Piccolo Teatro Piccolo Teatro Strehler Studio Melato Grassi Piccolo Teatro 5S 6 settembre 7 8 M G 10 V 9-20 settembre 10-20 settembre 10-11 settembre MilanoFilmFestival Francesco Le donne gelose 4M Carlo Goldoni Giorgio Sangati 7 S 8 D Lampedusa Beach 3D Lina Prosa 4L 7 novembre Giordano Bruno M 10-22 novembre M Non ti pago 11 SLAVA’S SNOWSHOW Piccolo Teatro Piccolo Teatro Piccolo Teatro Strehler Studio Melato Grassi 27 dicembre 6 gennaio 1 M 1-13 marzo Il gatto con gli stivali 2M Carlo Colla & Figli 4V 3G La morte di Danton Georg Büchner Piccolo Teatro Questa sera si recita a soggetto Luigi Pirandello Federico Tiezzi 3M Damiano Michieletto 6D 6V A tua immagine 7G L 7S 8 M 8 9S 9M 10 D G 11 L 10 11 5G 8-20 marzo 8 La barca dei comici 9L 3-8 maggio 11 12 S 12 G Lampedusa Snow 13 D 13 V 13 M Gabbiano 13 D 13 V Lina Prosa L S G L 14 S 15 M 15 D 14 15 M 16 M 17 G 18 V 14 15 settembre 14 15 V 15 D MITO-Akhnaten Philip Glass 14 16 Stefano Massini/ Paolo Rossi/ 17 D Giampiero Solari Giampiero Solari S L 16 Anton Čechov Carmelo Rifici 17 G 17-20 marzo 17 M 17-29 maggio 18 V Scuola di Ballo Accademia Teatro alla Scala 18 M 19 G Il ritorno di Casanova 20 V Arthur Schnitzler Federico Tiezzi 17 M 17-29 novembre 18 M Bella e Fiera 18 19 S 19 G Laura Curino Emiliano Bronzino 19 M 19 S D 20 V M D 21 S 20 18 settembre MITO-Jazz L 21 22 M 22-27 settembre 22 D 23 M Il registro dei peccati 23 L G 24 25 V 26 S 27 D 28 29 Moni Ovadia L M 25 M 26 G 27 V 28 S 29 D 24 novembre 6 dicembre 1G 2-3 ottobre 2V Le Kung-Fu 24 M 25 V 25 M 26 S 26 G 27 D 27 V L 28 S M D 24 L 26 M 26-31 gennaio 27 M 27-31 gennaio Virgilio brucia 28 G Gaudeamus 29 V 30 L 31 D G 31 M 1V 1-10 aprile 1 M 2-7 febbraio 2S La prova 2G Darling 3D Pascal Rambert 3V 31 3M 6 6-31 ottobre 6 7 M Odyssey 7 L 8 G 8 M 9 V 9 M Natale in casa Cupiello 7 dicembre Eduardo De Filippo Fausto Russo Alesi Jazz al Piccolo Il Prezzo 4 G Arthur Miller Massimo Popolizio (Ipotesi per un’Orestea) ricci/forte 5V 6S 4 febbraio - 24 marzo 4L Questa sera si recita a soggetto 5M 8 V 8M S 9G 9-21 febbraio 9 Calderón 10 D 10 V L S G Pier Paolo Pasolini Francesco Saponaro 11 11 11 12 L 12 S 12-20 dicembre 12 V 12 M 13 S 13 M 14 D G 15 L 14 15 G 16 V Operetta burlesca Emma Dante 14 15 M 16 M Lo Schiaccianoci Scuola di Ballo Accademia Teatro alla Scala 16 M 17 G 18 D 18 V 18 19 L 19 S 19 20 D 20 William Shakespeare Declan Donnellan 21 L 20 20-25 ottobre 21 M Incendi 22 G 23 V 24 S 25 D 26 27 Wajdi Mouawad Guido De Monticelli M G 30 V 31 S 22 24 25 V 26 S 27 ottobre - 4 novembre 27 D Carlo Goldoni Giorgio Sangati Trilogia del naufragio 22 29 Lina Prosa 30 M M 31 G L 23 M 23-28 febbraio dicembre 28 L 28 10 gennaio Lampedusa Beach Winter’s Tale D 21 M G V S 23 M Le donne gelose L 28 M 29 22 ottobre 22 novembre 17 M 17-21 febbraio G SLAVA’S SNOWSHOW 11 14 17 S M 24 M 7 minuti 25 G Stefano Massini Alessandro Gassman 15 V 16 S 18 14 M 14-24 giugno Shakespeare 2.016 15 M Laura Pasetti 17 V 16 G 18 S 19 aprile - 11 giugno 19 D 20 L’opera da tre soldi 20 L 21 M Bertolt Brecht Damiano Michieletto 22 M 22 23 S 23 G D 24 V L 25 S 24 25 26 27 S Il gatto con gli stivali 28 D 28 G L V 26 M 27 M 29 30 S Macbeth Carlo Colla & Figli Wordsandsounds M V Orari delle biglietterie Biglietteria Teatro Strehler Largo Greppi 2, MM2 Lanza (lun/sab 9.45-18.45; dom 13-18.30) Biglietteria Telefonica 848.800.304 (lun/sab 9.45-18.45; dom 10-17) 10 - 19 giugno 13 L 19 21 L’opera da tre soldi 13-30 aprile M 27 dicembre 6 gennaio 29 11 L G Info e biglietti su www.piccoloteatro.org Per contattarci [email protected] 19 aprile - 11 giugno 12 D 17 D V Carlo Colla & Figli 7M 7 9 10 M L 6L Roberto Saviano Mimmo Borrelli G M V 13 D SANGHENAPULE 6 8 10 G 13-18 ottobre 5D L D M 5-24 aprile M 7 Luigi Pirandello Federico Tiezzi Iscriviti alla Community del Piccolo, su www.piccoloteatro.org. Riceverai costantemente la segnalazione di tutte le offerte attive. Brecht 4 S Bertolt Damiano Michieletto D 10 S 13 M 29 30 M Stefano Massini Manuela Mandracchia/ Sandra Toffolatti/ 4-20 dicembre Mariangeles Torres D 29 Lev Dodin 2 M 2-14 febbraio 5S 28 Simone Derai 30 S 1-20 dicembre M Emma Dante 23 L G Credoinunsolodio 5L Robert Wilson 23 M D 2M 4V Le Sorelle Macaluso 23 S 1L 4D 6-11 ottobre 21 22 D 1M G Dieudonné Niangouna 3 S 21 26-29 aprile 26 D Milano per Gaber 27 L 28 M 29 M 30 G Piccolo Teatro Strehler Largo Greppi. Piccolo Teatro Studio Melato via Rivoli 6. Piccolo Teatro Grassi via Rovello 2. I mezzi pubblici per raggiungerci: tram 1, 2, 4, 12, 14, 16, 27; autobus 57, 61 MM linea 1 (Cordusio, Cairoli); MM linea 2 (Lanza). Posti riservati e servizi per ipoudenti, ipovedenti e non vedenti Gli spettatori con deficit uditivi e visivi possono acquistare posti dedicati in tutte e tre le sale del Piccolo (Strehler, Grassi e Studio Melato) presso la biglietteria del Teatro Strehler o chiamando la biglietteria telefonica. Presso le biglietterie serali dei tre Teatri sono disponibili programmi e fogli di sala stampati in caratteri speciali per facilitare la lettura agli spettatori ipovedenti, oltre a fogli e programmi di sala trascritti in braille per gli spettatori non vedenti, realizzati grazie alla collaborazione con l’Istituto dei Ciechi di Milano. S 22 M 25 Botho Strauss Peter Stein L 22 V 24 Il parco (Der Park) 20 G 21 30 L 30 M 3 24 M 20 L 16 L 16 M Un teatro, tre sedi Posti riservati per carrozzine Per gli spettatori con deficit motori dotati di carrozzina e per i relativi accompagnatori, il Piccolo mette a disposizione nelle tre sale (Strehler, Grassi e Studio Melato) posti acquistabili presso la biglietteria del Teatro Strehler o attraverso la biglietteria telefonica, visualizzabili alla pagina: www.piccoloteatro.org/Posti-riservati-percarrozzine. 10-15 maggio 12-24 gennaio Molière: la recita di Versailles Carlo Goldoni Giorgio Strehler Trilogia del naufragio M 12 M 12-24 gennaio Luca De Filippo 3-22 maggio D 12 G Eduardo De Filippo Compagnia San Patrignano 12 S Piccolo Teatro I giganti Arlecchino della montagna servitore di due padroni Luigi Pirandello Roberto Latini 10 M Carlo Goldoni Stefano de Luca V L’opera da tre soldi 4 M Bertolt Brecht 6M V Studio Melato Grassi 1D 19 aprile - 11 giugno 6-7 novembre Davide Gorla Piccolo Teatro Strehler 2L 5 S Mario Martone 7 Piccolo Teatro 4 febbraio - 24 marzo 5M 9 L Antonine Gindt TRAMEDAUTORE 10 povero 11 Studio Melato Grassi 3M Francesco Filidei 9M Piccolo Teatro Strehler dicembre 1 V 28 10 gennaio 6V MITO-Colla 7 settembre MITO-Jazz L Piccolo Teatro 2S 5G Fadhel Jaïbi 6D Piccolo Teatro 27 ottobre - 4 novembre 3G Violence(s) Studio Melato Grassi Trilogia del naufragio 1D 2L 4-5 settembre Piccolo Teatro Strehler 22 ottobre 22 novembre 1M 2M 4V Piccolo Teatro Aterballetto Orario estivo LUGLIO Biglietteria Teatro Strehler lun/sab 9.45-18.45, dom chiuso Biglietteria Teatro Studio Melato dom 5 e 19 luglio un’ora prima dello spettacolo e solo per lo spettacolo delle ore 16 Biglietteria telefonica lun/sab 9.45-18.45, dom 5 e 19 luglio 10-17 (solo per lo spettacolo delle ore 16); dom 12 e 26 luglio chiuso AGOSTO Biglietteria Teatro Strehler chiuso Chiostro Nina Vinchi sab 1, 15 e dom 16 chiuso dal 2 al 31 agosto, aperto dalle 13 alle 21 (anche servizio informazioni) Biglietteria telefonica sab 1 agosto 9.45-18.45 - Dal 2 al 31 agosto chiuso NOVITÀ dal 9 maggio al 31 luglio nuovo Info point da lunedì a venerdì dalle 13 fino a un’ora prma dello spettacolo in scena / sabato: 10.45/15 Legenda Produzioni Festival Ospitalità Collaterali Spettacoli in abbonamento stagione 2015/2016 Abbonarsi è facile Abbonamento Quartetto il più economico. Abbonamento Oro senza limitazioni. Numero di tagliandi a scelta fra 4, 8 e 16. Piccolo Teatro Strehler Piccolo Teatro Studio Melato Piccolo Teatro Grassi Largo Greppi (MM 2 Lanza) Via Rivoli 6 (MM 2 Lanza) Via Rovello 2 (MM 1 Cordusio, Cairoli) 6 - 31 ottobre 2015 10 - 22 novembre 2015 Odyssey* PROD di S. Armitage, regia R. Wilson (pag. 11) 4 - 5 settembre 2015 Non ti pago 10 - 11 settembre 2015 OSP di E. De Filippo, regia L. De Filippo (pag. 17) 24 novembre - 6 dicembre 2015 Der Park di B. Strauss, regia P. Stein (pag. 17) 12 - 20 dicembre 2015 28 dicembre - 10 gennaio 2016 OSP Lo Schiaccianoci OSP Scuola di Ballo Accademia Scala (pag. 18) SLAVA’S SNOWSHOW 12 - 24 gennaio 2016 Iliade, mito e guerra** 27 - 31 gennaio 2016 Gaudeamus C’era una volta... ** 17 - 21 febbraio 2016 Winter’s Tale 23 - 28 febbraio 2016 7 minuti 1 - 13 marzo 2016 La morte di Danton 17 - 20 marzo 2016 Serata Scuola di Ballo 14 - 24 giugno 2016 Virgilio brucia* Darling (Ipotesi per un’Orestea)OSP Operetta burlesca OSP 27 ottobre - 4 novembre 2015 Lampedusa Beach* di e regia di Lina Prosa (pag. 14) OSP PlayFestival - A tua immagine**OSP 17 - 29 novembre 2015 Bella e Fiera PROD di L. Curino, regia E. Bronzino (pag. 15) Natale in casa Cupiello PROD di E. De Filippo, regia F. Russo Alesi (pag. 18) 8 - 20 marzo 2016 La barca dei comici* PROD da C. Goldoni, regia S. de Luca (pag. 29) 4 febbraio - 24 marzo 2016 Questa sera si recita a soggetto PROD La prova 5 - 24 aprile 2016 PROD di M. Borrelli e R. Saviano, regia M. Borrelli (pag. 31) 3 - 22 maggio 2016 Arlecchino servitore di due padroni 3 - 8 maggio 2016 WORDSANDSOUNDS:** SHAKESPEARE 2.016 PROD (pag. 30) #SonsofGod, The Merry Wives of Windsor illiam Breakfast with Shakespeare, regia L. Pasetti I giganti della montagna OSP L’opera da tre soldi* 10 - 15 maggio 2016 Lampedusa Snow* Classic 8 spettacoli di D. Gorla, regia E. Ballardini G. D. D’Imperio - D. Gorla (pag. 16) di L. Pirandello, regia F. Tiezzi (pag. 26) di e diretto da P. Rambert (pag. 29) SANGHENAPULE PROD Classic: almeno 4 titoli a piacere tra le produzioni del Piccolo, libera scelta tra le ospitalità italiane e la possibilità di vedere non più di due spettacoli della serie Festival. € 148 Giovani e anziani € 126 Passport 16 spettacoli Passport: almeno 4 titoli a piacere tra le produzioni del Piccolo, libera scelta tra le ospitalità italiane e la possibilità di vedere non più di due spettacoli della serie Festival. di C. Goldoni, regia Giorgio Strehler (pag. 33) 10 - 19 giugno 2016 € 120 € 88 OSP di W. Mouawad, regia G. De Monticelli (pag. 14) 4 - 20 dicembre 2015 OSP € 84 Giovani e anziani € 66 Quartetto Oro: libera scelta tra tutti gli spettacoli in cartellone, può essere utilizzato anche come carnet di tagliandi per vedere gli spettacoli in compagnia. Nessun vincolo di prenotazione: è possibile prenotare subito tutti gli spettacoli. Incendi* OSP di P.P. Pasolini, regia F. Saponaro (pag. 25) 1 - 10 aprile 2016 Quartetto: almeno 2 titoli a piacere tra le produzioni del Piccolo, libera scelta tra le ospitalità italiane e la possibilità di vedere non più di due spettacoli della serie Festival. OSP di e regia di E. Dante (pag. 12) OSP Macbeth Carlo Colla & Figli (pag. 34) di L. Pirandello, regia R. Latini (pag. 33) Aterballetto al Piccolo 13 - 18 ottobre 2015 Il gatto con gli stivali* PROD Le sorelle Macaluso Calderón OSP di G. Büchner, regia M. Martone (pag. 28) PROD di B. Brecht e K. Weill, regia D. Michieletto (pag. 32) OSP 9 - 21 febbraio 2016 13 - 30 aprile 2016 19 aprile - 11 giugno 2016 Le Kung - Fu* Quartetto 4 spettacoli di e regia di E. Dante (pag. 12) di ricci/forte, regia S. Ricci (pag. 24) OSP di S. Massini, regia A. Gassmann (pag. 25) OSP Scuola di Ballo Accademia Scala (pag. 28) 6 - 11 ottobre 2015 di AAVV, regia S. Derai (pag. 23) OSP FEST di W. Shakespeare, regia D. Donnellan (pag. 27) Credoinunsolodio PROD di S. Massini, regia M. Mandracchia S. Toffolatti - M. Torres (pag. 20) Gabbiano OSP di e regia di D. Niangouna (pag. 12) 6 - 7 novembre 2015 26 - 31 gennaio 2016 2 - 7 febbraio 2016 di e regia di F. Albanese (pag. 25) 2 - 3 ottobre 2015 di A. Cechov, regia C. Rifici (pag. 21) Il prezzo 16 - 28 febbraio 2016 (Scatola Magica) OSP Carlo Colla & Figli (pag. 19) FEST OSP di H. Pinter, regia M. Popolizio (pag. 24) Francesco povero** 20 - 25 ottobre 2015 12 - 24 gennaio 2016 OSP di G. Scardoni da Omero, regia S. Scherini (pag. 22) di S. Kaledin, regia L. Dodin (pag. 23) 2 - 14 febbraio 2016 1 - 20 dicembre 2015 Il registro dei peccati di e regia di M. Ovadia (pag. 10) 22 ottobre - 22 novembre 2015 Le donne gelose PROD di C. Goldoni, regia G. Sangati (pag. 13) Molière: la recita di Versailles OSP 12 - 31 gennaio 2016 (Scatola Magica) 22 - 27 settembre 2015 di e regia di P. Conversano (pag. 10) 27 dicembre - 6 gennaio 2016 di S. Massini, regia G. Solari (pag. 22) FEST scritto e diretto da Fadhel Jaïbi (pag. 9) FEST di e regia di S. Polunin (pag. 19) Violence(s)* OSP € 216 Giovani e anziani € 200 Classic Oro: libera scelta tra tutti gli spettacoli in cartellone, può essere utilizzato anche come carnet di tagliandi per vedere gli spettacoli in compagnia. Nessun vincolo di prenotazione: è possibile prenotare subito tutti gli spettacoli. € 216 € 166 Passport Oro: libera scelta tra tutti gli spettacoli in cartellone, può essere utilizzato anche come carnet di tagliandi per vedere gli spettacoli in compagnia. Nessun vincolo di prenotazione: è possibile prenotare subito tutti gli spettacoli. € 400 € 320 di e regia di L. Prosa (pag. 14) OSP Hanno diritto ad abbonamenti a prezzo ridotto i giovani al di sotto dei 25 anni e gli anziani oltre il 65° anno. (pag. 35) 17 - 29 maggio 2016 Il ritorno di Casanova OSP di A. Schnitzler, regia F. Tiezzi (pag. 