osservatorio unisalute: italiani, fiducia (quasi) cieca alla sanità

MENO FARMACI TRA I VERONESI.
APERTURA ALLE MEDICINE ALTERNATIVE.
Secondo l’Osservatorio Sanità di UniSalute più della metà dei veronesi (54%) cerca di
contenerne l’utilizzo e assumerli solo se strettamente necessario.
Il 21% si affida esclusivamente alla medicina tradizionale e il 75% sembra propenso
ad affiancarvi le soluzioni alternative.
Bologna, 9 aprile 2013
I veronesi vogliono ridurre l’utilizzo di farmaci. A differenza di quanto riscontrato a
livello nazionale (23%), più della metà degli scaligeri (54%) dichiara di impegnarsi per
fare a meno dei medicinali e prenderli solo quando strettamente necessario. A
conferma, il 42% afferma di assumerli solo se prescritti dal medico.
Questo è quanto rilevato dall’ultima indagine1 realizzata dall’Osservatorio Sanità2 di
UniSalute, la compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza e assicurazione
sanitaria, che ha voluto indagare la propensione degli italiani ad assumere medicine.
Un dato in controtendenza rispetto a quanto emerso da altri precedenti studi
sull’argomento secondo cui nei primi 9 mesi del 2012 gli italiani hanno acquistato oltre
1 miliardo e 300 milioni di confezioni di medicinali – una media di 22 confezioni a
testa – per una spesa farmaceutica totale, considerando anche quelli acquistati e
distribuiti dal SSN, di 19,2 miliardi di euro (Rapporto 2012 “Uso dei farmaci in Italia”
dell’Aifa).
Che tra i veronesi cominci anche a farsi largo l’idea di voler ridurre l’assunzione di
tutte queste soluzioni chimiche lo rileva un altro dato dall’indagine dell’Osservatorio
UniSalute: il 75% degli intervistati sembra propenso ad affiancare alla medicina
tradizionale le soluzioni alternative, come l’omeopatia o le cure ayurvediche. A
propendere per questo tipo di terapie più naturali sono in particolare le donne (89%) e
i veronesi con più di 45 anni (100%).
Il 21% del campione resta però fedele esclusivamente alle classiche terapie mediche e
la percentuale arriva al 50% tra gli uomini.
Ma torniamo al rapporto tra veronesi e farmaco. Cosa fanno una volta prescritto ed
acquistato il medicinale? Ben il 60% consulta il foglietto illustrativo, il famoso
bugiardino, per saperne di più. Il 36% degli intervistati si fida invece ciecamente
dell’indicazione del medico senza porsi altre domande.
I farmaci sono sicuramente uno strumento importante nella cura di una malattia.
L’utilizzo massiccio da parte della popolazione italiana se da una parte può essere
legato ad un fattore anagrafico (l’Italia è un paese con sempre più anziani) dall’altro è
dovuto ad una cattiva propensione ad affidarsi ai medicinali al primo sintomo di
malessere. Una maggiore educazione ad un utilizzo dei farmaci solo quando
strettamente necessario, comportamento che sembra fatto proprio dai veronesi,
porterebbe benefici non solo alla salute dei cittadini ma a quella dello stesso Sistema
Sanitario Nazionale, costretto a fare i conti con una sempre più drastica riduzione
delle risorse.
1
Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nextplora ad inizio febbraio 2013 su di un campione rappresentativo
della popolazione italiana per quote d’età (over 30), sesso ed area geografica.
2
L’Osservatorio Sanità di UniSalute, avviato nel 2002 con l’obiettivo di monitorare il mondo della sanità integrativa, si
occupa oggi anche della percezione degli italiani su temi quali prevenzione, fiducia, competenza, conoscenza dei servizi
sanitari pubblici e privati, oltre che sul ruolo del welfare sanitario in azienda.
UniSalute è la prima Compagnia in Italia ad occuparsi esclusivamente di assicurazione sanitaria in modo unico ed
innovativo attraverso il lavoro di 560 persone, tra cui 45 medici presenti in azienda e oltre 8.100 strutture sanitarie
convenzionate presso le quali gli assicurati possono usufruire di prestazioni sanitarie di qualità con ridotti tempi di attesa
e con il pagamento della prestazione da parte della Società.
Ogni cliente UniSalute ha dietro di sé la forza di 4,3 milioni di assicurati e di una “centrale di acquisto” che garantisce un
controllo qualificato e costante della qualità: 9 clienti su 10 consigliano la struttura in cui hanno effettuato le cure. La
rete di strutture sanitarie convenzionate è diffusa capillarmente su tutto il territorio nazionale e comprende ospedali,
case di cura, poliambulatori, centri diagnostici e fisioterapici, studi odontoiatrici e di psicoterapia.
Fondata dal Gruppo Unipol nel 1995, UniSalute ha il primato nazionale nella gestione dei Fondi Nazionali di categoria,
delle Casse Professionali e delle Casse aziendali.
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