STAGIONE TEATRALE AQUILANA 20132014 Ridotto del Teatro Comunale Auditorium Scuola Guardia di Finanza in collaborazione con BperCard. L’amica impagabile. BperCard BperCard. L’amica impagabile. impagabile. BperCard. . L’amica L’amica migliore è quella cheche scegli di avere sempre al tuo fianco. L’amica L’amica migliore migliore èèquella quella chescegli scegli didiavere avere sempre sempre alaltuo tuofianco. fianco. BperCard è come un’amica pronta a farsi in quattro perper te. BperCard èè ècome come un’amica un’amica pronta pronta aaafarsi farsi in quattro perte. te. BperCard come un’amica pronta farsi ininquattro quattro per te. BperCard In versione Classic, Gold, Socio o MyPlan sa sempre come offrirti vantaggi ed opportunità esclusive. versione Classic, Classic, Gold, Gold, Socio Socio MyPlan MyPlan sasasempre sempre sempre come come offrirti offrirti vantaggi vantaggi ed edopportunità opportunità opportunità esclusive. esclusive. 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La conferenza stampa di presentazione della Stagione Teatrale Aquilana 2013/2014 Tipograf ia Via G. Gronchi, 14 (Nucleo Industriale Pile) - 67100 L’Aquila Uffici: [email protected] Prestampa: [email protected] Tel. 0862 755096 Cell. 348 7333909 Fax 0862 755214 ppuntamenti giornalieri cultura abruzzo La cultura cultura in in Abruzzo Abruzzo è un'impresa. La Dove vanno, vanno, cosa dicono e fanno Dove gli abruzzesi abruzzesi in Abruzzo. gli www.agica.it www.agica.it [email protected] [email protected] AUDITORIUM GUARDIA DI FINANZA Martedì 26 novembre ore 21,00 Turni A e B AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA di Garinei e Giovannini, e Iaia Fiastri musiche Armando Trovajoli regia Fabrizio Angelini coreografie Gino Landi con Gabriele De Guglielmo, Carolina Ciampoli RIDOTTO DEL TEATRO COMUNALE Giovedì 5 dicembre ore 21,00 Turno A Venerdì 6 dicembre ore 17,30 Turno B MOLTO RUMORE PER NULLA di William Shakespeare regia Alberto Giusta con Massimo Brizi, Mariella Speranza, Davide Lorino, Cristiano Dessì, Riccardo Bellandi, Alex SassatellI, Silvia Biancalana, Luca Terracciano RIDOTTO DEL TEATRO COMUNALE Giovedì 12 dicembre 21,00 Turno A Venerdì 13 dicembre ore 17,30 Turno B BEN HUR di Gianni Clementi regia Nicola Pistoia con Paolo Triestino, Nicola Pistoia e Elisabetta De Vito RIDOTTO DEL TEATRO COMUNALE Giovedì 16 gennaio ore 21,00 Turno A Venerdì 17 gennaio ore 17,30 Turno B IL BORGHESE GENTILUOMO di Molière musiche originali di Germano Mazzocchetti regia Massimo Venturiello con Massimo Venturiello e Tosca RIDOTTO DEL TEATRO COMUNALE Giovedì 6 febbraio ore 21,00 Turno A Venerdì 7 febbraio ore 17,30 Turno B IL BALCONE DI GOLDA di William Gibson traduzione Maria Rosaria Omaggio e Enrico Luttmann musiche Luis Bacalov regia Maria Rosaria Omaggio con Paola Gassman RIDOTTO DEL TEATRO COMUNALE Martedì 18 febbraio ore 21,00 Turno A Mercoledì 19 febbraio ore 17,30 Turno B IL NIPOTE DI RAMEAU RIDOTTO DEL TEATRO COMUNALE Giovedì 3 aprile ore 21,00 Turno A Venerdì 4 aprile ore 17,30 Turno B CYRANO SULLA LUNA di Denis Diderot, traduzione e adattamento Edoardo Erba e Silvio Orlando regia Silvio Orlando con Silvio Orlando, Amerigo Fontani, Maria Laura Rondanini di Hercule Savinien de Cyrano de Bergerac traduzione e adattamento Tommaso Mattei musiche Andrea Farri regia Alessandro Preziosi con Alessandro Preziosi RIDOTTO DEL TEATRO COMUNALE Venerdì 7 marzo ore 21,00 Turno A Sabato 8 marzo ore 17,30 Turno B AUDITORIUM GUARDIA DI FINANZA Giovedì 10 aprile ore 21,00 Turni A e B UNA PURA FORMALITA’ dal film di Giuseppe Tornatore versione teatrale e regia di Glauco Mauri musiche di Germano Mazzocchetti con Glauco Mauri, Roberto Sturno RIDOTTO DEL TEATRO COMUNALE Giovedì 13 marzo ore 21,00 Turno A Venerdì 14 marzo ore 17,30 Turno B TOTO’ E VICE’ di Franco Scaldati regia ed interpretazione di Enzo Vetrano e Stefano Randisi GABRIELE D’ANNUNZIO, tra amori e battaglie liberamente tratto da “L’amante guerriero” di Giordano Bruno Guerri regia Francesco Sala con Edoardo Sylos Labini TSA Teatro Stabile d’Abruzzo Compagnia dell’Alba Auditorium Guardia di Finanza - 26 novembre 2013 AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA commedia musicale di