Magazzino 18 di Simone Cristicchi inaugurerà la stagione teatrale triestina 2013-14 Sarà una stagione ricca di prosa ed eventi internazionali quella che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia presenterà entro la prima settimana di settembre: lo rivelano le prime indiscrezioni lasciate trapelare riguardo il cartellone 2013-2014. Il 22 ottobre sarà infatti Simone Cristicchi il primo artista a calcare il palcoscenico del Politeama Rossetti, di Magazzino 18, spettacolo che – per la regia di Antonio Calenda – ripercorrerà fra canzoni e racconto la delicata e difficile pagina dell’Esodo. Magazzino 18 coprodotto con Promomusic, è infatti il nome di un “luogo della memoria” particolarmente toccante. Si trova al Porto Vecchio di Trieste e racconta di una pagina dolorosissima della storia d’Italia, di una vicenda complessa e mai abbastanza conosciuta del nostro Novecento. Ed è ancor più straziante perché affida questa “memoria” non a un imponente monumento o a una documentazione impressionante, ma a tante piccole, umili testimonianze che appartengono alla quotidianità. Partiranno proprio da questi oggetti conservati nell’ antico Magazzino 18, le emozionanti riflessioni di Cristicchi sull’ Esodo: l’artista ha scritto il testo coadiuvato da Jan Bernas e lo interpreterà armonizzando parole e canto, sostenuto dal maestoso apporto della FVG Mitteleuropa Orchestra diretta dal Maestro Valter Sivilotti. Solo un giorno più tardi, il 23 ottobre la stagione della Sala Bartoli sarà aperta da uno dei più raffinati ed emozionanti maestri del teatro italiano, Roberto Herlitzka, protagonista di Una giovinezza enormemente giovane, anche quest’opera con la regia di Antonio Calenda. Il testo – scritto da Gianni Borgna, esperto pasoliniano – percorre opere, poetica, vita e morte di Pier Paolo Pasolini costruendo un avvincente ritratto dello scrittore, non celebrativo ma vitale, ricco di induzioni alla riflessione sulla contemporaneità. Lo spettacolo, nato dalla sinergia con Mittelfest 2013, è reduce da un successo clamoroso al Festival cividalese, dove l’unica recita offerta in anteprima assoluta lo scorso 18 luglio è stata accolta da una fragorosa e prolungata standing ovation. Nutritissimo, come da tradizione, e di alto livello poi, l’assieme di eventi internazionali che attendono il pubblico della regione e che animeranno la grande sala del Politeama Rossetti, affermatasi nel tempo come un vero e proprio punto di riferimento per le compagnie provenienti dall’estero, ma anche per gli spettatori del nord Italia e dei Paesi vicini, in cerca di spettacoli musicali o di danza esclusivi. Fra questi, è stato già annunciato Cats, il musical dei musical, che sarà a Trieste nella sua edizione originale inglese, per la regia di Trevor Nunn: una produzione firmata da Cameron Mackintosh and The Really Useful Group e portata in tour da David Ian Productions. Cats dunque arriva allo Stabile regionale dal 19 al 23 marzo 2014 e con la sua ineguagliabile poesia e con le splendide musiche di Andrew Lloyd Webber, tocca in Italia successivamente soltanto il Teatro degli Arcimboldi di Milano. Sarà invece dato a Trieste in esclusiva per l’Italia (prima replicherà in Inghilterra, in Germania e a Praga) The Illusionists – witness the impossible, una straordinaria novità per il pubblico dello Stabile del Friuli Venezia Giulia, che fra il 13 e il 17 novembre avrà l’opportunità di assistere a un imponente e innovativo spettacolo di magia. La magia non è mai stata inclusa nei cartelloni dello Stabile regionale e vi approda ora con un titolo d’altissimo livello: sette fra i migliori maghi del mondo ne sono i protagonisti. Impostosi fin dall’esordio alla Sydney Opera House come un vero e proprio blockbuster show The Illusionists ha la capacità di combinare in un risultato di notevole incanto, la spettacolarità e la tradizione dei grandi illusionisti del passato, con l’altissima tecnologia, le trovate sceniche, il design