34) Prezzi e tipologie spettacoli Spettacoli Stagione Spettacoli Festival Platea € 33 € 40 Riduz € 21 € 23 Balconata € 26 € 32 Riduz € 18 € 20 *Prezzo Speciale 1 **Prezzo Speciale 2 € 25 € 10 € 20 € 22 € 10 € 17 6 * Prezzo Festival, ma tagliando abbonamento valido per la categoria produzioni Abbonamenti e biglietti stagione 2015/16 Gli abbonamenti si possono acquistare dal 3 giugno 2015; i biglietti dal 1° luglio 2015 presso: • Biglietteria Teatro Strehler, Largo Greppi 2, MM2 Lanza (lun/sab 9.45-18.45; dom 13-18.30) • Biglietteria Telefonica, 848.800.304 (lun/sab 9.45-18.45; dom 10-17) Orario estivo di entrambi i servizi cfr pagina 5 • sul sito internet www.piccoloteatro.org (solo biglietti) Gli orari degli spettacoli (salvo diversa indicazione) sono: martedì, giovedì e sabato h 19.30; mercoledì e venerdì h 20.30; domenica h 16. Biglietti e abbonamenti per gruppi organizzati Biglietti e abbonamenti a prezzo speciale per le scuole e il pubblico organizzato disponibili presso Settore Promozione Pubblico e Proposte Culturali del Piccolo Teatro di Milano tel. 02.72.333.216, mail [email protected] 7 Piccolo Teatro Grassi 6–18 ottobre 2015 Piccolo Teatro Studio Melato 22 ottobre–22 novembre 2015 6–11 ottobre 2015 Le donne gelose Le sorelle Macaluso di Carlo Goldoni regia Giorgio Sangati scene Marco Rossi costumi Gianluca Sbicca, luci Claudio De Pace trucco e acconciature Aldo Signoretti con (in ordine alfabetico) Fausto Cabra, Leonardo De Colle, Elisa Fedrizzi, Ruggero Franceschini, Sara Lazzaro, Valentina Picello, Paolo Pierobon, Marta Richeldi, Sandra Toffolatti testo e regia Emma Dante con Serena Barone, Elena Borgogni, Sandro Maria Campagna, Italia Carroccio, Davide Celona, Marcella Colaianni, Alessandra Fazzino, Daniela Macaluso, Leonarda Saffi, Stephanie Taillandier luci Cristian Zucaro, armature Gaetano Lo Monaco Celano, produzione Teatro Stabile di Napoli, Théâtre National (Bruxelles), Festival d’Avignon, Folkteatern (Göteborg) in partenariato con Teatrul National Radu Stanca de Sibiu in collaborazione con Atto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione Europea. L’autore è il solo responsabile di questa comunicazione e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute in dialetto veneziano con sovratitoli in italiano sovratitoli in inglese 13–18 ottobre 2015 Operetta burlesca testo e regia Emma Dante con Viola Carinci, Roberto Galbo, Francesco Guida, Carmine Maringola coreografie Davide Celona luci Cristian Zucaro produzione Compagnia Sud Costa Occidentale Dopo lo straordinario successo nella stagione 2013/2014 e il Premio Ubu 2014 come migliore spettacolo, Le sorelle Macaluso torna in via Rovello come parte di un dittico che consolida il legame di Emma Dante con il Piccolo. Secondo spettacolo in cartellone è Operetta burlesca, «storia di Pietro - spiega la Dante - un ragazzo della provincia meridionale, nato femmina ai piedi del Vesuvio, che parla in falsetto, ha un corpo sbagliato e un animo passionale, influenzato dal vulcano». Emma Dante racconta il Sud, la diversità e la marginalità, una fisicità “sbagliata” e tanto più prepotente, capace di raccontare storie al di là delle parole. Piccolo Teatro Grassi 2–3 ottobre 2015 Le Kung-Fu testo, regia, scene e interpretazione Dieudonné Niangouna collaborazione artistica Laetitia Ajanohun luci Laurent Vergnaud; video Wolfgang Korewin direzione tecnica e suono Nicolas Barrot produzione delegata Le Grand Gardon Blanc / Cie Les Bruits de la Rue / Les Laboratoires d’Aubervilliers, con il sostegno di Région Île-de-France per la residenza del drammaturgo Dieudonné Niangouna presso i Laboratoires d’Aubervilliers; La Cie Les Bruits de la Rue è supportata dal Ministère de la Culture et de la Communication, DRAC Île-de-France. Kung Fu è appositamente riallestito in ciascuna città in cui venga presentato. Coprodotturi per tali riallestimenti sono: Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa; Francophonies en Limousin à Limoges et Luzège en Corrèze à Tulle; Théâtre des Salins, scène nationale de Martigues; Künstlerhaus Mousonturm, Francfort; Bonlieu, scène nationale Annecy ; Théâtre Vidy-Lausanne in occasione di Expo 2015 e nel quadro della stagione artistica “La Francia in scena” lo spettacolo è coprodotto con Le Grand Gardon Blanc, Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa, con il sostegno di Ambasciata di Francia in Italia, Institut français d’Italie spettacolo in francese con sovratitoli in italiano 12 Teatro e cinema si fondono in questo spettacolo in cui l’autore e protagonista racconta l’infanzia in Congo, con un padre insegnante, pazzo per il cinema. Dalla Francia, il Professor Niangouna porta in Africa tantissimi VHS con film di ogni genere da guardare con il figlio, sognando di farne un cineasta. Tra tutte, il ragazzino ama le pellicole che parlano di kung-fu. Il padre gli promette di inviarlo in Cina a imparare la tecnica dei monaci shaolin. Poi, insieme, gireranno dei film di kung-fu congolese. Il Professor Niangouna muore prima di realizzare il progetto; Dieudonné non diverrà un regista di cinema, bensì un uomo di teatro. Tuttavia, il cinema gli consente di “fare il suo kung-fu”, il percorso tra fantasia e realtà che ogni appassionato della settima arte costruisce a partire dai fotogrammi dei film che hanno accompagnato gli eventi della vita. ©Bortolo Sacchi, Carnevale a Venezia (Improvviso, 1927-28), Collezione Adriana Bonato Zanardi sovratitoli in inglese Le donne gelose è la prima commedia che Goldoni scrive interamente in veneziano. L’attenzione dell’autore si concentra su una zona circoscritta della città, un vicinato, un periodo preciso, gli ultimi giorni di carnevale, e su un’unica classe sociale di bottegai e mercanti, piccoli borghesi già sulla soglia dell’impoverimento. «È un mondo chiuso – spiega Sangati claustrofobico, senza contatti con l’esterno, autoreferenziale, segnato prima ancora che dalla crisi economica da una deriva morale che trascina i protagonisti in un vortice di dipendenza patologica dal gioco, in un turbine di gelosie e invidie deliranti. I rapporti umani sono miseri, ipocriti; le relazioni corrose, ammuffite, perennemente condizionate da motivi economici; l’intimità è squallida, segnata da insulti e botte. Imperano il culto del denaro e una fiducia ossessiva nell’azzardo: solo la sorte infatti può alleviare l’angoscia di (ri)cadere nella miseria, ma si tratta di un sollievo temporaneo per un mondo dal destino ormai segnato. Nessuno lavora, ma le energie si sprecano, tutti si affannano, si inseguono, si consumano, senza trovare una via d’uscita, come in un labirinto in cui si gira a vuoto e si ritorna sempre al punto di partenza». Goldoni alterna in un montaggio compulsivo interni ed esterni, alto e basso, privato e pubblico: si avverte nel testo una sconnessione, un disordine, l’entropia di una cultura che ha perso definitivamente la sua centralità. Al campiello come luogo di incontro, di scontro, ma anche di festa, si sostituisce il mestissimo Ridotto dove ognuno, protetto dall’anonimato della maschera, può spiare gli altri sperando di non essere riconosciuto. «È una Venezia anomala, scura, silenziosa – continua il regista – semideserta. Perfino il Carnevale rimane sullo sfondo, confinato fuori scena. La festa per eccellenza del rovesciamento, in cui si può fingere di essere ciò che non si è, non può coinvolgere un ceto che può rovesciarsi solo nel proprio vuoto di valori. L’unico piacere (sadico) per i protagonisti sembra derivare dalla contemplazione delle disgrazie altrui. È il trionfo di un individualismo suicida: non a caso questa generazione non ha figli, al limite allievi addestrati ad affrontare un mondo che non fa sconti». 13 Piccolo Teatro Grassi 27 ottobre–4 novembre 2015 Lampedusa Beach Trilogia del Naufragio Piccolo Teatro Grassi 17–29 novembre 2015 Bella e Fiera di Laura Curino, regia Emiliano Bronzino scene Marco Rossi, costumi Gianluca Sbicca, luci Claudio De Pace con Pasquale Di Filippo, Sergio Leone, Bruna Rossi (cast in via di completamento) produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa in collaborazione con Fiera di Milano Laura Curino è una delle voci più vive e significative del teatro di narrazione applicato, negli ultimi anni, dopo lo straordinario successo del dittico sulla famiglia Olivetti, alla celebrazione del genio, della fantasia, dell’operosità, dell’intraprendenza del popolo italiano. Il suo viaggio, curioso e incantato, nella storia d’Italia, dal “cane a sei zampe” di Eni, al design italiano, fino ai 150 del Politecnico, si ferma ora alla stazione di Fiera Milano, per raccontarla in uno spettacolo diretto da Emiliano Bronzino, allievo di Ronconi, che ritorna al Piccolo per firmare questa messa in scena dopo il successo del suo Zio Vanja nella scorsa stagione. «Il Piccolo Teatro di Milano è il luogo esatto dove mettere in scena questo progetto - spiega Emiliano Bronzino - poiché è luogo profondamente legato alla città e allo stesso tempo fortemente e necessariamente internazionale, universale». Racconta la Curino: «Rappresenteremo la Fiera della città nel Teatro della città e, come la parola “fiera” suggerisce, sarà una festa e una storia della quale andare “fieri”. Lo spettacolo è il rito laico dove rappresentare le storie e le emozioni al pubblico. Senza il pubblico non c’è il teatro, senza Milano non c’è Fiera: attraverseremo Milano. Vorrei raccontare persone coraggiose, anticonformiste, originali, mi piacerebbe raccontare di persone dalla schiena dritta, e che dritta la tengono anche a costo di sembrare altere. Non è superbia, è che cercano di alzare lo sguardo il più alto possibile per vedere più lontano. Mi piacerebbe raccontare di idee nobilmente orgogliose, che abbiano il carattere della lungimiranza, della sfida al futuro. Mi piacerebbe scegliere i protagonisti tra i tanti visitatori, espositori, organizzatori e anche grandi architetti e designer che hanno dato vita ai luoghi della Fiera, le aziende italiane i cui prodotti sono diventati simbolo delle trasformazioni della società. Quante macchine, idee, oggetti che hanno varcato i cancelli della Fiera e sono andati in giro a parlare di noi al mondo? Volti e voci che compongono il ritratto di una contemporaneità operosa che non si arrende all’individualismo, alla libera circolazione della tristezza, alla virtualità come assenza di responsabilità. Ecco: più che un C’era una volta… vorrei che fosse un Ci sarà una volta, domani». L’Archivio Storico di Fondazione Fiera Milano è ricco di documenti preziosi, attraverso lo spettacolo il pubblico avrà accesso a quella miniera di storie e di volti, di percorsi, significati, invenzioni e prodotti che si intrecciano con la Storia dagli anni 20 in poi. ©Leda Terrana testo e regia Lina Prosa con Elisa Lucarelli scene, luci e immagini Paolo Calafiore costumi Mela Dell’Erba produzione Teatro Biondo Stabile di Palermo foglio di sala con sinossi in italiano e inglese Lampedusa Beach è il primo dei tre testi che compongono la Trilogia del Naufragio di Lina Prosa. Scritto nel 2003 è stato prodotto e messo in scena nel 2013, a Parigi, dalla Comédie-Française. Si tratta di un intenso monologo sull’emigrazione clandestina, la testimonianza di Shauba, una giovane africana naufragata al largo di Lampedusa. Inghiottita dal mare, racconta la sua esperienza: il sogno di una vita migliore, l’ingiustizia del mondo, ma anche il suo rapporto primordiale con l’acqua, con la sua identità mediterranea. «La parola annegata di Shauba - spiega Lina Prosa - dà vita a un’odissea sott’acqua in cui la fine, l’arrivo al fondo, è un respiro lungo elevato a racconto». Lampedusa Snow Trilogia del Naufragio ©Leda Terrana testo e regia Lina Prosa scene, luci e video design Paolo Calafiore costumi Mela Dell’Erba con Federico Lima Roque produzione Teatro Biondo Stabile di Palermo Piccolo Teatro Grassi 20–25 ottobre 2015 Incendi di Wajdi Mouawad traduzione Caterina Gozzi regia Guido De Monticelli scene Fausto Dappiè musiche Alessandro Olla video Francesco Deiana costumi Stefania Grilli disegno luci Loïc François Hamelin con Maria Grazia Bodio, Lia Careddu, Agnese Fois, Corrado Giannetti, Paolo Meloni, Marta Proietti Orzella, Cesare Saliu, Giorgia Senesi, Marco Spiga, Maria Grazia Sughi, Leonardo Tomasi, Luigi Tontoranelli Dopo Lampedusa Beach, Lampedusa Snow è il secondo capitolo della Trilogia del Naufragio ad essere messo in scena al Piccolo, questa volta al Teatro Studio Melato. Il terzo atto, Lampedusa Way, sarà programmato nella stagione 16/17. Andato in scena con successo alla Comédie-Française tra gennaio e febbraio 2014, anche Lampedusa Snow, come il precedente, è ispirato a un fatto di cronaca. È il racconto in prima persona di un’odissea tragica. Alcuni anni fa, a causa del sovraffollamento del centro di accoglienza di Lampedusa, alcuni profughi vennero trasferiti in un altro centro, a circa 1800 metri di altitudine. Mohamed è uno di questi migranti: con indosso una felpa usata, troppo grande per lui, il giovane ingegnere africano, stanco dell’attesa che sembra non dover finire mai, decide di cercare un varco per raggiungere l’altro versante del monte. Dopo l’immersione negli abissi di Shauba, il pubblico assiste alla sofferta ascensione di Mohamed, il quale, dopo un surreale incontro con un partigiano che gli parla della rivoluzione e gli canta Bella ciao, sempre più ansimante, viene avvolto dal freddo e dalla neve fino all’ultimo soffio di vita. Il teatro francese ha recentemente prodotto l’intera Trilogia per la regia della stessa autrice. Libanese naturalizzato canadese, Wajdi Mouawad è autore di Il sangue delle promesse, tetralogia (o quartetto) dedicata alla memoria, di cui questo è il secondo testo. Due gemelli, Jeanne e Simon, due giovani d’oggi che vivono in Canada, alla morte della madre compiono un lungo viaggio verso il mistero della loro origine. Tutto nasce dall’apertura del testamento: un silenzio ostinato ed enigmatico aveva accompagnato la donna negli ultimi anni. In lei era l’indicibile. A ciascuno dei due ha lasciato una lettera: destinata l’una al padre che credevano morto, l’altra al fratello di cui ignoravano l’esistenza. La vicenda si fa inchiesta, enigma da sciogliere, in un paese lontano, tra guerre fratricide. La pièce è alla base dello splendido film La donna che canta di Denis Villeneuve. 