CITTÀ DI FABRIANO | AMAT con il contributo di REGIONE MARCHE MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI E DEL TURISMO FABRIANO TEATRO GENTILE stagione 2016 | 2017 PROGRAMMA SABATO 8 OTTOBRE RESIDENZA DI RIALLESTIMENTO CTB – Centro Teatrale Bresciano / Teatro de Gli Incamminati MACBETH di William Shakespeare con Franco Branciaroli, Valentina Violo regia Franco Branciaroli DOMENICA 13 NOVEMBRE Cantina Rablé ARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI da Carlo Goldoni regia e drammaturgia Carlo Boso con David Anzalone DOMENICA 11 DICEMBRE Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro PARENTI SERPENTI di Carmine Amoroso con Lello Arena regia Luciano Melchionna DOMENICA 22 GENNAIO RESIDENZA DI RIALLESTIMENTO Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro SERIAL KILLER PER SIGNORA musical di Douglas J. Cohen da un racconto di William Goldman con Gianluca Guidi, Giampiero Ingrassia regia Gianluca Guidi DOMENICA 19 FEBBRAIO Compagnia A.M.O. TI AMO, SEI PERFETTO, ORA CAMBIA di Joe Di Pietro, Jimmy Roberts adattamento italiano Piero Di Blasio con Daniele Derogatis, Piero Di Blasio Stefania Fratepietro, Valeria Monetti coreografie Stefano Bontempi regia Marco Simeoli DOMENICA 5 MARZO La città degli artisti QUALCHE VOLTA SCAPPANO dalla commedia Toutou di Daniel Besse, Agnès Besse adattamento e regia Pino Quartullo con Pino Quartullo, Rosita Celentano, Attilio Fontana SABATO 8 APRILE RBR Dance Company THE MAN The Passion of the Christ ideazione e regia Cristiano Fagioli coreografie Cristiano Fagioli, Cristina Ledri musiche John Debney, Steve Jablonsky, Craig Armstrong Diego Todesco, Henrik Takkenberg, Peter Gabriel COMUNICATO STAMPA Sette appuntamenti da ottobre ad aprile attendono il pubblico del Teatro Gentile di Fabriano per una nuova, divertente, curiosa e ricca stagione di spettacolo promossa e curata dal Comune di Fabriano e dall’AMAT, con il contributo della Regione Marche e del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Lo splendido Teatro Gentile rinnova la sua vocazione di “casa degli artisti” ospitando prima del debutto dell’8 ottobre la residenza di riallestimento dello spettacolo Macbeth interpretato e diretto da Franco Branciaroli, primo attore di testi eterni che in occasione del 400° anniversario della morte del Bardo non poteva non ritornare a confrontarsi di nuovo con Macbeth, dopo esserne stato già protagonista nell’edizione diretta da Giancarlo Sepe nel 1994. Accanto a lui in scena Valentina Violo veste i panni di Lady Macbeth. Domenica 13 novembre la stagione prosegue con Arlecchino servitore di due padroni nella rilettura proposta da Carlo Boso. “Nell'affrontare questa nuova edizione dell'Arlecchino servitore di due padroni – afferma il regista - ho tenuto conto di tre fattori: il primo rispettare la forma drammaturgica utilizzata da Carlo Goldoni, il secondo riattualizzare l'opera inscrivendo l'azione drammatica in un'epoca più contemporanea, terzo far sì che il ruolo del protagonista sia sostenuto da David Anzalone, un attore caratterizzato da particolari capacità motorie”. Lello Arena è il protagonista domenica 11 dicembre di Parenti serpenti, trasposizione teatrale diretta da Luciano Melchionna del film del 1992 diretto da Mario Monicelli, una piéce divertente che invita a riflettere con spumeggianti gag comiche sui rapporti familiari. Commedia musicale divertente e frizzante Serial killer per signora va in scena domenica 22 gennaio al termine di una residenza di riallestimento in città. Protagonisti ne sono due amatisismi attori come Gianluca Guidi, che firma anche la regia, e Giampiero Ingrassia. “Nel