Click – il g io rn la ino cri r e m u n o t s e u IN q o: rdini - pag. 7 Chiediamolo a Yusra Ma stia n o – dice Uniti dopo un lungo viaggio - pag. 8 m br e2 016 Tiri piccola pulce - pag. 10 Pag. 2 o n i c i T dal Emigrati Emigrati Dal Ticino Torniamo indietro nel tempo di poco più di 100 anni: in Ticino ci sono tante persone che decidono di partire dal proprio paese per cercare fortuna lontano. Eccone quattro delle loro storie: Sonvico → San Felipe, Cile: Pietro Malfanti Aprì un negozio di alimentari, ma gli affari andavano «così così». Nelle lettere che invia ai parenti restati a Sonvico nel 1932 scriveva: «Mi levo, vado al negozio, chiudo per andare a pranzo e poi lavoro fino alle nove della sera, chiudo, mangio, leggo qualche cosa e poi a letto. Vita monotona che fa addormentare l’intelligenza». Il suo desiderio, espresso in molte lettere, era di mettere da parte il denaro necessario per tornare a Sonvico per sempre: è lì che lui desiderava morire. Purtroppo non ha guadagnato abbastanza per poterselo permettere. SOMEO → San Luis Obispo, California: Virgilio e Aurelio Lanotti Nel 1879 hanno abbandonato il loro villaggio perché lì tutti erano contadini e per i giovani non c’era abbastanza lavoro. A San Luis Obispo hanno iniziato a lavorare come mungitori di mucche in un ranch. Con tanta fatica hanno messo da parte abbastanza soldi per poter comprarsi una fattoria tutta loro e assumere altri conoscenti per mungere le loro mucche. Non sono più tornati a Someo. Dongio → Londra, Inghilterra: Luoghi Vicini Carlo Gatti Nel 1847 il gelato era una prelibatezza riservata ai più ricchi. Ma Carlo Gatti cominciò a produrne in quantità e a venderlo a Londra per strada, in bicchieri che costavano uno o mezzo penny. Con il suo ristorante e il commercio del ghiaccio diventò ricco e fu uno dei primi parlamentari eletti a Berna. Morì durante uno dei suoi soggiorni in val di Blenio nel 1878 a Dongio. Arzo → Sciaffusa, Svizzera tedesca: Antonio Rossi Ha avviato una piccola impresa di costruzioni a Sciaffusa e ha lavorato perfino in mezzo alle famose cascate del Reno costruendo il ponte per la ferrovia. A quel tempo andare in Svizzera tedesca era come andare in capo al mondo: il viaggio era molto lungo e non si poteva tornare spesso in Ticino. Nel 1884 sua moglie sentiva troppa malinconia di casa, rischiando così di ammalarsi. Antonio allora ha riportato in Ticino la famiglia ed è tornato da solo a Sciaffusa. Click - 3 la parola bebé ugo f o r p n U A Gerusalemme il re Erode viene a sapere da alcuni saggi che sul suo territorio è nato un bambino che si pensa sia il vero “re dei Giudei”. Erode, che non vuole perdere il suo potere, decide perciò di farlo fuori. Questo bambino è Gesù: è ancora molto piccolo e i suoi genitori devono prendersi cura di lui, come si fa con ogni bebè. Giuseppe e Maria sono però persone semplici: non possono difendersi dai soldati del re e proteggere loro figlio da chi lo vuole uccidere. Per fortuna, una notte un angelo appare in sogno a Giuseppe: lo avvisa del pericolo e gli dice di partire in fretta per l’Egitto. Maria e Giuseppe devono fare le valigie nel bel mezzo della notte e decidere che cosa portare. Il viaggio è lungo e l’asino può trasportare solo lo stretto indispensabile per la trasferta e per ricominciare una nuova vita in Egitto. Maria e Giuseppe sono tristi e preoccupati per ciò che sarà Click - 4 di loro e si fanno tante domande: riusciranno ad arrivare alla meta evitando tutti i pericoli? Come faranno a vivere in un Paese in cui non conoscono nessuno? E soprattutto si domandano se rivedranno mai più la terra in cui sono nati. Per capire se questo racconto ha a che fare con la vita di oggi, prova a rispondere a queste domande: •Come ti sentiresti se ti svegliassero una notte, dicendo che bisogna partire subito? •Che cosa porteresti con te? •Quale è la tratta più lunga che hai percorso a piedi da quando sei