14 ©Fausto Dappiè produzione Sardegna Teatro sovratitolato in inglese a cura di Prescott Studio e Montclair State University, NJ, USA nell’ambito del progetto “Tradurre voci attraverso i continenti” La costruzione del padiglione della meccanica ©Archivio Storico Fondazione Fiera Milano Piccolo Teatro Studio Melato 10–15 maggio 2016 15 Giordano Bruno 24° Festival di Milano Musica Opera in due parti e dodici scene di Francesco Filide libretto di Stefano Busellato direttore Léo Warynski, regia Antoine Gindt scenografia Elise Capdenat luci Daniel Levy, costumi Fanny Brouste con Lionel Peintre (Giordano Bruno), Jeff Martin (Inquisitore I), Ivan Ludlow (Inquisitore II), Guilhem Terrail (Papa Clemens VIII) e dodici voci soliste Remix Ensemble Casa da Música Produzione T&M-Paris, Casa da Música di Porto, Festival Musica di Strasburgo, T2G – Théâtre de Gennevilliers, Théâtre de Caen, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia spettacolo presentato da Milano Musica in coproduzione con il Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa nell’ambito del 24° Festival di Milano Musica Piccolo Teatro Strehler 10– 22 novembre 2015 Giordano Bruno, opera in musica su un filosofo e pensatore rivoluzionario, uomo di religione e martire della Chiesa, non poteva che nascere come un intreccio di profili e di culture. Il libretto è di Stefano Busellato, tratto da testi originali di Giordano Bruno. La musica è di Francesco Filidei, compositore che si stacca per stile e linguaggio dal coro delle nuove generazioni, quest’anno segnalato dal Premio Abbiati dell’Associazione Critici Musicali Italiani. «L’immagine di Bruno sul rogo, il suo corpo che tocca il legno ardente è al centro dell’opera - spiega Filidei -. La prima idea era di lavorare in un contesto operistico come lo si intende nel repertorio classico. […] Ho poi imposto una struttura di dodici scene e il contrasto fra le scene cosiddette filosofiche, dove si espongono le diverse tesi di Bruno, e quelle processuali, dove si segue la cronologia storica, dall’arresto al supplizio. […] Le ho immaginate come luoghi della memoria, ciascuna associata a un’immagine, a un colore. Bisogna attendere l’undicesima, la scena del rogo, per ritrovare tutte le note delle scene precedenti, dove tutti i colori si mescolano, dove infine si distrugge quello che è stato costruito. Nelle mie opere c’è sempre un principio distruttivo. Voglio superare la bellezza rendendo la materia aggressiva, perché sia interessante, perché ponga domande». di Eduardo De Filippo regia Luca De Filippo con Luca De Filippo, Carolina Rosi, Nicola Di Pinto, Massimo De Matteo e (in ordine alfabetico) Giovanni Allocca, Federica Altamura, Carmen Annibale, Gianni Cannavacciuolo, Andrea Cioffi, Viola Forestiero, Paola Fulciniti scene Gianmaurizio Fercioni costumi Silvia Polidori musiche Nicola Piovani luci Stefano Stacchini produzione La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo Continuando il lavoro di approfondimento sulla drammaturgia di Eduardo, Luca De Filippo sceglie Non ti pago, commedia tra le più brillanti del repertorio eduardiano che lo stesso grande drammaturgo napoletano ha definito «una commedia molto comica che secondo me è la più tragica che io abbia mai scritto». La commedia parla di sogni, vincite al lotto, superstizioni e credenze popolari di un’umanità dolente e sfaccendata, che nella cruda realtà quotidiana fatta di paure, angosce e miseria non rinuncia alla speranza, all’illusione, all’ingenua attesa di un colpo di fortuna che determini un futuro migliore. Protagonista è Ferdinando Quagliolo, gestore di un botteghino del lotto a Napoli, accanito giocatore eccezionalmente sfortunato. Al contrario il suo impiegato e futuro genero Mario Bertolini, interpretando i sogni, colleziona vincite su vincite fino ad arrivare a “fare quaterna” con i numeri dati in sogno dal defunto padre del suo datore di lavoro. Accecato da una feroce invidia Don Ferdinando si rifiuta di pagargli la vincita e rivendica il diritto di incassare la somma per sé sostenendo che lo spirito di suo padre avrebbe commesso un involontario scambio di persona recandosi per errore nella vecchia abitazione della famiglia Quagliolo dove ora risiede il giovane Bertolini. A tua immagine Piccolo Teatro Grassi 6–7 novembre 2015 Piccolo Teatro Strehler 24 novembre – 6 dicembre 2015 Spettacolo vincitore Playfestival 2014 Segnalazione speciale Premio Scenario 2009 Premio dello spettatore per il miglior spettacolo stagione 2009-2010 Vincitore Argot Off 2011 progetto drammaturgico Davide Gorla diretto e interpretato da Enrico Ballardini, Giulia Diletta D’Imperio, Davide Gorla musiche originali Enrico Ballardini, disegno luci Monica Gorla scene e costumi Odemà produzione Odemà - Milano Der Park di Botho Strauss dal Sogno di Shakespeare traduzione Roberto Menin, regia Peter Stein con Alessandro Averone, Mauro Avogadro, Carlo Bellamio, Martin Chishimba, Maddalena Crippa, Michele De Paola, Arianna Di Stefano, Gianluigi Fogacci, Paolo Graziosi, Pia Lanciotti, Laurence Mazzoni, Andrea Nicolini, Silvia Pernarella, Graziano Piazza, Daniele Santisi, Fabio Sartor scenografo Ferdinand Woegerbauer, costumista Annamaria Heinreich lighting designer Joachim Barth, musiche originali Massimiliano Gagliardi produzione Teatro di Roma ©Costanza Maremmi Vincitore della seconda edizione di PlayFestival, il concorso organizzato da ATIR Teatro Ringhiera in collaborazione con Piccolo Teatro di Milano, riservato a compagnie emergenti under 40, lo spettacolo racconta la vicenda di una triade straordinaria. Circondati dalle nebbie di un non luogo, ci troviamo dinnanzi a individui altolocatissimi. Il primo è venuto per chieder conto al padre di quali siano i doveri ed i privilegi che comporta questo essere figlio suo. Il secondo, il padre, sembra tergiversare dinnanzi a queste richieste. Infine il terzo è venuto perché anch’egli può trarre degli interessi da questa unione. Ed è proprio il terzo personaggio, questo diavolo, un po’ triste e un po’ ironico ad introdurci in un quadro familiare terribile: quello di Lui, di Dio e di suo figlio Gesù. Parla di un Dio pessimo, ambizioso e insensibile più di chiunque altro alla pena ed al dolore. Unico scopo, dominare sulle genti. Ben venga se utile, il sacrificio dell’unico figlio e altre nefandezze tali da far sperare il diavolo stesso, che non venga attribuita a lui la colpa di tutto questo. 16 Non ti pago Der Park è una tragicommedia che Boto Strauss scrisse appositamente per Peter Stein nel 1983 e che fu messa in scena dalla Schaubühne am Lehniner Platz, per la regia dello stesso Stein, nel 1984 con Bruno Ganz e Jutta Lampe. La storia è incentrata intorno ad Oberon e Titania che, nella speranza di ricondurre l’umanità alla riconquista dell’armonia perduta, fanno visita di notte ad un parco cittadino. Un gioco poetico di metamorfosi dove si dipingono scene impietose della società in un parco, completamente frainteso dagli dei che credono di essere in uno spazio mitico mentre invece si tratta solo di una natura fortemente umanizzata. Scriveva Franco Quadri: «Un’allegoria dei giorni nostri, nel trasferire il Sogno al Tiergarten di Berlino o al Central Park di New York, che ricalca i temi consueti di Strauss, magari con qualche ambizione in più nei riferimenti classici». ©Serafino Amato Piccolo Teatro Strehler 7 novembre 2015 17 Natale in casa Cupiello SLAVA’S SNOWSHOW di Eduardo De Filippo adattamento e regia Fausto Russo Alesi con Fausto Russo Alesi scene Marco Rossi, luci Claudio De Pace, musiche Giovanni Vitaletti produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa creato e messo in scena da SLAVA www.slavasnowshow.com Tournée italiana organizzata da ATER – Associazione Teatrale Emilia Romagna in collaborazione con SLAVA e Gwenael Allan www.slavasnowshow.it lo spettacolo è consigliato a partire dagli 8 anni Piccolo Teatro Strehler 12–20 dicembre 2015 Lo Schiaccianoci 18 Uno spettacolo che continua a stupire ed emozionare, divertire e far sognare: è SLAVA’S SNOWSHOW un grande classico delle feste natalizie al Piccolo. Gioia, buonumore e un pizzico di malinconia si rincorrono sul palcoscenico con i fiocchi di neve, le bolle di sapone e i palloncini colorati sospinti da un vento di tempesta o fatti rimbalzare tra il palcoscenico e la platea in un gioco che coinvolge i clown e il pubblico. Uno spettacolo per tutti, perché anche gli adulti tornano bambini trascinati dalla vitalità degli artisti che alternano gag e comicità esplosiva a momenti di poesia struggente e malinconica. E allora, che il pubblico segua ancora una volta il Clown giallo e i suoi compagni in un’avventura che non finisce mai… come i palloncini, come la neve. Piccolo Teatro Studio Melato 27 dicembre 2015 – 6 gennaio 2016 Un titolo intramontabile della storia del balletto, la favola natalizia per eccellenza, ovvero Schiaccianoci, torna a grande richiesta al Teatro Strehler. Creata da Frédéric Olivieri per i giovani talenti della Scuola di Ballo Accademia Teatro alla Scala, questa coreografia rappresenta un banco di prova importante che va ad arricchire l’esperienza quotidiana di studio degli allievi. «Schiaccianoci è particolarmente adatto per i nostri giovani danzatori – ha detto Frédéric Olivieri. - Le sequenze delle scene e del quadro del primo atto, i numerosi personaggi e le danze e il gran passo a due del secondo atto consentono loro di esprimersi sia tecnicamente che artisticamente, mettendo in luce tutto il loro potenziale di futuri professionisti». Il gatto con gli stivali fiaba in due tempi di Carlo II Colla tratto dall’omonima fiaba di Charles Perrault musica Felice Camesasca, scene Achille Lualdi costumi Carlo II Colla ed Eugenio Monti Colla, realizzati dalla Sartoria della Associazione Grupporiani marionettisti Eugenio Monti Colla, Franco Citterio, Maria Grazia Citterio, Piero Corbella, Camillo Cosulich, Debora Coviello, Cecilia Di Marco, Tiziano Marcolegio, Sheila Perego, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette voci recitanti (in ordine alfabetico): Marco Balbi, Roberto Carusi, Maria Grazia Citterio, Carla Colla, Claudio Colombo, Silvia Colzani, Agostino De Berti, Maurizio Dotti, Ombretta Franzini, Lisa Mazzotti, Gianni Quillico luci Franco Citterio regia Eugenio Monti Colla produzione ASSOCIAZIONE GRUPPORIANI Comune di Milano – Cultura – Teatro convenzionato ©Giulia Vigo coreografia Frédéric Olivieri, da Lev Ivanov Ivanovic musica Pëtr Il’ic Ciajkovskij scene e costumi Roberta Guidi di Bagno Scuola di Ballo Accademia Teatro alla Scala ©Masiar Pasquali È un appuntamento ormai consueto dicembre al Piccolo con Natale in casa Cupiello nell’originalissimo “assolo” di Fausto Russo Alesi. Dopo il Natale 2012 e Natale 2013, al Teatro Studio Melato, e una lunga e fortunata tournée in Italia, lo spettacolo torna a dicembre 2015, questa volta nella sala storica di via Rovello. «È con gioia, paura, emozionata curiosità e una buona dose di follia che mi sono avventurato alla scoperta del teatro di Eduardo De Filippo» spiega Fausto Russo Alesi. «Questa versione solitaria della commedia mi è sembrata un modo possibile, una chiave d’accesso per incontrare l’arte e il linguaggio di Eduardo. Ho la sensazione di trovarmi davanti a un meraviglioso spartito musicale, un vibrante veicolo di comunicazione, profondità e poesia». Lo spettacolo è stato anche parte delle celebrazioni che il Piccolo ha riservato al trentennale dalla scomparsa di Eduardo (1900-1984). NatalealPiccolo Piccolo Teatro Strehler 28 dicembre 2015 –10 gennaio 2016 ©Véronique Vial Piccolo Teatro Grassi 4–20 dicembre 2015 Il gatto con gli stivali è, con Excelsior, uno dei maggiori successi della Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli: rappresentato per la prima volta nel 1911, è rimasto in scena al Teatro Girolamo di Milano fino al 1957 (anno di chiusura del celebre teatro, una vera e propria “bomboniera” a misura di marionette) e, dalla sua ripresa, nel 1987, conta oltre quattrocento repliche in Italia e in Europa. Tratto dall’omonima fiaba di Charles Perrault ma “ripensato” da Carlo II Colla per le marionette in forma di féerie (ovvero con parti recitate alternate alle parti cantate e alle parti musicali), Il gatto con gli stivali è uno spettacolo ricco e fastoso, con una messinscena capace di restituire il senso del fiabesco, sottolineato dalla musica scritta appositamente da Felice Camesasca. Uno spettacolo ironico e sorprendente, capace di divertire adulti e bambini. 