N°10. 18maggio2009
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L’era della convergenza
Si chiama Ondo il concept di nuovo
cellulare, ideato dalla tedesca Pilotfish,
in grado di registrare la musica su tre
tracce e di mixarla grazia a una torsione (il materiale è flessibile).
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Telefonare con Alfred
Una scommessa italiana
Nuovo gadget multimediale da Onda: per portare le casalinghe su Internet
U
n pc travestito da gadget
elettronico? Un modo di
navigare sul web senza avere un pc? La killer application capace
di educare a Internet quella metà degli
italiani che nemmeno sa cosa sia? Se
lo chiedete a Mauro Sentinelli, presidente di Onda Communication e
uno dei creatori di Tim e della telefonia mobile europa, vi risponderà che
Alfred, ultima innovazione uscita dai
laboratori dell’azienda friulana, è una
“gateway verso il 21° secolo”.
Più prosaicamente, si tratta di
un “elettrodomestico” intelligente,
screen touch, intuitivo nell’uso (“non
serve il libretto di istruzioni”), ricco
di applicazioni che dovrebbero stimolarne la fruizione anche da parte
giordomo” multimediale. Completamente allo stato solido (SSM), senza
alcuna parte in movimento, Alfred è
always on. È infatti sempre collegato
ad Internet grazie alla connessione alla
rete fissa di casa, con cavo o wireless,
o in modalità mobile tramite chiavetta
Internet. Ciò consente l’utilizzo del dispositivo in mobilità o a chi non dispone di una connettività Adsl fissa.
Alfred avrà una distribuzione
autonoma nei negozi, ma potrebbero
arrivare accordi con gli operatori telefonici. “Per loro Alfred rappresenta
un’opportunità di business interessante - osserva Sentinelli -. Può stimolare
applicazioni che consentiranno ricavi
differenziati, anche da advertising”.
Ma le casalinghe italiane ne sentiranno il bisogno? “Appena 10 anni
fa metà degli italiani dicevano di non
aver bisogno del cellulare. Si è visto
come è andata a finire”, risponde
Agrusti. Lui, dove vuole andare a
finire lo ha ben chiaro: “Abbiamo
iniziato il percorso per l’approdo in
Borsa quando ce ne saranno le condizioni”.
’
La prospettiva
Distribuzione
nei negozi ma presto
forse accordi
con i telefonici
di chi è completamente a digiuno di
web: previsioni del tempo, oroscopo,
visualizzazione di foto e video, videotelefono, news, programmi tv, gestione
della casa digitale e, ovviamente, anche navigazione su Internet e mail.
Pensato più per le madri casalinghe
che per i figli, è una sorta di videotelefono di ultimissima generazione pieno
di opzioni personalizzabili. Funzionerà meglio di certe deludenti esperienze
del passato? Di certo, con la crisi che
rallenta i consumi, non è il momento
migliore per le novità sul mercato. Ma
ad Onda (nota sopratutto per le Internt
key) si mostrano ottimisti. “È la più
concreta chance di sostituzione del
telefono tradizionale”, dice Sentinelli.
“Noi ce l’abbiamo messa tutta quanto
ad innovazione - spiega Michelangelo
Agrusti, amministratore delegato di
Onda Communication - La messa
a punto del progetto ci è costata 2
milioni di euro e due anni di lavoro”.