caso di Serial Killer per Signora si tratta di un ritorno sulla scena del delitto. Era il 2001 – afferma Gianluca Guidi - quando ho diretto questo spettacolo. Fu un’esperienza felice, piacque tantissimo. A distanza di quindici anni ne curo una seconda edizione e spero nel medesimo esito”. Domenica 19 febbraio spazio al musical con Ti amo, sei perfetto, ora cambia interpretato da Daniele Derogatis, Piero Di Blasio, Stefania Fratepietro, Valeria Monetti diretti dalla regia di Marco Simeoli. Tratto da I love you, you're perfect, now change scritto da Joe Di Pietro, con le musiche di Jimmy Roberts, secondo musical per longevità tra quelli prodotti Off-Broadway e tradotto in tutto il mondo, Ti amo, sei perfetto, ora cambia è un esilarante musical comico che esplora i tormenti e le tribolazioni dell’essere single, offrendo una intelligente e ironica analisi dei rapporti di coppia. Qualche volta scappano, in cartellone domenica 5 marzo nell’adattamento di Pino Quartullo in scena con Rosita Celentano e Attilio Fontana è una commedia francese, originale e divertentissima che offre un’occasione di viaggio dentro se stessi. Ironico, divertente, pungente e intelligente il testo, frutto della penna di due autori francesi contemporanei - Daniel Besse e Agnès Besse - il cui titolo originale è Toutoù rivela anche il legame oggi fortissimo, a tratti paradossale, ma diffusissimo, che si instaura con i propri animali domestici. La conclusione della stagione è affidata sabato 8 aprile a The Man. The Passion of the Christ, musical che dopo Jesus Christ Superstar e Passion, il film girato a Matera da Mel Gibson, porta in scena la nuova rappresentazione danzata della vita di Cristo firmata da Cristiano Fagioli per RBR Dance Company. Il balletto s’inserisce nel filone tematico della Crocifissione, all’interno di una tradizione di settore tipicamente americana che, nell’allestimento italiano, aggiunge contenuti emozionali e suggestioni caratteristiche dell’arte coreutica italiana. Rinnovi abbonamenti dal 24 settembre, vendita nuovi abbonamenti dal 30 settembre al 2 ottobre. Informazioni: Biglietteria Teatro Gentile 0732 3644, AMAT 071 2072439. SABATO 8 OTTOBRE RESIDENZA DI RIALLESTIMENTO CTB – Centro Teatrale Bresciano / Teatro de Gli Incamminati MACBETH di William Shakespeare traduzione Agostino Lombardo con Franco Branciaroli, Valentina Violo e con Tommaso Cardarelli, Daniele Madde, Stefano Moretti Livio Remuzzi, Giovanni Battista Storti, Alfonso Veneroso regia Franco Branciaroli scene Margherita Palli costumi Gianluca Sbicca luci Gigi Saccomandi Nell’occasione del 400° anniversario della morte del Bardo, Franco Branciaroli si confronta di nuovo con Macbeth, dopo esserne stato già protagonista nell’edizione diretta da Giancarlo Sepe nel 1994. Tra i vari spettacoli shakespeariani di cui è stato protagonista, ricordiamo almeno l’Otello diretto da Gabriele Lavia, in cui duettava con Umberto Orsini nel ruolo di Jago (1995); La bisbetica domata diretta da Marco Sciaccaluga, con Mariangela Melato nel ruolo del titolo, e il Riccardo III diretto da Antonio Calenda (1997). Primo attore da testi eterni, che ha onorato sempre la funzione rivelatoria e sacra del teatro, non poteva dunque non ritornare alla grande tragedia scozzese. Il Macbeth inizia da un mondo esterno in guerra, dove caratteristiche come efferatezza e sete di sangue, al pari del coraggio, sono ritenute virtù, in quanto preservano il mondo interno della corte, una società patriarcale civilizzata regolata da leggi divine. La violenza che si applica all’esterno non vale per l’interno, altrimenti tutto salta e tra il dentro e il fuori