Anche nel 2015 si conferma la tendenza di un aumento della

Anche nel 2015, tanti cristiani perseguitati e dimenticati1
Marta Petrosillo
"Preghiamo per i cristiani che sono perseguitati, spesso con il silenzio vergognoso di tanti". E' quanto
scrive, nel tweet lanciato dal suo account, Papa Francesco. Dall’Africa al Medio Oriente, anche il
2015 è stato un anno in cui purtroppo, in tante aree del pianeta, i cristiani sono stati vittime di
discriminazioni e persecuzioni. Se il pensiero va subito alle efferatezze perpetrate dai miliziani del
sedicente Stato islamico, il quadro delle persecuzioni anti-cristiane è molto più vasto di quanto si possa
comunemente pensare. E’ quanto sottolinea, al microfono di Alessandro Gisotti, la portavoce in Italia
di Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs), Marta Petrosillo:
R. – Purtroppo il 2015 conferma la tendenza che noi di Aiuto alla Chiesa che
Soffre riscontriamo già da alcuni anni, quindi un aumento della persecuzione nei
confronti dei cristiani. Proprio nell’ottobre scorso, abbiamo presentato il nostro
Rapporto sulla persecuzione anti-cristiana, dal
Anche nel 2015 si
titolo significativo “Perseguitati e dimenticati”.
conferma la tendenza di Quindi vediamo, innanzitutto, un aumento della
un aumento della
pressione dell’estremismo islamico, un aumento
che riscontriamo sicuramente in Africa, dove
persecuzione nei
confronti dei cristiani. Boko Haram, oltre alla Nigeria, inizia ad
estendere la sua azione anche nei Paesi vicini.
Passando dall’Africa al Medio Oriente, l’azione del sedicente Stato Islamico continua a
schiacciare la comunità cristiana. Vi sono stati numerosi attacchi di chiese, ed Aleppo,
che è sempre stata una delle roccaforti della cristianità in Siria, si svuota
drammaticamente di cristiani: da 150 mila che erano prima dell’inizio della crisi, nel
2011, oggi se ne contano appena 50 mila. Stato Islamico, che continua la sua
drammatica azione anche in Iraq, dove i cristiani subiscono discriminazioni anche a
livello politico. In Asia, non possiamo non citare il Pakistan e fare un cenno
all’Indonesia, che vive una situazione poco conosciuta. Anche lì i cristiani soffrono, in
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Articolo publicato su Radiovaticana.
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particolare nella provincia di Aceh, dove vige la sharia e dove nell’ottobre scorso sono
state attaccate numerose chiese. Non è soltanto il fondamentalismo islamico a colpire i
cristiani, ma anche ad esempio quello indù. In India abbiamo visto un aumento degli
attacchi anti cristiani. In particolare si sta diffondendo una pratica con il tentativo da
parte dei fondamentalisti indù di convertire all’induismo cristiani e musulmani.
D. – Sempre più cristiani, da diverse aree del mondo, sono costretti tra
mille sofferenze, tra mille difficoltà a fuggire…
R. – L’aumento dell’esodo cristiano, in particolare dal Medio Oriente, sta
raggiungendo delle proporzioni drammatiche, tanto che vi sono comunità a rischio. Ad
esempio, l’Iraq rischia di svuotarsi della sua comunità cristiana. Anche dalla Siria ci
giungono notizie, ad esempio, di autobus che due o tre volte a settimana partono dai
principali quartieri di Damasco per portare i
giovani cristiani in Europa, perché ormai in Siria Sulle coste italiane c’è
non vi è più alcuna prospettiva. Ma anche stato un aumento del 30
dall’Italia ci confermano delle associazioni che per cento dei rifugiati
lavorano con i rifugiati che negli ultimi anni vi è cristiani.
stato un aumento del 30 per cento dei rifugiati
cristiani che giungono sulle nostre coste e, ad esempio, molti casi di cristiani nigeriani.
Una bella storia è quella dei due gemellini sbarcati nei mesi scorsi, che saranno
battezzati proprio in questo mese nel Salento.
D. – Ci sono dei Paesi, delle situazioni, dove invece in questo 2015 ci sono
stati dei miglioramenti nella situazione dei cristiani…
R. – Sì, vi sono degli esempi di miglioramenti, per quanto riguarda anche il
dialogo interreligioso. Penso sicuramente alla Repubblica Centrafricana, che ha
beneficiato molto della recente visita di Papa Francesco, che ha dato davvero un
ulteriore impulso alla distensione del dialogo interreligioso. La locale comunità
musulmana ha molto apprezzato l’attenzione di Papa Francesco per i fedeli islamici, e
dal Paese ci giunge una testimonianza della Chiesa locale proprio della convinzione che
questa visita possa segnare un nuovo inizio e una distensione dei rapporti interreligiosi..
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