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itinerariculturali
Tirocini e valorizzazione del territorio
Il progetto Tirocini e stages formativi e di ricerca ha preso avvio nel 2000 con una serie di convenzioni attivate tra
atenei del Lazio e la Direzione Regionale Beni e Attività Culturali, Sport della Regione Lazio; è coordinato dall’Area
Valorizzazione del Territorio e del Patrimonio Culturale e vede la partecipazione anche dell’Area Musei, Archivi e
Biblioteche. Fin dagli esordi si è dimostrato una concreta risposta alle esigenze formative degli studenti delle Scuole di
specializzazione e dei corsi di laurea, e un orientamento per le successive scelte professionali attraverso la
sperimentazione diretta del mondo del lavoro che opera – come è proprio della programmazione culturale della
Regione Lazio – attuando le iniziative di conoscenza e valorizzazione del territorio.
Gli Itinerari culturali. Tirocini e valorizzazione del territorio sono la più recente esperienza di tirocinio per la storia
dell’arte. Nel 2004-2005, partendo dal presupposto che la catalogazione è la base imprescindibile per qualsiasi
intervento culturale sul territorio, con le Università “La Sapienza”, “Roma Tre” e la Tuscia sono stati scelti alcuni
comprensori del tutto o in parte schedati per realizzare percorsi al di fuori dei circuiti turistici più frequentati del
Lazio, appropriati alla collaborazione tra mondo accademico ed istituzionale: Collevecchio, Mazzano, Faleria, Calcata
e Terracina. Con la attiva partecipazione dei Comuni interessati e, per Terracina, della Diocesi sono stati realizzati
pannelli fissi e mobili con informazioni sintetiche e una selezione di notizie e immagini di ciò che è scomparso,
modificato, o non più visibile.
Un nuovo gruppo di studenti de “La Sapienza” e di “Roma Tre” è stato impegnato in questo anno accademico nella
realizzazione di depliant con itinerari tematici, più adatti della cartellonistica a ‘percorrere’ il territorio. Riguardano la
Priverno medievale, e il suo risentire e discostarsi dal cantiere della vicina Abbazia di Fossanova, e la Sermoneta civile
e religiosa che originariamente ospitava le opere artistiche oggi nel Museo diocesano.
Sulle tracce di Fossanova. Priverno è la prima di tre tappe scelte per segnalare e collegare episodi di architetture e sculture
vicine a Fossanova, derivanti dall’Abbazia, o coevi ma del tutto avulsi dalla presenza ‘ingombrante’ e innovativa del cantiere
cistercense. Le successive, nelle province di Latina e Frosinone, toccheranno Valvisciolo e Amaseno, e si concluderanno a
Fossanova nel 2008, nell’ottavo centenario della consacrazione della chiesa abbaziale.
I cinque Itinerari, un po’ di nicchia, si snodano nella Priverno medievale per individuarne la struttura: Priverno. La città
medievale; per una caccia ad architetture e sculture poco visibili, reimpiegate e inglobate in edifici successivi: Priverno.
Architettura e Priverno. Scultura; alla ricerca di partiture architettoniche e singoli elementi scultorei nel Duomo e nel Palazzo
comunale: Priverno. Il Duomo e Priverno. Il Palazzo Comunale.
The Apprenticeships and training and research project started in 2000 with agreements set up between the universities of
Lazio and the Regional Fine Arts Culture and Sports Administration for Regione Lazio. It is co-ordinated by the
Development of the Territory and Cultural Heritage Dept and also involves the Museums, Archives and Libraries Dept.
The move has proved a concrete answer to the training requirements of graduate and post-graduate students and a source of
orientation for career choices offering hands-on experience in the world of work and – as is proper to the Regione Lazio’s
cultural programme – organising ways of exploring and developing the area.