non c’è più differenza, tutto diventa guerra. Macbeth a un certo punto sceglie di portare la violenza all’interno e a questo si somma il fatto che anche la Lady, la sua parte femminile, si snatura e prende caratteristiche maschili: allora il caos è totale. Macbeth viene infatti “sedotto” all’ambizione dalle streghe, che storicamente rappresentano la minaccia al mondo patriarcale, e indotto all’assassinio da sua moglie, che viola il suo ruolo sociale di donna agendo come agirebbe un uomo. Al caos generato da donne che sono uomini (ovvero da una natura femminile perversa) solo un “non nato di donna” potrà porre fine. Ma il dramma è ancora più complesso e tremendo: Macbeth, uccidendo il re, simbolo del padre e del divino, uccide la sua stessa umanità ed entra in una dimensione di solitudine dove perde tutto, amore, ragione, sonno, scopo di vivere. In più, la sua vittoria è sterile perché non ha eredi, e questa sua rinuncia alla sua umanità servirà solo a passare il trono al figlio di un altro. Il Macbeth è la tragedia del male dell’uomo, della violazione delle leggi morali e naturali. Intorno all’inquietante parabola di seduzione dell’anima al male pulsa l’enigmatico cuore di questa tragedia. Franco Branciaroli DOMENICA 13 NOVEMBRE Cantina Rablé ARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI da Carlo Goldoni regia e drammaturgia Carlo Boso soggetto David Anzalone, Michele Pagliaroni con David Anzalone Francesca Berardi, Marco Chiarabini, Erika Giacalone, Teo Guarini, Andrea Milano Michele Pagliaroni, Arianna Primavera, Guido Targetti costumi Sonia Signoretti maschere Stefano Perocco scene Luca Giombi, Erica Marchetti, Erika Giacalone produzione Centro Teatrale Senigalliese, Comune di Senigallia con il sostegno di Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Regione Umbria Nell'affrontare questa nuova edizione dell'Arlecchino servitore di due padroni ho tenuto conto di tre fattori: il primo rispettare la forma drammaturgica utilizzata da Carlo Goldoni, il secondo riattualizzare l'opera inscrivendo l'azione drammatica in un'epoca più contemporanea, terzo far sì che il ruolo del protagonista sia sostenuto da David Anzalone, un attore caratterizzato da particolari capacità motorie. Pertanto abbiamo deciso con David Anzalone e Michele Pagliaroni di situare l'azione in un'Italia che dopo una guerra che l'aveva vista tra i protagonisti “cattivi” si risveglia libera e repubblicana. Il fatto di far agire i personaggi in una Milano somigliante più a una Chicago degli anni '30 che non all'attuale tranquilla capitale lombarda è stato dettato dalla necessità di creare un particolare contesto per far agire quei personaggi rappresentanti del mondo dell'imprenditoria, della finanza e degli interessi pubblici e privati che caratterizzarono la fase della ricostruzione economica e morale del bel paese. È così che, nell'ambito dell'impiego del denaro stanziato dal Piano Marshall di americana memoria, sboccia la storia d'amore di Silvio Roma, figlio dell'Onorevole Roma e di Clarice Bagnasco figlia del Cavalier Bagnasco, imprenditore edile e finanziere. Questo matrimonio può avvenire solo grazie al fatto che Calogero Vizzini – nell'edizione goldoniana Federigo Rasponi – è stato ferito a morte da Lucky Lucania, Florindo Aretusi dell'edizione di Goldoni. Beatrice Vizzini sorella e causa della morte di Calogero Vizzini si ritroverà a Milano alla ricerca di Lucky Lucania, in fuga. Sono loro i due padroni dell'Arlecchino della nostra storia, un Arlecchino reduce da una disastrosa campagna di Russia e che si trova al centro di un'Italia da rifare, un'Italia più giusta che tenga