2. Perché e quando occorre la disciplina

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2. Perché e quando occorre la disciplina
Ogni chiesa locale deve ricevere un sano insegnamento della Scrittura. Ciò, infatti,
avrà un effetto salutare, preventivo, contro il peccato. Tuttavia è quasi inevitabile che
presto o tardi una chiesa sia chiamata ad applicare un’azione disciplinare.
Ogni volta che il peccato interrompe la pace dell’assemblea o rovina la testimonianza
della stessa chiesa, bisogna agire; ma con la giusta attenzione, che questa azione
disciplinare non diventi una vendetta contro chi ha sbagliato. (Vedremo meglio
questo più avanti).
Diciamo qualcosa prima di tutto sulla esortazione e l’ammonizione, per poi
continuare sui casi che richiedono la disciplina.
a. Esortazione
Gli anziani devono sempre esortare i credenti verso un cammino nella santità
in tutta la loro condotta, e “secondo la sana dottrina” (I Pietro 1,15) alla quale
essi stessi devono essere attaccati ( Tito 1,9). La loro esortazione deve essere
accompagnata dall’insegnamento nelle vie del Signore.
I credenti vanno esortati a presentare se stessi come sacrificio vivente e santo, e
ad avere una vita gradita a Dio, che sia conforme a Lui e non al mondo (Rom
12,1-2), ad avere un medesimo sentimento, uno stesso parlare, ad essere
concordi nel Signore (Fil 2,5; 4,2; I Cor 1,10) e a non disprezzare la disciplina
del Signore (Ebr 12,5).
L'autore dell’epistola agli Ebrei riscrive il testo di Proverbi 3,11-12. I credenti, in
quanto figli di Dio, sono esortati a: ".. non disprezzare la correzione del Signore, a
non avere ripugnanza per la sua riprensione. Perché il Signore riprende colui che
Egli ama, come un padre il figlio che gradisce". Egli ritiene che il Signore permetta
che questi credenti soffrano perché possano crescere e maturare, e che questa
correzione sia una manifestazione dell’amore di Dio. E vedete, fratelli, non esiste età
per la correzione divina; tutti abbiamo sempre da imparare, anche quando siamo in
età adulta. Molti credenti pensano di non avere bisogno di essere educati e corretti in
ambito morale e spirituale; pensano di essere arrivati alla perfezione. Dimenticano
che la perfezione è la meta che raggiungeremo nel cielo, e che il cammino sulla terra
passa ancora attraverso situazioni e condizioni che richiedono l’esortazione e la
correzione. D'altra parte, anche i genitori naturali hanno l'importante dovere e
responsabilità di educare i propri figli, e chiunque svolge tale ruolo responsabilmente
sa che l'amore passa anche attraverso la riprensione, che talvolta causa sofferenza.
b. Ammonizione
1Tess 5,14. “Vi esortiamo, fratelli, ad ammonire i disordinati, a confortare gli scoraggiati, a
sostenere i deboli, a essere pazienti con tutti.”
La chiesa è un ospedale, dove bisogna confrontarsi con vari tipi di malattie, nello
stesso tempo varie categorie di malati.
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Qui Paolo spiega come va trattata una determinata categoria, quella dei
disordinati.
2Tess 3,6-12 “Fratelli, vi ordiniamo nel nome del nostro Signore Gesù Cristo che vi ritiriate
da ogni fratello che si comporta disordinatamente e non secondo l'insegnamento che avete
ricevuto da noi. Infatti voi stessi sapete come ci dovete imitare: perché non ci siamo comportati
disordinatamente tra di voi; né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di nessuno, ma con
fatica e con pena abbiamo lavorato notte e giorno per non essere di peso a nessuno di voi. Non
che non ne avessimo il diritto, ma abbiamo voluto darvi noi stessi come esempio, perché ci
imitaste. Infatti, quando eravamo con voi, vi comandavamo questo: che se qualcuno non vuole
lavorare, neppure deve mangiare. Difatti sentiamo che alcuni tra di voi si comportano
disordinatamente, non lavorando affatto, ma affaccendandosi in cose futili. Ordiniamo a quei
tali e li esortiamo, nel Signore Gesù Cristo, a mangiare il proprio pane, lavorando
tranquillamente.”
I disordinati sono coloro che non vogliono lavorare, i quali cercano di sfruttare la
fratellanza…( Paolo andava duro contro questo fenomeno. vedi 1Tim 5,8).
I disordinati sono coloro che non vogliono camminare insieme agli altri (che
rifiutano il giogo), e con comportamento irresponsabile, tendendo verso un
cammino autonomo, turbano i fratelli e disturbano la pace nella chiesa.