Cultural Itineraries. Apprenticeship and development of the territory are the latest training courses as regards History of
Art. Based on the principle that cataloguing is the essential starting point for any cultural intervention in the area, in 20042005 the Institutions, and Universities “La Sapienza”, “Roma Tre” and Tuscia chose areas that had been wholly or partly
catalogued and mapped out itineraries not included in the most commonly frequented tourist circuits in Lazio. These
included Collevecchio, Mazzano, Faleria, Calcata and Terracina. With active participation from the municipalities
involved and in the case of Terracina also the Diocese, made permanent and movable panels with short background histories
and information and pictures of what has disappeared, been changed or is no longer visible.
During this academic year a new group of students from “La Sapienza” and “Roma Tre” has put together thematic itinerary
brochures, better suited to covering the area than posters. These regard medieval Priverno and the way it is influenced by but
separate from the site at the nearby Fossanova abbey, and civil and religious Sermoneta, which once housed the art works
now at the Diocesan museum.
On the tracks of Fossanova. Priverno is the first of three stops chosen to illustrate examples of architecture and sculpture near
Fossanova inspired by the abbey or contemporary to it, but wholly removed from the cumbersome
and innovative presence of the Cistercian site. The next ones, in the
provinces of Latina and Frosinone, will involve
N
Valvisciolo and Amaseno. These will terminate at
Fossanova in 2008 during the eighth
centenary of the consecration of the
abbey church.
The five rather specialised Itineraries
examine how medieval Priverno
was structured: Priverno. The
medieval town; in search of little
seen architecture and sculpture reused and incorporated into later
buildings: Priverno. Architecture
and Priverno. Sculpture; in search of
architecture and single pieces of
sculpture in the Duomo and Palazzo
comunale: Priverno. The Duomo and
Priverno. The Palazzo Comunale.
Immagine TerraItaly™ - © Compagnia Generale Ripreseaeree
Fossanova
Assessorato Cultura, Spettacolo e Sport - Assessore Giulia Rodano
itinerariculturali
Tirocini e valorizzazione del territorio
Regione Lazio
Comune di Priverno
Sulle tracce di Fossanova
Università degli Studi di Roma
“La Sapienza”
Diocesi di Latina,
Terracina, Sezze, Priverno
Dipartimento Sociale - Direttore Vicario Mario Fiorito
Direzione Regionale Beni e Attività Culturali, Sport - Direttore Enzo Ciarravano
Area Valorizzazione del Territorio e del Patrimonio Culturale - Dirigente Flaminia Santarelli
Università degli Studi di Roma I “La Sapienza” - Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte Medievale e
Moderna - Direttore Marina Righetti
Progetto Itinerari culturali. Tirocini e valorizzazione del territorio. Sulle tracce di Fossanova. Priverno
a cura di Anna Pasquetti - Area Valorizzazione del Territorio e del Patrimonio Culturale
in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma I “La Sapienza” - Scuola di Specializzazione in Storia
dell’Arte Medievale e Moderna
Tutor per la Regione Lazio: Anna Pasquetti
Tutor per l’Università degli Studi di Roma I “La Sapienza”: Marina Righetti e Pio Francesco Pistilli
Elaborazione e revisione delle schede OA di catalogo per la Regione Lazio:
Luca Bortolotti, Ebe Giacometti, Elena Longo - Collaboratori Regione Lazio
Ricerche e testi: Livia Bevilacqua (4. Architettura); Benedetta Caporioni (2. Il Duomo);
Roberta Cerone (3. Il Palazzo Comunale); Alessandro Cosma (3. Il Palazzo Comunale);
Paolo Degrandi (5. Scultura); Francesco Gangemi (5. Scultura); Elisabetta Guerriero (1. La città medievale);
Gabriele Quaranta (4. Architettura); Serena Rossi (1. La città medievale) - Scuola di Specializzazione in Storia
dell’Arte Medievale e Moderna dell’Università degli Studi di Roma I “La Sapienza”
Si ringraziano: Umberto Macci - Sindaco del Comune di Priverno
S.E.R. Monsignor Giuseppe Petrocchi - Vescovo della Diocesi di Latina, Terracina, Sezze, Priverno
Ferruccio Pantalfini - Diocesi di Latina, Terracina, Sezze, Priverno
Marina Righetti - Direttore della Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte Medievale e Moderna
dell’Università degli Studi di Roma I “La Sapienza”
Pio Francesco Pistilli - Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte Medievale e Moderna dell’Università degli
Studi di Roma I “La Sapienza”
Monsignor Giovanni Gallinari - Parroco della Cocattedrale di San Giovanni, di San Tommaso
Don Giambattista Ficarola - Parroco di Sant’Antonio, di San Cristoforo e Vito
Padre Gregorio - Abbazia di Fossanova
Edmondo Angelini
Giorgia Corso e Iara Giulia Daniele
Referenze fotografiche
Regione Lazio - Area Valorizzazione del Territorio e del Patrimonio Culturale
Giovanni Angotta per la CO.PA.T.
