Sibiu in
collaborazione con Atto Unico / Compagnia Sud Costa
Occidentale
Il presente progetto è finanziato con il sostegno della
Commissione Europea. L’autore è il solo responsabile di
questa comunicazione e la Commissione declina ogni
responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle
informazioni in essa contenute
in dialetto veneziano con sovratitoli in italiano
sovratitoli in inglese
13–18 ottobre 2015
Operetta burlesca
testo e regia Emma Dante
con Viola Carinci, Roberto Galbo,
Francesco Guida, Carmine Maringola
coreografie Davide Celona
luci Cristian Zucaro
produzione Compagnia Sud Costa Occidentale
Dopo lo straordinario successo nella stagione 2013/2014 e il
Premio Ubu 2014 come migliore spettacolo, Le sorelle
Macaluso torna in via Rovello come parte di un dittico che
consolida il legame di Emma Dante con il Piccolo. Secondo
spettacolo in cartellone è Operetta burlesca, «storia di
Pietro - spiega la Dante - un ragazzo della provincia
meridionale, nato femmina ai piedi del Vesuvio, che parla in
falsetto, ha un corpo sbagliato e un animo passionale,
influenzato dal vulcano».
Emma Dante racconta il Sud, la diversità e la marginalità,
una fisicità “sbagliata” e tanto più prepotente, capace di
raccontare storie al di là delle parole.
Piccolo Teatro Grassi
2–3 ottobre 2015
Le Kung-Fu
testo, regia, scene e interpretazione
Dieudonné Niangouna
collaborazione artistica Laetitia Ajanohun
luci Laurent Vergnaud; video Wolfgang Korewin
direzione tecnica e suono Nicolas Barrot
produzione delegata Le Grand Gardon Blanc / Cie Les Bruits
de la Rue / Les Laboratoires d’Aubervilliers, con il sostegno
di Région Île-de-France per la residenza del drammaturgo Dieudonné
Niangouna presso i Laboratoires d’Aubervilliers; La Cie Les Bruits
de la Rue è supportata dal Ministère de la Culture et de la Communication,
DRAC Île-de-France. Kung Fu è appositamente riallestito in ciascuna città in
cui venga presentato. Coprodotturi per tali riallestimenti sono: Piccolo Teatro
di Milano-Teatro d’Europa; Francophonies en Limousin à Limoges et Luzège
en Corrèze à Tulle; Théâtre des Salins, scène nationale de Martigues;
Künstlerhaus Mousonturm, Francfort; Bonlieu, scène nationale Annecy ;
Théâtre Vidy-Lausanne in occasione di Expo 2015 e nel quadro della
stagione artistica “La Francia in scena” lo spettacolo è coprodotto con
Le Grand Gardon Blanc, Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa, con il
sostegno di Ambasciata di Francia in Italia, Institut français d’Italie
spettacolo in francese con sovratitoli in italiano
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Teatro e cinema si fondono in questo spettacolo in cui
l’autore e protagonista racconta l’infanzia in Congo, con un
padre insegnante, pazzo per il cinema.
Dalla Francia, il Professor Niangouna porta in Africa tantissimi
VHS con film di ogni genere da guardare con il figlio,
sognando di farne un cineasta. Tra tutte, il ragazzino ama le
pellicole che parlano di kung-fu.
Il padre gli promette di inviarlo in Cina a imparare la tecnica
dei monaci shaolin. Poi, insieme, gireranno dei film di kung-fu
congolese. Il Professor Niangouna muore prima di realizzare il
progetto; Dieudonné non diverrà un regista di cinema, bensì
un uomo di teatro. Tuttavia, il cinema gli consente di “fare il
suo kung-fu”,
il percorso tra fantasia e realtà che ogni appassionato della
settima arte costruisce a partire dai fotogrammi dei film che
hanno accompagnato gli eventi della vita.
©Bortolo Sacchi, Carnevale a Venezia (Improvviso, 1927-28), Collezione Adriana Bonato Zanardi
sovratitoli in inglese
Le donne gelose è la prima commedia che Goldoni
scrive interamente in veneziano. L’attenzione
dell’autore si concentra su una zona circoscritta della
città, un vicinato, un periodo preciso, gli ultimi giorni
di carnevale, e su un’unica classe sociale di bottegai
e mercanti, piccoli borghesi già sulla soglia
dell’impoverimento.
«È un mondo chiuso – spiega Sangati claustrofobico, senza contatti con l’esterno,
autoreferenziale, segnato prima ancora che dalla crisi
economica da una deriva morale che trascina i
protagonisti in un vortice di dipendenza patologica
dal gioco, in un turbine di gelosie e invidie deliranti.
I rapporti umani sono miseri, ipocriti; le relazioni
corrose, ammuffite, perennemente condizionate da
motivi economici; l’intimità è squallida, segnata da
insulti e botte. Imperano il culto del denaro e una
fiducia ossessiva nell’azzardo: solo la sorte infatti può
alleviare l’angoscia di (ri)cadere nella miseria, ma si
tratta di un sollievo temporaneo per un mondo dal
destino ormai segnato. Nessuno lavora, ma le energie
si sprecano, tutti si affannano, si inseguono, si
consumano, senza trovare una via d’uscita, come in
un labirinto in cui si gira a vuoto e si ritorna sempre al
punto di partenza».
Goldoni alterna in un montaggio compulsivo interni
ed esterni, alto e basso, privato e pubblico: si avverte
nel testo una sconnessione, un disordine, l’entropia di
una cultura che ha perso definitivamente la sua
centralità. Al campiello come luogo di incontro, di
scontro, ma anche di festa, si sostituisce il
mestissimo Ridotto dove ognuno, protetto
dall’anonimato della maschera, può spiare gli altri
sperando di non essere riconosciuto.
«È una Venezia anomala, scura, silenziosa – continua
il regista – semideserta. Perfino il Carnevale rimane
sullo sfondo, confinato fuori scena. La festa per
eccellenza del rovesciamento, in cui si può fingere di
essere ciò che non si è, non può coinvolgere un ceto
che può rovesciarsi solo nel proprio vuoto di valori.
L’unico piacere (sadico) per i protagonisti sembra
derivare dalla contemplazione delle disgrazie altrui.
È il trionfo di un individualismo suicida: non a caso
questa generazione non ha figli, al limite allievi
addestrati ad affrontare un mondo che non fa sconti».
13
Piccolo Teatro Grassi
27 ottobre–4 novembre 2015
Lampedusa Beach
Trilogia del Naufragio
Piccolo Teatro Grassi
17–29 novembre 2015
Bella e Fiera
di Laura Curino, regia Emiliano Bronzino
scene Marco Rossi, costumi Gianluca Sbicca,
luci Claudio De Pace
con Pasquale Di Filippo, Sergio Leone, Bruna Rossi
(cast in via di completamento)
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
in collaborazione con Fiera di Milano
Laura Curino è una delle voci più vive e significative del
teatro di narrazione applicato, negli ultimi anni,
dopo lo straordinario successo del dittico sulla famiglia
Olivetti, alla celebrazione del genio, della fantasia,
dell’operosità, dell’intraprendenza del popolo italiano. Il suo
viaggio, curioso e incantato, nella storia d’Italia, dal “cane a
sei zampe” di Eni, al design italiano, fino ai 150 del
Politecnico, si ferma ora alla stazione di Fiera Milano, per
raccontarla in uno spettacolo diretto da Emiliano Bronzino,
allievo di Ronconi, che ritorna al Piccolo per firmare questa
messa in scena dopo il successo del suo Zio Vanja nella
scorsa stagione. «Il Piccolo Teatro di Milano è il luogo
esatto dove mettere in scena questo progetto - spiega
Emiliano Bronzino - poiché è luogo profondamente legato
alla città e allo stesso tempo fortemente e necessariamente
internazionale, universale».
Racconta la Curino: «Rappresenteremo la Fiera della città
nel Teatro della città e, come la parola “fiera” suggerisce,
sarà una festa e una storia della quale andare “fieri”.
Lo spettacolo è il rito laico dove rappresentare le storie e le
emozioni al pubblico. Senza il pubblico non c’è il teatro,
senza Milano non c’è Fiera: attraverseremo Milano. Vorrei
raccontare persone coraggiose, anticonformiste, originali,
mi piacerebbe raccontare di persone dalla schiena dritta, e
che dritta la tengono anche a costo di sembrare altere.
Non è superbia, è che cercano di alzare lo sguardo il più
alto possibile per vedere più lontano. Mi piacerebbe
raccontare di idee nobilmente orgogliose, che abbiano il
carattere della lungimiranza, della sfida al futuro. Mi
piacerebbe scegliere i protagonisti tra i tanti visitatori,
espositori, organizzatori e anche grandi architetti e designer
che hanno dato vita ai luoghi della Fiera, le aziende italiane i
cui prodotti sono diventati simbolo delle trasformazioni
della società. Quante macchine, idee, oggetti che hanno
varcato i cancelli della Fiera e sono andati in giro a parlare
di noi al mondo? Volti e voci che compongono il ritratto di
una contemporaneità operosa che non si arrende
all’individualismo, alla libera circolazione della tristezza, alla
virtualità come assenza di responsabilità. Ecco: più che un
C’era una volta… vorrei che fosse un Ci sarà una volta,
domani».
L’Archivio Storico di Fondazione Fiera Milano è ricco di
documenti preziosi, attraverso lo spettacolo il pubblico avrà
accesso a quella miniera di storie e di volti, di percorsi,
significati, invenzioni e prodotti che si intrecciano con la
Storia dagli anni 20 in poi.
©Leda Terrana
testo e regia Lina Prosa
con Elisa Lucarelli
scene, luci e immagini Paolo Calafiore
costumi Mela Dell’Erba
produzione Teatro Biondo Stabile di Palermo
foglio di sala con sinossi in italiano e inglese
Lampedusa Beach è il primo dei tre testi che compongono
la Trilogia del Naufragio di Lina Prosa. Scritto nel 2003 è
stato prodotto e messo in scena nel 2013, a Parigi, dalla
Comédie-Française. Si tratta di un intenso monologo
sull’emigrazione clandestina, la testimonianza di Shauba,
una giovane africana naufragata al largo di Lampedusa.
Inghiottita dal mare, racconta la sua esperienza: il sogno di
una vita migliore, l’ingiustizia del mondo, ma anche il suo
rapporto primordiale con l’acqua, con la sua identità
mediterranea. «La parola annegata di Shauba - spiega Lina
Prosa - dà vita a un’odissea sott’acqua in cui la fine,
l’arrivo al fondo, è un respiro lungo elevato a racconto».
Lampedusa Snow
Trilogia del Naufragio
©Leda Terrana
testo e regia Lina Prosa
scene, luci e video design Paolo Calafiore
costumi Mela Dell’Erba
con Federico Lima Roque
produzione Teatro Biondo Stabile di Palermo
Piccolo Teatro Grassi
20–25 ottobre 2015
Incendi
di Wajdi Mouawad
traduzione Caterina Gozzi
regia Guido De Monticelli
scene Fausto Dappiè
musiche Alessandro Olla
video Francesco Deiana
costumi Stefania Grilli
disegno luci Loïc François Hamelin
con Maria Grazia Bodio, Lia Careddu,
Agnese Fois, Corrado Giannetti,
Paolo Meloni, Marta Proietti Orzella,
Cesare Saliu, Giorgia Senesi, Marco Spiga,
Maria Grazia Sughi, Leonardo Tomasi,
Luigi Tontoranelli
Dopo Lampedusa Beach, Lampedusa Snow è il secondo
capitolo della Trilogia del Naufragio ad essere messo in
scena al Piccolo, questa volta al Teatro Studio Melato.
Il terzo atto, Lampedusa Way, sarà programmato nella
stagione 16/17. Andato in scena con successo alla
Comédie-Française tra gennaio e febbraio 2014, anche
Lampedusa Snow, come il precedente, è ispirato a un fatto
di cronaca. È il racconto in prima persona di un’odissea
tragica. Alcuni anni fa, a causa del sovraffollamento del
centro di accoglienza di Lampedusa, alcuni profughi
vennero trasferiti in un altro centro, a circa 1800 metri di
altitudine. Mohamed è uno di questi migranti: con indosso
una felpa usata, troppo grande per lui, il giovane ingegnere
africano, stanco dell’attesa che sembra non dover finire
mai, decide di cercare un varco per raggiungere l’altro
versante del monte. Dopo l’immersione negli abissi di
Shauba, il pubblico assiste alla sofferta ascensione di
Mohamed, il quale, dopo un surreale incontro con un
partigiano che gli parla della rivoluzione e gli canta Bella
ciao, sempre più ansimante, viene avvolto dal freddo e
dalla neve fino all’ultimo soffio di vita. Il teatro francese ha
recentemente prodotto l’intera Trilogia per la regia della
stessa autrice.
