Misurare la frammentazione in un database di SQL

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Manutenzione dei database per prodotti
Microsoft® SharePoint® 2010
Autori:
Bill Baer
Bryan Porter
Revisori tecnici:
Paul S. Randal (SQLskills.com)
Data di pubblicazione:
Luglio 2011
Riepilogo:
In questo documento vengono descritte le strategie di manutenzione consigliate per i database
che ospitano contenuto e impostazioni di configurazione per prodotti SharePoint 2010.
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Questo documento viene fornito «così com’è». Le informazioni e le opinioni espresse nel
presente documento, inclusi gli URL e altri riferimenti a siti Web Internet, possono essere
soggette a modifiche senza preavviso. L’utente accetta di utilizzarlo a proprio rischio.
Alcuni esempi illustrati nel presente documento vengono forniti a scopo esclusivamente
esemplificativo e sono fittizi. Nessuna associazione o connessione reale è intenzionale
o può essere desunta.
Il presente documento non implica la concessione di alcun diritto di proprietà intellettuale relativo ai
prodotti Microsoft. È possibile copiare e utilizzare questo documento per fini di riferimento interno.
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Compendio
Questo white paper contiene informazioni e linee guida per la manutenzione dei database che
ospitano dati e configurazioni di Microsoft® SharePoint® 2010. Vengono inoltre presentati e
descritti alcuni esempi delle attività di manutenzione dei database consigliate quando si utilizza
SharePoint 2010.
Prima di implementare qualsiasi attività di manutenzione dei database o di modificare database di
SharePoint 2010, leggere l’articolo di supporto seguente: Supporto per modifiche ai database
utilizzati in prodotti server Office e in Windows SharePoint Services
(http://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=110812&clcid=0x410).
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Sommario
COMPENDIO ................................................................................................................................... 3
Introduzione ................................................................................................................................... 5
Verificare gli eventuali errori di coerenza tramite DBCC CHECKDB ....................................... 5
Informazioni su DBCC CHECKDB ................................................................................................ 6
DBCC CHECKDB e prestazioni .................................................................................................... 7
Misurare e ridurre la frammentazione degli indici ..................................................................... 7
Confronto tra ricostruzioni degli indici online e offline............................................................. 8
Misurare la frammentazione in un database di SQL Server 2008 o 2005
(sys.dm_db_index_physical_stats) ............................................................................................. 8
Per utilizzare la DMV sys.dm_db_index_physical_stats ........................................................ 9
Riduzione della frammentazione per un database ................................................................... 10
Eseguire le regole dell’analizzatore dell’integrità per la manutenzione del database........................ 10
Riduzione della frammentazione per una tabella specifica e i relativi indici ........................ 12
Utilizzo di ALTER INDEX .......................................................................................................... 13
Ottimizzazione delle prestazioni degli indici tramite l’impostazione di un fattore di
riempimento ................................................................................................................................. 13
Compattazione dei file di dati ..................................................................................................... 14
Compattazione di un database tramite comandi Transact-SQL ............................................... 15
Per compattare un database tramite SQL Server 2008 Management Studio .......................... 17
Creazione di piani di manutenzione di SQL Server 2008 ........................................................ 17
Per configurare un piano di manutenzione dei database di SQL Server 2008 ......................... 17
RIEPILOGO ................................................................................................................................... 25
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Introduzione
Una regolare manutenzione dei database è essenziale per il corretto funzionamento dei database
di Microsoft® SharePoint® 2010. In questo white paper vengono descritte le attività di
manutenzione dei database supportate per SharePoint 2010.
Tra le attività di manutenzione consigliate per database di SharePoint 2010 sono incluse le seguenti:

Controllo dell’integrità dei database.

Deframmentazione degli indici tramite riorganizzazione o ricostruzione.

Impostazione del fattore di riempimento per un server.
Nota: in questo articolo viene trattata la manutenzione dei database e non la pianificazione di
capacità o prestazioni. Per informazioni sulla capacità o la pianificazione della capacità, vedere
Pianificazione e configurazione dell’archiviazione e della capacità di SQL Server (SharePoint
Server 2010) (http://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=217482).
Benché nelle versioni precedenti di Prodotti e tecnologie SharePoint sia necessario l’intervento
manuale per eseguire la deframmentazione degli indici e la manutenzione delle statistiche,
questo processo è stato automatizzato per i database di SharePoint 2010. A tale scopo, vengono
utilizzate diverse regole dell’analizzatore dell’integrità di SharePoint. Tali regole consentono di
valutare giornalmente l’integrità degli indici e le statistiche dei database e di risolvere
automaticamente i problemi relativi agli elementi dei database seguenti:

Database di configurazione

Database del contenuto

Database dei profili delle applicazioni di servizio profili utente

Database di social networking delle applicazioni di servizio profili utente

Database di report delle applicazioni di servizio Web Analytics

Database dell’area di gestione temporanea di applicazioni di servizio Web Analytics
 Database Word Automation Services
È possibile effettuare attività di manutenzione dei database anche tramite l’esecuzione dei
comandi Transact-SQL o della Creazione guidata piano di manutenzione. In questo documento
vengono innanzitutto presentati i comandi Transact-SQL che è possibile utilizzare, quindi viene
descritto come creare piani di manutenzione del database utilizzando la Creazione guidata piano
di manutenzione di Microsoft SQL Server®.
Nota: in questo documento vengono presentati esempi dettagliati solo per SQL Server 2008 R2
e SQL Server 2005.
Verificare gli eventuali errori di coerenza tramite DBCC
CHECKDB
Iniziare le operazioni di manutenzione di routine eseguendo controlli di coerenza per assicurarsi
che i dati e gli indici non siano danneggiati. È possibile utilizzare l’istruzione DBCC (Database
Console Command) CHECKDB per eseguire un controllo di coerenza interna delle pagine dati e
di indice.
La maggior parte dei problemi di coerenza dei database è provocata da errori del sottosistema di
I/O. Possono tuttavia influire sulla ccoerenza del database anche l’arresto improprio di un server
di database o un errore di un’unità. Problemi di prestazioni e disponibilità evidenti possono
talvolta essere sintomi di problemi di coerenza del database sottostanti. È consigliabile eseguire
controlli di coerenza dei database almeno una volta alla settimana nei database di SharePoint
2010 e ogni volta che si verificano eventi quali errori del server di database o del sottosistema di
I/O.
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Informazioni su DBCC CHECKDB
DBCC CHECKDB consente di controllare l’integrità logica e fisica di tutti gli oggetti inclusi nel
database specificato tramite l’esecuzione delle operazioni seguenti:

Esecuzione dell’equivalente di DBCC CHECKALLOC
(http://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=110815&clcid=0x410) per verificare le strutture di
allocazione nel database.