dei costumi e delle luci più all’avanguardia. Il risultato è un kolossal in cui – accompagnati dalla musica della band Z – i sette maghi, ognuno eccellente nel proprio settore – lasciano il pubblico senza fiato con effetti indimenticabili e un mix di numeri incredibili: levitazioni, lettura della mente, sparizioni e fughe. Assisteremo dunque ai sortilegi di Dan Sperry che unisce le arti magiche al bizzarro e al macabro: le sue performances fanno “rizzare i capelli” e non sono adatte ai deboli di cuore! La grazia e la delicatezza avranno un emblema invece in Jinger Leigh che miscelando eleganza e teatralità riesce a ridefinire il significato della magia. Ha iniziato giovanissima come ballerina ma il suo incontro con Mark Kalin – altra star dello spettacolo – l’ha resa una vera illusionista, orami affermata nel mondo. Kalin – detto The Gentleman – è uno dei più influenti maghi dell’ultimo decennio: si è esibito casinò, show televisivi e possiede un proprio teatro nel Nevada… In duo con Jinger Leigh ha compiuto memorabili giochi di prestigio, effetti molto audaci con animali e addirittura il più grande numero d’illusionismo di tutti i tempi, facendo sparire uno jumbo dell’American Airlines. Altra clamorosa attrazione di The Illusionists è Andrew Basso, un seguace di Houdini, che stupisce liberandosi da catene, manette e scatole lucchettate, anche se appeso a 150 piedi d’altezza o sommerso nell’acqua. Il suo gioco avviene sempre nei pochi secondi che separano vita e morte, senza alcun timore del rischio. Kevin James è invece convinto di dover restituire al pubblico lo stupore infantile e ci riesce benissimo con i suoi pazzeschi illusionismi di “rottura del suolo”. Philip Escoffey invece ci lascerà a bocca aperta con i suoi esperimenti di lettura della mente. Nello show naturalmente ci sarà spazio anche per il divertimento più acceso, e in ciò sarà prezioso il contributo degli scherzi e dei giochi di prestigio che The Trickster – Jeff Hobson – porge con apparente, esilarante innocenza. Adatto ad adulti e giovanissimi, sfarzoso per impianto scenico e prodigalità di numeri e costumi, The Illusionists porterà una formula di spettacolo elettrizzante nella grande storica sala del Politeama Rossetti. Infine, un’anticipazione per gli appassionati di musica: in collaborazione con Azalea Promotion il 5 dicembre ritorna allo Stabile regionale Ludovico Einaudi, con un suo nuovo e raffinato concerto Enrico Liotti [email protected] RIPRODUZIONE RISERVATA Oggi 26 LUG. appuntamento con Cristicchi domani con Allan Taylor TUTTI A SPILIMBERGO sabato 27 luglio 2013 Folkest in festa, la serata di Allan Taylor SPILIMBERGO (“Folkest In Festa”, piazza Duomo) La serata avrà inizio in piazza Garibaldi con la consegna del Premio “Alberto Cesa” a Piergiorgio Manuele, segnalatosi alla selezione di Arezzo con la canzone “Giufà”. Nato a Leonforte (En) in una delle province più lontane e silenziose d’Italia ma ricca di miti e storie favolose d’altri tempi, oggi risiede in Toscana. Fondatore di formazioni seminali del folk progressivo siciliano (Jamdura e Clangor), vive anche una lunga e qualificante esperienza di artista di strada in Francia e Gran Bretagna: da qui la riscoperta di quella dimensione teatrale della musica alla quale tutt’ora rimane imprescindibilmente legato. A seguire, sempre in piazza Garibaldi, Giovanni Floreani e Tony Pagliuca. “Uno sguardo verso il Cielo…” è un percorso trasversale che accomuna le antiche suggestioni dei canti liturgici patriarchini, i loro strascichi popolari in un Friuli ancor privo delle contaminazioni pseudo etniche, e gli approcci classici del Prog italiano nel florido periodo degli anni ’70. Giovanni Floreani e Tony Pagliuca hanno una naturale predisposizione per il sincretismo, anche musicale e, complice l’appartenenza ad una generazione comune, è sorta spontanea la decisione di condividere questo tratto di strada, in qualche modo, sperimentale. Esperienze, peraltro