profilo neurosensoriale del paziente

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PROFILO NEUROSENSORIALE DEL PAZIENTE Gallieno Marri Daniela Livadio/ 28-­‐29 Gennaio 2017 Frasca3 (Roma) I 5 SENSI Canali di COMUNICAZIONE con cui ci relazioniamo con il mondo esterno RECETTORI SENSORIALI !  EsteroceAori: ricevono da3 dal mondo esterno !  InteroceAori: ricevono da3 dall’ambiente interno !  ProprioceAori: sensibili a s3moli provenien3 da ar3colazioni, ossa e muscoli RECETTORI SENSORIALI Sono TRASDUTTORI ATTIVI poichè trasformano qualsiasi Hpo di energia in entrata in energia eleArica SENSIBILITA’ SPECIFICA Gusto Olfa+o Udito Vista SENSIBILITA’ GENERALE Superficiale -­‐TaDle -­‐Termica -­‐Dolorifica Profonda -­‐Vibratoria (pallestesia) -­‐Di movimento (chinestesia) -­‐Pressoria (barestesia) -­‐Di posizione (ba6estesia) GUSTO TIPOLOGIE E POSIZIONE DELLE PAPILLE GUSTATIVE DEFICIT GUSTATIVI QUANTITATIVI !  AGEUSIA: perdita totale della capacità gusta3va !  IPOGEUSIA: soglia di percezione del gusto innalzata rispeKo ai valori normali !  IPERGEUSIA: ipereccitabilità gusta3va QUALITATIVI !  DISGEUSIA: distorsione della sensazione gusta3va PARAGEUSIA: percezioni abnormi di sapori inusuali FANTAGEUSIA: percezioni di sapori non evoca3 da alcuno s3molo !  AGNOGEUSIA: mancato riconoscimento del gusto !  CACOGEUSIA: il sapore del cibo viene percepito come sgradevole CAUSE NON NEUROLOGICHE DI ALTERAZIONI DEL GUSTO !  FUMO DI TABACCO !  INVECCHIAMENTO !  PATOGIA INFETTIVA DEL CAVO ORALE E DELLE PRIME VIE AEREE •  Virale •  BaKerica •  Fungina !  PATOLOGIA SALIVARE •  Sindrome di Sjogren •  Sclerodermia •  Fibrosi cis3ca •  Radioterapia CAUSE NON NEUROLOGICHE DI ALTERAZIONI DEL GUSTO !  PATOLOGIA TOSSICO-­‐CARENZIALE •  Malnutrizione e celiachia •  Insuff. renale e epa3ca •  Ipovitaminosi A e B •  Deficit zinco e ferro •  Cachessia neoplas3ca !  PATOLOGIA ENDOCRINOLOGICA •  Iper o ipo cor3cosurrenalismo •  Panipopituitarismo •  Ipo3roidismo •  Pseudoipopara3roidismo •  Diabete mellito !  PATOLOGIA PSICHIATRICA •  Depressione •  Schizofrenia CAUSE NON NEUROLOGICHE DI ALTERAZIONI DEL GUSTO Farmaco EffeP ACE inibitori Ageusia, ipogeusia, disgeusia Calcio antagonisH Ageusia, disgeusia Penicillamina Ageusia Imidazoli Fantageusia metallica Macrolidi Ipogeusia, ageusia, disgeusia amara Terbinafina Ageusia, disgeusia metallica Levodopa Ipogeusia Chemioterapici Digeusia amara EHdronato Ageusia CAUSE NEUROLOGICHE DI ALTERAZIONI DEL GUSTO PERIFERICHE !  Lesioni del V, n.linguale • 
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Interven3 odontostomatologici e maxillo-­‐faciali Intubazione tracheale Poliradicoloneuropa3a di Guillan Barrè Neuropa3e sensi3ve Lesioni gasseriane (tp della nevralgia del trigemino) !  Lesioni del VII, corda del Hmpano • 
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Paralisi di Bell Traumi facio-­‐cervicali Aneurisma dissecante CI extracranica Neoplasie Neuri3 da Herpes Zoster !  Lesioni IX – X •  Tumori (neoplasie, iperplasie linfonodali) •  Traumi CAUSE NEUROLOGICHE DI ALTERAZIONI DEL GUSTO CENTRALI !  Tronco-­‐encefaliche (IPSILATERALI) •  Demielinizzan3 (SM) •  Vascolari !  Talamo (CONTROLATERALI) •  Vascolari •  Neoplasie !  