Libanese naturalizzato canadese, Wajdi Mouawad è
autore di Il sangue delle promesse, tetralogia (o quartetto)
dedicata alla memoria, di cui questo è il secondo testo.
Due gemelli, Jeanne e Simon, due giovani d’oggi che
vivono in Canada, alla morte della madre compiono un
lungo viaggio verso il mistero della loro origine. Tutto
nasce dall’apertura del testamento: un silenzio ostinato
ed enigmatico aveva accompagnato la donna negli ultimi
anni. In lei era l’indicibile. A ciascuno dei due ha lasciato
una lettera: destinata l’una al padre che credevano morto,
l’altra al fratello di cui ignoravano l’esistenza. La vicenda
si fa inchiesta,
enigma da sciogliere,
in un paese lontano,
tra guerre fratricide.
La pièce è alla base
dello splendido film
La donna che canta
di Denis Villeneuve.
14
©Fausto Dappiè
produzione Sardegna Teatro
sovratitolato in inglese a cura di Prescott Studio
e Montclair State University, NJ, USA
nell’ambito del progetto “Tradurre voci
attraverso i continenti”
La costruzione del padiglione della meccanica
©Archivio Storico Fondazione Fiera Milano
Piccolo Teatro Studio Melato
10–15 maggio 2016
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Giordano Bruno
24° Festival di Milano Musica
Opera in due parti e dodici scene
di Francesco Filide
libretto di Stefano Busellato
direttore Léo Warynski, regia Antoine Gindt
scenografia Elise Capdenat
luci Daniel Levy, costumi Fanny Brouste
con Lionel Peintre (Giordano Bruno),
Jeff Martin (Inquisitore I), Ivan Ludlow
(Inquisitore II), Guilhem Terrail
(Papa Clemens VIII)
e dodici voci soliste
Remix Ensemble Casa da Música
Produzione T&M-Paris, Casa da Música di
Porto, Festival Musica di Strasburgo, T2G –
Théâtre de Gennevilliers, Théâtre de Caen,
Fondazione I Teatri di Reggio Emilia
spettacolo presentato da Milano Musica
in coproduzione con il Piccolo Teatro di
Milano - Teatro d’Europa
nell’ambito del 24° Festival di Milano
Musica
Piccolo Teatro Strehler
10– 22 novembre 2015
Giordano Bruno, opera in musica su un filosofo e
pensatore rivoluzionario, uomo di religione e martire della
Chiesa, non poteva che nascere come un intreccio di profili
e di culture. Il libretto è di Stefano Busellato, tratto da testi
originali di Giordano Bruno.
La musica è di Francesco Filidei, compositore che si
stacca per stile e linguaggio dal coro delle nuove
generazioni, quest’anno segnalato dal Premio Abbiati
dell’Associazione Critici Musicali Italiani. «L’immagine di
Bruno sul rogo, il suo corpo che tocca il legno ardente è al
centro dell’opera - spiega Filidei -. La prima idea era di
lavorare in un contesto operistico come lo si intende nel
repertorio classico. […]
Ho poi imposto una struttura di dodici scene e il contrasto
fra le scene cosiddette filosofiche, dove si espongono le
diverse tesi di Bruno, e quelle processuali, dove si segue
la cronologia storica, dall’arresto al supplizio. […] Le ho
immaginate come luoghi della memoria, ciascuna
associata a un’immagine, a un colore. Bisogna attendere
l’undicesima, la scena del rogo, per ritrovare tutte le note
delle scene precedenti, dove tutti i colori si mescolano,
dove infine si distrugge quello che è stato costruito. Nelle
mie opere c’è sempre un principio distruttivo. Voglio
superare la bellezza rendendo la materia aggressiva,
perché sia interessante, perché ponga domande».
di Eduardo De Filippo
regia Luca De Filippo
con Luca De Filippo, Carolina Rosi, Nicola Di Pinto, Massimo De Matteo
e (in ordine alfabetico) Giovanni Allocca, Federica Altamura,
Carmen Annibale, Gianni Cannavacciuolo, Andrea Cioffi,
Viola Forestiero, Paola Fulciniti
scene Gianmaurizio Fercioni
costumi Silvia Polidori
musiche Nicola Piovani
luci Stefano Stacchini
produzione La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo
Continuando il lavoro di approfondimento sulla
drammaturgia di Eduardo, Luca De Filippo sceglie Non ti
pago, commedia tra le più brillanti del repertorio
eduardiano che lo stesso grande drammaturgo
napoletano ha definito «una commedia molto comica che
secondo me è la più tragica che io abbia mai scritto».
La commedia parla di sogni, vincite al lotto, superstizioni
e credenze popolari di un’umanità dolente e sfaccendata,
che nella cruda realtà quotidiana fatta di paure, angosce
e miseria non rinuncia alla speranza, all’illusione,
all’ingenua attesa di un colpo di fortuna che determini un
futuro migliore.
Protagonista è Ferdinando Quagliolo, gestore di un
botteghino del lotto a Napoli, accanito giocatore
eccezionalmente sfortunato. Al contrario il suo impiegato
e futuro genero Mario Bertolini, interpretando i sogni,
colleziona vincite su vincite fino ad arrivare a “fare
quaterna” con i numeri dati in sogno dal defunto padre
del suo datore di lavoro. Accecato da una feroce invidia
Don Ferdinando si rifiuta di pagargli la vincita e rivendica
il diritto di incassare la somma per sé sostenendo che lo
spirito di suo padre avrebbe commesso un involontario
scambio di persona recandosi per errore nella vecchia
abitazione della famiglia Quagliolo dove ora risiede il
giovane Bertolini.
A tua immagine
Piccolo Teatro Grassi
6–7 novembre 2015
Piccolo Teatro Strehler
24 novembre – 6 dicembre 2015
Spettacolo vincitore Playfestival 2014
Segnalazione speciale Premio
Scenario 2009
Premio dello spettatore per
il miglior spettacolo stagione
2009-2010
Vincitore Argot Off 2011
progetto drammaturgico Davide Gorla
diretto e interpretato da Enrico Ballardini, Giulia Diletta D’Imperio,
Davide Gorla
musiche originali Enrico Ballardini, disegno luci Monica Gorla
scene e costumi Odemà
produzione Odemà - Milano
Der Park
di Botho Strauss dal Sogno di Shakespeare
traduzione Roberto Menin, regia Peter Stein
con Alessandro Averone, Mauro Avogadro, Carlo Bellamio,
Martin Chishimba, Maddalena Crippa, Michele De Paola,
Arianna Di Stefano, Gianluigi Fogacci, Paolo Graziosi, Pia Lanciotti,
Laurence Mazzoni, Andrea Nicolini, Silvia Pernarella,
Graziano Piazza, Daniele Santisi, Fabio Sartor
scenografo Ferdinand Woegerbauer, costumista Annamaria Heinreich
lighting designer Joachim Barth,
musiche originali Massimiliano Gagliardi
produzione Teatro di Roma
©Costanza Maremmi
Vincitore della seconda edizione di PlayFestival, il concorso
organizzato da ATIR Teatro Ringhiera in collaborazione con
Piccolo Teatro di Milano, riservato a compagnie emergenti
under 40, lo spettacolo racconta la vicenda di una triade
straordinaria. Circondati dalle nebbie di un non luogo, ci
troviamo dinnanzi a individui altolocatissimi. Il primo è venuto
per chieder conto al padre di quali siano i doveri ed i privilegi
che comporta questo essere figlio suo. Il secondo, il padre,
sembra tergiversare dinnanzi a queste richieste. Infine il terzo
è venuto perché anch’egli può trarre degli interessi da questa
unione. Ed è proprio il terzo personaggio, questo diavolo, un
po’ triste e un po’ ironico ad introdurci in un quadro familiare
terribile: quello di Lui, di Dio e di suo figlio Gesù. Parla di un
Dio pessimo, ambizioso e insensibile più di chiunque altro alla
pena ed al dolore. Unico scopo, dominare sulle genti. Ben
venga se utile, il sacrificio dell’unico figlio e altre nefandezze
tali da far sperare il diavolo stesso, che non venga attribuita a
lui la colpa di tutto questo.
16
Non ti pago
Der Park è una tragicommedia che Boto Strauss
scrisse appositamente per Peter Stein nel 1983 e
che fu messa in scena dalla Schaubühne am
Lehniner Platz, per la regia dello stesso Stein, nel
1984 con Bruno Ganz e Jutta Lampe. La storia è
incentrata intorno ad Oberon e Titania che, nella
speranza di ricondurre l’umanità alla riconquista
dell’armonia perduta, fanno visita di notte ad un
parco cittadino. Un gioco poetico di metamorfosi
dove si dipingono scene impietose della società in
un parco, completamente frainteso dagli dei che
credono di essere in uno spazio mitico mentre
invece si tratta solo di una natura fortemente
umanizzata. Scriveva Franco Quadri: «Un’allegoria
dei giorni nostri, nel trasferire il Sogno al Tiergarten
di Berlino o al Central Park di New York, che ricalca
i temi consueti di Strauss, magari con qualche
ambizione in più nei riferimenti classici».
©Serafino Amato
Piccolo Teatro Strehler
7 novembre 2015
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Natale in casa Cupiello
SLAVA’S SNOWSHOW
di Eduardo De Filippo
adattamento e regia Fausto Russo Alesi
con Fausto Russo Alesi
scene Marco Rossi, luci Claudio De Pace,
musiche Giovanni Vitaletti
produzione Piccolo Teatro di Milano –
Teatro d’Europa
creato e messo in scena da SLAVA
www.slavasnowshow.com
Tournée italiana organizzata da ATER
– Associazione Teatrale Emilia Romagna
in collaborazione con SLAVA
e Gwenael Allan
www.slavasnowshow.it
lo spettacolo è consigliato
a partire dagli 8 anni
Piccolo Teatro Strehler
12–20 dicembre 2015
Lo Schiaccianoci
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Uno spettacolo che continua a stupire ed emozionare,
divertire e far sognare: è SLAVA’S SNOWSHOW un grande
classico delle feste natalizie al Piccolo. Gioia, buonumore e
un pizzico di malinconia si rincorrono sul palcoscenico con i
fiocchi di neve, le bolle di sapone e i palloncini colorati
sospinti da un vento di tempesta o fatti rimbalzare tra il
palcoscenico e la platea in un gioco che coinvolge i clown e
il pubblico. Uno spettacolo per tutti, perché anche gli adulti
tornano bambini trascinati dalla vitalità degli artisti che
alternano gag e comicità esplosiva a momenti di poesia
struggente e malinconica.
E allora, che il pubblico segua ancora una volta il Clown
giallo e i suoi compagni in un’avventura che non finisce
mai… come i palloncini, come la neve.
Piccolo Teatro Studio Melato
27 dicembre 2015 – 6 gennaio 2016
Un titolo intramontabile della storia del balletto, la favola
natalizia per eccellenza, ovvero Schiaccianoci, torna a
grande richiesta al Teatro Strehler. Creata da Frédéric
Olivieri per i giovani talenti della Scuola di Ballo
Accademia Teatro alla Scala, questa coreografia
rappresenta un banco di prova importante che va ad
arricchire l’esperienza quotidiana di studio degli allievi.
«Schiaccianoci è particolarmente adatto per i nostri
giovani danzatori – ha detto Frédéric Olivieri. - Le
sequenze delle scene e del quadro del primo atto, i
numerosi personaggi e le danze e il gran passo a due del
secondo atto consentono loro di esprimersi sia
tecnicamente che artisticamente, mettendo in luce tutto
il loro potenziale di futuri professionisti».
