CITTÀ DI FABRIANO | AMAT
con il contributo di
REGIONE MARCHE
MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI E DEL TURISMO
FABRIANO
TEATRO GENTILE
stagione 2016 | 2017
PROGRAMMA
SABATO 8 OTTOBRE
RESIDENZA DI RIALLESTIMENTO
CTB – Centro Teatrale Bresciano / Teatro de Gli Incamminati
MACBETH
di William Shakespeare
con Franco Branciaroli, Valentina Violo
regia Franco Branciaroli
DOMENICA 13 NOVEMBRE
Cantina Rablé
ARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI
da Carlo Goldoni
regia e drammaturgia Carlo Boso
con David Anzalone
DOMENICA 11 DICEMBRE
Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
PARENTI SERPENTI
di Carmine Amoroso
con Lello Arena
regia Luciano Melchionna
DOMENICA 22 GENNAIO
RESIDENZA DI RIALLESTIMENTO
Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
SERIAL KILLER PER SIGNORA
musical di Douglas J. Cohen
da un racconto di William Goldman
con Gianluca Guidi, Giampiero Ingrassia
regia Gianluca Guidi
DOMENICA 19 FEBBRAIO
Compagnia A.M.O.
TI AMO, SEI PERFETTO, ORA CAMBIA
di Joe Di Pietro, Jimmy Roberts
adattamento italiano Piero Di Blasio
con Daniele Derogatis, Piero Di Blasio
Stefania Fratepietro, Valeria Monetti
coreografie Stefano Bontempi
regia Marco Simeoli
DOMENICA 5 MARZO
La città degli artisti
QUALCHE VOLTA SCAPPANO
dalla commedia Toutou di Daniel Besse, Agnès Besse
adattamento e regia Pino Quartullo
con Pino Quartullo, Rosita Celentano, Attilio Fontana
SABATO 8 APRILE
RBR Dance Company
THE MAN
The Passion of the Christ
ideazione e regia Cristiano Fagioli
coreografie Cristiano Fagioli, Cristina Ledri
musiche John Debney, Steve Jablonsky, Craig Armstrong
Diego Todesco, Henrik Takkenberg, Peter Gabriel
COMUNICATO STAMPA
Sette appuntamenti da ottobre ad aprile attendono il pubblico del Teatro Gentile di Fabriano per una nuova,
divertente, curiosa e ricca stagione di spettacolo promossa e curata dal Comune di Fabriano e dall’AMAT, con
il contributo della Regione Marche e del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Lo splendido Teatro Gentile rinnova la sua vocazione di “casa degli artisti” ospitando prima del debutto dell’8
ottobre la residenza di riallestimento dello spettacolo Macbeth interpretato e diretto da Franco
Branciaroli, primo attore di testi eterni che in occasione del 400° anniversario della morte del Bardo non
poteva non ritornare a confrontarsi di nuovo con Macbeth, dopo esserne stato già protagonista nell’edizione
diretta da Giancarlo Sepe nel 1994. Accanto a lui in scena Valentina Violo veste i panni di Lady Macbeth.
Domenica 13 novembre la stagione prosegue con Arlecchino servitore di due padroni nella rilettura
proposta da Carlo Boso. “Nell'affrontare questa nuova edizione dell'Arlecchino servitore di due padroni –
afferma il regista - ho tenuto conto di tre fattori: il primo rispettare la forma drammaturgica utilizzata da Carlo
Goldoni, il secondo riattualizzare l'opera inscrivendo l'azione drammatica in un'epoca più contemporanea, terzo
far sì che il ruolo del protagonista sia sostenuto da David Anzalone, un attore caratterizzato da particolari
capacità motorie”.
Lello Arena è il protagonista domenica 11 dicembre di Parenti serpenti, trasposizione teatrale diretta da
Luciano Melchionna del film del 1992 diretto da Mario Monicelli, una piéce divertente che invita a riflettere
con spumeggianti gag comiche sui rapporti familiari.