Giorgia Corso
Iara Giulia Daniele
Area Valorizzazione del Territorio e del Patrimonio Culturale
00147 Roma, viale del Caravaggio 99
tel 06 51688406-fax 06 51688172
e-mail: [email protected]
Realizzazione: Palombi & Partner s.r.l.
www.palombieditori.it
In copertina
Complesso di Sant’Antonio Abate, particolare
architettura
Priverno
architecture
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Riflessi cistercensi nell’edilizia civile e religiosa
La presenza di un grande cantiere, come quello fossanoviano, influisce a lungo sull’edilizia dei centri abitati
circostanti. Tuttavia il caso di Priverno è esemplare di come le comunità sapessero accogliere maestranze,
modelli e tecniche solo se rispondenti alle proprie esigenze, tralasciando quanto rimaneva ad esse
estraneo. I rapporti tra Fossanova e Priverno furono intensi non solo a causa della vicinanza topografica,
ma anche per il parallelo svilupparsi del cantiere cistercense e della ricostruzione della città dopo il
1159. Questo itinerario sarà un breve percorso attraverso alcuni edifici esemplari alla ricerca di quanto
del cantiere fossanoviano filtrò nell’edilizia privernate, in diversi ambiti ed a diversi livelli sociali e cronologici.
arco passante a sesto acuto e un contrafforte angolare simile a quelli di Porta Napoletana. L’arco è decorato nella chiave di volta da una crocetta in mosaico [2]; oggi tamponato, dava in origine accesso ad un piccolo portico
voltato a crociera nervata, oltre il quale si aprivano spazi forse legati alla chiesa.
Il ‘Bargello’
In via San Giorgio 22 si trova un edificio di grandi dimensioni, profondo quanto l’intero isolato, le cui estremità si elevano in strutture turriformi. Per la sua ubicazione centrale nel contesto urbanistico, per le sue proporzioni e per la ripartizione degli spazi interni fa pensare ad un utilizzo pubblico, più che residenziale. Si è dunque
ipotizzato che fosse la sede della milizia urbana, e vi è stato riconosciuto quello che, a partire da documenti del
XVI secolo, viene definito ‘Bargello’ [3].
L’edificio è datato al XIII secolo, ma al suo interno ha subito notevoli manomissioni. Al piano terra si accedeva
da tre arcate a sesto acuto, era coperto da volte a crociera sostenute da pilastri centrali, con
un sistema in uso nell’edilizia cistercense, ed era probabilmente adibito a magazzino. Al piano superiore due grandi ambienti simmetrici – illuminati dalle eleganti bifore – erano scanditi da archi-diaframma ogivali a sostegno del tetto ligneo, come nel refettorio e nell’infermeria di Fossanova [4].
Porta Napoletana e via Consolare
All’estremità meridionale di via Consolare si apre Porta Napoletana.