Esecuzione dell’equivalente di DBCC CHECKTABLE
(http://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=162093) in ogni tabella e vista nel database per
verificarne l’integrità logica e fisica.

Esecuzione dell’equivalente di DBCC CHECKCATALOG
(http://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=110834&clcid=0x410) nel database per verificare
la coerenza dei relativi metadati.
Di conseguenza, i comandi DBCC CHECKALLOC, DBCC CHECKTABLE e DBCC
CHECKCATALOG non devono essere eseguiti separatamente da DBCC CHECKDB. È
consigliabile eseguire DBCC CHECKDB anziché le singole operazioni perché questo comando
identifica la più ampia gamma di errori possibili ed è pertanto più sicuro da eseguire in un
ambiente di produzione.
DBCC CHECKDB comporta un utilizzo molto elevato di risorse in termini di memoria, I/O e CPU.
Un’alternativa all’utilizzo di DBCC CHECKDB nel sistema di produzione consiste nell’eseguire tale
comando in una copia di backup ripristinata dei database di SharePoint in un server diverso, eliminando
in tal modo parte del carico di lavoro del controllo della coerenza dal sistema di produzione.
È consigliabile eseguire prima DBCC CHECKDB e quindi, in caso di errori, ripristinare il database
interessato utilizzando i backup più recenti.
Importante: l’esecuzione di DBCC CHECKDB WITH REPAIR_ALLOW_DATA_LOSS non è
supportata. È invece supportata l’esecuzione di DBCC_CHECKDB WITH REPAIR_FAST e
REPAIR_REBUILD, in quanto questi comandi aggiornano solo gli indici del database associato.
La tabella seguente contiene l’output di esempio del comando DBCC CHECKDB.
Risultati DBCC per ‘Contoso_Content_1’.
Messaggio di Service Broker 9675, stato 1: Tipi di messaggi analizzati: 14.
Messaggio di Service Broker 9676, stato 1: Contratti di servizio
analizzati: 6.
Messaggio di Service Broker 9667, stato 1: Servizi analizzati: 3.
Messaggio di Service Broker 9668, stato 1: Code dei servizi analizzate: 3.
Messaggio di Service Broker 9669, stato 1: Endpoint conversazione
analizzati: 0.
Messaggio di Service Broker 9674, stato 1: Gruppi di conversazioni
analizzati: 0.
Messaggio di Service Broker 9670, stato 1: Associazioni ai servizi
remoti analizzate: 0.
Risultati DBCC per ‘sys.sysrowsetcolumns’.
Per l’oggetto “sys.sysrowsetcolumns” sono disponibili 2663 righe in 21 pagine.
Risultati DBCC per ‘sys.sysrowsets’.
Per l’oggetto “sys.sysrowsets” sono disponibili 309 righe in 4 pagine.
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…altro
CHECKDB ha trovato 0 errori di allocazione e 0 errori di coerenza nel
database ‘Contoso_Content_1’.
Esecuzione DBCC completata. Se sono stati visualizzati messaggi di
errore DBCC, rivolgersi all’amministratore di sistema.
Tabella 1. Output di esempio di DBCC CHECKDB
Per ulteriori informazioni sull’utilizzo di DBCC CHECKDB con SQL Server 2008, vedere DBCC
CHECKDB (Transact-SQL) (http://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=217483).
DBCC CHECKDB e prestazioni
È consigliabile eseguire controlli di coerenza durante le fasce orarie non di produzione, in quanto
DBCC CHECKDB comporta un utilizzo estremamente elevato di risorse in termini di I/O, CPU,
memoria e spazio in tempdb. Si ritiene spesso erroneamente che DBCC CHECKDB acquisisca
blocchi, ma ciò non avviene più da prima di SQL Server 2000. Per ulteriori informazioni sulla
mancata acquisizione di blocchi da parte di DBCC CHECKDB e su questo equivoco di fondo,
vedere«A SQL Server DBA myth a day: (2/30) DBCC CHECKDB causes blocking»
(http://www.sqlskills.com/BLOGS/PAUL/post/A-SQL-Server-DBA-myth-a-day-(230)-DBCCCHECKDB-causes-blocking.aspx (le informazioni potrebbero essere in lingua inglese)).
È possibile che l’overhead delle risorse generato dall’esecuzione di DBCC CHECKDB sia troppo
elevato per il sistema di produzione. In tal caso, non tentare di eseguire controlli di coerenza su
una tabella per volta, in quanto questa scelta è complessivamente più problematica. I metodi
migliori per ridurre l’overhead delle risorse generato dal controllo dell’integrità nel sistema di
produzione sono i seguenti:

Utilizzare l’opzione WITH PHYSICAL_ONLY per ridurre l’utilizzo di CPU e memoria.

