LETTERATURA PAOLINA II lezione I viaggi apostolici Paolo cristiano e apostolo Il genere epistolare ISSR «S. Lorenzo Giustiniani» A.A. 2013-2014 lunedì 7 ottobre 13 I viaggi apostolici ‣ Sempre di corsa… Paolo è considerato unanimemente il “teologo” del cristianesimo. Ma egli fu soprattutto un uomo d’azione, anzi un uomo “di corsa”, come risulta anche dalle volte in cui Paolo usa questa metafora nelle lettere: Fil 2,16: «Così nel giorno di Cristo io potrò vantarmi di non aver corso invano, né invano aver faticato». lunedì 7 ottobre 13 I viaggi apostolici ‣ La strategia missionaria Il libro degli Atti ci presenta quasi sempre Paolo in viaggio; molte delle località nominate da Luca non compaiono nelle lettere. Secondo un calcolo approssimativo, si ritiene che Paolo abbia percorso più di 15.000 kilometri. Come luoghi di missione, l’Apostolo sceglie di preferenza le città, per motivi di ordine pratico: • sono facilmente raggiungibili attraverso le strade romane; • si parla il greco, a differenza delle campagne, dove prevalgono i dialetti locali. Solitamente, Paolo iniziava la predicazione rivolgendosi agli ebrei, che nelle città avevano le loro sinagoghe. Solamente in un secondo momento, egli annunciò il Vangelo anche ai pagani. lunedì 7 ottobre 13 I viaggi apostolici ‣ La testimonianza di Paolo (2Cor 11,21-33) In quello in cui qualcuno osa vantarsi – lo dico da stolto – oso vantarmi anch’io. Sono Ebrei? Anch’io! Sono Israeliti? Anch’io! Sono stirpe di Abramo? Anch’io! Sono ministri di Cristo? Sto per dire una pazzia, io lo sono più di loro: molto di più nelle fatiche, molto di più nelle prigionie, infinitamente di più nelle percosse, spesso in pericolo di morte. Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i quaranta colpi meno uno; tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde. Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli; disagi e fatiche, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità. Oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese. Chi è debole, che anch’io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema? Se è necessario vantarsi, mi vanterò della mia debolezza. Dio e Padre del Signore Gesù, lui che è benedetto nei secoli, sa che non mentisco. A Damasco, il governatore del re Areta aveva posto delle guardie nella città dei Damasceni per catturarmi, ma da una finestra fui calato giù in una cesta, lungo il muro, e sfuggii dalle sue mani. lunedì 7 ottobre 13 I viaggi apostolici ‣ I viaggio missionario lunedì 7 ottobre 13 lunedì 7 ottobre 13 I viaggi apostolici ‣ II viaggio missionario lunedì 7 ottobre 13 lunedì 7 ottobre 13 I viaggi apostolici ‣ III viaggio missionario lunedì 7 ottobre 13 lunedì 7 ottobre 13 I viaggi apostolici ‣ Il tempo del martirio Le ultime, scarne notizie informazioni sulla vita di Paolo ci provengono dall’Apostolo stesso, nella sua lettera ai Romani. Rm 15,23-28: «Ora però, non trovando più un campo d'azione in queste regioni e avendo già da parecchi anni un vivo desiderio di venire da voi, spero di vedervi, di passaggio, quando andrò in Spagna, e di essere da voi aiutato a recarmi in quella regione, dopo avere goduto un poco della vostra presenza. Per il momento vado a Gerusalemme, a rendere un servizio ai santi di quella comunità; la Macedonia e l'Acaia infatti hanno voluto realizzare una forma di comunione con i poveri tra i santi che sono a Gerusalemme. L'hanno voluto perché sono ad essi debitori: infatti le genti, avendo partecipato ai loro beni spirituali, sono in debito di rendere loro un servizio sacro anche nelle loro necessità materiali. Quando avrò fatto questo e avrò consegnato sotto garanzia quello che è stato raccolto, partirò per la Spagna passando da voi». Gli Atti dedicano grande spazio ai fatti che vanno dall’arresto di Paolo a Gerusalemme fino al suo viaggio verso Roma (At 21,17–28,31). lunedì 7 ottobre 13 I viaggi apostolici ‣ Da Gerusalemme a Roma (IV viaggio missionario) lunedì 7 ottobre 13 lunedì 7 ottobre 13 I viaggi apostolici ‣ Le due ipotesi circa il martirio dell’Apostolo In base Tito e 1 e 2 Timoteo, Paolo è stato liberato dal carcere romano