Il gatto con gli stivali
fiaba in due tempi di Carlo II Colla
tratto dall’omonima fiaba di Charles Perrault
musica Felice Camesasca, scene Achille Lualdi
costumi Carlo II Colla ed Eugenio Monti Colla, realizzati dalla Sartoria
della Associazione Grupporiani
marionettisti Eugenio Monti Colla, Franco Citterio, Maria Grazia
Citterio, Piero Corbella, Camillo Cosulich, Debora Coviello, Cecilia Di
Marco, Tiziano Marcolegio, Sheila Perego, Giovanni Schiavolin, Paolo
Sette
voci recitanti (in ordine alfabetico): Marco Balbi, Roberto Carusi, Maria
Grazia Citterio, Carla Colla, Claudio Colombo, Silvia Colzani, Agostino
De Berti, Maurizio Dotti, Ombretta Franzini, Lisa Mazzotti, Gianni Quillico
luci Franco Citterio
regia Eugenio Monti Colla
produzione ASSOCIAZIONE GRUPPORIANI
Comune di Milano – Cultura – Teatro convenzionato
©Giulia Vigo
coreografia Frédéric Olivieri, da Lev Ivanov Ivanovic
musica Pëtr Il’ic Ciajkovskij
scene e costumi Roberta Guidi di Bagno
Scuola di Ballo Accademia Teatro alla Scala
©Masiar Pasquali
È un appuntamento ormai consueto dicembre al Piccolo
con Natale in casa Cupiello nell’originalissimo “assolo”
di Fausto Russo Alesi. Dopo il Natale 2012 e Natale 2013,
al Teatro Studio Melato, e una lunga e fortunata tournée
in Italia, lo spettacolo torna a dicembre 2015, questa
volta nella sala storica di via Rovello. «È con gioia, paura,
emozionata curiosità e una buona dose di follia che mi
sono avventurato alla scoperta del teatro di Eduardo De
Filippo» spiega Fausto Russo Alesi. «Questa versione
solitaria della commedia mi è sembrata un modo
possibile, una chiave d’accesso per incontrare l’arte e il
linguaggio di Eduardo. Ho la sensazione di trovarmi
davanti a un meraviglioso spartito musicale, un vibrante
veicolo di comunicazione, profondità e poesia».
Lo spettacolo è stato anche parte delle celebrazioni che
il Piccolo ha riservato al trentennale dalla scomparsa di
Eduardo (1900-1984).
NatalealPiccolo
Piccolo Teatro Strehler
28 dicembre 2015 –10 gennaio 2016
©Véronique Vial
Piccolo Teatro Grassi
4–20 dicembre 2015
Il gatto con gli stivali è, con Excelsior, uno dei maggiori
successi della Compagnia Marionettistica Carlo Colla &
Figli: rappresentato per la prima volta nel 1911, è rimasto
in scena al Teatro Girolamo di Milano fino al 1957 (anno di
chiusura del celebre teatro, una vera e propria
“bomboniera” a misura di marionette) e, dalla sua ripresa,
nel 1987, conta oltre quattrocento repliche in Italia e in
Europa. Tratto dall’omonima fiaba di Charles Perrault ma
“ripensato” da Carlo II Colla per le marionette in forma di
féerie (ovvero con parti recitate alternate alle parti
cantate e alle parti musicali), Il gatto con gli stivali è uno
spettacolo ricco e fastoso, con una messinscena capace
di restituire il senso del fiabesco, sottolineato dalla
musica scritta appositamente da Felice Camesasca.
Uno spettacolo ironico e sorprendente, capace di
divertire adulti e bambini.
19
di Anton Čechov
regia Carmelo Rifici
scene Margherita Palli
costumi Margherita Baldoni
musiche Zeno Gabaglio
luci Jean Luc Chammonat
con Fausto Russo Alesi, Giovanni Crippa, Ruggero Dondi,
Mariangela Granelli, Igor Horvat, Emiliano Masala,
Maria Pilar Pérez Aspa, Giorgia Senesi, Anahi Traversi
e con la amorevole partecipazione di Antonio Ballerio
Maspero
coproduzione Piccolo Teatro di Milano, LuganoInScena
in collaborazione con LAC Lugano Arte e Cultura,
Teatro Sociale di Bellinzona
coproduzione internazionale
©Mauro De Santis
di Stefano Massini
diretto e interpretato da Manuela Mandracchia, Sandra
Toffolatti, Mariangeles Torres
scene Mauro De Santis
musiche Francesco Santalucia
movimenti Marco Angelilli
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
Gabbiano
20
«Perché Gabbiano?», si chiede per primo Carmelo Rifici.
«Intanto è un classico e questo mi permette di lavorare
sulla memoria di un testo che ho sempre amato. In
secondo luogo mi viene da dire che Gabbiano parla di cose
che tutti sanno: di rapporti familiari, di conflitti e di
delusioni, senza averne consapevolezza. “Čechov è
talmente semplice che fa paura”, diceva Gor’kij.
Nel Gabbiano tutti si rappresentano, anzi sono tutti
ossessionati dalla rappresentazione. Si impegnano a vivere
una vita che non è la loro e tentano di eternarla, di renderla
un presente continuo. Non sarà perché tentano
disperatamente di fermare la vita e di bloccare dentro di
loro il sinistro desiderio di voler uscire, di volare via per fare
parte di qualcosa di più grande? Teatro e mistero, verità e
sogno. Non a caso i protagonisti sono attori, scrittori,
registi, e l’umanità che gira intorno a loro, fatta di
contadini, di lavoratori, non sogna altro che d’essere attori
e scrittori. Ossessione della rappresentazione di sé. I
personaggi recitano su un palcoscenico che si specchia in
un lago che mostra a sua volta la loro misera umanità e
l’incapacità di volare alto. Il lago li attrae verso il basso.
Il lago: il latino Lacus significa cavità, spaccatura, incavo
riempito d’acqua, che lega anche con lákkos, cavità, pozzo.
Se la parola fosse presa nel suo significato simbolico,
potremmo dire che chi vive vicino ad un lago vive su una
spaccatura, su un baratro. Il lago, quindi, condiziona le vite
di chi lo abita. L’incavo è però riempito d’acqua dolce,
piatta, che fa da specchio. Per questo, spesso, il Lago
diventa anche sinonimo di occhio: l’occhio (profondo)
dentro il quale ci si specchia. Il teatro è il grande specchio
del mondo. Non potrebbe essere che il lago e il teatro in
Čechov siano la stessa cosa? Non potrebbe essere che è la
rappresentazione a spingere l’uomo verso il baratro e a
impedirgli di spiccare il volo verso l’alto?».
Lo spettacolo nasce dopo la nomina di Carmelo Rifici a
direttore del Teatro di Lugano: egli si trova nella
straordinaria condizione di inaugurare un nuovo teatro che
si specchia nel lago della città, proprio come Kostantin che
inizia la sua avventura di scrittore costruendo un teatrino
sulla riva del lago di casa.
Il teatro si chiama LAC: in francese lago.
dicembre/gennaio
Credoinunsolodio
Piccolo Teatro Studio Melato
12–24 gennaio 2016
Credo in un solo Dio o Credo in un sol Odio: si può
leggere in entrambi i modi il titolo della nuova produzione
del Piccolo Teatro che coniuga il talento drammaturgico di
Stefano Massini e quello registico-interpretativo di
Manuela Mandracchia, Sandra Toffolatti, Mariangeles
Torres, un ensemble già segnalatosi per due spettacoli di
successo come Roma ore 11 e Troiane.
Tre ritratti di donna, tre culture, tre religioni, tre percorsi di
vita. Le loro storie procedono parallele, all’apparenza
inconciliabili, eppure destinate fino dall’inizio a un epilogo
comune, nel grande labirinto della cosiddetta Terra Santa,
in cui il tritolo si infiamma con la facilità dei fuochi
d’artificio, e le paure si insinuano nel sangue come
iniettate in endovena. Eden Golan, docente di storia
ebraica. Mina Wilkinson, più o meno nascostamente in
forza a un esercito straniero. E infine Shirin Akhras,
ventenne studentessa palestinese. I loro punti di vista si
intrecciano e si allontanano, fra improvvisi rischiosissimi
incontri e vertiginose contrapposizioni, sfiorando talvolta
il brivido inconsulto di una perfetta sintonia. Ma non è
consentito combattere dalla stessa parte, sulla
scacchiera in cui tutto vive di contrapposizioni. In una
drammaturgia condotta su tre binari narrativi senza mai
dialogo, la vicenda si nutre di echi e di rimandi,
convergenze e antitesi, e dopo un crescendo inarrestabile
culmina nel fuoco purificante e maledetto dell’ennesimo
sacrificio.
Credo in un solodio, che va in scena in prima assoluta al
Piccolo Teatro nella Stagione 2015/2016, è un testo scritto
da Stefano Massini nel 2010, prima dei sanguinosi eventi
che hanno ancor più infiammato la storia recente araboisraeliana. Frutto di un profondo studio della situazione e
delle motivazioni, l’opera procede con un meccanismo a
orologeria, fitto di capovolgimenti e di cambi repentini di
punto di vista, lasciando come sempre al pubblico ogni
giudizio e ogni conclusione. Un mosaico di sensazioni,
riflessioni e stati d’animo, rappresentati in un puzzle di
solitudini, laddove niente è più spiazzante che l’assoluto
eterno confronto con i propri ideali e le proprie credenze.
Ne nasce una drammaturgia incoerente, contraddittoria,
sempre lontana dal chiarimento, appesa al filo di un
equilibrio impossibile e di un appuntamento in eterno
rimandato.
©Masiar Pasquali
Piccolo Teatro Studio Melato
1–20 dicembre 2015
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Piccolo Teatro Strehler
27–31 gennaio 2016
Molière: la recita di Versailles
Gaudeamus
novità di Stefano Massini, Paolo Rossi, Giampiero Solari
regia Giampiero Solari
scene e costumi Elisabetta Gabbioneta
luci Gigi Saccomandi
con Paolo Rossi, Lucia Vasini, Fulvio Falzarano,
Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciani, Stefano Bembi,
Mariaberta Blasko, Riccardo Zini, Irene Villa,
Karoline Comarella, Paolo Grossi
canzoni originali Gianmaria Testa
musiche eseguite dal vivo I Virtuosi del Carso
produzione Teatro Stabile di Bolzano
dal racconto Battaglione di costruzione di Segeij Kaledin
adattamento e regia Lev Dodin
assistente alla regia Oleg Dmitriev
scene Alexei Porai-Koshits
collaborazione artistica Valery Galendeev
produzione Maly Teatr San Pietroburgo
©Viktor Vassiliev
Iliade, mito e guerra
Virgilio brucia
da Omero, drammaturgia di Giovanna Scardoni,
con Nicola Ciaffoni, regia di Stefano Scherini
light designer Anna Merlo, scene Gregorio Zurla, costumi Giada Masi
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
in collaborazione con Associazione Culturale Mitmacher
a partire dagli 11 anni
con Marco Menegoni, Gayanée Movsisyan, Massimiliano Briarava,
Moreno Callegari, Marta Kolega, Gloria Lindeman, Paola Dallan,
Monica Tonietto, Artemio Tosello, Emanuela Guizzon
con la partecipazione straordinaria di Marco Cavalcoli
regia di Simone Derai, drammaturgia di Simone Derai, Patrizia Vercesi
costumi Serena Bussolaro, Simone Derai
scene Simone Derai, Luisa Fabris
video Simone Derai, Giulio Favotto
musiche Mauro Martinuz
testi ispirati dalle opere di Publio Virgilio Marone, Hermann Broch,
Emmanuel Carrère, Danilo Kiš, Alessandro Barchiesi, Alessandro Fo,
Joyce Carol Oates
produzione Anagoor 2014
in coproduzione con Festival delle Colline Torinesi, Centrale Fies, Operaestate
Festival Veneto, University of Zagreb-Student Centre in Zagreb-Culture of
Change Anagoor è parte di Fies Factory e APAP-Performing Europe
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©Derai
Piccolo Teatro Studio Melato
26–31 gennaio 2016
©Linda Faccenda
Piccolo Teatro Strehler (Scatola Magica)
12–31 gennaio 2016
I versi di Omero attraverso gli occhi dell’archeologo
Heinrich Schliemann, famoso per aver scoperto la mitica
città di Troia, permetteranno di scoprire i luoghi che sono
stati teatro della guerra più leggendaria della storia e di
dare vita agli spettri di tutte le guerre da essa generati.
Oltre a raccontare i fatti contenuti nel poema, lo
spettacolo ripercorre il filo rosso della storia che collega
mito, epica e narrazione al presente: cambia il linguaggio,
cambiano le modalità comunicative, cambiano le guerre,
ma i temi che riguardano l’uomo sono destinati a non
invecchiare mai.
È lo spettacolo cult del Maly Teatr di San Pietroburgo e
consacrò Lev Dodin sui palcoscenici di tutto il mondo.
Gaudeamus debuttò nel 1990, all’indomani
dell’abbattimento del muro di Berlino, mentre nell’est
europeo soffiava il vento della perestrojka. Oggi torna in
scena in una versione del tutto rinnovata, a partire dal
cast, composto dagli attori del Maly e da allievi appena
diplomati all’Accademia Teatrale di San Pietroburgo di
cui Dodin dirige il dipartimento di recitazione.
Protagonista di Gaudeamus (il titolo rimanda a una
celebre canzone della goliardia universitaria medievale)
è un piccolo contingente militare. In un susseguirsi di
scene poetiche e insieme violente, delicatissime ma
anche devastanti, Dodin all’epoca intese descrivere
l’insensatezza della vita militare - e della guerra - la
violenza esercitata dal sistema sul singolo, la crudeltà
della vita tout-court.
