2-click-dicembre2016 - Azione Cattolica Ticinese

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Tiri piccola pulce - pag. 10
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Emigrati
Emigrati
Dal Ticino
Torniamo indietro nel tempo di poco
più di 100 anni: in Ticino ci sono tante
persone che decidono di partire dal proprio paese per cercare fortuna lontano.
Eccone quattro delle loro storie:
Sonvico → San Felipe, Cile:
Pietro Malfanti
Aprì un negozio di alimentari, ma gli
affari andavano «così così». Nelle lettere
che invia ai parenti restati a Sonvico nel
1932 scriveva: «Mi levo, vado al negozio, chiudo per andare a pranzo e poi
lavoro fino alle nove della sera, chiudo,
mangio, leggo qualche cosa e poi a letto.
Vita monotona che fa addormentare
l’intelligenza». Il suo desiderio, espresso
in molte lettere, era di mettere da parte
il denaro necessario per tornare
a Sonvico per sempre: è lì che lui
desiderava morire. Purtroppo non
ha guadagnato abbastanza
per poterselo permettere.
SOMEO → San Luis Obispo, California:
Virgilio e Aurelio Lanotti
Nel 1879 hanno abbandonato il loro
villaggio perché lì tutti erano
contadini e per i giovani non
c’era abbastanza lavoro.
A San Luis Obispo hanno
iniziato a lavorare come
mungitori di mucche in
un ranch. Con tanta fatica
hanno messo da parte abbastanza soldi per poter comprarsi
una fattoria tutta loro e assumere altri
conoscenti per mungere le loro mucche.
Non sono più tornati a Someo.
Dongio → Londra, Inghilterra:
Luoghi Vicini
Carlo Gatti
Nel 1847 il gelato era una prelibatezza
riservata ai più ricchi. Ma Carlo Gatti
cominciò a produrne in quantità e
a venderlo a Londra per strada, in
bicchieri che costavano uno o mezzo
penny. Con il suo ristorante e il commercio del ghiaccio diventò ricco e fu uno
dei primi parlamentari eletti a Berna.
Morì durante uno dei suoi soggiorni in
val di Blenio nel 1878 a Dongio.
Arzo → Sciaffusa, Svizzera tedesca:
Antonio Rossi
Ha avviato una
piccola impresa
di costruzioni a
Sciaffusa e ha
lavorato perfino in mezzo alle
famose cascate del
Reno costruendo il ponte
per la ferrovia. A quel tempo andare
in Svizzera tedesca era come andare
in capo al mondo: il viaggio era molto
lungo e non si poteva tornare spesso
in Ticino. Nel 1884 sua moglie sentiva
troppa malinconia di casa, rischiando
così di ammalarsi. Antonio allora ha
riportato in Ticino la famiglia ed è
tornato da solo a Sciaffusa.
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A Gerusalemme il re Erode viene a sapere da alcuni saggi
che sul suo territorio è nato un bambino che si pensa
sia il vero “re dei Giudei”. Erode, che non vuole perdere
il suo potere, decide perciò di farlo fuori. Questo bambino
è Gesù: è ancora molto piccolo e i suoi genitori devono
prendersi cura di lui, come si fa con ogni bebè. Giuseppe
e Maria sono però persone semplici: non possono difendersi
dai soldati del re e proteggere loro figlio da chi lo vuole
uccidere. Per fortuna, una notte un angelo appare in sogno
a Giuseppe: lo avvisa del pericolo e gli dice di partire in
fretta per l’Egitto.
Maria e Giuseppe devono fare le valigie nel bel mezzo
della notte e decidere che cosa portare. Il viaggio è lungo
e l’asino può trasportare solo lo stretto indispensabile
per la trasferta e per ricominciare una nuova vita in Egitto.
Maria e Giuseppe sono tristi e preoccupati per ciò che sarà
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di loro e si fanno tante domande: riusciranno ad arrivare
alla meta evitando tutti i pericoli? Come faranno a vivere
in un Paese in cui non conoscono nessuno? E soprattutto si
domandano se rivedranno mai più la terra in cui sono nati.
Per capire se questo racconto ha a che fare con la vita
di oggi, prova a rispondere a queste domande:
•Come ti sentiresti se ti svegliassero una notte,
dicendo che bisogna partire subito?