19 di Anton Čechov regia Carmelo Rifici scene Margherita Palli costumi Margherita Baldoni musiche Zeno Gabaglio luci Jean Luc Chammonat con Fausto Russo Alesi, Giovanni Crippa, Ruggero Dondi, Mariangela Granelli, Igor Horvat, Emiliano Masala, Maria Pilar Pérez Aspa, Giorgia Senesi, Anahi Traversi e con la amorevole partecipazione di Antonio Ballerio Maspero coproduzione Piccolo Teatro di Milano, LuganoInScena in collaborazione con LAC Lugano Arte e Cultura, Teatro Sociale di Bellinzona coproduzione internazionale ©Mauro De Santis di Stefano Massini diretto e interpretato da Manuela Mandracchia, Sandra Toffolatti, Mariangeles Torres scene Mauro De Santis musiche Francesco Santalucia movimenti Marco Angelilli produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa Gabbiano 20 «Perché Gabbiano?», si chiede per primo Carmelo Rifici. «Intanto è un classico e questo mi permette di lavorare sulla memoria di un testo che ho sempre amato. In secondo luogo mi viene da dire che Gabbiano parla di cose che tutti sanno: di rapporti familiari, di conflitti e di delusioni, senza averne consapevolezza. “Čechov è talmente semplice che fa paura”, diceva Gor’kij. Nel Gabbiano tutti si rappresentano, anzi sono tutti ossessionati dalla rappresentazione. Si impegnano a vivere una vita che non è la loro e tentano di eternarla, di renderla un presente continuo. Non sarà perché tentano disperatamente di fermare la vita e di bloccare dentro di loro il sinistro desiderio di voler uscire, di volare via per fare parte di qualcosa di più grande? Teatro e mistero, verità e sogno. Non a caso i protagonisti sono attori, scrittori, registi, e l’umanità che gira intorno a loro, fatta di contadini, di lavoratori, non sogna altro che d’essere attori e scrittori. Ossessione della rappresentazione di sé. I personaggi recitano su un palcoscenico che si specchia in un lago che mostra a sua volta la loro misera umanità e l’incapacità di volare alto. Il lago li attrae verso il basso. Il lago: il latino Lacus significa cavità, spaccatura, incavo riempito d’acqua, che lega anche con lákkos, cavità, pozzo. Se la parola fosse presa nel suo significato simbolico, potremmo dire che chi vive vicino ad un lago vive su una spaccatura, su un baratro. Il lago, quindi, condiziona le vite di chi lo abita. L’incavo è però riempito d’acqua dolce, piatta, che fa da specchio. Per questo, spesso, il Lago diventa anche sinonimo di occhio: l’occhio (profondo) dentro il quale ci si specchia. Il teatro è il grande specchio del mondo. Non potrebbe essere che il lago e il teatro in Čechov siano la stessa cosa? Non potrebbe essere che è la rappresentazione a spingere l’uomo verso il baratro e a impedirgli di spiccare il volo verso l’alto?». Lo spettacolo nasce dopo la nomina di Carmelo Rifici a direttore del Teatro di Lugano: egli si trova nella straordinaria condizione di inaugurare un nuovo teatro che si specchia nel lago della città, proprio come Kostantin che inizia la sua avventura di scrittore costruendo un teatrino sulla riva del lago di casa. Il teatro si chiama LAC: in francese lago. dicembre/gennaio Credoinunsolodio Piccolo Teatro Studio Melato 12–24 gennaio 2016 Credo in un solo Dio o Credo in un sol Odio: si può leggere in entrambi i modi il titolo della nuova produzione del Piccolo Teatro che coniuga il talento drammaturgico di Stefano Massini e quello registico-interpretativo di Manuela Mandracchia, Sandra Toffolatti, Mariangeles Torres, un ensemble già segnalatosi per due spettacoli di successo come Roma ore 11 e Troiane. Tre ritratti di donna, tre culture, tre religioni, tre percorsi di vita. Le loro storie procedono parallele, all’apparenza inconciliabili, eppure destinate fino dall’inizio a un epilogo comune, nel grande labirinto della cosiddetta Terra Santa, in cui il tritolo si infiamma con la facilità dei fuochi d’artificio, e le paure si insinuano nel sangue come iniettate in endovena. Eden Golan, docente di storia ebraica. Mina Wilkinson, più o meno nascostamente in forza a un esercito straniero. E infine Shirin Akhras, ventenne studentessa palestinese. I loro punti di vista si intrecciano e si allontanano, fra improvvisi rischiosissimi incontri e vertiginose contrapposizioni, sfiorando talvolta il brivido inconsulto di una perfetta sintonia. Ma non è consentito combattere dalla stessa parte, sulla scacchiera in cui tutto vive di contrapposizioni. In una drammaturgia condotta su tre binari narrativi senza mai dialogo, la vicenda si nutre di echi e di rimandi, convergenze e antitesi, e dopo un crescendo inarrestabile culmina nel fuoco purificante e maledetto dell’ennesimo sacrificio. Credo in un solodio, che va in scena in prima assoluta al Piccolo Teatro nella Stagione 2015/2016, è un testo scritto da Stefano Massini nel 2010, prima dei sanguinosi eventi che hanno ancor più infiammato la storia recente araboisraeliana. Frutto di un profondo studio della situazione e delle motivazioni, l’opera procede con un meccanismo a orologeria, fitto di capovolgimenti e di cambi repentini di punto di vista, lasciando come sempre al pubblico ogni giudizio e ogni conclusione. Un mosaico di sensazioni, riflessioni e stati d’animo, rappresentati in un puzzle di solitudini, laddove niente è più spiazzante che l’assoluto eterno confronto con i propri ideali e le proprie credenze. Ne nasce una drammaturgia incoerente, contraddittoria, sempre lontana dal chiarimento, appesa al filo di un equilibrio impossibile e di un appuntamento in eterno rimandato. ©Masiar Pasquali Piccolo Teatro Studio Melato 1–20 dicembre 2015 21 Piccolo Teatro Strehler 27–31 gennaio 2016 Molière: la recita di Versailles Gaudeamus novità di Stefano Massini, Paolo Rossi, Giampiero Solari regia Giampiero Solari scene e costumi Elisabetta Gabbioneta luci Gigi Saccomandi con Paolo Rossi, Lucia Vasini, Fulvio Falzarano, Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciani, Stefano Bembi, Mariaberta Blasko, Riccardo Zini, Irene Villa, Karoline Comarella, Paolo Grossi canzoni originali Gianmaria Testa musiche eseguite dal vivo I Virtuosi del Carso produzione Teatro Stabile di Bolzano dal racconto Battaglione di costruzione di Segeij Kaledin adattamento e regia Lev Dodin assistente alla regia Oleg Dmitriev scene Alexei Porai-Koshits collaborazione artistica Valery Galendeev produzione Maly Teatr San Pietroburgo ©Viktor Vassiliev Iliade, mito e guerra Virgilio brucia da Omero, drammaturgia di Giovanna Scardoni, con Nicola Ciaffoni, regia di Stefano Scherini light designer Anna Merlo, scene Gregorio Zurla, costumi Giada Masi produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa in collaborazione con Associazione Culturale Mitmacher a partire dagli 11 anni con Marco Menegoni, Gayanée Movsisyan, Massimiliano Briarava, Moreno Callegari, Marta Kolega, Gloria Lindeman, Paola Dallan, Monica Tonietto, Artemio Tosello, Emanuela Guizzon con la partecipazione straordinaria di Marco Cavalcoli regia di Simone Derai, drammaturgia di Simone Derai, Patrizia Vercesi costumi Serena Bussolaro, Simone Derai scene Simone Derai, Luisa Fabris video Simone Derai, Giulio Favotto musiche Mauro Martinuz testi ispirati dalle opere di Publio Virgilio Marone, Hermann Broch, Emmanuel Carrère, Danilo Kiš, Alessandro Barchiesi, Alessandro Fo, Joyce Carol Oates produzione Anagoor 2014 in coproduzione con Festival delle Colline Torinesi, Centrale Fies, Operaestate Festival Veneto, University of Zagreb-Student Centre in Zagreb-Culture of Change Anagoor è parte di Fies Factory e APAP-Performing Europe 22 ©Derai Piccolo Teatro Studio Melato 26–31 gennaio 2016 ©Linda Faccenda Piccolo Teatro Strehler (Scatola Magica) 12–31 gennaio 2016 I versi di Omero attraverso gli occhi dell’archeologo Heinrich Schliemann, famoso per aver scoperto la mitica città di Troia, permetteranno di scoprire i luoghi che sono stati teatro della guerra più leggendaria della storia e di dare vita agli spettri di tutte le guerre da essa generati. Oltre a raccontare i fatti contenuti nel poema, lo spettacolo ripercorre il filo rosso della storia che collega mito, epica e narrazione al presente: cambia il linguaggio, cambiano le modalità comunicative, cambiano le guerre, ma i temi che riguardano l’uomo sono destinati a non invecchiare mai. È lo spettacolo cult del Maly Teatr di San Pietroburgo e consacrò Lev Dodin sui palcoscenici di tutto il mondo. Gaudeamus debuttò nel 1990, all’indomani dell’abbattimento del muro di Berlino, mentre nell’est europeo soffiava il vento della perestrojka. Oggi torna in scena in una versione del tutto rinnovata, a partire dal cast, composto dagli attori del Maly e da allievi appena diplomati all’Accademia Teatrale di San Pietroburgo di cui Dodin dirige il dipartimento di recitazione. Protagonista di Gaudeamus (il titolo rimanda a una celebre canzone della goliardia universitaria medievale) è un piccolo contingente militare. In un susseguirsi di scene poetiche e insieme violente, delicatissime ma anche devastanti, Dodin all’epoca intese descrivere l’insensatezza della vita militare - e della guerra - la violenza esercitata dal sistema sul singolo, la crudeltà della vita tout-court. Oggi, a un quarto di secolo dal debutto, lo spettacolo è stato riallestito con attori giovani e giovanissimi «Alcuni di loro non erano nati - spiega Dodin - o lo erano appena quando lo spettacolo fece la sua comparsa sulle scene. Si sono appena diplomati all’Accademia, non hanno conosciuto direttamente l’Unione Sovietica né la perestrojka, possiedono un immaginario collettivo altro, rispetto a chi li ha preceduti nei ruoli. Gaudeamus è uno spettacolo che parla dell’essere umano, degli esseri umani, dei rapporti che li legano gli uni agli altri, del loro modo di rapportarsi al sistema, qualunque esso sia, giusto o ingiusto. Pertanto questa nuova versione del mio spettacolo viaggia nella direzione di una mancanza di significato della vita in senso atemporale e universale, sicché alcuni momenti, se vogliamo, acquisiscono un realismo e una violenza ancora più crudi: quel che si vede in scena è il circo della vita». ©Gioia Casale In L’improvvisazione di Versailles (L’Impromptu de Versailles), commedia scritta nel 1663, Molière, con l’intento di fondare la nuova commedia di carattere e di costume, riassume l’esperienza del teatro comico italiano e in particolare della commedia dell’arte, ritenendo necessario realizzare opere che attraggano il pubblico, non soltanto quello della corte e di Parigi, ma anche la “platea che si lascia coinvolgere”. La riscrittura dell’opera, firmata da Stefano Massini, Paolo Rossi e Giampiero Solari, si prefigge di approfondire l’arte comica, fondendo tradizione e attualità con rigore e poesia. Ne nasce una divertente rappresentazione della vita quotidiana dei teatranti, alla ricerca del capolavoro, tra brani tratti dalle commedie più celebri e stralci della biografia straordinariamente affascinante del grande capocomico francese. Un viaggio nel teatro, nelle opere e nella biografia di Molière, il racconto del dietro le quinte di una compagnia in prova che deve allestire uno spettacolo in tutta fretta, una nuova commedia che mette a confronto in un gioco di specchi temporali ed esistenziali il lavoro e la vita del capocomico Molière e del personaggio capocomico Paolo Rossi. spettacolo in russo con sovratitoli in italiano gennaio Piccolo Teatro Strehler 12–24 gennaio 2016 Poesia e potere, bellezza e violenza, memoria e consenso: con Virgilio brucia la compagnia Anagoor affronta questi temi in una prospettiva spiazzante. Sulla figura di Virgilio infatti grava il pregiudizio di essere un poeta al servizio dell’ideologia imperiale, in cui Anagoor però individua delle incrinature: punto d’attacco due libri dell’Eneide, quelli che Virgilio lesse ad Augusto, e dove sono narrati la violenza della distruzione di Ilio, il viaggio nell’oltretomba, cesura definitiva con il passato relegato a memoria. Così Virgilio brucia diventa l’occasione per squadernare quel rapporto tra arte e potere, la funzione della cultura e della memoria, la guerra imperiale, la violenza e il rapporto di Virgilio, figlio di contadini mantovani, con la natura, elemento che spesso appare sia nelle opere del poeta latino che nelle creazioni della compagnia. Una identificazione di Virgilio con Enea, cadenzata sia da musiche corali eseguite dal vivo sia da antichissime tradizioni europee ed extraeuropee, che racchiudono la magia di quegli aedi che per primi cantarono l’epopea di Troia e dei troiani, fino al minimalismo contemporaneo di John Tavener. 