Garinei e Giovannini scritta con Iaia Fiastri musiche Armando Trovajoli, Gabriele De Guglielmo, Carolina Ciampoli, Tommaso Bernabeo, Gaetano Cespa direzione Musicale Gabriele De Guglielmo coreografie Gino Landi coreografie riprodotte e regia Fabrizio Angelini con Gabriele De Guglielmo, Carolina Ciampoli, Jacqueline Ferry, Brunella Platania, Tommaso Bernabeo, Gaetano Cespa, Tommaso Di Giorgio. Ensemble: Serena Mastrosimone, Claudia di Filippo, Elena Valli, Linda Fisichella, Monja Marrone, Giorgia Bellomo, Valentina Di Deo, Edilge Di Stefano, Francesco Consiglio, Andrea Bratta, Danny Zazzini, Luca Peluso, Cristian Cesinaro, Guido Camillotti, Matteo Polidoro, Marco Mare. foto Vincenzo Fedecostante i naugura la Stagione Teatrale aquilana il musical “aggiungi un posto a tavola” di garinei e giovannini, con le musiche del maestro armando Trovajoli, realizzato dalla Compagnia dell’alba in coproduzione con il Teatro Stabile d’abruzzo. il progetto, la direzione musicale dello spettacolo sono curati dal giovane maestro ortonese gabriele de gugliemo, titolare dell’accademia dello Spettacolo, mentre le coreografie e la regia sono di Fabrizio angelini, un nome importante nel panorama del musical italiano, che da alcuni anni sta investendo sull’accademia ritenendola una bella realtà professionale con ragazzi dalle grandi potenzialità e la capacità di imporsi presto nel mondo dello spettacolo a livello nazionale. foto Vincenzo Fedecostante Aggiungi un posto a tavola foto Vincenzo Fedecostante Aggiungi un posto a tavola “Siamo molto emozionati e nello stesso tempo molto determinati nell’allestire lo spettacolo sempre al massimo delle nostre possibilità - spiega il maestro Gabriele De Guglielmo - ringraziamo il Teatro Stabile d’Abruzzo che ha creduto in noi ed ha coprodotto lo spettacolo. Dedichiamo con affetto e ammirazione questo lavoro al maestro Armando Trovajoli, autore delle musiche, scomparso recentemente. Il “nostro” “Aggiungi un posto a tavola” sarà un’edizione fedele all’originale degli anni Settanta, nella regia e nelle coreografie. La proposta è stata accolta con entusiasmo dagli autori e dagli eredi e gli interpreti hanno superato un’apposita audizione alla presenza del Maestro Armando Trovajoli”. ATAM Compagnia Gank Festival di Borgio Verezzi Teatro Stabile di Genova Ridotto del Teatro Comunale - 5-6 dicembre 2013 MOLTO RUMORE PER NULLA di William Shakespeare regia Alberto Giusta con Massimo Brizi, Mariella Speranza, Davide Lorino, Cristiano Dessì, Riccardo Bellandi, Alex Sassatelli, Silvia Biancalana, Luca Terracciano I l ricco Leonato accoglie nella sua casa il principe Don Pedro di ritorno dalla guerra insieme ai suoi più stretti compagni. Un’atmosfera gaia e leggera fa da sfondo agli amori tra il giovane Claudio e la dolce Ero e tra i litigiosi Beatrice e Benedetto. Nell’imminenza delle nozze di Claudio ed Ero, Don John, geloso del favore che Claudio gode presso Don Pedro, fa di tutto per screditare Ero e impedirle così di sposare il suo amato. Nulla però potrà impedire all’amore di trionfare sui cattivi sentimenti che saranno giustamente puniti. Questa, in breve, la trama di un’opera che condensa in sé tutto il meglio delle commedie shakespeariane: finte morti, sospetti, intrighi, schermaglie amorose, scambi di persona, congiure. Un molto - per fare una sintesi estrema di questa divertentissima opera - che attraverso lo specchio del rumore si riflette e diventa, o ritorna, nulla. Un autorevole ed eccellente critico shakespeariano definì questa commedia “a Rolls-Royce of a play”. Non si può che concordare, poiché grazie alla complessità e flessibilità della struttura, alla ricchezza dei toni, alla varietà dei personaggi, la commedia pulsa di una incantevole vitalità. Nella velocità straordinaria di una lingua spiritosa, ironica, frizzante, il suo mondo brilla per sofisticazione e varietà. Questo mondo è ricco anche di ombre; per questo non è sbagliato dire che in questa commedia c’è posto per il tragico. C’è il buono e il cattivo, c’è il principe e c’è il servo, il fool, il clown, il nobile, il cortigiano, il giusto e lo sciocco, tutti vicini, tutti insieme nella stessa sarabanda. anche quest’anno la Compagnia gank, in