CorHcali (CONTROLATERALI) •  Sclerosi temporale mesiale •  Vascolari •  Neoplasie VALUTAZIONE CLINICA DEL GUSTO Domande specifiche per valutare il sistema gusta3vo: •  Può sen3re il gusto amaro del caffè? •  Può sen3re il gusto dolce del gelato? •  Può sen3re il gusto acido dei limoni? •  Può sen3re il gusto salato delle pata3ne? •  Ha la percezione di gus3 altera3 in assenza di s3moli, o con s3moli? INDAGINI SPECIFICHE TEST DEL GUSTO –con bastoncino di cotone si pone soluzione acquosa (zuccheri, cloruro di sodio, acido ace3co e chinino) su un quadrante della lingua protrusa –il pz deve iden3ficare il 3po di sensazione gusta3va percepita, descrivendola come dolce, salato, acido, amaro ELETTROGUSTOMETRIA Applicazione di corren3 eleKriche graduate sulla lingua al fine di produrre una risposta definita come acida o metallica –in soggeD normali entrambi i margini della lingua presentano la medesima soglia alla s3molazione eleKrica, che solo raramente differisce per più del 25% TEST NEUROFISIOLOGICI PER IDENTIFICARE ANOMALIE DEL TRONCO ENCEFALICO RISONANZA MAGNETICA COLTURE (se sospeKo infezione fungina o baKerica) ANALISI SALIVA (sialometria, sialochimica) OLFATTO !  circa il 5% della popolazione soffre di anosmia !  il 20% degli individui ultra cinquantenni soffre di un’importante iposmia DEFICIT OLFATTIVI QUANTITATIVI !  ANOSMIA: deficit completo !  IPOSMIA: deficit parziale !  IPEROSMIA: aumento dell’acuità olfaDva QUALITATIVI !  DISOSMIA: distorsioni -­‐PAROSMIA: Illusioni olfaDve -­‐CACOSMIA: odore piacevole percepito come spiacevole -­‐PHANTOSMIA: allucinazione olfaDva !  AGNOSIA OLFATTIVA CAUSE DI DEFICIT OLFATTIVI 1) DEFICIT DI TRASPORTO OLFATTIVO ostruzioni nasali che impediscono alle sostanze vola3li di raggiungere l’epitelio receKoriale !  infezioni virali delle alte vie respiratorie !  rinite o sinusite !  polipi e neoplasie !  anomalie della secrezione mucosa CAUSE DI DEFICIT OLFATTIVI 2) DEFICIT DI SENSIBILITA’ OLFATTIVA danno della funzione receKoriale o del nervo olfaDvo !  Deficit del normale turnover della cellula receAoriale •  Radiazioni o terapie con farmaci an3prolifera3vi !  Danno direKo del nervo olfaPvo •  Traumi chiusi del cranio •  Infezioni virali •  Sostanze tossiche CAUSE DI DEFICIT OLFATTIVI 3) DEFICIT OLFATTIVO NEURALE processi patologici riguardan3 la via nervosa centrale !  MALATTIE NEURODEGENERATIVE –MalaDa di Parkinson –Demenza di Alzheimer !  POST-­‐NEUROCHIRURGICHE –rimozione par3 della corteccia orbito-­‐frontale !  EPILESSIA DEL LOBO TEMPORALE !  MENINGIOMA DEL CANALE OLFATTORIO !  SM INDAGINI SPECIFICHE • 
Test olfaAometrico per la valutazione della soglia di percezione del paziente; • 
Esami neurologici, in par3colare dei nervi cranici; • 
Una TAC o una RM che rendono possibile individuare eventuali malformazioni anatomiche, neoplasie, malaDe demielinizzan3 UDITO •  In Europa 1 abitante su 7 ha problemi di udito, equivalente a 70 milioni di IPOACUSICI •  Il 70% degli over 65 non ha mai effeAuato un controllo dell’udito IPOACUSIA Difficoltà nel riconoscere i suoni e le loro caraKeris3che Difficoltà nell’iden3ficare i segnali di pericolo Difficoltà di interagire con gli altri esseri viven3 RidoAa capacità di COMUNICAZIONE AUDIO-­‐VERBALE IPOACUSIA Incapacità di percepire suoni di intensità inferiore a 25 dB per tuKe le frequenze o solo per alcune CLASSIFICAZIONE DI GRAVITA’ DELL’IPOACUSIA IPOACUSIA NEUROSENSORIALE IPOACUSIA TRASMISSIVA CAUSE DI IPOACUSIA TRASMISSIVA Perforazione Hmpanica Malformazioni congenite dell’orecchio OHte IPOACUSIA TRASMISSIVA Timpanosclerosi Colesteatoma Ostruzioni del canale udiHvo Otosclerosi CAUSE DI IPOACUSIA NEUROSENSORIALE Sindrome di Meniére