Ripristinare un backup del database in un server SQL Server distinto ed eseguire i
controlli di coerenza nella copia ripristinata del database.
Per ulteriori informazioni su queste opzioni, vedere questo post di blog (le informazioni
potrebbero essere in lingua inglese) a cura di Paul S. Randal.
Misurare e ridurre la frammentazione degli indici
La frammentazione degli indici si verifica quando l’ordine logico delle pagine in una tabella o un indice,
definito dalla chiave di indice, non è identico all’ordine fisico delle pagine nei file di dati. Può anche
indicare che la densità dei dati nelle pagine dei file di dati è bassa, comportando uno spreco di spazio
su disco, memoria e I/O. La frammentazione degli indici può essere la conseguenza di molti
inserimenti, aggiornamenti o eliminazioni in una tabella. Nelle figure seguenti vengono illustrati un
nuovo indice non frammentato creato e quindi un indice frammentato dopo molti inserimenti,
aggiornamenti ed eliminazioni. La freccia rossa indica l’ordine fisico dell’indice, mentre le frecce nere
indicano l’ordinamento logico delle pagine di indice.
Figura 1. Indice non frammentato (fonte immagine: Paul S. Randal)
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Figura 2. Indice frammentato (fonte immagine: Paul S. Randal)
Poiché gli inserimenti, gli aggiornamenti e le eliminazioni non sono distribuiti equamente tra le
righe della tabella e gli indici, la completezza (o densità dei dati) di ogni pagina può variare nel
tempo. Per le query che analizzano parte degli indici o tutti gli indici di una tabella, la
frammentazione può provocare letture di pagina aggiuntive, che incidono sull’analisi parallela dei
dati e possono influire notevolmente sulle prestazioni della ricerca.
La frammentazione degli indici può provocare un rallentamento delle prestazioni e un utilizzo non
efficiente dello spazio e gli indici possono diventare frammentati rapidamente anche in database
non utilizzati in misura notevole.
Prima di implementare un piano di manutenzione della frammentazione degli indici, è necessario
identificare le tabelle e gli indici più frammentati e quindi creare un piano di manutenzione per
ricostruire o riorganizzare tali indici.
Un esempio di tabella che diventa spesso frammentata in SharePoint 2010 è AllDocs, che
contiene raccolte documenti, documenti associati ed elenchi ed elementi di elenco, nonché i
rispettivi metadati.
Il livello di frammentazione di un indice è la percentuale di pagine di indice che non seguono lo
stesso ordine logico e fisico.
Confronto tra ricostruzioni degli indici online e offline
La ricostruzione degli indici online è disponibile solo in SQL Server Enterprise Edition, Developer
Edition ed Evaluation Edition. I metodi descritti in questo white paper tengono conto di questa
caratteristica. Le procedure illustrate prevedono il passaggio a una ricostruzione degli indici offline se
l’edizione di SQL Server che ospita un database specifico non supporta le ricostruzioni degli indici
online o se l’indice da ricostruire non è adatto per una ricostruzione degli indici online. Un indice può
non essere adatto per la ricostruzione online a causa della presenza di colonne LOB (Large Object),
ad esempio le colonne con tipo di dati NVARCHAR(MAX), IMAGE e così via.
Per informazioni sulle ricostruzioni degli indici online, vedere Funzionamento delle operazioni
sugli indici online (http://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=217492). Quando si esegue una
ricostruzione degli indici offline, vengono acquisiti blocchi a livello di tabella durante il processo di
ricostruzione. Ciò può impedire la scrittura della tabella o persino l’accesso alla tabella. Molti degli
indici nei database di SharePoint vengono sempre ricostruiti utilizzando una ricostruzione degli
indici offline a causa della presenza di colonne LOB.
Anche quando viene utilizzata la ricostruzione degli indici online, vi sono due punti
dell’operazione in cui vengono momentaneamente mantenuti blocchi di tabella, che possono
provocare un blocco. Di conseguenza, è consigliabile pianificare sempre le operazioni di
ricostruzione degli indici durante periodi di scarsa attività.
Misurare la frammentazione in un database di SQL Server 2008 o
2005 (sys.dm_db_index_physical_stats)
In SQL Server 2008 o SQL Server 2005 utilizzare la DMV sys.dm_db_index_physical_stats
per determinare la frammentazione degli indici in una vista o una tabella specifica.
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Per misurare la frammentazione, è consigliabile monitorare la colonna
avg_fragmentation_in_percent. Per ottenere le prestazioni migliori, il valore di
avg_fragmentation_in_percent deve essere quanto più vicino possibile a zero. Possono essere
tuttavia accettabili anche valori compresi tra 0% e 10%. Per ulteriori informazioni, vedere
sys.dm_db_index_physical_stats (http://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=110839&clcid=0x410).
Nella tabella 2 vengono illustrati alcuni risultati di esempio di sys.dm_db_index_physical_stats,
con un valore di 9,375 per avg_fragmentation_in_percent in una riga.
alloc_unit_type_
avg_fragmentation_
database_id
index_type_desc
desc
in_percent
10
CLUSTERED INDEX
IN_ROW_DATA
0
10
NONCLUSTERED INDEX
IN_ROW_DATA
0
10
NONCLUSTERED INDEX
IN_ROW_DATA
0
10
CLUSTERED INDEX
IN_ROW_DATA
0
10
NONCLUSTERED INDEX
IN_ROW_DATA
0
10
CLUSTERED INDEX
IN_ROW_DATA
9.375
Tabella 2. Risultati di esempio di sys.dm_db_index_physical_stats
Per utilizzare la DMV sys.dm_db_index_physical_stats
1. Sulla barra delle applicazioni fare clic su Start, quindi scegliere Tutti i programmi,
Microsoft SQL Server 2008 e SQL Server Management Studio.
Per utilizzare sys.dm_db_index_physical_stats con un oggetto di database, è necessario
conoscere l’ID database e l’ID oggetto.
2. Selezionare il database del contenuto in Esplora oggetti e quindi fare clic su Nuova query.