conto della storia di tutti gli arlecchini italiani e del mondo, storia fatta di fame e d'amore. E una volta saziata la fame il nostro Arlecchino potrà finalmente pensare all'amore e partecipare anche alla ricostruzione di un paese che l'aveva visto nascere e dove spera e vuol credere che il fine unico dell'uomo non sia solo far denaro ma utilizzare il denaro per poter far sparire la fame dal mondo e dedicarsi così all'amore per gli altri. I personaggi di questa nuova rivoluzionaria edizione dell'Arlecchino servitore di due padroni si esprimono utilizzando le varie lingue nazionali che rappresentano l'eccezionale ricchezza idiomatica del nostro paese. Don Bagnasco il toscano, l'Onorevole Roma il romanesco, il locandiere Brighella il romagnolo, Beatrice Vizzini il siciliano, Lucky Lucania il campano-siciliano e l'italoamericano, Jessica l'itagnolo, Clarice Bagnasco il marchigiano, Silvio Roma l'abruzzese e beninteso Arlecchino... l'italiano. Carlo Boso DOMENICA 11 DICEMBRE Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro in collaborazione con Bon Voyage Produzioni e con Festival Teatrale di Borgio Verezzi 2016 PARENTI SERPENTI di Carmine Amoroso con Lello Arena e Giorgia Trasselli e con Andrea de Goyzueta, Marco Mario de Notaris Carla Ferraro, Autilia Ranieri, Annarita Vitolo, Fabrizio Vona regia Luciano Melchionna scene Roberto Crea costumi Milla musiche Stag disegno luci Salvatore Palladino assistente alla regia Sara Esposito Un Natale in famiglia, nel paesino d’origine, come ogni anno da tanti anni. Un Natale pieno di ricordi e di regali da scambiare, in questo rito stanco che resta l’unico appiglio possibile per tentare di ravviare i legami famigliari, come il fuoco del braciere che i genitori anziani usano, ancora oggi, per scaldare la casa: un braciere pericoloso ma rassicurante come tutte le abitudini e le tradizioni. Un Natale a casa dei genitori anziani che aspettano tutto l’anno quel momento per rivedere i figli cresciuti e andati a lavorare in altre città. Uno sbarco di figli e parenti affettuosi e premurosi che si riuniscono, ancora una volta, per cercare di spurgare, in un crescendo di situazioni esilaranti e stridenti in cui tutti noi possiamo riconoscerci, le nevrosi e le stanche dinamiche di coppia di cui sono ormai intrisi. Immaginare Lello Arena, con la sua carica comica e umana, nei panni del papà - interpretato da Panelli nel film di Monicelli - mi ha fatto immediatamente sorridere, tanto da ipotizzare il suo sguardo, come quello di un bambino, intento a descrivere ed esplorare le dinamiche ipocrite e meschine che lo circondano, in quei giorni di santissima festività: è un genitore davvero in demenza senile o è un uomo che non vuol vedere più la realtà e si diverte a trasformarla e a provocare tutti? Andando via di casa, diventando adulti, ogni figlio ha dovuto fare i conti con la realtà, ha dovuto accettare i fallimenti e ha imparato a difendere il proprio orticello mal coltivato, spesso per incuria o incapacità, ma in quelle pause di neve e palline colorate ognuno di loro si impegna a mostrarsi spensierato, affettuoso e risolto. All’improvviso però, i genitori, fino ad allora autonomi punti di riferimento, esprimono l’esigenza di essere accuditi come hanno fatto anni prima con loro: uno dei figli dovrà ospitarli e prendersi cura della loro vecchiaia... a chi toccherà? All’improvviso, dunque, un terremoto segna una crepa nell’immobilità rassegnata di un andamento ormai sempre lo stesso e in via di spegnimento, una crepa dalla quale un gas mefitico si espanderà e inquinerà l’aria. Sarà la soluzione più spicciola e più crudele a prendere il