Il bugnato dell’arco è cinquecentesco, ma è ancora possibile osservare sulla facciata dell’edificio che le è addossato archi ogivali e all’interno ambienti voltati a crociera, variamente interpretati come strutture difensive o di servizio.
L’impronta cistercense è riconoscibile anche nei contrafforti squadrati che fiancheggiano la porta e che reinterpretano in chiave difensiva quelli dell’esterno dell’Abbazia di Fossanova [1]. Un altro elemento di simile
ascendenza compare, oltrepassata la porta, nell’edificio
sul lato sinistro della strada, che presenta al piano terra
[1]
un loggiato con archi a doppio rincasso su pilastri quadrangolari. Il loggiato caratterizza, anche in formulazioni più semplici, altri edifici lungo la via Consolare (ad esempio al civico 28-30, 40 e 70-74). Si tratta di abitazioni signorili, presenti anche in altri centri del Lazio meridionale, quali ad esempio Anagni e Ferentino, dotate di ambienti voltati a crociera al piano terra e di spazi residenziali al piano superiore, spesso arricchiti da
bifore ed elementi scultorei in facciata.
San Giovanni Evangelista
Benché la chiesa sia una fondazione più antica (IX-X secolo), ha subito nel tempo interventi di ampliamento
e rifacimento, testimoniati anche dallo straordinario palinsesto di affreschi conservato all’interno. La fase ricostruttiva seguita all’incendio del 1159 è riconoscibile nei caratteri fossanoviani del campanile, dotato di un
Cistercian influences in civil and religious buildings
The existence of a large site such as Fossanova influences the building work of the nearby towns over a long period.
However the case of Priverno is exemplary of how the communities would engage workers, models and techniques only
if they answered their needs and how they would avoid whatever was not pertinent to them. The relationship between
Fossanova and Priverno was intense not only owing to their topographical proximity but also because of the parallel
development of the Cistercian site and the reconstruction of the town after 1159. This itinerary involves a short tour
among buildings that reveal the extent to which the characteristics of the Fossanova site filtered through to building
work at Priverno, in different spheres and at different social and chronological levels.
Porta Napoletana and via Consolare
Porta Napoletana lies at the southern end of via Consolare. Although the rustication on the arch is sixteenth
century ogive arches can still be seen on the façade of the building that stands up against it and, on the interior,
rooms with cross vaults. These are either considered to be defence structures or alternatively servants’ quarters.
The Cistercian imprint can also be recognised in the square-shaped buttresses that
flank the gate, providing a defensive interpretation of those on the exterior of the
Abbey of Fossanova [1]. Another element of similar influence appears beyond the
gate in the building on the left-hand side of the road. On the ground floor is an
arcade with double inset arches on square pillars. Arcades, some simpler than others,
appear in more buildings along via Consolare (e.g. at numbers 28-30, 40 and 7074). These are upper-class homes that also appear in other towns in southern Lazio
such as Anagni and Fermentino. They have cross vaults on the ground floor and
living quarters on the first floor, and are often decorated with twin lancet windows
and sculptural elements on the façade.
San Giovanni Evangelista
Although the church is older (9th-10th century), it has been extended and altered
over time, proof of which is provided by the extraordinary palimpsest of frescoes
on the interior. The reconstruction that followed a fire in 1159 is recognisable
by the Fossanova details of the campanile with its ogive archway and a corner
buttress similar to those on the Porta Napoletana. The keystone of the arch has
[2]
[3]
Due esempi di abitazione
La casa-torre al numero 2 di traversa Principe Amedeo sebbene molto restaurata, è un notevole esempio di edilizia signorile del XIII-XIV secolo. Si tratta di una tipologia differente da
quella dei palazzetti con loggiato, che privilegia volumetrie di ascendenza romana. L’edificio
emerge dall’edilizia circostante e si distingue per l’apparecchiatura muraria regolare, per le
bifore con capitelli a crochet e per i numerosi elementi scultorei murati nella facciata. Nel
portale originale a destra, che immette in ambienti voltati a crociera, il blocco cantonale su
cui si imposta anche l’arco è elemento tipico dell’architettura privernate.