23 di Arthur Miller traduzione di Masolino D’Amico scene Maurizio Balò costumi Gianluca Sbicca luci Pasquale Mari regia Massimo Popolizio direzione artistica Umberto Orsini con Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Alvia Reale, Elia Schilton produzione Compagnia Orsini Calderón di Pier Paolo Pasolini regia Francesco Saponaro scene e costumi Lino Fiorito con Andrea Renzi (cast in via di definizione) e la partecipazione filmata di Anna Bonaiuto produzione Teatri Uniti in collaborazione con Università della Calabria Il testo di Arthur Miller fotografa con spietata lucidità e amara compassione le conseguenze della devastante crisi economica avvenuta negli Stati Uniti nel ‘29. Figli di un padre che ha subito drammaticamente la crisi, due fratelli si incontrano dopo alcuni anni dalla sua morte per sgomberare un appartamento, che sta per essere demolito, in cui sono accumulati i mobili e gli oggetti raccolti dal padre nel corso della vita. Un vecchio broker è chiamato per stabilirne il prezzo. Da questo semplice spunto emergono tutte le incomprensioni e le menzogne che la paura della perdita improvvisa del benessere può esercitare su chi si dibatte nella crisi. Miller tratta il tema con la consueta maestria, facendoci scoprire un capolavoro che, pur venendo da lontano, ci porta ai nostri giorni così pieni di incertezze. «In Calderón - spiega Francesco Saponaro - ispirato a La vida es sueño, i personaggi dell’opera originale agiscono nella Spagna franchista del 1967, correlativo oggettivo del nostro presente, consegnato dalla storia al crollo definitivo dei sogni e delle utopie. Il dramma è pervaso dal dubbio e dallo smarrimento, dal rapporto feroce tra individuo e potere, in una costante alternanza fra realtà e allucinazione. A fare da sfondo alla vicenda è il capolavoro Las Meninas di Velázquez, dipinto prepotente e ambiguo, che rimanda al profondo rapporto dell’autore con le arti figurative. È questa trasversalità dei linguaggi - che continua ad attraversare il mio lavoro con Teatri Uniti - ad affascinarmi, perché porta a fare i conti con i riferimenti espressivi di cui è carica l’intera poetica di Pasolini e a spingere la messa in scena sul versante del dialogo tra cinema e teatro, a partire dalla scelta degli interpreti tra cui spiccano Anna Bonaiuto e Andrea Renzi». Piccolo Teatro Strehler–Scatola Magica 16–28 febbraio 2016 ©Attilio Marasco Il prezzo (The Price) Piccolo Teatro Studio Melato 9–21 febbraio 2016 ©foto Orsini Filippo Milani Piccolo Teatro Strehler 2–14 febbraio 2016 C’era una volta... Miti Dei Stelle e Pianeti dell’Universo di e con Flavio Albanese produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa a partire dai 6 anni «I primi miti me li raccontava mio padre», ricorda Flavio Albanese. «Guardando il cielo, nella speranza di vedere combattere i tre giganti dalle 100 braccia o scorgere Atena e Crono, cominciai ad avere l’impressione di sentire una voce che continuava i racconti di mio padre… sono le storie che raccontano le stelle. Galilei, Newton, Einstein, Hawking… filosofi, scienziati, poeti… chissà se anche loro hanno sentito quella voce che sento io, ancora oggi». Un viaggio nei misteri dell’universo: dalle stelle ai pianeti, dalle galassie al buio infinito. Dal mito alle scoperte con i primi strumenti ottici, fino alle ultime teorie scientifiche. Darling (Ipotesi per un’Orestea) drammaturgia ricci/forte con Anna Gualdo, Giuseppe Sartori, Piersten Leirom, Gabriel Da Costa movimenti Marco Angelilli elementi scenici Francesco Ghisu costumi Gianluca Falaschi suono Thomas Giorgi assistente alla regia Liliana Laera regia Stefano Ricci produzione Romaeuropa Festival e Snaporazverein in co-produzione con Théâtre MC93 Bobigny/Festival Standard Ideal, CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, Festival delle Colline Torinesi Piccolo Teatro Strehler 23–28 febbraio 2016 7 minuti 24 ©Piero Tauro Un nuovo atto della cosmogonia disegnata dai due dioscuri della scena italiana, come sempre attraversata dal corto-circuito tra presente e mito. Scrivono ricci/forte: «Gli orrori dell’Orestea, indipendentemente dalla domanda se siano o meno così lontani dai simboli che ci vivono addosso, possono restituirci attraverso l’incubo una nuova piattaforma solida sulla quale poggiare le speranze di un futuro?». Eschilo e ricci/forte, genesi e ipercontemporaneo, Artaud e l’hard rock dei Led Zeppelin, sovrapposizioni intertestuali sonore e fisiche, tutte tese a scansionare una lisergia che serva da bussola per rintracciare traiettorie. di Stefano Massini uno spettacolo di Alessandro Gassmann con Ottavia Piccolo e Paola Di Meglio, Silvia Piovan, Olga Rossi, Balkissa Maiga, Stefania Ugomari Di Blas, Cecilia Di Giuli, Eleonora Bolla, Vittoria Corallo, Arianna Ancarani, Stella Piccioni scenografia Gianluca Amodio, costumi Lauretta Salvagnin, light designer Marco Palmieri, musiche originali Pivio&Aldo de Scalzi, videografie Marco Schiavoni produzione Fondazione Emilia Romagna Teatro, Teatro Stabile dell’Umbria, Teatro Stabile del Veneto Undici donne – è Ottavia Piccolo a “guidarle” – in balia della paura di perdere il lavoro sono costrette ad uno sforzo eroico di raziocinio per non cedere alla legge della necessità che la dirigenza della loro fabbrica tenta di usare come strumento di un tacito ricatto, per offuscare la loro dignità e indebolire i diritti acquisiti. Questo il nucleo quanto mai attuale di 7 minuti , la cui vicenda ispirata ad una storia vera sembra aver esercitato un eguale potere sia su Stefano Massini, sia su Alessandro Gassmann. «Ci sono storie che ti vengono a cercare. Sembra che facciano davvero di tutto per essere raccontate, per essere scritte» ha detto Stefano Massini. «7 minuti di Stefano Massini, basato su un episodio realmente accaduto in una fabbrica francese è, in questo passaggio storico, il testo che andavo cercando» ha aggiunto Alessandro Gassman. ©De Martini Piccolo Teatro Studio Melato 2–7 febbraio 2016 25 Piccolo Teatro Grassi 4 febbraio–24 marzo 2016 Questa sera si recita a soggetto di Luigi Pirandello drammaturgia Sandro Lombardi e Federico Tiezzi regia Federico Tiezzi scene Marco Rossi costumi Gianluca Sbicca e Giovanna Buzzi luci Gianni Pollini con (in ordine alfabetico) Nicola Ciaffoni, Francesca Ciocchetti, Francesco Colella, Elena Ghiaurov, Luigi Lo Cascio, Massimo Verdastro (cast in via di completamento) produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa 26 Piccolo Teatro Strehler 17–21 febbraio 2016 «Nel 1929, anno in cui vide la luce Questa sera si recita a soggetto – annota Federico Tiezzi –, l’Europa era devastata da una terribile crisi economica. In Germania, immagine reale ma pare tratta da un testo di Brecht, si andava a comprare il pane con pacchi di marchi senza quasi più valore. Oltreoceano, crollava Wall Street. Il testo di Pirandello non parla di questo: ma si muove su quello sfondo, con quel rumore di fondo. Il testo si basa, come avviene anche per molti altri drammi di Pirandello, su una novella Leonora addio! del 1910 in cui si racconta di Mommina innamorata del Trovatore di Verdi e tenuta prigioniera dalla gelosia del marito Rico Verri. Ma il soggetto vero del testo è l’imprevedibilità di ciò che accade sulla scena quando si inizia a provare uno spettacolo e un regista /demiurgo entra in conflitto con attori/creature, tanto da costituirne in più scene il correlativo oggettivo. Gli attori sono gli insetti che un regista entomologo studia sotto la sua lente d’ingrandimento. La natura di Questa sera si recita a soggetto consente di pensarlo teatralmente come un grande trattato di regia, un “sistema di sistemi” teatrali, una relazione di diverse funzioni registiche. Molti teatri sono infatti contenuti in questo testo: il teatro brechtiano, quello naturalistico (e i due lottano l’uno con l’altro), la farsa, il dramma sentimentale, l’opera lirica (continui i riferimenti operistici anche nella trama), nella terza parte si presagisce addirittura il teatro di poesia di Eliot e Pasolini. Questa sera si recita a soggetto è la terza opera della trilogia del cosiddetto teatro nel teatro. Ma, se nelle prime due opere della Trilogia, Sei personaggi e Ciascuno a suo modo, la teatralità è concepita come tentativo di salvezza rispetto alla vita, in Questa sera... il teatro è un’illusione che viene spazzata via. La vita si riprende il suo spazio. Se il teatro cerca di stilizzarla, ne riceve una controspinta. Il teatro ammutolisce. Il testo mostra alla fine il suo grido bergmaniano, uno strazio; anche il ragionamento diventa doloroso. Lo spettacolo vorrei che somigliasse a un trattato scientifico. Hinkfuss, il regista mago al quale gli attori si ribellano, compone un trattato matematico sulla regia, intesa come ciò che apre ferite all’interno di un testo, all’interno del teatro. Una sorta di Galileo novecentesco che scrive sulla pagina bianca del palcoscenico il suo trattato scientifico su cosa sia il teatro, la regia… Una delle caratteristiche di Questa sera si recita a soggetto è la decostruzione del linguaggio, la frantumazione delle frasi, l’inciampo del periodo, l’esplosione della sintassi: in tutto questo vedo una speciale malattia dei personaggi, specchio di quella crisi economica e sociale che frantumò il mondo a partire dal finire degli anni venti del ’900. Un universo sociale, economico e linguistico prossimo al disastro, all’afasia». Winter’s Tale di William Shakespeare, regia Declan Donnellan coproduzione Cheek by Jowl; Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa; Barbican, London; Les Gémeaux/Scène Nationale-Sceaux; Grand Théâtre de Luxembourg; Centro Dramático Nacional, Madrid (INAEM) spettacolo in inglese con sovratitoli in italiano Cheek by Jowl, la compagnia inglese fondata nel 1981 da Declan Donnellan e Nick Ormerod, torna per la terza volta al Piccolo Teatro di Milano con una grande coproduzione internazionale. Dopo il trascinante Cymbeline e il livido Macbeth presentati al Piccolo – rispettivamente nel 2007 e nel 2010 – dal più internazionale dei registi inglesi, che, come scrive il Guardian, riporta linfa vitale ai classici, il fascinoso ensemble onora, nella stagione 2016, il quattrocentesimo anniversario della morte di William Shakespeare con l’allestimento di Winter’s Tale. Acclamato in tutto il mondo, Donnellan ha vinto per tre volte il più ambito premio teatrale inglese: il Laurence Olivier Awards. Con le sue tournée la compagnia ha attraversato più di 380 città e 50 paesi in sei continenti. Donnellan e Ormerod allestirono già, nel 1997, Winter’s Tale per il Maly Drama Theatre di San Pietroburgo, spettacolo che gli guadagnò il prestigioso Golden Mask Award. «Tra le maggiori opere di Shakespeare – spiega Donnellan – Winter’s Tale (Racconto d’inverno), per quanto scritto nello stesso periodo della Tempesta, abbatte tutte le regole che la Tempesta al contrario segue. Unità di tempo, luogo e azione… spariscono, mentre vaghiamo da una corte a una nazione, dall’alto della tragedia al basso della commedia, in un arco di tempo di quattordici anni. Winter’s Tale parla di un re delirante e paranoico, che smembra la propria famiglia. Ma questo è il nuovo Shakespeare, dopo che ha concluso le grandi tragedie e la dura lotta per la redenzione produce barlumi di speranza. L’oscurità iniziale lascia spazio alla gioia, così come il Tempo conduce i personaggi a una conclusione sconvolgente…» 27 La morte di Danton La barca dei comici fantasia teatrale di Stefano de Luca da un episodio dei "Mémoires" di Carlo Goldoni regia Stefano de Luca scene Fabrizio Montecchi, costumi Luisa Spinatelli musiche Fiorenzo Carpi e Marco Mojana luci Claudio De Pace, ombre Nicoletta Garioni e Fabrizio Montecchi con Tommaso Banfi, Marta Comerio, Davide Marranchelli, Tommaso Minniti produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa di Georg Büchner con Giuseppe Battiston, Paolo Pierobon e cast in via di completamento regia Mario Martone produzione Teatro Stabile di Torino/Teatro Nazionale a partire dagli 8 anni Una straordinaria fantasia teatrale per attori e ombre alla quale Stefano de Luca ha dato corpo lavorando sui materiali dei Mémoires di Carlo Goldoni e del copione teatrale di Giorgio Strehler, che all’autobiografia dell’autore veneziano si dedicò fin dagli anni Sessanta senza approdare mai alla scena. Le parole di Strehler ci spiegano l’idea che sta alla base dello spettacolo: «Una storia della giovinezza di Carlo Goldoni, quando una mattina d’aprile partì in un favoloso viaggio per mare assieme a una compagnia di comici. Lì egli conosce per la prima volta tutto: l’amore, le donne, lo stupore, la curiosità per l’umano mondo dei comici, e attraverso di essi, la curiosità per il mondo dell’uomo». L’appuntamento con il teatro, per il giovane Goldoni, è rimandato soltanto di qualche anno: «Carlo, Carletto Goldoni – spiega Stefano de Luca - fuggendo la noia della filosofia scolastica, si affaccia a questo mondo che sarà la sua vita intera, il Teatro. Una vita vissuta nel teatro, la sua. Da quella barca Goldoni non scenderà mai più. Dunque il piccolo viaggio di quell’episodio delle memorie assurge a simbolo dell’intera esistenza dell’autore. C’è un grande mare che noi tutti, piccoli e grandi, dobbiamo attraversare. È il mare dell’esistenza. Tutti abbiamo il nostro viaggio da compiere. In fondo andiamo tutti da “qui” a “là”. Da Rimini a Venezia. Il viaggio è la nostra stessa vita». ©Attilio Marasco Scritto in sole cinque settimane tra il gennaio ed il febbraio del 1835 dallo scrittore ventunenne, in fuga dalle autorità dell’Assia dove era stato coinvolto in una rivolta, La morte di Danton (Dantons Tod) descrive l’atmosfera degli ultimi giorni del Terrore, la caduta di Georges Jacques Danton nel 1794 e l’antagonismo che lo contrappone a Maximilian Robespierre. Il discorso drammatico è concentrato sulla contrapposizione tra i due alfieri della Rivoluzione francese, compagni prima e avversari in