sopravvento. Verità? Paradosso? Spesso, come si è soliti dire, la realtà supera la fantasia. Ciò mi ha spronato ad affrontare questo testo che ha la peculiarità rara di fotografare uno spaccato di vita famigliare sempre assolutamente attuale, purtroppo. Si può far ridere nel raccontarlo e sorridere nell’assistere alle spumeggianti gag ma, allo stesso tempo, non ci si può riflettere sopra senza una profonda amarezza. Luciano Melchionna DOMENICA 22 GENNAIO RESIDENZA DI RIALLESTIMENTO Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro in collaborazione con Festival Teatrale di Borgio Verezzi 2016 SERIAL KILLER PER SIGNORA musical di Douglas J. Cohen da un racconto di William Goldman traduzione e adattamento Gianni Fenzi, Gianluca Guidi traduzione delle liriche Giorgio Calabrese con Gianluca Guidi, Giampiero Ingrassia e con Alice Mistroni, Teresa Federico regia Gianluca Guidi scene e costumi Annamaria Morelli movimenti coreografici Stefano Bontempi direzione musicale Riccardo Biseo disegno luci Umile Vainieri voce dello speaker Aldo Ralli contributi video Giacomo Di Niro, Alfredo Betrò “Un killer in città, può provocare il caos, e che detective lo impacchetterà” canta Morris ad un certo punto della commedia. Questa frase stigmatizza il percorso dei due protagonisti. Kit, uccidendo, ottiene la prima pagina del “New York Times”, secondo la sua mente malata raggiunge il successo. Morris ne diventa l’inseguitore e potenziale carnefice, dando lustro alla sua sbiadita carriera. Nutrendosi uno dell’altro, iniziano una gara senza esclusione di colpi che, inevitabilmente, avrà un solo vincitore. Se volessimo addentrarci brevemente in una descrizione più profonda del loro rapporto, potremmo tranquillamente asserire che, sebbene in forma assai più lieve e edulcorata, sono l’uno il compendio dell’altro. […] Si intrecciano le vite dei nostri due eroi e del loro “Amore” (come dice Shakespeare ne I Due Gentiluomini di Verona): l’uno per l’altro, con altri rapporti normali e protagonisti di vite terrene: due madri, tre vittime ed una affascinante giovane donna dell’upper class newyorkese che contribuirà non poco a mettere confusione nella vita del povero Detective Morris Bromo. Ciò che più atterrisce un regista è scrivere le note di regia o la presentazione di uno spettacolo che metterà in scena dopo 6 mesi. Spesso le buone idee arrivano poco prima della prova generale e mentre sei felice di aver risolto uno o più problemi, ti dici: “bello, certo le note di regia di sei mesi fa... ah, se avessi potuto scriverle ora!” Nel caso di Serial Killer per Signora, però - mi si consenta il paragone più che mai azzeccato - si tratta di un ritorno sulla scena del delitto. Era il 2001 quando ho prodotto e diretto (senza interpretarlo) questo spettacolo per la prima volta. Fu un’esperienza felice: la mia prima regia. Piacque tantissimo, mettendo d’accordo critica e pubblico. A distanza di quindici anni ne curo una seconda edizione, con delle differenze: non produco più, ne sono sempre il regista, interpreto uno dei due ruoli maschili ma spero nel medesimo esito Gianluca Guidi DOMENICA 19 FEBBRAIO Compagnia A.M.O. TI AMO, SEI PERFETTO, ORA CAMBIA I LOVE YOU, YOU’RE PERFECT, NOW CHANGE di Joe Di Pietro, Jimmy Roberts adattamento italiano Piero Di Blasio su licenza di Josef Weinberger Limited per conto di R & H Theatricals of New York originariamente prodotto a New York da James Hammerstein, Bernie Kukoff e Jonatan Pollard originariamente diretto da Joel Bishoff con Daniele Derogatis, Piero Di Blasio Stefania Fratepietro, Valeria Monetti al piano Marcos Madrigal, Marco Bosco regia Marco Simeoli cambi