nato? • Che cosa dà la forza a Giuseppe e Maria per fare questo viaggio così pericoloso? •Secondo te quale è il loro più grande desiderio quando sono in Egitto? Leggi nel Vangelo: Matteo 2, 13-14.4 Caro Luis, come Io so stai? no A n drea tare e fac . Que cio la st’an nuov no è quint o rag a a ele rriva azzo anco ment . o V ra be iene tra n dall’ ne l’i oi un veloc A t frica alian eeg , non o, co ioca con n rre parla semp oi. L’a r e ltro ha ra giorn ccon o mi tato vivev c he d a lui o , ve s i ma le ma ngia ni e c c on he no le po n usa sate no e ha man aggiu gian oat nto c gli os u he r ni: pr piti e i ma gli uo e i ba mini, mbin poi le i. Io a rid m donn i son ere e e o l m u Ma t i e m s so i ha i imm g u a a gini m rdat la po o sto lenta angi rto. are con l E tu e ma Luis n c i o ! m man e gi? C iao, A ndrea Luis, c/o esimale, o Quar i c i f i r c a S gano. u L 1 0 9 6 , 0 cp 635 La posta di luis Caro Andrea, interessante la tua lettera, grazie. Spesso nel mondo si litiga e si disprezzano gli altri perché non si conoscono. Nel tuo caso, tu hai riso per un’usanza che in Africa, ma anche in altre parti del mondo, è molto diffusa. Credo che lo sguardo del tuo amico ti abbia insegnato come comportarti: devi essere curioso, cercare di conoscere sempre di più e meglio gli altri. Anche loro, quando arrivano da noi, provano ad adattarsi alle nostre usanze. Ti propongo di provare anche tu a mangiare la polenta con le mani. Vedrai come la troverai più gustosa. Mi farai avere una foto? Buon appetito. Luis Click - 5 l'ingrediente ... Un regalo prezioso La Mirra Prima di Natale puoi partec ipare ai Cantori della stella: fanno rivivere il viaggio dei Magi guidati dalla stella cometa e portano cantando di casa in casa una benedizione. Guarda su www.missio.ch come fare. Ti ricordi dove si parla di oro, incenso e mirra? Ma certo, sono i regali che i saggi venuti dall’Oriente portarono in dono a Gesù! Oggi la mirra è quello dei tre che meno conosciamo, anche se è usato in alcune medicine e anche in molti profumi. La mirra è la resina di una pianta che si trova in Senegal, sulle rive del Mar Rosso, in Madagascar e in India. Quando fuoriesce dalla corteccia e si secca sul tronco è facile staccarla, un po’ come la resina degli abeti. Gli Egizi usavano la mirra per imbalsamare il corpo dei faraoni. C’è chi dice che il dono dei saggi a Gesù, fosse un presagio della sua morte precoce, visto che era utilizzata nei riti funebri. Di sicuro sappiamo che duemila anni fa la mirra era qualche cosa di molto prezioso, come l’oro. Quando regaliamo a una persona qualcosa di prezioso vogliamo dirle che per noi è molto importante. I regali di Natale o di compleanno sono questo: un modo per far capire agli altri che sono preziosi. he mi c a s o c «Una to è stato ta tan sera, è piaciu nel buio della lla are cammin a luce della ste della te ol seguend le facce conten o.» m e vedere entre cantava gente m no Marti CIAO YUSRA, PRESENTATI BREVEMENTE! Ho 18 anni e amo nuotare. Quest’estate ho partecipato alle Olimpiadi gareggiando per la squadra dei rifugiati: eravamo 10 persone di nazioni diverse che sono dovute scappare dal loro paese di origine. L'idolo Chiediamolo a... ANCHE TU SEI DOVUTA FUG GIRE DAL TUO PAESE? Sì, nell’agosto del 2015, io e mia sorella siamo scappa te dalla Siria, a causa della guerra. Abb iamo viaggiato a lungo, att raversando il Libano e la Turchia. Da lì, con una barca, siamo riusci te ad arrivare in Grecia e poi in Germania, dove abitiamo oggi, al sicuro. Yusra Mardini OTO? A PASSIONE, IL NU otagonista CI PARLI DELLA TU è stato anche il pr o ot nu il i, Po . to o mol ndo il mar Egeo, Già in Siria nuotav fatti, attraversa In io. gg tta. via io m l tre persone si è ro di una parte de sorella e molte al a mi , me a av la rt po per spinger fino la barca che tras e le nostre forze tt tu n co o at ot o mo nu a Berlino continu Noi due allora abbia i! Da