•Che cosa porteresti con te?
•Quale è la tratta più lunga
che hai percorso a piedi da quando sei nato?
• Che cosa dà la forza a Giuseppe
e Maria per fare questo
viaggio così pericoloso?
•Secondo te quale è il loro
più grande desiderio
quando sono in Egitto?
Leggi nel Vangelo:
Matteo 2, 13-14.4
Caro
Luis,
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La posta di luis
Caro Andrea, interessante la tua
lettera, grazie. Spesso nel mondo si
litiga e si disprezzano gli altri perché non si conoscono. Nel tuo caso,
tu hai riso per un’usanza che in Africa, ma anche in altre parti del mondo,
è molto diffusa. Credo che lo sguardo
del tuo amico ti abbia insegnato come
comportarti: devi essere curioso, cercare
di conoscere sempre
di più e meglio gli altri.
Anche loro, quando arrivano da noi,
provano ad adattarsi alle nostre usanze.
Ti propongo di provare anche tu a mangiare la polenta con le mani.
Vedrai come la troverai più gustosa.
Mi farai avere una foto?
Buon appetito.
Luis
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l'ingrediente
...
Un regalo prezioso
La Mirra
Prima di Natale puoi partec
ipare
ai Cantori della stella:
fanno rivivere il viaggio
dei Magi guidati dalla stella
cometa
e portano cantando di casa
in casa
una benedizione.
Guarda su www.missio.ch
come fare.
Ti ricordi dove si parla di oro, incenso e mirra? Ma certo, sono
i regali che i saggi venuti dall’Oriente portarono in dono a Gesù!
Oggi la mirra è quello dei tre che meno conosciamo, anche se
è usato in alcune medicine e anche in molti profumi. La mirra
è la resina di una pianta che si trova in Senegal, sulle rive del
Mar Rosso, in Madagascar e in India. Quando fuoriesce dalla
corteccia e si secca sul tronco è facile staccarla, un po’ come
la resina degli abeti. Gli Egizi usavano la mirra per imbalsamare
il corpo dei faraoni. C’è chi dice che il dono dei saggi a Gesù,
fosse un presagio della sua morte precoce, visto che era utilizzata
nei riti funebri. Di sicuro sappiamo che duemila anni fa
la mirra era qualche cosa di molto prezioso, come l’oro.
Quando regaliamo a una persona qualcosa di prezioso vogliamo
dirle che per noi è molto importante. I regali di Natale o
di compleanno sono questo: un modo per far
capire agli altri che sono preziosi.
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Marti
CIAO YUSRA, PRESENTATI BREVEMENTE!
Ho 18 anni e amo nuotare.
Quest’estate ho partecipato alle Olimpiadi
gareggiando per la squadra dei rifugiati:
eravamo 10 persone di nazioni diverse che
sono dovute scappare dal loro paese di origine.
L'idolo
Chiediamolo a...
ANCHE TU SEI DOVUTA FUG
GIRE DAL TUO PAESE?
Sì, nell’agosto del 2015, io
e mia sorella siamo scappa
te dalla Siria,
a causa della guerra. Abb
iamo viaggiato a lungo, att
raversando
il Libano e la Turchia. Da lì,
con una barca, siamo riusci
te ad
arrivare in Grecia e poi in
Germania, dove abitiamo
oggi, al sicuro.
Yusra Mardini
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COSA TI HA DATO LA FORZA DI GETTARTI IN MARE E SFIDARE IL PERICOLO?
Quando la barca si è rotta mi sono detta che non potevamo affogare:
sono una nuotatrice, potevo nuotare per salvare chi invece non ne era
capace. Ho un motto personale che è: non arrendersi mai, neanche di
fronte alle difficoltà!
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Amici vicini
UNITI
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dopo un lungo viagg
Siamo Donia e Danah e, come si può vedere, siamo gemelle.
A settembre abbiamo iniziato la prima elementare.