Seguendo l’esortazione di Paolo, bisogna confortare gli scoraggiati. Ci sono
credenti che bisogna aiutare a superare le difficoltà affinché continuino insieme a
tutti gli altri il cammino.
Bisogna sostenere i deboli. E’ un obbligo da parte dei conduttori aiutare i deboli
dal punto di vista morale e spirituale (i deboli nella fede).
Infine, gli anziani devono sperimentare capacità di sopportazione di fronte alle
provocazioni e alle offese provenienti da chi non cammina col Signore: devono
essere “pazienti con tutti.”
Tito 3,10. “Ammonisci l'uomo settario, una volta e anche due; poi evitalo.”
Per "uomo settario" si intende eretico, che provoca divisioni portando avanti false
dottrine. Una persona che tende a radunare altri attorno a sé, cioè credenti con una
conoscenza limitata, e che per un cavillo o una veduta dottrinale non rinuncia a
dividere la chiesa. Costui è un eretico da cui bisogna separarsi, evitarlo e non tenere
in nessun conto. Tuttavia, qualora dopo una prima e seconda ammonizione dovesse
ostinarsi, andrebbe espulso e i credenti dovrebbero evitare i contatti con lui, nella
speranza che questo atteggiamento risvegli in lui la coscienza di pentimento e, con gli
anziani, riveda gli insegnamenti in questione della Parola di Dio.
Tito deve però tenere conto che l'ostinazione degli eretici è dovuta ad una mente
distorta, e che queste persone si condannano da sole, con le loro azioni.
Nella Parola del Signore vediamo senza ombra di dubbio che, dopo l’esortazione, la
riprensione e l’ammonizione bisogna passare alla disciplina. Anzi, in alcuni casi è
necessario agire tempestivamente, e ciò per evitare che il male si propaghi e infesti la
vita della chiesa locale.
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La chiesa è paragonata ad un candelabro (ricordate i sette candelabri, Apoc Cpp 2-3),
perciò la sua funzione è risplendere. Soltanto la chiesa che affronta con coraggio e
risolutezza il peccato, svolge la sua funzione di Candeliere del Signore. E Gesù, che
cammina in mezzo ai candelabri, allora dirà: “Io so e io conosco: che non puoi
sopportare… che hai messo alla prova… che non ti sei stancato…”.
c. I vari casi da disciplinare
Ci sono dei genitori che non disciplinano i figli per timore di chissà quali ritorsioni.
Talvolta anche nella chiesa si ha timore… e la disciplina si applica soltanto per dei
casi eclatanti.
Abbiamo visto che
a. gli anziani devono sempre esortare…
b. gli anziani devono sempre ammonire…
Ogni peccato è grave, ed è già sotto la disciplina di Dio (il “certi peccati” è
un’invenzione Romana); alcuni peccati, però, quando vengono perpetrati, attirano la
disciplina della chiesa.
(1) Eresia. Anche se trattasi di argomenti tratti dalla Bibbia, in forma distorta
(Gal 1, 8-9; 1 Tim 1, 20; 6, 3-5; 2Tim 2,18; 2 Giov 9-11) la disciplina deve
essere esercitata senza timore, anche verso chi propaganda errori dottrinali e
falsi insegnamenti, che sono contro i fondamenti della fede cristiana (Giuda 4).
In Apocalisse, il Signore riprende fortemente Pergamo e Tiatiri, perché non hanno
saputo applicare la dovuta disciplina, e le chiama a ravvedimento: "Ma ho alcune
cose contro di te: tu hai colà alcuni che ritengono la dottrina di Balaam, il quale
insegnò a Balak a porre un'insidia davanti ai figli d'Israele per farli cadere,
inducendoli a mangiare cose sacrificate agli idoli e a fornicare. Così hai pure alcuni
che ritengono la dottrina dei Nicolaiti, la qual cosa io odio. Ravvediti dunque,
altrimenti verrò presto da te e combatterò contro di loro con la spada della mia
bocca" (Apoc 2,14-16).
(2) Immoralità sessuale. (1Cor 6,18; 2Cor 5,1-13)
Dio condanna la fornicazione, le relazioni prima del matrimonio, la convivenza e
ogni altro comportamento dissoluto (anche lo sbaciucchiare ora l’una/o ora l’altra/o).
La situazione a Corinto, nel caso dell'uomo incestuoso (1Corinzi 5), era molto grave.
La chiesa aveva chiuso gli occhi su questo fatto, mentre doveva vergognarsene.
Trascurando di prendere le misure correttive necessarie, danneggiava non solo colui
che era caduto in questo peccato ma l'edificazione della stessa chiesa.
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Un caso molto rilevante di disciplina si trova nell'Antico Testamento: quando il
profeta Natan redarguisce severamente il re Davide per essersi macchiato di adulterio
e di omicidio. Davide però giunge ad un autentico pentimento e il profeta gli
annuncia il perdono di Dio: "L'Eterno ha rimosso il tuo peccato; tu non morrai" (II
Samuele 12:13).