Eseguire lo script seguente.
SELECT
DB_ID()
AS
[ID database];
Nota: quando si utilizza DB_ID senza specificare un nome di database, il livello di
compatibilità del database corrente deve essere 100 (per un database di SQL Server 2008)
o 90 (per un database di SQL Server 2005). Se è stato eseguito l’aggiornamento da una
versione precedente di SQL Server, è necessario specificare un nome di database
nell’istruzione DB_ID. Per ulteriori informazioni sui livelli di compatibilità, vedere
sp_dbcmptlevel (Transact-SQL)
(http://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=110840&clcid=0x410).
3. Eseguire sys.dm_db_index_physical_stats nel database o nell’oggetto selezionato.
È possibile specificare non solo il database, ma anche una tabella o un indice.
Sintassi:
sys.dm_db_index_physical_stats
{
database_id
|
(
NULL
|
0
|
DEFAULT
}
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,
{
object_id
,
{
index_id
,
{
partition_number
|
NULL
|
,
{
mode
DEFAULT
}
|
|
|
NULL
NULL
NULL
|
|
|
0
0
|
|
DEFAULT
-1
0
|
|
}
DEFAULT
}
DEFAULT
}
)
Prestare attenzione quando si utilizza la DMV sys.dm_db_index_physical_stats, in quanto può
comportare un utilizzo molto elevato di risorse. Una guida esaustiva in cui vengono descritte le diverse
modalità di utilizzo della DMV è disponibile nella pagina Inside sys.dm_db_index_physical_stats
(le informazioni potrebbero essere in lingua inglese)(http://www.sqlskills.com/BLOGS/PAUL/post/Insidesysdm_db_index_physical_stats.aspx).
Riduzione della frammentazione per un database
Per ridurre il livello di frammentazione degli indici, utilizzare le linee guida indicate di seguito.
Eseguire le regole dell’analizzatore dell’integrità per la manutenzione del database
SharePoint 2010 include il framework di regole dell’analizzatore dell’integrità. Questo framework
è configurato con alcune regole per il monitoraggio dell’integrità e dello stato di un ambiente
SharePoint e in alcuni casi esegue le operazioni necessarie per correggere certi tipi di problemi.
SharePoint 2010 include diverse regole correlate alla manutenzione dei database del contenuto.
Si tratta di regole che riducono automaticamente la frammentazione degli indici per alcuni
database di SharePoint e che verificano l’eventuale presenza di statistiche non aggiornate,
aggiornandole se necessario. Tali regole dell’analizzatore dell’integrità sostituiscono il processo
timer Statistiche database aggiornato introdotto in Service Pack 2 per Prodotti e tecnologie
SharePoint. Per impostazione predefinita, tali regole sono configurate per l’esecuzione in base a
una pianificazione giornaliera, settimanale o su richiesta, a seconda della destinazione delle regole.
Tutte le regole dell’analizzatore dell’integrità configurate per l’esecuzione giornaliera e associate
a un determinato servizio di SharePoint vengono eseguite tramite lo stesso processo timer. La
pianificazione di questo processo timer viene modificata durante l’esecuzione delle regole
dell’analizzatore dell’integrità configurate per l’esecuzione giornaliera e associate al servizio.
Tutte le regole trattate in questo white paper sono associate al servizio Timer di SharePoint.
Le regole dell’analizzatore dell’integrità configurate per l’esecuzione in un altro intervallo di
tempo, ad esempio settimanalmente, o associate a un servizio diverso hanno processi timer
diversi. La configurazione di una regola dell’analizzatore dell’integrità per l’esecuzione
settimanale indica che la regola viene eseguita con il processo timer configurato per l’esecuzione
settimanale per il servizio specifico a cui è associata la regola stessa. Questa esecuzione si
verifica in base a qualsiasi pianificazione definita per il processo timer.
È possibile eseguire manualmente le regole dell’analizzatore dell’integrità facendo clic su
«Esegui» sulla barra multifunzione nella pagina delle regole dell’analizzatore dell’integrità in
Amministrazione centrale. L’esecuzione di tali regole comporta la valutazione dell’integrità di
indici e statistiche, nonché le ricostruzioni degli indici e i ricalcoli appropriati.
I database utilizzati da SharePoint contengono indici frammentati: quando si esegue questa
regola, vengono effettuate le attività seguenti:
 La regola segnala gli indici come frammentati. Ciò è dovuto al fatto che la valutazione
dell’integrità degli indici è un’operazione costosa. Come conseguenza dei dettagli
dell’esecuzione della regola dell’analizzatore dell’integrità, la regola segnala sempre gli
indici come frammentati per attivare l’azione correttiva.
 Per ogni database di SharePoint, la regola cerca ed esegue (se trovata) la stored
procedure proc_DefragmentIndices. Durante l’esecuzione di questa stored procedure,
viene creato un elenco di tutti gli indici all’interno del database. Ogni indice viene valutato
in base all’attuale livello di frammentazione. Tutti gli indici frammentati per oltre il 30%
vengono considerati per la ricostruzione.
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
Supponendo che l’edizione di SQL Server supporti le ricostruzioni degli indici online,
viene tentata una ricostruzione online per ciascun indice. Se la ricostruzione non riesce,
forse perché l’indice sottostante non supporta le ricostruzioni online a causa dell’utilizzo
di colonne LOB, viene eseguita una ricostruzione degli indici offline.
Come osservato in precedenza, non è possibile utilizzare questa regola per tutti i database in
un ambiente SharePoint. Alcuni database utilizzano regole diverse per eseguire attività di
manutenzione simili.
Ricerca - Uno o più database delle proprietà contengono indici frammentati: questa regola
consente di gestire gli indici nei database delle proprietà di ricerca di SharePoint 2010 Enterprise.
Per impostazione predefinita, questa regola è configurata per l’esecuzione settimanale in
qualsiasi server nella farm. Tutta l’elaborazione per questa regola, incluse le azioni correttive, si