Dal 2015 abitiamo a Brontallo in Vallemaggia con i
nostri genitori Samir e Amina, di origine
palestinese. Fino a quando avevamo 4 anni abitavamo in
Arabia Saudita. Come tanta altra gente vivevamo in posti
precari e provvisori, perché i nostri genitori erano scappati da una guerra. Così è successo che quando il nostro
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papà ha perso il suo lavoro, non avevamo più un posto
dove stare tutti insieme, e abbiamo dovuto dividerci:
la mamma è andata a vivere in Egitto da alcuni parenti,
mentre noi ci siamo trasferite con il papà in un campo profughi a Sidone, in Libano. Non ci piace per niente
ricordare questo periodo: è vero che andavamo alla scuola
dell’infanzia, ma eravamo molto tristi perché la mamma era
lontana e non sapevamo se e quando l’avremmo rivista.
Dopo 2 anni e mezzo abbiamo lasciato il Libano e, dopo
aver finalmente ritrovato la nostra mamma, abbiamo
viaggiato sul mare con una piccola barca sul mare:
eravamo in 350 persone. Il viaggio però è stato bello
perché potevano finalmente stare tutti e quattro assieme. Il momento più brutto è stato quando i membri
dell’equipaggio hanno buttato in mare tutti i bagagli
dei viaggiatori, dicendo che altrimenti sulla barca c’era
troppo peso ed avrebbe rischiato di affondare.
Dopo dieci giorni di viaggio abbiamo raggiunto l’Italia e
poi il Ticino, dove finalmente possiamo vivere riuniti in
una casa tutta per noi e dove abbiamo già trovato diversi
amici per giocare.
Appena ricevuta la casa a Brontallo, abbiamo detto al
papà: «Qui si sta così bene tutti assieme, perché non ci
hai portato qui già molto tempo fa?».
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Tiri
ascolta questa
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marzo 2014
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In mezzo a una radura c’è un
mucchio di rifiuti, e tra i rifiuti
c’è un vecchio
cuscino usato nel quale si nasco
nde, tranquilla e indisturbata
, una comunità di pulci. Tiri, una piccola pu
lce tutta colorata, non sopporta
più l’odore
del solito vecchio cuscino, e le
sue amiche noiose che non vog
lio
no partecipare a giochi nuovi!
Decide quindi di partire da sol
a per una bella avventura. E ho
p! Salta sulle
scarpe di un ragazzino che pa
ssa correndo nella radura.
All’inizio Tiri si diverte un mo
ndo, ma poi scopre che Alì, cos
ì si chiama
il ragazzo, corre continuamente
: va a prendere l’acqua e cammi
na per
parecchi chilometri, poi dà da
mangiare agli animali, accudisc
e
i fratellini, taglia la legna. A po
co a poco Tiri comincia ad an
noiarsi,
le giornate sono un susseguirsi
di movimenti noiosi e faticosi.
Un giorno, finalmente, Alì fa
una cosa particolare: sale su un
bus! Ma poi riprende a cammi
nare: la terra è bollente, le strad
e
A:
sono piene di buchi e di sassi,
le scarpe a poco a poco si stann
o rompendo. Alì non si ferma mai, finch
é in una notte buia, sale su un
gommone.
Tiri è disperata, lei odia l’acqua!
Vorrebbe scendere, ma in un att
imo si
ritrova schiacciata tra molte per
sone: impossibile scappare. Da
un buco
delle scarpe di Alì, Tiri vede ch
e ci sono moltissimi uomini, do
nn
e e bambini sulla barca. Pian piano il
fondo del gommone si riempie
d’a
cqua e
Tiri deve aggrapparsi forte per
non cadere. In questi momenti
di
paura la
pulce pensa al suo dolce, vecch
io e noioso cuscino, vorrebbe tan
to essere
ancora lì. Al termine di quella
lunghissima notte sente che fin
alm
ente le
scarpe toccano una terra morbi
da. Sono arrivati! Mentre scend
e dalla
barca Tiri si fa pensierosa. Ne
l suo viaggio ha conosciuto la
sto
ria di Alì
ed è stata molto contenta, ma
per farlo ha dovuto abbandon
are il suo
vecchio cuscino sicuro. Purtrop
po gli umani non possono an
cora
capire il linguaggio delle pulci,
quindi non si saprà mai
davvero cosa pensa Tiri mentr
e scende da quella barca.
Ma forse pensa che ogni tanto
val la pena combattere
la paura e fare uno sforzo per
conoscere chi ha una
vita diversa dalla nostra.