Pressoché coeva, la casa in via Gallo 9-11 esemplifica un tipo edilizio molto diffuso a Priverno. Si sviluppa su due livelli a pianta quadrangola, più un sottotetto adibito a granaio. Il piano terreno ospitava ambienti di servizio ed una cisterna. È coperto da quattro piccole volte
a crociera nervate che si dipartono da un pilastro quadrangolare centrale. Questo tipo di
struttura e la tecnica utilizzata mostrano come le maestranze privernati avessero acquisito il
bagaglio tecnico cistercense impiegandolo anche nell’edilizia civile. Al piano superiore saliva la scalinata esterna, il profferlo, che dava accesso all’abitazione vera e propria.
a mosaic cross decoration [2]; blocked up nowadays, it originally led
to a small vaulted portico with a ribbed vault. Beyond this were
rooms that may have been part of the church.
The ‘Bargello’
At number 22, via San Giorgio is a large building occupying an entire
block, with tower-like structures at either ends. Its central location,
proportions and division of interior space make it likely to have been
a public rather than a residential building. It is therefore thought to
[4]
have been the headquarters of the urban army and is recognised as what
was described in post-sixteenth century documents as the “Bargello” [3].
The building dates back to the thirteenth century although the interior has undergone numerous alterations. On
the ground floor were three ogive arches and it had a cross vault supported by central pillars, using a system employed
in Cistercian building methods. It was probably a storeroom. On the upper floor two large symmetrical rooms – lit
by elegant double lancet windows – were punctuated by ogive diaphragm arches that supported the wooden roof,
as in the refectory and infirmary at Fossanova [4].
Two examples of dwelling
The tower-house situated at number 2 Traversa Principe Amedeo despite being greatly restored is a fine example of
upper class housing of the thirteenth and fourteenth century. It is different in nature from the small palazzi with
arcades whose disposition of volumes are Roman in origin. The building stands out from the others around it and
it is distinguished by its regular wall devices, double lancet windows with crochet capitals and by the numerous
sculptural elements walled into the façade. As regards the original portal on the right that leads into cross vaulted
rooms, the corner block on which the arch is also set is typical to the architecture of Priverno.
Almost its contemporary, the house at numbers 9-11 in via Gallo exemplifies a building type that was very common
in Priverno. It has two floors, a square plan and an attic that served as a granary.
The ground floor housed the servants’ quarters and a cistern. It has four small ribbed vaults that originate from a
central square pillar. This type of edifice and the technique used show how the workmen at Priverno had acquired
Cistercian know-how and were using it for civil buildings as well. The upper floor was reached via an external
staircase called a profferlo, which led to the actual living quarters.
Complesso di Sant’Antonio Abate
Per la sua originaria funzione di ospedale questo
complesso è situato all’esterno dell’abitato, subito
fuori Porta Romana. Fondato dall’ordine Antoniano probabilmente negli anni Trenta del Trecento, è
rimasto pressoché intatto fino al dopoguerra [5].
Esso conserva i due nuclei principali che lo costituivano, ovvero l’oratorio e il locale con funzione
assistenziale, collegati tra loro da un piccolo cavalcavia aggiunto in un secondo momento, che ha ce- [5]
lato il rosone della chiesa. L’oratorio mostra più evidenti elementi di ascendenza cistercense: all’interno un arco-diaframma a doppio rincasso e l’abside a terminazione rettilinea coperta a crociera, utilizzati però per creare l’aula unica tipica dell’architettura mendicante e
consona alle funzioni di servizio all’ospedale e all’ordine religioso che lo gestiva; all’esterno la buona lavorazione della muratura, le monofore a lancetta o architravate, e i contrafforti agli angoli dell’abside. Quasi nulla rimane dell’edificio ospedaliero, se non il portale d’ingresso ed una bifora seminascosta dall’adiacente palazzina
moderna.