verifica durante la fase Controlla dell’esecuzione della regola. Di conseguenza, se si desidera
gestire le ricostruzioni degli indici per il database delle proprietà di ricerca di SharePoint 2010
Enterprise, non è sufficiente configurare questa regola per la mancata ricostruzione automatica
degli indici. È invece necessario disabilitare la regola interamente per evitare l’esecuzione
automatica delle operazioni di manutenzione degli indici in SharePoint 2010.
Quando si esegue la regola «Ricerca - Uno o più database delle proprietà contengono indici
frammentati», vengono effettuate le attività seguenti:
 La regola verifica che l’ambiente è in uno stato in cui è possibile eseguire una
ricostruzione degli indici.
 Per ciascun database delle proprietà configurato per le applicazioni di ricerca nella farm
locale, la regola esegue la stored procedure proc_MSS_DefragSearchIndexes. Durante
l’esecuzione di questa stored procedure, viene creato un elenco di tutti gli indici con una
frammentazione media maggiore del 10%.
 Ogni indice incluso nell’elenco che influisce sulle prestazioni del database delle proprietà
viene ricostruito. Se l’edizione di SQL Server supporta le ricostruzioni degli indici online,
viene eseguita una ricostruzione degli indici online. Se la ricostruzione degli indici online
non riesce, l’indice viene ricostruito offline.
Ricerca - Uno o più database di ricerca per indicizzazione possono contenere indici frammentati:
questa regola consente di gestire gli indici nei database di ricerca per indicizzazione di SharePoint 2010
Enterprise. Per impostazione predefinita, la regola è configurata solo per l’esecuzione su richiesta.
La regola viene eseguita da qualsiasi server nella farm.
Quando viene eseguita, questa regola segnala sempre come frammentati gli indici nei database
di ricerca per indicizzazione. Ciò è dovuto alla natura costosa del controllo della frammentazione
all’interno di un database. Di conseguenza, la semplice disabilitazione dell’attività «Ripristina» per
la regola fa sì che tutti i database di ricerca per indicizzazione vengano segnalati come non
integri, anche se gli indici di tali database sono stati ricostruiti di recente.
Per gestire manualmente la manutenzione degli indici in database di ricerca per indicizzazione,
disabilitare la regola «Ricerca - Uno o più database di ricerca per indicizzazione possono
contenere indici frammentati» nella sua totalità.
Quando si esegue la regola «Ricerca - Uno o più database di ricerca per indicizzazione possono
contenere indici frammentati», vengono effettuate le attività seguenti:
 La regola verifica che l’ambiente è in uno stato in cui è possibile eseguire una
ricostruzione degli indici.
 Per ciascun database di ricerca per indicizzazione configurato per le applicazioni di ricerca nella
farm locale, la regola esegue la stored procedure proc_MSS_DefragGathererIndexes.
 Viene ricostruito ogni indice del database di ricerca per indicizzazione incluso nell’elenco.
Se l’edizione di SQL Server supporta le ricostruzioni degli indici online, viene eseguita
una ricostruzione degli indici online. Se la ricostruzione degli indici online non riesce,
l’indice viene ricostruito offline.
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È importante notare che tramite la regola «Ricerca - Uno o più database di ricerca per
indicizzazione possono contenere indici frammentati» viene ricostruito ogni indice nel database di
ricerca per indicizzazione, indipendentemente dal livello di frammentazione. La regola consente
inoltre la compressione dei dati a livello di pagina, se supportata dall’edizione di SQL Server che
ospita il database di ricerca per indicizzazione.
A causa della natura del database di ricerca per indicizzazione, non è previsto che sia necessario
deframmentare questo database frequentemente. Eseguire questa regola dopo aver eseguito
una ricerca per indicizzazione completa nel contenuto. Al termine, monitorare gli indici nel
database di ricerca per indicizzazione per verificarne la frammentazione ed eseguire la regola
ogni volta che la frammentazione degli indici aumenta. Tale aumento può verificarsi come
conseguenza dell’improvvisa aggiunta o rimozione di una quantità elevata di contenuto
sottoposto a ricerca per indicizzazione, ad esempio durante l’espulsione di contenuto come
risultato di una pulizia ambientale, o in seguito all’aggiunta di una nuova origine di contenuto,
ad esempio una condivisione di file o un’applicazione Web di SharePoint di grandi dimensioni.
Per i database seguenti non è disponibile un meccanismo automatico per la manutenzione.
Non è previsto che per tali database si verifichi una frammentazione elevata. Monitorare questi
database per verificarne l’eventuale frammentazione e ricostruirne gli indici quando la
frammentazione supera il 30%.
 Database di amministrazione della ricerca
 Database di archiviazione sicura
 Database del servizio informazioni sullo stato
 Database di sincronizzazione dei profili
 Database del servizio di utilizzo
 Database dei metadati gestiti
 Database di Servizi di integrazione applicativa
 Database di PerformancePoint Services
Per ulteriori informazioni sulle modifiche supportate per i database di SharePoint 2010, vedere Supporto
per le modifiche ai database utilizzati in prodotti server Office e in Windows SharePoint Services
(http://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=110844&clcid=0x410) nella Microsoft Knowledge Base.
Se le prestazioni di una tabella o un database molto frammentato non migliorano in modo
notevole in seguito alla frequente deframmentazione, è consigliabile verificare le prestazioni del
sottosistema di I/O.
Riduzione della frammentazione per una tabella specifica e i
relativi indici
Se si desidera deframmentare un indice associato a una tabella specifica anziché un intero
database, è possibile organizzare o ricostruire l’indice.