Oggi, a un quarto di secolo dal debutto, lo spettacolo è
stato riallestito con attori giovani e giovanissimi «Alcuni
di loro non erano nati - spiega Dodin - o lo erano appena
quando lo spettacolo fece la sua comparsa sulle scene.
Si sono appena diplomati all’Accademia, non hanno
conosciuto direttamente l’Unione Sovietica né la
perestrojka, possiedono un immaginario collettivo altro,
rispetto a chi li ha preceduti nei ruoli. Gaudeamus è uno
spettacolo che parla dell’essere umano, degli esseri
umani, dei rapporti che li legano gli uni agli altri, del loro
modo di rapportarsi al sistema, qualunque esso sia,
giusto o ingiusto. Pertanto questa nuova versione del mio
spettacolo viaggia nella direzione di una mancanza di
significato della vita in senso atemporale e universale,
sicché alcuni momenti, se vogliamo, acquisiscono un
realismo e una violenza ancora più crudi: quel che si
vede in scena è il circo della vita».
©Gioia Casale
In L’improvvisazione di Versailles (L’Impromptu de
Versailles), commedia scritta nel 1663, Molière, con
l’intento di fondare la nuova commedia di carattere e di
costume, riassume l’esperienza del teatro comico
italiano e in particolare della commedia dell’arte,
ritenendo necessario realizzare opere che attraggano il
pubblico, non soltanto quello della corte e di Parigi, ma
anche la “platea che si lascia coinvolgere”. La riscrittura
dell’opera, firmata da Stefano Massini, Paolo Rossi e
Giampiero Solari, si prefigge di approfondire l’arte
comica, fondendo tradizione e attualità con rigore e
poesia. Ne nasce una divertente rappresentazione della
vita quotidiana dei teatranti, alla ricerca del capolavoro,
tra brani tratti dalle commedie più celebri e stralci della
biografia straordinariamente affascinante del grande
capocomico francese. Un viaggio nel teatro, nelle opere
e nella biografia di Molière, il racconto del dietro le quinte
di una compagnia in prova che deve allestire uno
spettacolo in tutta fretta, una nuova commedia che mette
a confronto in un gioco di specchi temporali ed
esistenziali il lavoro e la vita del capocomico Molière e
del personaggio capocomico Paolo Rossi.
spettacolo in russo con sovratitoli in italiano
gennaio
Piccolo Teatro Strehler
12–24 gennaio 2016
Poesia e potere, bellezza e violenza, memoria e
consenso: con Virgilio brucia la compagnia Anagoor
affronta questi temi in una prospettiva spiazzante. Sulla
figura di Virgilio infatti grava il pregiudizio di essere un
poeta al servizio dell’ideologia imperiale, in cui Anagoor
però individua delle incrinature: punto d’attacco due libri
dell’Eneide, quelli che Virgilio lesse ad Augusto, e dove
sono narrati la violenza della distruzione di Ilio, il viaggio
nell’oltretomba, cesura definitiva con il passato relegato
a memoria. Così Virgilio brucia diventa l’occasione per
squadernare quel rapporto tra arte e potere, la funzione
della cultura e della memoria, la guerra imperiale, la
violenza e il rapporto di Virgilio, figlio di contadini
mantovani, con la natura, elemento che spesso appare
sia nelle opere del poeta latino che nelle creazioni della
compagnia. Una identificazione di Virgilio con Enea,
cadenzata sia da musiche corali eseguite dal vivo sia da
antichissime tradizioni europee ed extraeuropee, che
racchiudono la magia di quegli aedi che per primi
cantarono l’epopea di Troia e dei troiani, fino al
minimalismo contemporaneo di John Tavener.
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di Arthur Miller
traduzione di Masolino D’Amico
scene Maurizio Balò
costumi Gianluca Sbicca
luci Pasquale Mari
regia Massimo Popolizio
direzione artistica Umberto Orsini
con Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Alvia Reale, Elia Schilton
produzione Compagnia Orsini
Calderón
di Pier Paolo Pasolini
regia Francesco Saponaro
scene e costumi Lino Fiorito
con Andrea Renzi
(cast in via di definizione)
e la partecipazione filmata
di Anna Bonaiuto
produzione Teatri Uniti
in collaborazione con
Università della Calabria
Il testo di Arthur Miller fotografa con spietata
lucidità e amara compassione le conseguenze
della devastante crisi economica avvenuta negli
Stati Uniti nel ‘29. Figli di un padre che ha subito
drammaticamente la crisi, due fratelli si
incontrano dopo alcuni anni dalla sua morte per
sgomberare un appartamento, che sta per
essere demolito, in cui sono accumulati i mobili
e gli oggetti raccolti dal padre nel corso della
vita. Un vecchio broker è chiamato per stabilirne
il prezzo. Da questo semplice spunto emergono
tutte le incomprensioni e le menzogne che la
paura della perdita improvvisa del benessere
può esercitare su chi si dibatte nella crisi. Miller
tratta il tema con la consueta maestria,
facendoci scoprire un capolavoro che, pur
venendo da lontano, ci porta ai nostri giorni così
pieni di incertezze.
«In Calderón - spiega Francesco Saponaro - ispirato a
La vida es sueño, i personaggi dell’opera originale
agiscono nella Spagna franchista del 1967, correlativo
oggettivo del nostro presente, consegnato dalla storia al
crollo definitivo dei sogni e delle utopie. Il dramma è
pervaso dal dubbio e dallo smarrimento, dal rapporto
feroce tra individuo e potere, in una costante alternanza
fra realtà e allucinazione. A fare da sfondo alla vicenda è
il capolavoro Las Meninas di Velázquez, dipinto
prepotente e ambiguo, che rimanda al profondo rapporto
dell’autore con le arti figurative. È questa trasversalità
dei linguaggi - che continua ad attraversare il mio lavoro
con Teatri Uniti - ad affascinarmi, perché porta a fare i
conti con i riferimenti espressivi di cui è carica l’intera
poetica di Pasolini e a spingere la messa in scena sul
versante del dialogo tra cinema e teatro, a partire dalla
scelta degli interpreti tra cui spiccano Anna Bonaiuto e
Andrea Renzi».
Piccolo Teatro Strehler–Scatola Magica
16–28 febbraio 2016
©Attilio Marasco
Il prezzo (The Price)
Piccolo Teatro Studio Melato
9–21 febbraio 2016
©foto Orsini Filippo Milani
Piccolo Teatro Strehler
2–14 febbraio 2016
C’era una volta...
Miti Dei Stelle e Pianeti dell’Universo
di e con Flavio Albanese
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
a partire dai 6 anni
«I primi miti me li raccontava mio padre», ricorda Flavio
Albanese. «Guardando il cielo, nella speranza di vedere
combattere i tre giganti dalle 100 braccia o scorgere Atena e
Crono, cominciai ad avere l’impressione di sentire una voce
che continuava i racconti di mio padre… sono le storie che
raccontano le stelle. Galilei, Newton, Einstein, Hawking…
filosofi, scienziati, poeti… chissà se anche loro hanno sentito
quella voce che sento io, ancora oggi». Un viaggio nei misteri
dell’universo: dalle stelle ai pianeti, dalle galassie al buio
infinito. Dal mito alle scoperte con i primi strumenti ottici, fino
alle ultime teorie scientifiche.
Darling (Ipotesi per un’Orestea)
drammaturgia ricci/forte
con Anna Gualdo, Giuseppe Sartori,
Piersten Leirom, Gabriel Da Costa
movimenti Marco Angelilli
elementi scenici Francesco Ghisu
costumi Gianluca Falaschi
suono Thomas Giorgi
assistente alla regia Liliana Laera
regia Stefano Ricci
produzione Romaeuropa Festival e Snaporazverein
in co-produzione con Théâtre MC93
Bobigny/Festival Standard Ideal, CSS Teatro stabile
di innovazione del FVG, Festival delle Colline Torinesi
Piccolo Teatro Strehler
23–28 febbraio 2016
7 minuti
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©Piero Tauro
Un nuovo atto della cosmogonia disegnata dai due
dioscuri della scena italiana, come sempre attraversata
dal corto-circuito tra presente e mito.
Scrivono ricci/forte: «Gli orrori dell’Orestea,
indipendentemente dalla domanda se siano o meno
così lontani dai simboli che ci vivono addosso,
possono restituirci attraverso l’incubo una nuova
piattaforma solida sulla quale poggiare le speranze di
un futuro?». Eschilo e ricci/forte, genesi e
ipercontemporaneo, Artaud e l’hard rock dei Led
Zeppelin, sovrapposizioni intertestuali sonore e fisiche,
tutte tese a scansionare una lisergia che serva da
bussola per rintracciare traiettorie.
di Stefano Massini
uno spettacolo di Alessandro Gassmann
con Ottavia Piccolo
e Paola Di Meglio, Silvia Piovan, Olga Rossi,
Balkissa Maiga, Stefania Ugomari Di Blas,
Cecilia Di Giuli, Eleonora Bolla, Vittoria Corallo,
Arianna Ancarani, Stella Piccioni
scenografia Gianluca Amodio,
costumi Lauretta Salvagnin,
light designer Marco Palmieri,
musiche originali Pivio&Aldo de Scalzi,
videografie Marco Schiavoni
produzione Fondazione Emilia Romagna Teatro,
Teatro Stabile dell’Umbria, Teatro Stabile del Veneto
Undici donne – è Ottavia Piccolo a “guidarle” – in balia
della paura di perdere il lavoro sono costrette ad uno
sforzo eroico di raziocinio per non cedere alla legge della
necessità che la dirigenza della loro fabbrica tenta di usare
come strumento di un tacito ricatto, per offuscare la loro
dignità e indebolire i diritti acquisiti. Questo il nucleo
quanto mai attuale di 7 minuti , la cui vicenda ispirata ad
una storia vera sembra aver esercitato un eguale potere
sia su Stefano Massini, sia su Alessandro Gassmann.
«Ci sono storie che ti vengono a cercare. Sembra che
facciano davvero di tutto per essere raccontate, per
essere scritte» ha detto Stefano Massini. «7 minuti di
Stefano Massini, basato su un episodio realmente
accaduto in una fabbrica francese è, in questo passaggio
storico, il testo che andavo cercando» ha aggiunto
Alessandro Gassman.
©De Martini
Piccolo Teatro Studio Melato
2–7 febbraio 2016
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Piccolo Teatro Grassi
4 febbraio–24 marzo 2016
Questa sera si recita
a soggetto
di Luigi Pirandello
drammaturgia Sandro Lombardi e Federico Tiezzi
regia Federico Tiezzi
scene Marco Rossi
costumi Gianluca Sbicca e Giovanna Buzzi
luci Gianni Pollini
con (in ordine alfabetico) Nicola Ciaffoni, Francesca Ciocchetti,
Francesco Colella, Elena Ghiaurov, Luigi Lo Cascio, Massimo Verdastro
(cast in via di completamento)
produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa
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Piccolo Teatro Strehler
17–21 febbraio 2016
«Nel 1929, anno in cui vide la luce Questa sera si recita a
soggetto – annota Federico Tiezzi –, l’Europa era
devastata da una terribile crisi economica. In Germania,
immagine reale ma pare tratta da un testo di Brecht, si
andava a comprare il pane con pacchi di marchi senza
quasi più valore. Oltreoceano, crollava Wall Street.