Commedia musicale divertente e frizzante Serial killer per signora va in scena domenica 22 gennaio al
termine di una residenza di riallestimento in città. Protagonisti ne sono due amatisismi attori come
Gianluca Guidi, che firma anche la regia, e Giampiero Ingrassia. “Nel caso di Serial Killer per Signora si
tratta di un ritorno sulla scena del delitto. Era il 2001 – afferma Gianluca Guidi - quando ho diretto questo
spettacolo. Fu un’esperienza felice, piacque tantissimo. A distanza di quindici anni ne curo una seconda edizione
e spero nel medesimo esito”.
Domenica 19 febbraio spazio al musical con Ti amo, sei perfetto, ora cambia interpretato da Daniele
Derogatis, Piero Di Blasio, Stefania Fratepietro, Valeria Monetti diretti dalla regia di Marco Simeoli.
Tratto da I love you, you're perfect, now change scritto da Joe Di Pietro, con le musiche di Jimmy Roberts,
secondo musical per longevità tra quelli prodotti Off-Broadway e tradotto in tutto il mondo, Ti amo, sei perfetto,
ora cambia è un esilarante musical comico che esplora i tormenti e le tribolazioni dell’essere single, offrendo
una intelligente e ironica analisi dei rapporti di coppia.
Qualche volta scappano, in cartellone domenica 5 marzo nell’adattamento di Pino Quartullo in scena con
Rosita Celentano e Attilio Fontana è una commedia francese, originale e divertentissima che offre
un’occasione di viaggio dentro se stessi. Ironico, divertente, pungente e intelligente il testo, frutto della penna
di due autori francesi contemporanei - Daniel Besse e Agnès Besse - il cui titolo originale è Toutoù rivela anche
il legame oggi fortissimo, a tratti paradossale, ma diffusissimo, che si instaura con i propri animali domestici.
La conclusione della stagione è affidata sabato 8 aprile a The Man. The Passion of the Christ, musical che
dopo Jesus Christ Superstar e Passion, il film girato a Matera da Mel Gibson, porta in scena la nuova
rappresentazione danzata della vita di Cristo firmata da Cristiano Fagioli per RBR Dance Company. Il
balletto s’inserisce nel filone tematico della Crocifissione, all’interno di una tradizione di settore tipicamente
americana che, nell’allestimento italiano, aggiunge contenuti emozionali e suggestioni caratteristiche dell’arte
coreutica italiana.
Rinnovi abbonamenti dal 24 settembre, vendita nuovi abbonamenti dal 30 settembre al 2 ottobre.
Informazioni: Biglietteria Teatro Gentile 0732 3644, AMAT 071 2072439.
SABATO 8 OTTOBRE
RESIDENZA DI RIALLESTIMENTO
CTB – Centro Teatrale Bresciano / Teatro de Gli Incamminati
MACBETH
di William Shakespeare
traduzione Agostino Lombardo
con Franco Branciaroli, Valentina Violo
e con Tommaso Cardarelli, Daniele Madde, Stefano Moretti
Livio Remuzzi, Giovanni Battista Storti, Alfonso Veneroso
regia Franco Branciaroli
scene Margherita Palli
costumi Gianluca Sbicca
luci Gigi Saccomandi
Nell’occasione del 400° anniversario della morte del Bardo, Franco Branciaroli si confronta di nuovo con
Macbeth, dopo esserne stato già protagonista nell’edizione diretta da Giancarlo Sepe nel 1994. Tra i vari
spettacoli shakespeariani di cui è stato protagonista, ricordiamo almeno l’Otello diretto da Gabriele Lavia, in cui
duettava con Umberto Orsini nel ruolo di Jago (1995); La bisbetica domata diretta da Marco Sciaccaluga, con
Mariangela Melato nel ruolo del titolo, e il Riccardo III diretto da Antonio Calenda (1997). Primo attore da testi
eterni, che ha onorato sempre la funzione rivelatoria e sacra del teatro, non poteva dunque non ritornare alla
grande tragedia scozzese.