co-produzione con il Teatro Stabile di genova e il Festival Teatrale Molto rumore per nulla di Borgio Verezzi, affronta un altro classico del teatro con uno spettacolo divertente ed emozionante. A battute esilaranti si alterneranno grida e pianti, i numeri da circo lasceranno il posto a momenti altamente tragici, le canzoni allegre si muteranno in elogi funebri e i balli spensierati si concluderanno in danze di morte. TSA NERAONDA BEN HUR Ridotto del Teatro Comunale - 12-13 dicembre 2013 una storia di ordinaria periferia di Gianni Clementi regia Nicola Pistoia scene Francesco Montanaro costumi Isabella Rizza con Paolo Triestino, Nicola Pistoia, Elisabetta De Vivo G ianni Clementi con “Ben Hur” affronta il tema dell’immigrazione e del razzismo in modo nuovo e brillante, riuscendo a presentare temi di attualità con grande semplicità e suscitando nel pubblico momenti di profonda riflessione, ma anche di grande ilarità. Sergio, interpretato da Nicola Pistoia, che firma la regia dello spettacolo, è uno stuntman caduto in disgrazia dopo un avvio eccellente niente di meno che con Spielberg nel film “Salvate il soldato Ryan”. Oggi si ritrova infortunato e in attesa di risarcimento; così per sbarcare il lunario si arrangia a posare, vestito da centurione per i turisti che passano davanti al Colosseo. Sua sorella maria (elisabetta de Vivo) è separata, per arrotondare gli spiccioli del fratello è costretta a lavorare in una chat erotica. a rompere il tran tran quotidiano arriva milan (paolo Triestino), ingegnere bielorusso con tanta voglia di lavorare. per mandare soldi alla sua famiglia, milan si arrangia a far tutto, anche a sostituire Sergio nel ruolo di centurione. la coppia Triestino-pistoia, conferma il successo ottenuto con “muratori” di edoardo erba e “grisù, giuseppe e maria” dello stesso Clementi, in questa nuova pièce scritta appositamente per loro. Ben Hur Così la stampa: commedia all’italiana? e’ buffa, anzi tragicissima.. eccellente la regia ed ottimi gli attori… pubblico divertito mentre è indotto a pensare. accade meno spesso di quanto dovrebbe. M. D’Amico – La Stampa … da non perdere … Alessandra Bernocco – Europa … ancora insieme, Triestino e pistoia. Come sale e pepe, bibì e bobò, Totò e peppino … R. Battisti – L’Unità … un testo divertente, velenosamente intelligente, ottimamente interpretato … Corriere del Ticino … due ore di ilarità, emozioni e riflessione … Giorgia Gelsi – Il Piccolo … quotidianità sbrecciata, che diverte il pubblico e lo prepara all’amarezza … Il Giornale del Popolo … gli attori ci regalano tre personaggi indimenticabili … Laura Novelli – Il Giornale TSA Fondazione Sipario Toscana Onlus Officina Teatrale Ridotto del Teatro Comunale - 16-17 gennaio 2014 Il borghese gentiluomo di Molière regia Massimo Venturiello scenografie Alessandro Chiti costumi Santuzza Calì coreografie Fabrizio Angelini musiche originali di Germano Mazzocchetti con Massimo Venturiello e Tosca C on il Borghese Gentiluomo, Molière creò una novità assoluta, non è facile infatti trovare la giusta definizione per questo indiscusso capolavoro che, riduttivamente, viene definito una comédie-ballet. L’estrema libertà con cui l’autore tratta la vicenda, i toni farseschi, satireggianti, gli elementi fiabeschi, onirici, la prosa densa di ritmo, la tessitura musicale scritta da Jean-Baptiste Lully, la coreografia dei balletti, il tutto, è teso a una teatralità assoluta di grande effetto comico. La trama è molto semplice: un ricco borghese sogna di diventare nobile, lo desidera con tutte le sue forze, lo pretende con un’esaltazione fuori dal comune. Intorno a lui ruota un’umanità di adulatori e di scrocconi, un’umanità priva di autentiche qualità, che si nutre di ‘senso comune’, che ovviamente lo raggira e asseconda la sua follia, pur di ottenerne un guadagno. A questi si contrappone la moglie del protagonista, tutta senso pratico e concretezza, che cerca in ogni modo di farlo rinsavire. Di fronte all’ ennesimo rifiuto del ‘borghese’ di dare in sposa sua figlia al ragazzo che ama, perchè privo di nobili natali, tut- ti d’accordo gli giocano la beffa finale attraverso la famosa ‘Cerimonia Turca’ e anche la moglie che, pur criticandolo