ed è ritornato in Oriente, nell’aera di Efeso. Arrestato una seconda volta, è incarcerato e condotto a Roma. Durante la seconda prigionia, egli scrive le tre lettere pastorali; quindi subisce il martirio. In una sua lettera, Clemente Romano verso il 96 d.C. riferisce la tradizione della sua città (Roma, appunto) sulla morte degli Apostoli Pietro e Paolo. Secondo questo autore, Paolo avrebbe raggiunto anche «il confine dell’Occidente» (forse la Spagna?), prima di venire ucciso. Se questa notizia è vera, allora Paolo vinse l’appello e fu liberato, prima di essere arrestato una seconda volta e giustiziato. Altre testimonianze posteriori danno per assodato il fatto della condanna di Paolo e della sua decapitazione per «lesa maestà». È possibile ricostruire cosa accadde a Paolo? lunedì 7 ottobre 13 I viaggi apostolici ‣ Ipotesi alta Paolo, al termine dei due anni di “libertà vigilata”, è stato condannato e messo a morte. La morte dell’Apostolo si colloca attorno al 62 d.C. ‣ Ipotesi bassa Paolo, dopo il suo arresto, è stato rilasciato. Uno dei motivi plausibili potrebbe essere il fatto che i suoi accusatori non si erano presentati in tempo a Roma, entro il tempo stabilito dalla legge romana per celebrare il processo di appello (due anni secondo Plinio, Epistolae 10,56 e Filone, In Flaccum 128). Se è vera questa ipotesi, allora Paolo avrebbe raggiunto la Spagna, come era suo desiderio (Rm 15,24) e successivamente le zone orientali dell’Impero. Quindi, sarebbe tornato a Roma, dove – durante le persecuzioni dei cristiani ordinate da Nerone — sarebbe stato condannato e ucciso nel 63/64 d.C. o – forse — più tardi, attorno al 67. lunedì 7 ottobre 13 Il Paolo cristiano e apostolo ‣ Riferimento bibliografico per lo studio R. FABRIS – S. ROMANELLO, Introduzione a$a lettura di Paolo, 51-102. ‣ I prescritti epistolari Chi è Paolo? Egli definisce se stesso, nel cosiddetto prescritto epistolare, come un «apostolo» per chiamata: «Paolo, chiamato a essere apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio» (1Cor 1,1; in tutte le lettere attribuite a Paolo, tranne 1Tes e Fil) Nella lettera ai Romani, tale auto-designazione è ancora più solenne: «Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio» (Rm 1,1). lunedì 7 ottobre 13 Il Paolo cristiano e apostolo ‣ L’evento di Damasco Il riferimento all’evento di Damasco è determinante (vedi la lezione precedente). Ciò che è accaduto lungo la strada di Damasco ha notevoli ripercussioni sul pensiero e sulla persona di Paolo. 1. Mette in luce l’inaudita gratuità e benevolenza di Dio, che scegli come suo apostolo un persecutore della Chiesa. «Io infatti sono il più piccolo tra gli apostoli e non sono degno di essere chiamato apostolo perché ho perseguitato la Chiesa di Dio» (1Cor 15,9). «Non ero personalmente conosciuto dalle Chiese della Giudea che sono in Cristo; avevano soltanto sentito dire: “Colui che una volta ci perseguitava, ora va annunciando la fede che un tempo voleva distruggere”» (Gal 2,22-23). lunedì 7 ottobre 13 Il Paolo cristiano e apostolo ‣ L’evento di Damasco 2. Evidenzia che solo la grazia divina può dargli la forza e la possibilità di annunciare il vangelo a tutti, in modo gratuito e disinteressato. «Per grazia di Dio, però, sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana. Anzi, ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me» (1Cor 15,10). «Ed egli [il Signore] mi ha detto: “Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza”. Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo» (2Cor 12,9). lunedì 7 ottobre 13 Il Paolo cristiano e apostolo ‣ L’evento di Damasco 3. Paolo è stato illuminato interiormente, e la sua opera di evangelizzazione è un riflesso di questa esperienza intima, diretta e personale con il Signore Gesù Risorto, di cui egli è un servitore e per il quale si mette a servizio delle comunità cristiane. Si tratta di una specie di nuovo atto creatore. «Noi infatti non annunciamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore: quanto a noi, siamo i vostri servitori a causa di Gesù. E Dio, che disse: “Rifulga la luce dalle