abbondantemente collaudate con Strepitz, per quanto riguarda Floreani e con Le Orme per Pagliuca, che diventano un criterio progettuale fondamentale in una fase che si potrebbe definire “post definita”. Nell’esibizione per Folkest 2013 i due autori sono accompagnati dal chitarrista Giuliano Michelini. In piazza del Duomo il concerto-evento del sabato sera di Folkest In Festa: Allan Taylor accompagnato dalla F.V.G. Mitteleuropa Orchestra. Consumato intrattenitore, ma anche tessitore di storie nelle quali la grazia trobadorica si fonde con racconti di vita vissuta, di eroi sconosciuti e di esistenze bruciate, Allan Taylor continua a riproporsi al pubblico di tutto il mondo con la sua caratteristica voce, immediatamente riconoscibile, dolcissima e scura, e il suo stile chitarristico personale. Nel corso degli anni il suo album “The Traveller” vince il Grand Prix du Disque de Montreaux come miglior disco europeo dell’anno, mentre nel 2001 “Colour to the Moon” raccoglie unanimi consensi per la grande maturità compositiva, a testimonianza dell’altissima qualità compositiva che ha caratterizzato e continua a segnare l’intera carriera di questo grande artista. “Hotels and Dreamers”, premiato come miglior disco dell’anno in Germania, raccoglie un pugno di canzoni di straordinaria intensità, che si aggiungono al vecchio canzoniere di Taylor che, è giusto ricordarlo, sono state riprese da oltre cento artisti di varie nazionalità nel mondo intero; la sola “It’s Good to See You” è stata reinterpretata più di una sessantina di volte, in dieci lingue differenti. “Leaving at Dawn”, uscito nell’aprile del 2009, ci presenta un ritorno a un modo compositivo ed esecutivo molto vicino al folk degli anni Sessanta e Settanta del quale è un maestro riconosciuto, insieme con Richard Thompson e Dick Gaughan. La sua poesia è fatta di chilometri macinati sulle strade del mondo e di persone incontrate o solamente incrociate: ogni sua canzone è una fotografia, il racconto di una vita al bar davanti a una birra o un buon bicchiere di vino. E come le storie raccontate in questo modo, le sue canzoni sembrano poi aver fatto da sempre parte della sua vita. E l’ultimo suo disco, il doppio “Down the Years I Travelled”, si rivela un autentico evento musicale, che vede la partecipazione –fra gli altri- del figlio Barnaby, Chris Leslie, Kevin Dempsey, Maartin Allcock, Rick Kemp. Ascoltarlo dal vivo, accompagnato dalla FVG Mitteleuropa Orchestra in esclusiva per Folkest 2013, sarà un’occasione in più per, come afferma Allan all’inizio di ogni suo concerto, “Sit back and enjoy the journey”. C.L. FRANCO CERRI RICEVUTO IN MUNICIPIO DAL SINDACO ROBERTO COSOLINI “Sono molto toccato per questo stupendo incontro del quale porterò un bellissimo ricordo. Ve ne sono molto grato e vi auguro di rivedervi presto… ancora. Un grande grazie”. E’ questa la dedica che Franco Cerri, classe 1926, chitarrista di fama internazionale, ha scritto nel libro d’oro del Comune di Trieste, dopo essere stato ricevuto (poco più di tre ore dall’atteso concerto che si terrà stasera in piazza Verdi, nell’ambito della programmazione di “Trieste Estate 2013 –Trieste Loves Jazz”) in salotto azzurro dal sindaco Roberto Cosolini, presenti anche l’assessore alla Cultura Franco Miracco e il vicepresidente del Consiglio comunale Alessandro Carmi e il presidente della Casa della Musica Gabriele Centis. Nel corso del cordiale incontro il maestro Cerri ha ricordato alcuni tratti salienti della sua carriera, ma soprattutto aneddoti e momenti che lo hanno visto a fianco di artisti come Gorni Kramer, Barney Kessel, Billie Holiday, Chet Baker, Dizzy Gillespie, George Benson e Tony Scott, solo per citarne alcuni. “Ne ho avute tante di soddisfazioni –ha detto Cerri- e pensare che mi sono avvicinato alla musica perché sopra casa nostra c’era un signore che suonava la chitarra e cantava gli stornelli. La passione e iniziata lì, poi mio padre, dopo tre mesi, mi ha portato