seguito, entrambi destinati alla ghigliottina a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro. Danton non crede alla necessità del Terrore e difende una visione del mondo liberale e tollerante, anche se consapevole dei limiti dell’azione rivoluzionaria; il suo antagonista invece incarna la linea giacobina, stoica, intransigente, furiosa. Büchner nutre La morte di Danton di temi tutti rilevanti per il nostro tempo: la natura della rivoluzione, il rapporto tra uomini e donne, l’amicizia, la classe, il determinismo, il materialismo, il ruolo del teatro stesso. Oggetto di rari allestimenti in Italia, La morte di Danton è stato messo in scena da Giorgio Strehler, Jean Vilar e più recentemente da Robert Wilson, Thomas Ostermeier, Christoph Marthaler. Mario Martone dirige per la prima volta al Teatro Stabile di Torino il capolavoro del grande autore tedesco. Piccolo Teatro Strehler 17–20 marzo 2016 Piccolo Teatro Studio Melato 1–10 aprile 2016 Scuola di Ballo Accademia Teatro alla Scala La prova testo, regia e coreografia Pascal Rambert con (in ordine di apparizione) Anna Della Rosa, Laura Marinoni, Luca Lazzareschi, Giovanni Franzoni scene Daniel Jeanneteau, luci Yves Godin, musiche Alexandre Meyer produzione ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione 28 La prova sarà la versione italiana di Répétition, scritto e diretto da Pascal Rambert, di cui sono protagonisti Emmanuelle Béart, Audrey Bonnet, Stanislas Nordey e Denis Podalydès e che ha debuttato lo scorso mese di dicembre al parigino Festival d’Automne e sarà presentato in esclusiva assoluta italiana a Vie Festival nell’autunno 2015. Di Rambert, ERT ha recentemente prodotto la versione italiana di Clôture de l’amour, nel quale Anna Della Rosa e Luca Lazzareschi hanno magistralmente interpretato la cronaca sublime di una separazione annunciata. Questo nuovo lavoro non è più incentrato sul tema dell’amore e della separazione ma riguarda la scrittura e l’atto creativo. E, al centro, l’essere umano, l’artista, confusi, messi a nudo. In La prova ritroviamo dunque Anna Della Rosa e Luca Lazzareschi insieme a Laura Marinoni e Giovanni Franzoni: in una sala prove, due attrici, uno scrittore e un regista assistono all’implosione della loro unione artistica. «Ho visto più verità in alcuni momenti di teatro, danza e letteratura che nella vita stessa. Ho cercato di mostrare questo passaggio costante che caratterizza il mestiere dell’artista tra ciò che attingiamo dalla vita, la sua trasformazione in materia immaginaria e questo flusso continuo che è l’oggetto del nostro parlare. Per me la vita e la finzione sono sempre legate l’una all’altra. Non si interrompono mai. Questo flusso ininterrotto è uno dei possibili argomenti dello spettacolo». ©Patrick Imbert Dopo Lo Schiaccianoci natalizio, i giovani talenti della Scuola di Ballo Accademia Teatro alla Scala tornano sul palcoscenico del Teatro Strehler con il tradizionale spettacolo istituzionale, appuntamento di fine anno che idealmente chiude i corsi accademici. Si compone di una coreografia ideata da Frédéric Olivieri che coinvolge tutti gli allievi mettendo in luce la tecnica appresa dai giovani ballerini, dai primi corsi fino ai diplomandi, e da alcuni brani coreografici, scelti dal repertorio classico, moderno e contemporaneo, vero e proprio banco di prova per i più grandi: da Petipa, Ivanov, Bournonville ai maestri del Novecento e di oggi, come George Balanchine, Maurice Béjart, Mats Ek, William Forsythe, Jirí Kylián, José Limón, Roland Petit, Angelin Preljocaj. ©Alessia Santambrogio diretta da Frédéric Olivieri marzo/aprile Piccolo Teatro Studio Melato 8–20 marzo 2016 Piccolo Teatro Strehler 1–13 marzo 2016 29 Piccolo Teatro Grassi 5–24 aprile 2016 WORDSANDSOUNDS: SHAKESPEARE 2.016 SANGHENAPULE Vita straordinaria di San Gennaro Piccolo Teatro Studio Melato Piccolo Teatro Grassi, Chiostro Nina Vinchi #SonsOfGod Breakfast with Shakespeare In occasione dei 400 anni dalla morte di William Shakespeare drammaturgia Jennifer McGregor e Duncan Kidd cast in definizione coproduzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa, Charioteer Theatre a partire dagli 11 anni 30 con Benedetta Borciani (voce recitante) Claudia Schirripa (pianoforte) idea scenica e regia Laura Pasetti Piccolo Teatro Studio Melato The Merry Wives of Windsor illiam musica Roberto Andreoni parole di William Shakespeare, dai Sonetti e dai Plays con Maria Calvo, Laura Faoro, Claudia Schirripa idea scenica e regia Laura Pasetti Tre vedove si ritrovano all’anniversario della morte del loro “amato”, in un incontro tra note e parole. Musica contemporanea e parole del 1500 si sfidano, si aggrovigliano e si intrecciano in un duello di cuori. Un gioco, uno scherzo surreale dove tre musiciste si fingono attrici e si divertono ad affrontare i versi di Shakespeare nella lingua originale. Fare uno spuntino in compagnia di William Shakespeare... a quanti non sarebbe piaciuto? A oltre 450 anni dalla nascita del Bardo immortale, l'unico modo per avvicinarsi il più possibile a questo “sogno” è bere una tazza di tè dopo aver ascoltato il tesoro più grande che ci ha lasciato: le sue opere. Charioteer Theatre propone una formula di “lettura da concerto”, in un continuo dialogo tra l'attore e il pianoforte. I brani musicali sono stati ispirati direttamente dai testi shakespeariani in compositori come Mendelssohn, Beethoven e Prokofiev. Nello spazio della Scatola Magica del Teatro Strehler Laboratori di drammaturgia, musica e radio Roberto Saviano e Mimmo Borrelli hanno qualcosa in comune. Il luogo di nascita, Napoli; la generazione, sono nati entrambi nel 1979; una maniera differente ma egualmente lucida e appassionata di leggere la “napoletanità”. Entrambi hanno un legame consolidato con il Piccolo Teatro: Saviano nel 2009 è in scena, per la prima volta, con La bellezza e l’inferno, diretto da Serena Sinigaglia; Mimmo Borrelli, nel 2014 porta al Teatro Studio Malacrescita, una Medea nella Terra dei Fuochi. Per entrambi la centralità del lavoro sta nella parola, quella di Saviano come unica possibilità di resistenza; quella di Borrelli, cesellata “testorianamente” in una costante contaminazione tra letterario e popolare. Entrambi hanno raccontato l’inferno della criminalità, Saviano attraverso la cronaca, Borrelli quasi in forma di tragedia classica. Le loro parole si intrecciano, in questa nuova produzione del Piccolo Teatro, per tornare a raccontare la “napoletanità”, frammenti della storia della città, intrecciati su una trama aneddotica, tra il serio e il grottesco, attraverso il suo simbolo per eccellenza, il suo santo protettore, San Gennaro, e la ritualità che lo accompagna. «Immaginando uno spettacolo su San Gennaro – dice Saviano – pensiamo a un racconto di Napoli attraverso i secoli. Il Santo ne è protagonista in quanto figura di mediatore, spartiacque tra il bene e il male, tra il celeste il sotterraneo, tra la luce della nostra città e l’oscurità delle su contraddizioni». «Quello di San Gennaro è un culto che si afferma nel XV secolo – prosegue Borrelli – intrecciandosi a tradizioni pagane. E se la chiave di questa religiosità è l’innesto, la stessa contaminazione si manifesta nella lingua con cui andiamo a costruire il nostro racconto, ricca, viva, barocca che deve di necessità tradurre sulla scena una tradizione così stratificata nei secoli». È una Divina Commedia napoletana, con Saviano Virgilio e Borrelli Dante, un viaggio narrativo e figurativo affidato al talento affabulatorio di Saviano, un viaggio drammatico che ruota intorno alla potente presenza scenica di Borrelli, ma anche un percorso linguistico, nella maniera destrutturante, quasi “devastatoria”, di Borrelli, e musicale, nelle sonorità partenopee, affidato alla musica di Mauro Pagani eseguita dal vivo. ©Nicola Masuottolo It’s never too late - giugno/luglio 2011 È la storia di Coriolano rivisitata per un pubblico di giovani. Charioteer prevede due versioni, una per gli over 14 anni, una per un pubblico più giovane (tra la fine della scuola dell’obbligo e il primo anno delle superiori). Perché Coriolano? Perché emblema di una società basata sulla prepotenza, il bisogno di notorietà, il potere. La violenza è l’unico linguaggio che Coriolano conosce e pratica. Non sarà capace di cambiare, a costo di perdere tutto. Il rapporto con la madre, la paura dell’abbandono, l’amicizia e il tradimento sono alcuni dei temi portanti affrontati in quella che Strehler e Brecht definivano una tragedia attuale e contemporanea. Musica rap e social network saranno protagonisti, insieme a Shakespeare, dell’adattamento realizzato da due giovani drammaturghi. Sotto la supervisione di Laura Pasetti, daranno voce ai personaggi della storia con un linguaggio contemporaneo. Il testo è in inglese e italiano. testo Roberto Saviano drammaturgia di Roberto Saviano e Mimmo Borrelli regia Mimmo Borrelli con Roberto Saviano e Mimmo Borrelli musiche di Mauro Pagani, eseguite dal vivo produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa aprile Nei tre teatri 13–30 aprile 2016 31 Piccolo Teatro Grassi 3–22 maggio 2016 L’opera da tre soldi Arlecchino servitore di due padroni di Bertolt Brecht e Kurt Weill, regia Damiano Michieletto scene Paolo Fantin, costumi Carla Teti, luci Alessandro Carletti con (in ordine alfabetico) Rossy de Palma, Margherita Di Rauso, Marco Foschi, Sergio Leone, Stella Piccioni, Maria Roveran, Peppe Servillo (cast in via di completamento) e l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi direttore Giuseppe Grazioli Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa coproduzione internazionale di Carlo Goldoni regia Giorgio Strehler messa in scena da Ferruccio Soleri con la collaborazione di Stefano de Luca scene Ezio Frigerio costumi Franca Squarciapino luci Gerardo Modica musiche Fiorenzo Carpi movimenti mimici Marise Flach scenografa collaboratrice Leila Fteita maschere Amleto e Donato Sartori con Ferruccio Soleri e con Enrico Bonavera, Giorgio Bongiovanni, Francesco Cordella, Leonardo De Colle, Davide Gasparro, Alessandra Gigli, Stefano Guizzi, Fabrizio Martorelli, Tommaso Minniti, Stefano Onofri, Annamaria Rossano, Giorgia Senesi e i musicisti Gianni Bobbio, Francesco Mazzoleni, Valerio Panzolato, Elisabetta Pasquinelli, Celio Regoli produzione Piccolo Teatro di Milano -Teatro d’Europa Bertolt Brecht e Kurt Weill la crearono nel 1928 e in quello stesso anno la misero in scena a Berlino. Il primo ad allestirla in Italia, nel 1956, fu Giorgio Strehler, presente lo stesso Brecht che sarebbe morto sei mesi dopo. Parliamo de L’Opera da tre soldi, «rappresentata senza sosta in tutto il mondo – spiega Damiano Michieletto –. Solo nella prossima stagione, oltre alla nostra, ne saranno prodotte edizioni a Vienna, in Germania, in Francia, a Salisburgo... Come dire, i termini di paragone con cui confrontarsi, per un regista, sono numerosissimi, ma soprattutto in continuo divenire, poiché inesauribili sono i tentativi di approccio a quest’unicum della storia del teatro occidentale». La storia dei Peachum, di Jenny delle Spelonche, di Macheath detto Mackie Messer e di tutta la varia umanità protagonista dell’Opera da tre soldi è tratta dalla Beggar’s Opera, L’opera del mendicante che l’inglese John Gay scrisse nel 1728. Fu Elisabeth Hauptmann, storica collaboratrice di Brecht, a tradurla dall’inglese al tedesco e a suggerirne allo scrittore la riscrittura in chiave contemporanea. «Senza la Hauptmann oggi non avremmo L’Opera da tre soldi – continua Michieletto – e mi pare opportuno ricordare anche il suo ruolo di eccellente dramaturg, troppo spesso offuscato dalla presenza di due colossi come Brecht e Weill». Ma come sarà L’Opera da tre soldi di Damiano Michieletto? «Sarà il processo all’Opera da tre soldi. Proprio perché il testo, in partenza, si presta ad essere letto da tanti punti di vista – penso a chi si è inserito nel solco tracciato dal marxista Brecht e a chi, all’opposto, ha scelto il puro entertainement del musical di Broadway – la mia idea è mettere l’Opera sotto processo, per raccontare la vicenda dei personaggi e al tempo stesso analizzarla, guardarla sotto una lente d’ingrandimento. Il fulcro della mia Opera è il processo a Mackie Messer, che diventa il filtro attraverso il quale leggere la storia e al tempo stesso comprenderla. È un tentativo di smontare il racconto e rimontarlo secondo una circostanza precisa, in grado di creare il necessario distacco analitico. Sarà un lavoro sui personaggi svolto su un costante dislivello recitativo, dove la canzone crea un’ulteriore e prepotente spaccatura con il tessuto e le circostanze della vicenda. Un conto alla rovescia, il racconto poco prima della sentenza, delle tre giornate o poco più nelle quali si sviluppa la narrazione, come a presentare il caso durante il processo, con prove, testimoni, capi d’accusa presso il tribunale del carcere di Old Bailey dove si conclude la vicenda nel terzo atto». Piccolo Teatro Studio Melato 3 – 8 maggio 2016 I giganti della montagna di Luigi Pirandello adattamento e regia Roberto Latini con Roberto Latini musiche e suoni Gianluca Misiti luci e direzione tecnica Max Mugnai video Barbara Weigel produzione Fortebraccio Teatro in collaborazione con Armunia Festival Costa degli Etruschi, Fondazione Orizzonti d’Arte, Emilia Romagna Teatro Fondazione ©foto Masiar Pasquali Non esiste stagione del Piccolo senza i lazzi, i duelli e le risate, ma soprattutto la poesia del mitico Arlecchino, creato sessantanove anni fa da Giorgio Strehler riportando in vita la tradizione del teatro goldoniano. Arlecchino resta uno spettacolo assolutamente vivo perché fin dall’origine conteneva il vero manifesto teatrale di Strehler, e ha seguito nel tempo la maturazione del suo lavoro con Goldoni, ma in parallelo anche con le opere di Mozart che ne hanno accompagnato le tante edizioni. Ferruccio Soleri porta a teatro non solo il Guinness dei Primati, attraversando negli anni tutto il mondo ancor prima che il mondo attraversasse le città, ma realizza la stessa pensosa evoluzione interpretativa, vivendo quella mutazione del corpo dell’attore che si fa tenerissima poesia. Manifesto di un modo di fare teatro, palestra di attori – da sempre gli allievi della nostra scuola entrano a far parte della grande famiglia di Arlecchino in un ideale passaggio del testimone con i loro predecessori – lo spettacolo rimane un prodigio di energia e vitalità che diverte, appassiona e commuove. ©Simone Cecchetti 32 maggio Piccolo Teatro Strehler 19 aprile–11 giugno 2016 Rappresentato postumo nel 1937, è l’ultimo dei capolavori pirandelliani ed è incompleto. La vicenda è quella di una compagnia di attori che giunge nelle sue peregrinazioni in un tempo e luogo indeterminati, al limite fra la favola e la realtà, alla Villa detta “la Scalogna”. Spiega Latini: «Trovo perfetto per Pirandello e per il Novecento che il lascito ultimo di un autore così fondamentale per il contemporaneo sia senza conclusione. Dopo le bellissime messe in scena che grandissimi registi e attori del nostro Teatro recente e contemporaneo ci hanno già regalato, penso ci sia l’occasione di non resistere ad altre tentazioni. Voglio immaginare tutta l’immaginazione che posso per muovere dalle parole di Pirandello verso un limite che non conosco. Portarle “al di fuori di tempo e spazio”, come indicato nella prima didascalia, toglierle ai personaggi e alle loro sfumature, ai caratteri, ai meccanismi dialogici, sperando possano portarmi ad altro, altro che non so, altro, oltre tutto quello che può sembrare. Se i limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo, per andare appena oltre, per provarci almeno, devo muovere proprio da quelli». 33 Piccolo Teatro Strehler giugno 2016 Il ritorno di Casanova Aterballetto al Piccolo di Arthur Schnitzler traduzione, adattamento e regia Federico Tiezzi drammaturgia Sandro Lombardi e Fabrizio Sinisi costumi Giovanna Buzzi luci Gianni Pollini con Sandro Lombardi e Luca Terracciano musiche eseguite dal vivo produzione Compagnia Lombardi - Tiezzi in collaborazione con Accademia Filarmonica Romana Conservatorio di Musica Luigi Cherubini, Firenze Museo Nazionale del Bargello LEGO allestimento e costumi Giuseppe Spota musiche E. Bosso, A Filetta, J. Jóhannsson, O. Arnalds/N. Frahm luci Carlo Cerri, video e sound design OOOPStudio realizzazione costumi Francesca Messori – Sartoria Aterballetto 14’20” coreografia Jiri Kylian musica Dirk Haubrich di Johan Inger (titolo da definire) coreografia, ideazione costumi e allestimento scenico Philippe Kratz musiche Autori Vari, luci Carlo Cerri realizzazione costumi Francesca Messori – Sartoria Aterballetto Passo a due coreografia Eugenio Scigliano (titolo da definire) Upper East Side coreografia Michele Di Stefano musica Lorenzo Bianchi Hoesch luci Carlo Cerri riduzione per marionette Eugenio Monti Colla dell’omonimo dramma di William Shakespeare consulenza drammaturgia Kate Buckley musica Fabio Vacchi scene Franco Citterio assistenti alla scenografia Cecilia Di Marco e Debora Coviello costumi Eugenio Monti Colla e Cecilia Di Marco realizzati nei laboratori dell’Associazione Grupporiani voci recitanti Loredana Alfieri, Marco Balbi, Roberto Carusi, Carlo III Colla, Fabrizio De Giovanni, Egon Gorghetto, Giuseppe Lanino, Lisa Mazzotti, Francesco Orlando, Gianni Quillico, Franco Sangermano luci Franco Citterio regia Eugenio Monti Colla produzione ASSOCIAZIONE GRUPPORIANI – MILANO Comune di Milano - Cultura – Teatro Convenzionato in collaborazione con Chicago Shakespeare Theater ©Nadir Bonazzi Il dramma Shakespeariano ha sempre trovato posto nel repertorio del teatro marionettistico italiano di tradizione dalla prima metà del XIX secolo, quando la funzione prima delle compagnie era la divulgazione dei grandi classici del teatro, della letteratura e dell’opera lirica. Si tratta dei testi più conosciuti e comprensibili come Otello, Romeo e Giulietta e Macbeth. A quest’ultimo ha dedicato la sua particolare attenzione la Compagnia Carlo Colla & Figli, rinnovando lo spettacolo per una messa in scena di grande impatto emotivo: 150 personaggi, con bocca e mani mobili per ottenere una gestualità stilizzata ma di grande pathos, un testo tradotto da Eugenio Monti Colla e le voci registrate di un gruppo di attori italiani rendono questo Macbeth uno spettacolo imperdibile, nella più pura tradizione della Compagnia Marionettistica più famosa d’Italia. Piccolo Teatro Strehler / Studio Melato, luglio 2016 Milano Flamenco Festival produzione PuntoFlamenco - Organizzazione e direzione artistica Maria Rosaria Mottola - con Patrocinio di Ministerio de Educación, Cultura y Deporte,Instituto Nacional de las Artes Escénicas y de la Música (INAEM), Comune di Milano MilanoFlamencoFestival arriva alla 9a Stagione. Il successo delle edizioni passate premia la manifestazione organizzata e prodotta dall’Associazione Punto Flamenco diretta da Maria Rosaria Mottola: una settimana culturale, dedicata esclusivamente al flamenco, con compagnie di fama mondiale in perfetto equilibrio tra tradizione e 34 Dopo Andonis Foniadakis, quest’anno Aterballetto affida a Johan Inger il compito di creare una nuova coreografia per la compagnia, con la quale aveva già lavorato per la ripresa di Rain Dogs, visto al Teatro Strehler nel 2014. Inger, svedese, ex direttore del Cullberg Ballet e coreografo di punta del Nederland Dans Theather, è tra gli autori contemporanei più interessanti e i suoi lavori sono nel repertorio di numerose compagnie in tutto il mondo. Di Jiri Kylian entra nel repertorio della compagnia 14’20” su musiche di Dirk Haubrich. «Il titolo – dice Kylian – deriva semplicemente dalla durata di questo pezzo che è parte del lavoro originale intitolato 27’52”. La nostra vita è condizionata dal tempo, ma tempo è un concetto astratto. Abbiamo costruito congegni che misurano il tempo con maggiore precisione rispetto al passato, ma molti filosofi affermano che non esiste un’entità chiamata tempo, è un’invenzione... Una cosa è certa: il nostro tempo è determinato da due istanti piccolissimi, il momento in cui siamo nati e il momento in cui si muore. La mia coreografia parla di tempo ma non solo: tratta anche di velocità, amore e invecchiamento». Oltre al nuovo passo a due firmato Eugenio Scigliano, che da alcuni anni crea le sue coreografie per Aterballetto, e la novità di Philippe Kratz, L’Eco dell’Acqua, ispirata a una poesia di Goethe sul tema del destino, la danza d’autore italiana è rappresentata da Michele Di Stefano e Giuseppe Spota. Personalità eclettica, intelligente e radicale, vincitore del Leone d’Argento per la Danza alla Biennale di Venezia 2014, Di Stefano propone Upper East Side, su musiche originali di Lorenzo Bianchi Hoesch. Un lavoro sull’architettura del movimento creata dalla dinamica dei corpi, una struttura in continua evoluzione in quanto determinata dalla gestualità dei ballerini nello spazio, dalla loro velocità, dall’esecuzione di una coreografia che è allo stesso tempo una geografia della danza. Giuseppe Spota torna all’Aterballetto, compagnia nella quale ha danzato prima di trasferirsi in Germania, in veste di coreografo con LEGO. Nessun riferimento specifico al famoso gioco di costruzioni, ma un collegamento lessicale e di concetto: «I legami sono anche delle costruzioni – dice Spota – Legare è costruire, attraverso l’incontro di mani e di corpi, nella consapevolezza che se uno non incastra bene ogni mattoncino la costruzione non si realizza, esattamente come avviene nel gioco». ©Luca Manfrini L’avventuriero veneziano, giunto a 53 anni, stanco di imprese erotiche e nauseato da un passato di diplomatico da strapazzo, ha un solo desiderio: tornare nell’amata Venezia. Quando sembra che il sogno stia per realizzarsi, un vecchio amico lo trascina in una casa di campagna nei pressi di Mantova, dove Casanova incontra la giovane Marcolina, che riaccende in lui il desiderio. Lo sguardo che la donna gli rivolge, freddo e indifferente, lo getta nella disperazione: si sente vecchio e privo di fascino. L’amaro sapore della sconfitta lo spinge a un estremo quanto folle tentativo: sospettando che la giovane sia l’amante di un bellimbusto, un certo sottotenente Lorenzi, fa di tutto per scoprire la verità e, avuta conferma ai suoi sospetti, una notte si sostituisce con l’inganno a Lorenzi. Avrà così l’amore desiderato della bella Marcolina. Dopo un sogno misterioso, al risveglio, la situazione precipita. Il ritorno di Casanova (1918) è uno dei capolavori di Schnitzler. In questo racconto ridotto a opera teatrale attraverso l’artificio di far parlare Casanova in prima persona si rivela la tragicommedia della coscienza moderna, sganciata dai valori della tradizione, attenta ai propri istinti e ai propri falsi valori, nel tentativo di sottrarsi alla vecchiaia e alla morte. Macbeth Tre novità firmate da Johan Inger, Eugenio Scigliano e Philippe Kratz, un brano di un maestro della danza del Novecento, Jiri Kylian, che entra per la prima volta nel repertorio della compagnia, e due coreografie di Giuseppe Spota e Michele Di Stefano, rappresentanti della danza d’autore italiana, compongono la variegata proposta della compagnia Aterballetto, presenza irrinunciabile della danza in cartellone al Piccolo Teatro. Un programma che ben sintetizza il percorso intrapreso dalla direttrice artistica Cristina Bozzolini con l’intento di rinnovare il repertorio della compagnia, affiancando autori internazionali a nuovi talenti italiani. Nuova coreografia L’Eco dell’Acqua Piccolo Teatro Grassi 10–19 giugno 2016 giugno Piccolo Teatro Studio Melato 17–29 maggio 2016 innovazione. Oltre agli spettacoli conferenze, esposizioni, workshop con artisti internazionali, nell’ottica di promuovere quest’arte Patrimonio Immateriale dell’Umanità che contribuisce a fare di Milano la capitale europea delle culture. Festival Internazionale della Danza Anche per la Stagione 2015/2016 sarà realizzato, in collaborazione con Aterballetto, il Festival Internazionale di Danza. Il programma sarà annunciato nell’autunnno 2015, per essere realizzato nel giugno/luglio 2016. 35 Orchestra Senza Confini XVIII edizione Organizzato da Associazione Culturale Musica Oggi e dal Piccolo Teatro di Milano, con la Civica Jazz Band - solisti: Emilio Soana (tromba), Roberto Rossi (trombone), Giulio Visibelli (sassofoni e flauti), Marco Vaggi o Lucio Terzano (contrabbasso), Tony Arco (batteria) e gli studenti dei Civici Corsi di Jazz di Milano - direttore musicale Enrico Intra, direttore artistico Maurizio Franco Per la sua XVIII edizione Orchestra Senza Confini guarda senza pregiudizi agli stili storici del jazz, omaggia la figura di Frank Sinatra nel centenario della nascita e presenta uno spaccato di una delle scene jazzistiche più attive d’Italia. Un programma come sempre originale, fuori dagli schemi, con progetti costruiti per l’occasione e affidati all’interpretazione di un’orchestra che nel 2016 festeggerà i suoi vent’anni di attività artistica e formativa, arricchita da solisti prestigiosi e da significativi gruppi ospiti. L’incrocio di stili jazzistici e di autori e interpreti che dal jazz hanno tratto ispirazione è un elemento caratterizzante della rassegna, così come la scelte degli ospiti. Telesforo è stato invitato perché non è un cantante “alla Sinatra” e porta una personale interpretazione a questo omaggio, che vuole evitare assolutamente il ricalco. Il Dixieland è rappresentato da una formazione storica del panorama musicale milanese, così come lo Swing ha in Tomelleri una sua moderna incarnazione. Per il Bebop saranno presenti solisti di altissimo profilo e originalità, che attualizzano il linguaggio di Parker e Gillespie. Gershwiniana esalta le molteplici competenze di interprete e improvvisatore di Michele Di Toro e offre uno spaccato del mondo di Gershwin, artista proteiforme e trasversale quanto pochi altri. Infine, la sensazionale scena del jazz siciliano viene proposta attraverso diverse generazioni di musicisti, con gli arrangiamenti di Giovanni Mazzarino. Programma 7 dicembre 2015 GERSHWINIANA Rhapsody in blue e Songbook, solista ospite Michele Di Toro e con la partecipazione degli Archi della Civica Scuola di Musica C. Abbado gennaio 2016 DIXIELAND e SWING solista ospite Paolo Tomelleri e con la partecipazione della Bovisa New Orleans Jazz Band febbraio 2016 BEBOP Milano per Gaber news Jazz al Piccolo Piccolo Teatro Grassi / aprile 2016 Continua la collaborazione con la Fondazione Gaber con spettacoli e incontri per mantenere viva, soprattutto tra i giovani, la conoscenza e la passione per l’autore che proprio al Piccolo ha dato vita al Teatro-Canzone: una vera e propria