Il Macbeth inizia da un mondo esterno in guerra, dove caratteristiche come efferatezza e sete di sangue, al pari
del coraggio, sono ritenute virtù, in quanto preservano il mondo interno della corte, una società patriarcale
civilizzata regolata da leggi divine. La violenza che si applica all’esterno non vale per l’interno, altrimenti tutto
salta e tra il dentro e il fuori non c’è più differenza, tutto diventa guerra. Macbeth a un certo punto sceglie di
portare la violenza all’interno e a questo si somma il fatto che anche la Lady, la sua parte femminile, si snatura
e prende caratteristiche maschili: allora il caos è totale. Macbeth viene infatti “sedotto” all’ambizione dalle
streghe, che storicamente rappresentano la minaccia al mondo patriarcale, e indotto all’assassinio da sua
moglie, che viola il suo ruolo sociale di donna agendo come agirebbe un uomo. Al caos generato da donne che
sono uomini (ovvero da una natura femminile perversa) solo un “non nato di donna” potrà porre fine. Ma il
dramma è ancora più complesso e tremendo: Macbeth, uccidendo il re, simbolo del padre e del divino, uccide la
sua stessa umanità ed entra in una dimensione di solitudine dove perde tutto, amore, ragione, sonno, scopo di
vivere. In più, la sua vittoria è sterile perché non ha eredi, e questa sua rinuncia alla sua umanità servirà solo a
passare il trono al figlio di un altro. Il Macbeth è la tragedia del male dell’uomo, della violazione delle leggi
morali e naturali. Intorno all’inquietante parabola di seduzione dell’anima al male pulsa l’enigmatico cuore di
questa tragedia. Franco Branciaroli
DOMENICA 13 NOVEMBRE
Cantina Rablé
ARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI
da Carlo Goldoni
regia e drammaturgia Carlo Boso
soggetto David Anzalone, Michele Pagliaroni
con David Anzalone
Francesca Berardi, Marco Chiarabini, Erika Giacalone, Teo Guarini, Andrea Milano
Michele Pagliaroni, Arianna Primavera, Guido Targetti
costumi Sonia Signoretti maschere Stefano Perocco
scene Luca Giombi, Erica Marchetti, Erika Giacalone
produzione Centro Teatrale Senigalliese, Comune di Senigallia
con il sostegno di Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Regione Umbria
Nell'affrontare questa nuova edizione dell'Arlecchino servitore di due padroni ho tenuto conto di tre fattori: il
primo rispettare la forma drammaturgica utilizzata da Carlo Goldoni, il secondo riattualizzare l'opera inscrivendo
l'azione drammatica in un'epoca più contemporanea, terzo far sì che il ruolo del protagonista sia sostenuto da
David Anzalone, un attore caratterizzato da particolari capacità motorie. Pertanto abbiamo deciso con David
Anzalone e Michele Pagliaroni di situare l'azione in un'Italia che dopo una guerra che l'aveva vista tra i
protagonisti “cattivi” si risveglia libera e repubblicana. Il fatto di far agire i personaggi in una Milano somigliante
più a una Chicago degli anni '30 che non all'attuale tranquilla capitale lombarda è stato dettato dalla necessità
di creare un particolare contesto per far agire quei personaggi rappresentanti del mondo dell'imprenditoria,
della finanza e degli interessi pubblici e privati che caratterizzarono la fase della ricostruzione economica e
morale del bel paese. È così che, nell'ambito dell'impiego del denaro stanziato dal Piano Marshall di americana
memoria, sboccia la storia d'amore di Silvio Roma, figlio dell'Onorevole Roma e di Clarice Bagnasco figlia del
Cavalier Bagnasco, imprenditore edile e finanziere. Questo matrimonio può avvenire solo grazie al fatto che
Calogero Vizzini – nell'edizione goldoniana Federigo Rasponi – è stato ferito a morte da Lucky Lucania, Florindo
Aretusi dell'edizione di Goldoni. Beatrice Vizzini sorella e causa della morte di Calogero Vizzini si ritroverà a
Milano alla ricerca di Lucky Lucania, in fuga. Sono loro i due padroni dell'Arlecchino della nostra storia, un
Arlecchino reduce da una disastrosa campagna di Russia e che si trova al centro di un'Italia da rifare, un'Italia
più giusta che tenga conto della storia di tutti gli arlecchini italiani e del mondo, storia fatta di fame e d'amore.