a casa una chitarra, ricordandomi però che non c’erano soldi per un maestro”. Al di là del curriculum e della sua eccezionale carriera, ha detto il sindaco Roberto Cosolini “la cosa straordinaria e sentire dalle sue parole quanta passione e quanto amore c’è. Questo è ciò che fa la differenza, che rende bravi e grandi”. Franco Cerri, in 68 anni di carriera, ha suonato con quasi tutti i più grandi jazzisti italiani. E’ stato alla testa di quartetti e quintetti propri, nei quali figurano anche talenti della scena italiana quali Gianluigi Trovesi e Tullio De Piscopo. E’ intervenuto in più di 750 trasmissioni televisive e ha condotto alcuni programmi della Rai tra i quali: “Fine serata da Franco Cerri”, “Jazz in Italia”, “Jazz in Europa”, “di Jazz in Jazz” e “Jazz primo amore”. Dagli anni ’70 ha cominciato a sviluppare il lavoro di arrangiamento, riflettendo sulla partitura, le peculiarità del suo stile. Nel 1980 ha inaugurato il sodalizio con il pianista e compositore Enrico Intra, con il quale ha fondato e dirige i Civici Corsi di Jazz di Milano organizzando anche rassegne concertistiche. Sul versante didattico, ha realizzato nel 1982 (con Mario Gangi, per quanto riguarda la chitarra classica) per il gruppo editoriale Fabbri, un corso di chitarra in sessanta lezioni arrivato alla quinta edizione e diversi metodi di jazz tra i quali spicca “Chitarra Jazz – sviluppi – approcci – esperienze”, scritto con Paolo Cattaneo e Giovanni Monteforte e pubblicato in prima edizione da Ricordi nel 1993. AL VIA OGGI IN PIAZZA VERDI LA RASSEGNA “IL GRANDE CINEMA ITALIANO” Nell’ambito di “Trieste Estate 2013”, manifestazione promossa dal Comune di Trieste, ritorna il grande cinema all’aperto. Nella cornice di Piazza Verdi, a partire da venerdì 26 luglio, il cartellone presenta la rassegna “Il Grande Cinema Italiano”, organizzata da La Cappella Underground: sette serate di cinema sotto le stelle, con inizio alle 21.30 e ingresso libero, in cui saranno proiettate le migliori pellicole di produzione italiana dell’ultima stagione. Si comincia venerdì 26 luglio con il campione d’incassi “La miglior offerta” (*The Best Offer*, Italia, 2012, 124′) di Giuseppe Tornatore, con Geoffrey Rush, Jim Sturgess, Sylvia Hoeks, Donald Sutherland. Girato in larga parte a Trieste con il sostegno della FVG Film Commission, l’ultimo film del regista premio Oscar Tornatore è un thriller melodrammatico, dalle tinte hitchcockiane, ambientato nel mondo delle aste d’arte, sulle note orchestrate da Ennio Morricone. Sabato 27 luglio si prosegue con la commedia sentimentale “Viaggio sola” (Italia, 2012, 85′) di Maria Sole Tognazzi, con Stefano Accorsi, Margherita Buy, Fabrizia Sacchi, Gianmarco Tognazzi: un film che mette al centro un’inedita figura femminile alle prese con l’amore, l’amicizia, il lavoro, la famiglia e il dubbio che la libertà confini con la solitudine. Domenica 28 luglio è la volta del dramma esistenziale “Un giorno devi andare” (Italia/Francia, 2013, 110′) di Giorgio Diritti, con protagonista Jasmine Trinca. Dal regista di “Il vento fa il suo giro” e “Il giorno che verrà”, una storia ambientata nel cuore dell’Amazzonia, dove la natura richiama il senso di precarietà della condizione umana rispetto alla vastità dell’universo. Si continua giovedì 1 agosto con “Viva la libertà” (Italia, 2013, 94′ ) di Roberto Andò con Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Valeria Bruni Tedeschi, Michela Cescon, Anna Bonaiuto. In questa commedia surreale, tratta dal romanzo “Il trono vuoto” (premio Campiello opera prima) dello stesso regista, Servillo è il mattatore impegnato in un doppio ruolo, che lo vede nelle vesti di un politico depresso e del suo fratello gemello, improvvisamente proiettato con successo sulla scena pubblica. Nel fine settimana, venerdì 2 agosto spazio alla commedia popolare con “Benvenuto Presidente!” (Italia, 2013, 100′) di Riccardo Milani, interpretato da Claudio Bisio, Kasia Smutniak, Remo