Fascio di antenna, spettro di corpo nero, temperatura di brillanza e temperatura di antenna Aniello Mennella Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica 10 ottobre 2012 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03 Cosa trattiamo oggi ● Fascio di antenna, angolo solido di antenna, direttività ● Lo spettro di corpo nero ● ● La temperatura di brillanza. Definizione e suo utilizzo come misura di intensità La temperatura di antenna. Differenza e conversione fra temperatura termodinamica e temperatura di antenna 10 ottobre 2012 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03 Il fascio di antenna Un'antenna puntata in una certa direzione nel cielo riceve (o trasmette) radiazione anche da direzioni diverse dalla direzione di puntamento. La funzione che esprime la potenza ricevuta (o trasmessa) in funzione degli angoli (θ,φ) si chiama fascio di antenna o beam pattern. Intensità relativa (decimale) ● 10 ottobre 2012 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03 Intensità relativa (decibel) Fascio di antenna normalizzato in dB 10 ottobre 2012 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03 Direttività e dBi Direttività = Potenza per unitá di angolo solido lungo (θ,φ) Potenza media per unitá di angolo solido Ovviamente è immediato verificare che Definiamo la direttività in dBi come 10 ottobre 2012 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03 Angolo solido di antenna, FWHM L'angolo solido di antenna è l'integrale su 4π del fascio di antenna normalizzato Il fascio principale, o main beam, è la porzione del fascio di antenna ove . Se il fascio è simmetrico l'angolo che definisce il fascio principale si indica con oppure con FWHM: full width at half maximum HPBW: half power beam width 10 ottobre 2012 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03 Direttività massima La direttività massima e' definita come Angolo solido del main beam Relazione fra angolo solido e area efficace: 10 ottobre 2012 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03 La radiazione di corpo nero (definizione) ● ● ● Un corpo nero è un oggetto che assorbe tutta la radiazione elettromagnetica incidente (e quindi non ne riflette). Per la conservazione dell'energia, tutta la radiazione assorbita viene re-irradiata con uno spettro che dipende dalla temperatura assoluta del corpo ed è indipendente dalle caratteristiche della radiazione assorbita. Qualunque corpo a temperatura T è sorgente di radiazione elettromagnetica dovuta al moto degli atomi che lo compongono. Se T è costante (equilibrio termodinamico) allora lo spettro della radiazione è di corpo nero. 10 ottobre 2012 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03 La radiazione di corpo nero (formula e unità) ● ● ● La potenza per unità di superficie, unità di banda ed unità di angolo solido (ovvero la brillanza) di un corpo nero è data da: Le unità di misura sono, ovviamente, Per convertire B(λ) in B(ν) non basta semplicemente sostituire ν = c / λ nell'equazione. Dobbiamo invece uguagliare la potenza emessa in un intervallo di lunghezze d'onda [λ, λ+δλ] con la potenza emessa in un intervallo di frequenze [ν, ν+δν] 10 ottobre 2012 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03 La radiazione di corpo nero (rappresentazione in frequenza e lunghezza d'onda) ● ● Sostituendo e si ottiene Lo spettro della radiazione di corpo nero è parametrizzato unicamente in funzione della temperatura. 10 ottobre 2012 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03 La radiazione di corpo nero 10 ottobre 2012 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03 La radiazione di corpo nero (approssimazioni) ● ● A bassa frequenza, se h << KT, si ha che: Da qui l'approssimazione di Rayleigh-Jeans della brillanza di un corpo nero: 10 ottobre 2012 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03 La radiazione di corpo nero (approssimazioni) ● Ad alta frequenza, se hν >> KT, si ha che: ● Da qui l'approssimazione di Wien della brillanza di un corpo nero: 10 ottobre 2012 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03 La radiazione di corpo nero (approssimazioni) Approssimazione di Rayleigh-Jeans Approssimazione di Wien Valida oltre i 200 GHz Valida al di sotto dei 5 GHz T = 2:73K 10 ottobre 2012 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03 La radiazione di corpo nero (il massimo) ● ● Scriviamo lo spettro di corpo nero con Calcoliamo ora la derivata di B(x) e poniamola a zero per trovare il massimo 10 ottobre 2012 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03 La radiazione di corpo nero (il massimo) ● Ponendo la derivata a zero si ha: 10 ottobre 2012 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03 L'energia totale ● ● Se integriamo lo spettro di corpo nero su tutto l'intervallo di frequenze otteniamo σ è la costante di Stefan Boltzmann data da 1.80 x 10-8 W m-2 K-4. 10 ottobre 2012 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03 Temperatura di brillanza (definizione) ● ● ● ● Consideriamo un emettitore di brillanza superficiale B e definiamo la seguente quantità che chiamiamo temperatura di brillanza Se l'emettitore è un corpo nero e la frequenza è abbastanza bassa (h << kT) allora la temperatura di brillanza corrisponde alla temperatura fisica dell'oggetto ed è indipendente dalla frequenza Se l'emettitore è un corpo nero e la frequenza è elevata allora la temperatura di brillanza dipende dalla frequenza Anche nei casi in cui l'emettitore non sia un corpo nero si ha che la temperatura di brillanza dipende dalla frequenza. 10 ottobre 2012 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03 Temperatura di brillanza (relazione con temperatura termodinamica) ● ● Nel caso generale si ha che: In sostanza la relazione fra temperatura di brillanza e temperatura termodinamica nel caso generale è: 10 ottobre 2012 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03 Temperatura di antenna ● ● ● Consideriamo un ricevitore accoppiato con un'antenna che osserva una sorgente di corpo nero ad una temperatura T Definiamo la temperatura di antenna, TA la convoluzione della temperatura di brillanza con il pattern di antenna, ovvero: Vediamo ora come la temperatura di antenna sia legata alla potenza ricevuta dal ricevitore. La potenza W ricevuta è data dalla convoluzione della brillanza con il pattern di antenna Il termine ½ dipende dal fatto che i ricevitori a microonde sono sensibili ad una polarizzazione 10 ottobre 2012 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03 Temperatura di antenna ● Poiché la brillanza superficiale può essere scritta in funzione della temperatura di brillanza come: Si ha che la potenza ricevuta, W, è data da: ● Poiché abbiamo che la potenza ricevuta è data da 10 ottobre 2012 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03 Temperatura di antenna ● Se assumiamo che la dipendenza di Ae, TB e Pn da n sia debole, otteniamo che 10 ottobre 2012 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03