forma espressiva che coniuga libertà intellettuale e responsabilità civile. Con la collaborazione dell’Ufficio Proposte Culturali del Piccolo Teatro di Milano, continuano nelle scuole di Milano e della Regione, le richiestissime Lezioni-Spettacolo per far conoscere alle nuove generazioni l’attualità del pensiero di Giorgio Gaber. Piccolo Teatro Strehler / giugno 2016 30° Festival Mix Milano di cinema gaylesbico e queer culture organizzato da Associazione Culturale MIX Milano in collaborazione con MFN Milano Film Network, la rete dei festival di cinema milanesi Ideato da Giampaolo Marzi, patrocinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, da dieci anni è ospitato al Teatro Strehler. Nel 2016 giungerà al trentesimo anno e proporrà i tradizionali 100 titoli, suddivisi in tre sezioni macro, lungometraggi, documentari e cortometraggi. Tre giurie formate da esperti e critici di cinema internazionali e nostrani sceglieranno i migliori, tra tante anteprime, pellicole all’avanguardia, poliglotte e innovative. Accanto ai film una serie di appuntamenti off, dalla letteratura alla musica al teatro perfomativo. È attualmente in corso la campagna di crowdfunding per il coinvolgimento del pubblico nel processo produttivo. La cultura è un dono. All or nothing! Noi ci siamo. I dettagli e gli aggiornamenti al link www.limoney.it/festivalmixmilano. Souq Film Festival Continua la collaborazione tra Fondazione Casa della carità e il Piccolo con la quarta edizione del SOUQ Film Festival. La manifestazione, che in tre edizioni ha proposto al pubblico milanese oltre 50 opere di registi provenienti da tutto il mondo, nasce per raccontare il tema della sofferenza urbana, che la Casa della carità si adopera ogni giorno per alleviare. Il quarto appuntamento è in programma venerdì 20 e sabato 21 novembre 2015 nell’auditorium del Centro Culturale San Fedele di Milano. Le iscrizioni al concorso, tramite il quale verranno selezionati i corti partecipanti, apriranno invece ad inizio estate. Il SOUQ Film Festival 2015 è un evento promosso dal Centro Studi Sofferenza Urbana della Fondazione Casa della carità in collaborazione con il Piccolo Teatro e il Centro Culturale San Fedele. www.souqfilmfestival.net marzo 2016 100 SINATRA 100 solista ospite Gegè Telesforo aprile 2016 SICILIAN NIGHT solisti ospiti Giovanni Mazzarino e altri esponenti della scena jazz siciliana Fondazione Corriere della Sera La Fondazione Corriere della Sera prosegue la collaborazione con il Piccolo Teatro nella stagione 2015/16 partecipando alla nuova edizione dell’Osservatorio sul presente. A seguito del progetto Osservatorio sul presente: la legalità 2014, nella quale è stato proposto un ciclo di incontri in sala Buzzati sulle declinazioni che la parola “Legalità” suggerisce, per la prossima stagione teatrale, è in programma una nuova tappa del percorso. In collaborazione con il Corso di Sociologia della Criminalità Organizzata dell’Università degli Studi di Milano saranno realizzate letture e approfondimenti curati da Marco Rampoldi e Nando dalla Chiesa. Radio24 - Voci d’impresa e non solo... a teatro Anche nella stagione 2015/16 le produzioni del Piccolo Teatro saranno protagoniste di “incursioni” radiofoniche da e con Radio24. Dal successo della rassegna Pagine per il futuro della stagione 2012/13 nasce, nelle stagioni successive, il percorso Storie d’impresa e l’ampia collaborazione intorno allo spettacolo Lehman Trilogy di Stefano Massini con la regia di Luca Ronconi, in occasione del quale, insieme a Borsa italiana, sono stati organizzati incontri, letture e approfondimenti: è nato un vero e proprio “modello” di narrazione intorno al mondo dell’impresa con e nel teatro. Gli Amici del Piccolo L’impegno degli “Amici del Piccolo” è ancora una volta quello di approfondire alcuni temi che ispirano la programmazione del Piccolo Teatro, sempre più attenta alla grande tradizione e sensibile alla nuova drammaturgia italiana e internazionale. Piccolo Teatro Strehler (Scatola Magica) autunno 2015–primavera 2016 Piccolo Teatro Strehler (Scatola Magica) novembre 2015–giugno 2016 Benvenuti al Piccolo Osservatorio sul presente Il mestiere del teatro a cura di Stefano Guizzi con Federica Gelosa e Davide Gasparro produzione Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa a partire dai 6 anni produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano Due attori nei panni di “maschere” accolgono il pubblico in sala, fanno rivivere gli spazi dove il Teatro da idea si fa realtà e svelano al pubblico il lato nascosto, quanto di ideale e insieme concreto ci sia nel mestiere del teatro. Stefano Guizzi, formatosi alla Scuola del Piccolo e tra gli straordinari interpreti storici di Arlecchino, costruisce la regia di questo viaggio nella passione teatrale, un itinerario che percorre il Teatro Strehler dalle aree “pubbliche” - foyer, sala - agli spazi di lavoro nascosti agli spettatori, come sartoria, attrezzeria e archivio storico dove sono custodite immagini, memorie, preziosi documenti, copioni, mappe sbiadite di una avventurosa caccia al tesoro. L’Osservatorio sul presente diventa un appuntamento fisso, a partire dal materiale vivo delle riflessioni e delle ricerche condotte dai ricercatori e studenti del Corso di Sociologia della criminalità organizzata del professor Nando dalla Chiesa. Il progetto è nato la scorsa stagione dall’Università degli Studi di Milano e dal Piccolo Teatro, come ciclo di appuntamenti e spettacoli che ha visto al suo centro la produzione di E io dico no. Ogni notte ha un’alba, regia di Marco Rampoldi. Ogni due mesi da novembre 2015 a giugno 2016, l’Osservatorio presenterà quattro spettacoli su temi connessi alla legalità, alle mafie e alla possibilità di combatterle, raccontando la cronaca attraverso il linguaggio del teatro. Il Piccolo e l’Euromediterraneo Il Piccolo Teatro lavora con le sponde del Sud del Mediterraneo dal 2003/2004, anno in cui uno sguardo reso maturo dalle condizioni storiche e culturali diede vita al Festival del Mediterraneo, il cui spirito è poi migrato nel corpo delle programmazioni. Da allora i legami con realtà di quell’area mediterranea si sono intensificati, come dimostra la collaborazione con Fadhel Jaïbi e il suo Teatro Nazionale di Tunisia, che quest’anno si concretizza nell’ospitalità di un nuovo lavoro del regista, Violence(s), che tocca il cuore della crisi mediorientale. Diversi altri spettacoli compongono un filone mediterraneo nella stagione 2015/2016 come Odyssey (coproduzione con la Grecia), Credoinunsolodio per il suo tema “palestinese”, Incendi di Wajdi Mouawad e la Trilogia del Naufragio di Lina Prosa. Non è un caso che l’incontro con il lavoro di Lina Prosa sia avvenuto con Lampedusa Beach, che fu scritto nel 2003 e, quando andò in scena a Parigi, nel 2013, l’immagine scelta per simboleggiare la stagione dedicata alle “identità in viaggio” era la Porta di Lampedusa di Mimmo Paladino. Lo sguardo verso il sud non distoglie il Piccolo, Teatro d’Europa, dai vincoli con le radici del Continente. Anzi, in ogni sede, anche nell’Unione dei Teatri d’Europa di cui è tra i fondatori, il Piccolo sostiene che l’Europa esiste solo se sa essere “punto di vista e di azione” sul resto del Mondo. Solo così la cittadinanza europea sarà reale e unitaria. Un’altra volontà del Tempo, ovvero i 30 anni dalla morte di Altiero Spinelli, tra i padri dell’ Unione Europea, e i quasi 30 anni dalla nascita del progetto Erasmus, sono la doppia occasione per dedicare a entrambe le ricorrenze un articolato appuntamento al Teatro Studio Melato, appuntamento “riconosciuto” e fatto proprio dalla Commissione Cultura e Istruzione del Parlamento Europeo presieduto da Silvia Costa. Europa da Spinelli all’Erasmus: un ponte tra generazioni Il Parlamento Europeo e il Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa, a 30 anni della morte di Altiero Spinelli (23 maggio 1986) e in vista dei 30 anni della nascita del progetto Erasmus (2017), nel novembre 2016 organizzano una giornata al Piccolo Teatro Studio Melato dedicata al pensiero e al lavoro di uno dei fondatori dell’Unione e a uno dei più significativi progetti europei dedicato ai giovani “costruttori del domani”. Nel corso della giornata di novembre 2016, ponte cronologico tra i due anniversari, ospiti internazionali avranno modo di raccontare l’ideale ponte generazionale tra il valore dei principi e delle radici dei fondatori e il futuro dell’Unione di oggi sempre più allargata a nuovi confini EuroMediterranei, con le sfide che ne conseguono. «La federazione europea non si propone di colorare in questo o quel modo un potere esistente. È la sobria proposta di creare un potere democratico europeo - parole proprie di Altiero Spinelli. Ma non possiamo costruire il nostro futuro se non conosciamo il passato e le radici del sogno europeo. L’Unione Europea è un progetto che ha coinvolto tre generazioni di giovani: i padri fondatori che l’hanno concepita, i giovani del Dopoguerra che hanno vissuto i primi passi della Comunità e la riunificazione seguita alla caduta del Muro di Berlino e i giovani di oggi, i primi veri ‘nativi europei’. Ma dobbiamo ancora lavorare sul processo democratico, la cittadinanza, l’integrazione economica e politica e la solidarietà, unica via per affrontare le nuove sfide globali. Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni, Ursula Hirschmann e Ada Rossi sono stati protagonisti autentici della europeismo, lavorando per il sogno di un’Europa unita durante i giorni più bui della storia del nostro continente. Le loro figure rappresentano l’esempio concreto di come una utopia politica può diventare realtà, e dovrebbero essere riconosciuti dalle nuove generazioni come icone». (Silvia Costa, Presidente della Commissione cultura e istruzione del Parlamento Europeo). Questi sono gli altri i progetti che hanno preso corpo, nell’orizzonte dello sguardo euromediterraneo, come impegni del Piccolo Teatro: Passepartout per il Teatro Tra i progetti di formazione internazionali uno fra tutti “traduce” l’impegno del Piccolo nel promuovere una concreta idea di libera circolazione degli artisti in Europa e nel mondo: Passepartout per il Teatro. Ispirandosi a un modello di “Erasmus della Cultura”, il progetto si rivolge a giovani talenti del teatro - artisti, esperti di produzione e comunicazione, under 35, di lingue e culture diverse che, alternando momenti di mobilità transnazionale e di residenza al Piccolo, potranno conseguire un vero e proprio “Passepartout del Teatro e della cultura”. Il progetto si innesta in un solido percorso nella formazione internazionale già intrapreso dal Piccolo: ne sono esempi Playfestival Internazionale, il programma Oblomov e le Masterclass euro-mediterranee. Playfestival Internazionale Il progetto ha come scopo di far nascere dei Festival per giovani compagnie under 35 in vari paesi europei e ha come obiettivo la mobilità e la scoperta di nuovi talenti. Le compagnie selezionate dai Teatri membri dell’Unione dei Teatri d’Europa che aderiscono all’iniziativa, nel 2016 concorreranno con i loro spettacoli e nei singoli paesi d’appartenenza a Playfestival Nazionali. Nel 2017 gli spettacoli vincitori dei Playfestival Nazionali gareggeranno tra loro al Piccolo Teatro e successivamente avranno la possibilità di circuitare nei vari teatri europei. Nel 2015 sono previsti due momenti preparatori al progetto triennale: il primo a maggio; il secondo a novembre, dove i Teatri che partecipano al progetto saranno invitati a Milano ad assistere allo spettacolo vincitore del Playfestival Nazionale 2015 all’interno della stagione teatrale del Piccolo. Hanno già aderito: lo Yugoslavian Theatre di Belgrado (Serbia), il Teatro Ungherese di Cluj, il Teatro Bulandra (Romania), il Teatro Nazionale di Atene (Grecia), il Teatro Laboratorio Sfumato di Sofia (Bulgaria), il Teatro Nazionale di Lussemburgo, il Teatro Nazionale Sao Joao di Porto (Portogallo), il Teatro Habima di Tel Aviv (Israele). Masterclass euro-mediterranee Fra le collaborazioni che il Piccolo intrattiene dal 2003 con teatri e giovani compagnie, al già noto rapporto quasi decennale con Fadhel Jaïbi e, ora, con il teatro Nazionale di Tunisi, si aggiungono le masterclass in programma con AlHarah Performing Arts Training Center-PARC di Beit Jala – Palestina, la prima accademia per la formazione dei mestieri dello spettacolo di tutto il paese. Sono previsti due momenti di formazione: il primo a giugno 2015, con masterclass internazionali che il Piccolo organizzerà in Palestina con i suoi tecnici professionisti in disegno luci, sartoria e organizzazione dello spettacolo. Il secondo a gennaio-febbraio 2016, quando il Piccolo accoglierà due giovani studenti del PARC a Milano per uno stage formativo in vari reparti del Teatro. In programma anche laboratori con giovani compagnie egiziane con cui il Piccolo lavora dal 2004. Edizioni Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa. Direttore Comunicazione e Marketing Lanfranco Li Cauli. Responsabile editoriale Eleonora Vasta. Redazione Katia Cusin. Progetto grafico Emilio Fioravanti G&R Associati. Elaborazione grafica Davide Notarantonio notstudio.eu. Hanno collaborato Carlo Maria Cella, Silvia Colombo, Valentina Cravino, Silvia Finotti. Stampa La Litotipo s.r.l. Settimo Milanese (Mi) maggio 2015. 36 37