quando sono tt tu ti su vis av pr a riva: siamo so ort che amo. a praticare lo sp COSA TI HA DATO LA FORZA DI GETTARTI IN MARE E SFIDARE IL PERICOLO? Quando la barca si è rotta mi sono detta che non potevamo affogare: sono una nuotatrice, potevo nuotare per salvare chi invece non ne era capace. Ho un motto personale che è: non arrendersi mai, neanche di fronte alle difficoltà! Click - 7 Amici vicini UNITI io dopo un lungo viagg Siamo Donia e Danah e, come si può vedere, siamo gemelle. A settembre abbiamo iniziato la prima elementare. Dal 2015 abitiamo a Brontallo in Vallemaggia con i nostri genitori Samir e Amina, di origine palestinese. Fino a quando avevamo 4 anni abitavamo in Arabia Saudita. Come tanta altra gente vivevamo in posti precari e provvisori, perché i nostri genitori erano scappati da una guerra. Così è successo che quando il nostro Click - 8 papà ha perso il suo lavoro, non avevamo più un posto dove stare tutti insieme, e abbiamo dovuto dividerci: la mamma è andata a vivere in Egitto da alcuni parenti, mentre noi ci siamo trasferite con il papà in un campo profughi a Sidone, in Libano. Non ci piace per niente ricordare questo periodo: è vero che andavamo alla scuola dell’infanzia, ma eravamo molto tristi perché la mamma era lontana e non sapevamo se e quando l’avremmo rivista. Dopo 2 anni e mezzo abbiamo lasciato il Libano e, dopo aver finalmente ritrovato la nostra mamma, abbiamo viaggiato sul mare con una piccola barca sul mare: eravamo in 350 persone. Il viaggio però è stato bello perché potevano finalmente stare tutti e quattro assieme. Il momento più brutto è stato quando i membri dell’equipaggio hanno buttato in mare tutti i bagagli dei viaggiatori, dicendo che altrimenti sulla barca c’era troppo peso ed avrebbe rischiato di affondare. Dopo dieci giorni di viaggio abbiamo raggiunto l’Italia e poi il Ticino, dove finalmente possiamo vivere riuniti in una casa tutta per noi e dove abbiamo già trovato diversi amici per giocare. Appena ricevuta la casa a Brontallo, abbiamo detto al papà: «Qui si sta così bene tutti assieme, perché non ci hai portato qui già molto tempo fa?». Click - 9 Tiri ascolta questa Click - 10 Klick marzo 2014 11 a) sig n o b) Luis re Barbuto a c) p ic c o lo esp d) s lorato u b ac re e) Laik queo a 10 CHI I N D I CA IL Polar NORD is : In mezzo a una radura c’è un mucchio di rifiuti, e tra i rifiuti c’è un vecchio cuscino usato nel quale si nasco nde, tranquilla e indisturbata , una comunità di pulci. Tiri, una piccola pu lce tutta colorata, non sopporta più l’odore del solito vecchio cuscino, e le sue amiche noiose che non vog lio no partecipare a giochi nuovi! Decide quindi di partire da sol a per una bella avventura. E ho p! Salta sulle scarpe di un ragazzino che pa ssa correndo nella radura. All’inizio Tiri si diverte un mo ndo, ma poi scopre che Alì, cos ì si chiama il ragazzo, corre continuamente : va a prendere l’acqua e cammi na per parecchi chilometri, poi dà da mangiare agli animali, accudisc e i fratellini, taglia la legna. A po co a poco Tiri comincia ad an noiarsi, le giornate sono un susseguirsi di movimenti noiosi e faticosi. Un giorno, finalmente, Alì fa una cosa particolare: sale su un bus! Ma poi riprende a cammi nare: la terra è bollente, le strad e A: sono piene di buchi e di sassi, le scarpe a poco a poco si stann o rompendo. Alì non si ferma mai, finch é in una notte buia, sale su un gommone. Tiri è disperata, lei odia l’acqua! Vorrebbe scendere, ma in un att imo si ritrova schiacciata tra molte per sone: impossibile scappare. Da un buco delle scarpe di Alì, Tiri vede ch e ci sono moltissimi uomini, do nn e e bambini sulla barca. Pian piano il fondo del gommone si riempie d’a cqua e Tiri deve aggrapparsi forte per non cadere. In questi momenti di paura la pulce pensa al suo dolce, vecch io e noioso cuscino, vorrebbe tan to essere ancora lì. Al termine di quella lunghissima