aspramente ha fino ad allora cercato di proteggerlo, gli si schiera contro lasciandolo definitivamente solo, nella sua folle utopia. La nostra lettura di questo grande classico del teatro internazionale non intende tradire in alcun modo le intenzioni dell’autore, ma al contrario approfondirle, rispettando anzitutto quello spirito di libertà che anima l’intera opera. Non ci saranno pertanto limiti geografici e temporali e l’azione si collocherà in una atmosfera visionaria (complice lo scenografo Alessandro Chiti e la co- stumista Santuzza Calì) che avrà un sapore napoletano-parigino, con tutto quello che ne consegue, dalla lingua parlata alla musica. In particolare le musiche originali di Germano Mazzocchetti, andranno in questa direzione e accresceranno l’ironia insita in tutto il lavoro, ricercando arrangiamenti e sonorità che spazieranno dal rinascimento alla sceneggiata napoletana. I brani cantati, alcuni dei quali già previsti dall’autore e le coreografie di Fabrizio Angelini, contribuiranno a ‘mostrare’ la vicenda di questo ‘borghese’ accentuandone con sottile sarcasmo, la miseria ideologica. Il borghese gentiluomo pur essendo la musica e la danza protagoniste assolute, non credo però che sia corretto accostare questo allestimento a generi teatrali come il musical o la Commedia musicale. Senz’altro ci saranno momenti che li ricorderanno, ma all’interno di una varietà stilistica che è la peculiarità di questa originalissima opera di moliere-lully. l’obiettivo da raggiungere è quello di costruire un prodotto fortemente popolare, nel senso più alto, capace cioè di coinvolgere e divertire lo spettatore, stimolandone una riflessione, attraverso il racconto di un microcosmo, nel quale, malgrado la lontananza temporale, è facile rispecchiarsi. non è forse a noi molto vicino questo ‘borghese’, con la sua necessità di adeguarsi al gusto dominante, che nega le sue origini, i suoi valori e che è pronto a trasformarsi in ‘altro da sé’ e a modificare persino la sua immagine fisica? non è forse una malattia del nostro tempo quella di inseguire patologicamente un ideale fisico e psichico imposto dai nostri media? non siamo forse circondati da eterni giovani, da bellezze siliconate, da rampanti pronti a tutto? Questo allestimento, che oltre a me e a Tosca, vede in scena un nutrito cast di attori e cantanti, rappresenta inoltre una caparbia necessità di mettere in scena il ‘gran teatro’, a dispetto dei tagli e delle logiche di mercato dominanti, che inevitabilmente impongono agli enti privati una linea produttiva restrittiva e di conseguenza pericolosa per il futuro del nostro teatro. Massimo Venturiello TSA TeaTro STabile d’abruzzo angelaria Ridotto del Teatro Comunale - 6-7 febbraio 2014 IL BALcONE dI GOLdA di William gibson traduzione di maria rosaria omaggio ed enrico luttmann regia maria rosaria omaggio musiche luis bacalov costumi Sandra Cardini scene Francesco ghisu video andrea giansanti luci Camilla piccioni con paola gassman “g olda’s balcony”, ultimo lavoro teatrale di William gibson, esce nel 2003 dalla abile penna di questo drammaturgo celebre soprattutto per “anna dei miracoli” e “due sull’altalena”. l’autore, affascinato dalla vita della leader israeliana golda meir, rilavorò al monologo “golda” scritto nel 1977 per anne bancroft, la magnifica interprete di anna dei miracoli, e che non era stato accolto come sperava. Il balcone di Golda la nuova stesura fu finalmente un grande successo. Questo testo vanta, a tutt’oggi, il record di maggior tenitura di un monologo a broadway con oltre 3.000 repliche. È stato messo in scena anche in tutti i paesi di lingua spagnola. il ritratto di golda meir è toccante, coinvolgente e, oltre a mettere in luce un periodo storico fondamentale per comprendere meglio il conflitto medio orientale, offre col sorriso le sfaccettature di una delle maggiori figure del secolo scorso dalla semplice e complessa personalità. non è un caso che gibson sia stato considerato in america il miglior autore maschile di animi femminili. il balcone di golda narra di due balconi: quello della sua casa a Tel aviv, da cui vedeva il mediterraneo con le navi cariche di ebrei che tornavano alla loro terra