E una volta saziata la fame il nostro Arlecchino potrà finalmente pensare all'amore e partecipare anche alla
ricostruzione di un paese che l'aveva visto nascere e dove spera e vuol credere che il fine unico dell'uomo non
sia solo far denaro ma utilizzare il denaro per poter far sparire la fame dal mondo e dedicarsi così all'amore per
gli altri. I personaggi di questa nuova rivoluzionaria edizione dell'Arlecchino servitore di due padroni si
esprimono utilizzando le varie lingue nazionali che rappresentano l'eccezionale ricchezza idiomatica del nostro
paese. Don Bagnasco il toscano, l'Onorevole Roma il romanesco, il locandiere Brighella il romagnolo, Beatrice
Vizzini il siciliano, Lucky Lucania il campano-siciliano e l'italoamericano, Jessica l'itagnolo, Clarice Bagnasco il
marchigiano, Silvio Roma l'abruzzese e beninteso Arlecchino... l'italiano. Carlo Boso
DOMENICA 11 DICEMBRE
Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
in collaborazione con Bon Voyage Produzioni
e con Festival Teatrale di Borgio Verezzi 2016
PARENTI SERPENTI
di Carmine Amoroso
con Lello Arena e Giorgia Trasselli
e con Andrea de Goyzueta, Marco Mario de Notaris
Carla Ferraro, Autilia Ranieri, Annarita Vitolo, Fabrizio Vona
regia Luciano Melchionna
scene Roberto Crea
costumi Milla musiche Stag
disegno luci Salvatore Palladino
assistente alla regia Sara Esposito
Un Natale in famiglia, nel paesino d’origine, come ogni anno da tanti anni. Un Natale pieno di ricordi e di regali
da scambiare, in questo rito stanco che resta l’unico appiglio possibile per tentare di ravviare i legami famigliari,
come il fuoco del braciere che i genitori anziani usano, ancora oggi, per scaldare la casa: un braciere pericoloso
ma rassicurante come tutte le abitudini e le tradizioni. Un Natale a casa dei genitori anziani che aspettano tutto
l’anno quel momento per rivedere i figli cresciuti e andati a lavorare in altre città. Uno sbarco di figli e parenti
affettuosi e premurosi che si riuniscono, ancora una volta, per cercare di spurgare, in un crescendo di situazioni
esilaranti e stridenti in cui tutti noi possiamo riconoscerci, le nevrosi e le stanche dinamiche di coppia di cui
sono ormai intrisi. Immaginare Lello Arena, con la sua carica comica e umana, nei panni del papà - interpretato
da Panelli nel film di Monicelli - mi ha fatto immediatamente sorridere, tanto da ipotizzare il suo sguardo, come
quello di un bambino, intento a descrivere ed esplorare le dinamiche ipocrite e meschine che lo circondano, in
quei giorni di santissima festività: è un genitore davvero in demenza senile o è un uomo che non vuol vedere
più la realtà e si diverte a trasformarla e a provocare tutti? Andando via di casa, diventando adulti, ogni figlio
ha dovuto fare i conti con la realtà, ha dovuto accettare i fallimenti e ha imparato a difendere il proprio orticello
mal coltivato, spesso per incuria o incapacità, ma in quelle pause di neve e palline colorate ognuno di loro si
impegna a mostrarsi spensierato, affettuoso e risolto. All’improvviso però, i genitori, fino ad allora autonomi
punti di riferimento, esprimono l’esigenza di essere accuditi come hanno fatto anni prima con loro: uno dei figli
dovrà ospitarli e prendersi cura della loro vecchiaia... a chi toccherà?
All’improvviso, dunque, un terremoto segna una crepa nell’immobilità rassegnata di un andamento ormai
sempre lo stesso e in via di spegnimento, una crepa dalla quale un gas mefitico si espanderà e inquinerà l’aria.