Girone, Beppe Fiorello, Omero Antonutti. Il film racconta l’improbabile vicenda di uomo dall’ingombrante nome di Giuseppe Garibaldi, eletto per errore Presidente della Repubblica Italiana, ed è stato prodotto dalla Indigo film, attualmente impegnata a Trieste per la realizzazione del prossimo film di Gabriele Salvatores. E sarà proprio il regista Gabriele Salvatores a salutare il pubblico della rassegna, sabato 3 agosto, alla proiezione del suo ultimo film “Educazione Siberiana” (*Siberian Education*, Italia, 2012, 110′) che sarà presentato per l’occasione nella versione originale inglese sottotitolata. Tratto dall’omonimo romanzo di Nicolai Lilin, con John Malcovich protagonista per la sceneggiatura di Rulli e Petraglia, il lungometraggio mette in scena l’educazione criminale, ma basata su precise regole d’onore, di due ragazzini che crescono insieme nel sud della Russia, per ritrovarsi dopo lunga separazione in un mondo radicalmente cambiato. Ultimo appuntamento, domenica 4 agosto, con “Io sono Li” (Francia/Italia, 2011, 100′) di Andrea Segre, che sarà presente alla proiezione; nel cast, Zhao Tao, Rade Sherbedgia, Marco Paolini, Roberto Citran, Giuseppe Battiston. A Chioggia, in una piccola osteria veneta dove Shun Li lavora come barista, l’incontro con un pescatore di origini slave soprannominato “il Poeta” diventa una fuga dalla solitudine, un dialogo silenzioso fra culture diverse ma non più lontane, un viaggio nel profondo di una laguna che sa essere madre e culla di identità immobili. Il progetto del ciclo “Il grande cinema italiano”, realizzato dalla Cappella Underground di concerto con l’amministrazione comunale, intende non soltanto riportare l’attenzione del pubblico sulla qualità della nostra cinematografia nazionale, ma anche ribadire il legame già forte fra Trieste e il Friuli Venezia Giulia con il sistema produttivo italiano, grazie al lavoro efficace svolto dalla FVG Film Commission.“Questo programma di cinema italiano prevede, fra l’altro, la presenza di due ospiti d’eccezione come il Premio Oscar Gabriele Salvatores e il regista Andrea Segre” sottolinea l’Assessore alla Cultura Franco Miracco, che prosegue: “si comincia con un film pluripremiato girato a Trieste da un premio Oscar come Tornatore e si ospita, poi, l’altro premio Oscar Salvatores, che a Trieste comincia a girare in questi giorni: ciò testimonia l’apprezzamento nei confronti della nostra città come set cinematografico”. DUE NUOVE REPLICHE DI PREDIS, 27 LUG. e 16 agosto 27 LUGLIO ALLE ORE 21 A GORICIZZA DI CODROIPO (UD) E 16 AGOSTO ALLE ORE 21 A MOGGIO UDINESE Dopo il sold out del 24 luglio alle ore 21 e la replica straordinaria delle ore 23 al Teatro S.Giorgio di Udine per UdinEstate sono già in programma due nuove repliche di Predis, il nuovo spettacolo scritto e interpretato dalla celebre compagnia del Teatro Incerto, co-prodotto da Teatro Incerto e CSS Teatro stabile di innovazione del FVG con il sostegno di BCC Banca Credito Cooperativo Basiliano. Lo spettacolo sarà in scena Il 27 luglio alle ore 21 nella Corte Bazan di Goricizza di Codroipo (UD) e il 16 agosto alle ore 21 nel Nuovo Centro Polifunzionale di Moggio Udinese (UD). Tre sacerdoti in una sala d’attesa. Fin qui nulla di strano, se non fosse che la porta dietro la quale stanno aspettando è quella di un Reparto di Ostetricia. La partoriente è una donna che, per diversi motivi, sta molto a cuore a tutti e tre: un’immigrata a cui loro hanno dato accoglienza e aiutato ad inserirsi nel tessuto sociale. Ma ciò che rende i tre preti ancor più partecipi al lieto evento è il fatto di non sapere chi sia il padre del bambino che sta per nascere. Ed è per questo che, con lievità, assumono il ruolo di padri teneri, preoccupati, amorevoli. Sentimenti che li portano a fare i conti con le maldicenze di qualche parrocchiano, i pregiudizi, ma soprattutto con i loro dubbi, con il loro stesso bisogno di paternità. In attesa della chiamata il tempo si