Il testo di Pirandello non parla di questo: ma si muove su
quello sfondo, con quel rumore di fondo. Il testo si basa,
come avviene anche per molti altri drammi di Pirandello,
su una novella Leonora addio! del 1910 in cui si racconta
di Mommina innamorata del Trovatore di Verdi e tenuta
prigioniera dalla gelosia del marito Rico Verri. Ma il
soggetto vero del testo è l’imprevedibilità di ciò che
accade sulla scena quando si inizia a provare uno
spettacolo e un regista /demiurgo entra in conflitto con
attori/creature, tanto da costituirne in più scene il
correlativo oggettivo. Gli attori sono gli insetti che un
regista entomologo studia sotto la sua lente
d’ingrandimento. La natura di Questa sera si recita a
soggetto consente di pensarlo teatralmente come un
grande trattato di regia, un “sistema di sistemi” teatrali,
una relazione di diverse funzioni registiche. Molti teatri
sono infatti contenuti in questo testo: il teatro brechtiano,
quello naturalistico (e i due lottano l’uno con l’altro), la
farsa, il dramma sentimentale, l’opera lirica (continui i
riferimenti operistici anche nella trama), nella terza parte
si presagisce addirittura il teatro di poesia di Eliot e
Pasolini. Questa sera si recita a soggetto è la terza opera
della trilogia del cosiddetto teatro nel teatro. Ma, se nelle
prime due opere della Trilogia, Sei personaggi e Ciascuno
a suo modo, la teatralità è concepita come tentativo di
salvezza rispetto alla vita, in Questa sera... il teatro è
un’illusione che viene spazzata via. La vita si riprende il
suo spazio. Se il teatro cerca di stilizzarla, ne riceve una
controspinta. Il teatro ammutolisce. Il testo mostra alla
fine il suo grido bergmaniano, uno strazio; anche il
ragionamento diventa doloroso. Lo spettacolo vorrei che
somigliasse a un trattato scientifico. Hinkfuss, il regista
mago al quale gli attori si ribellano, compone un trattato
matematico sulla regia, intesa come ciò che apre ferite
all’interno di un testo, all’interno del teatro. Una sorta di
Galileo novecentesco che scrive sulla pagina bianca del
palcoscenico il suo trattato scientifico su cosa sia il
teatro, la regia… Una delle caratteristiche di Questa sera
si recita a soggetto è la decostruzione del linguaggio, la
frantumazione delle frasi, l’inciampo del periodo,
l’esplosione della sintassi: in tutto questo vedo una
speciale malattia dei personaggi, specchio di quella crisi
economica e sociale che frantumò il mondo a partire dal
finire degli anni venti del ’900. Un universo sociale,
economico e linguistico prossimo al disastro, all’afasia».
Winter’s Tale
di William Shakespeare, regia Declan Donnellan
coproduzione Cheek by Jowl; Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa;
Barbican, London; Les Gémeaux/Scène Nationale-Sceaux; Grand Théâtre de
Luxembourg; Centro Dramático Nacional, Madrid (INAEM)
spettacolo in inglese con sovratitoli in italiano
Cheek by Jowl, la compagnia inglese fondata nel 1981 da
Declan Donnellan e Nick Ormerod, torna per la terza
volta al Piccolo Teatro di Milano con una grande
coproduzione internazionale.
Dopo il trascinante Cymbeline e il livido Macbeth
presentati al Piccolo – rispettivamente nel 2007 e nel 2010 –
dal più internazionale dei registi inglesi, che, come scrive
il Guardian, riporta linfa vitale ai classici, il fascinoso
ensemble onora, nella stagione 2016, il quattrocentesimo
anniversario della morte di William Shakespeare con
l’allestimento di Winter’s Tale. Acclamato in tutto il
mondo, Donnellan ha vinto per tre volte il più ambito
premio teatrale inglese: il Laurence Olivier Awards. Con
le sue tournée la compagnia ha attraversato più di 380
città e 50 paesi in sei continenti. Donnellan e Ormerod
allestirono già, nel 1997, Winter’s Tale per il Maly Drama
Theatre di San Pietroburgo, spettacolo che gli guadagnò
il prestigioso Golden Mask Award.
«Tra le maggiori opere di Shakespeare – spiega
Donnellan – Winter’s Tale (Racconto d’inverno), per
quanto scritto nello stesso periodo della Tempesta,
abbatte tutte le regole che la Tempesta al contrario
segue. Unità di tempo, luogo e azione… spariscono,
mentre vaghiamo da una corte a una nazione, dall’alto
della tragedia al basso della commedia, in un arco di
tempo di quattordici anni. Winter’s Tale parla di un re
delirante e paranoico, che smembra la propria famiglia.
Ma questo è il nuovo Shakespeare, dopo che ha
concluso le grandi tragedie e la dura lotta per la
redenzione produce barlumi di speranza. L’oscurità
iniziale lascia spazio alla gioia, così come il Tempo
conduce i personaggi a una conclusione sconvolgente…»
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La morte di Danton
La barca dei comici
fantasia teatrale di Stefano de Luca
da un episodio dei "Mémoires" di Carlo Goldoni
regia Stefano de Luca
scene Fabrizio Montecchi, costumi Luisa Spinatelli
musiche Fiorenzo Carpi e Marco Mojana
luci Claudio De Pace, ombre Nicoletta Garioni e Fabrizio Montecchi
con Tommaso Banfi, Marta Comerio, Davide Marranchelli, Tommaso Minniti
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
di Georg Büchner
con Giuseppe Battiston, Paolo Pierobon
e cast in via di completamento
regia Mario Martone
produzione Teatro Stabile di Torino/Teatro Nazionale
a partire dagli 8 anni
Una straordinaria fantasia teatrale per attori e ombre alla
quale Stefano de Luca ha dato corpo lavorando sui
materiali dei Mémoires di Carlo Goldoni e del copione
teatrale di Giorgio Strehler, che all’autobiografia
dell’autore veneziano si dedicò fin dagli anni Sessanta
senza approdare mai alla scena.
Le parole di Strehler ci spiegano l’idea che sta alla base
dello spettacolo: «Una storia della giovinezza di Carlo
Goldoni, quando una mattina d’aprile partì in un favoloso
viaggio per mare assieme a una compagnia di comici.
Lì egli conosce per la prima volta tutto: l’amore, le donne,
lo stupore, la curiosità per l’umano mondo dei comici, e
attraverso di essi, la curiosità per il mondo dell’uomo».
L’appuntamento con il teatro, per il giovane Goldoni, è
rimandato soltanto di qualche anno: «Carlo, Carletto
Goldoni – spiega Stefano de Luca - fuggendo la noia della
filosofia scolastica, si affaccia a questo mondo che sarà
la sua vita intera, il Teatro. Una vita vissuta nel teatro, la
sua. Da quella barca Goldoni non scenderà mai più.
Dunque il piccolo viaggio di quell’episodio delle memorie
assurge a simbolo dell’intera esistenza dell’autore. C’è un
grande mare che noi tutti, piccoli e grandi, dobbiamo
attraversare. È il mare dell’esistenza. Tutti abbiamo il
nostro viaggio da compiere. In fondo andiamo tutti da
“qui” a “là”. Da Rimini a Venezia. Il viaggio è la nostra
stessa vita».
©Attilio Marasco
Scritto in sole cinque settimane tra il gennaio ed il
febbraio del 1835 dallo scrittore ventunenne, in fuga dalle
autorità dell’Assia dove era stato coinvolto in una rivolta,
La morte di Danton (Dantons Tod) descrive l’atmosfera
degli ultimi giorni del Terrore, la caduta di Georges
Jacques Danton nel 1794 e l’antagonismo che lo
contrappone a Maximilian Robespierre. Il discorso
drammatico è concentrato sulla contrapposizione tra i
due alfieri della Rivoluzione francese, compagni prima e
avversari in seguito, entrambi destinati alla ghigliottina a
pochi giorni di distanza l’uno dall’altro. Danton non crede
alla necessità del Terrore e difende una visione del
mondo liberale e tollerante, anche se consapevole dei
limiti dell’azione rivoluzionaria; il suo antagonista invece
incarna la linea giacobina, stoica, intransigente, furiosa.
Büchner nutre La morte di Danton di temi tutti rilevanti
per il nostro tempo: la natura della rivoluzione, il rapporto
tra uomini e donne, l’amicizia, la classe, il determinismo,
il materialismo, il ruolo del teatro stesso. Oggetto di rari
allestimenti in Italia, La morte di Danton è stato messo in
scena da Giorgio Strehler, Jean Vilar e più recentemente
da Robert Wilson, Thomas Ostermeier, Christoph
Marthaler. Mario Martone dirige per la prima volta al
Teatro Stabile di Torino il capolavoro del grande autore
tedesco.
Piccolo Teatro Strehler
17–20 marzo 2016
Piccolo Teatro Studio Melato
1–10 aprile 2016
Scuola di Ballo
Accademia
Teatro alla Scala
La prova
testo, regia e coreografia Pascal Rambert
con (in ordine di apparizione) Anna Della Rosa, Laura Marinoni, Luca
Lazzareschi, Giovanni Franzoni
scene Daniel Jeanneteau, luci Yves Godin, musiche Alexandre Meyer
produzione ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione
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La prova sarà la versione italiana di Répétition, scritto e
diretto da Pascal Rambert, di cui sono protagonisti
Emmanuelle Béart, Audrey Bonnet, Stanislas Nordey e Denis
Podalydès e che ha debuttato lo scorso mese di dicembre al
parigino Festival d’Automne e sarà presentato in esclusiva
assoluta italiana a Vie Festival nell’autunno 2015.
Di Rambert, ERT ha recentemente prodotto la versione
italiana di Clôture de l’amour, nel quale Anna Della Rosa e
Luca Lazzareschi hanno magistralmente interpretato la
cronaca sublime di una separazione annunciata. Questo
nuovo lavoro non è più incentrato sul tema dell’amore e
della separazione ma riguarda la scrittura e l’atto creativo.
E, al centro, l’essere umano, l’artista, confusi, messi a nudo.
In La prova ritroviamo dunque Anna Della Rosa e Luca
Lazzareschi insieme a Laura Marinoni e Giovanni Franzoni:
in una sala prove, due attrici, uno scrittore e un regista
assistono all’implosione della loro unione artistica. «Ho visto
più verità in alcuni momenti di teatro, danza e letteratura che
nella vita stessa. Ho cercato di mostrare questo passaggio
costante che caratterizza il mestiere dell’artista tra ciò che
attingiamo dalla vita, la sua trasformazione in materia
immaginaria e questo flusso continuo che è l’oggetto del
nostro parlare. Per me la vita e la finzione sono sempre
legate l’una all’altra. Non si interrompono mai. Questo flusso
ininterrotto è uno dei possibili argomenti dello spettacolo».
©Patrick Imbert
Dopo Lo Schiaccianoci natalizio, i giovani talenti della
Scuola di Ballo Accademia Teatro alla Scala tornano sul
palcoscenico del Teatro Strehler con il tradizionale
spettacolo istituzionale, appuntamento di fine anno che
idealmente chiude i corsi accademici. Si compone di una
coreografia ideata da Frédéric Olivieri che coinvolge tutti
gli allievi mettendo in luce la tecnica appresa dai giovani
ballerini, dai primi corsi fino ai diplomandi, e da alcuni
brani coreografici, scelti dal repertorio classico, moderno
e contemporaneo, vero e proprio banco di prova per i più
grandi: da Petipa, Ivanov, Bournonville ai maestri del
Novecento e di oggi, come George Balanchine, Maurice
Béjart, Mats Ek, William Forsythe, Jirí Kylián, José Limón,
Roland Petit, Angelin Preljocaj.
©Alessia Santambrogio
diretta da Frédéric Olivieri
marzo/aprile
Piccolo Teatro Studio Melato
8–20 marzo 2016
Piccolo Teatro Strehler
1–13 marzo 2016
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Piccolo Teatro Grassi
5–24 aprile 2016
WORDSANDSOUNDS: SHAKESPEARE 2.016
SANGHENAPULE
Vita straordinaria di San Gennaro
Piccolo Teatro Studio Melato
Piccolo Teatro Grassi,
Chiostro Nina Vinchi
#SonsOfGod
Breakfast with
Shakespeare
In occasione dei 400 anni dalla morte
di William Shakespeare
drammaturgia Jennifer McGregor
e Duncan Kidd
cast in definizione
coproduzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro
d’Europa, Charioteer Theatre
a partire dagli 11 anni
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con Benedetta Borciani (voce recitante)
Claudia Schirripa (pianoforte)
idea scenica e regia Laura Pasetti
Piccolo Teatro Studio Melato
The Merry Wives
of Windsor illiam
musica Roberto Andreoni
parole di William Shakespeare, dai Sonetti e
dai Plays
con Maria Calvo, Laura Faoro, Claudia
Schirripa
idea scenica e regia Laura Pasetti
Tre vedove si ritrovano all’anniversario
della morte del loro “amato”, in un
incontro tra note e parole. Musica
contemporanea e parole del 1500 si
sfidano, si aggrovigliano e si
intrecciano in un duello di cuori.
Un gioco, uno scherzo surreale dove
tre musiciste si fingono attrici e si
divertono ad affrontare i versi di
Shakespeare nella lingua originale.
Fare uno spuntino in compagnia di
William Shakespeare... a quanti non
sarebbe piaciuto? A oltre 450 anni
dalla nascita del Bardo immortale,
l'unico modo per avvicinarsi il più
possibile a questo “sogno” è bere una
tazza di tè dopo aver ascoltato il
tesoro più grande che ci ha lasciato: le
sue opere. Charioteer Theatre
propone una formula di “lettura da
concerto”, in un continuo dialogo tra
l'attore e il pianoforte. I brani musicali
sono stati ispirati direttamente dai
testi shakespeariani in compositori
come Mendelssohn, Beethoven e
Prokofiev.
