Francamente me ne infischio 1.Twins 2.Atlanta 3.Black 4.Match 5.Tara 5 movimenti liberamente ispirati a “Via col Vento” di Margaret Mitchell drammaturgia Linda Dalisi, Federico Bellini, Antonio Latella regia Antonio Latella con Caterina Carpio, Candida Nieri, Valentina Vacca scene e costumi Marco Di Napoli, Graziella Pepe musiche Franco Visioli luci Simone De Angelis movimenti Francesco Manetti organizzazione e produzione Brunella Giolivo distribuzione e comunicazione Michele Mele realizzazione costumi Cinzia Virguti assistente alla regia Francesca Giolivo Stabile/Mobile Compagnia Antonio Latella in collaborazione con Emilia Romagna Teatro/VIE Scena Contemporanea Festival Teatro delle Passioni, Modena: 10 marzo 2013, a partire dalle ore 15.00 Orari spettacoli: Twins ore 15.00 (durata 1h 30’) Atlanta ore 16.50 (durata 1h 10’) Black ore 18.20 (durata 1 h) Match ore 20.00 (durata 1h 20’) Tara ore 22.00 (durata 45’) Dopo il successo riscosso lo scorso anno con la produzione di Emilia Romagna Teatro e del Teatro Stabile di Catania Un tram che si chiama desiderio (Premio Hystrio alla regia ad Antonio Latella, Premio Hystrio all’interpretazione e Premio Le Maschere del Teatro come miglior attrice protagonista a Laura Marinoni, Premio Le Maschere del Teatro come miglior attrice non protagonista a Elisabetta Valgoi) di Tennessee Williams, Antonio Latella torna a Modena per presentare un altro allestimento in cui l’America è in qualche modo protagonista.Il progetto Francamente me ne infischio di Latella è formato da cinque movimenti: i primi due - Twins e Atlanta – avevano debuttato a VIE Festival nell’ottobre 2011. Black, Match eTara – gli ultimi tre movimenti che completano l’opera – avrebbero dovuto debuttare sempre a VIE Festival nel maggio 2012, ma il debutto è stato annullato a causa dei danni provocati dal sisma di quei giorni. Sarà quindi il Teatro delle Passioni ad ospitare finalmente l’allestimento completo del lavoro, una sorta di maratona che in un’unica serata vedrà alternarsi tutti e cinque i movimenti. Emilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Stabile Pubblico Regionale, Sede Legale: Teatro Storchi, Largo Garibaldi 15, 41124 Modena. Sede Organizzativa: Via Ganaceto, 129 ‐ 41121, Modena Centralino: Tel. 059 2136011, Biglietteria:. 059 2136021, e‐mail: [email protected] C.F. e P.IVA 01989060361 Liberamente ispirato al romanzo Via col vento di Margaret Mitchell, reso noto al grande pubblico grazie alla versione cinematografica di Victor Fleming (1939) con protagonista Vivien Leigh, Francamente me ne infischio è un universo che oscilla vertiginosamente tra il grottesco e il pop, tra la riflessione testuale e la contemporaneità. Rossella O'Hara sarà il capriccio e la terra, l’egocentrismo e la piantagione di cotone, la tenacia e la schiavitù, sarà Ashley Wilkes e i gemelli Tarleton, sarà Mami e Rhett Butler. Perché Rossella è l’incarnazione del sogno americano, il sogno di ieri e l’America di oggi. Twins Che cos’è il sogno americano? Un’utopia realizzata o soltanto un’industria che produce un continuo intrattenimento? Attraverso il mito di Rossella O’Hara entriamo nei grandi archetipi del Novecento americano, sogni, illusioni che dagli Stati Uniti arrivano fino a noi. Twins diventa così una sorta di prologo dell’intero lavoro, un punto di vista sull’America che ha esso stesso le caratteristiche del sogno. Schegge, frammenti di memoria, suggestioni affiorano dalla mente di Rossella; dal primo incontro con i gemelli Tarleton, lo spettacolo si muove in quell’immaginario pop di cui i nostri stessi sogni si nutrono, il grande sogno americano che ha bisogno, per la sua conservazione, anche della realtà della guerra. Federico Bellini Atlanta Rossella si guarda allo specchio e ci trova dentro Atlanta: città gemella che, come lei, spacca la corteccia del tempo in cui è nata e si proietta in un nuovo tempo; entrambe elaborano i tanti lutti ignorando le verità del sentimento e affidandosi alle sole forze del denaro, del progresso e della crescita. Si disegna un gioco speculare di identificazione tra Atlanta e Rossella, fino a una riflessione sulla perdita, sullo squarcio tra verità e desiderio, e su come il sogno di ricchezza e successo possa rendere soli. Qui lo sguardo su Rossella si tinge di nero, come un abito chiaro immerso in un catino di inchiostro e destinato a un lutto. “Non basta essere se stessi, in America” – dice Rossella – non basta la festa con tutte le sue decorazioni e le sue musiche, la cosa importante è dominare, essere la regina della pista, avere tutto e tutti, e dare l’illusione a ogni spasimante che crolla, che è bello così, che è giusto così, che è onorevole così. Così l’indispensabilità di ciò che è superiore bisbiglia ai nostri orecchi, e ci seduce, proprio come fa Rossella, fulminandoci imbronciata sotto al suo cappellino alla moda. Linda Dalisi Black Black è un concerto a tre voci, dove si fronteggiano gli archetipi di culture da sempre Emilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Stabile Pubblico Regionale, Sede Legale: Teatro Storchi, Largo Garibaldi 15, 41124 Modena. Sede Organizzativa: Via Ganaceto, 129 ‐ 41121, Modena Centralino: Tel. 059 2136011, Biglietteria:. 