Presbiacusia Traumi IPOACUSIA NEUROSENSORIALE Farmaci ototossici Infezioni virali Tumori OTOTOSSICITA’ DA FARMACI Malformazioni congenite dell’orecchio Otosclerosi IPOACUSIA MISTA OHH croniche VALUTAZIONE CLINICA DELL’IPOACUSIA •  Quando ha iniziato a manifestarsi il calo dell’udito? •  E’ stato un calo improvviso o graduale? •  Le sembra di non sen3re bene da uno o da entrambe gli orecchi? •  Ha notato altri sintomi come dolore, pulsazione, senso di ovaKamento, senso di instabilità? •  Che lavoro svolge? •  A quale livello di rumore è esposto nel suo ambiente lavora3vo? •  Ha mai sofferto di o3te o ha subito traumi all’orecchio? •  Sta assumendo farmaci? OTOSCOPIA Orecchio normale O3te mico3ca O3te media infeDva Perforazione 3mpanica Timpanosclerosi Tappo di cerume IPOACUSIA TRASMISSIVA ANAMNESI REPERTI OBIETTIVI Perdita udiHva improvvisa Cerume senza dolore Perdita di udito improvvisa con dolore e otorrea DIAGNOSI Occlusione del canale udi3vo Arrossamento e stenosi del O3te esterna acuta condoKo Timpano opacato, retraKo O3te media acuta o estroflesso Perdita udiHva graduale Membrana 3mpanica bilaterale, acufeni, a volte normale sintomi vesHbolari Otosclerosi DIAGNOSTICA DI PRIMO LIVELLO ESAME AUDIOMETRICO TONALE IMPEDENZOMETRIA VISTA ll campo visivo oculare normale è di 160° sul piano orizzontale e di 135° su quello ver3cale nella visione monoculare; con la visione binoculare la visione orizzontale supera i 180°. Nel campo visivo esiste un “punto cieco fisiologico”, localizzato in ogni campo visivo sul lato temporale a 5°, corrispondente alla papilla oDca (priva di receKori visivi). RETINOPATIA IPERTENSIVA RETINOPATIA DIABETICA Progressivo offuscamento della visione che migliora in condizioni di penombra Deficit della visione centrale Grave riduzione del visus di Hpo improvviso Perdita completa ed improvvisa della vista DIPLOPIA L’esame della mo3lità oculare permeKe di individuare il nervo interessato -­‐  III (oculomotore comune): muove il bulbo in alto, in basso e medialmente -­‐  VI (abducente): muove il bulbo lateralmente -­‐  IV (trocleare): muove il bulbo lateralmente verso il basso SENSIBILITA’ TATTILE TIPOLOGIE DI RECETTORI TATTILI DISTURBI DELLA SENSIBILITA' Ipoestesia o Anestesia: riduzione o perdita completa della sensibilità: Possono essere globali o parziali/dissociate •  Globali •  Parziali/Dissociate Disestesia: trasformazione di uno s3molo cutaneo •  Iperalgesia, risposta dolorosa incrementata e sproporzionata verso s3moli che sono di solito dolorosi •  Allodinia, risposta dolorosa conseguente a s3moli di solito non dolorosi VALUTAZIONE DELLA SENSIBILITA' SUPERFICIALE Dolorifica superficiale: si punge la cute con lo spillo parzialmente smussato del martelleKo neurologico TaPle: si saggia toccando lievemente la cute con un pennellino o con un batuffolo di cotone idrofilo o con un frammento di carta Termica: applicare sulla cute proveKe riempite di acqua fredda (3-­‐5°) e calda (35-­‐40°) VALUTAZIONE DELLA SENSIBILITA' PROFONDA Barestesia: (di pressione) si esercita una pressione con la punta del dito graduandola per intensità e durata Pallestesia: (di vibrazione) si poggia sulle superficie ossee accessibili (mastoide, clavicola, sterno, 3bia, malleoli) un diapason in vibrazione BaHestesia: al paziente a occhi chiusi si muovono passivamente i vari segmen3 del corpo e si chiede in quali posizione essi si trovino 
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