sospende: è una lunga notte. Natale è alle porte. Il luogo in cui si svolge l’azione diventa spazio dell’anima: l’ospedale si fa deserto, labirinto, cielo stellato. E giungono messaggi misteriosi che invitano i tre a mettersi in cammino. e.l. DI SCENA AL FESTIVAL DI MAJANO : IL MITO…DEEP PURPLE Ian Gillan (voce), Steve Morse (chitarra), Roger Glover (basso), Don Airey (tastiere) e Ian Paice (batteria), i noti e sempre amati dal 1970 Deep Purple – (pur con gli avvicendamenti dei componenti succedutisi negli anni) – si sono esibiti ieri sera all’Area Concerti Festival di Majano davanti ad oltre cinquemila spettatori composti da un eterogenea platea di giovani e non più giovani che erano presenti per rivivere la magia degli anni ’70. Intramontabili, sempre presenti all’urgenza di un passato che non vuole morire e decisi a far valere ancora l’indubbia classe che li ha fatti entrare di diritto nella storia della musica, hanno dato sfoggio delle loro capacità tecniche e delle indiscusse doti musicali. L’eclettico Steve Morse La storica band che ha dato origine al genere heavy metal è apparsa in forma smagliante nonostante il passare degli anni ed il cambiamento dei generi musicali avvenuto nel frattempo. Tra i brani piú apprezzati: Into the fire e Hard lovin’ man a cui sono seguite Fireball e No one came come pure Lazy e Vincent Price. Ovviamente non poteva mancare il celebre e “sempre verde” Smoke on the water, che ci è apparso come un vero regalo dei Deep Purple ai propri fan ed ai giovani curiosi di conoscere gli idoli dei propri genitori. La chiusura del concerto, con Hush e un incredibile Black night, ha rinverdito nei nostalgici i bei tempi dei concerti rock live e ai giovani ha indicato la musica che non vuole estinguersi e la tenacia dei “vecchietti” che ancora si muovono sul palco con la verve e la forza degli anni ’70. Ian Gillan e Steve Morse inaffondabili… Un vero tuffo nel rock, dalla qualità dell’esecuzione live impressionante, che molti gruppi di più recente formazione non sanno trasmettere ai propri fan nonostante i passi da giganti fatti nell’evoluzione della strumentazione e delle scenografie negli ultimi decenni. Una sola parola per definire la band: “UN MITO !” Dario FURLAN Foto Petrussi Foto Press Folkest in festa, la serata di Simone Venerdì 26 SPILIMBERGO Cristicchi : luglio 2013 Particolarmente ricchi di musica i palchi di DOMANI sera di Folkest In festa. Si comincia in piazza Garibaldi con Orchestra Minima Mysticanza (Italia): la riscoperta delle radici della musica mediterranea ed europea, punto di partenza per un vero e proprio viaggio attraverso tempi, luoghi e culture apparentemente lontani, è la mission artistica di questo trio che fa del nomadismo culturale verso tradizioni e credenze condivise da tutto il genere umano la propria scelta espressiva. Il repertorio spazia quindi dal Nordafrica ai Balcani, con citazioni di atmosfere celtiche e standard jazzistici, “misticando” il tutto contro ogni impossibilità apparente. A seguire I Tamburellisti di Otranto (Puglia) . Il gruppo è nato nel 2009 per volontà del maestro Massimo Panarese con la ferma volontà di avvicinare i ragazzi al mondo della musica: ben 330 allievi nella scuola di musica che studiano tamburello, organetto, fisarmonica, canto e danza. La formazione presenta un organico di otto elementi. Il loro curriculum già parla chiaro e palesa l’attenzione che si è creata in questi anni attorno a questo gruppo affiatato e unico nel suo genere. Hanno preso parte a varie trasmissioni televisive: “Sereno Variabile” Rai2, “A sua immagine” Rai1, “Mezzogiorno in famiglia” Rai2. Sul palco di piazza Duomo, la grande serata di Simone Cristicchi accompagnato dalla F.V.G. Mitteleuropa Orchestra, diretta dal m° Valeter Sivilotti che sarà ripresa dalle telecamere di Rai Uno per uno speciale che andrà in onda l’8 agosto. Simone Cristicchi, in esclusiva per Folkest 2013, si esibirà accompagnato dalla FVG-Mitteleuropa