promessa e quello che si riferisce al soprannome dato ad un settore segreto all’interno della struttura di armi nucleari di dimona nel deserto del negev. ennio Flaiano scriveva che “in teatro si ritrovano i simboli delle cose perdute di vista” e l’autore, William gibson, riassume in questa frase il senso profondo del suo testo: “Cosa accade quando l’idealismo diventa potere?” e potrei aggiungere: “Cosa accade quando protagonista dell’idealismo e del potere è una donna, influenzata anche dalle emozioni private e dall’ironia della sua formazione?” uno spettacolo necessario per almeno due motivi: - i ragazzi italiani, e forse persino i quarantenni, non conoscono la meir e quanto abbia fatto per il suo popolo. dunque neppure sanno come sia nato israele, pur ascoltando le costanti notizie sui conflitti in medio oriente! - essere donna non significa soltanto adoperarsi per essere un oggetto di piacere e golda meir è una delle figure femminili più importanti del secolo scorso. Terzo motivo, e non meno rilevante, è che il progetto arrivi sui palcoscenici italiani con due artiste che, nonostante i tempi, non smettono di operare scelte di qualità con entusiasmo, competenza e passione. Maria Rosaria Omaggio Il balcone di Golda Sono convinta che oggi più che mai essere un’attrice che abbia sincerità di intenti sia un ruolo oltre che di grande privilegio - tale penso davvero che lo sia - ed anche di enorme responsabilità perché le viene a volte affidato, come in questo caso a me, il compito certo non facile di restituire l’immagine integra e veritiera ma anche profonda e nascosta di una donna entrata a pieno diritto nella storia e quindi anche nell’immaginario di tutti. Sono però altresì convinta che noi “donne” possediamo una dote istintiva che ci permette di raggiungere gli intenti affidandoci alla “memoria“ dei sentimenti che da sempre ci accomunano e ci spingono a non desistere. ed è proprio con questa speranza che cercherò di raggiungere “golda” affacciandomi al suo duplice balcone con timore, umiltà e rispetto, ma anche passionalità, tenacia e autorevolezza sicuramente confortata in questo arduo cammino dalla penna di un autore importante come gibson e dalla affettuosa e competente complicità di una regista-donna come maria rosaria. Paola Gassman TSA Il Cardellino srl Ridotto del Teatro Comunale - 18-19 febbraio 2014 Il Nipote di Rameau di Denis Diderot adattamento Edoardo Erba e Silvio Orlando regia Silvio Orlando clavicembalista Luca Testa scene Giancarlo Basili costumi Giovanna Buzzi con Silvio Orlando, Amerigo Fontani, Maria Laura Rondanini I l nipote di Rameau di Denis Diderot, capolavoro satirico della seconda metà del settecento è la parabola grottesca di un musico fallito, cortigiano convinto, amorale per vocazione avvolto in un lucido cupio dissolvi. Nella sua imbarazzante assenza di prospettive edificanti, nella riduzione della vita a pura funzione fisiologica riesce in maniera paradossale a ribaltare la visione del bene e del male, del genio e della mediocrità, della natura umana e delle possibilità di redimerla. Rameau si è offerto attraverso i secoli come un nitido archetipo di libero servo, innocua foglia di fico per padroni a tolleranza variabile. Scorgiamo dietro la sua perversità le paure del filosofo del perdere se stesso e i propri riferimenti etici nell’affrontare un primo embrione di libero mercato delle idee che intuiva stesse nascendo in quel turbolento e fervido scorcio di secolo. Rameau manca dai nostri teatri dagli inizi degli anni novanta, un ventennio di profonde mutazioni nel corpo della nostra società civile, le sue contorsioni intellettuali quindi assumono nuovo e violento impatto e nuovi motivi di aspro divertimento. Il nipote di Rameau TSA Compagnia mauri STurno Ridotto del Teatro Comunale - 7-8 marzo 2014 UNA PURA FORMALITÀ versione teatrale e regia di glauco mauri dal film di giuseppe Tornatore scene giuliano Spinelli costumi irene monti musiche di germano mazzocchetti con glauco mauri, roberto Sturno Q uando “una pura formalità” di giuseppe Tornatore uscì nel 1994 fu accolto, per la sua inquietante novità, con una certa difficoltà da parte della critica. oggi è considerato uno dei suoi film più