scena emotivi Serena Allegrucci costumi Valentina Giura coreografie Stefano Bontempi luci Marco Macrini I love you, you're perfect, now change è un musical da camera, scritto da Joe Di Pietro, con le musiche di Jimmy Roberts. È il secondo musical, per longevità, tra quelli prodotti Off-Broadway. Nel 1997 riceve il premio Outer Critics Circle Award come miglior musical Off-Broadway. Il successo di questo spettacolo è stato tanto universalmente riconosciuto da fargli avere ben tredici traduzioni in tutto il mondo, tra cui l'ebraico, il coreano, il finlandese e il mandarino. Dopo il suo debutto Off-Broadway, dove fa registrare 5003 rappresentazioni in due anni, viene successivamente prodotto in tutto il mondo. Ti amo, sei perfetto, ora cambia è uno spettacolo nel quale si assiste ad un'intelligente e ironica analisi dei rapporti di coppia, attraverso scenette e canzoni. Lo spettacolo si sviluppa con una serie di quadri a sé stanti, ma la loro progressione finisce per comporre un autentico percorso affettivo. Un esilarante musical comico che esplora i tormenti e le tribolazioni dell’essere single, del primo appuntamento, del matrimonio, dei suoceri, fino ad arrivare alla fine di un amore, passando quindi per una serie di situazioni imbarazzanti in cui molti di noi hanno avuto la sfortuna di incappare. Oltre alla comicità, che fa da padrona, trovano spazio anche, senza cadere nella retorica, momenti di grande verità e commozione. Nell’allestire questo cult “off Broadway” mi sono soprattutto posto il problema, pur rispettando la partitura drammatico-musicale, di arrivare ad un prodotto che potesse essere maggiormente fruito dal pubblico italiano che l’avrebbe visto. Quindi, lo sforzo di trovare un gusto ed un divertimento più nostro, ovvero più italiano, a differenza di situazioni e battute tipiche di un altro umorismo, sfumature diverse perchè nate in altri contesti con diversi riferimenti. Marco Simeoli DOMENICA 5 MARZO La città degli artisti QUALCHE VOLTA SCAPPANO dalla commedia Toutou di Daniel Besse, Agnès Besse adattamento e regia Pino Quartullo con Pino Quartullo, Rosita Celentano, Attilio Fontana scene Francesco Ghisu costumi Giovanni Ciacci Questa commedia francese, originale e divertentissima, offre un’occasione di viaggio dentro se stessi. Sembra una sera come tante altre, in casa di Alessandro (Pino Quartullo) e Marzia (Rosita Celentano). Sposati da oltre vent’anni, professionalmente realizzati e legatissimi al loro cane Toutoù, i due coniugi all’improvviso vedono crollare il loro mondo, le loro certezze. O almeno quelle che credevano tali. Alessandro ha portato fuori per il giretto serale Toutoù, ma ahimè rientra a casa senza di lui. Tragedia. Il cane è fuggito. Non si è perso come Marzia rimprovera ad Alessandro, non è stato abbandonato come tante, troppe volte, accade. No. La sua è una deliberata dichiarazione di ribellione. Perché un cane ha una sua identità, una sua dignità. E perché all’improvviso l’amato quadrupede di casa diviene il rivelatore di disagi e compromessi, l’elemento sublimante di carenze affettive, di vuoti opportunamente celati, ed il detonatore di segreti, complice l’arrivo dell’amico Paolo (Attilio Fontana), figura chiave nella vicenda e nella movimentata serata. Commedia molto divertente, ironica, pungente ed intelligente, frutto della penna di due autori francesi contemporanei, il cui titolo originale è proprio Toutoù, Qualche volta scappano nell’adattamento italiano di Pino Quartullo che ne firma anche la regia, rivela anche il legame oggi fortissimo, a tratti paradossale, ma diffusissimo, che si instaura con i propri animali domestici. Che