Orchestra diretta dal m° Valter Sivilotti interpretando il repertorio di Sergio Endrigo, il grande cantautore istriano di cui quest’anno si celebra l’ottantesimo anniversario della nascita CARLO lIOTTI Stravaganza di Dacia Maraini al Teatrino Franco Basaglia ven.26 e sab.27 lug.alle ore 21 Ritorna in scena Stravaganza, testo di Dacia Maraini diretto da Claudio Misculin coprodotto dall’Accademia della Follia e dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: è ospite del Festival Teatri a Teatro 2013 promosso dalla Provincia di Trieste, che quest’anno pone al suo centro la riflessione sul disagio mentale. L’appuntamento è al Teatrino Franco Basaglia venerdì 26 e sabato 27 luglio alle ore 21. Lo spettacolo di Misculin, recitato dai matt-attori dell’Accademia della Follia – che ha debuttato nel 2009 alla Sala Bartoli e da allora è stato più volte ripreso, raccogliendo successi nazionali e internazionali – affronta in modo sensibile e originale proprio tali temi. «È la dimenticanza che porta a rifare gli errori di una volta?» denunciava sulle colonne del Corriere della Sera Dacia Maraini. «O c’è una volontà pertinace di disfare ciò che di buono è stato concepito e applicato dal pensiero sperimentale di questo Paese anche troppo immobilista? Che la legge Basaglia non funzioni fino in fondo lo sanno perfino i sassi. Ma perché troppo spesso manca la realizzazione di una parte della legge che prevede l’accoglienza dei malati nelle comunità terapeutiche, la cura assicurata, il recupero e la restituzione alla società degli individui più fragili e sconnessi. Un progetto coraggioso, non facile, certamente, ma che va comunque tentato, nel rispetto degli ammalati…». Sabrina Wagner e Struja Nonne Livio Questo impegno civile, umano, sociale di Dacia Maraini trova la via del palcoscenico, con Stravaganza. «Cinque malati di mente internati in un manicomio, tre uomini e due donne, si tengono compagnia, si raccontano, si amano, litigano, si aggrediscono, ridono di sé e degli altri» riassume l’autrice. «Un giorno vengono a sapere che è stata votata la legge Basaglia: da domani tutti a casa! L’ospedale chiude. Ma dove andare? Ciascuno fa i conti con il proprio passato: chi ha una compagna che si è messa a vivere con un altro, chi una madre morente e dei fratelli invadenti che hanno occupato tutta la casa, chi un padre che certamente non rivuole presso di sé una figlia cleptomane, chi una moglie che ha trovato modo di fare soldi per conto proprio visto che lui non è stato più capace di mantenerla. I cinque decidono comunque di tornare a casa. Gli affetti su cui hanno sempre sognato sono lì ad attenderli. Ma appena arrivati trovano gelo e disattenzione. In realtà nessuno li vuole: sono stati bellamente sostituiti. C’è addirittura qualche parente che ha paura di loro, e vorrebbe chiuderli a chiave nella stanza rimediata all’ultimo momento. Così i quattro, perché il quinto Alcide non ha nessuno da cui andare ed è rimasto in manicomio, sono costretti a tornare in ospedale. Dove però decidono di vivere a modo loro: senza medici, senza elettroshock, senza chiavi e chiavistelli, in una comune aperta, con nuove regole stabilite da loro.» Lo Stabile regionale e la singolare realtà dell’Accademia della Follia – fondata nel 1992 da Claudio Misculin, Angela Pianca e Cinzia Quintiliani – hanno incrociato più volte le loro strade: l’incontro più significativo risale al 2008, quando alla Sala Bartoli è stato presentato il loro La luce di dentro. La collaborazione è poi proseguita con il progetto Stravaganza e con la presentazione nella stagione appena conclusa dello spettacolo Crucifige. L’Accademia della Follia è un progetto teatrale e culturale: si occupa di teatro e follia. Formata da attori a rischio, è un’esperienza singolare-universale dove la sofferenza individuale trova lo spazio delle parole e dei gesti. La ricerca nasce all’interno dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste nel periodo