(3) Avarizia. (1Cor 5,10; Efes 5,3)
Sono nato fisicamente nell’ambiente delle Assemblee, e sono credente da 37 anni.
Francamente non ricordo che sia mai stata emanata una “scomunica” per avarizia.
Eppure conosco credenti avari!
Il desiderio di arricchire è idolatria. Col 3,5. “Mortificate dunque quella parte di voi
che appartiene alla terra: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e quella
avarizia insaziabile che è idolatria.”
(4) Conflitti fra credenti.
Anche se non condiviso da tutti, come caso da disciplinare, la Bibbia richiede in
questo caso una prassi ben precisa.
“Se tuo fratello ha peccato contro di te, va' e convincilo fra te e lui solo. Se ti ascolta,
avrai guadagnato tuo fratello; ma, se non ti ascolta, prendi con te ancora una o due
persone, affinché ogni parola sia confermata per bocca di due o tre testimoni. Se
rifiuta d'ascoltarli, dillo alla chiesa; e, se rifiuta d'ascoltare anche la chiesa, sia per te
come il pagano e il pubblicano. Io vi dico in verità che tutte le cose che legherete sulla
terra, saranno legate nel cielo; e tutte le cose che scioglierete sulla terra, saranno
sciolte nel cielo.
E in verità vi dico anche: se due di voi sulla terra si accordano a domandare una cosa
qualsiasi, quella sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli. Poiché dove due o tre
sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro.”
(Matteo 18,15-20).
Troppi di questi casi abbiamo nelle nostre assemblee. Troppi credenti rifiutano di
riconciliarsi; ed è una tragedia quando queste situazioni si protraggono nel tempo!
Ovviamente bisogna disciplinare anche chi ha conflitti con non credenti.
(5) Conflitti di coppia e nelle famiglie.
Anche in questo caso si sorvola la necessità di una disciplina, ritenendo che si tratta
di “faccende private” mentre a subirne è la testimonianza e l’onore di Dio.
Un tale “credente” che aveva tentato di accoltellare suo figlio, fu fermato
dall’intervento dei carabinieri. A questi, e più tardi agli anziani, diceva: “Sono fatti di
famiglia…!”
(6) Divisioni.
Dei fratelli possono diventare “settari”, creando “divisioni e partiti” all’interno della
Chiesa. Costoro, se non si umiliano, vanno allontanati.
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Esistono, poi, fratelli “piromani”, ribelli, servitori di sé stessi, che accendono fuochi
e fanno nascere tumulti (Rom 16,17-18)
Tito (3,2) deve vegliare sul pericolo di tali comportamenti in alcuni…
(7) Insubordinazione e disordine.
Questo è il motivo meno accettato e condiviso, infatti le chiese locali annoverano
molti disordinati, … e insubordinati!
Mentre per “disordine” dobbiamo intendere e quello della propria vita e quello che si
causa nella chiesa con la propria vita, per insubordinazione dobbiamo intendere la
polemica e la mancanza di sottomissione ai Conduttori. Alla base
dell'insubordinazione e la polemica, come causa, possono esserci vari peccati quali la
maldicenza, le gelosie e altri simili peccati nonché l’assenteismo alle Adunanze.
2Tess 3,6.10-15. “Fratelli, vi ordiniamo nel nome del nostro Signore Gesù Cristo che
vi ritiriate da ogni fratello che si comporta disordinatamente e non secondo
l'insegnamento che avete ricevuto da noi. … quando eravamo con voi, vi
comandavamo questo: che se qualcuno non vuole lavorare, neppure deve mangiare.
Difatti sentiamo che alcuni tra di voi si comportano disordinatamente, non lavorando
affatto, ma affaccendandosi in cose futili. Ordiniamo a quei tali e li esortiamo, nel
Signore Gesù Cristo, a mangiare il proprio pane, lavorando tranquillamente.
Quanto a voi, fratelli, non vi stancate di fare il bene. E se qualcuno non ubbidisce a
ciò che diciamo in questa lettera, notatelo, e non abbiate relazione con lui, affinché si
vergogni. Però non consideratelo un nemico, ma ammonitelo come un fratello.”
Tito 1,6 “che non siano insubordinati”
Tito l, l0 “vi sono molti ribelli, cianciatori... ai quali bisogna TURARE LA BOCCA”
La Disciplina va esercitata affinché l’intero corpo sia Santo, e non solo una parte
delle membra!
(8) Maldicenza (1Pietro 2,1; Prov 16,28; 26,20)
Bisogna tenere a freno la lingua, poiché molti sono i danni che essa può causare
(Giac 3,1-12).
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