notte sente che fin alm ente le scarpe toccano una terra morbi da. Sono arrivati! Mentre scend e dalla barca Tiri si fa pensierosa. Ne l suo viaggio ha conosciuto la sto ria di Alì ed è stata molto contenta, ma per farlo ha dovuto abbandon are il suo vecchio cuscino sicuro. Purtrop po gli umani non possono an cora capire il linguaggio delle pulci, quindi non si saprà mai davvero cosa pensa Tiri mentr e scende da quella barca. Ma forse pensa che ogni tanto val la pena combattere la paura e fare uno sforzo per conoscere chi ha una vita diversa dalla nostra. IL C A N E DI M ARIEL 45 L piccola pulce Click - 11 1 clickiamo e r a t t e h c c a Imlepstelle procedimento: con Quando la bussola ancora non esisteva, i viaggiatori usavano un metodo infallibile per trovare la direzione: si orientavano con le stelle. Rendi i tuoi pacchetti unici riempiendoli di stelle! Click - 12 1 2 2 Disegna sui cartoncini una decina di stelle di diversi tipi e grandezze. Se vuoi ottenere un bell’effetto, però, non farle troppo piccole. Ritaglia le tue stelle e posizionale sulla carta da pacchi lasciando un po’ di spazio tra una e l’altra. 3 3 4 Prendendo la tempera sullo spazzolino da denti e tirando con il dito spruzza il colore sulla carta da pacchi. Fai attenzione a spruzzare molto colore sopra le stelle e sui suoi contorni. Ogni tanto cambia colore e crea delle sfumature! Se vuoi dare l’idea che le stelle brillino nel cielo spruzza il contorno della stella prima con il giallo, poi spruzzaci un po’ di blu attorno. 4 5 Quando il risultato ti soddisfa, togli le stelle di cartoncino: sulla carta ti saranno rimaste le sagome senza colore. 5 : e l a i r e t a M - Rotolo d i -Matita carta da pacchi -Forbici -Cartonc in -Tempere i - Un vecc hio spazzo lino da d enti Lascia asciugare il tuo lavoro. Quando sarà pronta avrai una bella carta per avvolgere i pacchetti di Natale per le persone a cui vuoi bene! Click - 13 Per scoprire il nome scientifico della stella che indica il Nord ai viaggiatori elimina dalla lista: Questione Di Impronte e Camminando lasciamo delle impronte. Abbina quella giusta ad ogni personaggio. b A Il Nord mettiti in gioco Dubhe – Merak – Phecda – Polaris – Megrez – Alioth – Mizar – Akaid > I nomi delle stelle che contengono la lettera h > I nomi delle stelle che iniziano con la lettera m Cerca questo simbolo tra le pagine di Click per trovare le souzioni del gioco. > I nomi delle stelle che hanno 5 lettere impre d c ssum Click, fotografie: giornalino cristiano © Alice Guglielmetti, di apertura al mondo Mariella Nobile, Tita e alle sue contraddizioni dicembre 2016 A cacc ia... Di Scarpe Il cane di Mariella ama molto rubare le scarpe a chi le lascia incustodite. Ogni volta che fa la sua passeggiata nei quartieri di Lugano, ne ruba 3. Sapendo che ogni giorno la sua padrona lo porta Click - 14 ica d n i i Ch un progetto sostenuto da: Associazione Biblica della Svizzera italiana, Azione Cattolica Ragazzi, Conferenza Missionaria della Svizzera Italiana, due volte a passeggio, tranne la domenica, che ha diritto a 3 passeggiate … quante scarpe ritroverà Mariella alla fine della settimana nella sua cuccia? hanno collaborato a questo numero: Rosalba Bianchetto, Ernesto Borghi, Mauro Clerici, Sonia Dazio, Marinella Giovannini, Andrea Gregori, Alice Guglielmetti, Andrea Jacot-Descombes, Missio, Daria Lepori, Cristiana Nicolet, Sacrificio Quaresimale, Mariella Nobile, Marzia Ufficio insegnamento religioso. Pagnamenta, Martina grafica e impaginazione: Robbiani, Gianna Saldarini © Daniela Raggi, Up-design Cardinetti. illustrazioni: © Dina Dasoki e Daniela Raggi Click - 15 … ecco qualcuno che ha modificato i destini dell’umanità! Hai proprio ragione e hai visto come Giotto ha rappresentato bene mio figlio? SCUSAAA??? Tuo figlio? No, no. Mi riferivo al mio antenato! Se non ci fosse stato l’asino, la carriera di tuo figlio sarebbe finita ancora prima di iniziare.