belli in assoluto (lo stesso autore ne è convinto), un “piccolo capolavoro” (interpreti: gérard depardieu, roman polansky e un giovanissimo Sergio rubini). l’intensità del racconto, il suo ritmo, illuminato da emozionanti colpi di scena, una razionale e al tempo stesso commossa visione della vita, mi hanno spinto, in pieno accordo con Tornatore, ad una libera versione teatrale. già il film ha una sua struttura sospesa fra cinema e teatro e questo mi ha molto aiutato nel lavoro. e come negli “incontri” fortunati, la storia così magnificamente raccontata nel film, ha fatto germogliare in me emozioni inaspettate che diventavano sempre più mie. un’opera tanto più è valida quanto più dona a un interprete la possibilità di scoprire sfumature umane e poetiche in essa nascoste. Ho cercato di far rivivere tutta la forza drammatica della sceneggiatura modificandone quelle parti che si presentavano con dei connotati troppo cinematografici, preservandone al tempo stesso quell’intensità che dall’inizio ci avvolge nel suo misterioso intreccio. il racconto rimane oscuro fino al suo sconvolgente epilogo dove i pezzi lacerati di una vita si compongono in una serenità inaspettata e commovente: un capovolgimento radicale di quello che sembrava un giallo un delitto è stato commesso e ne viene accusato un celebre scrittore, onoff. ma, pur con la tipica atmosfera di un thriller, “una pura formalità” è un viaggio alla scoperta di se stessi, di quella che è stata la propria vita. “gli uomini sono eternamente condannati a dimenticare le cose sgradevoli della loro vita; e più sono sgradevoli e prima si apprestano a dimenticarle”. ecco quello che scrive in uno dei suoi romanzi onoff che nella lunga notte di “una pura formalità” cerca ansiosamente di ricordare... ricordare... cosa? un altro uomo aiuta onoff in questa faticosa ricerca di un passato che si è voluto dimenticare: un inquietante commissario di polizia, un personaggio duro e ironico, comprensivo ma implacabile. non può non sovvenirmi il ricordo del grande dostoevskij e il rapporto tra porfirij e raskolnikov in “delitto e Castigo”. Una pura formalità Tutto si svolge in una sperduta stazione di Polizia. Ma lo è veramente? E dove si trova? E quelle strane persone al suo interno, sono poliziotti? Cosa aspettano? La storia fa nascere numerosi interrogativi ed è pervasa di “misteriosi perché”. Il cinema ha le sue ricchezze espressive, il teatro ne ha altre che sono sue proprie. E su un palcoscenico, nel nostro caso, la parola assume un valore non solo di racconto ma anche di invito alla fantasia e alle domande. Domande necessarie all’uomo per aiutarlo a cercare di comprendere quel viaggio a volte stupendo e a volte terribile ma sempre affascinante che è la vita. Anche a questo serve il teatro! ATAM Teatro degli Incamminati Diablogues Compagnia Vetrano-Randisi Ridotto del Teatro Comunale - 13-14 marzo 2014 Totò e VicÉ di Franco Scaldati regia ed interpretazione di Enzo Vetrano e Stefano Randisi disegno luci di Maurizio Viani costumi di Mela Dell’Erba luci Alessia Massai suono Sara Bonaccorso E nzo Vetrano e Stefano Randisi hanno all’attivo una trentennale collaborazione sul palcoscenico, nella scrittura e nella guida degli attori. La complementarietà, la dialettica, il confronto, sono la forma che hanno scelto per esprimere la loro poetica, che vive quindi in una doppia identità, sovrapponibile e contraria. In questa direzione hanno creato diversi spettacoli con due personaggi in scena che sono uno lo specchio dell’altro: diversi anni fa sono stati Uno e Due in Diablogues e poi Milton e Camoens in Beethoven nei campi di barbabietole, due testi di Roland Dubillard, e prima ancora erano stati Calvato e Capillato, in una loro riscrittura del De Rerum Natura. Da qualche tempo si sono incontrati con Totò e Vicé, poetici clochard nati dalla fantasia di Franco Scaldati, poeta, attore e drammaturgo palermitano, e nelle loro parole, nei loro gesti, nei loro pensieri, nei loro giochi si sono subito ritrovati, traducendo e reinterpretando i loro dialoghi fantastici e le loro domande surreali. Totò e Vicé sono legati da un’amicizia reciproca assoluta e vivono di frammenti di sogni che li fanno stare in