Rovine della chiesa di San Lorenzo
Il convento francescano di San Lorenzo risulta già esistente in un documento del
1292. Acquisito dal comune nel XIX secolo e destinato ad ospedale, è stato però
in gran parte distrutto: rimangono il portale e l’abside della chiesa. Il portale era
in origine decorato da una lunetta recante un rilievo con il simbolo dell’Agnello
Crucifero ed era sormontato da un’ampia monofora. La chiesa era a navata unica;
una seconda navata venne aggiunta in seguito [6]. Lo spazio era scandito in tre
campate coperte da volte a crociera, come a Fossanova, separate da arconi a doppio rincasso ricadenti su pilastri compositi. Nell’abside sono ancora in opera le semicolonne e gli eleganti capitelli a crochet e si conserva la volta originaria, con una
soluzione simile a quella coeva della chiesa di San Domenico a Terracina [7]: in
entrambi i casi è evidente la ripresa da parte dei Francescani e dei Domenicani di
elementi cistercensi, innestati in ambienti di concezione mendicante.
[6]
[L.B. - G.Q.]
Complex of Sant’Antonio Abate
Because of its original function as a hospital the complex is situated outside the town, just outside Porta Romana.
Founded by the order of St Anthony probably in the 1330s, it remained virtually intact until after the War [5].
The two main nuclei of which it was composed still survive: the oratory and the room where people were cared for.
These two rooms were connected via a small bridge, added later and which hid the rose window of the church.
The oratory is more clearly of Cistercian derivation: on the interior a double inset diaphragm arch and a straightended cross vaulted apse, used though to create the single hall typical to the architecture of the mendicant orders and
well-suited to meet both the needs of a hospital and of the religious order that ran it; on the exterior high quality
brickwork, single lancet or architraved windows and buttresses either side of the apse.
Almost nothing remains of the hospital structure other than the entrance and a double[7]
lancet window half-hidden by the neighbouring small modern building.
Ruins of the church of San Lorenzo
The Franciscan convent of San Lorenzo appears in a document as early as 1292. Bought
by the commune in the nineteenth century and used as a hospital it has however been
largely destroyed; only the entrance
and apse of the church remain.
Per saperne di più
L. ZANINI, L’impianto urbano e le case medievali
The portal originally contained a
di Priverno, in Storia della città. Case medievali,
lunette with a relief bearing the symbol of the Lamb and Cross
XIV (1989), 52, pp. 121-126
and it was surmounted by a large single light window. Originally
E. ANGELINI, S. Antonio Abate di Priverno,
it was a single aisle church, with a second one being added later
Priverno 1990
[6]. The space was divided into three bays with cross vaults, like
E. ANGELINI, Priverno nel Medioevo, 2 voll.,
Roma 1998
at Fossanova, separated by large double inset arches resting on
G. VILLETTI, L’architettura degli ordini
composite pillars. The semi-columns and elegant crochet capitals
mendicanti a Priverno nel Due-Trecento, in
are still conserved in the apse and the original vault is similar
Palladio, 11, N.S., 6 (1993), pp. 23-36
to its contemporary in the church of San Domenico at Terracina
[7]: in each case both Franciscans and Dominicans clearly
Referenze fotografiche
Fig. 5. da ANGELINI 1990, p. 40
borrowed Cistercian elements which they then adapted to suit
Fig. 6. da VILLETTI 1993, p. 24
the structures used by the mendicant orders.
Fig. 7. foto G. CORSO
[L.B. - G.Q.]
Veduta aerea: Immagini TerraItaly™ © Compagnia Generale Ripreseaeree S.p.A. - Parma
www.terraitaly.it