IL
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E DI M
ARIEL
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L
piccola pulce
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Imlepstelle procedimento:
con
Quando la bussola ancora
non esisteva, i viaggiatori
usavano un metodo infallibile
per trovare la direzione:
si orientavano con le stelle.
Rendi i tuoi pacchetti unici
riempiendoli di stelle!
Click - 12
1
2
2
Disegna sui cartoncini una decina
di stelle di diversi tipi e grandezze.
Se vuoi ottenere un bell’effetto, però,
non farle troppo piccole.
Ritaglia le tue stelle e posizionale
sulla carta da pacchi lasciando
un po’ di spazio tra una e l’altra.
3
3
4
Prendendo la tempera sullo spazzolino
da denti e tirando con il dito spruzza
il colore sulla carta da pacchi. Fai attenzione a spruzzare molto colore sopra
le stelle e sui suoi contorni. Ogni tanto
cambia colore e crea delle sfumature!
Se vuoi dare l’idea che le stelle
brillino nel cielo spruzza
il contorno della stella prima
con il giallo, poi spruzzaci
un po’ di blu attorno.
4
5
Quando il risultato ti soddisfa,
togli le stelle di cartoncino:
sulla carta ti saranno
rimaste le sagome senza colore.
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- Rotolo d
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-Matita carta da pacchi
-Forbici
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-Tempere i
- Un vecc
hio spazzo
lino da d
enti
Lascia asciugare il tuo lavoro.
Quando sarà pronta avrai una
bella carta per avvolgere i pacchetti
di Natale per le persone
a cui vuoi bene!
Click - 13
Per scoprire il nome
scientifico della stella che
indica il Nord ai viaggiatori
elimina dalla lista:
Questione
Di Impronte
e
Camminando lasciamo delle impronte.
Abbina quella giusta ad ogni personaggio.
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A
Il Nord
mettiti in gioco
Dubhe – Merak – Phecda – Polaris – Megrez – Alioth – Mizar – Akaid
> I nomi delle stelle che contengono la lettera h
> I nomi delle stelle che iniziano con la lettera m
Cerca questo simbolo tra le pagine di Click
per trovare le souzioni del gioco.
> I nomi delle stelle che hanno 5 lettere
impre
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ssum
Click,
fotografie:
giornalino cristiano
© Alice Guglielmetti,
di apertura al mondo
Mariella Nobile, Tita
e alle sue contraddizioni
dicembre 2016
A cacc
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Di Scarpe
Il cane di Mariella ama molto
rubare le scarpe a chi le lascia incustodite. Ogni volta che fa la sua
passeggiata nei quartieri di
Lugano, ne ruba 3. Sapendo che
ogni giorno la sua padrona lo porta
Click - 14
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Ch
un progetto sostenuto da:
Associazione Biblica della
Svizzera italiana,
Azione Cattolica Ragazzi,
Conferenza Missionaria della
Svizzera Italiana,
due volte a passeggio, tranne
la domenica, che ha diritto
a 3 passeggiate … quante
scarpe ritroverà Mariella alla
fine della settimana nella sua
cuccia?
hanno collaborato
a questo numero:
Rosalba Bianchetto, Ernesto
Borghi, Mauro Clerici, Sonia
Dazio, Marinella Giovannini,
Andrea Gregori,
Alice Guglielmetti, Andrea
Jacot-Descombes,
Missio, Daria Lepori, Cristiana Nicolet,
Sacrificio Quaresimale,
Mariella Nobile, Marzia
Ufficio insegnamento religioso.
Pagnamenta, Martina
grafica e impaginazione:
Robbiani, Gianna Saldarini
© Daniela Raggi, Up-design
Cardinetti.
illustrazioni:
© Dina Dasoki e Daniela Raggi
Click - 15
… ecco
qualcuno che
ha modificato
i destini
dell’umanità!
Hai proprio
ragione e hai visto
come Giotto ha
rappresentato
bene mio figlio?
SCUSAAA???
Tuo figlio?
No, no. Mi
riferivo al mio
antenato!
Se
non ci fosse
stato l’asino,
la carriera di tuo
figlio sarebbe finita
ancora prima
di iniziare.