in cui le sue mura venivano abbattute da Franco Basaglia. Claudio Misculin in quel periodo si trova lì e fa prende parte a questo sogno comune e nel 1976 fonda il primo gruppo proprio dentro l’ex ospedale, il primo “teatro dei matti” e assieme agli altri partecipa alla creazione di quell’idea che poi diviene la Legge 180. Il matto – secondo l’assunto dell’Accademia della Follia – può diventare un talento artistico se si creano opportunità di esplorare e di mettere in scena altre maschere oltre a quella unica e sovradeterminata di malato. Ora Stravaganza ritorna in scena – nella appropriata e significativa cornice di Teatri a Teatro 2013 – dopo aver raccolto riconoscimenti in tutta Italia e in Brasile dove lo spettacolo è stato al centro di un importante progetto culturale, che nel 2010 ha ottenuto la medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano quale «premio di rappresentanza al progetto “Stravaganza – Tournée in Brasile». Diretti da Claudio Misuclin in Stravaganza recitano – accanto allo stesso Misculin – Ana Dalbello, Dario Kuzma, Donatella Di Gilio, Gabriele Palmano, Giuseppe Feminiano, Giuseppe Denti, Fabio Portas, Eloisa Gatto, Tonia Giordano. Lo spettacolo va in scena in collaborazione con Agens. Il biglietto sarà in vendita prima dello spettacolo, al Teatrino Franco e Franca Basaglia al prezzo unico di 3 euro che andranno poi devoluti per Urania Carsica, in omaggio al progetto di Margherita Hack. Ulteriori informazioni sono disponibili chiamando il Teatro allo 040-3593511 e sul sito internet del Teatro www.ilrossetti.it E’ ARRIVATA LA SERATA BOOM DEL FESTIVAL : DEEP PURPLE DEEP PURPLE : Now What Festival di Majano 2013 Mercoledì 24 Luglio 2013, ore 21:30 Area Concerti Festival – Majano Apertura cancelli ore 19:00 Dopo due anni di assenza dai palchi, i cinque mostri del rock inglese annunciano il ritorno live con tre date in Italia tra cui al Festival di Majano, la storica rassegna ricca di eventi musicali di spessore nazionale e internazionale, iniziative culturali, sportive e artistiche di ogni genere che giunge alla 53esima edizione. Saranno i mitici Deep Purple, band britannica di culto, considerata dai più come gruppo pioniere del genere heavy metal, a portare in Friuli Venezia Giulia il loro nuovo album e tour. SPILIMBERGO: giovedì 25 luglio 2013 Daniele Arzuffi SEGUONO I Rock Files Debutta Folkest In Festa 2013 con due spettacoli allestiti nella centralissima Piazza Garibaldi di Spilimbergo. Alle 21.15, il giovane cantautore milanese Daniele Arzuffi: a otto anni ha iniziato a studiare oboe e pianoforte e ancora giovanissimo ha cominciato la sua carriera professionale con il gruppo Hez. Ha collaborato a vari lavori teatrali, proseguendo poi in una sua personale visione della musica, cercando di trasmettere emozioni e di raccontare, attraverso le note e le parole, la magia e la poesia di quello che ci circonda. Si esibisce in quartetto con chitarra acustica, bouzouki, pianoforte, contrabbasso e batteria, privilegiando la dimensione cantautorale e percorrendo in questo campo una strada coraggiosa e personale. Daniele Arzuffi Seguirà “Rock Files”, di e con Ezio Guaitamacchi. Giornalista, scrittore, musicista è autore di saggi e guide sulla storia del rock; conduttore televisivo e radiofonico, nel 2010 pubblica “Delitti Rock” che incontra i favori del pubblico e diviene una trasmissione televisiva di successo. Oggi, con “Rock Files”, Guaitamacchi propone al pubblico di Folkest decine di storie e leggende tratte dagli archivi mondiali del rock, condotte e presentate insieme alla vocalist Brunella Boschetti. Cosa sarebbe successo se Elvis avesse continuato a fare il camionista? E se i Beatles fossero rimasti ad Amburgo? E se Dylan non avesse infilato il jack nella sua chitarra, Hendrix avesse abbandonato l’esercito americano e Morrison non si fosse lasciato convincere da Manzarek a fare il cantante? Queste ed altre risposte solo su “Rock Files”. Carlo Liotti