Nello spazio della Scatola Magica
del Teatro Strehler
Laboratori di
drammaturgia, musica
e radio
Roberto Saviano e Mimmo Borrelli hanno qualcosa in
comune. Il luogo di nascita, Napoli; la generazione, sono nati
entrambi nel 1979; una maniera differente ma egualmente
lucida e appassionata di leggere la “napoletanità”. Entrambi
hanno un legame consolidato con il Piccolo Teatro: Saviano
nel 2009 è in scena, per la prima volta, con La bellezza e
l’inferno, diretto da Serena Sinigaglia; Mimmo Borrelli, nel
2014 porta al Teatro Studio Malacrescita, una Medea nella
Terra dei Fuochi. Per entrambi la centralità del lavoro sta
nella parola, quella di Saviano come unica possibilità di
resistenza; quella di Borrelli, cesellata “testorianamente” in
una costante contaminazione tra letterario e popolare.
Entrambi hanno raccontato l’inferno della criminalità,
Saviano attraverso la cronaca, Borrelli quasi in forma di
tragedia classica. Le loro parole si intrecciano, in questa
nuova produzione del Piccolo Teatro, per tornare a
raccontare la “napoletanità”, frammenti della storia della
città, intrecciati su una trama aneddotica, tra il serio e il
grottesco, attraverso il suo simbolo per eccellenza, il suo
santo protettore, San Gennaro, e la ritualità che lo
accompagna. «Immaginando uno spettacolo su San Gennaro
– dice Saviano – pensiamo a un racconto di Napoli attraverso
i secoli. Il Santo ne è protagonista in quanto figura di
mediatore, spartiacque tra il bene e il male, tra il celeste il
sotterraneo, tra la luce della nostra città e l’oscurità delle su
contraddizioni». «Quello di San Gennaro è un culto che si
afferma nel XV secolo – prosegue Borrelli – intrecciandosi a
tradizioni pagane. E se la chiave di questa religiosità è
l’innesto, la stessa contaminazione si manifesta nella lingua
con cui andiamo a costruire il nostro racconto, ricca, viva,
barocca che deve di necessità tradurre sulla scena una
tradizione così stratificata nei secoli».
È una Divina Commedia napoletana, con Saviano Virgilio e
Borrelli Dante, un viaggio narrativo e figurativo affidato al
talento affabulatorio di Saviano, un viaggio drammatico che
ruota intorno alla potente presenza scenica di Borrelli, ma
anche un percorso linguistico, nella maniera destrutturante,
quasi “devastatoria”, di Borrelli, e musicale, nelle sonorità
partenopee, affidato alla musica di Mauro Pagani eseguita
dal vivo.
©Nicola Masuottolo It’s never too late - giugno/luglio 2011
È la storia di Coriolano rivisitata per
un pubblico di giovani. Charioteer
prevede due versioni, una per gli over
14 anni, una per un pubblico più
giovane (tra la fine della scuola
dell’obbligo e il primo anno delle
superiori). Perché Coriolano? Perché
emblema di una società basata sulla
prepotenza, il bisogno di notorietà, il
potere. La violenza è l’unico
linguaggio che Coriolano conosce e
pratica. Non sarà capace di cambiare,
a costo di perdere tutto. Il rapporto
con la madre, la paura
dell’abbandono, l’amicizia e il
tradimento sono alcuni dei temi
portanti affrontati in quella che
Strehler e Brecht definivano una
tragedia attuale e contemporanea.
Musica rap e social network saranno
protagonisti, insieme a Shakespeare,
dell’adattamento realizzato da due
giovani drammaturghi. Sotto la
supervisione di Laura Pasetti,
daranno voce ai personaggi della
storia con un linguaggio
contemporaneo.
Il testo è in inglese e italiano.
testo Roberto Saviano
drammaturgia di Roberto Saviano e Mimmo Borrelli
regia Mimmo Borrelli
con Roberto Saviano e Mimmo Borrelli
musiche di Mauro Pagani, eseguite dal vivo
produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa
aprile
Nei tre teatri
13–30 aprile 2016
31
Piccolo Teatro Grassi
3–22 maggio 2016
L’opera da tre soldi
Arlecchino servitore
di due padroni
di Bertolt Brecht e Kurt Weill, regia Damiano Michieletto
scene Paolo Fantin, costumi Carla Teti, luci Alessandro Carletti
con (in ordine alfabetico) Rossy de Palma, Margherita Di Rauso, Marco
Foschi, Sergio Leone, Stella Piccioni, Maria Roveran, Peppe Servillo
(cast in via di completamento)
e l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
direttore Giuseppe Grazioli
Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa
coproduzione internazionale
di Carlo Goldoni
regia Giorgio Strehler
messa in scena da Ferruccio Soleri
con la collaborazione di Stefano de Luca
scene Ezio Frigerio
costumi Franca Squarciapino
luci Gerardo Modica
musiche Fiorenzo Carpi
movimenti mimici Marise Flach
scenografa collaboratrice Leila Fteita
maschere Amleto e Donato Sartori
con Ferruccio Soleri e con Enrico Bonavera, Giorgio Bongiovanni,
Francesco Cordella, Leonardo De Colle, Davide Gasparro, Alessandra Gigli,
Stefano Guizzi, Fabrizio Martorelli, Tommaso Minniti, Stefano Onofri,
Annamaria Rossano, Giorgia Senesi
e i musicisti Gianni Bobbio, Francesco Mazzoleni, Valerio Panzolato, Elisabetta
Pasquinelli, Celio Regoli
produzione Piccolo Teatro di Milano -Teatro d’Europa
Bertolt Brecht e Kurt Weill la crearono nel 1928 e in quello
stesso anno la misero in scena a Berlino.
Il primo ad allestirla in Italia, nel 1956, fu Giorgio Strehler,
presente lo stesso Brecht che sarebbe morto sei mesi dopo.
Parliamo de L’Opera da tre soldi, «rappresentata senza
sosta in tutto il mondo – spiega Damiano Michieletto –.
Solo nella prossima stagione, oltre alla nostra, ne saranno
prodotte edizioni a Vienna, in Germania, in Francia, a
Salisburgo... Come dire, i termini di paragone con cui
confrontarsi, per un regista, sono numerosissimi, ma
soprattutto in continuo divenire, poiché inesauribili sono i
tentativi di approccio a quest’unicum della storia del teatro
occidentale». La storia dei Peachum, di Jenny delle
Spelonche, di Macheath detto Mackie Messer e di tutta la
varia umanità protagonista dell’Opera da tre soldi è tratta
dalla Beggar’s Opera, L’opera del mendicante che l’inglese
John Gay scrisse nel 1728. Fu Elisabeth Hauptmann, storica
collaboratrice di Brecht, a tradurla dall’inglese al tedesco e
a suggerirne allo scrittore la riscrittura in chiave
contemporanea. «Senza la Hauptmann oggi non avremmo
L’Opera da tre soldi – continua Michieletto – e mi pare
opportuno ricordare anche il suo ruolo di eccellente
dramaturg, troppo spesso offuscato dalla presenza di due
colossi come Brecht e Weill».
Ma come sarà L’Opera da tre soldi di Damiano Michieletto?
«Sarà il processo all’Opera da tre soldi. Proprio perché il
testo, in partenza, si presta ad essere letto da tanti punti di
vista – penso a chi si è inserito nel solco tracciato dal
marxista Brecht e a chi, all’opposto, ha scelto il puro
entertainement del musical di Broadway – la mia idea è
mettere l’Opera sotto processo, per raccontare la vicenda
dei personaggi e al tempo stesso analizzarla, guardarla
sotto una lente d’ingrandimento. Il fulcro della mia Opera è il
processo a Mackie Messer, che diventa il filtro attraverso il
quale leggere la storia e al tempo stesso comprenderla.
È un tentativo di smontare il racconto e rimontarlo secondo
una circostanza precisa, in grado di creare il necessario
distacco analitico. Sarà un lavoro sui personaggi svolto su
un costante dislivello recitativo, dove la canzone crea
un’ulteriore e prepotente spaccatura con il tessuto e le
circostanze della vicenda. Un conto alla rovescia, il racconto
poco prima della sentenza, delle tre giornate o poco più
nelle quali si sviluppa la narrazione, come a presentare il
caso durante il processo, con prove, testimoni, capi
d’accusa presso il tribunale del carcere di Old Bailey dove si
conclude la vicenda nel terzo atto».
Piccolo Teatro Studio Melato
3 – 8 maggio 2016
I giganti della montagna
di Luigi Pirandello
adattamento e regia Roberto Latini
con Roberto Latini
musiche e suoni Gianluca Misiti
luci e direzione tecnica Max Mugnai
video Barbara Weigel
produzione Fortebraccio Teatro
in collaborazione con Armunia Festival
Costa degli Etruschi, Fondazione Orizzonti
d’Arte, Emilia Romagna Teatro Fondazione
©foto Masiar Pasquali
Non esiste stagione del Piccolo senza i lazzi, i duelli e le
risate, ma soprattutto la poesia del mitico Arlecchino,
creato sessantanove anni fa da Giorgio Strehler
riportando in vita la tradizione del teatro goldoniano.
Arlecchino resta uno spettacolo assolutamente vivo
perché fin dall’origine conteneva il vero manifesto
teatrale di Strehler, e ha seguito nel tempo la
maturazione del suo lavoro con Goldoni, ma in parallelo
anche con le opere di Mozart che ne hanno
accompagnato le tante edizioni. Ferruccio Soleri porta a
teatro non solo il Guinness dei Primati, attraversando
negli anni tutto il mondo ancor prima che il mondo
attraversasse le città, ma realizza la stessa pensosa
evoluzione interpretativa, vivendo quella mutazione del
corpo dell’attore che si fa tenerissima poesia. Manifesto
di un modo di fare teatro, palestra di attori – da sempre
gli allievi della nostra scuola entrano a far parte della
grande famiglia di Arlecchino in un ideale passaggio del
testimone con i loro predecessori – lo spettacolo rimane
un prodigio di energia e vitalità che diverte, appassiona e
commuove.
©Simone Cecchetti
32
maggio
Piccolo Teatro Strehler
19 aprile–11 giugno 2016
Rappresentato postumo nel 1937, è l’ultimo dei
capolavori pirandelliani ed è incompleto. La vicenda è
quella di una compagnia di attori che giunge nelle sue
peregrinazioni in un tempo e luogo indeterminati,
al limite fra la favola e la realtà, alla Villa detta “la
Scalogna”.
Spiega Latini: «Trovo perfetto per Pirandello e per il
Novecento che il lascito ultimo di un autore così
fondamentale per il contemporaneo sia senza
conclusione. Dopo le bellissime messe in scena che
grandissimi registi e attori del nostro Teatro recente e
contemporaneo ci hanno già regalato, penso ci sia
l’occasione di non resistere ad altre tentazioni. Voglio
immaginare tutta l’immaginazione che posso per
muovere dalle parole di Pirandello verso un limite che
non conosco. Portarle “al di fuori di tempo e spazio”,
come indicato nella prima didascalia, toglierle ai
personaggi e alle loro sfumature, ai caratteri, ai
meccanismi dialogici, sperando possano portarmi ad
altro, altro che non so, altro, oltre tutto quello che può
sembrare. Se i limiti del mio linguaggio sono i limiti del
mio mondo, per andare appena oltre, per provarci
almeno, devo muovere proprio da quelli».
33
Piccolo Teatro Strehler
giugno 2016
Il ritorno di Casanova
Aterballetto al Piccolo
di Arthur Schnitzler
traduzione, adattamento e regia Federico Tiezzi
drammaturgia Sandro Lombardi e Fabrizio Sinisi
costumi Giovanna Buzzi
luci Gianni Pollini
con Sandro Lombardi e Luca Terracciano
musiche eseguite dal vivo
produzione Compagnia Lombardi - Tiezzi
in collaborazione con
Accademia Filarmonica Romana
Conservatorio di Musica Luigi Cherubini, Firenze
Museo Nazionale del Bargello
LEGO
allestimento e costumi Giuseppe Spota
musiche E. Bosso, A Filetta, J. Jóhannsson, O. Arnalds/N. Frahm
luci Carlo Cerri, video e sound design OOOPStudio
realizzazione costumi Francesca Messori – Sartoria Aterballetto
14’20”
coreografia Jiri Kylian
musica Dirk Haubrich
di Johan Inger (titolo da definire)
coreografia, ideazione costumi e allestimento scenico Philippe Kratz
musiche Autori Vari, luci Carlo Cerri
realizzazione costumi Francesca Messori – Sartoria Aterballetto
Passo a due
coreografia Eugenio Scigliano (titolo da definire)
Upper East Side
coreografia Michele Di Stefano
musica Lorenzo Bianchi Hoesch
luci Carlo Cerri
riduzione per marionette Eugenio Monti Colla
dell’omonimo dramma di William Shakespeare
consulenza drammaturgia Kate Buckley
musica Fabio Vacchi
scene Franco Citterio
assistenti alla scenografia Cecilia Di Marco e Debora Coviello
costumi Eugenio Monti Colla e Cecilia Di Marco
realizzati nei laboratori dell’Associazione Grupporiani
voci recitanti Loredana Alfieri, Marco Balbi, Roberto Carusi, Carlo III Colla,
Fabrizio De Giovanni, Egon Gorghetto, Giuseppe Lanino, Lisa Mazzotti,
Francesco Orlando, Gianni Quillico, Franco Sangermano
luci Franco Citterio
regia Eugenio Monti Colla
produzione ASSOCIAZIONE GRUPPORIANI – MILANO
Comune di Milano - Cultura – Teatro Convenzionato
in collaborazione con Chicago Shakespeare Theater
©Nadir Bonazzi
Il dramma Shakespeariano ha sempre trovato posto nel
repertorio del teatro marionettistico italiano di tradizione
dalla prima metà del XIX secolo, quando la funzione
prima delle compagnie era la divulgazione dei grandi
classici del teatro, della letteratura e dell’opera lirica.