Sarà la soluzione più spicciola e più crudele a prendere il sopravvento. Verità? Paradosso? Spesso, come si è
soliti dire, la realtà supera la fantasia. Ciò mi ha spronato ad affrontare questo testo che ha la peculiarità rara di
fotografare uno spaccato di vita famigliare sempre assolutamente attuale, purtroppo. Si può far ridere nel
raccontarlo e sorridere nell’assistere alle spumeggianti gag ma, allo stesso tempo, non ci si può riflettere sopra
senza una profonda amarezza. Luciano Melchionna
DOMENICA 22 GENNAIO
RESIDENZA DI RIALLESTIMENTO
Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
in collaborazione con Festival Teatrale di Borgio Verezzi 2016
SERIAL KILLER PER SIGNORA
musical di Douglas J. Cohen
da un racconto di William Goldman
traduzione e adattamento Gianni Fenzi, Gianluca Guidi
traduzione delle liriche Giorgio Calabrese
con Gianluca Guidi, Giampiero Ingrassia
e con Alice Mistroni, Teresa Federico
regia Gianluca Guidi
scene e costumi Annamaria Morelli
movimenti coreografici Stefano Bontempi
direzione musicale Riccardo Biseo
disegno luci Umile Vainieri
voce dello speaker Aldo Ralli
contributi video Giacomo Di Niro, Alfredo Betrò
“Un killer in città, può provocare il caos, e che detective lo impacchetterà” canta Morris ad un certo punto della
commedia. Questa frase stigmatizza il percorso dei due protagonisti. Kit, uccidendo, ottiene la prima pagina del
“New York Times”, secondo la sua mente malata raggiunge il successo. Morris ne diventa l’inseguitore e
potenziale carnefice, dando lustro alla sua sbiadita carriera. Nutrendosi uno dell’altro, iniziano una gara senza
esclusione di colpi che, inevitabilmente, avrà un solo vincitore. Se volessimo addentrarci brevemente in una
descrizione più profonda del loro rapporto, potremmo tranquillamente asserire che, sebbene in forma assai più
lieve e edulcorata, sono l’uno il compendio dell’altro. […] Si intrecciano le vite dei nostri due eroi e del loro
“Amore” (come dice Shakespeare ne I Due Gentiluomini di Verona): l’uno per l’altro, con altri rapporti normali e
protagonisti di vite terrene: due madri, tre vittime ed una affascinante giovane donna dell’upper class
newyorkese che contribuirà non poco a mettere confusione nella vita del povero Detective Morris Bromo.
Ciò che più atterrisce un regista è scrivere le note di regia o la presentazione di uno spettacolo che metterà in
scena dopo 6 mesi. Spesso le buone idee arrivano poco prima della prova generale e mentre sei felice di aver
risolto uno o più problemi, ti dici: “bello, certo le note di regia di sei mesi fa... ah, se avessi potuto scriverle
ora!” Nel caso di Serial Killer per Signora, però - mi si consenta il paragone più che mai azzeccato - si tratta di
un ritorno sulla scena del delitto. Era il 2001 quando ho prodotto e diretto (senza interpretarlo) questo
spettacolo per la prima volta. Fu un’esperienza felice: la mia prima regia. Piacque tantissimo, mettendo
d’accordo critica e pubblico. A distanza di quindici anni ne curo una seconda edizione, con delle differenze: non
produco più, ne sono sempre il regista, interpreto uno dei due ruoli maschili ma spero nel medesimo esito
Gianluca Guidi
DOMENICA 19 FEBBRAIO
Compagnia A.M.O.
TI AMO, SEI PERFETTO, ORA CAMBIA
I LOVE YOU, YOU’RE PERFECT, NOW CHANGE
di Joe Di Pietro, Jimmy Roberts
adattamento italiano Piero Di Blasio
su licenza di Josef Weinberger Limited
per conto di R & H Theatricals of New York
originariamente prodotto a New York
da James Hammerstein, Bernie Kukoff e Jonatan Pollard
originariamente diretto da Joel Bishoff
con Daniele Derogatis, Piero Di Blasio
Stefania Fratepietro, Valeria Monetti
al piano Marcos Madrigal, Marco Bosco
regia Marco Simeoli
cambi scena emotivi Serena Allegrucci
costumi Valentina Giura
coreografie Stefano Bontempi
luci Marco Macrini
I love you, you're perfect, now change è un musical da camera, scritto da Joe Di Pietro, con le musiche di
Jimmy Roberts. È il secondo musical, per longevità, tra quelli prodotti Off-Broadway. Nel 1997 riceve il premio
Outer Critics Circle Award come miglior musical Off-Broadway. Il successo di questo spettacolo è stato tanto
universalmente riconosciuto da fargli avere ben tredici traduzioni in tutto il mondo, tra cui l'ebraico, il coreano,
il finlandese e il mandarino. Dopo il suo debutto Off-Broadway, dove fa registrare 5003 rappresentazioni in due
anni, viene successivamente prodotto in tutto il mondo.