Sviluppato interamente in house dagli ingegneri di Onda nei laboratori
di Roveredo in Piano in provincia di
Pordenone dove ha sede l’azienda,
Alfred (che poi è l’appellativo simbolo del maggiordomo nel mondo
anglosassone) arriverà sul mercato in
giugno ad un prezzo “uguale al costo
medio dei cellulari”. In attesa della
prova mercato, al Ces di Las Vegas,
Afredha vinto l’Innovations 2009
Design and Engineering Award, nella
categoria Integrated Home Systems:
un riconoscimento delle caratteristiche
innovative ed user friendly del “mag-
SENTIERIdelVIDEO
Scenari. L’azienda friulana punta sulla multimedialità domestica
MICHELANGELO AGRUSTI, Amminsitratore delegato di Onda Communication
Televisione spagnola in salsa francese
Contributi delle Tlc per spazzar via la pubblicità
La televisione pubblica spagnola
rinuncerà alla pubblicità a partire
dai prossimi mesi e il governo
prevede di compensare i minori
introiti con contributi delle Tv private e dalle compagnie di telecomunicazioni. Il nuovo modello
di finanziamento prevede che le
tv private apporteranno dai 120
ai 140 milioni di euro. Ciò avverrà
grazie a una tassa del 3% sulle
loro entrate annuali. Le aziende di
Tlc che offrono servizi audiovisivi
(Telefonica, Vodafone, Orange e
Ono) pagheranno una tassa del
0,9% che dovrebbe fruttare circa
300 milioni di euro. Le aziende
si vedranno ricompensate dalla
maggior raccolta pubblicitaria. Il
nuovo sistema potrebbe entrare in
vigore nel gennaio 2010. Il premier,
Josè Luis Rodriguez Zapatero, si
era impegnato il mese scorso a
introdurre un taglio della pubblicita’
sulle due emittenti pubbliche, Tve1
e Tve2. Lo stato apporterà 550
milioni come finanziamento per il
servizio pubblico prestato da Rtve,
mentre altri 240 milioni arriveranno dalla tassa sull’occupazione
delle frequenze che pagano radio,
televisioni e Tlc. Lo Stato impegnerà inoltre 100 milioni per coprire il
vuoto di oltre 8 mila ore di trasmissioni lasciate libere ogni anno dalla
pubblicità. Il budget della tv statale
sarà di circa 1,3 miliardi di euro.
Ma quanto funziona
la Nouvelle vague
per Rete e televisione?
Le due idee in arrivo dalla Francia
su Web-pirateria e pubblicità in tv
L
a Francia ci aveva fatto riettere con la sua
teoria dell’”eccezione culturale” contro lo
strapotere dell’industria culturale americana e della lingua inglese, anche se qualcuno di noi
sospettava che dietro la difesa delle altre culture si
nascondesse il desiderio di un secondo predominio,
quello della francofonia che ambisce ad una “par
condicio” con l’inglese che la storia ha cancellato, e
con conseguenze protezionistiche controproducenti:
oggi, per esempio, quando si vede Parigi in un lm in
realtà si tratta di Praga, o perno di Bucarest, perché
costa troppo girare nella capitale francese.
Recentemente dalla Francia vengono altre due idee:
cancellare la pubblicità dalla rete televisiva pubblica
(una proposta attribuita allo stesso presidente Nicolas
Sarkozy) e tagliare il collegamento Internet ai “pirati” della copia illegale degli audiovisivi, quest’ultima
partorita invece dal ministro della cultura Christine
Albanel.
L’esperienza sta dimostrando che togliere la pubblicità alla rete televisiva non porta ad una ridistribuzione virtuosa dell’investimento ma - complice la crisi
economica - alla sua totale dispersione, annullando
così una risorsa importante per la cultura. Ma anche
la lotta alla pirateria su Internet potrebbe risultare
controproducente.
Al di là dello zelo un po’ senile degli artisti che si
mobilitano (Juliette Greco e Michel Piccoli) a favore
del provvedimento, la cancellazione del collegamento
Internet dopo due email di avvertimento a chi pratica il
download illegale sembra di fatto urtare contro libertà
fondamentali, di cui in altri tempi la Francia è stata
paladina.
Se la connessione è ormai un sinonimo di cittadinanza, impedire di essere connessi è un po’ come vietare di
leggere o di scrivere, per giunta con un provvedimento
di polizia senza intervento della magistratura, senza
contraddittorio, senza tutele.
Vale la pena? Il controllo poliziesco sarà presto
bypassato dalle contromisure informatiche “wiki” dei
“pirati” stessi; il cui danno economico viene sempre
valutato in maniera discutibile.
Il partito socialista francese, all’opposizione, è contrario alle sanzioni contro i “pirati” ed è favorevole a
un “contributo creativo” prelevato sugli abbonamenti
Internet per nanziare il diritto d’autore.
Proposte palliative, certamente (anche perché
rimane l’interrogativo: come la mettiamo con le aree
wi- e la connessione gratis per tutti?), ma almeno più
rispettose dei diritti fondamentali.
Di ENRICO MENDUNI
Professore di Media e Comunicazione
all’Università Roma Tre di Roma
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