Per riorganizzazione di un indice si intende la riorganizzazione del livello foglia
dell’indice. La riorganizzazione degli indici comporta la deframmentazione e la
compattazione di indici cluster e non cluster in tabelle e viste e può migliorare
significativamente le prestazioni delle attività di analisi degli indici. La
riorganizzazione di un indice utilizza lo spazio esistente allocato all’indice. La
riorganizzazione viene sempre eseguita online in modo da rendere la tabella
sottostante sempre disponibile agli utenti.

La ricostruzione di un indice comporta la ricostruzione di una copia interamente
nuova dell’indice. Di conseguenza, per un’operazione di ricostruzione è necessario
spazio aggiuntivo sufficiente per creare la nuova copia dell’indice prima di rimuovere
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il vecchio indice frammentato. La ricostruzione migliora le prestazioni delle attività di
analisi e ricerca degli indici. È possibile ricostruire l’indice con una tabella online o offline.
Il livello di frammentazione di un indice determina il metodo da utilizzare per deframmentarlo e se
sia possibile mantenere l’indice online o sia necessario portarlo offline. Nella tabella seguente
viene descritto il metodo di deframmentazione consigliato per diversi livelli di frammentazione.
Livello di frammentazione
Fino al 10%
Metodo di deframmentazione
Riorganizzazione (online)
10%-75%
Ricostruzione (online)
75%
Ricostruzione (offline)
Nota: l’utilizzo dei comandi DROP INDEX e CREATE INDEX non è supportato nei database di
SharePoint 2010.
È possibile riorganizzare e ricostruire gli indici utilizzando l’istruzione ALTER INDEX di SQL
Server 2008 o SQL Server 2005 oppure la Creazione guidata piano di manutenzione di SQL
Server 2008 o SQL Server 2005. In questo documento vengono presentate in modo dettagliato
solo le opzioni di SQL Server 2008 o SQL Server 2005.
Utilizzo di ALTER INDEX
ALTER INDEX consente a un amministratore di database di eseguire operazioni di manutenzione
su un indice in una tabella o una vista. L’istruzione può essere utilizzata per disabilitare,
ricostruire e riorganizzare indici. Può inoltre essere eventualmente utilizzata per impostare
opzioni per l’indice. Nella maggior parte dei casi è possibile ricostruire indici mentre il database è
online, rendendo i dati più disponibili rispetto a una ricostruzione degli indici offline.
Importante: SQL Server 2000 supporta l’utilizzo di DBCC DBREINDEX e DBCC INDEXDEFRAG
per la manutenzione degli indici. Questi comandi sono stati deprecati da SQL Server 2005 in poi
e verranno rimossi in una futura versione di SQL Server. Non utilizzare questi comandi per
eseguire la manutenzione degli indici in un database di SharePoint 2010.
Nota: quando viene ricostruito un indice offline, viene inserito un blocco di tabella condiviso nella
tabella, per impedire l’esecuzione di tutte le operazioni ad eccezione delle operazioni SELECT. I
database di SharePoint 2010 utilizzano indici cluster per tale scopo specifico. Quando un indice
cluster viene ricostruito offline, viene inserito un blocco di tabella esclusivo nella tabella, per
impedire qualsiasi accesso alla tabella da parte degli utenti finali.
È possibile personalizzare lo script seguente per ricostruire tutti gli indici in una tabella.
USE Contoso_Content_1
GO
ALTER INDEX ALL ON [nome_database. [ nome_schema ] . | nome_schema.
]nome_tabella_o_vista
REBUILD WITH (FILLFACTOR = 80, SORT_IN_TEMPDB = ON,
STATISTICS_NORECOMPUTE = ON)
GO
Ottimizzazione delle prestazioni degli indici tramite
l’impostazione di un fattore di riempimento
È possibile utilizzare un fattore di riempimento per migliorare ulteriormente l’archiviazione e le prestazioni
dei dati degli indici. Quando vengono creati o ricostruiti indici, il valore del fattore di riferimento (1-100)
determina la percentuale di spazio in ogni pagina del livello foglia in cui è possibile immettere dati.
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Lo spazio rimanente è riservato per l’espansione successiva. In molte situazioni il livello 0 del fattore di
riempimento predefinito per l’intero server è il valore ottimale, ovvero ogni pagina viene riempita per il
100%. Per SharePoint 2010, tuttavia, un’impostazione per l’intero server pari a 80 è ottimale per
supportare l’espansione e ridurre al minimo la frammentazione.
Nota: non è consigliabile impostare il fattore di riempimento per singole tabelle o singoli indici. Benché
questo sia il metodo più appropriato per database di SQL Server non di SharePoint, i test hanno
rilevato che i database di SharePoint funzionano meglio con un fattore di riempimento dell’80%.
Per visualizzare il valore del fattore di riempimento di uno o più indici, eseguire una query sulla
vista del catalogo sys.indexes. Per ulteriori informazioni sulla vista, vedere sys.indexes
(Transact-SQL) (http://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=110850&clcid=0x410).
Per configurare il valore del fattore di riempimento per l’intero server, utilizzare la stored
procedure di sistema sp_configure. Per ulteriori informazioni, vedere spconfigure (Transact-SQL)
(http://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=110851&clcid=0x410).
Compattazione dei file di dati
In SQL Server 2008 e SQL Server 2005 è possibile compattare ogni file in un database
(estensioni mdf, ldf e ndf) per rimuovere le pagine inutilizzate e recuperare spazio su disco. I
database di SharePoint 2010 non eseguono la compattazione automatica dei file di dati, ma
molte attività consentono di creare spazio inutilizzato nel database. Le attività che consentono di
creare spazio inutilizzato includono l’esecuzione del comando Windows PowerShell Move-SPSite
(http://technet.microsoft.com/it-it/library/ff607915.aspx) e l’eliminazione di documenti, raccolte
documenti, elenchi, elementi di elenco e siti.
Spazio usato
Spazio libero
Dimensioni su disco
120 GB
Dimensioni su disco
100 GB
Figura 3. Allocazione del database
Lo spazio libero viene rilasciato solo dalla fine del file. Un file di database del contenuto di 60 GB
con dimensioni di destinazione specificate di 40 GB, ad esempio, libera quanto più spazio
possibile dai 20 GB finali (figura a destra) del file di database. Se le pagine utilizzate sono incluse
nei 20 GB finali, tali pagine verranno successivamente riallocate ai 40 GB iniziali del file
mantenuto. È possibile compattare file di database singolarmente o come gruppo.
Le operazioni di compattazione devono essere eseguite raramente e solo dopo l’esecuzione di
un’operazione per la rimozione di una quantità molto elevata di dati da un database e quindi solo
quando non è previsto che lo spazio libero venga utilizzato di nuovo. Le operazioni di
compattazione dei file di dati provocano un’elevata frammentazione degli indici e comportano un
utilizzo estremamente elevato di risorse. Esempi dei casi in cui può essere consigliabile
compattare i file di dati del database comprendono la riallocazione di un numero elevato di
raccolte siti da un database del contenuto a un altro database del contenuto oppure
l’eliminazione di un elenco di grandi dimensioni. In entrambi i casi, è possibile creare grandi
quantità di spazio inutilizzato. I file di database possono essere ridotti solo fino al punto in cui non
è disponibile altro spazio libero rimanente. Per questo motivo, un database del contenuto il cui
contenuto viene eliminato raramente otterrà vantaggi minimi dalla compattazione e subirà
conseguenze negative sulle prestazioni quando dovrà aumentare di dimensioni per contenere
dati aggiuntivi senza adeguamenti specifici. Per ulteriori informazioni, vedere Inizializzazione di
file di database (http://msdn.microsoft.com/it-it/library/ms175935.aspx).
Poiché la compattazione provoca la frammentazione degli indici, non è mai consigliabile
compattare file di database a intervalli regolari. Compattare i database solo in risposta a quantità
elevate di spazio inutilizzato riscontrate come conseguenza di operazioni che hanno un impatto
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significativo sulla quantità relativa di spazio utilizzato in un database. Se possibile,
la compattazione di un database deve essere evitata del tutto.
Per compattare i database, utilizzare le linee guida seguenti:

Non eseguire la compattazione automatica dei database né configurare un piano di
manutenzione che preveda la compattazione a livello di programmazione dei database.

Compattare un database solo quando almeno il 50% del contenuto del database è
stato rimosso tramite eliminazione da parte di un utente o un amministratore e non si
prevede che lo spazio inutilizzato verrà riutilizzato da altri dati.

È consigliabile compattare solo i database del contenuto. Il database di
configurazione, il database del contenuto dell’amministrazione centrale e diversi
database dell’applicazione di servizio non sono sottoposti in genere a un numero
sufficiente di eliminazioni per contenere spazio libero significativo.

La compattazione dei database è un’operazione che comporta un utilizzo estremamente
elevato di risorse. Se, pertanto, è assolutamente necessario compattare un database,
pianificare l’operazione di compattazione con molta attenzione.

Al termine di un’operazione di compattazione di un database, gli indici all’interno del
database risultano frammentati. Risolvere questa frammentazione utilizzando ALTER
INDEX… REORGANIZE. Se il sistema non è configurato per consentire
l’inizializzazione istantanea dei file, è consigliabile compattare il database in base a
dimensioni di destinazione in grado di gestire tutto lo spazio necessario per
l’espansione prevista a breve termine. Per ulteriori informazioni, vedere
Inizializzazione di file di database (http://msdn.microsoft.com/itit/library/ms175935.aspx). Se si rimuove la frammentazione tramite la ricostruzione
degli indici, il database si espanderà ulteriormente, esaurendo lo spazio inutilizzato.
È possibile compattare manualmente i database e i file di database per recuperare spazio
eseguendo le istruzioni DBCC SHRINKFILE e DBCC SHRINKDATABASE, tramite SQL Server
2008 o SQL Server 2005 Management Studio.
Per ulteriori informazioni sui motivi per cui la compattazione di un database influisce
negativamente sulle prestazioni e non deve essere eseguita se non è assolutamente necessaria,
vedere Why you should not shrink your data files (le informazioni potrebbero essere in lingua
inglese) (http://www.sqlskills.com/BLOGS/PAUL/post/Why-you-should-not-shrink-your-datafiles.aspx).
Compattazione di un database tramite comandi Transact-SQL
DBCC SHRINKDATABASE consente di compattare i dati e i file di registro per un database
specifico. Per compattare singoli file, utilizzare DBCC SHRINKFILE.
DBCC SHRINKDATABASE
Sintassi:
DBCC SHRINKDATABASE
( ‘nome_database’ | id_database | 0
[ ,percentuale_destinazione ]
[ , { NOTRUNCATE | TRUNCATEONLY } ]
)
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[ WITH NO_INFOMSGS ]
nome_database | id_database | 0 specifica il nome del database o l’ID database. Per selezionare
il database corrente, utilizzare 0.
percentuale_destinazione corrisponde allo spazio libero, espresso in percentuale, che si desidera
mantenere al termine della compattazione del database.
NOTRUNCATE consente di compattare i dati nei file di dati spostando le pagine allocate dalla
fine di un file a pagine non allocate all’inizio del file.
TRUNCATEONLY consente di rilasciare al sistema operativo tutto lo spazio libero alla fine del
file, ma non esegue alcuno spostamento di pagine all’interno del file.
Nota: l’utilizzo dell’opzione TRUNCATEONLY non è supportato per i database del contenuto di
SharePoint 2010.
Per ulteriori informazioni, vedere DBCC SHRINKDATABASE (Transact-SQL)
(http://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=110852&clcid=0x410).
DBCC SHRINKFILE
Sintassi:
DBCC SHRINKFILE
(
{ ‘nome_file’ | id_file }
{ [ , EMPTYFILE ]
| [ [ , dimensione_destinazione ] [ , { NOTRUNCATE |
TRUNCATEONLY } ] ]
}
)
[ WITH NO_INFOMSGS ]
nome_file | id_file specifica il nome del file o l’ID file.
EMPTYFILE consente di eseguire la migrazione di tutti i dati dal file specificato ad altri file nello
stesso filegroup.
Nota: l’utilizzo dell’opzione EMPTYFILE non è supportato per i file di database di SharePoint 2010.
dimensione_destinazione corrisponde alla dimensione di destinazione per il file, espressa in
megabyte e come valore intero.
NOTRUNCATE consente di compattare i dati nei file di dati spostando le pagine allocate dalla
fine di un file a pagine non allocate all’inizio del file.
TRUNCATEONLY consente di rilasciare al sistema operativo tutto lo spazio libero alla fine del
file, ma non esegue alcuno spostamento di pagine all’interno del file.
Nota: l’utilizzo dell’opzione TRUNCATEONLY non è supportato per i database del contenuto di
SharePoint 2010.
Per ulteriori informazioni, vedere DBCC SHRINKFILE (Transact-SQL)
(http://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=110853&clcid=0x410).
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Per compattare un database tramite SQL Server 2008 Management Studio
1. Sulla barra delle applicazioni fare clic su Start, quindi scegliere Tutti i programmi,
Microsoft SQL Server 2008 e SQL Server Management Studio.
2. In Esplora oggetti connettersi a un’istanza del Motore di database di SQL Server 2008
e quindi espandere l’istanza.
3. Espandere Database, fare clic con il pulsante destro del mouse sul database che si
desidera compattare, scegliere Attività, Compatta e quindi File.
4. Selezionare il tipo di file e il nome del file.
5. Selezionare Riorganizza i file prima di rilasciare lo spazio inutilizzato. È inoltre
necessario impostare il valore di Dimensioni file compattato. La selezione di questa
opzione comporta il rilascio al sistema operativo di tutto lo spazio inutilizzato nel file e il
tentativo di riposizionare le righe in pagine non allocate.
6. Fare clic su OK.
Creazione di piani di manutenzione di SQL Server 2008
Molte delle operazioni di manutenzione del database trattate in questo white paper possono
essere applicate a livello di programmazione tramite l’implementazione di piani di manutenzione
di SQL Server. I piani di manutenzione consentono di automatizzare e pianificare attività
essenziali per proteggere i dati. Utilizzando i piani di manutenzione in SQL Server 2008 o SQL
Server 2005, un amministratore può pianificare operazioni come l’esecuzione di controlli di
coerenza del database e la riorganizzazione e la ricostruzione di indici. Per ulteriori informazioni,
vedere le risorse seguenti:

Creazione guidata piano di manutenzione
(http://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=110855&clcid=0x410) per SQL Server 2008

Creazione guidata piano di manutenzione (http://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=217494)
per SQL Server 2005
Per configurare un piano di manutenzione dei database di SQL Server 2008
1. Sulla barra delle applicazioni fare clic su Start, quindi scegliere Tutti i programmi,
Microsoft SQL Server 2008 e SQL Server Management Studio.
2. In Esplora oggetti connettersi a un’istanza del Motore di database di SQL Server 2008
e quindi espandere l’istanza.
3. Fare clic su Gestione, fare clic con il pulsante destro del mouse su Piani di
manutenzione e quindi scegliere Creazione guidata piano di manutenzione.
4. Fare clic su Avanti fino a raggiungere la pagina Selezione proprietà piano.
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5. Nei campi Nome e Descrizione digitare un nome e una descrizione.
6. Stabilire se configurare uno o più piani di manutenzione.
 Per configurare un solo piano di manutenzione, selezionare Singola pianificazione per
l’intero piano o nessuna pianificazione.

Per configurare più piani di manutenzione con attività specifiche, selezionare
Pianificazioni separate per ogni attività.
Se nell’ambiente sono presenti 10 o più database del contenuto o più di 200 GB di contenuto,
è consigliabile configurare piani di manutenzione distinti per garantire la specificità
appropriata e aumentare al massimo il tempo disponibile per la manutenzione.
Se si configurano più piani di manutenzione per un database, specificare un nome o una
descrizione che consenta di distinguere i piani e i rispettivi obiettivi, incluse le pianificazioni.
7. Fare clic su Cambia per impostare una pianificazione per uno o più piani.
Verrà visualizzata la finestra di dialogo Proprietà pianificazione processo.
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8. Completare la pianificazione, fare clic su OK e quindi su Avanti.
9. Nella pagina Selezione attività di manutenzione selezionare le attività di manutenzione da
includere nel piano e quindi fare clic su Avanti.
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Note:

Un piano di manutenzione deve includere la riorganizzazione degli indici o la
ricostruzione degli indici, ma non entrambe.

Un piano di manutenzione non deve mai includere la compattazione di un database.

Per determinare la durata di ogni attività, testare ogni attività singolarmente prima di
combinare più attività in un singolo piano. Potrebbe essere necessario definire diversi piani di
manutenzione in pianificazioni distinte per consentire il completamento delle attività durante
fasce orarie in cui non influire negativamente sulle operazioni degli utenti finali.

L’attività Pulizia file manutenzione consente di rimuovere i file rimasti dall’esecuzione di
un piano di manutenzione.
10. Nella pagina Selezione ordine attività di manutenzione modificare l’ordine della attività del
piano di manutenzione, se necessario. Selezionare un’attività e quindi fare clic su Sposta
su o Sposta giù. Dopo aver impostato l’ordine corretto per le attività, fare clic su Avanti.
Nota: se i database sono di dimensioni molto grandi, potrebbe essere necessario creare un
piano di manutenzione distinto per controllare l’integrità dei database con una frequenza
minore rispetto alla manutenzione degli indici.
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La procedura guidata consente quindi di eseguire in modo semplificato i passaggi necessari
per impostare i dettagli per ogni attività.
11. Nella pagina Definizione attività Controlla integrità database selezionare i database di cui
controllare l’integrità e quindi fare clic su Avanti.
Nota: è possibile controllare in modo sicuro l’integrità di tutti i database di SharePoint 2010.
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12. Nell’elenco Database nella pagina Definizione attività Riorganizza indice specificare i
database di cui riorganizzare gli indici, selezionare la casella di controllo Compatta oggetti
di grandi dimensioni e quindi fare clic su Avanti.
13. Se si è scelto di ricostruire gli indici anziché riorganizzarli, nella pagina Definizione attività
Ricompila indice specificare i database di cui riorganizzare gli indici nell’elenco Database.
14. Fare clic su Modifica percentuale di spazio disponibile per pagina, digitare 80 e quindi
fare clic su Avanti.
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Questa opzione consente di impostare il fattore di riempimento per il database.
15. Nella pagina Definizione attività Pulizia file manutenzione impostare i valori desiderati
e quindi fare clic su Avanti.
È consigliabile eliminare i report in formato testo del piano di manutenzione.
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16. Nella pagina Selezione opzioni report selezionare Scrivi report in un file di testo,
specificare un percorso per i file e quindi fare clic su Avanti fino al completamento della
procedura guidata.
Riepilogo
Qualunque sia il metodo scelto, la manutenzione coerente dei database che ospitano SharePoint
2010 può migliorare significativamente l’integrità e le prestazioni del sistema.
Assicurarsi di disporre di backup affidabili per tutti i database prima di implementare operazioni e
piani di manutenzione.
Prima di implementare un piano di manutenzione o operazioni di manutenzione coerenti, testare
l’impatto delle operazioni sul sistema e il tempo necessario per l’esecuzione.
Per quanto possibile, impostare tutti i piani o le operazioni di manutenzione per l’esecuzione in
fasce orarie non di punta, per ridurre al minimo l’impatto sulle prestazioni per gli utenti.
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