bilico tra la natura e il cielo, in un tempo imprendibile tra passato e futuro, con la necessità di essere in due, per essere. Totò e Vicé TSA Teatro Stabile d’Abruzzo Khora.teatro Ridotto del Teatro Comunale - 3-4 aprile 2014 Cyrano sulla luna di Hercule Savinien de Cyrano de Bergerac traduzione e adattamento Tommaso Mattei musiche Andrea Farri regia Alessandro Preziosi con Alessandro Preziosi I l vero nome di Cyrano era Hercule Savinien de Cyrano de Bergerac, un personaggio eccentrico e bizzarro, scrittore ed apprezzato alchimista. “L’altro mondo o Gli stati e gli imperi della luna” fu probabilmente il suo capolavoro: un racconto fantastico, estremamente vivace. Il racconto de L’altro mondo o Gli stati e gli imperi della luna, nella più tipica e schietta prosa barocchista, è quello di un viaggio meraviglioso, realistico e poetico, nei paesi della Luna e del Sole. È un pretesto per l’esposizione di ardite teorie filosofiche, scientifiche e religiose: il movimento della terra, l’eternità e l’infinità dei mondi, la costituzione atomica dei corpi, i principi fisici dell’aerostato ecc. Rientrato in casa dopo una passeggiata al chiaro di luna in compagnia di amici, l’autore si mette intorno al corpo una cintura fatta di ampolle piene d’acqua di rugiada la quale, evaporando attratta dal sole, lo solleva sino a farlo arrivare nella Nouvelle France (il Canada); dopo questa prima esperienza di volo, utilizzando una sorta di razzo arriva fino alla Luna. Sulla Luna Cyrano rimarrà poco, poiché gli abitanti lo scambiano per uno struzzo e lo mettono in gabbia; ha però modo di conoscere quello strano paese e di ascoltare qualcuno (il Demone di Socrate) che glielo descrive e spiega. Cyrano sulla luna TSA RG PRODUZIONI Gabriele d’Annuzio Auditorium Guardia di Finanza - 10 aprile 2014 tra amori e battaglie uno spettacolo di Edoardo Sylos Labini liberamente tratto da “L’amante guerriero” di Giordano Bruno Guerri drammaturgia Francesco Sala e Edoardo Sylos Labini regia Francesco Sala scene e costumi Marta Crisolini Malatesta disegno luci Sandro Manca con Edoardo Sylos Labini, Giorgia Sinicorni, Alice Viglioglia, Viola Pornaro, Silvia Siravo, dj Antonello Aprea I mmaginate di entrare come in un incantesimo in quella casa museo che è il Vittoriale degli Italiani. Preparatevi a incontrare il Vate, in compagnia della sua fedele domestica Aélis, a rivivere con lui alcuni momenti salienti della sua biografia, della sua estetica decadente. Preparatevi a immergervi nell’atmosfera della roma de “il piacere”, a spiare il suo modo di sedurre e incantare la duchessina maria Hardouin, a essere testimoni della relazione epistolare con la diva del momento, l’attrice eleonora duse. preparatevi a scappare con d’annunzio in Francia, rincorso dai tanti creditori, per poi tornare trionfalmente in italia nelle trincee della prima guerra mondiale, sui cieli di Vienna, tra le vie della città di Fiume. e preparatevi a rivivere l’esilio dorato del Vate al Vittoriale con la pianista luisa baccara, il decadimento, la droga, il d’annunzio segreto, poeta, eroe, artista, esteta, uomo di marketing, indiscutibile protagonista della Storia e della letteratura italiana, che ha saputo fare della propria vita come si fa un’opera d’arte. Nota di regia Forse nel finale c’è la chiave di volta del personaggio gabriele d’annunzio: “Qualche volta odo scorrere la vita, nel silenzio. Chi mai potrà indovinare oggi quello che di me ho voluto nascondere?” un’identità nascosta la sua? in teatro ci si mette la maschera, una maschera che d’annunzio personaggio ha tenuto per tutta la vita: Vate, poeta guerriero, politico e seduttore. attraverso il suo linguaggio ci siamo dovuti scontrare e confrontare con la sua modernità di stile, ma è nel binomio arte- vita la sua consacrazione a unico modello di riferimento per la nostra Cultura. d’annunzio creò una mitologia fatta di ricercate dediche calligrafiche alle sue amanti, di personale design, di invenzioni pubblicitarie, di eventi pubblici e di politica attiva: si pensi all’impresa fiumana o al volo su Vienna. Tutto era per lui bruciante passione. la scena riprende la sua ultima dimora a gardone riviera, il Vittoriale, che d’annunzio si