tenebre”, rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio sul volto di Cristo» (2Cor 4,5-6). «A voi, genti, ecco che cosa dico: come apostolo delle genti, io faccio onore al mio ministero» (Rm 11,13; cfr. anche Rm 15,16). lunedì 7 ottobre 13 Il Paolo cristiano e apostolo ‣ L’evento di Damasco «Il criterio che definisce il nuovo sistema di valori umani, religiosi ed etici di Paolo è il suo rapporto intimo con “Cristo Gesù, mio Signore”. Non solo il passato di Paolo viene modificato dall’incontro con Gesù Cristo, ma anche il suo futuro. Paolo ha coscienza della svolta radicale che lo ha fatto uscire dall’universo religioso centrato sull’osservanza della legge. Ora egli vive il suo rapporto con Dio sulla base della fede in Cristo che gli apre il futuro della risurrezione come piena vittoria sulla morte. Per esprimere questa speranza del nuovo futuro fondata sulla piena comunione con Gesù Cristo Risorto, Paolo ricorre all’immagine dell’atleta che ha iniziato la sua corsa ed è tutto proteso alla meta: “Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù” (Fil 3,12) […]. Ancora una volta l’apostolo sottolinea il fatto che l’iniziativa di Dio o di Gesù Cristo ha cambiato decisamente la sua esistenza umana e il suo mondo spirituale». (R. FABRIS – S. ROMANELLO, Introduzione a$a lettura di Paolo, 58) lunedì 7 ottobre 13 Il genere epistolare ‣ Riferimento bibliografico per lo studio R. FABRIS – S. ROMANELLO, Introduzione a$a lettura di Paolo, 103-119. Nel NT, 21 dei 27 scritti sono lettere! ‣ Che cos’è un «genere letterario»? Per rispondere correttamente alla domanda «Che cos’è un genere letterario?» occorre partire da una domanda precedente: «Che cos’è la Bibbia?». In estrema sintesi, la Bibbia è un insieme di opere letterarie che mirano a rendere testimonianza della fede e a confermarla nel lettore. L’oggetto proprio della fede è l’intervento gratuito di Dio nella storia propriamente biblica e in quella personale. lunedì 7 ottobre 13 Il genere epistolare ‣ Che cos’è un «genere letterario»? Per scrivere tutto questo nei racconti biblici, gli scrittori sacri si sono avvalsi dei generi letterari (in tedesco: Gattungen; Gattung al singolare) che venivano comunemente usati nella loro epoca: si tratta di schemi o modelli letterari, generali e convenzionali, che vengono utilizzati per esprimere un determinato contenuto. Esempi: prosa, poesia, partecipazioni a$e nozze, lettere di presentazione del proprio curriculum vitae, epigrafe… Accanto ad elementi fissi (espressioni stereotipate, formule appropriate alle circostanze, le diverse informazioni richieste o che si vogliono offrire…), le informazioni cambiano Anche i segni grafici fanno parte di un particolare genere. L’uso di un determinato modello dipende da una precisa situazione vitale (Sitz im Leben). lunedì 7 ottobre 13 Il genere epistolare ‣ Il genere epistolare Uno degli strumenti più antichi e documentabili di comunicazione. Spesso si fa risalire a Cicerone la distinzione tra lettere “private” (o semplicemente «lettere») e lettere “pubbliche” (dette anche «epistole»). Tale distinzione è stata poi ripresa da Deissman e applicata anche alle lettere paoline. Le lettere private sarebbero di circostanza, segnate da temi e da forme linguistiche (gergo, espressioni co$oquiali…) comprensibili solo a$’interno de$a ristretta cerchia del mittente e del destinatario. Si tratterebbe, quindi, di un prodotto non-letterario. Le epistole sarebbero invece una vera e propria opera letteraria accomunata alla lettera solo dalla particolare forma espressiva, una specie di trattato su un tema specifico, di ampio respiro e destinato ad un vasto gruppo di lettori. lunedì 7 ottobre 13 Il genere epistolare ‣ Il genere epistolare La distinzione tra lettere private ed epistole non tiene in riferimento al Corpus paulinum: • presenta delle caratteristiche che lo accomunano alle lettere private: • legame familiare con i destinatari; presenta delle caratteristiche che lo accomunano alle espistole: lunedì 7 ottobre 13 scritti di circostanza; temi approfonditi; riflessioni bibliche e/o teologiche; risoluzione di problemi gravi per la comunità; gruppo ampio di destinatari; “circolarità” delle lettere (cfr. Col 4,16). Il genere epistolare ‣ La forma epistolare Prescritto 1. Mittente 2. Destinatario 3. Saluto 1. Paolo e Silvano e Timòteo 2. alla Chiesa dei Tessalonicesi che è in Dio Padre e nel Signore Gesù Cristo: 3. a voi, grazia e pace. (1Tes 1,1) lunedì 7 ottobre 13 Il genere epistolare ‣ La forma epistolare 1. Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio – che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture e che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti, Gesù Cristo nostro Signore; per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti, a gloria del suo nome, e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo –, 2. a tutti quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata, 3. grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo! (Rm 1,1-7) lunedì 7 ottobre 13 Il genere epistolare ‣ La forma epistolare Generalmente, al prescritto segue il cosiddetto Thanksgiving report (tranne nella lettera ai Galati e a Tito). Rendiamo sempre grazie a Dio per tutti voi, ricordandovi ne$e nostre preghiere… (1Tes 1,2ss). Anzitutto rendo grazie al mio Dio per mezzo di Gesù Cristo riguardo a tutti voi, perché de$a vostra fede si parla nel mondo intero… (Rm 1,8ss.) lunedì 7 ottobre 13 Il genere epistolare ‣ La forma epistolare Postcritto 1. Preghiera 2. Saluti (spesso con i nomi propri; cfr. Rm 16) 3. Benedizione 1. Il Dio della pace vi santifichi interamente, e tutta la vostra persona, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. Degno di fede è colui che vi chiama: egli farà tutto questo! Fratelli, pregate anche per noi. 2. Salutate tutti i fratelli con il bacio santo. Vi scongiuro, per il Signore, che questa lettera sia letta a tutti i fratelli. 3. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con voi. (1Tes 5,23-28) lunedì 7 ottobre 13 Il genere epistolare ‣ Analisi retorica Tale teoria si basa sulla composizione dei discorsi antichi. Scopo dei discorsi (e delle lettere di Paolo): convincere gli uditori/ lettori. ‣ Tre tipi di discorsi nell’antichità: 1. Genere deliberativo = consigliare o sconsigliare ad assumere un determinato atteggiamento 2. Genere giudiziario = accusare o difendere 3. Genere epidittico o dimostrativo = lodare o biasimare lunedì 7 ottobre 13 Il genere epistolare ‣ Le fasi della costruzione di un discorso 1. Inventio = raccolta di prove sufficienti per persuadere l’uditore 2. Dispositio = ordine degli argomenti e della struttura del discorso 3. Elocutio = scelta delle parole adatte e delle figure retoriche (figure di parola e di discorso) 4. Memoria = memorizzazione 5. Pronuntiatio o Actio = declamazione efficace anche con gesti teatrali lunedì 7 ottobre 13 Il genere epistolare ‣ Quali sono le parti del discorso antico? 1. Exordium = disporre l’uditorio all’ascolto 2. Narratio = esposizione dei fatti salienti 3. Argumentatio = costituita da: • • • Propositio = tesi da dimostrare o da confutare Probatio = serie di prove a sostegno o Refutatio o Confutatio = serie di prove contrarie 4. Peroratio = conclusione (perorazione) 5. A volte si può trovare la Digressio (non nel senso di “digressione”, ma di ulteriore riflessione sul tema, condotta tuttavia su un altro piano). lunedì 7 ottobre 13 Il genere epistolare ‣ Paolo e la retorica antica Attenzione ad applicare in maniera rigida lo schema retorico del discorso antico (es. BETZ per la lettera ai Galati)! Generalmente le lettere di Paolo si suddividono in due grosse parti: 1. Parte dottrinale (temi cristologici, biblici, teologici, risoluzione dei problemi…) 2. Parte esortativa (la vita secondo lo Spirito) lunedì 7 ottobre 13 Il genere epistolare ‣ Per la prossima lezione (14 ottobre 2013): 1. Leggere l’introduzione alle Lettere ai Corinti: R. FABRIS – S. ROMANELLO, Introduzione a$a lettura di Paolo, 135-143. 2. Leggere il testo di 1Cor con l’introduzione e le note in calce (Bibbia TOB o di Gerusalemme) lunedì 7 ottobre 13 ARRIVEDERCI A LUNEDÌ PROSSIMO, 14 OTTOBRE 2013… Contro$ate l’area riservata del sito de$’ISSR «S. Lorenzo Giusitniani»: issr.marcianum.it lunedì 7 ottobre 13