059 2136021, e‐mail: [email protected] C.F. e P.IVA 01989060361 in contrasto. Rossella incarna un’America violenta, brutale, che usa lo sfruttamento e l’oppressione come armi indispensabili per la propria avanzata; un Paese che sceglie di non avere più memoria, di cancellare la Storia relegandola a fastidioso rumore di fondo. Assistiamo così ad uno scontro ideale tra la nuova razza padrona e i suoi fantasmi, nel nome della sottomissione; la voce dei nativi indiani e quella dei neri, di cui Mammy qui si fa ambasciatrice, divengono l’eco di una rivendicazione di dignità umana che ancora oggi, per pigrizia o convenienza, fingiamo di non sentire. Tre strati di pelle nera rivestono il nucleo vitale di Rossella: black come il buco nero del suo inventarsi uomo per inseguire il sogno di ricchezza alla pari con gli altri uomini; black come le sue radici di sangue misto, non puro come quello dei nativi; black il suo alter ego Mammy. Tre voci, tre sfumature nere, tre forme di buio in cui sparire per la rinascita. Al centro Rossella armata, con i calli alle mani e gli occhi infuocati di chi per rompere uno schema finisce per rompersi. Ma la sua corsa non ha mai fine. Federico Bellini e Linda Dalisi Match Tre gentiluomini si incontrano in un uno spazio senza tempo. Sono Frank, il secondo marito di Rossella, Ashley, la sua perenne ossessione, e Rhett, lo scaltro seduttore con cui si è sposata per la terza volta. Ognuno di loro ha cercato di prendere parte alla vita di lei, secondo le proprie capacità e possibilità; ritrovandosi per ricordarla, ingaggiano uno scontro dove la pretesa di averla amata e capita più di ogni altro soccombe all’evidenza della propria, personale, inadeguatezza. L’assenza di Rossella diviene, così, la metafora di una perdita, la scomparsa di un vecchio mondo dai codici accettati e condivisi di cui ora, per sopravvivere, è necessario superare il lutto, anche a costo di rinunciare a se stessi. Federico Bellini Tara Tara è la sola cosa che conta, la sola per cui valga la pena lottare, dice Geraldo O’Hara, e non sa che la terra di cui parla, la piantagione, la casa, sono molto molto di più. Tara è il ritorno alle origini, è qualcosa che più ti ci avvicini e più si allontana nel tempo, andando a ritroso. Tara è la Rossella che si identifica nei suoi tre figli da lei stessa bistrattati e li guarda con la feroce pietà che solo un vecchio stanco di secoli può avere. Ognuno di quei figli è una Rossella che gioca in giardino, un frammento di lei, un frammento della sua corsa, del suo domani sempre invocato e mai raggiunto, del suo legame materno spezzato, del suo inventarsi uomo per lottare tra gli uomini. Di tutto questo ha il sapore Tara, inondata dal sole di una canicola di agosto, piena di cicale e nostalgia. La grande casa al centro di Tara è essa stessa questa Rossella invecchiata, ma sempre intatta nel suo abito verde, malata di giovinezza e di rincorse. Da qui l’ultima Rossella guarda, il sole le fa strizzare gli occhi, la mano che regge la Emilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Stabile Pubblico Regionale, Sede Legale: Teatro Storchi, Largo Garibaldi 15, 41124 Modena. Sede Organizzativa: Via Ganaceto, 129 ‐ 41121, Modena Centralino: Tel. 059 2136011, Biglietteria:. 059 2136021, e‐mail: [email protected] C.F. e P.IVA 01989060361 tazza di tè non trema, il pensiero sì, mentre raggiunge la realtà. Linda Dalisi Antonio Latella Nasce a Castellamare di Stabia nel 1967. Dopo aver studiato recitazione presso la scuola del Teatro Stabile di Torino, e presso la celebre La Bottega Teatrale fiorentina diretta da Vittorio Gassman, inizia la sua carriera di attore che lascia definitivamente nel 2000. Nel 1998 firma la prima regia. Vive tra Berlino e Napoli. Regista brillante e fecondo è autore di numerosi allestimenti. I suoi spettacoli sono stati ospitati da diversi teatri e Festival: 11° Union des Théâtres de l’Europe Festival a Villeurbanne, Festival di Avignone, Festival di Salisburgo, Festival Theaterformen di Braunschweig/Hanover, Festival Grec di Barcelona, Festival Shakespeariano di Santa Susanna, Festival internazionale “Scène Etrangères” di Villeneuve d’Ascq, Festival Svjetskog Kazalista di Zagabria, Théâtre National Populaire Villeurbanne, Volksbuhne Theatre di Berlino, Théâtre National de l’Odeon di Parigi, Festival delle Colline Torinesi, Festival Internazionale del Teatro di Lugano, Radialsystem Theatre of Berlin, Culturgest and Centro Cultural De Belem di Lisbona, Comédie di Reims, Teatrul Clasis Festival di Arad e il Sibiu International Theatre Festival, Rumania, Wiener Festwochen, Napoli Teatro Festival Italia e De Internationale Keuze Van de Rotterdamse Schouwburg. Emilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Stabile Pubblico Regionale, Sede Legale: Teatro Storchi, Largo Garibaldi 15, 41124 Modena. Sede Organizzativa: Via Ganaceto, 129 ‐ 41121, Modena Centralino: Tel. 059 2136011, Biglietteria:. 059 2136021, e‐mail: [email protected] C.F. e P.IVA 01989060361