Ti amo, sei perfetto, ora cambia è uno spettacolo nel quale si assiste ad un'intelligente e ironica analisi dei
rapporti di coppia, attraverso scenette e canzoni.
Lo spettacolo si sviluppa con una serie di quadri a sé stanti,
ma la loro progressione finisce per comporre un autentico percorso affettivo. Un esilarante musical comico che
esplora i tormenti e le tribolazioni dell’essere single, del primo appuntamento, del matrimonio, dei suoceri, fino
ad arrivare alla fine di un amore, passando quindi per una serie di situazioni imbarazzanti in cui molti di noi
hanno avuto la sfortuna di incappare. Oltre alla comicità, che fa da padrona, trovano spazio anche, senza
cadere nella retorica, momenti di grande verità e commozione. Nell’allestire questo cult “off Broadway” mi sono
soprattutto posto il problema, pur rispettando la partitura drammatico-musicale, di arrivare ad un prodotto che
potesse essere maggiormente fruito dal pubblico italiano che l’avrebbe visto. Quindi, lo sforzo di trovare un
gusto ed un divertimento più nostro, ovvero più italiano, a differenza di situazioni e battute tipiche di un altro
umorismo, sfumature diverse perchè nate in altri contesti con diversi riferimenti. Marco Simeoli
DOMENICA 5 MARZO
La città degli artisti
QUALCHE VOLTA SCAPPANO
dalla commedia Toutou di Daniel Besse, Agnès Besse
adattamento e regia Pino Quartullo
con Pino Quartullo, Rosita Celentano, Attilio Fontana
scene Francesco Ghisu
costumi Giovanni Ciacci
Questa commedia francese, originale e divertentissima, offre un’occasione di viaggio dentro se stessi.
Sembra una sera come tante altre, in casa di Alessandro (Pino Quartullo) e Marzia (Rosita Celentano). Sposati
da oltre vent’anni, professionalmente realizzati e legatissimi al loro cane Toutoù, i due coniugi all’improvviso
vedono crollare il loro mondo, le loro certezze. O almeno quelle che credevano tali. Alessandro ha portato fuori
per il giretto serale Toutoù, ma ahimè rientra a casa senza di lui. Tragedia. Il cane è fuggito. Non si è perso
come Marzia rimprovera ad Alessandro, non è stato abbandonato come tante, troppe volte, accade. No. La sua
è una deliberata dichiarazione di ribellione. Perché un cane ha una sua identità, una sua dignità. E perché
all’improvviso l’amato quadrupede di casa diviene il rivelatore di disagi e compromessi, l’elemento sublimante di
carenze affettive, di vuoti opportunamente celati, ed il detonatore di segreti, complice l’arrivo dell’amico Paolo
(Attilio Fontana), figura chiave nella vicenda e nella movimentata serata.
Commedia molto divertente, ironica, pungente ed intelligente, frutto della penna di due autori francesi
contemporanei, il cui titolo originale è proprio Toutoù, Qualche volta scappano nell’adattamento italiano di Pino
Quartullo che ne firma anche la regia, rivela anche il legame oggi fortissimo, a tratti paradossale, ma
diffusissimo, che si instaura con i propri animali domestici. Che smettono di essere considerati tali, ovvero
esseri viventi che appartengono ad una specie propria, per essere umanizzati in un eccesso di amore, o nel
desiderio di trovare in loro affetti, legami, corrispondenze amorose. Pino Quartullo
SABATO 8 APRILE
RBR Dance Company
in co-produzione con Camerata Musicale Barese
THE MAN
THE PASSION OF THE CHRIST
ideazione e regia Cristiano Fagioli
coreografie Cristiano Fagioli, Cristina Ledri
musiche John Debney, Steve Jablonsky, Craig Armstrong, Diego Todesco
Henrik Takkenberg, Peter Gabriel
Dopo Jesus Christ Superstar, il musical che a 30 anni di distanza dal suo esordio è ancora sulla scena, e
Passion, il film girato a Matera da Mel Gibson, arriva la nuova rappresentazione danzata della vita di Cristo
firmata da RBR Dance Company con la prestigiosa collaborazione della Camerata Musicale Barese.
