I sempre più economici test genetici permettono inaspettate applicazioni sociali Il Dna in gioco Sergio Pistoi domani ad Ascona presenterà un viaggio nella genetica di consumo, ovvero quando ‘Il Dna incontra Facebook’ di Ivo Silvestro Ordini il kit via internet per 99 dollari, sputi dentro una provetta, la rispedisci al laboratorio e ti si apre un mondo. Un mondo nel quale il tuo Dna è un’informazione, un dato che – come una foto o un video fatti con il cellulare – può essere caricato online, condiviso, confrontato con il Dna di altre persone. È il mondo che Sergio Pistoi, giornalista scientifico, ha sperimentato e raccontato in ‘Il Dna incontra Facebook’, libro pubblicato da Marsilio e adesso conferenzaspettacolo che sarà ad Ascona, al Monte Verità, domani alle 20.30 per Asconosc(i)enza (www.asconoscienza.ch). I tempi dello ‘Human Genome Project’, il sequenziamento dell’intero Dna dell’uomo concluso nel 2003, appaiono lontanissimi: «Quella famosa mappa del genoma umano costò circa 3 miliardi di dollari e ci vollero più o meno 15 anni, impiegando migliaia di ricercatori» spiega Pistoi. «Oggi lo stesso risultato si può ottenere con una macchina che legge l’intero genoma nel giro di poche ore e con una spesa, per il pubblico intorno a 45mila franchi». E questo per leggere tutto il Dna, incluso quel 99% che non contiene alcun gene: se invece ci accontentiamo di una lettura parziale, una sorta di riassunto basato su circa un milione di punti particolarmente significativi – i cosiddetti Snp (si legge “snip”) – il costo è, come detto, 99 dollari, «uno meno della cifra tonda, come al supermercato». È la genetica di consumo. E che non riguarda (solo) la salute: «Quello che a me ha colpito maggiormente è la dimensione ‘social’ del Dna» spiega Pistoi. «È la parte più rivoluzionaria: di usare il Dna per predire le malattie se ne parla da decenni» mentre è una vera novità «disporre del proprio Dna, una volta sequenziato, come di un qualsiasi contenuto digitale come foto o testi: non a caso il mio libro si intitola ‘Il Dna incontra Facebook’!». ‘Il Dna incontra Facebook’ non è una metafora: c’è davvero gente che mette il proprio Dna sui social network’ In concreto, prosegue Pistoi, il file con il profilo del Dna «viene confrontato con quello di tutti gli altri clienti e il primo dato che viene fuori è se ci sono parenti fino ai cugini di quinto grado». Il “trovaparenti” è la prima applicazione social e nel caso di Pistoi ha trovato qualche centinaio di cugini, ma c’è chi ha trovato fratelli di cui ignorava l’esistenza o donatori di sperma che vengono contattati dai figli… Non solo: c’è gente che ha preso questi file con il profilo genetico e li ha condivisi pubblicamente sui social network; ci sono gruppi su Facebook formati in base a certi aplotipi che misurano le origini familiari. Dal controllo sulla diffusione delle epidemie alle reazioni ai farmaci, sono molte le applicazioni di un network nel quale gli utenti sono presenti con un profilo genetico. «Un mondo nuovo, impensabile fino a qualche anno fa». Il kit della compagnia 23andme e, nel box, Sergio Pistoi