smettono di essere considerati tali, ovvero esseri viventi che appartengono ad una specie propria, per essere umanizzati in un eccesso di amore, o nel desiderio di trovare in loro affetti, legami, corrispondenze amorose. Pino Quartullo SABATO 8 APRILE RBR Dance Company in co-produzione con Camerata Musicale Barese THE MAN THE PASSION OF THE CHRIST ideazione e regia Cristiano Fagioli coreografie Cristiano Fagioli, Cristina Ledri musiche John Debney, Steve Jablonsky, Craig Armstrong, Diego Todesco Henrik Takkenberg, Peter Gabriel Dopo Jesus Christ Superstar, il musical che a 30 anni di distanza dal suo esordio è ancora sulla scena, e Passion, il film girato a Matera da Mel Gibson, arriva la nuova rappresentazione danzata della vita di Cristo firmata da RBR Dance Company con la prestigiosa collaborazione della Camerata Musicale Barese. Il balletto s’inserisce nel filone tematico della Crocifissione, all’interno di una tradizione di settore tipicamente americana che, nell’allestimento italiano, aggiunge contenuti emozionali e suggestioni caratteristiche dell’arte coreutica italiana. Ispirato alla Settimana Santa con l’ideazione e la regia di Cristiano Fagioli, l’allestimento si arricchisce delle coreografie dello stesso Fagioli, di Cristina Ledri della Camerata e della voce recitante di Paolo Valerio, attore e direttore artistico del Teatro Nuovo di Verona. Sulle musiche di Debney, Jablonsky, Armstrong, Todesco, Takkenberg, Gabriel, i danzatori illusionisti della danza di RBR rendono il dramma della passione con estrema intensità, con momenti tanto spettacolari quanto delicati, accentuati da un uso perfetto delle luci insieme ad un sublime ritmo scenico. Lo spettacolo da una parte sottolinea l'aspetto umano di Cristo nella sua sofferenza, dall'altra dà spazio in punta dei piedi a Maria, donna, madre, al suo dolore contenuto per dare forza al figlio in una perfetta conciliazione dell’arte del balletto con il senso religioso e mistico del dramma dalla Crocifissione e morte di Cristo. The Man si rivela così il cuore pulsante della vita di Gesù, non soltanto come passione, sofferenza, immensità del dolore, ma come amore infinito per l’uomo, redenzione, speranza nel credo e nel futuro dell’umanità. ABBONAMENTI 24 – 26 settembre rinnovi con conferma del posto 27 e 28 settembre rinnovi con possibilità di cambio posto 30 settembre – 2 ottobre nuovi Biglietteria Teatro Gentile dalle ore 16 alle ore 20 PROSA [7 SPETTACOLI] PRIMO SETTORE intero SECONDO SETTORE intero TERZO SETTORE intero LOGGIONE UNICO € 50,00 € 158,00 € 126,00 € 95,00 ridotto € 126,00 ridotto € 95,00 ridotto € 63,00 BIGLIETTI dal 6 ottobre vendita biglietti per tutti gli spettacoli biglietteria del Teatro Gentile due giorni precedenti lo spettacolo dalle ore 16 alle ore 19 nei giorni di spettacolo dalle ore 19, la domenica di spettacolo dalle ore 16 PROSA PRIMO SETTORE intero € 25,00 ridotto € 20,00 SECONDO SETTORE intero € 20,00 ridotto € 15,00 TERZO SETTORE intero € 15,00 ridotto € 10,00 LOGGIONE UNICO € 8,00 RIDUZIONI giovani fino a 25 anni, sopra i 65, iscritti scuole di teatro e danza della città, soci Fenalc Circolo Arci, DLF, Iscritti Università della Terza Età e Università Popolare di Fabriano DIRITTO DI PREVENDITA 2 euro, su tutti i biglietti fino al giorno precedente lo spettacolo VENDITA ON LINE www.vivaticket.it INFORMAZIONI Biglietteria Teatro Gentile 0732 3644 [nei giorni di apertura indicati] www.comune.fabriano.gov.it Città di Fabriano Assessorato alla Cultura 0732 709223 – 0732 709319 AMAT 071 2072439 www.amatmarche.net Call Center 071 2133600 INIZIO SPETTACOLI feriali ore 21 | domenica ore 17