Si tratta dei testi più conosciuti e comprensibili come
Otello, Romeo e Giulietta e Macbeth. A quest’ultimo ha
dedicato la sua particolare attenzione la Compagnia
Carlo Colla & Figli, rinnovando lo spettacolo per una
messa in scena di grande impatto emotivo: 150
personaggi, con bocca e mani mobili per ottenere una
gestualità stilizzata ma di grande pathos, un testo
tradotto da Eugenio Monti Colla e le voci registrate di un
gruppo di attori italiani rendono questo Macbeth uno
spettacolo imperdibile, nella più pura tradizione della
Compagnia Marionettistica più famosa d’Italia.
Piccolo Teatro Strehler / Studio Melato, luglio 2016
Milano Flamenco Festival
produzione PuntoFlamenco - Organizzazione e direzione artistica Maria Rosaria
Mottola - con Patrocinio di Ministerio de Educación, Cultura y Deporte,Instituto
Nacional de las Artes Escénicas y de la Música (INAEM), Comune di Milano
MilanoFlamencoFestival arriva alla 9a Stagione. Il successo
delle edizioni passate premia la manifestazione
organizzata e prodotta dall’Associazione Punto Flamenco
diretta da Maria Rosaria Mottola: una settimana culturale,
dedicata esclusivamente al flamenco, con compagnie di
fama mondiale in perfetto equilibrio tra tradizione e
34
Dopo Andonis Foniadakis, quest’anno Aterballetto affida a
Johan Inger il compito di creare una nuova coreografia per
la compagnia, con la quale aveva già lavorato per la ripresa
di Rain Dogs, visto al Teatro Strehler nel 2014. Inger,
svedese, ex direttore del Cullberg Ballet e coreografo di
punta del Nederland Dans Theather, è tra gli autori
contemporanei più interessanti e i suoi lavori sono nel
repertorio di numerose compagnie in tutto il mondo.
Di Jiri Kylian entra nel repertorio della compagnia 14’20” su
musiche di Dirk Haubrich. «Il titolo – dice Kylian – deriva
semplicemente dalla durata di questo pezzo che è parte del
lavoro originale intitolato 27’52”. La nostra vita è
condizionata dal tempo, ma tempo è un concetto astratto.
Abbiamo costruito congegni che misurano il tempo con
maggiore precisione rispetto al passato, ma molti filosofi
affermano che non esiste un’entità chiamata tempo, è
un’invenzione... Una cosa è certa: il nostro tempo è
determinato da due istanti piccolissimi, il momento in cui
siamo nati e il momento in cui si muore. La mia coreografia
parla di tempo ma non solo: tratta anche di velocità, amore
e invecchiamento».
Oltre al nuovo passo a due firmato Eugenio Scigliano, che
da alcuni anni crea le sue coreografie per Aterballetto, e la
novità di Philippe Kratz, L’Eco dell’Acqua, ispirata a una
poesia di Goethe sul tema del destino, la danza d’autore
italiana è rappresentata da Michele Di Stefano e Giuseppe
Spota. Personalità eclettica, intelligente e radicale, vincitore
del Leone d’Argento per la Danza alla Biennale di Venezia
2014, Di Stefano propone Upper East Side, su musiche
originali di Lorenzo Bianchi Hoesch. Un lavoro
sull’architettura del movimento creata dalla dinamica dei
corpi, una struttura in continua evoluzione in quanto
determinata dalla gestualità dei ballerini nello spazio, dalla
loro velocità, dall’esecuzione di una coreografia che è allo
stesso tempo una geografia della danza.
Giuseppe Spota torna all’Aterballetto, compagnia nella
quale ha danzato prima di trasferirsi in Germania, in veste di
coreografo con LEGO. Nessun riferimento specifico al
famoso gioco di costruzioni, ma un collegamento lessicale
e di concetto: «I legami sono anche delle costruzioni – dice
Spota – Legare è costruire, attraverso l’incontro di mani e di
corpi, nella consapevolezza che se uno non incastra bene
ogni mattoncino la costruzione non si realizza, esattamente
come avviene nel gioco».
©Luca Manfrini
L’avventuriero veneziano, giunto a 53 anni, stanco di
imprese erotiche e nauseato da un passato di
diplomatico da strapazzo, ha un solo desiderio: tornare
nell’amata Venezia. Quando sembra che il sogno stia
per realizzarsi, un vecchio amico lo trascina in una casa
di campagna nei pressi di Mantova, dove Casanova
incontra la giovane Marcolina, che riaccende in lui il
desiderio. Lo sguardo che la donna gli rivolge, freddo e
indifferente, lo getta nella disperazione: si sente
vecchio e privo di fascino. L’amaro sapore della
sconfitta lo spinge a un estremo quanto folle tentativo:
sospettando che la giovane sia l’amante di un
bellimbusto, un certo sottotenente Lorenzi, fa di tutto
per scoprire la verità e, avuta conferma ai suoi sospetti,
una notte si sostituisce con l’inganno a Lorenzi. Avrà
così l’amore desiderato della bella Marcolina. Dopo un
sogno misterioso, al risveglio, la situazione precipita.
Il ritorno di Casanova (1918) è uno dei capolavori di
Schnitzler. In questo racconto ridotto a opera teatrale
attraverso l’artificio di far parlare Casanova in prima
persona si rivela la tragicommedia della coscienza
moderna, sganciata dai valori della tradizione, attenta
ai propri istinti e ai propri falsi valori, nel tentativo di
sottrarsi alla vecchiaia e alla morte.
Macbeth
Tre novità firmate da Johan Inger, Eugenio Scigliano e
Philippe Kratz, un brano di un maestro della danza del
Novecento, Jiri Kylian, che entra per la prima volta nel
repertorio della compagnia, e due coreografie di Giuseppe
Spota e Michele Di Stefano, rappresentanti della danza
d’autore italiana, compongono la variegata proposta della
compagnia Aterballetto, presenza irrinunciabile della danza
in cartellone al Piccolo Teatro. Un programma che ben
sintetizza il percorso intrapreso dalla direttrice artistica
Cristina Bozzolini con l’intento di rinnovare il repertorio della
compagnia, affiancando autori internazionali a nuovi talenti
italiani.
Nuova coreografia
L’Eco dell’Acqua
Piccolo Teatro Grassi
10–19 giugno 2016
giugno
Piccolo Teatro Studio Melato
17–29 maggio 2016
innovazione. Oltre agli spettacoli conferenze, esposizioni,
workshop con artisti internazionali, nell’ottica di
promuovere quest’arte Patrimonio Immateriale dell’Umanità
che contribuisce a fare di Milano la capitale europea
delle culture.
Festival Internazionale della Danza
Anche per la Stagione 2015/2016 sarà realizzato,
in collaborazione con Aterballetto, il Festival Internazionale
di Danza. Il programma sarà annunciato nell’autunnno 2015,
per essere realizzato nel giugno/luglio 2016.
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Orchestra Senza Confini
XVIII edizione
Organizzato da Associazione Culturale Musica Oggi e dal Piccolo Teatro di Milano,
con la Civica Jazz Band - solisti: Emilio Soana (tromba), Roberto Rossi (trombone),
Giulio Visibelli (sassofoni e flauti), Marco Vaggi o Lucio Terzano (contrabbasso), Tony
Arco (batteria) e gli studenti dei Civici Corsi di Jazz di Milano - direttore musicale
Enrico Intra, direttore artistico Maurizio Franco
Per la sua XVIII edizione Orchestra Senza Confini guarda senza pregiudizi agli
stili storici del jazz, omaggia la figura di Frank Sinatra nel centenario della
nascita e presenta uno spaccato di una delle scene jazzistiche più attive
d’Italia. Un programma come sempre originale, fuori dagli schemi, con
progetti costruiti per l’occasione e affidati all’interpretazione di un’orchestra
che nel 2016 festeggerà i suoi vent’anni di attività artistica e formativa,
arricchita da solisti prestigiosi e da significativi gruppi ospiti. L’incrocio di stili
jazzistici e di autori e interpreti che dal jazz hanno tratto ispirazione è un
elemento caratterizzante della rassegna, così come la scelte degli ospiti.
Telesforo è stato invitato perché non è un cantante “alla Sinatra” e porta una
personale interpretazione a questo omaggio, che vuole evitare assolutamente
il ricalco. Il Dixieland è rappresentato da una formazione storica del panorama
musicale milanese, così come lo Swing ha in Tomelleri una sua moderna
incarnazione. Per il Bebop saranno presenti solisti di altissimo profilo e
originalità, che attualizzano il linguaggio di Parker e Gillespie. Gershwiniana
esalta le molteplici competenze di interprete e improvvisatore di Michele
Di Toro e offre uno spaccato del mondo di Gershwin, artista proteiforme e
trasversale quanto pochi altri. Infine, la sensazionale scena del jazz siciliano
viene proposta attraverso diverse generazioni di musicisti, con gli
arrangiamenti di Giovanni Mazzarino.
Programma
7 dicembre 2015
GERSHWINIANA
Rhapsody in blue e Songbook, solista ospite Michele Di Toro
e con la partecipazione degli Archi della Civica Scuola di Musica C. Abbado
gennaio 2016
DIXIELAND e SWING
solista ospite Paolo Tomelleri
e con la partecipazione della Bovisa New Orleans Jazz Band
febbraio 2016
BEBOP
Milano per Gaber
news
Jazz al Piccolo
Piccolo Teatro Grassi / aprile 2016
Continua la collaborazione con la Fondazione Gaber
con spettacoli e incontri per mantenere viva,
soprattutto tra i giovani, la conoscenza e la passione
per l’autore che proprio al Piccolo ha dato vita al
Teatro-Canzone: una vera e propria forma
espressiva che coniuga libertà intellettuale e
responsabilità civile. Con la collaborazione
dell’Ufficio Proposte Culturali del Piccolo Teatro di
Milano, continuano nelle scuole di Milano e della
Regione, le richiestissime Lezioni-Spettacolo per far conoscere alle nuove
generazioni l’attualità del pensiero di Giorgio Gaber.
Piccolo Teatro Strehler / giugno 2016
30° Festival Mix Milano
di cinema gaylesbico e queer culture
organizzato da Associazione Culturale MIX Milano
in collaborazione con MFN Milano Film Network,
la rete dei festival di cinema milanesi
Ideato da Giampaolo Marzi, patrocinato
dall’Assessorato alla Cultura del Comune di
Milano, da dieci anni è ospitato al Teatro Strehler.
Nel 2016 giungerà al trentesimo anno e proporrà i
tradizionali 100 titoli, suddivisi in tre sezioni macro,
lungometraggi, documentari e cortometraggi. Tre giurie formate da esperti e
critici di cinema internazionali e nostrani sceglieranno i migliori, tra tante
anteprime, pellicole all’avanguardia, poliglotte e innovative. Accanto ai film
una serie di appuntamenti off, dalla letteratura alla musica al teatro
perfomativo.
È attualmente in corso la campagna di crowdfunding per il coinvolgimento
del pubblico nel processo produttivo. La cultura è un dono. All or nothing!
Noi ci siamo. I dettagli e gli aggiornamenti al link
www.limoney.it/festivalmixmilano.