dedicò fin dal 1921 ad arredare personalmente con l’aiuto dell’arch. maroni. Vittoriale come scenografia delle sue creazioni e trasfigurazioni. una casa teatro della mente, dove, collocato in alto, inquadrato dentro una spaziosa cornice, c’è l’altro d’annunzio: un dj. Sarà lui a scandire l’intera colonna sonora dello spettacolo, reinterpretando la concezione wagneriana della musica tanto cara al Vate. musica come suono violento, come rullo di tamburo, non mezzo a servizio del testo ma superamento del testo stesso. Teatro come arte magica e manifestazione di poesia. Francesco Sala INFORMAZIONI 4Il botteghino nei luoghi di spettacolo apre un’ora prima di ogni recita per la vendita dei biglietti disponibili. 4 Titoli, orari e luoghi, data l’eccezionalità della situazione, potranno subire variazioni, per cui invitiamo gli abbonati a lasciare al botteghino un recapito di telefonia mobile per eventuali comunicazioni. 4 Hanno diritto alla riduzione (abbonamento 85,00 euro e biglietto 10,00 euro) gli spettatori che hanno compiuto 65 anni di età e i giovani fino a 26 anni, per usufruire della riduzione è necessario un documento di identità. 4Gli abbonamenti ed i biglietti sono senza posti numerati, le sale apriranno mezz’ora prima dell’orario previsto per l’inizio dello spettacolo. 4 Si raccomanda di accedere al teatro con la massima puntualità. Ai ritardatari non potrà essere garantita l’ammissione in sala. Arrivando in ritardo si perde, comunque, il diritto di usufruire del posto in abbonamento. 4I cambi di turno saranno possibili solo in caso di disponibilità di posti. PREZZI BIGLIETTI posto unico € 15,00 intero / € 10,00 ridotto PREZZI ABBONAMENTI posto unico € 110,00 intero / € 75,00 ridotto Informazioni e prenotazioni: Botteghino del Teatro - tel. 0862 410956 - 348 5247096 • TSA - tel. 0862 62946 Vendita biglietti: Il Botteghino osserva il seguente orario dal martedì al venerdì: mattina dalle ore 11 alle ore 14 pomeriggio dalle ore 14.30 alle ore 17.30. I giorni di spettacolo pomeridiano il Botteghino sarà aperto dalle ore 11 alle ore 14 nella sede del TSA e dalle ore 16.30 presso il Ridotto del Teatro Comunale. I giorni di spettacolo serale il Botteghino sarà aperto dalle ore 11 alle ore 14 e dalle ore 16.30 alle ore 18 presso la sede del TSA; dalle ore 20 sul luogo dello spettacolo. preSidenTe Ezio Rainaldi aSSemblea dei SoCi regione abruzzo Presidente Gianni Chiodi Comune di l’aQuila Sindaco Massimo Cialente proVinCia di CHieTi Presidente Enrico Di Giuseppantonio proVinCia di l’aQuila Presidente Antonio Del Corvo ViCe preSidenTe Innocenzo Chiacchio ConSiglio di amminiSTrazione Consiglieri Remo Di Martino Marianna Scoccia reViSori dei ConTi Pier Paolo Visione Presidente Armando Murzilli Ettore Perrotti direTTore Alessandro Preziosi aSSiSTenTe del direTTore Aldo Allegrini TeaTro STabile d’abruzzo ente teatrale regionale Organizzazione e distribuzione Giorgio Iraggi dirigente Sabrina Giuliani Comunicazione e marketing Roberta Gargano responsabile Sandro Teodoro Amministrazione Maria Angelini responsabile del settore Marilena Fattore responsabile Ufficio Personale Segreteria generale Fabiana Fosca Anna Achille Gestione sale teatrali e patrimonio Biagio Scamurra responsabile Sara Cecchini botteghino Staff tecnico Fausto Antonetti direttore tecnico Lucio Pelliccione capo macchinista Giulio Izzi capo elettricista Ivan Lauri macchinista, custode QR Code Anche questa pubblicazione è arricchita da contenuti multimediali a cui si può accedere tramite i QR Code, vedrete i trailer degli spettacoli, le foto di scena, le immagini delle conferenze stampa, le interviste ai protagonisti. La maggior parte degli smartphone ha a disposizione una o più applicazioni per acquisire un QR Code utilizzando la fotocamera in dotazione, se il vostro telefonino non ha un lettore già installato, nel web sono disponibili numerose applicazioni gratuite. Dopo aver installato l’applicazione desiderata è sufficiente puntare la fotocamera verso il QR Code ed attendere qualche secondo. Che spettacolo la ricostruzione! DIPE Costruzioni srl L’Aquila, via Giosuè Carducci, 32 Roma, via Carlo Cipolla, 16 telefono 0862 760257 fax 0862 760156 e-mail [email protected]