Il balletto s’inserisce nel filone tematico della Crocifissione, all’interno di una tradizione di settore tipicamente
americana che, nell’allestimento italiano, aggiunge contenuti emozionali e suggestioni caratteristiche dell’arte
coreutica italiana.
Ispirato alla Settimana Santa con l’ideazione e la regia di Cristiano Fagioli, l’allestimento si arricchisce delle
coreografie dello stesso Fagioli, di Cristina Ledri della Camerata e della voce recitante di Paolo Valerio, attore e
direttore artistico del Teatro Nuovo di Verona. Sulle musiche di Debney, Jablonsky, Armstrong, Todesco,
Takkenberg, Gabriel, i danzatori illusionisti della danza di RBR rendono il dramma della passione con estrema
intensità, con momenti tanto spettacolari quanto delicati, accentuati da un uso perfetto delle luci insieme ad un
sublime ritmo scenico.
Lo spettacolo da una parte sottolinea l'aspetto umano di Cristo nella sua sofferenza, dall'altra dà spazio in punta
dei piedi a Maria, donna, madre, al suo dolore contenuto per dare forza al figlio in una perfetta conciliazione
dell’arte del balletto con il senso religioso e mistico del dramma dalla Crocifissione e morte di Cristo. The Man si
rivela così il cuore pulsante della vita di Gesù, non soltanto come passione, sofferenza, immensità del dolore,
ma come amore infinito per l’uomo, redenzione, speranza nel credo e nel futuro dell’umanità.
ABBONAMENTI
24 – 26 settembre rinnovi con conferma del posto
27 e 28 settembre rinnovi con possibilità di cambio posto
30 settembre – 2 ottobre nuovi
Biglietteria Teatro Gentile dalle ore 16 alle ore 20
PROSA [7 SPETTACOLI]
PRIMO SETTORE
intero
SECONDO SETTORE
intero
TERZO SETTORE
intero
LOGGIONE UNICO
€ 50,00
€ 158,00
€ 126,00
€ 95,00
ridotto € 126,00
ridotto € 95,00
ridotto € 63,00
BIGLIETTI
dal 6 ottobre vendita biglietti per tutti gli spettacoli
biglietteria del Teatro Gentile due giorni precedenti lo spettacolo dalle ore 16 alle ore 19
nei giorni di spettacolo dalle ore 19, la domenica di spettacolo dalle ore 16
PROSA
PRIMO SETTORE
intero
€ 25,00
ridotto € 20,00
SECONDO SETTORE
intero
€ 20,00
ridotto € 15,00
TERZO SETTORE
intero
€ 15,00
ridotto € 10,00
LOGGIONE UNICO
€ 8,00
RIDUZIONI
giovani fino a 25 anni, sopra i 65, iscritti scuole di teatro e danza della città, soci Fenalc
Circolo Arci, DLF, Iscritti Università della Terza Età e Università Popolare di Fabriano
DIRITTO DI PREVENDITA
2 euro, su tutti i biglietti fino al giorno precedente lo spettacolo
VENDITA ON LINE
www.vivaticket.it
INFORMAZIONI
Biglietteria Teatro Gentile 0732 3644 [nei giorni di apertura indicati]
www.comune.fabriano.gov.it
Città di Fabriano Assessorato alla Cultura 0732 709223 – 0732 709319
AMAT 071 2072439
www.amatmarche.net
Call Center 071 2133600
INIZIO SPETTACOLI
feriali ore 21 | domenica ore 17