Souq Film Festival
Continua la collaborazione tra Fondazione Casa
della carità e il Piccolo con la quarta edizione del
SOUQ Film Festival. La manifestazione, che in tre
edizioni ha proposto al pubblico milanese oltre 50
opere di registi provenienti da tutto il mondo,
nasce per raccontare il tema della sofferenza
urbana, che la Casa della carità si adopera ogni
giorno per alleviare. Il quarto appuntamento è in
programma venerdì 20 e sabato 21 novembre 2015
nell’auditorium del Centro Culturale San Fedele di
Milano. Le iscrizioni al concorso, tramite il quale verranno selezionati i corti
partecipanti, apriranno invece ad inizio estate. Il SOUQ Film Festival 2015 è
un evento promosso dal Centro Studi Sofferenza Urbana della Fondazione
Casa della carità in collaborazione con il Piccolo Teatro e il Centro Culturale
San Fedele. www.souqfilmfestival.net
marzo 2016
100 SINATRA 100
solista ospite Gegè Telesforo
aprile 2016
SICILIAN NIGHT
solisti ospiti Giovanni Mazzarino
e altri esponenti
della scena jazz siciliana
Fondazione Corriere
della Sera
La Fondazione Corriere della Sera prosegue la
collaborazione con il Piccolo Teatro nella stagione
2015/16 partecipando alla nuova edizione
dell’Osservatorio sul presente. A seguito del
progetto Osservatorio sul presente: la legalità
2014, nella quale è stato proposto un ciclo di
incontri in sala Buzzati sulle declinazioni che la
parola “Legalità” suggerisce, per la prossima
stagione teatrale, è in programma una nuova tappa del percorso.
In collaborazione con il Corso di Sociologia della Criminalità Organizzata
dell’Università degli Studi di Milano saranno realizzate letture
e approfondimenti curati da Marco Rampoldi e Nando dalla Chiesa.
Radio24 - Voci d’impresa
e non solo... a teatro
Anche nella stagione 2015/16 le produzioni del
Piccolo Teatro saranno protagoniste di “incursioni”
radiofoniche da e con Radio24. Dal successo della
rassegna Pagine per il futuro della stagione
2012/13 nasce, nelle stagioni successive, il
percorso Storie d’impresa e l’ampia collaborazione
intorno allo spettacolo Lehman Trilogy di Stefano
Massini con la regia di Luca Ronconi, in occasione
del quale, insieme a Borsa italiana, sono stati organizzati incontri, letture e
approfondimenti: è nato un vero e proprio “modello” di narrazione intorno al
mondo dell’impresa con e nel teatro.
Gli Amici del Piccolo
L’impegno degli “Amici del Piccolo” è ancora una
volta quello di approfondire alcuni temi che
ispirano la programmazione del Piccolo Teatro,
sempre più attenta alla grande tradizione e
sensibile alla nuova drammaturgia italiana e
internazionale.
Piccolo Teatro Strehler (Scatola Magica)
autunno 2015–primavera 2016
Piccolo Teatro Strehler (Scatola Magica)
novembre 2015–giugno 2016
Benvenuti al Piccolo
Osservatorio
sul presente
Il mestiere del teatro
a cura di Stefano Guizzi
con Federica Gelosa e Davide Gasparro
produzione Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa
a partire dai 6 anni
produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa
in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano
Due attori nei panni di
“maschere” accolgono il
pubblico in sala, fanno
rivivere gli spazi dove il
Teatro da idea si fa realtà e
svelano al pubblico il lato
nascosto, quanto di ideale
e insieme concreto ci sia
nel mestiere del teatro.
Stefano Guizzi, formatosi
alla Scuola del Piccolo e
tra gli straordinari interpreti
storici di Arlecchino,
costruisce la regia di
questo viaggio nella
passione teatrale, un
itinerario che percorre il
Teatro Strehler dalle aree
“pubbliche” - foyer, sala - agli spazi di lavoro nascosti agli
spettatori, come sartoria, attrezzeria e archivio storico
dove sono custodite immagini, memorie, preziosi
documenti, copioni, mappe sbiadite di una avventurosa
caccia al tesoro.
L’Osservatorio
sul presente
diventa un
appuntamento
fisso, a partire
dal materiale
vivo delle
riflessioni e delle
ricerche
condotte dai
ricercatori e
studenti del
Corso di
Sociologia della criminalità organizzata del professor
Nando dalla Chiesa. Il progetto è nato la scorsa stagione
dall’Università degli Studi di Milano e dal Piccolo Teatro,
come ciclo di appuntamenti e spettacoli che ha visto al
suo centro la produzione di E io dico no. Ogni notte ha
un’alba, regia di Marco Rampoldi. Ogni due mesi da
novembre 2015 a giugno 2016, l’Osservatorio presenterà
quattro spettacoli su temi connessi alla legalità, alle mafie
e alla possibilità di combatterle, raccontando la cronaca
attraverso il linguaggio del teatro.
Il Piccolo e l’Euromediterraneo
Il Piccolo Teatro lavora con le sponde del Sud del Mediterraneo dal 2003/2004,
anno in cui uno sguardo reso maturo dalle condizioni storiche e culturali diede
vita al Festival del Mediterraneo, il cui spirito è poi migrato nel corpo delle
programmazioni. Da allora i legami con realtà di quell’area mediterranea si sono
intensificati, come dimostra la collaborazione con Fadhel Jaïbi e il suo Teatro
Nazionale di Tunisia, che quest’anno si concretizza nell’ospitalità di un nuovo
lavoro del regista, Violence(s), che tocca il cuore della crisi mediorientale.
Diversi altri spettacoli compongono un filone mediterraneo nella stagione
2015/2016 come Odyssey (coproduzione con la Grecia), Credoinunsolodio per il
suo tema “palestinese”, Incendi di Wajdi Mouawad e la Trilogia del Naufragio di
Lina Prosa. Non è un caso che l’incontro con il lavoro di Lina Prosa sia avvenuto
con Lampedusa Beach, che fu scritto nel 2003 e, quando andò in scena a Parigi,
nel 2013, l’immagine scelta per simboleggiare la stagione dedicata alle “identità
in viaggio” era la Porta di Lampedusa di Mimmo Paladino. Lo sguardo verso il
sud non distoglie il Piccolo, Teatro d’Europa, dai vincoli con le radici del
Continente. Anzi, in ogni sede, anche nell’Unione dei Teatri d’Europa di cui è tra i
fondatori, il Piccolo sostiene che l’Europa esiste solo se sa essere “punto di
vista e di azione” sul resto del Mondo. Solo così la cittadinanza europea sarà
reale e unitaria. Un’altra volontà del Tempo, ovvero i 30 anni dalla morte di
Altiero Spinelli, tra i padri dell’ Unione Europea, e i quasi 30 anni dalla nascita del
progetto Erasmus, sono la doppia occasione per dedicare a entrambe le
ricorrenze un articolato appuntamento al Teatro Studio Melato, appuntamento
“riconosciuto” e fatto proprio dalla Commissione Cultura e Istruzione del
Parlamento Europeo presieduto da Silvia Costa.
Europa da Spinelli all’Erasmus: un ponte tra generazioni
Il Parlamento Europeo e il Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa, a 30 anni
della morte di Altiero Spinelli (23 maggio 1986) e in vista dei 30 anni della nascita
del progetto Erasmus (2017), nel novembre 2016 organizzano una giornata al
Piccolo Teatro Studio Melato dedicata al pensiero e al lavoro di uno dei
fondatori dell’Unione e a uno dei più significativi progetti europei dedicato ai
giovani “costruttori del domani”. Nel corso della giornata di novembre 2016,
ponte cronologico tra i due anniversari, ospiti internazionali avranno modo di
raccontare l’ideale ponte generazionale tra il valore dei principi e delle radici dei
fondatori e il futuro dell’Unione di oggi sempre più allargata a nuovi confini
EuroMediterranei, con le sfide che ne conseguono. «La federazione europea
non si propone di colorare in questo o quel modo un potere esistente. È la
sobria proposta di creare un potere democratico europeo - parole proprie di
Altiero Spinelli. Ma non possiamo costruire il nostro futuro se non conosciamo il
passato e le radici del sogno europeo. L’Unione Europea è un progetto che ha
coinvolto tre generazioni di giovani: i padri fondatori che l’hanno concepita, i
giovani del Dopoguerra che hanno vissuto i primi passi della Comunità e la
riunificazione seguita alla caduta del Muro di Berlino e i giovani di oggi, i primi
veri ‘nativi europei’. Ma dobbiamo ancora lavorare sul processo democratico, la
cittadinanza, l’integrazione economica e politica e la solidarietà, unica via per
affrontare le nuove sfide globali. Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni,
Ursula Hirschmann e Ada Rossi sono stati protagonisti autentici della
europeismo, lavorando per il sogno di un’Europa unita durante i giorni più bui
della storia del nostro continente. Le loro figure rappresentano l’esempio
concreto di come una utopia politica può diventare realtà, e dovrebbero essere
riconosciuti dalle nuove generazioni come icone». (Silvia Costa, Presidente della
Commissione cultura e istruzione del Parlamento Europeo). Questi sono gli altri
i progetti che hanno preso corpo, nell’orizzonte dello sguardo
euromediterraneo, come impegni del Piccolo Teatro:
Passepartout per il Teatro
Tra i progetti di formazione internazionali uno fra tutti “traduce” l’impegno del
Piccolo nel promuovere una concreta idea di libera circolazione degli artisti in
Europa e nel mondo: Passepartout per il Teatro. Ispirandosi a un modello di
“Erasmus della Cultura”, il progetto si rivolge a giovani talenti del teatro - artisti,
esperti di produzione e comunicazione, under 35, di lingue e culture diverse che, alternando momenti di mobilità transnazionale e di residenza al Piccolo,
potranno conseguire un vero e proprio “Passepartout del Teatro e della cultura”.
Il progetto si innesta in un solido percorso nella formazione internazionale già
intrapreso dal Piccolo: ne sono esempi Playfestival Internazionale, il programma
Oblomov e le Masterclass euro-mediterranee.
Playfestival Internazionale
Il progetto ha come scopo di far nascere dei Festival per giovani compagnie
under 35 in vari paesi europei e ha come obiettivo la mobilità e la scoperta di
nuovi talenti. Le compagnie selezionate dai Teatri membri dell’Unione dei Teatri
d’Europa che aderiscono all’iniziativa, nel 2016 concorreranno con i loro
spettacoli e nei singoli paesi d’appartenenza a Playfestival Nazionali. Nel 2017
gli spettacoli vincitori dei Playfestival Nazionali gareggeranno tra loro al Piccolo
Teatro e successivamente avranno la possibilità di circuitare nei vari teatri
europei. Nel 2015 sono previsti due momenti preparatori al progetto triennale: il
primo a maggio; il secondo a novembre, dove i Teatri che partecipano al
progetto saranno invitati a Milano ad assistere allo spettacolo vincitore del
Playfestival Nazionale 2015 all’interno della stagione teatrale del Piccolo.
Hanno già aderito: lo Yugoslavian Theatre di Belgrado (Serbia), il Teatro
Ungherese di Cluj, il Teatro Bulandra (Romania), il Teatro Nazionale di Atene
(Grecia), il Teatro Laboratorio Sfumato di Sofia (Bulgaria), il Teatro Nazionale di
Lussemburgo, il Teatro Nazionale Sao Joao di Porto (Portogallo), il Teatro
Habima di Tel Aviv (Israele).
Masterclass euro-mediterranee
Fra le collaborazioni che il Piccolo intrattiene dal 2003 con teatri e giovani
compagnie, al già noto rapporto quasi decennale con Fadhel Jaïbi e, ora, con il
teatro Nazionale di Tunisi, si aggiungono le masterclass in programma con AlHarah Performing Arts Training Center-PARC di Beit Jala – Palestina, la prima
accademia per la formazione dei mestieri dello spettacolo di tutto il paese.
Sono previsti due momenti di formazione: il primo a giugno 2015, con
masterclass internazionali che il Piccolo organizzerà in Palestina con i suoi
tecnici professionisti in disegno luci, sartoria e organizzazione dello spettacolo.
Il secondo a gennaio-febbraio 2016, quando il Piccolo accoglierà due giovani
studenti del PARC a Milano per uno stage formativo in vari reparti del Teatro. In
programma anche laboratori con giovani compagnie egiziane con cui il Piccolo
lavora dal 2004.
Edizioni Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa. Direttore Comunicazione e Marketing Lanfranco Li Cauli. Responsabile editoriale Eleonora Vasta. Redazione Katia
Cusin. Progetto grafico Emilio Fioravanti G&R Associati. Elaborazione grafica Davide Notarantonio notstudio.eu. Hanno collaborato Carlo Maria Cella, Silvia Colombo,
Valentina Cravino, Silvia Finotti. Stampa La Litotipo s.r.l. Settimo Milanese (Mi) maggio 2015.
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